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Obbligazione
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3. la pienezza del diritto di proprietà: il proprietario può farne tutto ciò che
non sia
espressamente vietato. Il proprietario gode di facoltà illimitate.
La pienezza del diritto di proprietà viene meno quando sulla cosa siano costituiti diritti
reali
minori (nuda proprietà).
4. l’esclusività del diritto di proprietà: il proprietario può godere e disporre delle
cose “in modo esclusivo”, egli può servirsi ed escludere chiunque altro dal godimento e
dalla loro disposizione.
L’ordinamento giuridico cerca un punto di equilibrio fra gli opposti interessi del proprietario
e dell’intera
collettività. Questo risultato viene perseguito con una duplice tecnica legislativa:
5. i limiti alla facoltà di godere e di disporre: ad esempio il divieto di atti di
emulazione ossia il proprietario non può compiere atti che abbiano solo scopo di
nuocere o recare molestie ad altri. La facoltà di godimento può essere per vari aspetti
limitata (ad es. per i piani regolatori).
6. gli obblighi del proprietario: es. obbligo di coltivare i terreni destinati
all’agricoltura
(affitto forzato).
CLASSIFICAZIONE DEI BENI (sono beni le cose che possono formare oggetto
di diritto)
Beni in patrimonio: sono di proprietà di qualcuno;
Beni di nessuno: non hanno un proprietario pur potendo averlo.
Beni immobili: suolo, sorgenti, corsi d’acqua, tutto ciò che è incorporato al
suolo
(alberi,case..) e galleggianti saldamente e permanentemente assicurati alla
riva.
Il suolo oggetto di proprietà prende il nome di fondo: fondo rustico se destinato
all’agricoltura o fondo urbano se destinato all’industria, al commercio o ad insediamenti
abitativi.
Circolazione caratterizzata da forme complesse.
Beni mobili, per esclusione sono tutti gli altri beni, comprese le energie
naturali.
Il denaro è il bene mobile per eccellenza.
Più cose mobili formano una universalità di cose se appartengono al medesimo
proprietario ed hanno una destinazione unitaria.
Circolazione assai rapida.
Beni pubblici registrati: hanno le caratteristiche di beni mobili ma la loro
circolazione
segue iter simili a quelli dei beni immobili.
Pertinenze: sono le cose, mobili o immobili, destinate durevolmente al
servizio o ad
ornamento di un’altra cosa, mobili o immobile. Sono una pluralità di cose
collegate.
Circolazione: gli atti che hanno per oggetto la cosa principale includono anche le
pertinenze, se non sono specificatamente escluse. Il proprietario della cosa principale
non deve per forza essere anche il proprietario delle pertinenza. L’acquirente che
acquista la cosa principale, compra anche le pertinenze, a meno che non sia in male
fede. Se però la pertinenza è un immobile o mobile registrato, il suo proprietario può
rivendicarla anche nei confronti del proprietario in buona fede.
Cosa composta: sono più cose che vengono unite in modo da formare
un’unica cosa.
La cosa composta non può essere separata dalle altre senza che la cosa
risultante dalla
loro unione perda la propria identità.
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Cose fungibili (beni di genere): ogni bene indifferentemente sostituibile con
altri (denaro,
prodotti in serie…).
Cose infungibili (beni di specie): esiste in unico esemplare (opera d’arte,
manufatto
artigiano…) o che presentano propri caratteri distintivi (immobile).
Cose consumabili: si estinguono per l’uso (alimenti, carburante…).
Cose in consumabili: uso ripetuto nel tempo anche se si deteriorano
(automobili,
indumenti…).
LA PROPRIETÀ FONDIARIA
I confini del fondo segnano, in senso orizzontale, i limiti entro i quali il
proprietario esercita
la sua facoltà di godimento. In senso verticale, la proprietà si estende al
sotto suolo e allo
spazio sovrastante fin dove il proprietario del suolo può dimostrare di avere
un interesse
ad esercitare il suo diritto esclusivo.
Il sottosuolo e lo spazio aereo sono considerati cose comuni di tutti e il proprietario
non può opporsi ad attività di terzi che si svolgano a tale profondità o a tale altezza che
egli non abbia interesse ad escludere.
LE DISTANZE LEGALI
Un limite alla facoltà di godimento sono le distanze minime legali.
Costruzioni: se non hanno muri in comune devono avere almeno 3 metri di
distanza
(salvo distanze maggiori per regolamenti locali). È favorito chi costruisce per primo
(prevenzione temporale), perché il secondo è costretto a rispettare le distanze senza
poter chiedere un indennizzo.
Pozzi, cisterne o tubi: ad almeno 2 metri.
Fossi: distanza dal confine uguale alla loro profondità.
Alberi: ad alto fusto a 3 metri, alberi bassi, viti e siepi a mezzo metro.
Luci: piccole aperture nel muro che permettono a luce ed aria di entrare e
non
permettono di affacciarvisi; sul confine ma ad almeno 2,5 metri di altezza
dal suolo
del vicino.
Vedute: finestre dalle quali ci si può affacciare; ad almeno 1,5 metri dal
confine.
NEL CONFINE……
Muro: si presume comune. Se è di proprietà di uno solo, l’altro confinante
può chiederne
la metà pagando (comunione forzosa). Le spese di riparazione, se i danni
non sono stati
causati da uno dei proprietari, gravano su entrambi.
Fossi e siepi: si presumono comuni, salvo prova contraria.
LE IMMISSIONI
Il godimento di un proprietario entra in conflitto con il godimento del vicino
che riceve sul
proprio fondo le moleste immissioni di rumori o di fumo ecc. da altri
provocate.
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PRINCIPIO
Il criterio legale per la soluzione del conflitto è quello della normale
tollerabilità. Le immissioni non devono superare la capacità di sopportazione dell’uomo
medio.
Il criterio è a favore delle attività produttive, inoltre bisogna tener conto
della condizione
dei luoghi: chi abita in una zona industriale deve sopportare maggiori
immissioni rispetto
a che abiti in una zona residenziale. Bisogna però anche tener conto della
priorità di un
dato uso ed è più protetto chi ha per primo dato la diversa destinazione al
proprio fondo.
LE ACQUE PRIVATE
Le acque sono un bene pubblico, tuttavia c’è libertà di utilizzare le acque
sotterranee per
usi domestici e si possono raccogliere le acque piovane.
È riconosciuto il DIRITTO DI STILLICIDIO: il proprietario a valle non può rifiutarsi di
ricevere le
acque che naturalmente defluiscono dai fondi a monte.
LE AZIONI A DIFESA DEL DIRITTO DI PROPRIETÀ
Il proprietario può agire in giudizio contro chiunque violi il suo diritto.
chi agisce in giudizio
propone un’
che è proposta contro il
ATTORE AZIONE
CONVENUTO
Le azioni a difesa della proprietà sono le azioni petitorie. Esso sono:
L’azione di rivendicazione, spetta a chi si dichiara proprietario della cosa
della quali
altri abbiano il possesso o la detenzione. Mira ad ottenere dal giudice
l’accertamento del diritto di proprietà e la restituzione della cosa.
L’attore deve dare prova di proprietà.
N.B. Tale azione presuppone che il proprietario non abbia altro titolo per
ottenere la
restituzione della cosa se non il proprio diritto di proprietà.
L’azione negatoria, spetta al proprietario contro chi pretende di avere diritti
reali
minori sulla cosa. Mira ad ottenere dal giudice l’accertamento della
inesistenza del
diritto altrui.
L’attore si limiterà a dare prova del proprio diritto di proprietà, il convenuto
ha
l’onere di provare l’esistenza del suo preteso diritto sulla cosa.
L’azione di regolamento dei confini, spetta a ciascuno dei proprietari
immobiliari
confinanti quando il confine è incerto.
IL POSSESSO
Capitolo quinto
Art. 1140
Il possesso è il potere sulla cosa che si manifesta in un’attività
corrispondente
all’esercizio della proprietà o di altro diritto reale.
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ELEMENTI:
Corpus possessionis: comportamento materiale che il soggetto assume nei
confronti
del bene, come se fosse il proprietario (elemento oggettivo-materiale)
Animus possidenti: volontà del possessore di esercitare i poteri del
proprietario o del
titolare di altro diritto reale (elemento soggettivo-psicologico)
Invenzione del possesso (da detenzione a possesso)
In forza di un nuovo titolo (la vendita, la successione ereditaria da parte
di un terzo),
cesso di detenere e comincio a possedere.
Il detentore si vanti apertamente proprietario della cosa e comunichi al
possessore
che intende tenere la cosa come propria.
È in BUONA FEDE chi possiede ignorando di ledere un diritto altrui. Il possesso si presume
in buona fede salvo prova contraria. Per essere in buona fede basta che ci sia un
minimo di diligenza (ci si poteva accorgere di ledere un altrui diritto) e che il
possessore fosse
originariamente in buona fede.
Tempi del possesso:
successione nel possesso: i tempi tra eredi e defunto vengono sommati
accensione del possesso: l’acquirente può far sommare il proprio tempo a
quello del
venditore ma così diventa in mala fede se il venditore era in mala fede.
I frutti
B.F.li fa propri
M.F.deve restituirli (o denaro) ma
rimborso spese di produzione
Rimborso spese per riparazioni straordinarie
Diritto di indennità per miglioramenti apportati
Diritto di ritenzione: il possessore non restituisce fino a che il proprietario non paga le
indennità.
AZIONI A DIFESA DEL POSSESSO
Le azioni possessorie fanno parte delle azioni petitorie.
L’azione di reintegrazione o di spoglio, spetta al possessore entro 1 anno dal
fatto che
sia stato violentemente o clandestinamente spogliato del possesso.
L’azione di manutenzione riguarda i beni immobili o le universalità di mobili,
spetta al
possessore che:
Sia molestato nel possesso o abbia turbative (immissioni moleste)
Abbia subito uno spoglio non violento o non clandestino.
Requisiti: avere un possesso non violento e non clandestino per un tempo
continuo e
ininterrotto di 1 anno.
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