Sei sulla pagina 1di 93

Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

ANDREA TORRENTE
PIERO SCHELSINGER
GIUSEPPE SARACINO

MANUALE
DI

DIRITTO PRIVATO
PRIMA ED UNICA EDIZIONE

a cura di Giuseppe saracino

NESSUNO EDITORE

1
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

Diritto Privato
• Nessuna società può vivere e svilupparsi senza un complesso di regole (ubi societas
ubi ius).

• Il sistema di regole mediante le quali è organizzata una collettività costituisce


lʼordinamento giuridico, che ha appunto il fine di ordinare la realtà sociale in modo
che questa si svolga in conformità ad un dato ordine.

• Lʼordinamento di una collettività costituisce dunque il suo diritto.

• Tra le forme di collettività quella con maggiore importanza è la società politica.

• Essa (la società politica) mira ad:


- Impedire le aggressioni tra gli stessi componenti del gruppo
- Scoraggiarle (le aggressioni) mediante la minaccia di sanzioni ai danni dei
trasgressori
- Potenziare la difesa della collettività contro pericoli esterni (militari, ambientali,
sanitari)
- Promuovere lo sviluppo e il benessere della comunità

• Lo Stato è una comunità di individui stanziata in un certo territorio sul quale si


dispiega la sua sovranità, ed organizzata in base ad un sistema di regole, ossia un
ordinamento giuridico.

• Un ordinamento giuridico si dice originario quando “superiorem non recognoscit”


ossia quando non è soggetto ad un controllo di unʼorganizzazione superiore, ad
esempio la Chiesa Cattolica o la Comunità europea.

• Un ordinamento giuridico è composto da un insieme di regole, queste sono dette norme,


ciascuna di tali prende lʼaggettivo di giuridica in quanto appartiene allo ius.

• La giuridicità di una norma dipende dal fatto che vada considerata “dotata di autorità”
in quanto inserita nel sistema giuridico.

• La norma giuridica non va confusa con la norma morale:


- la regola morale trova solo nel proprio contenuto la propria validità ed è compito del
singolo individuo, in base alla sua coscienza, riconoscerne il valore ed adeguarvisi.
- la regola giuridica trae la propria forza dal fatto di essere prevista da un atto dotato
di autorità e anche quando disciplina lʼazione del singolo si presenta come
eteronoma cioè imposta da altri.

• Il complesso di tutte le norme da cui è costituito un ordine giuridico rappresenta il diritto


positivo (ius in civitate positum).

• Una norma è un enunciato prescrittivo che si articola nella formulazione di unʼipotesi


di fatto, al cui verificarsi la norma ricollega una determinata conseguenza giuridica.

2
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Le conseguenze giuridiche possono consistere in:


- Lʼacquisto di un diritto (Chi possiede una cosa per 20 anni ne acquista la proprietà
per effetto dellʼusucupione. ART. 1158 Cod. Civ.)
- Nellʼinsorgenza di unʼobbligazione (Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona
ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno.
ART. 2043 Cod. Civ.)
- Nellʼestinzione o modificazione di un diritto (La dichiarazione del creditore di
rimettere il debito estingue lʼobbligazione. ART. 1236 Cod. Civ.)
- Nellʼapplicazione di una conseguenza afflittiva (Chiunque cagiona la morte di un
uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno. ART. 575 Cod. Pen.)

• La norma è dunque un periodo ipotetico che si struttura in:


- Previsione di un accadimento eventuale (fattispecie).
- Affermazione di una conseguenza giuridica che deriva dal concreto verificarsi
dellʼevento previsto.

• I caratteri essenziali della norma giuridica sono generalità e astrattezza.

• Con generalità si intende che la norma non deve essere dettata per singoli individui
(leggi-fotografia), bensì o per tutti i consociati o per classi generiche di soggetti
(commercianti, studenti, imprenditori…) deve pertanto rivolgersi ad una pluralità di
persone

• Con astrattezza si intende che la legge non deve essere dettata per specifiche
situazioni concrete, bensì per fattispecie astratte, per situazioni individuate
ipoteticamente. Ha quindi lo scopo di regolare una serie indeterminata di fatti futuri
descritti in via ipotetica. (Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un
danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno. ART 2043
Cod. Civ.)

• Importante nella formulazione di una norma è il principio di eguaglianza: tutti i cittadini


hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di
razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. ART 3
Costituzione Italiana.

• Lʼequità è definita come “la giustizia del caso singolo”: può avvenire a volte che si
verifichi un caso che il legislatore non ha previsto. Lʼordinamento giuridico sacrifica
spesso la giustizia del caso singolo alla necessità della certezza del diritto: i singoli
possono prevedere esattamente quali saranno le conseguenze del loro
comportamento errato (principio della certezza del diritto). Il giudice nel decidere le
controversie deve seguire le norme del diritto e può far ricorso allʼequità solo se la legge
stessa gli attribuisce il potere di decidere secondo equità.

• È definita fattispecie (dal latino species facti) la parte della norma che descrive
lʼevento che intende regolare.

• Una fattispecie puo essere astratta o concreta:


- Per fattispecie astratta si intende un complesso di fatti non realmente accaduti, ma
descritti ipoteticamente da una norma ad indicare quanto deve verificarsi affinché si
produca una data norma giuridica.
- Per fattispecie concreta si intende un complesso di fatti realmente verificatisi e
rispetto ai quali occorre verificare se e quali effetti giuridici ne siano derivati.
3
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Una fattispecie puo essere semplice o complessa:


- Una fattispecie è semplice se consta di un solo fatto (morte di una persona, da cui
deriva lʼapertura della sua successione ART. 456 Cod. Civ.)
- Una fattispecie è complessa se è costituita da una plularità di fatti giuridici (per il
matrimonio è necessario il consenso dei nubendi e la dichiarazione dellʼufficiale dello
stato civile).
• Lʼeffetto ricollegato alla norma della fattispecie complessa non si verifica se non quando
si siano realizzati tutti i fatti giuridici da cui essa è costituita.

• In alcuni casi in una fattispecie si possono verificare effetti prodromici: i fatti si


succedono nel tempo (negozio su cosa futura: esso non può attuare il passaggio della
proprietà perchè la cosa non è ancora venuta ad esistere, tuttavia essa vincola sul piano
obbligatorio il venditore).

• Le norme giuridiche sono caratterizzate dal fatto di essere coercitive (suscettibili di


attuazione forzata) e, nellʼipotesi di trasgressione, sono sono garantite dalla
predisposizione di una pena (sanzione).

• Una sanzione è una conseguenza in danno del trasgressore, la cui minaccia favorirebbe
lʼosservanza spontanea della norma attraverso una forma di coazione (costrizione)
psicologica volta a dissuadere chi fosse intenzionato a violare le regole dellʼordinamento
dal tenere il comportamento antigiuridico.

• Una sanzione può operare in modo diretto o indiretto:


- Diretto realizzando il risultato che la legge prescrive (viene distrutto a spese
dellʼobbligato ciò che è stato fatto in violazione di un obbligo ART. 2933 Cod. Civ.)
- Indiretto se lʼordinamento si avvale di altri mezzi per ottenere lʼosservanza della
norma.

• Nel diritto privato la sanzione opera, di regola, in modo indiretto (nemo ad factum cogi
potest).

• Esistono norme di condotta (primarie) e norme di risposta o reazione (sanzionatorie o


secondarie) che scattano nel caso di inosservanza del comportamento prescritto: il
debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del
danno. ART. 1218 Cod. Civ.
• La difesa dellʼordinamento avviene altresì con misure preventive di vigilanza e
dissuasione, ma anche con norme che stabiliscono incentivi e premi a favore dei
soggetti che si vengano a trovare in particolari situazioni.

• Un apparato coercitivo è fondamentale in uno Stato in quanto tende ad assicurare da


un lato la salvaguardia contro le minacce esterne e dallʼaltro lʼapplicazione in
concreto delle conseguenze sanzionatorie previste in astratto dalle singole norme in
caso d loro violazione.

• Lo Stato rivendica per se o qualcuno che abbia ricevuto il potere direttamente da esso, il
monopolio dellʼuso della coercizione (forza) proibendo il suo utilizzo a chicchessia.

• Il diritto pubblico si distingue dal diritto privato principalmente per i soggetti ai quali si
riferisce.

4
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Il diritto pubblico disciplina lʼorganizzazione dello stato e degli altri enti pubblici, regola
la loro azione interna e di fronte ai privati, e impone ad essi il comportamento cui sono
tenuti per rispettare la vita associata e il reperimento dei mezzi finanziari necessari per il
perseguimento delle finalità volta a volta considerate pubbliche.

• Il diritto privato disciplina le relazioni interindividuali, sia dei singoli che degli enti privati,
lasciando allʼiniziativa personale anche lʼattuazione delle singole norme. Raccoglie le
disposizioni in base alle quali il singolo, individuo o ente, opera su un piano di
eguaglianza con gli altri individui.

• Spesso un medesimo fatto è disciplinato sia da norme di diritto pubblico che da


norme di diritto privato.

• La differenza tra diritto pubblico è privato può essere riassunta nella frase latina :
“publicum ius est quod ad statum rei romane spectat, privatum quod ad singulorum
utilitatem.”

• Non tutte le norme devono essere sempre obbligatoriamente osservate dai singoli,
esistono infatti norme derogabili (dispositive) o inderogabili (cogenti):
- Sono cogenti quelle norme la cui applicazione è imposta dallʼordinamento,
prescindendo dalla volontà dei singoli. (il matrimonio impone ad ambedue i coniugi
lʼobbligo di mantenere educare ed istruire la prole. ART 147 Cod. Civ.)
- Sono dispositive quelle norme la cui applicazione può essere evitata mediante un
accordo degli interessati. (se le parti non hanno convenuto diversamente il mutuario
deve corrispondere gli interessi al mutuante. ART 1815 Cod. Civ. Proprio lʼaccezione
“se le parti non hanno convenuto diversamente” conferisce alla norma il carattere
dispositivo.)

• Sono fonti di norme giuridiche gli atti e i fatti che producono diritto.

• Le fonti si distinguono in materiali e formali:


- Sono materiali, atti o fatti produttivi di norme generali e astratte a prescindere dalla
concreta fattispecie produttiva (lʼaccento cade sul risultato).
- Sono formali, atti o fatti idonei a produrre a prescindere dal concreto contenuto della
singola fattispecie (lʼaccento cade sullʼatto e non sul suo risultato).

• Rispetto a ciascuna fonte (nel caso in cui si tratti di un atto) si può distinguere:
- Lʼautorità investita del potere di emanarlo (Parlamento, Governo).
- Il procedimento formativo dellʼatto (il procedimento di emanazione di una legge
costituzionale, statale o regionale).
- Il documento normativo (la legge considerata nel suo testo).
- I precetti ricavabili dal documento (il suo significato, le norme che ne costituiscono il
contenuto).

• Ogni ordinamento deve stabilire “ante omnia” a quali autorità, a quali organi e con quali
procedure sia affidato il potere di emanare norme giuridiche e con quali valori gerarchici.

• Esiste dunque una gerarchia delle fonti che stabilisce, nel caso in cui due o più fonti
stabilicano tra loro regole contrastanti, quale di esse debba prevalere sullʼaltra.

5
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Inizialmente lʼarticolo 1 delle preleggi del codice civile del 1942, ordinava le fonti
ponedo:
- 1) La legge
- 2) I regolamenti
- 3) Le norme corporative (che hanno perso di efficacia dopo la caduta del fascismo)
- 4) Gli usi

• Con lʼentrata in vigore nel dopoguerra della Costituzione la gerarchia è stata


modificata:
- Alla sommità troviamo i principi definiti “supremi” o “fondamentali” da cui discendono
i diritti inviolabili. (La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo,
sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e
richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e
sociale. ART. 2 Cost.). Queste norme appaiono insuscettibili di modifica o
revisione.
- Seguono le disposizioni della Carta Costituzionale e di rango Costituzionale.
- Vengono poi le leggi statali ordinarie.
- Alla gerarchia sono state poi aggiunte le leggi regionali e le norme di matrice
comunitaria.

• Le leggi di rango costituzionale:

- Sono al di sopra di tutte le altre leggi e non possono essere modificate se non
con un particolare procedimento, (Le leggi di revisione della Costituzione e le altre
leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive
deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza
assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione ART. 138
Cost.) in quanto la nostra è una Costituzione rigida.
- Pongono regole e principi che si atteggiano a limiti sostanziali allʼattività del
legislatore.
- Contengono principi supremi non modificabili..
- Le leggi che sono ritenute in contrasto con la Costituzione sono da ritenersi
anticostituzionali e devono pertanto essere abrogate. Questo compito spetta alla
Corte costituzionale che, sollecitata da un giudice, ritenente una norma
anticostituzionale, ne verifica lʼeffettiva anticostituzionalità e, in caso affermativo, la
abroga.

• Le leggi statali ordinare:

- Sono approvate dal parlamento con una procedura disciplinata dalla Carta
Costituzionale: approvazione di un identico testo da parte di entrambe le camere, (La
funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere. ART. 70 Cost.)
promulgazione da parte del Presidente della Repubblica, pubblicazione sulla
gazzetta ufficiale.
- Una legge ordinaria può modificare o abrogare qualunque norma non avente
valore di legge mentre non puo essere modificata o abrogata se non da una
legge successiva.
- Una legge ordinaria può essere abrogata tramite referendum popolare (È indetto
referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di
un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque
Consigli regionali. ART. 75 Cost.)
6
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

- Alle Regioni è attribuita potestà legislativa in ogni materia non espressamente


riservata alla legislazione dello Stato.

• I regolamenti:

- Sono fonti secondare del diritto, sottordinate alla legge.


- Possono essere emanate dal Governo, dai ministri e da altre autortà
amministrative (anche non statali).
- Hanno contenuto normativo in quanto pongono norme generali ed astratte ma
provengono dallʼautorità amministrativa e non dal potere legislativo
- Disciplinano, ad esempio, lʼorganizzazione e il funzionamento dei pubblici uffici.
- Regolano specifiche materie in forza di una delega o autorizzazione contenuta in
una legge.

• Le fonti comunitarie, si distinguono in:

- Regolamenti, che contengono norme applicabili dai giudici nei singoli Stati membri,
come se fossero leggi dello Stato. In caso di contrasto tra regolamento comunitario
e legge statale il giudice deve disapplicare la legge statale a favore del
regolamento comunitario.
- Direttive, che si rivolgono agli organi legislativi degli stati membri ed hanno lo scopo
di armonizzare le legislazioni interne dei singoli Paesi. Solitamente non sono
efficaci immediatamente ma devono essere attuate in un lasso di tempo mediante
lʼemanazione, da parte dello Stato, di leggi. Uno stato che si renda inadempiente
allʼobbligo di attuare una direttiva entro il termine previsto dalla stessa è sanzionabile
dagli organi comunitari. Inoltre se la direttiva non è stata attuata in tempo utile i privati
possono pretendere che gli apparati pubblici orientino la loro condotta in modo
coerente con la direttiva.

• Gli usi e le consuetudini, consistono quando ricorrano:

- La ripetizione generale e costante in un certo ambiente, per un tempo


adeguatamente protratto, di un certo tipo di comportamento osservabile (denominato
usus) come regola di condotta tra privati.
- Un atteggiamento di osservanza di quel comportamento in quanto ritenuto
doveroso (opinio iuris ac necessitatis).
- Esistono inoltre tre tipi di consuetudini:
• Consuetudini secundum legem (che operano in accordo con la legge).
• Consuetudini praeter legem (che operano al di là della legge ossia su materie
non disciplinate dalla legge).
• Consuetudini contra legem (che si pongono contro la legge).

7
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

Rapporto giuridico
• Le relazioni umane possono essere di vario genere, alcune sono regolate dal diritto

• Nella relazione tra me e il mio debitore il legislatore attribuisce a me il diritto di


pretendere il pagamento e al debitore lʼobbligo di risarcirmi

• Il rapporto giuridico è appunto la relazione tra due soggetti regolata dallʼordinamento

• I protagonisti del rapporto giuridico sono detti soggetti giuridici e si dividono in


- Soggetto attivo: colui al quale lʼord. attribuisce un potere (diritto soggettivo)
- Soggetto passivo: colui al quale lʼord. attribuisce un dovere

• Quando si allude alle persone tra le quali intercorre un rapporto giuridico si utilizza
lʼespressione parti
- Terzo è invece colui il quale è esterno ad un determinato rapporto giuridico
- Regola generale è che il rapporto giuridico non produce effetti né a favore né a
danno il terzo

• Il soggetto attivo del rapporto giuridico è titolare di un diritto soggettivo


- Con lʼattribuzione del diritto soggettivo si realizza contemporaneamente la
protezione dellʼinteresse del singolo e al contempo della sua libertà: se qualcuno
mi arreca danno lʼordinamento mi dà il diritto di chiedere il risarcimento ma sono solo
io a scegliere se esercitare il mio diritto o meno

• Il diritto soggettivo è il potere di agire (agere licere) per il soddisfacimento di un


proprio interesse individuale prodotto dallʼordinamento giuridico
- In alcuni casi il potere di agire non è attribuito al singolo nel suo proprio interesse ma
per realizzare un interesse altrui. Fenomeno frequente nel diritto pubblico dove
lʼordinamento attribuisce poteri agli organi pubblici nellʼinteresse della collettività: in
questo caso si parla di potestà o uffici
- Le manifestazioni del diritto soggettivo che non hanno carattere autonomo ma che
vi sono comprese sono dette facoltà. Esse non sono soggette a prescrizione e
cessano solo nel momento in cui cessa il diritto stesso
- Nel caso in cui lʼacquisto di un diritto dipenda dal concorso di più elementi successivi
si ha la figura dellʼaspettativa, una figura transitoria che assicura dei diritti atti a
conservare il diritto finale
- Altri diritti soggettivi sono assegnati in base alla posizione di una persona in un
gruppo e sono detti status

• Colui al quale lʼordinamento attribuisce il diritto soggettivo si chiama titolare del diritto
medesimo
- Lʼesercizio del diritto soggettivo consiste nellʼesplicazione dei poteri di cui il diritto
consta per realizzare il proprio interesse

• La realizzazione dellʼinteresse può essere spontanea o coattiva


- È coattiva se occorre fare ricorso a mezzi di coercizione che lʼordinamento mette a
disposizione per la tutela del diritto soggettivo

8
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Il proprietario di un bene ha il potere di escludere tutti gli altri dal godimento e dalla
disposizione dello stesso. In questo caso il diritto soggettivo non si rivolge ad un
soggetto in particolare ma alla generalità dei consociati

• Colui che presta una somma di denaro rivolge il suo diritto soggettivo solo nei
confronti del suo debitore e soltanto da questi può pretendere il pagamento

• In base a queste distinzioni possiamo distinguere i diritti soggettivi in


- Assoluti, che garantiscono al titolare un potere che può far valere verso tutti (erga
omnes)
- Relativi, che gli assicurano un potere che egli può far valere solo nei confronti di una
o più persone determinate

• I diritti si suddividono inoltre in


- Reali (in iura re) cioè diritti su una cosa
- Della personalità cioè allʼintegrità fisica, al nome
- Di credito dove un soggetto è tenuto ad una determinata condotta

• Il rovescio del diritto è costituito dal dovere


- Nel caso del diritto reale il dovere di qualsiasi consociato è un dovere generico di
astensione dal compiere un qualunque atto volto a limitare o impedire il godimento
del bene da parte del proprietario
- Nel caso di diritto di credito il dovere (in questo caso obbligo) di una o più persone
determinate è di eseguire una determinata prestazione o comportamento
funzionale alla soddisfazione del creditore

• Lʼinteresse è un qualsiasi vantaggio che costituisce il movente dellʼagire di un soggetto.


Può essere pubblico o privato a seconda di chi ne sia il portatore.

• Un interesse si dice semplice o di fatto quando non è soggetto ad alcuna tutela


giuridica, quando invece un interesse riceve tutela giuridica il soggetto in questione è
titolare di un diritto soggettivo

• Nei rapporti tra privato e pubblico si parla di interesse legittimo, ossia la possibilità
del privato di sollecitare un controllo giudiziario in ordine ad un comportamento della
pubblica amministrazione ritenuto scorretto
- In alcuni casi al privato viene riconosciuto uno specifico potere di controllo della
regolarità dellʼazione pubblica ed un potere dʼimpugnativa degli atti eventualmente
viziati

• Il rapporto giuridico nasce nel momento un cui il soggetto attivo acquista il diritto
soggettivo, tale acquisto indica il fenomeno del collegarsi di un diritto con una persona
che ne diventa il titolare.

• Lʼacquisto può essere di due specie:


- A titolo originario quando il diritto soggettivo sorge a favore di una persona senza
esserle trasmesso da nessuno (il pescatore che fa propri i pesci caduti nella rete)
- A titolo derivativo quando il diritto soggettivo si trasmette da una persona ad
unʼaltra (compro un immobile da chi ne è proprietario)

9
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Nellʼacquisto a titolo derivativo il diritto che apparteneva ad una persona si trasferisce


ad unʼaltra. Questo fenomeno, chiamato successione, indica il mutamento del
soggetto di un rapporto giuridico.
- Colui che per effetto della successione perde il diritto si chiama autore o dante
causa
- Colui che per effetto della successione acquista il diritto si chiama successore o
avente causa

• Le situazioni giuridiche soggettive fanno capo a quelli che vengono definiti soggetti
giuridici

• La capacità giuridica è lʼidoneità ad essere titolari di situazioni giuridiche soggettive da


parte delle persone (fisiche o giuridiche)

• La capacità giuridica compete indifferentemente a tutti gli uomini ed è acquistata al


momento della nascita, facendoli diventare soggetti di diritto, e persa al momento della
morte (ARTT.1,4,456 CC)

• In alcuni casi speciali la capacità giuridica può essere limitata se sussistono


determinate situazioni ovvero in altri casi la nascita non dà lʼaccesso a tutti i rapporti
giuridici e per alcuni di essi sono necessari dei presupposti (la capacità matrimoniale si
acquista al 16esimo anno di età)

• Queste situazioni sono dette dʼincapacità e possono essere


- Assolute se al soggetto in questione è precluso un tipo di rapporto o di atto
- Relative se al soggetto in questione è precluso un tipo di rapporto o di atto ma solo
con determinati altri soggetti o solo in determinate circostanze
- In questi casi si ravvisa una limitazione della capacità giuridica (incapacità
speciali) in quanto lʼatto compiuto in violazione del divieto è direttamente nullo e
non semplicemente annullabile

• Si ha la nascita con lʼacquisizione della piena indipendenza dal corpo materno che si
realizza col primo respiro. La nascita è condizione necessaria e sufficiente per
lʼacquisizione della capacità giuridica, non occorre che ci sia vitalità: il neonato che
muore subito dopo la nascita ha in ogni caso acquisito la capacità giuridica.

• Si ha la morte con la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dellʼencefalo

• Talune situazioni giuridiche sono tutelate a favore di chi seppur non ancora nato sia già
stato concepito
- Il concepito ha la capacità di succedere mortis causa (ART 462) e di ricevere per
donazione (ART 784)
- Gli è riconosciuto inoltre il diritto al risarcimento del danno
- Tutti i diritti al concepito sono subordinati alla nascita e vengono in essere solo
se si verifica quest ultima

• Esistono casi in cui la persona fisica, per giovane età, incapacità fisiche o intellettive,
età avanzata o malattia, non sia in grado di gestire in prima persona le situazioni
giuridiche che le fanno capo: in questo caso la legge prevede, affinché possa
compiere autonomamente e personalmente atti di amministrazione dei propri interessi,
che il soggetto abbia oltre alla capacità giuridica la capacità di agire

10
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• La capacità di agire è lʼidoneità a porre in essere in proprio atti negoziali destinati a


produrre effetti nella sua sfera giuridica (capacità negoziale)
- Presuppone la capacità giuridica ma non si confonde con essa: un soggetto può
perdere capacità di agire ma rimane in ogni caso titolare di capacità giuridica fino alla
morte

• La capacità giuridica si acquista generalmente con il compimento del 18esimo


anno di età (ART 2)

• In alcuni casi nonostante la maggiore età la persona non dispone di quella capacità
normalmente presente in una persona adulta, di qui la necessità di istituti a protezione
di tali persone, strumenti di salvaguardia contro il rischio che esse pongano in essere atti
negoziali contro i loro stessi interessi

• A protezione delle persone prive in tutto o in parte di autonomia il codice civile


prevedi gli istituti:
- Della minore età
- Dellʼemacipazione
- Dellʼinabilitazione
- Dellʼinterdizione giudiziale
- Dellʼamministrazione di sostegno
- Dellʼincapacità di intendere e volere

• La minore età è la condizione del soggetto che non ha ancora raggiunto il diciottesimo
anno di età
- Il minorenne è legalmente incapace e con la maggiore età acquisisce la capacità di
compiere tutti gli atti per i quali non sia richiesta unʼetà diversa
- Di regola il minore non può stipulare direttamente atti negoziali destinati ad incidere
sulla propria sfera giuridica: gli atti eventualmente posti in essere dal minore sono
annullabili (ART 1425) per il solo fatto di essere stati stipulati da un minore
- Lʼatto posto in essere può essere impugnato dal minore (e mai dalla controparte
ART 1441) entro cinque anni dal raggiungimento della maggiore età (ART 1442)
- Se lʼatto è annullato per incapacità legale il minore ha diritto alla restituzione di
quanto prestato in esecuzione di esso, mentre è tenuto a restituire la prestazione
ricevuta solo se la stessa è stata rivolta a suo vantaggio (ART 1443)
- Nella quotidianità accade che i minori siano ammessi a stipulare tutta una serie
di contratti senza che nessuno di essi sia impugnato: devono essere accessibili al
minore tutti quegli atti necessari a soddisfare le esigenze della propria vita quotidiana
in relazione allʼetà raggiunta
- La gestione del patrimonio del minore e il compimento di ogni atto relativo
competono ai genitori:
• Disgiuntamente per atti di ordinaria amministrazione, che non comportano
rischi per lʼintegrità del patrimonio
• Congiuntamente per atti di straordinaria amministrazione, ce possono incidere
sulla struttura e sulla consistenza del patrimonio
• Se entrambi i genitori sono morti la gestione del patrimonio compete ad un tutore
nominato dal giudice tutelare

11
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Il minore ultrasedicenne autorizzato dal tribunale a contrarre il matrimonio (ART 84)


con le nozze acquista automaticamnte lʼemancipazione, sottraendosi alla disciplina
della minore età
- Il minorenne emancipato può compiere atti di ordinaria amministrazione
- Per gli atti di straordinaria amministrazione necessita dellʼassistenza di un
curatore, munito di previa autorizzazione dellʼautorità giudiziaria (ART 394)
- Gli atti di straordinaria amministrazione compiuti senza previa autorizzazione sono
annullabili
- Se lʼemancipato è sposato con persona di maggiore età il coniuge stesso è il
curatore altrimenti il giudice può nominare per entrambi un unico curatore
- Lʼannullamento o lo scioglimento del matrimonio non fanno venir meno
lʼemancipazione

• Lʼinabilitazione è pronunciata con sentenza dal tribunale quando ricorra


alternativamente uno dei seguenti presupposti.
- Infermità di mente lieve e non talmente grave da dar luogo allʼinterdizione (incide
negativamente sul soggetto senza però privarlo completamente della capacità di
intendere o volere ART 415)
- Prodigalità (impulso patologico che incide negativamente sulla capacità del soggetto
di valutare la rilevanza economica dei propri atti tale da spingerlo allo sperpero)
- Abuso abituale di bevande alcoliche o stupefacenti
- Sordità o cecità dalla nascita o dalla prima infanzia
- Lʼinabilitazione può essere pronunciata solo a carico del maggiorenne, il
procedimento può essere promosso dallo stesso, dal coniuge, dalla persona
stabilmente convivente dai parenti entro il quarto grado e dagli affini entro il secondo
grado oppure dal pubblico ministero
- Fase centrale del procedimento è lʼesame del soggetto da parte del giudice che
nomina un curatore, nel momento in cui dovessero venir meno i presupposti che
hanno condotto allʼinabilitazione questʼultima può essere revocata con sentenza del
tribunale.
- Lʼinabilitato può autonomamente compiere atti di ordinaria amministrazione
mentre per gli atti di straordinaria amministrazione necessita necessita
dellʼassistenza del curatore, il quale non si sostituisce al soggetto ma ne integra la
volontà

12
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Lʼinterdizione è pronunciata con sentenza del tribunale allorquando ricorrano


congiuntamente i seguenti presupposti (ART 414):
- Infermità di mente (tale da non consentirgli di esprimere la propria volontà)
- Abitualità di detta infermità (lʼinfermità non deve transitoria ma ricorrente)
- Incapacità del soggetto a causa dellʼinfermità, di provvedere ai propri interessi (a
seconda dei casi una medesima infermità può incidere negativamente o meno sugli
interessi di una persona e quindi dare luogo ad interdizione o no)
- Necessità di assicurare al soggetto unʼadeguata protezione (si potrà ricorrere
allʼinterdizione solo quando tutti gli altri mezzi di protezione non sono sufficienti)
- Il procedimento e lʼannullamento sono affini a quello dellʼinabilitazione
- Gli effetti dellʼinterdizione decorrono dal momento della pubblicazione della sentenza
di primo grado che pronuncia lʼinterdizione stessa
- Lʼinterdetto versa in condizioni simili a quelle del minore: non può compiere
direttamente alcun atto negoziale se non quelli necessari a soddisfare le esigenze
della propria vita quotidiana in relazione alle proprie capacità intellettive
- Se compie atti negoziali questi sono annullabili con impugnativa da parte del
tutore o dellʼinterdetto stesso, previa revoca dellʼinterdizione
- La gestione del patrimonio dellʼinterdetto è rimessa al tutore in sua vece e nei suoi
(dellʼinterdetto) interessi
- Lʼinterdizione preclude al soggetto il matrimonio, il riconoscimento dei figli naturali
e la possibilità di fare testamento

• Lʼamministrazione di sostegno si apre con decreto motivato del giudice tutelare


allorquando ricorrano congiuntamente i seguenti presupposti (ART 404)
- Infermità o menomazione fisica o psichica della persona
- Impossibilità per il soggetto a causa di detta infermità di provvedere ai propri
interessi
- Rispetto ai presupposti per lʼinterdizione rileva
• Non solo unʼinfermità di mente ma anche una menomazione psichica (non
vera e propria malattia, ad esempio lʼanziano affetto da demenza senile)
• Non solo unʼinfermità o menomazione mentale ma anche fisica
• Non solo unʼinfermità o menomazione abituale ma anche temporanea:
lʼamministratore di sostegno può essere nominato a tempo determinato
• Non solo unʼinfermità o menomazione totale ma anche che si rifletta solo su
alcuni profili della personalità
- Può essere aperta solo nei confronti del maggiore di età e promosso dallo stesso
beneficiario o dal coniuge, persona stabilmente convivente, parenti fino al quarto
grado, affini fino al secondo grado
- Fase centrale del procedimento di amministrazione di sostegno è lʼaudizione
personale dellʼinteressato da parte del giudice
- Gli effetti dellʼamministrazione di sostegno sono determinati caso per caso e può in
ogni momento variare (flessibilità dellʼamministrazione di sostegno)
- Il giudice tutelare indica:
• Lʼamministratore di sostegno
• Gli atti che lʼamministratore di sostegno ha il potere di compiere in nome e per
conto del beneficiario, il quale perde la capacità di porli in essere personalmente
• Gli atti di cui lʼamministratore deve dare il proprio assenso portando assistenza al
beneficiario, il quale perde la capacità di porli in essere da solo

13
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• In tutte le ipotesi di incapacità precedentemente analizzate gli atti autonomamente


posti in essere dallʼincapace oltre i limiti consentitigli sono sempre annullabili

• In alcuni casi può accadere che un soggetto legalmente capace si trovi in una
situazione di incapacità di intendere e volere nel momento in cui pone in essere un
atto per causa
- Permanente (soggetto down non assoggettato ad alcuna misura di protezione)
- Transitoria (soggetto che ha ecceduto con lʼalcool o con sostanze stupefacenti o in
stato di shock)
- In questi casi si verifica un contrasto tra situazione giuridica, di capacità legale e
situazione di fatto, di incapacità naturale
- Per questo motivo il soggetto legalmente capace di compiere un atto è ammesso
ad impugnarlo se prova che nel momento in cui lʼha compiuto versava in uno stato
di incapacità di intendere e/o volere
- Il matrimonio il testamento e la donazione sono impugnabili solo se il soggetto era
incapace naturalmente nel momento in cui ha compiuto lʼatto
- Gli atti unilaterali (la rinuncia ad un credito) sono annullabili s si dimostra da un lato
che il soggetto era incapace al momento dellʼatto e dallʼaltro che esso ha provocato
un grave pregiudizio per lʼincapace stesso
- I contratti sono annullabili se da un lato il soggetto era incapace al momento dellʼatto
e dallʼaltro il contraente era in malafede, ossia si rendeva conto tramite lʼordinaria
amministrazione che il soggetto era incapace. Non è richiesto che il contratto rechi
pregiudizio allʼincapace
- Lʼannullamento degli atti e dei contratti posti in essere dallʼincapace naturale possono
essere impugnati dallo stesso nel momento in cui riacquista la capacità di intendere
e/o volere

• La legittimazione è lʼidoneità di un soggetto ad esercitare e o a disporre di un


determinato diritto

14
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Il luogo in cui la persona fisica vive e svolge la sua attività ha per lʼordinamento
giuridico rilievo da diversi punti di vista, e si distingue tra:
- Domicilio, il luogo in cui la persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari ed
interessi
- Residenza, il luogo in cui la persona ha dimora abituale
- Dimora, il luogo in cui la persona attualmente abita

• Il domicilio a sua volta si distingue in:


- Legale se fissato direttamente dalla legge (ART 45 CC stabilisce che il minore abbia
il domicilio nel luogo di residenza della famiglia)
- Volontario se concretamente eletto dallʼinteressato al centro della propria vita di
relazione
- Il domicilio si distingue dalla residenza: lʼavvocato avrà residenza presso la propria
abitazione e domicilio presso il proprio studio

• La cittadinanza è la situazione di appartenenza di una persona finisca ad un


determinato stato e si acquista:
- Iure sanguinis (sono cittadini italiani tutti i figli di cittadini italiani)
- Iure soli (sono cittadini italiani tutti i nati nel territorio della repubblica qualora i
genitori siano senza cittadinaza)
- Per iuris comunicatio (acquista la cittadinanza italiana il coniuge straniero di
cittadino italiano stabilmente residente in italia da almeno sei mesi e dopo tre anni
dalla data di matrimonio
- Per naturalizzazione (cittadinanza concessa dal presidente dellla repubblica con
DPR)

• Allʼinterno di una famiglia la parentela è il vincolo che unisce i soggetti che dscendono
dalla stessa persona o dallo stesso “stipite”.
- La linea retta unisce persone che discendono una dallʼaltra
- La linea collaterale unisce persone di uno stesso stipite che non discendono lʼuna
dallʼaltra
- Lʼaffinità è il vincolo che unisce coniuge e parenti dellʼaltro coniuge

• Per la disciplina dei rapporti facenti capo a soggetti dei quali si sono perse le tracce
sono previsti gli istituti
- Della scomparsa
- Dellʼassenza
- Della morte presunta

• Le vicende più importanti della persona fisica sono documentati negli archivi dello
stato civile tenuti presso ogni comune nel quale sono registrati
- Nascita
- Matrimoni
- Morte

15
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Lʼarticolo 2 della Costituzione garantisce allʼuomo dei diritti inviolabili sia come
singolo sia nelle formazioni sociali

• La persona umana è portatrice di diritti innati che lʼordinamento giuridico non gli
attribuisce ma gli riconosce in quanto uomo

• La Costituzione tende a garantire il cittadino in primo luogo contro i soprusi da parte


dello Stato, ma i diritti inviolabili della persona sono tali anche nei confronti degli altri
consociati

• Il codice civile detta norme specifiche a tutela dellʼintegrità fisica (ART 5) del nome
(ART 6-9) e dellʼimmagine (ART 10)

• I diritti della personalità sono qualificati dai caratteri di


- Necessarietà in quanto competono a tutte le persone che li acquistano al momento
della nascita e li perdono al momento della morte
- Imprescrittibilità in quanto il non uso non ne comporta lʼestinzione
- Assolutezza in quanto implicano in tutti i consociati un generale dovere di astenersi
dal ledere lʼaltrui diritto e tutelano erga omnes cioè nei confronti di tutti
- Non patrimonialità in quanti tutelano valori non suscettibili di valutazione economica
- Indisponibilità in quanto non sono rinunciabili

• Anche se non testualmente previsto nella Costituzione il diritto alla vita è posto a
presidio del fondamentale interesse della persona umana alla propria esistenza fisica
- Tale diritto impone a tutti i consociati lʼobbligo di astenersi da attentare alla vita
altrui

• È necessario stabilire il momento in cui si acquista il diritto alla vita


- Il diritto a nascere trova tutela piena ed immediata nei confronti dei soggetti diversi
dalla madre: è penalmente sanzionata la condotta di chiunque cagioni lʼinterruzione
di una gravidanza senza il manifesto consenso della donna e secondo le modalità
previste
- Nei confronti della madre occorre distinguere:
• Lʼinterruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, rimessa
alla libera decisione della donna
• Lʼinterruzione della gravidanza dopo i primi 90 giorni praticabile unicamente
nel caso in cui la prosecuzione della gravidanza arrechi gravi pericoli alla vita
della donna: in questo caso il diritto alla nascita del concepito può essere
sacrificato solo in ordine al diritto alla vita della madre

• Il diritto alla vita non è nel concreto tutelato nei confronti del diretto interessato:
nessuna sanzione consegue il suicidio
- Costituiscono reato le condotte che agevolino in qualunque modo un suicidio
(istigazione o aiuto al suicidio)

16
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Costituisce reato allo stesso modo la condotta di colui il quale cagioni un omicidio con il
di lui consenso (omicidio del consenziente)
- È illecita la condotta di chi per pietà e con il suo consenso provochi o acceleri la
morte dellʼinfermo (eutanasia attiva)
- Diverso è il caso in cui il diretto interessati rifiuti il trattamento medico necessario
a tenerlo in vita: secondo il principio di autodeterminazione i trattamenti sanitari
possono essere praticati solo con il consenso dellʼavente diritto
- Il diritto alla salute comprende il diritto a non curarsi e persino il diritto a lasciarsi
morire

• Il diritto alla salute è riconosciuto dallʼart 2 della Costituzione come diritto


fondamentale dellʼindividuo
- Tale diritto implica per tutti i consociati lʼobbligo di astenersi da condotte che
possano cagionare ad altri malattie, infermità o menomazioni

• Il diritto alla salute e allʼintegrità fisica compete anche al nascituro: diritto di nascere
sano
- È negato invece il diritto di non nascere se non sano, che è rimesso alla madre

• Il diritto alla salute è rimesso in linea generale al suo titolare tranne che in casi
speciali in cui alcuni trattamenti medici sia imposti per legge

• Il diritto alla salute non è interamente rimesso allʼautodeterminazione del suo titolare, gli
atti dispositivi del proprio corpo sono consentiti a condizione che:
- Non siano contrari alla legge
- Non cagionino una diminuzione permanente dellʼintegrità fisica del soggetto

• Il nome costituito da prenome e cognome svolge funzione di identificazione sociale


della persona
- Il figlio legittimo assume il cognome del padre e il prenome attribuitogli dallʼatto di
nascita
- Il figlio naturale assume il cognome del genitore che per primo lʼha riconosciuto
- I bambini non riconosciuto assumono il nome loro imposto dallʼufficiale di stato civile

• Il nome è tendenzialmente immodificabile salvo che con particolari procedure

• Il nome è tutelato dalla legge contro:


- La contestazione
- Lʼusurpazione
- Lʼutilizzazione abusiva
- La vittima di contestazione, usurpazione o utilizzazione abusiva può chiedere la
cessazione del fatto lesivo ed il risarcimento del danno

• La legge tutela anche lʼinteresse di ciascuno allʼonore al decoro e alla reputazione


- Lʼilliceità del fatto non viene meno se il fatto attribuito alla persona o i giudizi sul suo
conto corrispondono al vero

• Il diritto allʼimmagine comporta il divieto a carico di terzi di esporre, pubblicare o


mettere in commercio il ritratto altrui senza il consenso anche solo implicito
dellʼinteressato

17
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• È consentita la diffusione dellʼimmagine senza il consenso dellʼinteressato quando la


stessa è giustificata da:
- Necessità di giustizia o di polizia
- Scopi scientifici didattici o culturali
- Collegamento a fatti di pubblico interesse

• È tutelato il diritto alla riservatezza dei dati personali: chiunque cagiona danno ad altri
per effetto del trattamento dei dati è tenuto al risarcimento del danno anche non
patrimoniale

• La giurisprudenza annovera tra i diritti fondamentali anche il diritto allʼidentità


personale

18
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Nel nostro ordinamento sono soggetti di diritto oltre alle persone fisiche anche gli enti
- Un bene può far capo direttamente ad un ente in quanto tale
- La responsabilità per atti illeciti può far capo direttamente allʼente in quanto tale

• È dotata di soggettività giuridica quellʼorganizzazione a cui lʼordinamento attribuisce la


capacità di essere titolare di situazioni giuridiche soggettive (capacità giuridica)

• Lʼente è portatore di diritti non in funzione dei singoli soggetti che lo compongono ma in
quanto ente
- Capita a volte che lʼinteresse dei singoli non coincida con lʼinteresse dellʼente

DA COMPLETARE ENTI E ASSOCIAZIONI

19
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

Beni
• Non tutte le cose sono beni, ma solo quelle cose che possono essere fonte di utilità e
oggetto di appropriazione
- Non sono beni le cose dalle quali non si è in grado di trarre vantaggio alcuno
- Non sono beni le res comunes omnium, le cose di cui tutti possono fruire senza
impedirne una pari fruizione agli altri

• Sono beni tutte le cose che possono formare oggetto di diritto


- In senso giuridico il bene non è tanto la res in quanto tale ma il diritto sulla res

• I beni si distinguono in:


- Corporali, che possono essere percepiti attraverso i sensi o con strumenti materiali
- Incorporali, che sono percepibili solo intellettivamente (opera letteraria, strumenti
finanziari, dati personali)
- Immobili:
• Per natura, che non possono essere spostati senza che se ne alteri la struttura o
la destinazione (suolo, edifici)
• Per legge, beni normalmente mobili ma considerati immobili per legge (bagni,
edifici galleggianti ancorati al molo)
- Mobili, tutti gli altri beni
- Registrati, come case, auto, navi

• I beni possono anche distinguersi in:


- Fungibili, individuati con la sola appartenenza ad un determinato genere. Possono
essere sostituiti gli uni con gli altri dato che non interessa avere proprio quel bene
bensì una data quantità (non è importante avere una determinata banconota da 100€
ma avere denaro per una quantità totale di 100€)
- Infungibili, individuati nella loro specifica identità (gli immobili)
- La fungibilità di un bene deriva innanzitutto dalla natura della cosa ma può anche
scaturire dalla volontà delle parti (per me collezionista è importate avere una
determinata banconota)

• Altre categorie di beni sono:


- Consumabili (ad utilità semplice), che non possono arrecare utilità senza perdere la
loro individualità o senza che il soggetto se ne privi
- Inconsumabili (ad utilità permanente), che sono suscettibili di plurime utilizzazioni
senza essere distrutti nella loro consistenza
- Divisibili, che possono essere ridotti in parti omogenee senza che se ne alteri la
destinazione economica (edificio a più piani, animale morto
- Indivisibili, che non rispondono a tale caratteristica (animale vivo)

• I beni sono altresì


- Presenti, ovvero già esistenti in natura, e solo questi possono formare oggetto di
diritti reali
- Futuri, ovvero non ancora presenti in natura
- Se un contratto ha ad oggetto un bene futuro e questo non viene ad esistenza, il
contratto non produce alcun effetto

20
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• I beni possono essere pubblici di due tipi:


- Appartenenti ad un ente pubblico ovvero ad una società denominata “patrimonio
dello stato SPA” (beni pubblici in senso soggettivo)
- Assoggettati ad un regime speciale diverso dalla proprietà privata
• I frutti si distinguono in:
- Naturali, che sono prodotti direttamente da altro bene, vi concorra o meno lʼopera
dellʼuomo
- Civili, quelli che si ritraggono dalla cosa come corrispettivo del godimento altrui
(ART. 820)
- Perchè si possa parlare di frutti occorre che la loro produzione abbia carattere
periodico e che non alteri nè la sostanza nè la destinazione della cosa madre
- Finchè non avviene la separazione dal bene che li produce i frutti naturali si dicono
pendenti e non hanno esistenza autonoma

• I beni possono essere utilizzati dallʼuomo singolarmente o insieme, collegati ad altri in


modo da accrescerne lʼutilità. Si hanno quindi:
- Beni semplici, quelli i cui elementi sono talmente compenetrati tra loro che non
possono staccarsi senza alterare la fisionomia del tutto (un animale, una pianta)
- Beni composti, quelli risultanti dalla connessione materiale di più cose, ciascuna
delle quali potrebbe essere staccata dal tutto ed avere autonomia propria (una
autovettura composta da carrozzeria, motore, ruote)
- Se vendo un bene composto la vendita consta di tutti gli elementi costituenti il bene

• Se in un bene composto una cosa è posta a servizio od ornamento di unʼaltra, senza


costituirne parte integrante o senza essere un elemento indispensabile si ha la figura
della pertinenza.

• Per la costruzione del rapporto di pertinenza occorre che:


- Vi sia lʼoggettiva destinazione di un oggetto a servizio od ornamento di un altro
- Vi sia la volontà soggettiva del proprietario della cosa principale di istituire un
rapporto di complementarietà tra le cose

• Il vincolo di pertinenza può intercorrere tra


- Mobile e mobile
- Mobile e immobile
- Immobile e immobile

• La destinazione di una cosa a servizio od ornamento di unʼaltra fa sì che lʼuna abbia


carattere accessorio rispetto allʼaltra che assume posizione principale. Se manca il
vincolo di accessorietà non vi è figura di pertinenza

• Il vincolo che sussiste tra le due cose devʼessere durevole e non occasionale e deve
essere posto in essere da chi è proprietario della cosa principale, ovvero ha un
diritto reale su di essa
- Non occorre che la cosa accessoria appartenga al proprietario della cosa principale

• La legge tutela la convinzione dei terzi che la pertinenza appartenga allo stesso
proprietario della cosa principale

• Le pertinenze seguono lo stesso destino della cosa principale: se vendo un bene,


lʼatto si riferisce anche alle pertinenze anche se non sono espressamente citate

21
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Il codice civile definisce universalità la pluralità di cose mobili che


- Appartengono alla stessa persona
- Hanno destinazione unitaria

• Lʼuniversalità di mobili si distingue


- Dalla cosa composta perchè non vi è coesione fisica tra le varie cose
- Dal complesso pertinenziale perchè non vi è rapporto di subordinazione tra una
cosa e unʼaltra

• I beni che formano lʼuniversalità possono essere considerati a volte separatamente e a


volte unitariamente

• Lʼordinamento distingue
- Universalità di fatto, costituite da più beni mobili unitariamente considerati dal
proprietario (biblioteca)
- Universalità di diritto in cui la riduzione ad unità è operata dalla legge (eredità)

• Tra le combinazioni di cose spicca lʼazienda, definita come il complesso di beni


organizzati dallʼimprenditore per lʼesercizio dellʼimpresa, ossia la produzione di beni o
servizi
- Lʼopinione tradizionale la considera come una universalità di fatto

• Il patrimonio è il complesso dei rapporti giuridici attivi e passivi facenti capo ad un


soggetto
- Non è considerato come un bene unico e pertanto non è unʼuniversitas
- Ogni soggetto ha un patrimonio ed uno solo col quale risponde dei propri debiti
- Non è concesso di regola staccare dei beni dal proprio patrimonio per riservarli ad
alcuni creditori
- Il patrimonio autonomo è quello che viene attribuito ad un nuovo soggetto mediante
la creazione di una persona giuridica con autonomia patrimoniale perfetta o
imperfetta

22
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

Atti, Fatti e Negozi giuridici


• Per fatto giuridico si intende qualsiasi avvenimento cui lʼordinamento giuridico ricolleghi
conseguenze giuridiche

• Si considerano due tipi di fatti:


- Fatti materiali, percepibili con i sensi, che constano di modificazioni di situazioni
preesistenti in natura
- Fatti in senso ampio, comprensivi sia di omissioni, sia di fatti interni o psicologici

• Sono fatti giuridici in senso stretto o naturali quelli le cui conseguenze giuridiche
assumono rilievo senza che vi sia stato lʼintervento dellʼuomo (prodotti agricoli, delle
miniere, degli animali)
- Fa parte di questa categoria anche la morte per causa naturale che porta allʼapertura
della successione

• Si parla invece di atti giuridici se la causa dellʼevento dipende dallʼintervento umano

• Gli atti giuridici si distinguono in due grandi categorie


- Atti leciti, conformi alle prescrizioni dellʼordinamento
- Atti illeciti, che producono la lesione dei diritti altrui e sono contrastanti con
lʼordinamento

• Gli atti leciti si suddividono in:


- Operazioni, che consistono in modificazioni del mondo esterno (presa di possesso di
una cosa, costruzione di una nave)
- Dichiarazioni, consistono nel comunicare il proprio pensiero e sono atti di linguaggio

• Tra le dichiarazione la maggiore importanza va attribuita ai negozi giuridici: le


dichiarazioni con le quali i privati esprimono la loro volontà di regolare in un determinato
modo i propri interessi, nellʼambito dellʼautonomia riconosciuta dallʼordinamento
- Si dicono dichiarazioni di scienza quelle con le quali non si esprime una propria
volontà ma si comunica ad altri di essere a conoscenza di un atto o una situazione
del passato

• Il negozio giuridico è una dichiarazione di volontà con la quale vengono enunciati gli
effetti perseguiti ed alla quale lʼordinamento giuridico ricollega effetti giuridici conformi al
risultato voluto

• Il negozio giuridico corrisponde alla volontà di attribuire ai singoli una sfera di


autonomia entro la quale i privati possano decidere da sè come regolare i propri
interessi, ottenendo dalla legge che gli atti posti in essere siano resi vincolanti
- Lʼordinamento attribuisce ai privati il potere di creare una regola giuridica per i loro
rapporti, seppure nei limiti e nelle forme prescritte

23
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Se un negozio giuridico è perfezionato con la dichiarazione di una sola parte si dice


unilaterale (testamento)

• Se le dichiarazioni di volontà esprimono la volontà di un organo pluripersonale si


parla di atto collegiale
- Allʼatto collegiale si applica il principio di maggioranza

• I negozi unilaterali si distinguono in:


- Recettizi, se per produrre effetto la dichiarazione deve pervenire a conoscenza di
una determinata persona (disdetta, proposta di concludere un contratto)
- Non recettizi, se producono effetto indipendentemente dalla comunicazione ad uno
specifico destinatario (accettazione di eredità)

• Se le parti sono più di una si ha il negozio plurilaterale (bilaterale se sono due)

• Si distinguono i negozi anche in base alla loro funzione o causa:


- Mortis causa (testamento) i cui effetti presuppongono la morte di una persona
- Inter vivos (vendita)

• A seconda che abbiano o meno interessi economici si distinguono in patrimoniali e


apatrimoniali. I negozi patrimoniali si distinguono a loro volta in:
- Negozi di disposizione che implicano una immediata diminuzione del patrimonio
mediante alienazione o rinuncia
- Negozi di obbligazione che danno luogo alla nascita di unʼobbligazione

• I negozi di disposizione si distinguono in


- Traslativi
- Traslativo-costitutivi
- Abdicativi (rinunzia)

• I negozi patrimoniali si possono distinguere in negozi a titolo gratuito e negozi a titolo


oneroso
- Si parla di titolo oneroso quando un soggetto per acquistare un diritto, beneficio o
vantaggio accetta un correlativo sacrificio
- Si parla di titolo gratuito quando allʼacquisto del diritto non è subordinato alcun
sacrificio

• Vi sono alcuni negozi presunti gratuiti e altri onerosi


- Contratti come la donazione o il comodato sono essenzialmente gratuiti, una
eventuale onerosità li snaturerebbe

• Lʼacquirente a titolo gratuito è meno tutelato rispetto allʼacquirente a titolo oneroso: il


donante se è in buona fede non risponde per i vizi della cosa donata, al contrario del
venditore

• La rinunzia è il negozio abdicativo tramite il quale un titolare di un diritto soggettivo vi


rinuncia senza trasferirlo a terzi
- La rinuncia ad esempio ad un credito (remissione del debito)

24
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Gli elementi del negozio giuridico si distinguono in:


- Elementi essenziali, senza i quali il negozio è nullo
- Elementi accidentali, che le parti sono libere di apporre o meno

• Elementi essenziali generali sono lʼaccordo delle parti, la causa, lʼoggetto, la forma
quando risulta prescritta sotto pena di nullità (ART 1325)
- Elementi essenziali particolari si riferiscono a particolari contratti (il prezzo per il
contratto di vendita)

• Gli elementi accidentali sono la condizione, il termine, il modo

• La volontà del soggetto diretta a produrre effetti giuridici deve essere dichiarata in
modo che gli altri soggetti possano venirne a conoscenza. A seconda dei modi con cui
avviene si distingue in
- Dichiarazione espressa se fatta con parole cenni
- Dichiarazione tacita consistente in un particolare comportamento

• In alcuni casi lʼordinamento non si accontenta di una dichiarazione tacita ma richiede


esplicitamente una espressa

• Lʼordinamento in genere non impone formalismi per riconosce effetti giuridici agli atti
privati, tranne che in casi particolari
- La forma può essere prescritta in considerazione del tipo di atto (matrimonio)
- Nel caso del contratto non esiste un regime formale univoco in quanti vincolo di
forma sorgono in base al tipo o allʼoggetto del contratto (atti relativi a diritti reali su
beni immobili richiedono la forma scritta)

• Nei casi in cui sussiste il vincolo per il dichiarante di adottare una data forma affinchè
lʼatto sia valido si dice che la forma richiesta è ab substantiam actus

• Non sono requisiti di forma nè il bollo nè la registrazione di un atto

• Le vicende giuridiche non interessano solo le parti che ne sono coinvolte ma anche i
terzi, i quali possono avere interessi a conoscere determinate vicende per regolare il
loro comportamento (ho interesse se devo acquistare un appartamento a sapere che è
effettivamente il proprietario, ovvero se chi me lo sta vendendo ne è in diritto)

• In molti casi la legge impone lʼiscrizione dellʼatto in registri pubblici che chiunque può
consultare
- La pubblicità serve a dare ai terzi la possibilità di conoscere lʼesistenza e il
contenuto di un negozio giuridico

• Si distinguono tre tipi di pubblicità


- Pubblicità notizia, che assolve al compito di rendere noto un atto, lʼomissione di tale
forma comporta una sanzione pecuniaria ma non pregiudica la validità dellʼatto
- La pubblicità dichiarativa, che serve a rendere opponibile il negozio a terzi o ad
alcuni terzi
- La pubblicità costitutiva, in questo caso elemento costitutivo del contratto che in
caso di assenza rende nullo il negozio stesso

25
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

Influenza del Tempo


• Il tempo è preso in considerazione dallʼordinamento giuridico sotto vari aspetti e
pertanto ci sono delle regole che indicano come i termini devono essere calcolati

• Lʼarticolo 2963 afferma che


- Non si conta il giorno iniziale
- Si conta quello finale
- Il termine scadente il giorno festivo è prorogato al successivo lavorativo
- Se il termine è a mese segue il criterio ex nominatione e non ex numeratione dierum
(il termine scade nel giorno corrispondente al mese iniziale)

• Il decorso di un determinato periodo di tempo può dar luogo alla perdita o


allʼacquisizione di diritti soggettivi
- Se una situazione di fatto si protrae a lungo nel tempo tende a diventare una
situazione di diritto per una questione di certezza del diritto

• Se il decorso del tempo serve a far acquistare diritti si parla di usucapione o


prescrizione acquisitiva.

• Se il decorso del tempo comporta la perdita di diritti soggettivi si hanno gli istituti della
prescrizione estintiva e della decadenza

• La prescrizione estintiva produce lʼestinzione del diritto soggettivo per effetto


dellʼinerzia del titolare del diritto stesso, che non lo esercita o non usa per un tempo
determinato dalla legge
- La ragione per la quale lʼordinamento riconnette allʼinerzia del titolare lʼestinzione del
diritto consiste nellʼesigenza di certezza nei rapporti giuridici

• La prescrizione estintiva è un istituto di ordine pubblico e quindi inderogabile

• Le parti non possono rinunziare preventivamente alla prescrizione nè prolungare o


abbreviare i termini stabiliti dalla legge
- Non è consentita nemmeno la rinuncia mentre è in corso il termine prescrizionale,
essa tuttavia vale come riconoscimento del diritto soggetto a prescrizione e produce
lʼinterruzione e lʼannullamento del tempo percorso
- La rinunzia a termine scaduto è rimessa al soggetto che ne è avvantaggiato a farla
valere o meno e può essere tacita o espressa

• Di regola tutti i diritti sono soggetti a prescrizione estintiva


- Ne sono esclusi i diritti indisponibili (imprescrittibili)
- Il diritto di proprietà non è soggetto a prescrizione estintiva in quanto il non uso fa
parte dei diritti di disponibilità della cosa posseduta. Peraltro il proprietario può
perdere il suo diritto qualora un terzo usucapisca il bene
- Non sono prescrittibili nemmeno le singole facoltà

• La prescrizione presuppone lʼinerzia ingiustificata del titolare del diritto e non opera se
lʼinerzia è giustificata da una causa

26
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Esistono pertanto i due istituti della sospensione e della interruzione


- La sospensione è determinata da particolari rapporti intercorrenti tra le parti o dalla
condizione del titolare. Le cause di sospensione sono indicate dalla legge.
- Lʼinterruzione ha luogo quando il titolare compie un atto che importa un esercizio
del suo diritto ovvero perchè il soggetto passivo effettua il riconoscimento dellʼaltrui
diritto
- Nella sospensione lʼinerzia del titolare continua a durare ma è giustificata quindi il
tempo trascorso anteriormente alla sospensione non perde valore
- Nellʼinterruzione il tempo trascorso anteriormente perde valore e il computo del
tempo ricomincia da zero

• Rispetto alla durata si distinguono prescrizione ordinaria e prescrizione breve


- La prescrizione ordinaria si applica in tutti i casi non diversamente disciplinati dalla
legge e ha durata di dieci anni (ART 2946)
- Le prescrizioni brevi sono previste per particolari tipi di rapporti come ad esempio il
risarcimento del danno extracontrattuale o le prestazioni periodiche (5 anni)

• Le prescrizioni presuntive si fondano invece sulla presunzione che un determinato


credito sia stato pagato o comunque si sia estinto per una qualsiasi causa
- Lʼistituto si basa sulla considerazione che vi sono rapporti nella vita quotidiana nei
quali lʼestinzione del debito avviene di regola in concomitanza con la prestazione e
che vi sia oggettiva difficoltà nel conservare, per lunghi periodi di tempo, una
quietanza che dimostri lʼeffettiva estinzione del debito (conservare uno scontrino)
- La legge trascorso un breve periodo (sei mesi, un anno o tre anni a seconda dei
casi) presume che un dato debito sia estinto
- Il debito non è realmente estinto ma la legge lo presume tale, il che solleva il
debitore dallʼonere di provare in giudizio di aver effettivamente estinto il suo debito
- Sta allʼaltra parte provare che il debito non è stato assolto

• La decadenza sopraggiunge quando dopo la fissazione di un termine un diritto viene


definitivamente precluso
- La decadenza produce lʼestinzione del diritto in virtù dellʼeffettivo trascorrere del
tempo esclusa la situazione del titolare (non fa testo lʼinerzia come nella prescrizione)
- La decadenza implica lʼonere di esercitare il diritto entro il termine prescritto
- Alla decadenza non si applicano le norme relative alla sospensione o allʼinterruzione

27
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

Diritto soggettivo (onere della prova)


• Se il diritto soggettivo non viene rispettato lʼordinamento non permette, se non in casi
eccezionali e particolari, che il suo titolare possa provvedere direttamente, per proprio
conto (autotutela)

• Il soggetto che vuole far valere il proprio diritto deve rivolgersi al giudice a pena di
incorrere nel reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni

• Avendo lo stato avocato a sè il potere di rendere giustizia, al cittadino è riconosciuto il


diritto di rivolgersi agli organi istituiti per ottenere quella giustizia che da solo non può
assicurarsi (diritto di azione)

• Chi esercita lʼazione si chiama attore perchè agisce, colui contro il quale è stata
effettuata lʼazione si chiama convenuto perchè è invitato a presentarsi nel suo interesse
per difendere la sua causa

• Esistono vari tipi di azione e di relativi processi


- Processo di cognizione se sorge una controversia in merito alla sussistenza o al
modo di essere di un determinato diritto soggettivo. Al giudice spetta individuare la
norma contenuta nel diritto sostanziale e applicarla al caso concreto. Lʼazione di
cognizione può tendere a tre diverse finalità:
• Allʼaccertamento dellʼesistenza o meno di un determinato rapporto giuridico
(azione e sentenza di accertamento)
• Allʼemanazione di un comando che il giudice rivolgerà al soccombente (azione e
sentenza di condanna)
• Alla Costituzione, modificazione o estinzione di rapporti giuridici soggettivi
(azione e sentenza costitutiva)
- Processo di esecuzione se il condannato non adempie spontaneamente alla
condanna che può essere effettuata coattivamente
- Processo cautelare atto a mantenere inalterato lo stato di fatto esistente per
rendere possibile lʼesecuzione dellʼemananda sentenza

• Verificatesi certe condizioni il comando contenuto in una sentenza non può più essere
modificato da alcun altro giudice e si dice che la sentenza è passata in giudicato (res
iudicata)
- Si intende passata in giudicato la sentenza che non è più soggetta a mezzi di
impugnazione

• Lʼesito di un giudizio può dipendere dalla contrapposta versione circa il modo in cui si
sono realmente svolti i fatti (Tizio afferma di aver prestato 100€ a Caio e Caio afferma
di non averli mai ricevuti)
- In queste occasioni il giudice è tenuto a scegliere tra le contrapposte versioni
- Nel giudizio civile sono le parti stesse che devono preoccuparsi di indicare quali
siano i mezzi di prova, in base ai quali ciascuna parte ritiene di essere nel giusto

• Al giudice spetta stabilire se i mezzi di prova che le parti offrono siano:


- Ammissibili (conformi alla legge)
- Rilevanti (abbiano ad oggetto fatti che possono influenzare la lite)

28
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Dopo aver ammesso e assunto le prove il giudice emetterà una sentenza sempre
motivando la sua decisione spiegando le ragioni del suo convincimento

• Secondo il codice civile (ART 2697) “chi vuol far valere un diritto in giudizio deve provare
i fatti che ne costituiscono il fondamento” ossia lʼattore ha lʼonere di provare i fatti
costitutivi del proprio diritto” (probatio incubit ei qui dicit non ei qui negat)
- Se il giudice non considera convincente la versione dellʼattore dovrà dare ragione alla
controparte quandʼanche la sua versione sia non provata

• Per mezzo di prova si intende qualsiasi elemento idoneo ad influenzare la scelta che
deve fare il giudice per dirimere la controversia
- Talune volte è il legislatore stesso a stabilire che alcune costituiscono prove legali e
la loro rilevanza è determinata dalla legge sicchè il giudice deve assumerle
opbbligatoriamente

• I mezzi di prova si distinguono in due specie:


- Prova precostituita o documentale (esiste già prima del giudizio)
- Prova costituenda o testimoniale (si forma nel corso del giudizio

• Per documento si intende ogni cosa idonea a rappresentare un fatto a distanza di


tempo
- Documenti importanti sono lʼatto pubblico (documento redatto da un notaio) e la
scrittura privata (qualsiasi documento sottoscritto da un privato)
- Lʼatto pubblico fa piena prova ma non già della veridicità di quanto afferma, bensì che
la parte ha effettivamente affermato ciò che è contenuto nellʼatto

• FINO PAG 239

• La prova testimoniale è la testimonianza data da un soggetto davanti al giudice

• Forma ab substanitam e forma ab probationem

• Presunzioni

• Confessione

• Giuramento

29
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

Diritti Reali
• I diritto reali ovvero diritti sulle cose (res) sono caratterizzati
- Dallʼimmediatezza (possibilità per il titolare di esercitare direttamente il potere sulla
cosa senza necessità di collaborazione di terzi)
- Dallʼassolutezza (dovere da tutti i consociati di astenersi dallʼinterferire nel rapporto
tra il titolare e il bene oggetto del diritto e di agire in giudizio contro chiunque
interferisca: efficacia erga omnes)
- Dallʼinerenza (opponibilità del diritto a chiunque vanti diritti sulla cosa)

• I diritti reali costituiscono un numerus clausus: è precluso ai provati creare diritti reali
diversi rispetto a quelli preventivamente previsti dalla legge)

• I diritti reali si distinguono tra la proprietà (ius in re propria) e i diritti reali che gravano
su beni di proprietà altrui i quali comprimono la proprietà del possessore originario
(iura in re aliena)
- I diritti reali iura in re aliena si distinguono a loro volta in diritti reali di godimento
(superficie, enfiteusi, usufrutto, uso e abitazione, servitù prediale) e diritti reali di
garanzia (pegno, ipoteca)

• La proprietà è il diritto reale che attribuisce al titolare la facoltà di godere e disporre


delle cose in modo pieno ed esclusivo ed è caratterizzata da
- Assolutezza (consente al proprietario ogni lecita utilizzazione del suo bene
comprendendo anche il non utilizzo o la distruzione: ius utendi ed abutendi)
- Esclusività (il rapporto che si instaura tra il proprietario e lʼoggetto del diritto compete
solo al proprietario stesso: ius excludendi alios)
- Imprescrittibilità (la proprietà non si perde per non uso ma solo per usucapione
- Perpetuità (la nozione di proprietà ad tempus è contraddittoria pertanto non si parla
di proprietà se non per diritti di durata perpetua)
- Elasticità (anche quando i poteri del proprietario sono limitati il diritto di proprietà
rimane potenzialmente integro e pronto a riespandersi non appena cessa il diritto che
lo comprime)

• Quando il diritto di proprietà o il diritto reale su uno stesso bene fa capo a più
persone si parla di comunione e può essere
- Volontaria quando nasce per accordo tra le parti
- Legale se è imposta dalla legge
- Incidentale se sorge per circostanze fortuite

• I diritti dei soggetti in comunione (comproprietari) sono:


- Diritto allʼuso della cosa comune(1102) (ogni partecipante può servirsi della cosa
comune purchè non ne alteri la destinazione o non ne impedisca lʼuso agli altri)
- Diritto di disposizione della cosa(1103) (ogni partecipante può alienare o ipotecare
la sua relativa quota della cosa)
- Diritto al godimento degli utili (ogni partecipante ha diritto a percepire gli utili in
proporzione alla sua quota)
- Diritto a chiedere la divisione della cosa comune salvo patto contrario o divieto
legislativo

30
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Lʼamministrazione allʼinsieme dei comproprietari


- Per le decisioni si applica il principio maggioritario (che si calcola in base alla
quote che ciascuno ha del bene)
- È sufficiente la maggioranza semplice per gli atti di ordinaria amministrazione
- È necessaria la maggioranza qualificata (2/3) per gli atti di straordinaria
amministrazione
- È richiesta lʼunanimità dei consensi per lʼalienazione del bene

• La comunione si scioglie con la divisione attraverso la quale ogni comproprietario


acquista la proprietà una parte determinata dei beni comuni corrispondenti al valore della
rispettiva quota

• Il condominio è una particolare forma di comunione forzosa dove il singolo condomino


oltre ad essere esclusivo proprietario del suo appartamento è nel contempo
comproprietario delle parti comuni a tutti (ascensore, vano scala, muri perimetrali, tetti)

• Nei modi di acquisto della proprietà si distinguono


- Acquisti a titolo derivativo, che importano la successione nello stesso diritto già
appartenente ad un altro soggetto in precedenza, e sono il contratto, la successione
mortis causa, lʼespropriazione per pubblica utilità, la confisca, la vendita forzata dei
beni del debitore
- Acquisti a titolo originario, che determinano la nascita di un diritto nuovo e sono
lʼoccupazione, lʼinvenzione, lʼaccessione, lʼusucapione, il possesso in buona fede di
beni mobili

• Lʼoccupazione riguarda le cose mobili che non sono proprietà di nessuno (ART 923) e
consiste nella presa di possesso delle stesse (non è applicabile ai beni immobili in
quanto se non sono di proprietà di alcuno sono patrimonio dello stato)

• Lʼinvenzione riguarda le cose mobili smarrite devono essere restituite al proprietario o


se non lo si conosce al sindaco. Trascorso un anno se la cosa in questione non è stata
reclamata essa diventa di proprietà del ritrovante. Se il titolare si presenta ad esigere la
cosa deve corrispondere un premio al ritrovante in percentuale al valore della cosa
ritrovata
- Particolare caso di invenzione è il tesoro (cosa mobile di pregio nascosta o
sotterrata) che diviene immediatamente proprietà del titolare del fondo dove è stata
ritrovata

• Lʼaccessione ha luogo quando una cosa si unisce materialmente ad unʼaltra che


essendo prevalente la attrae a se, in tali casi il proprietario della cosa principale acquista
la proprietà delle cose che vengono ad essa incorporate
- Lʼaccessione di mobile ad immobile comporta che qualunque piantagione,
costruzione od opera esistente sopra o sotto il suolo appartiene al proprietario dello
stesso: il suolo è sempre considerato cosa principale (superficies solo cedit)
- Lʼaccessione da immobile ad immobile si può avere nel caso di alluvione o
avulsione
- Lʼaccessione di mobile a mobile comprende lʼunione o commistione (congiunzione
di beni mobili di proprietari diversi che formano una cosa sola) e la specificazione
(creazione di una cosa nuova con beni mobili appartenenti ad altri)

31
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• A difesa della proprietà sono esperibili le cosiddette azioni petitorie:


- Lʼazione di rivendicazione
- Lʼazione di mero accertamento della proprietà
- Lʼazione negatoria
- Lʼazione di regolamento dei confini
- Lʼazione per opposizione di termini

• Lʼazione di rivendicazione (ART 948) è concessa a chi si afferma proprietario di un


bene ma non ne ha il possesso al fine di ottenere la condanna di chi lo detiene alla
resituzione
- Legittimato attivamente è chi sostiene di essere proprietario senza trovarsi nel
possesso della cosa
- Legittimato passivamente che ha il possesso della cosa
- Per quel che riguarda la prova lʼattore ha lʼonere di provare la proprietà della cosa
- Il convenuto, prevista la sua buona fede, si trova in una posizione di vantaggio in
quanto può affermare possideo quia possideo
- Dalla rivendicazione si distingue lʼazione di restituzione nella quale si vanta un diritto
nascente da un rapporto contrattuale

• Lʼazione di mero accertamento è riconosciuta a chi abbia interesse ad una pronuncia


giudiziale che affermi il suo diritto di proprietà su un bene (che ne sia in possesso o
meno)
- Lʼazione è volta non alla restituzione della cosa come per la reivendicatio ma solo al
risolvere la situazione di incertezza

• Lʼazione negatoria è concessa al proprietario al fine di ottenere lʼaccertamento


dellʼinesistenza di diritti reale vantati da terzi sul bene stesso
- In questo caso lʼonere della prova spetta al convenuto che deve dimostrare
lʼesistenza del diritto che egli vanta

• Lʼazione di regolamento dei confini serve a risolvere lʼincertezza del confine tra due
fondi

• La proprietà può nei casi previsti dalla legge e salvo indennizzo essere espropriata per
motivi di interesse generale.

• Le proprietà immobiliari sono necessariamente destinate a convivere fianco a fianco e


pertanto il codice disciplina i rapporti di vicinato stabilendo una serie di regole in
materia di:
- Atti emulativi
- Immissioni
- Distante
- Muri
- Luci e vedute
- Acque

• Sono proibiti gli atti (cosiddetti emulativi) di godimento del proprio bene volti
esclusivamente a nuocere o recare molestia ad altri (ART 833). Perchè lʼatto sia ritenuto
emulativo devono concorrere:
- Elemento oggettivo, ossia lʼassenza di utilità per il proprietario
- Elemento soggettivo, ossia lʼintenzione di nuocere o recare molestia ad altri

32
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Il carattere di esclusività della proprietà non riguarda le immissioni: fumi, calore,


esalazioni, scuotimenti e simili causati da attività che svolte sul fondo del vicino. In
questo caso occorre distinguere
- Se le immissioni rimangono al di sotto della soglia della normalità, non si ha il
diritto nè di farle cessare nè di ricevere un ristoro in denaro
- Se le immissioni superano la soglia della normale tollerabilità ma sono giustificate
da esigenze di produzione, non si ha il diritto di farle cessare ma si può ottenere
unʼindennizzo per il pregiudizio sofferto
- Se le immissioni superano la normale tollerabilità e non sono giustificate, si ha il
diritto di farle cessare e di richiedere un risarcimento per il danno sofferto

• Il codice disciplina inoltre le distanze: con lʼarticolo 873 dispone che le costruzioni
devono essere tenute a distanza non inferiore a 3 metri

• Le aperture in un fondo contiguo sono di due tipi


- Vedute quelle che consentono non solo di guardare nel fondo altrui ma anche di
sporgersi
- Luci quelle che consentono il passaggio di di aria e luce ma non permettono
lʼaffaccio, sono caratterizzate da inferriata per garantire la sicurezza del vicino, grata
per impedire lʼimmissione di cose, lʼaltezza per evitare la veduta

• I diritti reali su cosa altrui non costituiscono una parte o una frazione del diritto di
proprietà ma una limitazione del diritto stesso.

• I diritti reali di godimento sono


- Superficie
- Enfiteusi
- Usufrutto (anche per beni mobili)
- Uso e abitazione (anche per beni mobili)
- Servitù prediale

• La superficie consiste nel diritto di mantenere la proprietà di una costruzione sul suolo
altrui, in deroga al principio dellʼaccessione secondo cui superficies solo cedit. Consiste
alternativamente:
- Nel diritto di costruire (concessione ad aedificandum) al di sopra del suolo altrui,
unʼopera di cui il superficiario acquisti, dopo averla realizzata, la prorpietà a titolo
originario (proprietà superficiaria) separata dalla proprietà del suolo (nuda prorietà) la
quale resta al concedente
- Nella proprietà separata di una costruzione già esistente di cui un soggetto diverso
dal proprietario diviene titolare mentre la proprietà del suolo rimane al concedente
- La superficie può essere perpetua ovvero a termine, in questo caso alla scadenza
la costruzione passa gratuitamente al proprietario del suolo
- Modi di acquisto della superficie sono il contratto, il testamento e lʼusucapione
- Il superficiario ha la libera disponibilità della costruzione e il suo perimento non
estingue il diritto di superficie

• Lʼenfiteusi attribuisce alla persona a cui favore è costituita lo stesso potere di


godimento che su un bene immobile spetta al proprietario salvo lʼobbligo a carico
dellʼenfiteuta di migliorare il fondo e di pagare al proprietario un canone periodico.
- Lʼenfiteuta può mutare la destinazione del fondo a patto che non lo deteriori
- Lʼenfiteusi può essere perpetua o a tempo
- Modi di acquisto dellʼenfiteusi sono il contratto il testamento e lʼusucapione
33
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Lʼusufrutto consiste nel diritto di godere della cosa altrui con lʼobbligo di rispettarne
la destinazione economica: lʼusufruttuario può prelevare dalla cosa tutte le utilità che ne
può trarre il proprietario ma non può modificarla (se è usufruttuario di un terreno non
può costruirvi)
- Ha necessariamente natura temporanea e ove non preveda una data inferiore si
intende per tutta la vita dellʼusufruttuario
- Oggetto dellʼusufrutto può essere qualunque tipo di bene mobile o immobile con
esclusione dei soli beni consumabili
- Nel caso di beni consumabili si parla di quasi usufrutto
- Modi di acquisto dellʼusufrutto sono la legge il contratto lʼusucapione o il
provvedimento del giudice
- Lʼusufrutto si estingue per scadenza del termine, per prescrizione, per
consolidazione(unione di usufrutto e proprietà), per perimento della cosa, per abuso

• Allʼusufruttuario spettano
- Il potere di godimento sul bene che implica il possesso e lʼacquisto dei frutti
naturali
- Il potere di disposizione del diritto di usufrutto (lʼusufruttuario può cedere ad altri il
proprio diritto)
- Il potere di disposizione del godimento del bene (lʼus. Può cedere in locazione la
cosa)

• Lʼusufruttuario ha parimenti lʼobbligo di


- Restituire la cosa al termine del suo utilizzo
- Usare la diligenza del buon padre di famiglia nel godimento della cosa
- Non modificarne la destinazione
- Provvedere alle spese relativi alla custodia e allʼamministrazione della cosa

• Lʼuso e lʼabitazione sono tipi limitati di usufrutto che consistono rispettivamente nel
godimento di un bene e nel diritto di abitare una casa limitatamente ai propri bisogni

• La servitù prediale consiste nel peso imposto sopra un fondo (fondo servente) per
lʼutilità di un altro fondo (fondo dominante) appartenente a diverso proprietario
- Il fondo dominante si avvantaggia della limitazione del fondo serviente
- Non costituiscono servitù prediali le servitù irregolari in cui il servizio è prestato da
un fondo a favore di una persona
- La servitù si costituisce per obbligo di legge, per usucapione, per contratto, per
destinazione del padre di famiglia

• Il contenuto della servitù è vario e vi sono servitù atipiche e servitù tipiche disciplinate
nel codice

• Nulla vieta che le servitù possano essere reciproche ed un fondo sia


contemporaneamente serviente e dominante

• I principi generali in materia di servitù sono:


- Servitus in faciendo consistere nequit (le spese e gli oneri per consentire
lʼesplicarsi della servitù sono a carico del proprietario del fondo dominante)
- Nemini res sua servit (la servitù presuppone fondi di proprietari diversi nessun
fondo può servire se stesso)
- Praedia vicina esse debent (i fondi devono trovarsi fisicamente vicini)
34
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• In alcuni casi la legge attribuisce al proprietario di un fondo il diritto di ottenere la servitù


in cambio di un indennità (servitù coattiva)

• Lʼesercizio della servitù è stabilito caso per caso dal titolo


- Si chiama modo di esecuzione lʼelemento che determina come deve essere
esercitata

• Le servitù sono affermative quando consentono al proprietario del fondo dominante di il


potere di fare qualcosa sul fondo serviente e possono essere
- Continue quando lʼattività delʼuomo è antecedente allʼesercizio della servitù
- Discontinue quando il fatto dellʼuomo deve essere concomitante allʼesercizio della
servitù

• Le servitù sono negative quando attribuiscono al proprietario del fondo dominante il


potere di vietare qualcosa al proprietario del fondo serviente

• Le servitù si estinguono
- Per rinuncia da parte del titolare fatta per iscritto
- Per scadenza del termine (se è a tempo)
- Per confusione
- Per prescrizione

35
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

Il Possesso
• Il possesso è il potere sulla cosa che si manifesta in unʼattività corrispondente
allʼesercizio della proprietà o di un altro diritto reale (1140)
- Non è un diritto ma una situazione di fatto produttiva di effetti giuridici
- Una relazione tra un soggetto e un bene a prescindere dalla sussistenza nel
soggetto stesso (possessore) della titolarità del diritto di proprietà

• Gli elementi del possesso sono:


- Corpus possessionis, il comportamento materiale che il possessore assume nei
confronti del bene esercitando unʼattività corrispondente a quella del proprietario o
del titolare di un diritto reale (elemento oggettivo)
- Animus possidendi, la volontà del possessore di esercitare sul bene i poteri del
proprietario o del titolare di altro diritto reale (elemento soggettivo)

• La detenzione consiste in un mero potere di fatto sulla cosa senza averne il titolo o il
diritto
- Il detentore è consapevole di non poter vantare alcun diritto sulla cosa essendo nella
titolarità di altri
- È qualificata quando è esercitata nellʼinteresse proprio per esercitare un diritto
personale su cosa altrui (locazione)
- È non qualificata quando è esercitata nellʼinteresse altrui per ragioni di ospitalità in
virtù di un rapporto di dipendenza al fine di adempiere ad unʼobbligazione
(depositario)

• Lʼelemento che differenzia la detenzione dal possesso è lʼanimus che è rispettivamente


detinendi o possidendi

• Il possesso si distingue in
- Legittimo, quando il potere di godimento della cosa è esercitato dal titolare del diritto
(situazione di fatto = situazione di diritto)
- Illegittimo, quando il potere di godimento della cosa è esercitato da persona diversa
dal titolare (situazione di fatto diversa da situazione di diritto)

• Il possesso illegittimo si distingue a sua volta in


- Di buona fede quando il possessore ha acquisito la materiale disponibilità del bene
ignorando di ledere lʼaltrui diritto (la buona fede si presume ed è sufficiente che
sussista solo al tempo dellʼacquisto)
- Di mala fede quando il possessore ha acquistato la materiale disponibilità del bene
conoscendo il difetto del proprio titolo dʼacquisto
- Vizioso quando il possesso oltre ad essere stato acquisito in mala fede è stato
altresì acquisito con violenza o clandestinità (furto)

• Lʼacquisto del possesso si realizza mediante lʼapprensione fisica della cosa


(elemento oggettivo) accompagnata dallʼanimus possidendi (elemento soggettivo) o
con la consegna (traditio) della cosa

36
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• La legge prevede due forme di congiunzione per far godere allʼattuale possessore gli
effetti di un precedente possesso
- La successione: alla morte del possessore il possesso continua nel suo erede con
gli stessi caratteri
- Lʼaccessione: il successore a titolo particolare (sia mortis causa che inter vivos) può
unire al proprio possesso quello del so autore ai fini dellʼusucapione

• Secondo lʼarticolo 1153 colui al quale sono alienati i beni mobili da parte di chi non è
proprietario, ne acquista la proprietà mediante il possesso, purchè sia in buona fede al
momento della consegna e sussista un titolo idoneo al trasferimento della proprietà
- Quest articolo stabilisce il principio del possesso vale titolo
- Il possesso dellʼacquirente unitamente alla sua buona fede costituiscono lʼelemento
principale per lʼacquisto della proprietà su un bene mobile

• Per applicarsi il principio del possesso vale titolo


- Lʼoggetto deve essere un bene mobile non registrato
- Lʼavente causa deve ricevere il possesso ed essere in buona fede al momento
della consegna (la buona fede si presume fino a prova contraria e mala fides
superveniens non nocet)
- Il titolo deve essere valido (non nullo nè annullabile) ed astrattamente idoneo a
trasferire la proprietà (non può esserlo in concreto perchè il soggetto che opera il
trasferimento della cosa non ne è proprietario)

• In presenza di tali presupposti lʼacquirente acquista a titolo originario il bene libero


da vincoli non risultanti dal titolo, mentre il proprietario originario perde il suo diritto e non
può più rivendicare il bene

• Contro lʼaltrui condotta volta a privarmi del mio possesso posso esperire le cosiddette
azioni possessorie

• Le azioni possessorie sono rimedi giudiziari aventi come fine immediato la tutela del
possesso contro qualsiasi turbativa
- Tali azioni assicurano solo una tutela provvisoria che prescinde dallʼaccertamento
del diritto di proprietà e che quindi è destinata a cadere di fronte allʼeventuale
successiva dimostrazione

• Lʼazione di reintegrazione o spoglio è lʼazione con cui il possessore, spogliato del


possesso do un bene, chiede entro un anno dal sofferto spoglio, di essere reintegrato in
esso
- Lo spoglio di cui il possessore è stato vittima deve essere stato effettuato con
violenza o clandestinità
- A tale azione è legittimato anche il detentore

• Lʼazione di manutenzione è diretta a tutelare i possessori (non i detentori) contro le


molestie o le turbative di fatto o di diritto e a reintegrare nel possesso chi sia stato vittima
di uno spoglio non violento o non clandestino
- Con lʼazione di manutenzione è tutelabile soltanto una particolare forma di possesso,
avente ad oggetto un bene immobile o unʼuniversalità di mobili
- Il termine per proporre tale azione è di un anno
- Legittimato allʼazione è solo il possessore

37
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Lʼusucapione è il mezzo in virtù del quale per effetto del possesso protratto per un certo
tempo si produce lʼacquisto della proprietà o dei diritti reali di godimento
- Lʼusucapione è un metodo dʼacquisto della proprietà a titolo originario
- Oggetto dellʼusucapione possono essere tutti i beni corporei

• Lʼusucapione si differenzia dalla prescrizione in quanto


- In entrambi gli istituti hanno importanza il fattore tempo e lʼinerzia del titolare ma
nella prima si verifica un acquisto di un diritto mentre nella seconda ha luogo
una perdita di un diritto
- Lʼusucapione riguarda solo la proprietà e i diritti reali minori mentre la prescrizione
ha portata generale

• Requisiti dellʼusucapione sono


- Il possesso (di buona fede o cattiva fede non affetta da violenza o clandestintà)
- La continuità del possesso per un certo lasso di tempo (la legge presuppone fino a
prova contraria il possesso intermedio quindi la parte ha lʼonere di provare solo il
giorno in cui è entrato in possesso del bene)
- La non interruzione del possesso
- Il decorso di un certo lasso di tempo (di regola venti anni)

• Lʼusucapione ordinaria è quella che si compie


- In venti anni per beni immobili e universalità di mobili
- In dieci anni per i beni mobili registrati
- In quindici anni per i fondi rustici con annessi fabbricati situati in comuni montani

• Lʼusucapione abbreviata si differenzia da quella ordinaria per la richiesta di altri


requisiti e per il minor tempo. Sono richiesti oltre ai requisiti dellʼusucapione ordinaria
- La buona fede al momento dellʼacquisto del possesso
- Un titolo valido ed astrattamente idoneo al trasferimento del diritto
- La trascrizione del titolo

• In questo caso i tempi previsti per lʼusucapione abbreviata sono


- Dieci anni per i beni mobili
- Dieci anni per le universalità di mobili
- Tre anni per i beni mobili registrati
- Cinque anni per i fondi rustici

38
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

Diritti di Credito
• Con il termine obbligazione si intende il rapporto tra due soggetti (uno passivo,
debitore e uno attivo, creditore) in forza del quale il primo è tenuto ad una determinata
prestazione nei confronti del secondo
- Al debitore fa capo una determinata obbligazione mentre al creditore fa capo il
correlativo diritto di credito

• Il creditore per conseguire lʼutilità di cui ha diritto ha bisogno della collaborazione del
debitore
- Il suo diritto può essere fatto valere solo nei confronti di quel particolare debitore
e per questo si dice relativo o personale

• Il diritto di credito è un diritto nei confronti di un soggetto ad una determinata


prestazione

• La giuridicità del vincolo del debitore è sanzionata con la responsabilità patrimoniale


(ART 2740): il debitore risponde dellʼinadempimento dellʼobbligazione con tutti i suoi beni
presenti e futuri

• Fonti delle obbligazioni sono:


- Contratto
- Fatto illecito
- Ogni altro fatto idoneo a produrle in conformità allʼordinamento

• I soggetti del rapporto obbligatorio devono essere determinati o quantomeno


determinabili

• A volte unʼobbligazione nasce dalla titolarità di un diritto reale su di un determinato bene


(il bollo grava sui proprietari delle automobili) e si parla in questo caso di obbligazioni
proprter rem (obbligazioni reali)

• È possibile che unʼobbligazione faccia capo ad una pluralità di soggetti (obbligazione


plurisoggettiva) in questo caso si hanno obbligazioni solidali ovvero obbligazioni
parziarie

• Lʼobbligazione solidale può essere


- Passiva quando ciascuno dei più debitori è obbligato ad effettuare a favore
dellʼunico creditore lʼintera prestazione e, lʼesecuzione di essa da parte di uno
qualsiasi dei debitori libera tutti i debitori dallʼobbligazione
- Attiva quando ciascuno dei più creditori ha diritto nei confronti dellʼunico debitore
e la prestazione a favore di uno dei creditori estingue il credito nei confronti di tutti i
creditori

39
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Lʼobbligazione parziaria può essere


- Passiva quando ciascuno dei più debitori è tenuto ad eseguire una parte della
prestazione nei confronti dellʼunico creditore. In questo caso lʼadempimento da
parte di uno dei debitori non libera gli altri
- Attiva quando ciascuno dei più creditori ha diritto ad una parte soltanto della
prestazione dellʼunico debitore mentre la restante parte della medesima deve
essere eseguita a favore degli altri creditori

• Le obbligazioni si distinguono in:


- Indivisibili che sono quelle che hanno ad oggetto una prestazione non suscettibile di
adempimento parziale, per sua natura o per volontà delle parti
- Divisibili che sono tutte le altre
- Le obbligazioni indivisibili sono solidali

• Oggetto dellʼobbligazione è la prestazione dovuta


- Nelle obbligazioni di dare pure il bene viene indicato come oggetto

• La prestazione cui è tenuto il debitore deve essere:


- Suscettibile di valutazione economica (requisito della patrimonialità della
prestazione)
- Rispondere ad un interesse anche non patrimoniale del creditore
- Possibile
- Lecita
- Determinata o determinabile

• A seconda del tipo di prestazione le obbligazioni si distinguono in:


- Un dare, cioè nel trasferimento di un bene ovvero di un diritto su un bene
- Un facere, cioè nel compimento di unʼattività materiale o giuridica
- Un non facere, cioè nellʼosservanza di una condotta omissiva che può consistere in
un non dare o in un non facere in senso stretto (obbligazione negativa)

• Allʼinterno delle obbligazioni di facere vi è unʼulteriore distinzione tra:


- Obbligazione di mezzi dove il debitore è tenuto a svolgere la prestazione senza
garantire che il creditore ne derivi il risultato sperato (medico che si obbliga a curare il
paziente)
- Obbligazioni di risultato dove il debitore è tenuto ad un particolare e determinato
risultato quale esito della propria attività (appaltatore che si obbliga a costruire un
immobile)

• La prestazione si distingue inoltre in


- Fungibile se per il creditore non sono rilevanti nè lʼidentità nè le qualità personali di
chi la esegue
- Infungibile nel caso contrario

• Sempre in base alla prestazione possiamo distinguere


- Obbligazioni semplici che hanno ad oggetto unʼunica prestazione che il debitore è
tenuto ad eseguire
- Obbligazioni alternative che hanno ad oggetto due o più prestazioni ma il debitore
se ne libera eseguendone una sola a sua scelta
- Obbligazioni facoltative che hanno ad oggetto una sola prestazione ma il debitore
può liberarsi eseguendone unʼaltra

40
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Lʼobbligazione più diffusa è quella pecuniaria dove il debitore è tenuto a dare al


creditore una somma di denaro
- Le obbligazioni possono essere estinte mediante qualsiasi mezzo di pagamento che
abbia il medesimo effetto del denaro contante
- Il rischio del deprezzamento monetario grava sul creditore

• Si possono distinguere inoltre


- Obbligazioni di valuta aventi fin dallʼorigine ad oggetto una data somma di denaro
- Obbligazioni di valore aventi originariamente ad oggetto una prestazione diversa
dalla dazione di una somma di denaro, rappresentando la moneta solo un bene
sostitutivo di una prestazione con diverso oggetto (risarcimento del danno per
sinistro)

• Lʼobbligazione degli interessi è unʼobbligazione accessoria ad unʼobbligazione


pecuniaria e trova giustificazione nella naturale fecondità del denaro
- Secondo lʼarticolo 1282 i crediti liquidi ed esigibili producono interessi a pieno diritto

• Gli interessi si distinguono in:


- Legali (ART 1282), lʼobbligazione deriva dalla volontà della legge e il saggio
dʼinteresse è determinato dalla stessa (ART 1284) periodicamente che lo modifica in
base ad una serie di parametri ufficiali
- Convenzionali, previsti dalla volontà delle parti così come il tasso, liberamente
determinabile, purchè non sia in misura usuraia (superiore del 50% del TAEG
applicato dalle banche)
- Moratori, quelli dovuti per il ritardo nellʼadempimento e costituiscono una forma di
risarcimento
- Corrispettivi, dovuti per la sola esistenza di un credito in denaro liquido, una sorta di
corrispettivo per il godimento che il debitore ha del denaro del creditore
- Compensativi, diretti a compensare per il mancato godimento del denaro da parte
del debitore, un compenso per il danno sofferto da creditore per il mancato
tempestivo ottenimento della prestazione dovutagli

41
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Ai soggetti del rapporto obbligatorio possono nel corso della vita del rapporto stesso
sostituirsi od aggiungersi altri soggetti. Ciò può avvenire
- A titolo universale e riguarda tutti i rapporti attivi e passivi
- A titolo particolare e riguarda solo un tipo di rapporto (o nel credito o nel debito)

• La modificazione del soggetto attivo del rapporto obbligatorio si realizza per atti inter
vivos a titolo particolare mediante le figure
- Della cessione di credito
- Della delegazione attiva
- Del pagamento con surrogazione

• La cessione di credito indica il contratto con il quale il creditore (cedente) pattuisce


con un terzo (cessionario) il trasferimento in capo di questʼultimo del suo diritto verso il
debitore (ceduto del quale non è richiesta lʼaccettazione).
- Quando la cessione sia stata effettuata per estinguere un debito del cedente verso
il cessionario si presume che la cessione avvenga pro solvendo (la liberazione del
cedente si realizza solo quando il cessionario riceve il pagamento del ceduto)
- Qualora il cessionario consideri già estinto il debito nei confronti del cedente nel
momento in cui riceva il credito e si accolli lʼintero rischio dellʼinsolvenza del debitore
ceduto si parla di cessione pro soluto

• Un particolare tipo di cessione di credito è il factoring negozio mediante il quale


unʼimpresa acquisisce i crediti di unʼaltra e li riscuote, conferendo come corrispettivo il
credito stesso detratto della commissione

• Qualunque credito può formare oggetto di cessione a meno che


- Il credito abbia carattere strettamente personale (gli alimenti)
- Il trasferimento sia vietato dalla legge (cessione di crediti litigiosi a favore dei
giudici)
- La cessione sia stata convenzionalmente esclusa nel titolo dalle parti

• La modificazione del soggetto passivo può realizzarsi a titolo particolare mediante:


- La delegazione passiva
- Lʼespromissione
- Lʼaccollo

• Mentre per il debitore è indifferente la persona del creditore, per il creditore la


situazione cambia se ha difronte un debitore o un altro
- La sostituzione del debitore non è possibile senza lʼespressa volontà del creditore

• La delegazione passiva è un negozio trilaterale in forza del quale il debitore


(delegante) delega un terzo (delegato) a pagare il suo (del delegante) debito nei
confronti del creditore (delegatario)
- Il delegante non si libera finchè il debito non è stato pagato in quanto egli è
obbligato assieme al delegato (delegazione cumulativa) tuttavia il creditore non può
richiedere il pagamento al delegante se non lʼabbia prima richiesto al delegato
- Il delegatario può acconsentire a liberare subito il debitore originario conservando il
delegato quale unico debitore (delegazione liberatoria)

42
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• La delegazione poggia su due rapporti differenti


- Il rapporto di provvista tra delegante e delegato
- Il rapporto di valuta tra delegante e delegatario

• Tramite la delegazione un solo adempimento incide su due rapporti giuridici in


quanto il pagamento effettuato dal delegato al delegatario estingue innanzitutto il
rapporto di provvista

• Lʼespromissione consiste in un contratto bilaterale tra il creditore (espromissiario) ed


un terzo (espromittente) per effetto del quale il terzo, senza intervento del debitore
(espromesso) se ne assume il debito verso il creditore
- La differenza tra delegazione ed esrpomissione consiste nella spontaneità che
caratterizza quest ultima (padre che si obbliga a pagare il debito contratto dal figlio)

• Lʼespromissione può essere


- Cumulativa in cui lʼespromittente è obbligato in solido con lʼespromesso
- Liberatoria in cui il lʼespromissario dichiara esplicitamente di liberare lʼespromesso

• Lʼaccollo è un contratto tra debitore (accollato) e un terzo (accollante) in forza del


quale questʼultimo assume a proprio carico lʼonere di procurare al creditore
(accollatario) il pagamento del debito dellʼaccollato
- A differenza della delegazione non si instaura in rapporto giuridico vero e proprio tra
accollatario e accollante in quanto il debitore rimante lʼaccollato

43
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Lʼobbligazione è un rapporto tendenzialmente temporaneo e destinato ad estinguersi


- Tipico fatto estintivo del rapporto obbligatorio è lʼadempimento e consiste
nellʼesatta esecuzione della prestazione
- Nellʼadempiere il debitore deve usare la diligenza del buon padre di famiglia per
evitare di incorrere nella responsabilità contrattuale (ART 1176)

• Legittimati a ricevere il pagamento sono:


- Il creditore che abbia la capacità di ricevere (il debitore si libera altresì se
corrisponde il pagamento in buona fede a colui che in base a circostanze univoche
appare essere il creditore (creditore apparente) inoltre il pagamento fatto al creditore
incapace libera ugualmente il debitore purchè esso provi che la prestazione è stata
rivolta a vantaggio dellʼincapace
- Il rappresentante del creditore
- La persona indicata dal creditore o autorizzata dalla legge o dal giudice

• Lʼesecuzione deve avvenire nel luogo stabilito dalle parti

• Il tempo dellʼadempimento è il termine di scadenza convenuto, in mancanza la


prestazione può esigersi immediatamente
- Generalmente è fissato un termine a favore del debitore
- Se è fissato un termine a favore del creditore esso non può chiedere adempimento
prima del termine mentre il debitore può adempiere prima senza però poter
richiedere la ripetizione della prestazione eseguita

• Si ha lʼadempimento del terzo quando un terzo esegue la prestazione con la


consapevolezza di adempiere un debito altrui (animus solvendi debiti alieni)
- Il creditore può opporsi solo se la prestazione ha carattere infungibile (un
cantante che si è obbligato ad un concerto, un pittore che si è obbligato a fare un
ritratto)

• Quando il creditore lo consenta il debitore può liberarsi eseguendo una prestazione


diversa da quella dovuta (devo un cavallo, mi libero pagando una somma di denaro)
- In questo caso lʼobbligazione si estingue con una prestazione in luogo
dellʼadempimento (datio in solutum)

• Oltre che allʼadempimento lʼobbligazione si estingue per


- Novazione
- Remissione
- Confusione
- Compensazione
- Impossibilità sopravvenuta

44
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• La novazione è il contratto con il quale le parti sostituiscono allʼobbligazione originaria


(che si estingue) una nuova obbligazione con oggetto o titolo diverso.
- Giuridicamente lʼestinzione avviene senza che si è avuto adempimento

• La novazione si distingue in:


- Soggettiva quando la sostituzione riguarda la persona del debitore, che viene
liberato
- Oggettiva quando tra gli stessi soggetti si costituisce un nuovo rapporto obbligatorio,
diverso dal precedente nellʼoggetto o nel titolo

• Requisiti della novazione sono:


- Lʼesistenza dellʼobbligazione da novare (la novazione è senza effetto se non
esisteva lʼobbligazione originaria)
- Lʼaliquid novi, un mutamento nellʼoggetto
- Lʼanimus novandi, la volontà di estinguere lʼobbligazione precedente creandone
una nuova

• La novazione non va confusa con la datio in solutum: mentre nella prima si promette
una cosa al posto di unʼaltra nella seconda si dà una cosa al posto di unʼaltra

• La remissione del debito è il negozio con il quale il creditore rinunzia in tutto o in parte
al suo diritto con la conseguenza che lʼobbligazione si estingue e il debitore viene
liberato senza aver eseguito la prestazione
- Il debitore può opporsi dichiarando di non volerne approfittare

• La remissione può essere


- Espressa quando il creditore dichiara di voler rimetter il debito con una
comunicazione al debitore
- Tacita quando il comportamento del creditore sia incompatibile con la volontà di far
valere il suo diritto

• Si ha estinzione dellʼobbligazione per confusione quando le qualità di creditore e


debitore vengono a coincidere nella stessa persona e può verificarsi:
- Per atti inter vivos (ad esempio in caso di cessione dellʼazienda)
- Per atti mortis causa (quando il debitore diventi erede del creditore o vice versa)
- A seguito della confusione si estingue lʼobbligazione con tutti i suoi accessori

• Si ha compensazione quando due soggetti sono contestualmente creditore e debitore


lʼuno dellʼaltro in forza di distinti rapporti obbligatori
- Le obbligazioni reciproche si estinguono fino a concorrenza del loro ammontare
(ART 1241)

• Si distinguono:
- Compensazione legale che opera automaticamente a condizione che i debiti siano
omogenei, liquidi ed esigibili
- Compensazione giudiziale che opera su sentenza del giudice (che ha carattere
costitutivo ed ex nunc) quando il debito non è liquido ma di facile e pronta
liquidazione
- Compensazione volontaria che opera in seguito ad accordo tra le parti

45
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Lʼimpossibilità sopravvenuta della prestazione (interviene dopo la formazione del


rapporto obbligatorio) al suo nascere determina lʼestinzione del rapporto obbligatorio
qualora dipenda da cause non imputabili al debitore
- Lʼimpossibilità originaria impedisce la nascita del rapporto stesso

• Lʼimpossibilità sopravvenuta deve essere:


- Assoluta cioè tale da non consentire in alcun modo lʼadempimento
- Oggettiva, non deve cioè riguardare la persona del debitore in sè bensì la
prestazione (si tratta di impossibilità sopravvenuta lʼimprovviso calo di voce di un
tenore che doveva presentarsi alla prima di unʼopera)
- Definitiva o quantomeno temporanea allorquando perduri fino a quando il debitore
non può più essere obbligato ad eseguire la prestazione (cantante che influenzato il
giorno del concerto non può eseguire la prestazione in unʼaltra data in quanto è
impegnato per la tournée in altri posti)

• Si ha inadempimento quando la prestazione non è eseguita al momento dovuto, nel


luogo dovuto e secondo le modalità convenute

• Il mancato o inesatto adempimento può dipendere da cause:


- Imputabili al debitore (negligenza, dimenticanza)
- Non imputabili al debitore (perimento della cosa dovuta)
- Nel primo caso si tratta di vero e proprio inadempimento e il debitore è tenuto al
risarcimento del danno (ART 1218)
- Nel secondo caso lʼobbligazione si estinguerà per impossibilità sopravvenuta

• Lʼinadempimento imputabile al debitore può essere:


- Assoluto quando lʼadempimento non può verificarsi, esso genera un danno che va
risarcito e lʼobbligo al risarcimento del danno si sostituisce alla prestazione
originariamente dovuta
- Relativo (mora) e consiste nel ritardo non giustificato dellʼadempimento rispetto alla
scadenza, in questo caso il debitore è in mora ed è obbligato a risarcire il danno
provocato dal ritardo nellʼadempimento

• Lʼinadempimento si dice imputabile quando la mancata soddisfazione del creditore


dipende dal fatto che il debitore abbia tenuto un comportamento diverso da quello che
si sarebbe dovuto e potuto tenere nella concreta situazione

• In caso di inadempimento per cause imputabili al debitore si parla di responsabilità


contrattuale contrapposta alla responsabilità per fatto illecito (extracontrattuale) che
invece scaturisce dalla violazione concreta del dovere che grava su ciascuno di
rispettare la sfera giuridica altrui
- La responsabilità per inadempimento nasce dalla violazione di una specifica
obbligazione tra i soggetti di un rapporto giuridico determinato
- La responsabilità per fatto illecito nasce tra soggetti non legati da alcun rapporto
giuridico ma trovatisi in contatto a seguito del fatto lesivo commesso da uno ai danni
dellʼaltro e consiste nellʼobbligo di riparare il danno cagionato

46
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• La mora del debitore consiste in un ritardo ingiustificato nellʼadempiere

• Perchè si abbia mora è necessario


- Che il credito sia esigibile
- Che vi sia ritardo nellʼadempimento
- Che tale ritardo sia imputabile al debitore
- Lʼatto formale di Costituzione in mora

• Il debitore è in mora senza alcuna attività del creditore (mora ex re) quando
lʼobbligazione deriva da un fatto illecito, quando si tratta di debiti portabili e il termine sia
scaduto e quando il debitore dichiari per iscritto di non voler adempiere

• È necessaria lʼintimazione formale ad adempiere (mora ex persona) se il debito è


chiedibile o quando manchi il termine per lʼadempimento e il creditore non lʼabbia fatto
fissare dal giudice

• La purgazione della mora consiste nella rimozione dello stato illegittimo ritardo e dei
relativi effetti: si effettua con la rinuncia del creditore al credito o solo alla mora

• Il risarcimento del danno per inadempimento o per ritardo nellʼinadempimento è


limitato al solo danno patrimoniale, cioè al pregiudizio economico che il creditore ha
sofferto

• Ai sensi dellʼarticolo 1223 il risarcimento del danno comprende:


- Il danno emergente, ossia la perdita effettivamente sofferta per la mancata
prestazione da parte del debitore
- Il lucro cessante (mancato guadagno) ossia il lucro che il creditore avrebbe
realizzato se avesse potuto utilizzare quanto era oggetto della prestazione
- Quando il danno non può essere provato è liquidato dal giudice

• Le manifestazioni del danno (danno emergente e lucro cessante) sono risarcibili se


sono conseguenza diretta e immediata dellʼinadempimento cioè se esiste un nesso
di causalità tra inadempimento e danno risarcibile

• Se lʼinadempimento è colposo i danni risarcibili sono limitati a quelli prevedibili nel


tempo in cui è sorta lʼobbligazione

• Se lʼinadempimento è doloso il debiotore è tenuto a risarcire anche i danni imprevisti e


imprevedibili

• In caso di concorso del creditore nella causazione del danno il risarcimento è diminuito
in proporzione alla gravità della colpa e delle conseguenze che ne sono derivate

47
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

Obbligazioni nascenti dalla Legge


• Le obbligazione possono nascere anche direttamente dalla legge

• Si parla di obbligazione legale quando manca una volontà intesa a creare


lʼobbligazione stessa: ipotesi in cui lʼordinamento per esigenze di ordine sociale fa
ricadere sul soggetto unʼobbligazione
- O in quanto si trova in una determinata situazione giuridica
- O perchè si verificano presupposti ai quali lʼordinamento ricollega la nascita di
unʼobbligazione

• I casi in cui dalla legge nascono obbligazioni sono:


• La gestione di affari altrui
• La ripetizione di indebito
• Lʼingiustificato arricchimento

• Si ha la gestione di affari altrui quando un soggetto senza esservi obbligato assuma


spontaneamente lʼamministrazione di uno o più affari altrui. Ci avviene se vi sia:
- Lʼimpedimento dellʼinteressato a provvedere ai propri interesse
- La consapevolezza del gestore di curare un interesse altrui
- La spontaneità dellʼintervento del gestore
- Lʼutilità iniziale della gestione

• Qualora concorrano i suddetti presupposti sorgono obbligazioni


- In capo al gestore
• Di continuare la gestione intrapresa fino a quando lʼaffare non risulti concluso
ovvero il dominus possa intervenire direttamente
• Le obbligazioni che gli deriverebbero da un mandato (impiegare la diligenza)
- In capo al dominus
• Di adempiere alle obbligazioni che il gestore ha assunto in nome suo
• Di tenere indenne i gestore dalle obbligazioni che questi abbia assunto per conto
di lui ma in nome proprio
• Di rimborsare al gestore tutte le spese sostenute nellʼinteresse del dominus
stesso

48
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Il pagamento dellʼindebito è un pagamento non dovuto e da luogo ad unʼobbligazione


dio restituzione con il correlativo diritto da parte di chi ha eseguito la prestazione di
ripetere (riottenere) quanto dato
- Si ha indebito oggettivo quando chi paga salda un debito che assolutamente non
esiste e in tal caso ha sempre diritto alla ripetizione di quanto pagato
- Si ha indebito soggettivo quando lʼadempiente che non è il debitore paga per
errore scusabile ad un creditore quanto a questi è dovuto da un terzo. In questo caso
la ripetizione è ammessa e possibile a meno che:
• Il creditore si sia privato in buona fede del titolo o delle garanzie che assistevano
in credito
• Quando lʼerrore che ha portato al pagamento non era inescusabile
• In questi casi colui che ha pagato subentra nel rapporto obbligatorio
diventando creditore a sua volta del debitore
- Lʼindebito non legittima alla restituzione
• Per lʼobbligazione naturale
• Per lʼesecuzione di negozi immorali
• Per lʼadempimento di debito prescritto

• Lʼingiustificato arricchimento si ha in tutti i casi in cui taluno converte in proprio


profitto un bene altrui o si avvantaggia di unʼattività altrui senza alcuna ragione che
giustifichi il profitto o il vantaggio
- Lʼarricchimento senza causa dà vita allʼobbligazione di indennizzo (nei limiti
dellʼarricchimento) a carico dellʼarricchito in favore del depauperato a cui è
concessa lʼazione di ingiustificato arricchimento
- I requisiti per lʼazione sono
• Arricchimento di un soggetto
• Diminuzione patrimoniale dellʼaltro soggetto
• Nesso causale tra depauperamento e arricchimento
• Assenza di una causa giustificativa dello spostamento della ricchezza

49
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

I Contratti in Generale
• Il contratto è la figura più importante di negozio giuridico

• Secondo lʼarticolo 1321 il contratto è lʼaccordo di due o più parti per costruire, regolare
o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale
- È lʼaccordo della volontà di due soggetti volto a produrre effetti giuridici

• Per mezzo del contratto il privato può


- Comprare un bene
- Procurarsi un servizio
- Offrire a terzi beni e servizi dietro corrispettivo
- Compiere o ricevere liberalità

• In termini giuridici il contratto è lo strumento per realizzare interessi delle persone


attraverso effetti giuridici
- Questi effetti possono riguardare sia diritti reali sia obbligazioni

• Il codice civile con lʼarticolo 1322 stabilisce che le parti possono liberamente
determinare il contenuto del contratto (mantenendosi nei limiti di legge) e possono
stipulare contratti differenti da quelli tipici già presenti come modello nellʼordinamento
purchè siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo lʼordinamento
stesso
- Questa forma di libertà si definisce autonomia privata: le parti possono scegliere
liberamente il prezzo della cosa venduta, le modalità e i tempi di esecuzione della
prestazione
- Il codice tratta sia i contratti in generale nel titolo II del libro IV sia i singoli contratti nel
titolo III

• Gli elementi essenziali del contratto sono (ART 1325)


- Lʼaccordo delle parti
- Lʼoggetto
- La causa
- La forma (quando richiesta espressamente dallʼordinamento)

• Per forma si intende la modalità di espressione della volontà individuale


- Essa è generalmente libera e a discrezione delle parti ad esclusione dei casi in cui la
legge disponga diversamente
- Nei casi in cui la forma è prescritta una forma differente comporta la nullità dellʼatto
- La forma iscritta è richiesta ad esempio per il trasferimento di beni immobili o di diritti
reali su beni altrui

50
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• I contratti possono essere classificati in:


- Tipici e atipici, a seconda che il singolo contratto sia disciplinato nellʼordinamento o
meno
- Con due parti o con più di due parti
- A prestazioni corrispettive (sinallagmatici) e con obbligazioni a carico di una
parte sola
• Nei contratti sinallagmatici una delle parti trasferisce il diritto ad un altra, in quanto
a sua volta lʼatra parte effettua una controprestazione, cosicchè le due prestazioni
corrispettive sono soggette alla stessa sorte
- A titolo oneroso e a titolo gratuito
- Di scambio e associativi: nei primi la prestazione di ciascuna parte è a vantaggio
della controparte, nei secondi la prestazione di ciascuno è diretta a realizzare
lʼinteresse di tutti
- Commutativi e aleatori a seconda che i reciproci sacrifici siano certi o incerti
- Ad esecuzione istantanea o di durata, a seconda che a prestazione delle parti sia
concentrata in un momento o dilazionata nel tempo
• I contratti ad esecuzione istantanea possono essere a loro volta ad esecuzione
immediata o differita
- A forma libera e a forma vincolata
- Consensuali e reali, a seconda che si perfezionino con il semplice consenso delle
parti o con il trasferimento e la consegna del bene
- Ad effetto reale e ad efficacia obbligatoria, a seconda che realizzino
automaticamente con il consenso lʼeffetto del contratto o che obblighino le parti ad
attuarlo

• Esistono diverse modalità per la conclusione o perfezionamento di un contratto


- Sottoscrizione di documento
- Scambio di dichiarazioni
- Comportamento concludente

• Considerando il processo di formazione del contratto i due elementi fondamentali per


la conclusione del contratto sono proposta e accettazione

• La proposta è lʼatto con il quale il procedimento inizia, lʼaccettazione quello con il quale
si conclude
- Entrambi sono detti elementi prenegoziali e costituiscono dichiarazioni di volontà
unilaterali

• Proposta e accettazione producono effetti nel momento in cui si fondono in unʼunica


volontà. Ciò accade quando:
- Lʼaccettazione perviene al proponente nei termini da lui stabiliti e se il destinatario
non risponde nei termini la proposta perde di efficacia
- La dichiarazione di colui al quale la proposta è destinata non contiene variazioni
della proposta stessa (ciò darebbe vita ad una nuova proposta)
- Lʼaccettazione è conclusa nella forma richiesta dal proponente

• La legge stabilisce che il contratto si considera concluso nel momento e nel luogo in cui
il proponente ha conoscenza dellʼaccettazione della proposta, comunicatagli dalla
controparte (ART 1326)
- Tale conoscenza si ritiene presunta per tutti gli atti recettizi non appena
lʼaccettazione giunge presso lʼindirizzo del destinatari

51
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• I contratti si possono concludere anche senza una formale accettazione ma anche


direttamente con lʼesecuzione della prestazione

• La proposta e lʼaccettazione possono essere ritirate e private di effetto mediante un


atto uguale e contrario che si chiama revoca

• Lʼarticolo 1328 stabilisce che


- La proposta può essere revocata finchè il contratto non sia concluso
- Lʼaccettazione può essere revocata se tale revoca perviene a conoscenza del
proponente prima dellʼaccettazione stessa
- La revoca della proposta è considerato un atto non recettizio e produce effetti
purchè sia emesso prima che il proponente sia venuto a conoscenza
dellʼaccettazione
- Se il proponente revoca tempestivamente la sua proposta può accadere che lʼaltra
parte abbia cominciato in buona fede ad eseguire la prestazione, in questo caso
ha diritto ad un indennizzo per le spese sostenute
- La proposta perde immediatamente efficacia se il proponente muore o diventa
incapace prima dellʼaccettazione

• Il proponente può precludersi la facoltà di revoca (ma solo per un termine di tempo)
dichiarando che la proposta è irrevocabile

• Un particolare tipo di proposta è lʼofferta al pubblico che vale come proposta


contrattuale indirizzata a destinatari indeterminati (merce esposta nel supermercato)
- Prevede la conclusione del contratto per sola accettazione di colui il quale sia
interessato alla proposta

• Quando si tratta di contratti di massa cioè contratti che alcune imprese propongono ad
un molteplice numero di clienti si opta, per impossibilità di effettuare trattative ad
personam, per lʼassunzione di cosiddetti contratti standard
- Nei contratti standard la proposta contrattuale non è soggetta a trattative e può
essere dal cliente semplicemente accettata o rifiutata

• Questa condizione mette le imprese proponenti i contratti in una posizione di


vantaggio rispetto al cliente che è pertanto tutelato dallʼordinamento che ha previsto:
- Che le condizioni generali di contratto proposte da uno dei contraendi sono sono
efficaci solo se la parte che le ha predisposte ne ha messo a piena conoscenza
lʼaltra parte al momento della conclusione
- Che nei contratti conclusi mediante la sottoscrizione di moduli le clausole aggiunte
prevalgano su quelle del modulo in caso di incompatibilità
- Che le clausole inserite nelle condizioni generali predisposte da un contraente si
interpretano, in caso di dubbio, a favore dellʼaltro
- Che non hanno effetto, se non specificatamente sottoscritte, clausole che
tendono a limitare la responsabilità di colui che le ha predisposte, a concedere la
facoltà di rescissione o di sospendere lʼesecuzione ovvero sanciscono a carico
dellʼaltro contraente decadenze, limitazioni, restrizioni ad effettuare contratti con terzi,
tacita proroga o rinnovazione del contratto (cosiddette clausole vessatorie)

52
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Spesso è necessario un periodo di trattative per giungere alla stipulazione di un


contratto, durante queste trattative le parti sono libere di concludere o meno il
contratto ma devono comportarsi secondo buona fede (ART 1337)

• La parte che viola questo dovere incorre nella cosiddetta culpa in contrahendo o
responsabilità precontrattuale

• La responsabilità precontrattuale sopravviene in caso di:


- Abbandono ingiustificato della trattativa (avendo le trattative raggiungo un livello
tale da determinare un ragionevole affidamento circa la conclusione)
- Mancata informazione sulle cause di invalidità del contratto (dovere a carico
delle parti di informare lʼaltra su eventuali cause di invalidità del contratto)
- Influenza illecita sulla determinazione negoziale della controparte (se un
soggetto induce un altro alla sottoscrizione del contratto con inganno, in questo caso
il contratto è annullabile)
- Induzione della controparte alla sottoscrizione di un contratto pregiudizievole
(se un soggetto che avrebbe comunque concluso il contratto ma sia stato indotto con
inganno a sottoscrivere clausole per lui pregiudizievoli il contratto non può essere
annullato ma la parte lesa ha diritto ad un risarcimento)

• La responsabilità precontrattuale e i danni che ne derivano sono ben diversi dai danni
per inadempimento di un contratto concluso
- Nel caso di inadempimento viene leso lʼinteresse positivo allʼesecuzione della
prestazione e il risarcimento comprende sia lʼutile che la parte avrebbe tratto dalla
prestazione sia sia le perdite conseguenti dallʼinadempimento
- Nel caso di abusiva interruzione delle trattative viene leso lʼinteresse negativo,
ossia lʼinteresse a non iniziare altre trattative con terzi in forza dellʼaccordo raggiunto
con la parte

• Il risarcimento dovuto in caso di culpa in contrahendo è determinato in relazione alle


spese e alle perdite subite in stretta relazione con le trattative
- Si ha diritto così al risarcimento del cosiddetto lucro cessante, vale a dire il mancato
guadagno derivante dalla credenza di concludere il contratto poi verificatosi nullo
- Ad esempio A vuole vendere X e B gli fa un offerta di 100 mentre C gli fa un offerta di
120. A rifiuta lʼofferta di B certo di concludere con C il quale si ritira senza motivo. A
ha diritto al risarcimento del lucro cessante in questo caso di 50

53
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Un contratto si dice viziato nel caso in cui colui dal quale proviene la manifestazione di
volontà ha subito interferenze e perturbamenti riguardo il processo decisionale che
ha portato alla maturazione del consenso contrattuale
- Il contratto viziato è annullabile: può essere impugnato dalla parte che risulti lesa
dal vizio

• I vizi della volontà a cui lʼordinamento attribuisce importanza sono lʼerrore il dolo e la
violenza (ART 1427)

• Lʼerrore consiste in una falsa conoscenza della realtà e può essere di due tipi:
- Errore ostativo che cade sulla dichiarazione o sulla trasmissione della stessa
(volevo scrivere 100 e ho scritto 1000 per distrazione) e presuppone che la volontà
del dichiarante si sia correttamente formata e sia stata poi trasmessa o esternata
in modo errato
- Lʼerrore-vizio della volontà che si verifica quando il soggetto ha malamente
valutato le condizioni che lʼhanno portato alla stipulazione del contratto, così che la
volontà di porre in essere il negozio risulta viziata dallʼerrore in cui è caduto il
dichiarante
- Entrambi determinano lʼannullabilità del contratto (ART 1433)

• Il legislatore deve da un lato offrire rimedio alla parte la cui determinazione sia stata
viziata da errore e dallʼaltro assicurare la serietà delle dichiarazioni negoziali sulle quali il
destinatario ha riposto affidamento per regolare la propria condotta

• Il contratto viziato da errore è annullabile qualora lʼerrore sia (ART 1428) essenziale e
riconoscibile dallʼaltro contraente

• Lʼessenzialità esprime un indice di obiettiva rilevanza dellʼerrore: un contratto può


essere impugnato quando lʼerrore assuma rilievo rispetto agli interessi realizzati dal
contratto

• Lʼerrore si dice essenziale quando cade (ART 1429)


- Sulla natura del negozio: credo di dare una cosa in locazione mentre il contratto è
di enfiteusi (error in negotio)
- Sullʼoggetto del negozio: credo che siano viti gli oggetti che voglio comprare e
invece sono chiodi (error in corpore)
- Su una qualità della cosa che costituisce oggetto del negozio: credo di comprare
lana animale e invece è lana sintetica (error in substantia)
- Sulla persona e cioè sullʼidentità e le qualità dellʼaltro contraente: credo di farmi
operare da un grande medico e invece mi opera uno scarparo (error in persona)
- Sulla quantità della prestazione sempre che essa sia determinate per il
contratto e non si riduca ad un mero errore di calcolo (erro in quantitate)

• Oltre ad essere essenziale lʼerrore, per produrre lʼannullabilità di un contratto, deve


essere altresì riconoscibile dallʼaltro contraente

• Lʼerrore si considera riconoscibile quando in relazione al contenuto, alle circostanze


del contratto o alla qualità dei contraenti la controparte usando la normale diligenza
avrebbe potuto accorgersene
- La legge non bada al fatto che la controparte si sia accorta realmente o meno
dellʼerrore ma che lʼerrore fosse in astratto riconoscibile

54
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Nel caso in cui lʼerrore sia da entrambe le parti è sufficiente lʼessenzialità dellʼerrore
per produrre effetti

• Un negozio è annullabile ove sia stato posto in essere in conseguenza di raggiri


perpetrati ai danni del suo autore

• Per lʼannullabilità dellʼatto devono concorrere:


- Il raggiro o artificio ossia unʼazione idonea a trarre in inganno la vittima (presentare
una falsa licenza di costruzione per indurre una persona a comprare un lotto in realtà
inedificabile)
- Lʼerrore del raggirato (lʼinganno deve avere successo, non è sufficiente che tentino
di ingannarmi ma ci devo cascare)
- La provenienza dellʼinganno dalla controparte (se sono vittima di raggiri di terzi
lʼatto non è impugnabile)

• Il dolo si distingue in
- Dolo determinante: quando il dolo ha viziato la volontà stessa di porre in essere il
negozio che altrimenti non sarebbe venuto ad esistere
- Dolo incidente: quando il dolo mi ha indotto a porre in essere condizioni per me
meno favorevoli ma non ha influenzato sulla volontà di concludere il contratto che
già cʼera a prescindere (in questo caso il contratto non è annullabile ma la vittima ha
diritto ad un risarcimento)
- Dolo omissivo o reticenza: quando una parte tace su circostanze che avrebbero
potuto indurre la controparte a non stipulare il contratto (in questo caso lʼatto è
impugnabile se si verifichi nella condizione in cui la buona fede impone un dovere di
informazione

• La violenza può essere di due tipi: psichica e fisica

• La violenza psichica (vis compulsiva) consiste nella minaccia (che deve essere tale da
fare impressione su una persona media) di un male ingiusto rivolta ad una persona con
lo scopo di estorcerle il consenso alla stipulazione di un contratto
- In questo caso la condotta altrui interferisce illecitamente con il processo di
formazione della volontà
- In questo caso la volontà non manca totalmente in quanto non vi è stata
costrizione fisica materiale e pertanto il contratto è annullabile

• La violenza fisica (vis absoluta) si verifica quando manca del tutto la volontà di
mettere in atto il negozio e lʼatto fisico di manifestazione di volontà è il risultato di un
comportamento materiale di un terzo
- Nellʼipotesi della violenza fisica la volontà della parte è del tutto mancante e
pertanto il negozio concluso sotto violenza fisica è nullo

• In alcuni casi cessata la violenza la situazione potrebbe rivoltarsi a favore della parte
lesa lʼordinamento lascia alla vittima la la valutazione circa lʼopportunità di agire o
meno per lʼannullabilità del contratto posto in essere

• A differenza del dolo per avere rilevanza nei contratti la violenza può provenire anche
da un terzo e non necessariamente dalla controparte

55
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• La violenza si differenzia dallo stato di pericolo (ART 1447): in questo caso se un


soggetto ha sottoscritto unʼobbligazione in uno stato di pericolo a condizioni inique il
contratto non è annullabile ma rescindibile

• In alcuni casi la volontà contrattuale non è espressa direttamente dallʼinteressato ma da


un terzo appositamente incaricato: si ha la figura della rappresentanza

• La rappresentanza è lʼistituto per cui ad un soggetto (rappresentante) è attribuito il


potere di sostituirsi ad un altro soggetto (rappresentato) nel compimento di attività
giuridiche per conto di quest ultimo con effetti diretti nella sua (del rappresentato) sfera
giuridica
- Il potere di rappresentare può derivare dalla legge (rappresentanza legale) o essere
conferito dalla volontà dellʼinteressato (rappresentanza volontaria)
- Il rappresentate differisce dalla figura del nuncius (il quale si limita solamente a
riferire la volontà di altri) perchè esegui sì la volontà del rappresentato ma ha una
certa libertà decisionale

• La rappresentanza diretta si verifica quando una persona agisca per conto e in nome
di unʼaltra: deve dichiarare che non compie lʼatto per sè ma in nome dellʼinteressato
- Nella rappresentanza diretta gli effetti del negozio si trasferiscono immediatamente
alla sfera giuridica del rappresentato (è come se il negozio fosse compiuto
direttamente dal rappresentato)

• Se una persona agisce nellʼinteresse altrui ma non dichiara di agire in nome altrui si è
difronte alla rappresentanza indiretta
- Nella rappresentanza indiretta colui che effettua il negozio acquista i diritti e gli
obblighi da esso nascenti ed occorrerà un successivo atto per trasferire questi
diritti al rappresentato
- Ovviamente il secondo atto di trasferimento dal rappresentante al rappresentato
costituisce a carico di questi unʼobbligazione

• Il negozio con il quale una persona trasferisce ad unʼaltra il potere di rappresentarla si


dice procura e di conseguenza il rappresentante volontario si dice procuratore
- La procura non va confusa con lʼaccordo interno tra rappresentante e
rappresentato: è invece un atto unilaterale (non necessita di accettazione per
essere perfezionato) che il rappresentato rivolge ai terzi per metterli a conoscenza
dei poteri (e dei limiti) del rappresentante
- Come ogni dichiarazione di volontà può essere espressa o tacita
- Non è richiesta alcuna forma particolare a meno che una forma non sia richiesta ex
lege per lʼatto che il rappresentante deve concludere. In questo caso la procura
prende la stessa forma dellʼatto in questione
- Per la validità del negozio concluso mediante rappresentanza è necessaria la
capacità legale del rappresentato
- La procura può riguardare un solo affare o tutti gli affari del rappresentato
- Essendo conferita nellʼinteresse del rappresentato egli può in qualunque momento
estenderne o ridurne i poteri o revocarla del tutto (a meno che nella procura non
siano inseriti interessi che ricadano direttamente sul rappresentante)

56
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• In genere la procura è conferita nellʼinteresse del rappresentato ma ci sono casi un cui


lʼinteressato rivolge consapevolmente una procura nellʼinteresse del rappresentante
- Ad esempio il debitore che con procura incarica i suoi creditori a liquidare i suoi beni
e a ripartirsi i ricavati in soddisfacimento dei loro crediti
- Se il rappresentante è portatore di interessi contrari a quelli del rappresentato si
genera un conflitto di interessi e gli atti compiuti sono sono annullabili su richiesta
del rappresentato

• Si possono verificare casi in cui lo svolgimento di attività negoziali per conto altrui non
sia preceduto dal conferimento di potere di rappresentanza da parte del rappresentato.
Dato che a nessuno è consentito incidere con la propria attività nella sfera giuridica
altrui senza previa autorizzazione il negozio prodotto risulta inefficace

• Il rappresentato può con una propria dichiarazione di volontà rendere efficace il


negozio: questa dichiarazione è detta ratifica
- La ratifica è equiparabile ad una procura successiva con valore retroattivo: gli
effetti del negozio hanno valore da quando sono stati posti in essere dal
rappresentante e non da quanto la ratifica abbia effettivamente dato valore a quegli
atti
- La retroattività non può però pregiudicare i terzi: se vendo una cosa a Franco e
poi vengo a sapere che Pippo aveva venduto la stessa cosa in mio nome ad Alibabà
ad un prezzo per me più conveniente non posso ratificare quellʼacquisto in quanto
danneggerebbe Franco
- Lʼarticolo 1399 prevede che il terzo contraente possa invitare lʼinteressato a chiarire
se intenda o meno ratificare il negozio posto in essere dal falsus procurator,
assegnandogli un termine entro il quale deve pronunciarsi, e se il dominus non
ratifica entro tale termine il negozio rimane inefficace
- In questo caso il terzo ha diritto a chiedere un risarcimento del danno limitato però
al solo interesse negativo: il risarcimento cioè per le eventuali altre occasioni di
stipulare contratti perse, per le spese subite e per i costi opportunità

• Contratto per persona da nominare (completa)

57
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Lʼoggetto del contratto può essere inteso in due sensi: o come le prestazioni volute
dalle parti o come lʼentità reale, ossia il bene oggetto dellʼoperazione economica

• Lʼoggetto del contratto deve presentare precisi requisiti (ART 1346) che sono:
- Possibilità
- Liceità
- Determinatezza o determinabilità

• Lʼoggetto del contratto deve essere possibile, cioè materialmente suscettibile di


esecuzione
- La possibilità della prestazione va apprezzata in sè per sè e non in relazione a chi
deve eseguirla: deve trattarsi di reale impossibilità e non di difficoltà
- Se lʼimpossibilità è originaria (lʼoggetto è impossibile prima che venga perfezionato il
contratto) il contratto è da ritenersi nullo
- Se lʼimpossibilità è sopravvenuta (lʼoggetto era possibile al momento del
perfezionamento) il contratto non è nullo ma comporta lʼestinzione
dellʼobbligazione
- Lʼimpossibilità originaria non sempre determina la nullità del contratto: nel caso di un
contratto sottoposto a termine esso è valido quandʼanche lʼoggetto fosse
impossibile nel momento della sottoscrizione la possibilità sopravvenga entro i
termini stabiliti (possibilità sopravvenuta)

• Lʼoggetto deve essere lecito: la la prestazione non deve essere contraria alle norme
dellʼordinamento allʼordine pubblico o al buon costume, in tal caso il contratto non è
giuridicamente suscettibile di esecuzione

• Lʼoggetto deve essere determinato o determinabile: deve essere chiara per i


contraenti quale sia la prestazione da eseguire o quale bene trasferire
- La legge ammette che un contratto possa avere ad oggetto anche beni futuri
(determinabili) quando la legge non impone il contrario (donazioni). In questo caso
lʼoggetto è già identificato e consiste nella res sperata

• Le parti posso stabilire altresì che sia un terzo a determinare lʼoggetto


- Questa figura prende il nome di arbitratore e nel determinare lʼoggetto deve agire
con equo apprezzamento

• La causa del contratto è la funzione economico-sociale a cui il contratto adempie

• Lʼelemento della causa è richiesto come fondamentale dal codice civile ma non è
precisamente definito

• La caratteristica principale della causa è la liceità


- Per i contratti tipici disciplinati nel codice lʼesistenza della liceità della causa è già
valutata in linea di principio dalla legge

• Lʼordinamento giuridico non tutela lʼautonomia privata se essa è diretta a scopi contrari
alla legge allʼordine pubblico o al buon costume: lʼilliceità della causa produce la nullità
del negozio
- Il contratto contrario a norme imperative si dice illegale
- Il contratto contrario al buon costume si dice immorale

58
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Ogni negozio deve avere la sua causa prchè ogni negozio deve corrispondere ad uno
scopo socialmente accettabile
- In alcuni negozi gli effetti si producono a prescindere dalla causa e sono detti
negozi astratti (cambiale)

• La causa può mancare in origine e si verifica un difetto genetico della causa (compro
una cosa da un terzo senza sapere di esserne già il proprietario)
- In questo caso la mancanza della causa rende nullo il negozio e posso chiedere la
restituzione della mia prestazione

• La causa può esistere originariamente ma possono sopravvenire circostanze che


impediscono alla causa di funzionare e si verifica un difetto funzionale della causa
(il compratore non paga il prezzo)
- In questo caso il contratto non è nullo ma la parte può agire per la risoluzione del
contratto e sciogliersi dal vincolo

• Il motivo che spinge un soggetto a porre in essere un negozio giuridico è lo scopo


pratico da lui perseguito ed è generalmente ininfluente sia per lʼordinamento che per la
controparte

• Lʼordinamento dà importanza al motivo solo quando sia illecito causando la nullità del
contratto. Perchè il contratto sia colpito da nullità occorre che:
- Lʼaccordo abbia per entrambe le parti lo stesso motivo
- Il motivo comune sia illecito
- Il motivo illecito comune deve essere stato esclusivo e determinante del
consenso

• Lʼinterpretazione di un negozio giuridico e in particolare di un contratto ha lo scopo di


carpire il significato che al momento della stipulazioni ciascuna delle parti attribuiva
allʼatto

• Le regole dʼinterpretazione si distinguono in:


- Regole di interpretazione soggettiva volte a ricercare il punto di vista dei soggetti
- Regole di interpretazione oggettiva che intervengono quando non sia possibile
trovare un senso al negozio servendosi delle prime

• Nellʼinterpretazione non ci si deve limitare al senso letterale delle parole ma si deve


tenere conto anche dei comportamenti delle parti

• Nel dubbio il negozio si interpreta (secondo il principio della conservazione del


negozio) nel senso in cui possa avere qualche effetto anzichè in quello secondo cui
non ne avrebbe alcuno

59
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Nel momento in cui lʼaccordo si perfeziona le parti sono obbligate ad osservarlo: la


legge afferma che il contratto ha forza di legge tra le parti

• Le parti sono libere con un contrario atto di comune volontà di sciogliere o modificare
il contratto: il contratto può essere sciolto per mutuo consenso delle parti

• Il recesso è il diritto di liberarsi dagli obblighi assunti con il contratto ed è ammissibile


solo in casi specifici
- Quando un diritto di recesso è stato concordato a favore di una delle due parti deve
essere esercitato prima dellʼinizio dellʼesecuzione del contratto
- Talvolta è la legge stessa che attribuisce il diritto di recedere, ad esempio nei
contratti con prestazione di durata a tempo indeterminato
- In altri contratti la legge attribuisce ad una sola delle parti il diritto di recedere in
qualsiasi momento ovvero subordinato ad una giusta causa

• Differente dal recesso è la disdetta che consiste nel non rinnovamento di un contratto a
rinnovo automatico

• Gli effetti del contratto corrispondono al contenuto dellʼaccordo tra le parti e la


determinazione del significato deriva dallʼinterpretazione del contratto

• Per stabilire quali effetti un negozio può produrre occorrono oltre allʼinterpretazione altre
due operazioni: la qualificazione e lʼintegrazione

• La qualificazione consiste nellʼinquadrare il contratto nel suo genere (contratto di


compravendita, di locazione) e collegandolo alla fattispecie legale appropriata

• Lʼintegrazione consiste nellʼaggiunta agli effetti propri del contratti degli effetti previsti
dalla legge per quella fattispecie
- La legge interviene nei contratti oltre che con funzione integrativa della volontà
privata anche con funzione imperativa che annulla ogni contraria pattuizione dei
privati

60
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• I contratti possono essere ad effetti reali quando determinano il trasferimento o la


costituzione di un diritto reale o ad effetti obbligatori quando danno luogo alla nascita
di un rapporto obbligatorio

• Lʼarticolo 1376 stabilisce che se il contratto ha per oggetto una cosa determinata la
proprietà passa immediatamente per il solo effetto del consenso manifestato nelle
forme di legge
- Non occorre altro perchè lʼeffetto reale si produca: non è necessaria nemmeno la
consegna nè il passaggio del possesso (che è una mera conseguenza) in quanto
queste costituiscono per lʼalienante oggetto di unʼobbligazione
- Il principio enunciato nellʼarticolo è quello del consenso traslativo che attribuisce al
consenso la forza di determinare il trasferimento o la costituzione di diritti reali

• Nel caso di cose determinate solo ne genere la proprietà si trasmette (ART 1378) con
lʼindividuazione delle cose destinate a costituire oggetto del trasferimento
- Solo dopo lʼindividuazione e la separazione delle cose da trasferire si possono
identificare inequivocabilmente le res oggetto del trasferimento
- Prima dellʼindividuazione sussiste soltanto unʼobbligazione dellʼalienante a
compiere quanto necessario per far acquistare la proprietà allʼacquirente
- Il contratto avente ad oggetto il trasferimento di cose determinate solo nel genere è
quindi un contratto ad effetti obbligatori

• Diverso è il caso di trasferimento di beni determinati nel genere in massa (tutte le matite
nel mio cassetto, tutte le pecore nel mio recinto): in questo caso la proprietà si trasmette
per mezzo del semplice consenso

• Possono verificarsi conflitti tra acquirenti di diritti sullo stesso oggetto

• Può avvenire che lo stesso bene venga alienato sia ad A che a B


- In questo caso normalmente vale il principio prior in tempore potior in iure secondo
il quale il primo a poter dimostrare di aver ricevuto il bene ne è titolare dato che alla
seconda vendita lʼalienante non era più nel diritto di alienare
- Spesso questo principio viene derogato per esigenze di rispettare la buona fede dei
terzi e favorire chi si trova nel materiale possesso del bene
- In ogni caso il contraente che viene sacrificato ha diritto al risarcimento dei danni
da parte di chi ha attribuito lo stesso diritto a più persone

• Se taluno aliena con successivi contratti a più persone un bene mobile non
registrato quella tra esse che ne ha acquistato in buona fede il possesso è preferita
alle altre anche se il suo titolo è di data posteriore

• Se il conflitto riguarda beni immobili o beni mobili registrati è preferito chi per primo
abbia trascritto il bene e non chi abbia il titolo più vecchio

• Se il conflitto riguarda diritti di godimento è preferito chi per primo ha goduto della
cosa

61
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• In alcuni casi le parti stabiliscono ex ante quanto il debitore dovrà pagare a titolo di
risarcimento in caso dovesse rendersi inadempiente

• Questo risarcimento prende il nome di penale e il debitore inadempiente è obbligato a


pagarla indipendentemente dallʼentità del danno ricevuto dal creditore

• La clausola penale ha la funzione rafforzativa del vincolo contrattuale e può essere


prevista si per il caso di inadempimento assoluto sia per il caso di inadempimento in
ritardo: nel primo caso il creditore se pretende la penale non può altresì pretendere la
prestazione, nel secondo caso può pretendere sia la penale (a titolo di risarcimento per il
ritardo) sia lʼesecuzione della prestazione

• La caparra invece consiste nella consegna da una parte allʼaltra di una somma di
denaro o cose fungibili ed è quindi un contratto reale (si perfeziona con la consegna)

• La caparra può essere confirmatoria o penitenziale


- La prima consiste nella consegna di una somma nel momento della sottoscrizione
del contratto a garanzia della prestazione. La caparra deve essere poi restituita (o
imputata a titolo di acconto sul prezzo) a prestazione eseguita. Nel caso in cui la
parte che ha versato la caparra risulti inadempiente la controparte può trattenerla a
titolo di risarcimento e chiedere in ogni caso lʼadempimento della prestazione. Se
ad essere inadempiente risulta la parte che ha ricevuto la caparra la controparte può
chiedere a titolo di risarcimento il doppio della caparra versata
- La caparra penitenziale ha funzione di corrispettivo di un diritto di recesso: chi
ha versato la caparra può decidere di recedere dal contratto perdendo
definitivamente quanto versato senza che la controparte possa pretendere
lʼadempimento del contratto che è sciolto. Allo stesso modo chi ha ricevuto la
caparra può recedere pagando il doppio della caparra ricevuta

• Generalmente gli effetti di un contratto sono limitati alle parti e non riguardano i terzi

• Diverso è il caso in cui prometto che un terzo assumerà un obbligo nei tuoi confronti
- In questo caso lʼobbligo grava su di me e non sul terzo: ho lʼobbligo di
convincere il terzo ad adempiere alla promessa da me fatta e in caso di fallimento
sono tenuto a conferire un indennizzo a colui al quale ho fatto la promessa
- Non va confuso con la rappresentanza in quanto in questo caso non agisco in nome
e per conto del terzo

• Nei contratti a prestazioni corrispettive (sinallagmatici) ciascuna delle parti può se


non ha ancora eseguito la prestazione e dietro consenso della controparte trasferire il
proprio diritto/obbligo ad un terzo

• Si ha cessione di un contratto quando una parte (cedente) stipula con un terzo


(cessionario) un apposito contratto di cessione con il quale cedente e cessionario si
accordano per trasferire a questʼultimo il contratto originario ossia tutti i rapporti attivi e
passivi derivanti dal contratto ceduto. Ciò è possibile ovviamente ove risulti il
consenso del ceduto

• Per effetto della cessione il cedente è liberato dalle sue obbligazioni nei confronti del
ceduto che può pretenderle solo dal cessionario
- Il cedente non è responsabile per lʼinadempimento del cessionario e parimenti modo
non è responsabile qualora il ceduto non adempia agli obblighi verso il cessionario
62
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Oltre agli elementi essenziali costitutivi del contratto ci sono i cosiddetti elementi
accidentali, i quali non sono indispensabili per la validità del negozio giuridico ma
strumenti a disposizione delle parti per orientare gli effetti del negozio in modo da
renderli più vicini ai loro specifici interessi

• Gli elementi accidentali più importanti sono la condizione il termine e il modo

• La condizione è un avvenimento futuro ed incerto dal quale le parti fanno dipendere la


produzione degli effetti del negozio cui la condizione è apposta (condizione
sospensiva) o lʼeliminazione degli effetti che il negozio ha già prodotto (condizione
risolutiva)

• Dalla condizione apposta dalle parti (condicio facti) si distingue quella imposta dalla
legge sullʼefficacia del negozio e sulla quale la volontà delle parti non può influire
(condicio iuris)

• La condizione si distingue in:


- Casuale se il suo avveramento non dipende dalle parti bensì dal caso o dalla
volontà di terzi (se lʼinter vince lo scudetto)
- Potestativa se dipende dalla volontà di una delle parti (se andò in Olanda)
- Mista se dipende in parte dal caso e in parte dalla volontà di una delle parti (se
comprerò quella macchina)

• La condizione è illecita quando è contraria a norme imperative allʼordine pubblico e al


buon costume

• A seconda che si tratti di negozi inter vivos o di negozi mortis causa una condizione
illecita provoca rispettivamente:
- Nullità del negozio (vitiatur sed vitiat)
- Nessun effetto e si considera come non apposta (vitiatur sed non vitiat)

• La condizione è impossibile qualora consista in un avvenimento irrealizzabile o


naturalmente (quando toccherò il cielo con un dito) sia giuridicamente (quando sposerò
mia sorella)
- In questo caso si ha per non apposta nel testamento e se è una condizione
risolutiva
- Rende nullo il negozio in caso di condizione sospensiva

• Nel negozio devono distinguersi due momenti:


- La pendenza della condizione in cui lʼavvenimento non è verificato ma può ancora
verificarsi (situazione di incertezza)
- Lʼavveramento o la definitiva mancanza della condizione (situazione di certezza:
o lʼevento si è realizzato o non si realizzerà più)
- Durante la pendenza della condizione sospensiva il diritto non è ancora nato ma vi
è la possibilità che esso nasca
- Durane la pendenza della condizione risolutiva il diritto già esiste ma vi è
possibilità che sia perduto dal suo titolare

• Nella pendenza una delle parti esercita il diritto mentre lʼaltra ha la speranza di poterlo
esercitare e ha unʼaspettativa (trasmissibile agli eredi) che le riconosce la facoltà di
compiere atti conservativi
- Lʼaltra parte ha lʼonere di comportarsi in buona fede
63
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Chi è in pendenza di un diritto può disporne liberamente ovviamente le successive


disposizioni sono tutte subordinate allʼavverarsi della condizione
- Quando la condizione sospensiva si avvera il negozio ha effetto ex tunc vale a
dire che è come se gli effetti si fossero prodotti nel momento in cui è stato sottoscritto
il contratto e non nel momento in cui la condizione si è realizzata
- Lʼinverso avviene nel caso di una condizione risolutiva: gli effetti del negozio si
considerano come non mai verificati

• Non tutti i negozi tollerano lʼapposizione della condizione (è inapponibile ad


esempio al matrimonio allʼaccettazione dellʼeredità) e tali negozi si dicono actus legitimus

• Il termine consiste in un avvenimento futuro e certo dal quale (termine iniziale) o fino al
quale (termine finale) debbono prodursi gli effetti del negozio
- Differisce dalla condizione per il carattere di certezza nel verificarsi dellʼavvenimento

• A seconda del grado di certezza dellʼavvenimento si distingue in termine determinato


e indeterminato e più specificatamente
- Dies certus an et quando (che giungerà e quando giungerà) il il 07/07 alle 07:07
- Dies certus an e incertus quando (che giungerà ma non so quando) il giorno della
mia morte
- Dies incertus an et certus quando (se giungerà giungerà quel giorno) il giorno che
compirò 50 anni...ma potrei anche morire prima
- Incertus an et quando (se giungerà e chissà quando) il giorno in cui mi laureerò
- Negli ultimi due casi si tratta in realtà di condizione in quanto lʼavvenimento (an) è
incerto

• Anche per il termine si distinguono due momenti pendenza e scadenza


- Durante la pendenza il diritto non può essere esercitato in quanto il termine ha
proprio lo scopo di posticipare lʼesercizio del diritto
- Al sopraggiungere del termine iniziale si verificano gli effetti del negozio ma con
effetti ex nunc (sarebbe peraltro inutile porre un termine con effetti retroattivi)
- Al sopraggiungere del termine finale cessano gli effetti del negozio

• Il modo (modus = misura, limitazione) è una clausola accessoria che si appone ad una
liberalità (testamento, legato, donazione) allo scopo di limitarla imponendo un
determinato dovere di condotta o di astensione a carico del beneficiario della liberalità

• La limitazione può consistere in un dare, un facere o un non facere

• Il modo non può costituire un corrispettivo in quanto andrebbe contro lʼidea stessa di
atto liberale a titolo gratuito

• Il donante vuole beneficiare il donatario senza riceve nulla in cambio ma vuole altresì
perseguire un ulteriore scopo e per questo si serve del donatario
- Il beneficiario non è mai tenuto ad adempiere al modo oltre il valore della cosa che
forma oggetto del negozio stesso

64
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Se un atto è carente dei presupposti e dei requisiti richiesti dalla legge o se il


procedimento formativo della volontà individuale è affetto da anomalie lʼatto è colpito
da invalidità

• Il negozio giuridico è invalido quando è affetto da vizi che gli impediscono di acquistare
valore giuridico
- Lʼinvalidità può assumere due aspetti: nullità e annullabilità

• È importante distinguere la validità/invalidità dallʼefficacia/inefficacia: lʼefficacia è la


concreta idoneità del negozio a produrre gli effetti ai quali è preordinato
- Non necessariamente un negozio efficace è anche valido o viceversa
- È valido un testamento ma non è efficace fino alla morte del testatore, un contratto
sottoposto a condizione sospensiva è valido ma non efficace fino al realizzarsi della
condizione
- È efficace un contratto annullabile che produce i suoi effetti fino a quando non
venga annullato
- Lʼinefficacia può essere originaria o successiva: la prima è transitoria (fino a
quando si verifica la condizione sospensiva) la seconda dipende dallʼimpugnativa di
una delle parti

• Il negozio si dice nullo quando è invalido ed inefficace essendo inidoneo a produrre


alcun effetto giuridico

• Lʼarticolo 1418 elenca le le cause di nullità del contratto che possono raggrupparsi in
tre categorie descritte dai diversi tre commi:
- Atti specificatamente determinati come nulli dal codice (nullità testuale) in questo
caso è agevole determinare la nullità perchè è lʼordinamento stesso a descrivere le
fattispecie invalide in quanto disapprovate dallʼordinamento
- Mancanza o vizio di uno degli elementi essenziali del contratto (volontà delle
parti, oggetto, causa forma quando richiesta) e queste nullità vengono dette strutturali
in quanto affettano intrinsecamente lʼatto nella sua struttura
- Atto contrario a norme imperative, quandʼanche la nullità dellʼatto non sia
espressamente disciplinata nel codice da una specifica norma (si parla di nullità
virtuale proprio perchè non cʼè una norma concreta che sancisce la nullità)

• Il vizio che determina la nullità può investire lʼintero negozio (nullità totale) ovvero
solo una più sue clausole (nullità parziale): in questʼultimo caso il contratto è
totalmente nullo se risulta che le parti non avrebbero parimenti concluso il contratto se
quella clausola non ci fosse mai stata cioè se la parte invalida risulta essenziale

• Se invece la parte invalida non è essenziale per il contratto (e per lo scopo che deve
perseguire) lʼinvalidità della singola clausola non invalida lʼintero atto non colpito da
nullità

65
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Lʼazione di nullità ossia lʼazione giudiziaria volta a determinare la nullità di un negozio


presenta le seguenti caratteristiche:
- È unʼazione di mero accertamento in quanto la sentenza che pronuncia la nullità
non modifica la situazione giuridica preesistente, limitandosi ad accertare la nullità
che già esisteva prima della pronuncia del giudice
- È imprescrittibile (può essere esperita in qualunque momento)
- È insanabile: un atto nullo non può essere convalidato dalle parti anche se esse
volessero rinunziare a far valere il vizio che le affetta
- La legittimazione attiva a far valere la nullità di un negozio è concessa oltre e alle
parti a tutti i terzi che abbiano un legittimo interesse alla nullità dellʼatto
- La nullità di un atto può essere rilevata dʼufficio da un giudice

• CONVERSIONE DEL CONTRATTO NULLO

• Lʼannullabilità costituisce unʼanomalia di minore gravità rispetto alla nullità e le sue


cause generali sono
- Lʼincapacità del soggetto (legale o naturale)
- I vizi della volontà (errore dolo violenza)

• Un negozio annullabile produce tutti gli effetti a cui era diretto ma questi effetti
vengono meno se viene accolta lʼazione di annullamento

• A differenza dellʼazione di nullità lʼazione di annullamento:


- È unʼazione costitutiva in quanto mira a far annullare un negozio altrimenti efficace:
il negozio aveva prodotto i suoi effetti, la sentenza li elimina
- La legittimazione a chiedere lʼannullamento è concessa solo alla parte nel cui
interesse lʼinvalidità è stata prevista dalla legge: lʼeliminazione degli effetti del
negozio è fatta dipendere dalla persona che la legge intende proteggere
- Lʼannullabilità di un atto non può essere rilevata di ufficio ma deve esserne la
parte a farne richiesta al giudice
- È soggetta a prescrizione con termine quinquennale

• Se lʼazione di annullamento ha successo essa ha effetto retroattivo e si considera


come se il negozio non fosse mai esistito

• Il negozio annullabile può essere sanato con la convalida

• La convalida è un negozio con il quale la parte legittimata a proporre lʼazione di


lʼannullamento si preclude la possibilità di far valere il vizio
- La convalida non può presentare lo stesso vizio che ha colpito lʼatto che si vuole
convalidare
- Per porre in essere la convalida è necessario che si sia a conoscenza del vizio
che affetta lʼatto che si vuole convalidare
- È espressa se contiene menzione del negozio annullabile, del motivo di annullabilità
e del fatto che si intende convalidare il negozio viziato
- È tacita qualora la parte, consapevole del vizio, potrebbe esperire unʼazione di
annullabilità dia volontariamente esecuzione al negozio annullabile

66
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• La rescissione del contratto può chiedersi per anomalie genetiche (coeve alla
conclusione del contratto) se è stato concluso in stato di pericolo o per lesione

• Per poter esperire lʼazione di rescissione di un contratto stipulato in condizioni di


pericolo occorre che:
- Lo stato di pericolo in cui si trovava uno dei contraenti al quale il contraente stesso
ha voluto ovviare tramite la conclusione del contratto
- Lo stato di pericolo fosse noto alla controparte
- Siano inique le condizioni alla quali il contraente ha dovuto soggiacere

• Lʼazione di rescissione si può esperire anche nei casi in cui vi sia (in contratti
sinallagmatici) una sproporzione abnorme tra le due prestazioni. Si richiedono:
- Un primo elemento oggettivo, la lesione ossia una sproporzione tale tra una
prestazione e lʼaltra che una abbia un valore di più del doppio dellʼaltra
- Un secondo elemento oggettivo, lo stato di bisogno della parte danneggiata.
Bisogno tale da influire sulla scelta della parte lesa di accettare un contratto a
condizioni inique
- Un elemento soggettivo, lʼapprofittamento dello stato di bisogno della parte
danneggiata

• Il contraente contro cui è proposta lʼazione di rescissione può evitarla eliminando lo


squilibrio che ne costituisce il fondamento riconducendo la prestazione ad equità

• La rescissione non ha efficacia retroattiva e si prescrive in un anno dalla conclusione


del contratto

• La risoluzione, ossia lo scioglimento del vincolo contrattuale e la cessazione degli effetti


da esso derivanti, è prevista per anomalie nel funzionamento del sinallagma ed in
particolare per
- Inadempimento
- Impossibilità sopravvenuta
- Eccessiva onerosità

• La risoluzione è applicabile soltanto ai contratti a prestazioni corrispettive nei quali il


sacrificio di ciascuna delle parti trova giustificazione nella controprestazione

• Di fronte all'inadempimento di una parte alla parte non inadempiente è lasciata la


facoltà di scegliere tra due vie
- Insistere per lʼadempimento degli accordi e chiedere la manutenzione del contratto
e la condanna per lʼaltra parte ad eseguire la prestazione
- Esercitare il diritto potestativo di chiedere la risoluzione del contratto, ossia che
il contratto venga sciolto e considerato come mai stipulato

• Il contraente non inadempiente ha inoltre diritto al risarcimento dei danni subiti


- Se insiste per la manutenzione avrà diritti ad un risarcimento solo per il ritardo
nellʼesecuzione della prestazione e dovrà in ogni caso eseguire la sua
controprestazione
- Se il creditore non intende più restare vincolato dal contratto può chiederne la
risoluzione: in tal modo egli non dovrà più tenersi pronto ad eseguire la
controprestazione ma non potrà parimenti chiedere lʼesecuzione della prestazione
alla parte inadempiente. Potrà chiedere solamente un risarcimento per il danno
subito
67
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Nulla vieta che possa essere proposta in un primo momento unʼazione di inadempimento
e successivamente unʼazione di risoluzione
- Viceversa non è consentito chiedere lʼazione di risoluzione e successivamente
chiedere nuovamente lʼesecuzione della prestazione, questo perchè la parte che
chiede la risoluzione afferma implicitamente di non avere più interesse
nellʼosservanza del contratto
- Dalla data di domanda di risoluzione lʼinadempiente non può più rimediare alla
prestazione non eseguita, vale a dire che lʼatro contraente può rifiutare eventuali
prestazioni tardive

• Sia nel caso in cui il creditore agisca per ottenere lʼadempimento sia la risoluzione è
comunque tenuto a provare esclusivamente la fonte del proprio diritto (il contratto)
mentre spetta al debitore lʼonere di provare il fatto estintivo della pretesa de creditore
(di aver adempiuto)
- La risoluzione ha efficacia retroattiva

• La risoluzione oltre che per effetto di una sentenza del giudice può intervenire anche
di diritto in tre casi espressamente indicati dalla legge:
- Clausola risolutiva espressa (ART 1456), clausola con la quale le parti prevedono
espressamente che il contratto dovrà considerarsi automaticamente risolto qualora
una determinata obbligazione non venga adempiuta
• Quando in un contratto figura una clausola risolutiva la risoluzione non consegue
immediatamente allʼinadempienza ma si verifica solo quando la parte non
inadempiente comunichi allʼaltra che intende avvalersi del diritto conferitole dalla
clausola, risolvendo il contratto
- Diffida ad adempiere (ART 1454), una dichiarazione scritta con la quale il creditore
intima alla parte inadempiente di di eseguire la prestazione entro un termine congruo,
scaduto il quale il contratto si intenderà risolto ipso iure (di diritto)
- Termine essenziale (ART 1457), il termine per lʼadempimento si dice essenziale
quando la prestazione diventa inutile o non produce alcun effetto se lʼesecuzione
avviene dopo il termine stabilito, la prestazione fornita in un tempo diverso è priva di
utilità per il creditore
• Lʼessenzialità si dice oggettiva quando deriva dalla natura stessa della
prestazione e può essere utile al creditore solo se viene eseguita nei tempi e nei
modi pattuiti
• Si dice soggettiva quando da pattuizioni contrattuali risulti escluso lʼinteresse del
creditore allʼesecuzione della prestazione oltre il termine indicato
• Lʼesecuzione oltre il termine (o la non esecuzione entro il termine) determinano la
risoluzione ipso iure

• Nel caso di inadempimento di una delle parti la parte non inadempiente che non abbia
ancora eseguito la sua prestazione può legittimamente rifiutare di eseguirla qualora
lʼaltra parte non abbia ancora eseguito la propria
- Questa forma di autotutela è ammessa soltanto in via eccezionale

• È attribuita a ciascun contraente la facoltà di sospendere lʼesecuzione della


prestazione da lui dovuta se successivamente alla conclusione del contratto vi è stata
una significativa modificazione delle condizioni patrimoniali dellʼaltra parte tale da
porre in pericolo il conseguimento della controprestazione

68
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Una delle parti può assicurarsi con la clausola solve et repete (ART 1462) che la
controparte non ponga eccezioni al fine di evitare o ritardare la prestazione dovuta
- Essa non ha effetto per eccezioni di nullità, annullabilità o rescissione del contratto

• Lʼimpossibilità sopravvenuta fa venir meno la giustificazione del diritto alla


controprestazione e perciò da luogo a risoluzione di diritto

• Può accadere, come conseguenza dellʼintercorrere di un certo periodo tra la stipulazione


del contratto e la sua esecuzione, che si verifichino eventi tali da modificare
lʼoriginaria valutazione di una o dellʼaltra parte circa la convenienza economica
dellʼazione programmata

• Si ha diritto alla risoluzione del contratto per eccessiva onerosità (ART 1467) quando
concorrono le seguenti condizioni
- Che si tratti di contratti per i quali è previsto il decorso di un intervallo di tempo
tra la stipulazione dellʼaccordo e la sua esecuzione
- Che si verifichi unʼeccessiva onerosità sopravvenuta della prestazione di una delle
parti e che questa onerosità sia sopravvenuta successivamente alla conclusione
del contratto e che riguardi uno scambio non ancora realizzato
- Che lʼeccessiva onerosità dipenda da avvenimenti straordinari

• La parte contro la quale è domandata la risoluzione per onerosità sopravvenuta può


evitarla offrendo di modificare equamente le condizioni del contratto fino a
ricondurre il rapporto entro termini di equità

• La presupposizione è una figura contrattuale che opera quando le parti nel concludere
il negozio fanno riferimento ad una circostanza esterna (presente o futura) che senza
essere esplicitamente menzionata ne costituisce il presupposto oggettivo
- Prendo in locazione un balcone che si affaccia su una strada da dove passerà il giro
dʼitalia (il contratto trova il suo evidente presupposto nel fatto della manifestazione,
anche se non è espressamente citato allʼinterno del contratto)

• Il preliminare è il contratto mediante il quale le parti si obbligano a concludere un


successivo contratto detto definitivo
- È un contratto che ha la funzione di scindere lʼeffetto obbligatorio (preliminare)
dallʼeffetto reale (definitivo)
- Il suo scopo è quello di obbligare le parti a concludere il contratto definitivo
- Lʼattuazione delle prestazioni è subordinata al perfezionamento del contratto
definitivo il quale presenta una doppiezza della causa: la prestazione in sè e
lʼattuazione dellʼobbligo imposto dal preliminare
- Per essere valido deve presentarsi nella stessa forma richiesta per il contratto
definitivo
- Nel caso di ritardo o inadempimento rispetto allʼobbligo di stipulare il definitivo si
applicano le procedure in tema di normale inadempimento del contratto (risoluzione e
risarcimento del danno)
- Qualora una parte abbia ancora interesse allʼesecuzione della prestazione può
chiedere al giudice una sentenza costitutiva che produca gli stessi effetti del
contratto (esecuzione in forma specifica) purchè la situazione non lo impedisca
- Con la L. 28-2-97, n.30 il contratto preliminare è trascrivibile (a differenza degli altri
contratti ad effetti obbligatori) e opponibile a terzi in caso di plurime alienazioni

69
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Un contratto si considera simulato quando le parti pongono in essere dichiarazioni


negoziali difformi dallʼinterno volere al fine di poterle invocare difronte ai terzi, ma sono
dʼaccordo tra loro che gli effetti previsti dallʼatto simulato non sono voluti e non si devono
verificare

• Elemento caratteristico è lʼaccordo simulatorio e cioè la reciproca intesa delle parti


sulla divergenza tra il contratto stipulato e il loro effettivo rapporto
- I simulati sono tra loro intesi che non daranno esecuzione alle prestazioni in
quanto non dovute

• Lʼaccordo simulato si pone su due piani diversi


- La volontà delle parti di porre in essere lʼesteriorità di un certo contratto ostensibile
- Lʼaccordo riservato (controdichiarazione) in forza del quale le parti considerano
inefficace il negozio apparente

• La simulazione si dice assoluta se le parti con i loro accordi interni si limitano ad


escludere la rilevanza tra loro del contratto apparente stipulato
- In questo caso le parti voglio lasciare inalterata la loro situazione giuridica

• La simulazione è relativa qualora le parti concordino nei loro accordi interni che
assuma rilevanza un diverso negozio che si dice dissimulato in quanto celato dal
negozio simulato
- In questo caso le parti non vogliono lasciare inalterata la loro situazione giuridica,
ma intendono modificarla sebbene non secondo quanto risulta dal contratto
apparente
- La simulazione relativa può anche rivestire lʼoggetto del contratto
- ESEMPIO: Pippo con contratto simulato vende a Franco una macchina per 1000
eeuro in realtà Franco non paga nulla a Pippo e si è avuta una cessione a titolo
gratuito che è il contratto dissimulato
- Quando la simulazione relativa riguarda i soggetti dellʼatto si parla di interposizione
fittizzia di persona
- ESEMPIO: Cristal il cigno stipula un contratto simulato con Phenix la fenice (il
prestanome) ma in realtà entrambi sono dʼaccordo con Pegasus il fulmine che in
realtà gli effetti dellʼatto si verificheranno nei confronti di quest ultimo

• Gli effetti della simulazione sono diversi a seconda che si consideri la situazione tra le
parti o rispetto ai terzi

• Rispetto alle parti


- Se la simulazione tra le parti è assoluta la legge concede rilevanza allʼintesa
simulatoria e il negozio simulato non produce effetti
- Se la simulazione è relativa il contratto simulato non può avere effetti ma può essere
fatto valere il contratto dissimulato: se le parti hanno voluto concludere un contratto
diverso da quello apparente questʼultimo ha effetto

70
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Rispetto ai terzi occorre distinguere diversi casi


- Casi in cui i terzi sono interessati a far valere la simulazione e quindi a far prevalere
la realtà sullʼapparenza
• I terzi estranei al contratto simulato qualora ne siano pregiudicati possono farne
accertare lʼinefficacia
• ESEMPIO: I creditori di Goku possono far dichiarare la simulazione e quindi
lʼinefficacia di un atto di vendita in modo da poter aggredire i suoi beni
- Casi in cui i terzi sono interessati a non far valere la simulazione e quindi a far
prevalere lʼapparenza sulla realtà
• I negozi nei quali i terzi abbiano acquistato diritti dal titolare apparente
normalmente non dovrebbero produrre alcun effetto (dato che nemo plus iuris
transferre potest quam ipse habet) ma una tale conseguenza andrebbe in
contrasto con il principio dellʼaffidamento
• La legge dispone che la simulazione non può essere opposta nè dagli aventi
causa nè dalle parti contraenti nè dai creditori del simulato alienante ai terzi che
in buona fede hanno acquistato diritti dal titolare apparente

• Casi di conflitto tra creditori del simulato alienante e creditori del simulato acquirente

• MEGAESEMPIO

• Goku vende con atto simulato a Vegeta un appartamento. I creditori Goku hanno
interesse a far valere la simulazione perchè ne vengono ad essere pregiudicati in quanto
non possono agire sui beni che sono apparentemente usciti dal patrimonio di Goku. I
creditori di Vegeta hanno un interesse contrario: hanno tutto da guadagnare dallʼingresso
di nuovi beni nel patrimonio di Vegeta che loro potranno aggredire
- In questo caso i creditori del simulato alienante (Goku) possono far prevalere la
realtà sulla simulazione ed agire sui beni che solo apparentemente sono usciti dal
suo patrimonio
- Parimenti la simulazione non è opponibile ai creditori del simulato acquirente
(Vegeta) che abbiano già compiuto in buona fede atti di esecuzione sui beni
oggetto dellʼacquisto simulato
- La simulazione è opponibile nei confronti dei creditori chirografari (che è una
parola difficile per dire “normali” cioè senza privilegi) che non abbiano ancora
avviato un procedimento esecutivo sui beni simulatamente acquistati dal loro
debitore
- Nel conflitto tra creditori chirografari da entrambe le parti, la legge preferisce i
creditori chirografari di Goku (finto alienante) se i loro crediti sono anteriori alla
vendita simulata, preferisce i creditori di Vegeta (falso acquirente) se i creditori di
Goku hanno acquistato il loro credito posteriormente alla vendita simulata
facendo affidamento su beni che non figuravano nel patrimonio del falso alienante

71
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

Responsabilità Extracontrattuale e
Risarcimento del Danno
• Il creditore può subire un danno in conseguenza dellʼinadempimento del debitore e
quindi in violazione al rapporto obbligatorio

• Nei casi in cui un soggetto venga a subire un danno in conseguenza della condotta
tenuta da un altro consociato a prescindere dallʼesistenza di un precedente rapporto
obbligatorio si parla di responsabilità extracontrattuale (aquiliana)

• Lʼarticolo 2043 stabilisce che qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un
danno ingiusto obbliga colui il quale ha commesso il fatto a risarcire il danno

• Al fine di applicare la norma è necessario


- Stabilire se il danno debba essere risarcito o meno e quindi selezionare i danni
risarcibili (questione del se)
- Individuare chi sono i soggetti responsabili che devono risarcire (questione del
chi)
- Stabilire quale somma vada corrisposta al danneggiato (questione del quanto)

• La responsabilità civile e il meccanismo del risarcimento del danno svolgono più


funzioni:
- Funzione compensativa (si commisura solo sul punto di vista del soggetto leso e
consiste nel reintegrare e ripristinare il patrimonio decurtato del soggetto)
- Funzione preventiva (tramite il deterrente della sanzione si mira a scongiurare
condotte lesive dei diritti altrui)
- Funzione sanzionatoria (si vuole punire il danneggiante per il suo comportamento
antigiuridico)
- La responsabilità civile ha una funzione generale prevalentemente pratica: è più
importante risarcire il danneggiato che punire il danneggiante

• Perchè il danneggiante sia obbligato a risarcire il pregiudizio dallo stesso causato al


danneggiato devono concorrere i seguenti presupposti
- Il fatto
- Lʼilliceità del fatto
- Lʼimputabilità del fatto al danneggiante
- Il dolo o la colpa del danneggiante
- Il nesso causale tra atto ed evento dannoso
- Il danno

• Per fatto si intende ciò che cagiona il danno


- Solitamente si tratta di una condotta dellʼuomo che può essere commissiva
(facere) ovvero omissiva (non facere) quando tale condotta sia in violazione ad un
obbligo giuridico imposto dallʼordinamento
- Lʼevento produttivo del danno può consistere in un fatto materiale che la legge
imputa ad un soggetto in relazione al suo legame col fatto o perchè questʼultimo era
gravato dallʼobbligo di evitarlo

72
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Per essere risarcibile il fatto in questione deve essere illecito


- A volte è la legge ad indicare espressamente che un fatto si qualifica come illecito
- Mentre gli illeciti penali sono tipici (sono soli e tutti quelli disciplinati nel codice) gli
illeciti civili godono del pricipio dellʼatipicità (sempre in riferimento allʼarticolo
2043 “qualunque fatto”)

• Il danno derivante dal fatto deve essere ingiusto


- Per aversi un danno ingiusto non basta una qualsiasi lesione di interessi altrui
(voglio acquistare un appartamento ma un altro fa unʼofferta superiore e mi frega)
- Un danno si qualifica come ingiusto quando lede un interesse giuridicamente
protetto, quando lede cioè illegittimamente la sfera giuridica altrui
- Inizialmente erano qualificati come ingiusti solo i danni causati dal lesioni di diritti
soggettivi
- Successivamente la categoria dei danni risarcibili si è ampliata comprendendo anche
la lesione di interesse legittimo, di diritti inerenti allo status

• Perchè un danno possa qualificarsi come ingiusto è necessario che lo stesso sia
cagionato non iure, cioè non nellʼesercizio di un diritto
- Allo stesso modo non può ritenersi ingiusto il danno arrecato nellʼadempimento di
un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica
amministrazione

• Lʼarticolo 2044 esclude lʼingiustizia del danno arrecato per legittima difesa, perchè
questa operi occorre che
- Vi sia una illegittima aggressione alla persona od anche al suo patrimonio (rapina)
- Il pericolo che ne deriva sia attuale (non sarebbe sufficiente un pericolo già esaurito
o un pericolo futuro)
- Il pericolo sia inevitabile (non sarebbe sufficiente un pericolo che si possa sventare
senza il ricorso alla forza)
- Lʼoffesa sia volta soltanto a neutralizzare lʼaggressione (non sarebbe scriminato chi
dovesse sparare ad un ladro ormai in fuga)
- Vi sia proporzione tra difesa ed offesa (non sarebbe scriminato chi spara ad un
bambino che ruba le caramelle dal suo negozio)

• Lʼarticolo 2045 contempla i casi di danno arrecato in stato di necessità, perchè questo
si verifichi occorre che:
- Vi sia pericolo alla salute alla vita o allʼintegrità fisica (non basta il pericolo di danno
al patrimonio)
- Il pericolo sia serio (vi sia unʼelevata probabilità dellʼevento dannoso che si teme)
- Il pericolo sia attuale (il rischio del danno sia imminente)
- Il pericolo sia inevitabile se non con la causazione di un danno a terzi
- Il pericolo sia involontario e non causato dal danneggiante
- Vi sia proporzione tra fatto dannoso e pericolo

• In caso di stato di pericolo il danno viene arrecato ad un terzo innocente che ha diritto a
percepire unʼindennità dal danneggiante, il quale a sua volta può chiedere il
risarcimento del danno a chi ha provocato il pericolo iniziale

• Esercizio di un diritto, adempimento di un dovere, consenso dellʼavente diritto,


partecipazione ad unʼattività pericolosa e legittima difesa sono cause di giustificazione
in quanto escludono lʼingiustizia del danno e lʼantigiuridicità della condotta

73
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Il fatto oggetto di risarcimento deve essere imputabile: lʼarticolo 2046 dispone che non
risponde delle conseguenze del fatto dannoso chi non aveva la capacità di intendere o
volere nel momento in cui lo ha commesso
- Non è necessaria la capacità di agire (richiesta solo per il compimento di negozi): è
richiesto un grado di maturità inferiore per rendersi conto che si sta compiendo un
atto illecito, questo grado di maturità va esaminato in base al caso e al soggetto
- La sussistenza di unʼincapacità di intendere o volere al momento della commissione
del fatto non vale ad escludere lʼimputabilità del danneggiante se lʼincapacità
stessa è stata determinata da fatto doloso o colposo del danneggiante medesimo

• Fra i presupposti della responsabilità extracontrattuale figura il dolo o quantomeno la


colpa dellʼautore dellʼatto illecito
- Per dolo si intende la volontaria violazione del dovere giuridico: lʼatto illecito è doloso
quando chi lʼha commesso ha agito con la coscienza e la volontà di cagionare
lʼevento dannoso
- La colpa consiste nella violazione di un dovere di diligenza, prudenza e perizia nei
confronti dei terzi: lʼatto illecito è colposo quando lʼevento dannoso non è
direttamente voluto dallʼagente ma è cagionato per negligenza, imprudenza o
imperizia (colpa generica) o per inosservanza di regolamenti, ordini o discipline
(colpa specifica)
• La negligenza consiste nella mancanza dellʼattenzione richiesta (diffusione di
notizie diffamatore da parte di un giornalista che non si assicuri preventivamente
della veridicità di ciò che afferma)
• Lʼimprudenza consiste nella mancanza delle necessarie misure di cautela (il
ferimento involontario di una persona mentre si maneggia un arma da fuoco)
• Lʼimperizia consiste invece nellʼinosservanza delle regole tecniche di una
determinata attività (il crollo di un edificio causato da un errore del calcolo di un
ingegnere)
- Di norma la prova del dolo o della colpa deve essere fornita dal danneggiato

• Allʼipotesi normale di responsabilità dolosa o colposa la legge affianca ipotesi


particolari in cui si è tenuti a risarcire il danno anche se questo deriva dal
comportamento di un soggetto diverso (responsabilità indiretta) o dal fatto commesso
senza dolo e senza colpa in base alla sola sussistenza del rapporto di causalità
(responsabilità oggettiva)
- La responsabilità oggettiva si fonda sulla sola esistenza del nesso di causalità per
cui si risponde del danno cagionato come conseguenza diretta della propria
condotta a prescindere dallʼindagine sul dolo o sulla colpa
- Per liberarsi dalla responsabilità occorre dimostrare la mancanza del rapporto di
causalità tra condotta ed evento

• Casi di responsabilità oggettiva sono:


- R. Per i danni cagionati da cosa in custodia (ricade sul custode che per liberarsi
deve provare il caso fortuito)
- R. Per i danni causati da animali (ricade sul proprietario o su chi se ne serve)
- R. Per danni cagionati dalla rovina degli edifici (ricade sul proprietario dellʼedificio
anche se deriva da difetti di costruzione a lui non imputabili)
- R. Per lʼesercizio di attività pericolose (è tenuto al risarcimento se non prova di
aver adottato tutte le misure idonee ad impedire il verificarsi dellʼevento
- R. Per danni da circolazione di veicoli (il proprietario e il conducente rispondono
solidalmente)
- R. Del fabbricante per danno da prodotti difettosi
74
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Tra il fatto imputabile ed il danno deve intercorrere un nesso di causalità: un rapporto di


causa-effetto
- Non basta che lʼevento dannoso scaturisca da una causa ma occorre che tale
evento sia una conseguenza immediata e diretta del fatto
- Il nesso causale sussiste allorchè il danno si verifica in dipendenza del fatto umano
secondo lʼordine naturale delle cose e non rappresenta il prodotto di circostanze
eccezionali: quella determinata condotta è normalmente adeguata a cagionare quel
determinato evento dannoso
- ESEMPIO: Goku fa un incidente con Vegeta e viene ricoverato per una frattura al
braccio, nellʼospedale scoppia un incendio e Goku viene ustionato irreparabilmente.
Vegeta non è responsabile dellʼustione anche se Goku se non fosse stato per colpa
sua non si sarebbe mai trovato in ospedale in quel momento. Il nesso di causalità
non sussiste in quanto normalmente e generalmente un incidente stradale non
provoca un incendio nellʼospedale

• Un medesimo evento dannoso può essere cagionato da condotte illecite di più


soggetti: in questo caso tutti i soggetti coinvolti sono responsabili solidalmente in
rapporto al loro grado di colpa
- Il danneggiato può chiedere il risarcimento ad ognuno ovvero ad uno solo dei
danneggianti il quale dopo aver risarcito provvede alla divisione delle quote tra i
danneggianti tutti

• In altri casi si verifica un concorso di colpa tra il danneggiante e il danneggiato: in


questo caso dal risarcimento viene decurtata la quota rispettiva alla parte di colpa del
danneggiato

• Di regola lʼobbligo di risarcire il danno incombe su colui che ha commesso il fatto.


Talvolta allo scopo di rafforzare la tutela dei danneggiati è prevista la responsabilità di
un soggetto diverso dallʼautore del danno, accanto alla responsabilità di questʼultimo

• Tra le forme di responsabilità indiretta ricordiamo:


- La responsabilità dei padroni e dei committenti per danni causati dal personale
- La responsabilità del proprietario per i danni cagionati dal veicolo qualora il
proprietario sia persona diversa dal conducente
- La responsabilità dei genitori per i danni cagionati dal fatto illecito dei figli
minorenni che abitano con essi (analoga responsabilità è prevista per i maestri
dʼarte e per i fatti illeciti dei loro allievi fintanto che sono sotto la loro sorveglianza)
- La responsabilità è esclusa solo se i soggetti interessati provano di non aver potuto
impedire il fatto (prova liberatoria)

75
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Ultimo presupposto per la responsabilità extracontrattuale è il danno ossia qualsiasi


alterazione negativa della situazione del soggetto rispetto a quella che si sarebbe avuta
senza il verificarsi del fatto illecito

• Il danno si distingue in
- Danno patrimoniale (lesione di interesse economici del danneggiato e del
patrimonio)
- Danno non patrimoniale (lesione di interessi della persona non connotati da
rilevanza economica)

• Il danno patrimoniale consiste nellʼalterazione negativa della situazione patrimoniale


del soggetto leso e comprende
- Il danno emergente (la diminuzione del patrimonio del danneggiato)
- Il lucro cessante (il guadagno che la vittima dellʼillecito avrebbe presumibilmente
conseguito, e che invece non ha conseguito, a causa del danno sofferto)

• Il danno non patrimoniale consiste in ogni pregiudizio recato direttamente alla persona
senza colpire nè direttamente nè indirettamente il patrimonio o la capacità produttiva
della persona.
- I danni non patrimoniali sono risarcibili solo nei casi espressamente determinati
dalla legge

• Laddove concorrano tutti i presupposti per il sorgere della responsabilità


extracontrattuale in capo al danneggiante nasce lʼobbligo del risarcimento del danno
che può essere:
- Per equivalente (dazione al danneggiato di una somma di denaro in misura tale da
compensarlo del pregiudizio sofferto)
- In forma specifica (rimozione diretta del pregiudizio verificatosi)
- È possibile ovviamente che il risarcimento avvenga in parte in forma specifica e in
parte per equivalente
- La scelta tra le due alternative è rimessa al danneggiato
- Se il danneggiato richiede il risarcimento in forma specifica il giudice, qualora questo
risarcimento sia impossibile o troppo oneroso, può negarlo e disporre il solo
risarcimento per equivalenza

• Il risarcimento del danno extracontrattuale si prescrive in cinque anni dal giorno in cui
si è verificato il fatto
- Se il danno è da circolazione di veicoli si prescrive in due

• Se il debitore non adempia la prestazione dovuta il creditore può promuovere il


processo esecutivo sui beni del debitore facendoli espropriare

• Tutti i beni possono essere espropriati dal creditore: lʼarticolo 2740 stabilisce che il
debitore risponde dellʼadempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e
futuri
- Tutto il patrimonio del debitore costituisce la sua garanzia generica patrimoniale
con lʼavvertenza che però se il bene esce al di fuori del patrimonio del debitore il
creditore non può più aggredirlo

76
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Se vi sono più creditori, tutti hanno uguale diritto a soddisfarsi con il ricavato della
vendita dei beni del debitore
- La legge assicura tuttavia ad alcuni creditori il soddisfacimento a preferenza
rispetto agli altri, riconoscendo lo una causa legittima di prelazione

• Le cause legittime di prelazione sono


- I privilegi
- Il pegno
- Lʼipoteca

• Il privilegio è la preferenza che la legge accorda in considerazione della causa del


credito: alcuni creditori sono preferiti nella distribuzione di quanto venga ricavato dalla
vendita forzata dei beni gravati da privilegio rispetto ad altri (creditori chirografari)
- Tra i vari crediti privilegiati lʼordine di preferenza è stabilito dalla legge
- Le parti non possono creare privilegi che non siano stabiliti dalla legge

• Il privilegio può essere


- Generale (su tutti i beni mobili) e non costituisce un diritto soggettivo ma una
qualità del credito, infatti non attribuisce il diritto di sequela (il privilegio cade se i beni
escono dal patrimonio del debitore)
- Speciale (su determinati beni mobili o immobili) e costituisce un diritto reale di
garanzia (il privilegio si esercita anche in pregiudizio dei diritti acquistati da terzi e chi
acquista la cosa su cui è sorto il privilegio deve subirla)

• Il pegno è un diritto reale su beni mobili (non registrati) del debitore o di un terzo che il
creditore acquista mediante un accordo con il proprietario, a garanzia del proprio credito

• Scaduta lʼobbligazione se il debitore non adempie spontaneamente il creditore può far


vendere coattivamente la cosa ricevuta in pegno o domandare che la cosa gli venga
assegnata in pagamento
- Il pegno attribuisce al creditore una prelazione: il creditore munito di pegno ha diritto
a soddisfarsi con priorità rispetto agli altri sul ricavato della vendita del bene costituito
in pegno
- La prelazione vale anche se la cosa sia stata nel frattempo trasferita a terzi purchè il
creditore ne sia rimasto nel possesso

• Il pegno per la sua caratteristica di attribuire una prelazione deve essere opponibile a
terzi, perchè questo sia possibile e per acquistare lo ius prelationis è necessario che:
- Il contratto costitutivo del pegno risulti da atto scritto
- La relativa scrittura abbia data certa
- Che nella scrittura figurino sia il bene costituito a pegno sia lʼentità del credito
- Infine occorre lo spossessamento: la cosa oggetto del pegno deve essere
consegnata al creditore

• Gli effetti prodotti dalla costituzione del pegno sono che


- Il creditore ha diritto di trattenere la cosa ma ha parimenti lʼobbligo di custodirla
- Il pegno non può attribuire poteri che vanno al di là della funzione di garanzia: il
creditore non può usare o disporre della cosa e se viola questo divieto il debitore
può ottenere il sequestro della cosa stessa
- Il creditore deve restituire la cosa quando il debito è stato completamente pagato
- Il creditore può chiedere la vendita (e il ricavato) o lʼassegnazione del bene
sottoposto a pegno
77
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Lʼipoteca è un diritto reale di garanzia che attribuisce al creditore il potere di espropriare


il bene sul quale lʼipoteca è costituita e di essere soddisfatto con preferenza sul ricavato
dellʼespropriazione
- Lʼipoteca attribuisce il diritto di sequela
- Presenta il carattere della specialità: non esistono ipoteche generali ma possono
gravare solo su uno specifico e determinato bene

• La pubblicità dellʼipoteca ha carattere costitutivo: non esistono ipoteche occulte,


lʼipoteca viene a nascere nel momento in cui viene iscritta nei pubblici registri immobiliari

• Oggetto dellʼipoteca possono essere gli immobili, i mobili registrati e le rendite dello
stato oltre ad alcuni diritti reali di godimento (usufrutto e superficie)

• Lʼipoteca può essere iscritta in forza


- Di una norma di legge (legale)
- Di una sentenza (giudiziale)
- Di un atto di volontà del debitore (volontaria)

• Nei casi disciplinati dallʼarticolo 2817 stabilisce il diritto allʼipoteca legale (senza il
concorso della volontà del debitore)
- Allʼalienante sopra gli immobili alienati come garanzia allʼadempimento degli obblighi
che derivano dallʼalienazione (pagamento del prezzo)
- Ai coeredi, soci e condividenti sopra gli immobili a ciascuno rispettivamente
assegnati a garanzia del pagamento dei conguagli (somme dovute da chi nella
divisione ha ricevuto un bene di valore maggiore alla quota spettatagli)
- Allo stato sopra i beni dellʼimputato e della persona civilmente responsabile

• Lʼipoteca giudiziale si produce in seguito ad una sentenza di condanna al pagamento


di una somma

• Lʼipoteca volontaria nasce da contratto o da dichiarazione unilaterale da parte del


concedente in forma scritta prevista ab substantiam

• Poichè su un medesimo bene possono gravare più ipoteche assume grande


importanza la data dellʼiscrizione
- In base ad essa ogni ipoteca ha un numero dʼordine che ne determina il grado
- In corrispondenza al grado dellʼipoteca si stabilisce un ordine di preferenza fra i vari
creditori ipotecari

• La pubblicità ipotecaria si applica mediante:


- Lʼiscrizione (lʼatto con il quale lʼipoteca prende vita)
- Lʼannotazione (che serve a rendere pubblico il trasferimento dellʼipoteca a favore di
un terzo ed ha anchʼessa valore costitutivo)
- La rinnovazione (serve ad evitare che lʼipoteca cada in prescrizione e deve essere
fatta prima del termine di venti anni)
- La cancellazione (estingue lʼipoteca e può essere consentita dal creditore o ordinata
dal giudice)

• Il terzo acquirente di un bene ipotecato può evitare lʼespropriazione:


- Pagando i crediti a garanzia dei quali è iscritta lʼipoteca
- Rilasciando i beni ipotecati
- Liberando i beni dalle ipoteche offrendo ai creditori il prezzo stipulato per lʼacquisto
78
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Il pegno e lʼipoteca attribuiscono dunque al creditore:


- Il ius distrahendi ossia la facoltà di espropriare la cosa se il debitore non paga
- Il ius prelationis ossia la preferenza rispetto agli altri creditori in ordine alla
distribuzione di quanto ricavato dalla vendita dei beni oggetto della garanzia
- Il diritto di sequela ossia di sottoporre il bene ad esecuzione forzata anche se
alienato a terzi

• Le differenze tra pegno e ipoteca sono


- La diversità dellʼoggetto (beni mobili per il pegno, beni immobili per lʼipoteca)
- Nel pegno il possesso della cosa passa al creditore mentre nellʼipoteca rimane al
debitore (questo per lʼimpossibilità di istituire un registro di beni mobili per mettere a
conoscenza i terzi dei beni sottoposti a pegno)

• Il patrimonio del debitore costituisce per il creditore garanzia generica per il


soddisfacimento delle obbligazioni gravanti sul debitore medesimo

• Per evitare che il patrimonio del debitore possa subire diminuzioni che incidano sulla
garanzia anzidetta la legge riconosce al creditore rimedi volti ad assicurare la
conservazione di tale garanzia
- Lʼazione surrogatoria
- Lʼazione revocatoria
- Il sequestro conservativo

• Nellʼipotesi in cui il debitore trascurando di compiere atti necessari per far valere i propri
diritti (omette di riscuotere un credito) determini con la sua inerzia non soltanto un
generico pregiudizio a carico del suo patrimonio ma renda più rischiosa o meno
agevole o più onerosa la realizzazione coattiva dei diritti dei creditori (ART 2900)
- La legge consente ai creditori di surrogarsi (azione surrogatoria) al debitore
inattivo per esercitare al suo posto (ma sempre a vantaggio del debitore) i diritti e le
azioni che gli spettano
- Perchè il creditore possa agire in surrogatoria non basta lʼinerzia del debitore ma
occorre che da questʼinerzia derivi un pregiudizio per le ragioni del creditore
- La legittimazione concessa al creditore non può esercitarsi a vantaggio del
singolo che agisce in surrogatoria: gli effetti dellʼatto compiuto vanno a vantaggio del
patrimonio del debitore e quindi di tutti i creditori
- Il creditore potrà porre in essere a favore del debitore gli atti che avrebbe potuto
compiere questʼultimo senza che si possa opporgli che non è lui (il creditore) il
titolare del diritto
- I diritti o le azioni per quali è ammessa la surroga devono avere contenuto
patrimoniale
- Legittimato ad esperire lʼazione surrogatoria è il creditore anche in pendenza del
debito in maniera conservativa e precauzionale

79
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Il debitore può peggiorare la situazione dei suoi crediti oltre che con lʼinerzia ponendo in
essere atti che rendano più difficile il soddisfacimento dei diritti di questi ultimi
- Non si può impedire al debitore di compiere atti che modificano la consistenza del
suo patrimonio se rientrano nella sua normale attività
- Nei casi in cui il debitore dovesse compiere atti che modificano la consistenza del
suo patrimonio dal punto di vista quantitativo (dona un appartamento alla figlia,
vende un terreno ad un prezzo inferiore a quello di mercato) o dal punto di vista
qualitativo (vende un immobile a fronte di un giusti corrispettivo) fino a rendere
incerta o difficoltosa la realizzazione coattiva del diritto del creditore a questʼultimo
è concesso il rimedio allʼazione revocatoria
- Legittimato a porre lʼazione revocatoria è il creditore quandʼanche il suo credito non
sia liquido ed esigibile

• Per lʼesperimento dellʼazione surrogatoria sono necessari:


- Un atto di disposizione in forza del quale il debitore modifica la sua sfera
patrimoniale
- Il pregiudizio per il creditore che consiste nel fatto che come conseguenza alla
diminuzione del patrimonio del debitore, questo diventi insufficiente a soddisfare tutti i
creditori (eventus damni)
- La conoscenza del pregiudizio che lʼatto arreca alle ragioni del creditore (scientia
fraudis)

• Lʼazione revocatoria se accolta non elimina lʼatto impugnato benchè questo venga
dichiarato revocato: consente al creditore che abbia agito di promuovere nei confronti
dei terzi acquirenti quelle stesse azioni conservative o esecutive sui beni oggetto
dellʼatto impugnato che avrebbe potuto esperire se il bene non fosse mai uscito dal
patrimonio del debitore
- Lʼazione revocatoria non ha effetto restitutorio: il bene rimane nel patrimonio
dellʼacquirente ma nei confronti del creditore (e solo nei suoi confronti) lʼatto è
inefficace ed egli potrà comportarsi come se non fosse mai esistito

• Se vi sono successive alienazioni:


- Goku debitore di Vegeta aliena a Crlillin il quale a sua volta aliena a Bulma. Se
Vegeta con azione revocatoria rende inefficace lʼatto tra Goku e Crlillin la
dichiarazione di inefficacia
• Estende i suoi effetti a Bulma se lʼacquisto di questʼultima è a titolo gratuito o
se essendo a titolo oneroso Bulma era in malafede (era a conoscenza del fatto
che lʼatto tra Goku e Crillin fosse passibile di revoca)
• Non pregiudica il diritto di Bulma se lʼacquisto effettuato da essa è a titolo
oneroso e in buona fede

• Il sequestro conservativo è una misura preventiva e cautelare che il creditore può


chiedere al giudice quando abbia timore di perdere le garanzie del proprio credito
- Lʼesecuzione del sequestro su uno o più beni importa effetti analoghi a quelli
dellʼazione revocatoria: non hanno effetto ma solo nei confronti del creditore
sequestrante atti di disposizione del bene oggetto del sequestro

80
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

81
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

Diritto di Famiglia
• Il codice non dà una definizione di famiglia, la Costituzione afferma che (ART 29) la
Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio

• Il matrimonio è lʼatto che ha per effetto la Costituzione dello stato coniugale e per causa
la comunione di vita materiale e spirituale tra i coniugi

• Lʼordinamento tutela la libertà matrimoniale ossia la libertà di contrarre o meno


matrimonio sicchè la promessa di contrarre matrimonio non è giuridicamente
vincolante
- Tuttavia il promittente inadempiente senza giusto motivo è tenuto al risarcimento
del danno nei confronti dellʼaltra parte per le spese fatte e le obbligazioni contratte a
causa della promessa

• Per poter contrarre matrimonio occorre la presenza di certi requisiti:


- La maggiore età (18 anni) a meno che non si tratti di minorenne emancipato (16
anni)
- La sanità mentale (è impugnabile il matrimonio contratto da colui il quale provi di
essere stato in stato di incapacità naturale al momento del compimento dellʼatto)
- La mancanza di un altro vincolo matrimoniale (a meno che non sia stato sciolto,
nullo o annullato)

• La celebrazione del matrimonio avviene pubblicamente dinanzi allʼufficiale di stato alla


presenza di due testimoni
- Il matrimonio costituisce un actus legitimus (i nubendi non posso porvi nè condizioni
nè termini)

• Lʼordinamento dà effetti civili anche al cosiddetto matrimonio concordatario


(celebrato dinanzi a ministro del culto cattolico) purchè venga correttamente pubblicato
nei registri di stato civile

• Si hanno casi di invalidità del matrimonio e più propriamente


- Il matrimonio è irregolare qualora vi sia inosservanza del divieto di contrarre nozze
prima che sia trascorso il lutto vedovile o per altre violazioni di legge
- Il matrimonio è inesistente quando nella fattispecie manchino quel minimo di
elementi necessari perchè si possa identificare in essa un matrimonio (manca la
celebrazione, il matrimonio è celebrato tra persone dello stesso sesso, manca il
consenso degli sposi)

• Il matrimonio è nullo qualora sussistano


- Vincolo di precedente matrimonio
- Vincolo di parentela, affinità o affiliazione
- Impedimentum criminis

• Il matrimonio è annullabile qualora vi sia


- Violazione dei limiti di età minima
- Interdizione
- Incapacità naturale

82
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Il matrimonio è altresì annullabile quando vi siano vizi del consenso


- Il matrimonio può essere impugnato dal coniuge il cui consenso sia stato estorto con
violenza o derivato dal timore di eccezionale gravità derivante da cause esterne allo
sposo
- Il matrimonio può essere impugnato dal coniuge il cui consenso sia stato dato per
effetto dellʼerrore sullʼidentità della persona o di errore essenziale sulle qualità
personali dellʼaltro coniuge (malattia tale da impedire lo svolgimento della vita
coniugale, condanna non inferiore a 5 anni, dichiarazione di delinquenza, stato di
gravidanza non cagionato dalla persona caduta in errore)

• Ciascuno dei coniugi può impugnare il matrimonio per simulazione solo quando gli
sposi abbiano convenuto di non adempiere agli obblighi e di non esercitare i diritti da
esso discendenti
- Lʼazione non può essere più proposta decorso un anno dalla celebrazione ovvero
quando i contraenti abbiano convissuto come coniugi successivamente alla
celebrazione stessa

• Di regola lʼannullamento del matrimonio produce effetti retroattivi e opera ex tunc. A


volte però un matrimonio annullato rimane valido per alcuni effetti e si parla di
matrimonio putativo
- Gli effetti del matrimonio putativo si hanno sei i coniugi (o uno di essi) era in buona
fede al momento della celebrazione

• La legge disciplina i rapporti personali e patrimoniali tra i coniugi fissando per essi
una serie di diritti e doveri reciproci

• Con la riforma del diritto di famiglia il matrimonio è ordinato sullʼuguaglianza morale e


giuridica dei coniugi che acquistano gli stessi diritti e doveri

• I più importanti doveri reciproci dei coniugi sono:


- La coabitazione, la normale convivenza di marito e moglie i quali devono fissare di
comune accordo la residenza della famiglia secondo le esigenze di entrambi. In caso
di disaccordo è il giudice a prendere la decisione. Lʼobbligo di coabitazione viene
meno in caso di separazione
- La fedeltà, il dovere dei coniugi di astenersi da rapporti sessuali con lʼaltra persona
- Lʼassistenza, lʼobbligo reciproco di ciascun coniuge di far fronte alle esigenze anche
materiali dellʼaltro quando questi non è in grado di provvedervi
- La collaborazione, i coniugi devono collaborare nellʼinteresse della famiglia
- La contribuzione ai bisogni della famiglia, entrambi i coniugi sono tenuti i base
alle proprie sostanze e alle proprie capacità di lavoro di contribuire ai bisogni della
famiglia
- Lʼobbligo di mantenere istruire ed educare la prole

83
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Il regime legale dei rapporti patrimoniali tra coniugi è, in mancanza di diversa


convenzione, la comunione dei beni (comunione legale)

• La legge ammette che i coniugi possano, mediante apposita convenzione, accordarsi


per un regime di separazione dei beni o di comunione convenzionale ed
eventualmente per la costituzione di un fondo patrimoniale.

• Lʼautonomia dei coniugi riguardo la scelta del regime patrimoniale è limitata


- Dal divieto di derogare ai diritti e doveri previsti dalla legge per effetto del
matrimonio
- Dal divieto di costituzione di dote
- Dallʼinderogabilità delle norme relative allʼamministrazione dei beni della
comunione e allʼuguaglianza delle quote

• Le parti possono derogare al regime patrimoniale mediante la convenzione


matrimoniale, un negozio giuridico che deve essere stipulato per atto pubblico a pena
di nullità
- Le convenzione possono essere stipulate in ogni tempo, anteriormente o
successivamente alla celebrazione del matrimonio e sono in qualsiasi momento
modificabili

• In mancanza di diversa convenzione i rapporti patrimoniali tra i coniugi sono


disciplinati secondo le regole della comunione legale che comporta la contitolarità e la
cogestione di alcuni beni acquistati anche separatamente durante il matrimonio

• Beni oggetto della comunione sono:


- Acquisti compiuti dai due coniugi insieme o separatamente durante il matrimonio
ad esclusione dei beni strettamente personali
- Frutti dei beni di ciascuno dei coniugi
- Proventi dallʼattività separata di ciascuno dei coniugi
- Aziende gestite da entrambi i coniugi costituite dopo il matrimonio
- Incrementi derivanti dallʼesercizio dellʼimpresa di uno dei coniugi costituita prima
del matrimonio

• Non sono beni oggetto della comunione:


- Gli altri beni di qualsiasi specie di cui il coniuge era proprietario prima del
matrimonio
- Beni di uso strettamente personale di ciascun coniuge
- Beni necessari allʼesercizio della professione
- Beni acquistati successivamente al matrimonio tramite donazione o successione
a meno che non esplicitamente previsto
- Beni ottenuti a titolo di risarcimento del danno nonchè la pensione attinente alla
perdita totale o parziale della capacità lavorativa
- Beni acquistati con il prezzo del trasferimento dei beni personali

• Lʼamministrazione dei beni in comunione spetta


- Disgiuntamente ad entrambi i coniugi per atti di ordinaria amministrazione
- Congiuntamente per gli atti eccedenti lʼordinaria amministrazione
- Gli atti di alienazione compiuti da un coniuge in difetto di autorizzazione o consenso
da parte dellʼaltro sono annullabili se riguardano beni immobili o mobili registrati
- Per gli atti compiuti su beni mobili non registrati il coniuge che ha agito senza il
consenso dellʼaltro è tenuto a ripristinare lo stato iniziale della comunione
84
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• La comunione legale si scioglie (o può essere pronunciata dal tribunale si richieste di


uno dei coniugi) se sopravviene
- La morte di uno dei coniugi o la dichiarazione di assenza o la morte presunta
- Lʼannullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio
- La separazione personale
- La separazione giudiziale dei beni a seguito di interdizione/inabilitazione/cattiva
amministrazione
- Il mutamento tramite convenzione del regime patrimoniale
- Fallimento di uno dei coniugi

• La divisione della comunione legale si effettua ripartendo in patri uguali lʼattivo e il


passivo

• I coniugi possono mediante apposita convenzione modificare il regime della


comunione legale dei beni
- Possono comprendere nella comunione beni generalmente esclusi (non quelli
strettamente personali)
- Possono escludere dalla comunione beni generalmente inclusi (purchè si
mantenga lʼeguaglianza delle quote)
- La convenzione deve essere stipulata per atto pubblico

• I coniugi possono convenire che ciascuno di essi conservi la titolarità esclusiva dei
beni acquistati durante il matrimonio e optare per il regime di separazione dei beni
- In tal caso ogni coniuge ha il godimento e lʼamministrazione di ciascun bene di
cui è titolare

• I coniugi (congiuntamente o separatamente) o un terzo possono destinare determinati


beni a far fronte ai bisogni della famiglia costituendo un fondo patrimoniale
- La costituzione ad opera del terzo può avvenire sia per atto inter vivos sia per
testamento
- La proprietà dei beni costituenti il fondo spetta congiuntamente ad entrambi i
coniugi mentre lʼamministrazione è regolata dalle norme relative alla comunione
legale
- Se non espressamente previsto i beni del fondo non si possono alienare,
ipotecare, vincolare, o dare in pegno se non con il consenso di entrambi i coniugi
e (se ci sono minori) del giudice
- Lʼesecuzione sui beni del fondo non può avere luogo per debiti che il creditore
sapeva essere contratti per scopi estranei ai bisogni della famiglia (in deroga
allʼarticolo 2740 secondo cui il debitore risponde dei suoi debiti con tutti i suoi beni
presenti e futuri)
- La destinazione del fondo termina per annullamento scioglimento o cessazione del
matrimonio, ma in presenza di figli minori perdura fino al raggiungimento della
maggiore età

• Lʼimpresa familiare è quellʼimpresa in cui prestano attività di lavoro continuativa il


coniuge dellʼimprenditore e i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo

85
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• La separazione dei coniugi consiste nella interruzione effettiva e stabile della


convivenza coniugale e dà vita ad uno stato giuridico transitorio che può essere fatto
cessare in qualsiasi momento con una riconciliazione

• Effetti della separazione sono:


- Cessazione per entrambi i coniugi dellʼobbligo allʼassistenza e alla convivenza
- Non cessa lʼobbligo di collaborazione riguardo ai figli
- Scioglimento della comunione legale
- Non comporta effetti la separazione di fatto che consiste nellʼinterruzione della
convivenza coniugale non sanzionata da alcun provvedimento giudiziale (non conta
ai fini del divorzio)

• Vi sono due tipi di separazione:


- Separazione giudiziale che si attua quando ci sia il verificarsi di fatti tali da rendere
intollerabile la prosecuzione della convivenza o da recare grave pregiudizio
allʼeducazione della prole, ciò anche indipendentemente dalla volontà di uno o
entrambi i coniugi
- Separazione consensuale che consiste nellʼaccordo tra i due coniugi sulle
condizione della separazione. Questo accordo per acquistare valore necessita
dellʼomologazione del tribunale che viene emessa con sentenza dal giudice dopo
che egli abbia esperito un tentativo di riconciliazione

• Il matrimonio si scioglie con la morte di uno dei coniugi o con il divorzio

• La morte costituisce il caso tipico di scioglimento matrimoniale ma alcuni effetti del


matrimonio continuano a perdurare anche dopo il decesso del coniuge
- Il coniuge superstite ha diritti successori sul patrimonio dellʼaltro
- La vedova non può contrarre nuovo matrimonio prima che siano passati 300 giorni
- La vedova conserva il cognome del marito (accanto al proprio) finché non passa a
nuove nozze
- I rapporti di affinità sorti col matrimonio non cessano
- Alla morte la legge equipara la dichiarazione di morte presunta

• Il divorzio è pronunciato con sentenza del tribunale qualora il giudice, esperito


inutilmente il tentativo di riconciliazione, accerti che la comunione spirituale e materiale
tra i coniugi non può essere mantenuta o ricostruita

• Cause di divorzio sono:


- Condanna del coniuge allʼergastolo o ad una pena superiore a 15 anni o a qualsiasi
pena per reati contro la famiglia
- Separazione giudiziale o consensuale da almeno 3 anni
- Ottenimento allʼestero dello scioglimento del matrimonio
- Non consumazione del matrimonio
- Modifica del sesso di uno dei coniugi

• La sentenza di divorzio produce i seguenti effetti:


- Scioglimento del matrimonio e della comunione legale (se non già sciolta per la
separazione)
- La moglie perde il cognome del marito
- Lʼobbligo di uno dei coniugi di corrispondere un assegno periodico allʼaltro
- Perdita dei diritti successori
- Affidamento condiviso dei figli
86
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

Filiazione e Adozione
• In base al rapporto di potestà genitoriale che spetta ad entrambi i genitori si instaura
il rapporto di filiazione che intercorre tra i genitori e le persone da loro procreate
- La procreazione può avvenire in circostanze giuridiche diverse dando origine a
diversi tipi di filiazione previsti dallʼordinamento

• Per filiazione si intende il rapporto tra il genitore e le persone da lui procreate, può
essere legittima o naturale

• La filiazione legittima è la condizione giuridica (status) del figlio concepito in


circostanza del matrimonio
- In base al principio per cui mater semper certa est, pater numquam la legge per
accertare che il figlio è stato concepito dal legittimo marito e in costanza di
matrimonio soccorre con la presunzione di paternità (si presume che il padre del
figlio nato durante il matrimonio sia il marito della madre) e la presunzione di
concepimento durante il matrimonio (si presume concepito durante il matrimonio il
figlio nato non prima di 180 giorni dalla celebrazione e non dopo 300 giorni dallo
scioglimento)

• Perchè la filiazione sia legittima è necessario che:


- Ci sia un matrimonio valido (o putativo) tra i genitori
- Il figlio sia partorito da una donna sposata
- Il concepimento sia ad opera del marito
- Il concepimento sia in costanza del matrimonio

• La filiazione è provata:
- Dallʼatto di nascita iscritto nei registri dello stato civile
- Dal possesso continuativo dello status di figlio legittimo che scaturisce dalla
dimostrazione del
• Nomen (lʼaver sempre portato il cognome del padre)
• Tractatus (essere sempre stato trattato e ritenuto da costui come figlio)
• Fama (essere sempre stato considerato nei rapporti sociali e familiari come figlio)

• Il figlio con lo status di legittimo acquista diritti e doveri nei confronti dei genitori
- Diritto di essere educato istruito e mantenuto
- Diritto di successione
- Diritto agli alimenti
- Dovere di obbedienza ai genitori
- Assoggettamento alla potestà parentale
- Instaurazione di rapporti di parentela con i parenti dei propri genitori

87
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Figli naturali sono quelli nati da genitori non sposati tra loro
- È figlio naturale riconoscibile quello nato da persone che o non sono sposate o
erano già unite in matrimonio con terzi allʼepoca del concepimento
- È figlio naturale non riconoscibile (incestuoso) quello nato da persone legate da
un vincolo di parentela o di affinità anche naturale
- Il rapporto di filiazione naturale può risultare da un accertamento volontario
(riconoscimento) o da dichiarazione giudiziale
- Il riconoscimento consiste nella dichiarazione fatta da uno o da entrambi che una
data persona è il proprio figlio naturale e può essere effettuato
• Nellʼatto di nascita
• Con apposita dichiarazione posteriore alla nascita che quella persona è proprio
figlio naturale
• In un atto pubblico
• In un testamento
- Il riconoscimento può essere effettuato dal padre o dalla madre (congiuntamente o
separatamente) anche se uniti allʼepoca del concepimento con altra persona e lʼetà
minima del riconoscente è 16 anni
• Necessita dellʼassenso del figlio che abbia compito il 16esimo anno
• Per figli di età inferiore a 16 è richiesto il consenso dellʼaltro genitore

• Il riconoscimento è un negozio giuridico unilaterale


- Formale (può essere effettuato solo nelle forme predisposte)
- Irrevocabile
- Actus legitimus (non vi si possono apporre clausole)
- Impugnabile solo per difetto di veridicità, violenza, interdizione

• Tramite il riconoscimento il figlio acquisisce


- Ex tunc lo stato di figlio naturale nei confronti del genitore che ha operato il
riconoscimento
- Non entra a far parte della famiglia legittima di uno dei genitori
- Il genitore che ha operato il riconoscimento ha gli stessi diritti e doveri che ha
rispetto a figli legittimi
- Il figlio naturale ha gli stessi diritti dei figli legittimi in temi di successione mortis
causa
- Il cognome del genitore che ha effettuato il riconoscimento

• La legittimazione del figlio naturale è lʼazione con il quale questi acquista lo status di
figlio legittimo e può avvenire per susseguente matrimonio o per provvedimento del
giudice

88
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Oltre alla filiazione naturale e legittima è prevista la filiazione adottiva che la legge
equipara alla legittima
- Scopo dellʼadozione è assicurare una famiglia ai minori che si trovino in condizone
di abbandono morale e materiale
- Lʼadozione è disciplinata dalla L. 184/1983 che sancendo il diritto del minore ad una
famiglia stabilisce i requisiti soggettivi di adottanti e adottandi

• Sono adottabili i minori fino a 18 anni di età privi di assistenza da parte di genitori e
parenti

• La legge 184 prevede dei requisiti per gli adottanti e gli adottandi
- Gli adottanti devono essere uniti in matrimonio da almeno tre anni e non essere
separati nemmeno di fatto
- I coniugi adottanti devono avere almeno 18 anni in più dellʼadottando ma di non
superare di oltre 45 anni la stessa (i limiti di età possono essere derogati
nellʼinteresse del minore)
- Il minore deve essere dichiarato in stato di adottabilità dal tribunale dei minori
- I coniugi devono essere idonei ad educare ed istruire la prole
- Il minore ultraquattordicenne deve presentare personalmente il consenso

• Lʼadozione produce i seguenti effetti:


- Il minore adottato acquista lo stato di figlio legittimo degli adottanti e ne assume il
cognome (effetto legittimante)
- Cessano i rapporti giuridici tra lʼadottato e la famiglia dʼorigine salvi i divieti
matrimoniali (effetto risolutivo)

• Lʼadozione di maggiorenni è permessa a tutela delle aspettative successorie a patto


che ricorrano le seguenti condizioni:
- Lʼadottante non deve avere figli legittimi o legittimati
- Tra adottante e adottato devono intercorrere almeno 18 anni di differenza
- Lʼadottante deve aver compiuto 35 anni
- Vi sia il consenso dellʼadottante e dellʼadottato
- Vi sia il consenso dei genitore dellʼadottando
- Vi sia il consenso del coniuge dellʼadottante

• Con lʼadozione il maggiorenne adottato


- Assume il cognome dellʼadottante e lo antepone al proprio
- Conserva tutti i suoi doveri e diritti verso la famiglia di origine
- Non comporta alcun rapporto civile tra le famiglie
- Acquista diritti successori spettanti ai figli legittimi (ma lʼadottante non acquista
diritti successori nei confronti dellʼadottato)

89
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Lʼaffidamento temporaneo è una pratica alla quale si fa ricorso quando il minore sia
temporaneamente privo di ambiente familiare idoneo
- La situazione che legittima lʼaffidamento deve essere temporanea e non duratura

• Possono divenire affidatari


- Unʼaltra famiglia possibilmente con figli minori
- Una persona singola
- Una comunità di tipo familiare

• Con lʼaffidamento sorgono gli obblighi di


- Accogliere presso di se il minore
- Provvedere alla sua educazione ed istruzione
- Tener conto delle indicazioni dei genitori
- Agevolare i rapporti tra minore e i suoi genitori
- Favorire il reinserimento nella famiglia dʼorigine

• I genitori affidatari acquistano i poteri di


- Esercizio della potestà genitoriale nei confronti dellʼaffidato
- Erogazione degli assegni familiari relativi al minore in loro favore

90
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

Gli alimenti
• Lʼappartenenza alla famiglia fa nascere per i suoi componenti diritti ed obblighi oltre
che in materia successoria anche in ordine agli alimenti

• Gli alimenti consistono in prestazioni periodiche di carattere patrimoniale dovute per


legge o per volontà delle parti a favore di chi si trova in stato di bisogno
- Fondamento dellʼobbligazione legale agli alimenti è il principio della reciproca
assistenza e della solidarietà familiare

• I presupposti per ricevere gli alimenti sono:


- Rapporto di parentela, affinità, adozione o donazione
- Stato di bisogno dellʼavente diritto ossia mancanza o insufficienza delle risorse
necessarie per soddisfare le esigenze fondamentali della vita
- Capacità economica dellʼobbligato: occorre che lʼalimentante abbia la possibilità di
somministrare gli alimenti

• Lʼobbligazione agli alimenti è unʼobbligazione


- Di durata (dura fintanto che esiste lo stato di bisogno ovvero per tutta la vita
dellʼalimentando)
- Variabile (muta col variare dei criteri a cui è commisurata)
- Personalissima (intrasmissibile e inalienabile)
- Non compensabile (con eventuali crediti verso lʼalimentando vantati dallʼobbligato)
- Di valore (non di valuta)
- Insuscettibile di pignoramento
- Non retroattiva (non si possono chiedere arretrati prima che sorga lʼobbligazione)

• Le scelte circa il modo di somministrazione è a carico dellʼobbligato il quale può


pagare un assegno periodico anticipato o accogliere presso di se lʼalimentando e
provvedere al suo sostentamento
- Quanto alla misura gli alimenti sono assegnati dal giudice in proporzione al
bisogno di chi li domanda e alla condizione economica di chi deve somministrarli
- Lʼentità degli alimenti non può comunque superare quanto sia strettamente
necessario alla vita dellʼalimentando

• Il diritto agli alimenti si estingue in caso di morte dellʼalimentando o dellʼobbligato


nonché in seguito allʼaccertamento del mutamento delle condizioni economiche
dellʼavente diritto o dellʼobbligato
- Il diritto agli alimenti è imprescrittibile mentre si prescrive in cinque anni il diritto alle
annualità arretrate

91
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

La Successione per Causa di Morte


• Con il termine successione si designa il fenomeno per cui un soggetto subentra ad un
altro nella titolarità di uno o più diritti o rapporti giuridici (anche passivi come i debiti)

• La morte dellʼindividuo determina il sorgere dellʼesigenza negativa che un patrimonio


non resti privo di un titolare
- Vi sono a questo proposito lʼinteresse dellʼereditando preoccupato per la sorte dei
suoi beni post mortem
- Lʼinteresse dei familiari del de cuius
- Lʼinteresse dei creditori del de cuius
- Lʼinteresse dello stato a tassare i trasferimenti mortis causa

• Lʼeredità si devolve allo stato qualora nessun altro soggetto sia chiamato o abbia
accettato lʼeredità

• La sorte dei propri beni è lasciata al de cuius che può disporne liberamente mediante
testamento
- Qualora al testatore sopravvivano stretti congiunti il legislatore limita la libertà del
testatore in quanto riserva a favore di costoro una quota di patrimonio del defunto
(legittima o quota indisponibile)

• La successione può essere a


- Titolo universale
• Legittima (si verifica quando il de cuius non abbia disposto dei suoi beni con atto
testamentario)
• Testamentaria (si realizza a seguito dellʼaccettazione da parte del chiamato
allʼeredità)
- A titolo particolare
• Quando è trasferita solo una determinata posizione soggettiva (legato=solo
situazioni attive)

• La successione si apre con la morte del de cuius


- Sono vietati i patti successori a pena di nullità (il testatore ha facoltà di modificare il
testamento fino allʼultimo momento e non può promettere nulla ai suoi eredi)
- Lʼerede deve accettare lʼeredità e deve avere la capacità di succedere
- Il chiamato può accettare lʼeredita con beneficio di inventario allo scopo di
assicurarsi quali siano tutte le situazioni (attive e passive) facenti parte del patrimonio
del de cuius

92
Riassunti di Istituzioni di Diritto Privato™ Giuseppe Saracino 2011 © Copyright (All right reserved)

• Il testamento è lʼatto con il quale taluno dispone per il tempo in cui avrà cessato di
vivere di tutte le proprie sostanze o di parte di esse
- Può essere olografo cioè redatto datato e sottoscritto dal testatore e deve rispettare i
requisiti di
• Autografia (deve essere interamente scritto a mano dal testatore)
• Data (nel caso di concorso di più date prevale quella più recente)
• Sottoscrizione (ha la funzione di individuare il testatore e attestare che la volontà
manifestata è definitiva)
- Può essere pubblico ossia contenuto in un documento redatto con le richieste
formalità da un notaio e necessita dei requisiti di
• Presenza di almeno due testimoni
• Dichiarazione di volontà orale al notaio alla presenza dei testimoni
• Redazione per iscritto della volontà testamentaria
• Lettura dellʼatto del testatore ad opera del notaio
• Data comprensiva dellʼora
• Menzione dellʼosservanza delle formalità enunciate
- Può essere segreto o misto ossia nella consegna solenne di una scheda contenente
le disposizioni testamentarie al notaio che le riceve e le conserva tra i suoi atti
• La scheda deve essere sottoscritta dal testatore ma non necessita di essere
autografa
• Lʼatto di ricevimento da parte del notaio è sottoscritto dal notaio stesso dal
testatore e dai testimoni
- Il testamento è nullo
• Per difetto di forma
• In caso di testamento reciproco
• Per violenza fisica o per errore ostativo

93

Potrebbero piacerti anche