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ANDREA TORRENTE
PIERO SCHELSINGER
GIUSEPPE SARACINO
MANUALE
DI
DIRITTO PRIVATO
PRIMA ED UNICA EDIZIONE
NESSUNO EDITORE
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Diritto Privato
• Nessuna società può vivere e svilupparsi senza un complesso di regole (ubi societas
ubi ius).
• La giuridicità di una norma dipende dal fatto che vada considerata “dotata di autorità”
in quanto inserita nel sistema giuridico.
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• Con generalità si intende che la norma non deve essere dettata per singoli individui
(leggi-fotografia), bensì o per tutti i consociati o per classi generiche di soggetti
(commercianti, studenti, imprenditori…) deve pertanto rivolgersi ad una pluralità di
persone
• Con astrattezza si intende che la legge non deve essere dettata per specifiche
situazioni concrete, bensì per fattispecie astratte, per situazioni individuate
ipoteticamente. Ha quindi lo scopo di regolare una serie indeterminata di fatti futuri
descritti in via ipotetica. (Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un
danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno. ART 2043
Cod. Civ.)
• Lʼequità è definita come “la giustizia del caso singolo”: può avvenire a volte che si
verifichi un caso che il legislatore non ha previsto. Lʼordinamento giuridico sacrifica
spesso la giustizia del caso singolo alla necessità della certezza del diritto: i singoli
possono prevedere esattamente quali saranno le conseguenze del loro
comportamento errato (principio della certezza del diritto). Il giudice nel decidere le
controversie deve seguire le norme del diritto e può far ricorso allʼequità solo se la legge
stessa gli attribuisce il potere di decidere secondo equità.
• È definita fattispecie (dal latino species facti) la parte della norma che descrive
lʼevento che intende regolare.
• Una sanzione è una conseguenza in danno del trasgressore, la cui minaccia favorirebbe
lʼosservanza spontanea della norma attraverso una forma di coazione (costrizione)
psicologica volta a dissuadere chi fosse intenzionato a violare le regole dellʼordinamento
dal tenere il comportamento antigiuridico.
• Nel diritto privato la sanzione opera, di regola, in modo indiretto (nemo ad factum cogi
potest).
• Lo Stato rivendica per se o qualcuno che abbia ricevuto il potere direttamente da esso, il
monopolio dellʼuso della coercizione (forza) proibendo il suo utilizzo a chicchessia.
• Il diritto pubblico si distingue dal diritto privato principalmente per i soggetti ai quali si
riferisce.
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• Il diritto pubblico disciplina lʼorganizzazione dello stato e degli altri enti pubblici, regola
la loro azione interna e di fronte ai privati, e impone ad essi il comportamento cui sono
tenuti per rispettare la vita associata e il reperimento dei mezzi finanziari necessari per il
perseguimento delle finalità volta a volta considerate pubbliche.
• Il diritto privato disciplina le relazioni interindividuali, sia dei singoli che degli enti privati,
lasciando allʼiniziativa personale anche lʼattuazione delle singole norme. Raccoglie le
disposizioni in base alle quali il singolo, individuo o ente, opera su un piano di
eguaglianza con gli altri individui.
• La differenza tra diritto pubblico è privato può essere riassunta nella frase latina :
“publicum ius est quod ad statum rei romane spectat, privatum quod ad singulorum
utilitatem.”
• Non tutte le norme devono essere sempre obbligatoriamente osservate dai singoli,
esistono infatti norme derogabili (dispositive) o inderogabili (cogenti):
- Sono cogenti quelle norme la cui applicazione è imposta dallʼordinamento,
prescindendo dalla volontà dei singoli. (il matrimonio impone ad ambedue i coniugi
lʼobbligo di mantenere educare ed istruire la prole. ART 147 Cod. Civ.)
- Sono dispositive quelle norme la cui applicazione può essere evitata mediante un
accordo degli interessati. (se le parti non hanno convenuto diversamente il mutuario
deve corrispondere gli interessi al mutuante. ART 1815 Cod. Civ. Proprio lʼaccezione
“se le parti non hanno convenuto diversamente” conferisce alla norma il carattere
dispositivo.)
• Sono fonti di norme giuridiche gli atti e i fatti che producono diritto.
• Rispetto a ciascuna fonte (nel caso in cui si tratti di un atto) si può distinguere:
- Lʼautorità investita del potere di emanarlo (Parlamento, Governo).
- Il procedimento formativo dellʼatto (il procedimento di emanazione di una legge
costituzionale, statale o regionale).
- Il documento normativo (la legge considerata nel suo testo).
- I precetti ricavabili dal documento (il suo significato, le norme che ne costituiscono il
contenuto).
• Ogni ordinamento deve stabilire “ante omnia” a quali autorità, a quali organi e con quali
procedure sia affidato il potere di emanare norme giuridiche e con quali valori gerarchici.
• Esiste dunque una gerarchia delle fonti che stabilisce, nel caso in cui due o più fonti
stabilicano tra loro regole contrastanti, quale di esse debba prevalere sullʼaltra.
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• Inizialmente lʼarticolo 1 delle preleggi del codice civile del 1942, ordinava le fonti
ponedo:
- 1) La legge
- 2) I regolamenti
- 3) Le norme corporative (che hanno perso di efficacia dopo la caduta del fascismo)
- 4) Gli usi
- Sono al di sopra di tutte le altre leggi e non possono essere modificate se non
con un particolare procedimento, (Le leggi di revisione della Costituzione e le altre
leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive
deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza
assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione ART. 138
Cost.) in quanto la nostra è una Costituzione rigida.
- Pongono regole e principi che si atteggiano a limiti sostanziali allʼattività del
legislatore.
- Contengono principi supremi non modificabili..
- Le leggi che sono ritenute in contrasto con la Costituzione sono da ritenersi
anticostituzionali e devono pertanto essere abrogate. Questo compito spetta alla
Corte costituzionale che, sollecitata da un giudice, ritenente una norma
anticostituzionale, ne verifica lʼeffettiva anticostituzionalità e, in caso affermativo, la
abroga.
- Sono approvate dal parlamento con una procedura disciplinata dalla Carta
Costituzionale: approvazione di un identico testo da parte di entrambe le camere, (La
funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere. ART. 70 Cost.)
promulgazione da parte del Presidente della Repubblica, pubblicazione sulla
gazzetta ufficiale.
- Una legge ordinaria può modificare o abrogare qualunque norma non avente
valore di legge mentre non puo essere modificata o abrogata se non da una
legge successiva.
- Una legge ordinaria può essere abrogata tramite referendum popolare (È indetto
referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di
un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque
Consigli regionali. ART. 75 Cost.)
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• I regolamenti:
- Regolamenti, che contengono norme applicabili dai giudici nei singoli Stati membri,
come se fossero leggi dello Stato. In caso di contrasto tra regolamento comunitario
e legge statale il giudice deve disapplicare la legge statale a favore del
regolamento comunitario.
- Direttive, che si rivolgono agli organi legislativi degli stati membri ed hanno lo scopo
di armonizzare le legislazioni interne dei singoli Paesi. Solitamente non sono
efficaci immediatamente ma devono essere attuate in un lasso di tempo mediante
lʼemanazione, da parte dello Stato, di leggi. Uno stato che si renda inadempiente
allʼobbligo di attuare una direttiva entro il termine previsto dalla stessa è sanzionabile
dagli organi comunitari. Inoltre se la direttiva non è stata attuata in tempo utile i privati
possono pretendere che gli apparati pubblici orientino la loro condotta in modo
coerente con la direttiva.
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Rapporto giuridico
• Le relazioni umane possono essere di vario genere, alcune sono regolate dal diritto
• Quando si allude alle persone tra le quali intercorre un rapporto giuridico si utilizza
lʼespressione parti
- Terzo è invece colui il quale è esterno ad un determinato rapporto giuridico
- Regola generale è che il rapporto giuridico non produce effetti né a favore né a
danno il terzo
• Colui al quale lʼordinamento attribuisce il diritto soggettivo si chiama titolare del diritto
medesimo
- Lʼesercizio del diritto soggettivo consiste nellʼesplicazione dei poteri di cui il diritto
consta per realizzare il proprio interesse
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• Il proprietario di un bene ha il potere di escludere tutti gli altri dal godimento e dalla
disposizione dello stesso. In questo caso il diritto soggettivo non si rivolge ad un
soggetto in particolare ma alla generalità dei consociati
• Colui che presta una somma di denaro rivolge il suo diritto soggettivo solo nei
confronti del suo debitore e soltanto da questi può pretendere il pagamento
• Nei rapporti tra privato e pubblico si parla di interesse legittimo, ossia la possibilità
del privato di sollecitare un controllo giudiziario in ordine ad un comportamento della
pubblica amministrazione ritenuto scorretto
- In alcuni casi al privato viene riconosciuto uno specifico potere di controllo della
regolarità dellʼazione pubblica ed un potere dʼimpugnativa degli atti eventualmente
viziati
• Il rapporto giuridico nasce nel momento un cui il soggetto attivo acquista il diritto
soggettivo, tale acquisto indica il fenomeno del collegarsi di un diritto con una persona
che ne diventa il titolare.
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• Le situazioni giuridiche soggettive fanno capo a quelli che vengono definiti soggetti
giuridici
• Si ha la nascita con lʼacquisizione della piena indipendenza dal corpo materno che si
realizza col primo respiro. La nascita è condizione necessaria e sufficiente per
lʼacquisizione della capacità giuridica, non occorre che ci sia vitalità: il neonato che
muore subito dopo la nascita ha in ogni caso acquisito la capacità giuridica.
• Talune situazioni giuridiche sono tutelate a favore di chi seppur non ancora nato sia già
stato concepito
- Il concepito ha la capacità di succedere mortis causa (ART 462) e di ricevere per
donazione (ART 784)
- Gli è riconosciuto inoltre il diritto al risarcimento del danno
- Tutti i diritti al concepito sono subordinati alla nascita e vengono in essere solo
se si verifica quest ultima
• Esistono casi in cui la persona fisica, per giovane età, incapacità fisiche o intellettive,
età avanzata o malattia, non sia in grado di gestire in prima persona le situazioni
giuridiche che le fanno capo: in questo caso la legge prevede, affinché possa
compiere autonomamente e personalmente atti di amministrazione dei propri interessi,
che il soggetto abbia oltre alla capacità giuridica la capacità di agire
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• In alcuni casi nonostante la maggiore età la persona non dispone di quella capacità
normalmente presente in una persona adulta, di qui la necessità di istituti a protezione
di tali persone, strumenti di salvaguardia contro il rischio che esse pongano in essere atti
negoziali contro i loro stessi interessi
• La minore età è la condizione del soggetto che non ha ancora raggiunto il diciottesimo
anno di età
- Il minorenne è legalmente incapace e con la maggiore età acquisisce la capacità di
compiere tutti gli atti per i quali non sia richiesta unʼetà diversa
- Di regola il minore non può stipulare direttamente atti negoziali destinati ad incidere
sulla propria sfera giuridica: gli atti eventualmente posti in essere dal minore sono
annullabili (ART 1425) per il solo fatto di essere stati stipulati da un minore
- Lʼatto posto in essere può essere impugnato dal minore (e mai dalla controparte
ART 1441) entro cinque anni dal raggiungimento della maggiore età (ART 1442)
- Se lʼatto è annullato per incapacità legale il minore ha diritto alla restituzione di
quanto prestato in esecuzione di esso, mentre è tenuto a restituire la prestazione
ricevuta solo se la stessa è stata rivolta a suo vantaggio (ART 1443)
- Nella quotidianità accade che i minori siano ammessi a stipulare tutta una serie
di contratti senza che nessuno di essi sia impugnato: devono essere accessibili al
minore tutti quegli atti necessari a soddisfare le esigenze della propria vita quotidiana
in relazione allʼetà raggiunta
- La gestione del patrimonio del minore e il compimento di ogni atto relativo
competono ai genitori:
• Disgiuntamente per atti di ordinaria amministrazione, che non comportano
rischi per lʼintegrità del patrimonio
• Congiuntamente per atti di straordinaria amministrazione, ce possono incidere
sulla struttura e sulla consistenza del patrimonio
• Se entrambi i genitori sono morti la gestione del patrimonio compete ad un tutore
nominato dal giudice tutelare
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• In alcuni casi può accadere che un soggetto legalmente capace si trovi in una
situazione di incapacità di intendere e volere nel momento in cui pone in essere un
atto per causa
- Permanente (soggetto down non assoggettato ad alcuna misura di protezione)
- Transitoria (soggetto che ha ecceduto con lʼalcool o con sostanze stupefacenti o in
stato di shock)
- In questi casi si verifica un contrasto tra situazione giuridica, di capacità legale e
situazione di fatto, di incapacità naturale
- Per questo motivo il soggetto legalmente capace di compiere un atto è ammesso
ad impugnarlo se prova che nel momento in cui lʼha compiuto versava in uno stato
di incapacità di intendere e/o volere
- Il matrimonio il testamento e la donazione sono impugnabili solo se il soggetto era
incapace naturalmente nel momento in cui ha compiuto lʼatto
- Gli atti unilaterali (la rinuncia ad un credito) sono annullabili s si dimostra da un lato
che il soggetto era incapace al momento dellʼatto e dallʼaltro che esso ha provocato
un grave pregiudizio per lʼincapace stesso
- I contratti sono annullabili se da un lato il soggetto era incapace al momento dellʼatto
e dallʼaltro il contraente era in malafede, ossia si rendeva conto tramite lʼordinaria
amministrazione che il soggetto era incapace. Non è richiesto che il contratto rechi
pregiudizio allʼincapace
- Lʼannullamento degli atti e dei contratti posti in essere dallʼincapace naturale possono
essere impugnati dallo stesso nel momento in cui riacquista la capacità di intendere
e/o volere
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• Il luogo in cui la persona fisica vive e svolge la sua attività ha per lʼordinamento
giuridico rilievo da diversi punti di vista, e si distingue tra:
- Domicilio, il luogo in cui la persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari ed
interessi
- Residenza, il luogo in cui la persona ha dimora abituale
- Dimora, il luogo in cui la persona attualmente abita
• Allʼinterno di una famiglia la parentela è il vincolo che unisce i soggetti che dscendono
dalla stessa persona o dallo stesso “stipite”.
- La linea retta unisce persone che discendono una dallʼaltra
- La linea collaterale unisce persone di uno stesso stipite che non discendono lʼuna
dallʼaltra
- Lʼaffinità è il vincolo che unisce coniuge e parenti dellʼaltro coniuge
• Per la disciplina dei rapporti facenti capo a soggetti dei quali si sono perse le tracce
sono previsti gli istituti
- Della scomparsa
- Dellʼassenza
- Della morte presunta
• Le vicende più importanti della persona fisica sono documentati negli archivi dello
stato civile tenuti presso ogni comune nel quale sono registrati
- Nascita
- Matrimoni
- Morte
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• Lʼarticolo 2 della Costituzione garantisce allʼuomo dei diritti inviolabili sia come
singolo sia nelle formazioni sociali
• La persona umana è portatrice di diritti innati che lʼordinamento giuridico non gli
attribuisce ma gli riconosce in quanto uomo
• Il codice civile detta norme specifiche a tutela dellʼintegrità fisica (ART 5) del nome
(ART 6-9) e dellʼimmagine (ART 10)
• Anche se non testualmente previsto nella Costituzione il diritto alla vita è posto a
presidio del fondamentale interesse della persona umana alla propria esistenza fisica
- Tale diritto impone a tutti i consociati lʼobbligo di astenersi da attentare alla vita
altrui
• Il diritto alla vita non è nel concreto tutelato nei confronti del diretto interessato:
nessuna sanzione consegue il suicidio
- Costituiscono reato le condotte che agevolino in qualunque modo un suicidio
(istigazione o aiuto al suicidio)
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• Costituisce reato allo stesso modo la condotta di colui il quale cagioni un omicidio con il
di lui consenso (omicidio del consenziente)
- È illecita la condotta di chi per pietà e con il suo consenso provochi o acceleri la
morte dellʼinfermo (eutanasia attiva)
- Diverso è il caso in cui il diretto interessati rifiuti il trattamento medico necessario
a tenerlo in vita: secondo il principio di autodeterminazione i trattamenti sanitari
possono essere praticati solo con il consenso dellʼavente diritto
- Il diritto alla salute comprende il diritto a non curarsi e persino il diritto a lasciarsi
morire
• Il diritto alla salute e allʼintegrità fisica compete anche al nascituro: diritto di nascere
sano
- È negato invece il diritto di non nascere se non sano, che è rimesso alla madre
• Il diritto alla salute è rimesso in linea generale al suo titolare tranne che in casi
speciali in cui alcuni trattamenti medici sia imposti per legge
• Il diritto alla salute non è interamente rimesso allʼautodeterminazione del suo titolare, gli
atti dispositivi del proprio corpo sono consentiti a condizione che:
- Non siano contrari alla legge
- Non cagionino una diminuzione permanente dellʼintegrità fisica del soggetto
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• È tutelato il diritto alla riservatezza dei dati personali: chiunque cagiona danno ad altri
per effetto del trattamento dei dati è tenuto al risarcimento del danno anche non
patrimoniale
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• Nel nostro ordinamento sono soggetti di diritto oltre alle persone fisiche anche gli enti
- Un bene può far capo direttamente ad un ente in quanto tale
- La responsabilità per atti illeciti può far capo direttamente allʼente in quanto tale
• Lʼente è portatore di diritti non in funzione dei singoli soggetti che lo compongono ma in
quanto ente
- Capita a volte che lʼinteresse dei singoli non coincida con lʼinteresse dellʼente
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Beni
• Non tutte le cose sono beni, ma solo quelle cose che possono essere fonte di utilità e
oggetto di appropriazione
- Non sono beni le cose dalle quali non si è in grado di trarre vantaggio alcuno
- Non sono beni le res comunes omnium, le cose di cui tutti possono fruire senza
impedirne una pari fruizione agli altri
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• Il vincolo che sussiste tra le due cose devʼessere durevole e non occasionale e deve
essere posto in essere da chi è proprietario della cosa principale, ovvero ha un
diritto reale su di essa
- Non occorre che la cosa accessoria appartenga al proprietario della cosa principale
• La legge tutela la convinzione dei terzi che la pertinenza appartenga allo stesso
proprietario della cosa principale
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• Lʼordinamento distingue
- Universalità di fatto, costituite da più beni mobili unitariamente considerati dal
proprietario (biblioteca)
- Universalità di diritto in cui la riduzione ad unità è operata dalla legge (eredità)
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• Sono fatti giuridici in senso stretto o naturali quelli le cui conseguenze giuridiche
assumono rilievo senza che vi sia stato lʼintervento dellʼuomo (prodotti agricoli, delle
miniere, degli animali)
- Fa parte di questa categoria anche la morte per causa naturale che porta allʼapertura
della successione
• Il negozio giuridico è una dichiarazione di volontà con la quale vengono enunciati gli
effetti perseguiti ed alla quale lʼordinamento giuridico ricollega effetti giuridici conformi al
risultato voluto
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• Elementi essenziali generali sono lʼaccordo delle parti, la causa, lʼoggetto, la forma
quando risulta prescritta sotto pena di nullità (ART 1325)
- Elementi essenziali particolari si riferiscono a particolari contratti (il prezzo per il
contratto di vendita)
• La volontà del soggetto diretta a produrre effetti giuridici deve essere dichiarata in
modo che gli altri soggetti possano venirne a conoscenza. A seconda dei modi con cui
avviene si distingue in
- Dichiarazione espressa se fatta con parole cenni
- Dichiarazione tacita consistente in un particolare comportamento
• Lʼordinamento in genere non impone formalismi per riconosce effetti giuridici agli atti
privati, tranne che in casi particolari
- La forma può essere prescritta in considerazione del tipo di atto (matrimonio)
- Nel caso del contratto non esiste un regime formale univoco in quanti vincolo di
forma sorgono in base al tipo o allʼoggetto del contratto (atti relativi a diritti reali su
beni immobili richiedono la forma scritta)
• Nei casi in cui sussiste il vincolo per il dichiarante di adottare una data forma affinchè
lʼatto sia valido si dice che la forma richiesta è ab substantiam actus
• Le vicende giuridiche non interessano solo le parti che ne sono coinvolte ma anche i
terzi, i quali possono avere interessi a conoscere determinate vicende per regolare il
loro comportamento (ho interesse se devo acquistare un appartamento a sapere che è
effettivamente il proprietario, ovvero se chi me lo sta vendendo ne è in diritto)
• In molti casi la legge impone lʼiscrizione dellʼatto in registri pubblici che chiunque può
consultare
- La pubblicità serve a dare ai terzi la possibilità di conoscere lʼesistenza e il
contenuto di un negozio giuridico
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• Se il decorso del tempo comporta la perdita di diritti soggettivi si hanno gli istituti della
prescrizione estintiva e della decadenza
• La prescrizione presuppone lʼinerzia ingiustificata del titolare del diritto e non opera se
lʼinerzia è giustificata da una causa
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• Il soggetto che vuole far valere il proprio diritto deve rivolgersi al giudice a pena di
incorrere nel reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni
• Chi esercita lʼazione si chiama attore perchè agisce, colui contro il quale è stata
effettuata lʼazione si chiama convenuto perchè è invitato a presentarsi nel suo interesse
per difendere la sua causa
• Verificatesi certe condizioni il comando contenuto in una sentenza non può più essere
modificato da alcun altro giudice e si dice che la sentenza è passata in giudicato (res
iudicata)
- Si intende passata in giudicato la sentenza che non è più soggetta a mezzi di
impugnazione
• Lʼesito di un giudizio può dipendere dalla contrapposta versione circa il modo in cui si
sono realmente svolti i fatti (Tizio afferma di aver prestato 100€ a Caio e Caio afferma
di non averli mai ricevuti)
- In queste occasioni il giudice è tenuto a scegliere tra le contrapposte versioni
- Nel giudizio civile sono le parti stesse che devono preoccuparsi di indicare quali
siano i mezzi di prova, in base ai quali ciascuna parte ritiene di essere nel giusto
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• Dopo aver ammesso e assunto le prove il giudice emetterà una sentenza sempre
motivando la sua decisione spiegando le ragioni del suo convincimento
• Secondo il codice civile (ART 2697) “chi vuol far valere un diritto in giudizio deve provare
i fatti che ne costituiscono il fondamento” ossia lʼattore ha lʼonere di provare i fatti
costitutivi del proprio diritto” (probatio incubit ei qui dicit non ei qui negat)
- Se il giudice non considera convincente la versione dellʼattore dovrà dare ragione alla
controparte quandʼanche la sua versione sia non provata
• Per mezzo di prova si intende qualsiasi elemento idoneo ad influenzare la scelta che
deve fare il giudice per dirimere la controversia
- Talune volte è il legislatore stesso a stabilire che alcune costituiscono prove legali e
la loro rilevanza è determinata dalla legge sicchè il giudice deve assumerle
opbbligatoriamente
• Presunzioni
• Confessione
• Giuramento
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Diritti Reali
• I diritto reali ovvero diritti sulle cose (res) sono caratterizzati
- Dallʼimmediatezza (possibilità per il titolare di esercitare direttamente il potere sulla
cosa senza necessità di collaborazione di terzi)
- Dallʼassolutezza (dovere da tutti i consociati di astenersi dallʼinterferire nel rapporto
tra il titolare e il bene oggetto del diritto e di agire in giudizio contro chiunque
interferisca: efficacia erga omnes)
- Dallʼinerenza (opponibilità del diritto a chiunque vanti diritti sulla cosa)
• I diritti reali costituiscono un numerus clausus: è precluso ai provati creare diritti reali
diversi rispetto a quelli preventivamente previsti dalla legge)
• I diritti reali si distinguono tra la proprietà (ius in re propria) e i diritti reali che gravano
su beni di proprietà altrui i quali comprimono la proprietà del possessore originario
(iura in re aliena)
- I diritti reali iura in re aliena si distinguono a loro volta in diritti reali di godimento
(superficie, enfiteusi, usufrutto, uso e abitazione, servitù prediale) e diritti reali di
garanzia (pegno, ipoteca)
• Quando il diritto di proprietà o il diritto reale su uno stesso bene fa capo a più
persone si parla di comunione e può essere
- Volontaria quando nasce per accordo tra le parti
- Legale se è imposta dalla legge
- Incidentale se sorge per circostanze fortuite
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• Lʼoccupazione riguarda le cose mobili che non sono proprietà di nessuno (ART 923) e
consiste nella presa di possesso delle stesse (non è applicabile ai beni immobili in
quanto se non sono di proprietà di alcuno sono patrimonio dello stato)
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• Lʼazione di regolamento dei confini serve a risolvere lʼincertezza del confine tra due
fondi
• La proprietà può nei casi previsti dalla legge e salvo indennizzo essere espropriata per
motivi di interesse generale.
• Sono proibiti gli atti (cosiddetti emulativi) di godimento del proprio bene volti
esclusivamente a nuocere o recare molestia ad altri (ART 833). Perchè lʼatto sia ritenuto
emulativo devono concorrere:
- Elemento oggettivo, ossia lʼassenza di utilità per il proprietario
- Elemento soggettivo, ossia lʼintenzione di nuocere o recare molestia ad altri
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• Il codice disciplina inoltre le distanze: con lʼarticolo 873 dispone che le costruzioni
devono essere tenute a distanza non inferiore a 3 metri
• I diritti reali su cosa altrui non costituiscono una parte o una frazione del diritto di
proprietà ma una limitazione del diritto stesso.
• La superficie consiste nel diritto di mantenere la proprietà di una costruzione sul suolo
altrui, in deroga al principio dellʼaccessione secondo cui superficies solo cedit. Consiste
alternativamente:
- Nel diritto di costruire (concessione ad aedificandum) al di sopra del suolo altrui,
unʼopera di cui il superficiario acquisti, dopo averla realizzata, la prorpietà a titolo
originario (proprietà superficiaria) separata dalla proprietà del suolo (nuda prorietà) la
quale resta al concedente
- Nella proprietà separata di una costruzione già esistente di cui un soggetto diverso
dal proprietario diviene titolare mentre la proprietà del suolo rimane al concedente
- La superficie può essere perpetua ovvero a termine, in questo caso alla scadenza
la costruzione passa gratuitamente al proprietario del suolo
- Modi di acquisto della superficie sono il contratto, il testamento e lʼusucapione
- Il superficiario ha la libera disponibilità della costruzione e il suo perimento non
estingue il diritto di superficie
• Lʼusufrutto consiste nel diritto di godere della cosa altrui con lʼobbligo di rispettarne
la destinazione economica: lʼusufruttuario può prelevare dalla cosa tutte le utilità che ne
può trarre il proprietario ma non può modificarla (se è usufruttuario di un terreno non
può costruirvi)
- Ha necessariamente natura temporanea e ove non preveda una data inferiore si
intende per tutta la vita dellʼusufruttuario
- Oggetto dellʼusufrutto può essere qualunque tipo di bene mobile o immobile con
esclusione dei soli beni consumabili
- Nel caso di beni consumabili si parla di quasi usufrutto
- Modi di acquisto dellʼusufrutto sono la legge il contratto lʼusucapione o il
provvedimento del giudice
- Lʼusufrutto si estingue per scadenza del termine, per prescrizione, per
consolidazione(unione di usufrutto e proprietà), per perimento della cosa, per abuso
• Allʼusufruttuario spettano
- Il potere di godimento sul bene che implica il possesso e lʼacquisto dei frutti
naturali
- Il potere di disposizione del diritto di usufrutto (lʼusufruttuario può cedere ad altri il
proprio diritto)
- Il potere di disposizione del godimento del bene (lʼus. Può cedere in locazione la
cosa)
• Lʼuso e lʼabitazione sono tipi limitati di usufrutto che consistono rispettivamente nel
godimento di un bene e nel diritto di abitare una casa limitatamente ai propri bisogni
• La servitù prediale consiste nel peso imposto sopra un fondo (fondo servente) per
lʼutilità di un altro fondo (fondo dominante) appartenente a diverso proprietario
- Il fondo dominante si avvantaggia della limitazione del fondo serviente
- Non costituiscono servitù prediali le servitù irregolari in cui il servizio è prestato da
un fondo a favore di una persona
- La servitù si costituisce per obbligo di legge, per usucapione, per contratto, per
destinazione del padre di famiglia
• Il contenuto della servitù è vario e vi sono servitù atipiche e servitù tipiche disciplinate
nel codice
• Le servitù si estinguono
- Per rinuncia da parte del titolare fatta per iscritto
- Per scadenza del termine (se è a tempo)
- Per confusione
- Per prescrizione
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Il Possesso
• Il possesso è il potere sulla cosa che si manifesta in unʼattività corrispondente
allʼesercizio della proprietà o di un altro diritto reale (1140)
- Non è un diritto ma una situazione di fatto produttiva di effetti giuridici
- Una relazione tra un soggetto e un bene a prescindere dalla sussistenza nel
soggetto stesso (possessore) della titolarità del diritto di proprietà
• La detenzione consiste in un mero potere di fatto sulla cosa senza averne il titolo o il
diritto
- Il detentore è consapevole di non poter vantare alcun diritto sulla cosa essendo nella
titolarità di altri
- È qualificata quando è esercitata nellʼinteresse proprio per esercitare un diritto
personale su cosa altrui (locazione)
- È non qualificata quando è esercitata nellʼinteresse altrui per ragioni di ospitalità in
virtù di un rapporto di dipendenza al fine di adempiere ad unʼobbligazione
(depositario)
• Il possesso si distingue in
- Legittimo, quando il potere di godimento della cosa è esercitato dal titolare del diritto
(situazione di fatto = situazione di diritto)
- Illegittimo, quando il potere di godimento della cosa è esercitato da persona diversa
dal titolare (situazione di fatto diversa da situazione di diritto)
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• La legge prevede due forme di congiunzione per far godere allʼattuale possessore gli
effetti di un precedente possesso
- La successione: alla morte del possessore il possesso continua nel suo erede con
gli stessi caratteri
- Lʼaccessione: il successore a titolo particolare (sia mortis causa che inter vivos) può
unire al proprio possesso quello del so autore ai fini dellʼusucapione
• Secondo lʼarticolo 1153 colui al quale sono alienati i beni mobili da parte di chi non è
proprietario, ne acquista la proprietà mediante il possesso, purchè sia in buona fede al
momento della consegna e sussista un titolo idoneo al trasferimento della proprietà
- Quest articolo stabilisce il principio del possesso vale titolo
- Il possesso dellʼacquirente unitamente alla sua buona fede costituiscono lʼelemento
principale per lʼacquisto della proprietà su un bene mobile
• Contro lʼaltrui condotta volta a privarmi del mio possesso posso esperire le cosiddette
azioni possessorie
• Le azioni possessorie sono rimedi giudiziari aventi come fine immediato la tutela del
possesso contro qualsiasi turbativa
- Tali azioni assicurano solo una tutela provvisoria che prescinde dallʼaccertamento
del diritto di proprietà e che quindi è destinata a cadere di fronte allʼeventuale
successiva dimostrazione
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• Lʼusucapione è il mezzo in virtù del quale per effetto del possesso protratto per un certo
tempo si produce lʼacquisto della proprietà o dei diritti reali di godimento
- Lʼusucapione è un metodo dʼacquisto della proprietà a titolo originario
- Oggetto dellʼusucapione possono essere tutti i beni corporei
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Diritti di Credito
• Con il termine obbligazione si intende il rapporto tra due soggetti (uno passivo,
debitore e uno attivo, creditore) in forza del quale il primo è tenuto ad una determinata
prestazione nei confronti del secondo
- Al debitore fa capo una determinata obbligazione mentre al creditore fa capo il
correlativo diritto di credito
• Il creditore per conseguire lʼutilità di cui ha diritto ha bisogno della collaborazione del
debitore
- Il suo diritto può essere fatto valere solo nei confronti di quel particolare debitore
e per questo si dice relativo o personale
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• Ai soggetti del rapporto obbligatorio possono nel corso della vita del rapporto stesso
sostituirsi od aggiungersi altri soggetti. Ciò può avvenire
- A titolo universale e riguarda tutti i rapporti attivi e passivi
- A titolo particolare e riguarda solo un tipo di rapporto (o nel credito o nel debito)
• La modificazione del soggetto attivo del rapporto obbligatorio si realizza per atti inter
vivos a titolo particolare mediante le figure
- Della cessione di credito
- Della delegazione attiva
- Del pagamento con surrogazione
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• La novazione non va confusa con la datio in solutum: mentre nella prima si promette
una cosa al posto di unʼaltra nella seconda si dà una cosa al posto di unʼaltra
• La remissione del debito è il negozio con il quale il creditore rinunzia in tutto o in parte
al suo diritto con la conseguenza che lʼobbligazione si estingue e il debitore viene
liberato senza aver eseguito la prestazione
- Il debitore può opporsi dichiarando di non volerne approfittare
• Si distinguono:
- Compensazione legale che opera automaticamente a condizione che i debiti siano
omogenei, liquidi ed esigibili
- Compensazione giudiziale che opera su sentenza del giudice (che ha carattere
costitutivo ed ex nunc) quando il debito non è liquido ma di facile e pronta
liquidazione
- Compensazione volontaria che opera in seguito ad accordo tra le parti
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• Il debitore è in mora senza alcuna attività del creditore (mora ex re) quando
lʼobbligazione deriva da un fatto illecito, quando si tratta di debiti portabili e il termine sia
scaduto e quando il debitore dichiari per iscritto di non voler adempiere
• La purgazione della mora consiste nella rimozione dello stato illegittimo ritardo e dei
relativi effetti: si effettua con la rinuncia del creditore al credito o solo alla mora
• In caso di concorso del creditore nella causazione del danno il risarcimento è diminuito
in proporzione alla gravità della colpa e delle conseguenze che ne sono derivate
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I Contratti in Generale
• Il contratto è la figura più importante di negozio giuridico
• Secondo lʼarticolo 1321 il contratto è lʼaccordo di due o più parti per costruire, regolare
o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale
- È lʼaccordo della volontà di due soggetti volto a produrre effetti giuridici
• Il codice civile con lʼarticolo 1322 stabilisce che le parti possono liberamente
determinare il contenuto del contratto (mantenendosi nei limiti di legge) e possono
stipulare contratti differenti da quelli tipici già presenti come modello nellʼordinamento
purchè siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo lʼordinamento
stesso
- Questa forma di libertà si definisce autonomia privata: le parti possono scegliere
liberamente il prezzo della cosa venduta, le modalità e i tempi di esecuzione della
prestazione
- Il codice tratta sia i contratti in generale nel titolo II del libro IV sia i singoli contratti nel
titolo III
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• La proposta è lʼatto con il quale il procedimento inizia, lʼaccettazione quello con il quale
si conclude
- Entrambi sono detti elementi prenegoziali e costituiscono dichiarazioni di volontà
unilaterali
• La legge stabilisce che il contratto si considera concluso nel momento e nel luogo in cui
il proponente ha conoscenza dellʼaccettazione della proposta, comunicatagli dalla
controparte (ART 1326)
- Tale conoscenza si ritiene presunta per tutti gli atti recettizi non appena
lʼaccettazione giunge presso lʼindirizzo del destinatari
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• Il proponente può precludersi la facoltà di revoca (ma solo per un termine di tempo)
dichiarando che la proposta è irrevocabile
• Quando si tratta di contratti di massa cioè contratti che alcune imprese propongono ad
un molteplice numero di clienti si opta, per impossibilità di effettuare trattative ad
personam, per lʼassunzione di cosiddetti contratti standard
- Nei contratti standard la proposta contrattuale non è soggetta a trattative e può
essere dal cliente semplicemente accettata o rifiutata
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• La parte che viola questo dovere incorre nella cosiddetta culpa in contrahendo o
responsabilità precontrattuale
• La responsabilità precontrattuale e i danni che ne derivano sono ben diversi dai danni
per inadempimento di un contratto concluso
- Nel caso di inadempimento viene leso lʼinteresse positivo allʼesecuzione della
prestazione e il risarcimento comprende sia lʼutile che la parte avrebbe tratto dalla
prestazione sia sia le perdite conseguenti dallʼinadempimento
- Nel caso di abusiva interruzione delle trattative viene leso lʼinteresse negativo,
ossia lʼinteresse a non iniziare altre trattative con terzi in forza dellʼaccordo raggiunto
con la parte
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• Un contratto si dice viziato nel caso in cui colui dal quale proviene la manifestazione di
volontà ha subito interferenze e perturbamenti riguardo il processo decisionale che
ha portato alla maturazione del consenso contrattuale
- Il contratto viziato è annullabile: può essere impugnato dalla parte che risulti lesa
dal vizio
• I vizi della volontà a cui lʼordinamento attribuisce importanza sono lʼerrore il dolo e la
violenza (ART 1427)
• Lʼerrore consiste in una falsa conoscenza della realtà e può essere di due tipi:
- Errore ostativo che cade sulla dichiarazione o sulla trasmissione della stessa
(volevo scrivere 100 e ho scritto 1000 per distrazione) e presuppone che la volontà
del dichiarante si sia correttamente formata e sia stata poi trasmessa o esternata
in modo errato
- Lʼerrore-vizio della volontà che si verifica quando il soggetto ha malamente
valutato le condizioni che lʼhanno portato alla stipulazione del contratto, così che la
volontà di porre in essere il negozio risulta viziata dallʼerrore in cui è caduto il
dichiarante
- Entrambi determinano lʼannullabilità del contratto (ART 1433)
• Il legislatore deve da un lato offrire rimedio alla parte la cui determinazione sia stata
viziata da errore e dallʼaltro assicurare la serietà delle dichiarazioni negoziali sulle quali il
destinatario ha riposto affidamento per regolare la propria condotta
• Il contratto viziato da errore è annullabile qualora lʼerrore sia (ART 1428) essenziale e
riconoscibile dallʼaltro contraente
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• Nel caso in cui lʼerrore sia da entrambe le parti è sufficiente lʼessenzialità dellʼerrore
per produrre effetti
• Il dolo si distingue in
- Dolo determinante: quando il dolo ha viziato la volontà stessa di porre in essere il
negozio che altrimenti non sarebbe venuto ad esistere
- Dolo incidente: quando il dolo mi ha indotto a porre in essere condizioni per me
meno favorevoli ma non ha influenzato sulla volontà di concludere il contratto che
già cʼera a prescindere (in questo caso il contratto non è annullabile ma la vittima ha
diritto ad un risarcimento)
- Dolo omissivo o reticenza: quando una parte tace su circostanze che avrebbero
potuto indurre la controparte a non stipulare il contratto (in questo caso lʼatto è
impugnabile se si verifichi nella condizione in cui la buona fede impone un dovere di
informazione
• La violenza psichica (vis compulsiva) consiste nella minaccia (che deve essere tale da
fare impressione su una persona media) di un male ingiusto rivolta ad una persona con
lo scopo di estorcerle il consenso alla stipulazione di un contratto
- In questo caso la condotta altrui interferisce illecitamente con il processo di
formazione della volontà
- In questo caso la volontà non manca totalmente in quanto non vi è stata
costrizione fisica materiale e pertanto il contratto è annullabile
• La violenza fisica (vis absoluta) si verifica quando manca del tutto la volontà di
mettere in atto il negozio e lʼatto fisico di manifestazione di volontà è il risultato di un
comportamento materiale di un terzo
- Nellʼipotesi della violenza fisica la volontà della parte è del tutto mancante e
pertanto il negozio concluso sotto violenza fisica è nullo
• In alcuni casi cessata la violenza la situazione potrebbe rivoltarsi a favore della parte
lesa lʼordinamento lascia alla vittima la la valutazione circa lʼopportunità di agire o
meno per lʼannullabilità del contratto posto in essere
• A differenza del dolo per avere rilevanza nei contratti la violenza può provenire anche
da un terzo e non necessariamente dalla controparte
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• La rappresentanza diretta si verifica quando una persona agisca per conto e in nome
di unʼaltra: deve dichiarare che non compie lʼatto per sè ma in nome dellʼinteressato
- Nella rappresentanza diretta gli effetti del negozio si trasferiscono immediatamente
alla sfera giuridica del rappresentato (è come se il negozio fosse compiuto
direttamente dal rappresentato)
• Se una persona agisce nellʼinteresse altrui ma non dichiara di agire in nome altrui si è
difronte alla rappresentanza indiretta
- Nella rappresentanza indiretta colui che effettua il negozio acquista i diritti e gli
obblighi da esso nascenti ed occorrerà un successivo atto per trasferire questi
diritti al rappresentato
- Ovviamente il secondo atto di trasferimento dal rappresentante al rappresentato
costituisce a carico di questi unʼobbligazione
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• Si possono verificare casi in cui lo svolgimento di attività negoziali per conto altrui non
sia preceduto dal conferimento di potere di rappresentanza da parte del rappresentato.
Dato che a nessuno è consentito incidere con la propria attività nella sfera giuridica
altrui senza previa autorizzazione il negozio prodotto risulta inefficace
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• Lʼoggetto del contratto può essere inteso in due sensi: o come le prestazioni volute
dalle parti o come lʼentità reale, ossia il bene oggetto dellʼoperazione economica
• Lʼoggetto del contratto deve presentare precisi requisiti (ART 1346) che sono:
- Possibilità
- Liceità
- Determinatezza o determinabilità
• Lʼoggetto deve essere lecito: la la prestazione non deve essere contraria alle norme
dellʼordinamento allʼordine pubblico o al buon costume, in tal caso il contratto non è
giuridicamente suscettibile di esecuzione
• Lʼelemento della causa è richiesto come fondamentale dal codice civile ma non è
precisamente definito
• Lʼordinamento giuridico non tutela lʼautonomia privata se essa è diretta a scopi contrari
alla legge allʼordine pubblico o al buon costume: lʼilliceità della causa produce la nullità
del negozio
- Il contratto contrario a norme imperative si dice illegale
- Il contratto contrario al buon costume si dice immorale
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• Ogni negozio deve avere la sua causa prchè ogni negozio deve corrispondere ad uno
scopo socialmente accettabile
- In alcuni negozi gli effetti si producono a prescindere dalla causa e sono detti
negozi astratti (cambiale)
• La causa può mancare in origine e si verifica un difetto genetico della causa (compro
una cosa da un terzo senza sapere di esserne già il proprietario)
- In questo caso la mancanza della causa rende nullo il negozio e posso chiedere la
restituzione della mia prestazione
• Lʼordinamento dà importanza al motivo solo quando sia illecito causando la nullità del
contratto. Perchè il contratto sia colpito da nullità occorre che:
- Lʼaccordo abbia per entrambe le parti lo stesso motivo
- Il motivo comune sia illecito
- Il motivo illecito comune deve essere stato esclusivo e determinante del
consenso
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• Le parti sono libere con un contrario atto di comune volontà di sciogliere o modificare
il contratto: il contratto può essere sciolto per mutuo consenso delle parti
• Differente dal recesso è la disdetta che consiste nel non rinnovamento di un contratto a
rinnovo automatico
• Per stabilire quali effetti un negozio può produrre occorrono oltre allʼinterpretazione altre
due operazioni: la qualificazione e lʼintegrazione
• Lʼintegrazione consiste nellʼaggiunta agli effetti propri del contratti degli effetti previsti
dalla legge per quella fattispecie
- La legge interviene nei contratti oltre che con funzione integrativa della volontà
privata anche con funzione imperativa che annulla ogni contraria pattuizione dei
privati
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• Lʼarticolo 1376 stabilisce che se il contratto ha per oggetto una cosa determinata la
proprietà passa immediatamente per il solo effetto del consenso manifestato nelle
forme di legge
- Non occorre altro perchè lʼeffetto reale si produca: non è necessaria nemmeno la
consegna nè il passaggio del possesso (che è una mera conseguenza) in quanto
queste costituiscono per lʼalienante oggetto di unʼobbligazione
- Il principio enunciato nellʼarticolo è quello del consenso traslativo che attribuisce al
consenso la forza di determinare il trasferimento o la costituzione di diritti reali
• Nel caso di cose determinate solo ne genere la proprietà si trasmette (ART 1378) con
lʼindividuazione delle cose destinate a costituire oggetto del trasferimento
- Solo dopo lʼindividuazione e la separazione delle cose da trasferire si possono
identificare inequivocabilmente le res oggetto del trasferimento
- Prima dellʼindividuazione sussiste soltanto unʼobbligazione dellʼalienante a
compiere quanto necessario per far acquistare la proprietà allʼacquirente
- Il contratto avente ad oggetto il trasferimento di cose determinate solo nel genere è
quindi un contratto ad effetti obbligatori
• Diverso è il caso di trasferimento di beni determinati nel genere in massa (tutte le matite
nel mio cassetto, tutte le pecore nel mio recinto): in questo caso la proprietà si trasmette
per mezzo del semplice consenso
• Se taluno aliena con successivi contratti a più persone un bene mobile non
registrato quella tra esse che ne ha acquistato in buona fede il possesso è preferita
alle altre anche se il suo titolo è di data posteriore
• Se il conflitto riguarda beni immobili o beni mobili registrati è preferito chi per primo
abbia trascritto il bene e non chi abbia il titolo più vecchio
• Se il conflitto riguarda diritti di godimento è preferito chi per primo ha goduto della
cosa
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• In alcuni casi le parti stabiliscono ex ante quanto il debitore dovrà pagare a titolo di
risarcimento in caso dovesse rendersi inadempiente
• La caparra invece consiste nella consegna da una parte allʼaltra di una somma di
denaro o cose fungibili ed è quindi un contratto reale (si perfeziona con la consegna)
• Generalmente gli effetti di un contratto sono limitati alle parti e non riguardano i terzi
• Diverso è il caso in cui prometto che un terzo assumerà un obbligo nei tuoi confronti
- In questo caso lʼobbligo grava su di me e non sul terzo: ho lʼobbligo di
convincere il terzo ad adempiere alla promessa da me fatta e in caso di fallimento
sono tenuto a conferire un indennizzo a colui al quale ho fatto la promessa
- Non va confuso con la rappresentanza in quanto in questo caso non agisco in nome
e per conto del terzo
• Per effetto della cessione il cedente è liberato dalle sue obbligazioni nei confronti del
ceduto che può pretenderle solo dal cessionario
- Il cedente non è responsabile per lʼinadempimento del cessionario e parimenti modo
non è responsabile qualora il ceduto non adempia agli obblighi verso il cessionario
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• Oltre agli elementi essenziali costitutivi del contratto ci sono i cosiddetti elementi
accidentali, i quali non sono indispensabili per la validità del negozio giuridico ma
strumenti a disposizione delle parti per orientare gli effetti del negozio in modo da
renderli più vicini ai loro specifici interessi
• Dalla condizione apposta dalle parti (condicio facti) si distingue quella imposta dalla
legge sullʼefficacia del negozio e sulla quale la volontà delle parti non può influire
(condicio iuris)
• A seconda che si tratti di negozi inter vivos o di negozi mortis causa una condizione
illecita provoca rispettivamente:
- Nullità del negozio (vitiatur sed vitiat)
- Nessun effetto e si considera come non apposta (vitiatur sed non vitiat)
• Nella pendenza una delle parti esercita il diritto mentre lʼaltra ha la speranza di poterlo
esercitare e ha unʼaspettativa (trasmissibile agli eredi) che le riconosce la facoltà di
compiere atti conservativi
- Lʼaltra parte ha lʼonere di comportarsi in buona fede
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• Il termine consiste in un avvenimento futuro e certo dal quale (termine iniziale) o fino al
quale (termine finale) debbono prodursi gli effetti del negozio
- Differisce dalla condizione per il carattere di certezza nel verificarsi dellʼavvenimento
• Il modo (modus = misura, limitazione) è una clausola accessoria che si appone ad una
liberalità (testamento, legato, donazione) allo scopo di limitarla imponendo un
determinato dovere di condotta o di astensione a carico del beneficiario della liberalità
• Il modo non può costituire un corrispettivo in quanto andrebbe contro lʼidea stessa di
atto liberale a titolo gratuito
• Il donante vuole beneficiare il donatario senza riceve nulla in cambio ma vuole altresì
perseguire un ulteriore scopo e per questo si serve del donatario
- Il beneficiario non è mai tenuto ad adempiere al modo oltre il valore della cosa che
forma oggetto del negozio stesso
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• Il negozio giuridico è invalido quando è affetto da vizi che gli impediscono di acquistare
valore giuridico
- Lʼinvalidità può assumere due aspetti: nullità e annullabilità
• Lʼarticolo 1418 elenca le le cause di nullità del contratto che possono raggrupparsi in
tre categorie descritte dai diversi tre commi:
- Atti specificatamente determinati come nulli dal codice (nullità testuale) in questo
caso è agevole determinare la nullità perchè è lʼordinamento stesso a descrivere le
fattispecie invalide in quanto disapprovate dallʼordinamento
- Mancanza o vizio di uno degli elementi essenziali del contratto (volontà delle
parti, oggetto, causa forma quando richiesta) e queste nullità vengono dette strutturali
in quanto affettano intrinsecamente lʼatto nella sua struttura
- Atto contrario a norme imperative, quandʼanche la nullità dellʼatto non sia
espressamente disciplinata nel codice da una specifica norma (si parla di nullità
virtuale proprio perchè non cʼè una norma concreta che sancisce la nullità)
• Il vizio che determina la nullità può investire lʼintero negozio (nullità totale) ovvero
solo una più sue clausole (nullità parziale): in questʼultimo caso il contratto è
totalmente nullo se risulta che le parti non avrebbero parimenti concluso il contratto se
quella clausola non ci fosse mai stata cioè se la parte invalida risulta essenziale
• Se invece la parte invalida non è essenziale per il contratto (e per lo scopo che deve
perseguire) lʼinvalidità della singola clausola non invalida lʼintero atto non colpito da
nullità
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• Un negozio annullabile produce tutti gli effetti a cui era diretto ma questi effetti
vengono meno se viene accolta lʼazione di annullamento
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• La rescissione del contratto può chiedersi per anomalie genetiche (coeve alla
conclusione del contratto) se è stato concluso in stato di pericolo o per lesione
• Lʼazione di rescissione si può esperire anche nei casi in cui vi sia (in contratti
sinallagmatici) una sproporzione abnorme tra le due prestazioni. Si richiedono:
- Un primo elemento oggettivo, la lesione ossia una sproporzione tale tra una
prestazione e lʼaltra che una abbia un valore di più del doppio dellʼaltra
- Un secondo elemento oggettivo, lo stato di bisogno della parte danneggiata.
Bisogno tale da influire sulla scelta della parte lesa di accettare un contratto a
condizioni inique
- Un elemento soggettivo, lʼapprofittamento dello stato di bisogno della parte
danneggiata
• Nulla vieta che possa essere proposta in un primo momento unʼazione di inadempimento
e successivamente unʼazione di risoluzione
- Viceversa non è consentito chiedere lʼazione di risoluzione e successivamente
chiedere nuovamente lʼesecuzione della prestazione, questo perchè la parte che
chiede la risoluzione afferma implicitamente di non avere più interesse
nellʼosservanza del contratto
- Dalla data di domanda di risoluzione lʼinadempiente non può più rimediare alla
prestazione non eseguita, vale a dire che lʼatro contraente può rifiutare eventuali
prestazioni tardive
• Sia nel caso in cui il creditore agisca per ottenere lʼadempimento sia la risoluzione è
comunque tenuto a provare esclusivamente la fonte del proprio diritto (il contratto)
mentre spetta al debitore lʼonere di provare il fatto estintivo della pretesa de creditore
(di aver adempiuto)
- La risoluzione ha efficacia retroattiva
• La risoluzione oltre che per effetto di una sentenza del giudice può intervenire anche
di diritto in tre casi espressamente indicati dalla legge:
- Clausola risolutiva espressa (ART 1456), clausola con la quale le parti prevedono
espressamente che il contratto dovrà considerarsi automaticamente risolto qualora
una determinata obbligazione non venga adempiuta
• Quando in un contratto figura una clausola risolutiva la risoluzione non consegue
immediatamente allʼinadempienza ma si verifica solo quando la parte non
inadempiente comunichi allʼaltra che intende avvalersi del diritto conferitole dalla
clausola, risolvendo il contratto
- Diffida ad adempiere (ART 1454), una dichiarazione scritta con la quale il creditore
intima alla parte inadempiente di di eseguire la prestazione entro un termine congruo,
scaduto il quale il contratto si intenderà risolto ipso iure (di diritto)
- Termine essenziale (ART 1457), il termine per lʼadempimento si dice essenziale
quando la prestazione diventa inutile o non produce alcun effetto se lʼesecuzione
avviene dopo il termine stabilito, la prestazione fornita in un tempo diverso è priva di
utilità per il creditore
• Lʼessenzialità si dice oggettiva quando deriva dalla natura stessa della
prestazione e può essere utile al creditore solo se viene eseguita nei tempi e nei
modi pattuiti
• Si dice soggettiva quando da pattuizioni contrattuali risulti escluso lʼinteresse del
creditore allʼesecuzione della prestazione oltre il termine indicato
• Lʼesecuzione oltre il termine (o la non esecuzione entro il termine) determinano la
risoluzione ipso iure
• Nel caso di inadempimento di una delle parti la parte non inadempiente che non abbia
ancora eseguito la sua prestazione può legittimamente rifiutare di eseguirla qualora
lʼaltra parte non abbia ancora eseguito la propria
- Questa forma di autotutela è ammessa soltanto in via eccezionale
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• Una delle parti può assicurarsi con la clausola solve et repete (ART 1462) che la
controparte non ponga eccezioni al fine di evitare o ritardare la prestazione dovuta
- Essa non ha effetto per eccezioni di nullità, annullabilità o rescissione del contratto
• Si ha diritto alla risoluzione del contratto per eccessiva onerosità (ART 1467) quando
concorrono le seguenti condizioni
- Che si tratti di contratti per i quali è previsto il decorso di un intervallo di tempo
tra la stipulazione dellʼaccordo e la sua esecuzione
- Che si verifichi unʼeccessiva onerosità sopravvenuta della prestazione di una delle
parti e che questa onerosità sia sopravvenuta successivamente alla conclusione
del contratto e che riguardi uno scambio non ancora realizzato
- Che lʼeccessiva onerosità dipenda da avvenimenti straordinari
• La presupposizione è una figura contrattuale che opera quando le parti nel concludere
il negozio fanno riferimento ad una circostanza esterna (presente o futura) che senza
essere esplicitamente menzionata ne costituisce il presupposto oggettivo
- Prendo in locazione un balcone che si affaccia su una strada da dove passerà il giro
dʼitalia (il contratto trova il suo evidente presupposto nel fatto della manifestazione,
anche se non è espressamente citato allʼinterno del contratto)
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• La simulazione è relativa qualora le parti concordino nei loro accordi interni che
assuma rilevanza un diverso negozio che si dice dissimulato in quanto celato dal
negozio simulato
- In questo caso le parti non vogliono lasciare inalterata la loro situazione giuridica,
ma intendono modificarla sebbene non secondo quanto risulta dal contratto
apparente
- La simulazione relativa può anche rivestire lʼoggetto del contratto
- ESEMPIO: Pippo con contratto simulato vende a Franco una macchina per 1000
eeuro in realtà Franco non paga nulla a Pippo e si è avuta una cessione a titolo
gratuito che è il contratto dissimulato
- Quando la simulazione relativa riguarda i soggetti dellʼatto si parla di interposizione
fittizzia di persona
- ESEMPIO: Cristal il cigno stipula un contratto simulato con Phenix la fenice (il
prestanome) ma in realtà entrambi sono dʼaccordo con Pegasus il fulmine che in
realtà gli effetti dellʼatto si verificheranno nei confronti di quest ultimo
• Gli effetti della simulazione sono diversi a seconda che si consideri la situazione tra le
parti o rispetto ai terzi
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• Casi di conflitto tra creditori del simulato alienante e creditori del simulato acquirente
• MEGAESEMPIO
• Goku vende con atto simulato a Vegeta un appartamento. I creditori Goku hanno
interesse a far valere la simulazione perchè ne vengono ad essere pregiudicati in quanto
non possono agire sui beni che sono apparentemente usciti dal patrimonio di Goku. I
creditori di Vegeta hanno un interesse contrario: hanno tutto da guadagnare dallʼingresso
di nuovi beni nel patrimonio di Vegeta che loro potranno aggredire
- In questo caso i creditori del simulato alienante (Goku) possono far prevalere la
realtà sulla simulazione ed agire sui beni che solo apparentemente sono usciti dal
suo patrimonio
- Parimenti la simulazione non è opponibile ai creditori del simulato acquirente
(Vegeta) che abbiano già compiuto in buona fede atti di esecuzione sui beni
oggetto dellʼacquisto simulato
- La simulazione è opponibile nei confronti dei creditori chirografari (che è una
parola difficile per dire “normali” cioè senza privilegi) che non abbiano ancora
avviato un procedimento esecutivo sui beni simulatamente acquistati dal loro
debitore
- Nel conflitto tra creditori chirografari da entrambe le parti, la legge preferisce i
creditori chirografari di Goku (finto alienante) se i loro crediti sono anteriori alla
vendita simulata, preferisce i creditori di Vegeta (falso acquirente) se i creditori di
Goku hanno acquistato il loro credito posteriormente alla vendita simulata
facendo affidamento su beni che non figuravano nel patrimonio del falso alienante
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Responsabilità Extracontrattuale e
Risarcimento del Danno
• Il creditore può subire un danno in conseguenza dellʼinadempimento del debitore e
quindi in violazione al rapporto obbligatorio
• Nei casi in cui un soggetto venga a subire un danno in conseguenza della condotta
tenuta da un altro consociato a prescindere dallʼesistenza di un precedente rapporto
obbligatorio si parla di responsabilità extracontrattuale (aquiliana)
• Lʼarticolo 2043 stabilisce che qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un
danno ingiusto obbliga colui il quale ha commesso il fatto a risarcire il danno
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• Perchè un danno possa qualificarsi come ingiusto è necessario che lo stesso sia
cagionato non iure, cioè non nellʼesercizio di un diritto
- Allo stesso modo non può ritenersi ingiusto il danno arrecato nellʼadempimento di
un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica
amministrazione
• Lʼarticolo 2044 esclude lʼingiustizia del danno arrecato per legittima difesa, perchè
questa operi occorre che
- Vi sia una illegittima aggressione alla persona od anche al suo patrimonio (rapina)
- Il pericolo che ne deriva sia attuale (non sarebbe sufficiente un pericolo già esaurito
o un pericolo futuro)
- Il pericolo sia inevitabile (non sarebbe sufficiente un pericolo che si possa sventare
senza il ricorso alla forza)
- Lʼoffesa sia volta soltanto a neutralizzare lʼaggressione (non sarebbe scriminato chi
dovesse sparare ad un ladro ormai in fuga)
- Vi sia proporzione tra difesa ed offesa (non sarebbe scriminato chi spara ad un
bambino che ruba le caramelle dal suo negozio)
• Lʼarticolo 2045 contempla i casi di danno arrecato in stato di necessità, perchè questo
si verifichi occorre che:
- Vi sia pericolo alla salute alla vita o allʼintegrità fisica (non basta il pericolo di danno
al patrimonio)
- Il pericolo sia serio (vi sia unʼelevata probabilità dellʼevento dannoso che si teme)
- Il pericolo sia attuale (il rischio del danno sia imminente)
- Il pericolo sia inevitabile se non con la causazione di un danno a terzi
- Il pericolo sia involontario e non causato dal danneggiante
- Vi sia proporzione tra fatto dannoso e pericolo
• In caso di stato di pericolo il danno viene arrecato ad un terzo innocente che ha diritto a
percepire unʼindennità dal danneggiante, il quale a sua volta può chiedere il
risarcimento del danno a chi ha provocato il pericolo iniziale
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• Il fatto oggetto di risarcimento deve essere imputabile: lʼarticolo 2046 dispone che non
risponde delle conseguenze del fatto dannoso chi non aveva la capacità di intendere o
volere nel momento in cui lo ha commesso
- Non è necessaria la capacità di agire (richiesta solo per il compimento di negozi): è
richiesto un grado di maturità inferiore per rendersi conto che si sta compiendo un
atto illecito, questo grado di maturità va esaminato in base al caso e al soggetto
- La sussistenza di unʼincapacità di intendere o volere al momento della commissione
del fatto non vale ad escludere lʼimputabilità del danneggiante se lʼincapacità
stessa è stata determinata da fatto doloso o colposo del danneggiante medesimo
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• Il danno si distingue in
- Danno patrimoniale (lesione di interesse economici del danneggiato e del
patrimonio)
- Danno non patrimoniale (lesione di interessi della persona non connotati da
rilevanza economica)
• Il danno non patrimoniale consiste in ogni pregiudizio recato direttamente alla persona
senza colpire nè direttamente nè indirettamente il patrimonio o la capacità produttiva
della persona.
- I danni non patrimoniali sono risarcibili solo nei casi espressamente determinati
dalla legge
• Il risarcimento del danno extracontrattuale si prescrive in cinque anni dal giorno in cui
si è verificato il fatto
- Se il danno è da circolazione di veicoli si prescrive in due
• Tutti i beni possono essere espropriati dal creditore: lʼarticolo 2740 stabilisce che il
debitore risponde dellʼadempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e
futuri
- Tutto il patrimonio del debitore costituisce la sua garanzia generica patrimoniale
con lʼavvertenza che però se il bene esce al di fuori del patrimonio del debitore il
creditore non può più aggredirlo
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• Se vi sono più creditori, tutti hanno uguale diritto a soddisfarsi con il ricavato della
vendita dei beni del debitore
- La legge assicura tuttavia ad alcuni creditori il soddisfacimento a preferenza
rispetto agli altri, riconoscendo lo una causa legittima di prelazione
• Il pegno è un diritto reale su beni mobili (non registrati) del debitore o di un terzo che il
creditore acquista mediante un accordo con il proprietario, a garanzia del proprio credito
• Il pegno per la sua caratteristica di attribuire una prelazione deve essere opponibile a
terzi, perchè questo sia possibile e per acquistare lo ius prelationis è necessario che:
- Il contratto costitutivo del pegno risulti da atto scritto
- La relativa scrittura abbia data certa
- Che nella scrittura figurino sia il bene costituito a pegno sia lʼentità del credito
- Infine occorre lo spossessamento: la cosa oggetto del pegno deve essere
consegnata al creditore
• Oggetto dellʼipoteca possono essere gli immobili, i mobili registrati e le rendite dello
stato oltre ad alcuni diritti reali di godimento (usufrutto e superficie)
• Nei casi disciplinati dallʼarticolo 2817 stabilisce il diritto allʼipoteca legale (senza il
concorso della volontà del debitore)
- Allʼalienante sopra gli immobili alienati come garanzia allʼadempimento degli obblighi
che derivano dallʼalienazione (pagamento del prezzo)
- Ai coeredi, soci e condividenti sopra gli immobili a ciascuno rispettivamente
assegnati a garanzia del pagamento dei conguagli (somme dovute da chi nella
divisione ha ricevuto un bene di valore maggiore alla quota spettatagli)
- Allo stato sopra i beni dellʼimputato e della persona civilmente responsabile
• Per evitare che il patrimonio del debitore possa subire diminuzioni che incidano sulla
garanzia anzidetta la legge riconosce al creditore rimedi volti ad assicurare la
conservazione di tale garanzia
- Lʼazione surrogatoria
- Lʼazione revocatoria
- Il sequestro conservativo
• Nellʼipotesi in cui il debitore trascurando di compiere atti necessari per far valere i propri
diritti (omette di riscuotere un credito) determini con la sua inerzia non soltanto un
generico pregiudizio a carico del suo patrimonio ma renda più rischiosa o meno
agevole o più onerosa la realizzazione coattiva dei diritti dei creditori (ART 2900)
- La legge consente ai creditori di surrogarsi (azione surrogatoria) al debitore
inattivo per esercitare al suo posto (ma sempre a vantaggio del debitore) i diritti e le
azioni che gli spettano
- Perchè il creditore possa agire in surrogatoria non basta lʼinerzia del debitore ma
occorre che da questʼinerzia derivi un pregiudizio per le ragioni del creditore
- La legittimazione concessa al creditore non può esercitarsi a vantaggio del
singolo che agisce in surrogatoria: gli effetti dellʼatto compiuto vanno a vantaggio del
patrimonio del debitore e quindi di tutti i creditori
- Il creditore potrà porre in essere a favore del debitore gli atti che avrebbe potuto
compiere questʼultimo senza che si possa opporgli che non è lui (il creditore) il
titolare del diritto
- I diritti o le azioni per quali è ammessa la surroga devono avere contenuto
patrimoniale
- Legittimato ad esperire lʼazione surrogatoria è il creditore anche in pendenza del
debito in maniera conservativa e precauzionale
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• Il debitore può peggiorare la situazione dei suoi crediti oltre che con lʼinerzia ponendo in
essere atti che rendano più difficile il soddisfacimento dei diritti di questi ultimi
- Non si può impedire al debitore di compiere atti che modificano la consistenza del
suo patrimonio se rientrano nella sua normale attività
- Nei casi in cui il debitore dovesse compiere atti che modificano la consistenza del
suo patrimonio dal punto di vista quantitativo (dona un appartamento alla figlia,
vende un terreno ad un prezzo inferiore a quello di mercato) o dal punto di vista
qualitativo (vende un immobile a fronte di un giusti corrispettivo) fino a rendere
incerta o difficoltosa la realizzazione coattiva del diritto del creditore a questʼultimo
è concesso il rimedio allʼazione revocatoria
- Legittimato a porre lʼazione revocatoria è il creditore quandʼanche il suo credito non
sia liquido ed esigibile
• Lʼazione revocatoria se accolta non elimina lʼatto impugnato benchè questo venga
dichiarato revocato: consente al creditore che abbia agito di promuovere nei confronti
dei terzi acquirenti quelle stesse azioni conservative o esecutive sui beni oggetto
dellʼatto impugnato che avrebbe potuto esperire se il bene non fosse mai uscito dal
patrimonio del debitore
- Lʼazione revocatoria non ha effetto restitutorio: il bene rimane nel patrimonio
dellʼacquirente ma nei confronti del creditore (e solo nei suoi confronti) lʼatto è
inefficace ed egli potrà comportarsi come se non fosse mai esistito
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Diritto di Famiglia
• Il codice non dà una definizione di famiglia, la Costituzione afferma che (ART 29) la
Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio
• Il matrimonio è lʼatto che ha per effetto la Costituzione dello stato coniugale e per causa
la comunione di vita materiale e spirituale tra i coniugi
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• Ciascuno dei coniugi può impugnare il matrimonio per simulazione solo quando gli
sposi abbiano convenuto di non adempiere agli obblighi e di non esercitare i diritti da
esso discendenti
- Lʼazione non può essere più proposta decorso un anno dalla celebrazione ovvero
quando i contraenti abbiano convissuto come coniugi successivamente alla
celebrazione stessa
• La legge disciplina i rapporti personali e patrimoniali tra i coniugi fissando per essi
una serie di diritti e doveri reciproci
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• I coniugi possono convenire che ciascuno di essi conservi la titolarità esclusiva dei
beni acquistati durante il matrimonio e optare per il regime di separazione dei beni
- In tal caso ogni coniuge ha il godimento e lʼamministrazione di ciascun bene di
cui è titolare
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Filiazione e Adozione
• In base al rapporto di potestà genitoriale che spetta ad entrambi i genitori si instaura
il rapporto di filiazione che intercorre tra i genitori e le persone da loro procreate
- La procreazione può avvenire in circostanze giuridiche diverse dando origine a
diversi tipi di filiazione previsti dallʼordinamento
• Per filiazione si intende il rapporto tra il genitore e le persone da lui procreate, può
essere legittima o naturale
• La filiazione è provata:
- Dallʼatto di nascita iscritto nei registri dello stato civile
- Dal possesso continuativo dello status di figlio legittimo che scaturisce dalla
dimostrazione del
• Nomen (lʼaver sempre portato il cognome del padre)
• Tractatus (essere sempre stato trattato e ritenuto da costui come figlio)
• Fama (essere sempre stato considerato nei rapporti sociali e familiari come figlio)
• Il figlio con lo status di legittimo acquista diritti e doveri nei confronti dei genitori
- Diritto di essere educato istruito e mantenuto
- Diritto di successione
- Diritto agli alimenti
- Dovere di obbedienza ai genitori
- Assoggettamento alla potestà parentale
- Instaurazione di rapporti di parentela con i parenti dei propri genitori
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• Figli naturali sono quelli nati da genitori non sposati tra loro
- È figlio naturale riconoscibile quello nato da persone che o non sono sposate o
erano già unite in matrimonio con terzi allʼepoca del concepimento
- È figlio naturale non riconoscibile (incestuoso) quello nato da persone legate da
un vincolo di parentela o di affinità anche naturale
- Il rapporto di filiazione naturale può risultare da un accertamento volontario
(riconoscimento) o da dichiarazione giudiziale
- Il riconoscimento consiste nella dichiarazione fatta da uno o da entrambi che una
data persona è il proprio figlio naturale e può essere effettuato
• Nellʼatto di nascita
• Con apposita dichiarazione posteriore alla nascita che quella persona è proprio
figlio naturale
• In un atto pubblico
• In un testamento
- Il riconoscimento può essere effettuato dal padre o dalla madre (congiuntamente o
separatamente) anche se uniti allʼepoca del concepimento con altra persona e lʼetà
minima del riconoscente è 16 anni
• Necessita dellʼassenso del figlio che abbia compito il 16esimo anno
• Per figli di età inferiore a 16 è richiesto il consenso dellʼaltro genitore
• La legittimazione del figlio naturale è lʼazione con il quale questi acquista lo status di
figlio legittimo e può avvenire per susseguente matrimonio o per provvedimento del
giudice
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• Oltre alla filiazione naturale e legittima è prevista la filiazione adottiva che la legge
equipara alla legittima
- Scopo dellʼadozione è assicurare una famiglia ai minori che si trovino in condizone
di abbandono morale e materiale
- Lʼadozione è disciplinata dalla L. 184/1983 che sancendo il diritto del minore ad una
famiglia stabilisce i requisiti soggettivi di adottanti e adottandi
• Sono adottabili i minori fino a 18 anni di età privi di assistenza da parte di genitori e
parenti
• La legge 184 prevede dei requisiti per gli adottanti e gli adottandi
- Gli adottanti devono essere uniti in matrimonio da almeno tre anni e non essere
separati nemmeno di fatto
- I coniugi adottanti devono avere almeno 18 anni in più dellʼadottando ma di non
superare di oltre 45 anni la stessa (i limiti di età possono essere derogati
nellʼinteresse del minore)
- Il minore deve essere dichiarato in stato di adottabilità dal tribunale dei minori
- I coniugi devono essere idonei ad educare ed istruire la prole
- Il minore ultraquattordicenne deve presentare personalmente il consenso
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• Lʼaffidamento temporaneo è una pratica alla quale si fa ricorso quando il minore sia
temporaneamente privo di ambiente familiare idoneo
- La situazione che legittima lʼaffidamento deve essere temporanea e non duratura
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Gli alimenti
• Lʼappartenenza alla famiglia fa nascere per i suoi componenti diritti ed obblighi oltre
che in materia successoria anche in ordine agli alimenti
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• Lʼeredità si devolve allo stato qualora nessun altro soggetto sia chiamato o abbia
accettato lʼeredità
• La sorte dei propri beni è lasciata al de cuius che può disporne liberamente mediante
testamento
- Qualora al testatore sopravvivano stretti congiunti il legislatore limita la libertà del
testatore in quanto riserva a favore di costoro una quota di patrimonio del defunto
(legittima o quota indisponibile)
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• Il testamento è lʼatto con il quale taluno dispone per il tempo in cui avrà cessato di
vivere di tutte le proprie sostanze o di parte di esse
- Può essere olografo cioè redatto datato e sottoscritto dal testatore e deve rispettare i
requisiti di
• Autografia (deve essere interamente scritto a mano dal testatore)
• Data (nel caso di concorso di più date prevale quella più recente)
• Sottoscrizione (ha la funzione di individuare il testatore e attestare che la volontà
manifestata è definitiva)
- Può essere pubblico ossia contenuto in un documento redatto con le richieste
formalità da un notaio e necessita dei requisiti di
• Presenza di almeno due testimoni
• Dichiarazione di volontà orale al notaio alla presenza dei testimoni
• Redazione per iscritto della volontà testamentaria
• Lettura dellʼatto del testatore ad opera del notaio
• Data comprensiva dellʼora
• Menzione dellʼosservanza delle formalità enunciate
- Può essere segreto o misto ossia nella consegna solenne di una scheda contenente
le disposizioni testamentarie al notaio che le riceve e le conserva tra i suoi atti
• La scheda deve essere sottoscritta dal testatore ma non necessita di essere
autografa
• Lʼatto di ricevimento da parte del notaio è sottoscritto dal notaio stesso dal
testatore e dai testimoni
- Il testamento è nullo
• Per difetto di forma
• In caso di testamento reciproco
• Per violenza fisica o per errore ostativo
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