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Perché si studia il diritto?

- Garantire ordine giuridico


- Tutelare le categorie più deboli. Il diritto dà più forza e poteri, ciò
consente di riequilibrare i rapporti ( es. datore di lavoro e dipendenti,
proprietario e inquilino).

IL DIRITTO NASCE DALL’ESIGENZA DI STABILIRE DELLE REGOLE TESE A GARANTIRE UNA


CIVILE CONVIVENZA TRA LE PERSONE.
IL DIRITTO È LA DISCIPLINA CHE STUDIA LE REGOLE GIURIDICHE.

Esistono diverse categorie di regole:


- buona educazione;
- regole morali che ciascuno attribuisce a sé stesso, dipendono dalla nostra
sensibilità, sono soggettivi (es. obbligo morale);
- regole religiose;
- regole deontologiche, hanno a che fare con la professione svolta.

REGOLE GIURIDICHE
Mirano ad instaurare l’ordine giuridico per garantire una pacifica e regolata
convivenza tra cittadini, stabilendo quali comportamenti sono consentiti e quali
vietati, allo scopo di tutelare gli interessi dei singoli e della collettività.

Spesso le regole giuridiche per raggiungere degli obiettivi, fissano dei divieti.

Esempi:
Divieto di rubare.
Obbligo di pagare le tasse.
Non fumare o ballare a scuola.
Non andare contromano in automobile.
Dai ragazzi gli obblighi e i divieti vengono percepiti come un qualcosa che priva
la libertà. In realtà i divieti non nascono per ridurre la libertà, ma in realtà
tutto ha una sua ratio (ragione, motivazione logica), ogni divieto serve per
garantire un altro diritto di rango superiore, ogni divieto è funzionale al
mantenimento e alla tutela di un altro diritto. Il divieto si giustifica in quanto
è in grado di tutelarne un altro, altrimenti è dittatura.
Non si può fumare in ambienti chiusi perché si vuol garantire il diritto alla
salute.
Si deve portare la mascherina sempre per garantire il diritto alla salute.

Tipi di norme
Le norme giuridiche possono essere: generali, astratte, relative, bilaterali,
positive e coercitive
Le norme sono generali inquanto riguardano tutti i cittadini, sia italiani che
persone straniere che sono temporaneamente o permanentemente stanziate sul suolo
italiano.
Le norme sono astratte inquanto si riferiscono in generale a casi ipotetici e o
futuri.
Le norme sono relative inquanto cambiano sia nel tempo che nello spazio.
Le norme relative cambiano nello spazio e nel tempo inquanto la cultura e lo stato
sociale cambia sia da uno stato all’altro, sia nel tempo.
Le norme sono bilaterali inquanto per rendere effettivo ogni diritto deve esserci
anche un obbligo.
Le norme sono positive inquanto previste, stabilite e riconosciute dallo stato.
Il diritto positivo è formato da regole che sono quelle in vigore in un certo
momento.
Il diritto naturale invece è formato da regole che derivano dalla natura dell’uomo.
Dove c’è una dittatura, il diritto naturale può venire ostacolato o annullato.
Le norme sono coercitive inquanto sono obbligatorie.
La classificazione delle norme giuridiche
Le norme giuridiche possono essere derogabili o inderogabili (o non derogabili).
Derogabile significa fare un’eccezione.
Le norme sono derogabili inquanto i soggetti coinvolti nella norma possono
modificarla.
Le norme sono inderogabili (imperative) inquanto non possono mai essere modificate
e non prevedono eccezioni.

Le norme sono formate da due parti: il precetto e la sanzione.


Il precetto è la regola di comportamento che bisogna seguire.
La sanzione spiega le conseguenze in caso di non rispetto del precetto.
Quindi la sanzione è la conseguenza negativa che si applica nel momento in cui il
precetto non viene rispettato.
La sanzione penale si applica quando viene commesso un crimine penale e consiste
nella limitazione dell’imputato.
La sanzione sociale si applica in casi di inflazioni sociali e richiedono il
risarcimento dei danni con interessi.
Le sanzioni pecuniarie si applicano pagando un’ammenda.
Le sanzioni amministrative invece si applicano su attestati che una persona ha
acquisito. Come la patente, la licenza di un’attività commerciale etc.

L’erario è la tassa dello stato

La sanzione ha due funzioni: la funzione persuasiva e quella dissuasiva.


La funzione dissuasiva fa da deterrente per impedire a colui che ha commesso il
reato di non farlo ulteriormente.
La funzione persuasiva, invece, consiste nel ripagare in qualche modo a quel che si
è fatto

Lezione del 28 settembre: L’ordinamento giuridico


L’ordinamento giuridico è il complesso delle norme giuridiche che si applicano in
un uno Stato in un dato momento ( diritto oggettivo) (quindi tutte le norme in
vigore in un certo Stato fanno parte dell’ordinamento giuridico.)
L’efficacia nel tempo delle norme giuridiche:
Le norme giuridiche hanno una durata limitata (hanno un inizio e una fine), per
questo si dice che hanno un proprio ciclo vitale scandito dalle seguenti fasi:
1) Approvazione
2) Promulgazione
3) Pubblicazione nella gazzetta ufficiale
4) Vacatio legis
5) Entrata in vigore e applicazione
6) Abrogazione (la norma viene tolta dall’ordinamento giuridico)
1)L’approvazione è l’insieme delle procedure con cui il parlamento approva una
legge. Le leggi non vengono emanate solo dal parlamento, ma anche dal governo,
dalle regioni, dall’Unione Europea.
2)La promulgazione è l’atto con cui il Capo dello Stato (Sergio Mattarella)
controlla che la norma:
a.Sia conforme alla Costituzione: Il Capo dello Stato può, quindi, promulgare la
legge senza entrare nel merito e solo se la legge non viola palesemente la
Costituzione ( ad esempio la legge non deve ridurre i diritti inviolabili )
b.Abbia copertura finanziaria.
La nostra è una Repubblica Parlamentare, pertanto, le decisioni più importanti le
prende il Parlamento e non il Presidente della Repubblica. Il Presidente può non
promulgare una legge solo una volta, ma se il Parlamento approva di nuovo la stessa
legge, il Presidente della Repubblica deve per forza promulgarla (= quindi il
Presidente può inviarla al parlamento per un riesame una sola volta).
3)La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale serve per far conoscere a tutti i
cittadini l’esistenza di una legge. Oggi si trova in formato digitale. Dal momento
in cui la legge viene pubblicata sulla gazzetta, si presume che tutti i cittadini
la conoscono. Sussiste, quindi, un obbligo da parte dei cittadini di informarsi
sulle norme da rispettare per l’attività che si vuole compiere.
4)Il periodo della vacatio legis è un intervallo di tempo, che di solito è di 15
giorni, che va dalla pubblicazione della legge sulla G.U. alla sua entrata in
vigore. Durante questi 15 giorni pertanto la legge è perfetta ma inefficace, nel
senso che non deve essere applicata.
Lezione del primo ottobre: L’entrata in vigore della legge e l’abrogazione
5.Entrata in vigore della legge
In questa fase si applicano due principi importanti:
a. Ignorantia legis non excusat( =la legge non ammette l’ignoranza, ossia una
norma, una volta pubblicata sulla gazzetta ufficiale, si presume che tutti i
cittadini la conoscano. Pertanto, nessuno può dire di non conoscere la legge . Ad
esempio, nessuno può andare in macchina senza indossare la cintura, sostenendo di
non conoscere la legge)
b. principio di irretroattività delle norme giuridiche ( salvo per le norme
penali più favorevole al reo). Si parla di norma retroattiva, quando la norma ha
efficacia anche nel passato. Si parla di norma irretroattiva quando la norma non
può agire sul passato. Le norme sono normalmente irretroattive, quindi si
applicano solo per i casi futuri. Per quanto riguarda le norme penali, se la nuova
norma è più favorevole al reo (colui che ha commesso il reato), la norma può
applicarsi anche ai casi passati ( quindi la norma ha efficacia retroattiva).

6.Abrogazione: eliminazione di una norma giuridica dall’ordinamento giuridico (è,


quindi, il momento in cui la legge cessa di avere efficacia perché, ad esempio, la
norma non è più utile oppure è incostituzionale, ecc;)
L’abrogazione può avvenire in tre modi:
1. espressa: si ha quando una norma dice in maniera esplicita che un’altra norma
viene abrogata( l’abrogazione si fa con un’altra legge)
2. tacita : si ha quando interviene una nuova legge che dice cose incompatibile con
la legge precedente . La norma precedente viene tacitamente abrogata.
3.tramite referendum abrogativo: il referendum abrogativo è una consultazione
popolare con cui si chiede ai cittadini di abrogare una legge esistente. Affinché
un referendum sia valido deve raggiungere un quorum ( = sorta di percentuale) del
50% + 1 dei cittadini( la metà + 1 degli aventi diritto al voto).
4. attraverso una sentenza della Corte Costituzionale:
Le fonti del diritto
Da dove nascono le norme giuridiche?
Le fonti del diritto sono tutti quegli atti e quei fatti che producono una norma
giuridica.
Ci sono due tipi di fonti:
le fonti di produzione che appunto producono norme giuridiche
e le fonti di cognizione che sono tutte quelle fonti legali che ci consentono di
conoscere una norma giuridica. Prima fra tutte la gazzetta ufficiale. Poi c’è anche
la gazzetta ufficiale europea e il bollettino regionale.
Noi ci occuperemo delle fonti di produzione.

Ci sono due tipi di fonti di produzione a seconda del soggetto che le emana:
Le fonti esterne, esterne rispetto al concetto (ai confini) di stato (Europa).
E quelle interne, che vengono fatte internamente allo stato.

Ci sono due tipi di fonti esterne:


regolamenti comunitari
direttive comunitarie
Le fonti interne invece sono:
la costituzione
le leggi costituzionali
le leggi formali
le leggi sostanziali
le leggi regionali
i regolamenti
gli usi e consuetudini

Le norme giuridiche sono poste su piani diversi tramite una gerarchia.


La gerarchia delle norme stabilisce che una fonte di grado inferiore non può
modificare una legge di grado superiore. Le norme esterne invece prevalgono su
quelle interne tranne per la costituzione.
Il principio di gerarchia delle fonti dice che una fonte di grado inferiore non può
mai andare in conflitto con una fonte di grado superiore. Se comunque ci dovesse
essere un conflitto, prevarrà sempre la fonte di grado superiore.

Le fonti esterne del diritto


L’unità europea è nata dopo la seconda guerra mondiale ed è attualmente composta da
27 stati. L’unione consente la libera circolazione di persone, beni e capitali tra
gli stati membro. L’unione europea emana: i regolamenti comunitari, che vengono
applicati in tutti gli stati membro senza necessitare di conferma, sono diretti a
cittadini, imprese… e le direttive comunitarie che sono solo scopi da raggiungere
per gli stati membro diretti ai parlamenti. Il 75% delle nostre norme derivano
dall’unione europea.
La costituzione è la legge fondamentale di uno stato. Italia (1° gennaio 1948) non
può essere contraddetta da altre leggi. Nascita dell’Italia 17 marzo 1861. Prima
della costituzione c’era lo statuto Albertino (Carlo Alberto di Savoia 1848)
flessibile che è stato fatto proprio dall’Italia. Ha causato il Fascismo. La
costituzione è stata creata nel 1947, approvata il 22 dicembre, promulgata il 27
dicembre ed entrò in vigore il 1° gennaio. E’ formata da 139 articoli di cui 5
abrogati, divisa in sezioni: principi fondamentali (1 – 12), diritti e doveri dei
cittadini (13 – 54) ordinamento della repubblica (55 – 139) e 18 disposizioni
relative al passaggio dal vecchio al nuovo regime. La nostra costituzione è
scritta, rigida (difficile da modificare), lunga, votata (votata da un’assemblea
eletta dai cittadini), democratica, pacifista, laica (offre libertà di culto),
pluralista (tutela la diversità) e solidarista (è solidale). Le leggi
costituzionali consentono di integrare e o modificare la costituzione. Il
procedimento aggravato (art 138) è molto complesso. Richiede 4 approvazioni da
entrambe le camere con lo stesso testo. Le leggi ordinarie, create dal parlamento,
hanno tre funzioni. Funzione legislativa (create dal parlamento), esecutiva (il
governo amministra lo stato per mezzo di esse) e giudiziaria (devono essere
rispettate pena sanzione). Questa divisione è nata da Monte Schieu. Sono
rintracciabili per numerazioni o articoli divisi in commi. Si dividono in L (legge
ordinaria), D.L. (Decreto Legge), D.L.gs. Decreto Legislativo), P.D.R. (Decreto del
Presidente della Repubblica), R.D. (Regio Decreto del Presidente della Repubblica).
Le leggi sostanziali sono atti emanati dal governo con forza di legge. Il governo
può emettere due tipi di decreti: decreto legge (si sostituisce a una legge
ordinaria immediatamente, ma deve poi essere rivisto dal parlamento) e il decreto
legislativo (viene emanato dal governo delegato dal parlamento per competenze più
specifiche). Le leggi regionali approvate dai consigli regionali sono limitate alle
regioni in cui vengono applicate. Intervengono in materie strettamente territoriali
come turismo, sanità, commercio, istruzione professionale, caccia e pesca. I
regolamenti sono atti amministrativi emanati dai ministri, prefetti o comuni e
analizzano le norme. Gli usi e consuetudini sono i comportamenti costanti.
Il rapporto è un legame tra due soggetti che può essere di fatto (non previsto e
disciplinato dal diritto quindi libero, comportamentale) o giuridico (previsto e
disciplinato dalla legge e dall’ordinamento giuridico, non può essere interrotto a
proprio piacimento). Nell’ambito di un rapporto giuridico ci sono i soggetti (le
persone dette parti unipersonali o pluripersonali tra le quali si sviluppa il
rapporto) e l’oggetto (il bene spesso economico trasferito tra le due parti). I
soggetti che possono rientrare nel rapporto giuridico sono. Le persone fisiche sono
tutti gli esseri umani. Le persone giuridiche sono collettività di persone con
patrimonio in comune e scopo da perseguire (società di capitali). Ogni persona
fisica quando nasce ha la capacità giuridica (è titolare di diritti e doveri), e
con la maggiore età acquista la capacità di agire (può compiere atti giuridici
esercitandone i diritti). Prima della maggiore età, a 16 anni, una persona fisica
in determinate situazioni può essere un minore emancipato (può compiere determinati
atti giuridici, i genitori perdono la sua podestà e gli viene assegnato un curatore
per gli atti giuridici). Quindi il soggetto ottiene una parziale capacità di agire.
Alcuni soggetti maggiorenni sono interdetti (privi di capacità di agire), cosa che
viene attribuita dal giudice e che può essere giudiziale (per gravi menomazioni
psicofisiche, non riuscendo a provvedere ai propri interessi, quindi eventuali atti
giuridici verrebbero annullati e deve essere assegnato un curatore) o legale
(prevista per i detenuti per più di 5 anni con scopo rafforzativo per la sanzione
che non impedisce atti riguardanti la sfera privata). Gli inabilitati, invece,
hanno parziale capacità di agire e sono: coloro che hanno impedimenti fisici non
gravi, che non impediscono loro di capire la realtà, coloro che non riescono a
gestire le proprie finanze (prodighi), e coloro che fanno uso abituale di alcool o
sostanze stupefacenti. Dichiarati dal giudice, hanno capacità di agire su atti di
ordinaria amministrazione ma non straordinaria amministrazione, necessitando del
tutore. L’abitazione è dove una persona fisica vive abitualmente, il domicilio è
dove svolge la sua attività commerciale, e la dimora è dove risiede per un breve
periodo di tempo. Una persona è imputabile solo se è capace di intendere e di
volere. I bambini fino a 14 anni non sono considerati abbastanza maturi da
rispondere dal punto di vista penale, rispondendone però i genitori o i tutori.
Oltre i 18 anni, invece, a meno che un soggetto non sia interdetto, è responsabile
di tutte le sue azioni anche se non è abbastanza maturo. Dai 14 ai 18 anni, invece,
il giudice valuta caso per caso in base al grado di maturità lasciando due strade:
il carcere minorile o un percorso di maturità. Per assolvere un soggetto tra i 14 e
i 18 anni gli avvocati potrebbero rivelare interdizioni non ancora rivelate o lo
stato di incapacità naturale quando una persona non capisce la realtà, essendo
troppo oppressa mentalmente. Dal punto di vista giuridico una persona giuridica è
un soggetto distinto dalle persone che la compongono, quindi deve essere la persona
giuridica a rispondere giuridicamente a tutto ciò che scaturisce da un eventuale
atto giuridico a cui partecipa. Le persone giuridiche possono essere riconosciute
dalla regione e dal prefetto. La persona giuridica, quindi, acquisisce autonomia
patrimoniale perfetta (ha un patrimonio distinto da quello dei soci). Le società di
persone, però, non sono persone giuridiche. Gli enti di fatto sono organizzazioni
collettive senza autonomia patrimoniale perfetta. Quindi gli enti di fatto non
hanno personalità giuridica. L’ultimo elemento di un rapporto giuridico è
l’oggetto, che deve essere un bene che deve avere tre caratteristiche distinte:
deve essere utile (soddisfare un bisogno), accessibile (accessibile in base alle
conoscenze e alle tecnologie dell’uomo) e limitato (non se ne deve potere disporre
illimitatamente). I beni possono essere mobili, immobili, mobili registrati,
materiali e immateriali.
Oltre alle tre caratteristiche, i beni possono distinguersi in: beni immobili
quelli ancorati al suolo; la loro proprietà risulta su un registro pubblico
(tramite particella catastale) e si trasferiscono mediante atto notarile, beni
mobili si possono muovere liberamente e sono di proprietà di chi li possiede
(contro prova contraria), beni mobili registrati possono muoversi ma sono
registrati in registri tramite targhe etc, beni materiali hanno consistenza fisica
e i beni immateriali senza consistenza. Il valore dei beni immateriali è maggiore
di quello dei beni materiali. I frutti sono beni prodotti da altri beni che possono
essere: naturali (quelli letterali) e quelli civili controprestazioni di beni
(come gli interessi) e spettano all’usufruttuario. Il diritto di opzione consiste
nell’essere socio di una società e di avere potere pari alle azioni in essa,
nonostante l’aumentare del capitale sociale. Il diritto di opzione si può vendere.
Il diritto soggettivo riguarda un soggetto (persona fisica, giuridica o ente),
viene riconosciuto dalla legge per tutelare interessi. Il soggetto pretende che
altri abbiano un certo comportamento. Per esempio diritto di proprietà, alla
privacy etc. I diritti soggettivi possono essere di vari tipi. Diritti assoluti
vantati verso tutti “erga omnes” (privacy). I diritti relativi vantati verso un
gruppo di persone o una persona “ad personam” (diritto di credito). I diritti
trasmissibili possono essere trasmessi da un soggetto all’altro a titolo gratuito
od oneroso. Se avviene tra soggetti vivi è detto “intervivos”. Esempio diritto di
proprietà. Diritti non trasmissibili non possono essere trasmessi da un soggetto a
un altro (diritto di voto). I diritti patrimoniali hanno un valore o contenuto
economico (diritto di proprietà, credito etc). I diritti non patrimoniali non hanno
un patrimonio o contenuto economico. Il loro valore comunque è importantissimo per
le persone (diritto alla vita). I diritti reali sono vantati sulle cose “res”
(diritto di proprietà). I diritti di obbligazione sono vantati nei confronti delle
persone in virtù di un contratto o una norma (diritto di credito, ipoteca etc). I
diritti reali sono patrimoniali, immediati (coloro che ne usufruiscono lo fanno
immediatamente) e assoluti. Rimangono anche dopo il trasferimento del bene. I
diritti reali su cose proprie sono vantati su beni personali osservando gli
obblighi dell’ordinamento giuridico (diritto di proprietà). I diritti reali su cose
altrui sono vantati su cose di altri e si dividono in: godimento consentono di
sfruttare interessi su beni altrui (diritto di superficie) e garanzia consentono di
garantire qualcosa (ipoteca, pegno).
Il diritto di proprietà, secondo l’art. 832 del codice civile, permette di disporre
e di godere delle cose in modo pieno ed esclusivo entro i limiti. Il soggetto può
usare il bene per soddisfare i propri bisogni (godere); il soggetto può compiere
atti dispositivi con il bene, come venderlo, regalarlo o distruggerlo (disporre);
il soggetto può fare tutto con il bene nei limiti del lecito (pieno); il soggetto
può decidere chi può utilizzare il bene (esclusivo); il soggetto ha limiti nel
godimento dei beni (limiti). Il diritto di proprietà è sottoposto ai: limiti
fissati negli interessi della collettività pubblico “ubi major minor cessat” che
devono sempre prevalere rispetto ai privati, e quelli posti negli interessi di
altri privati. I limiti posti negli interessi pubblici sono. L’espropriazione
secondo cui lo stato sottrae una proprietà a un privato per interesse pubblico con
un atto di imperio. La pubblica amministrazione però deve risarcire il soggetto con
un indennizzo. Il sequestro invece è la sottrazione della proprietà per la
violazione di una norma. Le servitù pubbliche, vincoli posti a vantaggio della
collettività. Le miniere, le cave e le torbiere appartengono sempre allo stato o ne
ottengono i diritti, soprattutto le miniere. I beni di interesse storico,
artistico, archeologico ed etnografico devono essere sempre ceduti allo stato
perché devono essere disponibili a tutti. Il ritrovamento di insediamenti invece
richiede l’eventuale sospensione di lavori. I limiti posti negli interessi privati
sono. Atti di emulazione, quelli che non hanno utilità (oggettivo) ed hanno scopo
di nuocere o molestare (soggettivo). Le immissioni nuociono e molestano ma hanno
utilità. Le immissioni non possono essere impedite a meno che non superino la
tollerabilità. La tollerabilità varia in base alle esigenze dei soggetti. L’accesso
al fondo privato di un soggetto senza possibili impedimenti può avvenire per:
esercizio di caccia (rispettando il porto d’armi e la stagione venatoria),
recuperare un oggetto caduto nella proprietà e per costruire o riparare un muro
confinante. La legge si applica anche in casi simili (per analogia). Le distanze
nel costruire due proprietà possono essere in aderenza, o con una distanza non
inferiore a 3 metri dal confine. Il comune può aumentare questa distanza (5 o 7
metri). Chi costruisce per primo decide il metodo da scegliere. Gli alberi ad alto
fusto (pini, quercie), richiedono 3 metri dal confine, quelli a medio fusto
(ciliegi) a un metro e mezzo, le siepi a mezzo metro. Il divieto di stillicidio
impedisce all’acqua piovana di raggiungere le proprietà altrui. I modi di acquisto
della proprietà sono fatti giuridici che hanno per effetto l’acquisto della
proprietà e possono avvenire a titolo originario (senza relazioni con il soggetto
precedente) o a titolo derivativo (si trasferiscono da un soggetto all’altro).
Inoltre possono avvenire a titolo gratuito od oneroso. Possono avvenire tra vivi
“inter vivos” o morti “mortis”. L’acquisto a titolo originario può avvenire per.
Occupazione impossessarsi di cose abbandonate volontariamente dal proprietario o
non appartenenti a nessuno. Invenzione trovare oggetti smarriti che devono essere
consegnati al sindaco, diventandone proprietari entro un anno se non si presenta il
proprietario originale, che in caso si presenti deve dare un compenso. Accessione
ossia qualunque cosa costruita sul fondo di un altro appartiene a lui, inquanto il
fondo è bene principale e quello costruito è accessorio. Unione e commistione
ovvero quando si uniscono due beni, la proprietà è in comune tra i soggetti
proporzionale al valore delle due parti. Specificazione si ha quando qualcuno crea
una cosa con la materia prima di un altro, la cui proprietà va al lavoratore.
Usucapione è il modo d’acquisto della proprietà che ha effetto per il possesso con
il passare del tempo. Affinché si perfezioni è necessario possedere il bene in modo
pacifico, pubblico, continuo e non interrotto, e il trascorrere del tempo.
L’usucapione può essere ordinaria per effetto del possesso in mala fede (ventennale
immobili e decennale mobili registrati) e abbreviata per effetto del possesso in
buona fede tempi ridotti (decennale immobili). L’ordinamento giuridico difende i
diritti di proprietà mediante azioni petitorie (mirano ad affermare e accertare la
titolarità del diritto) e azioni di nunciazione (cautelari e mirano a provvedimenti
provvisori per evitare il danno). Le azioni petitorie possono essere di
rivendicazione con cui il proprietario chiede al giudice di rivendicare un suo bene
posseduto da un terzo dimostrandone la proprietà (ha l’onere della prova),
negatorie con cui il proprietario mira a far dichiarare il suo diritto di proprietà
su un bene facendone decadere quelli altrui (anche con risarcimento dei danni in
caso di molestie), di regolamento dei confini con cui il proprietario chiede di
confinare il suo fondo con fondi vicini incerti (ammesse le prove) e per
apposizione dei termini con cui il proprietario chiede che i segni del confine
mancanti, divelti o irriconoscibili siano ristabiliti a spese comuni dall’art. 948
all’art. 951 CC. Le azioni di nunciazione possono essere di nuova opera con cui il
proprietario o titolare di un altro diritto reale che teme altri possano
danneggiarlo mediante opera intrapresa chiede al giudice di vietarne la
continuazione e/o di danno temuto con cui il proprietario o titolare di un altro
diritto reale che teme cose (come alberi, edifici) che possano danneggiarlo ne fa
denuncia al giudice art. 1171 e 1172 CC. I diritti reali di godimento limitano il
diritto di proprietà in particolare il godimento per altri soggetti. Sono: Il
diritto di superficie fare o mantenere una costruzione sopra o sotto il suolo
altrui, acquistandone la proprietà (della costruzione), deroga (eccezione) del
principio dell’accensione. l’enfiteusi è il diritto di coltivare un fondo altrui in
perpetuo o per almeno venti anni migliorandolo obbligatoriamente e pagando un
canone al proprietario in denaro o in natura. Era molto diffuso in passato.
L’usufrutto è il diritto di godere di una cosa altrui senza però poterne disporre.
L’usufruttuario gode del bene, mentre il nudo propretario può disporne. Il valore
della nuda proprietà aumenta più è anziano l’usufruttuario. Ci sono tre tipi di
usufrutto: volontario ceduto a titolo oneroso dall’usufruttuario, legale previsto
dall’Art. 324 CC in caso di minori l’usufrutto va ai genitori e giudiziale in casi
di separazione il giudice potrebbe darlo a uno dei coniugi. L’usufruttuario ha
diritti di godere del bene e percepirne i frutti, dare in affitto il bene fino a
massimo 5 anni dopo morte dell’usufruttuario in caso di contratto, e obblighi deve
rispettare la destinazione economica del bene non può modificarlo in maniera
considerevole, deve utilizzare la diligenza del buon padre di famiglia prendersi
cura del bene, provvedere a proprie spese per manutenzioni ordinarie del bene
quelle straordinarie sono a carico del nudo proprietario, con interessi
dell’usufruttuario e deve pagare le imposte fissate sul bene. L’usufrutto può
estinguersi per scadenza (prevista dal giudice, persone giuridiche max 30 anni),
per morte dell’usufruttuario (non vale sulle persone giuridiche), per prescrizione
(perdita di un diritto per inerzia col passare del tempo), per confusione (acquisto
della nuda proprietà da parte dell’usufruttuario), per perimento del bene (totale
distruzione) e per abuso (quando l’usufruttuario non rispetta la destinazione
economica). L’uso (beni mobili) e l’abitazione (immobili) sono diritti di godere di
un bene altrui, di carattere personale. Usufrutto minore che può essere solo goduto
dal titolare.
Le servitù prediali (praedium fondo) sono un peso (limitazione al diritto di
godimento) imposto su un fondo per l’utilità di un altro fondo di proprietario
diverso. I due fondi sono dominante e servente, devono confinare e appartenere a
proprietari diversi. Le servitù prediali possono essere costituite coattivamente
(per sentenza), volontariamente (per contratto scritto) o a titolo originario (per
usucapione o per destinazione del padre di famiglia). L’estinzione delle servitù
prediali può avvenire per accordo tra le parti, per confusione (quando i due fondi
hanno lo stesso proprietario), per prescrizione (20 anni), per rinuncia del
proprietario del fondo dominante, per scadenza del termine o per totale perimento
di uno dei due fondi. Per tutelare le servitù il titolare del fondo dominante
chiede al giudice di riconoscere la servitù contro chi la contesta e di far cessare
le turbative. Le garanzie sono strumenti giuridici che concedono la sicurezza che
una cosa venga effettuata. Le garanzie possono essere diritti reali di garanzia
(garanzia attraverso una cosa) e quelle personali (garanzia attraverso una terza
persona). Le garanzie personali sono l’avallo (una garanzia data dal soggetto
(avallante) che si impegna a pagare una cambiale in caso di mancato pagamento da
parte del debitore principale (avallato)) e la fideliussione (una garanzia con cui
un soggetto (fideliussore) garantisce il pagamento di un debito di un altro
soggetto solitamente dato da banche e assicurazioni che richiedono almeno il 3%
della somma). I diritti reali di garanzia sono il pegno (che è la consegna nelle
mani del debitore di un bene mobile durevole, di volume ridotto, non deperibile e
facilmente commerciabile o un credito) e l’ipoteca (la stipulazione di un contratto
di un bene immobile o mobile registrato da parte di un notaio che la registra nel
catasto). Se un soggetto acquista una casa ipotecata ne acquista anche l’ipoteca
rintracciabile da parte del notaio con una visura ipotecaria. In caso di
inadempimento il creditore vende il bene. Su uno stesso bene possono essere state
iscritte più ipoteche che assumono diversi gradi in base all’ordine di scrittura.
L’ipoteca di primo grado ha la precedenza e così via. L’ipoteca può estinguersi per
obbligazione (pagamento del debitore), scadenza temporale (20 anni se non
stabilita), deperimento dell’immobile o denuncia del creditore. La comunione è un
diritto che appartiene a più soggetti. Quindi la comproprietà è un oggetto che
appartiene a più soggetti. La quota di un soggetto è sempre la parte ideale (tutto
il bene) mai fisica di un bene. I comproprietari possono utilizzare un bene (in
proporzione alla propria quota), disporre della propria quota e richiedere lo
scioglimento della comunione. Sulla comproprietà c’è l’obbligo di pagare le spese
inerenti al bene in proporzione alla propria quota. Il condominio è la comproprietà
sulle parti comuni di un edificio (sulle quali ciascun condomino ha una percentuale
in millesimi) e sulla proprietà esclusiva dei condomini. Quindi chi ha più
millesimi influisce di più nelle decisioni. Nel codominio ci sono due organi
obbligatori: l’amministratore (organo esecutivo obbligatorio con più di dieci
condomini) e l’assemblea del condominio (in cui i condomini discutono i problemi in
comune) che si tiene nei locali dell’amministratore o nell’ingresso. In caso di
spesa si moltiplicano i millesimi per il numero del piano. Il possesso è il potere
di fatto esercitato su una cosa di cui servono la disponibilità materiale (corpus
possessionis) oggettivo e ci si comporta come fossimo proprietari soggettivo. La
detenzione è il possesso di una cosa senza esserne proprietari (auto a noleggio).
Il possesso è legittimo (possessore proprietario) o illegittimo (non proprietario).
Il possesso illegittimo può essere in buona fede (se il possessore non è
consapevole di non essere proprietario) o mala fede (se invece è consapevole). I
diritti di obbligazione sono vantati verso le persone quindi richiedono la
cooperazione attiva di un altro soggetto. Secondo il corpus iuris civilis di
Giustiniano l’obbligazione è un vincolo giuridico “ obbligatio est iuris vinculum”.
Quindi l’obbligo di fare qualcosa (vincolo) imposto da una norma giuridica
(giuridico). Il vincolo giuridico determina il sorgere di un debito e di un credito
che determinano una prestazione non solo pecuniaria ma anche di fare e di non fare.
Il credito è la pretesa ad ottenere la prestazione mentre il debito è l’obbligo del
debitore di doverla compiere.
Le fonti delle obbligazioni

Le obbligazioni nascono nell’articolo 1173 del Codice Civile.


Le fonti che fanno scaturire un’obbligazione sono tre:
- Il contratto che prevede il sorgere di un’obbligazione (contratto di lavoro,
contratto di affitto, contratto di compravendita, contratto di trasporto, contratto
di mutuo e così via. Per esempio nel contratto di affitto l’inquilino deve pagare
il propretario che a sua volta deve mettere a disposizione il bene da parte
dell’inquilino stesso.
Per contratto non si intende per forza un documento scritto, ma anche un accordo
(per esempio quando prendiamo un servizio. Il contratto quindi è un accordo che può
essere sia scritto, sia orale o anche tacito.
- Il fatto illecito, un comportamento con cui un soggetto provoca un danno
ingiusto.
- L’ipotesi aperta, ogni altro atto o fatto idoneo a produrre. Per esempio i
titoli di credito.

L’oggetto dell’obbligazione è la prestazione.


La prestazione può avere sia un contenuto positivo che uno negativo.
Il contenuto positivo è quello di fare o dare qualcosa (per esempio se assumo un
giardiniere lui deve fare, sistemarmi il giardino, io invece devo dare, pagarlo per
la sua prestazione).
Il contenuto negativo consiste nel non fare qualcosa (per esempio l’inquilino deve
pagare, ma deve non fare quindi non rovinare la casa, oppure i soci di una società
a nome collettivo i soci non possono fare concorrenza alla società).

Affinché l’oggetto previsto nell’obbligazione sia valido la prestazione deve avere


un contenuto sempre patrimoniale e deve essere: possibile, lecita, determinata o
determinabile.

La possibilità deve essere sia in senso materiale che giuridico.


Deve essere materialmente possibile, ossia tecnicamente, logicamente possibile.
Deve essere anche giuridicamente possibile, quindi ci deve essere una norma che
consente quel tipo di operazione.

Un’obbligazione deve essere lecita, non contraria a norme imperative, all’ordine


pubblico e al buon costume.

L’oggetto deve essere una prestazione determinata o determinabile.


La prestazione deve essere determinata, definendo in maniera certa, precisa
l’oggetto della prestazione.
La prestazione deve essere determinabile per esempio quando apriamo un mutuo non
viene specificato il tasso di interesse, ma bisognerà determinarlo in base al tasso
di inflazione.

Si costituisce un’obbligazione affinché chi deve ricevere la prestazione può


attivare l’ordinamento giuridico in suo aiuto in caso di inadempimento della
prestazione stessa.

Per il diritto la prestazione dell’operaio non è legata al risultato


Le obbligazioni
In base all’oggetto le obbligazioni si distinguono in:
1. obbligazioni di mezzi: oggetto dell’obbligazione è un comportamento diligente
( si pensi alla prestazione di un lavoratore).
2. obbligazioni di risultato: oggetto dell’obbligazione è un determinato
risultato ( si pensi alla realizzazione di un impianto elettrico).
Obbligazioni parziali e solidali
Rispondono a queste obbligazioni più soggetti.
In quelle parziali ciascun debitore risponde solo della propria parte( ognuno paga
la sua quota).
In quelle solidali ciascun debitore risponde all’intera prestazione( devono pagare
la parte che l’altro debitore non ha pagato).
In quest’ultimo caso il creditore può richiedere il pagamento ad uno qualsiasi dei
debitori.

Obbligazioni specifiche e generiche


Sono specifiche quelle obbligazioni che hanno come oggetto un bene infungibile, un
bene cioè con caratteristiche uniche o particolari ( es. un quadro)
Sono generiche quelle obbligazioni che hanno come oggetto un bene fungibile, ossia
un bene con caratteristiche standard( ad esempio un Kg. di pasta divella, una copia
di un quotidiano).
Le obbligazioni pecuniarie
Sono le obbligazione che hanno come oggetto il pagamento di una somma di denaro.
Un aspetto particolare delle obbligazioni pecuniarie riguarda gli interessi che
maturano su un debito. Distinguiamo:
Gli interessi convenzionali: il tasso d’interesse è fissato dalla legge,
attualmente è pari allo 0,01%.
Sugli interessi è vietato calcolare ulteriori interessi. Esiste, cioè, il divieto
di anatocismo ( calcolo degli interessi sugli interessi).
Sono inoltre vietati gli interessi usurai, ossia quegli interessi calcolati ad un
tasso manifestamente eccessivo.
Secondo l’art. 644 del codice penale commette il reato di usura chi applica un
tasso superiore a quello medio delle operazioni finanziarie, rilevato ogni 3 mesi
dal Ministero dell’Economia, aumentato di un quarto e maggiorato di quattro punti
percentuali ( se in un dato momento sul credito al consumo si applica mediamente
il tasso del 10 %; il tasso usuraio è del 10%+ 2,5%+ 4 % = 16,5%.

Le obbligazioni naturali
Le obbligazioni naturali derivano da un bene morale e sociale.

Per esempio i debiti da gioco che non sono obbligazioni giuridiche o legali in
quanto lo stato non tutela processi di debiti da gioco.
Anche i debiti caduti in prescrizione sono debiti che non sono più obbligazioni
legali, ma naturali.
Un soggetto non è tenuto a seguire un’obbligazione naturale, ma se la segue non può
chiedere la restituzione (la ripetizione dell’indebito).

Le obbligazioni nascono per essere adempiute: quindi trovano significato nel


momento del loro adempimento.

L’adempimento è l’esatta esecuzione della prestazione.


Con l’adempimento quindi l’obbligazione cessa.

La prestazione deve essere eseguita in modo esatto.


Quindi l’obbligazione non si estingue anche se la prestazione è leggermente diversa
o persino di maggior valore, anche se il creditore può decidere di accettarla.

Per un’obbligazione è richiesta anche la diligenza ordinaria o anche detta


diligenza di buon padre di famiglia.

Se il debitore della prestazione è un professionista il creditore può chiedere un


alto livello di diligenza, detta diligenza professionale.

Quindi mentre l’adempimento è l’esecuzione in modo esatto, l’inadempimento è la


mancata esecuzione o l’esecuzione in modo in esatto.

La mora del debitore


La mora consiste nel ritardo ingiustificato di una prestazione da parte del
debitore, che quindi non viene eseguita nel limite di tempo previsto.

Quando il debitore è in mora il creditore deve procedere alla costituzione mora.


La costituzione mora del debitore è una comunicazione che si inoltra al debitore in
cui gli si intima di eseguire un’esecuzione entro una certa scadenza.
La messa in mora è un atto formale che produce tre effetti giuridici:
- Il debitore dopo la messa in mora è responsabile dei danni che dovessero
scaturire dalla ritardata esecuzione della prestazione e deve risarcirli in caso
siano presenti.
- Se l’obbligazione era un’obbligazione pecuniaria iniziano a maturare
interessi moratori, che sono interessi che scaturiscono dal ritardato pagamento di
una certa somma di denaro. In caso di mancato pagamento gli interessi diventano
legali.
- Il debitore non è responsabile del mancato adempimento di una prestazione a
causa dell’impossibilità derivata da cause naturali, invece è responsabile dopo la
messa in mora.

In caso di mancato adempimento della mora avviene l’inadempimento.


L’inadempimento è la mancata o inesatta esecuzione della prestazione.

Secondo l’articolo 1218 del codice civile in caso di inadempimento il debitore deve
risarcire i danni a meno che non riesca a dimostrare due cose:
- Per prima cosa che la prestazione sia diventata impossibile.
- Seconda cosa è liberato dall’obbligazione dimostrando che l’impossibilità non
è imputabile al debitore.

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