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Articolo 405: decreto di nomina dell’amministratore di sostegno.

Il decreto di nomina deve contenere le generalità del beneficiario dell’amministratore di sostegno, che può
essere anche a tempo indeterminato. Cosa non affermabile nell’interdizione.
Elenco di atti che il beneficiario può compiere ma con l’assistenza dell’amministratore di sostegno. Tutto ciò
che non è indicato lo può fare il beneficiario. Il decreto di nomina è importante perché esso legittima la
validità degli atti compiuti dell’amministratore di sostegno, che dovrà rendere conto al giudice delle
operazioni effettuate.
Il beneficiario può richiedere l’amministratore di sostegno anche se minore.
Coniuge, parenti, tutori, curatori, pm possono chiedere l’amministratore di sostegno per il beneficiario
affinché la persona debole possa essere supportata.

Perché non tutti gli enti collettivi sono persone giuridiche? Perché la personalità giuridica è una finzione
di diritto ( fiction iuris ) e quindi si considerano in questi casi enti collettivi come soggetti di diritto, distinti
dalle singole persone fisiche che fanno parte dei medesimi enti collettivi. L’ente collettivo quindi pur
essendo in massima parte composto concretamente da persone fisiche nel caso in cui abbia piena personalità
giuridica è un soggetto di diritto distinto dai singoli membri.
In questi ambiti entra in gioco il potere di rappresentanza, perché la finzione di diritto riconosce una finzione
di diritto all’ente collettivo ma quest’ultimo non potrà manifestare in prima persona la propria volontà, è
necessaria una persona fisica che firmi ( presidente, legale rappresentante, amministratore unico ). Chi firma
in quanto legale rappresentante compie atti giuridici che incidono in primis sulla sfera di una persona
giuridica.

Esistono enti collettivi caratterizzati dai cosiddetti ‘elementi materiali’= Compresenza di più soggetti, di
più persone fisiche. Non è detto che non possano collegarsi ad associazioni anche persone giuridiche. L’ente
collettivo può quindi essere composto sia da persone fisiche che da persone giuridiche. Non è sufficiente che
ci sia un insieme di persone, bisogna anche avere una denominazione dell’ente collettivo perché esso venga
considerato tale + patrimonio, necessario a raggiungere gli scopi. Organi = espressione della volontà
dell’ente collettivo + momento della formazione della volontà.

Qual è l’elemento fondamentale per far sì che un ente collettivo abbia una piena personalità giuridica? Serve
un riconoscimento formale affinché un ente collettivo acquisisca piena personalità giuridica.
Nel nostro ordinamento giuridico esistono enti collettivi privi di personalità giuridica ma anche enti collettivi
che hanno personalità giuridica.
Enti non personificati: associazioni non riconosciute, i comitati, le società di persone.
Enti personificati: società di capitali, fondazioni. Questi hanno subito un procedimento di riconoscimento
formale.

La differenza tra questi è l’autonomia patrimoniale: il patrimonio è un elemento fondamentale per gli enti
collettivi. Il patrimonio non è solo il saldo attivo del conto corrente, ma anche il saldo passivo. Per
patrimonio s’intende l’insieme dei rapporti giuridici attivi o passivi, fanno parte del patrimonio non solo i
diritti, ma anche gli obblighi, tutte le situazioni giuridiche che abbiano una rilevanza dal posto di vista
patrimoniale. Il patrimonio è costituito anche dai debiti.

Gli enti collettivi ai quali è espressamente riconosciuta una personalità giuridica hanno autonomia
patrimoniale perfetta, gli enti collettivi non personificati hanno autonomia patrimoniale imperfetta.
Autonomia patrimoniale da cosa? patrimonio separato da quello dei singoli soggetti che costituiscono
quell’ente collettivo.
Le finalità dell’ente collettivo sono contenute nell’atto costitutivo, che è immutabile, e nello statuto, che è
mutabile. Nell’atto costitutivo si stabilisce la denominazione, la sede, scopo, organizzazione. In generale lo
statuto contiene le cosiddette norme di comportamento nell’ambito dell’ente collettivo. É sempre l’assemblea
che nomina coloro che possono rappresentare l’associazione. Le associazioni sono prima di tutto
organizzazioni di persone ( organizzazioni di volontariato, in questo caso rileva più il socio del patrimonio,
non si può dire lo stesso delle fondazioni ). Che significa fondazione? Più che un’organizzazione di persone
è un’organizzazione di mezzi, nonostante siano necessarie le persone fisiche esse non sono così
indispensabili, il patrimonio lo è: per costituire una fondazione c’è bisogno di un patrimonio, di beni
immobili.
Un patrimonio, auspicabilmente composto da molti elementi attivi e pochi passivi, da destinare ad una
determinata finalità, che sta nell’atto costitutivo. La fondazione viene costituita affinché un determinato
patrimonio venga usato nel tempo per quella finalità specifica. Sul finire dell’800 e sull’inizio del 900
proliferavano fondazioni dei singoli paesi di provincia per migliorare la realtà locale. Ad oggi le fondazioni
sono enti più strutturati con patrimoni più significativi.
Il fondatore, colui che mette a disposizione questo patrimonio, normalmente non partecipa alla gestione della
fondazione; essa spetta agli amministratori, detti anche 'organo servente’. Questi non hanno un grande
margine di decisione, perché destinare un patrimonio a una finalità è un vero e proprio vincolo.

Simile al vincolo di destinazione che troviamo nelle fondazioni è quello che si riscontra nei comitati, che
sono enti collettivi privi di personalità giuridica.
Il comitato è composto da più soggetti, persone fisiche ma non solo, che sono detti promotori.
Cosa fa il comitato? La sua attività principale è la raccolta fondi, non presso i promotori stessi, ma presso
soggetti terzi, esterni. Se le persone che fanno parte del comitato sono i promotori, i soggetti terzi che
versano le loro offerte al comitato sono chiamati ‘sotto scrittori’ o ‘oblatori’.
La raccolta fondi per una determinata finalità in questo caso è temporanea.

Le persone giuridiche non esistono solo in ambito privato ma esistono anche in ambito pubblico.

Articolo 11 c. c: esso riguarda le persone giuridiche pubbliche, enti collettivi dotati di autonomia
patrimoniale perfetta. enti pubblici riconosciuti come persone giuridiche sono i comuni, province, regioni ).
Si tratta di persone giuridiche che esistono grazie a una finzione di diritto che sta a monte.

Nell’ambito degli enti collettivi troviamo anche i cosiddetti sindacati, ad oggi enti collettivi non riconosciuti
( articolo 39 costituzione ). Comma 4: i sindacati registrati hanno personalità giuridica, ma non è mai stata
data di fatto una piena attuazione a questa disposizione.

Enti del terzo settore ( ETS ): le organizzazioni di volontariato ma anche altri enti collettivi.

Decreto legislativo 2017 n. 117: Distinzione tra associazionismo e volontario: non tutte le associazioni sono
associazioni di volontariato, sussistono anche associazioni che al proprio interno prevedono una
remunerazione dei soci per la propria attività.

Quali sono gli enti del terzo settore? Organizzazioni di volontariato + associazioni di promozione sociale
( ape ) + enti filantropici, dove si guarda alla beneficienza + le imprese sociali + le cooperative sociali + le
reti associative ( che riguardano i rapporti tra associazioni ) + le associazioni riconosciute o non riconosciute
+ le fondazioni + altri enti di carattere privato diversi dalle società: una società non può far parte del terzo
settore, un’impresa sì.
Tutti questi enti devono essere costituiti per perseguire finalità solidaristiche e di finalità sociale senza scopo
di lucro, senza essere retribuiti.

Perché le società non possono essere enti del terzo settore ma le imprese sì?

Non può esserci società se non ci si prefigge di dividere gli utili. Non può esserci società senza scopo di
lucro, ma può esserci impresa senza scopo di lucro, e per questo si parla di imprese sociali, particolari tipi di
imprese che mettono in secondo piano lo scopo di lucro, che però è un elemento essenziale della società
intesa come ente collettivo.

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