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RISPARMIO E INVESTIMENTO

Modo di interpretare l’equilibrio partendo dall’uguaglianza tra risparmio e investimento, non


dall’uguaglianza tra domanda e offerta. Approccio proposto per la prima volta da John Maynard Keynes
nel suo modello del 1936, nell’ambito della Teoria generale.

RISPARMIO

È dato dalla somma tra risparmio privato e risparmio pubblico.

 Risparmio privato: differenza tra reddito disponibile e consumo. Spr = Y d


Usando la definizione di reddito disponibile, possiamo riscrivere il risparmio come reddito meno
imposte meno consumo. Spr = Y – T – C.
Differenza tra entrate e uscite del settore privato
 Risparmio pubblico: Differenza tra tasse e spesa pubblica. Spb = T - G
interpreto le tasse come delle entrate e la spesa pubblica come la spesa delle amministrazioni
pubblico. Risparmio pubblico positivo nel momento in cui le tasse sono maggiori della spesa
pubblica (avanzo di bilancio). Risparmio pubblico negativo nel momento in cui le tasse sono
inferiori alla spesa pubblica (disavanzo di bilancio).
differenza tra entrate ed uscite del settore pubblico

Possiamo riscrivere la condizione di equilibrio sul mercato dei beni come:

Offerta pari a domanda (Y = Z), cioè come Y = C + I + G.

Sottraggo le tasse ad entrambi i termini e poi sottraggo anche i consumi.

Risparmio privato: differenza tra reddito disponibile e consumo. Risparmio privato è Y – T – C.

Risparmio pubblico è (T – G).

Risparmio privato + risparmio pubblico = risparmio totale.

Investimenti sono pari al risparmio totale (S).

Il risparmio totale è pari agli investimenti complessivi. Totale risparmi = totale investimenti.

Quanto le imprese vogliono investire deve essere uguale a quanto i consumatori e il governo sono
disposti a risparmiare.
PROPENSIONE MARGINALE AL RISPARMIO

1 – c1 è la propensione marginale al risparmio, quota di reddito disponibile che viene risparmiata. Così
come la propensione marginale al consumo, anche la propensione marginale al risparmio deve essere
compresa tra 0 e 1. I consumatori risparmieranno una parte del reddito disponibile perché non possono
risparmiare più del reddito che percepiscono. Il risparmio privato aumenta all’aumentare del reddito
disponibile.

IL PARADOSSO DEL RISPARMIO

Cosa succede al risparmio in equilibrio se si riduce il consumo?

Immaginiamo di voler risparmiare di più, riduco il consumo c0 e aumento il risparmio. Se io riduco c,


aumenta il risparmio privato. La riduzione del consumo però provoca una riduzione della domanda, se
gli individui iniziano a consumare meno, si riduce la domanda, l’offerta e si riducono i redditi, si riduce il
consumo.. d’altra parte però il reddito Y ora è minore e ciò riduce il risparmio.

Riprendendo però la condizione di equilibrio secondo cui investimento e risparmio sono uguali, se gli
investimenti sono costanti e il risparmio pubblico non cambia, non cambia neanche il risparmio privato.
Sennò non sarebbe valida l’uguaglianza.

Una riduzione di consumo causa una riduzione di reddito (in questo semplice modello, di pari importo),
quindi il risparmio, che è dato dalla differenza tra i due, potrebbe anche diminuire o restare invariato
(come in questo modello) e non necessariamente aumentare.
ARGOMENTI: LEZIONE 4

 DEFINIZIONI: MONETA, TITOLI, TASSO DI INTERESSE


 DOMANDA DI MONETA
 OFFERTA DI MONETA ED EQUILIBRIO (in assenza di banche commerciali)
 MERCATO DEI TITOLI ED OPERAZIONI DI MERCATO APERTO
 OFFERTA DI MONETA ED EQUILIBRIO (in presenza di banche commerciali)
 TRAPPOLA DELLA LIQUIDITA

IL MERCATO DELLA MONETA

La politica monetaria viene messa in atto dalla Banca Centrale. La Banca Centrale fa politica
monetaria. Questo perché oggi la Banca Centrale è indipendente dal Governo (non è sempre stato
così).

Caso in cui la Banca Centrale non è indipendente dal Governo è quello turco. Il Governo può decidere
di licenziare i banchieri centrali per sostenere il pil e tenere un tasso di interesse basso. Tenere un
tasso di interesse basso, quando l’inflazione è alta non fa altro che aumentarla.

La Banca Centrale nell’Eurozona determina il tasso di interesse dei titoli. questa funzione negli Stati
Uniti è invece svolta dalla Fed, la Federal reserve bank.

DEFINIZIONI: MONETA, TITOLI, TASSO DI INTERESSE

Circolante (CI): insieme di banconote e monete metalliche

Depositi (D): somme monetarie depositate presso istituto di credito che sono immediatamente
disponibili per effettuare pagamenti.

Insieme di circolante e depositi bancari costituisce la moneta. M = CI + D.

La caratteristica della moneta è quella di poter essere usata per effettuare transizioni ma non d э diritto
ad interessi.

Titoli: sono delle somme depositate che però non sono immediatamente disponibili per effettuare
transizioni, ma danno diritto a ricevere interessi.

Moneta e titoli rispondo a 2 esigenze diverse.

Tasso di interesse (i): rendimento (annuo) per ogni euro detenuto in titoli.

RELAZIONE TRA TASSO DI INTERESSE E TITOLI


Esiste una relazione inversa tra prezzo di acquisto e tasso di interesse: quanto più elevato è il prezzo
del titolo, tanto minore sarà il tasso di interesse pagato dal titolo stesso. Quanto maggiore è il tasso di
interesse, tanto minore sarà il prezzo del titolo.

DOMANDA DI MONETA

Assumiamo che:

 Vi sia un unico titolo


 Che ha rendimento certo

> Perché gli individui decidono di detenere moneta? Per effettuare transazioni, per comunicare con
l’intermediario senza né pagare tasse o altri costi di transazione. Ma significa anche non percepire
alcun interesse.

Al contrario la ragione per detenere dei titoli è ottenere un rendimento. D’altra parte però costringe a
rivolgersi a un intermediario di frequente.

In base a cosa gli individui decidono quanta moneta e quanti titoli detenere?

 Valore complessivo delle transazioni effettuate


 Rendimento dei titoli

Infatti:

 Tanto maggiore è il tasso di interesse sui titoli, tanto maggiore è l’incentivo individuale a
detenere titoli e non moneta
 Tanto maggiore è il valore delle transazioni in termini nominali, tanta più moneta è necessaria
agli individui per effettuare le transazioni stesse

Il tasso di interesse è il costo opportunità di detenere moneta: se decido di detenere un euro di


moneta anziché di titoli, rinuncio ad ottenere i euro in interessi tra un anno. Detenere moneta ha un
costo, un mancato guadagno che potrei ottenere acquistando titoli.

La maggior parte delle persone non possiede titoli e pochi dispongono di un intermediario finanziario di
fiducia. Molti individui detengono titoli indirettamente attraverso i fondi comuni monetari, i quali ricevono
fondi da individui e da imprese e li usano per acquistare titoli, tipicamente titoli di Stato. Essi pagano un
tasso di interesse leggermente inferiore a quello percepito sui titoli.

Oggi il tasso di interesse è molto basso, quindi le persone preferiscono detenere più ricchezza in
moneta.
La domanda di moneta di un’economia nel suo insieme è la somma di tutte le domande di moneta
individuali, provenienti da imprese e individui.

Domanda di moneta dipende quindi:

 Positivamente dal livello delle transazioni, rappresentato dal reddito nominale €Y. Se il reddito
raddoppia, anche la domanda raddoppia.
 Negativamente dal tasso di interesse sui titoli, i. il tasso di interesse, rendimento, è il costo
opportunità di ottenere titoli. Tanto più alto è il tasso di interesse, tanto minore sarà la domanda
di moneta. Tasso di interesse pari a 0, domanda di moneta molto alta. Se il tasso di interesse è
basso, la domanda di moneta è alta. Via via che esso (i) aumenta, domanderò sempre meno
moneta perché avrò più interesse a detenere titoli.

Md = €Y L(i)
-

Questa equazione ci dice che la domanda di moneta (Md) è uguale al reddito nominale moltiplicato per
una funzione decrescente nel tasso di interesse i, indicata con L(i).

Il segno meno sotto i indica che il tasso di interesse ha un effetto negativo sulla domanda di moneta.

RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELLA DOMANDA DI MONETA

Asse orizzontale: moneta

Asse verticale: tasso di interesse

La relazione tra domanda di moneta, reddito nominale e tasso di interesse, per un dato livello di reddito
nominale, è rappresentata dalla curva Md.

La curva è inclinata negativamente: minore è il tasso di interesse, maggiore sarà la quantità di moneta
che le persone vogliono detenere.

Le variazioni avvengono a parità di pil.


 Cosa succede quando a parità di i cambia il pil?

Se invece varia una variabile (i), si sposta l’intera curva. La curva si sposta verso destra se €Y
aumenta, mentre si sposta verso sinistra se €Y diminuisce.

- Se varia il tasso di interesse, cambia la domanda. Mi muovo lungo la curva.


- Se invece cambia il pil, è l’intera curva che si sposta.

BANCA CENTRALE E BANCHE COMMERCIALI

La banca centrale è l’autorità di politica monetaria. Politiche fiscali stabilite da governo e parlamento.
Politiche monetarie stabilite dalla banca centrale.

La banca centrale è un’istituzione pubblica che gestisce la valuta di un paese o gruppo di paesi e
controlla l’offerta di moneta, ovvero la quantità di moneta in circolazione. L’obiettivo principale di molte
banche centrali è la stabilità dei prezzi. In alcuni paesi la banca centrale è anche tenuta per legge ad
agire a sostegno della piena occupazione.

La seconda categoria è quella delle banche commerciali. Le banche commerciali sono le banche
presso le quali operano cittadini e imprese.

OBIETTIVO DELLA BCE

L’obiettivo della banca centrale europea è il mantenimento della stabilità dei prezzi.

OFFERTA DI MONETA

La Banca Centrale emette una data quantità di moneta, M. la banca centrale stabilisce la quantità di
moneta offerta.

IP: Siccome non esistono le banche commerciali, l’offerta di moneta, Ms, coincide con la quantità di
moneta emessa dalla Banca Centrale. Siccome non esistono le banche commerciali, non esistono
depositi, la moneta corrisponde al circolante. il circolante è l’unica moneta in circolazione.
EQUILIBRIO

Prima equazione è l’offerta di moneta.

Seconda equazione è la domanda di moneta.

Terza equazione è la condizione di equilibrio, uguaglianza tra domanda e offerta di moneta. L’equilibrio
nei mercati finanziari richiede che l’offerta di moneta sia uguale alla domanda di moneta.

L’asterisco accanto al tasso di interesse, indica il tasso di interesse di equilibrio.

Esiste solo i* tale che domanda e offerta di moneta coincidono (esiste un solo tasso di interesse che
permette l’equilibrio tra domanda e offerta di moneta.)

Asse orizzontale: moneta

Asse verticale: tasso di interesse

La domanda di moneta, Md, disegnata per un dato livello di reddito nominale, è inclinata negativamente:
un tasso di interesse più elevato è associato a una minore domanda di moneta. L’offerta di moneta Ms
è rappresentata dalla retta verticale: l’offerta di moneta è pari a M e non dipende dal tasso di interesse .
L’equilibrio è nel punto A, con un tasso di interesse pari a i.
STATICA COMPARATA: AUMENTO DEL REDDITO NOMINALE

Il grafico mostra un aumento del reddito nominale sul tasso di interesse. Se aumenta il reddito
nominale, la curva di domanda di moneta si sposta verso destra. Questo provoca uno spostamento del
punto di equilibrio verso l’alto da A a A’ e un aumento del tasso di interesse.

Se il reddito aumenta:

 Aumenta il valore delle transazioni


 Aumenta la domanda di moneta, Md
 La domanda eccede l’offerta
 Il tasso di interesse aumenta, fino a tornare alla condizione di equilibrio (domanda = offerta)

STATICA COMPARATA: AUMENTO DELLA MONETA EMESSA

L’offerta di moneta cambia solo se la banca centrale decide di farla variare.

Se la Banca centrale interviene e decidere di aumentare l’offerta di moneta, stampando moneta.


Questo provoca:

- un eccesso di offerta
- una riduzione del tasso di interesse, fino a quando la domanda aumenta ed arriva a
compensare l’offerta.

mentre da un punto di vista grafico, la curva di offerta si sposta verso destra. L’equilibrio si sposta da A
a A’ e il tasso di interesse diminuisce da i a i’.
Una volta che la banca centrale stampa tanta banconote:

 Come fa la banca a immettere queste banconote nel sistema? Attraverso una compravendita di
titoli, operazioni di mercato aperto. Stampa banconote e per immetterle nel sistema, acquista
titoli e la quantità di moneta a disposizione aumenta. Es. siamo il governo, per aumentare la
spesa pubblica senza aumentare le tasse ricorriamo al debito, emettendo titoli di stato.
 Nel momento in cui la banca stampa queste banconote, com’è possibile che il tasso di
interesse si riduca? Se la banca centrale acquista titoli, il prezzo aumenta, poiché aumenta la
domanda. Un aumento del prezzo dei titoli corrisponde a una riduzione del tasso di interesse.
Un aumento di offerta fa dunque ridurre il tasso di interesse.

IL BILANCIO DELLE BANCHE CENTRALI

La banca centrale modifica l’offerta di moneta tramite operazioni di mercato aperto (espansive e
restrittive), cioè tramite l’acquisto e la vendita di titoli sul mercato obbligazionario.

- Se desidera aumentare la quantità di moneta: compra titoli e li paga immettendo nuova moneta
nel sistema
- Se desidera diminuire la quantità di moneta: vende titoli e rimuove dalla circolazione la moneta
che riceve in pagamento.

Bilancio di una banca centrale. La banca centrale nel suo bilancio ha titoli (attività) e circolante, moneta
(passività).

L’unico modo di far variare il circolante è far variare di tale importo i titoli perché un aumento della
passività nel bilancio deve corrispondere a un aumento delle attività. Una variazione di titoli corrisponde
sempre a una variazione di tale importo di circolante.
OPERAZIONI DI MERCATO APERTO

Esistono 2 tipi di operazioni di mercato aperto:

 Espansiva: la bc acquista titoli sul mercato e li paga tramite circolante. la quantità di circolante
aumenta, il prezzo sui titoli aumenta e quindi il tasso di interesse si riduce
 Restrittiva: la bc vende titoli sul mercato e riceve circolante in cambio. La quantità di circolante
diminuisce, il prezzo sui titoli diminuisce e quindi il tasso di interesse aumenta

Che relazione esite tra il prezzo dei titoli e il tasso di interesse? INVERSA

Perché una variazione di circolante fa variare il tasso di interesse? OMA

TASSO DI INTERESSE E PREZZO DEI TITOLI

Nel momento in cui varia la domanda di moneta, come cambia il tasso di interesse? Il meccanismo è
analogo.

Se si riduce la domanda di moneta, i cittadini hanno bisogno di meno moneta e acquistano titoli:

- eccesso di domanda sul mercato dei titoli


- il prezzo dei titoli aumenta
- il tasso di interesse si riduce

Se aumenta la domanda di moneta, i cittadini devono vendere titoli per avere più moneta:

- eccesso di offerta
- il prezzo dei titoli si riduce
- il tasso di interesse aumenta

POLITICA MONETARIA DELLA BCE SPIEGATA DALLA BCE

Se l’inflazione aumenta, la bce fa variare l’offerta di moneta per mantenere la stabilità dei prezzi.

Nell’ultimo periodo, tutte le banche centrali hanno aumentato il tasso di interesse per far sì che il livello
dei prezzi si riduca. Alzare il tasso di interesse provoca una diminuzione del pil. Diminuire il tasso di
interesse provoca un aumento del pil.
OFFERTA DI MONETA ED EQUILIBRIO (IN PRESENZA DI BANCHE)

Analizziamo ora il ruolo degli intermediari nei mercati finanziari, cioè le banche commerciali:

 Ricevono risorse (fondi) da individui o imprese in cambio di un tasso di interesse (non


necessariamente).
 Investono queste risorse o elargendo prestiti o acquistando titoli (tipicamente con un
rendimento maggiore).
 ne tengono una piccola parte sotto forma di riserve.

Assumiamo che così come i titoli anche i prestiti siano privi di rischio. Assumiamo anche che il tasso di
interesse sia lo stesso. Non vi è dunque distinzione tra titoli e prestiti.

I BILANCI DELLE BANCHE E DELLA BANCA CENTRALE

Da un punto di vita delle banche commerciali.

Nelle passività troviamo:

- i depositi in conto corrente (fondi che ricevono dagli individui e dalle imprese). Nel momento in
cui deposito i soldi ho un credito verso la banca e la banca ha un debito verso di noi.

Nelle attività troviamo:

- Le riserve (circolante che la banca commerciale tiene in cassaforte o nei bancomat)


- i prestiti
- i titoli (non vi è distinzione tra prestiti e titoli perché sono risorse che la banca da a qualcun altro
a un rendimento maggiore

Per quanto riguarda la banca centrale. Nelle passività troviamo:

- la moneta emessa dalla banca centrale (circolante – banconote e moneta che agenti economici
detengono per fare transazioni, riserve – stanno nelle casseforti delle banche commerciali che
non possono essere usate per fare transazioni)

nelle attività troviamo:

- I titoli
RISERVE E BASE MONETARIA

- RISERVE (R): Le banche non impiegano tutti i depositi ricevuti da individui e imprese, ma ne
detengono una quota sotto forma di riserve di moneta detenute in parte in contanti presso
ciascuna banca commerciale e in parte su un conto che ciascuna banca ha presso la banca
centrale e dal quale può prelevare in caso di bisogno.
Le ragioni per detenere riserve sono:
 per le fluttuazioni (assegni a favore di altre banche, versamenti o prelevamenti dai conti) dovute
a incassi o pagamenti.
 perché esiste un coefficiente di riserva obbligatorio. In Europa questo è determinato in base alla
composizione del bilancio della banca commerciale. In particolare, l’aliquota di riserva deve
essere pari all’1% sui depositi a vista e overnight, sui depositi a scadenza fino a 2 anni e sui
titoli di debito emessi con scadenza fino a 2 anni
- BASE MONETARIA o moneta emessa dalla banca centrale (H): Data la presenza delle riserve,
non tutta la moneta emessa dalla Banca Centrale `è detenuta dagli individui sotto forma di
circolante - contanti (CI ), ma una parte `è detenuta dalle banche sotto forma di riserve (R)
 Hd = CI d + Rd
LE SCELTE DEGLI INDIVIDUI

 in assenza di banche, gli individui decidevano solo la quota di moneta e di titoli da detenere.
 In presenza di banche, gli individui decidono anche come suddividere la moneta tra circolante e
depositi
 Assumiamo che gli individui detengano tutta la moneta sottoforma di depositi, circolante

Quindi la domanda di depositi bancari coincide con la domanda di moneta:

L’equazione ci dice che le persone vogliono tenere più depositi quanto più elevato è il loro livello di
transizioni e quanto più basso è il tasso di interesse sui titoli.

LE SCELTE DELLE BANCHE

Stiamo analizzando la domanda di riserve da parte delle banche (Rd).

La domanda di riserve è proporzionale alla domanda di depositi in conto corrente (D d): maggiori sono i
depositi in conto corrente, maggiore è l’ammontare di riserve che le banche devono mantenere.

Il coefficiente di riserva è l’ammontare di riserve che le banche detengono per ogni euro di depositi in
conto corrente.

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