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MERCATI MONETARI E FINANZIARI

DOMANDA DI MONETA
Sistema monetario = denaro-merce-denaro - - > la moneta è essenziale ad inizio che a fine processo.
La moneta si distingue in moneta-merce, unità di conto utilizzata nella preistoria (scambi) unità di conto
costituita da merce.
La moneta segno/metallica usata dai grandi signori.
La moneta cartacea, quando venivano depositati riserve di metallo prezioso nelle istituzioni e veniva
rilasciato un pezzo di carta convertibile in merce. (gold standard) fino al 14
Moneta non convertibile (fiat money) politica economica in cui l’autorità politica monetaria (BCE) stabilisce
che quello usiamo per gli scambi ha un potere liberatorio (economico).
J. M. Keynes distingueva tra «real exchange economy» e «monetary economy» mentre nel primo caso il
processo è: M-D-M, nel secondo è del tipo D-M-D’ con D’>D dove D’ è la quantità di danaro alla fine del
processo produttivo mentre D è quello all’inizio.
La produzione è quindi finalizzata alla realizzazione di un profitto in termini monetari.
Non si dà produzione di beni senza impiego di capitale finanziario (proprio o preso a prestito), una volta
ottenuti i beni saranno venduti e si realizzerà il profitto.
Questo processo si riproduce solo se D’>D altrimenti il sistema entra in crisi perché va in perdita

Non c’è dicotomia (separazione) tra sfera monetaria e sfera reale, vi è interdipendenza tra le due.
Non c’è neanche neutralità (nel breve periodo)
Moneta= tutto ciò che viene accettato come mezzo di scambio/pagamento. È anche riserva di valore,

Funzioni della moneta:


-> mezzo di scambio
-> riserva di valore “uno scudo contro l’incertezza” (Keynes), poiché nell’incertezza la moneta viene tenuta
in liquidità, cioè senza investimenti. Incertezza # rischio. +incertezza +liquidità
-> unità di conto (euro, lire, won…)
-> mezzo di finanziamento
Moneta –liquidità- rende meno di attività finanziarie che rendono un interesse- i- (es: BOND), ma non si
possono usare per pagare (non sono immediatamente liquide).

L/Md= domanda di moneta M= offerta di moneta c/c = conto corrente i o r= tasso d’interesse nominale
Domanda di moneta: Md = L (i, Y)
Funzione direttamente proporzionale al reddito e dipende inversamente dal tasso di interesse (+ è alto
meno domando moneta)
- > Y= spesa in termini reali, se più alta è più utile detenere moneta
- > Se - i- è più alto, detenere moneta ha maggiore costo opportunità, ed è meglio detenerne meno (di
liquidità).
- > P = indice dei prezzi dato (nel breve i prezzi sono fissi o vischiosi perché ci sono i menu costs).

Più alto è i, meno domando moneta, se scende il tasso, aumenta la domanda.


Al salire del reddito la curva di domanda si sposta verso l’alto.
La domanda di moneta è uno stock che si usa per fare i pagamenti, la moneta si sposta da compratore a
venditore ma resta nel sistema, circola; non si consuma poiché non genera direttamente utilità (solo a
tenerla non mi da nulla). La domanda di moneta dipende anche dal grado di incertezza.
OFFERTA DI MONETA
Ms= offerta di moneta (money supply)= circolante (CIRC, banconote/monete)+depositi in conto corrente
presso banche commerciali, l’offerta di domanda dipende dalla banca centrale.
I depositi sono passività delle banche, i prestiti, le obbligazioni e le riserve sono nell’attivo delle banche.
Le banche possono anche avere dei depositi presso la banca centrale (banca delle banche perché controlla
le banche commerciali)

Offerta di moneta reale= Ms/p


L'offerta di moneta nominale ( M ) del mercato monetario coincide con l’aggregato monetario nominale di
base (M0). E' la quantità nominale di moneta emessa dalla banca centrale. Tot mln
L'offerta di moneta reale è determinata dal rapporto tra l'offerta nominale ( M0 ) e il livello
generale dei prezzi ( P ). Tot mln fratto prezzi (tiene conto inflazione) in termini reali l’offerta cambia
quando cambiano i prezzi.

EQUILIBRIO SUL MERCATO MONETARIO


L=liquidità/Ms/mo (offerta monete)
Md= domanda di moneta
L’offerta è esogena, poiché è controllata dall’autorità di politica monetaria (Ms)
iE= tasso di interesse di equilibrio che pulisce il mercato - - >market clearing, ne domanda ne offerta di
moneta. Se più alto ho troppa offerta rispetto alla domanda, se più basso ho domanda eccessiva rispetto
all’offerta. Se il tasso d’interesse è flessibile io ho equilibrio sul mercato monetario.

Esercizi di statica comparata: se reddito sale, tasso d’interesse sale, se aumenta la domanda aumenta il
tasso d’interesse (a parità di offerta). Se a parità di offerta la domanda sale, il tasso di interesse sale.
Ma la domanda di moneta dipende dal tasso di incertezza!!!!
R= tasso di interesse
Strumenti di politica monetaria (varia offerta di moneta: Ms-Mo)
-> Manovre di politica fiscale attuata dal governo (tasse, spesa pubblica)
-> Manovre di politica monetaria attuata dalla banca centrale BCE (variazioni stock di moneta)
Manovre di politica monetaria possono essere: misure restrittive, le quali fanno aumentare tassi di
interesse, o misure espansive, che li fanno abbassare.
(Impresa debitrice ha vantaggi se tassi di interesse scendono.)

Strumenti utilizzabili:
->Manovra del refi - - > tasso di rifinanziamento, è il tasso per le operazioni di rifinanziamento della Banca
centrale europea. In pratica è il valore che le banche europee devono pagare quando prendono del denaro in
prestito dalla BCE.
->Operazioni sul mercato aperto - - > costituite da acquisto o vendita di titoli da parte della BCE. Per
espandere offerta di moneta la BCE acquista titoli, per diminuirla vende titoli.
Il quantitative easing QE è una misura di politica monetaria espansiva di acquisto di titoli da parte della
BCE, per portare ad un abbassamento dei tassi d’interesse.
->Manovra del coefficiente di riserva obbligatoria - - > le banche devono accantonare a riserva obbligatoria
una parte dei depositi “teta dep” per far fronte alle richieste di liquidità da parte dei clienti. Se troppi
clienti chiedono liquidità - - > finanziamento BCE. Questo coefficiente può essere aumentato o diminuito
dalla BCE, se viene aumentato le banche (commerciali, di deposito) concederanno meno prestiti, se viene
abbassato verranno concessi più prestiti

Esempi di politiche monetarie espansive


1. acquisto di titoli di stato da parte della BC (cede moneta),
2. abbassamento del refi (cedono moneta),
3. abbassamento del coefficiente di riserva obbligatoria (cede moneta):

1. acquisto di titoli da parte della BC (acquista titoli e cede moneta: Ms aumenta): M1>M0 perciò i1<i0
(n. b. il contrario avverrebbe con la vendita di titoli, trattandosi di una misura restrittiva anziché espansiva
cioè M1<M0)

Quello che succede alla sfera reale succede alla sfera monetaria -> non c’è dicotomia (separazione) tra le
due sfere, perché la sfera reale forma la sfera monetaria (è dall’incontro tra domanda e offerta che si
creano i prezzi)
La variazione nel tasso di interesse i (prima variava solo A) a parità di aspettative del futuro (animal spirits),
influenzerà anche la sfera reale, infatti la domanda effettiva e quindi il reddito di equilibrio (mod.
Keynesiano) dipendono anche dalla posizione della curva la cui intercetta è proprio A-bi. Quindi se i1 < i0 la
curva di domanda aggregata si sposterà verso l’alto facendo salire il reddito (Y): Y**>Y*

Se si attua una politica espansiva (diminuisce il tasso di interesse) si incide sulla sfera reale perché a parità
di circostanze/aspettative aumenterà la curva ella domanda aggregata; perché dovrebbero migliorare
investimenti, quindi i redditi dovrebbero aumentare, e quindi anche i consumi.

Se scende il tasso sale la domanda, se sale il tasso, scende la domanda.

SE AUMENTA LA DOMANDA DI MONETA A PARITA’ DI OFFERTA DI MONETA AUMENTERA’ IL TASSO DI INTERESSE


SE IL SALARIO DIE QUILIBRIO E’ UGUALE A QUELLO EFFETTIVA LA DISOCCUPAZIONE E’ VOLONTARIA
AD-AS (domanda e offerta aggregata con P flessibili) E CENNI AL CICLO ECONOMICO

Analizziamo ora la domanda aggregata (AD) e l’offerta aggregata (AS) con prezzi (P) flessibili anziché fissi o
vischiosi come abbiamo visto fino ad ora. Quindi guardiamo grandezze reali, non più nominali.
In un contesto di concorrenza imperfetta:
P= (1+σ)(am+aw) dove: (1+σ) mark-up -> differenza tra il prezzo di vendita di un bene o servizio e il suo
costo di produzione
am: costo unitario delle materie prime;
aw: costo unitario del lavoro.
• Se i P possono variare (lungo periodo) allora dovremo considerare le grandezze in termini reali anziché
nominali.
• Per es. l’offerta di moneta (Ms) andrà corretta tenendo conto del livello dei prezzi cioè considerare
l’offerta di moneta reale: (Ms/P).

Graficamente essa sarà perciò parametrica rispetto al livello dei prezzi (P)-denominatore- oltre che, come
già visto nelle lezioni precedenti, rispetto allo stock M (numeratore)
Grandezze reali= tengo conto del tasso di variazione dei prezzi (tasso d’inflazione)

Se i prezzi salgono l’offerta di moneta reale diminuisce e quindi il tasso d’interesse aumenta
Se i prezzi scendono l’offerta di moneta reale aumenta e quindi il tasso d’interesse diminuisce
M è stock di moneta offerta

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