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\MACROECONOMIA

LA TEORIA DEL MOLTIPLICATORE

IL CONSUMO
Quando di consumo si parla, in termini macroeconomici, di ciò che viene speso
in base ad un reddito. Secondo Keynes vi è una formula per il consumo che è:
C= C (Y-T) dove C rappresenta il consumo, Y il reddito, T le tasse o prelievo
fiscale. Ovviamente con l’aumentare del reddito aumenteranno sia i consumi
che i risparmi e, viceversa, con il diminuire del reddito diminuiranno anche i
consumi e i risparmi.
L’aumento del consumo porta la cosiddetta proporzione marginale al consumo
ad aumentare ma non in maniera proporzionale all’aumento del reddito. Il
moltiplicatore keynesiano riguarda la proporzione marginale al consumo che
ha un valore tra 0 e 1. In termini di esempio: Vi sono 2
famiglie, una della Calabria con un reddito di 1000 euro mensili, una della
Lombardia con reddito di 3000 euro mensili. Nel caso della famiglia calabrese
il consumo sarà, del reddito percepito, totale e avrà proporzione marginale al
consumo di 1, perché non vi sono risparmi. Nel caso della famiglia Lombarda
avrà un consumo molto minore e il resto sarà risparmiato con proporzione
marginale al consumo. Di fatto la formula semplice del consumo C è C= C+S
dove C sono i consumi e S i risparmi che sommandoli ci riporta al consumo
totale.

LA TEORIA DEL MOLTIPLICATORE DELLA SPESA IN DEFICIT


Keynes, economista inglese, fece una teoria molto importante sulla spesa
pubblica in situazioni di difficoltà come la disoccupazione, sanità ecc.
Dal canto suo è importante avere un aumento della spesa pubblica. La
formula del Reddito Nazionale è Y= C+I+G dove Y è il reddito, C i consumi, I gli
investimenti privati e G la spesa pubblica. In questo caso ad aumentare sarà la
spesa pubblica G che indubbiamente andrà a influenzare in maniera positiva il
REDDITO NAZIONALE.
ESEMPIO SE LA SPESA PUBBLICA VIENE AUMENTATA DI 1000 IL REDDITO
NAZIONALE AUMENTERA’ DI 5000 PERCHE’:

PARTENDO DA: Y= C+I+G


G=1000
C=0,80 (QUELLI CHE CONSUMERA’ SU UN REDDITO)
1-0,80 UGUALE A 0.20….POI…..1/0.20 UGUALE A 5, MOLTIPLICATO PER LA
SPESA PUBBLICA AUMENTATA DI 1000 FARA’ 5000
LO STATO QUINDI OPERERA’ IN DEFICIT(PERDITA). QUESTO COMPORTA CHE IL
RITORNO NON SARA’ MAI IN EQUILIBRIO, INFATTI ALLO STATO DEI 5000
RIENTRERANNO CIRCA 1500 OSSIA IL 30%

MOLTIPLICATORE DELLA SPESA PUBBLICA IN PAREGGIO


Nel caso della spesa pubblica in pareggio il moltiplicatore da utilizzare sarà
uguale a 1. In questo caso la spesa pubblica sarà finanziata interamente con le
tasse, avendo un influenza nel bilancio in pareggio PROPENSIONE
MARGINALE A CONSUMO SARA’ 1, NEL BILANCIO IN DEFICIT E’ DI 0,80
DOMANDA E OFFERTA DI MONETA

Innanzitutto dobbiamo ricordare quali sono le manovre di POLITICA FISCALE E


DI POLITICA MONETARIA

POLITICA FISCALE POLITICA MONETARIA 1)


Aum e dim di imposte 1) Aum. o dim. Tasso interesse 2)
Spesa pubblica 2) Aum o dim. Riserve bancarie
3) Operazioni mercato aperto

LA POLITICA FISCALE LA FA IL GOVERNO, LA POLITICA MONETARIA LE BANCHE


ESEMPIO INIZIALE SULL’ARGOMENTO:
Siamo in una città dove vi è stata un’alluvione e tutti sono indebitati. Un
albergatore un giorno riceve visita da un milionario e da un anticipo di 100
euro per vedere le stanze. Nel frattempo, mentre il milionario vede le stanze,
l’albergatore che aveva un debito con un macellaio va a saldarlo con quei 100
euro. A sua volta il macellaio salda un debito con un mugnaio che a sua volta li
da ad una signora. La signora che aveva un debito con l’albergatore va e ridà
questi 100 euro. Infine, il miliardario scende dopo aver rivisitato le stanze ma
non gli sono piaciute e si riprende i 100 euro.
Questo esempio fa capire come con quei 100 euro iniziali sono stati eliminati
diversi debiti di più soggetti, ma soprattutto come è importante la
CIRCOLAZIONE DELLA MONETA.
FUNZIONI DELLA MONETA: UNITA’ DI CONTO (quantificare il prezzo), RISERVA
DI VALORE (rinunciare all’acquisto e risparmiare per poterla utilizzare in
futuro) e MEZZO DI SCAMBIO.

LA DOMANDA DI MONETA VIENE FATTA DAL CONSUMATORE. Vi sono 2 tipi di


moneta, LEGALE e BANCARIA. La moneta LEGALE sono le banconote e le
monete, la moneta BANCARIA sono le carte di credito, gli assegni, i conti
correnti ecc. I MOTIVI DELLA DOMANDA SONO 3: PER TRANSAZIONI, MONETA
PRECAUZIONALE E MONETA SPECULATIVA.
L’OFFERTA DI MONETA VIENE FATTA DALLE BANCHE, che determinano anche
la politica monetaria. (BCE, BANCHE COMMERCIALI E D’AFFARI) Ricordiamo
che hanno il potere di aumentare o diminuire il tasso d’interesse e possono
aumentare e diminuire le RISERVE. Relativamente all’offerta di
moneta vi è il MOLTIPLICATORE DEI DEPOSITI BANCARI.
ESEMPIO: La banca riceve 10 DEPOSITI da 10 euro, così avrà un totale di 100 e
li restituirà con tasso d’interesse all’1%. Con questi depositi la Banca andrà a
fare IMPIEGHI, vale a dire darli a chi ha bisogno come le imprese e con tasso
d’interesse al 3%. Dei 100 euro dei depositi andrà a mettere 20 in RISERVA e 80
in IMPIEGHI. Prestando 80 euro a 80 persone la banca crea crediti per 800
euro.

IDENTITA’ DI FISHER O TEORIA QUANTITATIVA


FORMULA: M X V = P X Q
M rappresenta la MASSA MONETARIA o Quantità di moneta in circolo.
V rappresenta la VELOCITA’ DI CIRCOLAZIONE o Numero di scambi P
rappresenta il LIVELLO DEI PREZZI Q
rappresenta la QUANTITA’ PRODOTTA.
ES.:LIVELLO DEI PREZZI E’ 10, QUANTITA’ DEL BENE PRODOTTO E’ 1.
COSì AVREMO 10X1=10 IL
TUTTO DIPENDERA’ DALLA VELOCITA’ DI CIRCOLAZIONE CHE IN QUESTO CASO
SARA’ 5, V=5 e la QUANTITA’ O MASSA MONETARIA SARA’ 2, M=2
AVREMO COSì: M x V=P x Q, 2 x 5= 10 x 1, IL RISULTATO SARA’ 10=10
Se la velocità di circolazione è costante la quantità di moneta dovrà
aumentare, in questo caso la banca andrà a stampare moneta. Se però la
quantità di moneta aumenta molto ci sarà rischio che il livello dei PREZZI
AUMENTERA’ (INFLAZIONE) ma non aumenterà la quantità prodotta.
NOZIONI DI CONTABILITA’ NAZIONALE
TEORIA DEL FLUSSO CIRCOLARE DEL REDDITO. Vi sono 4 diversi operatori che
fanno si che vi sia flusso di reddito.
1) Le imprese: che producono beni per i consumatori
2) Le famiglie: che sono coloro che consumano i beni e i servizi prodotti
3) LE P.A: che hanno il compito di produrre servizi, prelevare le imposte e
trasferisce i redditi
4) Il resto del mondo: con il quale il sistema nazionale può avere rapporti
commerciali.
Le imprese dunque danno alle famiglie tramite la forza lavoro dei beni da
consumare. Il consumatore li acquista. Allo stesso modo c’è anche un flusso di
moneta, vale a dire circolazione del prezzo.

EGUAGLIANZA TRA PRODOTTO E REDDITO. SI POSSONO DARE 2 DEFINIZIONI


DEL REDDITO NAZIONALE. La prima è la somma di tutti i beni prodotti in un
periodo determinato, la seconda invece è la somma di tutti i redditi
guadagnati dai fattori di produzione. In ogni
caso le 2 definizioni si equivalgono.
EGUAGLIANZA TRA PRODOTTO E SPESA. In questo caso vi sono diversi simboli
da utilizzare:
Y= REDDITO NAZIONALE
C= CONSUMI
I= INVESTIMENTI
G= SPESA PUBBLICA
E= ESPORTAZIONI
IM= IMPORTAZIONI
S= RISPARMI
In questi casi si potrebbe parlare di 2 tipi di economia, APERTA O CHIUSA. Si
parla di economia aperta quando vi sono soltanto, nel calcolo del reddito
nazionale, i consumi, gli investimenti e la spesa pubblica. Si parla di economia
chiusa quando, al reddito nazionale, vengono aggiunte anche le importazioni e
le esportazioni.
Il passaggio da economia chiusa ad economia aperta è spiegato dall’offerta
delle importazioni e soprattutto dalla domanda delle esportazioni.
Nella formula principale del reddito nazionale Y=C+I+G+ES-IM indubbiamente
vi sono tutte le positività per far aumentare il reddito nazionale tranne nel
caso delle IMPORTAZIONI che influenzano in maniera negativa il reddito
nazionale.

PIL, PNL, DEFLATORE DEL PIL.


PIL=PRODOTTO INTERNO LORDO
PNL=PRODOTTO NAZIONALE LORDO
IL PIL E’ la somma di tutti i beni e servizi prodotti moltiplicati per i loro prezzi.
Al PIL vanno sottratti i beni che non hanno prezzo di mercato cioè:
AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA, DIFESA NAZIONALE, ORDINE PUBBLICO.
Il PIL può indubbiamente aumentare qualora la produttività aumenti. Vengono
considerati nel PIL solo i PRODOTTI FINALI E NON QUELLI INTERMEDI. Sono
prodotti intermedi quei prodotti che servono per completare il prodotto
finale. IL PNL è la somma del PIL+ il
valore del prodotto degli italiani residenti all’estero-il prodotto degli stranieri
residenti in ITALIA. Vi è poi la differenza tra PIL
NOMINALE E PIL REALE.
IL PIL NOMINALE E’ IL LIVELLO DI PRODUZIONE DI UN PERIODO DI TEMPO AI
PREZZI DI QUEL DETERMINATO PERIODO. IL PIL REALE PRENDE IN
CONSIDERAZIONE SINGOLE PRODUZIONI DI DUE PERIODI DIVERSI E VALUTA I
DUE PERIODI AGLI STESSI PREZZI.
DAL CALCOLO DI PIL NOMINALE E REALE SI PUO’ DETERMINARE L’INFLAZIONE
O LA DEFLAZIONE.

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