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Contabilità nazionale
Registra tutte le voci di spesa che contribuiscono a determinare il reddito e la produzione di un paese.
La grandezza di riferimento della produzione di un paese è il Prodotto nazionale lordo (PNL): “Il valore di
tutti i beni ed i servizi finali prodotti dai fattori produttivi di un paese e venduti sul mercato, in un certo
periodo di tempo”
Esso si compone di quattro aggregati fondamentali (a seconda di chi effettua l’acquisto):
1. il consumo (dei privati residenti nel paese)
2. l’investimento (delle imprese private per nuovi impianti e nuove attrezzature)
3. la spesa pubblica (acquisti dal settore pubblico)
4. il saldo del conto corrente (acquisti netti di beni e servizi nazionali da parte di operatori esteri
esportazioni nette)
In economia chiusa il risparmio nazionale finanzia gli investimenti, il consumo stimola gli investimenti. Nel
lungo periodo la propensione al consumo alta provoca propensione agli investimenti bassa. La propensione
al consumo serve a migliorare la produzione e a garantire la sostenibilità nel lungo periodo.
In economia aperta gli investimenti possono essere finanziati prendendo prestiti da operatori esteri.
Cioè il risparmio nazionale, in economia aperta, può essere utilizzato per finanziare l’aumento delle
capacità produttive domestiche o per investire all’estero. Un paese può quindi attingere le risorse per
aumentare il proprio stock di capitale sia dal risparmio interno o, attraverso un disavanzo delle partite
correnti, indebitandosi con l’estero.
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di attività estere detenute da cittadini del paese (-); Aumento di attività del paese detenute da
cittadini esteri (+)
Tasso di cambio
È quanto costa acquistare valuta di un prezzo diverso, è il prezzo di un'altra valuta in termini di un’altra.
Un tasso di cambio può essere espresso in due modi (es. punto di vista UE):
- Direttamente (incerto per certo): prezzo di una unità di valuta estera in termini di valuta nazionale
(0.94 € = 1 $)
- Indirettamente (certo per incerto, utilizzato in EU): prezzo di una unità di valuta nazionale in termini
di valuta estera (1 € = 1.06 $)
Esistono due tipi di variazioni del tasso di cambio:
– deprezzamento della valuta domestica: diminuzione del prezzo della valuta domestica in termini di
valuta estera: se 1 € = 1,10 $, se 1 € = 1,05 $ l’euro si è deprezzato.
Il deprezzamento della valuta di un paese: Favorisce le sue esportazioni e Rende più costose le sue
importazioni
– apprezzamento della valuta domestica: aumento del prezzo della valuta domestica in termini di
valuta estera se 1 € =1,10 $, l’euro si apprezza se 1€ = 1,20 $
L’apprezzamento della valuta di un paese: Danneggia le sue esportazioni e Favorisce le (abbassa il
prezzo delle) sue importazioni
I tassi di cambio sono determinati sul mercato valutario (mercato in cui avvengono gli scambi di valuta)
Se il tasso di cambio varia a causa del mercato deprezzamento / apprezzamento
Se il tasso di cambio varia a causa della politica monetaria della BC svalutazione / rivalutazione
Formula del modello gravitazionale con spiegazione delle variabili della formula.
Tij = A x Yi x Yj/Dij
Tij è il valore del commercio tra il paese i e il paese y
A è un parametro costante
Yi è il reddito del paese i
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Yj è il reddito del paese j
Dij è la distanza tra il paese i e il paese j
Tale formula predice il volume di commercio tra qualsiasi coppia di paesi. Il valore del commercio tra due
paesi è proporzionale al prodotto dei PIL dei due paesi e diminuisce al crescere della distanza fra questi. Il
modello gravitazionale aiuta a scoprire le anomalie nel commercio internazionale mettendo in relazione il
commercio tra due paesi e la dimensione delle loro economie. Esso consente di rilevare il forte effetto che
la distanza e i confini internazionali giocano nello scoraggiare il commercio.
Teorema di Ricardo.
In presenza di vantaggi comparati l’apertura degli scambi fa si che ciascun paese si specializzi nella
produzione del bene in cui gode del vantaggio comparato e scambiando questo bene con l’altro paese si
producono vantaggi reciprochi.
Effetto SS.
Il teorema di Stolper-Samuelson afferma che mantenendo fisse le dotazioni dei fattori di produzione, un
aumento nel prezzo relativo di un bene genera un aumento del rendimento reale del fattore utilizzato più
intensamente nella produzione del bene in questione, mentre riduce il rendimento reale dell'altro fattore.
Teorema di Ryzchi.
Afferma che se aumenta la dotazione di un fattore produttivo (T o L) allora, per dati prezzi dei beni,
aumenta (in misura più che proporzionale) l’offerta del bene che usa intensivamente quel fattore mentre si
riduce l’offerta dell’altro bene.
Teorema H-O.
Ogni paese esporterà il bene che usa intensivamente il fattore abbondante e importerà il bene che usa
intensivamente il fattore scarso. Trarrà vantaggio dalla specializzazione chi possiede il fattore abbondante
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cioè i lavoratori. Il modello consente di considerare gli effetti distributivi del commercio. Il commercio
internazionale avvantaggia alcuni gruppi (possessori del fattore abbondante) e ne danneggia altri
(possessori del fattore scarso). È un bene aprire al commercio internazionale perché i vantaggi di chi
guadagna sono maggiori di chi perde e quindi si può avere una distribuzione.
Economie di scala
Le economie di scala si identificano in una curva di costo medio decrescente al crescere della quantità. Alla
loro origine ci possono essere:
- rendimenti di scala crescenti;
- economie di scala pecuniarie che si realizzano per via del potere contrattuale che hanno le imprese
grandi nei confronti delle imprese piccole. Più un impresa è grande e meno capacità di riserva deve
tenere in termini relativi. Se un impresa è piccola deve avere una capacità di riserva relativa che gli
garantisca la continuità.
- economie di capacità di riserva;
- effetti di costo fisso.
Le economie di scala in base al luogo dove si realizzano e alla dimensione del costo medio possono essere:
Interne si realizzano all’interno dell’impresa, diminuisce il costo medio, sono legate alla dimensione
dell’impresa.
- Il costo unitario dipende dalle dimensioni della singola impresa, ma non necessariamente da quelle
del settore nel suo complesso.
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- Le imprese grandi hanno un vantaggio di costo sulle imprese piccole e questo favorisce l’instaurarsi
di condizioni di mercato non concorrenziali.
Esterne si realizzano perché succede qualcosa intorno all’impresa (esternamente) ma all’interno del settore
produttivo es. se si opera all’interno di un distretto industriale è importante la dimensione del settore
produttivo.
- Il costo unitario dipende dalle dimensioni del settore, ma non necessariamente da quelle delle
singole imprese.
- Un settore consiste tipicamente di tante piccole imprese ed è compatibile con la concorrenza
perfetta.
Entrambi i tipi di economie di scala sono cause importanti di commercio internazionale.
Indice Grubel-Lloyd;
Il commercio internazionale è formato da due componenti:
1) commercio intra-industriale in cui si scambiano manufatti contro manufatti;
2) commercio inter-industriale in cui si scambiano manufatti contro beni alimentari.
Un modo per misurare l’importanza del commercio intra-industriale in un settore è attraverso l’indice di
Grubel-Lloyd:
I = 1 – ( |EXP – IMP |/ EXP + IMP )
Sulla base dei vantaggi comparati I = 0 (o solo import o solo export) non vi è alcun commercio intra-
industriale ma solo commercio inter-industriale.
Se importazioni = exportazioni, I = 1, massimo del commercio intra-settoriale
Il commercio intra-industriale gioca un ruolo particolarmente importante nel commercio di beni manufatti
tra paesi industrializzati, che rappresenta la componente predominante del commercio mondiale.
Dumping.
Il Dumping è in generale un pratica di prezzo predatoria. Nel commercio internazionale si concretizza
nell’azione di vendere sui mercati internazionali ad un prezzo inferiore a quello che si pratica sul mercato
interno o addirittura ad un prezzo inferiore al costo di produzione. Siamo in presenza di mercati che hanno
caratteristiche diverse (potere di mercato diverso), il livello di competizione interno è minore di quello
internazionale. Il Dumping può essere:
– Naturale: deriva da curve di domanda con elasticità diversa nei diversi mercati (più elastica nel caso
del mercato estero)
– Sporadico: i mercati sono segmentati “naturalmente” e l’impresa tenta di acquisire posizioni
concorrenziali sul mercato estero rinunciando a max i profitti o accettando perdite compensate da
extraprofitti sul mercato domestico (ad esempio perchè gode di posizione dominante).
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imprese può risolvere questo problema, creando un mercato sufficientemente ampio da incentivare la
presenza di una vasta gamma di fornitori specializzati.
2. Concentrazione del mercato del lavoro: Un distretto di imprese può generare una concentrazione del
mercato del lavoro specializzato. Ciò costituisce un vantaggio per:
– Produttori: corrono meno rischi di soffrire la carenza di manodopera
– Lavoratori: corrono meno rischi di rimanere disoccupati
1. Spillover di conoscenza: La conoscenza è uno dei fattori produttivi più rilevanti nei settori altamente
innovativi. La conoscenza specializzata, cruciale per il successo in settori innovativi, deriva da: Ricerca e
sviluppo; Studio e imitazione dei prodotti altrui; Scambio informale di informazioni e idee. La
concentrazione delle imprese in un luogo vicino fa in modo che la conoscenza sia socializzata
Una particolare forma di economie esterne sono le economie di agglomerazione. Se ne possono distinguere
tre diverse tipologie: economie relazionali di tipo transazionale; economie relazionali di tipo competitivo e
economie relazionali di tipo collaborativo.
Infant industry.
L’industria nascente è la supposizione che le industrie nazionali emergenti hanno bisogno di protezione
dalla concorrenza internazionale, fino a diventare mature e stabili. In questo caso i costi decrescono con la
produzione cumulata nel tempo invece che con il livello corrente di produzione.
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Gran parte degli IDE è effettuata da imprese multinazionali. Un’impresa è multinazionale quando detiene
una quota significativa del capitale di un’impresa estera, normalmente il 50% (quindi se un’impresa estera
detiene più del 50% di un’impresa nazionale, questa è filiale di una multinazionale). Questo criterio non
esclude che un’impresa possa essere entrambe le cose.
Le imprese multinazionali sono un modo per concedere prestiti internazionali, ma questa non è la sola
ragione, altrimenti ci si limiterebbe a effettuare transazioni finanziarie.
Attraverso gli IDE le imprese cercano di estendere il loro controllo in altri paesi. Le motivazioni di queste
scelte sono fornite dalla teoria delle imprese multinazionali.
Gli effetti settoriali e distributivi degli IDE si possono modellizzare nel breve periodo con lo stesso approccio
usato per i movimenti di lavoro. Il capitale sarà attratto da rendimenti più elevati, che si avranno in paesi
con una scarsa dotazione di capitale e una elevata dotazione di lavoro (e quindi con bassi salari). L’ingresso
di nuovi capitali avvantaggia i lavoratori (la cui produttività marginale cresce grazie ad una maggiore
dotazione di K); svantaggia i capitalisti (perché la PM K decresce).
I costi di trasporto
I costi di trasporto possono essere misurati in molti modi, che vanno da una misurazione diretta fino alla
stima dei tempi di trasporto Il modo più semplice di stimarli nel commercio internazionale è quello di
confrontare le quotazioni CIF (cost, insurance and freight) e FOB (Free on Board):
- FOB misura il valore di un bene, inclusivo di tutti i costi, al “porto” (punto di uscita) del paese di
esportazione;
- CIF misura il valore dello stesso bene al punto di entrata di un paese ed include il costo di
movimentazione, l’assicurazione e il noleggio
La differenza (o il rapporto) tra questi due valori è una stima del costo di trasferire una merce da un paese
all’altro. Naturalmente si tratta di una sottostima, perchè non considera i costi dal sito produttivo fino al
porto di uscita e dal porto di uscita alla destinazione finale
Market seekers
Investimento in particolari paesi o regioni per offrire beni o servizi nei mercati di questi paesi/regioni o in
quelli vicini. Normalmente sono mercati nei quali prima l’impresa esportava ed in cui questa forma di
internazionalizzazione non è più ottimale (ad esempio per l’introduzione di tariffe o di altre barriere cost-
raising; oppure perché la dimensione del mercato giustifica la produzione in loco). Oltre a questioni legate
alla dimensione del mercato (e alla sua crescita) investimenti market seeking posso essere motivati da:
- Necessità di seguire i clienti o i fornitori all’estero, se questi si sono spostati (esempio: assemblatori
di componenti auto giapponesi che si sono spostati in US per servire le imprese Jap che si erano
mosse in USA; accounting, law, auditing services che seguono gli FDI dei clienti)
- Necessità di adattare i prodotti a gusti, tradizioni e culture locali: Importanza di familiarizzare con
lingua locale, modalità di business, requisiti giuridici e pratiche di marketing, per superare lo
svantaggio con le imprese indigene
- Riduzione dei costi (ad esempio trasporto o di transazione) rispetto a rifornire questi mercati a
distanza
- Necessità di presenza fisica nei leading markets dove sono presenti i competitori leader – contesti
oligopolistici (esempio della Cina, dove gli FDI sono trainati dagli FDI delle imprese leader)
- L’azione dei governi per attrarre questi investimenti (e.g. tariffe, incentivi fiscali alla localizzazione,
etc.)
Efficiency seekers
MNE di questo tipo hanno l’obiettivo di razionalizzare la struttura di FDI resource-based o market-seeking
esistenti, in modo che chi realizza l’investimento può trarre vantaggio dalla governance comune di attività
disperse geograficamente Sono essenzialmente finalizzati a conseguire economie di scala e di scopo e a
diversificare il rischio. Derivano da specializzazione cross-border di prodotto o di processo, da opportunità
di arbitraggi (su costi e prezzi) negli scambi.
L’obiettivo delle MNE efficiency-seeking è di sfruttare le differenze di dotazioni fattoriali tra paesi, di
cultura, assetti istituzionali, pattern di domanda, politiche economiche e strutture di mercato,
concentrando la produzione in un numero limitato di locations, per rifornire più mercati
Sono essenzialmente di due tipi:
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- finalizzati a sfruttare le differenze di dotazione dei fattori (spiega la divisione del lavoro, within
MNE, tra PVS e PS)
- finalizzati a conseguire economie di scala e di scopo (divisione del lavoro within MNE, tra paesi
simili). Qui le differenze istituzionali, di cultura, di domanda, giocano il ruolo cruciale.
Paradigma OLI
Il paradigma OLI afferma come un'impresa possa godere di specifici vantaggi dal possesso o dall'apertura di
una filiale estera ( O ownership advantages); questi vantaggi sono strettamente legati col territorio dunque
difficilmente trasferibili (L location advantages) e l'impresa trae maggiormente profitto da questi vantaggi
con l'utilizzo diretto, anziché con la cessione ad altre imprese (I internalization advantages).
Dazio ottimo.
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È il dazio che massimizza il benessere nazionale. È sempre positivo, ma inferiore al dazio proibitivo che
eliminerebbe ogni importazione. È nullo nel caso di un paese piccolo che non è in grado di influenzare il
prezzo internazionale.
Rendita di contingentamento.
Sono i profitti realizzati dai titolari delle licenze o da chi detiene il diritto di vendere i prodotti sul mercato di
un paesi che ha quote di import.
Principi GATT-WTO
COMMERCIO SENZA DISCRIMINAZIONI:
- Principio di non discriminazione: se si applicano condizioni favorevoli di tassazione su un prodotto
proveniente da una delle parti contraenti (così si chiamano gli Stati che hanno firmato il Gatt) , tali
condizioni vanno estese a tutti i Paesi firmatari del Gatt (Principio del trattamento generalizzato della
nazione più favorita, MFN)
- Principio del trattamento nazionale: un prodotto estero una volta importato deve avere condizioni di
vendita pari a quella di un prodotto simile di origine locale (tasse, tributi, norme, trasporti, etc.).
- Clausola di salvaguardia: I paesi membri possono invocare un’azione di salvaguardia (restrizione
temporanea all’import) per proteggere una specifica industria nazionale da un incremento di
importazioni di ogni prodotto che causa, o minaccia di causare, seri danni all’industria. Le misure di
salvaguardia possono essere applicate solo dopo un’accurata verifica condotta dalle autorità
competenti e seguendo ben definite procedure (trasparenza – pubblicazione della procedure – e
coinvolgimento delle parti). Nel determinare se la “serious injury” è presente, le autorità devono
valutare tutti i fattori rilevanti sulle condizioni dell’industria. I fattori che devono essere analizzati sono
l’ammontare assoluto e relativo dell’aumento delle importazioni, la quota di mercato conquistata
dall’aumento delle importazioni, i cambiamenti del livello di vendite, produzione, produttività,
capacità, utilizzazione, profitti, perdite, occupazione, dell’industria nazionale. Possono concretizzarsi in
misure temporanee max 4 anni (innalzamento dei dazi all’import, quote di importazione).
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