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ECONOMIA E TECNICA DEGLI SCAMBI INTERNAZIONALI 20/09/2019

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LIBRI:
- “Manuale pratico del commercio internazionale”, Antonio di Meo, edizione 2011, Maggioli editore
o Capitoli 1 e 2 fino a paragrafo 2.3.2 incluso
- “Manuale delle operazioni con l’estero”, Maurizio Favaro, edizione 2011, IPSOA editore
o Tutto esclusi i capitoli 2, 4, 9 e 12

Dalla negoziazione del contratto con l’estero all’incasso (fine/obbiettivo). Se non c’è l’incasso i fattori non
vengono remunerati, per questo l’incasso deve essere certo e sicuro.
1. Rapporti commerciali internazionali caratteristiche e condizioni per operare con successo (rischi,
vantaggi, opportunità – la minimizzazione dei rischi massimizza la competitività)
2. Contrattualistica internazionale: contratti, risoluzione controversie
3. Consegna merci, trasporti, Incoterms 2010, rischi, oneri, assicurazioni, conformità
4. Sistemi di pagamento, crediti, banche, rischi insolvenza, garanzie bancarie
5. Adempimenti doganali
6. Iva nelle operazioni internazionali
7. Documenti e certificazioni commercio internazionale
ESAME: informativo, 21/01/2019 E 14/02/2019, no prove intermedie

I RAPPORTI COMMERCIALI INTERNAZIONALI, perché operare con l’estero?


Studia la natura, le cause e gli effetti delle relazioni internazionali. Internazionalizzarsi:
- Dove?
- Perché?
- Come?
- Quando?
Sono passati 30 anni dalla caduta del muro di Berlino che ha permesso un’apertura fisica, politica,
istituzionale ed economica tra USA e URSS. Tutti i mercati sono diventati accessibili.
22 anni dall’ingresso nel mercato delle compagnie low-costapertura logistica (apertura ad una fascia non
più limitata).

23/09/2019

Contributo maggioritario interscambio commerciale per crescita del PIL. Il commercio internazionale
accresce la ricchezza.
Pilastri crescita interscambio
1. Liberalizzazione dei commerci internazionali . A partire dalla seconda metà del dopoguerra i paesi
hanno intrapreso una politica di apertura al commercio internazionale partendo dal presupposto
che questo crei ricchezza. GATT e WTO.
2. Tecnologie dell’informazione. Gli strumenti telematici mettono a disposizione una quantità ampia
di informazioni e di dati e hanno consentito di gestire in modo rapido ed efficace rapporti a distanza
(scambi internazionali). Ciò ha causato un’accelerazione dei rapporti internazionali e ha costretto le
imprese a ripensare i processi di gestione di queste transazioni. Impatto in termini di accelerazione
e sviluppo.
3. Trasporti. Lo sviluppo del settore della logistica e dei trasporti ha influenzato ed è stato influenzato
dallo sviluppo del commercio internazionale. Calo dei prezzi, diminuzione dei tempi degli
spostamenti. Alcuni investimenti infrastrutturali sono stati introdotti e pensati in conseguenza
dell’ampliamento delle transazioni.
4. Ingresso dei Paesi Emergenti. Ingresso Cina WTO. Ha introdotto una pressione competitiva e ha
aperto nuovi mercati.
Grafico contributo diversi paesi alla crescita del PIL mondiale. Anno di decrescita: 2009.
Il contributo dei paesi emergenti è sempre maggioritario rispetto a quello dei paesi avanzati.
I primi 12 esportatori mondiali sono Cina, USA, Germania, Giappone, Paesi Bassi, Corea del Sud, Francia,
Hong Kong, Italia, UK, Belgio, Messico. Italia proiettata in una dimensione internazionale per il commercio,
opera su scala globale. Le politiche del paese non possono prescindere da ciò. Se si opera molto sui mercati
internazionali bisogna che questi mercati siano aperti, e quindi non possiamo chiudere in risposta il nostro
mercato. Molti paesi esportatori sono dell’UE. Paesi Bassi e Belgio vivono essenzialmente di esportazioni e
con un settore commerciale molto sviluppato, non hanno una forte tradizione manifatturiera.
Paesi importatori: USA, Cina, Germania, Giappone, UK, Francia, Paesi Bassi, Hong Kong, Corea del Sud,
India, Italia, Messico. Italia con avanzo della bilancia commerciale, con tasso decrescente col passare degli
anni.
La forbice tra export e import si sta riducendo. L’Italia esporta principalmente a Germania, Francia, USA. La
maggior parte dei paesi importatori sono paesi intracomunitari (uguale al mercato interno). La Cina è il
nono importatore per l’Italia. Importiamo da Germania, Francia, Cina. L’Italia ha ampie quote di mercato
nei paesi UE, in Russia (chiusura del mercato russo in seguito alla crisi in Crimea, sanzioni commerciali UE vs
Russia, contro sanzioni Russia vs UE), nel bacino del Mediterraneo.

Per internazionalizzazione intendiamo lo sviluppo internazionale dei processi di produzione del valore
d’impresa, in altre parole si può definire come apertura all’estero della strategia competitiva dell’impresa. È
processo dinamico di sintonizzazione della propria strategia per trovare nuove combinazioni di
posizionamento (prodotti, segmenti di mercato, canali distributivi) e vantaggi (riproducendo il vantaggio
nazionale o trovando altri vantaggi) in modo da creare valore. Il processo di globalizzazione dà origine a
quello di internazionalizzazione e si intrinseca in due modi:
- Apertura dei mercati (volume degli scambi)
- Mondializzazione (estensione geografica dell’impresa)
I processi di internazionalizzazione causano la crescita. Si concretizzano con una molteplicità di strumenti
che vengono raggruppati in tre categorie.
Tipologie di internazionalizzazione:
- Produttiva
- Finanziaria
- Commerciale
Nella pratica spesso un investimento di qualsiasi natura presenta al proprio interno una componente
commerciale, finanziaria e spesso anche produttiva. Le tre aree si influenzano a vicenda.

Internazionalizzazione produttiva.
Significa realizzare materialmente la produzione al di fuori dei propri confini nazionali. Può significare anche
solo delocalizzare parti del processo produttivo. Si distinguono:
- Frammentazione: processo produttivo realizzato in paesi diversi (joint venture, outsourcing,
perfezionamenti passivi e attivi)
- Delocalizzazione: produzione del bene finale all’estero
Esempi:
- Acquisto o vendita all’estero di semilavorati
- Lavorazione di parti all’estero
- Lavorazioni di parti estere in Italia
- Acquisto/vendita di know-how e brevetti
- Conferimento di macchinari o know-how in azienda estera
- Accordi di partnership produttiva con partner esteri

Internazionalizzazione finanziaria
Acquisizione o impiego di risorse finanziarie sul mercato internazionale. La logica degli investimenti
finanziari può essere slegata dagli investimenti produttivi o commerciali. Riguarda:
- Acquisto o vendita all’estero di asset finanziari (azioni, obbligazioni, quote di partecipazione, quote
fondiarie)
- Può attuarsi indipendentemente dalle altre forme di internazionalizzazione
Internazionalizzazione commerciale
Riguarda l’acquisto e la vendita all’estero di prodotti, servizi, machi e brevetti commerciali, partnership
commerciali con persone fisiche o giuridiche estere, franchising, e-commerce, installazione on site di
impianti chiavi in mano, realizzazione di opere infrastrutturali.

APERTURA DEI MERCATI


Si è realizzata fortemente con la politica intrapresa dalla maggior parte dei Paesi sulla base dell’evidenza
che il commercio internazionale contribuisca alla crescita della ricchezza.
Aree di integrazione commerciale ed economica:
- UE (Europa)
- NAFTA (Nord America e Messico)
- MERCOSUR (America Latina)
- ASEAN (Asia e Pacifico)
Aree importanti perché una volta che vi si ha accesso attraverso uno dei paesi che fanno parte di queste
aree si ha accesso a tutta l’area perché queste aree vedono la libera circolazione.
Molti di questi accordi commerciali si sono realizzati all’interno del WTO. Nei fatti si è realizzata un’area di
libero scambio, quindi un’area in cui i paesi consentono la libera circolazione dei prodotti al loro interno.

WTO
- 164 paesi membri, 95% scambi mondiali
- Riduzione dei dazi medi dal 40% al 5%
- Aumento di 20 volte del volume del commercio internazionale dei beni manifatturiere
- Regole di:
o Non discriminazione: la concessione fatta ad un paese va garantita a tutti gli altri
o Reciprocità: chi ottiene una riduzione tariffaria deve parimenti concederla
o Divieto di ricorso a quote per limitare le importazioni
o Concorrenza leale: non si possono intraprendere ritorsioni senza autorizzazione del WTO
o Trasparenza delle pratiche commerciali: uso di tariffe doganali invece di altre barriere
(tecniche, normative…), legislazione scritta, norme applicate a tutti i paesi
- Adesione non obbligatoria, obbligo di seguire le regole una volta diventati membri.
Armonizzazione attraverso trattati internazionali e annullamento delle barriere al commercio
internazionale. Le barriere al commercio internazionale possono essere:
- Barriere tariffarie (dazi): imposte che si pagano quando i prodotti attraversano le frontiere
- Barriere non tariffarie o tecniche: imposizione divieti di importazione o attraverso barriere
tecniche, come l’introduzione di regole tecniche tali che i prodotti provenienti da una certa area
non possano avere accesso al mercato (es: Brasile norme nel settore agroalimentare per
stagionatura prodotti).
I paesi all’interno del WTO si sono dati volontariamente delle regole.

APERTURA DEL COMMERCIO UE


Ue: imponente programma di apertura con i nostri maggiori partner commerciali bilaterali
28 ASL in vigore
Se tutti i negoziati attualmente in corso si concluderanno positivamente saranno coperti i 2/3 degli scambi
UE.
Accordo con Canada e Giappone sta entrando in vigore. TTIP (transatlantic trade investment and
partnership) accordo libero scambio UE e USA, si è arenato anche a causa della politica della presidenza
Trump contraria ai trattati multilaterali. Accordi difficili con area MERCOSUR.

27/09/2019

Nel caso gli stati membri del WTO non rispettino le regole stabilite sono previste delle sanzioni, che hanno
carattere progressivo. Le sanzioni sono: ritorsioni commerciali, interruzione delle trattative, blocchi
commerciali. Gli elementi tecnici doganali, contrattuali e certificativi vengono utilizzati come strumento di
pressione e contrasto anche nei rapporti politici internazionali.

REALIZZAZIONE IMPIANTI chiavi in mano


La realizzazione di impianti non è un esempio di internazionalizzazione produttiva perché si tratta di
assemblare l’impianto presso il cliente (internazionalizzazione commercialeacquisto e vendita impianti
core business).

INVESTIMENTI
Alla base vi è un procedimento logico compiuto per decidere se effettuare degli investimenti che consiste in
una valutazione dei vantaggi e dei rischi.
INTERNAZIONALIZZAZIONE
È imprescindibile condizione strategica di sviluppo e di sopravvivenza aziendale. Sulla base di questo
presupposto l’impresa decide:
- Quali risorse destinare allo sviluppo dei mercati internazionali
- Scegliendo obbiettivi realistici e misurabili
- Valutazione rapporto costi – benefici (business plan)

LE RISORSE
Classificate in:
- Umane
o Competenti (multilingue, capacità e conoscenze tecniche, abilità informatiche e
comunicative) il livello di competenza richiesto dipende dall’obbiettivo che si tende a
realizzare
o Flessibili e dinamiche (problem solving, improvvisazione, risposte in tempi brevi)
o Motivate (orientamento al risultato)
- Finanziarie
o Interne
o Esterne
 Private (prestiti)
 Pubbliche (agevolazioni)
 Da formalizzare in un piano
- Tecniche
o Infrastrutture (fisiche e virtuali)
o Impianti e attrezzature
o Strumenti
o Materie prime e/o componenti
o Fonti energetiche
- Organizzative
o Procedure
o Logistica
o Servizi (post sales, ecc)
o Gt documenti
o Struttura ad hoc

BUSINESS PLAN PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE


Pianificare, riassumere, e valutare le risorse per un progetto di internazionalizzazione, valutando anche la
fattibilità finanziaria.
Previsione del progetto e analisi della realtà aziendale in termini di risorse, organizzazione e funzioni.
Contiene un insieme di informazioni quali l’analisi del settore di attività e del mercato budget, la
presentazione del progetto, gli investimenti e i costi correlati.
Serve per trasformare il rischio generico in rischio calcolato. Dobbiamo quindi stimare i rischi di qualsiasi
genere connessi al nostro operare.

I RISCHI sono amplificati da un problema di diversità dei mercati esteri.


Diversità dei mercati esteri:
- Cultura, lingue, gusti, consumi e costumi
- Usi e conseutudini, anche commerciali
- Maggiore incertezza e insicurezza
- Tecniche di negoziazione e business practices
- Livelli di reddito pro-capite (capacità d’impresa)
- Concorrenza
- Forme di governo
- Differenze istituzionali
- Quadro normativo
- Valute, banche e pagamenti
- Regimi doganali, normative tecniche, di conformità, sicurezza e garanzia

Ci sono 6 categorie di rischi


- D’impresa: legato alla natura stessa dell’attività imprenditoriale. Sui mercati esteri è aggravato dalla
minore conoscenza del mercato, dei concorrenti, della distribuzione, oltre che dalla posizione di
sostanziale svantaggio che l’impresa si trova a dover affrontare nella fase iniziale di approccio.
- Economico: rischio a cui un’impresa è sottoposta in relazione all’andamento delle variabili
macroeconomiche. Relativo all’andamento della domanda sui mercati internazionali, alcuni dei
quali caratterizzati da un altro grado di incertezza e di volatilità (specialmente quelli caratterizzati
da maggiori tassi di crescita e, come tali, più appetibili). Possibili contrazioni repentine della
domanda diversificazione (offerta in più mercati). I rimedi a questo tipo di corso stanno nella
pianificazione strategica.
- Di credito: insolvenza di diritto (giudizialmente accertata) o di fatto (materialmente non si riesce ad
incassare il pagamento). Caratterizza ogni relazione economica, ma la valutazione in ambito
internazionale di questo rischio è più complicata per rischi non noti, rischi non presenti sul mercato
domestico, difficoltà o non convenienza o impossibilità di fatto di intraprendere azioni legali per il
recupero del credito.
Rimedi: accordi contrattuali che ci tutelano dal rischio di insolvenza, profilare preliminarmente la
controparte (visure estere e/o data base specializzati), scelta del mezzo di incasso più adeguato,
garanzie bancarie (strumenti tecnici), avallo, scelta del tempo di pagamento, factoring pro-soluto.,
assicurazione crediti export.
- Monetario: dal momento che il prezzo e la valuta in cui dovrà avvenire il pagamento sono stabiliti al
momento del contratto, in presenza di dilazioni di pagamento significativa l’azienda è esposta al
rischio di riduzione di valore della transazione dovuto alla svalutazione della moneta estera rispetto
all’euro. Può diventare un’opportunità. Questo rischio si ha se si hanno delle dilazioni di
pagamento. Il rischio deriva dalla possibile svalutazione della moneta nazionale o di conto.
Può essere sia positivo che negativo.
Tutele: transazioni nella propria valuta nazionale, effettuare operazioni pronti c/termine su divise
(acquisto o vendita a termine con “prezzo a pronti” di una valuta contro valuta differente ad una
data futura ad un cambio fissato, pari al cambio alla data dell’operazione più o meno la variazione
di interesse tra € e valuta. In sintesi, se il tasso della valuta è inferiore a quello dell’euro, il cambio a
termine sarà superiore a quello a pronti), operazioni di copertura sul cambio (swap, opzioni
call/put), finanziamenti in valuta (quando l’impresa ha ricavi in valuta continuativi e in una certa
misura stabili su una certa area. Solitamente si apre un c/c valutario con cui ci si indebita a b/ e si
ripaga con gli introiti)
Rischio di tasso: in caso di dilazioni di pagamento, può derivare dal differenziale tra tassi variabili
praticate dalle banche e i tassi fissi e più bassi applicati nelle dilazioni ai clienti internazionali
(esposizione finanziaria). CIRR (commercial interest reference rates), tassi d’interesse commerciale
di riferimento segnalati dall’OCSE.
Tutela: equilibrio finanziario e assicurazione crediti export (erogazione finanziamenti a tassi bassi)
- Generati dalle operazioni: legati alla gestione pratica delle operazioni
o Rischio di revoca dell’ordine : particolarmente grave nel caso di produzione su commessa o
merce già spedita (mancato ritiro)possibile mancato incasso + spese di immagazzinaggio
(rientro della merce se no si trova un acquirente alternativo)
Tutele: profilare la controparte, informazioni normative e tutele giuridiche (contratto),
scelta del mezzo di pagamento
o Rischio di escussione delle garanzie bancarie : strumenti bancari a tutela del compratore,
autonome rispetto al contratto sottostante e riscuotibili a sua prima richiesta. Possibilità
che la richiesta di riscossione sia arbitraria clausole bancarie e norme uniformi in
materia.
Garanzie: ci sono norme bancarie internazionali che regolano le garanzie bancarie e offrono
tutele giuridiche, si prendono accordi adeguati con gli altri istituti di credito.
o Rischio di incremento dei costi: nel caso di contratti senza esecuzione immediata, tra la
stipula contrattuale e l’incasso (articolazione specifica rischio economico)
Tutele: tutele giuridiche (contratto)
- Paese: non legato alla controparte ma all’area geografica, riguarda l’evoluzione degli scenari geo-
politici ed economici ed influenza da sempre le attività (e ne è influenzata). Si manifesta con
variabili di tipo:
o Politico: instabilità di governo, mutamenti istituzionali
o Normativo: operando all’estero, l’impresa italiana è sottoposta a leggi del paese straniero
(es. manovre protezionistiche improvvise, innalzamento dei dazi, svalutazione della moneta
ecc.)
o Sociale: conflitti etnici, religiosi o di classe, tumulti ecc.
o Bancario: normativa sui pagamenti (es. franco fabbrica in Algeria), indipendenza della
banca centrale

30/09/2019

Il rischio paese è sintetizzato in indici di rischio elaborati dalle agenzie di rating. Le principali sono:
- Standard & Poor’s
- Moody’s
- Fitch
Le agenzie di rating fanno valutazioni di cose, tra cui c’è il rischio paese. Più un paese è rischioso più i tassi
di interesse sono alti.
Country risk map SACE
Sace simest.
e focus on.

VANTAGGI INTERNAZIONALIZZAZIONE
3 categorie:
1. Vantaggi per le imprese
2. Vantaggi per il paese
3. Vantaggi per le persone

VANTAGGI PER LE IMPRESE


- Aumento del giro d’affari: beneficio più immediato. I volumi di vendita dipendono infatti dalla
dimensione del mercato a cui l’azienda si rivolge (allargamento base di mercato)
- Aumento dei profitti: se incrementa la reddittività complessiva dell’impresa, l’entità delle vendite
aggiuntive ottenibili sul mercato estero è tale da non incidere significativamente sui costi fissi
- Economie di scala: quando l’attività all’estero cessa di essere una parte marginale dell’attività
complessiva dell’impresa, le dimensioni crescono e quindi diminuisce il costo medio unitario dei
fattori (di produzione e dei servizi)
o Vantaggi sinergetici di costo
o Accesso a nuove risorse finanziarie
- Accesso a nuovi mercati di approvvigionamento
- Diversificazione del rischio: l’export riduce la dipendenza dell’azienda da un unico mercato,
consentendole di compensare gli andamenti nei singoli mercati
- Superamento della stagionalità (se applicabile, es: cioccolatini, panettoni, pandori)
- Allungamento del ciclo di vita dei prodotti: prodotti obsoleti per un mercato e che vanno bene per
mercati meno maturi/prodotti troppo innovativi per il nostro mercato ma che trovano sbocco in
mercati stranieri
- Possibilità di accedere a nuove idee e nuove esperienze: contatto con diverse realtà operative e
diverse forme mentis, arricchimento delle skills
- Resistenza alla concorrenza globalizzata: l’internazionalizzazione, accuratamente progettata e
gestita nelle migliori condizioni, consente di costruirsi i mezzi finanziari e le competenze interne,
per meglio competere con i concorrenti nazionali e stranieri, anche nel mercato domestico
- Aumento della competitività sul mercato interno: le caratteristiche necessarie alle aziende per
competere sui mercati internazionali (esperienza, competenze e risorse acquisiste) sono spendibili
anche nel mercato interno
- Crescita dell’immagine aziendale e/o del brand

VANTAGGI PER IL PAESE


Sviluppo economico maggiore e diversificato

VANTAGGI PER LE PERSONE


Accrescere le conoscenze e le competenze, mantenersi competitivi sul mercato del lavoro

04/10/2019

Come le parti di una transazione si accordano?


Fasi di una transazione commerciale internazionale in assenza di contratto formalizzato (schematizzazione
standard):
- Richiesta di fornitura
- Invio offerta
- Accettazione offerta e ordine (da qui inizia il vero e proprio impegno reciproco)
- Conferma d’ordine (fattura pro forma)
- Produzione
- Verifiche e collaudi
- Imballo merce
- Fatturazione e preparazione documenti
- Consegna merce
- Trasmissione e consegna documenti
- Accettazione e ritiro merce
- Pagamento o incasso (fase più importante, non è detto che sia qui, se siamo venditori dobbiamo
cercare di farla salire quanto più possibile nello schema).

Contrattualizzazione
Scarsa propensione degli operatoribisogna essere dettagliati altrimenti in caso di intoppi si creano
problemi.
È una cosa creata perché se prendo un accordo avrò comunque un’obbligazione, anche se sarà più difficile
dimostrarlo (contratto: vincolo).
Approccio informale a causa di:
- Fiducia più o meno fondata nel cliente (contrattoaccordosolo la fiducia non è sufficiente)
- Ignoranza dei rischi o loro sottovalutazione
- Nulle o scarse cognizioni di contrattualistica, soprattutto internazionale
- (supposto) risparmio dei costi
A volte la malafede si genera per la pura incomprensione (es: barriera linguistica).
RISCHIOSITA’ DELLE TRANSAZIONI INTERNAZIONALI
- Diversità dei mercati (maggiore rischiosità)
- I rischi vanno attentamente gestiti perché il loro impatto si può ridurre con idonei strumenti tecnici
- Prevenire il rischio e/o minimizzazione degli effetti: trasformare il rischio in un rischio calcolato
contrattualizzando il rapporto commerciale.

APPROCCIO PRE-CONTENZIOSO
Consiste in gestire i rischi e gestire la conflittualità potenziale (non tutti i rischi possono essere gestiti).

Il contratto (art. 1321 c.c.) è un accordo di due o più parti volto a costituire, regolare o estinguere un
rapporto giuridico patrimoniale. È un accordo tra due o più parti in capo alle quali si costituiscono
reciproche obbligazioni.
Il contratto di compravendita (art. 1470 c.c.) ha per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa
verso il corrispettivo di un prezzo. È un accordo commerciale che regola il trasferimento di proprietà di un
bene tra un soggetto venditore e un soggetto compratore di un paese diverso.
Fasi:
- propostaprecisa, completa, comprensibile
- negoziazione le parti devono comportarsi secondo buona fede e fornire informazioni veritiere,
può comportare responsabilità precontrattuale (lettere di intenti o memorandum of
understanding)
- accordo per firma contestuale o per accettazione della proposta, che può essere accettazione
espressa o tacita (fatto concludente)
-
I contratti internazionali.
Nell’Ue la materia della contrattualistica non è disciplinata interamente da norme uniformi, anche i
contratti stipulati all’interno dell’UE sono da considerarsi contratti internazionali.

LA FORMAZIONE DEL CONTRATTO


Si realizza attraverso l’incontro delle volontà e quindi l’accordo tra le parti. Si ha una volontà che propone
(proposta) e una volontà che accetta (accettazione).
Bisogna fare attenzione alla terminologia: in italiano al posto di proposta e accettazione di norma si
utilizzano i termini offerta, ordine e conferma d’ordine.
Non ci sono problemi nel caso in cui il contratto venga stipulato contestualmente tra persone fisicamente
presenti nello stesso luogo. Nel caso di rapporti internazionali, il contratto però si forma quasi sempre a
distanza. In tal caso il consenso tra le parti si forma attraverso lo scambio di dichiarazioni tra le parti, che
devono essere accettate.
Principio generale: in un accordo a distanza il contratto si conclude quando colui che ha fatto la proposta ha
conoscenza dell’accettazione della controparte (art. 1326 c.c.).
Efficacia del contratto: in uno scambio di lettere, fax o e-mail, quando il proponente riceve la
comunicazione contenente l’accettazione (ciò non è valido in tutti gli ordinamenti). Per la Convenzione di
Vienna (art. 14-24) le regole sono simili a quelle del nostro Codice civile: l’accordo è perfezionato quando
l’accettazione della proposta arriva alla sede legale (head quarter) del proponente. Se proposta e
accettazione non sono speculari si è di fronte ad una controproposta (counter offer). La parte che la riceve
può:
- Accettare
- Rifiutare
- Tacere (in contrattualistica ciò non finalizza gli accordi. È quindi priva di senso la frase “se non si
risponde entro X giorni dalla presente, la controproposta si considera accettata”)
- Rilanciare un’altra proposta
L’accettazione deve essere conforme alla proposta. In caso di difformità dell’accettazione rispetto alla
proposta:
- Su elementi essenziali: l’offerta originaria si intende rifiutata ed è necessaria un’altra accettazione,
perché il contratto si formi. Una controproposta del potenziale acquirente non equivale ad
accettazione
- Su elementi che non modifichino l’offerta nella sostanza: l’offerta, salvo indicazione contraria, si
considera accettata.
Un contratto validamente concluso è vincolante per le parti, può essere modificato soltanto in conformità
alle sue clausole o di comune accordo tra le parti.
In caso di ritiro della proposta dopo l’accettazione della controparte, il proponente deve pagare eventuali
danni insorti presso la controparte se questa ha iniziato a dare seguito al contratto prima di venire a
conoscenza del ritiro.
In caso di accettazione per comportamento concludente, il contratto si perfeziona nel momento in cui l’atto
materiale viene a conoscenza della controparte (principi unidroit).

07/10/2019

I SISTEMI GIURIDICI
Non c’è una regolamentazione unica per tutto il mercato
Sistemi civil law: paesi in cui il sistema giuridico deriva dal diritto romano, sistemi basati su testi normativi
scritti e codici (aggregati di norme). Es: Italia
Sistemi common law: si basano sull’idea che esista il diritto naturale e spontaneo che si genera
automaticamente nella società. Si basa non su leggi, ma sulle decisioni prese sulla singola fattispecie. Le
leggi scritte (esistono ma non sono onnicomprensive come nei paesi di Civil Law) sono una fonte secondaria
e si basano su consuetudini giuridiche. Secondo il principio dello “strare decisis”: la giurisprudenza
(decisioni giurisprudenziali) precedenti sui casi analoghi sono vincolanti. È una sorta di legge idealmente
non scritta.
Es: paesi anglosassoni (UK e colonie)
Sistemi di diritto islamico: paesi che applicano la Sharia, ossia la lettura giudiziale e legale interpretata
secondo la letteratura sacra mussulmana
Sistemi di diritto consuetudinario: diritto non scritto basato su usi ripetuti (sfera del lecito)

CORTINA DEL CIVIL LAW E DEL COMMON LAW


Importante conoscere il sistema giuridico perché se noi effettuiamo un contratto con un paese di civil law
molto gran parte del contratto è già regolamentato, se invece siamo nei paesi di common law bisogna
conoscere anche i casi precedenti analoghi al proprio.
Paesi cono valori diversisistemi giuridici diversi da civil law e common law.

FORMA DEL CONTRATTO


Libertà di forma: nessun ordinamento in via generale richiede che un contratto sia stipulato o provato in
una forma particolare. Il contratto di compravendita può essere effettuato in forma orale, ma si ha difficoltà
a provare la sua esistenza. Il contratto può essere provato con qualsiasi mezzo, inclusi i testimoni.

CONTRATTO SCRITTO O VERBALE?


È diffusa l’opinione che per assicurare un vincolo giuridico sia necessario un contratto scrittonon è così.
Anche con un semplice accordo verbale o con fatto concludente si assume un impegno giuridicamente
rilevante (con la differenza che non sono perfettamente definiti tutti i vincoli a cui si assoggetta).
Se non contrattualizzato, almeno utilizzare la forma scritta per evitare fraintendimenti.

MODELLI DI CONTRATTO
Utilizzare i modelli di contratto internazionale in versione bilingue.
Sono soluzioni standard da adattare alle esigenze aziendali o alle specificità della singola operazione e
prevenire le controversie.
NB: anche le e-mail possono avere valore contrattuale

LINGUA DEL CONTRATTO


Spesso si attuano contratti in lingua italiana e accanto la traduzione (es: inglese, lingua commerciale
ufficiale, vi sono però paesi francofoni dove la lingua commerciale è il francese, in altri è lo spagnolo, in
molte parti del mondo, ad esempio i paesi dell’ex URSS, l’inglese è considerato come un’innovazione), in
modo da avere una versione bilingue. La lingua del contratto è la nostra o quella della controparte, o
l’inglese, parlato da entrambe le parti allo stesso livello di interpretazione del contratto, oppure in versione
bilingue. In questo caso è necessario specificare in caso di ambiguità quale versione prevale, perché la
traduzione dei termini può non essere perfetta. La traduzione deve essere accurata, non è sufficiente
conoscere l’inglese, bisogna conoscere il business english, perché le parole hanno un preciso significato
giuridico. Se non si conosce bene l’inglese bisogna affidarsi a legali specializzati in traduzioni giuridiche.

LE FONTI DELLA CONTRATTUALISTICA NELLA CONTRATTAZIONE INTERNAZIONALE


Principi della contrattualistica:
- Buona fede
- Libertà delle forme
- Autonomia contrattualein linea generale le parti sono libere di stabilire il contenuto del
contratto. Libertà di regolare il proprio rapporto da parte delle parti, le parti sono sovrane del
contratto. Sovranità maggiore nei paesi di common law rispetto ai paesi di civil law
- Contratto vincolantele parti sono obbligate reciprocamente a effettuare ciò che si sono
impegnate a fare
Non esiste una disciplina che regoli ogni aspetto della compravendita internazionale, perché non ci sono
soggetti sovraordinati, i paesi sono pariordinati (diversamente dal caso dei cittadini che sono assoggettati al
potere di sovranità dello stato).
L’Unione Europea emana norme di propria competenza. Quando gli stati vogliono creare contratti si
mettono d’accordo tramite trattati (convenzioni).
Convenzione sui contratti per la vendita internazionale dei beni (CISG): è l’atto fondamentale della
contrattualistica internazionale. Fa parte dell’unidroit, è diventata nota con la convenzione di Vienna del
1980, è stata ratificata dall’Italia con la legge 11/12/1975 n.765, è in vigore dal 1/01/1988 ed è stata
inglobata nel diritto italiano.

LE FONTI
Per i contratti comunitari il regolamento Roma I. è un regolamento (atto comunitario) che è
immediatamente applicato in tutti i paesi membri senza bisogno di recepimento (diversamente dalle
direttive, che permettono ai singoli stati di regolare alcuni aspetti).
Lex mercatoria. Sono regole consolidate e ufficiali, corrispondenti alla raccolta di usi e consuetudini,
comportamenti e tradizioni seguite e rispettate nel commercio internazionale. Vi rientrano:
- Regole e modelli di contratto International Chamber of Commerce e altri
- Regole e modelli UNCITRAL (united states commission on international trade law,
www.unicitral.org, commissione ONU per armonizzare le regole del commercio internazionale)
- Principi per i contratti commerciali e internazionali UNIDROIT (institut international pour
l’unification du droit privé www.unidroit.org, associazione di 63 stati)
Convenzione di Vienna. Riguarda i contratti di compravendita internazionale di beni mobili e rappresenta la
legge applicata per i contratti tra le parti residenti in stati che l’hanno scritta. Contiene regole su:
- Formazione del contratto
- Obblighi del venditore
- Obblighi dell’acquirente
- Rimedi possibili se la parte non adempie al contratto
La convenzione di Vienna non disciplina.
- Le vendite per uso personale, familiare e domestico
- Le vendite di beni all’asta, di beni pignorati, di titoli di credito e di valuta
- La vendita di navi, imbarcazioni, hovercraft e aeromobili e la vendita di energia
- La validità del contratto e le singole clausole
- Gli effetti prodotti dal conflitto sul trasferimento della proprietà delle merci (questo lo dirà la legge
che si occupa di quello specifico contratto)
- Le responsabilità del fabbricante (regolato da legge, non da convenzione internazionale)
- Le garanzie in caso di mancato pagamento (risulta come un mancato adempimento degli
obblighila convenzione mi espone solo i rimedi esperabili).
Per queste ragioni è opportuno indicare sempre la legge applicabile al contratto perché la convenzione
disciplina solo alcuni aspetti del mio contratto. È altamente opportuno indicare la legge che regola il
contratto. Nel caso non discipliniamo il diritto che regola il nostro contratto ci sono leggi alle quali è
possibile ricorrere, ma sarà più difficile individuarle.

11/10/2019

Cedente/venditoreacquirente/compratore
L’applicazione di una legge piuttosto che di un’altra può incidere sul contratto per quanto non regolato
dalle parti e per eventuali aspetti che non sono stati sottoposti ad un accordo o che vengono sottoposti a
norme di carattere imperativo (quindi non derogabili).
Se nel contratto non è individuato nulla, la legge applicabile si determina tramite le norme di diritto privato
internazionale.
ES. se stipulo un contratto con un’azienda algerina e faccio causa all’azienda in Italia, non per forza viene
applicata la legge italiana.

Non esiste un obbligo di specificare la legge applicabile, ma se non lo facciamo rischiamo di venire
sottoposti a leggi non a nostro favore. È meglio scegliere la legge applicabile mediante una clausola
contrattuale. La scelta va effettuata sulla base di:
- Sistema giuridico e quadro normativo (common law o civil law)
- Valutazione delle alternative
- Forza contrattuale e possibilità di accordo con la controparte (la forza contrattuale è la possibilità di
dettare le regole. Compratore e venditore hanno stessa forza contrattuale, ma nella realtà, a volte,
non è così, per esempio il venditore può avere possibilità di vendere a condizioni che vuole lui).
Principio generale: libertà della scelta della legge applicabile. In alcuni stati non è possibile, bisogna
applicare le leggi del paese (es. paesi arabi).
Limite: norme imperative che devono essere attuate anche se il contratto è sottoposto a legge straniera:
- Norme di ordine pubblico internazionale
- Norme di applicazione necessaria diverse di paese in paese
ES: norme a protezione della parte più debole (consumatore, lavoratore, agente…), norme a protezione
dell’imprenditoria (su investimenti stranieri, sui trasferimenti di tecnologia), norme fiscali, valutarie,
antitrust ecc.
Due paesi possono avere norme imperative diverse, per capire quale applicare si guarda alle disposizioni
contrattuali.
Possibili alternative
- Legge italiana
o Pro: conosciuta o facilmente conoscibile, standardizzazione dei propri contratti
o Contro: può non essere accettata dalla controparte, può non essere conveniente
- Quella del paese della controparte
o Pro: solitamente accettata dalla controparte
o Contro: poco o per niente conosciuta, può metterci in condizione di svantaggio
- Quella del paese terzo
o Pro: neutralità
o Contro: poco o per niente conosciuta, può metterci in condizioni di svantaggio
- A volte è richiamata anche la lex mercatoria (però non ci sono contratti interamente disciplinati
dalla lex mercatoria)
o Pro: è per lo più compatibile con le esigenze commerciali internazionali
o Contro: poco applicata dai giudici, più dagli arbitri, indeterminatezza e incertezza di intenti
In questa materia non si può giungere a risposte assolute, tutto dipende da tanti fattori
ES: è meglio applicare la legge mia o della controparte?
Dipende dal sistema giuridico, dal quadro normativo, dalle valutazioni alternative e dalla forza contrattuale

ROMA I (regolamento CEE 593/2008)


Si applica ai rapporti e contratti commerciali intercomunitari. È creato per i contratti commerciali
comunitari.
Viene applicato quando non è stabilito nel contratto quale legge deve essere applicata, stabilisce quale
legge deve essere applicata se non è stato deciso dalle parti. Si applica la legge dello stato in cui ho il
collegamento più stretto, quindi quella del paese dove risiede la parte che deve effettuare la prestazione
caratteristica (oggetto del contratto).
ES: compravendita di beni mobili e servizi  legge del paese di residenza del venditore
Distribuzione legge del paese di residenza del distributore
Agenzia legge di residenza del paese di residenza dell’agente
Beni immobili paese ove è situato il bene
Trasporto legge del paese in cui il vettore (colui che esegue il trasporto) ha la propria sede, se coincidente
con il luogo di ricezione o di consegna della merce o di residenza del mittente. Altrimenti legge del paese di
consegna convenuta (Incoterms)

Per il principio di autonomia contrattuale, in caso di controversie il giudice è tenuto ad applicare la


normativa che è stata scelta dalle parti.
Per il principio di universalità il giudice europeo può applicare la norma di uno stato non facente parte
dell’UE.
14/10/2019

C.I.S.G. convenzione di Vienna, valida tra le parti contraenti se e solo se le parti sono residenti in un
paese che ha recepito la convenzione, che si applica in modo automatico. È possibile per le parti escludere
l’applicazione della convenzione in tutto o in parte.
Se un paese l’ha recepita e l’altro no, la convenzione si applica sempre che le norme di diritto privato
internazionale applicabili al contratto lo consentano.
La legge applicabile al contratto può essere quella del venditore, quella del compratore o quella di un paese
terzo o lex mercatoria. Le norme di diritto internazionale privato ci consentono sempre di capire quale sia la
legge applicabile.
La norma di diritto privato internazionale per i contratti intercomunitari è il regolamento Roma I, che
stabilisce quale sia il diritto applicabile al rapporto contrattuale quando questo non sia esplicitamente
indicato. Si applica nel silenzio delle parti, in base al luogo dove ha luogo la prestazione caratteristica del
contratto.

Contrasto tra CISG e legge applicabile: nel caso di contratto regolamentato dalla legge italiana si applica la
convezione di Vienna (ha valore di lex specialis, rafforzato rispetto alla legge ordinaria).

La CGIS non può contrastare con il regolamento Roma I, che si occupa solo di decidere quale sia la disciplina
applicabile.
In caso di contrasto tra disposizione CGIS e una norma della legge applicabile, il conflitto tra le norme si
risolve studiando le leggi del paese del compratore o del paese terzo e il loro rapporto con le convenzioni
internazionali. In Italia prevalgono le convenzioni internazionali.
La legge applicabile è scelta da:
- Volontà delle parti (di comune accordo)
Il contratto può essere scritto da una delle parti in base alla forza contrattuale, che riassume il rapporto più
o meno paritario che le parti possono avere. Non sempre i rapporti di forza tra le parti sono paritari.

FREEDOM OF THE CONTRACT


Autonomia contrattuale: le parti sono libere di concludere un contratto e di determinare il contenuto, salvo
eccezioni.
Art. 1322 c.c. “le parti possono liberamente determinare il contenuto del contratto nei limiti imposti dalla
legge”
L’autonomia contrattuale è particolarmente ampia nei paesi di common law.

CONTENUTO DEL CONTRATTO


- Titolo
o Definisce il tipo di contratto (es: vendita, agenzia, distribuzione…)
o In caso di difformità il contenuto prevale su il titolo
- Indicazione parti stipulanti
o Identificate in modo corretto e univoco
o Utile identificare il loro ruolo nel contratto e l’eventuale forma abbreviata con cui sono
richiamate nel seguito del contratto (es: il venditore, il compratore)
o Il contratto deve esser firmato da chi abbia il potere legale di farlo, cioè dal legale
rappresentante o da persona munita di mandato o rappresentanza
- Premesse (utilizzate nei contratti di forniture specifiche, prezzi elevati, durata pluriennale)
o Descrivono le motivazioni e le finalità delle parti
o Possono richiamare il contesto operativo e precedenti accordi o prassi
o Indicano che gli allegati sono parti integrali del contratto
o Se si vuole che l’introduzione sia giuridicamente vincolante per le parti è necessario
specificare che la stessa fa parte integrante e sostanziale del contratto
- Definizioni e abbreviazioni
o Utili per precisare il significato di termini che possono avere un significato non uniforme
nelle diverse lingue o nelle diverse legislazioni
o Viene utilizzata anche per precisare esattamente il contenuto di termini giudici in caso di
contratti bilingue
- Testo (condizioni generali o clausole standard + parti specifiche)
o La CGIS dispone che affinché le condizioni generali di contratto predisposte da una delle
parti possano entrare a far parte del contratto, le stesse non devono solo essere
richiamate, ma devono essere conosciute e/o conoscibili dalla controparte al momento
della conclusione del contratto
 La giurisprudenza ha affermato che non hanno valore le condizioni generali
richiamate nelle fatture dopo la conclusione del contratto
 Non sono valide le condizioni generali di contratto predisposte in una lingua
differente da quella utilizzata per l’accordo contrattuale

CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA
Ci sono clausole di salvaguardia poste a tutela del compratore, del venditore o entrambi.
Del venditore:
- Clausola di aggiornamento prezzi o revisione prezzo : consentono di modificare i prezzi al verificarsi
di specifiche condizioni
- Patto di riservato dominio : consente all’esportatore di restare il legittimo proprietario dei beni
consegnati fino a che gli stessi siano stati integralmente pagati
Del compratore:
- Penali: con entità predefinite in caso di mancato adempimento
- Revisione del prezzo per eccessiva onerosità
ad entrambi:
- Clausole di difficoltà/forza maggiore: (hardship) cautela per le situazioni indipendenti dalla volontà
o dal controllo dalle parti (es: incendi, scioperi, disastri naturali, conflitti, incidenti, disordini) che
potrebbero impedire l’attuazione del contratto. Determinano il cessare dell’obbligo senza penalità
per la parte inadempiente. Importante: specificare le procedure per notificare l’insorgere di queste
cause
- Clausola risolutiva espressa: prevede la risoluzione del contratto quando un’obbligazione specifica
(non sono ammesse indicazioni generiche) non sia adempiuta o lo sia con modalità diverse da
quelle stabilite. L’inadempimento dev’essere imputabile al debitore, ma non deve essere
necessariamente di grave entità.
NB: la risoluzione del contratto non è automatica, ma è necessario che la parte interessata
comunichi nelle forme opportune (es. raccomandata A/R), alla controparte che intende avvalersi
della clausola risolutiva.
in entrambi i casi deve essere espressamente indicata la modalità di notifica.

CONTRATTO
Anche la conferma d’ordine è un contratto, quindi bisogna inserire sempre:
- Contenuto
- Legge applicabile (se non c’è la CGIS sono problemi seri)
- Risoluzione controversie (giurisdizionale o ADR)
- Letto e accettato

La legge applicabile al contratto di compravendita è quella indicata espressamente dalle parti o, se le parti
sono residenti in paesi sottoscrittori, la convenzione di Vienna, salvo non sia stata parzialmente o
totalmente esclusa. Se nel contratto on è indicato nulla si applicano le norme di diritto internazionale
privato dei singoli Paesi, che per i membri dell’UE sono rappresentate dal regolamento Roma I, che
stabilisce che la legge applicabile sia quella del venditore.

https://www.youtube.com/watch?v=SGxbnyjwGos
VIDEO youtube contratto internazionale

18/10/2019

CRITERI PER LA REDAZIONE DI UN BUON CONTRATTO INTERNAZIONALE


- Chiarezza: non bisogna lasciare spazio a equivoci, per prevenire interpretazioni diverse tra le parti
- Semplicità: nella scrittura e nel lessico, possibilmente periodi e articoli brevi, per facilitarne la
comprensione e la corretta traduzione e ridurre i margini di incertezza
- Correttezza: nella formulazione delle clausole
- Organicità: schema ordinato e coerente, per facilitare la comprensibilità
- Completezza: coprire tutti i possibili punti del rapporto, compresa la legge applicabile e la
risoluzione delle controversie, in particolare per i paesi di common law
- Equilibrio: tra le clausole di tutela del venditore e del compratore, perché un contratto bilanciato è
la premessa per il mutuo pari interesse a rispettarlo
A volte possono sorgere delle controversie riguardanti la legge applicabile (normative applicabili al
contratto) o il foro competente (giudice chiamato ad applicare la legge in caso di controversia).
Scegliendo un foro competente in un certo paese, non ne consegue automaticamente l’applicazione al
contratto del diritto di quel paese. Se le parti non hanno stabilito nulla si applica il regolamento Roma I nei
paesi comunitari.

DA COSA SI ORIGINA UNA CONTROVERSIA?


- Contratto assente o incompleto o incoerente
- Indeterminatezza o errata percezione del contenuto delle obbligazioni del venditore e del
compratore in merito al contenuto del contratto e alla consegna delle merci
- Incomprensioni (spesso su forma o termini di pagamento)
- Scorrettezza delle parti, che non procedono all’interpretazione o all’esecuzione secondo buona
fede del contratto

RISOLUZIONE DELLE CONTROVESIE


Le controversie si risolvono accordandosi preventivamente sulle modalità di risoluzione (modo per
prevenirle). Gli obbiettivi sono:
- Adempimento della parte inadempiente
- Eventuale risarcimento del danno

OBBLIGHI DEL VENDITORE (in base alla convenzione di Vienna)


- Consegna della merce
- Consegna dei documenti relativi alla consegna delle merci
- Trasferimento della proprietà delle merci: far si che il compratore acquisti la proprietà del bene
sulla base di quanto stabilito dalle leggi vigenti
Consegnare le merci
Le merci devono essere consegnate nel luogo concordato (Incoterms) e con le modalità di trasporto
definite dal contratto. Se le parti non hanno concordato nulla in ordine della consegna la CIGS dispone che:
- Se il venditore si è fatto carico del trasporto, l’obbligazione della consegna è adempiuta quando i
beni sono consegnati al primo vettore
- Se il compratore deve procedere al ritiro della merce, l’obbligazione di consegna è adempiuta
quando i beni sono messi a disposizione presso la sede d’affari del venditore
La consegna deve essere effettuata alla data stabilita. Se la data non è stata concordata contrattualmente o
non è possibile desumerla/ricavarla dal contratto, il venditore dovrà adempiere entro un termine
ragionevole (aspetto oggettivo ma soprattutto soggettivo, può causare una controversia), alla luce della
tipologia di merce, del comportamento delle parti in occasione di precedenti vendite e delle consuetudini
commerciali.
La merce consegnata dovrà essere conforme per qualità, quantità, tipo a quanto pattuito, senza difetti,
idonea all’uso a cui è destinata.
La merce deve essere adeguatamente imballata, in modo da evitarne l’eventuale danneggiamento.
L’imballaggio compete al venditore e la sua adeguatezza può essere fonte di controversie.
La merce consegnata deve essere libera da pretese di diritto o di fatto da parte di terzi, a meno che il
compratore non abbia consentito a ricevere la merce gravata da tali diritti.

OBBLIGHI DEL COMPRATORE


Il compratore è obbligato a prendere in consegna la merce e a pagare il prezzo nell’ammontare fissato,
nella valuta convenuta, con le modalità concordate (es: bonifico bancario, assegno, lettera di credito), nel
tempo previsto (anticipato, contestuale, dopo il ricevimento della merce).

GIURISDIZIONE ORDINARIA
In ambito internazionale ricorrere ad un tribunale è più complicato per l’esistenza di sistemi giurisdizionali
statali diversi e poco coordinati tra loro. Ci sono regole che attribuiscono univocamente la competenza ad
un tribunale specifico, tuttavia le parti possono disporre in materia con la scelta del foro competente
attribuendo la controversia ad un giudice (che magari altrimenti non l’avrebbe) o escludendo la
competenza di altri giudici (magari potenzialmente più favorevoli all’altra parte). L’indicazione del foro
competente comporta automaticamente l’esclusione della competenza di ogni altro giudice. Non esiste una
scelta valida per tutte le occasioni. L’esportatore solitamente ha interesse a portare la controparte davanti
ai propri giudici (ragioni logistiche e di efficacia). Non è detto però che sia la scelta migliore per celerità e
affidabilità. Tale scelta presuppone che la sentenza italiana sia riconosciuta e quindi eseguita nel paese
della controparte, il che non sempre accade. Bisognerà valutare se conviene agire di fronte ad un giudice
del paese della controparte, con il vantaggio di ottenere un provvedimento direttamente efficace.

Possibilità di riconoscimento della sentenza italiana:


facile riconoscimento sentenza italiana
- paesi UE (Reg. 44/2001/CE)
- paesi SEE (Svizzera, Norvegia e Islanda, che hanno siglato con l’UE la convenzione di Lugano del
2007)
valutazione caso per caso
- paesi che hanno sottoscritto con l’Italia accordi bilaterali sul riconoscimento delle sentenze (in linea
di massima si sceglie la legge italiana)
atri stati.
- Paese terzo (a meno che la controparte non possieda in Italia beni su cui rivalersi). scelta foro
competente nel paese terzo a meno che la controparte non abbia in Italia beni su cui ci si può
rivalere in caso di controversia
Alternative:
- Scegliere l’arbitrato
- Agire in Italia con una strategia difensiva (l’impresa italiana teme al massimo un’azione della
controparte ma non prevede di avere necessità di agire, es: vendita con pagamento anticipato).
21/10/2019
FORO COMPETENTE
Possibilità di eseguire la sentenzarischio di avere una sentenza favorevole ma non applicabile nel paese
estero.
Consiglio: se possibile (forza contrattuale) non indicare espressamente il paese della controparte come foro
competente, perché ove ciò fosse conveniente, è sempre fattibile: praticamente tutti gli ordinamenti lo
consentono anche in assenza di un’apposita clausola espressa
Consiglio: inserire clausole miste

ES: qualsiasi controversia derivante dal presente contratto o allo stesso collegata sarà di esclusiva
competenza del foro di Bergamo. In deroga a quanto testé stabilito, il fornitore ha comunque facoltà di
agire davanti al giudice competente presso la sede del cliente.

NB: la clausola di deroga del foro competente deve essere espressa in forma scritta
L’eventuale clausola di deroga del foro contenuta in condizioni generali della controparte non è opponibile
all’esportatore italiano ove le stesse siano accettate attraverso un comportamento concludente e non con
un’accettazione esplicita

ARBITRATO
Strumento di risoluzione dei conflitti attraverso il quale le parti, con un atto di autonomia negoziale,
devolvono la decisione della controversia tra loro insorta a una o più persone terze indipendenti (arbitro/i),
che si pronunciano tramite un lodo.
La scelta di utilizzare l’arbitrato è concordata tra le parti.

LEGISLAZIONE ARBITRATO
Italia: Codice di procedura civile
- Art. 806 – 838 c.p.c.  disciplina della convenzione arbitrale, dell’arbitro, del procedimento, del
lodo, della modalità di esecuzione e impugnazione e dell’arbitrato amministrativo
- Art. 839 – 840 c.p.c. lodi stranieri
Convenzione di New York del 1958 sul riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze arbitrali straniere,
ratificata da oltre 145 Paesi. Convenzione con la quale gli stati si impegnano a dare esecuzione alla sentenza
straniera.
Con la convezione di New York gli stati aderenti si impegnano a:
- Rispettare le convenzioni arbitrali stipulate tra le parti (obbligo dei propri giudici di dichiararsi
incompetenti nel caso in cui una parte porti la controversia davanti a loro)
- Riconoscere e dare esecuzione a lodi stranieri

VANTAGGI DELL’ARBITRATO
- Pianificazione contrattuale del conflitto
- Rapidità (all’incirca 13 mesi, contro tempo medio risoluzione controversie commerciali con
legislazione italiana all’incirca 2 anni)
- Riservatezza (il lodo non è pubblico come una sentenza)
- Competenza dell’arbitro (soprattutto se necessaria competenza tecnica, ma non dimentichiamo
quella giuridica)collegio di solito composto da due tecnici e un giurista
- Adattabilità della procedura alle esigenze delle parti, che possono decidere gli elementi
dell’arbitrato stesso, sempre rispettando la terzietà dell’arbitro
- Libertà delle parti
- Possibilità dell’utilizzo di IT per svolgere l’arbitrato

ACCESSO ALL’ARBITRATO
Avviene sulla base di un atto negoziale tra le parti c.d. convenzione di arbitrato. Deve essere in forma scritta
ed esplicitamente accettata. Si può sottoscrivere
- Prima che la lite sorga  clausola compromissoria
- A lite insortacompromesso (non necessario in caso di clausola compromissoria, serve quando
quest’ultima manca e si vuole risolvere la controversia senza ricorrere alla giurisdizione
processuale).
Compromesso e clausola compromissoria sono diversi dal lodo.

CONTENUTO DELLA CONVENZIONE DI ARBITRATO


1- Tipologia di arbitrato (ad hocscelto liberamente dalle parti in tutti i suoi aspetti/amministrato o
istituzionalele parti affidano la disciplina dell’arbitrato in tutto o in parte a una camera arbitrale,
un’istituzione pubblica o privata e al suo regolamento)
2- Numero degli arbitri: uno o tre (collegio arbitrale)
3- Modalità della nomina degli arbitri (istituzione, parti, co-arbitri, presidente del tribunale, presidente
della CCIAA ecc.) ed eventuali loro requisiti professionali
4- Procedura arbitrale (ritualesi ha un regolamento che specifica passo per passo tutte le fasi
procedurali da seguire/irritualele parti decidono secondo le proprie esigenze)
5- Tipologia di decisione arbitrale (secondo leggeapplicano la legge/secondo equitàdecidono
secondo buon senso e leggi in base alla fattispecie concreta che si trovano a giudicare)
6- Sede dell’arbitrato: ratifica convenzione di NY, non interferenza di giudici o istituzioni locali,
considerazioni paritetiche (es: facilità di accesso)
NB: la legge applicabile non c’entra
7- Lingua dell’arbitrato

TIPOLOGIA DI ARBITRATO
AD HOC
Le parti decidono di regolamentare autonomamente i vari aspetti dell’eventuale arbitrato (modalità di
disegnazione delle parti, procedura da seguire, tempistiche
VANTAGGI
- Nomina delle parti
- Necessità di clausola arbitrale estremamente dettagliata
- Massima liberà delle parti nel decidere le regole del gioco
SVANTAGGI
- Costoso
ARBITRATO ISTITUZIONALE O AMMINSITRATO
Le parti rimandano ad un regolamento apposito, predisposto da un’istituzione che gestirà la procedura
(camera arbitrale: istituzione pubblica o privata che si occupa di amministrare le procedure di arbitrato).
VANTAGGI
- Certezza e trasparenza della procedura (regolamento della camera arbitrale pubblico)
- Garanzia di indipendenza degli arbitri (terzietà dell’istituzione)
- Tempi ridotti (media: 13 mesi)
- Costi certi e noti a priori (tariffario predeterminato e proporzionato al valore della controversia)
- Supporto organizzativo

IRRITUALE
- Gli arbitri emettono un provvedimento di natura negoziale, che ha valore di accordo tra le parti (gli
arbitri ricompongono la controversia).
- Libertà delle forme

RITUALE
- Gli arbitri emettono un provvedimento (lodo) che ha la stessa efficacia di una sentenza emessa dal
giudice ordinario
- Osservanza delle forme processuali

DECISIONE PRESA SECONDO DIRITTO


- Gli arbitri decidono applicando le norme dell’ordinamento giuridico indicato dalle parti (es: la legge
italiana)
SECONDO EQUITA’
- Gli arbitri, laddove ne ravvisino la necessità, previa opportuna motivazione possono integrare o
derogare la norma identificata con l’equità, ossia interpretare la legge adattandola alle particolari
esigenze di natura etico-sociale suggerite dal caso concreto

Arbitrato: qualche dato (camera arbitrale di Milano)


- Nomina delle parti 60%, nomina dell’istituzione 40%
- Arbitro unico 35%, collegio 65%
- La garanzia dell’indipendenza
o Dovere della dichiarazione
o Controllo dell’istituzione: la conferma dell’arbitro
o Arbitri confermati 90%
o Arbitri sostituiti 10%
- Tempo medio: 13 mesi

CONTENUTO DELLA CONVEZIONE DI ARBITRATO


Es clausola arbitrale
Tutte le controversie derivanti dal presente contratto saranno deferite ad un collegio arbitrale di tre arbitri,
due dei quali nominati da ciascuna parte ed il terzo, con funzioni di presidente, nominato congiuntamente
dai due arbitri designati dalle parti o, in caso di disaccordo, dalla camera arbitrale di Bergamo in conformità
al Regolamento della stessa, che la parti dichiarano di conoscere e accettare integralmente.
Gli arbitri procederanno in via rituale e secondo diritto.
Sede dell’arbitrato sarà Bergamo.

COMPROMESSO ARBITRATO AMMINISTRATIVO


I sottoscritti … e … premesso che tra loro è insorta una controversia avente ad oggetto …, convengono che
tale controversia sia risolta mediante arbitrato secondo il regolamento della camera arbitrale di Bergamo. Il
tribunale arbitrale sarà composto da un arbitro unico/tre arbitri, nominato/i in conformità a tale
regolamento.
Data
Firma

PRINCIPALI CAMERE ARBITRALI


- ICC (International Chamber of Commerce) con sede a Parigi www.iccwbo.org
- LCIA (London Court of International Arbitration) www.lcia-arbitration.com
- VIAC (Vienna International Arbitration Centre) www.wko.at
- SCC (Stockholm Chamber of Commerce) www.sccinstitute.com
- AAA (American Arbitration Association) www.adr.org

ARBITRATO
Il lodo è un atto esecutivo
Nei rapporti commerciali internazionali l’arbitrato è la prima opzione da considerare, perché consente di
- Non doversi preoccupare dell’esecutività o meno a destino della sentenza domestica, almeno nei
paesi che hanno recepito la convenzione di NY
- Sottrarsi all’incertezza del foro non domestico, che potrebbe rivelarsi ostico, se non addirittura
ostile, sotto il profilo linguistico, processuale e sostanziale

In ogni caso la legge applicabile non influisce sulla scelta del tribunale o dell’arbitrato.

28/10/2019

La convenzione di Vienna disciplina anche l’inadempienza delle parti al contratto.


Il venditore ha l’obbligo di:
- fornire la merce nei modi e nei tempi stabiliti, libera di vizi ed evizione,
- consegnare dei documenti relativi alla merce
- permettere al compratore l’acquisizione del diritto di proprietà sulla cosa.

Obbligazione compratore:
- prendere in consegna la merce
- pagare la fornitura nei tempi e nei modi stabiliti

La convenzione di Vienna si occupa in particolare degli inadempimenti che incidono in modo significativo
sull’esecuzione della fornitura stessa e costituiscono inadempimento essenziale. Una violazione del
contratto commessa da una delle parti costituisce inadempimento essenziale quando cagiona all’altra parte
un pregiudizio tale da privarla sostanzialmente di ciò che essa aveva diritto di attendersi dal contratto (art.
25 CISG).
Si possono inserire delle penali legate ai diversi aspetti del contratto per indurre le parti ad eseguire il
contratto correttamente.
Il contratto è vincolante, ma può essere modificato o risolto mediante semplice accordo tra le parti (art.29
CISG). Se il contratto ha forma scritta anche la modifica o la risoluzione deve avere forma scritta.

I RECLAMI PER VIZI DELLA MERCE


Conformità della merce art. 35 e ss CISG
Il venditore deve consegnare merce conforme per quantità, qualità e tipo rispetto a quanto previsto dal
contratto e priva di difetti (a meno che il compratore al momento della stipula fosse a conoscenza dei
difetti) e che sia confezionata o imballata nel modo previsto dal contratto. Conforme per quantità, qualità e
tipo significa che tutte le volte che il venditore consegna merce diversa per uno di questi aspetti rispetto a
quanto stabilito in contratto è inadempiente.

Se le parti non specificano dettagliatamente i requisiti della merce, la convenzione di Vienna specifica che è
merce conforme quella che:
- è idonea all’uso a cui è normalmente destinata merce dello stesso tipo oppure all’eventuale uso
speciale portato a conoscenza del venditore al momento della conclusione del contratto
- possiede le qualità di merce che il venditore ha sottoposto al compratore come campione o
modello
- è imballata o confezionata secondo i criteri usuali per merce dello stesso tipo, oppure, ove questi
manchino, in maniera adatta a conservarla e proteggerla (con imballaggi che ne consentano
l’efficace movimentazione)
Esame della merce: il compratore è tenuto ad esaminare o a far esaminare la merce nel termine più breve
possibileè necessario controllare la merce alla consegna. Se il contratto implica il trasporto della merce,
l’esame può essere differito sino all’arrivo della merce.
Il luogo di destinazione della merce può differire dal luogo di consegna della stessa.

TERMINI DI CONTESTAZIONE
Il termine del compratore per far valere il reclamo per merce non conforme o difettosa dipende dalla legge
applicabile. La convezione di Vienna, al pari di molti diritti nazionali stranieri, si riferisce a un periodo breve
o ragionevole (artt. 38-39) e comunque al massimo entro 2 anni (salvo diversa pattuizione) dall’effettiva
consegna. Questa indeterminatezza è voluta per valutare un termine compatibile con il settore
merceologico e le circostanze del caso. Se la CISG è esclusa, per la legge italiana il termine per il reclamo è
di 8 giorni dalla scoperta dei vizi per merce non conforme e di 30 giorni dalla scoperta di mancanze di
qualità. Se il contratto è regolato dalla legge di un paese terzo è necessario verificare di volta in volta cosa
preveda in proposito. Vista l’indeterminatezza è consigliabile indicare in contratto i termini e la procedura
per i reclami.

RIMEDI ALL’INADEMPIMETO DEL VENDITORE


(inadempimento essenziale)
- richiesta di adempimento del contratto (es: consegna della merce). che sia adempiuto
correttamente il contratto prevede che sia possibile poter attuare le procedure giurisdizionali
consentite dal paese per costringere il venditore a adempiere
- sostituzione della merce (art. 46) ma
o il vizio di conformità costituisce una violazione essenziale (es. fornitura di prodotto
totalmente diverso, mancata riparazione o rifiuto esplicito di procedervi, ripetuti e inutili
tentativi di riparazione, tempi estremamente lunghi per la riparazione)
o se tale sostituzione è chiesta nel momento della denuncia del vizio di conformità o entro un
termine ragionevole dalla denuncia
- riparazione della merce, ove ciò appaia ragionevole tenuto conto di tutte le circostanze
- risoluzione del contratto: dimostra che l’inadempimento del venditore costituisce una violazione
essenziale. Una volta dichiarata la risoluzione del contrattato, comporta il venir meno del diritto di
tornare a richiedere l’adempimento
- riduzione del prezzo (art 50): in caso di non conformità della merce ma in questo caso il venditore
non rimedia al difetto

INADEMPIMENTO PARZIALE
Inadempimento parziale: se il venditore consegna solo una parte della merce, o se solo una parte è
conforme al contratto, si applicano i rimedi per la parte mancante o non conforme. Il compratore può
dichiarare risolto il contratto nel suo insieme solo se l’inadempimento parziale o non conforme costituisce
inadempimento essenziale del contratto
Consegna anticipata: se il venditore consegna la merce prima della data concordata, il compratore è libero
di accettarla o meno
Consegna superiore: se il venditore consegna merce in quantità superiore a quanto previsto dal contratto, il
compratore è libero di accettare o rifiutare la parte eccedente; se accetta deve pagarla al prezzo
contrattuale.

RIMEDI ALL’INADEMPIMENTO DEL COMPRATORE


Secondo la convenzione di Vienna, se il compratore è inadempiente (mancato ritiro della merce, mancato
pagamento entro i termini), il venditore può richiedere che egli rimedi.

RISARCIMENTO DEL DANNO


Indipendentemente dal fatto che intervenga l’adempimento o un altro rimedio, se una parte ha subito dei
danni derivanti dall’inadempimento dell’altra, può richiedere il risarcimento del danno.
La convenzione di Vienna, in caso di inadempimento, prevede le azioni esperibili dalle parti e il risarcimento
del danno.
Può essere richiesto oltre ai rimedi sia dal compratore che dal venditore, oltre ai rimedi, se la controparte è
inadempiente. Deve coprire
- danno emergente: perdita patrimoniale subita dal danneggiato, quantificato oggettivamente o in
via equitativa dal giudice o dall’arbitro
- lucro cessante: mancato guadagno del danneggiato, valutato dal giudice o dall’arbitro con equo
apprezzamento (valutato con riferimento oggettivo o in via equitativa)

La parte danneggiata è però tenuta a adottare tutte le misure in relazione alle circostanze pe limitare i
danni derivanti dall’inadempimento. Secondo la giurisprudenza prevalente, il venditore può fissare
contrattualmente dei massimali al risarcimento del danno per vizi del prodotto, (tranne che per la
responsabilità civile per danni alle persone), a condizione che questi non si traducano in un indennizzo
simbolico o irrisorio.
Il risarcimento del danno avviene anche se le due parti si sono accordate per compiere delle azioni di
rimedio all’inadempimento.

RESPONSABILITA’ DEL PRODUTTORE


La questione della verifica dei vizi della merce è diversa sia dalla garanzia (legale o contrattuale) sulla stessa,
sia dalla responsabilità del produttore o del fabbricante per prodotti difettosi o che causino danni.
È regolata dal singolo stato, senza la possibilità di deroga. Nel nostro caso la normativa nazionale è di
derivazione comunitaria. È consigliabile
- indicare dettagliatamente nelle istruzioni del prodotto le norme di corretto uso e manutenzione (a
volte incertezza sulle responsabilità, in caso di vizi dovuti a errata manutenzione o a utilizzo
improprio)
- stipulare apposite coperture assicurative
I risarcimenti sono particolarmente alti quando riguardano l’utilizzo da parte del consumatore.

OBBLIGO DI CONSERVAZIONE DELLA MERCE


Del venditore
Se il compratore tarda a prendere in consegna la merce, ovvero, nei casi in cui il pagamento e la consegna
delle merci debbano avvenire contemporaneamente, egli non paga il prezzo, il venditore esce sia in
possesso delle merci o ne abbia il controllo è tenuto ad assicurarne la conservazione e può ritenere la
merce fino a quando il compratore non gli abbia rimborsato le spese ragionevolmente sostenute
Del compratore
Se ha ricevuto la merce ed intenda esercitare il diritto (derivante dalla CISG) di rifiutarla, dovrà assicurarne
la conservazione e a ritenere la merce finché il venditore non gli abbia rimborsato le spese ragionevolmente
sostenute.

In entrambi i casi, la parte tenuta ad assicurare la conservazione della merce, previo preavviso, può
venderla qualora l’altra parte ritardi irragionevolmente di prendere possesso della merce, di riprenderla, o
di pagare il prezzo o le spese di conservazione. La rivendita è obbligatoria quando si tratti di merce soggetta
a rapido deterioramento o quando la conservazione comporterebbe costi irragionevoli.

04/11/2019

PIANIFICAZIONE DEI SERVIZI LOGISTICI E DI TRASPORTO


I servizi di trasporto difficilmente si esauriscono in un unico trasporto. Generalmente sono attuati da
soggetti diversi e con diversi mezzi.
Pianificazione logistica
Obbiettivo: minimizzare i costi riducendo l’immobilizzo del capitale (just in time: produrre solo ciò che si
prevede di vendere a breve o che è già stato venduto).
Si devono evitare i lunghi stoccaggi perché:
- si traducono in costi vivi (magazzino, custodia ecc)
- si ripercuotono inevitabilmente sugli oneri finanziari e sulla liquidità aziendale.
È fondamentale pianificare attentamente i flussi legati alla logistica.

I TRASPORTI INTERNAZIONALI
Molti operatori considerano il trasporto come una trafila di adempimenti burocratici da delegare
preferibilmente al compratore. La gestione del trasporto è talvolta posta in secondo piano rispetto alla
determinazione del prezzo dei beni e alla definizione delle condizioni di vendita. Si ha una possibile
distorsione nella gestione complessiva dell’operazione, che potrebbe compromettere l’efficacia economica.
Il trasporto costituisce la parte finale del complesso processo di operazioni tendenti a garantire la perfetta
esecuzione del contratto di vendita. Controllare il trasporto significa controllare tutti gli aspetti accessori
relativi alla consegna (operazioni doganali, documenti, requisiti di sicurezza del carico, operazioni di verifica
necessarie secondo le normative del paese acquirente).
Il venditore quindi non può ignorare il tempo fondamentale della logistica e del trasporto per
- considerazioni commerciali
o garantire ai clienti un servizio di consegna economico, rapido e sicuro
o controllare la consegna delle merci
o controllare un elemento che influisce sul prezzo di ingresso del prodotto
- impatto sull’impresa
- controllo dei rischi (qualità, perdite, avarie, furti…)
- implicazioni contrattuali, fiscali, doganali, amministrative
prima di stipulare il contratto di trasporto è necessario valutare attentamente tutti i risvolti delle spedizioni
internazionale
- condizioni di vendita
- luogo di destinazione (ogni luogo ha condizioni doganali differenti)
- problematiche doganali e normative
- valore della spedizione in riferimento al prezzo del bene (es: voglio ricevere delle camicie in poco
tempo, modico valore, alto costo per trasporto aereo, non conviene)
- termini della resa (termini di consegna)

Funzioni aziendali coinvolte


- acquisti (ottimizzazione dei flussi di merce, senza immobilizzare capitali ma garantendo
approvvigionamenti, gestioni just in time, non creare colli di bottiglia)
- commerciale (pattuizioni, costi, consegne rapide ed efficaci)
- amministrazione (adempimenti documentali e contabili)
- marketing e comunicazione (controllo prezzo e distribuzione)
- qualità e servizi after sales
- finanza (incorporare costi di trasporto nel prezzo riduce l’esposizione complessiva)
- magazzino (velocità di turnover, imballaggi standard)
- logistica (ottimizzare entrate/uscite di merci, trattare costi migliori, gestire i fornitori affidabili).
ES: hp costo della merce 100€, costo di trasporto 2€, costo totale 102€. Se stabilisco il prezzo di vendita a
110€ l’utile è dato da 110-102. I 2€ del trasporto sono pagati dal commerciante in una fattura diversa, ma in
realtà sono compresi nel prezzo a cui vendo la merce, quindi direttamente o indirettamente i costi di
trasporto gravano sul compratore.
Spossessamento: perdo il possesso della merce (non significa perderne la proprietà). è conseguente alla
vendita e comporta inevitabilmente che l’impresa debba gestire gli aspetti correlati come:
- scelta del vettore
- adempimenti doganali per l’attraversamento di confini dei vari paesi
Se la merce nel paese A costa 100, il compratore non pagherà 100, perché vi sono una serie di condizioni
che fanno si che il costo aumenti nel paese B. la pianificazione del trasporto non è un elemento secondario.
Bisogna inserire il trasporto nella più ampia funzione di gestione della logistica, che include anche i sistemi
di movimentazione delle merci, immagazzinaggio e imballaggio.
Si ha la possibilità di sfruttare il trasporto come fattore di successo competitivo nei confronti dei propri
concorrenti, in mercati dove ormai sono limitatissimi i margini di manovra sugli altri componenti del
marketing mix.
Es: il tempo di consegna è fondamentale per la concorrenza (time is money)/compratore che deve scegliere
in base a costi più bassi o alle maggiori garanzie offerte.

Bisogna ridurre il lead time (concorrenza basata sul tempo). Bisogna considerare:
- incidenza dei costi di trasporto sul valore della merce
- velocità e rischi di danni
la merce deve arrivare a destino nel modo più sicuro, nel minor tempo possibile e al minor costo possibile.
Bisogna considerare anche:
- carico e scarico
- gestione dei rischi di trasporto
- immagazzinaggio e relativa sicurezza/tutela delle merci
- tempi di viaggio (consegna e distribuzione)
- servizi dello spedizioniere

08/11/2019
PACKAGING E PACKING
IMBALLAGGIO
Serve a contenere, proteggere e conservare le merci. Gli eventi dannosi che possono colpire le merci
(schiacciamento, furto, cattura, bagnamento) sono diversi a seconda del mezzo di trasporto utilizzato. Il
rischio aumenta in dipendenza del numero di rotture di carico (traslochi da un mezzo di trasporto all’altro).
L’ideale è disporre di una linea di carico ininterrotta e imballare correttamente (dovere dell’impresa).

Packing: imballaggio, packaging: confezione.


Non tutti i beni hanno i packaging
Alcune merci hanno norme particolari per quanto riguarda l’imballaggio.
Es: per tutelare la sicurezza della merce o di chi viene a contatto con essa per quanto riguarda le merci
pericolose. Le merci in legno in quasi tutti i paesi devono essere trattate con antiparassitari per evitare che
girino organismi patogeni che possono portare malattie a animali e vegetali. Sensibilità sociale nei paesi di
destinazione.

VETTORE E SPEDIZIONE
Consegna art. 5010 luogo della consegna
Salvo patto o uso contrario, se la cosa venduta deve essere trasportata da un luogo all’altro il venditore si
libera dall’obbligo di consegna rimettendo la cosa al vettore o allo spedizioniere.

Obbligazioni di risultato/di mezzi


Obbligazione: ciò che la parte di un contratto è tenuta a fare
In caso di obbligazioni di risultato l’obbligazione è considerata in relazione all’esito conclusivo
In caso di obbligazioni di mezzi la prestazione è considerata in relazione all’attività svolta.

Vettore: contratto di trasporto ex art. 1676


Con il contratto di trasporto il vettore si obbliga, verso corrispettivo, a trasferire persone o cose da un luogo
all’altro. Il vettore non deve per forza compiere il trasporto con mezzi propri, li può noleggiare.
In un contratto di trasporto si compravendono servizi di trasporto.

Spedizioniere: contratto di spedizione ex art. 1737


Il contratto di spedizione è un mandato con il quale lo spedizioniere assume l’obbligo di concludere, in
mone proprio e per conto del mandante, un contratto di trasporto e di compiere le operazioni accessorie.
Non è un vero e proprio contratto, ma è un mandato. Il mandante è colui che dà l’incarico, il mandatario
colui che lo esegue e il beneficiario colui che beneficia dell’azione del mandatario.

Un’impresa può svolgere entrambe le attività di trasporto e di spedizione.


Il vettore:
- esegue il trasferimento fisico delle merci utilizzando mezzi propri o altrui
- può eseguire personalmente il trasporto o incaricare un terzo che lo esegua per suo conto
- risponde della custodia delle merci che ha in carico
- risponde dell’integrità del carico: è responsabile della perdita e dell’avaria delle cose dal momento
in cui le riceve a quello in cui le consegna al destinatario
- risponde del risultato finale del trasporto (consegna delle merci a destino), è quindi tenuto ad
un’obbligazione di risultato

Obbligazioni dello spedizioniere


Lo spedizioniere si occupa anche dell’evasione delle pratiche amministrative e delle operazioni accessorie
alla spedizione, ovvero:
- gli accertamenti peritali
- la pesatura e la custodia della merce, il deposito, l’immagazzinaggio, il carico e lo scarico
- il ritiro della merce dal cliente e la consegna al trasportatore
- tutte le operazioni necessarie o utili al trasporto (es: trasbordo della merce negli scali intermedi,
scorta della merce, riscossione dei crediti ove concordato)
- l’assicurazione delle merci solo se prevista dalle parti o dagli usi o dalle norme
lo spedizioniere deve avere propri corrispondenti esteri
- deve osservare le istruzioni del committente nella scelta della via, del mezzo e delle modalità di
trasporto della merce o, in mancanza di istruzioni, deve agire secondo il migliore interesse del
committente
- è tenuto unicamente ad un’obbligazione di mezzi, quindi al compimento diligente degli obblighi
giuridici

spedizioniere doganale (doganalista)


è una tipologia particolare di spedizioniere a cui l’impresa delega la rappresentanza dell’azienda per
l’espletamento delle pratiche doganali. Per esercitare la professione, il doganalista deve superare un esame
indetto dall’Agenzia delle Entrate per ottenere un’autorizzazione e l’iscrizione all’albo degli spedizionieri
doganali.

Il trasporto può essere di persone o di merci. Quello di merci può essere nazionale o internazionale e per
conto proprio o per conto di terzi.
Trasferimento internazionale di merci
Si ha il trasferimento fisico delle merci oggetto di un contratto da un luogo di partenza ad un luogo di
destinazione sito in un altro stato.
Mittente esportatoredogana di spedizioneporto o aeroporto di imbarcoporto o aeroporto di
sbarco dogana di importazionedestinatario importatore.

Contratto di trasporto art. 1678 - 1690


Contratto bilaterale stipulato tra un committente (a favore proprio o di un terzo) e un vettore per il
trasferimento fisico di persone o cose da un luogo all’altro contro il pagamento di un corrispettivo.

Trasporto di cose
Consegnatrasportoriconsegna
L’obbligazione di consegnare una cosa determinata include anche quella di custodirla fino alla consegna (art
1677 c.c.). il vettore deve mettere le cose trasportate a disposizione del destinatario nel luogo, nel termine
e con le modalità indicate dal contratto o, in mancanza, dagli usi (art. 1687 c.c.).
Contratto di trasporto
Contratto d’opera (se ditta individuale) o ditta di appalto (se impresa). È un contratto:
- tipico: regolato dalla legge
- bilaterale: stipulato tra due parti, ad esempio se stipulato dal venditore produce effetti a favore di
un soggetto terzo (il cliente) che non è parte del contratto
- non solenne: concluso anche oralmente o per atti concludenti, forma scritta solo ad probationem
- consensuale: si perfeziona con il consenso delle parti liberamente manifestato
- può essere concluso anche come prestazione accessoria alla compravendita
- può attuarsi attraverso diverse modalità di trasporto anche combinate

norme principali
convenzioni internazionali di trasporto
- sul trasporto marittimo
o convenzione di Bruxelles 25/09/1924: unificazione delle regole sulla polizza di carico
o protocollo di Bruxelles 23/02/1969: modifica della convenzione di Bruxelles
o protocollo di Bruxelles 12/12/1979: modifica convenzione di Bruxelles
o regole di Amburgo: convenzione delle nazioni unite sul trasporto di merci in mare 31/03/78
- sul trasporto aereo:
o convenzione di Montreal 28/05/1999: regole su polizza di carico
- sul trasporto ferroviario:
o convenzione COTIF di Berna sul trasporto internazionale ferroviario 09/05/1980
o protocollo di Vilnius 03/06/1999: modifica della convenzione
- sul trasporto statale
o convenzione di CMR di Ginevra 19/05/1956: contratto di trasporto internazionale su strada
o protocollo di Ginevra 05/07/1998: modifica della convenzione di Ginevra
o convenzione europea per il trasporto di merci pericolose (ADR) di Ginevra 30/09/1957

modalità di trasporto
in via generale abbiamo:
- trasporto via acqua
o via fiume o canale: residuale
o marittimo: tempi lunghi, variabilità della data di partenza e di arrivo, rischio di anni e
perdite ma costi contenuti. Per la generalità delle merci resta la via più comune per le
lunghe distanze
- trasporto per condotta: merci allo stato liquido o gassoso. Trasporto su lungo raggio.
- trasporto stradale: velocità e possibilità di consegna door to door, adottato per le merci deperibili,
consegne quotidiane. Destinazioni a breve/medio raggio. Velocità, costi relativamente alti, ma
numerosità dei vettori, rischio di danni medio.
- Trasporto ferroviario: merci pesanti, destinazioni a medio raggio, lento, minore facilità di noleggio
di carri ferroviari, formazione di convogli, incertezza su tempi di partenza e di arrivo, rischio di
danni medio ma costi bassi
- Trasporto aereo: spedizioni urgenti, merci deperibili o fragili su lungo raggio, merci ad alto valore
aggiunto che giustificano gli alti costi, velocità, bassissimo rischio di danni
Trasporto intermodale o combinato o multimodale. Si ha la combinazione di due o più modalità in un unico
contratto. Si abbassano i costi. Viene utilizzato su tratte a medio o lungo raggio, richiede carichi unitizzati. È
disponibile solo tu tratte fisse.

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