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Password e-learning: Ceraolo7361 (slide)
LIBRI:
- “Manuale pratico del commercio internazionale”, Antonio di Meo, edizione 2011, Maggioli editore
o Capitoli 1 e 2 fino a paragrafo 2.3.2 incluso
- “Manuale delle operazioni con l’estero”, Maurizio Favaro, edizione 2011, IPSOA editore
o Tutto esclusi i capitoli 2, 4, 9 e 12
Dalla negoziazione del contratto con l’estero all’incasso (fine/obbiettivo). Se non c’è l’incasso i fattori non
vengono remunerati, per questo l’incasso deve essere certo e sicuro.
1. Rapporti commerciali internazionali caratteristiche e condizioni per operare con successo (rischi,
vantaggi, opportunità – la minimizzazione dei rischi massimizza la competitività)
2. Contrattualistica internazionale: contratti, risoluzione controversie
3. Consegna merci, trasporti, Incoterms 2010, rischi, oneri, assicurazioni, conformità
4. Sistemi di pagamento, crediti, banche, rischi insolvenza, garanzie bancarie
5. Adempimenti doganali
6. Iva nelle operazioni internazionali
7. Documenti e certificazioni commercio internazionale
ESAME: informativo, 21/01/2019 E 14/02/2019, no prove intermedie
23/09/2019
Contributo maggioritario interscambio commerciale per crescita del PIL. Il commercio internazionale
accresce la ricchezza.
Pilastri crescita interscambio
1. Liberalizzazione dei commerci internazionali . A partire dalla seconda metà del dopoguerra i paesi
hanno intrapreso una politica di apertura al commercio internazionale partendo dal presupposto
che questo crei ricchezza. GATT e WTO.
2. Tecnologie dell’informazione. Gli strumenti telematici mettono a disposizione una quantità ampia
di informazioni e di dati e hanno consentito di gestire in modo rapido ed efficace rapporti a distanza
(scambi internazionali). Ciò ha causato un’accelerazione dei rapporti internazionali e ha costretto le
imprese a ripensare i processi di gestione di queste transazioni. Impatto in termini di accelerazione
e sviluppo.
3. Trasporti. Lo sviluppo del settore della logistica e dei trasporti ha influenzato ed è stato influenzato
dallo sviluppo del commercio internazionale. Calo dei prezzi, diminuzione dei tempi degli
spostamenti. Alcuni investimenti infrastrutturali sono stati introdotti e pensati in conseguenza
dell’ampliamento delle transazioni.
4. Ingresso dei Paesi Emergenti. Ingresso Cina WTO. Ha introdotto una pressione competitiva e ha
aperto nuovi mercati.
Grafico contributo diversi paesi alla crescita del PIL mondiale. Anno di decrescita: 2009.
Il contributo dei paesi emergenti è sempre maggioritario rispetto a quello dei paesi avanzati.
I primi 12 esportatori mondiali sono Cina, USA, Germania, Giappone, Paesi Bassi, Corea del Sud, Francia,
Hong Kong, Italia, UK, Belgio, Messico. Italia proiettata in una dimensione internazionale per il commercio,
opera su scala globale. Le politiche del paese non possono prescindere da ciò. Se si opera molto sui mercati
internazionali bisogna che questi mercati siano aperti, e quindi non possiamo chiudere in risposta il nostro
mercato. Molti paesi esportatori sono dell’UE. Paesi Bassi e Belgio vivono essenzialmente di esportazioni e
con un settore commerciale molto sviluppato, non hanno una forte tradizione manifatturiera.
Paesi importatori: USA, Cina, Germania, Giappone, UK, Francia, Paesi Bassi, Hong Kong, Corea del Sud,
India, Italia, Messico. Italia con avanzo della bilancia commerciale, con tasso decrescente col passare degli
anni.
La forbice tra export e import si sta riducendo. L’Italia esporta principalmente a Germania, Francia, USA. La
maggior parte dei paesi importatori sono paesi intracomunitari (uguale al mercato interno). La Cina è il
nono importatore per l’Italia. Importiamo da Germania, Francia, Cina. L’Italia ha ampie quote di mercato
nei paesi UE, in Russia (chiusura del mercato russo in seguito alla crisi in Crimea, sanzioni commerciali UE vs
Russia, contro sanzioni Russia vs UE), nel bacino del Mediterraneo.
Per internazionalizzazione intendiamo lo sviluppo internazionale dei processi di produzione del valore
d’impresa, in altre parole si può definire come apertura all’estero della strategia competitiva dell’impresa. È
processo dinamico di sintonizzazione della propria strategia per trovare nuove combinazioni di
posizionamento (prodotti, segmenti di mercato, canali distributivi) e vantaggi (riproducendo il vantaggio
nazionale o trovando altri vantaggi) in modo da creare valore. Il processo di globalizzazione dà origine a
quello di internazionalizzazione e si intrinseca in due modi:
- Apertura dei mercati (volume degli scambi)
- Mondializzazione (estensione geografica dell’impresa)
I processi di internazionalizzazione causano la crescita. Si concretizzano con una molteplicità di strumenti
che vengono raggruppati in tre categorie.
Tipologie di internazionalizzazione:
- Produttiva
- Finanziaria
- Commerciale
Nella pratica spesso un investimento di qualsiasi natura presenta al proprio interno una componente
commerciale, finanziaria e spesso anche produttiva. Le tre aree si influenzano a vicenda.
Internazionalizzazione produttiva.
Significa realizzare materialmente la produzione al di fuori dei propri confini nazionali. Può significare anche
solo delocalizzare parti del processo produttivo. Si distinguono:
- Frammentazione: processo produttivo realizzato in paesi diversi (joint venture, outsourcing,
perfezionamenti passivi e attivi)
- Delocalizzazione: produzione del bene finale all’estero
Esempi:
- Acquisto o vendita all’estero di semilavorati
- Lavorazione di parti all’estero
- Lavorazioni di parti estere in Italia
- Acquisto/vendita di know-how e brevetti
- Conferimento di macchinari o know-how in azienda estera
- Accordi di partnership produttiva con partner esteri
Internazionalizzazione finanziaria
Acquisizione o impiego di risorse finanziarie sul mercato internazionale. La logica degli investimenti
finanziari può essere slegata dagli investimenti produttivi o commerciali. Riguarda:
- Acquisto o vendita all’estero di asset finanziari (azioni, obbligazioni, quote di partecipazione, quote
fondiarie)
- Può attuarsi indipendentemente dalle altre forme di internazionalizzazione
Internazionalizzazione commerciale
Riguarda l’acquisto e la vendita all’estero di prodotti, servizi, machi e brevetti commerciali, partnership
commerciali con persone fisiche o giuridiche estere, franchising, e-commerce, installazione on site di
impianti chiavi in mano, realizzazione di opere infrastrutturali.
WTO
- 164 paesi membri, 95% scambi mondiali
- Riduzione dei dazi medi dal 40% al 5%
- Aumento di 20 volte del volume del commercio internazionale dei beni manifatturiere
- Regole di:
o Non discriminazione: la concessione fatta ad un paese va garantita a tutti gli altri
o Reciprocità: chi ottiene una riduzione tariffaria deve parimenti concederla
o Divieto di ricorso a quote per limitare le importazioni
o Concorrenza leale: non si possono intraprendere ritorsioni senza autorizzazione del WTO
o Trasparenza delle pratiche commerciali: uso di tariffe doganali invece di altre barriere
(tecniche, normative…), legislazione scritta, norme applicate a tutti i paesi
- Adesione non obbligatoria, obbligo di seguire le regole una volta diventati membri.
Armonizzazione attraverso trattati internazionali e annullamento delle barriere al commercio
internazionale. Le barriere al commercio internazionale possono essere:
- Barriere tariffarie (dazi): imposte che si pagano quando i prodotti attraversano le frontiere
- Barriere non tariffarie o tecniche: imposizione divieti di importazione o attraverso barriere
tecniche, come l’introduzione di regole tecniche tali che i prodotti provenienti da una certa area
non possano avere accesso al mercato (es: Brasile norme nel settore agroalimentare per
stagionatura prodotti).
I paesi all’interno del WTO si sono dati volontariamente delle regole.
27/09/2019
Nel caso gli stati membri del WTO non rispettino le regole stabilite sono previste delle sanzioni, che hanno
carattere progressivo. Le sanzioni sono: ritorsioni commerciali, interruzione delle trattative, blocchi
commerciali. Gli elementi tecnici doganali, contrattuali e certificativi vengono utilizzati come strumento di
pressione e contrasto anche nei rapporti politici internazionali.
INVESTIMENTI
Alla base vi è un procedimento logico compiuto per decidere se effettuare degli investimenti che consiste in
una valutazione dei vantaggi e dei rischi.
INTERNAZIONALIZZAZIONE
È imprescindibile condizione strategica di sviluppo e di sopravvivenza aziendale. Sulla base di questo
presupposto l’impresa decide:
- Quali risorse destinare allo sviluppo dei mercati internazionali
- Scegliendo obbiettivi realistici e misurabili
- Valutazione rapporto costi – benefici (business plan)
LE RISORSE
Classificate in:
- Umane
o Competenti (multilingue, capacità e conoscenze tecniche, abilità informatiche e
comunicative) il livello di competenza richiesto dipende dall’obbiettivo che si tende a
realizzare
o Flessibili e dinamiche (problem solving, improvvisazione, risposte in tempi brevi)
o Motivate (orientamento al risultato)
- Finanziarie
o Interne
o Esterne
Private (prestiti)
Pubbliche (agevolazioni)
Da formalizzare in un piano
- Tecniche
o Infrastrutture (fisiche e virtuali)
o Impianti e attrezzature
o Strumenti
o Materie prime e/o componenti
o Fonti energetiche
- Organizzative
o Procedure
o Logistica
o Servizi (post sales, ecc)
o Gt documenti
o Struttura ad hoc
30/09/2019
Il rischio paese è sintetizzato in indici di rischio elaborati dalle agenzie di rating. Le principali sono:
- Standard & Poor’s
- Moody’s
- Fitch
Le agenzie di rating fanno valutazioni di cose, tra cui c’è il rischio paese. Più un paese è rischioso più i tassi
di interesse sono alti.
Country risk map SACE
Sace simest.
e focus on.
VANTAGGI INTERNAZIONALIZZAZIONE
3 categorie:
1. Vantaggi per le imprese
2. Vantaggi per il paese
3. Vantaggi per le persone
04/10/2019
Contrattualizzazione
Scarsa propensione degli operatoribisogna essere dettagliati altrimenti in caso di intoppi si creano
problemi.
È una cosa creata perché se prendo un accordo avrò comunque un’obbligazione, anche se sarà più difficile
dimostrarlo (contratto: vincolo).
Approccio informale a causa di:
- Fiducia più o meno fondata nel cliente (contrattoaccordosolo la fiducia non è sufficiente)
- Ignoranza dei rischi o loro sottovalutazione
- Nulle o scarse cognizioni di contrattualistica, soprattutto internazionale
- (supposto) risparmio dei costi
A volte la malafede si genera per la pura incomprensione (es: barriera linguistica).
RISCHIOSITA’ DELLE TRANSAZIONI INTERNAZIONALI
- Diversità dei mercati (maggiore rischiosità)
- I rischi vanno attentamente gestiti perché il loro impatto si può ridurre con idonei strumenti tecnici
- Prevenire il rischio e/o minimizzazione degli effetti: trasformare il rischio in un rischio calcolato
contrattualizzando il rapporto commerciale.
APPROCCIO PRE-CONTENZIOSO
Consiste in gestire i rischi e gestire la conflittualità potenziale (non tutti i rischi possono essere gestiti).
Il contratto (art. 1321 c.c.) è un accordo di due o più parti volto a costituire, regolare o estinguere un
rapporto giuridico patrimoniale. È un accordo tra due o più parti in capo alle quali si costituiscono
reciproche obbligazioni.
Il contratto di compravendita (art. 1470 c.c.) ha per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa
verso il corrispettivo di un prezzo. È un accordo commerciale che regola il trasferimento di proprietà di un
bene tra un soggetto venditore e un soggetto compratore di un paese diverso.
Fasi:
- propostaprecisa, completa, comprensibile
- negoziazione le parti devono comportarsi secondo buona fede e fornire informazioni veritiere,
può comportare responsabilità precontrattuale (lettere di intenti o memorandum of
understanding)
- accordo per firma contestuale o per accettazione della proposta, che può essere accettazione
espressa o tacita (fatto concludente)
-
I contratti internazionali.
Nell’Ue la materia della contrattualistica non è disciplinata interamente da norme uniformi, anche i
contratti stipulati all’interno dell’UE sono da considerarsi contratti internazionali.
07/10/2019
I SISTEMI GIURIDICI
Non c’è una regolamentazione unica per tutto il mercato
Sistemi civil law: paesi in cui il sistema giuridico deriva dal diritto romano, sistemi basati su testi normativi
scritti e codici (aggregati di norme). Es: Italia
Sistemi common law: si basano sull’idea che esista il diritto naturale e spontaneo che si genera
automaticamente nella società. Si basa non su leggi, ma sulle decisioni prese sulla singola fattispecie. Le
leggi scritte (esistono ma non sono onnicomprensive come nei paesi di Civil Law) sono una fonte secondaria
e si basano su consuetudini giuridiche. Secondo il principio dello “strare decisis”: la giurisprudenza
(decisioni giurisprudenziali) precedenti sui casi analoghi sono vincolanti. È una sorta di legge idealmente
non scritta.
Es: paesi anglosassoni (UK e colonie)
Sistemi di diritto islamico: paesi che applicano la Sharia, ossia la lettura giudiziale e legale interpretata
secondo la letteratura sacra mussulmana
Sistemi di diritto consuetudinario: diritto non scritto basato su usi ripetuti (sfera del lecito)
MODELLI DI CONTRATTO
Utilizzare i modelli di contratto internazionale in versione bilingue.
Sono soluzioni standard da adattare alle esigenze aziendali o alle specificità della singola operazione e
prevenire le controversie.
NB: anche le e-mail possono avere valore contrattuale
LE FONTI
Per i contratti comunitari il regolamento Roma I. è un regolamento (atto comunitario) che è
immediatamente applicato in tutti i paesi membri senza bisogno di recepimento (diversamente dalle
direttive, che permettono ai singoli stati di regolare alcuni aspetti).
Lex mercatoria. Sono regole consolidate e ufficiali, corrispondenti alla raccolta di usi e consuetudini,
comportamenti e tradizioni seguite e rispettate nel commercio internazionale. Vi rientrano:
- Regole e modelli di contratto International Chamber of Commerce e altri
- Regole e modelli UNCITRAL (united states commission on international trade law,
www.unicitral.org, commissione ONU per armonizzare le regole del commercio internazionale)
- Principi per i contratti commerciali e internazionali UNIDROIT (institut international pour
l’unification du droit privé www.unidroit.org, associazione di 63 stati)
Convenzione di Vienna. Riguarda i contratti di compravendita internazionale di beni mobili e rappresenta la
legge applicata per i contratti tra le parti residenti in stati che l’hanno scritta. Contiene regole su:
- Formazione del contratto
- Obblighi del venditore
- Obblighi dell’acquirente
- Rimedi possibili se la parte non adempie al contratto
La convenzione di Vienna non disciplina.
- Le vendite per uso personale, familiare e domestico
- Le vendite di beni all’asta, di beni pignorati, di titoli di credito e di valuta
- La vendita di navi, imbarcazioni, hovercraft e aeromobili e la vendita di energia
- La validità del contratto e le singole clausole
- Gli effetti prodotti dal conflitto sul trasferimento della proprietà delle merci (questo lo dirà la legge
che si occupa di quello specifico contratto)
- Le responsabilità del fabbricante (regolato da legge, non da convenzione internazionale)
- Le garanzie in caso di mancato pagamento (risulta come un mancato adempimento degli
obblighila convenzione mi espone solo i rimedi esperabili).
Per queste ragioni è opportuno indicare sempre la legge applicabile al contratto perché la convenzione
disciplina solo alcuni aspetti del mio contratto. È altamente opportuno indicare la legge che regola il
contratto. Nel caso non discipliniamo il diritto che regola il nostro contratto ci sono leggi alle quali è
possibile ricorrere, ma sarà più difficile individuarle.
11/10/2019
Cedente/venditoreacquirente/compratore
L’applicazione di una legge piuttosto che di un’altra può incidere sul contratto per quanto non regolato
dalle parti e per eventuali aspetti che non sono stati sottoposti ad un accordo o che vengono sottoposti a
norme di carattere imperativo (quindi non derogabili).
Se nel contratto non è individuato nulla, la legge applicabile si determina tramite le norme di diritto privato
internazionale.
ES. se stipulo un contratto con un’azienda algerina e faccio causa all’azienda in Italia, non per forza viene
applicata la legge italiana.
Non esiste un obbligo di specificare la legge applicabile, ma se non lo facciamo rischiamo di venire
sottoposti a leggi non a nostro favore. È meglio scegliere la legge applicabile mediante una clausola
contrattuale. La scelta va effettuata sulla base di:
- Sistema giuridico e quadro normativo (common law o civil law)
- Valutazione delle alternative
- Forza contrattuale e possibilità di accordo con la controparte (la forza contrattuale è la possibilità di
dettare le regole. Compratore e venditore hanno stessa forza contrattuale, ma nella realtà, a volte,
non è così, per esempio il venditore può avere possibilità di vendere a condizioni che vuole lui).
Principio generale: libertà della scelta della legge applicabile. In alcuni stati non è possibile, bisogna
applicare le leggi del paese (es. paesi arabi).
Limite: norme imperative che devono essere attuate anche se il contratto è sottoposto a legge straniera:
- Norme di ordine pubblico internazionale
- Norme di applicazione necessaria diverse di paese in paese
ES: norme a protezione della parte più debole (consumatore, lavoratore, agente…), norme a protezione
dell’imprenditoria (su investimenti stranieri, sui trasferimenti di tecnologia), norme fiscali, valutarie,
antitrust ecc.
Due paesi possono avere norme imperative diverse, per capire quale applicare si guarda alle disposizioni
contrattuali.
Possibili alternative
- Legge italiana
o Pro: conosciuta o facilmente conoscibile, standardizzazione dei propri contratti
o Contro: può non essere accettata dalla controparte, può non essere conveniente
- Quella del paese della controparte
o Pro: solitamente accettata dalla controparte
o Contro: poco o per niente conosciuta, può metterci in condizione di svantaggio
- Quella del paese terzo
o Pro: neutralità
o Contro: poco o per niente conosciuta, può metterci in condizioni di svantaggio
- A volte è richiamata anche la lex mercatoria (però non ci sono contratti interamente disciplinati
dalla lex mercatoria)
o Pro: è per lo più compatibile con le esigenze commerciali internazionali
o Contro: poco applicata dai giudici, più dagli arbitri, indeterminatezza e incertezza di intenti
In questa materia non si può giungere a risposte assolute, tutto dipende da tanti fattori
ES: è meglio applicare la legge mia o della controparte?
Dipende dal sistema giuridico, dal quadro normativo, dalle valutazioni alternative e dalla forza contrattuale
C.I.S.G. convenzione di Vienna, valida tra le parti contraenti se e solo se le parti sono residenti in un
paese che ha recepito la convenzione, che si applica in modo automatico. È possibile per le parti escludere
l’applicazione della convenzione in tutto o in parte.
Se un paese l’ha recepita e l’altro no, la convenzione si applica sempre che le norme di diritto privato
internazionale applicabili al contratto lo consentano.
La legge applicabile al contratto può essere quella del venditore, quella del compratore o quella di un paese
terzo o lex mercatoria. Le norme di diritto internazionale privato ci consentono sempre di capire quale sia la
legge applicabile.
La norma di diritto privato internazionale per i contratti intercomunitari è il regolamento Roma I, che
stabilisce quale sia il diritto applicabile al rapporto contrattuale quando questo non sia esplicitamente
indicato. Si applica nel silenzio delle parti, in base al luogo dove ha luogo la prestazione caratteristica del
contratto.
Contrasto tra CISG e legge applicabile: nel caso di contratto regolamentato dalla legge italiana si applica la
convezione di Vienna (ha valore di lex specialis, rafforzato rispetto alla legge ordinaria).
La CGIS non può contrastare con il regolamento Roma I, che si occupa solo di decidere quale sia la disciplina
applicabile.
In caso di contrasto tra disposizione CGIS e una norma della legge applicabile, il conflitto tra le norme si
risolve studiando le leggi del paese del compratore o del paese terzo e il loro rapporto con le convenzioni
internazionali. In Italia prevalgono le convenzioni internazionali.
La legge applicabile è scelta da:
- Volontà delle parti (di comune accordo)
Il contratto può essere scritto da una delle parti in base alla forza contrattuale, che riassume il rapporto più
o meno paritario che le parti possono avere. Non sempre i rapporti di forza tra le parti sono paritari.
CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA
Ci sono clausole di salvaguardia poste a tutela del compratore, del venditore o entrambi.
Del venditore:
- Clausola di aggiornamento prezzi o revisione prezzo : consentono di modificare i prezzi al verificarsi
di specifiche condizioni
- Patto di riservato dominio : consente all’esportatore di restare il legittimo proprietario dei beni
consegnati fino a che gli stessi siano stati integralmente pagati
Del compratore:
- Penali: con entità predefinite in caso di mancato adempimento
- Revisione del prezzo per eccessiva onerosità
ad entrambi:
- Clausole di difficoltà/forza maggiore: (hardship) cautela per le situazioni indipendenti dalla volontà
o dal controllo dalle parti (es: incendi, scioperi, disastri naturali, conflitti, incidenti, disordini) che
potrebbero impedire l’attuazione del contratto. Determinano il cessare dell’obbligo senza penalità
per la parte inadempiente. Importante: specificare le procedure per notificare l’insorgere di queste
cause
- Clausola risolutiva espressa: prevede la risoluzione del contratto quando un’obbligazione specifica
(non sono ammesse indicazioni generiche) non sia adempiuta o lo sia con modalità diverse da
quelle stabilite. L’inadempimento dev’essere imputabile al debitore, ma non deve essere
necessariamente di grave entità.
NB: la risoluzione del contratto non è automatica, ma è necessario che la parte interessata
comunichi nelle forme opportune (es. raccomandata A/R), alla controparte che intende avvalersi
della clausola risolutiva.
in entrambi i casi deve essere espressamente indicata la modalità di notifica.
CONTRATTO
Anche la conferma d’ordine è un contratto, quindi bisogna inserire sempre:
- Contenuto
- Legge applicabile (se non c’è la CGIS sono problemi seri)
- Risoluzione controversie (giurisdizionale o ADR)
- Letto e accettato
La legge applicabile al contratto di compravendita è quella indicata espressamente dalle parti o, se le parti
sono residenti in paesi sottoscrittori, la convenzione di Vienna, salvo non sia stata parzialmente o
totalmente esclusa. Se nel contratto on è indicato nulla si applicano le norme di diritto internazionale
privato dei singoli Paesi, che per i membri dell’UE sono rappresentate dal regolamento Roma I, che
stabilisce che la legge applicabile sia quella del venditore.
https://www.youtube.com/watch?v=SGxbnyjwGos
VIDEO youtube contratto internazionale
18/10/2019
GIURISDIZIONE ORDINARIA
In ambito internazionale ricorrere ad un tribunale è più complicato per l’esistenza di sistemi giurisdizionali
statali diversi e poco coordinati tra loro. Ci sono regole che attribuiscono univocamente la competenza ad
un tribunale specifico, tuttavia le parti possono disporre in materia con la scelta del foro competente
attribuendo la controversia ad un giudice (che magari altrimenti non l’avrebbe) o escludendo la
competenza di altri giudici (magari potenzialmente più favorevoli all’altra parte). L’indicazione del foro
competente comporta automaticamente l’esclusione della competenza di ogni altro giudice. Non esiste una
scelta valida per tutte le occasioni. L’esportatore solitamente ha interesse a portare la controparte davanti
ai propri giudici (ragioni logistiche e di efficacia). Non è detto però che sia la scelta migliore per celerità e
affidabilità. Tale scelta presuppone che la sentenza italiana sia riconosciuta e quindi eseguita nel paese
della controparte, il che non sempre accade. Bisognerà valutare se conviene agire di fronte ad un giudice
del paese della controparte, con il vantaggio di ottenere un provvedimento direttamente efficace.
ES: qualsiasi controversia derivante dal presente contratto o allo stesso collegata sarà di esclusiva
competenza del foro di Bergamo. In deroga a quanto testé stabilito, il fornitore ha comunque facoltà di
agire davanti al giudice competente presso la sede del cliente.
NB: la clausola di deroga del foro competente deve essere espressa in forma scritta
L’eventuale clausola di deroga del foro contenuta in condizioni generali della controparte non è opponibile
all’esportatore italiano ove le stesse siano accettate attraverso un comportamento concludente e non con
un’accettazione esplicita
ARBITRATO
Strumento di risoluzione dei conflitti attraverso il quale le parti, con un atto di autonomia negoziale,
devolvono la decisione della controversia tra loro insorta a una o più persone terze indipendenti (arbitro/i),
che si pronunciano tramite un lodo.
La scelta di utilizzare l’arbitrato è concordata tra le parti.
LEGISLAZIONE ARBITRATO
Italia: Codice di procedura civile
- Art. 806 – 838 c.p.c. disciplina della convenzione arbitrale, dell’arbitro, del procedimento, del
lodo, della modalità di esecuzione e impugnazione e dell’arbitrato amministrativo
- Art. 839 – 840 c.p.c. lodi stranieri
Convenzione di New York del 1958 sul riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze arbitrali straniere,
ratificata da oltre 145 Paesi. Convenzione con la quale gli stati si impegnano a dare esecuzione alla sentenza
straniera.
Con la convezione di New York gli stati aderenti si impegnano a:
- Rispettare le convenzioni arbitrali stipulate tra le parti (obbligo dei propri giudici di dichiararsi
incompetenti nel caso in cui una parte porti la controversia davanti a loro)
- Riconoscere e dare esecuzione a lodi stranieri
VANTAGGI DELL’ARBITRATO
- Pianificazione contrattuale del conflitto
- Rapidità (all’incirca 13 mesi, contro tempo medio risoluzione controversie commerciali con
legislazione italiana all’incirca 2 anni)
- Riservatezza (il lodo non è pubblico come una sentenza)
- Competenza dell’arbitro (soprattutto se necessaria competenza tecnica, ma non dimentichiamo
quella giuridica)collegio di solito composto da due tecnici e un giurista
- Adattabilità della procedura alle esigenze delle parti, che possono decidere gli elementi
dell’arbitrato stesso, sempre rispettando la terzietà dell’arbitro
- Libertà delle parti
- Possibilità dell’utilizzo di IT per svolgere l’arbitrato
ACCESSO ALL’ARBITRATO
Avviene sulla base di un atto negoziale tra le parti c.d. convenzione di arbitrato. Deve essere in forma scritta
ed esplicitamente accettata. Si può sottoscrivere
- Prima che la lite sorga clausola compromissoria
- A lite insortacompromesso (non necessario in caso di clausola compromissoria, serve quando
quest’ultima manca e si vuole risolvere la controversia senza ricorrere alla giurisdizione
processuale).
Compromesso e clausola compromissoria sono diversi dal lodo.
TIPOLOGIA DI ARBITRATO
AD HOC
Le parti decidono di regolamentare autonomamente i vari aspetti dell’eventuale arbitrato (modalità di
disegnazione delle parti, procedura da seguire, tempistiche
VANTAGGI
- Nomina delle parti
- Necessità di clausola arbitrale estremamente dettagliata
- Massima liberà delle parti nel decidere le regole del gioco
SVANTAGGI
- Costoso
ARBITRATO ISTITUZIONALE O AMMINSITRATO
Le parti rimandano ad un regolamento apposito, predisposto da un’istituzione che gestirà la procedura
(camera arbitrale: istituzione pubblica o privata che si occupa di amministrare le procedure di arbitrato).
VANTAGGI
- Certezza e trasparenza della procedura (regolamento della camera arbitrale pubblico)
- Garanzia di indipendenza degli arbitri (terzietà dell’istituzione)
- Tempi ridotti (media: 13 mesi)
- Costi certi e noti a priori (tariffario predeterminato e proporzionato al valore della controversia)
- Supporto organizzativo
IRRITUALE
- Gli arbitri emettono un provvedimento di natura negoziale, che ha valore di accordo tra le parti (gli
arbitri ricompongono la controversia).
- Libertà delle forme
RITUALE
- Gli arbitri emettono un provvedimento (lodo) che ha la stessa efficacia di una sentenza emessa dal
giudice ordinario
- Osservanza delle forme processuali
ARBITRATO
Il lodo è un atto esecutivo
Nei rapporti commerciali internazionali l’arbitrato è la prima opzione da considerare, perché consente di
- Non doversi preoccupare dell’esecutività o meno a destino della sentenza domestica, almeno nei
paesi che hanno recepito la convenzione di NY
- Sottrarsi all’incertezza del foro non domestico, che potrebbe rivelarsi ostico, se non addirittura
ostile, sotto il profilo linguistico, processuale e sostanziale
In ogni caso la legge applicabile non influisce sulla scelta del tribunale o dell’arbitrato.
28/10/2019
Obbligazione compratore:
- prendere in consegna la merce
- pagare la fornitura nei tempi e nei modi stabiliti
La convenzione di Vienna si occupa in particolare degli inadempimenti che incidono in modo significativo
sull’esecuzione della fornitura stessa e costituiscono inadempimento essenziale. Una violazione del
contratto commessa da una delle parti costituisce inadempimento essenziale quando cagiona all’altra parte
un pregiudizio tale da privarla sostanzialmente di ciò che essa aveva diritto di attendersi dal contratto (art.
25 CISG).
Si possono inserire delle penali legate ai diversi aspetti del contratto per indurre le parti ad eseguire il
contratto correttamente.
Il contratto è vincolante, ma può essere modificato o risolto mediante semplice accordo tra le parti (art.29
CISG). Se il contratto ha forma scritta anche la modifica o la risoluzione deve avere forma scritta.
Se le parti non specificano dettagliatamente i requisiti della merce, la convenzione di Vienna specifica che è
merce conforme quella che:
- è idonea all’uso a cui è normalmente destinata merce dello stesso tipo oppure all’eventuale uso
speciale portato a conoscenza del venditore al momento della conclusione del contratto
- possiede le qualità di merce che il venditore ha sottoposto al compratore come campione o
modello
- è imballata o confezionata secondo i criteri usuali per merce dello stesso tipo, oppure, ove questi
manchino, in maniera adatta a conservarla e proteggerla (con imballaggi che ne consentano
l’efficace movimentazione)
Esame della merce: il compratore è tenuto ad esaminare o a far esaminare la merce nel termine più breve
possibileè necessario controllare la merce alla consegna. Se il contratto implica il trasporto della merce,
l’esame può essere differito sino all’arrivo della merce.
Il luogo di destinazione della merce può differire dal luogo di consegna della stessa.
TERMINI DI CONTESTAZIONE
Il termine del compratore per far valere il reclamo per merce non conforme o difettosa dipende dalla legge
applicabile. La convezione di Vienna, al pari di molti diritti nazionali stranieri, si riferisce a un periodo breve
o ragionevole (artt. 38-39) e comunque al massimo entro 2 anni (salvo diversa pattuizione) dall’effettiva
consegna. Questa indeterminatezza è voluta per valutare un termine compatibile con il settore
merceologico e le circostanze del caso. Se la CISG è esclusa, per la legge italiana il termine per il reclamo è
di 8 giorni dalla scoperta dei vizi per merce non conforme e di 30 giorni dalla scoperta di mancanze di
qualità. Se il contratto è regolato dalla legge di un paese terzo è necessario verificare di volta in volta cosa
preveda in proposito. Vista l’indeterminatezza è consigliabile indicare in contratto i termini e la procedura
per i reclami.
INADEMPIMENTO PARZIALE
Inadempimento parziale: se il venditore consegna solo una parte della merce, o se solo una parte è
conforme al contratto, si applicano i rimedi per la parte mancante o non conforme. Il compratore può
dichiarare risolto il contratto nel suo insieme solo se l’inadempimento parziale o non conforme costituisce
inadempimento essenziale del contratto
Consegna anticipata: se il venditore consegna la merce prima della data concordata, il compratore è libero
di accettarla o meno
Consegna superiore: se il venditore consegna merce in quantità superiore a quanto previsto dal contratto, il
compratore è libero di accettare o rifiutare la parte eccedente; se accetta deve pagarla al prezzo
contrattuale.
La parte danneggiata è però tenuta a adottare tutte le misure in relazione alle circostanze pe limitare i
danni derivanti dall’inadempimento. Secondo la giurisprudenza prevalente, il venditore può fissare
contrattualmente dei massimali al risarcimento del danno per vizi del prodotto, (tranne che per la
responsabilità civile per danni alle persone), a condizione che questi non si traducano in un indennizzo
simbolico o irrisorio.
Il risarcimento del danno avviene anche se le due parti si sono accordate per compiere delle azioni di
rimedio all’inadempimento.
In entrambi i casi, la parte tenuta ad assicurare la conservazione della merce, previo preavviso, può
venderla qualora l’altra parte ritardi irragionevolmente di prendere possesso della merce, di riprenderla, o
di pagare il prezzo o le spese di conservazione. La rivendita è obbligatoria quando si tratti di merce soggetta
a rapido deterioramento o quando la conservazione comporterebbe costi irragionevoli.
04/11/2019
I TRASPORTI INTERNAZIONALI
Molti operatori considerano il trasporto come una trafila di adempimenti burocratici da delegare
preferibilmente al compratore. La gestione del trasporto è talvolta posta in secondo piano rispetto alla
determinazione del prezzo dei beni e alla definizione delle condizioni di vendita. Si ha una possibile
distorsione nella gestione complessiva dell’operazione, che potrebbe compromettere l’efficacia economica.
Il trasporto costituisce la parte finale del complesso processo di operazioni tendenti a garantire la perfetta
esecuzione del contratto di vendita. Controllare il trasporto significa controllare tutti gli aspetti accessori
relativi alla consegna (operazioni doganali, documenti, requisiti di sicurezza del carico, operazioni di verifica
necessarie secondo le normative del paese acquirente).
Il venditore quindi non può ignorare il tempo fondamentale della logistica e del trasporto per
- considerazioni commerciali
o garantire ai clienti un servizio di consegna economico, rapido e sicuro
o controllare la consegna delle merci
o controllare un elemento che influisce sul prezzo di ingresso del prodotto
- impatto sull’impresa
- controllo dei rischi (qualità, perdite, avarie, furti…)
- implicazioni contrattuali, fiscali, doganali, amministrative
prima di stipulare il contratto di trasporto è necessario valutare attentamente tutti i risvolti delle spedizioni
internazionale
- condizioni di vendita
- luogo di destinazione (ogni luogo ha condizioni doganali differenti)
- problematiche doganali e normative
- valore della spedizione in riferimento al prezzo del bene (es: voglio ricevere delle camicie in poco
tempo, modico valore, alto costo per trasporto aereo, non conviene)
- termini della resa (termini di consegna)
Bisogna ridurre il lead time (concorrenza basata sul tempo). Bisogna considerare:
- incidenza dei costi di trasporto sul valore della merce
- velocità e rischi di danni
la merce deve arrivare a destino nel modo più sicuro, nel minor tempo possibile e al minor costo possibile.
Bisogna considerare anche:
- carico e scarico
- gestione dei rischi di trasporto
- immagazzinaggio e relativa sicurezza/tutela delle merci
- tempi di viaggio (consegna e distribuzione)
- servizi dello spedizioniere
08/11/2019
PACKAGING E PACKING
IMBALLAGGIO
Serve a contenere, proteggere e conservare le merci. Gli eventi dannosi che possono colpire le merci
(schiacciamento, furto, cattura, bagnamento) sono diversi a seconda del mezzo di trasporto utilizzato. Il
rischio aumenta in dipendenza del numero di rotture di carico (traslochi da un mezzo di trasporto all’altro).
L’ideale è disporre di una linea di carico ininterrotta e imballare correttamente (dovere dell’impresa).
VETTORE E SPEDIZIONE
Consegna art. 5010 luogo della consegna
Salvo patto o uso contrario, se la cosa venduta deve essere trasportata da un luogo all’altro il venditore si
libera dall’obbligo di consegna rimettendo la cosa al vettore o allo spedizioniere.
Il trasporto può essere di persone o di merci. Quello di merci può essere nazionale o internazionale e per
conto proprio o per conto di terzi.
Trasferimento internazionale di merci
Si ha il trasferimento fisico delle merci oggetto di un contratto da un luogo di partenza ad un luogo di
destinazione sito in un altro stato.
Mittente esportatoredogana di spedizioneporto o aeroporto di imbarcoporto o aeroporto di
sbarco dogana di importazionedestinatario importatore.
Trasporto di cose
Consegnatrasportoriconsegna
L’obbligazione di consegnare una cosa determinata include anche quella di custodirla fino alla consegna (art
1677 c.c.). il vettore deve mettere le cose trasportate a disposizione del destinatario nel luogo, nel termine
e con le modalità indicate dal contratto o, in mancanza, dagli usi (art. 1687 c.c.).
Contratto di trasporto
Contratto d’opera (se ditta individuale) o ditta di appalto (se impresa). È un contratto:
- tipico: regolato dalla legge
- bilaterale: stipulato tra due parti, ad esempio se stipulato dal venditore produce effetti a favore di
un soggetto terzo (il cliente) che non è parte del contratto
- non solenne: concluso anche oralmente o per atti concludenti, forma scritta solo ad probationem
- consensuale: si perfeziona con il consenso delle parti liberamente manifestato
- può essere concluso anche come prestazione accessoria alla compravendita
- può attuarsi attraverso diverse modalità di trasporto anche combinate
norme principali
convenzioni internazionali di trasporto
- sul trasporto marittimo
o convenzione di Bruxelles 25/09/1924: unificazione delle regole sulla polizza di carico
o protocollo di Bruxelles 23/02/1969: modifica della convenzione di Bruxelles
o protocollo di Bruxelles 12/12/1979: modifica convenzione di Bruxelles
o regole di Amburgo: convenzione delle nazioni unite sul trasporto di merci in mare 31/03/78
- sul trasporto aereo:
o convenzione di Montreal 28/05/1999: regole su polizza di carico
- sul trasporto ferroviario:
o convenzione COTIF di Berna sul trasporto internazionale ferroviario 09/05/1980
o protocollo di Vilnius 03/06/1999: modifica della convenzione
- sul trasporto statale
o convenzione di CMR di Ginevra 19/05/1956: contratto di trasporto internazionale su strada
o protocollo di Ginevra 05/07/1998: modifica della convenzione di Ginevra
o convenzione europea per il trasporto di merci pericolose (ADR) di Ginevra 30/09/1957
modalità di trasporto
in via generale abbiamo:
- trasporto via acqua
o via fiume o canale: residuale
o marittimo: tempi lunghi, variabilità della data di partenza e di arrivo, rischio di anni e
perdite ma costi contenuti. Per la generalità delle merci resta la via più comune per le
lunghe distanze
- trasporto per condotta: merci allo stato liquido o gassoso. Trasporto su lungo raggio.
- trasporto stradale: velocità e possibilità di consegna door to door, adottato per le merci deperibili,
consegne quotidiane. Destinazioni a breve/medio raggio. Velocità, costi relativamente alti, ma
numerosità dei vettori, rischio di danni medio.
- Trasporto ferroviario: merci pesanti, destinazioni a medio raggio, lento, minore facilità di noleggio
di carri ferroviari, formazione di convogli, incertezza su tempi di partenza e di arrivo, rischio di
danni medio ma costi bassi
- Trasporto aereo: spedizioni urgenti, merci deperibili o fragili su lungo raggio, merci ad alto valore
aggiunto che giustificano gli alti costi, velocità, bassissimo rischio di danni
Trasporto intermodale o combinato o multimodale. Si ha la combinazione di due o più modalità in un unico
contratto. Si abbassano i costi. Viene utilizzato su tratte a medio o lungo raggio, richiede carichi unitizzati. È
disponibile solo tu tratte fisse.