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GEOGRAFIA DELLE COMUNICAZIONI E DEL COMMERCIO

INTERNAZIONALE

CONCETTI CHIAVE:

1. SPAZIO E DISTANZA Spazio: oggetto di studio della geografia, in particolare relazioni e rapporti di
determinati fenomeni (di vario ordine; ad esempio, economici, demografici) e lo spazio. GEOGRAFIA
ECONOMICA , GEOGRAFIA DELLA POPOLAZIONE ecc.…;

Approccio allo spazio è cambiato nel tempo (fino agli anni ’60: SPAZIO ASSOLUTO) Geografia si
occupava di localizzare oggetti nello spazio secondo i sistemi di coordinate (lat e long); Si occupava di
distanza. Spazio oggi sempre meno assoluto.

2. DISTANZA FUNZIONALE: Si esprime in termini di Tempo di Percorrenza oppure in termini di Costo di


Trasporto. Sempre + ridotta. Ragionare in questi termini ci permette di realizzare nuovi tipi di carte (
ad esempio shrinking europe).
3. SPAZIO DI RELAZIONI: Ci interessano le relazioni che si instaurano tra i soggetti/oggetti con la
superficie terrestre. Analizzando anche le relazioni economiche andremo ad evidenziare lo: SPAZIO
GEOECONOMICO
4. OGGETTI GEOGRAFICI: Fiumi, Imprese, Città, Sistemi politici ecc...

Due tipi di relazioni:

 VERTICALI O ECOLOGICHE: Relazioni che un oggetto intrattiene con il luogo in cui è posizionato.
Fanno riferimento a delle risorse (di carattere economico ad esempio) che troviamo in quel luogo.
ES. TURISMO;
 ORIZZONTALI O INTERAZIONI SPAZIALI: Relazioni che collegano due oggetti tra di loro. FLUSSI
COMMERCIALI esempio classico; FLUSSI TURISTICI INTERNAZIONALI; FLUSSI MIGRATORI.

5. TERRITORIO E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE: Territorio Dimensione + concreta dello Spazio.


Insieme di Relazioni orizzontali e verticali e dei Soggetti legati da tutte queste relazioni, la forma che
assumono e come cambiano.
Ambiente: Riguarda le Risorse fisico naturali; Parte del territorio .

Nel corso del tempo è cambiato il nostro modo di vedere l’ambiente (Prima solamente relazioni di tipo
verticale  Ambiente condizionava società e decisioni); Ora lo vediamo in modo Bidirezionale
(Problematica uomo sulla sua capacità di modificare l’ambiente).

SPAZIO, TERRITORIO E AMBIENTE da distinguere.

6. SCALA GEOGRAFICA: Livello di osservazione che si assume nell’analisi dei fenomeni. In base al
fenomeno applicheremo un tipo di SCALA; Geografia è TRANSCALARE permette l’analisi di un
fenomeno a scale diverse. Non cartografica Rapporto tra misure e corrispondenza nella realtà.
ES. SCALA GONALE, SCALA NAZIONALE, SCALA REGIONALE ecc.…
7. TEMPO: Tanti fenomeni attuali sono frutto di un’evoluzione temporale.
GLOBALIZZAZIONE

EFFETTI:

 Riduzione dello Spazio e del Tempo (Coordinate);


 Innovazioni nei trasporti;
 Riduzione Costi e Tempi soprattutto sulle lunghe distanze;
 Diffusione di Tecnologie della Comunicazione.
 Diffusione globale di: Prodotti/Servizi simboli di grandi Multinazionali, anch’esse sempre + in
aumento.
 OMOGENEIZZAZIONE DEL MONDO: modi di consumare, di produzione sono sempre + uguali in
tutto il mondo.

Concetto di Nonluoghi: Spazi della globalizzazione (Ad esempio Centro commerciali); Luoghi che non hanno
un’identità precisa/storica nei quali si “incontrano” grandi gruppi di persone.

Metafora del Villaggio Globale: la diffusione dei nuovi mezzi di comunicazione avrebbe prodotto una
omogeneizzazione delle culture, modelli di consumo. Tra le prime definizioni di Globalizzazione.

Non in tutto il mondo si è prodotta questa convergenza spazio-temporale; Non è vero anche che tutto sia
omogeneizzato (cibi non solo grande richiesta fast food, ma anche località/tradizione) 
GLOCALIZZAZIONE: Locale e Globale si vanno a toccare

Cambiamento di Scala: Fenomeni che in passato avevano una scala locale ora ne hanno una globale;
Incremento delle relazioni tra soggetti localizzati in diverse aree del pianeta (non solo economicamente).
Pensare la globalizzazione tramite ciò ci permette di darle una sfumatura anche storica in continua
mutazione  Globalizzazioni (non solo una):

1. Prima Globalizzazione: Nel corso dell’800. Grazie alla Rivoluzione Industriale e alla rivoluzione nei
trasporti si sono aperte relazioni + ampie. Non molti attori, principalmente Impero Britannico.
2. Seconda Globalizzazione: Decenni successivi alla Seconda Guerra Mondiale. Grande sviluppo delle
economie occidentali, inizio delle multinazionali e grande rivoluzione nell’ambito dei trasporti (anni
’60-‘70).
3. Terza Globalizzazione: Anni ’80 in poi. Insieme di fattori convergono verso la fine degli anni ’80. Si
legano in modo sinergico e ci “spiegano ” questo passaggio. Essi sono:
a. Affermazione delle Multinazionali: profonda riorganizzazione che conquistano nuovi
mercati. Nuovi modelli produttivi disegnati sulle Global Value Chain.
b. Presenza di Organizzazioni Mondiali che favoriscono la globalizzazione tramite varie
politiche (OMC)  Riduzione Dazi grazie anche alla Liberalizzazione (commerciale e del
mercato dei Capitali).
c. Innovazione e Progresso Tecnologico: Mezzi di trasporto ma anche alle tecniche produttive.
d. Fine dell’Unione Sovietica  Nascita di Flussi: Spazi nuovi per commerciare ma anche per
produrre (Ad est); Anche la progressiva apertura della Cina (fine anni ‘70) ha cambiato
molti punti di riferimento.
SISTEMA MONDO: tutte le parti sono collegate

Principali attori del Sistema Economico Globale:

1. Multinazionale
2. Governance globale:
i. Fondo Monetario Internazionale: regolamentava sistema cambi.
ANNI ’70: Finanziava paesi con problemi di squilibrio nella bilancia dei pagamenti.
Organizzazione controversa perché i diritti di voto all’interno sono ponderati sulle
quote versate da ogni paese; Oltre a ciò i paesi, per avere questi finanziamenti,
devono “risanare” la propria economia.
ii. Banca Mondiale: Inizialmente Banca per la ricostruzione e lo sviluppo aveva
l’obbiettivo di aiutare i paesi distrutti dal conflitto mondiale.
ANNI ’60Cambia i propri obiettivi: finanzia progetti di sviluppo in paesi poveri (es.
Costruzione di grandi Infrastrutture).
OGGI: Obbiettivo riduzione povertà e corruzione; Finanzia progetti di minor
dimensione con sviluppo locale.
iii. WTO (World Trade Organisation): Creata dopo il secondo conflitto mondiale; La
vera e propria WTO che intendiamo nasce negli anni ’90.

3. Agenzie di Rating Finanziario: Es. Moody’s e Standard and Poor’s. Sono solamente 3. Valutano la
solidità di titoli finanziari di grandi Imprese private di tutti i settori, ma anche ai titoli statali
(obbligazioni).
Giudizio in forma di lettere (A,AA,AAA ecc..). Rischio di essere declassati per gli Stati e imprese
(Grande influenza di questi Rating sugli investitori) Rischio di grandi crisi globali. Spesso succede
che imprese private chiedano queste valutazioni addirittura pagandole.

Globalizzazione fenomeno di diverse dimensioni, in particolare analizziamo quella ECONOMICA:

 Crescita Scambi internazionali: Flussi di importazioni ed esportazioni.


 Crescita investimenti diretti esteri: IDE Flussi di investimenti effettuati da investitori in paesi
diversi rispetto a quelli in cui ha sede l’attività del venditore; Finalizzati all’acquisizione di
partecipazioni durevoli (interesse nella gestione e futuro dell’imprese dell’investitore; durevole:
almeno 10% delle azioni o potere di voto dell’impresa in cui investe).
 Crescita flussi finanziari: Flussi di portafoglio, movimenti di capitale legati alla compravendita di
titoli, non implicano interessi durevoli e sono spesso speculativi.

Possiamo leggere questi fenomeni attraverso indicatori che si basano su dati statistici:

 Politiche di liberalizzazione: operato della WTO


 Trasporti ICT: politiche trasporti enti pubblici ma anche privati
Apertura commerciale: INDICATORE IMP+EXP in percentuale al PIL
BILANCIA COMMERCIALE: EXP. – IMP. In un determinato periodo di tempo.

Surplus Commerciale (Esportazioni>Importazioni); Deficit Commerciale (Esportazioni<Importazioni).

Ci permette di capire se lo Stato ha venduto più prodotti all’estero di quanti ne abbia acquistati e importati.
Considerato il principale indicatore economico delle attività di commercio internazionale di un paese e un
parametro importante per valutare la crescita economica. Comprende le Bilance Industriali, Agricola ed
Energetica

BILANCIA DEI PAGAMENTI: Documento contabile che registra gli scambi economici che intercorrono, in un
certo lasso di tempo, tra i residenti in un paese e i residenti nel resto del mondo. ES. Flussi di export e
import di beni e servizi; flussi di capitali in entrata e in uscita. Sezioni principali:

1. Conto delle partite correnti: Movimenti di:


i. Merci e di servizi
ii. Redditi per compensi a lavoratori e risparmiatori all’estero
iii. Trasferimenti unilaterali, cioè le rimesse degli emigranti.
2. Conto capitale: Registra:
i. Operazioni che riguardano le immobilizzazioni immateriali (brevetti ecc.)
ii. Trasferimenti in conto capitale;

Guarda Grafici

GLOBALIZZAZIONE: Fenomeno squilibrato dal pdv geografico:

 Divari economici su scala mondiale;


 Il diverso grado di integrazione economica di paesi e regioni;
 Differenze dei processi di produzione e organizzazione imprenditoriale all’interno dei paesi avanzati;

GLOBALIZZAZIONE HA FAVORTIO L’EVOLUZIONE DI:

1. Tecnologie e PoliticheTrasporti ICT


2. Imprese MultinazionaliDivisione Internazionale del Lavoro
3. Organizzazioni SovranazionaliPolitiche di Liberalizzazione

EFFETTI, Aumento di:

 Scambi commerciali
 IDE
 Flussi finanziari

MULTINAZIONALE: Non definizione precisa ma delle Caratteristiche (Definite da Dicken):

1. Coordinamento e controllo di varie fasi della catena di produzione localizzate in diversi paesi
2. Capacità di trarre vantaggio dalle differenze geografiche nella/e:
i. Distribuzione dei fattori di produzione
ii. Politiche nazionali
3. Potenziale flessibilità: capacità di mutare o inter-cambiare forniture e operazioni tra le varie località
geografiche, su scala globale.

COME LE MULTINAZIONALI CAMBIANO NEL CORSO DEL TEMPO?

PERIODO COLONIALE: Prime Multinazionali1° GENERAZIONE:

 Imprese europee che localizzavano impianti di produzione nei paesi coloniali;


 Strategie di ApprovvigionamentoMolto diverse rispetto a quelle attuali dal pdv logico e
organizzativo.

PERIODO FORDISTA (1950-1973): Multinazionali di 2° GENERAZIONE. Macro-periodo nel quale cambia il


metodo produttivo e l’idea dell’impresa connessa allo spazio e al territorio:

 Guidate da Logiche mercantili;


 Investimento nei paesi esterni per entrare nel loro mercato (Investimenti Orizzontali- Alternativa
all’esportazione).
 Soprattutto Imprese europee e statunitensi (ad esempio Ford). Investimenti in paesi
economicamente avanzati non + in via di sviluppo.

Modello Fordista: Sviluppato negli stabilimenti di Ford già all’inizio del ‘900. Si diffonde poi in tutti i settori e
fa da benchmark per la produzione mondiale. Elementi essenziali di questo modello:

o Produzione di beni standardizzati con grande consumo di massa


o Organizzazione scientifica del lavoro (Taylorismo: lavoro suddiviso in sezioni elementari da svolgere
ripetutamente evitando “l’eccesso” con movimenti ripetuti) insieme alla Catena di Montaggio
o Integrazione verticale della produzione: fasi produttive all’interno di uno stabilimento
o Dequalificazione del lavoro: operazioni elementari
o Rafforzamento gerarchia

VANTAGGI: Lavoro ripetitivo ma sindacalmente protetto e ben retribuito.

EFFETTI GEOGRAFICI:

 Legato alle grandi imprese Gigantismo Industriale: da un ambito nazionale a uno internazionale
(Grandi imprese automobilistiche)
 Forte Urbanizzazione
 Modello Lineare (Take: prendere m. prime non rinnovabili , Make: utilizziamo materie per fare
prodotti, Dispose: non ci poniamo il problema di come far rientrare i prodotti o eccessi dopo il loro
utilizzo o la produzione)Forte Impatto Ambientale (oggi molto importante)

Cartina Urbano-industriale periodo fordista; Ex triangolo industriale italiano

1973: 1° Crisi petroliferaCrisi Modello fordista imminente, cause:

 Aumento costi di produzione (m. Prime; di trasporto; lavoro)


 Saturazione mercato beni standardizzati; troppa quantità rispetto alla domanda del consumatore
che, oltre a ciò, vira verso beni non standardizzati.
 Innovazioni tecnologiche Elettriche e Informatiche
 Maggiore concorrenza da paesi con costi di produzione minori

TRANSIZIONE POST-FORDISTA: Processo di riorganizzazione. Multinazionali di 3° GENERAZIONE. Il


fenomeno si espande anche sul campo dei servizi. Guidate anche da logiche legate agli Investimenti
Verticali: influenzati dai costi, in particolare quello del lavoroPassi verso l’attuale Globalizzazione

Effetti geografici, fenomeni mai visti quasi:

 Deindustrializzazione Declino urbano dei paesi economicamente avanzati.


 Terziarizzazione economie urbane. Città “sedi” di servizi non + industriali.
 Crisi e riorganizzazione delle grandi imprese
 Sviluppo sistemi produttivi locali di piccole e medie imprese.

Questo periodo permette cambiamenti che porteranno le Multinazionali di 4° GENERAZIONE e le reti che
oggi conosciamo.

Impresa Multinazionale Globale. Caratteristiche:

 Struttura organizzativa flessibile, a rete (Global Value Chain)


 Varie modalità di internazionalizzazione: IDE, Fusioni, Joint Ventures e Subfornitura.
 Compresenza di produzioni specializzate e standardizzate Strategie di investimento e Logiche
localizzative differenziate.

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