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LE SOCIETA’

Diritto delle società


Cosa sono le società? Sono delle strutture organizzative di cui i soggetti si dotano per lo svolgimento di attività
produttiva. L’attività commerciale può essere svolta oltre che individualmente anche mediante società. I beni non
possono essere posseduti in comunione. Mediante la società si crea uno strumento che per sua natura dovrebbe
avere partecipazione collettiva, è un fenomeno aggregativo di una pluralità di soggetti che non sono in grado di
svolgere singolarmente l’attività oppure dall’unione mirano a conseguire maggiore capacità di successo oppure
miglioramento di capacità e competenze funzionali. L’imprenditore sappiamo che è colui che svolge l’attività di
produzione di scambio di beni o servizi mentre per le società avremo questa struttura organizzativa.
Tale struttura organizzativa ha le caratteristiche di organizzazione e una dotazione patrimoniale in quanto l’elemento
che lo caratterizza è quello di essere un soggetto distinto rispetto a coloro che partecipano.
Non sempre alla costituzione della società corrisponde la convergenza di una pluralità di interesse. Nasce in quanto
elemento di confluenza di interessi convergenti di una pluralità di soggetti distinti ma l’evoluzione normativa è tale per
cui oggi è possibile istituire società anche da parte di un unico socio. Permane quindi la capacità di struttura
organizzativa ma è venuta meno in questo caso la funzione aggregativa per lo svolgimento dell’attività produttiva.
Quindi non necessariamente quando parliamo di società non necessariamente parliamo di pluralità di soggetti e al
tempo stesso non possiamo dire che la pluralità dei soggetti aggregati svolge attività produttiva. Ad esempio, le
associazioni che hanno comunque una pluralità di soggetti, hanno una finalità sostanzialmente diversa rispetto a
quella dello svolgimento dell’attività produttiva. Non tutte le attività produttive sono necessariamente imprenditoriali
perché nel tempo infatti sono state previste forme di società per liberi professionisti che erogano servizi di natura
professionale (e non commerciale) non rientranti nella disposizione dell’art. 2295. Si è detto in precedenza che il
professionista si distingueva dalla figura dell’imprenditore sottraendosi alla disciplina dello stesso ma in ambito
societario possono costituirsi, appunto, società di professionisti ove permane l’elemento plurisoggettivo, permane
l’elemento di autonomia organizzativo della struttura fermo restando che nel caso di società di professionisti non ha
l’obiettivo della realizzazione di un’attività produttiva ovvero commerciale.
Alla disciplina delle società oltre ad applicarsi tutta la disciplina dell’imprenditore (segni distintivi, registro delle
imprese, scritture contabili, procedure concorsuali ecc.) si applica anche la disciplina derivante dalle regole di
funzionamento evidenziate dal codice a seconda del modello societario di cui vado a dotarmi.
Pertanto, come si può sintetizzare la società?
“Centro di interessi dotato di patrimonio giuridicamente distinto da quello personale dei soci e di autonomia
soggettiva.”
Che viene ad esistenza con atto costitutivo con atto formale e che necessita questa struttura di regole che riguardano
sia il funzionamento per i soci del rapporto tra soci e società e sia il regolamento dei rapporti tra società ed i terzi.
Le società quali sono quelle previste dal codice? Le possiamo classificare in due principali gruppi:
Società di persone – SS, SNC, SAS – che sono le più basiche. Si definiscono società di persone perché l’ambito che
dovrebbe prevalere per lo svolgimento dell’attività in comune è il rapporto personale che intercorre tra i soci.
Società di capitali – SPA, SAPA, SRL (tra cui anche le SRLS) – dove prevale l’elemento capitale rispetto a quello
soggettivo. In linea di principio dovrebbero essere a più ambia base di partecipazione anche se nella realtà non è così
poiché spesso e volentieri i soci delle società sono pochi.
Tali modelli organizzativi si portano dietro dei meccanismi organizzativi.
Con tali modelli (nr. 6) si possono realizzare le cosiddette società lucrative. Bisogna fare subito distinzione in quanto la
SS ha come vincolo l’impedimento lo svolgimento dell’attività commerciale e conseguentemente può svolgere solo
attività agricola. Questi modelli vengono definiti lucrativi perché a fianco ad essi troviamo le società cooperative e le
mutue assicuratrice che seppur organizzate sotto forma di società non hanno un obiettivo lucrativo ma mutualistico.
Al di la della differenza lucrativo/mutualistico in realtà sono strumenti aggregativi di una pluralità di soggetti per tali
motivi hanno elementi comuni alle società lucrative, ove sicuramente hanno l’elemento della partecipazione di una
pluralità di soggetti. Per altro per alcune società è prevista l’obbligatorietà dell’elemento della presenza della pluralità
di soggetti. Come ad esempio le SAS e SAPA hanno in comune il fatto che il capitale è distinto tra due categorie di soci
(accomandanti e accomandatari) entrambe queste società sono caratterizzate dal fatto che gli accomandanti che
rispondono limitatamente e gli accomandatari che rispondono solidalmente ed illimitatamente alle obbligazioni
sociali. In entrambi i casi rappresentano una sorta di ibrido nella famiglia a cui appartengono. Per tale società ad
esempio è previsto un numero minimo di partecipanti come anche nelle società cooperative.
Per altro tale requisito plurisoggettivo deve essere mantenuto nel corso della vita della società perché il venir meno
della presenza dei soggetti comporta lo scioglimento che se entro un arco di tempo non viene risanata la presenza dei
soggetti prevede appunto lo scioglimento della medesima.
Nel caso di SRL e SPA è previsto che la costituzione possa avvenire invece con atto unilaterale il che viene meno il
requisito plurisoggettivo. Come fa ad esistere la società con unico socio? In realtà si è superato quello che è l’elemento
iniziale tra svolgimento attività in forma individuale e associata, in realtà ciò che viene enfatizzato in questi casi di
società unipersonale è la struttura organizzativa che si viene a dotare che è elemento separato e distinto rispetto al
singolo socio. Quindi, è la struttura organizzativa che viene enfatizzata in questa situazione e che legittima il fatto che
sia possa essere costituita da un unico socio e che sia nel corso della vita della società le quote possono confluire nelle
mani di un unico socio. In tale caso non scatterà il meccanismo previsto come nelle SAS e SAPA (venir meno della
pluralità di soci), in tal caso anche se interviene in un secondo momento l’unipersonalità della compagine sociale potrà
essere mantenuta cosi come l’autonomia patrimoniale della società con una serie di requisiti.
La modifica dell’introduzione della società unipersonale è stata introdotta nel 1993 per SRL mentre nel 2003 per le
SPA. Quindi, con la possibilità di introduzione della costituzione di società personale è venuto meno il principio della
pluralità di soggetti che costituiscono la società. Oggi non si parla più di contratto di società ma di partecipazione di più
soggetti o di atto unilaterale.
Art. 2247 Titolo V 1° articolo relativo alle società in genere – Da tale articolo, ci da quelli che sono i principi
caratterizzanti queste strutture organizzative.
1. Conferimento di beni o servizi da parte dei soci
2. Esercizio in comune dell’attività economica
3. Lo scopo di divisione utili
Questi tre elementi caratterizzano il contratto di società. Questa definizione di società vale anche per quelle
cooperative. Perché? Perché con lo scopo mutualistico l’obiettivo del socio non è quello di trarne un utile diretto ma è
quello di trarne un beneficio dal quale poi scaturirà un utile indiretto e ciò rappresenta un vantaggio di tipo indiretto.
Può svolgere una fase della lavorazione del prodotto attraverso questo tipo di associazione per cui il beneficio che ne
trae sicuramente poi genererà un utile indiretto. Ecco perché appare coerente con la lettura dell’articolo in questione.
Caratteristiche del contratto di società – E’ una forma di contatto non riconducibile a quello privatistico (es.
compravendita - in tale contratto gli interessi delle parti sono contrapposti ma convergenti – vendita/acquisto ecco
perché contrastanti – ma convergenti perché poi sfociano nella soddisfazione reciproca), nel contratto di società non
vi è questo scambio tra le parti ma vi è l’intenzione di creare un soggetto giuridico per lo svolgimento di un attività. Gli
interessi delle parti in questo caso non sono contrapposti come quelli della compravendita sono in realtà collimanti,
convergenti rispetto a quello che è il contratto rispetto al quale si va a sottoscrivere dal quale non ottengono nulla se
non quello di ottenere lo svolgimento dell’attività commerciale con il quale hanno istituito tale società.
Lo scopo lucrativo deve essere diretto o indiretto altrimenti art. 2348 ci dice che il mero godimento riguarda la
comunione e non la società quindi non configura l’attività produttiva (situazione simile a quanto visto per il singolo
imprenditore). Si può dar vita anche alla cosiddetta società di fatto senza averla consacrata formalmente, si potranno
applicare una serie di norme della SS ma evidentemente questo non altera il contenuto tutt’al più potrà estendere il
fallimento ai singoli soci in caso di insolvenza.
Nel caso di imprenditore avevamo detto in precedenza che l’attività di mero godimento non costituiva lo svolgimento
di attività di impresa allo stesso modo per le società però la differenza è più articolata perché se vi sono più soggetti in
comproprietà di un immobile ed essi incassano l’affitto per ciascuna quota di partecipazione in questo caso ci
troviamo dinnanzi a godimento del bene e quindi a comunione che non si eleva a società.
Se invece vi è lo svolgimento di un’attività economica si configura a quel punto la società la quale nell’ambito delle
attività che può svolgere vi è anche quella di locazione immobiliare.
Il contratto di società è un contratto plurisoggettivo con comunione di scopo ovvero che è quella di svolgere attività
economica produttiva al fine di conseguirne degli utili ma non dobbiamo confonderla con la comunione ove manca
per altro il contratto e manca il presupposto dello svolgimento dell’attività produttiva.
Esercizio in comune dell’attività – Non necessariamente tutte le attività che svolgono attività in comune riguardano
attività commerciale (es. associazioni che sono aggregazioni plurisoggettiva che però non hanno scopo di lucro,
generalmente hanno degli scopi di utilità sociale. Nell’ambito dell’attività sociale vi possono essere inserite anche
attività commerciale che però deve essere sussidiaria rispetto a quella sociale altrimenti perde la natura associativa e
sarà qualificabile come eventuale società di fatto).
Nel contratto di associazione in partecipazione comune art. 2249 vi è intervento di pluralità di soggetti per
svolgimento in comune di un’attività che è ben distinto dal contratto di società. Qui ciascuno mantiene la propria
autonomia e il proprio ruolo non vi è comunione di scopo per apportare elementi di natura comunitaria. L’associante
mantiene la sua struttura organizzativa, l’associato entra limitatamente a quel tipo di associazione.

Conferimento di beni o servizi – ovvero i conferimenti sono il complesso di elementi patrimoniali che vengono messi a
disposizione da parte dei soci fondatori per la realizzazione dell’iniziativa. Nella forma tipica rappresentata dal denaro
ma anche da apporto di beni e servizi. Rappresentano gli elementi che sono destinati alla realizzazione dell’obiettivo
indipendentemente dalla loro natura, vengono allocati per il raggiungimento dell’obiettivo sociale.
Il conferimento è elemento caratterizzante di TUTTE le società ma al tempo stesso le modalità di esecuzione del
conferimento sono varie, non sono univoche per tutti i tipi di società.
Minimo di conferimento – lo troviamo nelle Società di capitali. E’ evidente che l’interesse del legislatore per la
formazione del capitale delle società di persone è mitigato dal fatto che i singoli comunque sono solidalmente
responsabili. Mentre per quanto riguarda le società di capitali abbiamo un minimo di capitale sociale ciò perché
solamente sul quel capitale sociale il terzo potrà far fede pertanto è oggetto di specificazione di soglia minima da parte
del Legislatore. Per le SRL il minimo è di 10 mila euro. Per le SPA è 50 mila euro.
In alcuni casi per esempio per l’attività bancaria il minimo dei conferimenti è stabilito con una soglia più alta.
I beni che vengono conferiti nella società vengono definitivamente persi dal singolo apportatore ciò perché gli viene
impressa una destinazione per lo svolgimento dell’attività sociale tale per cui una volta destinati non si potranno più
avere indietro siano essi denari sia se se il conferimento riguarda beni o servizi. Il vincolo di destinazione è rilevante e
vale per entrambi i tipi di società (capitali e di persone). Esso è il fondo di entità patrimoniale destinato al
soddisfacimento dei terzi e non può essere toccato né per l’entità né per la sua natura. Tale vincolo di destinazione
perdura per tutto il corso della società, se il socio recede o viene escluso avrà diretto alla restituzione della quota ma
in quel caso non potrà ricevere ciò che ha conferito (eccetto per il denaro ovviamente) ma se io avrò conferito ad
esempio un bene immobile o mobile nel momento in cui recedo o vengo escludo non potrò richiedere indietro tale
bene perché ha tale vincolo di destinazione avrò solo diritto alla liquidazione della quota e non alla restituzione del
bene conferito. Per altro una volta destinato, lo potrò ritirare solamente in determinate occasioni. Diversamente
dovrò attendere la fine della società.
I beni destinati alle finalità sociali non possono essere utilizzati per finalità personali dei soci.
La destinazione dei conferimenti ha un effetto anche nei confronti dei terzi in quanto i creditori particolare del socio
non potranno aggredire il conferimento effettuato nella società. Il quale socio particolare potrà effettuare tutti gli atti
conservativi della quota del socio e dovrà attendere la liquidazione della società quando essa interverrà.

È rimessa la massima scelta sulla tipologia di società da scegliere. Ci sono alcuni limiti. Es. se voglio svolgere attività
commerciale posso scegliere tutte le tipologie tranne la SS. In altri casi il limite è rappresentato dal tipo di attività che
vorrei svolgere per il quale si prevederanno le modalità.

Autonomia patrimoniale - Sia le società di persone che di capitali sono dotate di autonomia patrimoniale ovvero
dotate di patrimonio autonomo destinato alla soddisfazione dei creditori sociali. Tale autonomia patrimoniale si
estrinseca in vari modi.
Tra le scelte che posso compiere relativamente alla società che voglio intraprendere essa comporterà poi
un’autonomia patrimoniale diversa a seconda della tipologia scelta.
Autonomia patrimoniale imperfetta per le società di persone che si distingue a sua volta in SS e in SAS e in SNC in
queste ultime due compare il beneficio di escussione
Autonomia patrimoniale perfetta per le società di capitali.
Società semplice – modello primordiale. Non può svolgere attività commerciale. La sua autonomia è che risponde
dell’obbligazioni sociali la società e i soci sono solidalmente e illimitatamente di tali obbligazioni. Il creditore potrà
richiedere al singolo socio di effettuare il pagamento a meno che quest’ultimo non dimostri che il patrimonio della
società può evadere la sua richiesta. Nel caso della SS il creditore quindi potrà rivolgersi direttamente al singolo socio e
non potrà eccepirmi nulla. L’autonomia quindi non solo è imperfetta ma è anche labile. Non c’è bisogno di una
preventiva richiesta. Solidalmente e illimitatamente, il primo vuol dire che il socio risponde congiuntamente alla
società e illimitatamente non solo in termini di importo ma in termini di percentuale (anche se questa non può
superiore al 100%) ciò vuol dire che il creditore potrà chiedere il pagamento per l’intero al singolo socio dopodiché il
socio può pagare l’intero salvo poi il fatto che questo potrà rivalersi sugli altri soci di quanto pagato. Quindi è molto
facilitata la posizione del creditore. Il creditore particolare del socio non può aggredire la quota di partecipazione,
dovrà attendere la liquidazione per soddisfare il proprio credito.
Nella SNC accade che l’autonomia patrimoniale pur restando imperfetta subisce un rafforzamento dovuto dal
beneficio di escussione. Ovvero il terzo creditore potrà rivolgersi al singolo socio solo dopo aver preventivo escusso il
patrimonio della società. Pertanto, qualora questo si rivolgerà direttamente al socio dovrà esporre la documentazione
relativo alla richiesta fatta alla società che ovviamente è risultato vano e solo a quel punto potrà richiedere il
pagamento. Gli effetti di tale procedura sono rilevanti perché i termini temporali possono essere elevati.
Medesima situazione per la liquidazione della quota.
Nella SAS invece abbiamo un duplice meccanismo di autonomia patrimoniale imperfetta con beneficio di escussione si
occupa ai soci accomandatari mentre ai soci accomandanti si applica l’autonomia patrimoniale perfetta perché questi
non rispondono alle obbligazioni sociali ma ai conferimenti eseguiti.
L’autonomia diviene perfetta invece per le società di capitali e le società cooperative. Qua non vi è alcun tipo di
interferenza tra patrimonio personale e sociale. Delle obbligazioni sociali risponde solo la società con il proprio
patrimonio e i creditori particolari non potranno aggredire il patrimonio della società, potranno però procedere alla
vendita forzata della quota sociale.
Nelle SAPA però hanno come contrappeso i soci accomandatari che dovrebbero essere obbligati solidalmente ed
illimitatamente hanno un beneficio di escussione e non avranno meccanismo di liquidazione della quota.

Personalità giuridica – Le società divengono delle strutture organizzativi autonomi e quindi centri di assunzione di
diritti e obblighi in modo autonomo e questo si estrinseca nell’assunzione della personalità giuridica. È elemento
qualificante soggettivo che slega la persona fisica da quella giuridica.

Per le norme generali introdotte dal 2247 al 2250.


Articolo 2250 – avendo tale personalità giuridica gli elementi caratterizzanti la società sono: denominazione o ragione
sociale, indirizzo e sede, iscrizione nel registro delle imprese, capitale di dotazione.

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