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CLASSIFICAZIONE DELLE IMPRESE

Le imprese si possono classificare in base a diversi criteri:

CRITERI DI CLASSIFICAZIONE TIPOLOGIE D’IMPRESE


In base alle dimensioni Piccole, medie e grandi imprese
In base alla natura giuridica Imprese pubbliche e imprese
private
In base alla forma giuridica Imprese individuali e imprese
collettive
In base all’attività svolta Imprese agricole e imprese
commerciali
In base allo scopo Imprese con scopo di lucro e
imprese mutualistiche (senza
scopo di lucro)

LE IMPRESE SECONDO LA FORMA GIURIDICA


La forma giuridica è il modo in cui si organizza la struttura di un’impresa.
Secondo la forma giuridica le imprese di suddividono in:
 Imprese individuali
 Imprese collettive (le società)

L’impresa individuale è quella costituita da una sola persona chiamata


imprenditore che conferisce i capitali, amministra l’impresa ed è l’unico
su cui ricade il rischio dell’impresa cioè se l’impresa non riesce a pagare i
suoi debiti ne risponde lui con il suo patrimonio personale.
Le imprese collettive sono quelle costituite da più persone che stipulano
tra loro un contratto di società. La definizione di contratto è contenuta
nell’art. 1321 del c.c. In base a questo art. “il contratto è un accordo tra
due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto
giuridico di natura patrimoniale.”
Se volete creare una società, es. un’agenzia turistica, dovete stipulare un
contratto scegliendo tra i vari tipi di società previsti dal codice civile e non
si possono scegliere altri tipi di società. Infatti vige il principio della
“inammissibilità delle società atipiche”
Il contratto di società ha le seguenti caratteristiche:
consensuale: cioè si perfeziona con il semplice accordo tra le parti;
di durata: l’attività delle società si protrae per un certo periodo di tempo;
plurilaterale: è stipulato tra due o più soci; esistono anche le società
unipersonali cioè costituite con un atto unilaterale da un unico socio;
aperto: cioè durante la vita della società possono entrare nuovi soci;
con comunione di scopo: perché tutti i soci perseguono lo stesso scopo;
formale: nella maggior parte dei casi è richiesta una forma particolare.
Le società sono disciplinate dall’art. 2247 del codice civile (studiare a
memoria):
“Con il contratto di società due o più persone
conferiscono beni o servizi
per l'esercizio in comune di un'attività economica
allo scopo di dividerne gli utili.”

Conferire significa cedere alla società denaro, beni, crediti o lavoro per
acquisire il diritto di socio. Ciò che si conferisce esce dalla proprietà del
socio per diventare di proprietà della società andando a costituire il
capitale sociale.
I conferimenti sono le prestazioni di dare e fare cui i soci si obbligano nel
contratto sociale. Conferimento non significa consegnare il bene ma
assumere l’obbligazione di dare o fare.
Possono essere conferiti: beni mobili o immobili (in proprietà o in
godimento), denaro, crediti, servizi (es. attività lavorativa tranne che nelle
società per azioni).
Per i beni conferiti in proprietà è come se i soci vendessero i beni alla
società (contratto di compravendita), mentre per i beni in godimento è
come se il socio locasse il bene alla società (contratto di locazione).
Nel caso di conferimento di crediti il socio deve garantire il pagamento
alla società da parte del debitore ceduto versando, alla società, in caso di
inadempimento del debitore, il valore del credito conferito. La cessione
del credito avviene sempre attraverso un contratto di cessione del
credito: chi cede il credito si chiama cedente chi lo riceve (la società) si
chiama cessionario.
Nel caso di conferimento della propria attività lavorativa (socio d’opera) il
rischio di impossibilità di svolgimento dell’opera ricade sul socio che
quindi può essere escluso dalla società.
Esempio: Consideriamo tre amiche Francesca, Giada e Marika che
vogliono costituire una società (chiamata Giadina) di natura commerciale
per svolgere un’attività di e-commerce per la vendita di infradito.
Ciascuna conferisce 10.000 euro per cui le quote di conferimento saranno
uguali e di conseguenza anche gli utili saranno suddivisi in parti uguali.
Ma le quote di conferimento possono anche essere diverse. In questo
caso gli utili della società saranno suddivisi fra i soci in proporzione alle
quote conferite.
La somma delle quote di conferimento (30.000 euro) escono dal
patrimonio delle varie socie per andare a formare il capitale sociale della
società
Il secondo requisito essenziale è l’esercizio in comune di un’attività
economica che significa che l’attività economica viene svolta in comune
da più soggetti imprenditori chiamati soci.
Per attività economica si intende un’attività produttiva di nuova ricchezza
volta appunto alla produzione e allo scambio di beni e servizi, quindi
un’attività d’impresa; quindi non sono considerati società i contratti che
hanno per oggetto lo svolgimento di un’attività culturale, religiosa,
assistenziale… L’attività deve essere esercitata in comune cioè le
operazioni devono essere decise da tutti i soci o da uno o più soggetti
(amministratori) ai quali è stato dato il compito di amministrare la
società.
La particolare attività economica stabilita nel contratto sociale prende il
nome di oggetto sociale; esso deve essere possibile, lecito e determinato.
Può essere modificato durante la vita della società tramite una modifica
dell’atto costitutivo.
Divisione degli utili: alla fine dell’anno si redige il Bilancio d’esercizio col
quale si stabilisce l’esistenza di utili e il loro ammontare. In particolare nel
conto economico (che è una parte del bilancio) si riassumono i costi
(spese per il personale, materie prime, …) e i ricavi (vendita di merci,
affitti di locali di proprietà della società, interessi attivi, …). Dalla
differenza tra ricavi e costi si determina la presenza o meno di utili. Dopo
la redazione del bilancio questo deve essere approvato; i soci decidono la
destinazione degli utili: dividerli, tra loro, reinvestirli nell’attività,
accantonarli sotto forma di riserva. Se decidono di suddividerli devono
rispettare alcuni criteri:
a) gli utili vengono suddivisi in proporzione alle quote di conferimento,
ma i soci possono decidere dei criteri di ripartizione diversi.
b) la legge impone il “divieto di patto leonino” significa che nessun socio
può essere escluso dalla partecipazione agli utili e alle perdite.
Lo scopo della divisione degli utili differenzia le società dalle associazioni,
fondazioni e comitati. Anche questi enti possono svolgere un’attività
economica ma gli eventuali utili prodotti vengono destinati a scopi di
beneficienza o ad altri scopi altruistici.
In base al tipo di attività svolta le società si suddividono in:
Società commerciali e società non commerciali
Le società commerciali sono quelle che hanno per oggetto l’esercizio di
un’attività commerciale è cioè una delle attività elencate nell’art. 2195 del
c.c.
Hanno l’obbligo di iscrizione nel registro delle imprese;
devono tenere le scritture contabili previste dalla legge;
sono soggette al fallimento e alle altre procedure concorsuali.
Sono società commerciali:
le società in nome collettivo;
le società in accomandita semplice;
le società per azioni;
le società a responsabilità limitata;
le società in accomandita per azioni.
Le società non commerciali sono quelle che svolgono un’attività diversa
da quelle previste nell’art. 2195 del c.c. per es. un’attività agricola. L’unica
società non commerciale è la società semplice.
Una società che ha per oggetto un’attività commerciale non può
assumere la forma della società semplice mentre le società che svolgono
attività non commerciali (per esempio una società che svolge attività
agricola) possono assumere qualsiasi forma. Questa distinzione serve per
evitare che le imprese che svolgono un’attività più complessa possano
adottare una struttura semplificata con ridotta autonomia patrimoniale
come quella della società semplice.
Società di persone e società di capitali
Un’altra distinzione è quella tra società di persone e società di capitali.
Nelle prime prevale l’elemento personale dei soci rispetto a quello
patrimoniale che è prevalente invece nelle società di capitali. In entrambi
i tipi di società vi è un’autonomia patrimoniale cioè il patrimonio dei
singoli soci è separato dal patrimonio della società. Però, mentre nelle
società di persone l’autonomia patrimoniale è imperfetta cioè per le
obbligazioni sociali risponde non solo la società con il proprio patrimonio,
ma anche i soci con tutti i loro beni presenti e futuri.
Nelle società di capitali invece l’autonomia patrimoniale è perfetta cioè
per le obbligazioni sociali risponde solo la società con il proprio
patrimonio mentre i soci ne rispondono solo con i beni che hanno
conferito nella società e non con i loro patrimoni personali. Questo è il
motivo per cui, nelle società di capitali, le qualità personali dei soci
perdono molta della loro importanza.
A differenza di quanto avviene nelle società di capitali, nelle società di
persone prevale l’elemento personale rispetto a quello patrimoniale cioè
ciascun socio decide di far parte della società in considerazione delle
qualità personali, delle capacità imprenditoriali e delle condizioni
patrimoniali degli altri soci (contratto ad intuitu personae). Ed è per
questo che si chiamano società di persone.
Le principali caratteristiche delle società di persone sono:
- responsabilità illimitata e solidale dei soci per le obbligazioni sociali: ciò
significa che i soci rispondono delle obbligazioni della società con tutti i
loro beni presenti e futuri (responsabilità illimitata); inoltre il creditore
sociale può rivolgersi ad uno qualunque dei soci e pretendere da lui il
pagamento dell’intera obbligazione (responsabilità solidale).
Naturalmente il socio che ha pagato poi ha diritto di rivalersi sugli altri
soci con la c.d. azione di regresso. Inoltre si tratta di una responsabilità
sussidiaria nel senso che i creditori possono agire nei confronti dei soci
solo se il patrimonio della società non è sufficiente per pagare i debiti
della società.
- tutti i soci sono anche amministratori, tranne i soci accomandanti nelle
società in accomandita semplice.
- la quota sociale non può essere trasferita senza il consenso di tutti gli
altri soci o della maggioranza di essi.
Questo vale sia nel caso di trasferimento della quota per atto tra vivi, sia
in caso della morte del socio. Quindi gli eredi del socio defunto non
entrano direttamente nella società ma è necessario il consenso degli altri
soci.
I tipi di società di persone previsti dal codice civile sono:
società semplice
società in nome collettivo (S.n.c.)
società in accomandita semplice (S.a.s.).

Nelle società di capitali prevale l’elemento patrimoniale rispetto a quello


personale cioè le qualità personali dei soci passano in secondo piano
rispetto alle quote di capitali da essi sottoscritte.
Le società di capitali hanno le seguenti caratteristiche fondamentali:
a) Beneficio della responsabilità limitata: i soci rischiano nell’impresa
solo il denaro o i beni che hanno conferito nella società; ciò significa
che esiste una netta distinzione tra il patrimonio della società e
quello dei soci, infatti le società di capitali hanno autonomia
patrimoniale perfetta. L’unica eccezione riguarda i soci
accomandatari delle società in accomandita per azioni che
rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni
sociali.
b) Si può essere soci senza essere amministratori. I soci hanno solo il
diritto di eleggere gli amministratori;
c) Libera trasferibilità della qualità di socio cioè la sostituzione dei
soci non richiede la modifica del contratto di società
I tipi di società di capitali previsti dal codice sono:
società per azioni (S.P.A.)
società a responsabilità limitata (S.R.L.)
società in accomandita per azioni (S.A.P.A)
Esistono anche la S.P.A. con unico azionista e la S.R.L. con unico socio.

Società lucrative e società mutualistiche


In base allo scopo indicato nel contratto si distinguono società lucrative e
società mutualistiche:
Le società lucrative (società in nome collettivo, società in accomandita
semplice, società per azioni, società a responsabilità limitata e società in
accomandita per azioni) sono quelle che hanno lo scopo di produrre un
guadagno il quale poi verrà, di solito, suddiviso tra i soci.
Le società mutualistiche (Società cooperative, società di mutua
assicurazione) invece hanno lo scopo di far conseguire ai soci un
risparmio di spesa o occasioni di lavoro più vantaggiose di quelle che
otterrebbero sul mercato.

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