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Tutti i tipi di società e le loro caratteristiche

Scopri tutto quello che c'è da sapere sui principali tipi di società di
capitali e di persone.
30 Giugno 2020 12:42

Come molti di voi avranno sentito, esistono società di persone e


società di capitali e se siete in procinto di avviare un’attività, sarà
bene leggere attentamente questo articolo per cogliere tutte le
informazioni fondamentali. Prima di scoprire le differenze sostanziali
fra queste due tipologie, è necessario individuarle con precisione ed
accuratezza: in base al grado di autonomia patrimoniale di cui godono
possiamo individuare le società di persone e quelle di capitali.
Quando parliamo di società di persone ci riferiamo prettamente
alle Snc (società in nome collettivo) e alle Sas (società in accomandita
semplice).
Nel momento in cui, invece, parliamo di società di capitali, vogliamo
intendere le Spa (società per azioni), le Srl (società a responsabilità
limitata) e le Sapa (società in accomandita per azioni). Queste due
tipologie di società presentano alcune similitudini fra loro delle quali
parleremo tra poco, ma anche una serie di differenze che le rendono
due poli opposti.
Indice
 Tipi di società e caratteristiche
 Cos’è e come funziona una società di persone
 Cos’è e come funziona una società di capitali

Tipi di società e caratteristiche


I due tipi di società sui quali ci concentreremo sono quelle di persone
e quelle di capitali. Dunque, andremo ad analizzare nel dettaglio le
loro caratteristiche ed il relativo funzionamento. La prima
caratteristica che contraddistingue una società di capitali da una di
persone, è che quest’ultima non ha una personalità giuridica: non
sono per lo Stato soggetti giuridici pienamente distinti dalle persone
dei soci. Nel caso di inadempienze, quindi, la responsabilità verterà
sui soci. A fronte di ciò, essi rispondono a terzi in modo illimitato e
solidale. Nel momento in cui parliamo di responsabilità illimitata, ci
riferiamo al fatto che un socio risponde con i propri averi in caso di
debito creato dalla società stessa. Le società di capitali, invece, hanno
una personalità giuridica e sono per lo Stato soggetti giuridici distinti
dalle persone dei soci.
In questo caso, dunque, è la società e non il singolo socio ad essere
titolare dei diritti e degli obblighi: è la società nella sua totalità a
rispondere in caso di inadempienza. Nel momento in cui si costituisce
una società di persone, inoltre, non è richiesto alcun versamento di un
capitale minimo: è proprio per questo motivo che i soci diventano
responsabili illimitatamente. Una delle caratteristiche di questo tipo di
società è senz’altro il rischio del fallimento: esso è molto più alto
rispetto ad una società di capitali. La creazione di una società di
capitali, invece, prevede il versamento di un capitale minimo, il quale
può essere di centomila euro se si tratta di Srl o un euro se parliamo
di Srls.
Le problematiche di questo tipo di società, sorgono nel momento in
cui vi è la necessità di fare un acquisto: sarà necessario attingere da un
fondo costituito dai versamenti dei soci. In questo genere di società,
poi, nel caso di fallimento i creditori potranno contare solamente sul
patrimonio societario; il patrimonio del socio non potrà essere toccato
in alcun modo.

Cos’è e come funziona una società di persone


Come abbiamo affermato in precedenza, una società di persone può
essere costituita con il solo versamento di un euro. La questione su cui
riflettere è però ben altra: infatti è molto importante considerare il
fatto che questo tipo di società ha bisogno di acquisire alcuni
strumenti per poter iniziare a lavorare. Quando parliamo di strumenti
ci riferiamo per esempio all’acquisto di computer, ad un luogo per
lavorare e, dunque, un affitto da pagare: tutto ciò che con il
versamento di un capitale di solo 1 euro non può essere sostenuto.
Dunque, nel caso in cui la società non riesca a pagare i propri debiti i
soci potrebbero essere obbligati a pagare con il proprio patrimonio.
A tal proposito, analizziamo in maniera dettagliata la loro
responsabilità la quale è illimitata e solidale. Illimitata significa che il
socio risponde con tutti i suoi averi ed i creditori, dunque, possono
pignorare casa, auto, conti in banca, beni in comunione legale in caso
di coniuge. Solidale, invece, significa che i creditori possono
pretendere il saldo del debito anche da un solo socio, il quale può
rivalersi anche sugli altri soci. Il fallimento, come accennato in
precedenza, potrebbe essere proprio dietro l’angolo per questo tipo di
società. Esso si estende dunque al socio ed alla sua famiglia: è una
grossa limitazione che va a toccare anche tutti gli altri membri.
L’unica soluzione, in questo caso, sarebbe quella di trasformare la
società in una società di capitali, seppur non sia così semplice ed
immediato.
Cosa accade se fallisce una società di persone

Una società di persone ha più possibilità di fallire e le ragioni sono


molteplici: impossibilità di pagare i propri debiti, problemi economici,
assenza di liquidi. A causa dell’autonomia patrimoniale imperfetta e
del mancato riconoscimento della personalità giuridica, i soci
dovranno rispondere in caso di inadempienza e questo significa che, in
caso di fallimento, i creditori potranno aggredire i beni appartenenti
alla società stessa, nonché rivalersi sui beni patrimoniali dei soci.
I soci, dunque, salderanno i debiti con i propri beni e vedere la propria
dimora all’asta, subire un pignoramento di una quota dello stipendio
ed il blocco dei conti in banca. Il pignoramento, ovviamente, avviene
nei limiti imposti dalla legge e limitatamente ad alcuni tipi di beni non
per forza personali. L’unica tutela nei confronti dei soci è l’obbligo, in
capo al creditore, di avere un titolo esecutivo che gli dia il diritto di
rivalersi sulla società.
Tassazione delle società di persone

In tutte le società di persone sia redditi che perdite sono imputati solo
ed esclusivamente ai soci in proporzione alle quote di capitale
sottoscritto: ciò vuol dire che la società maturerà quasi sicuramente un
utile di 100.000 euro a fine anno. La tassazione dei redditi di questo
tipo di società, dunque, viene fatta secondo il principio di trasparenza,
non considerando la reale. Distribuzione degli utili. Dunque,
possiamo chiaramente affermare che saranno i soci stessi a pagare le
tasse sui redditi della società nei confronti dell’Erario e non la società.
Vantaggi e svantaggi di una società di persone

Una società di persone può essere creata senza un limite minimo di


capitale e questo permette di avviare un’impresa in forma associata
senza costi iniziali esosi. Burocraticamente parlando, una società di
persone non prevede formalità ben definite eccetto la stesura di un
atto costitutivo e la registrazione dello stesso.
Solitamente, questo tipo di società viene creata per gestire meglio una
piccola attività professionale e commerciale ponendo al centro i beni e
gli averi di tutti i soci che ne fanno parte. Gli svantaggi di questo tipo
di società sono perlopiù di natura patrimoniale: i soci diventano una
sorta di garanzia in caso di inadempienza da parte dell’impresa.

Cos’è e come funziona una società di capitali


Una società di capitali ha bisogno di soldi per costituirsi e pagare i
suoi dipendenti. Il capitale è frazionato in azioni ed i soci sono
responsabili limitatamente rispetto a ciò che è stato conferito.
L’amministrazione di questo tipo di società, inoltre, è separata in
maniera netta dai titolari delle quote di capitale. Solitamente gli
amministratori sono soggetti diversi rispetto agli azionisti. Per via dei
costi molto alti, poi, è necessaria la presenza di un organo di controllo
il quale viene identificato nel collegio sindacale.
Cosa accade quando fallisce una società di capitali

Il procedimento, in caso di profonda crisi di una società di capitali, è


regolato da una legge fallimentare a favore dei creditori. È necessaria
la presenza di un giudice per avviare la procedura fallimentare, su
istanza dei creditori, ma anche su richiesta dell’amministrazione della
società stessa. Dopo aver stimato quale sia il patrimonio della società
e dei debiti, si procede al pagamento dei creditori dividendoli in due
categorie ben precise: privilegiati e chirografari.
I primi saranno pagati nell’immediato ed interamente, mentre i
secondi dovranno spartirsi quanto rimasto. Ad ogni modo, i beni ed il
patrimonio dei soci non potranno essere minimamente toccati ed i
debiti ripagati con la liquidità della società.
Tassazione delle società di capitali

Le società di capitali sono considerate vere e proprie persone


giuridiche e, a fronte di ciò, sono tenute a pagare le tasse proprio come
se fossero singoli individui. Questo vuol dire che è la società stessa a
provvedere al saldo delle imposte per l’intero reddito imponibile,
nonché dichiarato. In caso di distribuzione di utili da parte della
società ai soci, gli introiti verranno tassati alla fonte e alla società che
li distribuisce sarà imputata un’imposta sostitutiva del 26%.
Le società di capitali pagheranno le seguenti imposte:
 IRES 24% del reddito imponibile;
 IRAP 3,9% sul reddito imponibile;
 Imposta sostitutiva sui dividendi distribuiti ai soci.
Vantaggi e svantaggi di una società di capitali

Nota positiva di una società di capitali è sicuramente la separazione


del patrimonio societario da quello dei soci. Inoltre la presenza di un
soggetto giuridico autonomo diventa una vera e propria garanzia in
caso di inadempienza o fallimento della società. Gli svantaggi
riguardano l’aspetto burocratico: il capitale deve essere alto, di almeno
50 mila euro, e la tassazione è parecchio elevata. La gestione della
società spetta perlopiù agli amministratori, i quali sono spesso estranei
rispetto ai soci e le decisioni più impegnative vengono prese da chi ha
il maggior numero di azioni.
Resta inteso, ed auspicabile, che, in caso si decidesse di costituire un
qualsiasi tipo di società, il consulto con un tecnico del settore è
assolutamente necessario a maggior ragione se coloro che entrano a
far parte della società fossero possessori di beni immobili, azioni e
possedimenti di vario tipo. Avvalersi del parere del proprio
commercialista è sicuramente la prima mossa corretta per dare il via al
vostro progetto di vita.
Leggi anche

Società Benefit: cosa sono, vantaggi e


differenze con le B Corp
L'Italia è stato il secondo Paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, a
introdurre le società benefit nel proprio ordinamento: quali sono
gli obblighi e le finalità

10 Marzo 2023 11:10

Donatella Maisto
DIGITAL TRANSFORMATION AND SUSTAINABILITY MANAGER
 LINKEDIN




Fonte: 123RF

L’Italia, già alla fine del 2015, si è dotata di una legislazione specifica
per le Società Benefit, considerate elemento alla base del cambio di
paradigma economico e asset strategico italiano.
A seguito dell’entrata in vigore della legge del 28 dicembre 2015 n.
208, l’Italia è stato il secondo Paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, ad
introdurre le società benefit nel proprio ordinamento.

Indice
 Definizione
 Le finalità
o Cosa si intende per beneficio comune
o Obbligo di indicare il beneficio comune
o SB accanto alla denominazione sociale
 La relazione di impatto
o Lo standard di valutazione esterno
o Le aree di valutazione
 Obblighi della società benefit
o Il rapporto annuale
o Il responsabile d’impatto
o L’Agcm
 B Corp e Società Benefit
 I vantaggi di diventare Società Benefit o di certificarsi B-Corp

Definizione
Le società benefit sono quelle società che, nell’esercizio di una
attività economica, oltre allo scopo di dividere gli utili, perseguono
finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile,
sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e
ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri
portatori di interesse.
PUBBLICITÀ

La società benefit è una società tradizionale ed ente profit, con


maggiori obblighi che impegnano il management e gli azionisti a
standard più elevati, oltre che di scopo, di sostenibilità, responsabilità
e trasparenza.
L’acquisizione della qualifica giuridica di società benefit è vincolata
dalle specifiche indicazioni statutarie.
Pertanto, per le società che si devono costituire è necessario attenersi
alla normativa che disciplina tali società con le specifiche indicazioni
da prevedere nello statuto. Per quanto riguarda, invece, le società già
esistenti, qualora si voglia assumere la qualifica giuridica di società
benefit, è necessario modificare appositamente lo statuto con le
clausole statutarie previste dalla normativa di riferimento.
Con riferimento all’ambito soggettivo, possono assumere la qualifica
giuridica di società benefit i tipi societari previsti dal Libro V del
Codice civile, con esclusione:
 delle società a responsabilità limitata semplificate, poiché
l’atto costitutivo è redatto in conformità al modello
standardizzato, che non ne consente l’inserimento delle
previsioni previste dalla L. 208/2015;
 delle società cooperative sociali, perché sono società non profit
il cui oggetto esclusivo è quello di “perseguire l’interesse
generale della comunità alla promozione umana e
all’integrazione sociale“;
 delle imprese sociali, in quanto sono senza scopo di lucro e
hanno un oggetto sociale specifico al fine di realizzare finalità di
interesse generale.

Le finalità
Le finalità saranno indicate nell’oggetto sociale e verranno perseguite
mediante una gestione volta al bilanciamento con l’interesse dei soci e
di coloro sui quali l’attività sociale possa avere un impatto.
L’obiettivo delle società benefit è produrre un impatto positivo su
tutti gli stakeholder, sulla società e sull’ambiente e, pertanto,
presentano una duplice finalità:
 scopo di lucro derivante dall’esercizio dell’attività d’impresa;
 beneficio comune riguardante l’aspetto sociale, la sostenibilità
ambientale e la trasparenza.

Cosa si intende per beneficio comune


E’ interessante ciò che emerge nella definizione di società benefit
relativamente al significato di “beneficio comune” legato alle finalità.
Il beneficio comune si enuclea nel momento in cui, nell’esercizio
dell’attività economica delle società benefit, si perseguono effetti
positivi o riduzione di effetti negativi non solo su soggetti o gruppi di
soggetti coinvolti, direttamente o indirettamente, dall’attività delle
società (quali lavoratori, clienti, fornitori, finanziatori, creditori,
pubblica amministrazione e società civile), ma anche su territori,
ambiente, beni e attività culturali e sociali.
Obbligo di indicare il beneficio comune
L’obbligo di indicare il beneficio comune che la società intende
perseguire è fondamentale per permettere ai responsabili aziendali,
con i loro interventi, di non incorrere in azioni di responsabilità.
Il beneficio comune potrebbe enuclearsi nel fornire beni o servizi ai
cittadini o alle comunità svantaggiate, piuttosto che aumentare i flussi
di capitale verso soggetti che creano un beneficio comune, i
cd. Investimenti di impatto, o promuovere l’arte, la scienza e la
conoscenza.

SB accanto alla denominazione sociale


La società benefit può introdurre, accanto alla denominazione sociale,
l’indicazione “Società benefit” o l’abbreviazione “SB” e utilizzare
questa denominazione nei titoli emessi, nella documentazione e nelle
comunicazioni verso terzi.
La società benefit è amministrata in modo da bilanciare l’interesse dei
soci, il perseguimento delle finalità di beneficio comune e gli interessi
delle categorie già enucleate, conformemente a quanto previsto dallo
statuto.
La società benefit individua il soggetto o i soggetti responsabili a cui
affidare funzioni e compiti volti al perseguimento delle suddette
finalità.

La relazione di impatto
La società benefit redige annualmente una relazione, la cd. Relazione
di impatto, concernente il perseguimento del beneficio comune, da
allegare al bilancio societario e che include:
 la descrizione degli obiettivi specifici, delle modalità e delle
azioni attuate dagli amministratori per il perseguimento delle
finalità di beneficio comune e delle eventuali circostanze che lo
hanno impedito o rallentato;
 la valutazione dell’impatto generato utilizzando lo standard di
valutazione esterno, che comprende le aree di valutazione;
 una sezione dedicata alla descrizione dei nuovi obiettivi, che la
societa’ intende perseguire nell’esercizio successivo.
È importante soffermarsi su due concetti: lo standard di valutazione
esterno e le aree di analisi.

Lo standard di valutazione esterno


Lo standard di valutazione esterno utilizzato dalla società benefit deve
presentare le seguenti caratteristiche:
 deve essere esauriente e articolato nel valutare l’impatto della
società e delle sue azioni nel perseguire la finalità di beneficio
comune nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente,
beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni e altri
portatori di interesse;
 deve essere sviluppato da un ente che non è controllato dalla
società benefit o collegato con la stessa;
 deve essere credibile perché sviluppato da un ente che;
a) ha accesso alle competenze necessarie per valutare l’impatto
sociale e ambientale delle attività di una società nel suo
complesso;
b) utilizza un approccio scientifico e multidisciplinare per
sviluppare lo standard, prevedendo eventualmente anche un
periodo di consultazione pubblica;
 deve essere trasparente perché le informazioni che lo
riguardano sono rese pubbliche. In particolare:
a) i criteri utilizzati per la misurazione dell’impatto sociale e
ambientale delle attività di una società nel suo complesso;
b) le ponderazioni utilizzate per i diversi criteri previsti per la
misurazione;
c) l’identità degli amministratori e l’organo di governo dell’ente
che ha sviluppato e gestisce lo standard di valutazione;
d) il processo attraverso il quale vengono effettuate modifiche e
aggiornamenti allo standard;
e) un resoconto delle entrate e delle fonti di sostegno finanziario
dell’ente per escludere eventuali conflitti di interesse.

Le aree di valutazione
La valutazione dell’impatto deve comprendere le seguenti aree di
analisi:
 Governo d’impresa – per valutare il grado di trasparenza e
responsabilità della società nel perseguimento delle finalità di
beneficio comune, con particolare attenzione allo scopo della
società, al livello di coinvolgimento degli stakeholder e al grado
di trasparenza delle politiche e delle pratiche adottate dalla
società;
 Lavoratori – per valutare le relazioni con i dipendenti e i
collaboratori in termini di retribuzioni e benefit, formazione e
opportunità di crescita personale, qualità dell’ambiente di lavoro,
comunicazione interna, flessibilità e sicurezza del lavoro;
 Altri portatori d’interesse – per valutare le relazioni della
società con i propri fornitori, con il territorio e le comunità locali
in cui opera, le azioni di volontariato, le donazioni, le attività
culturali e sociali e, comunque, ogni azione di supporto allo
sviluppo locale e della propria catena di fornitura;
 Ambiente – per valutare gli impatti della società, con una
prospettiva di ciclo di vita dei prodotti e dei servizi, in termini di
utilizzo di risorse, energia, materie prime, processi produttivi,
processi logistici e di distribuzione, uso e consumo e fine vita.
Le società benefit rappresentano, quindi, un nuovo approccio al
business, perché al raggiungimento dei profitti si aggiungono benefici
di carattere sociale ed ambientale, che coinvolgono gli stakeholder
interni ed esterni all’azienda, dove azienda e stakeholder si
influenzano a vicenda.

Obblighi della società benefit


Vediamo insieme quali sono gli obblighi della società benefit. Come
abbiamo già visto la società benefit deve indicare le finalità di
beneficio comune nell’oggetto sociale.

Il rapporto annuale
La società benefit deve presentare un rapporto annuale, la
cd. relazione d’impatto, che sarà redatta secondo uno standard che
sia esauriente, trasparente, credibile e sviluppato da un ente non
controllato o collegato alla società benefit.
La relazione d’impatto va allegata al bilancio societario. L’obbligo
della relazione d’impatto consente di rendere trasparente il
perseguimento del beneficio comune e la valutazione d’impatto.
Le modalità e il livello di dettaglio della rendicontazione del proprio
operato sono definite dalle singole Società, nel rispetto dei requisiti
richiesti dalla legge, anche attraverso strumenti innovativi di
disclosure non finanziaria integrata.
La normativa prevede all’art.1 comma 383 della L. n. 208/2015 che la
relazione di impatto venga resa pubblica sul sito internet della società,
qualora esistente, permettendo ai soggetti terzi di prendere conoscenza
della gestione della società e del raggiungimento del beneficio
comune e quindi del perseguimento dei loro interessi.

Il responsabile d’impatto
Ogni società benefit, inoltre, deve nominare un responsabile
d’impatto, che ha il compito di assicurare che la società persegua la
finalità di beneficio comune dichiarato e a cui sono affidati compiti e
responsabilità per il perseguimento dello scopo sociale
dell’organizzazione.
L’obiettivo di questa nomina è la gestione volta al bilanciamento tra
l’interesse dei soci e l’interesse di coloro sui quali l’attività sociale
possa avere un impatto.
Ampia discrezionalità viene lasciata sia per ciò che concerne
l’identificazione del responsabile del beneficio comune e delle
funzioni e compiti da svolgere, sia per quel che riguarda le modalità
con cui debba essere condotto il bilanciamento di interessi.
L’inosservanza di tale compito da parte del responsabile può costituire
inadempimento dei doveri imposti agli amministratori, nonché dar
luogo a pubblicità o pratica commerciale ingannevole e comportare la
violazione delle disposizioni del codice del consumo.

L’Agcm
Le Società Benefit sono soggette ai poteri di vigilanza dell’Autorità
Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).
La società benefit che non persegua le finalità di beneficio comune è
soggetta alle disposizioni di cui al decreto legislativo 2 agosto 2007, n.
145, in materia di pubblicità ingannevole e alle disposizioni del codice
del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206
L’obiettivo è di garantire una corretta comunicazione al mercato per
evitare che chi non realizza tali obiettivi possa beneficiare di un
vantaggio competitivo e reputazionale nei confronti di altre imprese,
nonché erroneamente condizionare le scelte dei consumatori.

B Corp e Società Benefit


Quando parliamo di B Corp e società benefit ci riferiamo ad aziende,
for profit, promotrici di un nuovo paradigma di business, che
perseguono i propri obiettivi economici applicando metodologie e
processi in grado di generare un impatto positivo sull’ambiente
economico e sociale su cui agiscono, ma è importante evidenziare che
tra le due vi sono differenze sostanziali.
La società benefit è una forma giuridica, legalmente riconosciuta, che
una società può assumere, mentre la B Corp è un’azienda che ha
ottenuto una certificazione riconosciuta, rilasciata da B Lab,
superando un assessment di valutazione sulla sostenibilità delle
proprie performance.
Non è indispensabile per una Società Benefit certificarsi B Corp, ma,
al contrario, qualora si ottenga la certificazione B Corp, per poterla
mantenere, è necessario, in Italia, adottare la forma giuridica di
Società Benefit.

I vantaggi di diventare Società Benefit o di certificarsi


B-Corp
I benefici principali riguardano prevalentemente la reputation.
Assumere volontariamente un impegno sociale ed ambientale, in
modo trasparente, con periodicità, è un’iniziativa che veicola
l’interesse dei consumatori, dei partner commerciali e dei finanziatori,
fornendo altresì una spinta ad una competizione positiva tra aziende,
consapevoli del fatto che saranno valutate anche per il loro impegno
sociale e per gli effetti, che, nel lungo termine, lo stesso impegno avrà
su comunità e ambiente.
I consumatori, inoltre, sono sempre più consapevoli e pronti a
scegliere tra prodotti o servizi di qualità analoga, che, però
rappresentano un plusvalore sociale.
E’ stata riconosciuta attraverso una modifica del Codice dei contratti
pubblici abbastanza recente una possibile premialità nei bandi
pubblici alle società benefit, così come si evince dal d.l. 26 ottobre
2019, art. 49 c. 1-bis, che modifica gli artt. 83 e 95 del Codice dei
contratti pubblici.

Tipi di società: ecco quanti ne esistono in


Italia
Esistono molti tipi di società in Italia, ognuno con caratteristiche differenti che permettono a
chiunque voglia aprire una società di scegliere la forma giuridica che più si adatta alle proprie
esigenze e al proprio capitale.
Qualora voglia sapere che tipo di società conviene aprire, in questo articolo ti parleremo dei vari tipi
di società in Italia, fornendo indicazioni che ti aiuteranno a comprendere quale sia il tipo di attività
che più ti si addice.
Quanti tipi di società esistono?
In Italia si distinguono le seguenti tipologie di imprese:
 in relazione “all'oggetto" (o obiettivo aziendale);
 in relazione ai diversi gradi di responsabilità dei partner.
In relazione “all'oggetto" (o scopo sociale), il Codice Civile distingue tra:
 società commerciali (che svolgono una delle attività previste dall'articolo 2195 del Codice
civile) e
 aziende non profit. Queste società svolgono attività economiche non commerciali, come
quelle agricole o professionali, nel qual caso è ammesso l'uso di una Società Semplice.
In base al grado di responsabilità degli azionisti:
 società di persone
 società di capitali.
La differenza principale tra questi due tipi di società sta nel modo in cui i soci rispondono degli
obblighi sociali: mentre nelle società di persone la società non ha personalità giuridica e i soci
rispondono illimitatamente e in solido alle obbligazioni della società, nelle società di capitali la
società ha personalità giuridica e autonomia patrimoniale perfetta, pertanto i soci rispondono -
solitamente - alle obbligazioni sociali solo in base alle proprie quote o azioni.
Come vedremo nel corso di questo articolo, esistono vari tipi di società sia all’interno delle società
di persone che delle società di capitali, ed è importante comprenderne il funzionamento per capire
quale sia la società più conveniente da aprire.
In ogni caso, bisogna tener presente che la gestione di tali società deve essere impeccabile: sono
solitamente più persone a collaborare e tenere i bilanci è spesso obbligatorio per le società.
Pertanto è necessario semplificare la gestione al punto che ogni documento prodotto risulti
comprensibile a tutti coloro che partecipano alla creazione e gestione della società.
Finom non offre servizi solo a freelancer e liberi professionisti, ma a tutti i proprietari d’impresa
che vogliono essere in grado di gestire la propria attività in modo semplice: il servizio di
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gestire conti bancari, contabilità e di ottenere percentuali di cashback grazie a una sola piattaforma -
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Società di persone: tipologie, caratteristiche, vantaggi e
svantaggi
Come abbiamo anticipato, nelle società di persone i soci non possono essere distinti dalle società
che costituiscono, neanche a livello patrimoniale.
Delle società di persone fanno parte la Sas, la Ss, la Snc.
Società semplice (S.s.)
Questo tipo di società è semplice da costituite e da gestire - non è neanche necessario un atto
costitutivo scritto. I soci rispondono in solido delle obbligazioni sociali, a meno che non decidano di
limitare la propria responsabilità con quello che viene definito “patto contrario”.
Società in accomandita semplice (S.a.s.)
Qui troviamo due tipi di soci. I soci accomandatari hanno il totale controllo della società e
rispondono illimitatamente alle obbligazioni sociali. I soci accomandanti rispondono invece solo in
base alla propria quota di capitale - di fatto, non potendo avere alcun potere in merito alla gestione
della società, questo tipo di soci è necessario se occorre accumulare più capitale.
Società in nome collettivo (S.n.c.)
Anche in questo caso, i soci hanno responsabilità illimitata: se anche qui è possibile stipulare un
patto contrario, questo avrebbe effetto solo tra gli stessi soci. Il vantaggio della Snc rispetto alla Ss è
la possibilità di svolgere attività commerciale.
I vantaggi delle società di persone
Tra i vantaggi di questo tipo di società possiamo annoverare senza dubbio la possibilità di evitare
l’influenza di terze parti: anche nel caso della Sas, i soci accomandatari hanno pieno controllo a
prescindere dal capitale. Inoltre, non viene richiesto né un capitale minimo, né particolari
adempimenti burocratici per la loro costituzione, ed essendo il patrimonio dei soci indivisibile da
quello della società, si pagano di fatto meno tasse.
Alle società sono riservate imposte quali IRAP e IRES (oltre agli altri contributi, che prevedono
anche quelli previdenziali), ma mentre nel caso delle società di persone queste si calcolano sul
reddito dei soci, nelle società di capitali la tassazione si applica sia al reddito della società che a
quello dei soci.
Tra le società di persone, quella che può arrivare a pagare meno tasse è la società semplice, poiché
la sua tassazione viene equiparata a quella delle persone fisiche.
Società di capitali: tipi, caratteristiche, pro e contro
Le società di capitali costituiscono invece dei soggetti diversi rispetto ai soci che le compongono.
La personalità giuridica e l’autonomia patrimoniale sono senza dubbio due tratti distintivi delle
società di capitali, ma ce ne sono anche altri che le distinguono nettamente dalle società di persone:
 Una società di capitali deve essere costituita per atto pubblico - e richiede dunque che sia
costituita davanti a un notaio che ha poi l’obbligo di depositare gli atti costitutivi;
 Si tratta solitamente di società in cui l’ingerenza da parte di terzi risulta essere più comune,
sia per la gestione che relativamente agli organi di controllo e ai conferimenti.
Delle società di capitali fanno parte la Srl, la Srls, la Spa, la Sapa e la COOP.
Società a responsabilità limitata (S.r.l.)
Si tratta di un tipo di società di capitali in cui i soci hanno una responsabilità limitata alle loro quote
di capitale sociale. La Srl può essere unilaterale - ossia essere costituita da una sola persona fisica.
Società a responsabilità limitata semplificata (S.r.l.s.)
Del tutto simile alla Srl, anche qui possono partecipare solo persone fisiche, i soci hanno
responsabilità limitata alle quote e può essere unilaterale, ma il capitale sociale massimo che la Srls
può raggiungere è di 9.999 € e il suo atto costitutivo è standardizzato.
Società per azioni (S.p.A.)
In questo tipo di società i soci possono partecipare in base al proprio numero di azioni, viene
richiesto un capitale minimo per la costituzione di 50.000 € e sono previsti organi amministrativi,
assembleari e di controllo.
Società in accomandita per azioni (S.a.p.a.)
In questa società per azioni troviamo soci accomandanti e accomandatari, ma in questo caso ogni
socio accomandante - che ha responsabilità limitata al proprio numero di azioni - fa parte
dell’assemblea dei soci - sebbene i suoi poteri siano sempre limitati rispetto a quelli di un socio
accomandatario, che anche in questo caso ha responsabilità illimitata.
COOP - Società cooperativa
Una menzione speciale va fatta per le Società cooperative. Nelle società cooperative il fine
principale non è la divisione degli utili, ma il raggiungimento, attraverso un’azione congiunta volta
alla produzione e distribuzione di beni o servizi, degli obiettivi dei soci.
Nelle cooperative, i soci non sono solo produttori, ma anche consumatori di alcuni dei beni e servizi
prodotti: l'obiettivo dell'azienda è quindi quello di vendere beni e servizi ai soci a prezzi
vantaggiosi, senza il tasso di profitto normalmente applicato dalle imprese commerciali quando
vendono a terzi.
Le cooperative possono essere di diversi tipi, a seconda delle attività e delle dimensioni. Si
distinguono tra cooperative di consumo, cooperative di produzione e lavoro, cooperative agricole,
cooperative edilizie, cooperative di credito e cooperative sociali (legge 381/91).
Vantaggi delle società di capitali
Il grande vantaggio che una società di capitali ha rispetto a una società di persone è la limitazione
del rischio: dato che le società di capitali hanno autonomia patrimoniale perfetta, i soci rischiano
esclusivamente un capitale che equivale alle loro quote o azioni, ed eventuali creditori non
potrebbero intaccare il loro patrimonio personale - infatti, il fallimento di una società di capitali è
meno frequente, soprattutto per le varie opzioni che possono essere vagliate per ottenere più
capitale riducendo il rischio.
Un tipo particolare di società per azioni: una start-up
innovativa
Vogliamo parlare di un altro tipo di azienda: la start-up innovativa. Recentemente è stato introdotto
nell'ordinamento italiano un sistema organico di poteri (D.L. 179/2012, trasformato in L.
221/2012) per favorire la nascita e lo sviluppo di imprese innovative. Secondo la definizione data
dalla legge, una start-up innovativa è una società di capitali (Spa, Srl, società cooperativa) che non è
quotata in mercati regolamentati e che soddisfa determinati requisiti, quali:
 la sede della start-up deve essere in Italia;
 l'obiettivo aziendale principale di tale startup deve essere quello di sviluppare, produrre o
creare prodotti o servizi innovativi ad alto contenuto tecnico;
 la maggioranza del capitale deve essere di proprietà di persone fisiche;
 Il volume di produzione annuale, a partire dal secondo anno, non deve superare i 5 milioni
di euro;
 nessuna partecipazione agli utili.
Per saperne di più sulle start-up innovative, leggi qui.
Conclusioni
Con questo articolo abbiamo voluto indicarti tutti i tipi di società previste dalla legge in Italia: la
conoscenza di ognuna di queste forme giuridiche è di fondamentale importanza prima
dell’avviamento di una nuova attività.

Forme societarie
DiGianfranco13 Giugno 2022

Trattare le forme societarie in poche righe non è cosa semplice visto che si
tratta di una materia complessa e dagli innumerevoli risvolti legali, giuridici e
fiscali.

Tuttavia in questa sede ci limitiamo a fornire una definizione di base dei


vari tipi di società, per poter scegliere la migliore formula societaria per
intraprendere una attività commerciale o d’impresa.

Forme societarie:
regolamentazione
Le forme societarie in Italia sono regolamentate dal codice civile e la prima
grande distinzione tra le tipologie societarie è tra società di persone e società
di capitali.

1. Società di persone: società semplice, società in nome collettivo (snc),


società in accomandita semplice (sas)
2. Società di capitali: società a responsabilità limitata, società per azioni,
società in accomandita per azioni
3. Società cooperative

Un discorso a parte meritano le ditte individuali che sono l’esercizio di una


impresa a livello individuale. Dove ovviamente il titolare della ditta è pienamente
ed illimitatamente responsabile delle sue azioni con il suo patrimonio per i
debiti contratti.

Forme societarie: vediamole


in dettaglio:
La società semplice, pochissimo utilizzata, non è adatta ad una attività
commerciale.

 SNC è una società in cui i soci sono illimitatamente responsabili in


solido dei debiti sociali. I creditori possono attaccare il patrimonio della
società e poi anche quello personale dei soci. Quindi è una forma che
prevede il rischio per il socio di dover rispondere con il patrimonio
personale dei debiti societari. Sconsigliabile a chi ha un patrimonio
presente o lo avrà in futuro.
 SAS: prevede due figure distinte: l’accomandante (socio limitatamente
responsabile in base alla quota detenuta e che non si occupa
dell’amministrazione della società) e socio accomandatario (risponde
illimitatamente e solidalmente ed è colui che amministra la società).
 SRL, tra le forme societarie, è di gran lunga la forma più usata
e consigliata per una attività commerciale. La società risponde
limitatamente al suo capitale sociale, generalmente di importo limitato (da
1 euro a 10.000 euro) ed i soci non sono coinvolti patrimonialmente se
non nei limiti del capitale sottoscritto. Questa tipologia di società ha
un patrimonio autonomo diviso in quote.
 SPA società per azioni in cui il capitale è frazionato in titoli azionari che
incorporano proprietà e poteri di voto nelle assemblee. Riguardo il
patrimonio sociale esso è autonomo e distinto e quindi non c’è differenza
tra spa e srl.
 SAPA ha due categorie di soci: accomandanti ed accomandatari e
valgono le considerazioni fatte per la sas. Si applicano però le norme della
Spa. L’accomandatario è l’amministratore.
 Società cooperativa: nasce dal principio di mutualità, solidarietà e
fornisce i servizi per i quali è nata agli stessi soci. Nasce per servire gli
stessi soci che ne fanno parte. Non ha fini di lucro.

Forme societarie per aprire o


gestire una attività
imprenditoriale
La scelta ricade (nella quasi totalità dei casi) sulla srl che garantisce
la separazione del patrimonio della società da quello dei soci, i quali non
verranno coinvolti dai creditori della società (a meno che la srl non sia a socio
unico, caso questo che prevede la responsabilità illimitata del socio, unico
titolare delle quote).

Il vantaggio che offre una srl è quello di frazionare a piacimento il capitale,


variarlo con semplicità, scambiare e vendere le quote.

La SRL risulta abbastanza costosa nella fase iniziale e nella gestione della
contabilità che necessiterà della assistenza di un ragioniere o di un
commercialista.

Esistono anche SRL semplificate ma il nostro consiglio è quello di costituirne


una tradizionale una volta per tutte. Tale forma vi garantirà dalle vicissitudini
societarie che, stante il rischio imprenditoriale, sono sempre imprevedibili.

Tuttavia vediamo le principali differenze tra la SRL e la SRLS dove la S finale


sta per semplificata appunto.

Differenze tra SRL e SRLS


La Società a Responsabilità Limitata (o SRL) ordinaria è una società di
capitali con un patrimonio separato da quello dei soci. La società risponde delle
obbligazioni sociali mentre i soci non ne risponderanno mai personalmente.

Attenzione: non tutti sanno che le differenze si sono assottigliate e che una Srl
ordinaria può essere costituita anche con capitale sociale ad 1 euro (non più
minimo 10.000 euro come in precedenza).
La SRL ordinaria è una società molto flessibile e può
essere personalizzata nello statuto in modo ampio e versatile in modo da
prevedere qualsiasi formula imprenditoriale.

La Società a Responsabilità Limitata Semplificata (o SRLS) è un tipo di SRL


che è stata introdotta nel 2012 (articolo 2463-bis del codice civile).

La SRLS ha come principale caratteristica un capitale sociale massimo limitato


ed uno Statuto standard non modificabile. Gode di particolari agevolazioni fiscali
quando viene costituita ed è esente dall’imposta di bollo, dai diritti di segreteria e
da costi notarili.

Limiti della SRLS


Le limitazioni sono superiori ai vantaggi, vediamoli.

1. Possono essere soci solo persone fisiche. Questo è decisamente un


grande limite. Per eventuali acquisizioni o aumenti di capitale o
partecipazioni.
2. Capitale sociale massimo di 9.999,99 euro obbligatoriamente composto
dai conferimenti in denaro effettuati all’inizio dai soci. Capitale che va
versato all’atto della costituzione.
3. Poca credibilità bancaria in caso di richiesta di finanziamenti o prestiti o
fidi. La società non è sufficientemente dotata di mezzi.
4. Statuto rigido e non modificabile.
5. Nessuno sconto fiscale sulle spese di gestione della società (bilancio
redazione e deposito, contabilità, ecc.) che sono pertanto identiche a
quelle di una Srl ordinaria.
6. Risparmio apparente in quanto per tutte le eventuali modifiche o
esigenze insorte durante la vita della società essa andrà trasformata in
SRL ordinaria, spendendo dopo anziché prima. I risparmio iniziale viene
vanificato dal costo che si deve affrontare dopo in caso di cambiamenti.

Tutti questi vincoli i a nostro giudizio ne limitano la convenienza a casi


sporadici di breve durata o di immutabilità nel tempo.

Rendono la società a responsabilità limitata SEMPLIFICATA assolutamente


inadatta a progetti imprenditoriali di lungo termine. Alla fine le differenze
sono tutte a sfavore. L’unico vero vantaggio, che non mi sembra tale, è che
costituire la SRLS non costa oneri notarili (mentre una Srl ordinaria parte da
minimo 1.5000 euro fino a 3.000 euro a seconda dei notai). Per cui se non si
dispone di questa somma sarà bene iniziare con una SRLS ma se si dispone di
questa minima somma opterei senz’altro per una Srl ordinaria.
Le varie forme giuridiche d’impresa collettiva
Quando pensiamo al mondo degli affari, ci vengono in mente parole come “impresa”, “imprenditore”,
“società”, “azienda”; sebbene queste vengano spesso utilizzate come sinonimi, lo stesso non vale per
la legge italiana. In questo articolo vi proponiamo un approfondimento delle forme giuridiche d’impresa
previste dalla legge italiana, panorama alquanto affollato e perciò non sempre chiaro.

Indice
1. Come si definisce un’impresa?
2. Imprese individuali
3. Imprese collettive

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Come si definisce un’impresa?


La figura dell’impresa non viene definita direttamente nel Codice civile, ma solo indirettamente, ovvero
tramite il concetto di imprenditore. Per imprenditore si intende colui che si dedica all’esercizio di
un’attività economica con l’obiettivo di produrre o scambiare beni e servizi. Dunque l’aspetto economico
dell’attività è un requisito fondamentale, la produzione e lo scambio di beni o servizi di per sé non
costituisce di fatto un’impresa. Altri elementi essenziali sono la professionalità, che prevede l’esercizio
dell’attività con costanza, non saltuario, e l’organizzazione. Proprio l’organizzazione si può dire essere
la caratteristica più interessante, poiché sono i diversi tipi di organizzazione possibili a determinare a
quale forma giuridica appartiene la propria impresa.

Impresa, azienda e società: cosa cambia?


Abbiamo già detto che l’impresa deriva dallo svolgere un’attività commerciale che sia economica,
professionale e organizzata da parte dell’imprenditore. Il concetto di azienda identifica invece
l’organizzazione di persone e beni economici da parte dell’imprenditore per l’esercizio dell’attività
d’impresa. Dunque l’azienda, giuridicamente parlando, è lo strumento attraverso il quale l’imprenditore
svolge la propria attività e quindi il suo patrimonio, i beni materiali che permettono l’attività a 360 gradi.
La società invece riguarda sostanzialmente la natura del soggetto imprenditore e quindi
l’organizzazione dell’impresa.

Come suggerisce il titolo, in questo articolo prendiamo in esame le imprese collettive, ovvero quelle
società che hanno come soggetto giuridico più persone fisiche o una persona giuridica (che non
corrisponda a una persona fisica). Le imprese collettive si distinguono da un’altra forma d’impresa che
sono chiaramente le imprese individuali, ovvero nel caso in cui il soggetto giuridico sia una persona
fisica, e che affronteremo velocemente.

Imprese individuali
Un’impresa individuale è legata alla figura dell’imprenditore, che risponde illimitatamente delle
obbligazioni dell’azienda. L’impresa non dispone dunque di autonomia giuridica e il patrimonio
corrisponde al patrimonio personale del titolare. Sotto l’ombrello delle imprese individuali ricadono
anche le imprese familiari, che differiscono principalmente per il fatto di comporsi dei familiari
dell’imprenditore (parentela fino al 3° grado e affinità fino al 2°), i quali hanno diritto di prelazione in
caso di cessione.

Imprese collettive
Tra le società è necessario fare un’ulteriore ramificazione: società di persone e società di capitali.
Le società di persone descrivono quelle società in cui le persone prevalgono sul patrimonio, anche da
un punto di vista giuridico. Il soggetto giuridico corrisponde perciò ai soci a capo della società, che si
fanno carico sia dei diritti che degli obblighi che derivano dall’attività aziendale. Le società di
capitali invece girano attorno all’elemento patrimoniale. A costituire il soggetto giuridico non sono i soci
a capo della società, bensì la società stessa. Questo non significa però che i soci non si fanno carico di
oneri e non traggono vantaggio dai diritti, ma semplicemente che lo fanno in maniera corrispondente
alla loro quota di capitale.

Nella seguente tabella riassumiamo i vari tipi di imprese collettive:

Società di persone

S.S. Società Semplice

S.N.C. Società in Nome Collettivo

S.A.S. Società in Accomandita Semplice

Società di capitali

S.R.L. Società a Responsabilità Limitata

S.P.A. Società Per Azioni

S.A.P.A. Società in Accomandita Per Azioni

Società cooperative

Società di persone: Società Semplice (S.S.)


Come dice il nome, la società semplice è la forma più basilare che ci sia tra le società di persone.
L’oggetto di una s.s. è un’attività economica non commerciale, ad esempio una società che svolge
un’attività agricola. Per creare una società di questo tipo non è previsto un capitale minimo necessario.
Una società semplice prevede la responsabilità personale illimitata e solidale di tutti i soci. Non è
previsto il fallimento.

Società di persone: Società in Nome Collettivo (S.N.C.)


Le s.n.c. sono la forma più basilare per l’esercizio di un’attività commerciale. Anche qui i soci si
assumono responsabilità illimitata e solidale per le obbligazioni sociali, ma diversamente da una s.s.
non è prevista la possibilità di escludere uno o più soci dalle loro responsabilità personali, salvo
internamente agli stessi soci che per esempio possono decidere di sollevare un socio dal pagamento di
un debito. Le società in nome collettivo sono soggette a fallimento (fallimento di tutti i soci).

Società di persone: Società in Accomandita Semplice (S.A.S.)


Le società in accomandita semplici (da non confondere con le S.A.P.A.) sono caratterizzate dalla
suddivisione tra due diverse categorie di soci: gli accomandatari e gli accomandanti. Ai primi spetta
l’amministrazione e la gestione della società con responsabilità illimitata e solidale riguardo alle
obbligazioni sociali. I secondi hanno anche essi responsabilità delle obbligazioni sociali ma solo
proporzionalmente alla quota societaria di cui dispongono. Il codice civile italiano prevede che nella
ragione sociale sia riportato almeno uno dei nomi dei soci accomandatari.

N.B.
Se uno dei soci accomandanti accetta che il suo nome sia incluso nella ragione sociale della S.A.S. in
questione, dovrà rispondere con responsabilità illimitata e solidale di fronte a terzi, esattamente come
gli accomandatari.

Società di capitale: Società a Responsabilità Limitata (S.R.L.)


Le società a responsabilità limitata si contraddistinguono per l’ampia flessibilità d’azione che
garantiscono, tanto che, se prima si trattava di un modello particolarmente adatto alle imprese di
modeste dimensioni, con il passare del tempo anche imprese di grandi dimensioni lo hanno preferito
alla società per azioni.

Come già anticipato la differenza tra le società di persone e quelle di capitale è che quest’ultime hanno
personalità giuridica. Infatti le S.R.L. dispongono di un’autonomia patrimoniale perfetta, che fa sì che i
soci non siano personalmente responsabili per obbligazioni della società. Ognuno di essi ne risponde
nei limiti delle quote possedute.

N.B.
Nel 2012 il legislatore ha introdotto un nuovo tipo di società di capitali: le società a responsabilità
limitata semplificata (S.R.L.S.) con l’obiettivo di favorire nuovi imprenditori, sia giovani che meno
giovani. La differenza con le S.R.L. è il tetto massimo di 9.999,99 € di capitale (minimo 1 €), capitale
che deve essere versato alla costituzione della società, la presenza di un modello standard previsto
dalla legge e non modificabile, atto a semplificare appunto l’atto di costituzione della società, e
l’abbattimento dei costi notarili.

Società di capitale: Società Per Azioni (S.P.A.)


Le S.P.A. sono quelle società che hanno come obiettivo investimenti di grandi somme di denaro. La
costituzione di una S.P.A. prevede un capitale minimo di 50.000 euro (minimo che può essere
soggetto a variazioni per determinati tipi di attività), il cui 25 % va messo a disposizione degli
amministratori nel momento della costituzione. Come per le S.R.L., le società per azioni sono dotate di
personalità giuridica e autonomia patrimoniale perfetta. La responsabilità dei soci è limitata e il capitale
è diviso in azioni.

Le S.P.A. si suddividono tra quelle a modello chiuso e quelle a modello aperto, distinzione relativa al
fare ricorso o meno al mercato dei capitali di rischio. Le società per azioni a modello aperto a loro volta
possono scegliere se essere quotate in borsa o meno. Il bilancio deve essere annualmente approvato
dall’assemblea dei soci.

Società di capitale: Società in Accomandita Per Azioni (S.A.P.A.)


Le S.A.P.A. rispecchiano il modello delle società in accomandita semplice, se non per il fatto di essere
dotate di personalità giuridica e che il loro capitale sociale è diviso in azioni. Una differenza sostanziale
è presentata dal fatto che gli accomandatari sono di diritto anche amministratori.

Le S.A.P.A. sono tuttavia un modello non molto diffuso.

Società di capitale: Società cooperative


Le società cooperative hanno un carattere diverso, legato alla natura della loro costituzione. Infatti le
cooperative si basano su tre principi fondamentali che sono la mutualità, la solidarietà e la
democrazia. L’obiettivo delle società cooperative non è infatti il profitto, come confermato dal fatto che i
soci non possono accumulare i proventi dell’attività d’impresa ma sono tenuti a reinvestirli nell’attività
stessa.

Le società cooperative godono di importanti agevolazioni fiscali.

Definizione
Per mutualità s’intende proprio il fatto che i membri della società cooperativa sono disposti ad aiutarsi
reciprocamente e senza fini lucrativi personali. La definizione Treccani: “complesso di istituzioni a base
associativa e senza fine di lucro regolate dal principio dell’aiuto scambievole e delle prestazioni
reciproche, per il quale ciò che oggi si dà all’associazione o alla società potrà domani essere restituito,
senza peraltro che vi sia necessaria corrispondenza tra prestazioni date e prestazioni ricevute”.
Vi preghiamo di osservare la nota legale relativa a questo articolo.

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