La società apparente si ha nel momento in cui due o più soggetti si presentano nei confronti dei terzi come se
facessero parte di un unico soggetto strutturalmente organizzato che persegue un unico obiettivo. L’apparenza è data
dal fatto che la rappresentazione che si ha con i terzi li induce ad agire nei loro riguardi come se essi fossero una
società. Non necessariamente la società apparente coincide con quella di fatto. Essi sono soggetti che agiscono come
se fossero una società e si portano appresso le conseguenze che sono relative alla società. Nella società di fatto c’è il
fatto di organizzare l’attività in forma organizzata, nella società apparente non è detto che abbia questo scopo.
La società occulta invece ce l’abbiamo nel momento in cui vi è un soggetto prestanome che è associato ad un altro
soggetto che di fatto è socio o ne è propriamente imprenditore. Il problema qui è della responsabilità.
La società apparente si viene a creare e può essere lamentata dal terzo creditore che va ad invocare la responsabilità
dei soci.
Nella società apparente sono due soggetti che agiscono nei confronti dei terzi, si manifestano rispetto all’ipotesi della
società occulta ove uno dei soci è oscuro non vuole apparire. Nella Società apparente i soggetti non sono soci ma si
pongono come tali. Come si dimostrano le due fattispecie? Non posso che dimostrarlo sotto il profilo del giudizio, nel
caso del socio occulto dovrò dimostrare che esso esiste.
Nell’apparente la società non c’è.
La SNC risponde alle obbligazioni sociali con i patrimoni anche dei soci.
Il socio può essere aggredito solo ed esclusivamente in via secondario dopo aver preventivamente escusso il
patrimonio della società invanamente o qualora quest’ultimo non sia sufficiente.
Qualora il creditore chieda la garanzia personale di uno dei soci: es. chiedo iscrizione ipotecaria su immobile del socio,
pur restando il beneficio di escussione io cmq ho avuto la garanzia sul bene che cmq non potrà essere alienato per
evitare che questo venga spogliato sottraendolo alla garanzia del creditore assicurandomene nel mantenimento del
tempo. L’estensione di eventuale garanzia dei soci ha funzione di garanzia ulteriore, non snatura il rapporto sociale. Il
fatto che si possa chiedere garanzia direttamente al socio seppur la struttura societaria prevede la preventiva
escussione del patrimonio societario, è un ulteriore rafforzamento della garanzia al creditore.
SAS
Nel panorama delle società di persone, la SS non svolge attività commerciale, la SNC è il prototipo della società di
persone che svolge attività commerciale, la SAS rappresenta una fattispecie peculiare derivata della società in nome
collettivo. La SAS ha la peculiarità rispetto a quanto detto di avere una particolare categoria di soci che non risponde
solidalmente ed illimitatamente delle obbligazioni sociali ma ha una responsabilità limitata. Così come nelle SAPA
rispetto al principio generale che riguarda le società di capitali, ovvero la responsabilità limitata, la SAPA presenta una
particolare categoria di soci ovvero i soci accomandatari che contrariamente al principio generale risponde
solidalmente e illimitatamente delle obbligazioni contratte dalla società.
Nel momento in cui adotterò su base personalistica ovvero società di persone potrò scegliere tra SNC che è struttura
base e la SAS la cui regolamentazione sarà quella specifica, laddove non previsto sarà quella della SNC e laddove non
sarà previsto sarà quello della SS. Quindi il complesso normativo che va a regolamentare la SAS è leggermente più
complesso, non troverò un unico capo ma dovrò fare riferimento a tutti e tre i capi che fanno riferimento alla SS, SNC
E SAS.
#Art. 2313 – “Nella società in accomandita semplice i soci accomandatari rispondono solidalmente e illimitatamente
per le obbligazioni sociali e i soci accomandanti rispondono limitatamente alla quota conferita. Le quote di
partecipazione dei soci non possono essere rappresentate da azioni.”
Qui vengono individuate le due categorie di soci. Accomandatari che rispondono solidalmente e illimitatamente delle
obbligazioni sociali ed hanno una posizione identica rispetto a quella dei soci della SNC, fra di loro troviamo coloro che
hanno la rappresentanza. Gli accomandanti è colui che risponde limitatamente alla quota conferita, assume la
posizione identica a quella di socio di società di capitali anche se rispetto al socio della società di capitali ha un ruolo
differente. Il socio accomandante rappresenta l’eccezione nel panorama delle società di persone così come il socio
accomandante delle SAPA rappresenta l’eccezione delle società di capitali.
Ragione sociale – Art. 2314 - La società agisce sotto una ragione sociale costituita dal nome di almeno uno dei soci
accomandatari, con l'indicazione di società in accomandita semplice, salvo il disposto del secondo comma
dell'articolo 2292.
L'accomandante, il quale consente che il suo nome sia compreso nella ragione sociale, risponde di fronte ai terzi
illimitatamente e solidalmente con i soci accomandatari per le obbligazioni sociali.”
La ragione sociale sarà costituita da una prima parte “creativa”, quella del nome dei soci e la forma della società. Il
nome del socio accomandatario consente ai terzi di individuare uno dei soci che risponde illimitatamente e
solidalmente delle obbligazioni sociali. Può restare nella ragione sociale il nome del socio defunto o di quello receduto
qualora vi acconsentano rispettivamente gli eredi o il socio receduto, questo è l’unico caso in cui vi può essere
difformità tra l’indicazione del socio accomandatario e composizione effettiva dei soci accomandatari.
Al secondo comma l’art. 2314 introduce la distinzione dei soci. Qui, il socio accomandante ha la stessa posizione del
socio accomandante della società di capitali, si in termini di autonomia patrimoniale. Nel momento in cui si è
obbligato al conferimento ed il conferimento è stato eseguito, le sue obbligazioni sono terminate. Potrà ricevere gli
utili, il capitale in sede di liquidazione ma altro non gli si potrà essere richiesto a condizione che altro non faccia.
Però siccome la ratio dell’indicazione del nominativo della ragione sociale è quello di rappresentare terzi uno dei soci
che risponde solidalmente ed illimitatamente, qualora il socio accomandante acconsenta (poiché non potrà essere
indicato senza la sua volontà) all’immissione del proprio nome nella ragione sociale a quel punto accade che esso
diviene solidalmente e illimitatamente responsabile al pari degli altri soci accomandatari anche se non diventa socio
accomandatario. Ciò vuol dire che diviene responsabile nei confronti dei terzi ma non divenendo socio
accomandatario non ci sarà una sua compartecipazione alla responsabilità ma qualora sarà chiamato a pagare sarà
obbligato ad adempiere ma potrà ripiegare l’intero nei confronti dei soci. L’estensione, quindi, la conseguenza
giuridica dello svolgimento di un ruolo diverso rispetto a quello riconosciuto dal legislatore è quella dell’estensione
della responsabilità.
#Art. 2315 – “Alla società in accomandita semplice si applicano le disposizioni relative alla società in nome collettivo,
in quanto siano compatibili con le norme seguenti.”
A sua volta la SNC aveva il richiamo dell’applicazione del capo precedente così come per le SAS che rinviano alle
norme delle SS.
#Art. 2316 – “L'atto costitutivo deve indicare i soci accomandatari e i soci accomandanti.”
Non riporta l’elencazione dei contenuti dell’atto costitutivo come con le SNC perché sono esattamente i medesimi, si
aggiunge solamente il nome dei soci accomandanti e accomandatari.
Fintanto che non interviene l’iscrizione nel registro delle imprese si applicherà alla società la disciplina della società
semplice. L’obbligo dell’iscrizione nel registro delle imprese è i l medesimo delle SNC con una peculiarità in più:
#Art. 2317 - Fino a quando la società non è iscritta nel registro delle imprese, ai rapporti fra la società e i terzi si
applicano le disposizioni dell'articolo 2297. Tuttavia, per le obbligazioni sociali i soci accomandanti rispondono
limitatamente alla loro quota, salvo che abbiano partecipato alle operazioni sociali.”
Ricordando che il 2297 parla della SNC in cui tutti i soci devono essere amministratori. In questo articolo il “tuttavia
per le obbligazioni sociali i soci accomandanti rispondono limitatamente della propria quota” qui mi viene fatta la
distinzione. Il fatto che la società non sia ancora iscritta nel registro delle imprese ed i soci non possano invocare
l’applicazione del beneficio di escussione della società ciò non riguarda i soci accomandanti, poiché per loro il fatto che
la società sia iscritta o meno comunque si applica il regime della responsabilità limitata. Sempre e comunque? In linea
di principio si, salvo nel caso in cui costoro fuoriescano dal divieto di compiere attività sociale, di compiere attività che
impegni la società poiché il loro ruolo glielo impedisce. Quindi, sin dalla costituzione i soci accomandanti avranno una
responsabilità limitata, ma tale responsabilità è vincolata al rispetto di tale divieto.
#Art. 2318 – I soci accomandatari hanno i diritti e gli obblighi dei soci della società in nome collettivo.
L'amministrazione della società può essere conferita soltanto ai soci accomandatari.”
Nessuna differenza con la SNC per i soci accomandatari, la precisazione del secondo comma appunto precisa che
l’amm.ne della società è riservata solo ed esclusivamente ai soci accomandatari. Rievoca il concetto introdotto per le
SNC che in linea di principio nella snc tutti i soci dovrebbero essere amministratori ma poi di volta in volta è stabilito
da essi se l’amm.ne spetta a tutti e se a tutti spetta la rappresentanza che per altro dovrà essere specificata se
congiuntiva o disgiuntiva. Anche qui nella SAS non è detto che tutti i soci accomandatari abbiano rappresentanza o
siano amministratori. Invece nel caso delle SAPA tutti i soci accomandatari sono amministratori, non vi è distinzione.
#Art. 2319 – Nomina amm.ri – “Se l'atto costitutivo non dispone diversamente, per la nomina degli amministratori e
per la loro revoca nel caso indicato nel secondo comma dell'articolo 2259 sono necessari il consenso dei soci
accomandatari e l'approvazione di tanti soci accomandanti che rappresentino la maggioranza del capitale da essi
sottoscritto.”
Introdotta una peculiarità rispetto al regime della SS, salva diversa previsione dello statuto è richiesta per la nomina e
revoca degli amm.ri, l’unanimità dei soci accomandatari e maggioranza degli accomandanti pari alla metà del capitale.
In tale caso accade che l’ingresso di nuovo socio accomandatario avrà effetto sugli altri soci accomandatari già
presenti per i quali è prevista l’unanimità ma tale unanimità non è sufficiente perché gli accomandanti potranno
opporsi all’ingresso se questo pregiudichi la società. Ecco perché viene richiesta una duplice votazione, unanimità
degli accomandatari e la maggioranza degli accomandanti.
#Art. 2320 – Soci accomandanti – “I soci accomandanti non possono compiere atti di amministrazione, né trattare o
concludere affari in nome della società, se non in forza di procura speciale per singoli affari. Il socio accomandante che
contravviene a tale divieto assume responsabilità illimitata e solidale verso i terzi per tutte le obbligazioni sociali e
può essere escluso a norma dell'articolo 2286. I soci accomandanti possono tuttavia prestare la loro opera sotto la
direzione degli amministratori e, se l'atto costitutivo lo consente, dare autorizzazioni e pareri per determinate
operazioni e compiere atti di ispezione e di sorveglianza. In ogni caso essi hanno diritto di avere comunicazione
annuale del bilancio e del conto dei profitti e delle perdite, e di controllarne l'esattezza, consultando i libri e gli altri
documenti della società.”
Se il loro nome viene inserito nella ragione sociale assumono responsabilità nei confronti dei terzi.
Questo articolo ci parla del “divieto di immistione”. Che accade se il socio accomandante non risponde al divieto di
compiere atti che non dovrebbe compiere? Il fatto che il socio accomandante possa ricevere una procura per un
determinato oggetto non lo rende amministratore, il procuratore è un mero mandatario, non compie atto di
amministrazione attua solo una mera attuazione di ciò che è stato incaricato di fare. Cosa accade se viola? Assume
responsabilità illimitata verso i terzi per tutte le obbligazioni sociali pendenti e non solo quindi per quella contratta. La
conseguenza è volutamente sproporzionata perché volutamente vuole essere stringente affinché il socio
accomandante possa avere velleità nella gestione del proprio ruolo. Se compie atti di amm.ne diviene
accomandatario? No, cambia la responsabilità ma non la sua qualifica. Esso può anche essere escluso come
conseguenza del compimento degli atti che non doveva compiere. Tuttavia, contrariamente, può fare qualcosa ovvero
può concludere affari su procura ma può anche prestare un’attività all’interno della società ma l’importante è che tale
attività sia subordinata ai soci accomandatari e che non comporti l’assunzione di decisioni in proprio. Quindi, può
svolgere attività sotto la direzione degli accomandatari. Può comunque verificare l’andamento delle attività ed ha il
diritto di ricevere il bilancio e verificare la corretta documentazione per verificarne la corretta redazione del bilancio.
La posizione del socio accomandante è una posizione distante rispetto a quella degli accomandatari. I successivi
articoli marcano tale distinzione.
#Art. 2321 – “I soci accomandanti non sono tenuti alla restituzione degli utili riscossi in buona fede secondo il bilancio
regolarmente approvato.”
Siccome gli accomandanti non partecipano attivamente all’amm.ne non possono essere responsabili nei confronti dei
terzi in nessun modo, se gli utili in bilancio vengono assegnati ai soci e il bilancio non era redatto in modo corretto, la
responsabilità dell’incasso degli utili in buona fede non ricadrà su di loro alcuna responsabilità e quindi alla
restituzione.
Altra circostanza che enfatizza questo ruolo diverso: la quota sociale può essere trasferita.
#Art. 2322 – “La quota di partecipazione del socio accomandante è trasmissibile per causa di morte.
Salvo diversa disposizione dell'atto costitutivo, la quota può essere ceduta, con effetto verso la società, con il consenso
dei soci che rappresentano la maggioranza del capitale.”
Qui va in assoluta controtendenza rispetto al principio generale letto per le SS. Nella cause di scioglimento del
rapporto sociale limitatamente ad un socio quando si è parlato della SS applicabile anche alla SNC, si era detto che la
morte del socio non comportava il subentro degli eredi ma comportava l’obbligo della liquidazione della quota agli
eredi entro sei mesi salvo diverso accordo tra le parti ciò perché il socio accomandatario o quello della SNC impegna la
società e conseguentemente mette a repentaglio il patrimonio di tutti i soci, ma il socio accomandante è un semplice
apportatore del capitale sociale, quindi con questa veste, ciò fa si che l’essere socio accomandante X o Y è abbastanza
indifferente non è importante la capacità di solvibilità, la capacità di patrimonio, tutto il problema della garanzia verso
i terzi non si pone. Ciò che conta sono le quote di partecipazione che hanno versato come capitale sociale. Quindi
contrariamente al principio sociale, la quota è cedibile ed è richiesto l’approvazione della maggioranza dei soci.
Cause di scioglimento: Essa si scioglie oltre per le cause viste nell’art. 2308 anche per assenza di una delle due
categorie dei soci. Non è immaginabile costituire una società con solo soci accomandanti o viceversa. Quindi al
momento della costituzione devono necessariamente esistere le due categorie di soci, può tuttavia accadere che per
cause naturali una o più soci vengono a mancare qualora l’assenza di uno o più soci della stessa categoria viene a
mancare allora la norma mi da un termine di 6 mesi entro i quali deve essere ricostituita la pluralità dei soci che nel
caso in cui non viene ricostituita allora interviene lo scioglimento. Quindi tale causa di scioglimento si aggiunge a
quelle già viste per la SS e la SNC che si applicano anche per la SAS.
Se viene meno dei soci accomandatari, che ne è dell’amministrazione della società? Come va avanti?
#Art. 2323 “La società si scioglie, oltre che per le cause previste nell'articolo 2308, quando rimangono soltanto soci
accomandanti o soci accomandatari, sempreché nel termine di sei mesi non sia stato sostituito il socio che è venuto
meno.
Se vengono a mancare tutti gli accomandatari, per il periodo indicato dal comma precedente gli accomandanti
nominano un amministratore provvisorio (2) per il compimento degli atti di ordinaria amministrazione.”
L'amministratore provvisorio non assume la qualità di socio accomandatario
Se viene meno il socio accomandante è si una causa di scioglimento ma è una fattispecie meno complicata rispetto alla
mancanza della categoria dei soci accomandatari. Invece il problema è se viene meno il socio accomandatario. Bisogna
nominare un amministratore provvisorio che non assume tuttavia la qualifica di socio accomandatario. La qualifica
deve essere codificata collegialmente dai soci non può conferirsi in alcun altro modo.
#Art. 2324 “Salvo il diritto previsto dal secondo comma dell'articolo 2312 nei confronti degli accomandatari e
dei liquidatori, i creditori sociali che non sono stati soddisfatti nella liquidazione della società possono far valere i loro
crediti anche nei confronti degli accomandanti, limitatamente alla quota di liquidazione.”
Chiusura della liquidazione. I creditori sociali possono far valere i loro crediti anche ai soci accomandanti
limitatamente alla loro quota di partecipazione. Fintanto che la società è ancora in vita il patrimonio sociale serve a
soddisfare i creditori. Ma se chiudo la società e l’avanzo viene destinato al socio accomandante, questo può essere
chiamato a rispondere all’obbligazione fino in concorrenza di quella somma perché ovviamente se avessero
adempiuto all’obbligazione non avrebbe percepito l’avanzo ricevuto. Ma il rispondere all’obbligazione è sempre da
intendersi rispetto a quanto percepito, non oltre.
SOCIETA’ DI CAPITALI
S.P.A.
#Art. 2325 - Nella società per azioni per le obbligazioni sociali risponde soltanto la società con il suo patrimonio.
In caso di insolvenza della società, per le obbligazioni sociali sorte nel periodo in cui le azioni sono appartenute ad una
sola persona, questa risponde illimitatamente quando i conferimenti non siano stati effettuati secondo quanto previsto
dall'articolo 2342 o fin quando non sia stata attuata la pubblicità prescritta dall'articolo 2362.”
Le società di capitali rappresentano il pilastro portante delle società. Un tempo rappresentava la SPA il prototipo delle
società di capitali. Ricordando che le società di capitali sono la: SPA, SAPA e SRL. Le Società di capitali sono
caratterizzate dall’elemento oggettivo che prevale su quello soggettivo. Fino alla riforma del 2003 tutto rotava intorno
alla società per azione atteso che la SRL era considerata come una sorella minore, ma con la riforma del 2003 la SRL ha
preso maggiore autonomia, ha una regolamentazione diversa rispetto alla SPA, vi è una capacità di gestione dello
statuto più ampia rispetto alla SPA, ed è divenuta una struttura a ponte tra la società per azioni e la società di persone.
La SRL è una realtà molto plasmabile riguardo alle esigenze dei soci.
La SPA resta il pilastro anche se la SRL si è leggermente distaccata, ma il pilastro è tale per cui in termini anche in
portata di normativa è decisamente più ampia (va dall’articolo 2305 fino al 2451 – 126 articoli).
Il corpo normativo non ha solamente a riferimento delle norme specifiche per la SPA, SRL, SAPA, ma si troveranno una
serie di argomenti comuni a tutte e tre i tipi di società. Sono argomenti comuni trasversali rispetto a tutte e tre le
fattispecie per cui vengono trattati alla fine in quanto applicabili a tutte le società di capitali.
La SPA non solo è la più importante ma è una forma societaria che può assumere diverse connotazioni perché a
seconda della dimensione e struttura che assumono portano con se una normativa che non è sempre omogenea.
#Art. 2325 bis – “Ai fini dell'applicazione del presente titolo, sono società che fanno ricorso al mercato del capitale di
rischio le società con azioni quotate in mercati regolamentati o diffuse fra il pubblico in misura rilevante.
Le norme di questo titolo si applicano alle società con azioni quotate in mercati regolamentati in quanto non sia
diversamente disposto da altre norme di questo codice o di leggi speciali.”
All’interno del mondo delle SPA vi è la distinzione tra società che fanno ricorso al capitale di rischio e non perché tale
differenziazione porta ad impiegare alcune discipline normative applicabili all’una e all’altra no. Parliamo del TUF e
della relativa disciplina CONSOB. Le società sono caratterizzate da SPA sia che esse facciano ricorso al mercato del
capitale di rischio o no hanno tuttavia elementi comuni: Autonomia patrimoniale perfetta (Art. 2325) principio cardine
delle società di capitali che si realizzerà solo nel momento in cui si ha iscrizione nel registro delle imprese che ha
quindi efficacia di natura costitutiva, in mancanza la SPA non viene ad esistenza. Il pilastro cardine dell’autonomia
patrimoniale perfetta quindi implica che per le obbligazioni contratte dalla società risponde solamente quest’ultima
con il suo patrimonio. È sempre vero tale principio? C’è sempre tuttavia l’eccezione all’autonomia patrimoniale
perfetta. Nell’art. 2325 bis comma 2, accade che rispetto al principio generale del contratto di società, le società di
capitali, sia SPA che SRL, possono essere unipersonali e possono essere addirittura costituite con atto unilaterale,
ovvero sin dalla costituzione può esserci un unico socio e questo non fa venir meno quello che è la natura capitalistica
della società e la natura di responsabilità limitata ma affinché possa essere evocata la responsabilità illimitata, il
legislatore pone una serie di condizioni che vengono evocate anche nell’ipotesi in cui la società pur essendo nata con
una pluralità di soci si riduca ad un unico azionista e ciò può accadere perché i vari soci hanno venduto a quello che
diviene poi l’unico azionista piuttosto che il socio abbia esercitato il diritto di recesso. Nel momento in cui si verifica
tale fattispecie, permane la responsabilità limitata del socio? Si a condizione che art. 2341 e 2362 il fatto che il capitale
deve essere interamente sottoscritto e liberato ovvero conferiti, allo stesso modo deve essere rispettata la società nel
momento in cui il capitale sociale viene perfettamente costituito e deve appositamente essere
#Art. 2362 – “Quando le azioni risultano appartenere ad una sola persona o muta la persona dell'unico socio, gli
amministratori devono depositare per l'iscrizione del registro delle imprese una dichiarazione contenente l'indicazione
del cognome e nome o della denominazione, della data e del luogo di nascita o lo Stato di costituzione, del domicilio o
della sede e cittadinanza dell'unico socio. Quando si costituisce o ricostituisce la pluralità dei soci, gli amministratori ne
devono depositare apposita dichiarazione per l'iscrizione nel registro delle imprese. L'unico socio o colui che cessa di
essere tale può provvedere alla pubblicità prevista nei commi precedenti. Le dichiarazioni degli amministratori previste
dai precedenti commi devono essere depositate entro trenta giorni dall'iscrizione nel libro dei soci e devono indicare la
data di iscrizione.”
Allo stesso modo devo darne comunicazione nel momento in cui si costituisce la pluralità dei soci. Tutto ciò deve
accadere entro il termine di 30 giorni.
#Art. 2342, 4° comma - i conferimenti devono essere effettuati entro 90 giorni, altrimenti viene meno la responsabilità
limitata e quindi mi ritroverò con una SPA che il creditore sociale potrà aggredire il patrimonio dell’azionista ma per
fare questo non si deve aver adempiuta la pubblicità e il conferimento.
La denominazione sociale è di pura fantasia e deve riportare la forma societaria, qui non troviamo più il nominativo
del socio che è irrilevante, ciò che è rilevante è sapere il capitale sociale che deve essere minimo di 50 mila euro e la
forma societaria della SPA. L’importo minimo è stato ridotto nel 2014 da 120 mila euro a 50 mila euro avvenuta in
linea con quelli che sono i parametri europei.