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Costo dei dipendenti, circa il doppio rispetto agli altri stati europei
Ci vuole molto tempo per aprire un'impresa in Italia e il tempo ha un costo
La pubblica amministrazione paga in ritardo i fornitori
L'energia ha un costo elevato perché per la maggior parte è importata dall'estero
La giustizia è molto lenta se il cliente non paga (circa 7-8 anni)
Ci sono poche banche e investitori (Il Venture Capital in Italia investe solo 1
miliardo, molto meno che negli altri paesi europei)
Se sono presenti questi elementi allora si tratta di un'impresa e deve sottostare a certe
regole dell'impresa
Legge sulla Sharing Economy: per capire quando un servizio del tipo AirBnB o Uber
diventa attività d'impresa
Società = Forma giuridica che assume l'impresa svolta da più imprenditori per poi
dividere gli utili (Questi sono i soci)
Bisogna firmare un contratto di società, con cui i soci si impegnano a:
Patrimonio sociale: complesso dei rapporti giuridici attivi e passivi che fanno capo
alla società
Capitale sociale: valore dei beni conferiti dai soci
Work for equity: Lavoro in cambio di capitale sociale => In Italia è molto disciplinato
mentre negli altri paesi è più facilitato
Patto Leonino: I soci escludono un socio dalla divisione degli utili => In Italia è
VIETATO
Tipologie di società:
Società di persone:
Società Semplice (S.S.)
Società in nome collettivo (S.n.c.)
Società in accomandita semplice (S.a.s.)
Società di capitali:
Società a responsabilità limitata (S.r.l.)
Società per azioni (S.p.a.)
Società in accomandita per azioni (S.a.p.a.)
Società di persone
Autonomia patrimoniale imperfetta --> Non c'è una netta distinzione tra patrimonio
sociale e patrimonio individuale --> I soci sono esposti a rischi consistenti per i loro
patrimoni
Però è più semplice da fare (Non servono tanti soldi e non ci sono molte procedure)
Di solito sono piccole imprese, perché se ci sono tanti beni non conviene più come tipo
di società
Società di capitali
Autonomia patrimoniale perfetta (Separazione tra capitale sociale e individuale)
Il debito non è più del socio, ma della società che quindi può dichiararsi fallita
I soci sono responsabili limitatamente del solo capitale investito
Le imprese falliscono non se l'utile è negativo, ma quando non riescono a ripagare chi
ha prestato i soldi --> C'è una procedura di fallimento (viene scelto un Curatore
Fallimentare, ecc.)
In Italia se fallisci poi le banche difficilmente ti presteranno soldi (in America invece no)
Il fallimento non è reato, ma se si modificano i conti di bilancio per non fallire allora sì
Solitamente sono società di grandi dimensioni, per maggiore facilità di reperire soci a
cui è richiesto di mettere in gioco il solo capitale conferito e non quello personale. La
gestione è spesso professionale
Tipi di società
Società Semplice
Esente dagli atti notarili. Esercizio di attività non commerciali
Di solito sono piccoli studi professionali o società agricole
Se il suo patrimonio è insufficiente il socio rischia che il debitore vada sulla sua parte
degli utili
Amministrazione
Con la Riforma Vietti (16 aprile 2003) non ci sono più vincoli sulla ragione sociale =
Prima doveva essere il nome del fondatore
Soci e amministrazione
Rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali
I creditori non possono pretendere il pagamento dai singoli soci, se non dopo aver
escusso il patrimonio sociale (responsabilità sussidiaria)
Il credito particolare del socio non può chiedere la liquidazione della quota del socio
debitore
L'ingresso di un nuovo socio deve essere approvato da tutti gli altri soci
L'amministrazione è simile alla Società Semplice (con alcuni obblighi in più, come
tenere libri e scritture contabili)
Il socio amministratore può compiere tutti gli atti che rientrano nell’oggetto sociale ma,
a differenza della società semplice, la rappresentanza spetta solo ai soci
espressamente indicati nell’atto costitutivo
Questa è la forma che assumono le Startup che non vogliono diventare subito S.p.a.
Nella costituzione vanno indicati e distinti accomandatari e accomandanti
La ragione sociale deve contenere il nome di almeno uno degli accomandatari e non
può includere quello degli accomandanti, sotto pena di equiparazione giuridica della
loro responsabilità a quella degli accomandatari
L'accomandante può solo concludere affari con procura speciale, fornire opera
materiale sull'andamento della società, avere comunicazioni sull'andamento della
società e in casi ristretti dare autorizzazione e pareri, sorvegliare ed ispezionare
Vantaggi
Il Capitale Sociale minimo deve essere di 120.000 euro (I soci devono versare subito
il 25% della propria parte)
Il Capitale Sociale viene diviso in tante parti tutte uguali --> Le Azioni --> Il loro
valore si chiama Valore Nominale, che non cambia mai (tranne in casi particolari)
Contratto associativo:
Atto costitutivo = va redatto per atto pubblico a pena di nullità. Il codice civile
elenca tutti gli elementi che devono comparire nell'atto costitutivo. Importante è la
dichiarazione di voler eseguire i conferimenti promessi
Statuto = disposizione su organizzazione e funzionamento della società. Va
allegato all'atto costitutivo
Tipologie di azioni:
Organismi di gestione:
Sotto l'AD di solito ci sono i C-level manager (ad es. COO, CFO, CIO, CTO, CPO, ...),
che possono far parte del CdA, ma non per forza
Al posto dell'AD può essere nominato un gruppo di persone con compiti specifici -->
Executive Committee --> Sotto questo gruppo c'è un direttore generale che gestisce i
livelli inferiori
La società può decidere di prendere una parte delle sue azioni e metterle in vendita in
Borsa --> Diventano compravendibili a livello internazionale e il loro valore dipende dal
mercato
Il valore di mercato si discosta dal valore nominale (e dipende dalla legge di domanda
e offerta)
Come quotarsi --> IPO (Initial Public Offering) = Offerta al pubblico dei titoli -->
L'impresa offre sul mercato una parte del capitale sociale
Si può decidere di fare:
Benefici quotazione:
Finanziari:
Riduzione Debito
Accesso capitale di rischio a costi più contenuti e con maggiore flessibilità
Possibilità di sfruttare momenti favorevoli della finanza
Operativi:
Nuovi soci che aiutano
Leva di marketing
Certificazione qualità dell'impresa
Miglioramento dei flussi informativi e della comunicazione
Costi Quotazione:
Diretti:
Consulenze legali e strategiche
Intermediario (underwriter), che prende tra il 3% e il 5%
Costi marketing (deve farsi pubblicità per vendere)
Indiretti:
Team di investor relation
Potenziamento controllo interno
Flottante: parte delle azioni di una società che sono quotate in Borsa -> Se è
maggiore del 50% c'è il rischio che qualcuno compri la maggioranza (la società è
contendibile)
Una società può togliersi dalla Borsa attraverso il Delisting
Borsa Italiana è una società che si occupa dell'organizzazione, della gestione e del
funzionamento della Borsa Valori di Milano
Organizza e gestisce il mercato finanziario italiano utilizzando un sistema di
negoziazione completamente elettronico per l'esecuzione degli scambi in tempo reale
Si occupa della regolamentazione e della gestione dei mercati
Nel 2007 è stata acquisita dalla Borsa di Londra
Patti parasociali
Nelle realtà con azionari molto diffusi e frammentati
Creazione di gruppi di controllo e gestione
Si configurano come contratti plurilaterali con comunione di scopo
Hanno efficacia obbligatoria e non reale. Spesso, per rendere più efficaci questi patti,
viene sottoscritta una clausola penale che comporta il pagamento di una somma per il
fatto di aver rotto l’accordo
Obbligazioni = Modo per avere soldi, che poi però l'impresa deve ripagare agli
investitori --> L'interesse viene stabilito quando si firma il contratto per le obbligazioni
Le obbligazioni sono una forma di debito per l'impresa, non come le azioni
Invece che fare obbligazioni, l'impresa può chiedere soldi in prestito alle banche, però
con le obbligazioni è più facile ottenere grandi quantità di denaro
Con le azioni è più alto il rischio di perdere soldi, mentre con le obbligazioni è più
tutelato l'investimento
Le obbligazioni sono quotate in borsa --> Possono essere comprate o vendute -> Il loro
valore cambia a seconda del contesto
I titoli di stato sono obbligazioni emanate dal governo (es. BTP, BOT) --> Il governo si
impegna a ripagarle con gli interessi
Obbligazioni convertibili = Nel contratto si può decidere che alla scadenza delle
obbligazioni queste vengano convertite in azioni, secondo un rapporto deciso prima di
firmare il contratto
In questo modo si scommette sul valore futuro delle obbligazioni, che può discostarsi di
molto dal rapporto stabilito in precedenza
Società a Responsabilità Limitata
Forma più comune in Italia, per le medie imprese
Ha le caratteristiche di una società di capitali, ma non è divisa in azioni, bensì in quote
tra i soci --> Sono percentuali del capitale sociale non tutte uguali (Non per forza), il
che rende più difficile vendere nuove quote e far entrare nuovi soci
Se entra un nuovo socio bisogna andare dal notaio e devono essere d'accordo tutti gli
altri soci perché bisogna ridefinire la società
Capitale sociale minimo di 10.000 euro con costi successivi più bassi rispetto ad una
S.p.A.
Le quote non sono divisibili
La disciplina è sostanzialmente analoga a quella delle S.p.a. con alcune differenze, tra
le quali:
Es. Agnelli
Riforma del Diritto Societario Italiano
Riforma Vietti:
Sistema Dualistico (modello Nord Europa, franco-tedesco) --> Meno potere agli
azionisti-soci e più al CdA
Sistema Monistico (modello anglosassone) --> Non c'è l'organo di controllo, ma
il CdA si autocontrolla
Modello Dualistico
Prevede la presenza di:
Perché sceglierlo?
Modello Monistico
Simile a quello tradizionale, ma:
Perché sceglierlo?
Società Cooperative
Forma intermediaria tra ForProfit e NotForProfit
Funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità, senza fini di
speculazione privata (ha quindi vantaggi fiscali)
Non hanno come scopo la speculazione, ma devono aiutare i soci stessi --> Almeno 9
soci
I soci pesano in modo uguale, anche se versano somme di denaro differenti
Non ci sono dividendi, ma gli utili vengono usati per aumentare i salari o abbassare i
prezzi
Impresa NoProfit
Organizzazione non a scopo di lucro --> Non genera ricchezza
Reinveste gli utili interamente per gli scopi organizzativi
Nel nostro Codice Civile non viene considerata un'impresa
Per statuto non possono generare utile --> Perseguimento scopo sociale
B Corp
Movimento globale ad adesione volontaria da parte di imprese ForProfit
Il fine è quello di realizzare un'azienda che cerca di creare un utile non solo per i soci
ma anche per l'ambiente, cercando sempre di massimizzare i profitti
Imprese Familiari
Una famiglia o un gruppo di famiglie controlla una parte di capitale sociale
I membri della famiglia sono anche coinvolti nel management e occupano spesso
posizioni nel CdA
Queste società hanno come obiettivo quello di mantenere il controllo della società
nel lungo periodo
Sono aziende che fanno fatica a professionalizzarsi, perciò non crescono molto
Gruppo Societario
Es. Edison S.p.A.
Soggetto giuridico che però svolge alcune attività tramite altre società possedute da
Edison stessa
Attività svolte non direttamente da Edison ma da altre società controllando altre quote
di altre società (totalmente o parzialmente)
Contabilità Esterna
Introduzione e principi contabili
Contabilità esterna o generale (Financial accounting) = Insieme di principi e regole
che definiscono che tipo di informazioni finanziarie ogni impresa è tenuta a raccogliere
verso l'esterno secondo gli obblighi previsti dalla legge
Risponde alle esigenze informative dei diversi soggetti economici interessati
all'andamento dell'impresa (azionisti, banche, clienti, Stato)
L'output è il BILANCIO, che è definito per legge (Decreto Legislativo n.127/1991) -->
Da questo vengono definite le tasse
Regole e leggi comuni in tutta Europa, ora molto più simili a quelli degli USA (così i
bilanci di imprese da UE e USA sono confrontabili)
Il bilancio serve anche per far vedere gli utili all'esterno, per esempio agli azionisti
(oppure anche obbligazionisti) che così decidono se e come investire. Anche le
banche, che devono sapere i bilanci per poter concedere prestiti. I fornitori vogliono
vedere il bilancio per essere sicuri di essere pagati nel tempo (se l'impresa è affidabile
o meno) e i clienti per essere sicuri che la società sia affidabile per essere scelta
Non importante: fino al 2005 c'erano delle leggi per il bilancio diverse in ogni stato
dell'UE --> In Italia quelle leggi si ispiravano alla quarta e quinta direttiva comunitaria --
> Poi si decise di uniformare le leggi di bilancio a livello europeo, anche per renderli
simili agli USA --> I nuovi principi stilati si chiamano IAS o IFRS (International
Financial Reporting Standard) --> Dal 2005 erano costretti ad adottarli le società
quotate, le società emittenti strumenti finanziari, le banche e gli intermediari finanziari e
le imprese assicurative --> Però anche le imprese piccole si sono adeguate
successivamente a questi principi del Bilancio
Il bilancio è un po' un modello che rappresenta come funziona e come sta andando
un'impresa. Più l'impresa è grande, più il bilancio deve essere ben certificato (le
imprese semplici hanno un bilancio più semplificato)
Il principio fondamentale è che il bilancio contiene tutte le informazioni traducibili in
termini monetari (non sono incluse le info che non sono misurabili in euro, anche se
sono importanti per l'impresa) --> Il bilancio è un modello selettivo dell'impresa
Schemi di bilancio:
Esempio
Davide Campari S.p.A. oltre a fare attività economica (possiede impianti), controlla
una serie di altre imprese che producono con il loro marchio
Deve redigere due tipi di bilancio:
Attivo = dove vengono valorizzate le risorse dove si genera utile (risorse che
potenzialmente possono contribuire ai flussi finanziari)
Passivo = diritti vantati da chi ha messo a disposizione i soldi per l'impresa (diritti,
le obbligazioni attuali risultanti da un evento passato e che l'impresa ha assunto
nei confronti di azionisti e terzi)
Siccome non si generano soldi dal nulla, il valore delle risorse nell'attivo deve
corrispondere al valore delle passività che hanno permesso all'impresa di disporre
di quelle attività
Queste due sezioni vengono rappresentate di solito vicine
Se un'impresa ha tanti mezzi propri quanti mezzi terzi è poco indebitata --> Più sono i
mezzi terzi rispetto ai mezzi propri più è alto l'indebitamento dell'azienda
Identità di bilancio:
Totale attivo = Totale passivo
Def. IAS 16: I beni detenuti dall’impresa, di uso durevole e strumentali per la
produzione di reddito (utilizzo diretto nella produzione di beni e servizi e/o per usi
nell’amministrazione aziendale)
Tutti i beni che l'impresa usa per produrre i suoi beni e servizi
Qui vengono valorizzati tutti i beni fisici detenuti dall'impresa e usati
strumentalmente per il motivo per cui l'impresa esiste (macchinari, terreni, ecc)
Se considero il fair value, ogni anno ricalcolo l'ammortamento annuo --> Rivalutazione
del bene
Se devi svalutare il valore del bene, il legislatore ti dice di segnare un utile negativo nel
conto economico, ma se lo rivaluti aumenti il valore degli azionisti nel capitale sociale
Se lo rivaluto e l'anno dopo si svaluta, prima abbasso la rivalutazione verso gli azionisti
Impairment test
Concetto molto importante che indica la verifica della recuperabilità del valore di
iscrizione di un bene
La legge ti dice di usare il costo d'acquisto ma se ci sono particolari condizioni devi
sottoporre quel bene a questa verifica --> se puoi effettivamente recuperare il valore di
quel bene --> Si calcola il valore recuperabile come il più elevato fra il fair value (al
netto degli oneri di vendita) ed il valore d’uso del bene
Se il bene subisce una riduzione durevole del suo valore deve essere svalutato --> La
perdita di valore deve essere rilevata a conto economico
Non si può usare l'impairment test per rivalutare il bene
Ci sono tecnicalità su come iscrivere questi beni --> Di fatto questo criterio confronta il
fair value di quel bene e la somma di tutte le rate che paghi alla società di leasing
per averlo --> Il minore è quello che scrivi nello stato patrimoniale attivo
Il valore che ha per te discende dal fatto di utilizzarlo
Avanti negli anni questi beni sono ammortizzati, perché li stai usando e bisogna
calcolare la perdita di valore del bene
Devono essere sottoposti ad una valutazione periodica della recuperabilità del
valore di iscrizione (Impairment test)
Vedi il debito verso la società di leasing nel passivo --> Rata che paghi alla società
I canoni di leasing pagati devono essere ripartiti tra:
Costi finanziari
Riduzione delle passività residue
Ci sono dei contratti di leasing che, oltre che pagare ogni anno un piccolo interesse,
vogliono riavere una parte del valore di quel bene --> Riduce il debito
Investimenti immobiliari
Investimenti fisici duraturi che l'azienda possiede ma non per svolgere la sua attività
definita nello statuto, ma perché ha investito i soldi lì
Sono quindi tutte le proprietà immobiliari non strumentali all'attività dell'impresa
L'iscrizione avviene al costo di acquisto
modello del costo (allowed treatment) = ogni anno il valore è pari al costo
d'acquisto al netto degli ammortamenti cumulati
modello del valore rivalutato, fair value (benchmark treatment) = ogni anno il
valore al quale il bene è riportato a bilancio è pari al fair value del bene (Non c'è
ammortamento) --> La variazione di valore viene riportata come ricavo o costo di
competenza dell'esercizio
In ogni caso i beni devono essere sottoposti al test di impairment per la
recuperabilità del valore di iscrizione
Attività Immateriali
Def. IAS 38 = Le attività prive di consistenza fisica, identificabili, controllate
dall’impresa e in grado di produrre benefici economici futuri, nonché l’avviamento
quando acquisito a titolo oneroso
Es. marchi, brevetti, licenze ma non le spese di formazione, le spese di pubblicità e/o
promozione
Prima degli IAS la normativa ti permetteva di iscrivere qui anche le spese per la
formazione del personale o per la pubblicità del prodotto --> Ora quel tipo di spese non
possono essere iscritte in questa parte dello stato patrimoniale
Due categorie:
Tipologie
Possono essere:
prestiti di denaro fatte ad altre società che vanno ancora incassate (crediti
finanziari) (una capogruppo spesso presta soldi alle altre società del gruppo) -->
Sono non correnti quando scadono molto in là nel tempo (se scadono nel breve
sono attività correnti)
titoli che si intendono mantenere fino a scadenza (ad esempio titoli di stato)
azioni di altre società che intende detenere per almeno 3/4 anni
derivati (titoli che nascono per aiutare le imprese a proteggersi dai rischi)
crediti commerciali (quando vendete un prodotto e permettete di pagarlo in
ritardo) --> Sono quasi tutti correnti, perché normalmente si permette di pagare in
ritardo ma non troppo --> Il valore iniziale è detto "Valore di presunto realizzo", da
considerarsi al netto del fondo svalutazione che tiene conto della solvibilità dei
creditori, nonché delle caratteristiche di rischio creditizio che è indicativo della
capacità di pagamento dei singoli debitori
ratei e risconti attivi (voci di aggiustamento contabile che vengono introdotte in
virtù del principio di competenza economica):
ratei attivi (ricavi che sarebbero di competenza dell'anno in cui faccio il
bilancio ma il corrispettivo finanziario si realizzerà in futuro)
risconti attivi (costo non di competenza il cui corrispettivo finanziario si è
già verificato)
Se stai concedendo un prestito a qualcuno, la legge ti dice che devi scrivere che hai un
debito commerciale sottratto di un valore considerato come fondo svalutazione (devi
considerare che quel pezzo non lo incasserai, perché tiene conto della solvibilità dei
creditori)
Compromesso per l'AD di rappresentare i conti della sua impresa e lo stato per le
tasse
Attività Correnti
Rimanenze
Def. IAS 2 = I beni posseduti per la vendita nel normale svolgimento dell’attività,
impiegati nei processi produttivi per la vendita, o sotto forma di materiali o forniture di
beni nel processo di produzione e nella fornitura di servizi
costo d'acquisto (prezzo che l'impresa ha pagato per entrare in possesso delle
rimanenze / costo sostenuto per portare la rimanenza nello stato in cui si trova)
Per calcolare il costo d'acquisto si usano delle approssimazioni:
Logica FIFO (First In First Out) = immagina che le prime cose che hai
comprato sono le prime ad essere state utilizzate, quindi consideri tutte le
rimanenze come ultime cose comprate
Costo medio ponderato = fai una media tra ora e prima
valore netto di realizzo (prezzo di vendita stimato oggi per venderli togliendo i
costi per portarli nello stato in cui li puoi vendere)
Lavori in corso su ordinazione --> Def. IAS 11 --> Di imprese che fanno grandi
progetti per i loro clienti (ad es. la costruzione di un ponte) --> Il principio fondamentale
è l’allocazione dei ricavi e dei costi nei diversi esercizi in cui il lavoro in corso su
ordinazione è eseguito --> Quando inizi i lavori è come se realizzassi delle attività che
alla fine dell'anno non si sono ancora trasformate in un output --> Ci sono metodi per
allocare in costi quanto stai spendendo
Titoli e altre attività finanziarie, detenuti per la negoziazione o per la vendita (non
vengono tenuti per molto tempo)
Derivati di copertura relativi ad attività correnti
Altre voci minori (es. crediti al personale)
Disponibilità liquide --> Def. IAS 1 e 7 --> quanti soldi ho --> Vengono rilevati al costo
di acquisto, inclusi gli oneri accessori, poi devono essere valorizzate al fair vale, che
di solito coincide con il costo aumentato dell’eventuale rateo di interessi di competenza
--> Comprende:
Ripassino
Attivo SP (Assets)
Attività non correnti:
attività materiali
attività immateriali
altre attività non correnti
(attività per imposte anticipate)
Attività correnti:
Costo acquisto
Fair Value
Valore d'uso (impairment test)
Metodo patrimonio netto
Metodo costo ammortizzato
Valore netto di realizzo
Passività:
Patrimonio netto
Def. IAS 1, 8 e 32 e IFRS 2 = E’ definito in via residuale come ciò che resta delle
attività dell’impresa dopo aver dedotto tutte le passività
Formato da:
Capitale emesso
Riserve
Utile (perdita) d'esercizio
Capitale Emesso
Rappresenta l’insieme delle azioni emesse dall’impresa
E' il prodotto tra valore nominale dell'azione per numero di azioni in circolazione, ad
esclusione di quelle detenute dall'impresa stessa (azioni proprie), ridotto dei crediti
verso i soci per i decimi da versare
Gli IAS ti impongono di iscriverlo al netto sottraendo la quota che i soci non hanno
ancora versato e le azioni proprie in portafoglio, ridotto dei crediti verso soci per i
decimi da versare
Approssima i diritti degli azionisti quando è nata la società oppure quando c'è stato
un aumento di capitale (Emissione di nuove azioni, con lo stesso valore nominale, ma
che vengono vendute al prezzo di mercato, generando un flusso finanziario in
ingresso, bilanciato in una Riserva del Passivo di Stato Patrimoniale)
Nel caso in cui i soci non abbiano ancora versato interamente il capitale che si sono
impegnati a versare (prevalenza sostanza sulla forma) il credito residuo viene portato a
decremento del valore del capitale emesso
Riserve
Misurano di quanto sono cambiati nel tempo i diritti degli azionisti per l'evoluzione
dell'impresa:
Utile se positivo
Perdita se negativo
Si ricava anche come differenza tra l'Attivo di Stato Patrimoniale e le restanti voci
di Passivo di Stato Patrimoniale
Registro delle Startup innovative --> Non può trattenere dividendi, ma se emette azioni
può detrarre il costo dal suo reddito e gli azionisti hanno tempo per pagare
Passività finanziarie che non esauriscono il loro impatto all'interno del normale
ciclo operativo dell'impresa:
Da qualche anno le grandi aziende non possono più accantonare parte dello stipendio
--> Il dipendente può scegliere se mandare questa parte per il fondo pensione all'INPS
oppure ai fondi pensione privati (che intanto li investono cercando di farli rendere per
farti avere, quando andrai in pensione, una somma maggiore di quella versata)
Debiti vari: debiti commerciali non correnti, ratei e risconti passivi non correnti, ecc
Il rateo passivo è la quota di costo di competenza dell'esercizio, che avrà la propria
manifestazione finanziaria in un esercizio successivo
Il risconto passivo è la quota di ricavo di competenza di un esercizio futuro ma già
incassata
Passività Correnti
Passività Finanziarie
Def. IAS 39
Qui la voce più grossa sono i debiti commerciali (o verso i fornitori) = Iscritti al costo
di acquisto e valutati con il costo ammortizzato --> Sono le dilazioni di pagamento
che hanno concesso i fornitori (possono concedermi di pagare non subito e la parte
che non ho pagato entro l'anno rientra in questa sezione):
Commerciali
Di servizi
Di servizi professionali
Debiti tributari (verso l'erario) = esistono per tutte le imprese secondo lo stesso
meccanismo di come vengono pagate le tasse --> Incorpora l'ammontare che l'impresa
prevede di pagare alle autorità fiscali
Ogni anno si paga un anticipo sulle imposte future e il saldo delle vere imposte che
si devono pagare per l'anno prima (questo significa uno sfasamento tra quanto si paga
e quanto si dovrebbe pagare)
In generale questi debiti sono le tasse ancora da pagare
Conto Economico
Mette in fila ricavi e costi dell'impresa e ne trova l'utile
Quanta ricchezza ha creato, che deriva da quanti ricavi l'impresa genera
Costituisce la sintesi dei flussi di natura economica di competenza dell'esercizio
contabile cui il bilancio fa riferimento
Dai ricavi di competenza sottrae tutti i costi di competenza e rimane l'utile d'esercizio
A fine anno somma tutti i ricavi verificatisi
Schema per natura (Ricavi e costi di competenza aggregati in base alla loro
natura, indipendentemente dalla loro destinazione all'interno dell'impresa)
Schema per destinazione o costo del venduto (Ricavi e costi classificati in
base alla loro funzione all'interno dell'impresa)
Altri proventi (o ricavi) operativi = Quelli che non hanno a che vedere con l'attività
caratteristica dell'impresa, ma derivanti dall'attività operativa (ad es affitto di alcune
proprietà, risarcimenti, royalties percepite, vendita di materiali di scarto)
Acquisti di materie prime e servizi esterni = costi che ho sostenuto per l'acquisto di
materie prime, sussidiarie, di consumo o per il processo produttivo (anche servizi, per
es di società di consulenza o marketing) = somma tutti i costi per acquistare input
produttivi dall'esterno
Costo del personale = somma degli stipendi (somma del costo che l'azienda sostiene
per ogni dipendente, considerando il cuneo fiscale)
Altri costi operativi = accantonamenti a fondi (ad es fondo rischi e oneri) e canoni di
affitto o leasing (ad es dei macchinari)
Proventi:
Secondo gli IAS dovrei mettere le rivalutazioni o svalutazioni del fair value per attività
correnti
Utile lordo = proventi finanziari - oneri finanziari
Se tolgo le tasse arrivo all'Utile netto da continuing operations (se ho attività cessate o
destinate a essere cedute tolgo quelli e ottengo l'utile netto finale del periodo)
Utile del periodo = rappresenta la sintesi di tutti i flussi economici che nel periodo di
competenza dell'esercizio contabile hanno interessato l'impresa --> rappresenta il
risultato economico di pertinenza della proprietà dell'impresa e coincide con l'utile
riportato in passivo di stato patrimoniale
Tale coincidenza riflette l'utilizzo dell'algoritmo della partita doppia per Attivo e per
Passivo
Rendiconto Finanziario
Documento che gli IAS hanno reso obbligatorio introdurre nel bilancio
Documento di flusso, non sintetizza i ricavi e costi di competenza, ma le entrate e
uscite di cassa che hanno interessato l'impresa nel corso dell'esercizio contabile
oggetto del bilancio --> Deroga al principio di competenza economica, perché guarda i
risultati dell'impresa dal punto di vista della liquidità (l'utile netto non corrisponde al
Rendiconto Finanziario, per esempio per l'ammortamento dei macchinari, oppure per
aver venduto prodotti o servizi non è detto che tutti i ricavi siano risultati in un incasso
nell'anno)
Attività d'investimento:
Attività finanziaria:
Metodo diretto (più semplice ma più difficile da ricostruire) = per tutte le voci
scrive tutte le entrate e uscite di cassa dell'anno
Metodo indiretto = ci permette di introdurre il concetto di Capitale Circolante
(molto importante anche per la startup) --> Per questo metodo si prende il
margine operativo netto, costruito secondo il principio di competenza
economica --> Viene rettificato per trasformarlo nel flusso di cassa (da una voce
economica al corrispettivo finanziario) --> Per farlo risomma tutti gli
ammortamenti, eventualmente le svalutazioni e rivalutazioni delle attività
correnti e poi tolgo le variazioni del capitale circolante netto (è una grandezza
che dice quanto vale la somma dei suoi crediti commerciali, delle sue scorte e dei
suoi debiti commerciali)
Se il capitale sociale aumenta vuol dire che i clienti ti pagano più in ritardo, hai scorte
non vendute e i fornitori ti chiedono di pagare subito (hai bisogno di più liquido per
finanziare l'attività operativa)
Se il capitale sociale scende, i clienti ti pagano subito e le scorte si riducono, hai più
soldi a disposizione
Le startup hanno tanti debiti e se vendi online devi avere tante scorte, inoltre i clienti
(esempio spazzolini alla Rinascente) spesso decidono di pagare dopo --> Il capitale
sociale va finanziato
Relazioni
Relazione sulla gestione
Obbligatoria per società di capitali --> L'AD mostra come è andata la società
nell'anno e come andrà --> Lo spiega anche nel contesto, racconta come si aspetta
andranno le cose nei prossimi anni (ti dice anche cosa è successo nei primi mesi del
nuovo anno, prima dell'uscita del bilancio ad aprile), in particolare:
Se è quotata certificano anche il bilancio --> Che sono stati rispettati i vari principi
Relazione di certificazione
Obbligatoria per le S.p.a. quotate --> Fatta da società specializzate (iscritte ad un
apposito albo, che in Italia è la Consob), firma il responsabile legale della società di
revisione e certifica:
Ci sono delle società di rating (ad esempio per le obbligazioni del governo in Italia
oppure in generale per i titoli delle aziende) (rating es. AAA, B, C, ...)
Prysmian
Società di cavi
Prima produceva una sacco di cavi spendendo meno dei competitor e vendendo allo
stesso prezzo --> Molti soldi in entrata che ha usato per comprare altre società per
ingrandirsi
Ora però il mondo sta cambiando (transizione ecologica) e deve cambiare la sua
strategia
Nuovo piano:
obiettivo di EBITDA = 2 miliardi
Cash Flow intorno al miliardo (dai 559 milioni)
Capex (cioè investimenti) a 2,7 miliardi
ROCE del 25/28% (Quanta ricchezza è in grado di produrre rispetto all'utile totale)
Analisi ad indici
Possono esserci tantissimi indici
Gli indici di bilancio principali sono per tirare fuori informazioni più accurate su 3
aspetti:
Guardare il valore di un indice in un anno non ha senso, perché non esistono valori
soglia assoluti per valutare l'equilibrio dell'impresa --> Va condotta in prospettiva:
inter-periodale (come è variato negli ultimi anni e come varierà nei prossimi)
inter-aziendale (confrontandoli con aziende simili)
Gli indici sono combinazioni di voci del bilancio (da Stato Patrimoniale, Conto
Economico e Rendiconto Finanziario) --> Le voci di stato patrimoniale cambiano nel
corso dell'anno, sono voci di stock (occorre precisare a che valore ci si sta riferendo,
se di inizio anno, medio o fine anno, di solito si considera alla fine dell'esercizio, perché
tengono conto della storia dell'impresa), mentre le voci di Conto Economico e
Rendiconto Finanziario sono voci di flusso, ovvero tengono conto di tutto e solo ciò
che accade nell'esercizio contabile oggetto del bilancio
Indici di Redditività
Analizzano la profittabilità dell'impresa nei confronti degli azionisti e le determinanti
del risultato economico complessivo dell'impresa
Profittabilità dell'impresa per gli azionisti
ROE = Utile netto d'esercizio/Patrimonio netto
Gli indici di redditività ci fanno capire come sta andando l'impresa (quanto genera
profitti rendendo contenti gli azionisti e da cosa dipende tutto questo)
Contributi:
Le imprese non sono obbligate a calcolare gli indici, però serve per capire come sta
andando, anche vista dall'esterno
AIDA del PoliMi per vedere i dati delle aziende
Questi indici si combinano nel ROE --> Fa vedere come va l'azienda nei vari aspetti
La profittabilità dell'impresa per gli azionisti (ROE) si determina da Utile netto
d'esercizio e Patrimonio Netto, che sono il punto di arrivo delle analisi delle
determinanti del risultato economico
Leva Finanziaria
Il legame esistente fra i vari indicatori è detto Leva Finanziaria:
ROE = [ROI + MT/E x (ROI - r)] x s
Mette in evidenza come il rapporto fra il risultato operativo dell'impresa (ROI) e la sua
profittabilità per gli azionisti (ROE) dipenda dall'andamento della gestione finanziaria (a
meno di s)
Più un'impresa si indebita, più r cresce e se capita una crisi il ROI cresce
L'MT/E è un fattore di rischio per l'impresa --> Se le cose vanno bene è ottimo per gli
azionisti, ma se va male va molto male
MT/E amplifica gli effetti della differenza ROI-r
Se però continua ad indebitarsi l'azienda, il costo del debito aumenta (i tassi sono più
alti) e scende il ROE (agli azionisti non conviene)
Se l's cresce (fa tante plusvalenze) non è un segnale molto positivo --> L'analisi di
questi fattore fa capire se un aumento del ROE è una cosa positiva oppure no
Il livello di indebitamento ottimale deve essere scelto dall’impresa in base alla
propensione al rischio del management
ROE indice più importante = motivo per cui l'analisi ad indici indaga nel dettaglio il ROI
Analisi di Secondo livello del ROI:
Il ROS è l'EBIT sui ricavi = se vale il 10%, vuol dire che su ogni euro che fatturo, tolti
costi operativi, mi rimane il 10 % --> Indice per la redditività delle vendite
Spesso si misura in percentuale --> Indicatore di efficienza
Misura il guadagno dell'impresa derivante dalla sua attività operativa, per ogni
euro di ricavo
Posso aumentarlo aumentando il prezzo, ma non è detto che il valore della produzione
cambi proporzionalmente perché dipende dall'elasticità della domanda per quel bene
Variazioni dell'indice possono essere determinate da cambiamenti delle condizioni
di vendita e del grado di efficienza operativa
Il RA è un indicatore più di efficacia = quanto sei efficace con le risorse che hai a
generare fatturato --> Guarda i volumi delle risorse trasformate in ricavi = Quanto
l'attivo gira (ruota) per generare ricavi
RA = Vdp / Capitale Investito
Variazioni dell’indice sono correlate a modifiche del grado di razionalizzazione
nell’impiego delle risorse nel breve periodo
Scomposizione ROS
Secondo lo schema IAS per natura è possibile valutare l’incidenza percentuale sui
ricavi di diversi fattori produttivi:
Utile Operativo
RICAVI + altri proventi + Δ scorte PF, WIP (f-i) – ACQ - Δ scorte MP (i-f) – LAV –
AMM – ACP = VAL – LAV – AMM - ACP
VAL (Valore aggiunto lordo) = è molto alto per il lusso, anche consulenze o
pizzerie (perché il prezzo è altissimo in confronto a quanto è stato speso per le
materie prime)
ACQ + Δ scorte MP (i-f): consumo di materie prime
LAV: costo del personale
AMM: ammortamenti e variazione del valore delle attività non correnti
ACP: altri costi operativi
Scomposizione RA:
Indici di liquidità
Servono per fare previsioni su cosa succederà nei prossimi mesi/anni
Analizzano:
Caso TIM
Come principale attività di business permette di scambiare dati usando i loro servizi e
le loro infrastrutture
Telecom Italia TIM possiede la rete delle infrastrutture con cui vengono condivisi i dati
sul territorio italiano
Storicamente è un'impresa partecipata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze
Oggi Telecom Italia TIM ha già al proprio interno degli investitori istituzionali (player
finanziari rilevanti come fondi) che controllano quote importanti del capitale TIM
Negli ultimi anni c'è stato grande fermento riguardo la governance di TIM, perchè gli
investitori stranieri infastiditi dai risultati economici deludenti di TIM volevano porre
amministratori espressione della loro volontà più che del Ministero dell'Economia e
delle Finanze
Una governance scadente è del fatto di avere entrambi i pezzi del business delle
telecomunicazioni e doverle gestire tutte e due (struttura fisica che si deve evolvere nel
corso del tempo e i servizi di dati e applicativi che si appoggiano su questa rete)
La rete è aperta ad altri operatori per offrire i loro servizi di telefonia e dati
In questi giorni si sta concretizzando la possibilità di separare le due gestioni = TIM
uscirà dalla gestione delle infrastrutture, che verrà scorporata in un'altra società
Questo porterà in TIM molta liquidità da poter investire in altro
Il fondo americano vuole ottenere la gestione della rete fondando una nuova Società
(chiamata NetCo), in cui il Ministero dell'Economia avrà comunque una quota
sostanziosa (perchè si tratta di una rete dati nazionale italiana)
I ricavi rispetto all'ultimo anno di TIM sono scesi dello 0,3%, appena sopra il consensus
degli analisti
Complessivamente ha terminato con una perdita di 2,93 miliardi di euro nel 2022
Dal punto di vista dei dividendi, non può distribuirli
Per poter investire nel miglioramento della rete TIM si indebita tantissimo (ad es. ha
dovuto pagare 4 miliardi per mantenere la rete di comunicazione)
OpenFiber sta mettendo la fibra ottica in tutto il paese (è comunque di TIM e dello
stato)
Il titolo di TIM in borsa sta aumentando, in attesa dell'offerta di KKR (fondo americano)
per creare la nuova società di infrastrutture dati
La somma includerà 10% di debito (risana il debito di TIM) e porterà con sè 20mila
dipendenti TIM
Il Ministero dell'Economia ha stanziato 2,5 miliardi di euro per controllare il 15-20% di
NetCo, perchè viene ritenuta di interesse strategico nazionale
Per aumentare la quota italiana dovrebbe partecipare anche un fondo italiano di
investimento che dovrà versare 1 miliardo circa
Contabilità Interna
Non guarda gli aspetti economico-finanziari nel complesso, ma si concentra sui costi
dell'impresa
E' sinonimo di contabilità analitica o industriale
Management Accounting
Non c'è nessun principio che dice che deve essere fatta o tenuta nel tempo una forma
di contabilità interna --> Dipende dalla scelta dei suoi manager ed è discrezionale la
scelta di come farla
Questi dati non vanno comunicati all'esterno = Si cerca di non farli uscire dalla società,
perché sono informazioni sensibili
di prodotto vs di periodo
fissi vs variabili
diretti vs indiretti
storici vs standard
evitabili vs non evitabili (assume rilevanza esclusivamente nel decision-making)
Costi di materiali diretti (MD), ovvero le materie prime che si acquistano e che
finiscono nel prodotto che sto realizzando
Costi del lavoro diretto (LD), ovvero gli stipendi degli operai, il cui costo è
direttamente legato al valore del prodotto
Costi indiretti di produzione (OVH), ovvero tutti i costi consumati nel processo,
ma che non sono diretti (es. ammortamenti, costi del lavoro indiretto, costi
dell'energia, materiali consumo)
Costi di periodo = tutti gli altri costi che sono consumati al contorno del processo
produttivo = es fotovoltaico, marketing amministrazione R&D
Categorie:
I costi di prodotto e di periodo entrano in gioco quando si deve valutare il valore delle
scorte
Le scorte sono sempre valorizzate, in euro, tenendo in considerazione solo i costi di
prodotto
I costi di prodotto sono quelli che impattano sull'utile nel momento in cui vendo quei
prodotti che hanno quei costi --> Sono detti anche costi inventariabili
I costi di periodo vengono portati a decremento dell'utile nell'anno in cui li sostengo
La pendenza della curva dei costi variabili in base a quanto produco in più è detta
Costo Variabile Unitario
Costi totali = Costi fissi + (Costo Variabile unitario x Quantità prodotta e venduta)
Questa analisi può essere fatta nel breve periodo --> Nel lungo periodo nessun costo
rimane veramente fisso (cambio macchinari, stabilimento, ecc.)
Evitabili = hanno un valore che cambia a seconda della strada che sto
prendendo (Influenzati da una specifica decisione)
Non evitabili = non influenzati dalla scelta che prendo
Molto spesso i costi evitabili sono fissi e quelli non evitabili sono variabili
Costi standard = costi previsionali che sosterremo in futuro se le cose vanno come
mediamente stanno andando (condizioni fatte su una previsione ingegneristica in
condizioni di normale funzionamento dell'attività d'impresa)
Normalmente le aziende hanno tutti e due i metodi di costo (standard e storici) per fare
previsioni e vedere se sono state rispettate = Scostamento
E’ necessario adeguare i costi standard alle caratteristiche del processo tecnologico
Schema "full costing" --> Uso il margine lordo industriale --> Quanto genero
con l'attività operativa del cuore della società (solo processo di trasformazione di
input in output) --> A questo tolgo i costi di periodo
Schema "variable costing" --> Mi concentro sui costi di breve periodo --> MON
= Margine di contribuzione totale (quanto valore creo guardando solo ai costi
che posso modificare nel breve periodo) - Costi fissi
Il calcolo dei costi pieni di prodotto presenta una significativa difficoltà: quella di
attribuire una quota dei costi indiretti ad uno specifico prodotto
Allocazione dei costi:
Esistono molti metodi per calcolare il CPI e CPA di un'impresa (metodi di product
costing):
Job Order Costing (alloca i costi diretti secondo causale e gli OVH secondo
proporzionale)
Process Costing
Operation Costing
Activity Based Costing (alloca anche gli OVH come se fosse causale)
Per il CPA devo considerare, oltre a MD LD e OVH, anche i costi di periodo
Quando il JOC viene utilizzato a consuntivo (per calcolare il reale consumo di risorse),
le voci relative ai costi diretti (M.D. e L.D.) vengono “caricate” sui Job Order Record in
tempo reale
L'allocazione degli overhead a consuntivo viene così effettuata:
Costo MD
Quantità MD
Costo LD
Tempo Macchina
Si usano queste grandezze perché sono già disponibili, senza doverle calcolare
Negli anni sono stati formulati altri metodi, oltre al JOC, più precisi
Per cambiare la produzione, bisogna fare il setup del macchinario (deve fermarsi ed
essere modificato per poter produrre i prodotti differenti)
Guardare esempio slide
Con il JOC si attenderà ad attribuire un costo diretto maggiore ai lotti con più
prodotti (il costo del setup non ha nulla a che vedere con la grandezza del lotto)
Passi logici:
Il controllo qualità è un'altra attività in cui consumo costi indiretti, ma che non ha nulla a
che vedere con quanto produco nel lotto
Domanda orale: in un'impresa che usa il JOC, spiegare perché passare all'ABC
Risposta: Chiedere le dimensioni dei lotti (se sono tanto diverse allora il JOC potrebbe
avere imprecisioni), le attività produttive (se sono più attività anche non legate ai
volumi) e il CPI (quanto è parte dei costi. se è piccolo non cambia molto, ma se inizia
ad essere una percentuale alta allora il JOC cambia molto il risultato)
Mediamente oggi si vedono più ABC che JOC, perché oggi i dati relativi al
funzionamento di un'impresa sono più disponibili e costa molto meno di aggiornarli nel
tempo (Digitalizzazione dei processi aziendali)
Se raccogliere i dati costa meno ed è più facile, far funzionare un ABC diventa meno
oneroso (prima i dati andavano raccolti a mano)
Appiattire il metodo di allocazione dei costi a quelli tradizionali invece che utilizzando
l'ABC porta ad un calcolo errato, soprattutto in processi molto complessi
Se prendo la percentuale degli OVH sui CPI, in molti settori sta crescendo (trend di
servitizzazione dei prodotti = Le aziende di prodotto, per crescere, non possono più
vendere il prodotto e basta, ma deve vendere il servizio associato a quel prodotto)
La scomposizione dell’impresa nelle sue attività può avvenire solo grazie ad una
approfondita conoscenza dei processi e della struttura aziendale. Il risultato di tale
scomposizione consente di tracciare la mappa delle attività
Nella definizione delle attività occorre dal punto di vista pratico soffermare l’attenzione
sulle attività più significative, in termini di frequenza con cui si svolge un’attività e in
termini di consumo di risorse nel corso del suo svolgimento
La scelta del grado di profondità e dettaglio non può essere definita a priori, ma
dipende dai fabbisogni informativi di chi è chiamato a svolgere una qualche attività di
direzione
Spesso le aziende si limitano a calcolare i costi delle attività nell'ABC, senza arrivare ai
costi dei prodotti, che vengono calcolati con altri metodi
Questo metodo si chiama Activity Based Management (ABM)
Strategia d'Impresa
Tre livelli decisionali: strategia, investimenti, comportamento dell'impresa
Negli anni passati per strategia si usava il termine "Piano industriale" in cui
specificavano cosa avrebbero fatto nei 3 anni successivi
Ora c'è una tendenza a dare degli slogan per sintetizzare il contenuto del piano
strategico
Uno dei fondatori di questa scuola di pensiero è Michael Porter (professore di Harvard
negli anni 80)
Le grandi società di consulenza fanno revisione dei bilanci e poca consulenza
strategica (più consulenza operativa e applicativa)
Poi c'è un altro mondo di società di consulenza che vengono dal mondo dell'IT e della
tecnologia
Quinn = Non c'è una strategia che vale in assoluto, ma si cala in uno specifico
contesto e deve cogliere le opportunità del momento. Per essere una buona strategia
deve essere adatta all'azienda e a cosa sa far bene e deve cercare di coprire le sue
debolezze
La strategia definisce il quadro entro cui tutti si devono muovere
Michael Porter = è il padre della strategia intesa come competizione --> Alla fine la
strategia non è altro che un modo per definire di essere meglio dei competitor -> Lo
scopo della strategia è creare un vantaggio competitivo e grazie a questo saremo più
capaci di rendere felici gli azionisti nel tempo
La strategia è ciò che ti permette da qui nei prossimi anni di avere un vantaggio
rispetto ai competitor
Qualsiasi azienda quotata, per vedere la sua strategia basta andare sul sito e in
investor relations troviamo il pdf della strategia
Poi si trova il comunicato stampa per i giornalisti in cui si riassume la strategia per
pubblicare gli articoli sui giornali
Es.
Analisi strategica Seta S.p.a.
Per l'analisi strategica bisogna guardare sia l'interno che l'esterno (che opportunità
esistono e che minacce si stanno presentando)
Oggi le aziende cercano sempre più di elaborare mission che parlano più al cuore dei
clienti che agli azionisti
Un grande valore che la strategia ha è dare un senso al lavoro delle persone
nell'impresa --> Valori e ideali che ha l'azienda e che vuole mantenere
Es.
Microsoft - "Empowering any individual and any organization on the planet to achieve
more"
Moleskine - "Enabling the sharing of creativity and knowledge"
SWOT = è una matrice divisa in 4 quadranti (slide 43). In ogni cella di solito non ce
ne sono più di cinque (considerare solo quelle più importanti).
Nei progetti far vedere il modo giusto di usare la SWOT (ovvero dire la strategia giusta,
che fa leva sui punti di forza per cogliere le opportunità e mette una pezza ai punti di
debolezza per evitare che le minacce causino problemi per gli azionisti)
Usare questi aspetti in modo più progettuale (intendiamo creare l'azienda per avere
quei punti di forza, ma soffrirà di quei punti di debolezza, ecc.)
La strategia deve poi diventare progetti da fare (es. nuovi impianti, nuovi prodotti,
ecc.) --> Scegliere quali fare subito, quali fare tra un anno, ecc.
Gli indicatori servono a capire quando conviene fare questi progetti per attuare la
strategia
Infine questi progetti devono essere monitorati, pianificati e controllati
Es.
Di Ferrari sono tutti gli altri produttori di auto di lusso del mondo (non è un mercato
italiano o europeo, ma deve essere considerato a livello globale)
Rivalità interna = chi fa il nostro stesso mestiere vendendo i nostri stessi prodotti
Ma ci sono anche altri fattori:
Rivalità Interna
La rivalità interna può dipendere da:
Numero di imprese che operano nel settore (più imprese più rivalità, si può
considerare l'IC, che considera quanto del mercato è nelle mani delle prime n
aziende)
Tasso di crescita del mercato (se cresce tanto c'è meno competizione diretta)
Differenziazione dei prodotti (se il prodotto è unico, la competizione è bassa,
quindi è un'opportunità grandiosa differenziare i prodotti)
Costi di conversione o switching costs (se cambi il prodotto bisogna affrontare
dei costi di conversione, ad es elettrificazione auto, che se sono alti riducono la
competizione; se sei un produttore di auto e devi cambiare il fornitore dei
componenti i costi di conversione possono essere elevati)
Incidenza costi fissi
Barriere all'uscita (presenza di impianti specializzati, problemi di immagine,
interdipendenze strategiche, vincoli politici o sociali)
Mappa competitiva a due variabili che mostrano i competitor diretti in base a due
caratteristiche (sui due assi)
Competitor Indiretti
Competitor indiretti sono aziende che non vedi nella mappa competitiva, perché non
offrono servizi simili a te, ma offrono un prodotto che potrebbe soddisfare le medesime
esigenze (più ce ne sono più è alta la competizione)
E' difficile capire quali sono i prodotti sostitutivi e quanto influiscono sulla mia offerta
E' più che altro per stare attenti ai cambiamenti nel settore (dare un occhio anche a chi
offre cose diverse ma che potrebbero soddisfare le stesse esigenze)
Competitor Potenziali
Competitor potenziali = tanto più è alta la minaccia di nuovi entranti tanto più c'è
competitività
Bisogna guardare quanto sono significative le barriere all'ingresso (che possono
rendere l'ingresso più difficile per gli altri):
Fedeltà del prodotto (ci sono settori in cui sei protetto dall'ingresso dei nuovi
competitor perché i clienti sono affezionati al tuo prodotto e al tuo brand)
Fabbisogno finanziario (alcuni settori in cui per iniziare bisogna mettere subito
un sacco di soldi)
Costi di conversione (i clienti dovrebbero sostenere costi enormi)
Accesso ai canali di distribuzione (se vende alle grandi catene di distribuzione
il canale è saturo)
Svantaggi assoluti di costo (es presenza di coperture brevettuali)
Vincoli istituzionali (es licenze)
Economie di scala (all'aumentare della scala di produzione dell'attività, costerà
meno singolarmente)
Qualsiasi attività economica ha una sua Dimensione Ottima Minima (DOM), che è la
scala produttiva in corrispondenza della quale ho il minimo costo per produrre
quell'attività
Es.
Nel mondo delle auto la DOM è circa a 7 milioni di auto all'anno
Oltre la DOM, la curva risale -> Hai dei fattori che controbilanciano l'effetto scala
Cause dell'economia di scala:
Non va tuttavia sottovalutato l’effetto delle reazioni attese da parte delle imprese
presenti nell’area di business. Se i potenziali entranti sono scoraggiati dalla tradizione
di risposte dure da parte delle imprese dell'area di business, allora l'area risulta più
protetta --> Le risposte si concretizzano in:
Potere contrattuale dei clienti = i clienti sono anche dei competitor, perché ci
impongono il loro potere negoziale nella trattativa, perché decidono se comprare e a
che prezzo
Se i clienti hanno alto potere contrattuale per imporci le loro condizioni, dobbiamo
abbassare i prezzi e avere ricavi più bassi e influisce su tutti gli indici e parametri
Per calcolare la pressione competitiva dei clienti si analizzano dei fattori:
Concentrazione relativa (se entri in un settore in cui i clienti sono molto meno
dei fornitori, il potere contrattuale sarà dalla parte dei clienti, un caso limite è il
monopsonio)
Caratteristiche del prodotto:
se i prodotti sono poco differenziati (se un settore ha un prodotto sempre
uguale, il potere negoziale sta dalla parte del cliente, perché ha tanti altri
fornitori che offrono la stessa cosa e sono pronti a soddisfarlo)
costi di conversione bassi (se per il cliente passare ad un altro comporta
costi elevati, ha un basso potere contrattuale)
prodotti che hanno un impatto sulle prestazioni finali del prodotto in cui è
inglobato (B2B, cioè i prodotti intermedi, prima di arrivare al prodotto finale =
se ha un ruolo importante nel prodotto finito il potere contrattuale è nelle
mani delle aziende che fanno i prodotti intermedi)
Caratteristiche del cliente:
se il cliente ha la capacità di integrarsi a monte (capacità di mettersi lui a
produrre le componenti che gli stanno fornendo) ha un alto potere
contrattuale
quanto il prodotto pesa sul valore finale dell'oggetto (quanto pesa sul
costo finale)
se dispone di informazioni dettagliate sul prodotto
L'analisi di Porter fornisce uno schema semplice ma efficace per l'analisi della
concorrenza di un settore:
Analisi PESTEL
Political (Cambi del contesto politico)
Economic (ad es i tassi di interesse, inflazione, tasso di disoccupazione)
Social (ad es fattori demografici, legati alle competenze delle persone, educativi)
Technological (discontinuità della batteria di Toyota che per chi non ce l'ha è un
enorme minaccia, come anche nuove tecnologie che emergono che possono
rappresentare nuove opportunità da cogliere)
Environmental (nuove normative che impongono una riduzione delle emissioni, dal
2024 l'UE impone per le aziende di aggiungere al loro bilancio un "bilancio
ambientale")
Legal (quanto durano le cause, aspetti legati alla proprietà intellettuali)
Analisi Interna
Catena del Valore (VALUE CHAIN): rappresentazione schematica delle attività che
l'impresa svolge divise in due parti:
Attività primarie (quelle che concorrono a generare valore diretto per il cliente):
Logistica in entrata: attività associate al ricevimento, immagazzinamento,
trasporto e distribuzione dei materiali in input al processo di trasformazione
Operations: attività che costituiscono il processo di trasformazione degli
input in prodotti finiti
Logistica in uscita: attività connesse all’immagazzinamento del prodotto
finito e alla distribuzione ai clienti
Marketing e vendite: attività finalizzate a far conoscere il prodotto ai clienti
al fine di indurre all’acquisto
Servizi: ad esempio installazione, assistenza tecnica post vendita, fornitura
Attività secondarie o di supporto (Quelle che non producono valore diretto
riconoscibile dal cliente, ma che servono per le attività primarie):
Acquisizione degli input: attività connesse all’acquisizione di tutti gli input
Gestione delle risorse umane (recruitment e gestione dei talenti): attività di
selezione, assunzione, formazione, sviluppo ed incentivazione del personale
Sviluppo delle tecnologie: attività di ricerca e sviluppo, di
ingegnerizzazione
Attività infrastrutturali: quali la direzione, l’amministrazione, la finanza, la
gestione della mensa aziendale, …
Il modello generale deve essere customizzato, perché non tutte le aziende hanno tutte
quelle attività primarie (invece le secondarie non cambiano molto di solito)
La catena del valore serve per mappare le attività dell'impresa per chiedersi, rispetto
ad aziende simili, dove sono i punti di forza o di debolezza (individuarli, per esempio
capendo come li gestisco)
Ci sono vantaggi e svantaggi confrontando la catena del valore con quella dei
competitor
Es.
Le imprese giapponesi di automotive che hanno invaso il mercato usa perché erano
capaci di andare sul mercato con nuovi modelli molto più rapidamente dei competitor
americani, più lenti a realizzare nuovi modelli
Es.
La catena del valore dei magazzini dei supermercati è collegata molto bene a quella
dei fornitori di prodotti (se finiscono le scorte partono subito gli ordini verso i fornitori e
in poco tempo arriva la merce sullo scaffale)
Questo è solo recentemente, perché decenni fa i magazzini dei supermercati erano
enormi e pieni di merce, ma poi la catena del valore dei fornitori (primo Barilla) si è
collegata benissimo con quella dei supermercati (Barilla aveva fatto con Esselunga)
Per ogni attività si confronta se è più efficace o meno rispetto ai competitor e ritorna
una fotografia di come sono le attività dell'azienda
Punti di forza o di debolezza possono essere generati dalle scelte fatte in termini di
livello di integrazione verticale, ovvero di quanta parte delle attività complessive è
svolta in house e quanta delegata all’esterno (outsourcing).
La catena del valore di una startup che deve ancora nascere serve per spiegare dove
vediamo i punti di forza della nostra impresa (dove abbiamo intenzione siano i punti di
forza, mentre quali aspetti crediamo siano delle debolezze)
Schematizza i punti di forza su cui puntare per la strategia e i punti di debolezza per
poterli appianare
Grado di integrazione verticale dell'impresa = quante fasi dell'intera value chain del
settore un'impresa sceglie di controllare e presidiare. Ci sono aziende che si
concentrano su una fase molto stretta della catena del valore del settore, altre invece
che lo fanno su molte fasi della catena
Integrazione a valle (se fai quello che facevano i clienti) o a monte (se fai quello che
facevano i fornitori)
Es:
Luxottica ha deciso di aumentare le fasi controllate della catena del valore,
acquisendo Essilor, produttore di lenti per occhiali
Apple è molto specializzata verticalmente, perché in autonomia svolge solo la
fase di design del prodotto
Apple ha deciso di integrarsi a valle (integrazione verticale verso il basso) quando
ha aperto gli Apple Store
In generale non contano tanto gli utili, ma gli altri fattori per l'integrazione
Matrice SWOT
Prendere l'esito delle due fasi di analisi (interna ed esterna)
Più riusciamo a dimostrare questi aspetti con dati empirici, più è solida la nostra
strategia
una strategia che cerca di ottenere vantaggio sui competitor puntando sul
costo (non stare troppo ad impazzire sull'unicità del prodotto che offro, ma sul
livello di efficienza nella sua realizzazione, abbassando i prezzi) (es. Prysmian ha
puntato tutto su questa strategia, vendendo un prodotto uguale ai competitor ma
a prezzi più bassi) (es. anche Marchionne ha provato questa strategia,
migliorando i costi per le macchine FIAT)
una strategia che cerca di ottenere vantaggio sui competitor puntando
sull'attrattività (es. Prysmian e FIAT ora stanno iniziando ad usare una strategia
di questo tipo) (Fare un prodotto unico e convincere i clienti a pagare per quel
differenziale. Queste aziende puntano a fare il prodotto migliore e convincere i
clienti a pagare di più per questo prodotto o servizio migliore dei competitor)
Differenziali Competitivi
Differenziali di costo (misurano l'efficienza dell'impresa nello svolgere le proprie
attività):
Per l'avvio di una startup conta se capiamo quali sono i segmenti a cui interessa il
nostro servizio e bisogna partire da lì (Strategia Focalizzata)
Dopo aver messo a punto le idee su come competere nei prossimi anni, bisogna
scegliere i progetti più convenienti per come sviluppare l'attività nel futuro e come
mettere in pratica ciò che si è trovato con l'analisi
Poi questi progetti vanno pianificati e gestiti
(Le startup hanno una strategia monobusiness)
Quando un'azienda è divisa in più ambiti, questi possono essere gestiti con un blocco
unico o con tante società controllate
La strategia non è solo come competere nei vari ambiti, ma anche in quali ambiti
applicare la strategia (in quali SBU rimanere o uscire)
Questa è la strategia corporate
Le varie strategie vanno scelte prima in base al business e poi nei vari aspetti
(strategie funzionali)
Quando ho un portafoglio di business diversificato dipende se è:
correlato (se tra i prodotti e le cose che faccio ci sono tante sinergie o
comunanze. es. Enel ha un portafoglio diversificato correlato, perché tutte le
società controllate si occupano dell'energia)
conglomerale (se sono prodotti totalmente separati)
Resistono ancora aziende che fanno diversi ambiti, anche se la tendenza oggi è di
focalizzarsi in un ambito
Portafoglio Conglomerale
Vantaggi:
effetto banca (è probabile che in un business si generi cash flow che posso
usare in un altro business)
migliore utilizzo delle risorse umane (posso spostarle da un business all'altro
senza ogni volta andarle a cercare sul mercato del lavoro)
diversificazione del rischio (se perdo in uno, posso recuperare da un altro)
condivisione delle attività comuni (soprattutto infrastrutturali) (es. bollettini,
pagamenti, stipendi, ecc.)
Svantaggi:
diventano aziende molto complesse, perché i vari pezzi fanno attività molto
diverse
hai persone con culture differenti che fanno cose diverse con anche temi politici
(gente che chiede soldi e gente che li deve dare)
Tanto più il mondo cambia rapidamente, tanto conviene essere focalizzati (pesano più
gli svantaggi di un conglomerato)
Sopravvivono in alcune culture (es. Giappone) in cui c'è una cultura del lavoro molto
militaresca, per poter gestire aziende con grandi differenziazioni sotto una stessa guida
Portafoglio correlato
Vantaggi:
Matrice BCG
Attrattività in base al tasso di crescita per semplicità (la soglia era al 10% di
crescita annua, oggi è al 4%, perché un business che cresce tanto cresce del
5/7% all'anno)
La posizione competitiva descritta come Quota di mercato relativa (Quota di
mercato dell'impresa / Quota di mercato dell'impresa più grande, e la soglia è 1)
COW: Se sono sotto la soglia del tasso di crescita, ma leader del settore, si tratta di
Mucca da soldi: genero tanti utili ma il mercato cresce poco, quindi devo investire poco
e genero tanta cassa.
STAR: Se sono leader in un settore che cresce tanto, devo anche investire tanto (per
rimanere leader del mercato). Hanno poco cash ma danno brillantezza al bilancio
DOG: Se la quota di mercato è bassa e il mercato non è attrattivo, conviene uscirne
(venderli oppure smettere di investire e aspettare che si esauriscano da soli) -> Può
essere interessata un'azienda che lo fa diventare un cash cow (perché viene comprato
dai leader del mercato)
Se ho un tasso di crescita alto, ma ho una quota bassa, mi conviene investire i soldi
del cash cow, da investire per cercare di diventare leader del settore (quindi Star)
Circolo virtuoso: da cash cow a Question Mark a star, per tornare cash cow
Valutazione dei progetti di investimento
Un progetto di investimento è caratterizzato da un impatto temporale di lungo
periodo, un effetto economico significativo e da difficile reversibilità
Sono tutte le decisioni che generano un impatto nel lungo periodo, spendendo molte
risorse per realizzare il progetto e quindi una volta che le ho deciso è difficile tornare
indietro
Il management è tenuto a decidere quali di queste idee perseguire, che se attuate nel
tempo permettono di realizzare il piano strategico
Il modo più intuitivo è quello di spiegare le entrate e uscite di cassa
L'uscita di cassa principale è quella all'inizio del progetto (definita I(t)), mentre poi i
flussi di cassa anno per anno sono gli FF(t)
Questi flussi di cassa sommati devono ridare almeno l'uscita iniziale
Ma non è possibile sommare flussi di cassa in tempi diversi
Concetto di attualizzazione
Sotto queste ipotesi il valore tra 1 anno di un ammontare di denaro X0 disponibile oggi
sarà pari a: X1=X0+X0xi=X0x(1+i)
X0=(Xt)/((1+i)^t)
1/((1+i)^t) è detto Coefficiente di attualizzazione
Devo considerare anche il fattore rischio, perché rende i flussi di denaro futuri stimati
incerti
Al crescere del rischio, ci si aspetta un rendimento minimo che cresce rispetto al caso
senza rischio (si chiede non solo che ricopra il tasso e l'inflazione, ma anche un delta
rendimento come premio per il rischio)
La curva della percezione del rischio cambia a seconda di ognuno di noi
C'è anche la propensione al rischio (chi pur di avere dal rischio dei benefici psicologici,
rinunci al rendimento)
Esempi alla slide 11
Esistono una serie di indicatori per capire se uno specifico progetto conviene
Posso capire quali vale la pena attivare e quali no, oppure quelli da attivare in futuro
Se ho più progetti possibili con NPV>0, prendo quello con NPV maggiore
L'NPV non va a calcolare per ogni euro di capex quanto va a rendere, ma solo quanto
genera il progetto
L'NPV privilegia i progetti grossi, perché è un indicatore assoluto del valore
generato dal progetto, in quanto guarda i flussi di cassa in entrata e uscita
L'orizzonte di pianificazione, che include gli anni a cui so fare delle stime precise, ma
dopo questo non so fare stime precise e approssimo tutti i benefici futuri che genera il
progetto ad un Valore Terminale, che mi entrerà nell'anno a T (approssima tutti i
benefici futuri)
Profitability Index
Allora utilizzo un altro indicatore, il Profitability Index
Se ho più progetti tra le possibilità, se tutti i PI sono >1, prendo quello con PI maggiore
Si crea una Funzione di PayBack, dopo alcune ipotesi semplificative (quella che
conta è che gli investimenti associati a quel progetto siano tutti concentrati nell'anno
zero)
Se gli investimenti vengono fatti in diversi momenti, non posso calcolare il PB(t)
All'inizio del progetto questa funzione ha un valore molto negativo (-I(0))
Il progetto inizia ad entrare in funzione e inizia ad avere dei benefici, che possono
essere molto vicini allo zero
La funzione è monotona non decrescente (aumenta di poco o nulla, ma non
decresce mai nel corso del tempo, sennò non conviene il progetto)
Il tasso di attualizzazione che rende nullo l'NPV è il suo tasso di rendimento annuo
(scopro quanto ha reso percentualmente il progetto all'anno)
Se k è minore dell'IRR allora vale la pena di intraprendere il progetto
(In generale la risposta è sempre dipende alle domande del prof)
Es.
NPV = (-1000€/(1+0,08)^0)+(300€(1+0,08)^1)+(280€/(1+0,08)^2)+(260/(1+0,08)^3)+
(440€/(1+0,08)^4) = 47,5€
Es.
Microsoft ha deciso di autoprodursi i chip, invece che comprarli da Nvidia
Integrazione verticale
I produttori di chip sono un settore molto concentrato (quasi un monopolio di Nvidia) =
il potere contrattuale dei fornitori è cresciuto e si rischia una riduzione dell'attrattività
del settore in cui opera Microsoft, quindi per proteggersi ha deciso di applicare questa
strategia
Strategic thinking
All'orale partirà da articoli di questo tipo per poi ricostruire la teoria
NPV=PV-I
PI=PV/I
Nella realtà si prendono due indicatori, il tempo di PayBack e uno degli altri a scelta,
per consentire un'analisi più completa
K fischer = costo del capitale che rende indifferente un progetto dall'altro (NPV
uguale)
Considero come si posiziona k rispetto a k fischer e valuto l'NPV dei due progetti,
mentre per l'IRR è sempre migliore uno dei due
Può capitare questo contrasto in:
Se ho informazioni sui progetti di investimento che potrò avere in futuro, costruisco dei
pacchetti di investimenti alternativi che esauriscano il vincolo di budget e scelgo
quale pacchetto attuare utilizzando indifferentemente l'NPV o il PI (in quanto avranno
tutti la medesima scala) -> Posso anche scegliere di non fare subito alcuni progetti e
farne in futuro altri che poi mi renderanno maggiormente
Se invece non ho informazioni sui progetti, non so nei prossimi anni che progetti mi
capiteranno in cui investire. Devo decidere oggi in quale investire
In caso di assenza di vincoli di budget, l’impresa può scegliere tra più progetti
utilizzando sempre il NPV (indicatore assoluto) in quanto mi assicura il ritorno
complessivamente superiore senza avere impatti sui progetti che è possibile
intraprendere nel futuro
Perché quello che conta per gli azionisti è l'utile
Per come è costruito l'IRR, gli FF si ipotizza siano reinvestiti ad un tasso che è l'IRR
stesso
Per l'NPV si ipotizza siano reinvestiti al tasso k
Per due progetti di investimento che creano valore per l’impresa, IRR > k
Tanto più un progetto genera cassa all'inizio, più è alto il suo IRR, perchè può
reinvestire subito i soldi
È necessario applicare il NPV (o l’IRR) dopo aver riportato però tutti i progetti di
investimento alla medesima vita utile, il che può comportare di:
Modalità operative attraverso cui applicare questi criteri e come usarli per i progetti di
investimento
Per quantificare e definire questi aspetti abbiamo dei principi di riferimento, da tenere
sempre in considerazione:
Si adotta una logica finanziaria = vuol dire che rilevano solo gli elementi
finanziari che entrano (ricavi in logica finanziaria)
Si ragiona secondo una logica incrementale = rispetto ad un caso base che
nella maggior parte dei casi è "non effettuo l'investimento" = si calcolano gli
impatti del progetto rispetto alla decisione di non investire = Flussi finanziari
differenziali rispetto alla decisione base
Poi ci sono due chiavi di lettura che cambiano a seconda del progetto:
Logica Finanziaria
Considero tutti i ricavi e i costi che sono effettivamente associati a una generazione o
un esborso di cassa (ricavi e costi cash)
Nella logica finanziaria non devo considerare gli ammortamenti, perché non
comportano alcun esborso di cassa (dobbiamo però considerarlo ai fini dell'impatto
fiscale)
Logica Incrementale
Per la logica incrementale l'azienda è consapevole del punto di partenza (come è
messa oggi) e per un progetto dobbiamo considerare gli impatti attesi sul caso base,
ovvero senza il nuovo investimento
Politica di finanziamento
Chiarire la politica di finanziamento dei progetti di investimento significa specificare
quale parte dell’investimento è finanziata:
Tutto questo influenza il costo del capitale k, che dipende dalla logica che adottiamo
nell'analisi:
Logica del capitale proprio, o dell'azionista, che indica quanto il progetto rende
per il sistema impresa+azionisti
Logica del capitale investito, che indica quanto conviene il progetto a tutti quelli
che investono nel progetto (sistema impresa+azionisti+finanziatori terzi)
Logica Fiscale
In base alla logica che scegliamo cambiano i flussi di cassa che dobbiamo considerare
Ragionare al netto delle imposte significa tenere conto dell’impatto del progetto di
investimento sui flussi finanziari in uscita legati al pagamento delle imposte
Calcolo dei Flussi di cassa netti
Come si procede:
Mettiamo a fuoco i diversi blocchi
Flussi finanziari netti = per semplicità, ipotizzando siano al netto delle imposte,
partiamo ignorando le imposte e poi aggiungiamo le imposte
I flussi finanziari lordi sono pari al Delta Ricavi rispetto al caso base - il Delta Costi
cash rispetto al caso base
Flussi finanziari netti = Flussi finanziari Lordi - imposte(non quelle pagate in
generale, ma in virtù dell'investimento)
Imposte = Variazione dell'utile lordo(dovuta all'investimento) x p(aliquota fiscale)
Il Delta Utile Lordo = Variazione dei ricavi meno delta costi
I costi qui sono costi cash + ammortamenti
Per valutare l'impatto fiscale di un progetto di investimento devo capire bene quale
sia l'imponibile dell'azienda sia nel caso base che nel caso dell'investimento
Ci sono una serie di casistiche riportate alla Slide 18, che possiamo ricondurre a due
macrocategorie:
Utile lordo del caso base ampiamente positivo (vuol dire che sotto questa
ipotesi indipendentemente dall'effetto sull'imponibile, l'utile lordo del caso investo
sarà comunque positivo) = Ci permette di utilizzare l'approccio semplificato =
Imposte come delta utile lordo per aliquota fiscale
Utile Lordo del caso base non è ampiamente positivo = il Delta Imposte
possiamo calcolarlo partendo dall'utile lordo del caso base e su quello calcoliamo
le imposte complessive del caso base. Poi calcoliamo il delta imponibile (delta
utile lordo) dovuto all'investimento. Calcoliamo l'utile lordo del caso investo come
somma di utile caso base e delta utile lordo. Calcoliamo le imposte del caso
investo dall'utile lordo del caso investo. Infine, il delta imposte lo calcoliamo come
differenza tra imposte caso investo e imposte caso base
Alla fine si ricava che
FFN = (Delta Ricavi - Delta Costi cash)x(1-p) + (Delta Ammortamenti) x p
I flussi finanziari netti sono correlati positivamente agli ammortamenti (Effetto scudo
fiscale dovuto all'ammortamento, come riduzione delle tasse)
Vm = Valore di Mercato
Vb = Valore di Bilancio
V(T) = Vm - (Vm - Vb) × p
In tutti gli altri casi (Utile Lordo base non ampiamente positivo) si può impostare il
valore terminale sempre come valore di mercato, ma recuperiamo l'effetto della
plusvalenza all'interno del calcolo del Delta Utile Lordo, dove aggiungiamo un Delta
Plusvalenze - Delta Minusvalenze
Logica dell'azionista
k = costo del capitale proprio = ρ
Occorre utilizzare il costo del capitale proprio al lordo o al netto delle imposte,
coerentemente con la logica fiscale adottata nell’analisi
il flusso finanziario in ingresso relativo alla contrazione del debito verso terzi
(nell’anno in cui il debito viene contratto)
il flusso finanziario in uscita relativo alla restituzione del debito verso terzi
(nell’anno in cui il debito viene restituito)
Questo va a modificare l’espressione di I(t): I(t) = ICF(t) + IOWC(t) – [ DEBITI
FINANZIARI (t) - DEBITI FINANZIARI (t-1) ]
ke = costo del capitale proprio richiesto dagli azionisti per mettere i propri soldi
all'interno dell'azienda
Nella logica del capitale investito non consideriamo i flussi verso la banca
Nella logica del capitale investito, useremo WACC (costo medio ponderato del
capitale), ovvero una media pesata del costo del capitale proprio e di quelli di terzi
Sarà una media tra costo dell'EBIT e costo del debito(tasso richiesto dalla banca)
Sono molto diverse dalle decisioni di investimento, dette strategiche, che riguardano:
Nel breve periodo di fatto il 99% dei costi influenzati da una decisione sono costi
variabili (nuovi materiali, nuovi dipendenti, energia in più, ...)
Quasi mai i costi fissi (ammortamenti, canone fisso energia, ...)
Arriviamo al margine di contribuzione totale
Ricavi = p x Q
Costi Variabili = Cvu x Q
FF = p x Q - Cvu x Q= (p - Cvu) x Q = m x Q = M
m è il margine unitario (€/u)
M è il margine di contribuzione totale (€)
Ci possono essere dei costi variabili che non sono evitabili (ad es manodopera, perchè
contratti a tempo indeterminato), quindi bisogna essere sicuri che siano evitabili per
questo calcolo
Produco A o B?
Calcolo il margine di contribuzione unitario di entrambi
Quello che ha il m più alto è quello da preferire (a parità di prodotti)
Se sto decidendo il mio mix produttivo (avendo a disposizione diversi prodotti ed una
capacità produttiva fissata) il mio criterio di scelta è saturare la mia capacità
produttiva a partire dal prodotto con m maggiore (se m è comunque > 0)
Questo criterio è applicabile ovviamente se esiste solo una risorsa scarsa e se tutti i
costi evitabili variano proporzionalmente alla quantità prodotta
Posso determinare il mix di produzione ottimale solo se tutti i costi evitabili sono
anche variabili, sennò devo impostare il problema in modo diverso
Se le alternative di mix sono caratterizzate da stesso output totale, è corretto utilizzare
il margine di contribuzione unitari
Se c'è una sola risorsa satura e i prodotti usano disomogenei la risorsa e i costi
evitabili sono proporzionali alla quantità prodotta, allora il mix produttivo da realizzare
deve essere calcolato con:
mi/T(i)
T(i) indica il tempo di lavorazione del prodotto i-esimo sulla risorsa critica
Posso confrontare il volume di BE con la capacità produttiva -> Il XBE è inferiore alla
capacità produttiva? Perché se non riesco a produrre almeno il BE non genero ricavi
superiori ai costi
se non c'è capacità produttiva sufficiente, entra in gioco una decisione di breve periodo
e devo scegliere cosa fare
Sia costi di periodo che costi di prodotto vanno contemplati per il calcolo del BE
Non è qualcosa che si calcola per prendere una decisione specifica, ma serve per
avere un orizzonte di breve periodo e poter prendere decisioni di conseguenza
Processo Strategico
Parte dal definire il proprio modo di inseguire l'obiettivo economico (Mission, Vision e
Obiettivi)
L'esito delle Analisi si definisce nella SWOT
Poi si definiscono una serie di azioni di medio e lungo periodo partendo dalla SWOT,
che cercano di sfruttare i punti di forza e mettere una pezza alle debolezze
indicatori contabili (per vedere come sono andate le cose del passato)
indicatori lagging (analizzano il passato dell'impresa) vs leading (per anticipare
come andranno le cose nel futuro)
indicatori endogeni (legati ai manager)
indicatori esogeni (il management non ha diretto controllo)
indicatori di tempo
indicatori di efficacia
indicatori di processo
indicatori della qualità delle risorse
indicatori della qualità del brand
Negli ultimi anni si sono succeduti molti metodi per modellizzare questi cruscotti
Principali tipi di cruscotto:
Tableau de Bord
Value Tree Approach
Balanced Scorecard (quello ormai più utilizzato)
Questi indicatori servono per i capi della società per avere una visualizzazione
immediata su come si stanno evolvendo le applicazioni della strategia
Tableau de Bord
Modello Tableau de Bord (modello un po' superato dalla Balanced Scorecard)
Si basa su un processo logico strutturato che porta ad identificare gli operatori KPI
da adottare
Procedimento:
Target di un KPI = valore che deve raggiungere nel tempo perché un KSF si realizzi
Frequenza con cui il valore dell'indicatore va misurato (alcuni annualmente,
mensilmente. alcuni più frequentemente altri meno)
Contributi da:
Progetti ben definiti, per i quali sono direttamente stimabili i NCF attesi
Progetti potenziali, resi possibili dal set di competenze e risorse possedute
dall'impresa, che verranno però implementati solo in un secondo momento, in
base all'evoluzione del contesto
Per ognuna bisogna identificare 3 o 4 indicatori, mettere dei target, ogni quanto si
misura e le iniziative per attuarli
Per monitorare tutte le performance servono questi 4 aspetti
Rappresenta un modo di guardare all'impresa che si focalizza sui KPI, ti aiuta a
scegliere le misure corrette per raggiungere quegli obiettivi
Idea di guardare a misure strategiche che vanno oltre e si affiancano a quelle
finanziarie per avere una strategia più bilanciata
Questa è stata integrata nei sistemi ERP (a licenza)
Indice di soddisfazione dei dipendenti (nella Balanced Scorecard che poi deriva il
bonus dell'AD, che ne è il responsabile)
In una versione moderna della Balanced Scorecard c'è una chiara interconnessione
tra gli obiettivi e come uno di questi aiuta a perseguire quelli successivi