CONTABILITA’ GENERALE
Bilancio
Conto Economico
Stato Patrimoniale
Rendiconto Finanziario
Tali documenti permettono di definire:
Patrimonio Netto aziendale che si determina al termine del periodo amministrativo
Risultato d’Esercizio ovvero la differenza tra Ricavi e Costi registrati;
Flusso di Cassa derivante dalla somma algebrica dei flussi finanziari in Entrata e flussi in
Uscita.
Strumenti e documenti tipici
Gli strumenti tipici, anche sotto forma di documenti formali, sono:
Piano dei conti (ingl. chart of accounts).
È la struttura con cui si articolano i conti. Si tratta del "dizionario di riferimento" di tutte le voci trattate in contabilità
generale. Le voci sono organizzate in alberi gerarchici di tre livelli o più. Le denominazioni più comuni di tali livelli sono
"mastro/conto/sottoconto" o "gruppo/conto/sottoconto". "Piano" sta per "modello", "struttura".
Primanota.
Documento base di prima trascrizione dei movimenti, oggi divenuto "quasi" virtuale, tuttavia indispensabile per identificare
e raggruppare le registrazioni elementari. Infatti il numero e la data di primanota, insieme alla voce di conto, sono le chiavi di
identificazione univoca di ogni singola registrazione elementare in dare o avere.
Giornale. (general ledger)
Prospetto che riepiloga le registrazioni in ordine cronologico. Per ogni registrazione elementare (una riga di prima nota)
comprende almeno: data, voce del piano dei conti, descrizione del movimento, importo in dare o avere. È un documento
obbligatorio, ma di scarsa importanza gestionale. Il documento cartaceo è costituito da una serie di fogli numerati e bollati.
Da qui il termine di uso comune di "giornale bollato".
Libri IVA.
Come il giornale, riportano in ordine cronologico tutte le registrazioni che si riferiscono ad un conto/sottoconto IVA. Sono
documenti obbligatori, corredati da un riepilogo a cadenza trimestrale che presenta la situazione creditoria o debitoria
dell'azienda.
Mastro (ingl. account).
Prospetto dei movimenti riguardanti uno specifico conto. È detto anche "scheda contabile". È organizzato con la stessa
struttura del piano dei conti. Per ogni voce riporta tutte le registrazioni relative, in due colonne distinte (dare e avere) con il
saldo finale al momento della sua elaborazione. Per classi particolari di conti (ad esempio clienti e fornitori) si usa anche il
termine "partitario"[6].
Mastrino.
Nel gergo aziendale della contabilità, è il mastro relativo ad un sottoconto. A volte è usato al posto di "mastro". In un piano a
tre livelli allora il mastrino è un elemento intermedio tra mastro e sottoconto (mastro/mastrino/sottoconto).
Bilancio.
Riassume il resoconto economico e patrimoniale dell'azienda. È organizzato in 5 sezioni: Stato Patrimoniale - Attivo, Stato
Patrimoniale - Passivo, Conti d'Ordine, Conto economico, Dati Integrativi.
Chi sono i Soggetti che fanno la Contabilità Generale
A livello
PRIVATO: le IMPRESE
IMPRENDITORE
IMPRENDITORE
• PERSONE FISICHE
–SNC – SAS – INDIVIDUALI
• PERSONE GIURIDICHE
–SRL - SPA - SAPA
IMPRESA
PERSONA RESPONSABILITA’
FISICA ILLIMITATA
GIURIDICA LIMITATA
PERSONE FISICHE
Società in Società in
Nome Accomandita Titolare
Collettivo Semplice
Soci
Accomandatari
ed Accomandanti
PERSONE GIURIDICHE
Gli amministratori devono depositare nel Registro delle Imprese una dichiarazione contenente le generalità
dell’unico socio, ed eventualmente quelle relative alla variazione dello stesso. Gli amministratori devono dare
altresì pubblicità alla eventuale costituzione o ricostituzione della pluralità dei soci entro trenta giorni dalla
variazione della compagine sociale.
Soggettività della Srl o Spa unipersonale
Conferimento alla costituzione della Srl unipersonale
All’atto della costituzione della società, il conferimento in danaro deve essere interamente versato e non è
ammesso il richiamo dilazionato della percentuale residua. Nel caso, poi, di una unicità sopravvenuta, l’unico
socio deve completare entro novanta giorni il versamento della rimanente percentuale di conferimento. La
giurisprudenza ha affermato che il versamento dell’intero capitale è richiesto, al pari del versamento del
venticinque per cento dei conferimenti in danaro nelle società pluripersonali, come condizione per la costituzione
della società e che la mancanza ha come conseguenza la nullità e non semplicemente l’illimitata responsabilità
personale del socio unico [4].
Contratti tra Srl unipersonale e il socio unico
I contratti tra la società e l’unico socio, nonché le operazioni a favore dell’unico socio, per essere opponibili ai
creditori devono essere trascritti nel libro delle decisioni degli amministratori, oppure risultare da atto scritto.
Responsabilità per i debiti della Srl unipersonale
Delle obbligazioni sociali risponde solo la società con il suo patrimonio ed i creditori sociali non possono avanzare
pretese sul patrimonio personale dell’unico socio.
In caso di insolvenza della società, c’è responsabilità illimitata da parte dell’unico socio solo se ricorrono i
seguenti presupposti
– mancato versamento dell’intero ammontare dei conferimenti in denaro all’atto della costituzione, ovvero in
caso di unicità sopravvenuta per la mancata effettuazione dei versamenti ancora dovuti dal socio (ormai unico)
entro il termine di 90 giorni;
– mancata attuazione della pubblicità relativa all’unicità del socio, sia esso persona fisica o giuridica, mediante
iscrizione nel registro delle imprese.
Se la società è insolvente, in presenza anche di una sola delle ipotesi indicate l’unico socio dovrà rispondere
illimitatamente per le obbligazioni sociali sorte nel periodo in cui l’intera partecipazione sociale risulta essergli
appartenuta. Viceversa, il rispetto delle prescrizioni in materia di conferimenti e di pubblicità consente all’unico
socio di godere del beneficio della responsabilità limitata.
La S.p.A. si costituisce con capitale minimo di 50.000 €
120.000 e a 50.000 €
Dalla lettura della relazione illustrativa al decreto si capisce che il legislatore con questo intervento
ha voluto attenuare il fenomeno per cui in fase di avviamento le imprese, proprio per
l'ammontare minimo di capitale richiesto dalla legge, preferiscono la s.r.l. alla S.p.A., la quale è
diventata ormai il modello di riferimento per accedere al mercato di capitale e di rischio.
Sempre nella relazione illustrativa si fa presente, inoltre, che in base alle direttive europea
(77/91/CE) e 2012/30/UE l'importo minimo per la costituzione è di 25 mila euro, e che le
legislazioni dei principali Stati membri dell’UE (Regno Unito, Germania e Francia) prevedono un
capitale minimo inferiore a quello stabilito in Italia.
Organo di controllo nella s.r.l. slegato dal capitale sociale
Per motivi sistematici e in un'ottica di semplificazione e di riduzione dei costi per le piccole e medie
imprese, con il decreto competitività (art. 20 comma 8 del D.l. 91/2014) è stata abrogata la norma
di legge (art. 2477 secondo comma del C.c.) che imponeva la nomina del revisore o dell’organo di
controllo nelle SRL con capitale sociale non inferiore a quello minimo stabilito per le SPA (ex
120.000 €).
Scompare così ogni correlazione tra capitale sociale di una S.r.l. e obbligo di attivazione delle
funzioni di controllo.
Questa modifica si riflette anche sull'obbligo di nomina dell'organo di controllo delle cooperative,
visto il richiamo all'art. 2477 del c.c. contenuto nell'art. 2543 del c.c.
Resta fermo che l'obbligo dell'organo di controllo per la s.r.l. resta solo se si tratta di:
una srl obbligata alla redazione del bilancio consolidato;
una srl che controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti;
una srl che per due esercizi consecutivi abbia superato due delle seguenti soglie dimensionali:
• CONTABILITA’ ORDINARIA
SERVIZI -
400.000
COMMERCIALI
PRODUZIONE 700.000
CONTABILITA’ ORDINARIA o GENERALE
• CONTABILITA’ ORDINARIA
Commercio all’ingrosso e al
2
dettaglio
45 - (da 46.2 a 46.9) - (da 47.1 a 47.7) - 47.9 40%
Commercio ambulante di
3 prodotti alimentari e bevande 47.81 40%
Attività Professionali,
Scientifiche, Tecniche, (64 - 65 - 66) - (69 - 70 -71 - 72 - 73 - 74 - 75) -(85) - (86 -
8 Sanitarie, di Istruzione, Servizi 78%
87 - 88)
Finanziari ed Assicurativi
• Settore:
• Industrie alimentari e delle bevande
• Limite di reddito: € 65.000,
• coefficiente di redditività: 40%
• Imponibile calcolato
al 40% (comma 64): € 26.000,00
• Imponibile al netto dei contributi
(comma 64): (es: € 3.500 Inps annuo) € 22.500,00
• Imposta sostitutiva al 15%
• su € 22.500,00 = € 3.375,00
(comma 64):
• NOTA: l'imposta sostitutiva incide del 5,19% sui ricavi lordi ( € 65.000,00 )
e del 5,49% sui ricavi al netto dei contributi previdenziali ( € 61.500,00 ).
Esempio Calcolo
Regime Forfettario
• Settori di attività e Codici ATECO corrispondenti
• Per agevolare l'individuazione del settore di attività riportiamo di seguito l'elenco dei relativi
codici ATECO 2007:
• Determinazione dell'imponibile
• Riportiamo di seguito i valori soglia dei ricavi e dei compensi lordi annuali che consentono di avvalersi del nuovo
regime forfettario, con i relativi coefficienti di redditività per determinare l'imponibile in base agli ultimi
aggiornamenti della legge di bilancio 2019:
• Soggetti Esclusi
• Il comma 57 stabilisce quali sono i contribuenti che, a prescindere dai requisiti di carattere economico,
sono esclusi dal nuovo regime forfettario:
STATO PATRIMONIALE
CONTO ECONOMICO
METODO PARTITA DOPPIA
IN OGNI SEZIONE VANNO RILEVATI I CONTI DELLO
STATO PATRIMONIALE
E DEL
CONTO ECONOMICO
METODO PARTITA DOPPIA
STATO PATRIMONIALE
DARE AVERE
+ ATTIVITA’ + PASSIVITA’
+ CREDITI + DEBITI
- PASSIVITA’ - ATTIVITA’
- DEBITI - CREDITI
ENTRATE USCITE
METODO PARTITA DOPPIA
CONTO ECONOMICO
DARE AVERE
COSTI RICAVI
CREDITI RICAVI
COSTI DEBITI
ESEMPIO METODO PD
DARE AVERE
ENTRATE CREDITI
DEBITI USCITE
RIEPILOGO
ATTIVITA’ PASSIVITA’
DARE AVERE
CAPITALE FISSO • PATRIMONIO NETTO
•IMMOBILIZZAZIONI (costi di capitale)
(costi di reddito) 1. CAPITALE SOCIALE
1.IMMATERIALI 2. RISERVE
2.MATERIALI 3. UTILE / PERDITA
ESERCIZIO
3.FINANZIARI
Sono Costi pluriennali
LO
STATO PATIMONIALE
DIVISO in
ATTIVITA’ PASSIVITA’
DARE AVERE
DEBITI A MEDIO LUNGO TERMINE
•FINANZIAMENTI CON TERZI
1.FONDI AMMORTAMENTI
ED ACCANTONAMENTI
2. MUTUI
3. PRESTITI VARI
4.FONDO INDENNITA’
LIQUIDAZIONE - TFR
LO
STATO PATIMONIALE
DIVISO in
ATTIVITA’ PASSIVITA’
DARE AVERE
CAPITALE CIRCOLANTE DEBITI A BREVE TERMINE
1. RIMANENZE MAGAZZINO 1. FORNITORI
2. CREDITI 2. BANCHE
DISPONIBILITA’ LIQUIDE 3. DEBITI VARI
1.CASSA
CONTO ECONOMICO
DIVISO in
DARE AVERE
COSTI RICAVI
• FORMATO DA
DARE AVERE
ENTRATE USCITE
DESCRIZIONE DELL’OPERAZIONE
APPORTO DEL CAPITALE SOCIALE
DARE AVERE
4/1/09 CREDITI V/SOCI 10.000,00 CAPITALE SOCIALE 10.000,00
ESEMPI DI RILEVAZIONI CONTABILI
DESCRIZIONE DELL’OPERAZIONE
VERSAMENTO DA PARTE DEI SOCI DEL CAPITALE SOCIALE
DARE AVERE
4/1/09 BANCA 10.000,00 CREDITI V/SOCI 10.000,00
PIANO dei CONTI
STATO PATRIMONIALE
1 ATTIVITA’ 2 PASSIVITA’
1.1 IMMOBILIZZAZIONE 2.1 CAPITALE NETTO
1.1.1 IMMATERIALI 2.1.1 CAPITALE SOCIALE
1.1.1.1 FORMAZIONE 2.1.2 RISERVE LEGALI
PUBBLICITA’ RISERVE STRAORD
SOFTWARE UTILE/PERDITA ESERC PRECED
RICERCA INNOVAZIONE UTILE / PERDITA ESERC IN CORSO
1.1.2 IMM MATERIALI 2.2 FINANZ TERZI
1.1.2.1 FABBRICATO - TERRENI TFR
1.1.2.2 MACCHINARI FINANZ BANCARIO
MUTUO
STATO PATRIMONIALE
1.2MAGAZZINO 2.3 DEBITI
MATERIE PRIME 2.3.1 FORNITORI TIZIO SPA
SEMILAVORAT CAIO SRL
PRODOTTI FINITI BIANCHI SNC
MERCI 2.3.2 BANCHE
1-3 CREDITI 2.3.2.1 UNICREDITO
1.3.1 CLIENTE ROSSI SPA 2.3.2.2 SAN PAOLO
BIANCHI SNC DI 2.3.3 INPS
VERDI MASSIMO INAIL
ANTICIPO DIPEND IRPEF DIP
CREDITI DIVERSI RIT ACC
IVA CREDITO IVA DEBITO
CASSA RETRIB NETTE
CONTO ECONOMICO
DARE AVERE
COSTI RICAVI
ACQUISTI VENDITE
COSTI INDUSTRIALI TECNICI
SALARI E STIPENDI
CONTRIBUTI C/DITTA
AMMORTAMENTI
COSTI AUTOMEZZI
ASSICURAZIONI
SPESE GENERALI
SPESE COMMERCIALI
ONERI FINANZIARI
AMMORTAMENTI
IMPOST E TASSE
CONTO ECONOMICO
DARE AVERE
COSTI RICAVI
UTILE PRIMA DELLE IMPOSTE VENDITE
IMPOSTE SUL UTILE
PROFITTO PERDITE
ESEMPI RILEVAZIONI CONTABILI
DATA CODICE DESCRIZIONE CONTO DARE AVERE
ESEMPI RILEVAZIONI CONTABILI
DATA CODICE DESCRIZIONE CONTO DARE AVERE
ESEMPI RILEVAZIONI CONTABILI
DATA CODICE DESCRIZIONE CONTO DARE AVERE
T-CHART o MASTRINO
D A D A
D A
T-CHART o MASTRINO
D A D A
D A
T-CHART o MASTRINO
D CLIENTI A D RICAVI A
1.800,50
1.500,42
D IVA A DEBITO A
300,08
T-CHART o MASTRINO
D BANCA A D FORNITORI A
1.500,42
1.500,42
T-CHART o MASTRINO
852,62
1.023,14
IVA CREDITO
170,52
IVA
A versa
IVA 22,00 Agenzia delle Entrate
versa
IVA 22,00
B versa
IVA 44,00
NON FUORI
ESENTE
IMPONIBILE CAMPO IVA
IVA TERRITORIALITA’
• ITALIA
TERRITORIALITA’ IVA
• COMUNITA’ EUROPEA
LIBRI IVA
VENDITE CORRISPETTIVI
ACQUSITI
LIBRO IVA VENDITE
N Data RS Data N Totale 22% 10% 4% Non Esente IVA Este
Reg Reg CLIENTE Fatt Fatt Fatt Imp Iva Imp Iva Imp Iva Imp CEE ro
LIBRO IVA ACQUISTI
N Data RS Data N N Totale 22% 10% 4% Non Esente IVA Este
Reg Reg Fornitore Fatt Fatt Prot Fatt Imp Iva Imp Iva Imp Iva Imp CEE ro
LIBRO CORRISPETTIVI
N DATA REG DESCRIZIONE TOTALE 22% 10% 4%
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
IVA negli scambi intracomunitari
La Legge n 427/1993 ha recepito in Italia le direttive comunitarie che hanno dettato le
regole fondamentali ai fini della armonizzazione IVA in ambito comunitario.
Il D.L. n. 331 del 30/8/93, approvato dalla Legge n 427/1993, ha recepito in Italia le direttive
comunitarie che hanno dettato le regole fondamentali ai fini della armonizzazione IVA in
ambito comunitario. Pertanto sono state previste nuove adempimenti che il soggetto passivo
iva deve seguire nell'effettuazione delle cessioni e degli acquisti intracomunitari. In
particolare queste operazioni, non costituendo più esportazioni ed importazioni, restano ora
soggette soltanto ad altre forme di controllo basate principalmente sullo scambio di
informazioni tra i vari paesi comunitari, informazioni che vengono acquisite grazie all'obbligo,
imposto agli operatori intracomunitari, di presentare appositi elenchi (cosiddetti elenchi
Intrastat) relativi alle cessioni ed agli acquisti posti in essere in ambito comunitario.
Sono considerati scambi intracomunitari gli acquisti e le cessioni di beni che intercorrono tra
soggetti passivi Iva appartenenti e diversi Stati membri dell’Unione Europea che vengono resi
“non imponibili” nel Paese del cedente, per essere assoggettati ad iva nel paese nel paese di
destinazione dei beni da parte del cessionario.
Conseguentemente gli acquisti che avvengono a titolo gratuito, ovvero che sono caratterizzati dal
fatto che il cedente o il cessionario sono privati consumatori, ovvero dal fatto che il bene non viene
trasferito fisicamente da un paese membro ad un altro non sono considerati acquisti
intracomunitari.
Qualora il trasporto venga effettuato con mezzi dell’acquirente o comunque a suo carico, il
momento di effettuazione coincide con l’arrivo dei beni al luogo di destinazione. Peraltro si può
contrattualmente stabilire che gli effetti si producano posteriormente alla consegna; quindi il
trasferimento avviene secondo le disposizioni contrattuali e comunque entro un anno dalla
consegna.
Conseguentemente le cessioni che avvengono a titolo gratuito, ovvero che sono caratterizzati
dal fatto che il cedente o il cessionario sono privati consumatori, ovvero dal fatto che il bene
non viene trasferito fisicamente da un paese membro ad un altro non sono considerati
acquisti intracomunitari.
Di fatto gli scambi intracomunitari sono configurabili come "operazioni non imponibili"; gli
stessi, quindi, vanno conteggiati al fine di acquisire lo status di "esportatore abituale", e
concorrono alla formazione del plafond utilizzabile per acquistare "in sospensione
d'imposta" secondo quanto previsto dal comma 3 dell'art.8 del D.P.R.633.
Le modalità operativa che deve seguire il soggetto passivo iva italiano per registrare le
operazioni intracomunitarie sono le seguenti.
I) Acquisto intracomunitario
L’acquirente italiano dovrà:
a) utilizzare l'originale fattura passiva emessa dal fornitore comunitario
b) indicare il numero identificativo del cedente
c) attribuire al documento una numero progressivo
d) convertire in euro l’importo espresso in altra valuta secondo il cambio vigente alla data fattura
e) integrare la fattura ricevuta indicando l'aliquota iva applicabile e l'imposta relativa (o del titolo di esenzione ovvero
non imponibilità)
f) annotare "separatamente" la fattura - integrata secondo le modalità ora descritte – sul registro delle fatture emesse
entro il mese di ricevimento ovvero anche successivamente ma comunque entro 15 giorni da quando il soggetto ne
viene in possesso
g) annotare "separatamente" la fattura - integrata secondo le modalità prima descritte - sul registro degli acquisti entro
lo stesso il medesimo termine sopra indicato per l’annotazione nel registro delle fatture emesse
h) tenere conto delle cennate annotazioni sui registri acquisto e vendite ai fini delle liquidazioni periodiche dell’iva
Inoltre si rileva che qualora il cessionario o committente intracomunitario non riceva la fattura entro il
mese successivo a quello di effettuazione dell'operazione, deve lui stesso emettere tale documento, entro
il mese seguente, evidenziando il numero identificativo del fornitore o prestatore. Se riceve la fattura con
un corrispettivo inferiore a quello reale, deve emettere una fattura integrativa entro il mese successivo alla
registrazione della fattura originaria.
IVA negli scambi intracomunitari
Il cedente italiano deve semplicemente emettere la fattura “non imponibile” ai sensi del’articolo 41 DL 331/1993.
Le prestazioni di servizi intracomunitarie – atteso che rientrano, come detto, nella normativa “intracomunitaria”
prevista per la cessione di beni - sono sottratte alla disciplina della territorialità di cui all’articolo 7 del DPR n.
633/1972.
Sono considerate prestazioni di servizi intracomunitarie “non imponibili” se le stesse sono rese nei confronti di un
committente soggetto passivo di imposta in altro Stato membro. Per tali prestazioni sussiste l’obbligo di
fatturazione, annotazione e dichiarazione, ed, inoltre, danno diritto alla detrazione ad al rimborso dell’iva assolta
sugli acquisti da parte del prestatore del servizio.
IVA negli scambi intracomunitari
Si considerano prestazioni di servizio intracomunitarie relative a beni mobili quelle derivanti da contratti
d’opera, di appalto, in generale di servizi. Tali servizi per essere qualificati come intracomunitari devono
soddisfare le seguenti condizioni:
a) identificazione ai fini iva del committente in uno Stato membro diverso da quello in cui avviene la
prestazione
b) trasferimento dei beni mobili, al termine della prestazione, in un altro Stato membro
Si considera trasporto intracomunitario di beni quando lo stesso ha come luogo di partenza e di arrivo due
Stato membri.
- presentazione mensile del modello, entro il 20 del mese successivo, se l’ammontare delle
cessioni è superiore a € 250.000;
- presentazione trimestrale del modello, entro il mese successivo a ciascun trimestre, se
superiore a € 40.000 ed inferiore ad € 250.000 (se si supera la soglia di € 40.000 si
transita a seconda dell’importo nel “trimestrale” o “mensile” dal periodo successivo al
trimestre nel quale la soglia è stata superata);
- presentazione annuale del modello, entro il 31 gennaio dell’anno successivo, nel caso di
importi inferiori ad € 40.000 ((se si supera la soglia di € 250.000 si transita nel “mensile”
dal primo mese successivo al trimestre nel quale la soglia è stata superata).
NORMATIVA IN VIGORE FINO AL 31.12.2009
10.4 b - Acquisti, modello INTRA 2
- presentazione mensile del modello, entro il 20 del mese successivo, se l’ammontare degli
acquisti è superiore ad € 180.000;
- presentazione annuale del modello, entro il 31 gennaio dell’anno successivo, nel caso di importi
non superiori ad € 180.000. (se si supera la soglia di 180.000 si transita nel “mensile” a partire
dal primo mese nel quale il limite è stato superato, presentando anche un elenco riepilogativo
dei mesi precedenti).
Si segnala che i soggetti che presentano gli elenchi telematicamente (sistema EDI) il termine
di presentazione è prorogato di cinque giorni.
I modello INTRASTAT contengono anche la richiesta di informazioni di tipo statistico che l’Istat
utilizza ai fini statistici. La compilazione della parte statistica è obbligatoria, ai sensi del DM 20
ottobre 2000, che presentano gli elenchi mensilmente e che hanno realizzato nell’anno
precedente un volume di scambi superiori rispettivamente:+
- cessioni: € 4.300.000
- acquisti: € 2.5000.000.
MODIFICHE NORMATIVE INTRODOTTE A DECORRERE DAL 01.01.2010
1. FATTURE
CLIENTI
FORNITORI
2. BOLLE DOGANALI
3. BOLLE DI ACCOMPAGNAMENTO (DDT)
4. RICEVUTE FISCALI
5. SCONTRINI FISCALI
DOCUMENTI CONTABILI
1. TITOLI DI CREDITO (AZIONE ESECUTIVA)
CAMBIALI (TRATTE – PAGHERO’)
ASSEGNI (BANCARIO – CIRCOLARE)
2. QUIETANZE DI PAGAMENTO
RIBA (RICEVUTE BANCARIE)
RID
MAV
BONIFICO
3. CARTE DI CREDITO
4. CONTANTI
FACSIMILE CAMBIALE TRATTA
LIBRI CONTABILI
• Libri contabili:
articolo 2215 c.c.
• Libro giornale
• Libro degli inventari
• Libro sezionale del libro giornale
• Libro sezionale del libro degli inventari
LIBRI FISCALI
• Registri contabili - Legge fiscale e tributaria:
elenco non esaustivo
articolo 14 D.P.R. 633/72 - articolo 14 D.P.R. 600/73
altre leggi che prevedono ulteriori registri per operazioni
specifiche
Registri IVA
1. ACQUISTI
2. VENDITE
3. CORRISPETTIVI
LIBRI FISCALI
• Conti di mastro
• Conti di magazzino
• Conti individuali o schede compensi a terzi
• Corrispondenza e copie fatture
• Giornale di fondo e libretto di dotazione del misuratore fiscale
• Prospetto per contribuenti minimi e minori
• Registro IVA multiaziendale
• Registro IVA vendite CEE
• Registro IVA acquisti CEE
• Registro unico IVA
• Registro dei beni ammortizzabili
• Registro prima nota cassa
• Registro riepilogativo (c.m. n. 27 del 21/11/72)
• Registro unico IRPEF
LIBRI FISCALI
• Registro di carico bolle accompagnamento e/o ricevute fiscali (carico stampati fiscali)
• Registro di carico registratori fiscali
• Registri di carico e scarico dei corrispettivi e degli acquisti dei beni usati
• Registro di carico e scarico per centro elaborazione dati
• Registro multiaziendale per centro elaborazione dati
• Registro dei corrispettivi per mancato/irregolare funzionamento registratore di cassa
• Registro dei corrispettivi/acquisti agenzie di viaggio
• Registro dei campioni gratuiti (omaggi)
• Registro fatture in sospeso
• Registro sezionale per acquisti intra-comunitari
• Registro acquisti intra-comunitari di enti non commerciali e agricoltori esonerati
• Registro trasferimenti intra-comunitari diversi da cessioni e acquisti
• Registro protocollo dichiarazioni esportatori (emesse o ricevute)
• Registro merci in conto deposito
• Registro merci in conto lavorazione
• Registro merci in visione
• Registro merci in prova
• Registro rimanenze merci
LIBRI FISCALI
• Registro merci inviate
• Registro merci ricevute
• Registro merci in comodato
• Registro delle dichiarazioni d'intento
• Registro delle somme ricevute in deposito
• Registro editori
• Registro elaborazioni meccanografiche
• Registro delle movimentazioni finanziarie
• Registro onorari e spese (tenuto da professionisti)
• Registro incassi e pagamenti
• Registro cronologico (tenuto dai professionisti)
• Registro delle esportazioni in conto deposito
• Registro delle movimentazioni finanziarie
• Registro delle società controllanti e controllate
• Registro delle variazioni
• Registro degli acquisti da raccoglitori
• Registro degli imballaggi non restituiti
• Registro dei movimenti dei beni nei depositi IVA
• Registro dei codici
• Registro relativo ai prodotti soggetti a contrassegno
• Scritture ausiliarie di magazzino
LIBRI SOCIALI
• Libri sociali obbligatori per Società per azioni, Società a responsabilità limitata e Cooperative:
articolo 2421 c.c. in vigore dal 01/01/04
• Libro dei soci
• Libro delle obbligazioni
• Libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee
• Libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio di amministrazione o del consiglio di
gestione
• Libro delle adunanze e delle deliberazioni del collegio sindacale ovvero del consiglio di sorveglianza
o del comitato per il controllo della gestione
• Libro delle adunanze e delle deliberazioni del comitato esecutivo
• Libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee degli obbligazionisti (se previsto)
• Libro degli strumenti finanziari emessi (articolo 2447 sexies c.c.)
• Ulteriori Libri sociali obbligatori per le Società a responsabilità limitata
articolo 2478 c.c
• Libro dei soci
• Libro delle decisioni dei soci
• Libro delle decisioni degli amministratori
• Libro delle decisioni del collegio sindacale o del revisore nominati ai sensi (articolo 2477 c.c.)
TENUTA DEI LIBRI
CAMBIALI RIBA
MUTUI RAV
CAMBIALE
TRATTA – PAGHERO’
ASSEGNO
BANCARI - CIRCOLARI
CAMBIALE TRATTA
• TRAENTE
• TRATTARIO
• BENEFICIARIO
CAMBIALE CIRCOLARE
• TRATTARIO
• BENEFICIARIO
• ATTIVI
• PASSIVI
Ratei e risconti
01.01.200X+1
dare a avere + -
Polizza assicurativa (CE) Risconti attivi (SP) 2 500 2 500
Vediamo ora un esempio di risconto passivo: abbiamo affittato un capannone ad
un'altra impresa, in cambio di un affitto pagato anticipatamente del valore di
12 000 per 12 mesi. Questa transazione è avvenuta il 1 luglio 200X. Registriamo il
pagamento:
01.07.200X
dare a avere + -
Banca c/c (SP) Fitti attivi (CE) 12 000 12 000
Ora, solo parte di tale introito è di competenza dell'esercizio in chiusura, pertanto
dobbiamo registrare un risconto passivo, ovvero stornare i componenti positivi di
reddito della parte eccedente. Lo facciamo nel seguente modo:
Risconti attivi e passivi
31.12.200X
dare a avere +-
Fitti attivi (CE) Risconti passivi (SP) 6 000 6 000
Alla riapertura dell'esercizio, provvederemo a rettificare il
conto acceso ai risconti passivi nel seguente modo:
01.01.200X+1
dare a avere +-
Bilancio di apertura Risconti passivi (SP) 6 000 6 000
01.01.200X+1
dare a avere + -
Risconti passivi (SP) Fitti attivi (CE) 6 000 6 000
ratei attivi e passivi.
• Ratei attivi e passivi
• Accade talvolta che taluni valori vengano a manifestarsi
progressivamente nel tempo (come le cedole, gli interessi,
etc.), ma che avranno riscontro nei nostri libri contabili solo
in futuro. Poiché tali manifestazioni sono comunque di
competenza dell'esercizio in chiusura, appare ovvio che
dobbiamo imputare tali costi e tali ricavi all'esercizio che
stiamo chiudendo. Pertanto risulta, dunque, necessario
provvedere ad integrare il nostro bilancio con tali valori.
Vediamo come con degli esempi:
• Nel caso dei ratei passivi, abbiamo ad esempio dei
componenti negativi di reddito che si manifesteranno nel
prossimo esercizio, ma che sono di competenza già
dell'esercizio presente.
ratei passivi.
• Consideriamo ad esempio il caso di un capannone che abbiamo
preso in affitto per un anno al costo di 6 000, da versare in tre rate
ogni quattro mesi. Poniamo il caso in cui tale accadimento si abbia il
1 ottobre 200X. Al termine dell'esercizio non avremo ancora pagato
nulla, tuttavia abbiamo già usufruito del capannone per tre mesi.
Dovremo iscrivere un rateo passivo, nel seguente modo:
31.12.200X
dare a avere +-
Affitti passivi (CE) Ratei passivi (SP) 1 500 1 500
Chiudiamo, quindi, il conto "Ratei passivi" nello stato patrimoniale:
31.12.200X
dare a avere +-
• Ratei passivi (SP) Stato patrimoniale di chiusura 1 500 1 500
ratei attivi e passivi.
• L'anno successivo riapriamo i conti:
01.01.200X+1
dare a avere + -
Stato patrimoniale di apertura Ratei passivi (SP) 1 500 1 500
Il primo febbraio provvediamo a pagare la prima rata:
01.02.200X+1
dare a avere +-
Diversi Banca c/c 2 000
Affitti passivi (CE) 500
Ratei passivi (SP) 1 500
E quindi si prosegue normalmente con il pagamento.
ratei attivi
• Consideriamo ora i ratei attivi.
• Acquistiamo 100 zero coupon bond, dal valore
nominale di 100 l'uno, al costo di 94 l'uno, per un
costo complessivo di 9 400.
• Al termine dell'operazione, poniamo dopo sei
mesi, il ricavo complessivo sarà di 600.
• L'acquisto avviene il 1 novembre e per questo,
alla chiusura dell'esercizio, saranno già maturati
interessi che non hanno ancora avuto
manifestazione numeraria, ma che devono essere
iscritti attraverso un rateo attivo. Pertanto
scriviamo:
ratei attivi
31.12.200X
dare a avere +-
Ratei attivi (SP) Interessi attivi su titoli (CE) 200 200
E quindi effettuiamo la chiusura:
31.12.200X
dare a avere + -
Stato patrimoniale di chiusura Ratei attivi (SP) 200 200
ratei attivi
Quindi riapriamo i conti:
01.01.200X+1
dare a avere +-
Ratei attivi (SP) Stato patrimoniale di apertura 200 200
Quindi addebitiamo tale somma al conto interessi attivi:
01.01.200X+1
dare a avere +-
Interessi attivi su titoli (CE) Ratei attivi (SP) 200 200
ratei attivi
• Il primo maggio avviene il pagamento degli interessi, per cui:
01.05.200X+1
dare a avere + -
Banca c/c (SP) Interessi attivi su titoli (CE) 600 600
• La disciplina fiscale legata alla svalutazione dei crediti è contenuta nell’articolo n. 106 del Tuir (DPR
n. 917/86). In particolare, l’articolo in commento afferma che le svalutazioni dei crediti risultanti in
bilancio sono deducibili ai fini Ires sulla base di un criterio forfettario: deducibilità massima pari
allo
0,5% del valore nominale o di acquisizione dei crediti iscritti in bilancio, fino a quando
l’ammontare complessivo di svalutazioni e accantonamenti non ha raggiunto
il 5% del valore nominale dei crediti iscritti in bilancio.
• Nel momento in cui gli accantonamenti effettuati al fondo svalutazione crediti superano il limite
del 5% dei crediti iscritti in bilancio, l’eccedenza è fiscalmente indeducibile e origina una variazione
in aumento nel modello Unico. Sulla base di questa normativa è possibile considerare il fondo
svalutazione crediti in due distinte parti:
• fondo svalutazione crediti fiscalmente dedotto – riguarda la parte di accantonamenti che rientrano
nei limiti dell’articolo 106 del Tuir;
• fondo svalutazione crediti fiscalmente non dedotto – riguarda la differenza tra accantonamenti
civilistici e accantonamenti deducibili ai sensi dell’articolo 106 del Tuir.
• Questo significa che il fondo svalutazione crediti non dedotto, in caso di utilizzo a copertura di
future perdite su crediti, genera una variazione in diminuzione in dichiarazione dei redditi, al fine di
evitare di perdere definitivamente la quota di accantonamento non dedotto al momento dello
stanziamento, ai sensi dell’articolo 106 del Tuir.
ALIQUOTE 2013
IRE (ex IRPEF)
IRES (ex IRPEG)
4,5% 3,9%
• le società e gli enti di ogni tipo con o senza personalità giuridica, non
residenti nel territorio dello Stato.
Soggetti obbligati alla tenuta della contabilità ordinaria (2)
1) Giornale
CIVILISTICI 2) (Mastro)
3) Libro inventari
VE- VE+
Variazioni economiche negative Variazioni economiche positive
VF+ VF-
Il libro giornale: modalità di tenuta
La normativa prevede per il libro giornale la
numerazione progressiva delle pagine e
l’assolvimento dell’imposta di bollo di 11,00 per ogni
100 pag. o frazione. Deve inoltre essere indicato
l’anno a cui fa riferimento la contabilità e che, in
ognuno dei fogli mobili che compongono il registro,
deve essere riportata l’intestazione del soggetto che li
utilizza. Le operazioni di integrazione, rettifica ed
assestamento devono essere riportate con la
numerazione dell’anno successivo al periodo
d’imposta a cui si riferiscono.
Il libro giornale: termini di registrazione,
stampa e conservazione
Norme fiscali: 60 giorni dall’accadimento gestionale per
effettuare la registrazione. Nella tenuta della
contabilità meccanizzata, i registri non ancora
stampati , sono ritenuti aggiornati se le operazioni di
gestione sono state contabilizzate rispettando i
termini sopra riportati, se si tratta di operazioni
dell’anno d’imposta e se siano stampabili in
presenza e su richiesta dell’organo di controllo. Il
libro giornale deve essere stampato entro il termine
di scadenza della dichiarazione dell’anno in cui si
riferisce.
Il libro mastro
Fornitori Alfa
Schema dell’attività d’impresa
VE- VE+
•Costi produzione caratteristica •Dotazione iniziale capitale
•Costi per finanziamenti attinti •Ricavi produzione caratteristica
•Costi per investimenti accessori •Ricavi da investimenti accessori
•Rettifiche di ricavi •Rettifiche di costi
•Rimborsi di capitale proprio e •Aumenti di capitale proprio
distribuzione di utili
•Entrate di denaro in cassa •Diminuzione denaro in cassa
•Versamenti sui c/c bancari •Prelevamenti dai c/c bancari
•Nuovi crediti di regolamento •Nuovi debiti di regolamento
•Nuovi crediti di finanziamento •Nuovi debiti di finanziamento
•Diminuz. di debiti di regolamento •Diminuz. crediti regolamento
•Diminuz. debiti di finanziamento •Diminuz. crediti finanziamento
VF+ VF-
Esempio
Acquisto materie A per € 800,00
Liquidazione dell’acquisto di materie
- Rilevazione a libro giornale
Materie c/acquisti 800
- Rilevazione a mastro
- Rilevazione a mastro
Civilistici (mastro)
LIBRO degli
INVENTARI
Registro magazzino
Registro cespiti ammortizzabili