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Principi di economia e organizzazione aziendale

 Che cosa è l’economia?

L’economia è quella scienza che studia il modo in cui gli individui e le aggregazioni
sociali impiegano le risorse scarse per produrre e scambiare beni e servizi

 Suddivisione:

Macroeconomia: si occupa delle questioni economiche nel loro complesso


Microeconomia: si basa sull’agente rappresentativo

Aspetti di analisi contrastanti:

Nelle ondate in cui l’economia va bene prevale la microeconomia, al contrario nelle


ondate in cui l’economia va male prevale la macroeconomia

Economia Industriale: analisi settori di un sistema produttivo


Economia Aziendale: studia l’impresa e il modo di governo, i diversi soggetti e i loro
ruoli, i processi decisionali e organizzativi

 Forme sistema economico:

o Sistema capitalista (economia di mercato)  libertà di mercato


o Sistema collettivista (economia pianificata)  direzione da parte dello stato
o Sistema misto (economia mista)  mix

Ma da chi è composto un sistema economico?

v Individui
v Impresa I compiti vengono ripartiti così:
v Stato
Gli individui acquistano beni e
servizi dalle imprese, questi
possono permetterselo perché
ricevono una remunerazione
dovuta al lavoro che essi
compiono per un’impresa. Il tutto
è gestito e controllato dallo stato

Le imprese aggregano risorse diverse per quantità e tipologia. Possono avere


specializzazione orizzontale o verticale. La prima riguarda il settore di
specializzazione, mentre la seconda il ciclo produttivo.

 Alcune definizioni:
 Impresa: Istituto economico e sociale che realizza attività di produzione di
beni/servizi
 Società: Nome dell’aggregazione che svolge attività economica di impresa
 Azienda: E’ il complesso di beni a disposizione dell’impresa per lo svolgimento
dell’attività economica
 Ditta: Nome commerciale impresa

 Classificazione:

Imprenditore, soci, azionisti -> esprimono il governo dell’impresa

Amministratori -> gestione dell’impresa

Stakeholders -> persone che interagiscono con l’impresa, fornitori di interesse

L’obiettivo di un’impresa è fare profitto in quanto è la remunerazione di chi organizza; esistono


diverse tipologie di profitto:

 Ricavi – costi
 Profitto normale ed extraprofitto
 Roe = profitto/capitale proprio

Attualmente però, l’obiettivo di un’impresa non è solo quello di fare profitto, bensì di generare
valore. Infatti non basta guardare profitti e ricavi generati nel bene, ma bisogna valutare una
decisione che consideri tutti i possibili guadagni/costi.
Le grandi imprese possono fare si che esista una misura pubblica del loro valore se accettano
di essere quotate in borsa. Quindi il valore di un’impresa diventa la somma del valore di ogni
azione.

statuto dell'imprenditore commerciale si indica una speciale disciplina del diritto


commerciale che si ricollega ad ogni soggetto che possieda la qualifica di imprenditore
commerciale. Questo si articola in tre punti:
 Obbligo di tenuta delle scritture contabili.
 Soggezione alle procedure concorsuali.
 Obbligo di registrazione nel registro delle imprese tenuto dalla Camera di Commercio.
 Soggezione alla disciplina speciale della rappresentanza commerciale;
 Capacità per l'esercizio dell'impresa (inabilitazione, incapacità).
Il codice civile prevede diverse classi che l’impresa può assumere:
è Società di persone:
comprende tutte quelle aziende in cui esiste almeno un socio illimitatamente
responsabile dell’operato dell’impresa.
è Società di capitali:
comprende tutte quelle aziende in cui esiste almeno un socio limitatamente
responsabile dell’operato dell’impresa.
 Tipologie di società di persone:
o S.s. (società semplici):
o S.n.c. (società in nome collettivo):
o S.a.s. (società in accomandita semplice):
 Tipologie di società di capitali:

o S.r.l. (società a responsabilità limitata)


o S.p.A. (società per azioni)
o S.a.p.A. (società in accomandita per azioni)
Società di persone:
Ciascun socio opera a nome della società ed è responsabile illimitatamente dei debiti che essa
contrae. Nel momento in cui si costituisce una società collettiva si stabiliscono le quote della
società appartenenti ai soci. In base alla quantità di capitale immesso dal socio corrisponde
una certa quota di proprietà. Inoltre per la costituzione delle quote non è necessario immettere
obbligatoriamente un capitale, bensì basta anche il ruolo di un certo socio per assicurargli una
certa quota. Il vantaggio della società di persone è il basso costo di costituzione, mentre
invece gli svantaggi riguardano la limitazione sulle attività economiche che possono essere
svolte e la responsabilità illimitata.
Società a responsabilità limitata:
Società a responsabilità limitata del capitale sottoscritto. I soci forniscono una èarte del
capitale che viene estrapolata dalla loro ricchezza e diventa un’entità giuridica
Organi amministrativi:
–  Assemblea dei soci
–  Consiglio di amministrazione/amministratore unico
– Collegio sindacale
Azione: titolo finanziario rappresentativo di una quota della proprietà di una società per azioni
Società per azioni:
E’ una forma giuridica che si presta ad attività economiche di diverse dimensioni.
Garantisce la responsabilità limitata ai soci
Le quote di capitale sociale sono più facilmente cedibili e negoziabili.
Organi principali:
 Assemblea degli Azionisti (potere deliberativo)
 Consiglio di Amministrazione (potere esecutivo):
 Collegio dei Sindaci (potere di controllo)

CONTABILITA’ ESTERNA

Bilancio: Documentazione annuale standardizzata volta a permettere agli stakeholder di


venire a conoscenza della situazione economia, finanziaria e patrimoniale dell’impresa
in un determinato periodo (detto esercizio).
Essendo una società un soggetto giuridico può essere proprietaria di altre società -> in
questo caso le imprese sono obbligate a redigere un bilancio che fa riferimento alle
famiglie di imprese -> bilancio consolidato.
Principi di contabilità generali per la stesura del bilancio:
Chiarezza/Comprensibilità: Il bilancio deve essere comprensibile e veritiero, perciò deve
essere integrato da documenti accessori che rendono la lettura più semplice (nota
integrativa).
Veridicità/Correttezza: deve essere il più oggettivo possibile anche se ciò non è del tutto
realizzabile in quanto ci sono elementi non immediatamente trasformabili in misura
univoca
Criteri per la stesura del bilancio:
1) Prudenza: In ogni situazione di incertezza bisogna effettuare la scelta che
minimizzi l’utile della società. Si intende che, nel caso in cui un ricavo
possa non manifestarsi, questo non deve comparire a bilancio. Al
contrario, nel caso in cui un costo possa manifestarsi, questo deve
comparire a bilancio
2) Continuità nella gestione: Presupposto base nella stesura di un bilancio è
che l’azienda continuerà ad operare nel tempo e avrà una gestione
ordinaria
3) Competenza: bisogna rappresentare in modo separato il risultato della
gestione di quest’anno cosicché il lettore capisca la situazione di breve
termine e abbia una visione completa di quali sono i beni che
appartengono alla gestione dell’impresa
4) Coerenza/costanza: e tecniche che trasformano i dati grezzi in
interpretazioni devono essere ben spiegate nelle note integrative e
mantenute nel tempo, salvo casi particolari. Deve esserci continuità̀ nei
criteri di redazione dei bilanci.
Elementi costitutivi del bilancio:
1. Stato patrimoniale = riepilogo di tutto ciò che è presente nell’azienda alla data del
bilancio: insieme di beni dell’ impresa. E’ il risultato del flusso finanziario e del flusso
economico nel tempo (versione statica al momento della stesura), esprime
grandezze di stock. Si suddivide in attività e passività, intese anche come impieghi e
fonti finanziarie.
2. Conto economico =fa riferimento ad un periodo detto esercizio (finisce il 31/12) ed
esprime una versione dinamica dell’impresa tramite grandezze di flusso, suddivise in
costi e ricavi. Approfondisce come è formato l’utile/reddito di esercizio (principale
elemento di raccordo tra Stato patrimoniale e Conto economico)
3. Nota integrativa = serie di tabelle che aiutano nella lettura degli elementi
precedenti, contiene le regole impiegate dall’impresa per redigere lp Stato
patrimoniale e Conto economico.
4. Rendiconto Finanziario = spiega come si è formato il risultato finanziario,
presentando i flussi di cassa che hanno interessato l’impresa nell’esercizio.
5. Prospetto delle variazioni delle voci di patrimonio netto = Specifica agli investitori
come si è formato il patrimonio netto

Stato patrimoniale
Impieghi/attività = elenco di tutti i beni che fanno parte dell’impresa, ad esempio il
denaro e il valore complessivo di tutti i beni

Fonti = risorse che hanno permesso l’acquisizione dei beni apportate dai soci o prestati
da coloro che quindi avranno diritto sui beni

Attività = passività + patrimonio netto

Attività̀ = passività̀ + patrimonio netto


Come si forma il PATRIMONIO NETTO (PN) di una società?
Ricavi - costi = reddito (UTILE se > 0, PERDITA altrimenti). Se il reddito viene distribuito ai
soci allora si ha il DIVIDENDO (diminuisce il PN). Autofinanziamento di una società: il reddito
non viene diviso tra i soci, si ha quindi un fondo di capitale maggiore; se invece viene
distribuito si ha una liquidazione dei dividendi (si può anche scegliere una soluzione
intermedia) -> la decisione spetta all’assemblea dei soci

SP è costituito da Attivo e Passivo (costituito da mezzi propri MP e mezzi di terzi MT)


Schema dell’attivo
Attivo: elenca tutti i beni a disposizione di una impresa; il Codice Civile art. 2424 impone di
suddividere l’attivo in 4 voci:
A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
B) Immobilizzazioni
I) Immateriali
II) Materiali
III) Finanziarie
• C) Attivo circolante
I)Rimanenze
II) Crediti commerciali
III) Attività finanziarie non costituenti immobilizzazioni
IV) Disponibilità liquide
• D) Ratei e risconti attivi

Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti


Come detto in precedenza, non è necessario che il capitale venga dato immediatamente da
tutti i soci, questo può essere anche promesso e apportato in futuro. Naturalmente questo
prevede il totale accordo tra i soci. I crediti verso i soci per versamenti ancora dovuti vengono
riportati nella voce A dello stato patrimoniale così da essere la prima cosa che viene letta dai
terzi. Finché rimangono queste voci sul bilancio i soci restano illimitatamente responsabili.

Questo credito viene estinto nel momento in cui l’intero capitale viene versato
Immobilizzazioni
-Immobilizzazioni finanziarie: beni a lungo termine costituiti da titoli, partecipazioni e crediti.
-Voci immateriali: Beni/servizi che sono destinati a dare un’utilità a lungo termine per
un’impresa. Essi sono però beni non tangibili come ad esempio: brevetti, marchi, licenze,
spese per campagne di pubblicità, ricerca e sviluppo etc.
-Voci materiali: sono beni tangibili e durevoli nel tempo. Questi beni possono fare parte
dall’attivo di un’impresa per la sua attività di produzione (immobili, terreni, macchinari, veicoli
etc.)
Brevetto: diritto di poter usare una invenzione che ha valore commerciale (durata tra i 17 e i
20 anni)

Attivo circolante
-Rimanenze: tutto ciò che l’impresa ha acquistato per la sua produzione ma che il 31/12 non
ha ancora utilizzato. Questo fa si che si possa correggere la quantità dei costi che abbiamo
inserito nel reddito dell’impresa mediante il conto economico. Le si toglie dal reddito e le si
mette nel patrimonio alla voce attivo circolante. Inoltre non solo le materie prime fanno parte
del magazzino, possono esserci anche semilavorati e prodotti finiti ancora non venduti. Questo
implica che durante l’anno ho sostenuto dei costi che non si sono ancora tramutati in ricavi.
Devo correggere i costi scrivendoli nello stato patrimoniale.
-Crediti commerciali: l’impresa si aspetta di ricevere denaro da qualcuno che la deve pagare.
Crediti commerciali nascono quando si fattura una vendita e si da all’acquirente un margine di
tempo per pagare
-attività finanziarie: Contratti che contengono il diritto di pagamento
-Disponibilità̀ liquide: denaro che possiamo usare subito
Ratei e risconti attivi
Sorta di voce residuale che serve tecnicamente a soddisfare il principio di competenza in
presenza di alcuni costi e ricavi particolari.
I ratei attivi si verificano quando c’è un costo che matura tra due esercizi ed è anticipato, i
ratei attivi si misurano quando c’è un ricavo che matura a cavallo di due esercizi ed è pagato in
maniera posticipata.
Schema del passivo:
 A) Patrimonio netto
 –  I) Capitale sociale
 –  II, III, IV, V, VI, VII, VIII, X) Riserve
 –  IX) Utili (perdite)
 B) Fondi per rischi e oneri
 C) Trattamento di fine rapporto (TFR)
 D) Debiti
 –  1,2) Obbligazioni
 –  3) Debiti verso soci per finanziamenti
 –  4) Debiti verso banche
 –  5,6) Debiti verso altri finanziatori e acconti
 –  7,8) Debiti verso fornitori e titoli di credito
 –  9,10,11) Altri debiti (controllate/collegate/controllanti)
 –  12) Debiti tributari
 –  13) Debiti verso istituti di previdenza
 –  14) Altri debiti
 E) Ratei e risconti passivi

La voce A costituisce i mezzi propri (MP), mentre tutte le altre i mezzi di terzi (MT).
Patrimonio netto
-) Capitale sociale: questo è l’apporto iniziale di capitale da parte dei soci
-) Utile: differenza tra i ricavi generati e i costi sostenuti durante l’ultimo esercizio
-) Riserve (2-9)
Fondo per rischi e oneri
Un’ impresa che vuole rispettare il principio della prudenza deve mettere a bilancio i rischi. Per
fare ciò è necessario iscrivere a bilancio una sorta di debito nei confronti del futuro. Questo fa
si che il rischio influirà sul calcolo del reddito e cambia la composizione dei miei diritti. Se il
debito non ci fosse ci sarebbero più diritti del patrimonio netto rispetto ai diritti dei terzi.
Se il rischio di dovesse manifestare cancello il rischio e lo sostituisco con l’uscita di cassa -> il
rischio non impatta sul capitale poiché uso la voce che anni prima avevo introdotto per
bloccare alcune delle mie risorse.
Se invece il rischio non si presenta (o si presenta in maniera più ‘blanda’) cancello la voce dal
patrimonio e il mio reddito sarà incrementato, inoltre dal lato patrimoniale libero delle risorse
che pensavo di avere perso.
Trattamento di fine rapporto TFR
Per tutti i dipendenti le imprese sono obbligate a calcolare una parte di remunerazione che non
liquidano al dipendente fino a quando non termina il rapporto lavorativo
1) Per i dipendenti pubblici il TFR va all’INPS.
2) Nelle grandi imprese i dipendenti possono decidere di attribuire il TFR ad un fondo
gestito da operatori specializzati (che lo investono per farlo fruttare)
3) Le piccole/medie imprese possono contrattare per inserire il TFR a bilancio

Debiti
Il legislatore obbliga anche a individuare quale parte è a breve termine (pagata entro l’anno) e
quale invece è a lungo termine.
Voci:
1,2) Alla voce 1 e 2 appaiono le obbligazioni: tipo di contratto per raccogliere denaro
attraverso il mercato finanziario (simili ai titoli di Stato) -> le società di capitale che sono
quotate in borsa hanno la possibilità di emettere le obbligazioni, che sono esse stesse quotate
sui mercati (prestare denaro all’impresa in cambio di una remunerazione periodica e del ritorno
del capitale a scadenza).
Quando si dice che una impresa ha emesso un BOND significa che ha dato la possibilità al
pubblico degli investitori di comprare un po’ del loro debito -> ha emesso delle obbligazioni,
che appaiono alle prime due voci dello SP
3) La terza voce riguarda i debiti verso i soci per i finanziamenti: un socio può prestare del
denaro a un’impresa di cui lui è proprietario
4) Debiti verso le banche (mutuo)
5,6) debiti verso altri finanziatori e acconti 7,8) Debiti verso i fornitori
9,10,11) Altri debiti (controllate, collegate, controllanti) -> fanno parte di un gruppo di
imprese
12) Debiti verso lo stato (tributari)
13) Debiti verso istituti di previdenza, che vengono accesi quando dobbiamo fare dei
versamenti ma non lo abbiamo ancora fatto (ex: le imprese devono versare l’iva ogni 15 del
mese successivo -> se il bilancio si chiude il 31 dicembre, saranno accesi alcuni debiti per
imposte che devo pagare il 15 del mese successivo). Allo stesso modo vengono pagati i debiti
verso l’INPS
14) Altri debiti
Comprendono sia i debiti di carattere fisico quali i debiti verso fornitori (passività spontanee)
che i debiti di carattere finanziario quali debiti verso banche e obbligazioni (passività
finanziarie).
Ratei e riscontri passivi
Risconto passivo: ricavo pagato in anticipo -> esempio: canone di affitto pagato in anticipo ->
correggo il ricavo mediante un ricavo tenuto in sospeso (il ricavo di quest’anno lo metto a
bilancio e diventerà un ricavo l’anno prossimo). Sta nel passivo perché è come se fosse un
debito nei confronti dell’anno prossimo.
Ratei: il pagamento avviene al termine dell’operazione -> scrivo a bilancio che ho un debito nei
confronti dell’anno prossimo.

IL CONTO ECONOMICO:
lo stato patrimoniale elenca ciò che l'azienda dispone, mentre il conto economico elenca ciò
che un'azienda genera con quello che dispone
Il conto economico è costituito da costi e ricavi che interessano un'azienda in un arco di tempo.
Essendo redatto secondo il principio della competenza riporta tutti e i soli costi e ricavi di
quell'esercizio.
Dal conto economico si ricava il valore dell'utile come differenza tra ricavi e costi:
Costi – Ricavi = Utile
• La legge impone uno schema di classificazione ed aggregazione
delle voci.
Tale schema rispecchia una suddivisione dell’impresa per gestioni
GESTIONE CARATTERISTICA: riguarda il business vero e proprio di un'impresa in quanto i costi
e i ricavi sono legati direttamente all’attività dell'impresa.
GESTIONE NON CARATTERISTICA: riguarda costi e ricavi non direttamente legati all’attività di
impresa
La gestione caratteristica e la gestione non caratteristica sono raggruppate nella parte alta del
conto economico detta GESTIONE ORDINARIA
GESTIONE FINANZIARIA: riguarda tutte le attività di natura finanziaria slegate dall’attività di
produzione. Riguarda costi e ricavi che dipendono dalla struttura data al passivo dell'impresa.
Riguarda la gestione del ciclo del denaro e produce risultati economici
GESTIONE FISCALE: comprende gli obblighi di natura fiscale

A) VALORE DELLA PRODUZIONE


Ci sono i valori di ciò che ho prodotto il ricavo c'è quando vendo e non quando
producono e basta.
1. Ricavi delle vendite
2. Variazione delle rimanenze di prodotti finiti e semilavorati
3. Variazione lavori in corso di ordinazione
4. Incremento di immobilizzi per lavori interni
5. Altri ricavi
B) COSTI DI PRODUZIONE
6. Acquisto di materie prime: fattura di tutto ciò che viene acquistato per la produzione
7. servizi: la parte di trasformazione delle materie prime richiede una serie di sevizi
come energia, outsourcing, assicurazioni
8. Godimento di beni di terzi: ad esempio affitti, pagamento di leasing etc.
9. Costi per personale: salari e stipendi,TFR
10. Ammortamenti e svalutazioni: Ammortamento-> Beni con un prezzo elevato ve
godo inserito nello stato patrimoniale e anno per anno una parte del costo viene inserito
nel conto economico (quindi grava sul mio bilancio una parte del suo valore)
Svalutazione: riguarda i beni su cui grava l’ammortamento
ESEMPIO : Macchinario x 5 anni, dopo due anni è fuori mercato si svaluta quando un
mezzo pluriennale perde il suo valore prima del tempo di ammortamento.
11. Variazione delle rimanenze
12.Accantonamenti: Costi fittizi per rispettare il principio della prudenza anche se questi
costi non sono ancora tali
13. Altri accantonamenti
14. Oneri diversi di gestione.
Costituiscono tutti i costi di produzione uniti ai costi di supporto della produzione. Le
voci sono suddivise in base alla diversa natura dei costi.
Ø(A)–(B)+ Costi non-cash (10) = MOL (Margine Operativo Lordo o
EBITDA): EBIT dal quale vengono escluse le componenti di costo
non finanziarie (dette ‘non cash’) cioè solo scritte sulla carta
(ammortamenti e rischi, che non trovano una corrispondenza in una
manifestazione finanziaria)
Ø(A)–(B) = MON (Margine Operativo Netto o Risultato Operativo o EBIT
Earning Before Interest and Taxation): dice quale è stato il risultato
quando escludiamo componenti finanziarie e di tassazione (fiscale) ->
tutti i costi e ricavi di tipo caratteristico e non
Ø(A)–(B)+ Costi non-cash (10) = MOL (Margine Operativo Lordo o
EBITDA): EBIT dal quale vengono escluse le componenti di costo
non finanziarie (dette ‘non cash’) cioè solo scritte sulla carta
(ammortamenti e rischi, che non trovano una corrispondenza in una
manifestazione finanziaria)
C) Proventi e oneri finanziari: riguardano le conseguenze economiche delle operazioni
finanziarie
15. Proventi da partecipaziomi: l’impresa possiede quote da altre società, vengono
inseriti i risultati dei dividendi ottenuti dalla partecipazione nella vita di queste altre
società
16. altri proventi finanziari: ad esempio interessi da prestiti che avevo fatto. Un altro
caso è il risultato positivo della compravendita di partecipazione
17. Interessi ed altri oneri finanziari : ospita tutti i vari costi finanziarI
D) Rettifiche di valore di attività finanziarie: le attività finanziarie possono essere
rappresentate da titoli quotati in borsa (hanno valore mutevole nel tempo e hanno valutazione
pubblica) -> questo ci permette di verificare se questi titoli hanno lo stesso valore che avevano
all’inizio

-> se il valore cresce si ha un delta positivo (rivalutazioni) altrimenti è negativo (svalutazioni)

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