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CAPITOLO X
LE SOCIETA’
LA NOZIONE DI SOCIETA’
Il sistema legislativo
Le società sono organizzazioni di persone e di mezzi create dall’autonomia privata per l’esercizio in comune
di un’attività produttiva.
E il codice civile prevede che la società sia la struttura organizzativa tipica per esercitare l’attività
imprenditoriale in forma associata- la c.d impresa collettiva.
Il legislatore nazionale prevede otto tipologie di società fra i quali le parti possono liberamente scegliere:
1. la società semplice, ss
2. la società in nome collettivo, snc
3. la società in accomandita semplice, sas
4. la società per azioni, spa
5. la società in accomandita per azioni, saa
6. la società a responsabilità limitata, srl
7. le società cooperative
8. le mutue assicuratrici.
Queste otto tipologie di società hanno tutte delle caratteristiche diverse tra di loro ma presentano anche
degli elementi comuni che ci permettono di classificarle in:
Società di persone della quale fanno parte la società semplice, la società in nome collettivo ela
società in accomandita semplice
Società di capitali della quale fanno parte la società per azioni, la società in accomandita per azioni
e la società a responsabilità limitata
A queste tipologie di società in ambito nazionale, negli ultimi tempi se ne sono aggiunte altre due nel diritto
comunitario:
- la società europea nel 2001
- la società cooperativa europea nel 2003
Ora, fino al 1993 la nozione di società corrispondeva anche a quella di contratto di società perché il cc 1942
consentiva la costituzione delle società solo tra più persone e con atto contrattuale mentre oggi è stata data
la eccezionale possibilità ad una sola persona di costituire una srl o una spa con atto unilaterale e le due
definizioni non coincidono più.
Quindi oggi le società possono essere costituite:
1. per atto unilaterale
2. con atto contrattuale
Il contratto di società
L’art 2247 cc definisce il contratto di società come l’atto con cui “due o più persone conferiscono beni o
servizi per l’esercizio in comune dell’attività economica allo scopo di dividerne gli utili”, l’atto con il quale si
costituisce una società.
Le società sono quindi enti associativi a base contrattuale che si caratterizzano per la contemporanea
presenza di tre elementi espressamente sanciti dall’art 2247 cc:
a) i conferimenti dei soci;
b) l’esercizio in comune di un’attività economica (scopo mezzo);
c) lo scopo di divisione degli utili (scopo fine).
Il sussistere di questi 3 elementi contemporaneamente ci consente di definire quell’ente associativo come
società e non come comunione associazione o consorzio ecc…
I conferimenti
Un primo elemento presente nelle società sono i conferimenti vale a dire i contributi per la formazione del
patrimonio iniziale della società che i soci si obbligano a dare.
Col conferimento ciascun socio destina stabilmente parte della propria ricchezza personale all’attività
comune e si espone al rischio d’impresa- il rischio cioè che la società non consegua utili e che quindi il socio
non ne riceva nessuna remunerazione e il rischio che la società subisca delle perdite e persa in tutto o in
parte il valore del conferimento.
Ma da socio a socio possono essere diversi sia l’oggetto, sia l’ammontare dei conferimenti; l’art 2247 ci dice
genericamente che i conferimenti consistono in beni o servizi (due o più persone conferiscono beni o servizi)
quindi i soci possono obbligarsi a conferire denaro, beni mobili o immobili, prestazioni lavorative manuali o
intellettuali ecc…
In alcune tipologie di società, però, questo principio generale trova delle limitazioni, per esempio nelle
società cooperative e in alcune società di capitali non è possibile conferire prestazioni d’opera o di servizi,
questo per dire che la disciplina generale va poi integrata con quella specifica di ogni tipo di società.
I conferimenti vanno a costituire anche il capitale sociale o meglio il capitale sociale nominale che altro non
è che il valore in denaro di quei beni conferiti dai soci con l’atto costitutivo della società.
Es: se il capitale sociale è 100 significa che i soci all’atto costitutivo della società hanno conferito (capitale
versato)o si sono obbligati a conferire (capitale sottoscritto) denaro, beni mobili o immobili, prestazioni
lavorative ecc che hanno un valore monetario di 100 alla stipulazione del contratto.
A differenza del patrimonio sociale, il capitale sociale rimane immutato nel corso della vita della società e
può essere modificato (aumentato per esempio con nuovi conferimento o ridotto per esempio per perdite
subite) solo con una modifica dell’atto costitutivo; ecco perché è definito come valore storico.
Quindi al momento della costituzione della società capitale sociale e patrimonio sociale sono uguali ma con
il passare del tempo il patrimonio sociale muta e non saranno più uguali.
Il capitale sociale assolve a due funzioni:
una funzione vincolistica vale a dire che il capitale sociale indica il valore al di sotto del quale il
patrimonio della società non puo’ scendere cioè si vuole garantire che la società abbia sempre un
patrimonio in attivo affinché i creditori possano soddisfarsi.
Per questo il capitale sociale nel bilancio è scritto nelle passività, perché è quella parte di
patrimonio non distribuibile ai soci.
Se il patrimonio è 400 attivo (quindi utili guadagni ecc..) e 100 passivo (quindi perdite ecc), ed il
capitale sociale è 150, per calcolare gli utili distribuibili ai soci dobbiamo sottrarre dall’attivo sia il
passivo sia il capitale sociale: 400- 100- 150= 150
una funzione organizzativa nel senso che il capitale sociale è spesso come punto di riferimento per
accertare periodicamente se le società hanno conseguito utili o subito perdite.
Perché se le attività superano le passività sommate al capitale sociale, la società ha conseguito utili
da distribuire ai soci.
Es: Se le attività ammontano a 600, le passività a 300 e il capitale sociale a 100, si sommano
passività e capitale sociale 300+100= 400, e poiché le attività sono maggiori (600) la società avrà
conseguito 200 di utili da distribuire ai soci (600- 400= 200)
Se invece le attività sono minori rispetto a questa somma si è avuta una perdita;
Es: se le attività ammontano a 600, le perdite a 600 e il capitale sociale a 100, si sommano passività
e capitale sociale 600+ 100= 700, le attività sono minori e la società ha avuto una perdita di 100
(600-700= - 100).
Nelle societ di capitali la funzione organizzativa del capitale sociale è più accentuata perché esso
funge da base per la misurazione di alcune fondamentale situazioni soggettive (amministrative o
patrimoniali) dei soci come il diritto di voto o diritto agli utili ecc…
Per le importanti funzioni a cui assolve il legislatore ha dettato una disciplina volta a tutelarlo all’inizio e per
tutta a vita della società.
Le società non possono essere costituite infatti al solo scopo di consentire ai soci il godimento dei beni
conferiti- la società di mero godimento a quello scopo il cc dedica un altro istituto: la comunione mentre
nella società è necessaria la presenza di un’attività economica (ps la comunione è l’istituto che consente a
più persone di essere contitolari di un diritto reale di godimento su un bene. Essa si po’ costituire per
volontà delle parti, forzosamente per volere della legge o incidentalmente per case fortuite come una
comunione ereditaria).
Se però la società svolge un’attività economica nulla toglie che i soci possano godere dei beni conferiti, non
c’è incompatibilità; l’importante è che il godimento dei beni conferiti non sia il solo scopo.
Infatti, proprio a tal proposito, sono illecite le società immobiliari di comodo cioè società che hanno come
patrimonio sociale solo gli immobili conferiti dai soci e la cui attività è semplicemente concedere in
locazione tali immobili ai soci stessi o a terzi- è illecita perché non c’è un’attività economico-produttiva.
Mentre non è illecita, non è una società di mero godimento, quella società immobiliare che utilizza
l’immobile conferito dai sci per a gestione di un albergo perché essa sta svolgendo un’attività economica
finalizzata a produrre dei servizi alberghieri.
E’ possibile però che dal regime di comunione si passi a quello di società; esempio classico è quello dei figli
che ereditano l’azienda di famiglia e- quindi c’è una comunione ereditaria – decidono di proseguirla in
comune costituendo una società. Infatti affinché si passi dalla comunione alla società è necessario che le
parti decidano di servizi del bene oggetto della comunione per svolgere una comune attività d’impresa.
La società di professionisti non va, però, confusa con altre due figure simili: la società di mezzi e a società di
servii imprenditoriali che non hanno ad oggetto sociale l’esclusivo esercizio di una professione intellettuale
e perciò sono state sempre consentite nel nostro ordinamento.
La società di mezzi è costituita da professionisti per l’acquisto e la gestione in comune di beni strumentali
all’esercizio individuale delle rispettive professioni
Per es è il caso di due medici che, per dividersi le spese di studio, costituiscono una società per la gestione
di ogni aspetto non strettamente professionale della loro attività: acquisto apparecchiature sanitarie,
assunzione del personale, tenuta della contabilità ecc. mentre lo svolgimento dell’attività strettamente
professionale è svolto dai singoli medici. Quindi si tratta di un’impresa commerciale tra professionisti che
nulla ha a che vedere con le società di professionisti.
La società di servizi imprenditoriali è invece una società che offre sul mercato un servizio complesso, per la
cui realizzazione sono necessarie anche prestazioni professionali dei soci o dei terzi. Prestazioni queste
ultime che hanno però carattere strumentale e servente rispetto al servizio unitario offerto dalla società.
Un esempio è la società di ingegneria la cui attività non si esaurisce nella semplice progettazione di opere di
ingegneria, ma comprende anche ulteriori prestazioni quali la realizzazione e la vendita di impianti e
attrezzature industriali. Quindi svolge un’attività che non è quella propria dell’ingegnere ma è una più
complessa attività imprenditoriale.
TIPI DI SOCIETA’
Nozione e classificazione
Come abbiamo detto esistono 8 tipologie di società che sostanzialmente consistono in 8 diverse soluzioni
legislative alle questioni che solleva l’esercizio dell’attività di impresa in forma societaria.
Tuttavia, queste 8 tipologie di società possono essere classificate in categorie omogenee sulla base di alcuni
criteri:
1. innanzitutto sulla base dello scopo-fine abbiamo:
i) società mutualistiche che hanno appunto uno scopo mutualistico nelle quali rientrano la
società cooperativa e la mutua assicurazione
ii) società lucrative che hanno scopo di lucro e nelle quali rientrano tutte le altre 6 tipologie di
società (ss, spa, snc, sas,saa,srl)
2. sulla base della natura dell’attività esercitabile nella società distinguiamo tra:
società per l’esercizio di attività non commerciale nella quale rientra solo la società semplice
società per l’esercizio di attività sa commerciale e non commerciale e nella quale rientrano
tutte le altre società lucrative
3. in base al possesso della personalità giuridica o meno si distingue:
1. società dotate di personalità giuridica che sono essenzialmente le società di capitali (spa,
saa e srl) e le società cooperative
2. società prive di personalità giuridica costituite dalle società di persone (ss,sas, snc) ma che
godono di autonomia patrimoniale
Questo significa che le società di capitali e le società cooperative, in quanto persone giuridiche,
sono considerate soggetti di diritto formalmente distinti dai soci titolari di diritti propri,
obbligazioni proprie e di un patrimonio autonomo rispetto a quello dei soci (quindi hanno piena
e perfetta autonomia patrimoniale).
Ne deriva che sul patrimonio della società non possono soddisfarsi i creditori personali dei soci
perché è un patrimonio appartenente ad un altro soggetto- la società, ne i creditori sociali
possono soddisfarsi sul patrimonio dei singoli soci perché delle obbligazioni sociali ne risponde
solo la società con il proprio patrimonio.
Questo consente ai creditori sociali di essere tutelati perché il patrimonio autonomo della
società è aggredibile solo da questi ultimi e non anche dai creditori personali dei soci; e
consente anche ai soci di operare una distinzione tra il proprio patrimonio e quello della società
così da non rispondere personalmente per obbligazioni contratte nell’esercizio di un’attività
d’impresa comune.
Le stesse esigenze di tutela sono avvertite nelle società di persone ma queste ultime non
godono di personalità giuridica perciò non sono considerati autonomi soggetti di diritto, per cui
come ha risolto il legislatore? Ha semplicemente dato a queste società autonomia patrimoniale
cosicché anche il patrimonio delle società di persone è considerato autonomo rispetto a quello
dei soci che ne fanno parte e dunque:
i creditori personali dei soci non possono aggredire il patrimonio della società per soddisfarsi o
meglio i loro diritti li possono far valere solo sugli utili destinati al socio debitore e preservare la
quota di liquidazione spettante a quest’ultimo.
I creditori della società non possono aggredire direttamente il patrimoni personale dei soci
illimitatamente responsabili.
I creditori sociali devono infatti tentare di soddisfarsi sul patrimonio della società e solo quando
questo non fosse possibile potrebbero aggredire il patrimonio dei soci la cui responsabilità è
sussidiaria rispetto a quella della società.
C’è da dire che negli ultimi tempi si è avanzato l’orientamento secondo il quale le società di
persona non solo avrebbero un’autonomia patrimoniale ma anche una soggettività giuridica nel
senso che anch’esse sarebbero considerate come autonomi soggetti di diritto rispetto ai soci.
Chi sostiene questo fa riferimento in articolare a due norme del cc: l’art 2266 cc che sancisce
“la società acquista diritti e assume obbligazioni per mezzo dei soci che ne hanno la
rappresentanza e sta in giudizio nella persona dei medesimi” è quindi la società che diventa
titolare dei diritti e delle obbligazioni al ari di un qualsiasi altro soggetto di diritto, e l’art 2659 cc
il quale stabilisce che “la trascrizione degli acquisti immobiliari è effettuata, anche per le società
di persone, al nome della società” .
4. questo ci porta quindi alla distinzione tra società di persone e società di capitali:
Le società di capitali ( spa, saa, srl) sono innanzitutto dotate dei personalità giuridica e sono
detto “ di capitali” perché nella società è dato molto rilievo al capitale conferito dal socio quindi
il singolo socio non ha potere di amministrazione o di controllo in quanto tale ma ha solo diritto
di voto nell’assemblea, un diritto di voto proporzionale al capitare conferito.
Poiché la persona del socio non è rilevante, esso può vendere tranquillamente la sua
partecipazione senza necessità di avere il consenso degli altri soci: quello che è importante è il
conferimento.
Le società di capitali hanno un’organizzazione di tipo corporativo basata cioè sulla necessaria
presenza di una pluralità di organi ( assemblea, organo di gestione e organo di controllo) che la
legge investe di specifici poteri e funzioni.
Inoltre il funzionamento degli organi sciali è dominato dal principio maggioritario e, come
abbiamo detto, il voto di ogni socio è determinato in proporzione al capitale conferito.
Le società di persone (ss, sas, snc), invece, non hanno personalità giuridica e danno rilevanza al
socio in quanto tale che è investito del potere di amministrazione e rappresentanza della
società indipendentemente dall’ammontare del capitale conferito.
Inoltre tra i vari soci si crea un rapporto strettamente fiduciario che impedisce la vendita della
partecipazione senza consenso di tutti gli altri soci.
Nelle società di persone non è prevista un’organizzazione articolata in più organi perché ad
ogni socio è riconosciuto il potere di amministrare la società e solo per la modificazione
dell’atto costitutivo è necessario il consenso di tutti i soci.
5. Infine il regime di responsabilità per le obbligazioni della società consente di distinguere tra:
A. società nelle quali per le obbligazioni sociali rispondono sia il patrimonio sociale sia i singoli
soci personalmente e illimitatamente;
B. società nelle quali coesistono istituzionalmente soci a responsabilità illimitata
(accomandatari) e soci a responsabilità limitata (accomandanti);
C. società nelle quali per le obbligazioni sociali di regola risponde solo la società con il proprio
patrimonio.