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L’AZIENDA

Un’azienda, in economia aziendale, è un’organizzazione di BENI e PERSONE finalizzata alla


soddisfazione di bisogni umani attraverso la produzione, la distribuzione o il consumo di beni
economici e servizi verso clienti.
L’imprenditore è colui che esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine
della produzione o dello scambio di beni o di servizi.
Gli elementi essenziali dell’azienda sono:
Persone: forniscono le proprie energie lavorative per svolgere l’attività (es. proprietario, soci,
dipendenti, ecc.)
Beni economici: utilizzati nella produzione o nel consumo (es. il locale, le attrezzature, le
postazioni di lavoro, ecc.)
Struttura organizzativa: dura nel tempo; coordina uomini e mezzi (es. l’imprenditore attribuisce ai
soggetti compiti precisi e responsabilità.)
Operazioni: compiute per il fine aziendale (es. per acquisto prodotti, vendita prodotti, pagamenti
delle fatture ecc.)
Fine: soddisfacimento dei bisogni umani (es. produrre e distribuire per soddisfare i bisogni dei
clienti.)
Le aziende possono essere classificate in base a diversi criteri, come ad esempio:
Sulla base del fine è possibile distinguere le aziende in:
• Aziende di erogazione sono aziende non profit che soddisfano bisogni di una collettività
attraverso l’erogazione di servizi (Es. Stato, Enti territoriali, associazioni)
• Aziende di produzione soddisfano bisogni di determinati soggetti attraverso la produzione di beni
e servizi. Sono aziende orientate al profitto (Es. bar, fabbrica di automobili, esercizi commerciali)
Secondo la natura del soggetto promotore troviamo
• Aziende pubbliche: mirano a soddisfare i bisogni pubblici legati alla collettività. Il soggetto
giuridico ha natura pubblica;
• Aziende private: mirano a soddisfare tendenzialmente i bisogni di soggetti privati. Il soggetto
giuridico ha natura privatistica.
In base alla natura giuridica del soggetto promotore, le aziende si distinguono in:
• Aziende individuali: istituite da una singola persona fisica;
-Ditta individuale si tratta della forma giuridica più semplice in assoluto. Titolare e gestore della
ditta è un’unica persona. Per aprire partita iva come ditta individuale basta iscriversi alla Camera di
Commercio della propria provincia, con richiesta attribuzione Partita Iva all’Agenzia delle Entrate e
comunicare l’inizio attività al Comune in cui ha sede l’attività. Per i liberi professionisti, e
consulenti non vi è l’iscrizione alla Camera di Commercio, ma basta la richiesta di attribuzione
Partita Iva e molti professionisti tendono a scegliere questa forma giuridica per la propria attività.
La ditta individuale è facile da avviare, non richiede alcuna formalità aziendale (come ad esempio la
sottoscrizione di un verbale o di uno Statuto).
• Aziende collettive: istituite da più persone riunite in società, ed esistono vari tipi di società:
-Società in nome collettivo (S.n.c.) è molto simile alla ditta individuale, la differenza
fondamentale è che al “timone” si trovano due o più soci (persone). In una s.n.c. ogni socio gestisce
l’attività personalmente e condivide perdite e profitti. Per costituire una S.n.c. si redige un Atto
Costitutivo redatto con atto pubblico o scrittura privata autenticata ed ha un contenuto minimo
stabilito per legge. Anche questa forma giuridica è piuttosto facile da avviare e le perdite aziendali
sono sempre suddivise tra i vari soci.
-Società in accomandita semplice (S.a.s.) le norme sono le stesse che regolano la società in nome
collettivo, con la compresenza di due categorie di soci, da indicare nell'atto costitutivo, che si
differenziano per poteri e responsabilità loro attribuiti. A differenza della s.n.c. infatti, ci sono due
diverse tipologie di soci: Accomandatari – possiedono, gestiscono e si assumono la responsabilità
per l’azienda. Difatti rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali e solo a
loro può essere conferita l'amministrazione della società; Accomandanti – agiscono solo come
investitori, essi sono responsabili per le obbligazioni sociali nei limiti della quota di capitale che
hanno conferito e non possono essere investiti di potere amministrativo. In una s.a.s. è facile
raccogliere fondi grazie ai soci accomandanti, mentre i soci accomandatari possono mantenere il
controllo totale sull’attività svolta.
-Società a responsabilità limitata (S.r.l) come dice il nome stesso, una società a responsabilità
limitata offre il vantaggio di una responsabilità limitata a ogni socio in base al proprio capitale
sociale. Avviarla richiede qualche formalità legale in più, e la costituzione prevede un capitale
minimo di euro 10.000, ma i titolari non hanno alcuna responsabilità personale per gli eventuali
debiti dell’azienda. I conferimenti possono essere effettuati anche in beni oltre che in denaro, e se
alla costituzione il capitale conferito è minore dei 10.000 euro, allora il conferimento può avvenire
solo in denaro e per almeno il 25%, con l’assunzione dell’obbligo per i soci di conferire il restante
del capitale nei mesi successivi alla costituzione. Se la SRL è unipersonale, all’atto di costituzione
deve avvenire il conferimento dell’intero capitale minimo sociale. I soci hanno una responsabilità
limitata alla quota di capitale sottoscritta; per le obbligazioni sociali risponde solo la società con il
proprio patrimonio (autonomia patrimoniale). L’atto costitutivo deve essere redatto con atto
pubblico o scrittura privata autenticata. Le partecipazioni dei soci sono costituite da quote e non
possono essere rappresentate da azioni; sono liberamente trasferibili, salvo diversa disposizione
dell’atto costitutivo. I diritti sociali di voto e di partecipazione agli utili spettano ai soci in misura
proporzionale alle partecipazioni possedute, salvo diverse disposizioni dell’atto costitutivo; le
partecipazioni sono determinate in misura proporzionale ai conferimenti effettuati.
L’amministrazione può essere affidata ad un amministratore unico o a più amministratori (Consiglio
di Amministrazione) nominati dall’assemblea dei soci. Società a responsabilità limitata semplificata
(S.R.L.S) È la versione semplificata della Srl. Le procedure per costituire questo tipo di società
sono semplificate ed è sufficiente un capitale sociale di 1 euro. Per l’atto costitutivo si utilizza un
modello standard predisposto dal Ministero della Giustizia, redatto con atto pubblico ed è esente da
bollo e diritti disegreteria. Si paga solo imposta di registro di euro 168. Dopo la fase di avvio, la
società funziona rispettando tutte le norme civilistiche, fiscali e contabili previste per le Società a
responsabilità limitata ordinarie, tranne per: l’atto costitutivo deve contenere obbligatoriamente le
clausole del “modello standard predisposto dal Ministero della Giustizia”. Nella denominazione
della società deve comparire la dicitura “S.r.l. semplificata”; può essere costituita solo da persone
fisiche, anche da un solo socio, senza alcun limite di età; il capitale sociale deve essere compreso
tra 1 euro e 9.999,99 euro, integralmente versato all’atto della costituzione; i conferimenti
devono essere fatti in denaro e versati agli amministratori della società.
-Società per azioni (S.p.A.) sono quelle società che hanno come obiettivo investimenti di grandi
somme di denaro. La costituzione di una S.P.A. prevede un capitale minimo di 50.000 euro (minimo
che può essere soggetto a variazioni per determinati tipi di attività), il cui 25 % va messo a
disposizione degli amministratori nel momento della costituzione. Come per le S.R.L., le società per
azioni sono dotate di personalità giuridica e autonomia patrimoniale perfetta. Quindi: La
responsabilità dei soci è limitata alla quota sottoscritta e il capitale è diviso in azioni. L’atto
costitutivo deve essere redatto con atto pubblico. Le partecipazioni dei soci sono costituite da
azioni e sono liberamente trasferibili. Salvo diverse disposizioni dell’atto costitutivo, i diritti
sociali (diritto di voto e di partecipazione agli utili) spettano ai soci in misura proporzionale al
numero di azioni possedute. L’amministrazione può essere affidata ad un amministratore unico o
a più amministratori (Consiglio di Amministrazione) nominati dall’assemblea dei soci; l’organo
di controllo è costituito dal Collegio Sindacale. La revisione legale dei conti può essere affidata ad
un revisore legale, ad una società di revisione o, se la società non deve redigere il bilancio
consolidato, al Collegio Sindacale stesso. Le S.P.A. si suddividono tra quelle a modello chiuso e
quelle a modello aperto, distinzione relativa al fare ricorso o meno al mercato dei capitali di rischio.
Le società per azioni a modello aperto a loro volta possono scegliere se essere quotate in borsa o
meno.
-Società in accomandita per azioni (S.a.p.A.) rispecchiano il modello delle società in
accomandita semplice, se non per il fatto di essere dotate di personalità giuridica e che il loro
capitale sociale è diviso in azioni. Seguono la disciplina della spa con la differenza sostanziale che
gli accomandatari sono di diritto anche amministratori. Le S.A.P.A. sono tuttavia un modello non
molto diffuso.
-Cooperativa ha uno scopo mutualistico anziché uno scopo di lucro. Le cooperative si basano su
tre principi fondamentali che sono la mutualità, la solidarietà e la democrazia. L’obiettivo delle
società cooperative non è infatti il profitto, come confermato dal fatto che i soci non possono
accumulare i proventi dell’attività d’impresa ma sono tenuti a reinvestirli nell’attività stessa. Le
società cooperative godono di importanti agevolazioni fiscali, ad esempio rispetto ad una Srl, ha una
detassazione del 57%, paga le tasse sul 43% dell’utile. Si tratta di un’associazione autonoma di
persone che si uniscono volontariamente per soddisfare i propri bisogni economici, sociali e
culturali e le proprie aspirazioni. In base al tipo di scambio mutualistico previsto tra la società ed i
soci, si distingue tra “cooperative a mutualità prevalente” e “cooperative diverse”. L'atto costitutivo
deve essere redatto con atto pubblico; c'è l'obbligo di iscrizione all'Albo delle Società Cooperative,
tenuto presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Per le obbligazioni sociali risponde solo la
società con il proprio patrimonio (autonomia patrimoniale perfetta). Il capitale sociale è variabile e
non è previsto un capitale sociale minimo. Il numero dei soci non può essere inferiore a tre; ogni
socio ha diritto ad un voto in assemblea, indipendentemente dal valore della propria quota di
capitale sociale. Le partecipazioni dei soci possono essere costituite sia da azioni (se si adotta la
struttura giuridica della S.p.A.) che da quote (se si adotta la struttura giuridica delle S.r.l.). Il
trasferimento delle quote/azioni può avvenire solo se autorizzato dagli amministratori; il socio che
intende cedere la propria partecipazione dovrà pertanto darne preventiva comunicazione all’organo
amministrativo con lettera raccomandata. Non è necessario modificare l’atto costitutivo a seguito
dell’ingresso in società di nuovi soci. In conclusione, la scelta della forma giuridica è davvero molto
importante. L’organizzazione scelta infatti, può influenzare la percezione dell’attività stessa da parte
delle persone che ne prendono parte. Senza contare che è una scelta che determina precise
conseguenza legali e fiscali. Il trattamento fiscale di ciascuna forma giuridica è, difatti, ben diverso
l’uno dall’altro. Inoltre, per alcune di esse, è richiesto anche un cospicuo investimento iniziale,
mentre per altre non è necessario disporre di grandi somme di denaro per avviarle. Anche dal punto
di vista amministrativo possono esserci delle sostanziali differenze.
Secondo il luogo dell’attività si divide:
• Aziende indivise: cioè che hanno una sola sede
• Aziende divise: che hanno più sedi.
L’azienda è un sistema:
Dinamico: è soggetto a cambiamenti e adattamenti per equilibrarsi;
Aperto: ha rapporti di scambio con l’ambiente esterno (clienti, fornitori…)
Cibernetico: controlla le proprie operazioni e corregge gli errori.
Le aziende sono dotate di un sistema organizzativo definito da Mintzberg “come il complesso
delle modalità secondo le quali viene effettuata la divisione del lavoro in compiti distinti e quindi
viene realizzato il coordinamento fra tali compiti”.
L’organizzazione individua la modalità di predisposizione e di utilizzazione delle risorse interne
all’azienda in maniera efficiente ed efficace.
La struttura organizzativa stabilisce i compiti e le responsabilità di ciascun soggetto a seconda di
qui fa parte, secondo una scala gerarchica.
La macrostruttura organizzativa è rappresentata con l’organigramma, che indica le relazioni tra gli
organi e la relativa posizione gerarchica.
La microstruttura organizzativa è rappresentata con il funzionigramma, che descrive
analiticamente i compiti e le mansioni di ciascun collaboratore aziendale.
Non esiste una struttura organizzativa ideale per tutte le aziende, ma a seconda delle caratteristiche
di essa (ad esempio la tipologia di prodotti offerti, a numero di dipendenti, a secondo delle aree
geografiche su cui operano ecc.) ci sarà una struttura organizzativa ideale.
Il tipo di organizzazione del lavoro può fare riferimento alle seguenti modalità:
• Organizzazione gerarchica ogni elemento si trova ad essere gerarchicamente dipendente dal
responsabile di grado superiore, in accordo ad una struttura di tipo piramidale che vede al vertice in
genere l’imprenditore.
• Organizzazione funzionale dove le persone sono raggruppate per area di specializzazione e
supervisionate da un manager funzionale.
• Organizzazione mista recupera gli elementi caratteristici delle due strutture precedenti,
contemperando la necessità di una responsabilità gerarchica con l’esigenza di una marcata
specializzazione dei diversi compiti.
Ci sono vari tipi di modelli organizzativi:
• Semplice: ossia aziende di piccole dimensioni, accentramento delle funzioni direttive ed operative
in capo all’imprenditore, bassa specializzazione dei compiti e notevole intercambiabilità dei ruoli
del personale esecutivo, coordinativo dall’imprenditore, decisioni rapide e flessibilità operativa.
• Divisionale: questa organizzazione è adatta alle aziende di grandi dimensioni e con più
produzioni, raggruppa le attività gestionali in base alle divisioni, ovvero in base alle linee do
prodotti o in base alle suddivisioni geografiche.
• A matrice: questa organizzazione è tipica delle aziende che prerano per progetti, ha una duplice
linea di comando per ogni settore, quella che risponde all’unità organizzativa di progetto e quella
che risponde ai soggetti che fanno parte della stessa funzione aziendale ( es. Progettazione,
approvvigionamenti).
• La rete di imprese è un insieme di aziende giuridicamente autonome, che si impegnano a
realizzare congiuntamente la produzione di beni e servizi, ad acquistare beni e servizi di interesse
comune, a condividere investimenti in ricerche e sviluppo, formazione e marketing, promuovere
marchi, scambiare informazioni, condividere conoscenze, realizzare laboratori e centri di ricerca
mediante la stipula di contratti.
Contratto di rete di due o più imprese si obbligano ad esercitare in comune una o più attività
economiche rientranti nei rispettivi oggetti sociali allo scopo di accrescere la reciproca capacità
innovativa e la competitività sul mercato.
La rete prevede la condivisione di un progetto comune nell’ambito del quale ciascuna azienda:
• Assume specifici ruoli,
• Svolge determinati compiti,
• Mette a disposizione le competenze di cui dispone.
I vantaggi competitivi delle reti di imprese sono:
• Accesso alla conoscenza e competenza di altre imprese;
• Ingresso in nuovi mercati, maggiore visibilità;
• Migliore accesso a capitali;
• Incremento dell’innovazione e co-innovazione mediante aggregazione di competenze diverse;
• Sviluppo delle risorse umane;
• Frazionamento dei rischi di nuovi investimenti.
I rischi della rete sono:
• Eccessiva dipendenza dall’impresa leader;
• Comportamenti opportunistici delle imprese partner;
• Divergenze degli obiettivi che compromettono la stabilità della rete;
• Perdita di controllo del proprio know-how;
• Costi elevati per “uscire” dalla rete;
• Diversità tra culture e stili di management.
L’organizzazione può funzionare solo se l’impresa dispone di un efficiente sistema comunicativo
e linee etiche aziendali.
Il piano di comunicazione stabilisce i canali e gli strumenti comunicativi come:
• E-mail, newsletter
• Incontri in presenza di vario tipo
• Manuale delle procedure.
Linee etiche aziendali
L’etica aziendale è più importante che mai, non solo per l’immagine che un’azienda proietta ai suoi
clienti e al pubblico in generale, ma anche per attrarre i migliori talenti, quei professionisti che
possono aggiungere molto valore al business.
L’etica aziendale è l’insieme di valori e norme che derivano dalla cultura dell’azienda e il suo
obiettivo è migliorare aspetti come l’ambiente di lavoro, promuovere l’uguaglianza, il rispetto dei
diritti, ecc.
I vantaggi di avere una buona etica aziendale:
• Rimarrà sempre entro il limite legale. Essere guidati da un buon codice etico aziendale è anche un
modo per garantire che nessun diritto venga violato, ad esempio, che l’organizzazione non possa
essere vittima di reclami o essere parte di alcuna illegalità, poiché si muoverà e agirà all’interno del
quadro giuridico grazie ai limiti che l’etica aziendale avrà imposto.
• Attirerà il talento umano più preparato. Il datore di lavoro non può più offrire un semplice
stipendio e i benefit che tutti offrono; il professionista spera di trovare un posto di lavoro che
condivida la sua stessa missione, visione, etica e morale.
• Creerai fiducia tra i potenziali clienti. Se la tua azienda ha più di un concorrente, il consumatore o
cliente non cercherà solo la soddisfazione delle proprie necessità o la qualità del servizio, ed qui che
l’etica aziendale è molto più di un valore aggiunto. Molti consumatori preferiscono acquistare un
prodotto che gli piace di meno o assumere un servizio meno conveniente, solo per consumare ciò
che porterà al cambiamento sociale o ambientale che li interessa.
• Sarà interessante per investitori e azionisti. Una buona etica aziendale è spesso sinonimo di futuro
o, più che sinonimo, uno dei requisiti. Ecco perché è sempre una cosa interessante trovare
investitori o azionisti, ed è più probabile che investano denaro in questo tipo di società.
• Migliorerà la soddisfazione del personale. Se i tuoi dipendenti sentono che stanno facendo il loro
lavoro per un bene superiore o stanno aiutando una causa importante con i loro sforzi, saranno più
motivati a farlo. In questo modo il tuo staff avrà professionisti più dedicati e soddisfatti, che
guardano al bene dell’azienda e all’obiettivo aziendale.
• Avrai accesso ai benefici sociali. Affinché un numero sempre maggiore di aziende sviluppi una
politica sociale con una buona etica aziendale, aziende che intraprendono iniziative di questo tipo
possono normalmente godere di vantaggi sociali. Uno di questi è, ad esempio, la possibilità di
detrarre le tasse.
• La tua azienda sarà un modello. L’effetto domino che le aziende con una buona etica aziendale
producono negli altri è molto ampio, poiché in questo modo queste ultime sono motivate ad offrire
lo stesso “valore aggiunto”, sia per essere idonee ai loro consumatori, sia per attrarre i migliori
talenti umani.
L’azienda come un qualsiasi organismo vivente attraversa diverse fasi durante la sua vita.
Il ciclo di vita aziendale si compone di 4 fasi:
La nascita è la fase più breve (mesi e poco più di un anno), dove si inizia a definire la missione e le
strategie di fondo dell’impresa con spirito di identificazione nell’idea imprenditoriale e
motivazionale e con un clima organizzativo dinamico e creativo;
Lo sviluppo ha una crescita più o meno rapida anche in relazione al modello di sviluppo adottato
(per via interna o esterna), e l’organico incomincia a crescere per soddisfare la maggiore domanda e
si consolida la redditività;
Con la maturità raggiunge i massimi risultati economico-finanziari.
L’impresa è nota e affermata sul mercato, ma non si avvertono più l’energia e la dinamicità delle
fasi precedenti infatti per l’impresa “va bene” ed è invalsa la convinzione che ciò possa continuare
ancora per molto ma la creatività e lo spirito di iniziativa hanno lasciato il posto all’esecuzione
formale di compiti definiti, e l’organizzazione è diventata più rigida e burocratizzata e la
motivazione del personale si va riducendo e qui si nota un generale calo di tensione nella capacità di
innovazione e quindi si va al declino.
Il declino e la fase terminale, che indica il peggioramento economico-finanziari dell’azienda
portando:
• Riduzione dello slancio e dell’energia;
• Perdita di clientela;
• Senso di sfiducia;
• Elevato turn-over del personale, con la perdita dei collaboratori migliori;
• Elevata conflittualità con il personale;
• Perdita di visione strategica nel management, che si limita a gestire il quotidiano;
• Know-how che dà segni di obsolescenza.

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