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Le abilità emotive comprendono la capacità di riconoscere, comprendere e gestire le proprie

emozioni, nonché la capacità di percepire e rispondere in modo empatico alle emozioni degli altri. Sono
fondamentali per stabilire relazioni significative e gestire efficacemente le situazioni sociali. Le sei
emozioni primarie di Paul Ekman, includono:

1. Felicità

2. Tristezza

3. Rabbia

4. Paura

5. Disgusto

6. Sorpresa

Queste emozioni sono considerate universali e sono riconoscibili in diverse culture attraverso espressioni
facciali comuni. .

La plasticità sinaptica si riferisce alla capacità delle sinapsi, le connessioni tra i neuroni, di
cambiare la loro forza in risposta all'esperienza o alla stimolazione. Questo processo è essenziale per
l'apprendimento e la memoria nel cervello. La plasticità sinaptica può essere a lungo termine o a breve
termine, consentendo al cervello di adattarsi continuamente alle nuove informazioni e alle esperienze
dell'ambiente circostanteUna sinapsi è la connessione funzionale tra due neuroni o tra un neurone e una
cellula bersaglio, come un muscolo o una ghiandola. Questa connessione consente il trasferimento di
segnali elettrici o chimici da un neurone all'altro, permettendo la comunicazione nel sistema nervoso. Le
sinapsi possono essere di diversi tipi, tra cui sinapsi elettriche, in cui l'impulso passa direttamente attraverso
connessioni gap, e sinapsi chimiche, in cui i neurotrasmettitori vengono rilasciati da un neurone per
influenzare l'attività del neurone post-sinaptico.
In psicologia, il termine "arousal" si riferisce al livello di attivazione fisiologica e psicologica
di un individuo in un dato momento. Può essere associato a vari stati, come l'eccitazione, la vigilanza e
l'attenzione. L'arousal può essere influenzato da fattori come stimoli ambientali, emozioni o situazioni.
Inoltre, è una componente importante nel campo della psicologia dello stress e dell'ansia. In psicologia,
"exposure" si riferisce all'esposizione controllata di un individuo a un determinato stimolo o situazione,
spesso utilizzata nel contesto della terapia cognitivo-comportamentale. L'esposizione mira a ridurre la
risposta emotiva o l'ansia associata a una specifica paura o disturbo attraverso l'esposizione graduale e
ripetuta al fattore scatenante. Ciò consente al paziente di imparare a gestire meglio le reazioni emotive e a
sviluppare una risposta più adattativa.

Il pensiero operatorio, secondo Jean Piaget, è caratterizzato dalla capacità di eseguire


operazioni mentali concrete e logicamente organizzate. Questo stadio del pensiero, noto come stadio delle
operazioni concrete, si verifica tipicamente nell'infanzia, intorno ai 7-11 anni. Durante questo periodo, i
bambini sviluppano la capacità di pensare in modo più logico e concreto, ma le loro operazioni sono
ancorate a situazioni reali o oggetti tangibili. La comprensione delle relazioni causali e la capacità di
risolvere problemi concreti sono elementi chiave del pensiero operatorio.
Howard Gardner.
È un noto psicologo che ha proposto la teoria delle intelligenze multiple.
Secondo Gardner l'intelligenza non è un concetto singolare, ma un insieme di varie abilità o intelligenze.
Inizialmente identificò sette intelligenze e in seguito ampliò la sua lista per includerne un'ottava:

Intelligenza linguistica: capacità di utilizzare efficacemente il linguaggio per la comunicazione, come


leggere, scrivere, parlare e ascoltare.

Intelligenza logico-matematica: capacità di pensare in modo logico e risolvere problemi utilizzando il


ragionamento, schemi numerici e il pensiero astratto.

Intelligenza musicale: capacità di riconoscere, creare e apprezzare modelli, toni e ritmi musicali.

Intelligenza spaziale: la capacità di percepire e manipolare mentalmente le informazioni spaziali, come


riconoscere modelli, navigare e visualizzare oggetti.

Intelligenza corporeo-cinestetica: capacità di controllare abilmente i movimenti del corpo ed esprimere


idee o emozioni attraverso azioni fisiche.

Intelligenza interpersonale: la capacità di comprendere e interagire in modo efficace con gli altri, come
empatizzare comunicare e collaborare.

Intelligenza intrapersonale: capacità di avere autoconsapevolezza, introspezione e comprensione delle


proprie emozioni, motivazioni e obiettivi.

Intelligenza naturalistica: capacità di riconoscere, classificare e comprendere le caratteristiche del mondo


naturale, inclusa la flora, la fauna e altri elementi dell'ambiente.

Queste intelligenze rappresentano vari modi in cui gli individui possono eccellere e apprendere e non si
escludono a vicenda. Le persone possono possedere diversi punti di forza e combinazioni di queste
intelligenze, che possono influenzare le loro preferenze di apprendimento, le scelte di carriera e lo sviluppo
personale.

Lo studio di caso.
è un metodo di ricerca che coinvolge un'analisi dettagliata e approfondita di un singolo individuo, gruppo,
evento o situazione. Questo approccio consente di esplorare in modo approfondito le dinamiche complesse
e le relazioni in contesti specifici. Solitamente, gli studi di caso includono la raccolta di dati da diverse fonti,
come interviste, osservazioni e documenti, al fine di ottenere una comprensione completa del fenomeno in
esame. Questo metodo è spesso utilizzato nelle scienze sociali, psicologia, medicina e altre discipline per
approfondire la comprensione di casi particolari e trarre conclusioni più dettagliate e contestualizzate.
Howard Gardner ha proposto la teoria delle intelligenze multiple, identificando diversi parametri o tipi di
intelligenza. Alcuni dei principali parametri delineati da Gardner includono:

1. **Linguistica**: Capacità legate al linguaggio, alla scrittura e alla comunicazione verbale.

2. **Logico-matematica**: Abilità nell'uso della logica e del ragionamento matematico.3. **Spaziale**:

Capacità di percepire il mondo in tre dimensioni e di formare immagini mentali.4. **Musicale**: Sensibilità
e competenza nella musica, compresa la capacità di comprendere e creare melodie e ritmi.

5. **Corporeo-cinestetica**: Abilità nell'uso del proprio corpo e coordinazione motoria.

6. **Interpersonale**: Capacità di comprendere gli altri, relazionarsi e lavorare efficacemente in gruppo.

7. **Intrapersonale**: Consapevolezza e comprensione di sé stessi, delle proprie emozioni e dei propri


scopi.

8. **Naturalistica**: Sensibilità e comprensione del mondo naturale, inclusa la capacità di riconoscere e


classificare gli oggetti della natura.

Questi parametri rappresentano diverse modalità attraverso le quali le persone possono eccellere
intellettualmente, mostrando che l'intelligenza non è una capacità unica e omogenea, ma può manifestarsi
in molteplici forme.

Effetto Alone (Halo Effect).


Edward Lee Thorndike, noto per i suoi contributi alla psicologia dell'educazione, coniò il termine "effetto
alone" (Halo effect) e fu il primo a sostenerlo con una ricerca empirica.

In italiano la traduzione migliore sarebbe (effetto Aureola) è un’errore sistematico di giudizio ben noto ai
psicologi. Si ha un effetto alone quando l’opinione complessiva del valutatore su un determinato oggetto o
persona, viene influenzata e stravolta dalla valutazione di una caratteristica specifica dell’oggetto o persona
per lui rilevante. Ad esempio in un colloquio un valutatore può ritenere anche intelligente, resistente allo
stress, creativa, ben organizzata una persona solo perchè gli rimane simpatica. L’effetto alone può operare in
modo positivo, come l’esempio, oppure in modo negativo con valutazioni sottostimate su una persona che
non gli sta particolarmente simpatica.

Il pensiero divergente e il pensiero convergente


Un altro autore che punta tutto sul concetto di creatività è lo psicologo statunitense Guilford (Guilford,
1967) col suo pensiero divergente, la capacità di produrre una serie di possibili soluzioni alternative a una
data questione, in particolare un problema che non preveda un’unica soluzione corretta. Il pensiero
divergente è misurato da tre indici:

--fluidità, parametro quantitativo che valuta la numerosità delle idee prodotte;

--flessibilità, rappresenta la capacità di adottare strategie diverse e l’elasticità nel passare da un compito a
un altro che richieda un approccio differente;

--originalità, attitudine a formulare idee uniche e personali, differenti da quelle prodotte dalla maggioranza.

Questa teoria lo contrappone al pensiero convergente, senza una superiorità di un modello rispetto all’altro,
quanto piuttosto una complementarità, a seconda della natura del problema da affrontare.

Secondo Bruner (Bruner, 1956), il pensiero creativo è olistico, poiché produce risposte che hanno
un’ampiezza superiore alla somma delle loro parti, al contrario del pensiero convergente che genera
risposte in maniera algoritmica.
I comuni test d’intelligenza, a risposta chiusa, valutano il pensiero convergente, mentre per il pensiero
divergente può essere dimostrato solo con test a risposta aperta. Secondo gli studi di Hudson (Hudson,
1967), nel passaggio alle scuole secondarie gli alunni che manifestano un alto grado di divergenza tendono
a specializzarsi nelle discipline artistiche e gli alunni che manifestano un alto grado di convergenza tendono
a specializzarsi nelle discipline scientifiche.

In generale, in ambiente scolastico viene maggiormente incentivato il pensiero convergente rispetto a


quello divergente; secondo le ricerche di Getzels e Jackson (Jackson & Getzels, 2011), gli alunni con alto
grado di divergenza sono accolti meno favorevolmente degli altri.

Siamo soliti ragionare per schemi mentali, in una società che ha sempre privilegiato la velocità e il pensiero
convergente. A tal proposito, ,i viene in mente il dipinto di Magritte “La Trahison des images” in cui è
chiaramente rappresentata una pipa e sotto l’immagine è scritto “Ceci n’est pas une pipe” (questa non è
una pipa).

Chi osserva rimane di solito interdetto, perché viene messa in discussione una certezza della realtà, data da
un’immagine familiare che evidentemente rappresenta una pipa? Chi guarda così può mettere in gioco la
sua creatività ovvero chiedersi: “e se non è una pipa, cosa sarà mai?”, “Cosa avrà voluto dire l’autore?”.
Magritte mette in evidenza come la realtà sia differente dalla rappresentazione: “Si può fumare una pipa su
un quadro? No, e allora non è una pipa”.

Un soggetto abituato a ragionare col pensiero che De Bono (De Bono, 1998) chiamerebbe verticale,
rimarrebbe un attimo disorientato, è chiaramente una pipa, non può essere altrimenti. Ecco che la creatività
ci permette di andare oltre il mero oggetto e la sua funzione, guardando il quadro di Magritte possiamo per
associazione, come direbbero gli associazionisti, pensare alla pipa che fumava nostro nonno di fronte al
camino acceso e immaginare di creare un nuovo design di pipe o possiamo pensare ad altre funzioni
alternative che può avere la pipa.

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