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CAPITOLO 1

STUDIO E VALUTAZIONE DELL’INTELLIGENZA


Per valutare l’intelligenza vengono utilizzati diversi tipi di test: i test hanno
l’ambizione di misurare il QUID dell’intelligenza ossia la QUINTESSENZA
DELL’INTELLIGENZA. Lo studio è basato sulla psicometria che valuta le differenze
individuali in modo particolare quelle del ragionamento. Tra i più famosi costruttori
di test dell’intelligenza troviamo:
STERN: elabora il calcolo del quoziente intellettivo, il rapporto si basa tra età
mentale e età intellettiva x100. Questo calcolo si effettua solo in età evolutiva, per
gli adulti invece si utilizza il test del Qi di deviazione (confronto di adulti con altri
individui).
BINET: si focalizzò sulle funzioni più complesse (Ragionamento, comprensione).
L’interesse verteva sul confronto dei bambini di età diverse con normale e scarsa
intelligenza.
GALTON: si focalizza sulle differenze individuali, sostenne che le differenze
intellettive si distribuiscono a partire da un valore medio.

Le maggiori critiche ai test di intelligenza partirono dal pensiero di VYGOTSKIJ CHE


AFFERMO’:
1 che le funzioni cognitive superiori siano il risultato dell'interazione tra individuo e
ambiente sociale, sociale, e ancora come due individui con lo stesso quoziente
intellettivo, in realtà non siano intellettivamente uguali perché vivono esperienze
diverse.
2 Partendo dal suo concetto fondamentale della zona di sviluppo prossimale
sottolinea come sia importante valutare non solo cosa sappia fare il soggetto, ma
anche ciò che potrebbe fare (potenzialità) se assistito.
3 i test vengono forniti in ambiente artificiale e secondo la sua critica, le abilità
dovrebbero essere valutate e attualizzate a problemi concreti.
4 Il test di intelligenza riflettono le caratteristiche culturali e valori di chi li ha
costruiti, normalmente persone a delle fate istruzione della società occidentale.
Questi test vengono criticati perché, valutando altre culture. Mettono luce dei livelli
più bassi di intelligenza.
BATTERIA WECHSLER
Insieme di test utili per la rilevazione del Disturbo Specifico dell'Apprendimento nel
bambino, da cui può risultare che il bambino abbia una buona intelligenza ma
presenti disturbi specifici dell'apprendimento. Grazie a tale test può essere escluso
un deficit intellettivo. Un supporto degli insegnanti può sostenere un percorso
scolastico graduale e non alternativo.
a conclusione dell'argomento è importante sottolineare come i test dell'intelligenza
siano utilizzati in modo particolare in ambito clinico per poter inquadrare le difficoltà
scolastiche del bambino.
I test dell'intelligenza sono caratterizzati da una doppia faccia della medaglia, se da
una parte hanno una valenza costruttiva pervia di un eventuale inquadramento di
una difficoltà e un supporto successivo, dall'altra possono essere discriminatori, in
passato sono serviti infatti, per isolare gli alunni più deboli, raggruppandoli in classi
speciali. Un'altra valenza discriminatoria riguarda la selezione degli studenti scelti
per le scuole più prestigiose.

TEST DI RAVEN
È il test più rappresentativo della misura dell'intelligenza, misura il fattore G, ossia il
fattore dell'intelligenza generale. Esso, non tiene conto del linguaggio né delle
culture di appartenenza. Nel test di Raven, ad ogni scheda viene richiesto di
completare una serie di figure con quella mancante. Ogni gruppo di item diventa
sempre più difficile, richiedendo una sempre più elevata capacità di analisi, codifica,
interpretazione e comprensione degli item. Le matrici di Raven anche dette” matrici
progressive” possono essere di tre tipi in funzione alla tipologia del paziente:
colorate: per bambini e gruppi speciali;
standard: per adolescenti e adulti;
avanzate: adolescenti e adulti con abilità superiori.
Le matrici progressive, insieme ad un test di vocabolario, sono in grado di misurare i
principali fattori dell'intelligenza, ossia l'intelligenza fluida e l'intelligenza
cristallizzata.
CAPITOLO 2
Le teorie dell’intelligenza sono 5, ogni teoria utilizza strumenti specifici.

1 APPROCCI ECCLETICI E GLOBALISTICI (teorie globali-maturative)


Vedono l’intelligenza in tutte le sue manifestazioni, individuano le funzioni più
rappresentative del funzionamento intellettivo. Il successo delle teorie globali è
dovuto alla loro cautela misurativa, per stimare l’intelligenza non basta una sola
prova, ne occorrono diverse e affidabili.
STRUMENTI UTILIZZATI: scale Stanford-Binet e Wechslear.
Le scale di Stanford- Binet sono una revisione delle precedenti di Binet e Simon che
focalizzarono il loro studio sullo sviluppo dell’intelligenza nel bambino e sulle
relative prove che meglio differenziavano il comportamento a diverse età. Oggi in
quasi tutto il mondo vengono utilizzate le scale ideate da Wechsler.

TEORIE UNITARIE DELL’INTELLIGENZA (RAPPRESENTANTI PIAGET E SPEARMAN)


Concepiscono la stessa ( l’intelligenza) come unica nella quale i vari aspetti
intellettivi che vengono misurati nelle prove sono in relazione tra loro. dunque alla
base delle differenti prove intellettive vi sarebbe un quid unitario che si assomma
alla specificità delle prove. Le teorie unitarie hanno dato maggior peso alle
operazioni del pensiero, per esempio il ragionamento e problem solving.
Spearman: introdusse, l'uso sistematico dell'analisi correlazionale dimostrò che una
serie di differenti variabili, presentava un quadro comune che rimandava ad
un'abilità intellettiva unitaria. (fattore G + abilità specifiche = abilità intellettiva
unitaria).
Piaget: Basata sullo studio dell’ sviluppo, secondo Piaget l’intelligenza richiede un
ragionamento logico che prescinde dall’intuizione concreta e dal linguaggio
comunicativo.
Critiche a Piaget: sono state fatte diverse critiche alla visione Piagetiana, fra cui
quella che riguarda la presenza dei décalage= nozione centrale della sua teoria è lo
sfasamento o décalage, secondo cui in dati soggetti può mancare una piena
sincronia evolutiva. Secondo Cesare Cornoldi, la teoria unitaria dell'intelligenza
riferibile al fattore G e all'uso del QI dell'intelligenza, incontra molti problemi. In
particolare, si dimostra incapace di spiegare le diversità delle menti, i deficit
specifici, le scarse correlazioni fra differenti prove cognitive. È quindi necessario
riconoscere che la mente è articolata in diverse funzioni; dunque, vi sono molte
forme di intelligenza e non una sola.
Per quanto riguarda le prove piagetiane e le matrici di Raven, il successo sembra sia
legato alla capacità della memoria di lavoro, cioè la capacità di tenere a mente
contemporaneamente più elementi e lavorare su di essi.

TEORIE MULTIPLE DELL’INTELLIGENZA (rappresentanti STEAMBERG, GARDNER)


Riguardano gli approcci multicomponenziali per l'individualizzazione di forme
separabili di intelligenza. In alcuni casi ci troviamo di fronte a soggetti che si
distinguono su alcuni casi specifici dell'intelligenza, per esempio quella artistica e in
altri presentano un'intelligenza normale. Dunque, un individuo può brillare in una
ma non nelle altre forme di intelligenza.
Steamberg distingue 3 forme d’intelligenza: analitica, pratica, creativa.
Gardner elabora la sua teoria secondo cui esistono 7 forme d’intelligenza:
linguistica, logico-matematica, spaziale, corporea, cinestetica, interpersonale e intra
personale. Gardner individua diverse forme di intelligenza, individuando per
ciascuna di esse personalità caratterizzanti. Successivamente ha individuato altre
forme di intelligenza.
Strumenti: THURSTONE propose un test, il test PMA che valutava appunto le abilità
primarie, focalizzandosi sui giovani adulti. Questo test è spesso usato anche in Italia
per identificare le diverse forme di intelligenza.
Analisi delle prestazioni devianti- valutazione delle abilità e delle attitudini (esempio
Dat).
DAT= il test più famoso per la misurazione delle attitudini. La premessa teorica della
Dat è che l'intelligenza umana sia caratterizzata da differenti attitudini misurabili da
più punti di vista. La versione italiana della DAT comprende quattro attitudini di
ragionamento, ossia verbale, numerico, meccanico e astratto. Le altre tre attitudini
previste sono, uso del linguaggio, rapporti spaziali, velocità e precisione.

Difetto delle teorie multiple: Le forme fondamentale d’ intelligenza non sono chiare,
ciò apre la strada a qualsiasi altra forma di intelligenza capace di operare a livello
complesso su un dato contenuto.

TEORIE GERARCHICHE (fra esse particolare influenza hanno avuto quelle di tipo
psicometrico)
Le teorie gerarchiche offrirono un compromesso fra teorie unitarie e quelle multiple
prevedendo abilità sia di livello specifico che generale. Vediamo quali sono:
-TEORIA PSICOMETRICA DI VERNON: abilità, quella verbale educativa e quella
percettiva spaziale.
-TEORIA A 3 STRATI DI CARROL: questo modello divide le capacità cognitive in tre
strati collegati.
TEORIA DI HORN E CATTELL: hanno proposto una teoria gerarchica dell'intelligenza
in cui due fattori Gf E Gc occupano un posto centrale. Il primo fattore è l'intelligenza
fluida Gf, riguarda la capacità della mente di operare su determinati contenuti, in
particolare classificandoli seriandoli, ritrovando analogie, senza ricorrere a
conoscenze acquisite. L'intelligenza cristallizzata Gc, si riferisce invece all'attività
della mente impegnata in situazioni in cui la cultura e la familiarità col materiale
possono essere determinanti per affrontarle efficacemente. ES. test di intelligenza
cristallizzata: test di abilità numerica, meccanica e di vocabolario.
MODELLO RADEX dell’intelligenza
Il modello Radex è stato proposto da Luis Gutmann. Stabilisce una gerarchia sotto
forma di cerchi concentrici con 3 fattori principali che sono:
abilità visiva- spaziale, abilità verbale, abilità quantitative numeriche. Da lì si
stabilisce il livello di prossimità dei diversi test con il fattore g di intelligenza. Punto
gerarchicamente superiore.
Questo modello ha il vantaggio di consentire di non fissare rigidamente un certo
numero di livelli associati ad abilità precise, ma di organizzare tutta la forma
intellettiva è lungo un piano continuo.
E da sottolineare come Le teorie gerarchiche superino i limiti presenti in quelle
globali, in quelle unitarie e multiple e forniscano un ragionevole compromesso.
Tuttavia, una teoria gerarchica dell'intelligenza rischia di essere un puro contenitore
e vuoto, o il semplice risultato di analisi statistiche, se ad essa non viene data una
specificazione che sia ancori su una ipotesi del funzionamento della mente.

TEORIE COGNITIVISTE DEI MECCANISMI DI ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE


1 teoria della velocità dell’elaborazione dell’informazione.
Il Cognitivismo moderno ha ipotizzato che alcuni meccanismi, quali per esempio la
velocità di elaborazione della memoria di lavoro ( SPEED abbreviato dall’inglese), la
quantità di risorse disponibili, l'attenzione controllata siano” principi critici” comuni
che sottostanno alle diverse abilità.
Da tempo si è compreso come la velocità dell'elaborazione dell'informazione
caratterizzi l'efficienza di diverse operazioni della mente; infatti, può essere definita
il tempo in cui la mente impiega a svolgere un compito. Molte prove sono a favore
dell ‘ipotesi cha la SPEED si il “MECCANISMO CRITICO” sottostante l ‘intelligenza.
Galton misurava l'intelligenza attraverso prove di velocità di risposta, non
considerando che l'intelligenza fosse spesso associata non solo alla velocità del
pensiero, ma anche alla capacità di riflettere alla capacità di giudizio ponderato, al
controllo dei moti mediati della mente. Secondo il cognitivismo contemporaneo, lo
studio dell'intelligenza si focalizza sui processi rapidi ed elementari. Partendo
dall'idea, infatti, che i processi complessi e lenti siano il risultato di una serie di
operazioni elementari, ogni operazione è caratterizzata da una durata brevissima.
Alcuni, alcuni studi hanno ipotizzato che la Speed sia in diretta correlazione con il
grado di mielinizzazione delle fibre nervose, permetterebbe una migliore
conduzione dell'impulso nervoso.
Una ricerca esaminato il rapporto tra memoria di lavoro e Speed, la teoria della
Speed mette in luce come una migliore capacità di memoria di lavoro potrebbe
essere dovuta al fatto che una mente veloce riesce a fissare il ricordo di più
informazioni. I sostenitori della Speed sottolineano come nella risoluzione adeguata
delle matrici di Raven possano esserci una correlazione con la velocità del soggetto
di generare soluzioni. (correlazione con la SPEED).
La Speed è particolarmente idonee a spiegare le differenze che riguardano ritardo
mentale ( più lento) e non per esempio, per individui con basso quoziente
intellettivo con sindrome autistica, hanno a volte elevata Speed. Essa è stata
applicata con successo anche nell'analisi dello sviluppo dell'individuo, Infine è
particolarmente idonea, per spiegare le cadute per specifiche dell'anziano, interessa
talvolta le compromissioni specifiche del DSA per la miglior minore capacità di
elaborazione della dislessia. Una difficoltà che interessa il concetto di Speed riguarda
il fatto che i soggetti dotati intellettualmente che possono arrivare a prodotti elevati
con grande rapidità ma anche senza caratterizzarsi per una particolare prontezza.
LA TEORIA DELLA SPEED INCONTRA PROBLEMI:
a) Solo il 25% delle variazioni intellettive viene spiegata dalla Speed.
b) Non sempre la velocità di elaborazione viene particolarmente considerata,
per esempio in alcuni problem solving.
c) La correlazione tra prove intellettive velocità viene enfatizzata dal fatto che
molte prove sono a tempo, quindi nella prova viene spesso premiata la
velocità.

2 teoria della capacità della memoria di lavoro.


La memoria anche tradizionalmente è stata considerata una delle componenti di
base dell'intelligenza. Lo studio del rapporto fra memoria e intelligenza è però reso
confuso dal fatto che la memoria non è una funzione unitaria ma va distinta in tanti
aspetti diversi.
Per memoria di lavoro si riferisce alla quantità di informazioni su cui la mente è
capace di lavorare contemporaneamente. La memoria di lavoro e dunque implicata
nel ragionamento, nell'organizzazione delle conoscenze, nella comprensione
linguistica, eccetera.
Alcuni studiosi hanno affermato che la relazione tra abilità intellettiva di base, ossia
fattore G, e memoria di lavoro, si spiega col fatto che chi ha maggiore memoria di
lavoro è più in grado di immagazzinare principi di soluzione. In tal modo, di fronte ad
un ragionamento complesso, può operare una scomposizione e procedere per fasi.
Secondo i due studenti, chi ha una buona memoria di lavoro è avvantaggiato perché
hai immagazzinato più soluzioni.
MODELLI DI MEMORIA DI LAVORO
Sono 2 che analizzeremo: il Modello di Baddeley e quello di Cornoldi e vecchi.
MODELLO DI BADDELEY
Il modello di memoria più conosciuto è quello di Baddeley. Questo modello
evidenzia una indipendenza tra i vari componenti, riconoscendo i componenti più o
meno centrali e di attribuire ai componenti centrali e un ruolo di controllo. Il
modello di Baddeley descrive la memoria di lavoro costituita da quattro
componenti:
-2 magazzini a breve termine, a ricordo immediato, quello fonologico e visuo-
spaziale. Il loop fonologico si focalizza sul linguaggio, le info sul discorso sono
immagazzinate e avviene la ripetizione; nel taccuino visuo-spaziale vengono
immagazzinale le info che riguardano la semantica visiva e spaziale, e le immagini
mentali.
Un buffer episodico (funzioni di integrazione e uso delle conoscenze). È la memoria
episodica.
-un sistema esecutivo centrale ( funzione centrale di memoria, elemento di
unitarietà di tutte le funzioni esecutive)
Le difficoltà che incontra questo modello sono date dal fatto che relazione
dell'intelligenza e le funzioni esecutive, è variabile e spesso non elevata, mentre si
ritrovano relazioni fra intelligenza e funzioni della memoria di lavoro, meno
esecutive.

Modello a cono di Cornoldi e Vecchi


Il modello rappresenta una specificazione del concetto di Baddeley ed esamina il
rapporto fra intelligenza e memoria di lavoro. Il modello è contraddistinto da 2
dimensioni: una verticale e una orizzontale. Il continuum verticale è caratterizzato
da un ‘elasticità, infatti troveremo le attività, che possono essere disposte in diversi
punti infiniti, a differente livello gerarchico. Ciò permetterebbe di descrivere attività
di memoria di lavoro di base o centrali ma anche attività poste tra i due estremi.
Grazie all’analisi di tale modello è possibile individuare un deficit delle abilita
automatizzate corrispondente ad un livello basso di MDL, DSA associati ad un livello
intermedio, ritardo mentale nel caso del livello più elevato.
Prima caratteristica della dimensione verticale: Un approccio continuo non è
costretto a moltiplicare il numero di abilità distinte, perché se sono raggruppabili in
base alla vicinanza, esse sono comunque spiegabili in base ad un'unica dimensione,
il continuum verticale.
Seconda caratteristica del continuum verticale: è rappresentata dalla progressiva
perdita dell’ancoraggio, alla natura specifica, dell’informazione elaborata.
Il continuum orizzontale si riferisce al contenuto delle diverse tipologie di info e la
maggiore o minore distanza esistente tra esse.
I 3 fattori aggiuntivi associati alle strutture di base ( fattori emotivo-cognitivi, fattori
motivazionali e culturali, esperienza) sottolineano come l'intelligenza avvenga nel
contesto della vita, ed è associato a fattori non strettamente cognitivi.
Fattori emotivo metacognitivi =riguardano il raggiungimento di traguardi
intellettivi( fattori a contatto con il vertice, aria di controllo massimo); Fattori
motivazionali e culturali= incidono sui processi altamente controllati ,riguardano
come soggetto, affronta emotivamente i compiti.
Esperienza= incide su tutti i piani intellettivi, in modo specifico riguarda i sistemi di
elaborazione di base. Livello attività semplice a contatto con la base.

FORME FONDAMENTALI DI INTELLIGENZA: VISUO-SPAZIALE, VERBALE, NUMERICA,


PRATICA
l'intelligenza visuo spaziale riguarda la capacità di manipolare in modo efficiente
rappresentazioni spaziali anche complesse, Cornoldi e Vecchi hanno mostrato come
l’abilità spaziale possa essere distinta tenendo conto dei principali test esistenti,
numerosi aspetti diversi a riprova del fatto che quando si analizza una abilità umana,
per quanto specifica, essa risulta ulteriormente scomponibile.
L'intelligenza pratica applicata riguarda la capacità di affrontare situazioni del
mondo reale importanti per il quotidiano.
Intelligenza emotiva, sociale, creativa
Goleman afferma che possono esserci persone con grande intelligenza logica ma
anche incapaci di capire e gestire le emozioni proprie e altrui. Per intelligenza
emotiva si intende la capacità di comprendere e gestire le emozioni proprie e altrui,
per intelligenza sociale si intende la capacità di resistere alle pressioni sociali e
un'abilità collegata all'intelligenza emotiva. L'intelligenza creativa, anche detta
divergente, è la capacità di produrre idee nuove. Stenberg ha individuato 8
caratteristiche riconducibili alla creatività, ossia originalità, flessibilità, sensitività,
fluidità, non conformismo, fluenza, curiosità, produttività.
Alcuni studiosi americani costruiscono un test di intelligenza emotiva. Questo test e
dimostrò che i soggetti che ottenere punteggi più alti fossero più competenti non
solo a comprendere le emozioni proprie e altrui, ma anche di resistere alla pressione
sociale.

TEORIE GERARCHICHE: INTELLIGENZA CRISTALLIZZATA, FLUIDA, E GENERALE


Per intelligenza fluida o ragionamento fluido si intende la capacità di pensare
logicamente risolvere problemi, situazioni nuove, indipendentemente dalle
conoscenze acquisite.
L'intelligenza cristallizzata è rappresentata dalla vastità di conoscenza generali che
una persona possiede, il suo vocabolario, dalla capacità di ragionare usando parole e
numeri .E’ sostanzialmente il prodotto di esperienze Educative e culturali in costante
in interazione con l'intelligenza. le forme cristallizzate di intelligenza sono forme
basate sul cumulo di conoscenze meno sensibili al deterioramento cognitivo.
L'intelligenza generale detta anche fattore g. è l’abilità che sovraintende a tutte le
abilità specifiche.
Difficoltà delle teorie gerarchiche: voi un problema con le teorie gerarchiche
classiche a base psicometrica. E che, a seconda delle prove, a partire dalle quali
erano state costruite, l'organizzazione cambiava e mutavano le abilità identificate.
Un altro problema di queste teorie, che esse erano di tipo statico e livelli descritti,
non avevano un significato psicologico immediatamente leggibile.

DISTURBI COGNITIVI E FORME ECCEZIONALI DI INTELLIGENZA


DSA e talenti sono inquadrabili nella teoria di tipo gerarchico.
hanno ricondotto le dissociazioni a fattori innati di funzionamento cognitivo, le
guanti al linguaggio, alla rappresentazione dello spazio che hanno funzionamento
autonomo.
TEORIA MODULARE DI FODOR
Voi, secondo questa teoria la nostra mente è formata da moduli che sono dei
componenti intellettivi. I moduli dalla mente hanno delle caratteristiche, quali:
-sono specifici per ogni singolo dominio.
- sono geneticamente predeterminati
-Sono strutture neurologiche precise.
-Non sono il risultato della composizione di abilità più semplici.
-Sono autonomi
-Una volta avviati, non si arrestano.
-Fanno uscite poco profonde.
-Hanno caratteristiche evolutive specifiche.
-Possono incapsulare l'informazione in modo che non comunichi con altri sistemi
DISLESSIA= dislessia= voi il disturbo specifico della dislessia acquisita la si può
riscontrare quando un soggetto perde la capacità di lettura, ma conserva altre
competenze.
l'approccio modulare meglio si adatta all'adulto che al bambino dislessico.

DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (DSA)


I disturbi specifici dell'apprendimento presentano una discrepanza tra livello
intellettivo buono, e il livello di apprendimento in alcune aree... come la lettura, la
matematica. La teorizzazione non è né di tipo unitario (il dislessico non ha difficoltà
in tutte le funzioni intellettive) né di tipo multi componenziale (non ha difficoltà in
una funzione isolata).
Compensazione misurativa= una spiegazione del fatto che IDSA presenti maggiori
talenti specifici dei loro coetanei, nasce dal fatto che si sia verificato una
compensazione misurativa. Nel bambino con DSA, non sono intaccate le forme più
importanti dell'intelligenza, come se il deficit cognitivo interessasse solo le
componenti periferiche.
RITARDO MENTALE (DEFICIT INTELLETTIVO)
Il ritardo mentale è fondamentale per comprendere cosa sia l'intelligenza, perché
esso viene generalmente considerato prototipo dell'assenza di intelligenza.
Quando il livello intellettivo è basso si parla di ritardo mentale, esso viene distinto in
diverse fasce di gravità:
QI compreso tra 85/115= normale
QI inferiore a 70=possibile ritardo

Il deficit intellettivo del ritardo mentale può essere causato da deficit genetico,
oppure da deprivazione culturale. E’ in parte amodale, cioè non è legato ad una
particolare modalità di elaborazione dell'informazione e a un tipo di particolare di
informazione.
DEFICITI DELL’ATTENZIONE E IPERATTIVITA’ (ADHD)
Sintomi: impulsività, iperattività. Incapacità di organizzarsi, disattenzione,
incostanza.
-intelligenza nella media.
-Il disturbo è legato al malfunzionamento delle principali funzioni cognitive: lobi
frontali, funzioni esecutive, memoria di lavoro, attenzione, velocità nell’esecuzione
dei compiti ripetuti.
GENI-TALENTUOSI-DOTATI
Secondo la teoria multipla, il genio è una persona particolarmente dotata per una
forma specifica dell'intelligenza.
Secondo la teoria unitaria, il genio è un soggetto particolarmente superiore agli altri
in tutte o quasi, le forme più alte dell'intelligenza.
La genialità è prodotta dalla combinazione di capacità intellettive notevoli, di abilità
elevate e particolari caratteristiche della personalità si distinguono:
-talentuosi= persone con forme altamente specifiche dell'intelligenza.
-creativi = sono caratterizzati da originalità e capacità di trovare soluzioni.
-Geni= Sono il risultato di fattori eterogenei ,riconosciuti per i loro prodotti
-dotati= persone con prestazioni elevatissime in quasi tutti i compiti importanti.
-superesperti =persone specializzate. L'essere superesperti ha a che fare con
l'esperienza.
-idiots savants= soggetti con scarsa abilità intellettiva. Nonostante ciò, sono in
possesso di un'abilità specifica. I casi più conosciuti sono i soggetti con disturbo dello
spettro autistico che hanno particolari abilità di memoria meccanica e di calcolo
specifico.
La stima dell'intelligenza riguarda l'insieme delle funzioni cognitive di un soggetto. Il
talento riguarda una specifica funzione e si può distinguere in talento semplice e
geniale. Il genio è altamente creativo e originale.

LE BASI BIOLOGICHE DELL’INTELLIGENZA


L'intelligenza ha basi biologiche, i geni hanno un peso sull’l'intelligenza, vedi le
sindromi genetiche. Per studiare le basi biologiche dell'intelligenza sono necessari
strumenti di misurazione. Sono stati fatti studi su persone che condividono lo stesso
patrimonio genetico e quindi intellettivamente simili. gli studi vertevano sui gemelli
monozigoti cresciuti in ambienti diversi. Le loro somiglianze non possono essere
attribuite all'educazione e all'ambiente in cui crescono, ma solo al patrimonio
genetico che è identico. Gli studi sull'ereditarietà suggeriscono che un individuo
nasca già adottato biologicamente di un patrimonio intellettivo potenziale.
Studi sulle razze diverse presentano livelli di quoziente intellettivo differenti. Jensen
sostenne che i neri sono geneticamente meno intelligenti e il loro gap(dislivello)
non è recuperabile con l'educazione.
MALATTIE GENETICHE E RITARDO MENTALE
La sindrome di Down- trisomia 21 o mongolismo:
Sindrome genetica più diffusa, viene anche chiamata trisomia 21, in quanto è
causata da una coppia in eccesso del cromosoma 21. La sindrome di Down causa
deficit intellettivo (Ritardo mentale medio )e anomalie fisiche, hanno tratti che
ricordano il profilo mongolo, caratteristici tratti somatici, difficoltà
nell'apprendimento, difetti cardiaci, difficoltà, sviluppo del linguaggio e abilità
motorie.

Sindrome della X fragile


Sindrome genetica con trasmissione ereditaria diretta, produce spesso un ritardo
mentale. Difficoltà meno severe di linguaggio, ma possono comparire i difficoltà di
tipo spaziale.
Fenilchetonuria: Disturbo metabolico. È causata da un'alterazione genetica che non
consente l'assorbimento di fenilalanina presente nei cibi. causa disturbi cognitivi,
Grazie ad una dieta scarsa di fenilalanina le conseguenze negative sono eliminate.
SISTEMA NERVOSO E INTELLIGENZA
Il cervello è costituito dai neuroni che sono delle cellule celebrali. Con lo sviluppo si
mielinizzano e diventano attivi. I neuroni sono costituiti da un corpo centrale
(assone), delle ramificazioni (dendriti),dalle sinapsi(strutture altamente specializzate
che consentono la comunicazione delle cellule cerebrali).
Esistono degli aspetti del sistema nervoso centrale che potrebbero essere critici per
l'intelligenza, facendo la differenza tra intelligenze elevate e scarse. Gli aspetti
riguardano le quantità di neuroni, le quantità di dendriti le quantità dei collegamenti
sinaptici. Maggiore numero di connessioni a parità di neuroni è uguale al possesso di
maggiori conoscenze.
Intelligenza animale.
Tre assunti che non possono essere messi in discussione: 1 gli animali sono meno
intelligenti dell'uomo. 2 specie animali hanno differenti capacità di affrontare
situazioni cognitive complesse, quindi hanno diversa intelligenza. 3 l'uomo si è
evoluto, così la sua intelligenza.

Anziano e intelligenza
L’ anziano va incontro ad un deterioramento neuronale, quindi delle capacità
intellettive. L’ anziano perde la capacità di saper affrontare situazioni nuove
(intelligenza fluida) Mantiene però ottime competenze laddove possa sfruttare le
sue conoscenze generali (intelligenza cristallizzata).
-perdita capacità memoria di lavoro ma non della comprensione del testo.
-Perdita della flessibilità del pensiero.
Per quanto riguarda gli anziani con Alzheimer, la stimolazione intellettiva può solo
limitarsi in ridurre i danni, non certo a produrre miglioramenti. Nel caso, possono
esserci buoni risultati grazie ad un atteggiamento emotivo motivazionale.

Differenze di intelligenza tra uomini e donne


In ambito della valutazione scolastica, sembrerebbe che le donne sviluppino
intelligenza verbale, Si rileva inoltre una superiorità femminile in ambito linguistico.
Nonostante ciò, esistono aspetti visuo spaziali, in cui le donne possono essere
superiori agli uomini.
Sembrerebbe che negli uomini sia sviluppata più l'intelligenza spaziale, la persona
con un'intelligenza spaziale è in grado di creare immagini mentali, visualizzare con la
propria mente forme, movimenti, relazioni in assenza di stimoli visivi, ha una buona
memoria visiva, osservatrice, grande memoria. Si rilevano superiorità maschile
nell'area matematica.

TECNICA “REGISTRAZIONE DI POTENZIALI EVOCATI”


Questa tecnica permette di individuare l'attività del cervello posizionando degli
elettrodi sul cranio. È possibile riconoscere un'attività cerebrale p 300, ossia
l'attivazione avviene dopo 300 millisecondi dopo la presentazione dello stimolo, che
deve essere analizzato. Le persone più intelligenti hanno una più rapida attivazione
cerebrale P 300 tale persona riesce ad analizzare più velocemente il mondo esterno
e quindi: in base al principio che la velocità di elaborazione mentale rende più
efficiente la mente è in ultima analisi più intelligente.
Mente sana, corpo sano? No, le persone con buona condizione fisica non hanno
necessariamente doti intellettive superiori.

GLI EFFETTI SULL’INTELLIGENZA dell’ esperienza e dell’educazione


Ci si è chiesti, in che misura l'intelligenza dipenda da fattori innati (Nature) e fattori
dettati dall'esperienza, dall’educazione(nurture).
I valori attualmente forniti riguardo l'intelligenza propendono verso gli artisti, coloro
che ritengono che l'intelligenza sia innata.
Galton in un suo studio sosteneva che la genialità fosse ereditaria. Oggi sappiamo
che esperienze appropriate, fin dai primi anni di vita, possono educare. Il gusto e la
capacità espressive. L'uomo, in gran parte il frutto dell'esperienze a cui è esposto.
Watson: Comportamentista… affermava che esperienze adeguate potessero
portare un soggetto a qualsiasi traguardo. Affermava che un bambino con normale
intelligenza, l'educazione, le motivazioni opportune e condizioni di vita
soddisfacenti potesse raggiungere qualsiasi obiettivo.
Posizione di Watson: l'individuo non è predeterminato, ma è prodotto
dall'ambiente.
Oggi si riconosce l'importanza delle caratteristiche genetiche Nature, basta
osservare e riflettere sulle variabili somatiche e caratteristiche che i bambini
presentano e che comparivano negli stessi familiari. Importante sottolineare che
oggi la psicologia dello sviluppo sottolinei che lo sviluppo è dato dall'interazione tra
fattori innati, Nature, e fattori ambientali esperienziali, nurture, dove il bambino si
presenti attivo nella costruzione della sua conoscenza.

Metodi per stimolare le funzioni intellettive in contesti di deprivazione o rischio:


Maria Montessori, nel 1907 ispirò progetti educativi volti a stimolare lo sviluppo
intellettivo in contesti di deprivazione a rischio binet. Nello stesso periodo fiducioso
della modificabilità dell'intelligenza, sviluppò una serie di esercizi di ortopedia
mentale per aiutare i bimbi che avevano scarsi risultati ai test fino a poco tempo fa
molti bambini che ricevevano diagnosi di ritardo mentale in base ad un basso
punteggio ai test d'intelligenza. Risentivano semplicemente di una grave condizione
di deprivazione culturale, un campo dove è possibile ottenere dei risultati
soddisfacenti. È quello che riguarda i bambini molto piccoli. L'intervento con
bambini piccoli richiede professionisti e costi elevati. L’obiettivo verte sui bambini a
rischio, prende forma nella convinzione che primi anni di vita sono fondamentali per
lo sviluppo intellettivo. I promotori di questo inizio attive fanno notare come la
spesa elevate nei primi anni possa comportare il risparmio notevole in seguito. I
bambini a rischio, non aiutati, possono incanalarsi in una strada che spesso porta
alla criminalità e dunque costi della detenzione e devianza. La risorsa su cui puntare
sembra proprio la scuola, dove i bambini possono crescere cognitivamente,
assorbire valori.

MECCANISMI COGNITIVI DELL’INTELLIGENZA: IL RUOLO DELLA VELOCITA’


DELL’INFORMAZIONE ( o SPEED)
Da tempo si è compreso come la velocità dell'elaborazione dell'informazione
caratterizzi l'efficienza di diverse operazioni della mente; infatti, può essere definita
il tempo in cui la mente impiega per svolgere un compito. Alcuni hanno ipotizzato
che la Speed velocità di elaborazione delle informazioni sia in diretta correlazione
con il grado di mielinizzazione delle fibre nervose, permetterebbe una migliore
conduzione dell’ impulso nervoso. I sostenitori della Speed sottolineano come nella
risoluzione adeguata delle matrici di raven possa esserci una correlazione con la
velocità del soggetto di generare soluzioni.
La SPEED è in relazione con le variazioni intellettive nella normale popolazione e
quindi particolarmente idonea a spiegare differenze che riguardano il ritardo
mentale più lento e non, per esempio per individui con basso quoziente intellettivo
con sindrome autistica che hanno a volte elevata a SPEED. È stata applicata con
successo anche nell'analisi dello sviluppo dell'individuo. Infine, è particolarmente
idonea per spiegare le cadute specifiche dell'anziano, interessa talvolta le
compromissioni specifiche del DSA ,per la minore capacità di elaborazione della
dislessia. Una difficoltà che interessa al concetto di Speed riguarda i soggetti dotati
intellettualmente, che possono arrivare a prodotti elevati con grande rapidità ma
anche senza caratterizzarsi per una particolare prontezza.
una ricerca ha esaminato il rapporto tra memoria di lavoro e speed:
la teoria della SPEED mette in luce come una migliore capacità di memoria di lavoro
potrebbe essere dovuta al fatto che una mente veloce riesce a fissare il ricordo di
più informazioni.
La teoria della Speed incontra problemi, per esempio.:
-Solo il 25% delle variazioni intellettive e viene spiegata dalla Speed.
-Non sempre la velocità di elaborazione venne particolarmente considerata, per
esempio in alcuni problem solving.
- la correlazione tra prove intellettive e velocità viene enfatizzata dal fatto che molte
prove sono a tempo; quindi, nella prova viene spesso premiata la velocità.
Galton misurava l'intelligenza attraverso prove di velocità di risposta, non
considerando che l'intelligenza fosse associata non solo alla velocità del pensiero,
ma anche alla capacità di riflettere alla capacità di giudizio ponderato e al controllo
dei moti immediati della mente.
Il cognitivismo contemporaneo nello studio dell'intelligenza si focalizza sui processi
rapidi ed elementari. Partendo dall'idea, infatti, che i processi complessi e lenti siano
il risultato di una serie di operazioni elementari, ogni operazione caratterizzata da
una durata brevissima.
Galton in un suo lavoro ha mostrato la correlazione fra intelligenza verbale e il
successo dell'esecuzione di un compito, considerò una serie di variabili. Secondo
Galton era più intelligente chi rispondeva rapidamente ai compiti e sottolineava
inoltre ,come alla base di operazioni complesse della mente ci fossero operazioni
basilari molto semplici. Infatti, alla base della comprensione del linguaggio
coesistono ulteriori operazioni più semplici. Per esempio, capire il significato dei
termini del discorso.
Questo tipo di approccio dà importanza anche alle operazioni semplici della mente,
andando controcorrente con la tradizione che evidenziava, come l'intelligenza
riguardasse le operazioni complesse della mente. Quest'approccio è sostenuto
grazie a strumenti di indagine attuale, un altro strumento che ha sottolineato il
micro processi riguarda la maggior disponibilità di modelli di analisi per la
valutazione delle disfunzionalità cognitive.

RUOLO DELLE FUNZIONI ESECUTIVE, DELL’ATTENZIONE E DELLA METACOGNIZIONE


nella parte anteriore del cervello troviamo i lobi frontali, destra e sinistra. Questi
terminano la loro maturazione in adolescenza. Grazie alla loro presenza è spiegata
l'abilità intellettiva dell'uomo rispetto all'animale. Le funzioni dei lobi frontali sono
dette esecutive, in quanto gestiscono mente e comportamento, le funzioni esecutive
sono state studiate in pazienti con lesioni in tali aree del cervello e inoltre, durante
la loro attivazione in una serie di compiti. In questo modo si sono identificati, ttività,
comportamenti, strumenti che sembrano essere associati al funzionamento dei lobi
frontali. Esistono vari test che sembrano misurare le funzioni esecutive affrontali.
Le funzioni esecutive principali sono per esempio: il controllo dell'attenzione, la
pianificazione, l'inibizione delle informazioni poco importanti, l'aggiornamento delle
rappresentazioni, la memoria di lavoro, la risoluzione del problem solving, la
capacità di seguire due compiti contemporaneamente, lo shifting, ossia la capacità
di passare in maniera efficace da un'attività ad un'altra.
Duncan ha studiato l'attivazione dei lobi frontali associati all'intelligenza, arrivando
alla conclusione che vi sia implicata un'attività intellettiva unitaria, cioè che i lobi
frontali siano alla base di diverse attività intellettive, ma non tutte, in quanto queste
ultime sono associate con altre aree del cervello.
Il concetto che riguarda l'associazione tra attivazione dei Lobi frontali e intelligenza,
incontra però delle debolezze:
-Il mantenimento di buona intelligenza, anche in presenza di lesioni gravi dei lobi
frontali.
-L'associazione di altre aree intellettivamente importanti con l'intelligenza.
-inoltre in alcuni bambini sembrerebbe che in presenza di difficoltà di
funzionamento dei lobi frontali non vi siano lacune. Nella loro intelligenza.

La memoria a lungo termine


Riguarda l'insieme delle conoscenze consapevoli, conservate in memoria, molto
spesso viene associata all'attività mnemonica con l'intelligenza. diverse teorie
multiple dell'intelligenza sottolineano come la memoria faccia parte delle attività
primarie intellettive e fornivano come prova l'apprendimento associativo.
Che la capacità di mantenere le conoscenze significative, memoria e dunque a
prendere sia in relazione all'intelligenza è indubbio. È indubbio invece, che è la
relazione riguardi la capacità della fissazione della memoria. Sembra che questa
capacità intelligente. Ossia la memoria non sembra primaria ma collegata,
ragionamento alla capacità di tenere presenti più elementi contemporaneamente e
il controllo dell'attenzione.
la memoria a breve termine (memoria immediata)
Per apprendere, operare con la mente bisogna cominciare dall'essere capaci di
trattenere le informazioni a cui siamo esposti. L'intelligenza permette
l'apprendimento attraverso la capacità di trattenere le informazioni.( memoria a
breve termine e memoria a lungo termine). La memoria a breve termine, anche
detta temporanea o immediata, trattiene le informazioni per un tempo limitato.

MEMORIA DI LAVORO
Oltre a trattenere le informazioni, opera su di loro e la capacità di tenere a mente
contemporaneamente più informazioni, ma anche di lavorarci con la mente. La
memoria di lavoro è implicata dunque nel ragionamento, nell'organizzazione delle
conoscenze, nella comprensione linguistica, eccetera. Due studiosi: VERGUTS E
BOECK, hanno affermato che la relazione tra abilità intellettiva di base, ossia il
fattore GE memoria di lavoro, si spiega col fatto che chi ha maggiore memoria di
lavoro è più in grado di immagazzinare i principi di soluzione, in tal modo di fronte
ad un ragionamento complesso. Può operare una scomposizione e procedere per
fasi. Secondo i due studiosi, chi ha una buona memoria di lavoro è avvantaggiato
perché ha immagazzinato più soluzioni.
i meccanismi di base della memoria di lavoro sono ATTENZIONE E INIBIZIONE
L'attenzione riguarda diversi processi cognitivi e la messa a fuoco di risorse mentali.
L'attenzione controllata secondo engle rappresenta il meccanismo critico della
memoria di lavoro, essa controlla gli elementi potenzialmente disturbanti,
innescando un meccanismo inibitorio della mente che non solo pensa a qualcosa,
ma è capace di evitare di pensare ad altro.
l'inibizione riguarda la capacità di tenere sotto controllo l'informazione inutile.
Nel disturbo dell'attenzione iperattività vi è una buona intelligenza? Sono presenti
deficit dell'attenzione e della memoria di lavoro. Il risultato del disturbo potrebbe
essere imputato al fatto che la difficoltà non riguarderebbe l'intera memoria di
lavoro, ma solo la componente inibitori
Metodi per sviluppare le funzioni intellettive ai bambini a sviluppo tipico:
Per quanto riguarda lo sviluppo tipico, possiamo distinguere diversi programmi
riguardanti:
- abilità di base e le loro componenti.
-Programmi sulle abilità applicate
-Programmi sulle abilità METACOGNITIVE.
Un programma famoso in Italia è quello di arricchimento strumentale sulle abilità di
base. Questo programma, ispirato alla teorizzazione di vygotskij secondo cui è
importante tenere conto non solo dell'abilità effettiva ma anche di quelle potenziali.
Questo metodo è stato criticato perché non è ancora non è stato reso tutto
pubblico, ma affidato a personale formato nello specifico.

RUOLO DELLA METACOGNIZIONE


La metacognizione è costituita dall'insieme di idee che una persona sviluppa su sé
stesso e sul funzionamento cognitivo, dal modo in cui il soggetto gestisce i propri
processi cognitivi. E dunque è fondamentale:
-L'atteggiamento nei confronti della propria intelligenza.
-Le idee che il soggetto sviluppa sul funzionamento della mente.
-I modi in cui la mente controlla se stessa.
MODELLI DI MEMORIA DI LAVORO
Il modello di memoria più conosciuto è quello di BADDELEY. Questo modello
evidenzia una indipendenza dei componenti e che lo svolgimento di una data
operazione avvenga in uno specifico sottosistema, secondo il principio di tutto o
niente. Questo è un modello, descrive la memoria di lavoro costituita da quattro
componenti principali:
-due magazzini a breve termine al ricordo immediato, ossia il loop fonologico e Il
taccuino visuo spaziale. Il taccuino Visuo spaziale elabora le informazioni riguardanti
la semantica visiva e spaziale e le immagini mentali. Mentre il circuito o loop
fonologico si concentra sul linguaggio elaborando le informazioni sul discorso,
queste sono immagazzinate, avviene la ripetizione.
-buffer episodico= memoria episodica, funzioni di integrazione, uso delle
conoscenze.
-esecutivo centrale= Funzione centrale di memoria, elemento di unitarietà di tutte
le funzioni esecutive.

MODELLO A CONO DI CORNOLDI E VECCHI


Cornoldi e vecchi propongono un modello di memoria di lavoro a forma di cono e, se
fondato su una continuità gerarchica tra codici di elaborazione e il livello di attività
richiesta nello svolgimento dei compiti, basandosi quindi sul concetto di continuità
tra i livelli. Gli autori strutturano modello caratterizzato da due dimensioni, una
orizzontale e una verticale.
a) Lungo il continuum verticale troviamo le capacità o più automatizzate, dove la
partecipazione della memoria di lavoro è bassa e i processi più centrali
richiedono controllo più elevato.
b) Lungo il continuo orizzontale troviamo il contenuto delle diverse tipologie di
informazione e la maggiore o minore distanza è distante, traesse. Quindi il
materiale linguistico e quello visuo spaziale si possono posizionare su:
opposti, il materiale visivo e spaziale, pur occupando punti separati, possono
avere maggiore continuità.
c) Per quanto riguarda le difficoltà di apprendimento, viene evidenziato quanto
segue. Un coinvolgimento di livello basso, di memoria, di lavoro per deficit
delle abilità che devono essere automatizzate. Un livello intermedio per DSA
ai processi di controllo. Un livello più elevato in caso di ritardo mentale.
d) Il livello di controllo è difficilmente definibile concettualmente è stato
spiegato in base ad una classificazione delle operazioni più classiche della
mente sia ipotizzato che ad una crescita di livelli di controllo corrispondono a
sottrazione di risorse generali mentali. L'altra ipotesi riguarda la relazione tra
le abilità di uno stesso livello di controllo, che implicano contenuti diversi.
e) Nel modello a cono vengono considerati i fattori motivazionali e culturali i
quali incidono sui processi altamente controllati e riguardano come il soggetto
affronta emotivamente i compiti cognitivi. L'esperienza incide su tutti i piani
intellettivi in modo specifico riguardo ai sistemi di elaborazione di base. I
fattori emotivo metacognitivi riguardano il raggiungimento di traguardi
intellettuali. I tre fattori aggiuntivi associati alla struttura di base sottolineano
come l'intelligenza avvenga nel contesto della vita ed è associata a fattori non
strettamente cognitivi.

TEORIA DEL CONTROLLO DELLA MEMORIA DI LAVORO


Voi questa teoria spiega bene la relazione tra apprendimento e intelligenza,
mettendole in contatto tramite la capacità di memoria di lavoro, Il suo lavoro
attivo. La teoria del controllo della memoria di lavoro appare la più
soddisfacente in quanto fa emergere la differenza tra uomini e animali, fra
bambini di età differenti fra giovani e anziani. Senza parlare del fatto che sia si
sia rivelata ottimale per descrivere le differenze tra soggetti a sviluppo tipico e
ritardo mentale.

Teoria metacognitiva integrata afferma:


che credenze e attività mentali siano in relazione bidirezionale. Questa
relazione viene descritta rappresentando la mente in tre livelli. A) operazioni
della mente e pensare ricordare eccetera. B) operazioni metacognitive di
controllo. Controllo del pensiero e ricordi. C) conoscenza credenze sulla
mente, ossia la conoscenza metacognitiva.

TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI INCISTATE

ZELAZO E FRYE hanno proposto la” teoria cognitiva e del controllo di


embedding” introducendo il concetto di incistazione,( incorporamento).
Questa teoria ipotizza che il processo di incitazione venga applicato agli
argomenti in modo che vi possa essere applicata. La logica emerge che
cruciale non sia la memoria di lavoro in sé preditrice dell'intelligenza, ma il
suo controllo. La teoria dell'incitamento afferma che non basta tenere
presenti più elementi, ma essi devono essere integrati e subordinati.
L'esempio? Nei test di intelligenza, spesso richiesto l'utilizzo di regole
incistate, ossia incastrate l'una all'altra. Non basta però applicare varie regole
e constatare che esse vengono soddisfatte, ma occorre considerare una
regola e vedere cosa accade in base ad una regola ulteriore, tipico l'esempio
di gestione della Memoria di lavoro e regole incistate rappresentato dal gioco
degli scacchi.

INTELLIGENZA E SALUTE MENTALE


I programmi più efficaci di valorizzazione intellettiva sono quelli che fanno
lavorare la mente in uno svariato a serie di operazioni intellettive, evitando
che certi esercizi si consolidino diventando automatici per lo sviluppo
dell'intelligenza necessario si superi una soglia minima. Intelligenza. Se questo
non è presente, come nei casi di deprivazione sensoriale o affettiva, o nei casi
di svantaggio socio culturali, mancano le basi per una maturazione intellettiva
ottimale. Un contesto di deprivazione sensoriale precoce influisce sullo
sviluppo delle strutture intellettive, per esempio: il selvaggio di itard. Alla fine
del secondo millennio, allora non si è dato peso al ruolo dell'esperienza. Due
contributi vengono comunque evidenziati.

Le quattro componenti della memoria cognitiva e del controllo della memoria


di lavoro:
le ricerche contemporanee ritengono che un elemento significativo
dell'intelligenza umana risieda nel controllo della memoria di lavoro. Il
controllo viene concepito come continuo, applicata livelli gerarchici di.
Differenti e che si incrocia con le varie abilità cognitive perché l'intelligenza si
esprime chi non basta, possedere un'elevata capacità di controllo,
l'esperienza, la motivazione, la personalità. Influiscono con il controllo della
memoria di lavoro.

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