Spiro e Papert
Negando il concetto unitario di intelligenza, afferma nel saggio Formae mentis1, l’esistenza
combinate da individui e culture in modi adattivi diversi. Ciascuna intelligenza viene infatti
concepita come un potenziale, come “la capacità di risolvere problemi, o di creare prodotti,
Un tipo di intelligenza, per essere specifico, deve infatti dimostrare la propria relativa
indipendenza dalle altre in modo tale che, al variare dell’entità di qualcuna di queste, non
Gardner individua quindi sette tipi di diverse intelligenze: quella linguistica, musicale,
Si tratta di una gamma di abilità umane distinte, considerate utili e importanti nell’ambito di
diversi contesti culturali. Secondo Gardner è dunque possibile “individuare dei ‘pacchetti’
separati di operazioni mentali, ciascuno fondato su una base biologica distinta [...] e
ambientali diversi”3.
può giudicare una possibile intelligenza. La definizione di intelligenza spetta infatti a quelle
La psicologia cognitiva può formulare modelli capaci di spiegare quali abilità siano
gli studi di compiti che interferiscono (o non interferiscono) fra loro; compiti che
autonoma.
aree.
Le sette intelligenze
fra gli esseri umani”7. Le operazioni centrali che la caratterizzano sono: la sensibilità per la
fonologia (suoni delle parole e loro interazioni musicali), la padronanza della sintassi
pragmatiche del linguaggio, dei diversi usi a cui può essere adibito (trasmissione delle
Un’altra competenza intellettuale che trova origine nella sfera uditiva-vocale è l’intelligenza
musicale. Come il linguaggio, la musica è infatti una “competenza [...] a sé, una
competenza che non dipende da oggetti fisici nel mondo”8, ma che “può essere elaborata
canale uditivo-vocale”9. Le abilità centrali che sono alla base della competenza musicale
sono: la capacità di produrre e apprezzare melodie e ritmi (suoni emessi a certe frequenze
oggetti. Facendo riferimento alla teoria dello sviluppo del pensiero logico-matematico di
stimarne la quantità, [...] il bambino piccolo consegue la sua conoscenza iniziale e più
origini dell’intelligenza logico-matematica si riconducono alle azioni dei bambini sul mondo
Una seconda competenza che trae origine dall’interazione dell’uomo con gli oggetti è
una traiettoria di sviluppo indirizzata verso una crescente astrazione, l’intelligenza spaziale
rimane connessa al mondo degli oggetti e alla loro posizione nel mondo.
riuscire a ricreare aspetti della propria esperienza visiva, persino in assenza di stimoli fisici
rilevanti”11.
Le componenti centrali che la caratterizzano sono il controllo dei propri movimenti corporei
consentono all’individuo di “usare il proprio corpo in modi molto differenziati e abili, per fini
capacità centrale di riuscire ad accedere alla propria vita affettiva, all’ambito dei propri
interpersonale è rivolta verso l’esterno, verso gli altri individui. La sua capacità centrale
consiste dunque nell’abilità a saper individuare e distinguere gli stati d’animo, le emozioni,
Gardner ipotizza con la teoria delle intelligenze multiple “l’esistenza di una serie ristretta di
potenziali intellettuali umani, [...] di cui ognuno di noi è partecipe in virtù dell’appartenenza
Differenziano tra loro gli esseri umani infatti “il vigore di queste intelligenze - il cosiddetto
profilo delle intelligenze - e i modi in cui esse vengono chiamate in causa e combinate tra
L’incontro tra ambiente e capacità innate consente alle intelligenze di attuarsi in ogni tipo
di attività simbolica, dalla percezione alla creazione di simboli, sino all’uso di sistemi
simbolici differenti. L’istruzione viene quindi concepita da Gardner come educazione alle
intelligenze attraverso la loro rappresentazione nei numerosi sistemi forgiati dalla cultura.
realizzazione di un sistema educativo più efficace, in cui ciascun allievo possa conseguire
una reale comprensione di ciò che viene insegnato, possa trasferire in contesti nuovi le
campi del sapere. Gardner indica, come presupposto essenziale per la realizzazione del
suo modello educativo, l’identificazione in età precoce del profilo intellettivo e delle
un piano di studi indirizzato a valorizzare le doti più spiccate, compensare i punti deboli o
tentare di lavorare in entrambe le direzioni. Nel caso di un allievo dotato di grande talento,
[...] in modo tale da sfruttare le sue capacità intellettuali, aggirando [...] le sue
debolezze”16.
La teoria pedagogica di Gardner rappresenta quindi una sfida nei confronti dei sistemi
educativi basati sulla certezza che tutti gli individui sono in grado di apprendere le stesse
nozioni allo stesso modo e che il processo di apprendimento può essere valutato
comprendere è quindi centrata sull’individuo, sulla sua età, sul suo profilo intellettivo e
considerato come “il metodo di istruzione che valorizza più efficacemente i canali di
tra pari. Gardner delinea quindi un modello di scuola elementare in cui i bambini abbiano
bambini di “abilità di base richieste dalla cultura di appartenenza: leggere e scrivere nella
sistemi nozionali che entrano in gioco nelle varie attività lavorative e di svago”18.
assumono un ruolo rilevante. Il computer può infatti contribuire sia a “trovare la giusta
appropriati. Il computer può essere inoltre un fattore vitale nel facilitare il processo
d’istruzione effettivo, aiutando gli individui a raggiungere con i propri ritmi e le proprie
abilità i maggiori risultati possibili. Secondo Gardner infatti, la grande promessa della
individuali.
Seymour Papert, scienziato del MIT, partendo dal presupposto che “la tendenza a
programmazione Logo.
arricchirsi sia sul piano affettivo che su quello cognitivo”21. Alla scuola tradizionale,
costruzionismo. Esso si basa sull’assunto che gli studenti devono scoprire da soli le
Papert individua nelle nuove tecnologie informatiche gli strumenti che possono favorire lo
non solo come “un ennesimo potente strumento pedagogico”22, ma come un’innovazione
caratterizzato dal succedersi del pensiero formale al pensiero concreto, Papert ritiene il
computer capace di rendere concreto il formale. Esso infatti può fornire “i mezzi per
affrontare quello che Piaget [...] considera come l’ostacolo da superare per passare dal
soltanto mediante processi formali. Grazie all’apporto delle nuove tecnologie, la scuola ha
metodologia nuova basata sulla comprensione mediante l’esercizio del pensiero concreto.
Logo nasce quindi come un sistema aperto, utilizzabile per l’apprendimento di argomenti
Piaget e al concetto secondo cui i bambini sono essi stessi costruttori delle loro strutture
intellettuali e possessori del dono innato dell’imparare, Papert si prefigge l’obiettivo di far
attraverso l’appropriazione e l’utilizzo dei materiali che trova attorno a sé, dei modelli e
delle metafore proposte dalla cultura circostante, diviene un costruttore attivo delle proprie
strutture intellettuali. Attraverso l’utilizzo di ambienti informatici che imitino il modo naturale
in cui i bambini imparano a parlare, Papert ritiene che “gran parte, se non tutte le
conoscenze che oggi le scuole cercano di impartire con tanta fatica [...] e limitato
successo, saranno apprese, così come il bambino impara a parlare, senza sofferenza, con
23 Ibidem.
24 Id., I bambini e il computer cit., p. 24.
25 Id., Mindstorms cit., p. 15.
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Per semplificare la familiarizzazione dell’utente con il linguaggio informatico, Papert
una serie di semplici istruzioni. Logo quindi, introducendo l’idea della programmazione
attraverso la metafora dell’insegnamento alla tartaruga di una nuova parola, sviluppa nel
diventare estremamente abile nell’isolare e correggere i bugs, vale a dire nel saper
snidare quelle parti del programma che gli impediscono di funzionare”26, evidenzia come
modo di pensare. Ne consegue una concezione del computer come ‘oggetto per pensare’,
come strumento necessario per la conoscenza del proprio funzionamento cognitivo e per
Papert, muovendo dalla constatazione “della scissione schizofrenica della nostra cultura
informatiche possono assumere un ruolo centrale nel processo di abbattimento del muro
l’analisi dello stato della matematica nella cultura contemporanea, la constatazione di una
26 Ivi, p. 29.
27 Ivi, p. 45.
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In opposizione al modello di apprendimento meccanico e dissociato della matematica,
dominante nella scuola attuale e caratterizzato dalla trattazione della materia “come se
campo matematico “il tipo di apprendimento naturale piagetiano che spiega il successo dei
connesso ad altre forme di conoscenza e basato su diverse attività, sia fisiche che
innovativo, volto alla creazione di una nuova didattica della matematica, adattabile alle
questi tre principi, “la matematica deve presentare una continuità con le conoscenze
personali ben consolidate [...] deve permettere a chi apprende di concepire progetti
personali carichi di significato [...] deve avere senso in un più ampio contesto sociale”30.
conoscenze e alle abilità che il bambino già possiede e mosso dalla volontà di dare un
senso a ciò che deve essere appreso. Contrariamente al metodo scolastico tradizionale,
finalizzato alla verifica di meccanismi e nozioni, gli allievi che operano nei microcosmi
anche al mutare dei ruoli dei soggetti all’interno dei microcosmi Logo. L’ambiente infatti
28 Ivi, p. 55.
29 Ibidem.
30 Ivi, p. 62.
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viene progettato per promuovere “interazioni più intense e più profonde di quelle che si
osservano nelle scuole attuali”31 e favorire il processo di scambio di idee e istruzioni tra
in cui ciascuna attività è condivisa da principianti ed esperti, il flusso delle idee e delle
istruzioni non è più a senso unico e il tutoraggio tra pari diviene un comportamento diffuso
in ogni classe.
Papert, attraverso le nuove tecnologie e l’ideazione degli ambienti Logo, persegue dunque
La sfida lanciata dal pensiero di Papert consiste “nel far progredire l’arte di adattare gli
elaboratori alle culture destinate a riceverle, affinché essi possano servire a unificare,
31 Ivi, p. 192.
32 Ivi, p. 195.
33 B. Varisco, “Nuove tecnologie tra teoria e pratica didattica”, in Apprendimento e Nuove strategie educative
cit. , p. 92.
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avanzato, lo sviluppo in ciascun allievo della flessibilità cognitiva, intesa come abilità a
analogie, permette di comprendere come ciascun singolo concetto può avere diversi
realtà, permette lo svilupparsi in ogni allievo della flessibilità cognitiva. Questa capacità
favorisce la flessibilità cognitiva. Essa infatti, attraverso l’approccio per casi, permette
conoscenza. Come corollario tecnologico della Teoria della Flessibilità Cognitiva vengono
dell’ambiente.
34 Ibidem.
35 Ivi, p. 94.
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