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caratteristiche,anchesein modo più intuitivo, per stabilire la loro nostrepratiche.Non si sfuggea questoetnocentrismometodologico.
classificazione. QuandoNettl discuteI'esistenzadi un concettogenericodi "musica"
L'inventario dellepraticheche vengonochiamate"musicali" si nelle culture, egli è effettivamenteobbligato a utilizzaredelleparole
situaanch'essotra duetentativi di definizione"in comorensione".Il inglesi fatte per designaredelle praticheoccidentalie a trasporle in
primo è intuitivo.È il giudiziodel musicologoo dell'etnomusicologo altre culture, alle quali non si applicanoche approssimativamente:
a deciderese I'una o l'altra pratica (ad esempioil canto piano o i
linguaggidei fischi dei pastoriturchi) possao non possarientrarenel ognicultura[amerindial,peresempio, sembraavereunapropriacon-
figurazionedi concetti.Così,i Piedineri hannouna parolachepuò
campo delle sue competenzee della sua attività professionale.Ci si essere tradottacomedanza,cheincludemusicae cerimonia edè usata
può domandaresecondoquali criteri. Il secondotentativo è anali- per riferirsia eventireligiosie semireligiosi
checomprendono
musica,
tico. Una volta costituitoun inventario dellepratiche "musicali", la danzae altreattività(1984:20).
comparazionepermettedi individuarei tratti chesono più comuni: è
la ricercadegli universali.Si può notare cheil lavoro di definizione Per discuteredella legittimità dellatrasposizionedel concettodi
progressivadella musicaprocedein due direzioniopposte,prima da "musica" egli è costrettoa trasporre,con qualcheprecauzioneora-
una definizione"in comprensione"versouna definizione"in esten- toria, quelli di danza,awenimento religiosoe perfino di ... musica.
sione", poi all'inverso (il "prima" e il "poi" hanno un valorelogico Di fronte a questadifficolta epistemologica,Nettl ammettecome
piuttosto checronologico,in quanto il più dellevolte le due direzioni inevitabile il ricorso a una intuizione etnocentricadi che cos'è la
vengonosvolte contemporaneamente). Soffermiamociun attimo su musica, e lasciail compito di esprimerequestaammissioneal suo
questidue percorsidella ricercadella definizione. collegaVy'achmann: potrei dirmi chequei fenomenti fuori della mia
Comefa I'etnomusicologoa riconoscerecheuna certapraticadi cultura più immediata, ai quali ora attacco I'etichetta "musica"
produzionesonoraentranel proprio settoredi studi?Va innanzitutto perchéli riconoscoe li identifico comemusica,sono etichettaticosì
notato chele denominazionilocali non l'aiutano molto. Si è spesso solo perché, giustamenteo erroneamente,mi sembra c}].eassomi-
segnalatochela parola "musica" non esistein molte lingue africane glino ai fenomenicheio sono abituato a chiamaremusicanella mia
e amerindie.A dire il vero, questonon significaun granché,Non si terra natale. Sono abituato a considerareun gruppo (più o meno)
farebbealtro che indicarechele categorielinguistichedi una cultura definito di fenomenicome musica:questogruppo abbracciaun nu-
studiata non coincidono con le nostre. Non sarebbeche un banale mero di proprietà differenti che non posso definire con chiarezza,
problemadi tradu,zionesela realtà descrittadalle due lingue fossela eppurenon ho dubbi che essiappartenganoa questogruppo "mu-
stessa,L'esempioclassicoal qualeparagonarlosarebbeallora quello sica" (in Nettl, 1984:25).
dello spettro dei colori, che le lingue diversenon ritagliano affatto Su cosa si fonda questa somiglianza?Il percorsoinverso do-
alla stessamaniera.Ma quantomenolo spettrodei colori è una realtà vrebbe farcelo capire: una volta raccolta una seriedi pratiche che
fisica indipendentedalle culture, sulla quale si possonofacilmente corrispondono, più o meno, alla nostra concezionedella musica,
proiettarele griglie linguisticheper confrontarletra loro. Non si può I'analisi comparativadi questo corpus dovrebberendereespliciti i
dire lo stessodei fatti studiati dall'etnomusicologo.Per confrontare criteri adottati intuitivamente.Ma, in pratica, dove si svolgequesta
I'estensionesemantica delle parole bisognerebbeapplicarle allo ricerca?Il lettorechesperadi trovarein seguitouna rispostaprecisa
stessooggetto,e questonon si realizzacheaprezzodi una grossolana non potrà cherimaneredeluso.Il dibattito è appenainiziato e anche
approsimazionenei casinei quali I'etnomusicologodescrivela cul- in manierapiuttosto confusa.Per metterviun po' di ordine diciamo
tura studiatacon le propriecategorie(cantoliturgico, canto profano, che si può considerareil concettodi musica a due livelli, sia come
musicastrumentale,recitazione...), cosacheriporta ad assimilarele classedi oggettisonori, sia comeclassedi pratichesociali.Gli oggeiti
pratiche studiate a quelle designatedalle nostre parole, cioé alle sonori sono i prodotti sonori dell'attività consideratamusicale,e lo
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studio conparativo a questo livello consistenel cercarese questi sono entrambi musica e dobbiamo allora trovare un tratto unifi-
Drodotti hanno in comunedegli elementistrutturali, comele scale,i cante,una "proprietà caratteristica"chene forniscauna definizione
.it-i, a.a. Le pratichesocialiconsistonoin persone,azioni e suonio, "in comprensione".Il solo denominatorecomune è l,esistenzaso-
più precisamente,consistononellepersonechecompionodelleazioni nora dell'oggettoe la variazionedi almeno uno qualsiasidei tratti
rispettoa dei suoni; lo studionon si limita più agli oggettisonori, ma morfologici; ma questacaratlerizzazione è talmentelarga da inglo-
includele azioni chequestiprovocano.Il problemaè allora di sapere barequasitutte le produzioni sonore,umaneo non-umane.a Dartire
se fare (o bapire) la musica consistein attività che, in differenti dallaparola.
continenti, si assomigliano. La ricerca degli universali sul versantedelle azioni musicali è
È difficile oggi redigereun bilancio di questoproblema, che è molto più promettente,ed è ciò che constataun autore come Bla-
all'ordine del giorno. Nelle ricerchesugli universalidella struttura, cking, che si può considerareun antropologo della musica: ,,Non
gli autori generalmente concludononegandodi avernetrovati. Quelli potremo risponderealla domanda.comeè musicaleI'uomo?, finché
checomunque credono di poter affermarechetali universaliesistano non sapremoquali tratti del comportamentoumano sonopeculiari,
ne ammettono una definizione piuttosto elastica.Così Sloboda,in ammessoche ne esistano,alla musica', (1986: 30); più nettamente
un paragrafo intitolato "Gli universali della musica", esaminail ancoraNattiezafferma che "se la musicaappareverameiìtecomeun
problemadelle scalee nota che "sono moltissimele culture in cui si fatto universale,esistonosenzadubbio degliuniversaliin musica,ma
riscontra,in teoria e in pratica, la concezionesecondocui la musica bisognacercarli,piuttosto cheal livello dellestruttureimmanenti,sul
ha luogo rispetto a delle altezzedi riferimento prefissate" e più versantedellestrategiepoieticheed estesiche,vale a dire dei proces-
avanti aggiungeche "le somiglianzenon finisconoqui, perchésem- si" (1989:53). Atto, comportamento,strategia,processo:regnauna
bra chela suddivisionedellescalein gradi seguadei principi comuni certava,ghezza terminologica.La questioneè centrale.Il fatto è che
alla maggiorpartedelleculture" (1988:387-388). gli stessifatti possonoessereesaminatia diversi livelli; di qui, le
Si noÉ subito che qui universale vuol dire frequente, magari differenzedi vocabolario.
molto frequente' Lasciamoda parte il carattererelativo di questa TradizionalmenteI'etnomusicologiaha consideratola musica
univeisalità,che si può attribuire alla prudenzadell'autore. Restail comeun elementodellepratiche sociali.Fare della musicaè oarteci-
fatto cheper lui "universale" vuol dire presentein tutte le culture e pare a una festa,un rito, ecc. Analtzzatia questolivello, icàmpor-
non in tutte le musiche.E chiaro che le musicheper tamburo non tamentimusicaliappaionocompletamente dipendentidalleculture,e
ttilizzano generalmentela scala,ancheseesistonocomunque,nelle questopercorsodi ricercaci allontana,evidentemente,dagli univer-
culture chele praticano, delle musicheper flauto che la presuppon- sali.
gono. Si obietteràforse che, perchéci sia musica,bisognachevi sia Si è allora tentato di andare a vedereI'estremo opposto, tra i
tanto una scalaquanto un ritmo misurato, Oltre al fatto cheesistono funzionamentipiù generali della mente umana spogliati dalla loro
alcunriiÍrbarazzanti esempi contrari di musiche che non hanno né determinazioneculturale.È ciò chetenta attualmentedi fare la psi-
I'uno né l'altro elemento(come le musicheper trombe dei monaci cologia cognitiva,chericercadei processiin atto nella percezionedi
tibetanio certi flauti delleisoleSalomonchesi basanosu altre qualità tutta la musica.Si può in effetti individuare,come fanno Lerdahl e
del suono,comela dinamicao il timbro, per non parlare dellemusi- Jackendoff (1983),delleleggi generalidella percezionemusicaleche
che elettroacustiche), questaconcezionepresental'inconvenientedi presiedonoall'or garizzazionedell'oggettosonoro, più precisamente
dividereil corpus delle musichein due insiemi,le musichemelodiche delle leggi di raggruppamento,applicazionialla musicadelle leggi
e ouelleritmiche (più la loro intersezione),cosachenon corrisponde generalidella Gesl4l/,secondole quali gli awenimenti sonori isolati
alìoncetto unico di musicache ci è consegnatodalla nostra intui- (comele note) tendonoa orgarizzarsiin insiemi più ampi, i quali a
zione etnocentrica.Per noi, i pezzi di flauto e quelli per tamburo loro volta si raggruppano.L'analisi dei processicognitivi in azione
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mito della musicapura è una specialitàdi casanostra. E nondi- ognuno al momentogiusto, cosachenon è affatto semplice.Le cose
meno...Lasciamoda partela musicaa programma,I'opera,i sim- si complicanoseI'ensemblesuonadue melodiealla volta. Ciascuno
bolismi convenzionaliche si trovano nei madrigali o nei corali di deve allora intervenire quando la propria nota figura nell'una o
Bache non parliamod'altro che di musichecosiddette"pure". La nell'altra melodia. Immaginateora che i gruppi in questionerealiz-
tesisecondola qualela musicanon esprimerebbe o rappresenterebbe zino dellepolifonie a tre parti e avreteun'idea dello sport chesi viene
nulla è difficilmente difendibileoggigiorno.Le esperienze di psicolo- a creare.Perchégli africani suonanoin quel modo?Essidispongono
gia scientificahanno mostrato che anchele operedei formalisti più di strumenti che permetterebberodi suonare ogni parte integral-
convinti provocano delle evocazioni e che questeevocazioninon mente,ma sepreferisconole loro trombe a una solanota è evidente-
sono delleproiezioni libere e individuali, ma hanno inveceuna con- mente perchéla difficoltà apporta un piaceresupplementare,che è
sistenzastatistica(Francés,1958).La musicabarocca è fondata in quello del gioco. L'abilità ostentataè una fonte d'ammirazioneper
partesul modello delladanza,in parte suquellodellaparola, cheessa gli ascoltatori,chefa parte del piaceredell'ascolto.
evoca;la musica romanticamima l'espressionedegli affetti, li rap- '
Questogioco può sembraregratuito: ma la fuga, gioiello della
presenta;e le sonatedel periodo classicoche alternano dei "movi- nostra scienzacontrappuntistica,potrebbe anch'essasembrareun
menti" i allegro,presto, adagio,andante,ecc.,fondanola loro stessa gioco gratuito. L'imitazione delleparti tra di loro e la loro comple-
scrittura su di un simbolismodel movimento. Quest'ultima osserva- mentarietàarmonicaesigonoun'abilitàche,anchein quelcaso,con-
zioneè di portata generale.È probabilecheI'evocazionedi un movi- quista I'ammirazionedegli ascoltatori.Anche il canonepiù semplice
mento per mezzo di un profilo sonoro sia una proprietà universale è un "gioco della mente": le voci hanno la loro autonomia e nello
del suono musicale, conseguenzadi quella aderenzadel suono al stessotemposi incastranocomeipezzidi un puzzle.C'è una dimen-
gestochesi realizzaconsapevolmente nellaproduzionestrumentaleo sioneludica in questepratichee le regoledella musicasonole regole
vocale.A partire dall'infanzia il suonoevocae induceil movimentoe o di un gioco.
questo può tracciare anche il cammino dell'intervento educativo: - Si può dire dunquecheci si awicina a una caratterizzazionedella
I'esperienzasenso-motoria,nella quale suonoe gestosono tutt'uno, finalità delle condottemusicali se si coniugano, in proporzioni del
fonda il simbolismosonoropiù universale,quello del movimento. resto variabili a secondadelle pratiche,tre dimensioni:la ricerca di
,Infine produrre della musica significa costruirecon i suoni. Si un piaceresenso-motorioa livello gestuale,tattile comepureuditivo;
può andareancheoltre: significa costruiresecondodelle regole,al- un investimentosimbolico dell'oggettomusicalemessoin rapporto
meno nelle culture nelle quali l'atto musicaleè istituzionalizzatoda con un vissuto(esperienza del movimento,affetti) o con certi aspetti
lungo tempo. Ma la parola "regola" deve essereprecisata.Il più della cultura (miti, vita sociale);e infine, una soddisfazioneintellet-
dellevolte non vi si legaalcunvaloremorale. Infrangerele regolenon tuale che risulta dal gioco di regole.
è male. Semplicemente, senon le si rispetta,una parte del piacereè Si tratta di caratteristicheuniversalidella musica?Io pensodi sì. .
perduta.Qual è dunquela natura di tali regole?Rifletteremoqui su Produrre un suonoo ascoltarlosecondoquestatriplice prospettivaè
due casi, sapendoche uno studio comparativo di ciò che le regole un atto musicalee, reciprocamente,ciascunacondottamusicalecom-
musicaliimplicano a livello delle condotte, allo stessotempo come porta, in manieramaggioreo minore, questi livelli. Si aggiungono
vincolo e come soddisfazioneintellettuale, meriterebbeun'ampia forse degli obiettivi più particolari, più circostanziali,ma ci sembra
trattazione. Prendiamo quelle orchestredi trombe deil'Africa cen- cheil cercareun piacerein una produzionesonora,intrecciandocosì
trale già menzionate,cheshockaronotanto il nostro viaggiatoredei consapevolmente il senso-motorio,il simbolicoe la regolasia ciò che
primi del secolo. I musicisti(una decina)sono in circolo e dispon- è proprio della musica.
gono ognuno di uno strumentoche non può produrre che una sola Divertimento, soddisfazione,piacere,gioco? Siamo fin qui ri-
altezza. Suonare una melodia implica che si intervenga a turno, masti evasivinella sceltadel termine che può designarela finalità
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della condotta musicaledella quale si sono censitele componenti. improwisazioni strumentalio vocali. più tardi il suonosi integracol
Tutto dipenderàqui dalla teoria che (di volta in volta) si proietterà gioco simbolico.È incaricatodi rappresentare,grazieall'immagrna-
sulle stessecostanti per chiarirle. Il piacererichiamerebbeun'inter- zione, personaggi,situazioni,espressioni e soprattuttomovimenti. Il
pretazionepsicanalitica.Assumeremoinvecela prospettivadellapsi- gioco simbolico organizzatodai bambini tra i quattro e i sei anni
cologia di Piaget, che presentail vantaggiodi essereestremamente comporta una "banda sonora" molto musicale,sela si saascoltare,
produttivaper la pedagogia musicale.In realtàsappiamocheJean e la produzionevocale, i gesti e l'espressionesono intimamentele-
Piagetha analizzatoil gioco infantile risalendoalla prima infanziae gati. Alla fine della scuola materna appare il gusto per la regola,
ha distinto tre forme principali di gioco corrispondentia tre periodi gusto chetrova soddisfazionenelle organizzazionisonoreche costi-
successivi:il gioco senso-motorio,il gioco simbolico e il gioco di tuiranno in seguito,per poco che le si incoraggi, le prime forme di
regole.L'analogia con gli aspetticorrispondentidella condotta mu- composizione.
sicale è profonda; ecco perché alla domanda posta dal titolo di
questosaggio- "che cos'èla musica?", ho propostouna rispostain 2) Di fronte a questiinteressichesi sviluppanospontaneamente
un altro titolo: La musiqueest un ieu d'enfant2. nel gioco, il ruolo dell'educatoreè molto differenteda quello chegli
spettatradizionalmentenella classedi musica.Non è tanto quello di
insegnare,quanto quello di osservare,incoraggiare,qualchevolta
Conclusíoníp edagogìche guidare,immaginandole situazionichefavoriranno il gioco sonoro.
L'insegnanteha bisognonon di una formazionemusicaleall,ar-
Si può immaginare la pertinenzapedagogicadi un'analisi dei monia e al pianoforte,ma piuttosto di un tipo di sguardo,di ascolto,
fondamenti universali dell'atto musicalecorrispondentepunto per del quale a volte sonopiù dotati i genitori o i maestrichei musicisti
punto con le forme successive del gioco infantile. Per concludere, professionisti.Per l'età delle scuoleelementari,serviràuna cultura
non ci soffermeremodettagliatamentesu come mettere in opera musicalea vastoraggio,per apprezzaree guidarele ricercheinfantili.
questa proposta teorica, ma ne suggeriremosolamentele conse-
guenzeprincipali. 3) Vediamoprendereforma il programmadi un,educazionemu-
sicalecoerentea partire dal primo anno di vita, programmanel quale
l) Si assisterà,nel corsodell'infanzia, all'apparizionesuccessiva potranno presentarsidelle sceltediverse sulla base di una radice
delle condotte musicali elementari.Dai primi mesi (è molto chiaro comune. Le acquisizionitecniche,come la teoria musicaleo I'ap-
versoi quattro mesi)si osservanodei comportamentidi esplorazione prendimentostrumentale,apparirannocomedei complementispeci-
motivati dalla novità di un rumore prodotto fortuitamente.L'esplo- fici a una prima pratica, centratasulla scopertae I'invenzione,nel
razionesi arricchiscenei mesi seguentie si notano, verso i sei mesi, corso della quale, prima che sia il caso di vedereuna partitura, si
dellelunghesequenzedi gioco in cui il bambinonon soltanto ripete, arricchirannole attitudini fondamentalidei musicistia proposito del
ma varia le sue"trovate" sonore3,abbandonandosia veree proprie tocco, del controllo motorio, del fraseggio,dell,espressione, della
forma, ecc.
2 "La musicaè un giocoinfantile". Cfr. bibliografia, Delalande1984(n.d.c.) Questaè una rispostapossibilealla domanda posta dagli inse-
gnanti della scuoladi basedi molti paesi,preoccupatidi definire una
3 Il concettodi "trovata" è uno dei piir importanti nell'a-nalisi
d-ellecondotlgqj,
' formazionemusicaleche non sia immediatamentetecnica.Ma per-
esplorazione sonora.Per Delalande la "rtouaru" è undconiiguraziòn" .ono.apai-
ticolare, che comparecasualmentedurante I'esplorazionee attira l'attenzionedel
bambino, diventando il punto di partenzadi un'ulteriore elaborazione.In altd Delaland€la "trovata" staalla basedell'invenzionemusicale.Cfr. in ouestovolume
termini è l'inizio di un processonon più casuale,ma consapevole.Nella teoria di "Dal suonoallo strumento"e "Le strategie delcomposirore"1n.d.cJ.
un Conservatorio,nulla
nel casoin cui i bambini raggiungessero
ediscechesi continui a coltivarecomunqueil loro gustocreativo'
Pensarela musicain termini di condottee non di saperemodifica
que profondamenteil programma di un'educazionemusicale.
I'osservazionedel bambino arricchiscedi riflesso la compren- DAL SENSO.MOTORIOAL SIMBOLICO+
ne di che cosa sia la musica.Attraverso le fasi del gioco senso-
torio, simbolicoe di regole,vediamocostruirsiprogressivamente
rsfaccettaturedelle condottemusicali dell'adulto, quale che sia la
ua origine geografica,e I'antropologia musicaledisponeora di due
ampi d'osservazione,I'etnomusicologiae la geneticadellecondotte
usicali.Lo si potevasospettare:sela musicaè un fatto universale,è
erchérispondea una motivazionepiù generalerispetto alle diverse
ulture, una motivazione che si manifesta, progressivamente,nel
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ultimi decenni),la musica è st?ta fatta con le mani e con il fiato e
bambino. questa origine corporea la segna profo{,4a1gen-le. Èare'musiCà'è'-
prima di tutto un aîîo motoiio bhe,fèr etterto della sua funzione
socialedi scambio,si arricchiscedi una dimensionesimbolicae si
conforma a delleregole.Tirare con una mano I'archettodi un violino
per produrre il suonoe utilizzareI'altra per dare al suonoun profilo
melodico,è un atto motorio. Vedremotuttavia che, in quest'atto,
produzione motoria e ricezione sensorialesono così strettamente
intrecciateda richiedereI'uso piir precisodell'aggettivo"senso-mo-
torio". Si può del resto stabilire un parallelo tra questo livello di
descrizionedell'atto musicalee la produzionesonora del bambino
duranteil periodo senso-motorio.Notiamo chele due analisisi chia-
risconoa vicenda.
Ma ciò che è veramenteappassionanteè vederecome, in en-
trambi i casi,questigestiproduttori di suonosi caricanodi un potere
evocativo. La musicafa appello a differenti forme di simbolismo,
alcunepiù o meno convenzionali,un po' "appiccicate", comel'as-
sociazionedi un certo strumentoa una certa divinità in una musica
tibetana, oppure, in un casoa noi più vicino, I'associazionedi una
vocegravea quelladi Cristo. Ma esisteuna forma di simbolismopiù