Sei sulla pagina 1di 56

DOMANDE DEI TEST DA 10

1. Valutazione e selezione
1 Il dibattito scientifico sulla valutazione in Italia si è originato:
A dopo il primo conflitto mondiale
B in seguito alla scolarizzazione di massa
C quando la scuola era frequentata da pochi allievi
D nel periodo in cui alla dispersione palese è seguita quella occulta
2 Il volume “Lettera a una professoressa” di don Lorenzo Milani ha inteso:
A sottolineare le difficoltà organizzative della scuola
B mettere il rilievo l’impreparazione psicologica dei docenti
C evidenziare il carattere selettivo dell’istituzione scolastica
D parlare dei pregi e dei difetti della selezione scolastica
3 L’opinione pubblica ha iniziato a interessarsi del prodotto scolastico
A quando la scuola non accoglieva gli allievi con problemi psicologici;
B nel momento in cui i bambini handicappati hanno frequentato assiduamente la scuola
C quando la scuola è diventato un diritto per tutta la popolazione
D quando la scuola di massa ha dimostrato di necessitare di cambiamenti strutturali
4 Il volume di Marzio Barbagli e di Marcello Dei ha inteso:
A evidenziare il disagio dei docenti di fronte ai nuovi allievi
B spostare l’attenzione dell’opinione pubblica su ciò che avveniva nelle scuole
C studiare, dal punto di vista sociologico, la vita dell’istituzione scolastica
D puntare il dito nei confronti di quegli allievi che non erano idonei ad affrontare gli studi
5 La riforma del 1962 ha inteso:
A rimuove le disuguaglianze di fronte all’istruzione
B migliorare le condizioni economiche degli insegnanti
C offrire un percorso didattico adatto a tutti gli allievi;
D consentire a tutti gli allievi di fruire di una scuola attenta alla loro personalità
6 Conoscere il prodotto scolastico era diventata un’esigenza molto sentita perché:
A la preparazione degli allievi era spesso molto scarsa
B la preparazione degli allievi era troppo teorica
C l’opinione pubblica desiderava modificare i programmi scolastici
D la scuola desiderava rendere pubblico ciò che “produceva”
7 Il motivo che richiedeva alla scuola di mutare il proprio “fare didattico” era:
A il cambiamento strutturale della società
B l’avvento di forme diversificate di benessere
C la formazione “gentiliana” dei docenti
D le caratteristiche eterogenee della popolazione scolastica
8 Abbiamo definito la formazione dei docenti di tipo “gentiliano” in quanto si riteneva che:
A per essere docenti servisse intuito e competenze psicologico-relazionali
B per essere un bravo docente, fosse necessaria una formazione universitaria
C per essere docenti servisse una buona preparazione di tipo pedagogico-didattico
D per essere un bravo docente, bastasse una solida preparazione culturale
9 Nella scuola del passato la selezione era vista come:
A un momento utile, soprattutto, per la formazione del carattere dell'allievo
B indice di serietà della scuola
C necessaria per tutti gli allievi dotati di scarsa motivazione
D un momento necessario per consentire alla scuola di valorizzare le esigenze dei singoli
10 “Lettera ad una professoressa” richiede ai docenti:
A di valorizzare i ragazzi che si impegnano e credono nel valore della scuola
B di prestare attenzione a coloro che, dimostrano di essere dotati, ma provengono da famiglie con scarse risorse
finanziarie
C di prestare attenzione a coloro che, per cause esterne alla scuola, risultano svantaggiati
D di incentivare gli stipendi dei docenti che risultavano molto scarsi
2. Tradizionalismo didattico e valutazione
1 Il condizionamento sociale si dimostra presente nelle seguenti situazioni:
A gli allievi più dotati da un punto di vista intellettuale conseguono i risultati positivi
B i risultati scolastici appaiono sostanzialmente indipendenti dalle qualità dell’esperienza scolastica
C gli insegnanti intrattengono relazioni amichevoli con le famiglie di alcuni allievi
D la qualità delle esperienze scolastiche ed extrascolastiche sono omogenee
2 Le condizioni funzionali a mantenere la "fiducia" in un sistema di cooptazione sono:
A La severità degli esaminatori e la rilevanza del premio promesso ai migliori
B La garanzia di elevazione sociale e quindi il miglioramento del proprio "status"
C L'assenza di favoritismi ed il ricorso ad esaminatori sensibili alle esigenze delle classi popolari
D La correttezza delle procedure di esame e le qualità degli esaminatori
3 In un contesto didattico tradizionale le funzioni didattiche più diffuse sono:
A la comunicazione di elementi culturali e le valutazioni
B la comunicazione di elementi culturali e le spiegazioni
C la valutazione e la verifica degli apprendimenti
D la verifica degli apprendimenti ed il recupero
4 La cooptazione nella scuola consentiva di entrare a far parte di un determinato gruppo se:
A si apparteneva alla stessa classe sociale di coloro che effettuavano la cooptazione
B si uniformava il proprio comportamento a quello di chi effettua la cooptazione
C si era molto intelligenti e capaci di contribuire allo sviluppo della cultura
D si dimostrava di possedere capacità e competenze molto elevate
5 La lezione "ex cathedra" è strutturata in questo modo:
A il docente propone materiali di studio e valuta in itinere gli apprendimenti
B il docente pianifica una serie di lezioni poi, mediante il computer, le propone agli allievi
C il docente trasmette abilità culturali in forma logica coinvolgendo raramente gli allievi
D il docente tramette le abilità culturali coinvolgendo il più possibile gli allievi
6 Nella storia della scuola la cooptazione esercitata ha avuto il ruolo di:
A moderare la mobilità verticale della popolazione
B eguagliare le possibilità dei giovani più dotati
C stimolare tutti i giovani ad impegnarsi nello studio
D assicurarsi il reclutamento per la carriera ecclesiastica
7 Per “funzionalità dello scarto” intendiamo:
A un meccanismo di limitazione dell'accesso alla scuola da parte degli allievi socialmente meno favoriti
B il rifiuto di soluzioni didattiche incapaci di offrire garanzie circa la qualità degli apprendimenti
C la semplificazione che deriva dal rifiuto di chi ha difficoltà ad adattarsi al compito scolastico
D la necessità di individuare, anche negli allievi meno dotati, aspetti funzionali alla formazione
8 Avete letto che l'espressione “scuola di massa”:
A ha lo stesso significato di “scuola per tutti”
B suggerisce un'immagine di scarsa qualità
C descrive una situazione di scolarizzazione diffusa
D si riferisce all'affermarsi del diritto allo studio
9 Abbiamo definito “popolazione di riserva”:
A la parte di potenziali allievi esclusa dalla possibilità di accedere alla scuola
B il gruppo meno dotato di allievi che comunque è necessario ammettere alla scuola
C la fascia di allievi che si presume abbandoni gli studi al completamento dell'obbligo
D l'insieme di quanti, per varie ragioni, hanno difficoltà a frequentare la scuola
10 Si può parlare di "tradizionalismo didattico" quando le caratteristiche degli allievi sono:
A Considerate predittive dei risultati conseguibili
B Sono influenzate soprattutto dalle pratiche della didattica
C Non sono determinanti nell' insuccesso scolastico
D facilitano l'acquisizione di cognizioni ben determinante
3. Funzioni essenziali della valutazione
1 La verifica dei prerequisiti consente all'insegnante di:
A individuare gli allievi che saranno in grado di conseguire la padronanza
B stabilire quale dovrà essere il punto di partenza dell'istruzione
C prestabilire il livello d'apprendimento conseguibile dagli allievi
D ottenere una diagnosi precisa delle capacità di apprendimento degli allievi
2 La verifica dell'apprendimento, in un contesto didattico avanzato, ha soprattutto lo scopo di:
A individuare il livello complessivo di competenza raggiunto da ciascuno
B compilare documenti che riflettono esattamente il profilo conseguito dagli allievi
C seguire i percorsi individuali per consentire le rettifiche opportune
D confermare gli insegnanti circa la correttezza degli intenti formativi che perseguono
3 La valutazione, in una società a scolarizzazione diffusa, dovrebbe:
A esprimere giudizi sui singoli allievi
B fornire l’informazione necessaria per migliorare il processo d’istruzione
C regolare il lavoro dell’insegnante sulla base, prevalentemente, dell’intuizione e dell’esperienza soggettiva
D rilevare le differenze di abilità tra i soggetti più svantaggiati e i soggetti meno svantaggiati
4 L’aspetto più significativo della funzione formativa nella valutazione è il seguente:
A la valutazione avviene al termine del processo di insegnamento/apprendimento
B la valutazione avviene durante il processo di insegnamento/apprendimento
C esprimere giudizi di valutazione sui prerequisiti in possesso degli allievi
D esprimere un giudizio sul processo educativo compiuto dall’allievo
5 La valutazione è diagnostico - iniziale in quanto:
A verifica la validità finale del processo formativo
B verifica il raggiungimento delle mete raggiunte sino ad ora dall’allievo
C mira a trovare la natura esatta delle difficoltà apprenditive dell’allievo
D consente la selezione dei ragazzi meno dotati
6 I prerequisiti dell’apprendimento sono:
A le abilità mentali indispensabili per apprendere un determinato contenuto
B le capacità cognitive necessarie per raggiungere un traguardo di apprendimento
C le prime fasi di una procedura di apprendimento che hanno carattere introduttivo
D le attitudini ad apprendere che ciascun allievo dimostra nell’esperienza scolastica
7 La valutazione sommativa:
A favorisce l’analisi delle motivazioni degli allievi
B contribuisce a definire il profilo psicologico dell’attitudine individuale
C serve a differenziare gli itinerari di apprendimento
D identifica il livello di apprendimento raggiunto
8 La tempestività dell’intervento di recupero rispetto al verificarsi di una difficoltà ha lo scopo di:
A rivenire le difficoltà che ciascuno potrebbe incontrare
B non incorrere nel rischio di genericità
C fornire agli insegnanti dati analitici sul profitto degli allievi
D evitare l'insorgere di un deficit cumulativo
9 La verifica dell'apprendimento alla fine di ogni unità d'insegnamento-apprendimento consente:
A di selezionare gli allievi che possono affrontare l'unità successiva
B di attribuire un punteggio preciso alle diverse prestazioni degli allievi
C di individuare gli allievi che possono raggiungere in breve tempo la padronanza
D di individuare e colmare eventuali lacune d'apprendimento prima di passare all'unità successiva
10 La valutazione formativa é:
A un controllo delle prestazioni cui segue una ristrutturazione del piano di lavoro
B un controllo delle prestazioni effettuato allo scopo di predisporre un modello della distribuzione statistica
C un accertamento delle prestazioni che tiene conto dell'insieme del livello di uscita e di quello di entrata del programma
D una ristrutturazione del programma sulla base di indicazioni fornite dalla strategia didattica
4. Valutazione e processi decisionali
1 Una decisione è certa se:
A corrisponde a una scelta che è stata effettuata senza esitazioni
B sono noti tutti i fattori che possono incidere sul corso degli eventi
C tutte le persone che partecipano all'attività si impegnano nella stessa misura;
D è stata assunta con precisione e competenza
2 L'interpretazione autenticamente democratica del principio dell'uguaglianza delle opportunità formative si oppone a quella
formale perché:
A suppone trattamenti didattici differenziati e il raggiungimento di risultati terminali omogenei
B nega l'esistenza di differenze tra gli allievi e perciò propone un trattamento uguale per tutti
C afferma l'eguale diritto di tutti gli allievi di accedere ai vari livelli di istruzione
D sostiene che ciascuno deve essere giudicato secondo le sue capacità indipendentemente dai risultati conseguiti
3 'Focalizzare il problema' nell'ambito di una decisione vuol dire:
A avere a disposizione gli elementi fisici che caratterizzano il contesto
B conoscere le condizioni per il raggiungimento di un traguardo
C possedere le competenze necessarie per collaborare al progetto formativo
D possedere le informazioni necessarie sullo scenario entro il quale si vuole agire
4 Nell'ambito di una decisione, un 'problema' è correttamente formulato se:
A è avvertito come tale da almeno due persone
B presenta almeno due ipotesi di risoluzione
C determina in chi lo avverte uno stato di disagio
D consente di modificare comportamenti errati
5 Le doti personali dell'insegnante:
A sono l'unica garanzia per una didattica veramente efficace
B sono utili quando egli possiede anche una preparazione didattica adeguata
C sono utili, in modo particolare, quando egli deve affrontare i problemi degli alunni portatori di handicap
D servono soprattutto per accogliere e seguire gli allievi con deficit cognitivi
6 L'uguaglianza di opportunità è preferibile a quella di trattamento in quanto:
A l'uguaglianza di trattamento finirebbe per consolidare le disuguaglianze
B l'uguaglianza delle opportunità è l'unica realizzabile nella scuola
C l'uguaglianza delle opportunità è più efficace di quella di trattamento
D l'uguaglianza delle opportunità presuppone esiti finali eterogenei
7 L'uguaglianza complessa è preferibile a quella semplice perché:
A L'uguaglianza semplice è la più efficace nella scuola
B L'uguaglianza complessa garantisce il raggiungimento delle competenze di base e l'approfondimento dei propri interessi
C L'uguaglianza complessa offre la possibilità a tutti gli allievi di conseguire obiettivi legati alle loro attitudini
D L'uguaglianza complessa consolida le diseguaglianze nella scuola
8 Possiamo parlare di professionalità docente quando:
A il docente avverte che il suo compito è una vera e propria 'vocazione'
B il docente possiede una preparazione didattica costantemente aggiornata
C il docente frequenta, almeno una volta all'anno, un corso di aggiornamento
D il docente vive il suo compito quotidiano come un 'arte'
9 La differenza tra il concetto di valutazione emerso dalla ricerca docimologica e quello più desueto è la seguente:
A il primo intende capire i problemi psicologici degli allievi mentre il secondo li trascura
B il primo è attento ai bisogni degli allievi mentre il secondo presta attenzione solo ad una parte di essi
C il primo intende la valutazione come un processo di ottimizzazione, mentre il secondo come semplice giudizio
D il primo vede la valutazione come un processo di ottimizzazione, mentre il secondo come un'attività volta ad assumere
decisioni
10 Capitalizzare competenze nella scuola vuol dire:
A consentire a tutti gli allievi di fruire di materiali didattici di tipo tecnologico
B evitare che si disperdano le risorse
C raccogliere le esperienze e archiviarle
D raccogliere le esperienze, ottimizzarle ed archiviarle
5. Misurazione e valutazione
1 Strumenti della valutazione, docimologicamente strutturati, sono utili in quanto:
A Consentono di analizzare il "clima" relazionale ed affettivo all'interno del gruppo classe
B Permettono all'insegnante di valutare la personalità degli allievi
C Garantiscono una parità di trattamento degli allievi, superando l'effetto alone
D Permettono agli insegnanti di misurare la loro influenza sul gruppo classe
2 Definiamo attendibile una prova di valutazione quando:
A Sollecita gli allievi ad impegnarsi con serietà nella soluzione dei vari problemi proposti
B Ha un contenuto ben definito e prevede precisi criteri per l'attribuzione di punteggi
C Fornisce gli stessi risultati se viene corretta da più docenti
D Consente di identificare con esattezza un’area di espressione di abilità
3 Una prova è da ritenersi valida quando:
A Sollecita gli allievi ad impegnarsi con serietà nella risoluzione dei problemi proposti
B Ha un contenuto ben definito e prevede precisi criteri per l'acquisizione di un punteggio
C Fornisce gli stessi risultati se viene corretta da più docenti o da uno stesso docente in tempi diversi
D Rileva le abilità proprie degli obiettivi di riferimento
4 Per “prova di valutazione” intendiamo:
A Un artificio didattico mirante a gestire la proposta formativa nel modo più efficace
B Un artificio didattico utile per ricavare informazioni sull'apprendimento degli allievi
C Determina in chi lo avverte uno stato di disagio uno strumento che il docente adopera per conoscere gli atteggiamenti
motivazionali degli allievi
D Uno strumento da adoperare per ricavare informazioni
5 Chiamiamo “prove a stimolo aperto e risposta aperta”:
A Gli strumenti di valutazione che lasciano molto spazio all’autonomia espositiva del discente
B Gli strumenti di valutazione che limitano l’autonomia del discente
C Il tema e le prove semistrutturate
D L’interrogazione e le prove semistrutturate
6 La ricerca docimologia distingue la misurazione dalla valutazione in quanto:
A La prima serve per raccogliere informazioni mentre la seconda per comprendere la condotta
B La prima serve per raccogliere informazioni mentre a seconda per esprimere giudizi
C E' necessario, innanzitutto, conoscere la personalità dell’allievo, poi valutarla
D E' necessario capire il carattere dell’allievo, poi esprimere un giudizio
7 La misurazione è composta dai seguenti momenti:
A Stimolazione, registrazione e valutazione
B Stimolazione registrazione e verifica
C Stimolazione, registrazione e lettura
D Stimolazione, valutazione e verifica
8 La registrazione serve per:
A Incitare gli allievi a manifestare abilità ben precise
B Ordinare i dati raccolti
C Ottenere le informazioni circa l’apprendimento dell’allievo
D Misurare efficacemente l’apprendimento
9 Servirsi del “criterio assoluto” significa:
A Stabilire un criterio preciso per l’analisi dei dati
B Stabilire una soglia al di sotto della quale gli apprendimenti manifestati non sono accettabili
C Tener conto della media del gruppo, prima di esprimere un giudizio
D Correggere le performances, seguendo un criterio preciso dal punto di vista docimologico
10 Le prove di valutazione sono a stimolo chiuso e risposta aperta in quanto:
A Lo stimolo è strutturato, mentre la risposta è del tutto aperta
B Presentano lo stimolo scarsamente strutturato
C Lo stimolo è strutturato mentre la risposta è parzialmente aperta
D Presentano la risposta scarsamente strutturata
6. Le prove tradizionali di valutazione
1 Nell’interrogazione, la stimolazione è:
A Rappresentativa dei contenuti dell'apprendimento
B Diversa da soggetto a soggetto
C Uniforme nei confronti di tutti gli allievi
D Omogenea nel linguaggio utilizzato, ma non nella modalità
2 Riguardo alle prove tradizionali, quali delle seguenti affermazioni è falsa:
A Sono soggette all’effetto di ordine di correzione
B Non permettono una misurazione attendibile e valida
C Il loro utilizzo è da limitarsi ad alcuni ambiti e con specifici accorgimenti
D Rientrano tra le prove semistrutturate di conoscenza
3 L'insegnante è coinvolto dall'effetto di stereotipia quando:
A Assegna un voto più alto, a parità di merito, a coloro che sanno parlare meglio
B Attribuisce voti senza possedere una preparazione di tipo docimologico
C Continua ad assegnare allo stesso alunno il voto che gli aveva inizialmente attribuito
D Assegna voti simili a tutti gli alunni della sua classe
4 Nel tema la “registrazione” è:
A Imprecisa poiché non si distinguono con chiarezza gli elementi espliciti da quelli impliciti
B Imprecisa perché lo strumento utilizzato è a stimolo aperto e risposta aperta
C Fedele perché l'oggetto della valutazione è scritto e non può essere alterato
D Fedele solo se per la correzione si utilizzano griglie fortemente strutturate
5 Per effetto 'alone' si intende:
A L'inalterabilità del giudizio di un docente nei confronti di un allievo
B L'alterabilità del giudizio del docente nei confronti degli allievi
C L'influenzabilità del giudizio del docente in base ad aspetti principalmente cognitivi
D L'influenzabilità del giudizio del docente in base ad aspetti affettivi
6 Al fine di utilizzare al meglio l’interrogazione sarebbe opportuno:
A Somministrare domande corrette e semplici
B Capitalizzare le domande e creare un archivio ottimizzabile in itinere
C Ideare di volta in volta domande sempre diverse
D Chiedere semplicemente allo studente di dare un assenso o meno a quanto afferma il docente
7 Nel tema la “lettura” è:
A In genere, compiuta dal docente in modo arbitrario
B Costante se ripetuta in tempi diversi
C La medesima se effettuata da docenti diversi
D Strutturata da criteri ben precisi
8 L’interrogazione può essere impiegata al meglio utilizzata:
A In sede di valutazione sommativa
B Solo all’inizio per processo di insegnamento per valutare i prerequisiti
C Solo per verificare ampi segmenti di apprendimento
D In sede di valutazione diagnostico-iniziale o formativa
9 Nell’interrogazione, la registrazione:
A E' effettuata in modo da discernere ciò che importa ai fini valutativi da ciò che non importa
B Permette all’insegnate di cogliere tutti gli aspetti che intende verificare
C Avviene nella memoria dell’insegnante senza criteri fissati a priori
D Da adito ad una lettura fedele
10 Per effetto ‘stereotipia’ si intende:
A L'inalterabilità del giudizio di un docente nei confronti di un allievo
B L'alterabilità del giudizio del docente nei confronti degli allievi
C L'influenzabilità del giudizio del docente sull'allievo in base ad aspetti non cognitivi
D L'influenzabilità del giudizio del docente in base ad aspetti affettivo-motivazionali di un allievo
7. Le prove strutturate di conoscenza (Parte I)
1 Una prova oggettiva di profitto consente di:
A Limitare l’influenza di fattori soggettivi nella correzione
B Accertare, principalmente, conoscenze di tipo nozionistico
C Ottenere misure appropriate delle capacità apprenditive degli allievi
D Lasciare gli allievi liberi di organizzare le modalità delle risposte
2 Nelle prove strutturate di profitto l'item è:
A La prova
B Il distrattore
C La risposta corretta
D La domanda
3 Nella costruzione degli item, è necessario che il linguaggio sia:
A Complesso solamente per gli item vero/falso
B Semplice e chiaro
C Ricco di perifrasi per mettere alla prova l'abilità verbale degli allievi
D Complesso, per distrarre gli allievi dalla risposta corretta
4 Gli item vero/falso si utilizzano principalmente per:
A Misurare la capacità di compiere applicazioni
B Valutare le molteplici dimensioni formali dell'apprendimento
C Verificare conoscenze di tipo riproduttivo
D Saggiare l'astuzia degli alunni
5 Nelle prove da utilizzare in classe, la validità:
A E' garantita dall'applicazione di procedure statistiche
B Non è mai garantita
C E' garantita per assunzione
D E' garantita solo se il docente le elabora con l'aiuto di esperti
6 Gli item di confronto sono utili per rilevare abilità:
A Semplici
B Molto complesse
C Caratteriali
D Valutative
7 Tra le “regole” di costruzione degli item non abbiamo la seguente:
A Evitare troppe negazioni nella domanda
B Evitare i distrattori distanti
C Preparare almeno due item con più risposte corrette
D Utilizzare un linguaggio semplice e chiaro
8 Gli item a scelta multipla servono per rilevare:
A Abilità semplici
B Abilità soprattutto riproduttive
C Un'ampia gamma di abilità
D Molte abilità complesse
9 Gli item vero/falso possono essere resi più complessi attraverso:
A L'affiancamento di un riassunto
B L'elaborazione di un esercizio
C La penalizzazione delle risposte non corrette
D Altri item a scelta multipla il secondo come un dispositivo di selezione
10 L'attendibilità di una prova oggettiva è garantita quando gli item:
A Sono preparati da esperti
B Misurano ciò che deve essere misurato
C Tengono conto delle conoscenze di tipo riproduttivo dell'allievo
D Sono rappresentativi dei contenuti trasmessi e uguali per tutti
8. Le prove strutturate di conoscenza (Parte II)
1 Il numero degli item in una prova dovrà:
A Essere scelto dal docente in relazione agli alunni della classe
B E' relativo alla funzione formativa o sommativa della prova
C E' legato al periodo scolastico
D Varia da materia a materia
2 L'ordine degli item è relativo:
A Ai contenuti disciplinari
B Alla materia trattata
C Alla struttura della prova
D A nessuna delle alternative sopra esposte
3 Le prove oggettive, si dice, 'spersonalizzano' l'interazione educativa in quanto:
A Sminuiscono l'interazione tra gli allievi e il docente
B Non consentono forme di personalizzazione
C Privilegiano l'individualizzazione a scapito della personalizzazione
D Creano disagio alla persona del discente
4 Le prove oggettive, si dice, 'penalizzano' i processi intellettuali superiori:
A Se tra i requisiti manca l'attendibilità e la validità
B Se costruite dal docente in modo estemporaneo
C Se il docente non utilizza, nel costruirle, la tassonomia di Bloom
D Quando il docente evita di affiancarle alle prove tradizionali
5 Le prove oggettive possono potenziare l'interazione tra docente e allievi:
A Dal momento in cui la loro compilazione richiede poco tempo
B In quanto debbono essere costruite 'insieme' agli allievi
C Dal momento in cui la loro correzione richiede forme di dialogo tra docente e allievo
D Dal momento in cui, per rispondere al alcuni item, è necessario dialogare con il docente
6 Per l'attribuzione dei punteggi grezzi, ad ogni singolo item:
A E' consigliabile penalizzare risposte errate per ottenere esiti più attendibili
B Si può scegliere tra diverse metodologie di attribuzione dei punteggi
C E' sempre consigliabile attribuire a tutti gli item lo stesso punteggio
D E' opportuno non comunicare agli studenti la metodologia di attribuzione dei punteggi
7 Quale delle seguenti affermazioni è falsa. Nella preparazione di una prova oggettiva è necessario:
A Identificare le abilità cognitive più importanti e rappresentative da sottoporre a verifica mediante una tassonomia
B Stabilire la funzione che la prova dovrà assolvere all'interno del processo apprenditivo
C Sondare esclusivamente abilità di tipo riproduttivo enozionistico
D Cercare di non somministrare prove troppo lunghe con il rischio di renderle non valide
8 Indicare quali tra le seguenti affermazioni, riguardanti le prove oggettive di profitto, è corretta:
A Consentono di sincronizzare i tempi suddivisi tra le comunicazioni culturali e la valutazione
B Non favorisco interventi correttivi in quanto sono utilizzabili solo al termine del processo
C Richiedono l'impiego di troppo tempo per la loro correzione
D Permettono di utilizzare diversamente la struttura del tempo impiegato per la formazione
9 La possibilità di rispondere in maniera casuale, in modo che gli esiti conseguiti non rispecchino le reali competenze degli
allievi:
A E' uno degli aspetti negativi di questa tipologia di prove
B E' ininfluente se la prova è strutturata da diverse tipologie e un numero adeguato di item
C Incide in modo da rendere gli esiti della prova non attendibili
D E' ininfluente ed indipendentemente dalla tipologia e del numero degli item
10 Il numero di item relativo agli argomenti della prova dovrà essere scelto in base al seguente criterio:
A Difficoltà incontrate durante la spiegazione di ciascun argomento
B Interesse dei discenti durante la spiegazione di ciascun argomento
C Importanza assegnata ai diversi argomenti trattati
D Destinare a tutti gli argomenti il medesimo numero di item
9. La dispersione nella scuola
1 Dagli anni Cinquanta sino ad oggi, la selezione palese:
A Ha subito una forte contrazione
B Ha subito un azione di rinforzo
C È aumentata notevolmente
D È praticamente scomparsa
2 Un sistema scolastico con tassi di abbandono vicini allo zero:
A Può essere giudicato in vantaggio rispetto ad altri con percentuali più alte
B Può essere giudicato peggiore rispetto ad altri con percentuali più alte
C Può essere giudicato dopo aver riscontrato la qualità degli apprendimenti
D Può essere giudicato dopo aver riscontrato la qualità delle interazioni in esso presenti
3 La dispersione occulta si verifica quando:
A Vengono sanciti come positivi risultati della formazione che non lo sono
B Vengono sanciti come positivi i risultati delle programmazioni educative
C Gli allievi s'impegnano poco e ottengono risultati scarsi
D I docenti selezionano coloro che non hanno le doti necessarie ad apprendere
4 Si è erroneamente ritenuto che la dispersione potesse essere superata:
A Con un impegno forte da parte dell'amministrazione centrale
B Con atteggiamenti a-valutativi
C Con una spesa maggiore nei confronti dell'istruzione
D Con politiche mirate
5 La dispersione avrebbe potuto essere fortemente arginata:
A Mediante l'adozione di un modello valutativo ''diverso''
B Con una spesa maggiore nei confronti dell'istruzione
C Con atteggiamenti a-valutativi
D Con politiche mirate
6 Tra le cause della ''scolarizzazione nominale'' possiamo annoverare:
A Poco impegno da parte degli allievi
B Un eccessivo lassismo da parte dei docenti
C politiche disattente alla scuola
D scarsa attenzione alla qualità delle relazioni
7 La dispersione potrà essere arginata se:
A Decollerà una vera e propria cultura organizzativa
B Decollerà una vera e propria cultura della valutazione
C Si miglioreranno le relazioni tra docenti e allievi
D Si miglioreranno le relazioni tra docenti e dirigenza
8 Un modo per arginare la dispersione è costituito dal rinnovamento:
A Degli strumenti valutativi
B Delle strumentazioni didattiche
C Di strategie didattico-docimologiche obsolete
D Delle pratiche quotidiane del fare scuola
9 Il tecnicismo in ambito docimologico:
A Risolve i problemi del fare scuola
B Risolve solo i problemi legati alla dispersione
C È utile, ma non risolve i problemi legati alla dispersione
D È utile, ma non risolve i problemi legati al fare scuola
10 La scuola del duemila dovrà assicurare:
A Tutela delle differenze e qualità dei rapporti interpersonali
B Qualità dell'istruzione, uguaglianza e tutela delle differenze
C Uguaglianza delle opportunità educative e tutela del minore
D Qualità dell'istruzione, uguaglianza e individualizzazione
10. Ricerca docimologica e professionalità docente
1 In merito alla valutazione si parla di ''giungla terminologica'':
A Per l'ambiguità che questo termine presenta
B A causa delle molteplici interpretazioni che questo termine offre
C Per la confusione terminologica che questo termine presenta
D A causa della scuola che non è riuscita a disciplinare la materia
2 La valutazione in un'ottica di ''crescente autonomia'':
A Assume funzioni e dimensioni sempre più rilevanti
B Tende ad autonomizzarsi da altre discipline
C Assume significati eterogenei
D Perde l'ottica selettiva che la caratterizzava
3 Nelle Università italiane la ''cultura della valutazione'' dovrebbe essere avvertita come:
A Una necessità da costruire mediante centri di ricerca a sfondo empirico-sperimentale
B Una dimensione troppo dimentica perché ritenuta superflua
C Un progetto ancora in fase di esecuzione
D Un percorso di difficile comprensione a causa della struttura universitaria
4 L'aggiornamento degli insegnanti in Italia è tutt'oggi ancora carente:
A A causa dei limiti della ricerca docimologica e della mancata correlazione alla dimensione etica
B Per scarsità di fiducia da parte della scuola
C A causa dei limiti della ricerca docimologica e della mancata correlazione alla dimensione formativa
D Per mancanza di opportune strumentazioni
5 Le introduzioni innovative nella prima formazione, raggiunte a partire dagli anni 90, sono:
A Una più completa integrazione tra dimensioni teorico-pratiche e dimensioni sperimentali
B Una legislazione di più ampio respiro
C Un dialogo più fattivo tra insegnanti e studenti
D Una più ampia preminenza delle attività pratiche rispetto ai momenti teorici
6 Il ritardo della ricerca empirica in ambito educativo:
A Penalizza la professionalità degli insegnanti
B Limita la crescita della popolazione scolastica
C Penalizza gli allievi meno dotati
D Limita i rapporti tra scuola e università
7 La scuola non opera conoscenza docimologica:
A Perché il sapere da essa prodotto spesso si disperde
B Per mancanza di interesse da parte di chi la gestisce
C Per incongruenze programmatiche
D Per subalternità nei confronti dell’Università
8 Affinché la scuola produca conoscenza docimologica occorre:
A Trovare rimedi che mettano in relazione teorie e prassi
B Costruire archivi di esperienze spendibili in situazioni di studio future
C Porre in relazione nuove acquisizioni con esperienze pregresse
D Ricercare un maggiore coinvolgimento degli insegnanti, mediante l'acquisizione di stimoli nuovi
9 I criteri da seguire nella costruzione di archivi docimologici sono:
A Raccogliere dati, strumenti ed informazioni solo sperimentabili
B Adottare linguaggi condivisi con strumenti socializzabili
C Immagazzinare dati, percorsi e strumenti passibili di revisione e spendibili in altre situazioni
D Servirsi di esperti che analizzano i materiali raccolti
10 L'Università, nella creazione di un archivio docimologico, potrà avere il ruolo:
A Di guida e valorizzazione delle esperienze maturate
B Di diffusione dei dati e loro pubblicazione
C Di analisi e critica dei percorsi operativi
D Di coordinamento di tutta l'attività di ricerca e garante di valore scientifico
11. Le stagioni della ricerca docimologica
1 La prima fase della ricerca docimologica s'è distinta per:
A Un'attenzione particolare nei confronti delle problematiche valutative
B Un miglioramento nelle modalità di rilevazione degli apprendimenti
C Un'attenzione nei confronti della valutazione formativa
D Un miglioramento nelle modalità di gestire la prassi didattica
2 Nella prima fase della ricerca docimologica, le prove tradizionali:
A Hanno mostrato i loro limiti strutturali
B Hanno dimostrato di essere in grado di rilevare apprendimenti piuttosto complessi
C Hanno mostrato i loro pregi didattici
D Hanno dimostrato di essere in grado di rilevare apprendimenti piuttosto semplici
3 Il significato iniziale del temine docimologia attribuitogli da Piéron è il seguente:
A Riflessione scientifica sulle pratiche didattiche
B Riflessione sistematica sulla prassi valutativa
C Riflessione sistematica sulla programmazione didattica
D Riflessione scientifica sugli esami
4 La ricerca sugli esami del baccalauréat (Francia, 1936):
A Ha messo in rilievo la forte soggettività delle pratiche didattiche
B S'è distinta per i risultati raggiunti
C Ha messo in rilievo la forte soggettività propria delle prove tradizionali
D S'è distinta per aver dimostrato che la valutazione deve essere di tipo formativo
5 Durante la ricerca sugli esami del baccalauréat:
A Gli insegnanti coinvolti attribuirono allo stesso punteggio significati analoghi
B Gli insegnanti coinvolti attribuirono allo stesso punteggio significati diversi
C I docenti tennero un comportamento docimologicamente corretto
D I docenti mostrarono interesse per le problematiche docimologiche
6 La ricerca di Piéron dimostrò:
A La grande diversità di criteri ''didattici'' utilizzati dai commissari
B Che la didattica necessita di criteri di lavoro scientificamente aggiornati
C La grande diversità di criteri ''di giudizio'' utilizzati dai commissari
D Che la docimologia è una scienza sperimentale
7 L'avvento della seconda fase della ricerca docimologica dimostrò che:
A Le indagini internazionali richiedevano strumentazioni complesse
B L'affinamento delle tecniche non avrebbe favorito ulteriori passi in avanti
C Le indagini internazionali richiedevano strumentazioni dispendiose
D L'affinamento delle tecniche avrebbe ottimizzato la qualità della prassi educativa
8 Nella seconda fase della ricerca docimologica la valutazione:
A Va considerata come strumento di autoregolazione del processo didattico
B Deve essere di tipo analogico
C Deve servire a ricavare informazione al fine di organizzare gli eventi educativi
D Va considerata come strumento di autoregolazione della programmazione educativa
9 Definiamo ''progettuale'' la terza fase della ricerca docimologica:
A Perché in essa si è inteso studiare la capacità di ottimizzare la formazione
B Perché in quel periodo maturarono le capacità progettuali del corpo docente
C Perché in quel periodo si elaborarono molti progetti didattici
D Perché in essa si è inteso sviluppare la capacità di pianificare la formazione
10 La valutazione analogica intende:
A Utilizzare l'analogia per trasmettere contenuti didattici
B Comprendere le difficoltà che ciascun allievo presumibilmente incontrerà nel percorso di istruzione
C Utilizzare l'analogia per valutare le competenze finali degli allievi
D Comprendere le difficoltà che ciascun allievo incontrerà in ambito emotivo
12. Individualizzare l'insegnamento
1 La sovrapposizione semantica tra insegnamento individuale e individualizzazione consiste in:
A Un rapporto didattico docente-discente faccia-faccia
B Un errore concettuale da tempo protratto e consolidato dalla didattica
C Una dimensione individuale di insegnamento privato
D Una disponibilità teorico-metodologica ormai obsoleta
2 L'individualizzazione permette che l'insegnamento sia:
A Uniforme ed omogeneo per tutti i discenti
B Flessibile ed adattabile
C Adeguato alle diversità emotive ed etiche degli alunni
D Adeguato ad una particolare utenza
3 Individualizzare significa principalmente:
A Elaborare aspetti nuovi della didattica
B Rispettare le caratteristiche di base dell'alunno
C Diversificare la proposta didattica
D Formare nuovi orizzonti conoscitivi
4 I prerequisiti dei livelli di partenza sono:
A Conoscenze necessarie per apprendere il nuovo
B Insegnamenti impartiti secondo canoni tradizionali
C Nuovi apprendimenti
D Direttive didattiche
5 Gli stili apprenditivi nell'alunno consistono in:
A Proposte della scuola al fine di ottimizzare l'insegnamento
B Capacità di elaborazione degli input inviati dagli insegnanti
C Differenti livelli apprenditivi
D Capacità di selezione dei modelli di apprendimento
6 Gli apprendimenti intermedi prevedono:
A Originalità di insegnamento
B Fasi secondarie di apprendimento;
C Fasi ormai individualizzate dell'apprendimento
D La comprensione e l'applicazione
7 Gli apprendimenti elementari e quelli intermedi possono:
A Essere sempre individualizzati
B Non esserlo mai
C Essere individualizzati solo in presenza di casi di handicap
D Non essere individualizzati, ma personalizzati
8 Le tipologie di apprendimento superiori sono caratterizzate da:
A Originalità e non pianificabilità
B Inconciliabilità con gli apprendimenti elementari
C Conciliabilità con gli apprendimenti intermedi
D Originalità didattica e pedagogica
9 Il Mastery Learning consiste in:
A Una procedura protocollare
B Un sistema di apprendimento personalizzato per gradi
C Un modello di insegnamento/apprendimento individualizzato
D Una teoria americana della psicopedagogia degli anni Cinquanta
10 Il Mastery Learning ha dato risultati maggiori:
A Nelle scuole elementari
B Nelle scuole superiori
C Nelle Università
D Nelle scuole primarie
13. Gli obiettivi didattici
1 Ralph W. Tyler nel suo ''Basic Principles of Curriculum Istruction'':
A È polemico nei confronti di un insegnamento ''creativo'', poco razionale
B Si dimostra polemico nei confronti dell'insegnamento cooperativo
C È polemico nei confronti di un insegnamento ''coercitivo'', poco razionale
D Si dimostra polemico nei confronti dell'insegnamento proprio del costruttivismo
2 Ralph W. Tyler ritiene che l'istruzione sia:
A Un processo che ''forma'' le caratteristiche degli allievi
B Adatta solo ad un gruppo ristretto di allievi
C Un processo che ''modifica'' le caratteristiche degli allievi
D Adatta alla maggior parte degli allievi
3 Ralph W. Tyler ritiene che gli obiettivi dovranno:
A Fungere da indicatori di ciò che dovrà fare l'insegnante
B Contenere gli argomenti del corso
C Informare su cosa gli allievi sono in grado di fare
D Essere costruiti dagli allievi stessi
4 Gli obiettivi didattici dovranno essere specificati:
A Per scegliere, in ambito didattico, i mezzi, i materiali più adatti allo scopo
B Per indicare ai genitori le mete che la scuola vuole raggiungere
C Per mostrare all'opinione pubblica l'operato della scuola
D Per scegliere, in ambito didattico, il team docente più adatto
5 È necessario specificare gli obiettivi didattici:
A Per consentire alla valutazione di essere efficace
B Per valutare la qualità delle interazioni educative
C Per consentire alla valutazione di essere valida e attendibile
D Per valutare la qualità della didattica
6 Un obiettivo deve essere formulato:
A Con un linguaggio ''comportamentale''
B Mediante teorie dell'istruzione adeguate
C Utilizzando il linguaggio proprio del comportamentismo
D Attraverso lo studio dell'argomento da trasmettere agli allievi
7 Il docente, mediante gli obiettivi:
A Precisa ciò che l'allievo dovrà ripetere dopo una lezione
B Adempie ad un obbligo didattico
C Imposta forma di autovalutazione d'istituto
D Precisa ciò che l'allievo dovrà saper fare dopo un itinerario apprenditivo
8 La caratteristica principale di un obiettivo è:
A L'attendibilità
B La verificabilità
C La validità
D L'autovalutazione
9 La frase da utilizzare per introdurre un obiettivo dovrà essere:
A ''Il docente svolgerà…''
B ''L'alunno studierà…''
C ''Il docente spiegherà…''
D ''L'alunno sarà capace di...''
10 Indicare quali, delle seguenti coppie di verbi, è adeguata per un obiettivo didattico:
A Sapere, capire
B Identificare, tradurre
C Cogliere, manifestare
D Credere, apprezzare
14. Le misure di tendenza centrale
1 La mediana indica:
A I valori centrali di una distribuzione ordinata di punteggi
B La sommatoria dei singoli punteggi suddivisa dal numero dei punteggi stessi
C Il punteggio che si evidenzia con maggior frequenza
D L'intervallo medio che separa ogni singolo punteggio dalla media
2 La moda indica:
A I valori centrali di una distribuzione ordinata di punteggi
B La sommatoria dei singoli punteggi suddivisa dal numero dei punteggi stessi
C Il punteggio che si evidenzia con maggior frequenza
D L'intervallo medio che separa ogni singolo punteggio dalla media
3 Se abbiamo due mode distanti fra loro il gruppo classe è:
A Omogeneo
B Disomogeneo
C Mediocre
D Superiore alla media
4 Le misure di tendenza centrale sono:
A Moda, media e scarto quadratico medio
B Moda, mediana e scarto quadratico medio
C Deviazione standard, intervallo di variazione e distribuzione pentenaria
D Moda, media, mediana
5 Nella serie ordinata di punteggi 3,5,7,8,9,10,11,14 indicare a quale punteggio corrisponde la mediana:
A 9.5
B 10
C 8
D 9
6 Calcola la media della seguente serie di punteggi 3,4,5,7,8,9:
A 7
B 6
C 6.5
D 5.5
7 Nella serie ordinata di punteggi 3,5,5,5,7,8,8,8,8,9,9,10,11,11,14 indicare a quale punteggio corrisponde la moda:
A 9
B 11
C 5
D 8
8 Confrontando la media e la mediana se i due punteggi coincidono è presumibile un risultato didattico:
A Omogeneo
B Disomogeneo
C Superiore alla media
D Mediocre
9 I quartili, decili e centili sono riconducibili a concetti vicino alla:
A Media
B Mediana
C Moda
D Deviazione standard
10 Il secondo quartile corrisponde alla:
A Media
B Mediana
C Moda
D Deviazione standard
15. Le misure di dispersione
1 Il valore della deviazione standard (rispetto alla media) in caso di ''insuccesso'' didattico sarà:
A Alto
B Basso
C Relativo al valore della media
D Relativo al tipo di attività didattica proposto
2 Calcolare la deviazione standard di una serie di punteggi significa:
A Conoscere la distanza media dei punteggi dalla media
B Conoscere la distanza dei singoli punteggi dalla media
C Ricavare maggiori informazioni rispetto a quelle fornite dalle misure di tendenza centrale
D Sapere di quanto ciascun punteggio si discosta mediamente dalla distribuzione pentenaria
3 Le procedure statistiche, in ambito didattico:
A Sono indispensabili per migliorare la prassi didattica
B Migliorano la gestione della prassi
C Sono utili per la realizzazione di una ricerca
D Permettono una conoscenza accurata delle variabili assegnate
4 Se il valore della deviazione standard si aggira intorno al 60 % rispetto al valore della media, vuol dire che i risultati ottenuti
dalle prove strutturate sono:
A Positivi
B Disomogenei
C Sufficienti
D Abbastanza uniformi
5 Le misure di dispersione sono:
A Moda, media e scarto quadratico medio
B Moda, mediana e scarto quadratico medio
C Punti z e distribuzione pentenaria
D Deviazione standard e intervallo di variazione
6 Si intende per intervallo di variazione:
A La distanza che separa mediamente ogni singolo punteggio dalla media
B Il gap apprenditivo tra il migliore e il peggiore studente
C Il valore centrale di una distribuzione ordinata di punteggi
D La sommatoria dei singoli punteggi suddivisa dai punteggi stessi
7 Indicare sotto quale soglia percentuale dello scarto quadratico medio si auspica un' omogeneità dei risultati:
A 20 - 25 %
B 10 - 12 %
C 25 - 30 %
D 5 - 10 %
8 Calcola l'intervallo di variazione della seguente serie ordinata di punteggi 16,17,19,21,24,26,28,29,31,33:
A 17
B 16.5
C 18
D 16
9 La deviazione standard in ambito didattico indica:
A L'omogeneità o la disomogeneità dei dati ottenuti
B La classificazione dei punteggi ottenuti in 5 fasce ordinate
C La padronanza delle abilità culturali perseguite
D La distanza apprenditiva tra i discenti
10 Per mettere a confronto le diverse misure di dispersione (σ) di più gruppi di discenti con medie differenti utilizzeremo:
A Il coefficiente di variazione
B La distribuzione pentenaria
C Lo scarto quadratico medio
D L'intervallo di variazione
16. I punteggi standardizzati
1 È indispensabile calcolare i punteggi standardizzati, per esempio i punti Z, per:
A Facilitare il confronto fra punteggi analoghi che tuttavia appartengono a distribuzione diverse
B Misurare correttamente la tendenza centrale dei punteggi
C Ottenere indici riassuntivi sull'andamento di una distribuzione
D Facilitare il confronto fra punteggi diversi che tuttavia appartengono a distribuzione analoghe
2 La distribuzione pentenaria permette di:
A Confrontare prestazioni diverse
B Confrontare prestazioni diverse della stessa materia
C Calcolare l'andamento medio dei punteggi
D Suddividere i punteggi grezzi
3 I punti T:
A Hanno un valore aggiuntivo rispetto ai punti Z
B Eliminano i valori negativi e offrono le stesse informazioni fornite dai punti Z
C Sono utili per la realizzazione di una ricerca
D Sono indispensabili per una lettura completa dei punteggi standardizzati
4 Per calcolare la distribuzione pentenaria dobbiamo servirci:
A Ella moda, media e mediana
B Di nessuno di quelli sopra elencati
C Della media e della mediana
D Della media e della deviazione standard
5 Nel grafico che rappresenta la “distribuzione pentenaria” la fascia più alta è:
A A
B B
C C
D D
6 Nella “distribuzione pentenaria” il confronto tra i punteggi avviene per fasce, mentre nei “punti Z” avviene:
A Sempre per fasce
B Tra i punteggi singoli
C Tra i punteggi e le fasce
D Tra i punteggi totali e le fasce
7 Se si dovesse leggere statisticamente una prova, come si potrebbero ordinare cronologicamente le seguenti procedure:
A Misure di dispersione, misure a tendenza centrale, punteggi standardizzati
B Punteggi standardizzati, misure di dispersione, misure a tendenza centrale
C Punteggi standardizzati, misure a tendenza centrale, misure di dispersione
D Misure a tendenza centrale, misure di dispersione, punteggi standardizzati
8 I punteggi accettabili dal punto di vista didattico nella distribuzione pentenaria sono:
A Quelli che cadono nelle prime 4 fasce
B Quelli che cadono nelle ultime fasce
C Quelli che cadono nelle fasce centrali
D Quelli che cadono nelle prime 3 fasce
9 Nella “distribuzione pentenaria” i punteggi che gravitano intorno alla media si collocano nella fascia:
A A
B B
C C
D D
10 Se la media di un gruppo classe corrisponde a 6,5 e la deviazione standard a 1,6 il valore dell'estremo superiore di C sarà:
A 5.5
B 5.7
C 7.3
D 7.5
17. L' analisi degli item
1 Le metodologie statistiche per l'analisi degli item sono:
A L'indice di difficoltà e l'indice di discriminatività
B Lo scarto quadratico medio e l'intervallo di variazione
C La distribuzione pentenaria e punti Z/T
D La deviazione standard, i quartili, i decili e i centili
2 L'indice di difficoltà indica:
A I valori centrali di una distribuzione ordinata di punteggi
B La sommatoria dei singoli punteggi suddivisa dal numero dei punteggi stessi
C La quota di errori in percentuale per ogni singolo quesito
D L'intervallo che separa ogni singolo punteggio dalla media
3 Indicare quale strumento statistico rileva se un item sia in grado di differenziare gli studenti migliori da quelli che hanno
ottenuto risultati peggiori:
A L'intervallo di variazione
B L'indice di discriminatività
C La distribuzione pentenaria
D L'indice di difficoltà
4 Si riscontra la “non discriminatività” di un item nel momento in cui l'indice di discriminatività assume un valore:
A Compreso tra 0,20 e 0,40
B Compreso tra 1 e 2
C Maggiore di 1
D Minore di 0
5 L'intervallo di valori che può assumere l'indice di discriminatività è compreso tra:
A -3 e 3
B -2 e 2
C 0e2
D -1 e 1
6 Il quesito numero 8 di una prova somministrata ad un gruppo classe composto da 25 studenti presenta 10 errori; calcola
l'indice di difficoltà del quesito:
A 25%
B 40%
C 10%
D 10%
7 Per calcolare l'indice di discriminatività, le prove si suddividono in:
A 5 fasce
B 3 fasce
C 4 fasce
D 2 fasce
8 Per calcolare l'indice di discriminatività le diverse prove vengono suddivise in fasce i cui estremi devono necessariamente
contenere:
A Un diverso numero di prove
B Lo stesso numero di errori
C Lo stesso numero di prove
D Un diverso numero di errori
9 Se gli studenti che hanno ottenuto i risultati più bassi rispondono correttamente a un quesito possiamo dedurre che i valori
dell'indice di difficoltà e quello di discriminatività dell'item sono:
A Entrambi alti
B In conflitto fra loro
C Entrambi bassi
D Uno basso e uno alto
10 Se sia l'indice di difficoltà che l'indice di discriminatività di un quesito sono alti possiamo presumere che tale quesito
stimoli nei discenti:
A Capacità intellettuali complesse
B Competenze e conoscenze
C Abilità cognitive superficiali
D Conoscenze mnemoniche
18. Analisi di una ricerca sulla programmazione didattica (parte I)
1 Quando si inizia una ricerca è necessario innanzitutto:
A Reperire i fondi utili
B Definire gli indicatori di valutazione
C Avere una preparazione metodologica robusta
D Documentarsi
2 Indicare cosa si intende per “problema” della ricerca:
A La domanda alla quale il ricercatore cerca di offrire una risposta pertinente
B La domanda che il ricercatore pone a tutti i componenti del gruppo di ricerca
C Il programma in nuoce di tutta la ricerca
D Il programma di lavoro dei singoli membri del gruppo di ricerca
3 Formulando l'ipotesi il ricercatore:
A Elabora una congettura che riguarda la possibile soluzione del problema
B Elabora una congettura che riguarda la possibile struttura della ricerca
C Ipotizza come condurre il lavoro del gruppo della ricerca
D Ipotizza come analizzare i dati della ricerca
4 Una ricerca empirica di tipo “descrittivo”:
A Osserva le variabili e poi si propone di modificarle
B Osserva le variabili senza “entrare” direttamente in esse
C Modifica direttamente le variabili
D Descrive dettagliatamente le azioni dei soggetti coinvolti
5 L'ipotesi della ricerca da noi effettuata si origina all'interno del dibattito pedagogico-didattico:
A Sulle competenze
B Sugli obiettivi
C Sull'uguaglianza formativa
D Sulla programmazione
6 Nella ricerca presentata lo strumento utilizzato è:
A L'intervista orale
B Una griglia
C Il questionario
D Il problem solving
7 Quando si origina “un problema”:
A Nel caso in cui si desidera migliorare la relazione con gli allievi
B Nel caso in cui si desidera migliorare la didattica quotidiana
C Quando il ricercatore avverte il bisogno di sperimentare nuove tecniche didattiche
D Quando il ricercatore avverte un disagio e ha intenzione di superarlo
8 La ricerca illustrata ha inteso argomentare:
A Sulla didattica di tipo innovativo
B Sulla formazione degli insegnanti
C Sulle tecniche di comunicazione più recenti
D Sulla formazione in generale
9 Indicare cosa è mancato alla professionalità docente (rispetto alle altre professioni):
A La prossimità alla ricerca
B Una ricontrattualizzazione sistematica
C La prossimità alle innovazioni tecnologiche
D Una competenza di tipo psicologico
10 Uno dei limiti della ricerca educativa, oggi, è quello di:
A Avere pochi modelli di lavoro da proporre
B Proporre modelli di lavoro desueti
C Incontrare difficoltà nel mettere a disposizione dei docenti repertori conoscitivi condivisi
D Incontrare difficoltà nel mettere a disposizione dei docenti analisi affidabili dei dati
19. Analisi di una ricerca sulla programmazione didattica (parteII)
1 Il quesito 1 del questionario ha inteso comprendere come i docenti coinvolti intendano la prassi programmatoria. Una parte
di essi, seppur minoritaria, è convinta che:
A Essa si possa realizzare grazie al buon senso e all'esperienza maturata
B Essa si possa realizzare grazie al buon senso ed alle indicazioni provenienti dalla letteratura
C La programmazione sia di scarsa utilità per la scuola
D La programmazione è una questione superata
2 La tipologia di programmazione adottata dai docenti coinvolti nell'indagine presentata è la seguente:
A Programmazione per concetti
B Programmazione per obiettivi
C Programmazione per sfondi integratori
D Postprogrammazione
3 Un quesito intendeva indagare quanto è diffusa la prassi della valutazione formativa. Da esso è emerso che:
A Il 78,5% ha risposto “fornire l'informazione necessaria per migliorare il processo formativo”
B Il 58,5% ha risposto “fornire l'informazione necessaria per migliorare il processo formativo”
C Non c'è chiarezza su questa fase della valutazione
D I docenti rifiutano molti aspetti della valutazione formativa
4 Indicare quali sono gli strumenti di valutazione più diffusi nella scuola secondo l'indagine presentata:
A Compiti scritti e prove oggettive di profitto
B Interrogazioni orali e osservazione sistematica
C Osservazione sistematica e prove oggettive di profitto
D Compiti scritti e interrogazioni orali
5 Tra le metodologie didattiche più utilizzate emerge con chiarezza che:
A La tecnologia abbia la meglio
B Il cooperative learning sia molto diffuso
C La lezione abbia la meglio
D Il problem solving sia molto diffuso
6 Dalle risposte sul concetto di individualizzazione è palese che la formazione universitaria:
A Non sia sufficientemente attenta ai problemi legati alla didattica quotidiana
B Non sia sufficientemente attenta ai problemi legati alla relazione con gli allievi
C Offre un contributo abbastanza soddisfacente alla soluzione dei problemi didattici
D Offre un contributo poco soddisfacente alla formazione psicologica dei docenti
7 Sulla prassi dell'individualizzazione, saggiata mediante il quesito n. 7, è emerso che:
A L'individualizzazione non è conosciuta dai docenti
B Molti aspetti della prassi di tipo individualizzato sono presenti nella scuola
C Pochi aspetti della prassi di tipo individualizzato sono presenti nella scuola
D L'individualizzazione è molto conosciuta dai docenti
8 La personalizzazione nella scuola, secondo il parere degli insegnanti intervistati:
A Risulta essere una prassi consolidata
B Risulta essere una prassi oramai superata
C Sembra essere una prassi poco conosciuta
D La si adopera nella classe solo in alcuni casi
9 L'aggiornamento del personale docente è stato visto da molti come:
A Un aspetto prioritario per migliorare la loro remunerazione
B Un itinerario di formazione altamente professionale
C La logica conseguenza della loro formazione iniziale
D Un itinerario di formazione poco soddisfacente
10 Un aspetto positivo riscontrato dai docenti durante l'aggiornamento riguarda:
A L'aumento della motivazione ad insegnare
B L'aumento della retribuzione
C L'apprendimento di strategie didattiche da sperimentare
D L'apprendimento di metodi didattici da applicare
20. Analisi di una ricerca sulla programmazione didattica(parte III)
1 Dalla ricerca emerge che la formazione debba sempre di più:
A Radicarsi sulla ricerca e tener presenti le esigenze quotidiane del fare scuola
B Radicarsi sulla ricerca e tener presenti le esigenze filosofico-pedagogiche dei docenti
C Migliorare il profilo professionale del docente
D Migliorare la qualità del rapporto personale tra gli allievi ed i docenti
2 Un rischio sempre presente nella scuola - secondo la ricerca che abbiamo studiato - è che la programmazione:
A Sia confusa con il curricolo
B Si riduca ad una programmazione cartacea
C La preparino solo esperti disciplinari
D Sia preparata senza una conoscenza analitica degli allievi
3 La pratica della valutazione formativa appare nella ricerca:
A Poco presente
B Molto presente
C Molto presente anche se non mancano luci ed ombre
D Molto presente anche se occorrerebbe comprendere meglio come si svolge nella prassi
4 L'insegnamento individualizzato appare:
A Una pratica molto presente nella scuola presa in analisi
B Una pratica non conosciuta nella scuola presa in analisi
C Sicuramente avvertito come una necessità, anche se la sua realizzazione si dimostra parziale
D Sicuramente avvertito come una necessità e talvolta sperimentato da alcune scuole
5 La personalizzazione dell'insegnamento:
A Appare come una meta ancora distante
B Appare come una meta oramai conseguita
C È praticata solo nelle classi quinte
D È praticata solo in alcuni periodi dell'anno
6 I docenti dichiarano di sentirsi preparati nell'ambito della didattica:
A Tuttavia dai risultati complessivi del questionario si comprende che persistano lacune di tipo psicologico
B Anche se lamentano la mancanza di una preparazione filosofico-pedagogica
C Tuttavia dai risultati complessivi del questionario si comprende che persistano lacune di vario tipo
D Anche se lamentano la mancanza di una preparazione disciplinare adeguata
7 Il ruolo della programmazione nella didattica appare ben compreso dai docenti coinvolti, infatti:
A Al conseguimento di tale risultato sembra aver concorso sia l'aggiornamento che la legislazione scolastica
B Al conseguimento di tale risultato sembra aver concorso sia la formazione universitaria che le riviste pedagogiche
C Le ragioni sono da ricercare nel contesto educativo-scolastico della scuola coinvolta
D Le ragioni sono da ricercare nei corsi di formazione che i docenti hanno frequentato
8 L'aggiornamento professionale e la stessa formazione dei docenti dovranno partire sempre:
A Dagli orientamenti propri della psicologia del lavoro
B Da una conoscenza precisa della realtà sociale
C Dai risultati della ricerca
D Dalle esigenze degli insegnanti che hanno maggiore esperienza
9 L'insegnamento individualizzato secondo ciò che si è studiato nelle lezioni:
A Presuppone capacità psicopedagogiche elevate
B Presuppone una disponibilità anche della famiglia
C Dovrà essere attento alle caratteristiche degli allievi
D Dovrà essere attento all'individualità del singolo allievo
10 Una ricerca come quella che abbiamo illustrato è servita per:
A Indagare sulle conoscenze professionali degli insegnanti
B Indagare sulle conoscenze culturali degli insegnanti
C Comprendere come sta funzionando la scuola dell'autonomia
D Comprendere quanto nella scuola sono diffuse le diverse metodologia didattiche
21. Valutare la scuola
1 L'autovalutazione delle agenzie di formazione odierne ha come scopo funzionale quello di:
A Creare operatori professionisti in ambito economico
B Mettere a confronto più realtà scolastiche
C Sviluppare abilità operative di professionalità
D Creare un'istituzione scolastica pubblica di qualità
2 Il Ministro dell'Istruzione che formulò il primo approccio alla valutazione di sistema negli anni Novanta è:
A Rosa Russo Iervolino nel congresso europeo della scuola del 1993
B Sergio Mattarella nella conferenza nazionale della scuola del 1990
C Rosa Russo Iervolino nella conferenza nazionale del 1992
D Sergio Mattarella nel congresso europeo della scuola del 1991
3 L'intenzione di indirizzare la scuola verso percorsi di qualità mediante il confronto confluì nell'elaborazione di un:
A Know how (saper fare)
B Benchmark (standard di riferimento)
C Business plan (piano di progettazione aziendale)
D Standard error (errore standard)
4 L' autonomia scolastica e le prove INVALSI sono elementi, introdotti dalle nuove normative vigenti, che hanno cambiato la
struttura delle istituzioni scolastiche nazionali:
A No, hanno solo cambiato il comparto normativo, ma a livello strutturale e didattico è cambiato poco o nulla
B Sì, la legge sull'autonomia concretizza la volontà di decentralizzazione dei singoli istituti, ma le prove INVALSI
esautorano de facto le scuole di questo potere
C Sì, la legge sull'autonomia consegna una notevole libertà d'azione ai singoli istituti e le prove INVALSI costituiscono un
primo sistema di riferimento per mettere a confronto il rendimento delle scuole
D Sì, hanno cambiato totalmente la struttura della scuola, risultando delle riforme definitive per il superamento di buona
parte degli ostacoli che si erano incontrati in passato
5 La Raccomandazione del Parlamento Europeo sulla Collaborazione europea per la valutazione della qualità
dell'insegnamento scolastico del 2001 costituisce:
A Una vera e propria ingerenza delle istituzioni europee in ambito educativo, per una cultura della qualità
B Un suggerimento di linee guida finalizzate al miglioramento continuo
C Un ausilio per l'INVALSI affinchè esso si solidifichi come sistema valutativo di riferimento
D Un semplice confronto di dati raccolti nei molteplici istituti di formazione europei
6 I punti cardine dell'EQAVET che ogni sistema scolastico nazionale è tenuto a rispettare sono:
A Progettazione, sviluppo, valutazione e revisione
B Progettazione, sviluppo, formazione e revisione
C Pianificazione, sviluppo, valutazione e innovazione
D Pianificazione, sviluppo, formazione e innovazione
7 L'indagine OCSE-PISA pone una lente di ingrandimento su:
A Quanto i sistemi valutativi adottati siano obiettivi
B La validità delle prove di valutazione
C La contestualizzazione territoriale delle agenzie di formazione
D Le competenze (sapere pratico) degli allievi
8 Dallo studio OCSE-PISA è emerso sostanzialmente che:
A In Finlandia la scuola che si frequenta determina il profitto finale degli allievi
B In Italia la scuola che si frequenta determina il profitto finale degli allievi
C In Finlandia il profitto finale degli allievi non è determinato dalle loro caratteristiche individuali
D In Italia il profitto finale degli allievi è determinato dalle loro caratteristiche individuali
9 L'obiettivo della valutazione esterna è:
A Sanzionare gli istituti che hanno ottenuto risultati scadenti durante l'Audit
B Assegnare finanziamenti in base al risultato dell'Audit
C Promuovere il miglioramento continuo
D Interagire con il processo di autovalutazione
10 Con autovalutazione d'istituto si intende:
A La ricerca di un parametro di riferimento per il confronto in ambito didattico dei differenti istituti di formazione italiani
B Un'indagine esterna condotta da professionisti del settore al fine verificare la corrispondenza tra conoscenze e
competenze possedute dagli allievi
C Un processo di autoanalisi complessivo integrato ad una valutazione esterna finalizzato alla raccolta di dati significativi
utili alla definizione di piani di miglioramento
D Un processo di monitoraggio, supportato da valutatori esterni, incentrato sulla sinergia strutturale degli organi
amministrativi e organizzativi di ogni singolo istituto scolastico
22. I modelli per l'autovalutazione
1 Il problema della cultura della qualità nella scuola italiana si poteva ricondurre alla:
A Mancanza di normative che ne regolassero i processi
B Politica poco trasparente in merito da parte delle dirigenze scolastiche
C Conflittuale quantità di norme regolatrici
D Elevata burocratizzazione procedurale di tutti i processi in merito
2 La legge sull'autonomia ovviò al problema della cultura della qualità nella scuola facendo emergere:
A La spinta al rinnovamento proveniente dagli stessi istituti scolastici soggetti all'attuazione della nuova normativa
B La necessità di sottoporre a monitoraggio non solo l'ambito didattico dei vari istituti, ma anche il comparto
amministrativo e organizzativo
C Il mancato riconoscimento da parte delle istituzioni scolastiche delle ingerenti indicazioni europee
D L'efficacia del monitoraggio continuo attuato da valutari esterni provenienti dal mondo stesso della scuola
3 Il modello ISO 9000 è stato utilizzato per primo dagli istituti scolastici professionali perché:
A Pone elevata attenzione sul prodotto finale del processo in cui viene utilizzato
B Essendo già ampiamente utilizzato nel mondo del lavoro, risulta molto vicino al contesto di tali istituti scolastici
C Pone la centralità della persona su tutti i livelli come elemento fondamentale del fare scuola
D Il suo modello procedurale segue le normative vigenti, ma lascia un ampio margine di lavoro ai singoli istituti
4 Il modello ISO 9000 pone l'attenzione sul prodotto:
A No, pone l'attenzione solo alle esigenze del cliente e ai metodi operativi
B No, bensì sul contesto di appartenenza dell'istituzione in esame
C Sì, ma presta anche attenzione alle esigenze del cliente e ai metodi operativi
D Sì, ma tralascia il contesto di appartenenza dell'istituzione in esame
5 Il modello EFQM (European Foundation fo Quality Management) pone l'attenzione su alcuni fattori determinanti ai fini dei
risultati per definire gli indicatori e i criteri di valutazione:
A La progettazione, l'implementazione, la valutazione e l'inclusione
B La leadership, le strategie, le risorse, il personale e i processi
C La progettazione, lo svolgimento, la valutazione e la revisione
D La leadership, le strategie, le risorse, il personale e il cooperative learning
6 Il modello EFQM (European Foundation fo Quality Management) risulta più consono di altri alla valutazione degli enti di
formazione perché:
A Concentra le sue attenzioni sul contesto territoriale in cui è inserito l'istituto in esame
B Fornisce strumenti di miglioramento più idonei in base alle criticità riscontrate al personale degli istituti
C Non adotta un approccio univoco nell'analisi dei processi e nell'identificazione delle priorità tese al miglioramento
D Il processo di autovalutazione è accompagnato da una valutazione esterna riguardante gli stessi ambiti della disamina
interna
7 Il modello CAF (Common Assessment Framework) è stato pensato per:
A Per gli enti amministrativi pubblici
B Per istituti scolastici paritari
C Per tutti gli istituti scolastici
D Per il corpo di polizia
8 Il modello ISFOL pone l'attenzione e si basa:
A Sul contesto d'appartenenza dell'istituto in analisi
B Sul miglioramento continuo dell'ente valutato
C Sulla valutazione dell'istituto che gli esaminatori esterni redigeranno
D Sul riconoscimento della centralità della persona a qualsiasi livello
9 I punti cardine del ciclo della qualità del CQAF (Common Quality Assurance Framework) sono:
A La leadership, le strategie, le risorse, il personale e la valutazione
B La leadership, le strategie, le risorse, il personale e i processi
C La progettazione, l'implementazione, la valutazione e la revisione
D La progettazione, lo svolgimento, la valutazione e la revisione
10 Il modello ISFOL perché abbia successo e raggiunga l'obiettivo del miglioramento continuo richiede:
A Una progettazione del lavoro, una valutazione in itinere di quanto svolto, e una revisione finale per far emergere i
risultati ottenuti
B Una politica dirigenziale trasparente e una contestualizzazione con la realtà economico e produttiva del territorio
C Una particolare attenzione al prodotto e ai processi che portano ai risultati i quali devono essere misurabili e
confrontabili
D Una politica che segua le normative, ma che lasci ampio margine di lavoro all'organico degli enti che adottano tale
modello
23. Come si è avviato il Sistema Nazionale di Valutazione
1 Uno dei problemi sorti già nei progetti Pilota dell'INVALSI” è:
A Lo scarto quadratico medio
B Il Benchmark
C La dispersione d'intelligenze
D Il Cheating
2 L'approccio che consentì alle prove INVALSI di diventare prove sia con validità statistica, ma al contempo capaci di rilevare un cospicuo
numero di dati, consistette nell'introduzione di:
A Indicatori precisi che definissero dei criteri di valutazione per elaborare prove di carattere nazionale con valenza statistica
B Due disamine, una autogestita a carattere nazionale, l'altra condotta da esaminatori esterni su un collettivo ristretto di soggetti
C Un sistema informatizzato sviluppato appositamente per rendicontare tutti i dati raccolti a livello nazionale
D Esaminatori esterni che controllassero l'operato di ogni singolo istituto scolastico affiancati ad un sistema informatizzato di
registrazione dati
3 La legge 10 del 26/02/2011 istituisce tre organi istituzionali con il compito di valutare e migliorare la scuola:
A CEDE, INVALSI e INDIRE
B INVALSI, INDIRE e CORPO ISPETTIVO
C CEDE, CIPP e INDIRE
D INVALSI, CORPO ISPETTIVO e VALES
4 L'ente INVALSI, seguendo gli spunti delle ricerche internazionali, ha tenuto conto di alcuni indicatori al fine consentire una migliore
valutazione della scuola e cioè:
A Il contesto di riferimento della scuola considerata, i risultati ottenuti, le risorse messe a disposizione della scuola e le varie attività
realizzate dalla scuola
B Il contesto di riferimento della scuola considerata, le varie attività realizzate dalla scuola, gli obiettivi delle singole istituzioni
scolastiche e l'aggiornamento professionale dei docenti
C I risultati ottenuti, le risorse messe a disposizione della scuola, gli obiettivi delle singole istituzioni e le varie attività realizzate dalla
scuola
D L'aggiornamento professionale dei docenti, le varie attività realizzate dalla scuola, le risorse messe a disposizione e i risultati ottenuti
5 Il “Progetto Qualità” del 1995 sviluppato in collaborazione con Confindustria consiste:
A In un progetto organizzato nella regione Piemonte che ha coinvolto più di 3000 istituti ed ha avvicinato il mondo del della scuola con
quello del lavoro
B In un progetto ministeriale - che ha coinvolto oltre 3000 scuole - teso a incentivare e migliorare la qualità delle istituzioni scolastiche
C In un progetto organizzato nella regione Piemonte, teso a miglioramento della qualità della scuola e suddiviso in tre fasi
D In un progetto promosso dalla regione Campania con l'obiettivo di creare un vero e proprio marchio di qualità ed eccellenza
6 La terza fase del “Progetto Qualità” del 1995 sviluppato in collaborazione con Confindustria consiste:
A Nell'introduzione della cultura della qualità nella scuola attraverso l'aggiornamento professionale dell'organico di ogni singolo istituto
B Nella produzione della documentazione e nell'adempimento dei requisiti necessari a richiedere la certificazione
C Nella progettazione e attuazione dei piani di miglioramento elaborati attraverso i feedback raccolti
D Nell'istituzione di un comitato di valutazione esterno finalizzato a monitorare il processo autovalutativo dell'istituto in esame
7 L'ente istituzionale “INVALSI”:
A Crea e rende disponibili i test standard fornendo le metodologie per valutarne i risultati, si munisce di rilevatori professionisti e si
confronta in ambito internazionale
B Favorisce l'innovazione del sistema scolastico fornendo percorsi di formazione, soluzioni e risorse per la definizione dei piani di
miglioramento
C Assicura la valutazione interna delle scuole, redige e consegna un rapporto valutativo alla scuola e all'amministrazione scolastica
D Svolge una funzione sanzionatoria, penalizzando le dirigenze scolastiche meno meritevoli
8 È stato avviato il progetto per il “Miglioramento delle performance delle istituzioni scolastiche” sulla base del Modello “CAF” (il quale
fornisce le linee guida per una buona autovalutazione tesa al miglioramento). Le scuole, fra quelle che hanno aderito al progetto, inserite
nella fascia “Laboratorio CAF” sono:
A Le scuole che hanno già una buona organizzazione di base ed esperienza maturata in molti anni di funzionamento e dotate di una
avanzata parte tecnologica
B Le scuole dotate di una sufficiente organizzazione in grado di sostenere positivamente il processo di autovalutazione se inizialmente
sostenute da un programma di formazione specifica degli organi preposti
C Le scuole necessitanti di un supporto sostanzioso in grado di accompagnarle, passo dopo passo, alla realizzazione del processo di
autovalutazione
D Gli istituti professionali, le uniche scuole dotate delle strutture necessarie a sostenere corsi di aggiornamento professionale di
carattere laboratoriale
9 La rete scolastica nata da un'iniziativa proveniente “dal basso” e creata al fine di condividere uno spazio di ricerca finalizzato
all'autovalutazione mediante la disponibilità di strumenti, attraverso la formazione e l'assistenza durante tutto il processo di monitoraggio
prende il nome di:
A STRESA
B FARO
C SIRQ
D VALERIA
10 L'ente istituzionale “INDIRE”:
A Crea e rende disponibili i test standard fornendo le metodologie per valutarne i risultati e munendosi di rilevatori professionisti, si confronta in ambito
internazionale
B Favorisce l'innovazione del sistema scolastico fornendo percorsi di formazione, soluzioni e risorse per la definizione dei piani di miglioramento
C Assicura la valutazione esterna delle scuole, redige e consegna un rapporto valutativo alla scuola e all'amministrazione scolastica
D Svolge una funzione sanzionatoria, penalizzando le dirigenze scolastiche meno meritevoli
24. Il Sistema Nazionale di Valutazione ed il suo Regolamento
1 Il Regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione del sistema di istruzione e formazione viene pubblicato nel periodo
compreso tra:
A 1990 - 1995
B 2000 - 2005
C 1980 - 1985
D 2010 - 2015
2 Le fasi del procedimento di valutazione previste dal Regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione del sistema di
istruzione e formazione sono:
A 3 fasi: valutazione diagnostica iniziale, valutazione formativa, valutazione sommativa
B 4 fasi: autovalutazione delle istituzioni scolastiche, valutazione esterna, ulteriori predisposizioni di azioni di
miglioramento, rendicontazione pubblica dei risultati
C 5 fasi: individuazione delle istituzioni scolastiche favorevoli, autovalutazione delle stesse, valutazione esterna, ulteriori
predisposizioni di azioni di miglioramento, rendicontazione pubblica dei risultati
D 6 fasi: valutazione diagnostico iniziale, recupero e consolidamento, somministrazione unità didattica, valutazione
formativa, recupero e consolidamento, valutazione sommativa
3 L'innovazione portata dal Regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione del sistema di istruzione e formazione è:
A L'introduzione di un modello generale di valutazione che permetta comparare i dati ottenuti
B La somministrazione di un test che valuti gli apprendimenti
C L'introduzione di una valutazione esterna per evitare ogni forma di autoreferenzialità
D La collaborazione con enti esterni con l'obiettivo di rendere contingente alla situazione l'analisi svolta
4 L' analisi e verifica del proprio servizio è una delle fasi dell'autovalutazione delle istituzioni scolastiche e consiste in:
A Rendicontazione del rendimento scolastico degli alunni
B Raccolta dati da questionari preparati e somministrati dalla scuola
C La redazione di alcuni obiettivi di miglioramento
D Un'analisi condotta sui dati del sistema informativo del ministero e dell'ente INVALSI
5 L' elaborazione in formato elettronico del rapporto di autovalutazione è una delle fasi dell'autovalutazione delle istituzioni
scolastiche e consiste in:
A Rendicontazione del rendimento scolastico degli alunni
B Raccolta dati da questionari preparati e somministrati dalla scuola
C Questionario fornito all'istituzione scolastica finalizzato ad analizzare vari ambiti
D Un'analisi condotta sui dati del sistema informativo del ministero e dell'ente INVALSI
6 La formulazione di un piano di miglioramento è una delle fasi dell'autovalutazione delle istituzioni scolastiche e consiste in:
A La redazione di alcuni obiettivi di miglioramento
B La raccolta dati da questionari preparati e somministrati dalla scuola
C Un questionario fornito all'istituzione scolastica finalizzato ad analizzare vari ambiti
D Un'analisi condotta sui dati del sistema informativo del ministero e dell'ente INVALSI
7 Durante la valutazione esterna l'INVALSI ha il preciso compito di:
A Indicare le situazioni (scolastiche) da sottoporre a verifica
B Verificare la validità delle prove di valutazione
C Verificare le capacità professionali dei docenti
D Indicare le metodologie di analisi più adatte
8 Durante la predisposizione di azioni di miglioramento è fortemente necessario prevedere:
A Una formazione di tutto il personale scolastico sulle nuove tecnologie
B Obiettivi contingenti all' andamento scolastico dei discenti
C Un piano costante di monitoraggio durante la fase attuativa
D Una collaborazione con enti esterni
9 La funzione vera e propria della rendicontazione sociale è:
A Una pubblicazione quantitativa dei grafici, utile alle agenzie del territorio in ambito lavorativo
B Un'analisi approfondita e contestualizzata col territorio dei dati raccolti
C L'esposizione attraverso conferenze dell'impatto sociale che avranno i piani di miglioramento previsti
D Una pubblicazione dell'analisi condotta che possa fornire dati utili all'utenza
10 Il dirigente scolastico assume un ruolo preminente nell'andamento dell'istituzione scolastica:
A Si, infatti è stata prevista La valutazione del dirigente scolastico nel Sistema nazionale di valutazione
B No, infatti non è stata prevista La valutazione del dirigente scolastico nel Sistema nazionale di valutazione
C Sì, infatti è stata prevista La valutazione del dirigente scolastico nel Sistema nazionale di valutazione, ma non sono
ancora chiari i criteri da utilizzare
D No, infatti non è stata prevista La valutazione del dirigente scolastico nel Sistema nazionale di valutazione, poiché viene
escluso a priori da tutto il processo affinché si eviti il cosiddetto cheating
25. Integrare l'autovalutazione nel governo della scuola
1 Un problema riscontrato durante il processo di autovalutazione riguardante il dirigente scolastico è che:
A Il dirigente assume la posizione decisionale all'interno del processo di autovalutazione
B Il dirigente è escluso dal processo di autovalutazione per questioni di autoreferenzialità
C Il dirigente assume posizione di neutralità o resistenza al cambiamento
D Il dirigente ha difficoltà a integrarsi con il processo di autovalutazione
2 Il processo di autovalutazione è difficile:
A Per i numerosi casi di autoreferenzialità
B Per i numerosi ambiti da valutare
C Per la troppa burocratizzazione
D Per l'assenza di una legislazione che ne regoli le casistiche
3 La mansione del referente per la valutazione è:
A Seguire passo passo il processo di autovalutazione
B Controllare il processo di autovalutazione degli allievi
C Sensibilizzare tutto il personale sull'importanza dell'autovalutazione
D Occuparsi durante la stesura del POF dei problemi della valutazione
4 Il nucleo di valutazione interna si avvale di personale scelto da diversi organi. Essi sono:
A Collegio docenti, stakeholder, direzione didattica
B Collegio docenti, consiglio d'istituto, dirigenza
C Basta un gruppo di docenti qualificati
D Consiglio di istituto, stakeholder,esperti qualificati esterni
5 Il collegio docenti deve essere coinvolto nel processo di autovalutazione:
A In tutte le fasi decisionali del processo di autovalutazione
B All'inizio del processo di autovalutazione per assegnare le diverse mansioni
C Al termine del processo di autovalutazione per esaminare i dati raccolti
D Durante il processo per monitorarne l'andamento
6 Il consiglio di istituto durante il processo di autovalutazione ha funzione strategica:
A Per la sua composizione diversificata e la sua mansione è quella di coinvolgere tutto il personale e l'utenza diretta nel
processo di autovalutazione
B Perché approva il rapporto di autovalutazione e coinvolge l'utenza diretta
C Perché coinvolge più attori dell'istituto e controlla che non si cada nell'autoreferenzialità
D Per la sua composizione diversificata e la sua mansione è quella di approvare il rapporto di autovalutazione definitivo
7 Rapportarsi col territorio, o meglio con gli stakeholder cioè l'insieme dei portatori di interesse nei confronti di una specifica
istituzione scolastica significa:
A Coinvolgere l'utenza diretta, nella fase di rendicontazione affinché venga presentato e reso pubblico quanto emerso nel
processo di autovalutazione
B Promuovere e avviare processi di miglioramento sulla base di quanto emerso dai dati raccolti nell'autovalutazione di
istituto
C Promuovere incontri pubblici per presentare i propri obiettivi al fine di richiedere dei finanziamenti per creare una
professionalità specifica all'interno dell'istituto
D Coinvolgere il consiglio di istituto per la sua composizione diversificata affinché si agevoli la raccolta dei dati inerenti al
processo di autovalutazione
8 Quando si parla di processi di miglioramento con l'acronimo “SMART” si intende:
A Definire con chiarezza e realistica previsione gli obiettivi del cambiamento
B Delineare degli obiettivi di miglioramento in modo che siano elastici ed adattabili alla situazione
C Pianificare il processo di miglioramento correlandolo a finanziamenti e a quanto viene messo economicamente a
disposizione
D Smart significa brillante, intelligente e il suo significato non può essere accostato alla definizione dei processi di
miglioramento
9 Il POF fa emergere:
A Le finalità per cui si richiedono finanziamenti al contesto di appartenenza dell'istituto scolastico
B Le caratteristiche di qualità sia conseguite che perseguite, i target qualitativi e le modalità operative del fare scuola
C I diversi ambiti e le diverse caratteristiche da analizzare nel processo di autovalutazione scolastica
D Il problema dell'autoreferenzialità in cui si può cadere durante il processo di autovalutazione scolastica
10 Valutare i processi di miglioramento risulta un'azione abbastanza agevole se:
A I criteri di valutazione seguono le regole che la docimologia ha maturato nel tempo
B Si chiamano persone esterne alla scuola
C Si possiedono competenze docimologiche e manageriali
D I criteri di valutazione e i target sono definiti con chiarezza
26. Cosa significa valutare?
1 Secondo la teoria del rapporto “mezzi – fini” di Dewey i fini sono:
A Inalterabili
B Slegati dal contesto
C Funzionali ai mezzi
D Indipendenti
2 L'opera in cui Dewey affronta il problema di come poter arrivare a produrre giudizi di valore è:
A Problem of Valuation
B Valuation: aim & means
C Theory of Valuation
D Valuation Process
3 Per Dewey l'uomo dovrà essere visto come “soggetto attivo che esprime giudizi di valore per risolvere problemi” quindi per:
A Scomporre gli obiettivi
B Scegliere i mezzi adeguati ai fini
C Analizzare il contesto
D Ridefinire gli scopi
4 La dimensione assiologica dell'agire valutativo si riferisce:
A Ai valori in esso implicati
B Ai valori dell'uomo
C All'etica della responsabilità
D All'etica del docente
5 Secondo la teoria del rapporto “mezzi-fini” di Dewey, i fini:
A Dovranno avere un valore intrinseco, quindi assoluto
B Si distinguono dai mezzi per la loro funzione direttiva
C Dovranno risolvere un problema attraverso una valutazione empirica
D Dovranno essere utili per analizzare il contesto di riferimento
6 Il fine-valore menzionato nella dispensa è:
A L'uguaglianza delle opportunità educative
B L'uguaglianza tra tutti gli uomini
C Un mezzo per raggiungere l'uguaglianza
D Un giudizio di valutazione
7 I protagonisti dell'uguaglianza nella scuola di oggi sono:
A Il personale docente e gli allievi
B Tutti i docenti
C Il personale ATA e i docenti
D Tutti gli allievi
8 Si sostiene che l'ambito di cui si debba occupare la scuola oggi sia:
A L'affettivo
B In preminenza quello affettivo
C Cognitivo
D In preminenza quello cognitivo
9 L'idea di un sistema formativo integrato prevede:
A Un'interconnessione tra le varie discipline insegnate
B Una corretta relazione degli istituti con il territorio
C Che ogni agenzia educativa abbia una propria “dominanza formativa”
D Un'integrazione tra le varie agenzie di formazione presenti sul territorio
10 L'enfatizzazione della dimensione educativa della scuola e l'attenuazione della sua funzione culturale sono le conseguenze
di:
A Una cultura scientifica di riferimento incentrata sulla dimensione affettiva
B Una cultura scientifica di riferimento poco attenta alla dimensione culturale
C Un'assenza di una cultura scientifica di riferimento
D Del ruolo a cui deve adempiere all'interno del contesto sociale odierno
27. L'eguaglianza nella scuola
1 L'uguaglianza di trattamento in un'ottica di senso comune, sembra la pista più corretta:
A Perché affonda le sue radici nel concetto di merito
B Perché non condivide l'ideologia meritocratica
C In quanto accoglie in sé l'idea di una scuola democratica
D In quanto accoglie in sé l'idea di una scuola paritaria
2 La vecchia scuola premiava i capaci ed i meritevoli:
A E penalizzava coloro che si dimostravano poco preparati
B E penalizzava coloro che non avevano un patrimonio attitudinale adeguato
C In quanto desiderava formare solo le eccellenze
D In quanto desiderava formare solo i super dotati
3 Il concetto di merito comunemente inteso:
A Sottintende forme di determinismo sociale
B Sottintende l'ideologia capitalistica
C Favorisce la qualità delle interazioni didattiche
D Favorisce la qualità delle interazioni pedagogiche
4 La giusta uguaglianza prevede:
A Un trattamento didattico polivalente
B Un trattamento didattico differenziato
C Che gli allievi frequentino scuole adatte alle loro doti
D Che gli allievi frequentino scuole qualitativamente differenziate
5 Nell'opera di Rawls ci si riferisce ad una sorta di principio della riparazione il quale prevede:
A Che la scuola offra percorsi didattici uguali per tutti
B Che le diseguaglianze socioculturali siano eliminate dalla società
C Che le diseguaglianze socioculturali siano compensate dalla scuola
D Che la scuola s'adopri per fornire una proposta formativa uguale per tutti
6 L'uguaglianza iniziale sebbene importante:
A Finisce per dimostrarsi utile solo agli allievi svantaggiati
B Manca di un impianto teorico solido
C Rischia di essere considerata una questione utopica
D Finisce per dimostrarsi iniqua in quanto le disuguaglianze tendono a riproporsi
7 La giusta uguaglianza si concretizza nella scuola mediante:
A Percorsi didattici personalizzati
B Supporti psicologici ad hoc
C Supporti formativi esterni all'istituzione scolastica
D Percorsi didattici individualizzati
8 La valutazione diagnostica nella nostra scuola molto spesso:
A È stata intesa come una prassi formale
B È stata intesa come una prassi occasionale
C Non ha avuto uno spazio sistematico
D Non ha avuto il supporto dei dirigenti
9 L'uguaglianza finale:
A Garantisce ai ragazzi un percorso adatto alle loro attitudini
B Garantisce ai ragazzi il supporto di esperti esterni alla scuola
C Favorisce il conseguimento di repertori conoscitivi omogenei
D Favorisce il conseguimento di repertori conoscitivi differenziati
10 Il concetto di metodo, in ambito didattico:
A È stato superato da quello di strategia
B Ha richiesto una strategia di lavoro notevole
C Ha permesso alla scuola di lavorare per progetti
D Si è dimostrato del tutto inconcludente
28. Le declinazioni dell'uguaglianza nella scuola
1 Nella scuola l'uguaglianza potrà essere considerata “semplice”:
A Se tutti gli allievi dimostreranno capacità metacognitive uguali
B Se molti allievi possiederanno competenze di base eterogenee
C Quando molti allievi possiederanno repertori conoscitivi complessi
D Quando tutti gli allievi potranno conseguire una sorta di omologazione culturale
2 Dal punto di vista didattico:
A L'individualizzazione dovrà precedere la personalizzazione
B L'individualizzazione dovrà andare di pari passo con la personalizzazione
C La personalizzazione dovrà essere promossa solo in alcuni casi
D La personalizzazione e l'individualizzazione risultano analoghe
3 L'uguaglianza complessa prevede che:
A L'individualizzazione sia comunque preminente
B La personalizzazione sia comunque preminente
C L'individualizzazione e la personalizzazione siano complementari
D L'individualizzazione e la personalizzazione siano antagoniste
4 A Nation at Risk denunciò:
A I limiti della scuola media
B Il fallimento della scuola pubblica americana
C Il fallimento delle politiche economiche e scolastiche americane
D I limiti del della scuola elementare
5 A Nation at Risk contribuì ad avviare il dibattito:
A Sulla qualità dell'istruzione
B Sulla qualità della cultura in generale
C Sulle politiche economiche e scolastiche
D Sulle politiche culturali in genere
6 A Nation at Risk inizialmente fu considerata una stravaganza americana:
A Infatti dopo poco tempo smise di far notizia
B Infatti quasi nessun Paese tenne conto dei risultati da essa prodotti
C Anche se poco dopo la sua pubblicazione molti Paesi seguirono percorsi analoghi
D Anche se poco dopo la sua pubblicazione molti Paesi se ne servirono per migliorare il loro sistema scolastico
7 Il Rapporto Coleman del 1966 pubblicato negli Stati Uniti:
A Dimostrò che la povertà culturale crea situazioni di disagio economico
B Dimostrò che la scuola era fucina di disuguaglianze
C Intese promuovere forme di aggiornamento dei docenti
D Intese promuovere stanziamenti economici per la scuola
8 Il termine neo-analfabetismo indica:
A Una forma di alfabetismo di ritorno
B Una forma di alfabetismo privilegiata
C Una regressione alfabetica di chi aveva frequentato la scuola
D Una regressione della scuola in termini professionali
9 Gli studi hanno dimostrato che le scuole dei diversi Paesi:
A Nonostante le diversità dovute al contesto si trovano ad affrontare difficoltà analoghe
B A causa delle diversità dovute al contesto si trovano ad affrontare difficoltà del tutto differenti
C Con politiche ad hoc potranno essere simili dal punto di vista didattico
D Con politiche ad hoc potranno confrontarsi per migliorare la qualità dell'istruzione
10 Prima della relazione A Nation at Risk alcune indagini:
A Avevano inteso conoscere se la preparazione degli allievi fosse una conseguenza dell'insegnamento ricevuto oppure
dell'ambiente sociale
B Avevano inteso valutare la competenza professionale dei docenti
C Calcolare se la spesa dell'istruzione fosse congrua
D Calcolare se gli investimenti a favore della formazione dei docenti fossero sufficienti a garantire loro una preparazione
adeguata
29. Accountability: rendere conto del proprio operato
1 La relazione Gardner A Nation at Risk provocò nei responsabili scolastici una reazione che sfociò:
A Nel bisogno di promuovere ricerca empirica, indicatori sui sistemi scolastici, valutazioni internazionali
B Nel bisogno di promuovere ricerca teorica raffinata, indicatori sui sistemi scolastici, valutazioni internazionali
C Nella predisposizione di un piano pluriennale di aggiornamento dei docenti
D Nella predisposizione di un piano pluriennale di riqualificazione professionale dei docenti
2 La ricerca sulla scuola era stata carente nel fornire:
A Modelli teorici di lavoro
B Prove evidenti
C Piani di aggiornamento
D Modelli valutativi congruenti
3 Si maturò l'idea che i provvedimenti legislativi, il sostegno pedagogico e altro ancora a favore della scuola erano stati:
A Molto utili al miglioramento della qualità dell'istruzione
B Utili a sviluppare le competenze relazionali dei docenti
C Ben poco incisivi
D Molto incisivi
4 Il fare scuola quotidiano:
A Cambiò a poco a poco sino ad essere di un livello qualitativo elevato
B Cambiò molto lentamente anche se portò comunque i suoi frutti
C Rimase sostanzialmente quello di sempre
D Di mostrò di essere in sintonia con i provvedimenti legislativi promossi
5 Nel 1992 l'OCSE, con il progetto INES:
A Inizia a lavorare sulla ricerca empirica per la scuola
B Inizia a progettare indicatori per la valutare la scuola
C Propone un'indagine analitica sul funzionamento delle scuole
D Pubblica indicatori al fine di comprendere la qualità della scuola
6 L'indagine IEA del 1959-62 permise di comprendere:
A I fattori che, a vario titolo, incidono sul profitto scolastico
B I fattori che, a vario titolo, incidono sulla preparazione dei docenti
C Molte variabili del sistema scuola
D Ben poco rispetto alle attese
7 Accountability è un vocabolo che potrebbe essere tradotto nel modo seguente:
A Sostegno alla scuola pubblica
B Contabilità della scuola
C Responsabilità totale della scuola
D Responsabilità rispetto agli esiti
8 Il concetto di accountability applicato alla scuola potrà assolvere:
A Il bisogno di migliorare la qualità dell'istruzione
B Il bisogno di trasparenza tanto auspicato
C L'esigenza di formazione professionale dei docenti
D L'esigenza di trasparenza della spesa dedicata all'istruzione
9 In ambito internazionale un'esperienza di accountability è stata promossa grazie:
A Agli stakeholders
B Al Program for International Student Assessment
C All' Education Reform Act
D Allo IEA
10 L' accountability nella nostra scuola ha inteso inoltre:
A Superare una gestione essenzialmente burocratica del fare scuola
B Superare una gestione troppo aziendalistica del fare scuola
C Rendere efficace la formazione dei docenti
D Offrire la possibilità alla scuola di poter beneficiare di ricerche empiriche
30. L'ideologia delle doti: analisi critica (parte prima)
1 Indicare quale di queste affermazioni rientra nel “determinismo biologico”:
A Tutti gli alunni possono arrivare allo stesso risultato finale
B Il “fare didattico” può influire sull’intelligenza dell’allievo
C E’ impossibile conoscere le doti o valutare l’intelligenza dell’allievo
D La scuola deve premiare i capaci e i meritevoli e fermare coloro che non possiedono le doti per andare avanti
2 Indicare a chi appartiene la frase seguente: “L’insegnante ha alla sua base inevitabilmente delle idee sulla natura della
mente del discente.”:
A J. Piaget
B J. Bruner
C A. Binet
D C. Spearman
3 La scala metrica per la valutazione dell’intelligenza è di:
A J. Gall
B A. Binet
C J. Bruner
D J. Piaget
4 Con la parola “moron” Goddard indicava:
A Adulti con un Q.I. elevato
B Coloro ai quali applicare il test del Q.I.
C Adulti che in base alle misurazioni effettuate dimostravano di avere una età mentale che oscillava fra gli otto e i dodici
anni
D Adulti con un quoziente intellettivo nella norma
5 Secondo il pensiero di Spearman:
A L’intelligenza ha una struttura gerarchica di tipo bifattoriale, composta cioè dal fattore g (intelligenza generale) e da
altri fattori, i fattori s, di tipo ausiliare
B L’intelligenza ha una struttura orizzontale e tutte le intelligenze hanno egual valore
C L’intelligenza ha una struttura gerarchica di tipo bifattoriale composta dal fattore s (intelligenza generale) e da un
fattore g (intelligenza ausiliare)
D L’intelligenza è guida dai meccanismi dell’assimilazione e dell’accomodamento
6 Secondo il pensiero di Burt:
A L’intelligenza è ereditaria e misurabile
B L’intelligenza è ereditaria, ma non misurabile
C L’intelligenza di un individuo dipende dall’ambiente in cui vive
D L’intelligenza non esiste: è solo una convenzione
7 Indicare quale di queste triadi è composta da psicologi che ritengono che l’intelligenza sia innata:
A Kamin, Eysenck, Spearman
B Spearman, Kamin, Piaget
C Spearman, Burt, Jensen
D Kamin, Piaget, Burt
8 Nella teoria multifattoriale dell’intelligenza di Thurstone…:
A Si individuano 7 abilità primarie che interrelandosi producono il pensiero
B Si individuano 5 abilità primarie che interrelandosi producono il pensiero
C Si individuano 7 abilità tra le quali la comprensione verbale e l’abilità numerica vantano un primato sulle altre
D Tutte le abilità dipendono comunque dal fattore g
9 Nel pensiero di Piaget sull’intelligenza si parla di:
A Fattore g
B Scala metrica per la valutazione dell’intelligenza
C Assimilazione e adattamento
D Moron
10 La scala metrica di Binet mirava a:
A Cogliere l’essenza dell’intelligenza
B Fare una graduatoria degli alunni: dal meno al più intelligente
C Selezionare
D Individuare le difficoltà degli allievi per poi attivare interventi di recupero
31. L'ideologia delle doti: analisi critica (parte seconda)
1 Indicare quali, tra questi, fu il primo studioso a parlare di “intelligenze multiple”:
A Baldacci
B Gardner
C Bloom
D Stemberg
2 Indicare quale, tra queste affermazioni, può riassumere il concetto di “intelligenza” di H. Gardner:
A L’intelligenza è quella capacità propria di ogni essere umano, in grado di formulare ipotesi e porre soluzioni
B L’intelligenza è quella particolare abilità di risolvere problemi in uno o più contesti culturali diversi
C L’intelligenza è quella abilità cognitiva generale che può essere misurata oggettivamente
D L’intelligenza dell’uomo è composta da molteplici facoltà mentali, relativamente indipendenti, localizzabili in aree del
cervello specifiche
3 Indicare il numero preciso di capacità mentali che la teoria delle intelligenze multiple di Gardner arriva a formulare:
A Otto
B Sette
C Trentasette
D Quattro
4 Indicare quale di queste affermazioni può ritenersi vera per la scuola di oggi:
A L’intelligenza è il prodotto del patrimonio biologico del singolo non influenzabile dall’ambiente circostante
B L’intelligenza è una serie complessa di fattori risultanti dal sincretismo fra eredità genetica e stimoli ambientali
C La possibilità di accrescere le competenze e le conoscenze operative deriva essenzialmente dal patrimonio genetico
D Gli stimoli ambientali rivestono un ruolo prioritario nello sviluppo e potenziamento dell’intelligenza
5 Indicare qual è la relazione esistente tra intelligenza ed educazione secondo il pensiero di Baldacci:
A Lo sviluppo evolutivo dell’intelligenza, avendo alla base un potenziale genetico, è una realizzazione asintotica di tale
potenziale
B Lo sviluppo evolutivo dell’intelligenza è una continua crescita dipendente dalle qualità degli ambienti esperiti
C L’intelligenza non può mutare rispetto alle sue condizioni iniziali
D Gli ambienti, anche quelli deputati a educare l’intelligenza (come ad es. la scuola), non possono essere incisivi nello
sviluppo dell’intelligenza
6 Indicare qual è la relazione esistente tra intelligenza e apprendimento secondo Bloom:
A L’intelligenza è incrementabile grazie agli input dell’ambiente formativo
B Essendo il livello di apprendimento predeterminato, i contenuti trasmessi dall’ambiente educativo saranno diversificati
a seconda delle diverse capacità intellettive
C La misura dell’intelligenza ha un forte valore predittivo delle capacità apprenditive
D Qualunque essere umano è in grado di apprendere anche in condizioni e ambienti non adeguati
7 Dalla ricerca effettuata presso una scuola elementare della provincia di Ferrara emerge sostanzialmente che: (barrare la
definizione FALSA)
A Persiste negli insegnanti il pregiudizio deterministico
B Vi è ancora oggi una percentuale elevata, tra i docenti, la quale ritiene che le attitudini degli allievi condizionino
fortemente i risultati scolastici
C Gli insegnanti sono in larga misura convinti che, di fronte a condizioni di apprendimento adeguate e personalizzate, tutti
gli alunni siano in grado di realizzare i medesimi traguardi educativi
D Continua ad essere radicato, tra gli insegnanti, il legame di proporzione diretta tra attitudine e risultato
8 L’origine del comportamento criminale è insito nelle caratteristiche anatomiche. Questa è, in sintesi, la teoria di Lombroso,
ampiamente superata il secolo scorso. Indicare quale rimane comunque il grande merito di questo studioso secondo
Benedetto Vertecchi:
A Sostenere che la scuola di oggi non è influenzata dal determinismo scientifico
B Spostare la questione dei comportamenti criminali dal terreno morale a quello scientifico
C Affermare che i fenomeni di devianza non hanno alcuna possibilità di soluzione
D Sostenere che all’interno del quadro educativo ritenuto predeterminato non vi è spazio per l’educazione
9 Le diverse intelligenze secondo Gardner sono collocate in aree del cervello diverse. Lo studioso affermando ciò si è ispirato:
A Alla frenologia
B Al comportamentismo
C Al Cognitivismo
D Alla scienza medica
10 Secondo Benedetto Vertecchi la scuola ha il compito di:
A Socializzare
B Istruire
C Socializzare e educare
D Educare
32. Gli obiettivi didattici (parte prima)
1 Quando si parla di obiettivi educativi si entra nell'ambito di ...:
A Linee di azione, orientamenti che riguardano la crescita globale della persona
B Traguardi da raggiungere all'interno delle varie discipline
C Obiettivi che portano l'alunno ad acquisire competenze nell'ambito delle discipline scolastiche
D Obiettivi cognitivi generali quali il memorizzare, comprendere ...
2 Gli obiettivi didattici sono:
A Traguardi da raggiungere all'interno delle varie discipline
B Traguardi che concernono la crescita globale della persona
C Le competenze da acquisire alla fine del percorso scolastico
D Obiettivi che intendono valorizzare le abilità cognitive ed affettive degli allievi
3 Nell'ambito della programmazione didattica 'sapere, capire, cogliere' sono verbi adatti per:
A Gli obiettivi cognitivi specifici
B Il processo di 'operazionalizzazione'
C Gli obiettivi cognitivi generali
D Formulare un giudizio di valutazione
4 Per formulare correttamente gli obiettivi cognitivi specifici occorre usare verbi come:
A Identificare, elencare
B Cogliere, capire
C Educare, disciplinare
D Vivere, sapere
5 Indicare qual è la definizione più congruente che possiamo dare di obiettivo cognitivo specifico:
A La padronanza di un contenuto disciplinare specifico secondo un altrettanto specifico livello cognitivo
B Un traguardo caratterizzato da un minor grado di analiticità rispetto alle capacità cognitive e ai contenuti
C La padronanza di una abilità cognitiva acquisita in modo trasversale alle varie discipline
D La padronanza di un contenuto disciplinare anche extrascolastico
6 Nella stesura degli obiettivi cognitivi specifici è opportuno esplicitare:
A Le performances osservabili che comprovano il conseguimento di un particolare apprendimento
B L'abilità che il docente ha intenzione di insegnare in uno specifico percorso didattico
C Gli obiettivi cognitivi generali che soggiacciono alla formulazione degli obiettivi specifici
D Le finalità educative della scuola
7 Nella costruzione degli obiettivi didattici per 'operazionalizzazione' si intende:
A Un processo finalizzato a rendere gli obiettivi generalizzabili
B Un processo mediante il quale si applicano concetti matematici alla didattica
C Un processo di analisi teorica degli obiettivi
D Un processo finalizzato a una maggiore specificazione semantica e operativa degli obiettivi
8 Per costruire obiettivi cognitivi specifici più funzionali:
A Occorre rendere sempre più chiaro ciò che viene richiesto all'alunno e utilizzare una terminologia osservativa per poter
comunicare tra docenti senza ambiguità
B E' necessario che il docente abbia chiari gli obiettivi cognitivi generali dai quali partire per formulare gli obiettivi
cognitivi specifici
C Non è necessaria la comunicazione tra docenti perché questa crea confusione, avendo ognuno un 'fare didattico' che gli
è proprio
D Occorre una visione completa delle finalità educative dell'istituzione scolastica
9 Nella seguente richiesta indicare quale delle opzioni risulta essere una 'condizione':
A L'alunno dovrà essere in grado di tradurre correttamente un brano di latino ...
B ... senza l'aiuto del vocabolario ...
C ... non commettendo più di due errori ...
D ... in un'ora di tempo
10 Nella costruzione di un obiettivo cognitivo specifico inserire un criterio significa:
A Esplicitare con quanta abilità l'allievo deve essere in grado di realizzare quanto gli viene richiesto
B Esplicitare il più possibile i mezzi utili per la realizzazione delle performances
C Esplicitare le intenzioni didattiche dell'insegnante
D Esplicitare le procedure metacognitive (saper fare) presenti nell'obiettivo specifico
33. Gli obiettivi didattici (parte seconda)
1 Una tassonomia didattica serve per classificare:
A I variegati comportamenti cognitivi
B I variegati comportamenti educativi
C Le nozioni - dalle più semplici alle più complesse-
D Le abilità sociali e culturali che la scuola promuove
2 La tassonomia di Bloom ha permesso alla didattica di non dimenticare:
A L’importanza del nozionismo
B L’importanza della stimolazione dei processi cognitivi superiori
C L’importanza dei “processi” cognitivi nel fare scuola
D La dimensione meta cognitiva dell’apprendimento
3 La tassonomia di Bloom comprende:
A Cinque tipologie di apprendimento
B Sette tipologie di apprendimento
C Sei tipologie di apprendimento
D Due classi principali di apprendimento
4 La tassonomia di Bloom è ordinata secondo il principio della:
A Complessità decrescente
B Complessità crescente
C Semplicità
D Interdisciplinarietà
5 Indicare a quali di questi processi cognitivi è legata la comprensione:
A Tradurre, interpretare, estrapolare
B Memorizzare
C Esprimere giudizi
D Imparare termini specialistici
6 La “nuova” tassonomia di Bloom ha spostato l’attenzione su:
A I “risultati” dell’insegnamento
B I “risultati positivi” dell’insegnamento
C I comportamenti osservabili
D I “modi” in cui gli allievi apprendono
7 Nella tassonomia di Bloom “memorizzare le nozioni” fa parte del livello della …:
A Conoscenza
B Comprensione
C Analisi
D Sintesi
8 Nella tassonomia di Bloom per livello di sintesi si intende:
A Ricomporre più elementi per dare vita ad un insieme di conoscenze organizzate
B Esprimere giudizi basati su criteri inediti o già utilizzati da altri
C Saper applicare ciò che è stato appreso
D Offrire una formulazione inedita del messaggio ricevuto
9 Nella “nuova tassonomia di Bloom” con il verbo “ricordare” ci si riferisce a:
A Interpretare, esemplificare
B Conoscenza strategica
C Riconoscere, rievocare
D Differenziare, organizzare
10 Nella “nuova tassonomia di Bloom” per conoscenza metacognitiva si intende:
A Conoscenza dei meccanismi che governano i processi cognitivi
B Saper classificare i variegati comportamenti cognitivi
C Conoscere le sequenze delle operazioni didattiche intraprese.
D Conoscere i principi, le teorie e le strutture della psicologia della mente
34. Gli obiettivi didattici (parte terza)
1 Indicare quali sono le tre dimensioni complementari nel modello della struttura dell’intelligenza di Guilford:
A Operazioni, prodotti, contenuti
B Operazioni, elaborazioni, contenuti
C Deduzioni, prodotti, contenuti
D Acquisizioni, prodotti, contenuti
2 Indicare nel modello tridimensionale di Guilford quante combinazioni si possono produrre:
A 120
B 80
C 150
D 100
3 Indicare quali sono secondo Guilford le cinque operazioni che rappresentano le modalità fondamentali di funzionamento
dell’intelletto:
A Conoscenza, memoria, produzione divergente, produzione convergente, valutazione
B Conoscenza, memoria, capacità di rielaborare, produzione divergente, capacità logiche
C Conoscenza, memoria, produzione divergente, produzione convergente, abilità matematiche
D Conoscenza, memoria, produzione convergente, capacità logiche, capacità linguistiche
4 Il problem-solving è presente nella tassonomia di …:
A B.S. Bloom
B R.M. Gagné
C J.P. Guilford
D Frabboni-Arrigo
5 L’apprendimento di discriminazioni nella tassonomia di Gagné corrisponde a:
A Fornire risposte pertinenti di fronte a stimoli precisi
B Raggruppare in una classe unica oggetti con caratteristiche comuni
C Reagire in forma diversificata a stimoli simili
D Identificare i fenomeni che posseggono caratteristiche simili
6 Nella tassonomia di Gagné i livelli di apprendimento sono gerarchizzati. Indicare quale di queste porzioni di scala mantiene
la gerarchia proposta da Gagné:
A Apprendimento di segnali, apprendimento stimolo-risposta, apprendimento di concatenazioni motorie
B Apprendimento di discriminazioni, apprendimento di regole, apprendimento di concetti
C Apprendimento di associazioni verbali, apprendimento di discriminazioni, apprendimento di regole
D Apprendimento di segnali, apprendimento di concatenazioni motorie, problem-solving
7 I presupposti teorici dai quali parte la tassonomia di Frabboni-Arrigo sono:
A Tre paradigmi dell’istruzione (comportamentistico, gestaltico, costruttivista)
B Tre paradigmi dell’istruzione (comportamentistico, piagetiano, gestaltico)
C Due paradigmi dell’istruzione (costruttivista e cognitivista)
D Due paradigmi dell’istruzione (piagetiano e costruttivista)
8 Nella tassonomia di Frabboni-Arrigo i tre paradigmi dell’istruzione sorreggono i diversi piani apprenditivi in essa presenti.
Indicare quale tra queste corrispondenze è esatta:
A Gestaltico --- apprendimenti superiori divergenti
B Comportamentistico --- apprendimenti superiori convergenti
C Gestaltico --- apprendimenti superiori convergenti
D Piagetiano --- apprendimenti elementari ed intermedi
9 Indicare quale di queste corrispondenze è falsa:
A Tassonomia di Frabboni-Arrigo ---via (percorso) razionale-deduttiva
B Tassonomia di Frabboni-Arrigo --- via (percorso) empirico-induttiva
C Tassonomia di Bloom --- via (percorso) empirico-induttiva
D Tassonomia di Gagné --- via (percorso) teorico-sperimentale
10 Indicare quale di questi si situa tra gli apprendimenti superiori nella tassonomia di Frabboni-Arrigo:
A La sintesi (schematizzare contenuti e concetti)
B La descrizione (riconoscere un concetto/principio/regola)
C La memorizzazione (riconoscere e utilizzare un simbolo)
D L’applicazione delle conoscenze (applicare conoscenze ad altri contesti cognitivi)
35. Obiettivi didattici e competenze: quale rapporto?
1 Indicare in quale normativa si parla in modo consistente della competenza:
A Indicazioni europee per il curricolo
B Indicazioni nazionali per il curricolo
C Programmi ministeriali dell󈨙
D Orientamenti per la scuola materna
2 Indicare perché recentemente nella scuola italiana si parla tanto di competenza:
A Per contrastare un fare didattico che privilegia rappresentazioni astratte o semplicemente verbali
B Per aumentare lo scarso bagaglio di conoscenze che gli alunni italiani hanno dimostrato nelle indagini internazionali
sulla scuola
C Per privilegiare una conoscenza analitica della realtà territoriale
D Per un adeguamento alle norme europee
3 Indicare come è denominata l’indagine internazionale condotta dall’OCSE, a partire dall’anno 2000, sulle scuole:
A ROMA
B INVALSI
C PISA
D CEE
4 Nell’indagine (Program for International Student Assesment) sulla scuola realizzata dall’OCSE risulta che:
A Gli studenti italiani si sono posizionati tra i primi posti nel campo delle conoscenze matematiche
B Il Giappone è il fanalino di coda
C Un numero di studenti italiani, superiore alla media, ha scelto di non rispondere alle domande a risposta aperta
D Gli studenti italiani si sono posizionati sopra la media
5 Indicare in quale paradigma un obiettivo è considerato come performance osservabile:
A Cognitivista
B Piagetiano
C Gestaltico
D Comportamentistico
6 Indicare in quale paradigma un obiettivo è considerato un processo interno connesso alla acquisizione della conoscenza:
A Cognitivista
B Comportamentista
C In nessuno dei due precedenti
D Neocomportamentista
7 Con il concetto di competenza si tende a …:
A Sottolineare la preminenza della conoscenza dichiarativa rispetto alla conoscenza procedurale
B Superare la suddivisione tra conoscenza dichiarativa (sapere) e conoscenza procedurale (saper fare)
C Sottolineare la preminenza del saper essere rispetto al sapere
D Tenere ben separati gli ambiti della conoscenza dichiarativa (sapere) rispetto a quelli relativi alla conoscenza
procedurale (saper fare)
8 Indicare cosa si intende per carattere molare della competenza:
A Descrizione circoscritta e ben precisa di abilità da conseguire
B Un insieme di elementi di natura diversificata (cognitiva, affettiva ecc.)
C Una sinergia di abilità di tipo cognitivo
D Una sinergia di abilità piuttosto complesse
9 Indicare cosa si intende per carattere molecolare dell’obiettivo didattico:
A La descrizione circoscritta e ben precisa di abilità da conseguire
B La caratteristica di poter essere espresso in termini generali
C La descrizione ampia e comunque aperta di abilità da conseguire
D La descrizione circoscritta e ben precisa di competenze cognitive
10 Indicare quale di queste definizioni si avvicina di più al concetto di competenza:
A Conoscenza dei meccanismi che generano apprendimento
B Conoscenza dei contenuti scientifici di base delle discipline
C Saper applicare una conoscenza teorica in una situazione reale
D Conoscenza delle rappresentazioni astratte
36. Dibattito a-scientifico sulla valutazione nella scuola
1 È intento della docimologia:
A Dotare gli insegnanti di nuovi strumenti di valutazione ‘superiori’ a quelli tradizionali
B Defenestrare dalle aule scolastiche l’interrogazione
C Dotare gli insegnanti di nuovi strumenti in grado di rilevare efficacemente le competenze degli allievi
D Rendere sempre più complessa l’attività valutativa degli insegnanti
2 È intento della docimologia:
A Mettere in discussione la facoltà individuale di ogni insegnante di valutare la formazione
B Dare agli insegnanti strumenti idonei per svolgere al meglio la loro funzione valutativa
C Sollevare l’insegnante dal gravoso compito delle interrogazioni, compiti in classe...
D Offrire agli insegnanti un’adeguata preparazione alla formulazione di quiz per la classe
3 A differenza di ciò che sostiene Mario Pirani, la ricerca scientifica nell’ambito del sapere docimologico ha messo in rilievo
che:
A E’ ormai obsoleta la cosiddetta “interrogazione” poiché non sono oggettivamente valutabili le conoscenze acquisite ed
espresse oralmente dagli allievi
B L’insegnante non può più fare affidamento sul suo giudizio, ma deve fornire all’alunno una serie di parametri pre-
stabiliti utili per auto-valutarsi
C L’insegnante viene deprivato della sua facoltà individuale di valutare equamente ed in modo oggettivo
D Quanto più l’approccio finalizzato alla valutazione dell’alunno è di tipo oggettivo, tanto meno esso verrà influenzato
dalla soggettività individuale dell’insegnante
4 Indicare qual è, per la ricerca docimologica, la giusta relazione tra le prove oggettive di profitto e i sistemi tradizionali di
valutazione:
A Le prove oggettive, ovvero i test strutturati, sono “uno” dei tanti strumenti validi che il docente ha a disposizione. Il loro
utilizzo è quindi facoltativo e non necessario ai fini della valutazione in itinere
B Le prove oggettive sono da privilegiare poiché, seguendo regole scientificamente rigorose, risultano scevre dai
condizionamenti insiti in colui che valuta
C Le prove oggettive di profitto, utili al docente in fase di valutazione finale, non possono e non debbono sostituirsi ai
sistemi più tradizionali (come ad es. l’interrogazione)
D Le prove oggettive di profitto e i sistemi tradizionali di valutazione possono svolgere efficacemente la loro funzione,
purché utilizzati con consapevolezza
5 Secondo la docimologia ricorrere a valutazioni oggettive:
A Significa ridurre la qualità del rapporto insegnante-alunno in quanto le prove oggettive sono “meccaniche” e “aride”
B Significa aumentare la possibilità di valutare in maniera efficace e consentire una maggior interazione tra il docente e
l’alunno
C Presuppone l’abbandono delle prove tradizionali quali l’interrogazione, il compito in classe …
D Vuol dire aumentare la possibilità di gestire in maniera efficace la relazione tra il docente e l’allievo
6 È piuttosto diffusa la ‘concezione’/’pregiudizio’ che per insegnare sia necessario:
A Possedere una conoscenza adeguata della materia da insegnare
B Possedere la conoscenza della materia da insegnare e le competenze didattiche
C Avere doti psicologiche non comuni
D Essere competenti nell’ambito della pedagogia e della didattica
7 Indicare quale, tra questi, non si può definire propriamente uno studioso di docimologia:
A M. Pirani
B M. Gattullo
C A. Visalberghi
D F. Frabboni
8 Secondo M. Pirani il “voto” è:
A Strumento atto a rappresentare in maniera ristretta e non oggettiva le abilità raggiunte dall’allievo
B Giudizio insindacabile dato dall’insegnante in quanto garante della trasmissione dei contenuti didattici
C Strumento obsoleto che non ha più ragion d’essere
D Valido strumento di valutazione solo se dato, previa discussione, in sede collegiale
9 Gli articoli di M. Pirani sul sistema valutativo introdotto nella scuola contemporanea, evidenziano:
A Che le riforme e le competenze docimologiche determinano nuove forme di analfabetismo
B Che le riforme nella scuola producono autocritica e tendono sempre a migliorare la popolazione scolastica
C Che le innovazioni in campo scolastico producono "rivoluzioni culturali"
D Che il sistema valutativo introdotto con la riforma sia in grado di apportare modifiche sostanziali al dibattito
psicopedagogico dell’ultimo ventennio
10 Gli articoli di Mario Pirani sono un esempio di:
A Come il sapere didattico subisca i contributi scientifici di altre discipline
B Come la didattica subisca da parte dei non addetti ai lavori incursioni ideologiche
C Come l’opinione pubblica più consapevole consideri la legislazione scolastica
D Consapevolezza di come la ricerca sia necessaria per ottimizzare la qualità dell’istruzione
37. Reperire informazione mediante criteri precisi
1 Quale di queste affermazioni sulla valutazione opera un cambiamento di prospettiva rispetto al “fare scuola in modo
tradizionale?
A Vedere la valutazione come una prassi necessaria a reperire informazioni per gestire in modo efficace il processo
formativo
B Vedere la valutazione come momento conclusivo che sancisce il successo o il fallimento del percorso formativo
C Vedere la valutazione come una manifestazione di un giudizio intrinsecamente soggettivo dell’insegnante
D Vedere la valutazione come competenza esclusiva dell’insegnante e della sua libertà di insegnamento
2 Affermare che la valutazione diventa “una prassi organica al fare didattico” significa che:
A La valutazione segue e sancisce il percorso curricolare
B La valutazione precede e accompagna il percorso curricolare
C L’insegnante deve mostrare di saper adattare il percorso didattico laddove lo ritenga più pertinente
D La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari
3 Cosa significa: la valutazione è parte integrante del percorso formativo?
A Che è una parte necessaria al percorso didattico
B Che è adatta ad un percorso didattico innovativo
C Che la valutazione giudica un percorso didattico
D Che la valutazione segue sempre un percorso didattico
4 La valutazione pur essendo compito di ogni singolo docente è anche un impegno collegiale nel senso che:
A La valutazione di ogni singolo segmento apprenditivo è il frutto di una decisione collegiale
B Le modalità operative e i criteri vanno condivisi per arrivare ad un confronto reale e proficuo fra docenti che operano
nella stessa scuola
C La valutazione finale a conclusione dell’anno scolastico è una decisione del consiglio di classe
D Nel momento in cui si mette in atto una vera e propria forma di autovalutazione d’istituto
5 Secondo la ricerca docimologica è importante distinguere il momento della raccolta delle informazioni da quello valutativo?
A No, perché è opportuno che tutto avvenga senza separazione tra i due momenti che sono intimamente correlati
B Sì, perché prima di esprimere un giudizio occorre aver accertato, cioè aver raccolto in modo obiettivo, i dati
C Sì, perché se i dati sono stati raccolti in modo parziale o impreciso la valutazione può ancora “correggere il tiro
D No, perché i fenomeni, come dice B. Vertecchi, sono direttamente conoscibili perché contengono una organizzazione
razionale che è sufficiente “leggere”
6 Quale di queste azioni esplicita che la valutazione ha una funzione formativa?
A Dopo aver constatato il non raggiungimento degli obiettivi cognitivi per alcuni alunni si provvede alla bocciatura
B Consigliare un percorso di recupero, in ambito extrascolastico, prima di passare al segmento successivo del percorso
didattico
C Ammonire in itinere, mediante giudizi negativi, l’alunno che non raggiunge gli obiettivi prestabiliti
D Dopo aver constatato che qualche alunno ha avuto valutazioni negative il docente ricalibra il percorso didattico
7 Si definisce criterio “basato sul confronto” tra ciascuna prestazione quel criterio in base al quale
A Ogni allievo viene valutato in riferimento al rendimento medio del gruppo
B Ogni alunno viene valutato in base al rendimento più basso del gruppo
C Ogni allievo viene valutato confrontando la performance con una soglia al di sotto della quale i risultati non sono
soddisfacenti
D Ogni allievo viene valutato in base a griglie elaborate e condivise dai docenti
8 Si definisce “criterio assoluto” quel criterio in base al quale
A Il docente stabilisce una soglia al di sotto della quale le prestazioni non sono accettabili
B Il docente stabilisce il punto più alto al quale una performance può arrivare
C Il docente confronta le performance degli allievi e rileva la media al di sotto della quale le performance non sono
accettabili
D Il docente stabilisce alcune regole dopo averle discusse a livello collegiale
9 Applicare il “criterio del confronto tra prestazioni del singolo alunno” vuol dire
A Stabilire una soglia al di sotto della quale le prestazioni non sono accettabili
B Tener conto del progresso compiuto dall’allievo a partire dall’inizio del percorso didattico
C Che ogni allievo viene valutato in riferimento al rendimento medio del gruppo
D Tener conto del progresso compiuto dall’allievo in base alle doti che ha dimostrato di possedere all’inizio del percorso
formativo
10 Applicare i criteri dell’impegno e della buona volontà significa
A Che il docente stabilisce una soglia al di sotto della quale le prestazioni non sono accettabili
B Premiare l’impegno dell’allievo nel caso in cui i risultati siano particolarmente elevati
C Premiare l’impegno dimostrato nell’affrontare i compiti apprenditivi
D Aumentare la valutazione nel caso in cui l’impegno si dimostri molto elevato
38. Valutazione ed emotivita\ :un tema ancora poco esplorato
1 Secondo la docimologia una efficace strategia didattica dipende da:
A La capacità di reperire informazioni sistematiche sui processi di insegnamento-apprendimento
B Conoscenza approfondita della programmazione didattica e degli obiettivi cognitivi
C Condivisione tra i docenti dei processi cognitivi
D Capacità espositiva dell’insegnante
2 In ambito docimologico per operare una valutazione oggettiva:
A Occorre tener conto, nel valutare una performance, anche di altre variabili, quali l’emotività
B Non bisogna tener conto di altro se non della performance dell’alunno per non lasciarsi fuorviare da fattori esterni
C Bisogna operare in modo da eliminare in anticipo tutte le variabili esterne che possano influenzare il giudizio
D Occorre stabilire un criterio in base al quale rilevare le informazioni
3 Da indagini ed esperimenti sugli strumenti tradizionali della valutazione emerge che:
A La valutazione espressa è influenzata da fattori esterni
B La valutazione può essere solo sommativa
C Essi sono interscambiabili tra insegnanti
D Essi sono costruiti meglio da esperti esterni alla scuola
4 Gli atteggiamenti di seguito elencati possono manifestarsi in un alunno dopo il pronunciamento di un giudizio negativo sulla
propria performance. Quale delle seguenti alternative non è coerente con quanto appena affermato?
A Si teme il giudizio della famiglia
B Diminuisce la qualità della performance in ragione dello stato di ansia presente nell’allievo
C Subisce alterazioni l’autostima o il senso di autoefficacia in relazione al significato che il ragazzo attribuisce al giudizio
valutativo
D Si allenta la motivazione scolastica
5 Nell’interrogazione entrano in gioco diversi fattori che influenzano la performance dell’alunno. Quale, tra quelli elencati qui
di seguito, risulta estraneo?
A La capacità di far fronte ad un colloquio
B La ricerca del consenso affettivo nei confronti del docente.
C Il timore di far brutta figura nei confronti dei compagni
D Il timore di essere sgridati dalla famiglia
6 Quali di questi comportamenti è nella direzione di gestire al meglio problemi che derivano dallo stato ansiogeno
dell’allievo?
A Sostituire al criterio migliore-peggiore il criterio corretto-non corretto
B Isolare l’alunno al momento dell’interrogazione
C Coinvolgere i compagni nell’interrogazione
D Sostituire al criterio migliore-peggiore il criterio del confronto con il gruppo
7 Pensando alle competenze docimologiche, è auspicabile che gli insegnanti acquisiscano:
A Competenze relazionali
B Competenze espositive
C Conoscenza della didatica inclusiva
D Competenze diagnostiche
8 Quando si consolida nel docente l’idea che un allievo abbia un rendimento pressoché simile si parla di:
A Relazione
B Ideologia delle doti
C Stereotipia
D Didattica inclusiva
9 Luigi Calonghi pubblicò una ricerca nel 1983 su temi svolti da bambini di quinta elementare e corretti da 6 insegnanti.
Emerse che:
A Errori segnalati da alcuni insegnanti non lo furono da altri
B Gli errori segnalati dagli insegnanti erano - sostanzialmente - gli stessi
C Gli insegnanti segnalarono rigorosamente gli stessi errori
D Pochi errori furono segnalati solo da un paio di insegnanti
10 Mario Gattullo nel 1970 coordinò una ricerca dalla quale emerse che:
A Dei 100 temi presi in analisi quasi tutti ottennero la sufficienza dai docenti coinvolti
B Dei temi presi in analisi tutti ottennero la sufficienza
C Dei 10 temi presi in analisi nessuno ottenne la sufficienza dai 77 docenti coinvolti
D Dei temi presi in analisi quasi nessuno ottenne la sufficienza
39. Questioni recenti sulla valutazione scolastica
1 Quale legge decreta il ritorno dei voti nella scuola di base?
A L 517/77
B L 169/09
C L 59/97
D L 176/07
2 Per arrivare ad esprimere un giudizio o un voto è necessario in prima istanza:
A Raccogliere informazioni sugli apprendimenti degli allievi e utilizzare una strumentistica scientificamente rigorosa
B Individuare criteri di giudizio equi ed obiettivi e adottare scelte didattico-docimologiche personali
C Raccogliere informazioni sulle situazioni socio-culturali di ogni allievo e formulare griglie di valutazione condivise dal
Collegio Docenti
D Avere una preparazione didattica e pedagogica adeguata
3 Quali sono le caratteristiche della misurazione che, nell’interrogazione, corrono il rischio di essere disattese?
A La preparazione, i repertori culturali, la lettura
B La stimolazione, l’ascolto, la sintesi
C L’ascolto, la registrazione, la comprensione
D La stimolazione, la registrazione, la lettura
4 Per quanto attiene all’interrogazione cosa si intende con il termine “stimolazione”?
A Quella prassi che si utilizza per incitare gli allievi a manifestare le abilità culturali acquisite
B Il linguaggio utilizzato dal docente nel formulare le domande
C Lo stimolo ricevuto dal docente per apprendere con rapidità ed efficacia
D Un’azione didattica rivolta a tutti ma che, di fatto, risulta efficace solo per gli allievi maggiormente dotati
5 Cosa si intende precisamente col termine “registrazione”?
A Utilizzare, durante l’interrogazione, il registratore affinché non vadano perdute tutte le informazioni emerse, le quali
permetteranno un’attenta ed esaustiva valutazione globale
B Acquisire le abilità culturali manifestate dagli allievi in risposta agli stimoli precedentemente veicolati
C Tener conto di tutti gli aspetti emersi durante l’interrogazione, compresi i comportamenti sociali ed affettivi degli allievi
D Discernere con chiarezza, da parte dell’insegnante, attraverso l’utilizzo di tecniche precise, quali sono gli allievi che
possiedono migliori abilità di carattere espositivo rispetto ai compagni
6 Cosa si intende, sempre per quanto riguarda l’interrogazione, col termine “lettura”?
A Quel particolare momento insito nell’ascolto dell’interrogazione orale
B Significa leggere/informare l’allievo del giudizio analitico emerso dopo l’interrogazione
C Quel particolare momento finalizzato ad ordinare e correggere i dati ottenuti
D Significa interpretare, dopo una lettura attenta, le decisioni, a volte arbitrarie, del docente
7 Il dibattito in materia di valutazione è, da diversi decenni, un dibattito vivace, ricco di spunti di riflessione e non ancora
giunto a conclusione. qual è comunque il filo conduttore di tale dibattito?
A Riconoscere e valorizzare l’apprendimento, piuttosto che giudicarlo
B Controllare e verificare la “tenuta del sistema”.
C Rendere conto, in forza della legge sull’autonomia (L. 59 del 1997) della “produttività culturale” della scuola
D Coniugare l’esigenza di trasparenza, di affidabilità e leggibilità dei dati raccolti in ordine alla trasmissione culturale
8 Quali sono gli “oggetti” della valutazione?
A Rilevare qualche prestazione/abilità, sebbene parziale, di ogni allievo
B Certificare le competenze e descrivere in positivo gli apprendimenti via via realizzati dagli allievi
C Valutare le competenze di base degli allievi
D Evidenziare le risorse cognitive, sociali ed emotive di ogni singolo allievo
9 Quali sono i “criteri” sui quali poggia una seria ed attenta azione valutativa?
A Conoscenze, abilità, competenze
B Osservazioni, prove tradizionali, prove strutturate
C Progressi dell’allievo, standard di riferimento, soglie assolute
D Descrizione degli apprendimenti, certificazione delle competenze
10 Qual è il significato della valutazione nella scuola di base?
A Discriminare meglio i risultati degli allievi
B Contribuire a stimolare il miglioramento continuo dei processi di apprendimento
C Ripristinare bocciature seguendo criteri oggettivi
D Prestare attenzione alle esigenze e ai bisogni degli allievi
40. Autonomia, programmazione e valutazione
1 Per “uguaglianza reale” nella scuola si intende:
A Che tutti abbiano accesso alla scuola
B Che tutti possano raggiungere lo stesso livello di apprendimento
C Che tutti possano raggiungere il loro livello massimo
D Che tutti possano beneficiare di elevate opportunità educative
2 Parole chiave della legge sull’autonomia sono:
A Decentramento, articolazione, flessibilità
B Flessibilità, decentramento, statalizzazione
C Indipendenza, delocalizzazione
D Indipendenza, centralizzazione
3 La “legge sull’autonomia” viene anche chiamata:
A Legge Moratti
B Legge liberale
C Six Subject
D Legge Bassanini
4 Da una lettura più attenta dell’indagine PISA risulta che:
A In Italia ci sono grosse differenze tra la scuola del Nord e quella del Sud
B La scuola italiana si situa ad un livello molto basso
C La scuola finlandese è migliore di quella italiana
D La scuola inglese è migliore di quella finlandese
5 Quale elemento risulta determinante per la carriera scolastica nel “Rapporto sulla scuola in Italia 2010”?
A L’istruzione genitoriale
B La collocazione geografica
C Le doti che l’alunno possiede
D La didattica
6 Per POF si intende:
A La progettazione didattica
B La programmazione didattica
C I progetti extra scolastici
D Il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche
7 Per progettazione intendiamo:
A La progettazione extra-scolastica da aggiungere alla programmazione
B L’intervento educativo all’interno della scuola da parte di agenzie extra-scolastiche
C Tutte quelle azioni che la scuola ipotizza al fine di concretizzare gli obiettivi del sistema di istruzione
D La programmazione ministeriale
8 Il POF viene elaborato da:
A Consigli di classe
B Consiglio di Istituto
C Dirigente scolastico
D Collegio docenti
9 Per programmazione intendiamo:
A Attività specifica degli insegnanti (individuale e di gruppo) che, guidata da criteri scientifici, stabilisce il percorso
formativo da svolgere in classe
B Attività specifica dell’insegnante che, partendo dalla propria esperienza, stabilisce il percorso formativo da svolgere in
classe
C Attività specifica dell’insegnante che, basandosi su criteri soggettivi, stabilisce il percorso formativo da svolgere in classe
D Attività specifica degli insegnanti (individuale e di gruppo) che stabilisce il percorso formativo da svolgere in classe
10 La legge sull’autonomia chiede alle scuole
A Di prendere decisioni sia in ambito organizzativo che in ambito didattico
B Di prendere decisioni solo in ambito didattico
C Di prendere decisioni solo in ambito organizzativo
D Di prendere decisioni solo in ambito amministrativo
41. Le prove semistrutturate (parte prima)
1 Nella scelta tra le varie tipologie di prove da somministrare è opportuno:
A Considerare innanzitutto le abilità che si vogliono rilevare
B Scegliere sempre prove strutturate per una valutazione oggettiva
C Utilizzare le prove che la tradizione didattica ha consolidato nel tempo
D Utilizzare tutta la varietà di prove che si conosce
2 In letteratura si parla di prove semistrutturate:
A Quando è strutturata la parte che riguarda i quesiti
B Quando non ci sono risposte aperte
C Quando non esistono vincoli prescrittivi per le risposte
D Quando la prova è formata sia da domande aperte che da quesiti strutturati
3 Le prove semistrutturate si differenziano da quelle oggettive in quanto:
A Hanno strutturata solo la parte riguardante le risposte
B Nascono dalla prassi tradizionale e non dalla ricerca pedagogica
C Lasciano aperta la parte relativa alle risposte
D Lasciano aperta la parte relativa alle domande
4 Nell'ambito delle prove semistrutturate per “risposta-criterio” intendiamo:
A La risposta dei soggetti a cui è somministrata che fissa il livello di accettabilità
B La risposta determinata da chi formula il quesito che fissa il livello di adeguatezza
C La risposta mediamente più frequente
D La risposta determinata dagli stessi allievi in una fase di autovalutazione
5 Nella prassi valutativa per cercare di soddisfare sempre le esigenze didattiche nelle varie situazioni di insegnamento
apprendimento sarebbe opportuno:
A Optare il più delle volte per la stessa tipologia di prova
B Ricorrere nella maggior parte dei casi a prove oggettive
C Scegliere tra le varie tipologie di prove quella che meglio si adatta alle abilità oggetto della rilevazione
D Scegliere tra le varie tipologie di prove quella che meglio si adatta al contesto didattico
6 Indicare quale tra questi elenchi è composto di sole prove semistrutturate:
A Colloqui strutturati, riassunti, tema
B Saggi brevi, prove oggettive, tema
C Domande strutturate, saggi brevi, riassunti
D Domande strutturate, riassunti, interrogazioni orali
7 Le prove semistrutturate permettono, meglio di altre, di rilevare:
A Processi intellettuali inferiori
B Conoscenze di base
C Processi intellettuali superiori
D Deficit nelle conoscenze
8 Le prove di verifica semistrutturate ereditano dalle prove tradizionali:
A La rielaborazione delle conoscenze
B Il ricorso alla memoria rievocativa
C Il ricorso alla memoria riconoscitiva
D La rielaborazione delle competenze
9 Le prove semistrutturate sono più adatte delle prove oggettive per rilevare:
A Saperi convergenti
B Saperi divergenti
C Saperi analogici
D Saperi meccanici
10 Le prove semistrutturate sono caratterizzate da:
A Domande chiuse e risposte aperte
B Domande chiuse e risposte chiuse
C Domande aperte e risposte aperte
D Domande aperte e risposte chiuse
42. Le prove semistrutturate (parte seconda)
1 Si definiscono “saggi brevi”:
A Le composizioni di lunghezza variabile sollecitate per mezzo di stimoli idonei allo scopo di consentire al discente di
manifestare particolari competenze in specifici campi disciplinari
B Le composizioni di lunghezza fissa sollecitate per mezzo di stimoli idonei allo scopo di consentire al discente di
manifestare particolari competenze in tutti i campi disciplinari
C Le composizioni di lunghezza fissa sollecitate per mezzo di stimoli idonei allo scopo di consentire al discente di
manifestare le conoscenze di base
D Le composizioni di lunghezza variabile sollecitate per mezzo di stimoli idonei allo scopo di consentire al discente di
manifestare competenze cognitive in campi disciplinari di tipo scientifico
2 Il saggio breve è una prova che meglio del tema riesce a rilevare:
A Specifiche abilità di livello elementare
B Specifiche abilità di livello elevato
C Specifiche abilità di livello intermedio
D Specifiche abilità di tipo mnemonico
3 Indicare cosa rilevano i saggi brevi:
A Doti di improvvisazione nell'elaborazione di un testo
B Capacità rielaborative e organizzative dell'alunno
C Capacità di riassumere un testo
D Capacità di scrivere correttamente
4 Si definisce “riassunto”:
A Una prova di comprensione e di riscrittura condensata di un testo in rapporto però a determinate chiavi di lettura e a
vincoli di riscrittura
B Una prova di comprensione e di riscrittura condensata di un testo in rapporto però a determinate chiavi di lettura e
senza vincoli di riscrittura indicati esplicitamente
C Una prova di comprensione e di riscrittura condensata di un testo lasciando all'alunno la scelta della chiave di lettura
D Una prova di comprensione e di riscrittura condensata di un testo lasciando all'alunno la scelta dei vincoli di riscrittura
5 Nel “riassunto” si misura la capacità di lettura intesa come:
A Comprensione del significato del testo
B Capacità di memorizzazione del testo
C Capacità di scandagliare e manipolare il testo proposto
D Capacità di scandagliare e riscrivere il testo proposto
6 Tra le seguenti tipologie di prove indicare in quali possono emergere maggiormente i cosiddetti “effetti di distorsione”:
A Saggi brevi
B Colloqui orali strutturati
C Interrogazioni orali
D Tema
7 Indicare per quale di questi scopi non è necessario ricorrere ai colloqui strutturati:
A Appurare l'assimilazione delle conoscenze
B Cogliere il punto di vista dell'interlocutore
C Saggiare le specifiche competenze su una particolare questione
D Conoscere le strategie e i processi logici attivati per l'analisi e la soluzione di determinati problemi in contesti definiti
8 Rispetto al tradizionale “tema”, il saggio breve consente di rilevare specifiche abilità di livello elevato con:
A Superiori margini di credibilità
B Margini analoghi di credibilità
C Inferiori margini di efficacia
D Margini analoghi di efficacia
9 Indicare altre tipologie di prove semistrutturate:
A Prove oggettive e interrogazioni
B Relazioni di laboratorio; gaming simulation
C Prove a scelta multipla; interrogazioni
D Test; temi
10 I “vincoli” nei riassunti costituiscono per l'allievo:
A Una vera e propria guida di lavoro
B Le abilità didattiche da apprendere
C Una vera e propria griglia per l'autocorrezione
D Le abilità didattiche da socializzare con gli altri
43. Una sineddoche fuorviante
1 Lo schiavo di Singer ci fa riflettere sul fatto che:
A La religiosità, nel passato, era una questione educativa di primo livello
B La tecnologia dell'educazione non deve essere intesa semplicemente come un macchinario complesso
C La religiosità influiva fortemente nella vita delle persone
D La tecnologia dell'educazione deve essere intesa semplicemente come un macchinario complesso
2 La tecnologia possiamo intenderla come:
A Un congegno molto sofisticato (come ad esempio l'ipod)
B Uno strumento che consente di ottimizzare le risorse esistenti al fine di raggiungere un obiettivo preciso
C Tutto ciò che migliora la nostra vita
D Uno strumento che consente di ottimizzare le risorse esistenti nel campo strettamente sociale
3 Il sistema scolastico italiano nei confronti della tecnologia dimostra di avere un atteggiamento:
A Reverenziale
B Di profondo interesse
C Rinunciatario
D Di discontinuità
4 Nei confronti della tecnologia le politiche educative dimostrano di credere che essa:
A Sia ben poco utile al fare scuola
B Possa contribuire a migliorare il linguaggio degli allievi
C Sia molto utile, in particolare, ai momenti ludico-ricreativi del fare scuola
D Possa fornire un contributo significativo al rinnovamento del fare scuola
5 Ritenere che la tecnologia migliori i livelli di apprendimento è una convinzione:
A Molto interessante dai risvolti pratici di non poco conto
B Poco interessante perché il governo non possiede le risorse necessarie
C Poco interessante in quanto costituisce “un abbaglio” ben poco produttivo
D Molto interessante in modo particolare per ottimizzare la qualità dell'istruzione
6 Considerare le risorse tecnologiche “utili” dal punto di vista didattico:
A Vuol dire appellarsi al senso comune educativo
B Vuol dire portare la scuola al passo con i tempi
C Significa ritenere che la scuola debba essere sempre più “moderna”
D Significa possedere una visione scientifica del miglioramento della didattica
7 L'enfasi sulla tecnologia ci induce a pensare che:
A La scuola ha bisogno di essere migliorata
B La scuola italiana deve essere al passo con l'Europa
C Il nostro sistema scolastico è povero di risorse tecnologiche
D Il nostro sistema scolastico è povero di interpretazioni educative robuste
8 Il prof. Vertecchi ha inteso mettere in rilievo che:
A La ricerca sull'educazione sta dimostrando di essere produttiva
B La tecnologia cambia, e non di poco, il fare scuola quotidiano
C La tecnologia cambia poco il fare scuola quotidiano
D La ricerca sull'educazione viene sostituita da interpretazioni legate alle mode
9 Il prof. Vertecchi ci vuol dire che nel nostro paese:
A C'è bisogno di migliorare la scuola mediante la tecnologia
B C'è bisogno di qualificare i docenti di competenze informatiche
C La scuola deve “svecchiarsi” e quindi ha bisogno di nuovi arredi
D La scuola deve poter beneficiare di ricerca educativa
10 “…chi voglia presentarsi come innovatore in campo educativo è sufficiente che bruci alcuni rituali granelli d'incenso
sull'altare della tecnologia” vuol dire:
A Che la tecnologia risolve molti problemi legati al fare scuola
B Che la tecnologia viene utilizzata al posto della vera innovazione
C Che le risorse tecnologiche sono essenziali
D Che, oggi, senza tecnologia è quasi inutile fare scuola
44. Per il progresso dell'educazione
1 L'appetibilità sociale dell'istruzione nel passato:
A Era - di certo - il movente più importante per incrementare la domanda di istruzione
B Era - di certo – un aspetto che aumentava il prestigio della classe docente
C Rappresentava uno dei requisiti necessari per poter tenere aperta una scuola
D Rappresentava una condizione propria della scuola del popolo
2 La domanda d'istruzione nel passato:
A Era minore rispetto all'offerta di istruzione
B Era prevalente rispetto all'offerta di istruzione
C Ha permesso alla scuola di crescere in maniera significativa
D Ha permesso alla scuola di migliorare la propria didattica
3 La popolazione, nel passato, accettava la proposta formativa:
A Solo a patto che i genitori facessero parte delle decisioni educative
B Senza esitazioni
C Con poche esitazioni
D Solo a patto che i docenti avessero una preparazione adeguata
4 Oggi la disposizione affettiva nei confronti dell'istruzione:
A È comunque aumentata
B È diminuita in ragione dell'affievolirsi delle attese di miglioramento
C È aumentata solo in alcuni paesi europei
D È diminuita perché la politica solastica non ha valorizzato la professionalità docente
5 L'intervento educativo si dimostra, oggi, molto complicato in quanto:
A È aumentata notevolmente la mole di lavoro educativo
B Perché il sapere invecchia rapidamente
C Perché la tecnologia non è facilmente padroneggiabile dai docenti
D È aumentata notevolmente la sfiducia nei confronti della scuola
6 Per variabili indipendenti intendiamo:
A Gli effetti del percorso educativo
B Le cause a monte dell'itinerario scolastico
C Cause ed effetti senza distinzione
D La non dipendenza della didattica da fattori estranei
7 Per variabili dipendenti intendiamo:
A Gli effetti del percorso educativo
B Le cause a monte dell'itinerario scolastico
C Cause ed effetti senza distinzione
D La non dipendenza della didattica da fattori estranei
8 La dispersione dei valori nelle variabili indipendenti cresce di molto:
A Se il docente non possiede una preparazione adeguata
B Se il docente possiede una preparazione adeguata
C Nel caso in cui l'utenza scolastica coincide con la popolazione potenziale
D Nel caso in cui l'utenza scolastica è molto minore rispetto alla popolazione potenziale
9 La conduzione dell'intervento didattico con il decrescere dell'appetibilità sociale dell'istruzione:
A È problematica quando non si è nelle condizioni di gestire i rapporti interpersonali (sia con gli allievi che con i genitori)
B Richiede una preparazione culturale sistematica dei docenti
C Richiede una preparazione psicologica dei docenti
D È problematica quando non si è nelle condizioni di prevedere ciò che si vorrebbe osservare al termine di esso
10 Assistiamo ad un vero e proprio progresso educativo:
A Solo se la formazione accantonerà prassi abitudinarie per puntare sulla qualità
B Solo se la formazione accantonerà prassi abitudinarie per puntare sul rinnovamento della tecnologia
C Nel caso in cui la scuola ridiventi appetibile
D Nel caso in cui la scuola qualifichi il proprio personale
45. Attualità di Aldo Visalberghi
1 L'opinione pubblica nel periodo della Riforma del 1962 si divideva sostanzialmente in due fronti: il primo mostrava un
orientamento conservatore mentre l'altro:
A Riteneva che un certo indirizzo della scuola potesse modificare in meglio la società
B Era convinto della validità delle tesi di Gentile
C Riteneva che un certo indirizzo della scuola potesse modificare la realtà familiare di allora
D Sosteneva le tesi più legate allo status quo
2 L'impegno di Visalberghi, nei primi anni della sua carriera, si concentrò sulla figura di:
A Gentile
B Bruner
C Gardner
D Dewey
3 L'opera "Esperienza e valutazione" di Visalberghi:
A Permise alla ricerca pedagogica italiana di fare un salto in avanti
B Conteneva le riflessioni di Bruner sulla scuola italiana
C Conteneva le riflessioni di Gardner sulla scuola italiana
D Permise alla ricerca pedagogica italiana di allinearsi a quella internazionale
4 L'opera "Misurazione e valutazione" di Visalberghi:
A Permise ai docenti di conoscere le diverse teorie curricolari
B Fornì alla scuola il primo esempio di valutazione autentica
C Diede ampio spazio a tecniche valutative ben poco conosciute nel nostro paese
D Diede ampio spazio a tecniche psicologiche ben poco conosciute nel nostro paese
5 Il problema della ricerca nella scuola, secondo Visalberghi:
A Era sostanzialmente risolto
B Era irrisolto perché non vi erano fondi a disposizione
C Non aveva una priorità perlomeno in quel periodo storico
D Era irrisolto perché troppo invischiato da atteggiamenti ideologici
6 Gli studi sul condizionamento nella scuola di Visalberghi:
A Anticipavano molte tesi sostenute, poi, da Don Milani
B Anticipavano alcune tesi sostenute, poi, da Gardner
C Seguirono le orme di Don Milani
D Seguirono le orme di Gardner
7 I risultati della prima indagine IEA:
A Furono utili in modo particolare alle politiche ministeriali del nostro paese
B Misero in evidenza problemi della scuola che oggi si sono aggravati
C Furono ascoltati dagli studiosi di pedagogia di tutto il mondo
D Misero in evidenza problemi della scuola oggi del tutto risolti
8 Nel pensiero di Visalberghi la valutazione:
A Avrebbe dovuto suddividere gli allievi a seconda del loro rendimento
B Era considerata essenziale per conoscere le caratteristiche psicologiche gli allievi
C Era considerata uno straordinario strumento di conoscenza per la scuola di casa nostra
D Non aveva un ruolo particolarmente significativo
9 Il concetto di retroazione che fu reso operativo dalle prime macchine per insegnare:
A Non ebbe il successo che inizialmente si credeva
B Evidenziò l'importanza dell'informazione ai fini della regolazione dell'intervento didattico
C Fu molto utile per gestire gli apprendimenti degli allievi
D Evidenziò l'importanza dell'informazione ai fini della regolazione dei prerequisiti
10 Partendo dall'ottica bloomiana, Visalberghi fece sì che l'insegnamento assumesse una valenza progettuale:
A Prossima a quella della ricerca
B Prossima a quella dell'economia
C Innovatrice
D Di tipo docimologico
46. Nominabo tibi omnia
1 Nell'opera di Comenio Orbis sensualium pictus:
A Si anticipa, in qualche modo, la multimedialità nella didattica
B Si anticipa l'insegnamento individualizzato
C Presuppone che l'insegnamento necessiti anche di un linguaggio iconico
D Presuppone che l'insegnamento necessiti di molta creatività
2 Nella pagina di apertura dell'Orbis sensualium pictus, Comenio:
A Sostiene l'importanza dell'imparare ad imparare
B Esorta i docenti a dedicare tempo alla motivazione allo studio
C Esorta i docenti a dedicare tempo alla progettazione del lavoro educativo
D Sostiene l'importanza dell'imparare facendo
3 Ciò che ha sostenuto Comenio nella pagina di apertura dell'Orbis sensualium pictus:
A Denota che la cultura educativa di oggi è povera di contenuti
B Significa che il discente deve essere messo a contatto con il sapere molto presto
C Significa che il discente deve imparare a conoscere il meglio dello scibile umano
D Denota che la cultura educativa è priva di un continuum diacronico
4 La priorità che nel nostro paese è stata data, nella formazione dei docenti, agli aspetti disciplinari:
A Impoverisce le loro abilità psicologiche
B Rende i docenti molto capaci di gestire una classe
C Rende i docenti molto capaci di relazionarsi con gli allievi
D Impoverisce la gestione dell'itinerario didattico
5 Le competenze didattiche richieste ai docenti:
A Si deteriorano in tempi brevi
B Sono robuste e costanti
C Si migliorano nel tempo
D Sono quasi nulle
6 Nel testo più volte citato, Comenio aveva realizzato una forma di didattica complessa in quanto:
A Riuscì a stabilire un parallelismo tra tre modalità comunicative
B Riuscì a stabilire un parallelismo tra molteplici modi di imparare
C Conosceva il tipo di utenza che avrebbe letto il libro
D Si avvalse della collaborazione di molti altri studiosi
7 A fondamento della didattica moderna si considera l'opera seguente:
A Orbis sensualium pictus
B Didactica magna
C Veni puer, disce sapere
D Ducam te per omnia
8 Comenio ritiene che le azioni contenute nei tre verbi seguenti ducam, ostendam, nominabo:
A Solo se raccordate in un progetto costituiscano un utile viatico per l'allievo
B Sono utili al docente di ogni ordine e grado di scuola
C Sono utili al docente se tuttavia ha anche una formazione interdisciplinare
D Solo se raccordate in un progetto consentono di migliorare la pratica educativa
9 Nella scuola di oggi l'attenzione allo strumentario fisico della didattica:
A Ha qualificato la qualità dei messaggi
B Avrebbe dovuto essere sostituito dal tirocinio formativo
C Non ha qualificato il fare scuola
D Avrebbe dovuto essere sostituto con la revisione dei modelli organizzativi
10 C'è da parte dei responsabili delle politiche scolastiche un'attenzione eccessiva ed unilaterale ai risultati:
A A breve termine
B A lungo termine
C Degli apprendimenti degli allievi
D Della formazione dei docenti
DOMANDE FUORI PIATTAFORMA
LINK SIMULATORE FUORI PIATTAFORMA
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeyMFGk3C7OypncMCzmAKVJtAZ-
upjBvOZ4ljsNPyJFBtBH_w/viewform?usp=sf_link

Che cosa si intende per strumento valutativo?


Una prova da adoperare per ricavare informazioni sul profilo cognitivo dell’allievo
Cosa sollecitano gli item a scelta multipla?
Abilità semplici, intermedie e superiori
In quale delle seguenti occasioni le prove oggettive possono limitare i processi intellettuali superiori?
Nel caso in cui il docente per costruire, del suo intuito “didattico”
In quali situazioni si dimostra presente il condizionamento sociale?
I risultati scolastici spesso sono indipendenti dalle modalità didattiche utilizzate
La funzione formativa del fare valutativo serve a:
comprendere come si sta evolvendo il percorso cognitivo dell’allievo
Le lezioni e le dispense evidenziano che parlare di scuola di massa vuol dire:
descrivere una situazione di scolarizzazione diffusa
Nei classroom test, cioè le prove oggettive di valutazione costruite dagli insegnanti:
la validità è garantita dall’expertise del docente
Nel libro di Don Milani è stato messo in rilievo:
il ruolo della selezione nella scuola
Nella costruzione di archivi docimologici quali criteri seguire?
Immagazzinare 18 dati, percorsi e strumenti passabili di revisione e spendibili in altre situazioni
Quali delle seguenti affermazioni riguardanti le prove oggettive di profitto, è sensata:
permettono di ottimizzare il tempo dedicato alla valutazione
Quali funzioni hanno la misurazione e la valutazione:
nella scuola è necessario prima un accertamento poi espressione di giudizio
Tutte le seguenti sono caratteristiche riscontrate da Don Topscott nelle sue richieste e relative ai sistemi di apprendimento
contemporaneo, tranne uno. Quale?
dall’ apprendimento digitale a quello lineare
DOMANDE IN ORDINE ALFABETICO
“…chi voglia presentarsi come innovatore in campo educativo è sufficiente che bruci alcuni rituali granelli d'incenso sull'altare della
tecnologia” vuol dire: Che la tecnologia viene utilizzata al posto della vera innovazione
“Lettera ad una professoressa” richiede ai docenti: di prestare attenzione a coloro che, per cause esterne alla scuola, risultano svantaggiati
A differenza di ciò che sostiene Mario Pirani, la ricerca scientifica nell’ambito del sapere docimologico ha messo in rilievo che: Quanto più
l’approccio finalizzato alla valutazione dell’alunno è di tipo oggettivo, tanto meno esso verrà influenzato dalla soggettività individuale
dell’insegnante
A fondamento della didattica moderna si considera l'opera seguente: Didactica magna
A Nation at Risk contribuì ad avviare il dibattito: Sulla qualità dell'istruzione
A Nation at Risk denunciò: Il fallimento della scuola pubblica americana
A Nation at Risk inizialmente fu considerata una stravaganza americana: Anche se poco dopo la sua pubblicazione molti Paesi seguirono
percorsi analoghi
Abbiamo definito “popolazione di riserva”: la parte di potenziali allievi esclusa dalla possibilità di accedere alla scuola
Abbiamo definito la formazione dei docenti di tipo “gentiliano” in quanto si riteneva che: per essere un bravo docente, bastasse una solida
preparazione culturale
Accountability è un vocabolo che potrebbe essere tradotto nel modo seguente: Responsabilità rispetto agli esiti
Affermare che la valutazione diventa “una prassi organica al fare didattico” significa che: La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi
curricolari
Affinché la scuola produca conoscenza docimologica occorre: Costruire archivi di esperienze spendibili in situazioni di studio future
Al fine di utilizzare al meglio l’interrogazione sarebbe opportuno: Capitalizzare le domande e creare un archivio ottimizzabile in itinere
Applicare i criteri dell’impegno e della buona volontà significa: Premiare l’impegno dimostrato nell’affrontare i compiti apprenditivi
Applicare il “criterio del confronto tra prestazioni del singolo alunno” vuol dire: Tener conto del progresso compiuto dall’allievo a partire
dall’inizio del percorso didattico
Assistiamo ad un vero e proprio progresso educativo: Solo se la formazione accantonerà prassi abitudinarie per puntare sulla qualità
Avete letto che l'espressione “scuola di massa”: ha lo stesso significato di “scuola per tutti”
Calcola la media della seguente serie di punteggi 3,4,5,7,8,9: 6
Calcola l'intervallo di variazione della seguente serie ordinata di punteggi 16,17,19,21,24,26,28,29,31,33: 17
Calcolare la deviazione standard di una serie di punteggi significa: Conoscere la distanza media dei punteggi dalla media
Capitalizzare competenze nella scuola vuol dire: raccogliere le esperienze, ottimizzarle ed archiviarle
C'è da parte dei responsabili delle politiche scolastiche un'attenzione eccessiva ed unilaterale ai risultati: A breve termine
Chiamiamo “prove a stimolo aperto e risposta aperta”: Gli strumenti di valutazione che lasciano molto spazio all’autonomia espositiva del
discente
Ciò che ha sostenuto Comenio nella pagina di apertura dell'Orbis sensualium pictus: Denota che la cultura educativa è priva di un continuum
diacronico
Comenio ritiene che le azioni contenute nei tre verbi seguenti ducam, ostendam, nominabo: Solo se raccordate in un progetto consentono di
migliorare la pratica educativa
Con autovalutazione d'istituto si intende: Un processo di autoanalisi complessivo integrato ad una valutazione esterna finalizzato alla raccolta
di dati significativi utili alla definizione di piani di miglioramento
Con il concetto di competenza si tende a …: Superare la suddivisione tra conoscenza dichiarativa (sapere) e conoscenza procedurale (saper fare)
Con la parola “moron” Goddard indicava: Adulti che in base alle misurazioni effettuate dimostravano di avere una età mentale che oscillava fra
gli otto e i dodici anni
Confrontando la media e la mediana se i due punteggi coincidono è presumibile un risultato didattico: Mediocre
Conoscere il prodotto scolastico era diventata un’esigenza molto sentita perché: la preparazione degli allievi era spesso molto scarsa
Considerare le risorse tecnologiche “utili” dal punto di vista didattico: Vuol dire appellarsi al senso comune educativo
Cosa si intende precisamente col termine “registrazione”? Acquisire le abilità culturali manifestate dagli allievi in risposta agli stimoli
precedentemente veicolati
Cosa si intende, sempre per quanto riguarda l’interrogazione, col termine “lettura”? Quel particolare momento finalizzato ad ordinare e
correggere i dati ottenuti
Cosa significa: la valutazione è parte integrante del percorso formativo? Che è una parte necessaria al percorso didattico
Da indagini ed esperimenti sugli strumenti tradizionali della valutazione emerge che: La valutazione espressa è influenzata da fattori esterni
Da una lettura più attenta dell’indagine PISA risulta che: In Italia ci sono grosse differenze tra la scuola del Nord e quella del Sud
Dagli anni Cinquanta sino ad oggi, la selezione palese: Ha subito una forte contrazione
Dal punto di vista didattico: L'individualizzazione dovrà precedere la personalizzazione
Dalla ricerca effettuata presso una scuola elementare della provincia di Ferrara emerge sostanzialmente che: (barrare la definizione FALSA)
Gli insegnanti sono in larga misura convinti che, di fronte a condizioni di apprendimento adeguate personalizzate, tutti gli alunni siano in grado
di realizzare i medesimi traguardi educativi
Dalla ricerca emerge che la formazione debba sempre di più: Radicarsi sulla ricerca e tener presenti le esigenze quotidiane del fare scuola
Dalle risposte sul concetto di individualizzazione è palese che la formazione universitaria: Non sia sufficientemente attenta ai problemi legati
alla didattica quotidiana
Dallo studio OCSE-PISA è emerso sostanzialmente che: In Italia la scuola che si frequenta determina il profitto finale degli allievi
Definiamo attendibile una prova di valutazione quando: Fornisce gli stessi risultati se viene corretta da più docenti
Definiamo ''progettuale'' la terza fase della ricerca docimologica: Perché in essa si è inteso sviluppare la capacità di pianificare la formazione
Durante la predisposizione di azioni di miglioramento è fortemente necessario prevedere: Un piano costante di monitoraggio durante la fase
attuativa
Durante la ricerca sugli esami del baccalauréat: Gli insegnanti coinvolti attribuirono allo stesso punteggio significati diversi
Durante la valutazione esterna l'INVALSI ha il preciso compito di: Indicare le situazioni (scolastiche) da sottoporre a verifica
È indispensabile calcolare i punteggi standardizzati, per esempio i punti Z, per: Facilitare il confronto fra punteggi analoghi che tuttavia
appartengono a distribuzione diverse
È intento della docimologia: Dare agli insegnanti strumenti idonei per svolgere al meglio la loro funzione valutativa
È intento della docimologia: Dotare gli insegnanti di nuovi strumenti in grado di rilevare efficacemente le competenze degli allievi
È necessario specificare gli obiettivi didattici: Per consentire alla valutazione di essere efficace
È piuttosto diffusa la ‘concezione’/’pregiudizio’ che per insegnare sia necessario: Possedere una conoscenza adeguata della materia da
insegnare
È stato avviato il progetto per il “Miglioramento delle performance delle istituzioni scolastiche” sulla base del Modello “CAF” (il quale fornisce
le linee guida per una buona autovalutazione tesa al miglioramento). Le scuole, fra quelle che hanno aderito al progetto, inserite nella fascia
“Laboratorio CAF” sono: Le scuole necessitanti di un supporto sostanzioso in grado di accompagnarle, passo dopo passo, alla realizzazione del
processo di autovalutazione
'Focalizzare il problema' nell'ambito di una decisione vuol dire: possedere le informazioni necessarie sullo scenario entro il quale si vuole agire
Formulando l'ipotesi il ricercatore: Elabora una congettura che riguarda la possibile soluzione del problema
Gli apprendimenti elementari e quelli intermedi possono: Essere sempre individualizzati
Gli apprendimenti intermedi prevedono: La comprensione e l'applicazione
Gli articoli di M. Pirani sul sistema valutativo introdotto nella scuola contemporanea, evidenziano: Che le riforme e le competenze
docimologiche determinano nuove forme di analfabetismo
Gli articoli di Mario Pirani sono un esempio di: Come la didattica subisca da parte dei non addetti ai lavori incursioni ideologiche
Gli atteggiamenti di seguito elencati possono manifestarsi in un alunno dopo il pronunciamento di un giudizio negativo sulla propria
performance. Quale delle seguenti alternative non è coerente con quanto appena affermato? Si teme il giudizio della famiglia
Gli item a scelta multipla servono per rilevare: Un'ampia gamma di abilità
Gli item di confronto sono utili per rilevare abilità: Semplici
Gli item vero/falso possono essere resi più complessi attraverso: La penalizzazione delle risposte non corrette
Gli item vero/falso si utilizzano principalmente per: Verificare conoscenze di tipo riproduttivo
Gli obiettivi didattici dovranno essere specificati: Per scegliere, in ambito didattico, i mezzi, i materiali più adatti allo scopo
Gli obiettivi didattici sono: Traguardi da raggiungere all'interno delle varie discipline
Gli stili apprenditivi nell'alunno consistono in: Capacità di elaborazione degli input inviati dagli insegnanti
Gli studi hanno dimostrato che le scuole dei diversi Paesi: Nonostante le diversità dovute al contesto si trovano ad affrontare difficoltà analoghe
Gli studi sul condizionamento nella scuola di Visalberghi: Anticipavano molte tesi sostenute, poi, da Don Milani
I “vincoli” nei riassunti costituiscono per l'allievo: Una vera e propria guida di lavoro
I criteri da seguire nella costruzione di archivi docimologici sono: Immagazzinare dati, percorsi e strumenti passibili di revisione e spendibili in
altre situazioni
I docenti dichiarano di sentirsi preparati nell'ambito della didattica: Tuttavia dai risultati complessivi del questionario si comprende che
persistano lacune di vario tipo
I prerequisiti dei livelli di partenza sono: Conoscenze necessarie per apprendere il nuovo
I prerequisiti dell’apprendimento sono: le capacità cognitive necessarie per raggiungere un traguardo di apprendimento
I presupposti teorici dai quali parte la tassonomia di Frabboni-Arrigo sono: Tre paradigmi dell’istruzione (comportamentistico, piagetiano,
gestaltico)
I protagonisti dell'uguaglianza nella scuola di oggi sono: Tutti gli allievi
I punteggi accettabili dal punto di vista didattico nella distribuzione pentenaria sono: Quelli che cadono nelle prime 3 fasce
I punti cardine del ciclo della qualità del CQAF (Common Quality Assurance Framework) sono: La progettazione, l'implementazione, la
valutazione e la revisione
I punti cardine dell'EQAVET che ogni sistema scolastico nazionale è tenuto a rispettare sono: Progettazione, sviluppo, valutazione e revisione
I punti T: Eliminano i valori negativi e offrono le stesse informazioni fornite dai punti Z
I quartili, decili e centili sono riconducibili a concetti vicino alla: Mediana
I risultati della prima indagine IEA: Misero in evidenza problemi della scuola che oggi si sono aggravati
Il “Progetto Qualità” del 1995 sviluppato in collaborazione con Confindustria consiste: In un progetto ministeriale - che ha coinvolto oltre 3000
scuole - teso a incentivare e migliorare la qualità delle istituzioni scolastiche
Il collegio docenti deve essere coinvolto nel processo di autovalutazione: In tutte le fasi decisionali del processo di autovalutazione
Il concetto di accountability applicato alla scuola potrà assolvere: Il bisogno di trasparenza tanto auspicato
Il concetto di merito comunemente inteso: Sottintende forme di determinismo sociale
Il concetto di metodo, in ambito didattico: È stato superato da quello di strategia
Il concetto di retroazione che fu reso operativo dalle prime macchine per insegnare: Evidenziò l'importanza dell'informazione ai fini della
regolazione dell'intervento didattico
Il condizionamento sociale si dimostra presente nelle seguenti situazioni: i risultati scolastici appaiono sostanzialmente indipendenti dalle
qualità dell’esperienza scolastica
Il consiglio di istituto durante il processo di autovalutazione ha funzione strategica: Per la sua composizione diversificata e la sua mansione è
quella di approvare il rapporto di autovalutazione definitivo
Il dibattito in materia di valutazione è, da diversi decenni, un dibattito vivace, ricco di spunti di riflessione e non ancora giunto a conclusione.
qual è comunque il filo conduttore di tale dibattito? Coniugare l’esigenza di trasparenza, di affidabilità e leggibilità dei dati raccolti in ordine
alla trasmissione culturale
Il dibattito scientifico sulla valutazione in Italia si è originato:in seguito alla scolarizzazione di massa
Il dirigente scolastico assume un ruolo preminente nell'andamento dell'istituzione scolastica: Sì, infatti è stata prevista La valutazione del
dirigente scolastico nel Sistema nazionale di valutazione, ma non sono ancora chiari i criteri da utilizzare
Il docente, mediante gli obiettivi: Precisa ciò che l'allievo dovrà saper fare dopo un itinerario apprenditivo
Il fare scuola quotidiano: Rimase sostanzialmente quello di sempre
Il fine-valore menzionato nella dispensa è: L'uguaglianza delle opportunità educative
Il Mastery Learning consiste in: Un modello di insegnamento/apprendimento individualizzato
Il Mastery Learning ha dato risultati maggiori: Nelle scuole elementari
Il Ministro dell'Istruzione che formulò il primo approccio alla valutazione di sistema negli anni Novanta è: Sergio Mattarella nella conferenza
nazionale della scuola del 1990
Il modello CAF (Common Assessment Framework) è stato pensato per: Per gli enti amministrativi pubblici
Il modello EFQM (European Foundation fo Quality Management) pone l'attenzione su alcuni fattori determinanti ai fini dei risultati per
definire gli indicatori e i criteri di valutazione: La leadership, le strategie, le risorse, il personale e i processi
Il modello EFQM (European Foundation fo Quality Management) risulta più consono di altri alla valutazione degli enti di formazione perché:
Non adotta un approccio univoco nell'analisi dei processi e nell'identificazione delle priorità tese al miglioramento
Il modello ISFOL perché abbia successo e raggiunga l'obiettivo del miglioramento continuo richiede: Una politica dirigenziale trasparente e una
contestualizzazione con la realtà economico e produttiva del territorio
Il modello ISFOL pone l'attenzione e si basa: Sul riconoscimento della centralità della persona a qualsiasi livello
Il modello ISO 9000 è stato utilizzato per primo dagli istituti scolastici professionali perché: Essendo già ampiamente utilizzato nel mondo del
lavoro, risulta molto vicino al contesto di tali istituti scolastici
Il modello ISO 9000 pone l'attenzione sul prodotto: Sì, ma presta anche attenzione alle esigenze del cliente e ai metodi operativi
Il motivo che richiedeva alla scuola di mutare il proprio “fare didattico” era: le caratteristiche eterogenee della popolazione scolastica
Il nucleo di valutazione interna si avvale di personale scelto da diversi organi. Essi sono: Collegio docenti, consiglio d'istituto, dirigenza
Il numero degli item in una prova dovrà: E' relativo alla funzione formativa o sommativa della prova
Il numero di item relativo agli argomenti della prova dovrà essere scelto in base al seguente criterio: Importanza assegnata ai diversi argomenti
trattati
Il POF fa emergere: Le caratteristiche di qualità sia conseguite che perseguite, i target qualitativi e le modalità operative del fare scuola
Il POF viene elaborato da: Collegio docenti
Il problema della cultura della qualità nella scuola italiana si poteva ricondurre alla: Elevata burocratizzazione procedurale di tutti i processi in
merito
Il problema della ricerca nella scuola, secondo Visalberghi: Era irrisolto perché troppo invischiato da atteggiamenti ideologici
Il problem-solving è presente nella tassonomia di …: R.M. Gagné
Il processo di autovalutazione è difficile: Per i numerosi ambiti da valutare
Il prof. Vertecchi ci vuol dire che nel nostro paese: La scuola deve poter beneficiare di ricerca educativa
Il prof. Vertecchi ha inteso mettere in rilievo che: La ricerca sull'educazione viene sostituita da interpretazioni legate alle mode
Il quesito 1 del questionario ha inteso comprendere come i docenti coinvolti intendano la prassi programmatoria. Una parte di essi, seppur
minoritaria, è convinta che: Essa si possa realizzare grazie al buon senso e all'esperienza maturata
Il quesito numero 8 di una prova somministrata ad un gruppo classe composto da 25 studenti presenta 10 errori; calcola l'indice di difficoltà
del quesito: 40%
Il Rapporto Coleman del 1966 pubblicato negli Stati Uniti: Dimostrò che la scuola era fucina di disuguaglianze
Il Regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione del sistema di istruzione e formazione viene pubblicato nel periodo compreso tra: 2010
- 2015
Il ritardo della ricerca empirica in ambito educativo: Penalizza la professionalità degli insegnanti
Il ruolo della programmazione nella didattica appare ben compreso dai docenti coinvolti, infatti: Al conseguimento di tale risultato sembra
aver concorso sia l'aggiornamento che la legislazione scolastica
Il saggio breve è una prova che meglio del tema riesce a rilevare: Specifiche abilità di livello elevato
Il secondo quartile corrisponde alla: Mediana
Il significato iniziale del temine docimologia attribuitogli da Piéron è il seguente: Riflessione scientifica sugli esami
Il sistema scolastico italiano nei confronti della tecnologia dimostra di avere un atteggiamento: Reverenziale
Il tecnicismo in ambito docimologico: È utile, ma non risolve i problemi legati alla dispersione
Il termine neo-analfabetismo indica: Una regressione alfabetica di chi aveva frequentato la scuola
Il valore della deviazione standard (rispetto alla media) in caso di ''insuccesso'' didattico sarà: Alto
Il volume “Lettera a una professoressa” di don Lorenzo Milani ha inteso: evidenziare il carattere selettivo dell’istituzione scolastica
Il volume di Marzio Barbagli e di Marcello Dei ha inteso: evidenziare il disagio dei docenti di fronte ai nuovi allievi
In ambito docimologico per operare una valutazione oggettiva: Occorre stabilire un criterio in base al quale rilevare le informazioni
In ambito internazionale un'esperienza di accountability è stata promossa grazie: All' Education Reform Act
In letteratura si parla di prove semistrutturate: Quando è strutturata la parte che riguarda i quesiti
In merito alla valutazione si parla di ''giungla terminologica'': A causa delle molteplici interpretazioni che questo termine offre
In un contesto didattico tradizionale le funzioni didattiche più diffuse sono: la comunicazione di elementi culturali e le valutazioni
Indicare a chi appartiene la frase seguente: “L’insegnante ha alla sua base inevitabilmente delle idee sulla natura della mente del discente.”:
J. Bruner
Indicare a quali di questi processi cognitivi è legata la comprensione: Tradurre, interpretare, estrapolare
Indicare altre tipologie di prove semistrutturate: Relazioni di laboratorio; gaming simulation
Indicare come è denominata l’indagine internazionale condotta dall’OCSE, a partire dall’anno 2000, sulle scuole: PISA
Indicare cosa è mancato alla professionalità docente (rispetto alle altre professioni): La prossimità alla ricerca
Indicare cosa rilevano i saggi brevi: Capacità rielaborative e organizzative dell'alunno
Indicare cosa si intende per “problema” della ricerca: La domanda alla quale il ricercatore cerca di offrire una risposta pertinente
Indicare cosa si intende per carattere molare della competenza: Un insieme di elementi di natura diversificata (cognitiva, affettiva ecc.)
Indicare cosa si intende per carattere molecolare dell’obiettivo didattico: La descrizione circoscritta e ben precisa di abilità da conseguire
Indicare il numero preciso di capacità mentali che la teoria delle intelligenze multiple di Gardner arriva a formulare: Sette
Indicare in quale normativa si parla in modo consistente della competenza: Indicazioni nazionali per il curricolo
Indicare in quale paradigma un obiettivo è considerato come performance osservabile: Comportamentistico
Indicare in quale paradigma un obiettivo è considerato un processo interno connesso alla acquisizione della conoscenza:Cognitivista
Indicare nel modello tridimensionale di Guilford quante combinazioni si possono produrre: 120
Indicare per quale di questi scopi non è necessario ricorrere ai colloqui strutturati: Appurare l'assimilazione delle conoscenze
Indicare perché recentemente nella scuola italiana si parla tanto di competenza: Per contrastare un fare didattico che privilegia
rappresentazioni astratte o semplicemente verbali
Indicare qual è la definizione più congruente che possiamo dare di obiettivo cognitivo specifico: La padronanza di un contenuto disciplinare
specifico secondo un altrettanto specifico livello cognitivo
Indicare qual è la relazione esistente tra intelligenza e apprendimento secondo Bloom: L’intelligenza è incrementabile grazie agli input
dell’ambiente formativo
Indicare qual è la relazione esistente tra intelligenza ed educazione secondo il pensiero di Baldacci: Lo sviluppo evolutivo dell’intelligenza è
una continua crescita dipendente dalle qualità degli ambienti esperiti
Indicare qual è, per la ricerca docimologica, la giusta relazione tra le prove oggettive di profitto e i sistemi tradizionali di valutazione: Le prove
oggettive di profitto e i sistemi tradizionali di valutazione possono svolgere efficacemente la loro funzione, purché utilizzati con consapevolezza
Indicare quale di queste affermazioni può ritenersi vera per la scuola di oggi: L’intelligenza è una serie complessa di fattori risultanti dal
sincretismo fra eredità genetica e stimoli ambientali
Indicare quale di queste affermazioni rientra nel “determinismo biologico”: La scuola deve premiare i capaci e i meritevoli e fermare coloro
che non possiedono le doti per andare avanti
Indicare quale di queste corrispondenze è falsa: Tassonomia di Frabboni-Arrigo --- via (percorso) empirico-induttiva
Indicare quale di queste definizioni si avvicina di più al concetto di competenza: Saper applicare una conoscenza teorica in una situazione reale
Indicare quale di queste triadi è composta da psicologi che ritengono che l’intelligenza sia innata: Spearman, Burt, Jensen
Indicare quale di questi si situa tra gli apprendimenti superiori nella tassonomia di Frabboni-Arrigo: La sintesi (schematizzare contenuti e
concetti)
Indicare quale strumento statistico rileva se un item sia in grado di differenziare gli studenti migliori da quelli che hanno ottenuto risultati
peggiori: L'indice di discriminatività
Indicare quale tra questi elenchi è composto di sole prove semistrutturate: Domande strutturate, saggi brevi, riassunti
Indicare quale, tra queste affermazioni, può riassumere il concetto di “intelligenza” di H. Gardner: L’intelligenza dell’uomo è composta da
molteplici facoltà mentali, relativamente indipendenti, localizzabili in aree del cervello specifiche
Indicare quale, tra questi, non si può definire propriamente uno studioso di docimologia: M. Pirani
Indicare quali sono gli strumenti di valutazione più diffusi nella scuola secondo l'indagine presentata: Compiti scritti e interrogazioni orali
Indicare quali sono le tre dimensioni complementari nel modello della struttura dell’intelligenza di Guilford: Operazioni, prodotti, contenuti
Indicare quali sono secondo Guilford le cinque operazioni che rappresentano le modalità fondamentali di funzionamento dell’intelletto:
Conoscenza, memoria, produzione divergente, produzione convergente, valutazione
Indicare quali tra le seguenti affermazioni, riguardanti le prove oggettive di profitto, è corretta: Permettono di utilizzare diversamente la
struttura del tempo impiegato per la formazione
Indicare quali, delle seguenti coppie di verbi, è adeguata per un obiettivo didattico: Identificare, tradurre
Indicare quali, tra questi, fu il primo studioso a parlare di “intelligenze multiple”: Gardner
Indicare sotto quale soglia percentuale dello scarto quadratico medio si auspica un' omogeneità dei risultati: 10 - 12 %
Individualizzare significa principalmente: Diversificare la proposta didattica
L' accountability nella nostra scuola ha inteso inoltre: Superare una gestione essenzialmente burocratica del fare scuola
L' analisi e verifica del proprio servizio è una delle fasi dell'autovalutazione delle istituzioni scolastiche e consiste in: Un'analisi condotta sui
dati del sistema informativo del ministero e dell'ente INVALSI
L' autonomia scolastica e le prove INVALSI sono elementi, introdotti dalle nuove normative vigenti, che hanno cambiato la struttura delle
istituzioni scolastiche nazionali: Sì, la legge sull'autonomia consegna una notevole libertà d'azione ai singoli istituti e le prove INVALSI
costituiscono un primo sistema di riferimento per mettere a confronto il rendimento delle scuole
L' elaborazione in formato elettronico del rapporto di autovalutazione è una delle fasi dell'autovalutazione delle istituzioni scolastiche e
consiste in: Questionario fornito all'istituzione scolastica finalizzato ad analizzare vari ambiti
L’apprendimento di discriminazioni nella tassonomia di Gagné corrisponde a: Reagire in forma diversificata a stimoli simili
L’aspetto più significativo della funzione formativa nella valutazione è il seguente: la valutazione avviene durante il processo di
insegnamento/apprendimento
L’interrogazione può essere impiegata al meglio utilizzata: In sede di valutazione diagnostico-iniziale o formativa
L’opinione pubblica ha iniziato a interessarsi del prodotto scolastico: quando la scuola è diventato un diritto per tutta la popolazione
L’origine del comportamento criminale è insito nelle caratteristiche anatomiche. Questa è, in sintesi, la teoria di Lombroso, ampiamente
superata il secolo scorso. Indicare quale rimane comunque il grande merito di questo studioso secondo Benedetto Vertecchi: Spostare la
questione dei comportamenti criminali dal terreno morale a quello scientifico
La “legge sull’autonomia” viene anche chiamata: Legge Bassanini
La “nuova” tassonomia di Bloom ha spostato l’attenzione su: I “modi” in cui gli allievi apprendono
La caratteristica principale di un obiettivo è: La verificabilità
La conduzione dell'intervento didattico con il decrescere dell'appetibilità sociale dell'istruzione: È problematica quando non si è nelle
condizioni di prevedere ciò che si vorrebbe osservare al termine di esso
La cooptazione nella scuola consentiva di entrare a far parte di un determinato gruppo se: si uniformava il proprio comportamento a quello di
chi effettua la cooptazione
La deviazione standard in ambito didattico indica: L'omogeneità o la disomogeneità dei dati ottenuti
La differenza tra il concetto di valutazione emerso dalla ricerca docimologica e quello più desueto è la seguente: il primo intende la valutazione
come un processo di ottimizzazione, mentre il secondo come semplice giudizio
La dimensione assiologica dell'agire valutativo si riferisce: Ai valori dell'uomo
La dispersione avrebbe potuto essere fortemente arginata: Mediante l'adozione di un modello valutativo ''diverso''
La dispersione dei valori nelle variabili indipendenti cresce di molto: Nel caso in cui l'utenza scolastica coincide con la popolazione potenziale
La dispersione occulta si verifica quando: Vengono sanciti come positivi risultati della formazione che non lo sono
La dispersione potrà essere arginata se: Decollerà una vera e propria cultura della valutazione
La distribuzione pentenaria permette di: Confrontare prestazioni diverse
La domanda d'istruzione nel passato: Era prevalente rispetto all'offerta di istruzione
La formulazione di un piano di miglioramento è una delle fasi dell'autovalutazione delle istituzioni scolastiche e consiste in: la redazione di
alcuni obiettivi di miglioramento
La frase da utilizzare per introdurre un obiettivo dovrà essere: ''L'alunno sarà capace di...''
La funzione vera e propria della rendicontazione sociale è: Una pubblicazione dell'analisi condotta che possa fornire dati utili all'utenza
La giusta uguaglianza prevede: Un trattamento didattico differenziato
La giusta uguaglianza si concretizza nella scuola mediante: Percorsi didattici individualizzati
La legge 10 del 26/02/2011 istituisce tre organi istituzionali con il compito di valutare e migliorare la scuola: INVALSI, INDIRE e CORPO
ISPETTIVO
La legge sull’autonomia chiede alle scuole: Di prendere decisioni sia in ambito organizzativo che in ambito didattico
La legge sull'autonomia ovviò al problema della cultura della qualità nella scuola facendo emergere: La necessità di sottoporre a monitoraggio
non solo l'ambito didattico dei vari istituti, ma anche il comparto amministrativo e organizzativo
La lezione "ex cathedra" è strutturata in questo modo: il docente trasmette abilità culturali in forma logica coinvolgendo raramente gli allievi
La mansione del referente per la valutazione è: Seguire passo passo il processo di autovalutazione
La mediana indica: I valori centrali di una distribuzione ordinata di punteggi
La misurazione è composta dai seguenti momenti: Stimolazione, registrazione e lettura
La moda indica: Il punteggio che si evidenzia con maggior frequenza
La personalizzazione dell'insegnamento: Appare come una meta ancora distante
La personalizzazione nella scuola, secondo il parere degli insegnanti intervistati: Sembra essere una prassi poco conosciuta
La popolazione, nel passato, accettava la proposta formativa: Senza esitazioni
La possibilità di rispondere in maniera casuale, in modo che gli esiti conseguiti non rispecchino le reali competenze degli allievi: E' ininfluente
se la prova è strutturata da diverse tipologie e un numero adeguato di item
La pratica della valutazione formativa appare nella ricerca: Molto presente anche se occorrerebbe comprendere meglio come si svolge nella
prassi
La prima fase della ricerca docimologica s'è distinta per: Un miglioramento nelle modalità di rilevazione degli apprendimenti
La priorità che nel nostro paese è stata data, nella formazione dei docenti, agli aspetti disciplinari: Impoverisce la gestione dell'itinerario
didattico
La Raccomandazione del Parlamento Europeo sulla Collaborazione europea per la valutazione della qualità dell'insegnamento scolastico del
2001 costituisce: Un suggerimento di linee guida finalizzate al miglioramento continuo
La registrazione serve per: Ottenere le informazioni circa l’apprendimento dell’allievo
La relazione Gardner A Nation at Risk provocò nei responsabili scolastici una reazione che sfociò: Nel bisogno di promuovere ricerca empirica,
indicatori sui sistemi scolastici, valutazioni internazionali
La rete scolastica nata da un'iniziativa proveniente “dal basso” e creata al fine di condividere uno spazio di ricerca finalizzato
all'autovalutazione mediante la disponibilità di strumenti, attraverso la formazione e l'assistenza durante tutto il processo di monitoraggio
prende il nome di: STRESA
La ricerca di Piéron dimostrò: La grande diversità di criteri ''di giudizio'' utilizzati dai commissari
La ricerca docimologia distingue la misurazione dalla valutazione in quanto: La prima serve per raccogliere informazioni mentre a seconda per
esprimere giudizi
La ricerca illustrata ha inteso argomentare: Sulla formazione degli insegnanti
La ricerca sugli esami del baccalauréat (Francia, 1936): Ha messo in rilievo la forte soggettività propria delle prove tradizionali
La ricerca sulla scuola era stata carente nel fornire: Prove evidenti
La riforma del 1962 ha inteso: rimuove le disuguaglianze di fronte all’istruzione
La scala metrica di Binet mirava a: Individuare le difficoltà degli allievi per poi attivare interventi di recupero
La scala metrica per la valutazione dell’intelligenza è di: A. Binet
La scuola del duemila dovrà assicurare: Qualità dell'istruzione, uguaglianza e tutela delle differenze
La scuola non opera conoscenza docimologica: Perché il sapere da essa prodotto spesso si disperde
La sovrapposizione semantica tra insegnamento individuale e individualizzazione consiste in: Un errore concettuale da tempo protratto e
consolidato dalla didattica
La tassonomia di Bloom comprende: Sei tipologie di apprendimento
La tassonomia di Bloom è ordinata secondo il principio della: Complessità crescente
La tassonomia di Bloom ha permesso alla didattica di non dimenticare: L’importanza della stimolazione dei processi cognitivi superiori
La tecnologia possiamo intenderla come: Uno strumento che consente di ottimizzare le risorse esistenti al fine di raggiungere un obiettivo
preciso
La tempestività dell’intervento di recupero rispetto al verificarsi di una difficoltà ha lo scopo di: evitare l'insorgere di un deficit cumulativo
La terza fase del “Progetto Qualità” del 1995 sviluppato in collaborazione con Confindustria consiste: Nella produzione della documentazione
e nell'adempimento dei requisiti necessari a richiedere la certificazione
La tipologia di programmazione adottata dai docenti coinvolti nell'indagine presentata è la seguente: Programmazione per obiettivi
La valutazione analogica intende: Comprendere le difficoltà che ciascun allievo presumibilmente incontrerà nel percorso di istruzione
La valutazione diagnostica nella nostra scuola molto spesso: È stata intesa come una prassi formale
La valutazione è diagnostico - iniziale in quanto: verifica il raggiungimento delle mete raggiunte sino ad ora dall’allievo
La valutazione formativa é: un controllo delle prestazioni cui segue una ristrutturazione del piano di lavoro
La valutazione in un'ottica di ''crescente autonomia'': Assume funzioni e dimensioni sempre più rilevanti
La valutazione pur essendo compito di ogni singolo docente è anche un impegno collegiale nel senso che: Le modalità operative e i criteri
vanno condivisi per arrivare ad un confronto reale e proficuo fra docenti che operano nella stessa scuola
La valutazione sommativa: identifica il livello di apprendimento raggiunto
La valutazione, in una società a scolarizzazione diffusa, dovrebbe: fornire l’informazione necessaria per migliorare il processo d’istruzione
La vecchia scuola premiava i capaci ed i meritevoli: E penalizzava coloro che non avevano un patrimonio attitudinale adeguato
La verifica dei prerequisiti consente all'insegnante di: stabilire quale dovrà essere il punto di partenza dell'istruzione
La verifica dell'apprendimento alla fine di ogni unità d'insegnamento-apprendimento consente: di individuare e colmare eventuali lacune
d'apprendimento prima di passare all'unità successiva
La verifica dell'apprendimento, in un contesto didattico avanzato, ha soprattutto lo scopo di: seguire i percorsi individuali per consentire le
rettifiche opportune
L'aggiornamento degli insegnanti in Italia è tutt'oggi ancora carente: A causa dei limiti della ricerca docimologica e della mancata correlazione
alla dimensione formativa
L'aggiornamento del personale docente è stato visto da molti come: Un itinerario di formazione poco soddisfacente
L'aggiornamento professionale e la stessa formazione dei docenti dovranno partire sempre: Dai risultati della ricerca
L'appetibilità sociale dell'istruzione nel passato: Era - di certo - il movente più importante per incrementare la domanda di istruzione
L'approccio che consentì alle prove INVALSI di diventare prove sia con validità statistica, ma al contempo capaci di rilevare un cospicuo
numero di dati, consistette nell'introduzione di: Due disamine, una autogestita a carattere nazionale, l'altra condotta da esaminatori esterni su
un collettivo ristretto di soggetti
L'attendibilità di una prova oggettiva è garantita quando gli item: Sono rappresentativi dei contenuti trasmessi e uguali per tutti
L'autovalutazione delle agenzie di formazione odierne ha come scopo funzionale quello di: Creare un'istituzione scolastica pubblica di qualità
L'avvento della seconda fase della ricerca docimologica dimostrò che: L'affinamento delle tecniche non avrebbe favorito ulteriori passi in avanti
Le competenze didattiche richieste ai docenti: Si deteriorano in tempi brevi
Le condizioni funzionali a mantenere la "fiducia" in un sistema di cooptazione sono: La garanzia di elevazione sociale e quindi il miglioramento
del proprio "status"
Le diverse intelligenze secondo Gardner sono collocate in aree del cervello diverse. Lo studioso affermando ciò si è ispirato: Alla frenologia
Le doti personali dell'insegnante: sono utili quando egli possiede anche una preparazione didattica adeguata
Le fasi del procedimento di valutazione previste dal Regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione del sistema di istruzione e formazione
sono: 4 fasi: autovalutazione delle istituzioni scolastiche, valutazione esterna, ulteriori predisposizioni di azioni di miglioramento,
rendicontazione pubblica dei risultati
Le introduzioni innovative nella prima formazione, raggiunte a partire dagli anni 90, sono: Una più completa integrazione tra dimensioni
teorico-pratiche e dimensioni sperimentali
Le metodologie statistiche per l'analisi degli item sono: L'indice di difficoltà e l'indice di discriminatività
Le misure di dispersione sono: Deviazione standard e intervallo di variazione
Le misure di tendenza centrale sono: Moda, media, mediana
Le procedure statistiche, in ambito didattico: Sono indispensabili per migliorare la prassi didattica
Le prove di valutazione sono a stimolo chiuso e risposta aperta in quanto: Lo stimolo è strutturato mentre la risposta è parzialmente aperta
Le prove di verifica semistrutturate ereditano dalle prove tradizionali: Il ricorso alla memoria rievocativa
Le prove oggettive possono potenziare l'interazione tra docente e allievi: Dal momento in cui la loro compilazione richiede poco tempo
Le prove oggettive, si dice, 'penalizzano' i processi intellettuali superiori: Se costruite dal docente in modo estemporaneo
Le prove oggettive, si dice, 'spersonalizzano' l'interazione educativa in quanto: Sminuiscono l'interazione tra gli allievi e il docente
Le prove semistrutturate permettono, meglio di altre, di rilevare: Processi intellettuali superiori
Le prove semistrutturate si differenziano da quelle oggettive in quanto: Lasciano aperta la parte relativa alle risposte
Le prove semistrutturate sono caratterizzate da: Domande chiuse e risposte aperte
Le prove semistrutturate sono più adatte delle prove oggettive per rilevare: Saperi divergenti
Le tipologie di apprendimento superiori sono caratterizzate da: Originalità e non pianificabilità
L'enfasi sulla tecnologia ci induce a pensare che: Il nostro sistema scolastico è povero di interpretazioni educative robuste
L'enfatizzazione della dimensione educativa della scuola e l'attenuazione della sua funzione culturale sono le conseguenze di: Un'assenza di
una cultura scientifica di riferimento
L'ente INVALSI, seguendo gli spunti delle ricerche internazionali, ha tenuto conto di alcuni indicatori al fine consentire una migliore
valutazione della scuola e cioè: Il contesto di riferimento della scuola considerata, i risultati ottenuti, le risorse messe a disposizione della scuola
e le varie attività realizzate dalla scuola
L'ente istituzionale “INDIRE”: Favorisce l'innovazione del sistema scolastico fornendo percorsi di formazione, soluzioni e risorse per la definizione
dei piani di miglioramento
L'ente istituzionale “INVALSI”: Crea e rende disponibili i test standard fornendo le metodologie per valutarne i risultati, si munisce di rilevator
professionisti e si confronta in ambito internazionale
L'idea di un sistema formativo integrato prevede: Che ogni agenzia educativa abbia una propria “dominanza formativa”
L'impegno di Visalberghi, nei primi anni della sua carriera, si concentrò sulla figura di: Dewey
L'indagine IEA del 1959-62 permise di comprendere: I fattori che, a vario titolo, incidono sul profitto scolastico
L'indagine OCSE-PISA pone una lente di ingrandimento su: Le competenze (sapere pratico) degli allievi
L'indice di difficoltà indica: La quota di errori in percentuale per ogni singolo quesito
L'individualizzazione permette che l'insegnamento sia: Flessibile ed adattabile
L'innovazione portata dal Regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione del sistema di istruzione e formazione è: l'introduzione di una
valutazione esterna per evitare ogni forma di autoreferenzialità
L'insegnamento individualizzato appare: Sicuramente avvertito come una necessità, anche se la sua realizzazione si dimostra parziale
L'insegnamento individualizzato secondo ciò che si è studiato nelle lezioni: Dovrà essere attento alle caratteristiche degli allievi
L'insegnante è coinvolto dall'effetto di stereotipia quando: Continua ad assegnare allo stesso alunno il voto che gli aveva inizialmente attribuito
L'intenzione di indirizzare la scuola verso percorsi di qualità mediante il confronto confluì nell'elaborazione di un: Benchmark (standard di
riferimento)
L'interpretazione autenticamente democratica del principio dell'uguaglianza delle opportunità formative si oppone a quella formale perché:
suppone trattamenti didattici differenziati e il raggiungimento di risultati terminali omogenei
L'intervallo di valori che può assumere l'indice di discriminatività è compreso tra: -1 e 1
L'intervento educativo si dimostra, oggi, molto complicato in quanto: È aumentata notevolmente la sfiducia nei confronti della scuola
L'ipotesi della ricerca da noi effettuata si origina all'interno del dibattito pedagogico-didattico: Sull'uguaglianza formativa
Lo schiavo di Singer ci fa riflettere sul fatto che: La tecnologia dell'educazione non deve essere intesa semplicemente come un macchinario
complesso
L'obiettivo della valutazione esterna è: Promuovere il miglioramento continuo
L'opera "Esperienza e valutazione" di Visalberghi: Permise alla ricerca pedagogica italiana di allinearsi a quella internazionale
L'opera "Misurazione e valutazione" di Visalberghi: Diede ampio spazio a tecniche valutative ben poco conosciute nel nostro paese
L'opera in cui Dewey affronta il problema di come poter arrivare a produrre giudizi di valore è: Theory of Valuation
L'opinione pubblica nel periodo della Riforma del 1962 si divideva sostanzialmente in due fronti: il primo mostrava un orientamento
conservatore mentre l'altro: Riteneva che un certo indirizzo della scuola potesse modificare in meglio la società
L'ordine degli item è relativo: Ai contenuti disciplinari
L'uguaglianza complessa è preferibile a quella semplice perché: L'uguaglianza complessa garantisce il raggiungimento delle competenze di base
e l'approfondimento dei propri interessi
L'uguaglianza complessa prevede che: L'individualizzazione e la personalizzazione siano complementari
L'uguaglianza di opportunità è preferibile a quella di trattamento in quanto: l'uguaglianza di trattamento finirebbe per consolidare le
disuguaglianze
L'uguaglianza di trattamento in un'ottica di senso comune, sembra la pista più corretta: Perché affonda le sue radici nel concetto di merito
L'uguaglianza finale: Favorisce il conseguimento di repertori conoscitivi omogenei
L'uguaglianza iniziale sebbene importante: Finisce per dimostrarsi iniqua in quanto le disuguaglianze tendono a riproporsi
Luigi Calonghi pubblicò una ricerca nel 1983 su temi svolti da bambini di quinta elementare e corretti da 6 insegnanti.Emerse che: Errori
segnalati da alcuni insegnanti non lo furono da altri
L'Università, nella creazione di un archivio docimologico, potrà avere il ruolo: Di coordinamento di tutta l'attività di ricerca e garante di valore
scientifico
Mario Gattullo nel 1970 coordinò una ricerca dalla quale emerse che: Dei 10 temi presi in analisi nessuno ottenne la sufficienza dai 77 docenti
coinvolti
Nei confronti della tecnologia le politiche educative dimostrano di credere che essa: Possa fornire un contributo significativo al rinnovamento
del fare scuola
Nel “riassunto” si misura la capacità di lettura intesa come: Capacità di scandagliare e manipolare il testo proposto
Nel 1992 l'OCSE, con il progetto INES: Pubblica indicatori al fine di comprendere la qualità della scuola
Nel grafico che rappresenta la “distribuzione pentenaria” la fascia più alta è: A
Nel pensiero di Piaget sull’intelligenza si parla di: Assimilazione e adattamento
Nel pensiero di Visalberghi la valutazione: Era considerata uno straordinario strumento di conoscenza per la scuola di casa nostra
Nel tema la “lettura” è: In genere, compiuta dal docente in modo arbitrario
Nel tema la “registrazione” è: Fedele perché l'oggetto della valutazione è scritto e non può essere alterato
Nel testo più volte citato, Comenio aveva realizzato una forma di didattica complessa in quanto: Riuscì a stabilire un parallelismo tra tre
modalità comunicative
Nell’indagine (Program for International Student Assesment) sulla scuola realizzata dall’OCSE risulta che: Un numero di studenti italiani,
superiore alla media, ha scelto di non rispondere alle domande a risposta aperta
Nell’interrogazione entrano in gioco diversi fattori che influenzano la performance dell’alunno. Quale, tra quelli elencati qui di seguito, risulta
estraneo? Il timore di essere sgridati dalla famiglia
Nell’interrogazione, la registrazione: Avviene nella memoria dell’insegnante senza criteri fissati a priori
Nell’interrogazione, la stimolazione è: Diversa da soggetto a soggetto
Nella “distribuzione pentenaria” i punteggi che gravitano intorno alla media si collocano nella fascia: C
Nella “distribuzione pentenaria” il confronto tra i punteggi avviene per fasce, mentre nei “punti Z” avviene: Tra i punteggi singoli
Nella “nuova tassonomia di Bloom” con il verbo “ricordare” ci si riferisce a: Riconoscere, rievocare
Nella “nuova tassonomia di Bloom” per conoscenza metacognitiva si intende: Conoscenza dei meccanismi che governano i processi cognitivi
Nella costruzione degli item, è necessario che il linguaggio sia: Semplice e chiaro
Nella costruzione degli obiettivi didattici per 'operazionalizzazione' si intende: Un processo finalizzato a una maggiore specificazione semantica
e operativa degli obiettivi
Nella costruzione di un obiettivo cognitivo specifico inserire un criterio significa: Esplicitare con quanta abilità l'allievo deve essere in grado di
realizzare quanto gli viene richiesto
Nella pagina di apertura dell'Orbis sensualium pictus, Comenio: Sostiene l'importanza dell'imparare ad imparare
Nella prassi valutativa per cercare di soddisfare sempre le esigenze didattiche nelle varie situazioni di insegnamento apprendimento sarebbe
opportuno: Scegliere tra le varie tipologie di prove quella che meglio si adatta alle abilità oggetto della rilevazione
Nella prima fase della ricerca docimologica, le prove tradizionali: Hanno mostrato i loro limiti strutturali
Nella ricerca presentata lo strumento utilizzato è: Il questionario
Nella scelta tra le varie tipologie di prove da somministrare è opportuno: Considerare innanzitutto le abilità che si vogliono rilevare
Nella scuola del passato la selezione era vista come: indice di serietà della scuola
Nella scuola di oggi l'attenzione allo strumentario fisico della didattica: Avrebbe dovuto essere sostituto con la revisione dei modelli
organizzativi
Nella scuola l'uguaglianza potrà essere considerata “semplice”: Quando tutti gli allievi potranno conseguire una sorta di omologazione culturale
Nella seconda fase della ricerca docimologica la valutazione: Va considerata come strumento di autoregolazione del processo didattico
Nella seguente richiesta indicare quale delle opzioni risulta essere una 'condizione': ... senza l'aiuto del vocabolario ...
Nella serie ordinata di punteggi 3,5,5,5,7,8,8,8,8,9,9,10,11,11,14 indicare a quale punteggio corrisponde la moda: 8
Nella serie ordinata di punteggi 3,5,7,8,9,10,11,14 indicare a quale punteggio corrisponde la mediana: 9
Nella stesura degli obiettivi cognitivi specifici è opportuno esplicitare: Le performances osservabili che comprovano il conseguimento di un
particolare apprendimento
Nella storia della scuola la cooptazione esercitata ha avuto il ruolo di: moderare la mobilità verticale della popolazione
Nella tassonomia di Bloom “memorizzare le nozioni” fa parte del livello della …: Conoscenza
Nella tassonomia di Bloom per livello di sintesi si intende: Ricomporre più elementi per dare vita ad un insieme di conoscenze organizzate
Nella tassonomia di Frabboni-Arrigo i tre paradigmi dell’istruzione sorreggono i diversi piani apprenditivi in essa presenti. Indicare quale tra
queste corrispondenze è esatta: Gestaltico --- apprendimenti superiori divergenti
Nella tassonomia di Gagné i livelli di apprendimento sono gerarchizzati. Indicare quale di queste porzioni di scala mantiene la gerarchia
proposta da Gagné: Apprendimento di segnali, apprendimento stimolo-risposta, apprendimento di concatenazioni motorie
Nella teoria multifattoriale dell’intelligenza di Thurstone…: Si individuano 7 abilità primarie che interrelandosi producono il pensiero
Nell'ambito della programmazione didattica 'sapere, capire, cogliere' sono verbi adatti per: Gli obiettivi cognitivi generali
Nell'ambito delle prove semistrutturate per “risposta-criterio” intendiamo: La risposta determinata da chi formula il quesito che fissa il livello
di adeguatezza
Nell'ambito di una decisione, un 'problema' è correttamente formulato se: presenta almeno due ipotesi di risoluzione
Nelle prove da utilizzare in classe, la validità: E' garantita per assunzione
Nelle prove strutturate di profitto l'item è: La domanda
Nelle Università italiane la ''cultura della valutazione'' dovrebbe essere avvertita come: Una necessità da costruire mediante centri di ricerca
a sfondo empirico-sperimentale
Nell'opera di Comenio Orbis sensualium pictus: Si anticipa, in qualche modo, la multimedialità nella didattica
Nell'opera di Rawls ci si riferisce ad una sorta di principio della riparazione il quale prevede: Che le diseguaglianze socioculturali siano eliminate
dalla società
Oggi la disposizione affettiva nei confronti dell'istruzione: È diminuita in ragione dell'affievolirsi delle attese di miglioramento
Parole chiave della legge sull’autonomia sono: Decentramento, articolazione, flessibilità
Partendo dall'ottica bloomiana, Visalberghi fece sì che l'insegnamento assumesse una valenza progettuale: Prossima a quella della ricerca
Pensando alle competenze docimologiche, è auspicabile che gli insegnanti acquisiscano: Competenze relazionali
Per “funzionalità dello scarto” intendiamo:un meccanismo di limitazione dell'accesso alla scuola da parte degli allievi socialmente meno favoriti
Per “prova di valutazione” intendiamo: Un artificio didattico utile per ricavare informazioni sull'apprendimento degli allievi
Per “uguaglianza reale” nella scuola si intende: Che tutti possano beneficiare di elevate opportunità educative
Per arrivare ad esprimere un giudizio o un voto è necessario in prima istanza: Raccogliere informazioni sugli apprendimenti degli allievi e
utilizzare una strumentistica scientificamente rigorosa
Per calcolare la distribuzione pentenaria dobbiamo servirci: Della media e della deviazione standard
Per calcolare l'indice di discriminatività le diverse prove vengono suddivise in fasce i cui estremi devono necessariamente contenere: Lo stesso
numero di prove
Per calcolare l'indice di discriminatività, le prove si suddividono in: 3 fasce
Per costruire obiettivi cognitivi specifici più funzionali: Occorre rendere sempre più chiaro ciò che viene richiesto all'alunno e utilizzare una
terminologia osservativa per poter comunicare tra docenti senza ambiguità
Per Dewey l'uomo dovrà essere visto come “soggetto attivo che esprime giudizi di valore per risolvere problemi” quindi per: Scegliere i mezzi
adeguati ai fini
Per effetto ‘stereotipia’ si intende: L'inalterabilità del giudizio di un docente nei confronti di un allievo
Per effetto 'alone' si intende: L'influenzabilità del giudizio del docente in base ad aspetti affettivi
Per formulare correttamente gli obiettivi cognitivi specifici occorre usare verbi come: Identificare, elencare
Per l'attribuzione dei punteggi grezzi, ad ogni singolo item: Si può scegliere tra diverse metodologie di attribuzione dei punteggi
Per mettere a confronto le diverse misure di dispersione (σ) di più gruppi di discenti con medie differenti utilizzeremo: Il coefficiente di
variazione
Per POF si intende: Il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche
Per progettazione intendiamo: Tutte quelle azioni che la scuola ipotizza al fine di concretizzare gli obiettivi del sistema di istruzione
Per programmazione intendiamo: Attività specifica degli insegnanti (individuale e di gruppo) che, guidata da criteri scientifici, stabilisce il
percorso formativo da svolgere in classe
Per quanto attiene all’interrogazione cosa si intende con il termine “stimolazione”? Quella prassi che si utilizza per incitare gli allievi a
manifestare le abilità culturali acquisite
Per variabili dipendenti intendiamo: Gli effetti del percorso educativo
Per variabili indipendenti intendiamo: Le cause a monte dell'itinerario scolastico
perché prima di esprimere un giudizio occorre aver accertato, cioè aver raccolto in modo obiettivo, i dati
Possiamo parlare di professionalità docente quando: il docente possiede una preparazione didattica costantemente aggiornata
Prima della relazione A Nation at Risk alcune indagini: Avevano inteso conoscere se la preparazione degli allievi fosse una conseguenza
dell'insegnamento ricevuto oppure dell'ambiente sociale
Qual è il significato della valutazione nella scuola di base? Contribuire a stimolare il miglioramento continuo dei processi di apprendimento
Quale delle seguenti affermazioni è falsa. Nella preparazione di una prova oggettiva è necessario: Sondare esclusivamente abilità di tipo
riproduttivo e nozionistico
Quale di queste affermazioni sulla valutazione opera un cambiamento di prospettiva rispetto al “fare scuola in modo tradizionale? Vedere la
valutazione come una prassi necessaria a reperire informazioni per gestire in modo efficace il process formativo
Quale di queste azioni esplicita che la valutazione ha una funzione formativa? Dopo aver constatato che qualche alunno ha avuto valutazioni
negative il docente ricalibra il percorso didattico
Quale elemento risulta determinante per la carriera scolastica nel “Rapporto sulla scuola in Italia 2010”? L’istruzione genitoriale
Quale legge decreta il ritorno dei voti nella scuola di base? L 169/09
Quali di questi comportamenti è nella direzione di gestire al meglio problemi che derivano dallo stato ansiogeno dell’allievo? Sostituire al
criterio migliore-peggiore il criterio corretto-non corretto
Quali sono gli “oggetti” della valutazione? Certificare le competenze e descrivere in positivo gli apprendimenti via via realizzati dagli allievi
Quali sono i “criteri” sui quali poggia una seria ed attenta azione valutativa? Progressi dell’allievo, standard di riferimento, soglie assolute
Quali sono le caratteristiche della misurazione che, nell’interrogazione, corrono il rischio di essere disattese? La stimolazione, la registrazione,
la lettura
Quando si consolida nel docente l’idea che un allievo abbia un rendimento pressoché simile si parla di: Stereotipia
Quando si inizia una ricerca è necessario innanzitutto: Documentarsi
Quando si origina “un problema”: Quando il ricercatore avverte un disagio e ha intenzione di superarlo
Quando si parla di obiettivi educativi si entra nell'ambito di ...: Linee di azione, orientamenti che riguardano la crescita globale della persona
Quando si parla di processi di miglioramento con l'acronimo “SMART” si intende: Definire con chiarezza e realistica previsione gli obiettivi del
cambiamento
Ralph W. Tyler nel suo ''Basic Principles of Curriculum Istruction'': È polemico nei confronti di un insegnamento ''creativo'', poco razionale
Ralph W. Tyler ritiene che gli obiettivi dovranno: Informare su cosa gli allievi sono in grado di fare
Ralph W. Tyler ritiene che l'istruzione sia: Un processo che ''modifica'' le caratteristiche degli allievi
Rapportarsi col territorio, o meglio con gli stakeholder cioè l'insieme dei portatori di interesse nei confronti di una specifica istituzione
scolastica significa: Promuovere incontri pubblici per presentare i propri obiettivi al fine di richiedere dei finanziamenti per creare una
professionalità specifica all'interno dell'istituto
Riguardo alle prove tradizionali, quali delle seguenti affermazioni è falsa: Rientrano tra le prove semistrutturate di conoscenza
Rispetto al tradizionale “tema”, il saggio breve consente di rilevare specifiche abilità di livello elevato con: Superiori margini di credibilità
Ritenere che la tecnologia migliori i livelli di apprendimento è una convinzione: Poco interessante in quanto costituisce “un abbaglio” ben poco
produttivo
Se abbiamo due mode distanti fra loro il gruppo classe è: Disomogeneo
Se gli studenti che hanno ottenuto i risultati più bassi rispondono correttamente a un quesito possiamo dedurre che i valori dell'indice di
difficoltà e quello di discriminatività dell'item sono: Entrambi bassi
Se il valore della deviazione standard si aggira intorno al 60 % rispetto al valore della media, vuol dire che i risultati ottenuti dalle prove
strutturate sono: Disomogenei
Se la media di un gruppo classe corrisponde a 6,5 e la deviazione standard a 1,6 il valore dell'estremo superiore di C sarà: 7.3
Se si dovesse leggere statisticamente una prova, come si potrebbero ordinare cronologicamente le seguenti procedure: Misure a tendenza
centrale, misure di dispersione, punteggi standardizzati
Se sia l'indice di difficoltà che l'indice di discriminatività di un quesito sono alti possiamo presumere che tale quesito stimoli nei discenti:
Capacità intellettuali complesse
Secondo Benedetto Vertecchi la scuola ha il compito di: Istruire
Secondo il pensiero di Burt: L’intelligenza è ereditaria e misurabile
Secondo il pensiero di Spearman: L’intelligenza ha una struttura gerarchica di tipo bifattoriale, composta cioè dal fattore g (intelligenza generale)
e da altri fattori, i fattori s, di tipo ausiliare
Secondo la docimologia ricorrere a valutazioni oggettive: Significa aumentare la possibilità di valutare in maniera efficace e consentire una
maggior interazione tra il docente e l’alunno
Secondo la docimologia una efficace strategia didattica dipende da: La capacità di reperire informazioni sistematiche sui processi di
insegnamento-apprendimento
Secondo la ricerca docimologica è importante distinguere il momento della raccolta delle informazioni da quello valutativo? Sì,
Secondo la teoria del rapporto “mezzi – fini” di Dewey i fini sono: Funzionali ai mezzi
Secondo la teoria del rapporto “mezzi-fini” di Dewey, i fini: Si distinguono dai mezzi per la loro funzione direttiva
Secondo M. Pirani il “voto” è: Giudizio insindacabile dato dall’insegnante in quanto garante della trasmissione dei contenuti didattici
Servirsi del “criterio assoluto” significa: Stabilire una soglia al di sotto della quale gli apprendimenti manifestati non sono accettabili
Si definisce “criterio assoluto” quel criterio in base al quale: Il docente stabilisce una soglia al di sotto della quale le prestazioni non sono
accettabili
Si definisce “riassunto”: Una prova di comprensione e di riscrittura condensata di un testo in rapporto però a determinate chiavi di lettura e a
vincoli di riscrittura
Si definisce criterio “basato sul confronto” tra ciascuna prestazione quel criterio in base al quale: Ogni allievo viene valutato in riferimento al
rendimento medio del gruppo
Si definiscono “saggi brevi”: Le composizioni di lunghezza variabile sollecitate per mezzo di stimoli idonei allo scopo di consentire al discente di
manifestare particolari competenze in specifici campi disciplinari
Si è erroneamente ritenuto che la dispersione potesse essere superata: Con atteggiamenti a-valutativi
Si intende per intervallo di variazione: Il gap apprenditivo tra il migliore e il peggiore studente
Si maturò l'idea che i provvedimenti legislativi, il sostegno pedagogico e altro ancora a favore della scuola erano stati: Ben poco incisivi
Si può parlare di "tradizionalismo didattico" quando le caratteristiche degli allievi sono: Considerate predittive dei risultati conseguibili
Si riscontra la “non discriminatività” di un item nel momento in cui l'indice di discriminatività assume un valore: Minore di 0
Si sostiene che l'ambito di cui si debba occupare la scuola oggi sia: In preminenza quello cognitivo
Strumenti della valutazione, docimologicamente strutturati, sono utili in quanto: Garantiscono una parità di trattamento degli allievi,
superando l'effetto alone
Sulla prassi dell'individualizzazione, saggiata mediante il quesito n. 7, è emerso che: Molti aspetti della prassi di tipo individualizzato sono
presenti nella scuola
Tra le “regole” di costruzione degli item non abbiamo la seguente: Preparare almeno due item con più risposte corrette
Tra le cause della ''scolarizzazione nominale'' possiamo annoverare: Un eccessivo lassismo da parte dei docenti
Tra le metodologie didattiche più utilizzate emerge con chiarezza che: La lezione abbia la meglio
Tra le seguenti tipologie di prove indicare in quali possono emergere maggiormente i cosiddetti “effetti di distorsione”: Interrogazioni orali
Un aspetto positivo riscontrato dai docenti durante l'aggiornamento riguarda: L'aumento della motivazione ad insegnare
Un modo per arginare la dispersione è costituito dal rinnovamento: Di strategie didattico-docimologiche obsolete
Un obiettivo deve essere formulato: Con un linguaggio ''comportamentale''
Un problema riscontrato durante il processo di autovalutazione riguardante il dirigente scolastico è che: Il dirigente assume posizione di
neutralità o resistenza al cambiamento
Un quesito intendeva indagare quanto è diffusa la prassi della valutazione formativa. Da esso è emerso che: Il 78,5% ha risposto “fornire
l'informazione necessaria per migliorare il processo formativo”
Un rischio sempre presente nella scuola - secondo la ricerca che abbiamo studiato - è che la programmazione: Si riduca ad una programmazione
cartacea
Un sistema scolastico con tassi di abbandono vicini allo zero: Può essere giudicato dopo aver riscontrato la qualità degli apprendimenti
Una decisione è certa se: sono noti tutti i fattori che possono incidere sul corso degli eventi
Una prova è da ritenersi valida quando: Rileva le abilità proprie degli obiettivi di riferimento
Una prova oggettiva di profitto consente di: Limitare l’influenza di fattori soggettivi nella correzione
Una ricerca come quella che abbiamo illustrato è servita per: Indagare sulle conoscenze professionali degli insegnanti
Una ricerca empirica di tipo “descrittivo”: Osserva le variabili senza “entrare” direttamente in esse
Una tassonomia didattica serve per classificare: I variegati comportamenti cognitivi
Uno dei limiti della ricerca educativa, oggi, è quello di: Incontrare difficoltà nel mettere a disposizione dei docenti repertori conoscitivi condivisi
Uno dei problemi sorti già nei progetti Pilota dell'INVALSI” è: Il Cheating
Valutare i processi di miglioramento risulta un'azione abbastanza agevole se: I criteri di valutazione e i target sono definiti con chiarezza

Potrebbero piacerti anche