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Ci vado, ci piace, ci vogliono, ci servono, c’è, ci sono, c’è da
ridere, c’è che… potremmo continuare all’infinito. Questo ci
ce lo troviamo sempre tra i piedi, e non sappiamo dove
metterlo, come usarlo. Se poi si aggiunge ne allora siamo
fregati: ne voglio, ne servono, ne vale la pena… anche qui
potremmo continuare all’infinito. Uno studente un giorno mi
ha detto: la lingua italiana è bellissima, divertente e facile,
finché non incontri “ci” e “ne”. È proprio vero! Ecco perché
ho deciso di scrivere questo Ebook. Qui troverai un elenco di
tutti i ci e i ne , con un elenco di esempi (spero esaustivo) e
una serie di esercizi per mettere in pratica quanto imparerai in
queste pagine.

Spero che questo manuale teorico pratico ti aiuti a capire


una volta per tutte gli usi e i significati di queste due particelle
tanto odiate, maltrattate, abusate ma essenziali.

Buona lettura e buon apprendimento!

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Indice
LA PARTICELLA CI:

1. CI con i verbi seguiti da preposizione A, SU, IN: crederci, pensarci, contarci, scommetterci, riuscirci

2. CI avverbio di luogo: andarci, venirci, passarci

3. CI pronome personale di prima persona plurale: NOI, A NOI

4. CI + ESSERE = ESSERCI

5. ESPRESSIONI CON ESSERCI

6. QUANDO NON DOBBIAMO USARE CI

7. CI O CE?

8. CI + PENSARE

9. CI + METTERE

10. CI + VEDERE

11. CI + SENTIRE

12. CI + TROVARE

13. CI + PROVARE

LA PARTICELLA NE:

14. PRONOME PERSONALE INDIRETTO

15. PRONOME PARTITIVO

16. RIPETE UN NOME O UNA PREPOSIZIONE

17. NE COME PRONOME DIMOSTRATIVO

18. ALTRI USI DI NE

19. LATRI USI DI NE

20. ESERCIZI “CI”

21. AUDIO LETTURE

22. BIBLIOGRAFIA

23. SITOGRAFIA

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24. CONSIGLI

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LA PARTICELLA CI

La particella ci ha diversi usi e significati...

1. Si usa con i verbi seguiti dalle preposizioni A, SU e IN (pensare a,


credere a, credere in, contare su, scommettere su).

ESEMPI:

Credi che loro arrivino puntuali? No, non ci credo;

Credi in quello che ti ha detto Paolo? Sì, ci credo;

Sei riuscito a parlare con Luisa? No, non ci sono riuscito.

CREDERCI = avere fiducia

-Ho fiducia in Matteo, so che lui mi vuole bene;

-Credo in Matteo, so che lui mi vuole bene;

-Credi in Matteo? Sì, ci credo.

PENSARCI = pensare a qualcosa o qualcuno

-Pensi che la tua insegnante sia brava? Sì, ci credo;

-Pensi a tua madre? Sì, adesso che viviamo lontano ci penso molto.

CONTARCI = fare affidamento su qualcuno

-Domani sera vengo a trovarti;

-Ok perfetto, ci conto!

SCOMMETTERCI = Impegnarsi in una scommessa, puntare una certa


somma o altro su qualcosa che si ritiene certo:

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-Scommetti che Luca arriva domani?

-Sì, ci scommetto.

RIUSCIRCI = avere buon esito, ottenere un buon risultato:

-Sei riuscito a parlare con il capo? – Sì, ci sono riuscito.

Credere a Pensare a Credere Riuscire a Scommettere


in\su su
Io ci credo Io ci penso Io ci credo Io ci riesco Io ci
scommetto
Tu ci credi Tu ci pensi Tu ci credi Tu ci riesci
Tu ci
Lui ci crede Lui ci pensa Lui ci crede Lui ci riesce scommetti

Lei ci crede Lei ci pensa Lei ci crede Lei ci riesce Lui ci


scommette
Noi ci Noi ci Noi ci Noi ci
crediamo pensiamo crediamo riusciamo Lei ci
scommette
Voi ci Voi ci Voi ci Voi ci
credete pensate credete riuscite Noi ci
scommettiamo
Loro ci Loro ci Loro ci Loro ci
credono pensano credono riescono Voi ci
scommettete

Loro ci
scommettono

Attenzione!

In tutti questi casi la particella CI è uguale per tutti: io, tu, lui, lei, noi,
voi, loro.

2. AVVERBIO DI LUOGO⇒ significa qui, lì, in questo- quel luogo e li


sostituisce:

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Vieni a cena da me? Sì, ci vengo volentieri.

Venite al mare? Sì, ci veniamo.

Vengono a scuola? Sì, ci vengono.

Viene in palestra? Sì, ci viene.

POSSIAMO USARE LA PARTICELLA “CI” COME AVVERBIO DI LUOGO


CON I SEGUENTI VERBI:

ANDARE – ANDARECI

-Domani andiamo allo stadio, è da tanto che non ci andiamo.

-è da tanto che non vedo Laura, domani ci vado, sarà contenta di


vederla.

-Stasera vai in biblioteca? Ci andiamo insieme se vuoi.

VENIRE - VENIRCI

-A maggio andiamo in Italia, ci vieni?

-Stasera Paolo e Maria vanno al cinema, ci andiamo anche noi?

PASSARE – PASSARCI

-Questo ponte è troppo basso, non ci passo.

-Sei andato a casa di Maria? –No, non ho fatto in tempo, ci passo


dopo.

3. PRONOME PERSONALE DI PRIMA PERSONA PLURALE ⇒significa "noi"


oppure "a noi":

Ci (noi) incontreremo domani alle 7.

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Ci (noi) siamo visti due giorni fa.

Ci (a noi) detto che saresti venuti alla festa di Marta.

Ci (a noi) hanno detto che verranno domani.

Ci (a noi) hanno fatto una sorpresa.

Ci (a noi) avevano detto di arrivare in anticipo.

Ci + essere = ESSERCI
Io ci sono

Tu ci sei

Lui c’è

Lei c’è

Noi ci siamo

Voi ci siete

Loro ci sono

Esserci significa:

• Esistere:

Ci sono tanti animali;

Ci sono i bambini;

Ci siamo noi

• Essere presente, trovarsi:

Alla festa ci siamo anche noi;

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Qui c’è un bambino.

• Avere luogo, svolgersi:

Domani c’è la lezione d’italiano;

Oggi c’era una bella festa in piazza.

• Che c’è? Per chiedere: che cosa succede?

La risposta a questa domanda si forma nel modo seguente:

C’è + che

-C’è che non ho voglia di studiare;

-C’è che sono stanca del tuo atteggiamento;

-C’è che non ho voglia di parlare;

• Seguito dalla preposizione da seguita da verbo, per indicare


necessità, possibilità o disponibilità:

✓ c’è da fare il bucato;


✓ c’è molto da aspettare;
✓ c’è da ridere;
✓ c’è da annoiarsi a morte;
✓ c’è da sfamare un reggimento.

• Descrivere il tempo:

✓ c’è freddo;
✓ c’è caldo.

Esserci di mezzo
Avere parte, essere coinvolto in una questione:

-Qui c’è di mezzo la carriera;

-Ci sono di mezzo i figli.

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Esserci l’imbarazzo della scelta
Esserci una vasta gamma di possibilità tutte ugualmente valide

-Scegli il vesti che vuoi, c’è l’imbarazzo della scelta;

-Non so che pizza prendere, c’è l’imbarazzo della scelta;

-Guarda quanti vini, c’è proprio l’imbarazzo della scelta.

Esserci motivo, ragione, possibilità:

-Non c’è motivo di comportarsi così;

-C’è una ragione ben precisa per cui Paolo non è venuto alla festa;

-C’è possibilità che io passi l’esame?

Esserci sotto

Operare in modo occulto, mascherato, stare nascosto:

-C’è sotto lo zampino di Mario;

-C’è sotto uno scherzo.

Non c’è di che


significa prego

-Grazie per il tuo aiuto!

-Non c’è di che (lo usiamo al posto di prego).

Quando non dobbiamo usare ci

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È assolutamente vietato usare il ci con il significato di a lui, a lei, a loro,
insieme con i verbi che indicano una comunicazione, per esempio:
parlare, comunicare e dire.

Espressioni come: parlaci tu, ci parlo io, ci ho detto, ce lo dico io, ce lo


comunico io, sono da evitare sia nelle situazioni formali sia in quelle
informali, sia nello scritto, sia nell’orale.

Che cosa possiamo usare al posto di ci? Usiamo i pronomi indiretti:

-Parlagli!

-Vorrei dirgli che gli voglio bene;

-Comunicagli gli orari della partenza;

Ci o ce?
ESISTONO DEI CASI IN CUI CI SI TRASFORMA IN CE

-CI + NE + VERBO ESSERE = CE + NE + VERBO ESSERE

"CE NE SONO" e NON ""

differenza:

✓ Ci sono due ragazze;


✓ Ce ne sono due (di ragazze).

Quando uso il ne la particella ci si trasforma in ce.

-In alcuni verbi idiomatici:

✓ avercela (avere+ce+la)
✓ farcela (fare+ce+la)

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• Ce l'ho con te
• Ce la faccio

-CI + la\le\lo\li = CE LA, CE LE, CE LO, CE LI

• CE LA: ce la fai?
• CE LO: ce lo dici?
• CE LI: ce li dai?

-CI + LA\LE\LO\LI + VERBO AVERE = CE L'HO,


CE L'HAI
• io ce l'ho
• tu ce l'hai
• lui\ lei ce l'ha
• noi ce l'abbiamo
• voi ce l'avete
• loro ce l'hanno

-Hai un quaderno per Giulio? -Sì, ce l'ho (che cosa? un quaderno per
Giulio).

ATTENZIONE!

Con le e li non usiamo l’apostrofo:

-Dove sono finite le chiavi?

-Ce le ho io.

Dove sono i pennarelli?

-Ce li abbiamo noi.

Possiamo usare ci con il verbo avere, preferibilmente solo quando


s’incontra con lo, la, li, le. In tutti gli altri casi evitiamo di usare ci con il

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verbo avere. Esiste una forma molto usata nella lingua parlata di ci +
avere, che è da evitare (secondo me) sempre:

-C’avevo la febbre = avevo la febbre;

-C’avevamo fame e siamo andati a mangiare una pizza = avevamo


fame e siamo andati a mangiare una pizza.

Sentirai spesso frasi come queste, ma evita di usarle, le grammatiche e


i dizionari le sconsigliano, perché sono ancora ritenute forme di italiano
colloquiale. Sono accettabili nel parlato informale, ma sono
assolutamente vietate nell’italiano formale e nello scritto.

Ci + pensare
Pensare a chi? a lui, a lei, a loro, a me, a te, a voi, a noi, a questa cosa

IO CI PENSO

TU CI PENSI

LUI CI PENSA

LEI CI PENSA

NOI CI PENSIAMO

VOI CI PENSATE

LORO CI PENSANO

1. PENSARCI: a lui, a lei, a loro, a questa cosa.

-Ci penso sempre (a lui);

-Ci pensiamo (a comprare la casa nuova).

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2. PENSARCI: occuparsi di qualcosa.

Maria: Devo comprare i biglietti per l'aereo, ma non ho mai tempo.

Silvia: Ci penso io, oggi andrò a comprare due biglietti per me, li
comprerò anche per te.

CI + METTERE

IO CI METTO

TU CI METTI

LUI \ LEI CI METTE

NOI CI METTIAMO

VOI CI METTETE

LORO CI METTONO

• ci + mettere: impiegare (riferito al tempo)

- Quanto ci metti ad arrivare?

- Ci metto cinque minuti.

• ci + mettere: mettere in qualcosa

- Ci devi mettere lo zucchero (per esempio "nel caffè")

- Ci devi mettere il sale (per esempio nella pizza)

Altre espressioni:

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1. metterci il cuore
2. metterci passione
3. metterci tutto se stesso
4. metterci l'anima
5. metterci amore

QUESTE ESPRESSIONI INDICANO TUTTE UN MODO PARTICOLARE DI


FARE QUALCOSA: FARE QUALCOSA CON TANTISSIMO IMPEGNO:

• Ti è piaciuta la torta? Ci ho messo tanta passione= ho preparato


la torta con passione.
• Parlo bene l’italiano perché ci metto tanta passione= studio con
passione.

Ci + vedere
Ci + vedere = vederci = possedere la facoltà visiva, vedere:

-Non ci vedo bene;

-Ci vedo male;

✓ Lo usiamo come forma di saluto:

Ci vediamo domani!

Ci vediamo stasera!

Ci vediamo la prossima settimana!

Ci vediamo presto!

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Vederci chiaro
capire con assoluta chiarezza:

✓ Per prendere una decisione devo vederci chiaro,


✓ In questa situazione non ci vedo affatto chiaro.

Vederci doppio

Percepire le immagini sdoppiate e confuse per ubriachezza, stanchezza


e simili:

✓ Ci vedo doppio dalla fame;


✓ Gianna ci vede doppio, è troppo ubriaco.

Ci + sentire
ci + sentire = avere il senso dell’udito in buone condizioni:

Con l’età non ci sento più;

Non ci sento!

Lo usiamo anche con il significato di: mettersi in contatto

-Ci sentiamo domani? Ho molte cose da raccontarti;

-Ci sentiamo la prossima settimana, così ci organizziamo.

Ci + trovare
CI + TROVARE = TROVARCI = TROVARCI QUALCOSA IN QUALCUNO \ QUALCOSA

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Usiamo questa espressione per indicare che cosa ci attrae, che cosa ci affascina di
qualcosa o di qualcuno:

-Luca è un ragazzo così antipatico, ma che cosa ci trovi in lui?

-Che cosa ci trovii di bello nello stare tutte queste ore seduto senza far niente;

-Che cosa ci trovi di interessante nello studiare la matematica?

LE ESPRESSIONI più comuni sono:

-TROVARCI QUALCOSA DI BELLO

-TROVARCI QUALCOSA DI DIVERTENTE

-TROVARCI QUALCOSA DI INTERESSANTE

CI + PROVARE = PROVARCI
PROVARE A FARE QUALCOSA:

-Oggi non sono riuscito a risolvere l’esercizio, ci provo domani;

-è molto difficile essere un genitore ed andare d’accordo con i propri figli, io ci provo tutti
i giorni.

-Perché non cercate di andare d’accordo? – Ci proviamo!

-Vorrei che ti laureassi, perché non ci provi?

CI + SI IMPERSONALE
QUANDO IL “SI” IMPERSONALE INCONTRA UN VERBO RIFLESSIVO O
PRONOMINALE, ALLORA BISOGNA AGGIUNGERE “CI”:

LAVARSI = Quando si è malati, ci si lava poco;

VESTIRSI = Quando si è di corsa, ci si veste di fretta;

INCONTRARSI = D’estate ci si incontra più spesso perché si esce di più.

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La particella Ne
è una parola che ha diverse funzioni...

La parola "NE" è una parola particolare perché ha vari usi e vari


significati.

NE ha le seguenti funzioni:

1.PRONOME PERSONALE INDIRETTO: di qualcosa\ di qualcuno - da


qualcosa\ da qualcuno.

Paola è molto innamorata del marito, ne parla sempre. (Di chi parla
sempre? Del marito)→ "ne" sostituisce "marito".

La torta è buonissima, ne vorrei un'altra fetta. (Voglio un'altra fetta, di


che cosa? -Di torta)→ "ne" sostituisce "torta". Negli esempi sopra
elencati "ne" significa:

di lui, di lei, di loro, di qualcosa, di qualcuno, da lui, da lei, da loro, da


qualcosa, da qualcuno.

✓ Paola è molto innamorata del marito, ne parla sempre. (Di


chi? ne parla sempre? Di qualcuno = di suo marito)
✓ La torta è buonissima, ne vorrei un'altra fetta. (Di che cosa? ne
vorrei un'altra fetta? Di qualcosa = di torta).
✓ Ho fatto tanti sacrifici ma non ne ho guadagnato niente. (Da che
cosa? non ne ho guadagnato niente? Da qualcosa = dai
sacrifici).

2. PRONOME PARTITIVO: il "ne" ha anche valore partitivo, indica una


parte del tutto, una parte di una quantità, e sostituisce i nomi:

Hai fatto gli esercizi d'italiano? - Sì, ne ho fatti tre, gli altri li farò domani
(Ho fatto solo alcuni esercizi, solo una parte)

*ATTENZIONE → non si usa ne, ma si usano i pronomi lo, la, li, le,
quando si parla DEL TUTTO:

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Hai portato i libri? Sì, li ho portati tutti → NON → ne ho portati tutti.

CON TUTTO, TUTTI, TUTTA, TUTTE USIAMO LO, LA, LI, LE.

CON UNA PARTE DEL TUTTO: TRE, QUATTRO, UN PO’, UN PEZZO, UNA
FETTA, USIAMO NE.

3. RIPETE UN PRONOME O UNA PREPOSIZIONE:

Di esercizi, questa settimana, ne ho fatti molti →(di esercizi).

Di viaggi, quest'anno, ne ho fatti molti →(di viaggi).

4. PRONOME DIMOSTRATIVO: in questo caso il "ne" SOSTITUISCE di


questo, di questa, di questi, di queste, da questa, da queste, da
questo, da questi.

Ho comprato questo libro d'italiano, cosa ne pensi?→(di questo libro


d'italiano che ho comprato).

PENSARE + NE

IO NE PENSO

TU NE PENSI

LUI NE PENSA

LEI NE PENSA

NOI NE PENSIAMO

VOI NE PENSATE

LORO NE PENSANO

-Cosa ne pensi se andiamo a mangiare una pizza?

-Cosa ne pensate se iniziamo a leggere un bel libro?

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-Cosa ne pensi se iniziamo a studiare seriamente?

DIRE + NE

IO NE DICO

TU NE DICI

LUI NE DICE

LEI NE DICE

NOI NE DICIAMO

VOI NE DITE

LORO NE DICONO

-COSA NE DICI SE MANGIAMO UNA BELLA PIZZA?

-COSA NE DITE SE CI INCONTRAIMO TUTTI INSIEME DOMANI IN PIAZZA DI


SPAGNA?

-COSA NE DICI SE ANDIAMO A FARE UN BEL VIAGGIO IN POLONIA?

4. NE, può anche sostituire una frase precedentemente espressa:

Lui non è una persona affidabile, ne sono convinta → (sostituisce la


frase "Lui non è una persona affidabile").

Finalmente si sono sposati, ne sono davvero felice.

Mio figlio ha vinto la gara, ne vado orgoglioso.

La particella "ne" spesso non sostituisce una preposizione o un nome,


ma li ripete, per esempio:

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-Di esercizi questa settimana ne ho fatti tanti (di che cosa ne ho fatti
tanti? di esercizi).

-Di sbagli ne ho fatti troppi, adesso è arrivato il momento di fare sul


serio.

-Di gelati ne hai mangiati troppi, oggi cerca di mangiarne meno.

-Di questa situazione non ne posso più, adesso basta!

Nei tempi composti il participio concorda con il nome sostituito da ne


in base alla quantità espressa:

-Quanti esercizi hai fatto? Ne ho fatti tre.

-Quante sigarette hai fumato? Ne ho fumate dieci.

Se la quantità indicata è zero (niente o nessuno) il participio concorda


nel genere (maschile-femminile) ma non nel numero (singolare-
plurale):

-Hai visto i professori? No, non ne ho visto nessuno.

-Hai mangiato le mele? No, non ne ho mangiata nessuna.

N’è o ne?

N’è = ne + verbo essere

Il nostro caro amico ne ha sempre l’apostrofo davanti alla terza


persona singolare del verbo essere:

-Avete un letto libro? –Sì, ce n’è uno nella stanza degli ospiti.

-Ci sono dei fogli per caso? - Ce n’è uno sul tavolo.

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ATTENZIONE!

Esiste la forma né.

Questa forma non va assolutamente confusa con ne.

Né e un omonimo di ne. Queste due forme, nella forma scritta, si


differenziano tramite l'uso dell'accento.

Né si utilizza come negazione, ad esempio:

-Non si può né bere né fumare.

Se nella frase non c'è la negazione, né deve essere utilizzato senza


accento: ne.

Me ne vado!

Espressioni con “ne”


Averne bisogno = avere bisogno di qualcosa

-Vuoi che Paolo ti aiuti? – No, non ne ho bisogno.

Averne voglia = avere voglia di qualcosa

-Hai voglia di mangiare un gelato? – No, non ne ho voglia

Averne abbastanza = essere stanco, stufo di qualcosa o qualcuno

-Ne ho abbastanza delle sue parole;

-Ne abbiamo abbastanza dei suoi comportamenti.

Averne fin sopra i capelli = essere stanco di una situazione, di


qualcosa, di qualcuno

-Ne ho fin sopra i capelli dei suoi atteggiamenti scorretti.

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AUDIO LETTURE

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Leggi, ascolta, impara…
Ciao a tutti,

mi chiamo Paul, sono americano di New York. Studio l'italiano da


quattro anni e ho fatto l'esame CILS qualche mese fa. Sono molto
contento di aver imparato questa bellissima e dolce lingua. Amo
l'Italia e l'italiano. Qualche consiglio per imparare l'italiano? L'italiano è
una lingua molto difficile, bella, ma difficile... ci sono molte
coniugazioni, ci sono molti pronomi, poi ci sono i periodi ipotetici che
non sono per niente facili. Ci sono tante "ci" e tanti usi di "ci", ma con
un po' di pratica riuscirete a parlare questa bellissima lingua.

Leggi il testo...
“Ci pensa la mamma”

Mia madre è una donna straordinaria. Vuoi mangiare una buona


pizza? Ci pensa lei. Hai bisogno di un consiglio? Ci pensa lei. Io e mio
fratello siamo due bravi ragazzi, ma siamo disorganizzati e ci sentiamo

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persi senza l’aiuto della mamma. Siamo sempre di fretta, tra lavoro e
università non abbiamo mai il tempo di fare le cose con calma. Per
fortuna c’è la mamma! Ci vuole parecchio tempo per riordinare la
stanza, stirare le camicie, ma io e mio fratello non ci dobbiamo
preoccupare di niente, perché ci pensa la nostra super mamma.

Leggi il testo...
“Non ci credo!”

Non ci credo! Finalmente fra qualche giorno partirò per l’Italia.


Finalmente un sogno che si realizza. Finora non ho mai avuto tempo.
Il lavoro, la famiglia, gli studi universitari, tutta una serie di impegni
che mi hanno impedito di andarci prima. Finalmente ci vado e resto
lì per tre mesi. Tre mesi tutti per me, per imparare bene la lingua e
per visitare le città più belle: Venezia, Roma, Milano, Firenze e … e
poi non lo so, adesso non ci voglio pensare troppo, quando sarò lì ci
penserò.

Leggi il testo...
“Un’insolita proposta di matrimonio”

Io e Polo ci siamo sposati esattamente vent’anni fa. Quanti giorni,


settimane, anni abbiamo passato insieme, se ci penso non ci credo.
Abbiamo fatto tantissimi viaggi, affrontato tantissime situazioni difficili,
superato momenti belli e momenti brutti. I ricordi più belli sono i viaggi.
Siamo stati in America, in Asia, in Africa, in Giappone, in Spagna, in
Francia e in Italia. In Italia ci siamo andati per il nostro viaggio di nozze,
poi ci siamo stati altre sei volte. L’Italia è il paese che ci lega di più. Ci
siamo stati per il fidanzamento, per quattro dei nostri anniversari di
matrimonio. Lì ci siamo detti per la prima volta “ti amo”, lì ho capito
che lui era l’uomo della mia vita e speriamo di andarci per la nostra
pensione. Quando andremo in pensione andremo a vivere lì, nella
nostra casa che abbiamo comprato in Sicilia.

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Leggi, ascolta, impara…
“Gli italiani ne hanno abbastanza”

Gli italiani ne hanno abbastanza di questi corsi d’inglese easy. I social


media e i mass media in generale pullulano di annunci pubblicitari
che promuovo scuole d’inglese che alla fine l’inglese non lo
insegnano.

-Gli italiani sono pigri e ignoranti – dice la direttrice della BritishSchool di


Milano. - Sono davvero convinti che si possa imparare l’inglese in un
paio di mesi o semplicemente acquistando un libro. Ne ho
abbastanza di queste convinzioni assurde, ne sono stufa di sentirmi
dire: “io ho bisogno di imparare l’inglese in due mesi, perché fra due
mesi parto per Londra e vorrei andare lì preparato”. A queste persone
dico sempre che in tre mesi si possono imparare davvero un sacco di
cose, si diventa abbastanza bravi, ma dipende, dipende da tanti
fattori. Per imparare bene una lingua ci vuole tanta determinazione, e
la maggior parte degli studenti non è che ne abbiano. Loro non
hanno voglia di fare gli esercizi, non hanno voglia di fare qualche ora
di lezione in più, non ne vogliono sentire di mettersi d’impegno.

Ascolta, leggi, impara…


“Di soldi non ce ne sono”

Di sciocchezze fino ad oggi ne ho sentite tante sulla questione della


crisi mondiale. Tutti in crisi, tutti sostengono che non ci sono i soldi per
pagare le bollette della luce, del gas, del telefono, non ci sono i soldi
per pagare la retta mensile della scuola privata, poi però vengono
venduti milioni di iphone in tutto il mondo, in una casa ci sono in media
5 smartphone o iphone, 2 tablet e 2 computer. Una famiglia riesce a
fare le vacanze almeno due volte all’anno. Di soldi non ce ne sono
per pagare le bollette, ma ci sono per acquistare altre cose. Io e mio
marito per esempio quest’anno di viaggi ne abbiamo fatti

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esattamente quattro, mio marito ha cambiato l’automobile tre volte in
due anni e abbiamo acquistato due cellulare in due anni. Poi ci siamo
lamentati del fatto che i soldi non bastano mai. Qualcosa ci sfugge,
siamo diventati bugiardi, schiavi del lusso e della tecnologia e questi
vizi ci stanno lasciando con le tasche vuote.

LEGGI, ASCOLTA, IMPARA…


“Ne ho viste due…”

Ieri ho visto tante ragazze fare la lezione di training autogeno. Ormai


va di moda. A me non piace fare questo tipo di esercizi, penso che
siano delle fesserie. Erano tutte lì, sdraiate a terra con gli occhi chiusi
ad ascoltare il maestro. Ne ho viste due uscire di corsa dalla sala e
dirigersi verso il bagno, mi è sembrato che piangessero. Poi ne ho vista
una che rideva a crepa pelle, come se il maestro stesse raccontando
barzellette. Alla fine ho distolto lo sguardo e ho continuato a fare gli
esercizi.

Leggi, ascolta, impara…


“Ne parla spesso”

Credo che Maria sia ancora innamorata del suo ex fidanzato, ne parla
sempre. Ne ha parlato ieri durante la pausa caffè, ne ha parlato l’altro
giorno mentre andavamo in palestra, ne ha parlato l’altro giorno
mentre facevamo la sauna. Non so perché ne parli così spesso, ma
credo che lei sia un po’ scottata da questa situazione. Lui se n’è
andato via di casa così, senza dire niente. Il giorno prima era
innamoratissimo di lei, il giorno dopo se n’è andato dicendole che
aveva bisogno di una pausa. La pausa, io non li ho mai capiti quelli
che vogliono la pausa, quelli che hanno bisogno di riflettere, di capire
e se ne vanno via di casa così, lasciandoti solo, con mille dubbi,
pretendendo che tu sia disponibile ad aspettare in silenzio.

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Leggi, ascolta, impara…
“Non ci vedo più dalla fame”

Oggi è stata una giornata davvero dura. Ho lavorato tutto il giorno


senza sosta, non ho avuto neanche due minuti per fermarmi a
mangiare qualcosa. Quando sono arrivata a casa non ci vedevo più
dalla fame, così ho pensato di preparare qualcosa di buono, ma
avevo troppa fame, non avevo voglia di aspettare. Generalmente per
preparare un piatto di pasta anche molto semplice ci vogliono circa
30 minuti. Ma avevo voglia di un bel piatto di spaghetti
all’amatriciana. Va bene – penso, preparo un bel piatto di spaghetti.
Inizio a selezionare gli ingredienti, ma niente da fare, non ce li avevo.
Ho aperto il frigo e c’era solo un uovo. Nel frigo non c’è niente, è
completamente vuoto, così acchiappo la borsa e vado nella pizzeria
vicino a casa mia. Appena entro vedo una grandissima fila, c’erano
circa 20 persone prima di me. Il mio stomaco a cominciato a
brontolare, non sapevo se scappare nella pizzeria accanto o se
aspettare… ci penso un attimo e alla fine scappo nella pizzeria
accanto, per fortuna qui non c’è nessuno, il pizzaiolo mi dice: “prego
signorina”, io rispondo senza pensare: “una pizza per favore, una
qualsiasi, non ci vedo più dalla fame”.

Leggi, ascolta, impara…


“Ci metto il cuore!”

In ogni cosa che faccio ci metto tanto amore e tanta passione,


soprattutto quando studio l’italiano. Tutti i miei compagni di classe mi
chiedono come ho fatto ad imparare così bene l’italiano ed io
rispondo: “ci ho messo tanta passione, determinazione e tanto
tempo”. Ho studiato bene la grammatica, le strutture grammaticali,
poi ho letto tanti libri, ho fatto tantissime lezioni e alla fine ho raggiunto
il mio obiettivo. Ci vuole tempo, pazienza e il risultato arriva.

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Leggi, ascolta, impara…
“Ci serve qualche volontario”

Io e Matteo abbiamo ristrutturato la casa. Finalmente! Ero davvero


stanca, ci abbiamo messo un sacco di tempo, ci sono voluti mesi e
mesi di duro lavoro. Prima che sia pronta per vivere ci vogliono ancora
circa due giorni. Matteo è molto stanco, dunque penserò io a
sistemare le ultime cose. Ci serve qualche volontario che ci aiuti a
pulire, da soli non ce la facciamo. Chiederò ai nostri amici. Sono
convinta che loro ci aiuteranno.

Leggi, ascolta, impara…


“Ci saranno dei giorni molto felici”

Ci sono tante cose che vorrei dire a mio figlio prima del suo
matrimonio, ma non sono mai stato bravo a fare discorsi di questo
tipo, così ho pensato di registrare un video e inviarglielo via whatsapp.
Nel video gli ho detto che gli voglio bene e che ci sarò sempre, anche
se lui adesso è un uomo. Gli ho detto che ci vuole pazienza,
determinazione e tanto amore. Ci saranno dei giorni molto felici, ma ci
saranno anche dei giorni molto difficili, dove la noia, la rabbia, la
stanchezza, lo stress prenderanno il soppravvento ed è proprio lì che
lui dovrà togliere fuori la forza per remare e andare avanti.

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Esercizi!
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Bibliografia
S. Novelli, Si dice? Non si dice? Dipende, L’italiano giusto per ogni
situazione, Editori Laterza, 2014

Sitografia
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