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Diritto privato 16-11-2021

Il diritto assoluto è da considerarsi reale nel momento in cui riguarda un oggetto


materiale, una res.
Il rapporto è di tipo potenziale con gli altri consociati, con i quali siamo tenuti a
non ledere la proprietà altrui.
I diritti reali minori riguardano una minima parte del contenuto del diritto di
proprietà.
Un diritto di proprietà completamente espanso non è coerente con la sussistenza
degli altri diritti di godimento.
Altri diritti reali come l’usufrutto ha un tempo limitato per la produzione di
effetti, possono avere una vicenda traslativa oppure una vicenda estintiva.
Le vicende generali sono le stesse delle vicende dei diritti soggettivi.
Un carattere dei diritti reali, è l’inerenza, deve essere quindi inerente alla res,
hanno un carattere della realità riguardo la res e inerente alla stessa.

Tutti i diritti reali hanno fatti costitutivi, estintivi e traslativi, né più né meno,
dal punto di vista costruttivo, degli altri diritti soggettivi.
Nel sistema dei diritti reali, costituisce una particolarità il possesso.
Il possesso è una figura diversa rispetto al diritto e al diritto reale, può essere in
contrasto o può essere inerente al diritto reale e può essere tutelato, non tutelato
o tutelato relativamente.
Il fatto costitutivo del diritto di proprietà va provata.
I fatti costitutivi sono diversi dal potere che esercito.
Io sto dentro l’appartamento, perché chi me l’ha venduto lo usucapiva.
Quando noi esercitiamo un potere che ricade nei diritti reali, lo facciamo nei
confronti della titolarità del diritto di proprietà e del fatto costitutivo.
Se noi vogliamo far valere il diritto di servitù, dovrò provare il diritto
costitutivo.
È quindi una situazione di fatto tutelata dall’ordinamento, se io sto esercitando
un potere riguardante un diritto reale e quindi esiste un fatto, esso si
autogiustifica
Il possesso è importantissimo, poiché può essere coerente col diritto di
proprietà, in una diatriba da possesso e proprietà vincerà sempre il diritto di
proprietà.
Il diritto soggettivo deve sempre essere tutelato.
Esiste quindi nel sistema reale, una figura che si differenzia dai diritti reali.
Il possesso è rilevante in base al sistema costitutivo.
Il più delle volte possesso e proprietà hanno una perfetta corrispondenza.
Il possesso è una posizione di fatto, tutelata dall’ordinamento, dal punto di vista
della descrizione il possesso (art 1140) dice che il possesso è il potere sulla cosa
che si manifesta in un’attività corrispondente all’esercizio della proprietà o di
altro diritto reale.
Ogni diritto ha una sua struttura e un suo esercizio, l’attività svolta dal titolare è
riconosciuta dal sistema come esercizio del diritto.
Cedo il diritto di credito a Tizio, e lo faccio sapere al debitore, è un esercizio di
diritto.
Se io esercito un potere senza essere titolare, i miei vantaggi non avranno alcun
potere.
L’atto dell’esercizio del diritto presuppone il possesso del diritto, il possesso si
giustifica da sé.
Il possesso è l’esercizio di un potere che riguarda l’azione sul diritto di
proprietà.
Io prendo possesso di un territorio, se il proprietario è proprietario senza
saperlo, io non credo danno a nessuno, e quel tipo di potere non collegato a
nessuno è possesso e si giustifica in quanto tale.
Se tizio dovesse per errore rompere la recinzione, io posso chiedere il
risarcimento dei danni poiché esercito il possesso.
Non c’è bisogno che io dimostri di essere proprietario, ma di essere il
possessore.
Il fatto si giustifica nell’attualità poiché esso è tutelato.
Il possesso non è altro che un potere sulla cosa, è corrispondente all’esercizio di
proprietà.
Il possesso può corrispondere ad un diritto reale sia in senso stretto che astratto,
ma riceve la stessa identica tutela.
Il possesso ha quindi una posizione estremamente importante perché devo
unicamente provare che possiedo adesso, ed ottengo una tutela immediata .
Possedere la fa da padrone.
Il possesso si può esercitare anche attraverso altre persone.
Se io ho un appartamento e concedo in locazione il bene, sto godendo del bene
mediatamente.
Se lo do in comodato, non godo di un bene immediato ma comunque è un
godimento.
La detenzione è confondibile col possesso, perché da un punto di vista
fenomenico sembra ugualke, ma giuridicamente è diverso.
Se io ho un cellulare in mano, si pensa sia mio, se invece mi è stato prestato, io
utilizzo il bene ma la titolarità è altrui.
Quindi io detengo per altri (non per conto di altri) sapendo che c’è un interesse
altrui.
Con il possesso, godo del mio interesse, con la detenzione tengo in conto
l’interesse di altri.
La detenzione non potrà mai essere computata ai fini del possesso.
L’usucapione ritiene solo il possesso.

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