Non iure, che non ha una giustificazione nella norma, contra ius, in violazione del
diritto soggettivo.
In questa formula romana ritroviamo la costruzione.
In alcuni casi, la responsabilità è di natura ordinaria, per colpa, che tendenzialmente
viene fatta scivolare nella responsabilità aggravata, spingendo verso una
responsabilità oggettiva, spingendo verso l’onere della prova.
L’onere della prova significa il peso che ha un soggetto che vuole far valere sul
diritto.
L’onere è un comportamento giuridicamente necessario.
L’onere è importante perché se il giudice vede che non c’è la prova di una delle parti
in causa, quella perde.
Facendo l’ipotesi che ci sia una responsabilità da parte di chi produce un bene,
dall’88 si utilizza una norma europea ma in qusto caso siamo prima di quell’anno, io
compro un apparecchio domestico che funziona male e mi taglio con un lama.
Io dovevo quindi provare la colpa del produttore e del nesso eziologico.
Anche provando la fattispecie, potrei non provare la colpa e quindi perdere la causa.
Il giudice però, presume la colpa, tocca quindi al produttore provare il contrario.
Se questo non può o non riesce, perde la causa.
Il rischio probatorio pesa quindi su colui che ha l’onere.
Il nesso di causalità rotto dal caso fortuito è il nesso di causalità giuridico.
Quando c’è un fatto inevitabile, si esce dalla normalità, che porta alla rottura della
causalità del nesso giuridico.