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LE OBBLIGAZIONI NASCENTI DA ATTO ILLECITO

RESPONSABILITÀ EXTRACONTRATTUALE
454 Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto obbliga colui che ha
commesso il fatto a risarcire il danno, 2043
Perciò un soggetto viene risarcito se subisce un danno in conseguenza della condotta tenuta da un
altro consociato a prescindere dall’esistenza di un precedente rapporto obbligatorio (anche se non
c’è quindi responsabilità contrattuale)
Tale responsabilità è chiamata EXTRACONTRATTUALE o aquiliana, e prevede la concorrenza di
6 presupposti:

1) 455 FATTO = ciò che cagiona il danno


- ATTO = comportamento dell’uomo
o Condotta commissiva = facere
o Condotta omissiva = non facere  non una qualunque omissione, ma quella posta in essere in
violazione di un obbligo giuridico di intervenire o delle regole di diligenza e correttezza
- FATTO MATERIALE, che la legge imputa ad un soggetto o perché è gravato dall’obbligo di
evitarlo o perché intercorre un legame particolare
2) 456-457 ILLICEITÀ DEL FATTO
Talvolta è espressamente indicata dalla legge
- Illecito penale: ogni reato che abbia cagionato un danno patrimoniale (o non) obbliga al
risarcimento del colpevole; tipicità  PRINCIPIO DI LEGALITÀ = nessuno può essere punito
per un fatto che non sia espressamente preveduto come reato dalla legge
È al contempo anche civile
- Illecito civile: atipicità  oltre che le ipotesi previste, si punisce qualunque fatto doloso o
colposo che cagiona un DANNO INGIUSTO (danno evento)= non basta una qualsiasi lesione di
interessi altrui, ma quella cagionata da atti illeciti con una condotta antigiuridica, quindi un
danno arrecato contra ius
 Lesione di diritti assoluti1
 Lesione di diritti inerenti allo status della persona
 Lesione di diritti di credito (un terzo che con il suo agire cagiona l’estinzione di un credito),
es. induzione all’inadempimento, complicità, trascrizione consapevole a danno del primo
acquirente, danno da storno di dipendenti
 Lesione di situazioni di fatto, comunque protette es. spoglio violento o clandestino del
possesso e della detenzione
 Lesione di interessi legittimi da parte della PA
 Lesione di interessi giuridicamente tutelati  turbativa scelte contrattuali (es. info errate),
turbativa dell’attività di impresa, lesione dell’autodeterminazione del consumatore …
e non iure  un danno causato non nell’esercizio di un diritto (o in un esercizio fuori dai limiti
consentiti)
Non è ingiusto né risarcibile un danno
o causato nell’esercizio di un diritto o nell’adempimento di un dovere
o arrecato per legittima difesa2: di fronte ad un’illegittima aggressione alla persona o al
patrimonio, la legge autorizza chi ne è vittima o testimone a intervenire per sventarla (attualità
del pericolo), anche danneggiando l’aggressore qualora non vi sia altra possibilità.

1
Reali o della persona
2
2019: disciplina legittima difesa in casa: scriminato chi si difende con un’arma legittimamente detenuta o altri mezzo
anche solo per pericolo d’aggressione. Se anche si eccedono i limiti sotto grave turbamento, si limiterà ad un’indennità
L’aggredito non dev’essere imputabile per l’aggressione. La difesa dev’essere volta
ESCLUSIVAMENTE a neutralizzare l’aggressione, e dev’essere proporzionale all’offesa
o avente il consenso dell’avente diritto, dotato di capacità e legittimazione (solo per diritti
disponibili)
o conseguente alla partecipazione volontaria ad un’attività pericolosa lecita (purché non
arrecato con dolo/colpa grave o con condotte incompatibili con l’attività svolta)
o [arrecato in STATO DI NECESSITÀ = bisogno di salvare sé o altri da un pericolo serio,
attuale, imprevedibile, inevitabile e involontario di un danno grave alla persona (non al
patrimonio!). Il danno dev’essere proporzionale. In questo caso si danneggia un terzo
innocente, a cui va attribuita un’indennità (≠risarcimento)
Se la situazione è stata creata da un terzo, il danneggiato potrà proporre nei suoi confronti
l’azione risarcitoria, e enei confronti del danneggiante quella indennitaria; il danneggiante
agirà per rivalsa verso il terzo]
Queste elencate sono dette cause di giustificazione, perché escludono l’ingiustizia del danno e
l’antigiuridicità della condotta (dibattito se anche lo stato di necessità sia qualificabile tra esse)
3) 458 IMPUTABILITÀ DEL FATTO
Non risponde delle conseguenze chi non aveva la capacità di intendere o di volere nel momento in
cui ha commesso il fatto (2046)
Non rileva la presenza della capacità d’agire, qualificata come capacità negoziale; qui si parla di
capacità delittuale = comprendere il disvalore sociale della propria condotta e autodeterminarsi.
Quindi anche un minore, un interdetto ecc. potrebbero rispondere (accertamento caso per caso) 
l’onere della prova cade sul danneggiante
Inoltre, tale incapacità non esclude la responsabilità de determinata da fatto doloso o colposo del
danneggiante stesso (es. assunzione di droga che causa un incidente stradale) = ACTIONES
LIBERAE IN CAUSAE
Se il danno è causato da incapace, il danneggiato può pretendere un risarcimento da chi è addetto
alla sua sorveglianza = RESPONSABILITÀ PER FATTO ALTRUI
Se non c’è un sorvegliante/c’è ma non è in grado di risarcire/prova che non ha potuto impedire il
fatto, il danneggiato può chiedere la condanna dell’incapace a un’equa indennità (tenendo conto
delle condizioni economiche)

4) 459 DOLO O COLPA


RESPONSABILITÀ SOGGETTIVA = dolo e colpa attengono all’elemento soggettivo dell’illecito
civile, in quanto comportano una valutazione della condotta del soggetto agente
DOLO 3 = intenzionalità della condotta, nella consapevolezza che può determinare l’evento
dannoso. Sufficiente ma non essenziale (basta la colpa), a meno che non si tratti di un illecito
essenzialmente doloso
- Eventuale = l’autore non agisce al fine specifico di causare il danno, ma è consapevole della
possibilità
- Diretto = l’autore agisce proprio al fine di causare il danno
Attiene al momento psicologico dell’agire
COLPA = difetto della diligenza, prudenza e perizia richieste, oppure inosservanza della legge; in
sostanza la non rispondenza della condotta allo standard di adeguatezza imposto dall’ordinamento
(cfr. diligenza del bonus pater familias)
Negligenza = mancanza di attenzione
Imprudenza = mancanza delle misure di cautela
Imperizia = inosservanza delle regole tecniche di una determinata attività
Di solito è irrilevante il grado della colpa (grave, live, lievissima), così come se si ha di fronte colpa
o dolo (≠R. Contrattuale: risarcimento solo con dolo)

3
≠ dolo quale vizio della volontà
La prova va fornita dal danneggiato, 2697 (≠R. Contrattuale: si presume che l’inadempimento sia
imputabile ad debitore, ed è lui a dover provare il contrario), ma bastano presunzioni semplici
460 In realtà il codice prevede anche ipotesi in cui l’autore risponde del danno anche in assenza di
dolo o colpa = RESPONSABILITÀ OGGETTIVA . Il danneggiato non ha l’onere della prova
- Preponente i cui preposti cagionano danni a terzi nell’esercizio delle incombenze a cui sono
adibiti; non può sottrarsi, anche se non ha commesso un errore nella scelta del preposto (no culpa
in eligendo) e non c’è culpa in vigilando (2049)
- Proprietario di un edificio per i danni cagionati dalla sua rovina dovuta da un vizio di
costruzione, anche non manifestatosi con segni percepibili; non può sottrarsi, nemmeno se
estraneo alla costruzione (2053)
- Conducente e proprietario4 di un veicolo senza guida di rotaie per i danni cagionati dalla sua
circolazione; non possono sottrarsi (2054)
- Esercente di un impianto nucleare per incidenti ad esso connessi
- Produttore per danno cagionato da difetti del suo prodotto; può sottrarsi fornendo la
dimostrazione di una mancanza di nesso causale (codice del consumo)

461 Ulteriori ipotesi di responsabilità oggettiva (o quasi) in cui la posizione del danneggiato è più
intensamente tutelata = RESPONSABILITÀ AGGRAVATA , si deroga al 2697, per cui è il
danneggiante a dover fornire una prova liberatoria dimostrando una mancanza di colpa
- Danno cagionato da persona incapace di intendere e volere: risarcimento dovuto dal sorvegliante
Danno cagionato dal fatto illecito del minore/persona tutelata coabitante: risarcimento dovuto dal
genitore/tutore
Danno cagionato dal fatto illecito di allievi/apprendisti nel tempo di vigilanza: risarcimento
dovuto dai precettori
Si liberano dimostrando di non aver potuto impedire il fatto
Es. i genitori dovrebbero dimostrare non solo di aver vigilato, ma anche di aver educato
(2047-2048)
- Danno cagionato svolgendo un’ATTIVITÀ PERICOLOSA5, tipica o atipica; ci si libera
dimostrando il CASO FORTUITO = presenza di una causa esterna imprevedibile, eccezionale ed
inevitabile, interruttiva del nesso causale (2050)
- Danno cagionato dalle cose in custodia; ci si libera provando il caso fortuito (2051)
Dipende dalla natura stessa del bene e dalla concreta potenzialità dannosa
≠ danno da uso della cosa = promana dall’azione umana
Qualunque res
CUSTODE = chi ha un effettivo potere di diritto che gli consente di vigilare e mantenere il
controllo della cosa
- Danno cagionato da animali, anche se sono smarriti o fuggiti; ne risponde chi li utilizza, quindi
solitamente il proprietario ci si libera provando il caso fortuito (2052)
Non si applica per la fauna selvatica
- Danno da rovina6 di edificio; il proprietario si libera provando che la rovina non è dovuta a un
difetto di manutenzione o un vizio di costruzione (2053)
- Danno prodotto a cose o persone da circolazione7 dei veicoli, per il conducente: si libera
provando di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno, e che esso non dipenda da vizi di
costruzione o difetti di manutenzione (elementi di r.oggettiva per cui invece risponde) (2054)
 Soggetto trasportato: adesso anche lui può giovarsi del regime del danneggiato

4
Anche usufruttuario o acquirente con patto di riservato dominio
5
Per sua natura o per i mezzi adoperati
6
Interpretazione ampia del concetto = crollo totale o parziale, disgregazione degli elementi accessori
7
Su strada pubblica o aperta al pubblico, da parte di veicoli senza guida di rotaie
 Collisione tra veicoli: se non si riesce ad accertare il colpevole, c’è la presunzione iuris
tantum (fino a prova contraria) di eguale concorso. In caso di danni a terzi, i conducenti sono
solidamente responsabili (nei rapporti interni 50/50)

5) 462 NESSO CAUSALE tra fatto ed evento lesivo


CAUSA = insieme delle condotte senza il cui concorso l’evento stesso non si sarebbe prodotto,
cioè che costituiscono condicio sine qua non del verificarsi dell’evento (CAUSALITÀ
MATERIALE/DI FATTO)
Per addossare l’obbligo risarcitorio ad un soggetto bisogna verificare che la sua condotta sia
qualificabile come causa (materiale): senza di essa l’evento si sarebbe verificato ugualmente? Non
sempre si ha una risposta chiare, perciò (in ambito civile 8) si usa il criterio del più probabile che
non
Nelle condotte collegate da causalità materiale bisogna individuare quelle che sono causa
giuridicamente rilevante dell’evento (CAUSALITÀ GIURIDICA)
Criterio della causalità adeguata: una condotta è causa giuridica se sulla base di un giudizio detto
evento ne risultava conseguenza prevedibile ed evitabile (sulle comuni regole di esperienza quella
condotta è adeguata a causare quelle conseguenze)
463 Il medesimo evento dannoso può essere cagionato da condotte illecite di più soggetti, che siano
coordinate o autonome, distinte e ignorate reciprocamente. Alcune possono costituire illecito
contrattuale ed altre extracontrattuale. In caso di imputabilità a più persone, sono tutte obbligate in
solido (2055): il danneggiato può rivolgersi per l’intero risarcimento a ciascuno (chi dei
danneggianti effettua l’esborso, ha diritto all’azione di regresso; le colpe si presumono uguali e gli
oneri sono equamente ripartiti)
Se il danno risulta dal CONCORSO DI CAUSE UMANI E NATURALI, si guarda se il fattore
naturale fosse sufficiente da solo a determinarlo (il danneggiante non risponde del danno) o se
l’apporto umano è stato essenziale (il danneggiante risponde per l’intero)
464 CONCORSO DI COLPA DEL DANNEGGIATO = a cagionare il danno concorre la condotta
del danneggiato, e quindi il risarcimento del danneggiante è diminuito secondo la gravita della
colpa del danneggiato. Onere della prova sul danneggiante
≠ concorso del danneggiato nell’aggravamento del danno = il fatto del danneggiato incide solo
sull’entità del danno; egli ha l’onere di attivarsi per ridurre quanto più possibile il danno e in caso
non gli viene risarcito il pregiudizio evitabile.
465 Di regola l’obbligo risarcitorio grava su ha causato il danno con fatto proprio =
RESPONSABILITÀ DIRETTA
RESPONSABILITA INDIRETTA (da fatto altrui) = si aggiunge a quella diretta dell’autore del
illecito
- Danno cagionato da soggetto incapace di intendere o volere: risponde chi è tenuto sua alla
sorveglianza (in questo caso però non si aggiunge, quindi una parte della giurisprudenza è più
incline a classificarla come r. per fatto proprio). L’autore del danno non risponde per la sola
ragione della sua incapacità. In caso incapace di iov sia minore o interdetto, i genitori/tutore
rispondono in quanto sorveglianti
- Danno cagionato da minori non emancipati/persone sotto tutela capaci di iov: rispondono in
solido con gli autori del danno9 i genitori e il tutore, in quanto conviventi.
- Danno cagionato da allievi e apprendisti capaci di iov: rispondono in solido (al minore e ai
genitori) anche i precettori per illeciti commessi sotto la loro sorveglianza
(se a cagionare un danno è un alunno di scuola statale, risponde lo stato; l’insegnante solo la culpa
in vigilando è frutto di dolo o colpa grave)

8
In ambito penale serve invece una prova al di là di ogni ragionevole dubbio
9
Minori/tutelato  r diretta
Genitori/tutore  r indiretta
- Danno cagionato da domestici e commessi nell’esercizio delle incombenze a cui sono addetti:
rispondono in solido i padroni/committenti (cfr. rapporto di preposizione: hanno potere di
direzione e sorveglianza sui commessi  le corti hanno ampliato il concetto racchiudendo tutti i
casi in cui un soggetto incarica volontariamente un altro di svolgere un’attività per suo conto; di
regola è escluso il rapporto committente-appaltatore). Ovviamente il preponente avrà azione di
regresso (anche per l’intero se non ha concorso nell’azione!)
- Danno cagionato da rovina di edificio imputabile a vizio di costruzione: abbiamo visto che il
proprietario non può sottrarsi a responsabilità, ma se il vizio è addebitabile a chi si è occupato di
lavori, dopo aver pagato può esercitare un’azione di rivalsa
- Danno cagionato da vizio di costruzione di veicoli (senza guida di rotaie): rispondono in solido
conducente, proprietario e costruttore
- Danno cagionato dalla circolazione di veicoli (senza guida di rotaie): in solido con il conducente
risponde il proprietario (il 1° ha r diretta, il 2° indiretta); potrebbe liberarsi solo dimostrando che
sono state adottare tutte le misure idonee ad impedire la circolazione (non solo mancanza di
consenso o divieto). In ogni caso, al proprietario si dà azione di regresso.
(Locazione finanziaria: in solido con il conducente risponde l’utilizzatore, non la società di
leasing)
- Danno da prodotto difettoso: se non è rintracciabile il produttore, risponde il fornitore; s eil
produttore è fuori dall’UE, l’importatore

6) 466 DANNO
In mancanza non c’è responsabilità civile10 (nonostante possa esserci l’illecito comunque)
DANNO EVENTO = lesione non iure di un interesse tutelato dall’ordinamento; connotato
dell’illiceità del fatto
DANNO CONSEGUENZA = qualsiasi alterazione negativa della situazione del soggetto rispetto a
quelle che si sarebbe avuta senza fatto illecito  pregiudizio concretamente subito dalla vittima in
conseguenza del danno-evento; è questo il presupposto e l’oggetto del risarcimento.
È inclusa tra i danni anche la perdita di CHANCE: perdita di un’occasione favorevole ad acquisire
un risultato utile, concreta ed effettiva, con un’elevata probabilità di avverarsi
Può essere patrimoniale o non, e talvolta ricorrono entrambi.
DANNO RIFLESSO = l’evento dannoso (per la vittima primaria) propaga i suoi effetti nella sfera
giuridica di terzi (vittime secondarie)  illecito plurioffensivo
Ovviamente sono risarcibili i danni che sono conseguenza immediata e diretta del fatto illecito ex
1223 cfr. causalità giuridica
Il responsabile dell’illecito è obbligato al risarcimento sia del danno prevedibile che imprevedibile
Il risarcimento costituisce un debito di valore; può essere per equivalente o in forma specifica. Non
è escluso che sia eseguito in parte e in parte, in quanto il secondo opera solo per il futuro e il primo
serve per il risarcimento medio tempore
In caso di danno permanente si deve alla persona una rendita vitalizia
Il danno va riparato integralmente
Si detraggono eventuali effetti positivi conseguenti al fatto illecito prodotti nella sfera del
danneggiato (prestazioni ultracompensative, superiori a quella strettamente necessaria) tramite
COMPENSATIO (lucri cum damno):
- Danneggiante obbligato al risarcimento + corresponsione di una provvidenza compensativa con la
stessa finalità  si detrae dall’ammontare del risarcimento la posta indennitaria precipita ad altro
titolo
- Danneggiato che in conseguenza dello stesso fatto illecito ha diritto oltre al risarcimento del
danneggiante anche a una prestazione da un soggetto terzo obbligato per legge o contratto (es.
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Diverso è per la responsabilità penale, che colpisce il reo anche in assenza del danno
assicurazione sugli infortuni)  c’è compensatio solo se la prestazione del terzo ha proprio la
funzione di rimuovere tali conseguenze e il danneggiante può rimborsare al terzo un importo
corrispondere al beneficio da questi erogato alla vittima; altrimenti non c’è
Tuttavia, sono consentite prestazioni ultracompensative in caso di DANNI PUNITIVI, le cui
prestazioni non sono tanto compensativo-risarcitorie, quanto sanzionatorio-punitive nascendo da un
illecito ma non essendo strettamente collegate al danno da esso conseguito es. diffamazione a
mezzo stampa; soccombente in un procedimento che agisce o resiste con mala fede/colpa grave…
(si avvicinano a queste figure il processo di condanna all’adempimento di obblighi diversi dal
pagamento pecuniario, in cui fissano eventuali somme dovute per future inosservanze; il
risarcimento del genitore gravemente inadempiente)
Ci dev’essere un’espressa previsione normativa che le contempli (tipicità), con un limite
quantitativo; ci dev’essere proporzionalità tra risarcimento e punizione

467 DANNO PATRIMONIALE = si concretizza nella lesione di interessi economici del


danneggiato (patrimonio in senso economico)  alterazione negativa della sua situazione
patrimoniale
Secondo il 2056, che rimanda al 1223, comprende
- Danno emergente = diminuzione del patrimonio del danneggiato
- Lucro cessante = guadagno che la vittima avrebbe presumibilmente conseguito; serve un equo
apprezzamento delle circostanze del caso
È difficile da stabilire quando concerne la perdita della capacità lavorativa e reddituale
 137 cod. assic. Si calcola l’incidenza dell’inabilità temporanea o permanente su un reddito di
lavoro (si guarda quello più alto degli ultimi 3 anni); è in ogni caso ammessa la prova contraria
Se la persona è priva di reddito, il risarcimento non può essere inferiore a 3 volte l’ammontare
annuo della pensione sociale
Per i minori, si usa un criterio probabilistico che tenga conto degli studi, inclinazioni,
opportunità...
Il risarcimento riguarda sia il danno presente (già sofferto al momento della liquidazione) sia il
futuro
468 DANNO NON PATRIMONIALE = si concretizza nella lesione di interessi della persona non
connotati da rilevanza economica. Va risarcito solo nei casi determinati dalla legge (2059) 
tipicità
Prima vi rientrava solo il danno causato da fatto illecito che integrasse gli estremi del reato (illecito
penale)
Oggi abbiamo:
- Danni sofferti da chi è leso nel diritto di utilizzazione di opere protette da diritto d’autore
- Danni cagionati da atti posti in essere con dolo/colpa grave del magistrato o mancato termine della dura
del processo
- Danni da vaccinazione obbligatoria
- Danni da discriminazione.
- Danni da illegittimo trattamento dati personali
Ecc.
La giurisprudenza ha dato un’interpretazione estensiva al suddetto 2059, includendo la lesione dei
diritti inviolabili della persona previsti dalla costituzione:
- Diritto alla salute e integrità fisica, a non venir esposti a fattori di rischio, all’autodeterminazione del
paziente, a non subire ingerenze inutili nella propria sfera psicofisica
- Diritto all’intangibilità degli affetti reciproci, all’integrità e serenità del nucleo familiare, alla fedeltà
derivante dal vincolo coniugale, al normale svolgimento della vita famigliare
- Diritto alla libera espressione della propria identità sessuale
- Diritto all’identità personale e sociale
- Diritto della prole a mantenimento, istruzione, educazione
- Diritto alla relazione genitore-figlio
- Diritto al rispetto del vincolo affettivo tra coniugi
- Diritto all’onore e alla reputazione
Ecc.
Sono irrisarcibili quei pregiudizi non patrimoniali conseguenti a fatti che non si traducono nella
lesione di un diritto della persona costituzionalmente garantito
Prima era parificato solo a un DANNO MORALE SOGGETTIVO (= sofferenza interiore,
vergogna...), mentre oggi si qualifica come qualsiasi danno da lesione di valori inerenti la persona
non connotati da rilevanza economica:
- (danno morale)
- DANNO BIOLOGICO = lesione temporanea o permanente all’integrità psico-fisica della
persona, suscettibile di accertamento medico-legale, che esplica un’incidenza negativa sulle
attività quotidiane e sulle relazioni (se c’è anche una riduzione delle capacità reddituali, questa
va risarcita autonomamente come danno da lucro cessante)
- DANNO ESISTENZIALE = compromissione della dimensione esistenziale della persona, che
deriva dalla necessità di adottare abitudini o stili di vita diversi
Non sono sottocategorie autonome, ma espressioni linguistiche qualificabili come sintesi descrittiva dei
molteplici aspetti che il danno non patrimoniale può assumere
Dev’essere allegato e provato, anche solo con semplici presunzioni o massime; la lesione dev’essere
grave, il danno non futile e consistente in meri disagi e fastidi
È risarcibile anche a favore delle persone giuridiche ed enti non personificati

PARENTESI SUL DANNO DA PERDITA DELLA VITA


È risarcibile il DANNO BIOLOGICO TERMINALE = il decesso sopravviene dopo un lasso di
tempo dalla lesione, ma la vittima è lucida durante l’agonia. Diritti risarcitori trasmissibili iure
hereditatis
DANNO TANATOLOGICO = il decesso è immediato; irrisarcibile in ragione
dell’assenza del soggetto al quale sia collegabile la perdita del bene e nel cui patrimonio possa
essere acquisito il relativo credito risarcitori

Difficile liquidazione: valutazione equitativa del giudice (2056, che rimanda al 1226), ma per
garantire maggiore uniformità si invita alla consultazione di tabelle (e dei criteri per la
quantificazione per il risarcimento dei danni di lieve entità “micropermanenti” nel caso di sinistri
stradali)

469 Il danneggiato sceglie se farsi risarcire (2058):


- per equivalente: somma di denaro che compensa il danno
es. in caso di distruzione e richiesta di riparazione, prestazione di una somma pari alla differenza
tra valore del bene prima e dopo il sinistro
- in forma specifica: rimozione diretta del pregiudizio
es. pubblicazione sul giornale della sentenza che accerta l’illecito in caso di danno alla
reputazione
in caso di distruzione dazione di una cosa uguale/opere necessarie a ripristinare lo stato
precedente/riparazione materiale (prestando una somma pari ai costi per la riparazione)
Il giudice può negarlo se impossibile o eccessivamente onerosa
≠ tutela ripristinatoria = elimina la situazione antigiuridica determinata con l’illecito, a
prescindere che questo abbia causato danni (al limite, il risarcimento subentra in aggiunta)
470 Il diritto al risarcimento si prescrive in 5 anni (2947)  più breve della prescrizione ordinaria
2 anni in caso di danno prodotto dalla circolazione di veicoli
Il termine decorre non dal compimento dell’illecito, né dal verificarsi del danno, ma da quando la
condotta dell’agente e il danno si manifestano all’esterno, in particolare:
- illecito istantaneo = azione che si esaurisce in un certo lasso di tempo; la prescrizione decorre
dalla prima manifestazione del danno
fatto dannoso lungolatente = condotta illecita, danno evento e percezione da parte della vittima
sono collocati in un arco temporale ampio. La prescrizione decorre da quando la vittima ha
percepito/avrebbe potuto percepire con l’ordinaria diligenza, che il danno sofferto è causato dalla
condotta di un terzo
- illecito permanente = la condotta dell’agente si protrae nel tempo; la prescrizione decorre ogni
giorno successivo a quello in cui il danno si manifesta  verrà risarcito solo il danno prodottosi
nei 5 anni anteriori alla data in cui il diritto è stato fatto valere
Se il fatto è considerato reato, c’è una prescrizione più lunga; torna il termine di 5 anni nel caso in
cui venga estinto per causa diversa, o sia intervenuta una sentenza irrevocabile

471 Responsabilità per danno ambientale (cod. dell’ambiente)


DANNO AMBIENTALE = deterioramento di una risorsa naturale o dell’utilità da essa assicurata,
rispetto alle condizioni originarie; è un danno arrecato a un interesse collettivo, per cui può agire
solo il Ministro dell’ambiente (è diverso dal danno arrecato ai singoli beni/posizioni individuali dal
fatto produttivo del danni: i soggetti danneggiati possono agire in giudizio nel loro interesse)
Il danneggiante con dolo/colpa è obbligato a un risarcimento in forma specifica: adozione delle
necessarie misure di riparazione. In caso di omissione o incompletezza, pagherà i costi per la
corretta attuazione.
Chi danneggia nell’esercizio di certe attività professionali, ha comunque responsabilità oggettiva
In ipotesi di concorso di più soggetti, ciascuno risponde dei limiti della propria responsabilità
personale (deroga al 2055)
Il alternativa all’azione giudiziale, il Ministro può emettere un’ordinanza immediatamente esecutiva
ingiungendo il risarcimento in forma specifica entro un certo termine, e in ipotesi di inottemperanza
una seconda richiedente il pagamento entro 60 giorni di una somma pari al costo delle attività
necessarie. L’ingiunzione può essere emessa con in solido al danneggiante il soggetto nel cui
interesse è stato causato il danno o che comunque ne ha beneficiato

472 Responsabilità per danno da prodotto difettoso (artt. 114 ss. Cod. del consumo)
PRODOTTO = ogni bene mobile, anche incorporato, messo in circolazione (consegnato, anche in
visione o prova)
DIFETTOSO = non offre la sicurezza che ci si può attendere tenendo conto di tutte le circostanze;
può dipendere da vari fattori (es. ideazione, fabbricazione…).
È legittimata attivamente la persona fisica che si sia trovata esposta (anche occasionalmente) al
prodotto; deve provare il danno sofferto, il difetto, il nesso causale
Deve risponderne il PRODUTTORE = fabbricante del prodotto finito/di un suo componente/della
materia prima; se non individuato tocca al FORNITORE (a meno che sia lui a localizzare il
produttore o il grossista); se il produttore è fuori dall’UE, ricade comunque sull’importatore
Il produttore si libera solo fornendo una di queste prove:
- non ha messo il prodotto in circolazione
- alla messa in circolazione il difetto non c’era
- non ha fabbricato il prodotto per la distribuzione
- il difetto è dovuto alla conformità del prodotto ad una norma giuridica
- alla messa in circolazione le conoscenze tecniche non bastavano a considerarlo difettoso
(RISCHIO DI SVILUPPO)
- (se produttore di componente/materia prima) il difetto è dovuto alla concezione del prodotto in
cui è stato utilizzato
Responsabilità oggettiva, che prescinde dall’accertamento della colpevolezza
No risarcimento se il danneggiato sapeva del difetto e del pericolo derivante; in altri casi di
concorso di colpa, diminuzione risarcimento ex 1227
Se imputabile a più persone, rispondono in solido (diritto di regresso, distribuzione in base alla gravità
delle eventuali colpe; nel dubbio in parti uguali)
Sono nulle clausole di esonero dalla responsabilità
Non cis i può avvalere di questa disciplina per qualsiasi danno: solo danno alla persona (morte o
lesioni personali) e danno a cosa destinata a uso privato e normalmente usata dal danneggiato
eccedente 387 euro
Prescrizione in 3 anni, da quando il danneggiato è venuto a conoscenza (o avrebbe potuto) del
danno, difetto e identità del responsabile; decadenza in 10 anni dalla messa in circolazione

Responsabilità medica
RESPONSABILITÀ MEDICA = r. di strutture sanitarie e socio-sanitarie, medici, personale
infermieristico ecc. per danni derivanti da episodi di malasanità
Per dare una maggiore tutela al cittadino
- È stata collocata nell’ambito della r. contrattuale, prescindere dalla stipulazione di un vero e
proprio contratto, in forza del CONTATTO SOCIALE
Perciò prescrizione di 10 anni e non 5, esonero del paziente dall’onere della prova della condotta
dannosa (ribaltato sulla controparte)
- Si è alleggerito l’onere della prova del nesso di causalità
- Si è ampliato il novero delle condotte esigibili la cui violazione comporta risarcibilità es.
consenso informato
- Si è alzato il livello di diligenza e perizia richieste
- Si è ridimensionato il regime di favore per il professionista per cui risponderebbe solo per dolo e colpa
grave nella soluzione di problemi tecnici difficili
Ecc.
Tale rivisitazione ha determinato un contenzioso  innalzamento del rischio professionale, dei
premi assicurativi dei medici, la prassi di medicina difensiva…
È intervenuta la legge 24/2017:
- La sicurezza delle cure è parte del diritto alla salute  le strutture devono porre in essere tutte le
attività finalizzata alla prevenzione del rischio connesso alle prestazioni sanitare (arginare e
rimediare all’errore umano)
- La struttura risponde a titolo contrattuale sia per le proprie condotte sia per quelle degli esercenti
al suo interno; gli esercenti rispondono a titolo extracontrattuale (salvo contratto di prestazione
d’opera professionale), e quindi in questo caso l’onere probatorio rimane sul paziente
- Nelle prestazioni gli esercenti devono attenersi alle linee guida
- Il risarcimento non sarà una riparazione integrale, ma quantificato sul discostamento da suddette
linee guida
- A tutela del paziente e dell’operatore sanitario, le strutture sono obbligate ad avere un’idonea
copertura assicurativa, così come sono obbligati i singoli esercenti
- La vittima di malasanità può agire direttamente nei confronti della compagnia assicurativa, che
ha rivalsa verso l’assicurato
- La struttura ha diritto di rivalsa verso l’esercente che abbai concretamente posto in essere la
condotta in caso di dolo e colpa grave; prima deve comunque provvedere al risarcimento del
paziente, decadenza entro 1 anno dal pagamento. Per la quantificazione si deve tenere conto
delle difficoltà organizzative della struttura in sé
- Il Ministero della salute ha un fondo di garanzia, in caso di mancata copertura o di eccedenza ai
massimali

473-474
RESPONSABILITÀ CONTRATTUALE RESPONSABILITÀ EXTRACONTRATTUALE
Si sanziona l’inadempimento di un’obbligazione già Si sanziona un fatto illecito dannoso, che dà vita ad
esistente un’obbligazione
Non presuppone la capacità di intendere e volere, Richiede la capacità di intendere e volere
né quella d’agire11
Risarcibilità del danno prevedibile, salvo dolo Risarcibilità del danno prevedibile e imprevedibile
Prescrizione 10 anni Prescrizione 5 anni
Il creditore danneggiato deve provare il suo credito, Il danneggiato deve provare il danno, il nesso causale e
il danno e il nesso causale il fatto illecito allegato + colpa/dolo del danneggiante
Il debitore prova la corretta esecuzione o (salvo r. oggettiva e aggravata)
impossibilità sopravvenuta a lui non imputabile
Ci sono dei casi in cui è difficile capire quale ricorre
- Obblighi di protezione, dovuti dal debitore al creditore (196) contrattuale
- Responsabilità precontrattuale  prima si pensava extracontrattuale, adesso contrattuale, in
quanto contatto sociale qualificato (190)
- Rapporti di cortesia = prestazione eseguita in assenza di obblighi per amicizia o cortesia 
extracontrattuale
- Rapporti contrattuali di fatto  contrattuale, ritenendoli un’ipotesi di contatto sociale
qualificato (190) es. rapporto allievo-istituto scolastico, anche se il contratto è tra genitori-
istituto scolastico

Un medesimo fatto può costituire sia inadempimento sia atto illecito dannoso: il danneggiato può
scegliere se ricorrere a r. cont. o a r. extr., essendoci concorso tra le due
Se non è chiaro a che titolo è proposta la domanda, si presume extracontrattuale
L’esercizio di un’azione non comporta la rinuncia all’altra, ma non è ammesso mutamento nel corso
del procedimento; tuttavia il risarcimento ottenuto per una via fa venir meno qualsiasi pretesa
creditoria (NO risarcimenti superiori al danno sofferto)

11
L’obbligo risarcitorio grava sull’inadempiente, anche se minore o incapace

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