RESPONSABILITÀ EXTRACONTRATTUALE
454 Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto obbliga colui che ha
commesso il fatto a risarcire il danno, 2043
Perciò un soggetto viene risarcito se subisce un danno in conseguenza della condotta tenuta da un
altro consociato a prescindere dall’esistenza di un precedente rapporto obbligatorio (anche se non
c’è quindi responsabilità contrattuale)
Tale responsabilità è chiamata EXTRACONTRATTUALE o aquiliana, e prevede la concorrenza di
6 presupposti:
1
Reali o della persona
2
2019: disciplina legittima difesa in casa: scriminato chi si difende con un’arma legittimamente detenuta o altri mezzo
anche solo per pericolo d’aggressione. Se anche si eccedono i limiti sotto grave turbamento, si limiterà ad un’indennità
L’aggredito non dev’essere imputabile per l’aggressione. La difesa dev’essere volta
ESCLUSIVAMENTE a neutralizzare l’aggressione, e dev’essere proporzionale all’offesa
o avente il consenso dell’avente diritto, dotato di capacità e legittimazione (solo per diritti
disponibili)
o conseguente alla partecipazione volontaria ad un’attività pericolosa lecita (purché non
arrecato con dolo/colpa grave o con condotte incompatibili con l’attività svolta)
o [arrecato in STATO DI NECESSITÀ = bisogno di salvare sé o altri da un pericolo serio,
attuale, imprevedibile, inevitabile e involontario di un danno grave alla persona (non al
patrimonio!). Il danno dev’essere proporzionale. In questo caso si danneggia un terzo
innocente, a cui va attribuita un’indennità (≠risarcimento)
Se la situazione è stata creata da un terzo, il danneggiato potrà proporre nei suoi confronti
l’azione risarcitoria, e enei confronti del danneggiante quella indennitaria; il danneggiante
agirà per rivalsa verso il terzo]
Queste elencate sono dette cause di giustificazione, perché escludono l’ingiustizia del danno e
l’antigiuridicità della condotta (dibattito se anche lo stato di necessità sia qualificabile tra esse)
3) 458 IMPUTABILITÀ DEL FATTO
Non risponde delle conseguenze chi non aveva la capacità di intendere o di volere nel momento in
cui ha commesso il fatto (2046)
Non rileva la presenza della capacità d’agire, qualificata come capacità negoziale; qui si parla di
capacità delittuale = comprendere il disvalore sociale della propria condotta e autodeterminarsi.
Quindi anche un minore, un interdetto ecc. potrebbero rispondere (accertamento caso per caso)
l’onere della prova cade sul danneggiante
Inoltre, tale incapacità non esclude la responsabilità de determinata da fatto doloso o colposo del
danneggiante stesso (es. assunzione di droga che causa un incidente stradale) = ACTIONES
LIBERAE IN CAUSAE
Se il danno è causato da incapace, il danneggiato può pretendere un risarcimento da chi è addetto
alla sua sorveglianza = RESPONSABILITÀ PER FATTO ALTRUI
Se non c’è un sorvegliante/c’è ma non è in grado di risarcire/prova che non ha potuto impedire il
fatto, il danneggiato può chiedere la condanna dell’incapace a un’equa indennità (tenendo conto
delle condizioni economiche)
3
≠ dolo quale vizio della volontà
La prova va fornita dal danneggiato, 2697 (≠R. Contrattuale: si presume che l’inadempimento sia
imputabile ad debitore, ed è lui a dover provare il contrario), ma bastano presunzioni semplici
460 In realtà il codice prevede anche ipotesi in cui l’autore risponde del danno anche in assenza di
dolo o colpa = RESPONSABILITÀ OGGETTIVA . Il danneggiato non ha l’onere della prova
- Preponente i cui preposti cagionano danni a terzi nell’esercizio delle incombenze a cui sono
adibiti; non può sottrarsi, anche se non ha commesso un errore nella scelta del preposto (no culpa
in eligendo) e non c’è culpa in vigilando (2049)
- Proprietario di un edificio per i danni cagionati dalla sua rovina dovuta da un vizio di
costruzione, anche non manifestatosi con segni percepibili; non può sottrarsi, nemmeno se
estraneo alla costruzione (2053)
- Conducente e proprietario4 di un veicolo senza guida di rotaie per i danni cagionati dalla sua
circolazione; non possono sottrarsi (2054)
- Esercente di un impianto nucleare per incidenti ad esso connessi
- Produttore per danno cagionato da difetti del suo prodotto; può sottrarsi fornendo la
dimostrazione di una mancanza di nesso causale (codice del consumo)
461 Ulteriori ipotesi di responsabilità oggettiva (o quasi) in cui la posizione del danneggiato è più
intensamente tutelata = RESPONSABILITÀ AGGRAVATA , si deroga al 2697, per cui è il
danneggiante a dover fornire una prova liberatoria dimostrando una mancanza di colpa
- Danno cagionato da persona incapace di intendere e volere: risarcimento dovuto dal sorvegliante
Danno cagionato dal fatto illecito del minore/persona tutelata coabitante: risarcimento dovuto dal
genitore/tutore
Danno cagionato dal fatto illecito di allievi/apprendisti nel tempo di vigilanza: risarcimento
dovuto dai precettori
Si liberano dimostrando di non aver potuto impedire il fatto
Es. i genitori dovrebbero dimostrare non solo di aver vigilato, ma anche di aver educato
(2047-2048)
- Danno cagionato svolgendo un’ATTIVITÀ PERICOLOSA5, tipica o atipica; ci si libera
dimostrando il CASO FORTUITO = presenza di una causa esterna imprevedibile, eccezionale ed
inevitabile, interruttiva del nesso causale (2050)
- Danno cagionato dalle cose in custodia; ci si libera provando il caso fortuito (2051)
Dipende dalla natura stessa del bene e dalla concreta potenzialità dannosa
≠ danno da uso della cosa = promana dall’azione umana
Qualunque res
CUSTODE = chi ha un effettivo potere di diritto che gli consente di vigilare e mantenere il
controllo della cosa
- Danno cagionato da animali, anche se sono smarriti o fuggiti; ne risponde chi li utilizza, quindi
solitamente il proprietario ci si libera provando il caso fortuito (2052)
Non si applica per la fauna selvatica
- Danno da rovina6 di edificio; il proprietario si libera provando che la rovina non è dovuta a un
difetto di manutenzione o un vizio di costruzione (2053)
- Danno prodotto a cose o persone da circolazione7 dei veicoli, per il conducente: si libera
provando di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno, e che esso non dipenda da vizi di
costruzione o difetti di manutenzione (elementi di r.oggettiva per cui invece risponde) (2054)
Soggetto trasportato: adesso anche lui può giovarsi del regime del danneggiato
4
Anche usufruttuario o acquirente con patto di riservato dominio
5
Per sua natura o per i mezzi adoperati
6
Interpretazione ampia del concetto = crollo totale o parziale, disgregazione degli elementi accessori
7
Su strada pubblica o aperta al pubblico, da parte di veicoli senza guida di rotaie
Collisione tra veicoli: se non si riesce ad accertare il colpevole, c’è la presunzione iuris
tantum (fino a prova contraria) di eguale concorso. In caso di danni a terzi, i conducenti sono
solidamente responsabili (nei rapporti interni 50/50)
8
In ambito penale serve invece una prova al di là di ogni ragionevole dubbio
9
Minori/tutelato r diretta
Genitori/tutore r indiretta
- Danno cagionato da domestici e commessi nell’esercizio delle incombenze a cui sono addetti:
rispondono in solido i padroni/committenti (cfr. rapporto di preposizione: hanno potere di
direzione e sorveglianza sui commessi le corti hanno ampliato il concetto racchiudendo tutti i
casi in cui un soggetto incarica volontariamente un altro di svolgere un’attività per suo conto; di
regola è escluso il rapporto committente-appaltatore). Ovviamente il preponente avrà azione di
regresso (anche per l’intero se non ha concorso nell’azione!)
- Danno cagionato da rovina di edificio imputabile a vizio di costruzione: abbiamo visto che il
proprietario non può sottrarsi a responsabilità, ma se il vizio è addebitabile a chi si è occupato di
lavori, dopo aver pagato può esercitare un’azione di rivalsa
- Danno cagionato da vizio di costruzione di veicoli (senza guida di rotaie): rispondono in solido
conducente, proprietario e costruttore
- Danno cagionato dalla circolazione di veicoli (senza guida di rotaie): in solido con il conducente
risponde il proprietario (il 1° ha r diretta, il 2° indiretta); potrebbe liberarsi solo dimostrando che
sono state adottare tutte le misure idonee ad impedire la circolazione (non solo mancanza di
consenso o divieto). In ogni caso, al proprietario si dà azione di regresso.
(Locazione finanziaria: in solido con il conducente risponde l’utilizzatore, non la società di
leasing)
- Danno da prodotto difettoso: se non è rintracciabile il produttore, risponde il fornitore; s eil
produttore è fuori dall’UE, l’importatore
6) 466 DANNO
In mancanza non c’è responsabilità civile10 (nonostante possa esserci l’illecito comunque)
DANNO EVENTO = lesione non iure di un interesse tutelato dall’ordinamento; connotato
dell’illiceità del fatto
DANNO CONSEGUENZA = qualsiasi alterazione negativa della situazione del soggetto rispetto a
quelle che si sarebbe avuta senza fatto illecito pregiudizio concretamente subito dalla vittima in
conseguenza del danno-evento; è questo il presupposto e l’oggetto del risarcimento.
È inclusa tra i danni anche la perdita di CHANCE: perdita di un’occasione favorevole ad acquisire
un risultato utile, concreta ed effettiva, con un’elevata probabilità di avverarsi
Può essere patrimoniale o non, e talvolta ricorrono entrambi.
DANNO RIFLESSO = l’evento dannoso (per la vittima primaria) propaga i suoi effetti nella sfera
giuridica di terzi (vittime secondarie) illecito plurioffensivo
Ovviamente sono risarcibili i danni che sono conseguenza immediata e diretta del fatto illecito ex
1223 cfr. causalità giuridica
Il responsabile dell’illecito è obbligato al risarcimento sia del danno prevedibile che imprevedibile
Il risarcimento costituisce un debito di valore; può essere per equivalente o in forma specifica. Non
è escluso che sia eseguito in parte e in parte, in quanto il secondo opera solo per il futuro e il primo
serve per il risarcimento medio tempore
In caso di danno permanente si deve alla persona una rendita vitalizia
Il danno va riparato integralmente
Si detraggono eventuali effetti positivi conseguenti al fatto illecito prodotti nella sfera del
danneggiato (prestazioni ultracompensative, superiori a quella strettamente necessaria) tramite
COMPENSATIO (lucri cum damno):
- Danneggiante obbligato al risarcimento + corresponsione di una provvidenza compensativa con la
stessa finalità si detrae dall’ammontare del risarcimento la posta indennitaria precipita ad altro
titolo
- Danneggiato che in conseguenza dello stesso fatto illecito ha diritto oltre al risarcimento del
danneggiante anche a una prestazione da un soggetto terzo obbligato per legge o contratto (es.
10
Diverso è per la responsabilità penale, che colpisce il reo anche in assenza del danno
assicurazione sugli infortuni) c’è compensatio solo se la prestazione del terzo ha proprio la
funzione di rimuovere tali conseguenze e il danneggiante può rimborsare al terzo un importo
corrispondere al beneficio da questi erogato alla vittima; altrimenti non c’è
Tuttavia, sono consentite prestazioni ultracompensative in caso di DANNI PUNITIVI, le cui
prestazioni non sono tanto compensativo-risarcitorie, quanto sanzionatorio-punitive nascendo da un
illecito ma non essendo strettamente collegate al danno da esso conseguito es. diffamazione a
mezzo stampa; soccombente in un procedimento che agisce o resiste con mala fede/colpa grave…
(si avvicinano a queste figure il processo di condanna all’adempimento di obblighi diversi dal
pagamento pecuniario, in cui fissano eventuali somme dovute per future inosservanze; il
risarcimento del genitore gravemente inadempiente)
Ci dev’essere un’espressa previsione normativa che le contempli (tipicità), con un limite
quantitativo; ci dev’essere proporzionalità tra risarcimento e punizione
Difficile liquidazione: valutazione equitativa del giudice (2056, che rimanda al 1226), ma per
garantire maggiore uniformità si invita alla consultazione di tabelle (e dei criteri per la
quantificazione per il risarcimento dei danni di lieve entità “micropermanenti” nel caso di sinistri
stradali)
472 Responsabilità per danno da prodotto difettoso (artt. 114 ss. Cod. del consumo)
PRODOTTO = ogni bene mobile, anche incorporato, messo in circolazione (consegnato, anche in
visione o prova)
DIFETTOSO = non offre la sicurezza che ci si può attendere tenendo conto di tutte le circostanze;
può dipendere da vari fattori (es. ideazione, fabbricazione…).
È legittimata attivamente la persona fisica che si sia trovata esposta (anche occasionalmente) al
prodotto; deve provare il danno sofferto, il difetto, il nesso causale
Deve risponderne il PRODUTTORE = fabbricante del prodotto finito/di un suo componente/della
materia prima; se non individuato tocca al FORNITORE (a meno che sia lui a localizzare il
produttore o il grossista); se il produttore è fuori dall’UE, ricade comunque sull’importatore
Il produttore si libera solo fornendo una di queste prove:
- non ha messo il prodotto in circolazione
- alla messa in circolazione il difetto non c’era
- non ha fabbricato il prodotto per la distribuzione
- il difetto è dovuto alla conformità del prodotto ad una norma giuridica
- alla messa in circolazione le conoscenze tecniche non bastavano a considerarlo difettoso
(RISCHIO DI SVILUPPO)
- (se produttore di componente/materia prima) il difetto è dovuto alla concezione del prodotto in
cui è stato utilizzato
Responsabilità oggettiva, che prescinde dall’accertamento della colpevolezza
No risarcimento se il danneggiato sapeva del difetto e del pericolo derivante; in altri casi di
concorso di colpa, diminuzione risarcimento ex 1227
Se imputabile a più persone, rispondono in solido (diritto di regresso, distribuzione in base alla gravità
delle eventuali colpe; nel dubbio in parti uguali)
Sono nulle clausole di esonero dalla responsabilità
Non cis i può avvalere di questa disciplina per qualsiasi danno: solo danno alla persona (morte o
lesioni personali) e danno a cosa destinata a uso privato e normalmente usata dal danneggiato
eccedente 387 euro
Prescrizione in 3 anni, da quando il danneggiato è venuto a conoscenza (o avrebbe potuto) del
danno, difetto e identità del responsabile; decadenza in 10 anni dalla messa in circolazione
Responsabilità medica
RESPONSABILITÀ MEDICA = r. di strutture sanitarie e socio-sanitarie, medici, personale
infermieristico ecc. per danni derivanti da episodi di malasanità
Per dare una maggiore tutela al cittadino
- È stata collocata nell’ambito della r. contrattuale, prescindere dalla stipulazione di un vero e
proprio contratto, in forza del CONTATTO SOCIALE
Perciò prescrizione di 10 anni e non 5, esonero del paziente dall’onere della prova della condotta
dannosa (ribaltato sulla controparte)
- Si è alleggerito l’onere della prova del nesso di causalità
- Si è ampliato il novero delle condotte esigibili la cui violazione comporta risarcibilità es.
consenso informato
- Si è alzato il livello di diligenza e perizia richieste
- Si è ridimensionato il regime di favore per il professionista per cui risponderebbe solo per dolo e colpa
grave nella soluzione di problemi tecnici difficili
Ecc.
Tale rivisitazione ha determinato un contenzioso innalzamento del rischio professionale, dei
premi assicurativi dei medici, la prassi di medicina difensiva…
È intervenuta la legge 24/2017:
- La sicurezza delle cure è parte del diritto alla salute le strutture devono porre in essere tutte le
attività finalizzata alla prevenzione del rischio connesso alle prestazioni sanitare (arginare e
rimediare all’errore umano)
- La struttura risponde a titolo contrattuale sia per le proprie condotte sia per quelle degli esercenti
al suo interno; gli esercenti rispondono a titolo extracontrattuale (salvo contratto di prestazione
d’opera professionale), e quindi in questo caso l’onere probatorio rimane sul paziente
- Nelle prestazioni gli esercenti devono attenersi alle linee guida
- Il risarcimento non sarà una riparazione integrale, ma quantificato sul discostamento da suddette
linee guida
- A tutela del paziente e dell’operatore sanitario, le strutture sono obbligate ad avere un’idonea
copertura assicurativa, così come sono obbligati i singoli esercenti
- La vittima di malasanità può agire direttamente nei confronti della compagnia assicurativa, che
ha rivalsa verso l’assicurato
- La struttura ha diritto di rivalsa verso l’esercente che abbai concretamente posto in essere la
condotta in caso di dolo e colpa grave; prima deve comunque provvedere al risarcimento del
paziente, decadenza entro 1 anno dal pagamento. Per la quantificazione si deve tenere conto
delle difficoltà organizzative della struttura in sé
- Il Ministero della salute ha un fondo di garanzia, in caso di mancata copertura o di eccedenza ai
massimali
473-474
RESPONSABILITÀ CONTRATTUALE RESPONSABILITÀ EXTRACONTRATTUALE
Si sanziona l’inadempimento di un’obbligazione già Si sanziona un fatto illecito dannoso, che dà vita ad
esistente un’obbligazione
Non presuppone la capacità di intendere e volere, Richiede la capacità di intendere e volere
né quella d’agire11
Risarcibilità del danno prevedibile, salvo dolo Risarcibilità del danno prevedibile e imprevedibile
Prescrizione 10 anni Prescrizione 5 anni
Il creditore danneggiato deve provare il suo credito, Il danneggiato deve provare il danno, il nesso causale e
il danno e il nesso causale il fatto illecito allegato + colpa/dolo del danneggiante
Il debitore prova la corretta esecuzione o (salvo r. oggettiva e aggravata)
impossibilità sopravvenuta a lui non imputabile
Ci sono dei casi in cui è difficile capire quale ricorre
- Obblighi di protezione, dovuti dal debitore al creditore (196) contrattuale
- Responsabilità precontrattuale prima si pensava extracontrattuale, adesso contrattuale, in
quanto contatto sociale qualificato (190)
- Rapporti di cortesia = prestazione eseguita in assenza di obblighi per amicizia o cortesia
extracontrattuale
- Rapporti contrattuali di fatto contrattuale, ritenendoli un’ipotesi di contatto sociale
qualificato (190) es. rapporto allievo-istituto scolastico, anche se il contratto è tra genitori-
istituto scolastico
Un medesimo fatto può costituire sia inadempimento sia atto illecito dannoso: il danneggiato può
scegliere se ricorrere a r. cont. o a r. extr., essendoci concorso tra le due
Se non è chiaro a che titolo è proposta la domanda, si presume extracontrattuale
L’esercizio di un’azione non comporta la rinuncia all’altra, ma non è ammesso mutamento nel corso
del procedimento; tuttavia il risarcimento ottenuto per una via fa venir meno qualsiasi pretesa
creditoria (NO risarcimenti superiori al danno sofferto)
11
L’obbligo risarcitorio grava sull’inadempiente, anche se minore o incapace