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Il contenuto stesso dell’obbligazione però, sia in fase struttrale che dinamica, richiede
maggiore controllo per potersi sviluppare maggiormente.
Si affrontano quindi le due cause generali (diligenza e buona fede) che devono essere
mantenute ben distinte.
La diligenza non è propriamente una clausola che svolge un ruolo attivo, ma più un
modo di agire del contrattore.
Non è un elemento in più.
Se io devo dare 10 euro a tizio, li posso dare in maniera diligente o negligente, l’atto
dovuto rimane lo stesso.
Una cosa è lanciare 10 monete da un euro, un’altra è fare in modo che l’obbligazione
sia facilmente acquisibile (come risultato).
Quando parliamo di diligenza non parliamo di obbligo autonomo, ma di come si
esegue un determinato obbligo.
In determinate prestazioni, la diligenza assume un ruolo maggiore.
In questo senso, la diligenza è lo sforzo diligente, la congruità, lo sforzo di
attenzione.
Si tratta di un concetto, riconducibile alle clausole generali con nozioni generali che
hanno una valenza normativa, che rende fondamentale l’attenzione.
La buona fede ha una funziona diversa rispetto alla diligenza.
Eseguire secondo buona fede, non vuol dire eseguire diligentemente.
La buona fede aggiunge un elemento e amplia la sfera di ciò che è giuridicamente
voluto, contrariamente alla diligenza che la categorizza.
Costituiscono obblighi autonomi quindi, che possono far parte della prestazione o la
caratterizzano solamente.
La buona fede è una norma (clausola generale, riportata in una norma),art. 1375 per i
contratti, per ciò che non risulta contrattuale art.1275, che diversamente dalla
diligenza, amplia la sfera del giuridicamente dovuto.
Quando parliamo di esatto adempimento, parliamo dell’esecuzione dell’obbligo, che
ha in se il condizionamento della diligenza e la buona fede che aggiunge elementi di
doverosità, quando siano doverosamente condotti.
Se l’obbligo di informazione, per la buona fede, deve avvenire tramie wts o chiamata,
non succede niente per via del costo minore.
La buona fede crea obblighi strumentali che portino ad un rapporto che equalizzino il
bene dovuto e l’eseguimento della prestazione.
Mi astengo dal fare qualcosa, perché questo interferirebbe con il risultato del fatto.