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Cambiale e assegno:

Titoli di credito per eccellenza genericamente indicati come titoli cambiali. La disciplina della cambiale risale al Regio
decreto 669 del 1933 mentre quella dell’assegno 21 Dicembre del 1933 nr. 1636 adeguatamente ed
opportunatamente modificata nel tempo.
Sono titoli cambiali che hanno delle caratteristiche comuni:
Sono dei titoli astratti: e ciò vuol dire che il contenuto del titolo è completamente avulso da quello che è il rapporto
sottostante che non viene riportato nel titolo stesso da qui la definizione del titolo astratto in quanto il rapporto
sottostante non è rilevante ciò che rileva è il contenuto del documento e quindi la letteralità, ciò che viene espresso
all’interno del documento. Se pur vengono uniti sotto la medesima definizione di titoli cambiali hanno delle
caratteristiche ben differenti rispetto alla natura e alla funzione che assolvono.
Mentre la cambiale assolve ad una funzione di strumento di credito, mentre l’assegno assolve ad una funzione di
pagamento. L’assegno è il sostitutivo al denaro contante in quanto questo è per definizione pagabile a vista. L’assegno
post-datato è un accordo tra le parti ma in realtà questa finzione tra le parti anche se le parti posticipano l’incasso di
fatto se mi presento oggi posso incassarlo perché nasce per essere un mezzo di pagamento a vista. La post-datazione è
illegale.
L’indicazione di una data posticipata che per altro rappresenta la data di emissione essa rappresenta un falso. Nel
momento in cui circola esso è pagabile a vista. La post-datazione non è altro che un errore nell’emissione che viene
sostituito dalla previsione normativa.
Assegno e cambiale rientrano nella famiglia dei titoli cambiari, ciascuno rientra nella disciplina autonoma che risale ai
regi decreti del 1933, entrambi sono avulsi dal rapporto sottostante che è quello che legittima il pagamento ma una
volta che vengono emessi sono portatori di un impegno di pagamento che esula dalle vicissitudini che esulano il
rapporto sottostante. Assegno assolve funzione sostitutiva del pagamento contante, la cambiale rappresenta uno
strumento di credito in quanto con la cambiale si rinvia nel tempo un pagamento e lo si garantisce tramite lo
strumento della cambiale che ha una serie di elementi e di utilità diverse rispetto a quello che può essere il semplice
obbligo giuridico di effettuare un pagamento a data definita. Con la cambiale si prevede il differimento di un
pagamento, ma supportandolo con questo titolo, tale rinvio di pagamento diventa maggior garantito e maggior
tutelato.

CAMBIALE:
Porta con se due grandi tipologie:
1. Cambiale tratta
2. Pagherò cambiario o vaglia cambiario
La differenza riguarda sia i soggetti coinvolti che gli obblighi ad essi scaturenti.
La cambiale tratta: Essa funge con un rapporto di natura triangolare traente, trattario e prenditore. Il traente emette la
cambiale con la quale da l’ordine al trattario di pagare una determinata somma ad una determinata scadenza a favore
del prenditore del titolo. Chi emette la cambiale si impegna affinché il prenditore del titolo riceva il credito che non la
riceve direttamente dal traente ma da un terzo ovvero il trattario; il trattario dovrà preventivamente accettare tale
circostanza di adempiere al pagamento del credito, sarà necessario pertanto che quest’ultimo accetti la cambiale.
Il trattario accetterà la cambiale solamente nell’ipotesi in cui questo è debitore del traente. Si semplifica in questo
modo un duplice rapporto di credito andandolo a sintetizzare in un unico pagamento (ovvero traente debitore di
prenditore, trattario debitore del traente). Di due diverse operazioni se ne fa solamente una. Ci troviamo dinnanzi ad
una delegazione di pagamento in virtù di preesistenti rapporti dove evidentemente colui che delego ad eseguire il
pagamento per mio conto dovrebbe essere a sua volta mio debitore. Nella cambiale tratta si verifica lo stesso schema
solamente che è incorporato all’interno del titolo di credito.
Il trattario diverrà obbligato solamente nel momento in cui dovesse accettare la cambiale. Come si accetta?
Apponendo la firma sul fronte della cambiale con l’indicazione dell’accettazione o di visto attestando in questo modo
che in una determinata data ha accettato la cambiale assumendo l’impegno al pagamento, a quel punto egli diventa
l’obbligato principale ovvero colui che al momento della scadenza dovrà dare esecuzione all’obbligazione contenuta
nel titolo. Il prenditore dovrà presentarsi quindi al trattario per ricevere la prestazione ed il traente non è più
obbligato. Nell’ambito di questo rapporto triangolare, sussistono due rapporti uno fra traente e trattario ed uno fra
trattario e prenditore. Il primo è definito c.d. rapporto di provvista ed è rappresentato da quel rapporto che è
preesistente fra trattario e traente sulla base del quale il traente risulta creditore del trattario; solo in base a tale
rapporto di provvista il traente è legittimato ad emettere la cambiale. Se non esiste un rapporto di provvista
evidentemente non vi sarà accettazione da parte del trattario.
Il rapporto che esiste tra traente e prenditore invece, è il c.d. rapporto di valuta. Il traente emette la cambiale? Perché
indica il trattario come obbligato ad eseguire il pagamento? Perché tra il traente e il prenditore vi è un rapporto di
debito, ovvero un rapporto di valuta che è quello da cui scaturisce la ragione della cambiale. Il rapporto di provvista è
un effetto a latere, esso non fa si che io debba emettere la cambiale. La cambiale la emetterò in virtù del rapporto di
valuta che intercorre tra me e il prenditore. Pertanto lego le due partite, un mio credito lo utilizzo per pagare un mio
debito. Quindi lo schema della cambiale tratta presente questa articolazione: traente, trattario, prenditore; rapporto
di provvista fra traente e trattario, rapporto di valuta fra traente e prenditore.
Il trattario, d’altronde, un pagamento deve effettuare e lo effettua a favore del soggetto che gli viene indicato dal suo
debitore, ma è evidente che nel momento in cui sta effettuando il pagamento a favore del prenditore non sta pagando
lui il prenditore ma lui sta adempiendo la sua obbligazione nei confronti del traente.
Il pagherò cambiario (o vaglia) abbiamo solamente due figure: emittente e prenditore.
In tal caso colui che emette la cambiale, si impegna a pagare una determinata somma ad una determinata data in un
determinato luogo e quindi rappresenta una modalità di differimento del pagamento.

Quando e come la cambiale prende vita? Affinché possa essere emessa è necessario il rispetto di determinati requisiti
formali senza i quali questa viene considerata nulla.
I requisiti formali:
1. Denominazione cambiaria: deve riportare l’indicazione espressa/esplicita che si tratta di vaglia o
cambiale tratta. E quindi non solo deve contenere la denominazione cambiaria ma deve contenere
l’impegno (per il pagherò) e l’ordine incondizionato di pagare al trattario (tratta) una determinata somma
espressa in somma ed in cifre perché in caso di divergenza prevarrà il numero indicato con in lettere.
2. Luogo e data di emissione della cambiale
3. Nel caso di cambiale tratta, l’indicazione del trattario (nome, cognome, data di nascita e codice fiscale)
4. Nome del primo prenditore (sempre nel caso di cambiale tratta)
5. Luogo in cui dovrà essere effettuato il pagamento
6. La data in cui dovrà essere effettuato il pagamento
7. La sottoscrizione
Sono requisiti essenziali che in assenza di questi avremo difficoltà a riconoscere che si tratti di cambiale.
La data di pagamento è un elemento che differenzia la cambiale rispetto all’assegno ciò perché l’assegno è un metodo
di pagamento a vista. La cambiale essendo strumento di credito è con termine differito. Come può essere il
differimento del termine? La cambiale può essere:
A certo tempo vista: ovvero è pagabile dopo un certo numero di giorni o di mesi rispetto alla data di accettazione.
A certo tempo data: in questo caso il differimento in giorni e mesi decorre dalla data di emissione indipendentemente
dalla data di accettazione.
A giorno fisso: ipotesi più frequente es. al 28.12.2020
A vista: è una sorta di controsenso perché essa non fa altro che assimilare lo strumento della cambiale a quello
dell’assegno. E’ pagabile in qualunque momento ed il debitore è effettuato ad eseguire il pagamento chiunque esso sia
emittente o trattario. Nella prassi ciò che accade il contrario è quello di trasformare l’assegno in cambiale con la post-
datazione, pertanto, trasformare la cambiale in assegno non ha molto senso. La post-datazione dell’assegno evade il
pagamento del bollo che invece viene pagato nella cambiale e ciò fa si che la cambiale divenga un titolo oneroso.
Nell’elencare i requisiti essenziali non si è citato il bollo perché esso è un elemento accessorio in virtù del fatto che in
assenza di quest’ultimo la cambiale resta valida perdendo però alcune prerogative, quali? Oltre ad essere soggetto al
pagamento dell’imposto e alle relative sanzioni accade che la cambiale oltre ad essere strumento di credito è altresì
strumento esecutivo ovvero nel momento in cui questa non dovesse essere pagata, il creditore potrà agire
direttamente sui beni del debitore; potrà chiedere il pignoramento dei beni mobili del debitore. Nell’azione ordinaria
quando si arriva a poter pignorare i beni del debitore? Ci si arriva dopo un giudizio di cognizione (citazione in giudizio o
mediante azione civile ordinaria o mediante azione di decreto ingiuntivo ma dovrò affrontare un giudizio nel corso del
quale si accerti la pretesa debitoria; solo a valle della conclusione del giudizio ci si ritroverà con un titolo esecutivo
tramite il quale agire nei confronti del debitore, fino quel momento non potrò far nulla; per poter arrivare ad avere un
titolo esecutivo di tale portata ci vorrà del tempo). Nel caso di cambiale potrò agire in via esecutiva, nel caso invece
dei contratti in genere dovrò attendere l’azione del giudice portando con sé una tempistica molto prolungata rispetto
alla cambiale. Con la cambiale è come se “incorporasse” una sentenza del giudice.
La cambiale ha funzione più efficacia e la mancata apposizione del bollo potrebbe privare il creditore di un azione
importante ovvero la mancanza del bollo fa venir meno la possibilità di dare esecuzione facendo si che questo dovrà
avvalersi del giudice.
L’assenza dei requisiti formali la cambiale sarà nulla e pertanto non potrà esserne richiesto il pagamento e nemmeno
le relative azioni impresse nel titolo.
In realtà ci sono due tipi di cambiali incomplete ed in bianco che sono carenti dei requisiti essenziali a fronte dei quali
però il legislatore pone soluzioni diverse.
La cambiale in bianco è una tipologia di cambiale che per poter essere emessa necessita di due requisiti essenziali:
1. Denominazione cambiaria
2. Sottoscrizione del titolo della cambiale
In tal caso si emette tale cambiale di fatto in bianco in cui mancano luogo, data di emissione, importo ecc., in realtà
questo non è un titolo di credito che può essere definito “infieri. In questo momento non essendo presenti tutti gli
elementi essenziali non è un titolo di credito ma la sua emissione in questo modo è possibile qualora vi sia il c.d.
accordo di riempimento: esso consiste in un accordo che consiste tra emittente e prenditore in merito alle modalità di
compilazione della cambiale (Es. stabilito che la cambiale sarà l’equivalente di 100 dollari al cambio del 31.05.2020 e
sarà pagata ad un termine fissato da qualcuno (un terzo) successivamente; per cui solamente al 31 maggio sapremo
quanto varranno 100 dollari in euro, e solamente al 31.05.2020 potrò emettere l’equivalente. Solamente alla
determinata data in cui sarà emesso questo parametro di riferimento, potrò iniziare a calcolare i giorni per individuare
la data di scadenza (90 giorni dalla data di pubblicazione in gazzetta ad esempio), solamente nel momento in cui la
cambiale sarà completa questa diventerà tale ma fino a quel momento circolerà con le forme della cessione del
credito e circolerà congiuntamente al potere di riempimento. Fintanto che non viene venduta la cambiale potrà essere
trasferita con la forma della cessione del credito, al verificarsi degli eventi con i quali la cambiale potrà essere riempita
si provvederà al riempimento e la cambiale diverrà tale e circolerà come tale solamente nel momento in cui sarà
completa. Nel caso in cui si verificherà il duplice riempimento nel primo riempimento non mi troverò dinnanzi ad una
cambiale ma solamente dal secondo riempimento). Questo tipo di cambiale a cosa ci espone? Al c.d. abuso di
riempimento: colui che andrà a riempire la cambiale, potrebbe compilare in modo difforme rispetto al potere di
riempimento conferimento e conseguentemente emettere la cambiale con termini difformi rispetto ai termini attesi
dal debitore. In tal caso, la cambiale circolerà con l’apposizione errata e che ne può sapere il giratario successivo che in
realtà c’era un potere di riempimento? Ciò comporta il fatto che qualora alla scadenza della cambiale il portatore del
titolo si presenti al debitore con una cambiale avente importo diverso, secondo il principio di buona fede tipico dei
titoli di credito, il debitore sarà costretto ad eseguire il pagamento e ciò perché vale il principio della letteralità. Quindi
il debitore sarà costretto ad eseguire il pagamento, i casi in cui potrà eccepire il pagamento:
1. Colui che presenta la cambiale è il primo prenditore e conseguentemente è colui che ha ricevuto il potere di
riempimento ed è consapevole del potere di riempimento e potrà essere opposta eccezione personale
2. Si dimostra che colui che si presenta ad incassare il titolo di credito in realtà è a conoscenza dell’abusivo
riempimento eseguito.
Ciò perché ritorna il principio dei titoli di credito in cui viene riconosciuta la buona fede del portatore del titolo stesso.
In tale modo l’emittente del titolo però si ritrova a dover pagare cifra diversa rispetto a quella che era la sua
obbligazione originaria, la norma prevede che questi possa rivalersi per essere indennizzato della somma eccedente
pattuita inizialmente. Potrà opporre il risarcimento nei confronti di colui che ha riempito il titolo e di tutti i giratari
precedenti ovvero fino al momento in cui la cambiale non fosse stata completata.
L’emissione di cambiale in bianco con il rilascio collaterale di potere di riempimento rappresenta uno strumento
aleatorio per l’emittente atteso che lo stesso è esposto all’eventuale errore di riempimento. Rischio al quale dovrà dar
corso nel momento in cui si verifichi. Il potere di riempimento deve avvenire entro i 3 anni dall’emissione.
L’altra ipotesi è quella della cambiale incompleta: in tal caso mancano degli elementi essenziali ma non vi è potere di
riempimento. Vi può essere stata una dimenticanza o un errata compilazione della cambiale, e cosa succede sarà
valida o no? La giurisprudenza inizialmente affermava che in assenza di uno dei requisiti essenziali la cambiale dovesse
considerarsi invalida, come non emessa; oggi la tendenza è cambiata, l’orientamento è variato e sostanzialmente si
afferma che la cambiale incompleta pur mancando di uno o più requisiti essenziali dovrà ritenersi valida e ciò perché
immaginando per errore che ci si è dimenticati di inserire l’importo, il prenditore non se ne è accorto oppure ha fatto
finta di nulla prende la cambiale e non interessa se in buona in mala fede, una volta completata la cambiale che ne
sapranno i successivi giratari che la cambiale era incompleta? Quindi ci troviamo nella stessa situazione della cambiale
in bianco, chi emette la cambiale deve premurarsi che la cambiale sia compilata in tutte le parti non solo per la
cambiale stessa ma per evitare di trovarsi a fronteggiare pagamenti diversi rispetto all’impegno originario. Per cui una
volta che viene sanata l’incompletezza il portatore non potrà far altro che basarsi sul contenuto della stessa ed in
questo caso il debitore sarà nuovamente costretto ad eseguire il pagamento.

Circolazione della cambiale:


Rientra nella famiglia dei titoli all’ordine e circola quindi mediante girata. La girata avviene riportando sul retro della
cambiale l’indicazione e “pagare a” riportando o meno il nome del giratario con la sottoscrizione da parte del girante:
1. Girata piena: nome indicato del giratario
2. Girata in bianco: non viene indicato il nome del giratario. E ciò fa si che si trasformi un titolo di credito
all’ordine in un titolo di credito al portatore. Se la girata è in bianco potrei trasferire il titolo direttamente ad
un altro soggetto senza apporre la firma in quanto girante. Se accettato dal successivo giratario,
rappresenterebbe un esonero da parte del girante in quanto si sottrarrebbe in questo modo all’azione di
regresso.
La cambiale circolerà cosi mediante girata fino al momento del pagamento, al momento del pagamento il portatore
del titolo dovrà dimostrare di essere portatore dello stesso sulla base di una serie continua di girate la cui ultima girata
dovrà essere necessariamente piena, dovrà essere riempita prima della presentazione all’incasso.
Nel momento in cui ci si presenta all’incasso, cosa accade se il debitore non paga? Accade che il creditore potrà
utilizzare due tipologie di azioni:
Azione cambiaria diretta: attivata nei confronti del debitore principale. L’attivazione avviene mediante l’elevazione del
protesto. Se a scadenza prefissata il pagamento non viene effettuata, a quel punto la constatazione
dell’inadempimento avviene in forma solenne mediante elevazione di protesto che viene definita come constatazione
solenne del mancato pagamento da parte del debitore eseguita da pubblico ufficiale ovvero notaio. Il protesto viene
apposto sul titolo e comporta l’accertamento del mancato pagamento con conseguente attivazione delle azioni
esecutive nei confronti del debitore principale.
Azione di regresso: nei confronti dei giratari precedenti. Ciò non fa altro che ampliare la portata di garanzia del credito
perché agire in regresso dove dovrò rispettare la scala della successione delle girate, mi consente di avere una platea
di soggetti responsabili decisamente più ampia rispetto all’azione cambiaria diretta.
Quindi da una parte abbiamo l’azione cambiaria diretta che si intraprende nei confronti del debitore principale,
dall’altra azione di regresso verso tutti i precedenti giratari. Per garantire l’esatta esecuzione del titolo la legge
prevede anche il c.d. avallo. L’avallo è una garanzia autonoma che viene fornita da un soggetto esterno al rapporto e
serve a rafforzare in qualche modo l’esecuzione del pagamento a favore del portatore del titolo. L’avallante garantisce
l’esecuzione e quindi il pagamento dell’obbligazione contenuta nella cambiale in maniera autonoma tale per cui
l’obbligazione assunte mediante l’apposizione della formula dell’avallo sul titolo di credito, sopravvive rispetto alla
nullità del rapporto cambiario e ciò perché è un’obbligazione di natura autonoma. La quale obbligazione pone
avallante ed avallato sulla stessa linea di responsabilità in termini di adempimento, per cui qualora l’avallo sia emesso
a favore dell’emittente o del traente, assumerà la medesima posizione del traente o dell’emittente e quindi nel caso di
azione cambiaria diretta il portatore del titolo potrà rivolgersi indifferentemente all’avallato o avallante.
Quando si parla di avallo si fa sempre il paragone tra avallo e fideiussione. La fideiussione è un obbligazione che è
assunta da terzi al fine di garantire l’adempimento del terzo rispetto ad un obbligazione contratta con un ulteriore
terzo a sua volta, ma la natura dell’obbligazione è quella di essere una garanzia sussidiaria ovvero il fideiussore sarà
chiamato al pagamento solo nel caso in cui il debitore principale garantito non effettui il pagamento alla scadenza
convenuta, pertanto mi troverò come nel socio della società di persone vi dovrà essere la preventiva escussione,
medesimo discorso per la fideiussione.
Nel caso dell’avallo se l’obbligazione di garanzia viene assimilata in realtà non è cosi, l’obbligazione assunta
dall’avallante è un’obbligazione autonoma, indifferente rispetto all’obbligazione principale tale per cui pur in assenza
di nullità del rapporto l’avallo resta valido, sopravvive. Ciò fa si che essendo obbligazione autonoma, al momento della
scadenza, potrò chiedere l’adempimento nel caso di emettente, all’avvallante o all’emittente stesso, nel caso di
giratario successivo l’avallante assumerà la stessa posizione del giratario nell’ambito dell’azione di regresso, per cui
qualora venisse esercitata l’azione di regresso nella scala dell’esercizio dell’azione di regresso l’avallante assumerà la
medesima posizione dell’avallato.

ASSEGNO:
Gli elementi caratteristici abbiamo due tipi di assegno:
1. Bancario: avente struttura della cambiale tratta. Sulla base di rapporto di conto corrente che intercorre tra un
soggetto e l’istituto di credito viene stipulata una convenzione di assegni (c.d. convenzione sheck) per il quale
il soggetto è in grado di affidare alla banca l’esecuzione di pagamenti nei confronti del portatore del titolo
della somma indicata sull’assegno stesso e a vista. Ciò che deve riportare l’assegno è il luogo e la data di
emissione e l’indicazione di una data di emissione successiva rende comunque l’assegno pagabile a vista, il
post-datato è convenzione tra le parti ma non ha nulla a che vedere con la disciplina giuridica dell’assegno. Il
trattario è quindi la banca che in caso si potrà trovare nella posizione di non accettare l’assegno non
avendone l’obbligo, il suo obbligo sarà strettamente correlato all’esistenza dei fondi sul conto corrente,
l’obbligo di adempimento è solamente integrale e non parziale. La banca non è responsabile dell’eventuale
inadempimento a meno che non si dimostri che i fondi erano disponibili ma nulla potrà essere richiesto
qualora non adempisse in assenza di fondi. Non è necessaria l’accettazione e ciò scaturisce sia dalla natura
particolare del soggetto (Banca soggetto per altro a vigilanza).
L’emissione di assegni a vuoto è il reato in cui si incorre nel caso in cui emetta un assegno senza disponibilità
di fondi, antecedentemente vedeva una sanzione penale ora solamente amministrativa fermo restando che si
viene iscritti tra i soggetti che hanno emesso assegni a vuoto e conseguentemente nei confronti del quale
nessun istituto di credito sarà disponibile a rilasciare un libretto di assegni. Quindi l’assegno bancario si
struttura con la mancanza di previsione di accettazione da parte del trattario.
2. Circolare: Corre la struttura del vaglio cambiario ovvero del pagherò. Esso prevede un impegno diretto della
banca una determinata somma a vista nei confronti del portatore del titolo. Il rapporto è sempre un rapporto
cartolare, ma in realtà non esiste un rapporto sottostante tra banca e l’emittente del titolo ma tra l’emittente
e colui che riceve l’assegno ma siccome l’assegno bancario presenta i suoi rischi (carenza di fondi) il ricevitore
richiede l’assegno circolare. Colui che riceve l’assegno circolare ha come posizione diversa 1:30
ma in determinati limiti di importi per cui il 40% deve essere depositato in banca d’Italia presso la quale ci sono le
somme a garanzia.
Ciò per quanto riguarda la struttura.
L’assegno bancario circola con le medesime regole viste per la cambiale salvo il fatto che gli assegni bancari superiori a
€ 1.000,00 non potranno essere trasferibili e conseguentemente l’assegno bancario viene rilasciato dalla banca già con
la clausola “non trasferibile” apposta, qualora invece si volesse emettere assegni al di sotto di € 1.000,00 trasferibili
bisogna effettuare richiesta di apposito libretto alla banca ed in quel caso vi sarà un ulteriore bollo da pagare per
ulteriormente rendere più difficile/oneroso e meno frequente l’utilizzo di questo assegno al fine di limitare le
problematiche del riciclaggio di denaro.

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