Sei sulla pagina 1di 7

L’operazione di fusione nella prima fase, è irrilevante che si parli di incorporazione o propriamente detta, la prima fase

di presentazione del progetto esso è a cura degli amm.ri. Gli amm.ri devono trovare nella fusione una soddisfazione di
natura operativa, la fusione dovrebbe rappresentare elemento di crescita, rafforzamento della società; crescita non
solo in termini di fatturato ma anche idonea a consentire un ulteriore sviluppo successivo. L’amm.re per sottoporre
all’attenzione del socio l’operazione di fusione deve stilare il progetto di fusione nel quale devono essere inseriti
espressamente negli articoli di legge.
#Art. 2501ter – “L'organo amministrativo delle società partecipanti alla fusione redige un progetto di fusione, dal
quale devono in ogni caso risultare:
1. 1) il tipo, la denominazione o ragione sociale, la sede delle società partecipanti alla fusione [2249,  2250];
2. 2) l'atto costitutivo della nuova società risultante dalla fusione o di quella incorporante, con le eventuali
modificazioni derivanti dalla fusione;
3. 3) il rapporto di cambio delle azioni o quote, nonché l'eventuale conguaglio in danaro [2436,  2440];
4. 4) le modalità di assegnazione delle azioni o delle quote della società che risulta dalla fusione o di quella
incorporante;
5. 5) la data dalla quale tali azioni o quote partecipano agli utili [2350];
6. 6) la data a decorrere dalla quale le operazioni delle società partecipanti alla fusione sono imputate al bilancio
della società che risulta dalla fusione o di quella incorporante;
7. 7) il trattamento eventualmente riservato a particolari categorie di soci e ai possessori di titoli diversi dalle
azioni [2348];
8. 8) i vantaggi particolari eventualmente proposti a favore dei soggetti cui compete l'amministrazione delle
società partecipanti alla fusione.
Il conguaglio in danaro indicato nel numero 3) del comma precedente non può essere superiore al dieci per cento del
valore nominale delle azioni o delle quote assegnate.
Il progetto di fusione è depositato per l'iscrizione nel registro delle imprese del luogo ove hanno sede le società
partecipanti alla fusione. In alternativa al deposito presso il registro delle imprese il progetto di fusione è pubblicato nel
sito Internet della società, con modalità atte a garantire la sicurezza del sito medesimo, l'autenticità dei documenti e la
certezza della data di pubblicazione.
Tra l'iscrizione o la pubblicazione nel sito Internet del progetto e la data fissata per la decisione in ordine alla fusione
devono intercorrere almeno trenta giorni, salvo che i soci rinuncino al termine con consenso unanime.
Nel progetto di fusione devono essere inseriti una serie di elementi che sono richiesti da tale articolo. Ciò rappresenta
uno dei documenti che dovrà essere disposto perché congiuntamente dovrà essere predisposto l’elemento di natura
patrimoniale aggiornate per consentire l’esame delle consistenze patrimoniali, la relazione dell’organo amministrativo
che illustra quelle che sono le ragioni che spingono gli organi amministrativi delle società partecipanti alla fusione a
proporre ai soci l’operazione.
Il progetto di fusione deve contenere: i dati della società partecipanti alla fusione, l’atto costitutivo della nuova società
che scaturirà dalla fusione (nel caso di fusione propriamente detta ovvero le eventuali modifiche di società
incorporante qualora trattasi di fusione per incorporazione), il rapporto di cambio di azioni o quote nonché l’eventuale
conguaglio in denaro. Con l’operazione di fusione accade che i soci che partecipano alla fusione si troveranno post-
operazione con una partecipazione diversa rispetto a quella originaria in una società sostanzialmente diversa (con ciò
che ha incorporato nella incorporazione, o nuova società in quella propriamente detta). Accade che gli amministratori
dovranno procedere ad una valutazione delle società partecipanti alla fusione per andare ad individuare quello che è il
valore di mercato dell’azione o della quota o quale sia il valore di mercato complessivo delle due società partecipanti
alla fusione, in quanto a nulla rileva il capitale sociale (che rappresenta semplicemente il valore nominale del
patrimonio netto contabile) perché il valore effettivo della società non trova riscontro nel bilancio nella maggior parte
dei casi, salvo l’ipotesi in cui acquisisco la società a valore di mercato e poi la incorporo immediatamente. Sulla base di
ciò si deve determinare il rapporto di cambio che servirà per dire quale quota di partecipazione avrà il socio di A post-
fusione. Il tema pertanto si presta ad eventuali abusi da parte degli amm.ri per cui il rapporto di cambio riguardando
esclusivamente i soci il legislatore vi pone particolarmente attenzione. È un dato che dovrà essere esplicitato nel
progetto di fusione e che viene ripreso dall’art. 2501sexies in cui si parla della relazione degli esperti che dovrà essere
allegata.
#Art. 2501sexies – “Uno o più esperti per ciascuna società redigono una relazione sulla congruità del rapporto di
cambio delle azioni o delle quote, che indichi:
1. a) il metodo o i metodi seguiti per la determinazione del rapporto di cambio proposto e i valori risultanti
dall'applicazione di ciascuno di essi;
2. b) le eventuali difficoltà di valutazione.
La relazione deve contenere, inoltre, un parere sull'adeguatezza del metodo o dei metodi seguiti per la determinazione
del rapporto di cambio e sull'importanza relativa attribuita a ciascuno di essi nella determinazione del valore adottato.
L'esperto o gli esperti sono scelti tra i soggetti di cui al primo comma dell'articolo  2409 bis e, se la società incorporante
o la società risultante dalla fusione è una società per azioni o in accomandita per azioni, sono designati dal tribunale
del luogo in cui ha sede la società. Se la società è quotata in mercati regolamentati, l'esperto è scelto fra le società di
revisione sottoposte alla vigilanza della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa.
In ogni caso, le società partecipanti alla fusione possono congiuntamente richiedere al tribunale  del luogo in cui ha
sede la società risultante dalla fusione o quella incorporante la nomina di uno o più esperti comuni.
Ciascun esperto ha diritto di ottenere dalle società partecipanti alla fusione tutte le informazioni e i documenti utili e di
procedere ad ogni necessaria verifica. L'esperto risponde dei danni causati alle società partecipanti alle fusioni, ai loro
soci e ai terzi. Si applicano le disposizioni dell'articolo  64 del codice di procedura civile.
Ai soggetti di cui ai precedenti terzo e quarto comma è altresì affidata, in ipotesi di fusione di società di persone con
società di capitali, la relazione di stima del patrimonio della società di persone a norma dell'articolo  2343.
La relazione di cui al primo comma non è richiesta se vi rinunciano all'unanimità i soci e i possessori di altri strumenti
finanziari che attribuiscono il diritto di voto di ciascuna società partecipante alla fusione.
Qui non vi sono conferimenti ma vi sono bilanciamenti complessi ed importanti.
Il rapporto di cambio che rappresenta l’elemento che è in grado di penalizzare le posizioni dei soci, il legislatore pone
due condizioni a tutela del socio:
1. eventuale conguaglio in denaro non potrà eccedere il 10%
2. la congruità del rapporto di cambio deve essere attestata dagli esperti i quali dovranno attestare i metodi che
sono stati utilizzati per la valutazione e l’eventuale difficoltà di valutazione insite nella fattispecie esaminate,
deve esprimere la valutazione dell’adeguatezza dei parametri adottati per la valutazione, gli esperti devono
essere individuati tra i revisori di cui all’art. 2409bis. La relazione potrà essere congiunta (fattispecie
generalmente applicata), oppure ciascuna società potrà procedere con un proprio esperto ed il tutto al fine di
garantire ai soci che venga loro assegnata la corretta quota.
Il conguaglio in denaro invece per quanto possa essere puntuale la relazione, i valori che ne scaturiscono, la modalità
di patrimonio possono far si che a fronte del cambio che venga identificato vi sia un avanzo. (ad es. due SPA che hanno
tutte capitale sociale con azioni del valore nominale di 1000 euro, la società A incorporando i soci di B i soci di B
avranno diritto ad un nr. di azioni ad esempio 1 a 1,5 ovvero ogni 1,5 delle azioni posseduta nella precedente società
B, sarà tramutata in 1 euro di capitale sociale della società A. Tale fattispecie però è molto semplice e sarà più facile
trovare una fattispecie di 1, 52 o 1,117 e qui non sempre si riesce ad ottenere un moltiplicatore unitario per giungere
ad un aumento di capitale – per cui si può arrivare a determinare che per ogni 1,5 azioni di B sarà corrisposto 1 azione
di A più un conguaglio di 0,17 centesimi o 0,52. Tale conguaglio qualora sia particolarmente rilevante potrebbe essere
un favore nei confronti del socio perché monetizza la partecipazione che magari avrebbe potuto monetizzare soltanto
alla fine della liquidazione, ma toglie capitale da utilizzare per il conguaglio e quindi la quota di partecipazione che gli
viene assegnata è inferiore rispetto a quella che potrebbe avere. Un conto è che il conguaglio in denaro lo impiego per
arrotondare le cifre e fare calcoli semplice, un altro conto sarà 1,117. Il legislatore fissa un massimo di 10%
appositamente per evitare che con rappresentazioni strumentali gli amministratori possano giungere ad un rapporto
di cambio per favorire determinati soci al fine di mantenere la posizione di controllo dell’assemblea).
Pertanto, in tale prima fase vi è la tutela della posizione del socio mediante: 1) verifica del rapporto di cambio tramite
il ricorso agli esperti; 2) impossibilità di conguagliare i rapporti di cambio in denaro per una quota eccedente al 10%.
Questo progetto redatto dagli amm.ri e non può essere delegato all’amm.re delegato secondo quanto disciplinato
dall’art. 2381. Una volta approvato dal consiglio di amm.ne deve essere depositato presso l’ufficio del registro delle
imprese e deve avvenire almeno 30 giorni la convocazione dell’assemblea che si occuperà di discutere il progetto.
Rispetto anche al bilancio ove vengono invece depositato 15 giorni prima. Oltre il progetto di fusione dovrà essere
redatta la situazione patrimoniale e quindi un bilancio vero e proprio. Nell’ambito dei 12 mesi che riguardano
l’esercizio sociale, qualora la società iscriva il progetto di fusione entro i primi sei mesi potrà utilizzare validamente il
bilancio approvato altrimenti dovrà predisporre una situazione non anteriore ai 120 giorni rispetto alla data di
deposito del progetto di fusione. Ciò perché si vogliono supportare i rapporti di cambio con i dati economici
patrimoniali il più aggiornati possibile. Presso la sede sociale dovrà essere depositato sia la situazione patrimoniale che
i bilanci degli ultimi tre esercizi.
#Art. 2501quinquies – “L'organo amministrativo delle società partecipanti alla fusione deve predisporre una relazione
che illustri e giustifichi, sotto il profilo giuridico ed economico, il progetto di fusione e in particolare il rapporto di
cambio delle azioni o delle quote.
La relazione deve indicare i criteri di determinazione del rapporto di cambio. Nella relazione devono essere segnalate le
eventuali difficoltà di valutazione.
L'organo amministrativo segnala ai soci in assemblea e all'organo amministrativo delle altre società partecipanti alla
fusione le modifiche rilevanti degli elementi dell'attivo e del passivo eventualmente intervenute tra la data in cui il
progetto di fusione è depositato presso la sede della società ovvero pubblicato nel sito Internet di questa e la data della
decisione sulla fusione.
La relazione di cui al primo comma non è richiesta se vi rinunciano all'unanimità i soci e i possessori di altri strumenti
finanziari che attribuiscono il diritto di voto di ciascuna delle società partecipanti alla fusione.
Quindi, questo è il documento esplicativo con il quale gli amm.ri giustificano e motivano il perché delle ragioni della
fusione. Anche la relazione degli esperti dovrà essere depositata presso la sede sociale nei 30 giorni che precedono lo
svolgimento dell’assemblea straordinaria.
Nell’ambito dell’autonomia riconosciuta ai soci, il legislatore predispone questo schema base, ma prevede per i soci
sia la possibilità di rinunciare alla predisposizione di alcuni di questi documenti e sia al deposito 30 giorni
dell’assemblea straordinaria convocata per deliberare. In particolare, l’unico documento che deve essere tuttavia
obbligatoriamente predisposto è il progetto di fusione. La rinuncia alla procedura basica dovrà essere predisposta
anche in via informale mediante comunicazione.
Se il socio intende rinunciare al termine di 30 giorni per il deposito della comunicazione prima dell’assemblea ciò
dovrà essere concordato per le vie brevi.
La convocazione dell’assemblea straordinaria è una fase imprescindibile indipendentemente dai soci che rinuncino al
termine di 30 giorni o meno.
All’assemblea straordinaria viene sottoposta l’approvazione dell’operazione e del progetto di fusione che in taluni
frangenti riconosce persino la possibilità di esercizio del diritto di recesso. L’assemblea straordinaria segue criteri di
costituzione, deliberazione e redazione del verbale a cura del notaio e successivo deposito ed iscrizione nel registro
delle imprese che vale ed è rilevante per l’apertura delle fase di tutela dei creditori.

#Art. 2503 – “La fusione può essere attuata solo dopo sessanta giorni dall'ultima delle iscrizioni previste dall'articolo
2502 bis, salvo che consti il consenso dei creditori delle società che vi partecipano anteriori all'iscrizione o alla
pubblicazione prevista nel terzo comma dell'articolo 2501 ter, o il pagamento dei creditori che non hanno dato il
consenso, ovvero il deposito delle somme corrispondenti presso una banca, salvo che la relazione di cui all'articolo
2501-sexies sia redatta, per tutte le società partecipanti alla fusione, da un'unica società di revisione la quale asseveri,
sotto la propria responsabilità ai sensi del sesto comma dell'articolo 2501 sexies, che la situazione patrimoniale e
finanziaria delle società partecipanti alla fusione rende non necessarie garanzie a tutela dei suddetti creditori.
Se non ricorre alcuna di tali eccezioni, i creditori indicati al comma precedente possono, nel suddetto termine di
sessanta giorni, fare opposizione(1). Si applica in tal caso l'ultimo comma dell'articolo 2445.
Può l’assemblea straordinaria modificare il progetto di fusione? No, salvo che per elementi di natura formale e non di
natura sostanziale, l’assemblea o approva o non approva il progetto di fusione. Ciò perché il progetto di fusione deve
essere uguale per le società altrimenti si avrebbero documenti diversi che non consentirebbero la realizzazione della
fusione.
La fusione può essere attuata a decorre del termine di 60 giorni dell’ultima delle iscrizioni che è il periodo riconosciuto
ai creditori per far valere i propri diritti, per dolersi degli eventuali effetti negativi dell’operazione.
Se tutti i creditori venissero pagati non ci sarebbe alcuno che potrebbe dolersi del termine per opporsi alla fusione
ovvero si potrà o pagare i creditori o acquisirne il consenso atteso che trascorso il termine dei 60 giorni il silenzio
assenso varrà come parere favorevole, nel caso di pagamento si andrà a pagarli tutti oppure si depositeranno le
somme che devono essere conferite ai creditori presso una banca. Trattasi di fattispecie abbastanza difficile perché
non è fattibile riuscire ad individuare tutti i creditori e l’ammontare dei crediti dovuti.
Se vi sono delle opposizioni, si attende il decorso del termine e le opposizioni vengono riunite, ripetendosi ad esempio
la medesima situazione che abbiamo visto per la riduzione del capitale sociale e per capitale sociale esuberante, si
valuta la consistenza di tali opposizioni: se valide e consistente verranno accolte e si impedirà quindi la fusione, se
accogliibili ma non rilevanti sotto il profilo quantitativo e quindi non idonee a bloccare la fusione allora si procederà
alla medesima con l’accantonamento e garanzia delle somme per coloro che sono state lamentate da coloro che si
sono opposti alla fusione, diversamente se non vi sono opposizioni alla fusione si procederà alla fusione.
Anche i portatori di obbligazioni potranno opporsi alla fusione.
Decorso il termine di opposizione, si potrà procedere all’atto di fusione che è un atto pubblico redatto a cura degli
amministratori e ciò perché diviene un mero atto amministrativo perché nelle fasi precedenti sono state individuati
tutti gli elementi per procedere alla fusione. Nel caso della fusione vi è l’aggregazione di tutti i patrimoni
confondendosi tra loro per cui non ci saranno elementi discrezionali da parte dei singoli, diviene una mera esecuzione
di un atto amministrativi per cui interverranno solamente i rappresentanti legali delle società interessate.
L’atto di fusione è redatto dal notaio e dovrà essere iscritto presso l’ufficio del registro delle imprese competente per i
luoghi ove hanno sede le società partecipanti alla fusione. L’iscrizione nel registro delle imprese rappresenterà anche
l’atto costitutivo dell’eventuale sociale neo costituita nel caso di fusione propriamente detta.
Nel caso di fusione per incorporazione abbiamo visto che la società già esiste, nel caso di fusione propriamente detta
ci sarà contestualmente all’iscrizione dell’atto di fusione, la nascita della società che nascerà solamente in quel
momento.
Nel caso di fusione propriamente detta non sarà possibile applicare il principio di datazione visto prima perché quello
potrà valere solamente per fusione per incorporazione con la società incorporante già esistente.

#Art. 2504bis – “La società che risulta dalla fusione o quella incorporante assumono i diritti e gli obblighi delle società
partecipanti alla fusione, proseguendo in tutti i loro rapporti, anche processuali, anteriori alla fusione(1).
La fusione ha effetto quando è stata eseguita l'ultima delle iscrizioni prescritte dall'articolo 2504. Nella fusione
mediante incorporazione può tuttavia essere stabilita una data successiva.
Per gli effetti ai quali si riferisce il primo comma dell'articolo 2501 ter, numeri 5) e 6), possono essere stabilite date
anche anteriori.
Nel primo bilancio successivo alla fusione le attività e le passività sono iscritte ai valori risultanti dalle scritture contabili
alla data di efficacia della fusione medesima; se dalla fusione emerge un disavanzo, esso deve essere imputato, ove
possibile, agli elementi dell'attivo e del passivo delle società partecipanti alla fusione e, per la differenza e nel rispetto
delle condizioni previste dal numero 6 dell'articolo 2426, ad avviamento(2). Quando si tratta di società che fa ricorso al
mercato del capitale di rischio, devono altresì essere allegati alla nota integrativa prospetti contabili indicanti i valori
attribuiti alle attività e passività delle società che hanno partecipato alla fusione e la relazione di cui all'articolo 2501
sexies. Se dalla fusione emerge un avanzo, esso è iscritto ad apposita voce del patrimonio netto, ovvero, quando sia
dovuto a previsione di risultati economici sfavorevoli, in una voce dei fondi per rischi ed oneri.
La fusione attuata mediante costituzione di una nuova società di capitali ovvero mediante incorporazione in una
società di capitali non libera i soci a responsabilità illimitata dalla responsabilità per le obbligazioni delle rispettive
società partecipanti alla fusione anteriori all'ultima delle iscrizioni prescritte dall'articolo 2504, se non risulta che i
creditori hanno dato il loro consenso.”
I terzi potranno opporsi nel periodo che viene loro concesso, trascorso il quale si avrà la successione a titolo universale
della società incorporante nella società neo costituita che subentrerà in tutti i rapporti, i contratti resteranno validi, le
obbligazioni contratte fino a quel momento saranno acquisite dalla società risultante dalla fusione, subentrerà nei
rapporti processuali senza soluzione di continuità.
E’ un passaggio automatico ed immediato.
La fusione non consente l’alterazione delle risultanze contabili ciò che deve essere scritto sono le evidenze contabili
delle società partecipanti alla fusione: ad esempio si potrebbe scaturire l’avanzo o il disavanzo di fusione, tale
elemento può essere assegnato agli elementi dell’attivo qualora questi siano capienti.
La fusione può riguardare diversi tipi di società. Se è la società di persone ad essere incorporata nella SPA, saranno
obbligati solidalmente ed illimitatamente per le obbligazioni contratte fino al momento di efficacia della fusione.

NB: Ricordare bene le due fasi di tutela dei soci e dei creditori.

#Art. 2505 – “Alla fusione per incorporazione di una società in un'altra che possiede tutte le azioni o le quote della
prima non si applicano le disposizioni dell'articolo 2501 ter, primo comma, numeri 3), 4) e 5) e degli articoli 2501
quinquies e 2501 sexies.
L'atto costitutivo o lo statuto può prevedere che la fusione per incorporazione di una società in un'altra che possiede
tutte le azioni o le quote della prima sia decisa, con deliberazione risultante da atto pubblico, dai rispettivi organi
amministrativi, sempre che siano rispettate, con riferimento a ciascuna delle società partecipanti alla fusione, le
disposizioni dell'articolo 2501 ter, terzo e quarto comma, nonché, quanto alla società incorporante, quelle dell'articolo
2501 septies.
I soci della società incorporante che rappresentano almeno il cinque per cento del capitale sociale possono in ogni
caso, con domanda indirizzata alla società entro otto giorni dal deposito o dalla pubblicazione di cui al terzo comma
dell'articolo 2501 ter, chiedere che la decisione di approvazione della fusione da parte della incorporante medesima sia
adottata a norma del primo comma dell'articolo 2502.
Nell’ambito della disciplina sulla fusione, abbiamo poi una serie di fattispecie peculiari: Art. 2505 prevede le
incorporazioni di società interamente possedute, art. 2505bis incorporazioni di società possedute al 90%.
Fattispecie molto simile alla precedente che tuttavia prevede che fino ad un massimo del 10% del capitale sociale della
società incorporata sia posseduto da terzi e conseguentemente si prevede un ipotesi agevolata ovvero l’ipotesi che
non si predisponga tutta una serie di documentazione (Relazione degli esperti, relazione degli amm.ri, relazione
patrimoniale) qualora venga concesso automaticamente ai soci, che non fanno parte del gruppo di controllo, la
possibilità di esercitare il diritto di recesso e conseguentemente l’impegno della società ad acquistare le azioni dei soci
fino al 10%. Ciò perché la partecipazione viene considerata minoritaria e quindi l’interesse allo svolgimento della
fusione può risultare prevalente rispetto all’interesse dell’azionista di minoranza. Anche in tale caso è possibile che la
fusione per incorporazione di una società posseduta al 90% venga deliberata direttamente dall’organo amministrativo.
Si parla quindi di permanenza in vita di una società, con la caratteristica che la partecipazione in società controllante e
controllate vi è un controllo predominante. In questa fattispecie gli interessi dei soci vengono compressi, non vi è
rapporto di cambio e quindi l’assenza del rapporto di cambio semplifica la procedura della prima fase mentre per la
seconda fase che riguarda la tutela dei creditori resta sostanzialmente invariata.
Per la società posseduta al 100% può essere decisa direttamente dall’organo amministrativo.

LEVERAGE: E’ un’operazione che ha una funzione finanziaria anche se talvolta viene posta in essere dagli amm.ri della
società che ricorrono ad un significativo indebitamento in quanto non dispongono di risorse per acquisire la società
che però si sentono di poter gestire ed amministrare o comunque sia che sia un operazione puramente finanziaria di
puro leverage buy out, che sia un operazione di management buy out in entrambi i casi si parla di un operazione che
viene strutturata mediante la costituzione di una società neo costituita la quale riceve un capitale sociale abbastanza
minimo e compra a debito le quote di partecipazione della società c.d. target.
La società target è una società che si ritiene possa essere riassestata e sia in grado di produrre un flusso di reddito tale
da consentire il rimborso del finanziamento contratto per l’acquisizione. Questa operazione si discuteva in passato se
fosse permessa o meno perché in effetti il finanziamento che viene ottenuto ad esempio da una società A per
l’acquisto della società B viene ottenuto con la garanzia delle azioni di B ma le azioni della società possono essere
utilizzate come garanzia per ottenere finanziamenti per il loro acquisto e quindi l’operazione del leverage buy out fino
al momento della sua riforma si discuteva se fosse conforme o meno al dettato normativo. Con la riforma del 203 il
tema è definitivamente venuto meno, l’operazione è stata sdoganata sotto il profilo civilistico ma con alcune
caratteristiche.
Cosa viene attuato in queste operazioni? Una volta perfezionata l’acquisizione si procede all’incorporazione della
società target tale per cui, a volte con fusione inversa ovvero la società controllata ha incorporato la società
controllante, ma con il risultato che sarà la società target a rimborsare il finanziamento con i propri flussi finanziari e
ciò perché anche se dovessi incorporare nela società new-co la società target di fatto gli elementi dell’attivo e del
passivo saranno quelli della società target con un'unica aggiunta perché il patrimonio netto resta quello della newco,
la quota di partecipazione della newco viene lisa con la quota di patrimonio netto della società incorporata e la
differenza genererà l’avanzo o il disavanzo di fusione e il debito farà parte del bilancio incorporata. Quindi, l’effetto è
l’acquisto del patrimonio netto diviene quello dell’incorporante e il debito diviene a tutti gli effetti della società target.
Tale operazione che nel passato è stata particolarmente spinta arrivando a situazioni finanziarie disastrose, il
legislatore vuole evitare lo stress finanziario di questa operazione. La tenuta dell’operazione non è solamente figlia
dell’aumento della quota di patrimonio netto rispetto alla quota di indebitamento ma si deve tener conto di quelli che
sono i flussi di cassa economico-finanziari che la società target è in grado di generare. Quindi, il legislatore ci dice che:
#Art. 2505bis: “Alla fusione per incorporazione di una o più società in un'altra che possiede almeno il novanta per
cento delle loro azioni o quote non si applicano le disposizioni degli articoli 2501 quater, 2501 quinquies, 2501 sexies e
2501 septies, qualora venga concesso agli altri soci della società incorporata il diritto di far acquistare le loro azioni o
quote dalla società incorporante per un corrispettivo determinato alla stregua dei criteri previsti per il recesso.
L'atto costitutivo o lo statuto possono prevedere che la fusione per incorporazione di una o più società in un'altra che
possiede almeno il novanta per cento delle loro azioni o quote sia decisa, quanto alla società incorporante, dal suo
organo amministrativo, con deliberazione risultante da atto pubblico, sempre che siano rispettate le disposizioni
dell'articolo 2501 septies, e che l'iscrizione o la pubblicazione prevista dall'articolo 2501 ter, terzo comma, sia fatta, per
la società incorporante, almeno trenta giorni prima della data fissata per la decisione di fusione da parte della società
incorporata.
Si applica la disposizione di cui al terzo comma dell'articolo 2505
Il progetto di fusione di cui all’art. 2501ter, si dovrà redigere un piano finanziario in base al quale illustrare gli effetti
della fusione, con pubblicazione nel registro delle imprese, e far vedere che i flussi scaturenti dall’incorporazione delle
due società saranno idonei a consentire l’adempimento delle obbligazioni assunte per effetto delle operazioni
collegate alla fusione. Inoltre la relazione di cui all’art. 2501quinquies (relazione dell’organo amm.vo) dovrà indicare le
motivazioni che giustificano l’operazione e contenere un piano economico-finanziario con l’indicazione della fonte
delle risorse finanziarie in descrizione degli obiettivi che si intendono raggiungere; quindi, l’elemento viene ribadito
ulteriormente anche nella relazione degli amm.ri. Inoltre vi sono ulteriori due elementi: la relazione degli esperti deve
attestare anche la ragionevolezza delle indicazioni contenute nel progetto di fusione e quindi la ragionevolezza del
piano finanziario e al progetto deve essere incaricata la relazione del soggetto incaricato alla revisione dei conti della
società obiettivo o della società acquirente, quindi il legislatore prende atto dell’esistenza di questo tipo di operazione
ed interviene dettando le condizioni a tutela delle parti interessanti ed estendendo la responsabilità a questi ulteriori
elementi che devono essere indicati negli atti propedeutici alla fusione.

SCISSIONE:

Con la scissione abbiamo un operazione che è inversa rispetto alla fusione. Mentre con la fusione si esegue
l’aggregazione dei patrimonio di due o più società con la scissione abbiamo una disgregazione del patrimonio delle
società. Con la scissione si assegna il patrimoni a società già esistenti o di nuova costituzione, per altro le società già
esistenti non necessariamente devono avere la medesima compagine sociale della società oggetto di scissione. Quindi
le combinazioni che si possono realizzare sono ampie. L’obiettivo della scissione può essere quella della separazione
dei patrimoni per la ragione che potrà assegnarsi alcune determinate attività ad una particolare categoria di soci, la
società scissa ad esempio partecipata dal socio A e B, si procede ad una scissione integrale che comporta il fatto che la
società scissa cessa di esistere ed il suo patrimonio viene assegnato a due nuove entità che potrebbero essere
partecipate sia nello stesso modo (scissione proporzionale) dei soci A e B così come partecipavano alla società scissa
effettivamente, oppure potrebbero essere partecipate dal socio A la B1 e dal socio B la B2 e questa è l’ipotesi della c.d.
scissione propriamente detta con disintegrazione della società scissa. La società scissa viene a cessare di esistere ed il
suo patrimonio viene assegnato a favore di due o più società es. in due società neo costituite che vengono ad esistere
con l’efficacia della costituzione.
Ipotesi 1) avremo scissione proporzionale per effetto della quale i soci della società scissa parteciperanno con le stesse
proporzioni e le medesime modalità alla società beneficiaria.
Ipotesi 2) nella scissione parziale invece, avviene uno scorporo di una parte delle attività della società scissa a favore
della beneficiaria. E’ evidente che mentre nella scissione totale come nell’ipotesi 1 le beneficiarie devono essere
almeno due, si potrà individuare una parte di patrimonio che potrà essere a favore di una società beneficiaria con
contestuale mantenimento in vita della società scissa.
Sia la scissione totale che parziali potranno essere eseguite in modo proporzionale che non ovvero che i soci che
partecipavano alla società scissa parteciperanno tutti nelle medesime proporzioni al capitale sociale delle società
beneficiarie, diversamente con la scissione non proporzionale quando si attua una scissione totale della società A a
favore della società B e C i due soci della società A divengono unici società della società B e C è evidente che nel
momento in cui si parlerà di scissione non proporzionale tornerà il tema del rapporto di cambio. Ciò perché fintanto
che vi è una scissione proporzionale il tema che devo sottoporre ai soci è solamente quello se intendono possedere
solo la società A o A e B ecc. a seconda di come sarà strutturata la scissione.
L’altra ipotesi attraverso la quale si potrà realizzare la scissione è che l’operazione di scissione avvenga a favore di una
società già costituita per cui vi sarà una parte di attività e quindi i soci in tale fase potranno essere sia i medesimi soci
della società A oppure soci diversi; se le società B1 e B2 beneficiare della società scissa sono già costituite nulla cambia
rispetto a quanto detto prima per cui i beni derivanti dalla società scissa si andranno a sommare ai beni della società
già esistenti; in tale caso se le società esistenti sono possedute nella medesima proporzione della società scissa non si
creeranno problemi (c.d. scissione proporzionale) se invece le società beneficiarie della scissione sono già esistenti ma
sono detenute da altri soci allora in tale caso si tratterà di scissione non proporzionale e quindi ritornerà il rapporto di
cambio.
Nel caso della fusione il pericolo è rappresentato dall’aggregazione che potrebbe essere tra un patrimonio solido e un
patrimonio particolarmente scricchiolante tale per cui la confusione dei due patrimoni potrebbe generare un
patrimonio semi-scricchiolante che comunque non gradito ai creditori della società che invece aveva il patrimonio
solido.

La disciplina della scissione è speculare ed inversa rispetto alla fusione. Il procedimento è simile a quello della fusione
ed anche la stessa disciplina normativa tratta solamente i punti specifici rinviando invece per le similarità alla disciplina
della fusione.
#Art. 2506 – “Con la scissione una società assegna l'intero suo patrimonio a più società, preesistenti o di nuova
costituzione, o parte del suo patrimonio, in tal caso anche ad una sola società, e le relative azioni o quote ai suoi soci.
È consentito un conguaglio in danaro, purché non superiore al dieci per cento del valore nominale delle azioni o quote
attribuite. È consentito inoltre che, per consenso unanime, ad alcuni soci non vengano distribuite azioni o quote di una
delle società beneficiarie della scissione, ma azioni o quote della società scissa.
La società scissa può, con la scissione, attuare il proprio scioglimento senza liquidazione, ovvero continuare la propria
attività .
La partecipazione alla scissione non è consentita alle società in liquidazione che abbiano iniziato la distribuzione
dell'attivo.
Il progetto di scissione
#Art. 2506bis – “L'organo amministrativo delle società partecipanti alla scissione redige un progetto dal quale devono
risultare i dati indicati nel primo comma dell'articolo 2501 ter ed inoltre l'esatta descrizione degli elementi patrimoniali
da assegnare a ciascuna delle società beneficiarie e dell'eventuale conguaglio in danaro.
Se la destinazione di un elemento dell'attivo non è desumibile dal progetto, esso, nell'ipotesi di assegnazione dell'intero
patrimonio della società scissa, è ripartito tra le società beneficiarie in proporzione della quota del patrimonio netto
assegnato a ciascuna di esse, così come valutato ai fini della determinazione del rapporto di cambio; se l'assegnazione
del patrimonio della società è solo parziale, tale elemento rimane in capo alla società trasferente.
Degli elementi del passivo, la cui destinazione non è desumibile dal progetto, rispondono in solido, nel primo caso, le
società beneficiarie, nel secondo la società scissa e le società beneficiarie. La responsabilità solidale è limitata al valore
effettivo del patrimonio netto attribuito a ciascuna società beneficiaria.
Dal progetto di scissione devono risultare i criteri di distribuzione delle azioni o quote delle società beneficiarie. Qualora
il progetto preveda una attribuzione delle partecipazioni ai soci non proporzionale alla loro quota di partecipazione
originaria, il progetto medesimo deve prevedere il diritto dei soci che non approvino la scissione di far acquistare le
proprie partecipazioni per un corrispettivo determinato alla stregua dei criteri previsti per il recesso, indicando coloro a
cui carico è posto l'obbligo di acquisto.
Il progetto di scissione è depositato per l'iscrizione nel registro delle imprese ovvero pubblicato sul sito Internet della
società a norma dell'articolo 2501 ter, commi terzo e quarto).
Di diverso troviamo che il progetto dovrà contenere “l'esatta descrizione degli elementi patrimoniali da assegnare a
ciascuna delle società beneficiarie e dell'eventuale conguaglio in danaro” perché qui si dovrà stabilire a quale società
dovrà essere destinato. Nel progetto di scissione devo redigere in termini descrittivi e numerari per la situazione
patrimoniale, due stati patrimoniali. Si dovranno rendere comprensibili l’elenco dei beni, delle passività, dei contratti,
che verranno assegnati alle società; vi deve essere un’esatta e puntuale indicazione, qualora l’indicazione non sia
chiara allora esso sarà ripartito tra le società beneficiarie in proporzione alle quote di patrimonio netto assegnate a
ciascuna delle stesse.
Allo stesso modo, nel caso del passivo se la destinazione non è desumibile dal progetto, di questa obbligazione
risponderanno in solido le società beneficiarie in base al patrimonio netto attribuito a ciascuno. Ciò vuol dire che nel
progetto di scissione non è possibile capire se il debito venga assegnata ad una società A piuttosto che a B ovvero se
resta alla società scissa o alla società beneficiaria (nel caso di scissione parziale); a questo punto indipendentemente
da come gli amm.ri decideranno di assegnarlo o qualora lo assegnassero in proporzione andrà bene ma se lo dovesse
assegnare solamente ad uno piuttosto che all’altro resteranno responsabili solidamente nel limite del patrimonio
assegnato a ciascuna. Quindi l’eventuale carenza di informazione del passivo che non mette il terzo nella condizione di
esercitare il suo diritto di opposizione al progetto di scissione, ha come contrappeso che viene data la possibilità che
entrambi i soggetti sono solidalmente responsabili nei confronti del creditore.
Quando non si parla di scissione proporzionale dobbiamo avere il rapporto di cambio, la relazione degli esperti che
deve essere redatta secondo il medesimo principio della relazione vista per la fusione. Allo stesso modo dovranno
essere predisposte le relazioni degli amm.ri, le relazioni aggiornate a non più di 120 giorni, max 6 mesi se dovesse
decadere l’ultimo bilancio approvato. Il progetto di scissione deve essere iscritto nel registro delle imprese e tutta la
restante documentazione dovrà essere depositata nei 30 giorni antecedenti la delibera dell’assemblea straordinaria
per la discussione del progetto presso la sede sociale.
L’assemblea delibererà la scissione, se trattasi di scissione propriamente detta con la creazione di due o più società la
delibera dovrà essere presa solo dalla società scissa. Qualora invece la scissione preveda come società beneficiaria
delle società esistente, le stesse dovranno approvare allo stesso modo il progetto di scissione. Se trattasi di scissione
totale vi sarà una sola assemblea straordinaria se invece si tratta di scissione parziale si avranno N assemblee
straordinarie per ciascuna delle società beneficiarie. Anche in questo caso il progetto potrà essere approvato o non
approvato non sarà possibile effettuare modifiche di natura sostanziale perché renderebbe impossibile l’esecuzione se
così non fosse avremo diverse assemblee che prendono diverse delibere. Il segretario che redige il verbale è sempre il
notaio che cura il deposito e la successiva iscrizione del verbale di assemblea e del progetto di scissione. Dall’ultima
delle iscrizione inizieranno a decorre i termini per l’opposizione. L’opposizione segue sempre il termine dei 60 giorni
che in questo caso non opera la riduzione dei termini (in quanto si era detto che nel caso delle fusione qualora non
partecipino alla fusione una SPA o una SAPA tutti i termini potrebbero essere ridotti alla metà, ma la disciplina della
scissione richiamata le varie disposizioni della fusione ma non richiama il 2105quater ove è prevista la riduzione dei
termini per la procedura di fusione e quindi è riconosciuto il fatto che la riduzione dei termini nel caso di scissione non
potrà essere riconosciuta). La procedura dell’opposizione rimane la medesima vista prima. Decorso il termine dei 60
giorni si potrà procedere per atto pubblico da parte degli amministratori dell’atto di scissione che una volta iscritto
comporterà l’efficacia della scissione salvo che non sia stato previsto un effetto successivo.
Responsabilità per le obbligazioni contratte dalla società scissa: il passivo viene assegnato alle società beneficiarie che
risponderanno secondo la propria capacità patrimoniale ma, tuttavia, l’art. 2506quater nell’andare a stabilire gli effetti
della scissione prevede che
#Art. 2506 quater – “La scissione ha effetto dall'ultima delle iscrizioni dell'atto di scissione nell'ufficio del registro delle
imprese in cui sono iscritte le società beneficiarie; può essere tuttavia stabilita una data successiva, tranne che nel caso
di scissione mediante costituzione di società nuove. Per gli effetti a cui si riferisce l'articolo 2501 ter, numeri 5) e 6),
possono essere stabilite date anche anteriori. Si applica il quarto comma dell'articolo 2504 bis.
Qualunque società beneficiaria può effettuare gli adempimenti pubblicitari relativi alla società scissa.
Ciascuna società è solidalmente responsabile, nei limiti del valore effettivo del patrimonio netto ad essa assegnato o
rimasto, dei debiti della società scissa non soddisfatti dalla società cui fanno carico.”
Quindi, viene prevista una responsabilità solidale subordinata alla preventiva escussione nei confronti del debitore
principale (quindi è sussidiaria) dei debiti, obbligazioni restate in carico alla società scissa verso le società beneficiarie
nel limite del patrimonio assegnato. L’estensione quindi della partecipazione all’obbligazione è limitata alla
partecipazione del patrimonio netto assegnato.
Anche nella scissione si subentrerà in tutte le posizioni giuridiche. La successione sarà per scissione tutto come se
fosse nato in capo alla società beneficiaria.

Potrebbero piacerti anche