Il Bilancio come modello (rappresentazione semplificata della realtà) economico – finanziario della
gestione d’impresa.
Il bilancio di esercizio è un sistema di valori esprimente reddito di esercizio e capitale di
funzionamento (capitale a disposizione per l’anno successivo).
Il bilancio è formalmente costituito da:
Stato Patrimoniale (profilo patrimoniale della gestione);
Conto Economico (profilo reddituale della gestione);
Rendiconto finanziario (profilo monetario/finanziario della gestione);
Nota Integrativa (prospetto delle variazioni del patrimonio netto).
Il bilancio ha lo scopo di esprimere un giudizio sulle condizioni di equilibrio economico, finanziario
e patrimoniale in senso dinamico: è l’espressione semplificata del modello economico – finanziario
dell’impresa.
ARTICOLO 2423
I Comma: Il sistema di bilancio è composto da: Sato Patrimoniale; Conto Economico; Rendiconto
finanziario e Nota integrativa. A corredo del bilancio vi è la relazione sulla gestione.
II Comma: la clausola generale è composta dal principio di chiarezza della rappresentazione
veritiera e corretta della situazione patrimoniale; situazione finanziaria e del risultato economico
dell’azienda.
Principi generali:
Chiarezza: Il bilancio deve essere comprensibile a tutti i soggetti interessati alla gestione
dell’impresa e trasparente nel processo di formazione sostanziale e di rappresentazione
formale. I conti di bilancio devono essere esposti secondo una sequenza logica e vi è il
divieto di compenso e di raggruppamento delle voci.
Veridicità: Aspetto formale: rispetto delle regole e delle procedure stabilite per una
corretta redazione; Aspetto sostanziale: capacità del bilancio di trasmettere informazioni
attendibili (affidabilità delle informazioni trasmesse), valori che meglio rispondono alla
informazione sul patrimonio e sul reddito.
Correttezza: coerenza dei dati con la situazione effettiva dell’impresa, applicazione di criteri
valutativi tecnicamente corretti, comunicazione dei dati in modo non deviante né
ingannevole.
III e V comma: La sovra ordinazione è dichiarata nel 2424 terzo comma ed è l’obbligo di fornire
informazioni complementari necessarie alla rappresentazione veritiera e corretta se le
informazioni richieste dagli artt. 2424-2425-2425 ter-2427-2427 bis non sono sufficienti. La sovra
ordinazione è resa più forte dal 2423 quinto comma, il quale fornisce una deroga obbligatoria, in
casi eccezionali, se c’è conflitto tra clausola generale e norma specifica, in tema di strutture di
conti e valutazioni.
Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione degli articoli seguenti è incompatibile con
la rappresentazione veritiera e corretta, la disposizione non deve essere applicata. La nota
integrativa deve motivare la deroga e deve indicarne l'influenza sulla rappresentazione della
situazione patrimoniale, finanziaria e del risultato economico. Gli eventuali utili derivanti dalla
deroga devono essere iscritti in una riserva non distribuibile se non in misura corrispondente al
valore recuperato.
VI Comma: Il bilancio deve essere redatto in unità di euro, senza cifre decimali, ad eccezione della
nota integrativa che può essere redatta in migliaia di euro.
Art. 2435-ter: Sono considerate microimprese le società di cui all’articolo 2435-bis che nel primo
esercizio o, successivamente, per due esercizi consecutivi, non abbiano superato due dei seguenti
limiti:
1) totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 175.000 euro;
2) ricavi delle vendite e delle prestazioni: 350.000 euro;
3) dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 5 unità
C. Attivo Circolante.
C.I. Rimanenze:
1) materie prime, sussidiarie e di consumo
2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati
3) lavori in corso su ordinazione
4) prodotti finiti e merci
5) acconti
Le voci comprendono anche i beni di proprietà in viaggio o presso terzi; valori al netto di
eventuali svalutazioni; acconti: si riferiscono a future forniture di beni iscrivibili fra le
rimanenze.
C.II. Crediti:
1) verso clienti
2) verso imprese controllate
3) verso imprese collegate
4) verso controllanti
5) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti
5-bis) crediti tributari
5-ter) imposte anticipate
5-quater) verso altri: verso personale, verso obbligaz. per sott., depositi cauzionali a breve.
Crediti a prescindere dal titolo che li rappresenta; possibile sovrapposizione del contenuto
delle poste; valori al netto di rettifiche “analitiche” e “forfettarie”.
C.III. Attività Finanziarie:
1) Partecipazioni in imprese controllate
2) Partecipazioni in imprese collegate
3) Partecipazioni in imprese controllanti
3-bis) Partecipazioni in imprese sottoposte al controllo delle controllanti
4) Altre partecipazioni
5) Strumenti finanziari derivati attivi
6) Altri titoli
Finalità speculativa o temporanei impieghi di liquidità; ha rilievo la destinazione al termine
dell’esercizio.
C.IV. Disponibilità Liquide:
1) Depositi bancari e postali
2) Assegni
3) Denaro e valori in cassa
D. Ratei e Risconti: non rientrano in questa posta: fatture da emettere, interessi maturati a
fine anno e liquidabili, ma non ancora accreditati, premi o sconti di quantità da fornitori.
Passivo.
A. Patrimonio Netto.
A.I. Capitale: valore nominale delle azioni o quote sottoscritte dai soci.
A.II. Riserva da sovraprezzo azioni.
A.III. Riserve di rivalutazione: accoglie riserve per rivalutazioni monetarie effettuate in base a
leggi speciali.
A.IV. Riserva legale: computo su “Utile dell’esercizio” del C.E.
A.V. Riserve statutarie: se la “riserva straordinaria” è prevista in statuto va qui, altrimenti va
nella voce A.VI.
A.VI. Altre riserve, distintamente indicate:
Fra le riserve di capitale: versamento soci in conto capitale e contributi in conto capitale.
Fra le riserve di utili: riserve per acquisto azioni controllate, riserve di origine fiscale, riserve
emergenti dalla deroga ex art.2423 5° comma, riserva da rivalutazione delle partecipazioni.
A.VII. Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi.
A.VIII. Utili (perdite) portati a nuovo: contiene gli utili degli esercizi precedenti non destinati a
riserva.
A.IX. Utile (perdita) dell’esercizio.
A.X. Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio.
E. Ratei e Risconti.
Conto Economico
A. Valore della Produzione.
1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni: si riferiscono alla gestione caratteristica
dell’impresa nonché ai correlativi ricavi accessori. Ogni altro ricavo va iscritto nella voce
A.5; i componenti positivi di natura finanziaria sono da inserire nelle macroclassi C e D.
2) Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti.
3) Variazione dei lavori in corso su ordinazione: voce al netto delle svalutazioni apportate,
a meno che non abbiano natura straordinaria. La variazione è espressa da:
+ rimanenze finali – rimanenze iniziali.
4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni: rettifica indiretta di costi compresi
nella macroclasse B, per costruzione interna di beni materiali e immateriali immobilizzati.
5) Altri ricavi e proventi: comprende: proventi da beni detenuti a scopo di investimento
(diversi da quelli finanziari), canoni per concessione utilizzo di beni immateriali, contributi
in conto esercizio, risarcimenti assicurativi, provvigioni attive al di fuori dell’attività
caratteristica, penalità addebitate a clienti, plusvalenze da alienazione di beni strumentali.
Eccezioni coerenti:
Partecipazioni immobilizzate in imprese controllate e collegate:
— se valutate ex art. 2426, n. 4 con il metodo del “Patrimonio netto”
— coerenza dell’eccezione per l’impiego di un sistema di “valori storici” nelle
imprese partecipate
Lavori in corso su ordinazione:
— se valutate ex art. 2426, n. 11 in base ai corrispettivi maturati con ragionevole
certezza
— coerenza dell’eccezione per il fatto che il realizzo si ha - anticipatamente - al
momento dell’ottenimento della commessa
Principi di riferimento:
Il “meccanismo di omologazione” prevede l’approvazione di ciascuno IAS/IFRS e SIC/IFRIC da parte
della Commissione Europea, assistita da:
ARC (Accounting Regulatory Committee), organo “politico”
EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group), organo “tecnico”
I principi omologati sono promulgati con Regolamento e pubblicati nella GUUE in ciascuna delle
lingue ufficiali dell’Unione. Il Regolamento ha valore cogente in tutti gli Stati membri e non deve
essere recepito, a differenza delle Direttive.
A seguito di tale meccanismo, la Commissione ha finora emanato molti Regolamenti, con i quali ha
recepito la quasi totalità dei principi e delle interpretazioni emanate dallo IASB (International
Accounting Standard Board).
Essi costituiscono il “sistema di principi” che devono essere ad oggi applicati dalle società europee
che hanno l’obbligo o che esercitano la facoltà di redigere i bilanci consolidati e individuali in
conformità agli standards internazionali.
Il decreto legislativo n. 38/2005 prevede rilevanti disposizioni sul piano civilistico, fra cui:
la non distribuibilità dei plusvalori derivanti dall’adozione del fair value, a prescindere dalla loro
iscrizione in bilancio, ad esclusione dei plusvalori riferibili agli “strumenti finanziari di negoziazione
ed all’operatività in cambi e di copertura” (art. 6, c. 1, lettere a e b);
La legge 24 dicembre 2007 n. 244, art. 1, c. 58-62, e il D.M. 1° aprile 2009 n. 48 hanno previsto, dal
punto di vista fiscale:
la derivazione del risultato fiscale dal risultato di esercizio Ias/Ifrs
l’adattamento dell’impianto fiscale ai diversi principi Ias/Ifrs rispetto a quelli tradizionali.
IAS 1
Il sistema di bilancio è costituito da:
Stato Patrimoniale
Conto Economico
Rendiconto Finanziario
Prospetto delle variazioni del P.N.
Note al bilancio
Altri possibili documenti: relazione degli amministratori, bilancio sociale, bilancio ambientale etc..
La rappresentazione della situazione aziendale nel bilancio IAS/IFRS si caratterizza per gli aspetti
che seguono:
1. Le mutue relazioni che sussistono tra reddito e capitale: il reddito non esprime la
variazione che subisce il capitale netto per effetto della gestione. La logica di bilancio
prevede una diversa codeterminazione della situazione patrimoniale e del risultato
economico dell’esercizio: Ct1 – Ct0 = R+ Ris. PN. Alcune variazioni patrimoniali non
trovano iscrizione a conto economico, ma confluiscono direttamente tra le riserve di
patrimonio netto.
2. Gli assunti di base da cui discende la redazione di bilancio: gli assunti di base nascono da
una specifica funzione informativa assegnata al bilancio.
IL Redattore del bilancio fornisce informazioni su: Oggetto dell’informazione di bilancio,
ovvero l’attitudine a generare disponibilità liquide e mezzi equivalenti.
Principale fruitore (investitore professionale) assume decisioni in merito allo scopo
dell’informazione di bilancio ovvero le decisioni di investimento/disinvestimento.
Il fine (fornire informazioni “useful” per gli investitori) è sovraordinato rispetto alle specifiche
disposizioni.
La sovraordinazione prevede:
Obbligo di fornire informazioni complementari necessarie allo scopo.
Deroga obbligatoria se c’è conflitto tra disposizione specifica e fine del bilancio, in tema di
strutture dei conti e valutazioni.
A fondamento del bilancio ed in via strumentale rispetto al fine ad esso assegnato, vengono
identificati due postulati:
Continuità dell’impresa nel tempo (going concern): Framework e IAS 1 fanno riferimento
ad una presunzione relativa, non ad una presunzione di carattere assoluto.
Nel caso di incertezze sulla continuità: esse devono essere esplicitate nel bilancio redatto
nella prospettiva di normale funzionamento oppure, nei casi più gravi, è necessario
assumere una diversa ipotesi di gestione, funzionale a fornire informazioni useful per
l’investitore.
In entrambe la fattispecie, l’obiettivo è di fornire all’investitore informazioni useful per
apprezzare la recuperabilità economico-finanziaria degli investimenti da lui compiuti
Competenza economica: assume rilievo di postulato per tre motivi: guida l’attribuzione dei
costi e dei ricavi ai singoli esercizi di vita dell’impresa; informa il riconoscimento dei
componenti positivi (ossia la realizzazione) e, per conseguenza, anche dei componenti
negativi (ossia la correlazione economica); pone in luce le condizioni per l’iscrizione in
bilancio di attività e di passività. Il modello di bilancio IAS/IFRS discende infatti in larga
parte da un sistema contabile di matrice patrimoniale, dove i concetti di ricavo e di costo
sono intimamente legati a quelli di attività e di passività.
i ricavi esprimono Δ↑ di attività o Δ ↓ di passività,
i costi esprimono Δ ↓ di attività o un Δ ↑ di passività.
Trova attuazione secondo un processo logico composto da due fasi successive, a ciascuna
delle quali corrisponde un ulteriore principio:
1. riconoscimento dei componenti positivi, da porre in essere in base al principio di
realizzazione (realization principle)
2. riconoscimento dei componenti negativi, che avviene in base al principio di correlazione
economica (matching principle)
Lo sviluppo di tali fasi può essere variamente condizionato e temperato dagli effetti
prodotti dal principio di prudenza. Realizzazione dei ricavi, correlazione economica dei costi
e prudenza svolgono un ruolo complementare nel definire i componenti positivi e negativi
di reddito di competenza dell’esercizio.
Realizzazione dei componenti positivi
Si concretizza quando i componenti positivi di reddito soddisfano le 5 condizioni di seguito
indicate. Ossia quando sono espressione:
1. dell’attività di produzione economica svolta nell’esercizio
2in forza alla quale si percepisce la capacità attuale dell’impresa di produrre
3. probabili
4. flussi finanziari futuri
5. misurabili in modo attendibile
In sintesi, un componente positivo si considera realizzato quando è espressione, in forza
dell’attività di produzione economica svolta nell’esercizio, della capacità attuale
dell’impresa di produrre probabili flussi finanziari futuri misurabili in modo attendibile
Il momento in cui si verificano dette condizioni può essere precedente o successivo rispetto
a quello della prestazione non monetaria dello scambio.
Correlazione economica dei componenti negativi
Ai ricavi realizzati sono contrapposti i costi correlati e quelli svaniti. Possibilità che i valori
differenziali vengano riconosciuti anche prima della vendita sul mercato. Distinzione tra i
valori marginali, ovvero le variazioni di valore di elementi patrimoniali, che affluiscono alla
formazione del reddito di esercizio rispetto a quelli che confluiscono alla formazione delle
riserve di patrimonio netto.
Principio di prudenza
La prudenza impone che anche le perdite presunte debbano essere riflesse in bilancio.
Al calcolo del reddito partecipano: taluni utili non solo certi, ma anche probabili; perdite
non solo certe, ma anche probabili.
I principi di valutazione separata di elementi eterogenei ricompresi nelle singole poste e quello di
uniformità dei criteri di valutazione nel tempo valgono anche nel contesto degli IAS/IFRS.
Definizione fair value: The price that would be received to sell an asset or paid to transfer a liability
in an orderly transaction between market participants at the measurement date.
Obbligo di indicazione di voci addizionali, intestazioni e risultati parziali se ciò è significativo per la
compensazione dei risultati economici.
Prescrizioni informative contenute nei singoli principi contabili.
Assenza componenti straordinari.
Struttura: nessuna specifica previsione circa l’ordine o lo schema con il quale le voci devono essere
esposte. La prassi privilegia l’impostazione a Ricavi e costo del venduto (anziché quella a valore e
costi della produzione) con evidenziazione di alcuni risultati intermedi ritenuti essenziali per
interpretare l’andamento della gestione:
EBITDA(Earning before Interests, Taxes, Depreciations and Amortizations): risultato
Gestione Operativa al lordo di ammortamenti e svalutazioni
EBIT (Earning before Interests and Taxes): risultato Gestione Operativa al netto di
ammortamenti e svalutazioni.
Classificazione dei costi operativi:
Per natura: Costi per materie prime, di consumo, ... Costi per servizi; Costi per utilizzo beni di terzi;
Costi per il personale; Altri oneri operativi.
Per destinazione: Costi industriali: Acquisti e lavorazioni esterne; Costi per materie prime, di
consumo, Costi per il personale industriale, Altri costi industriali
Variazione rimanenze: Costi commerciali; Provvigioni ad agenti Spese pubblicitarie Costi di
trasporto; Costi generali e amministrativi; Retribuzione personale amministrativo Spese legali.
Cessione di beni: i componenti sono conseguiti alla data di consegna o spedizione per i beni mobili
e alla stipulazione dell’atto per i beni immobili e aziende oppure (se diversa e successiva) quando
si verifica l’effetto traslativo o costitutivo della proprietà (o altro diritto reale)
Prestazione di servizi: quando ultimate, ovvero, per quelle dipendenti da contratti di locazione,
mutuo, assicurazione o contratti con corrispettivi periodici, alla data di maturazione dei
corrispettivi
Componenti positivi: I ricavi, gli altri proventi e le rimanenze concorrono a formare il reddito anche
se non risultano imputati al conto economico.
Componenti negativi
Condizioni di deducibilità: imputazione al Conto economico o direttamente a Patrimonio netto
(Ias/Ifrs); Prevalenza del modello tedesco (“mono binario”) sul modello anglosassone (“doppio
binario”); Disposizioni di legge
Misura deducibilità: deduzione piena, se sussiste collegamento tra costi e ricavi imponibili;
Deduzione proporzionale se sussiste collegamento tra: costi e ricavi imponibili o esenti;
Deduzione degli interessi passivi e riferimento al ROL
Ricavi e costi non imputati
accertamento di maggiori ricavi e proventi; deducibilità dei costi afferenti ai maggiori ricavi purché
risultanti da elementi certi e precisi
Risultato prima delle imposte ≠ reddito imponibile (quantità rilevante nella dichiarazione dei
redditi per il calcolo dell’imposta).
Differenze temporanee
spostamento di componenti positivi o negativi del reddito imponibile, e
quindi di tassazione, tra esercizi diversi
si producono quando sussistono diversità tra le norme civilistiche e fiscali relativamente a:
— norme di valutazione
— competenza di ricavi e costi
determinano differimento o anticipo di tassazione.
Differimento di tassazione
componenti positivi tassabili in esercizi successivi a quelli in cui sono iscritti in bilancio;
componenti negativi deducibili ai fini fiscali in esercizi antecedenti a quelli in cui saranno iscritti in
bilancio.
Anticipo di tassazione
componenti negativi deducibili ai fini fiscali in esercizi successivi a quelli della loro iscrizione in
bilancio; componenti positivi tassabili in esercizi precedenti a quelli in cui saranno iscritti in
bilancio.
Perdite fiscali
iscrivibilità di imposte anticipate a certe condizioni;
perdite derivanti da circostanze ben identificate e per le quali vi è ragionevole certezza di ottenere
imponibili fiscali che possano assorbirle.
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
Caratteri economico aziendali:
Fattori produttivi materiali ad utilità pluriennale; strumentali alla produzione di reddito; realizzo
prevalentemente indiretto; se soggetti a logorio tecnico-economico partecipano alla formazione
del reddito attraverso l’ammortamento.
Regime giuridico: diritto di proprietà, con possibili eccezioni e vincoli:
beni in leasing
beni oggetto di devoluzione gratuita per attività di concessione
Processo di ammortamento
Processo di ripartizione del valore di un fattore produttivo ad utilità pluriennale tra gli esercizi della
sua vita utile.
Le plusvalenze
Le plusvalenze realizzate concorrono a formare il reddito, per l’intero ammontare nell’esercizio in
cui sono state realizzate, ovvero, se i beni sono stati posseduti per un periodo non inferiore a tre
anni, a scelta del contribuente, in quote costanti nell’esercizio stesso e nei successivi, ma non oltre
il quarto.
Procedimenti di ammortamento
Quote di ammortamento deducibili a partire dall’esercizio di entrata in funzione del bene.
Ammortamento ordinario: Coefficienti stabiliti, con Decreto del Ministro dell’Economia e delle
Finanze pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, per categorie di beni omogenei in base al “normale
periodo di deperimento e consumo” nei vari settori produttivi.
Riduzione alla metà nel primo esercizio (entrata in funzione).
Deducibilità del costo residuo dei beni in caso di eliminazione degli stessi.
Deduzione integrale del costo di acquisto di beni il cui costo unitario è ≤ 516,46 Euro.
Nuove norme sull’ammortamento in tempo di Covid 19 (Legge n.126 del 13 ottobre 2020 che ha
convertito il DL 104/2020 art.60): 7-bis. I soggetti che non adottano i principi contabili
internazionali, nell'esercizio in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, possono,
anche in deroga all'articolo 2426, primo comma, numero 2), del Codice civile, non effettuare fino
al 100 per cento dell'ammortamento annuo del costo delle immobilizzazioni materiali e
immateriali, mantenendo il loro valore di iscrizione, così come risultante dall'ultimo bilancio
annuale regolarmente approvato. La quota di ammortamento non effettuata ai sensi del presente
comma è imputata al conto economico relativo all'esercizio successivo e con lo stesso criterio sono
differite le quote successive, prolungando quindi per tale quota il piano di ammortamento
originario di un anno. Tale misura, in relazione all'evoluzione della situazione economica
conseguente alla pandemia da SARS-COV-2, può essere estesa agli esercizi successivi con decreto
del Ministro dell'economia e delle finanze.
7-ter. I soggetti che si avvalgono della facoltà di cui al comma 7-bis destinano a una riserva
indisponibile utili di ammontare corrispondente alla quota di ammortamento non effettuata in
applicazione delle disposizioni di cui al medesimo comma. In caso di utili di esercizio di importo
inferiore a quello della suddetta quota di ammortamento, la riserva è integrata utilizzando riserve
di utili o altre riserve patrimoniali disponibili; in mancanza, la riserva è integrata, per la differenza,
accantonando gli utili degli esercizi successivi.
7-quater. La nota integrativa dà conto delle ragioni della deroga, nonché dell'iscrizione e
dell'importo della corrispondente riserva indisponibile, indicandone l'influenza sulla
rappresentazione della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico
dell'esercizio.
7-quinquies. la deduzione della quota di ammortamento non effettuata ai sensi del comma 7-ter è
ammessa a prescindere dall’imputazione al conto economico.
Manutenzione
Iscrizione in bilancio
Manutenzione ordinaria: costi sostenuti per mantenere i cespiti in buono stato di
funzionamento; componenti negativi del reddito di esercizio.
Manutenzione straordinaria: costi sostenuti per aumentare la produttività. Miglioramenti,
ampliamenti, innovazioni, ammodernamenti: costi capitalizzabili (perché strumentali a
generare utilità in futuro).
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
Caratteri economico aziendali
Simili a quelli delle immobilizzazioni materiali
Non è sempre facile da verificare
→ l’effettiva possibilità di utilizzo durevole (es. costi di impianto)
→ il confine con “costi sprecati” (es. costi sviluppo)
→ le condizioni che giustificano l’iscrizione in bilancio (es. avviamento)
Regime giuridico: solo in taluni casi sono associati a particolari diritti (di brevetto, utilizzazione
opere ingegno, marchi).
Iscrizione in bilancio
Stato Patrimoniale, Attivo, classe B I)
Costi pluriennali
Valori rappresentativi di diritti
Avviamento
Illustrazione in Nota integrativa:
Movimenti per ciascuna voce; dettaglio composizione delle voci costi di impianto e di
ampliamento e costi di sviluppo, nonché le ragioni della loro iscrizione ed i rispettivi criteri di
ammortamento; la misura e le motivazioni delle riduzioni di valore applicate alle immobilizzazioni
materiali e immateriali, facendo a tal fine esplicito riferimento al loro concorso alla futura
produzione di risultati economici, alla loro prevedibile durata utile e, per quanto rilevante, al loro
valore di mercato, segnalando altresì le differenze rispetto a quelle operate negli esercizi
precedenti ed evidenziando la loro influenza sui risultati economici dell'esercizio.
Formazione dei valori in bilancio: come immobilizzazioni materiali, con i seguenti vincoli:
Costi pluriennali:
Consenso Collegio Sindacale;
Ammortamento ≤ 5 anni per i costi di impianto e di ampliamento;
I costi di sviluppo sono ammortizzati secondo la loro vita utile; nei casi eccezionali in cui
non è possibile stimarne attendibilmente la vita utile, ammortamento in un periodo non
superiore ai cinque anni;
Distribuzione di utili solo se residuano riserve disponibili maggiori dei costi non
ammortizzati.
Avviamento:
Consenso collegio sindacale;
Acquisizioni a titolo oneroso;
Nei limiti del costo sostenuto;
Ammortamento in base alla vita utile (non superiore ai dieci anni).
PARTECIPAZIONI
Valutazione (normativa e principi contabili nazionali)
Criterio generale:
a) Immobilizzazioni: Costo (di acquisto/sottoscrizione + oneri ac.) da svalutare per perdite durevoli
b) Attivo circolante: Costo (come sopra) o valore di realizzo di mercato, se minore.
Criterio alternativo:
Partecipazioni immobilizzate in imprese controllate e collegate: è possibile, in alternativa al costo
d’acquisto, impiegare il criterio del patrimonio netto.
Analisi della differenza tra il prezzo di acquisto delle partecipazioni (C) e il corrispondente valore
contabile del patrimonio netto delle partecipate alla data di acquisto (Pn)
Differenza positiva (C>Pn)
a. diversità valori [storici-correnti]
b. avviamento positivo incluso nel valore della partecipazione
c. condizioni di prezzo sfavorevoli: svalutazione della partecipazione
Plusvalenze
Le plusvalenze realizzate relativamente a partecipazioni in società (residenti e non residenti) non
concorrono alla formazione del reddito imponibile — nella misura del 95% — se sono soddisfatte
le seguenti condizioni:
– la partecipazione è ininterrottamente posseduta dal primo giorno del dodicesimo mese
precedente alla cessione (metodo applicato: LIFO);
– le partecipazioni sono classificate come immobilizzazioni nel primo bilancio chiuso durante il
periodo di possesso;
la partecipata non risiede in stati / territori caratterizzati da
regime fiscale privilegiato (per le holding di partecipazioni il requisito si verifica quando è
rispettato dalle società indirettamente partecipate che rappresentano la maggior parte del valore
del patrimonio sociale della partecipante);
– la partecipata esercita una effettiva attività commerciale (per le holding di partecipazioni il
requisito si verifica quando è rispettato dalle società indirettamente partecipate che
rappresentano la maggior parte del valore del patrimonio sociale della partecipante. Inoltre, tale
requisito non rileva per le partecipate quotate).
Minusvalenze
Le minusvalenze realizzate relative alle partecipazioni che soddisfano le condizioni indicate non
sono deducibili se la partecipazione viene ceduta dopo dodici mesi dall’acquisto.
Sono inoltre indeducibili le minusvalenze da svalutazione di partecipazioni.
Per le partecipazioni valutate sulla base del metodo del patrimonio netto:
non deducibilità, anche a titolo di ammortamento, della parte del costo di acquisto eccedente la
frazione di capitale netto risultante dall’ultimo bilancio della partecipata
Minusvalenze deducibili: da realizzo
Valutazione in bilancio
Allocazione dei valori in bilancio:
B)III. Immobilizzazioni finanziarie
C)III. Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
L’allocazione è strettamente connessa alla decisione degli amministratori di mantenere
durevolmente lo strumento finanziario ovvero di destinarlo alla negoziazione.
Titoli dell’attivo circolante: minore tra il costo di acquisto e il valore di realizzazione desumibile
dall’andamento del mercato
Titoli (di debito) immobilizzati: costo ammortizzato (cfr. infra sub crediti, passività e relativa
esercitazione)
Un derivato è uno strumento finanziario o altro contratto con le tre seguenti caratteristiche:
a) il suo valore varia come conseguenza della variazione di un determinato tasso di interesse,
prezzo di strumenti finanziari, prezzo di merci, tasso di cambio, indice di prezzo o di tasso, rating di
credito o indice di credito o altra variabile, a condizione che, nel caso di una variabile non
finanziaria, tale variabile non sia specifica di una delle controparti contrattuali (a volte chiamato il
sottostante);
b) non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale che sia
minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una risposta
simile a cambiamenti di fattori di mercato; e
c) è regolato a una data futura.
Rilevazione iniziale: iscrizione al FV al momento in cui la società diventa parte del contratto ed è
soggetta ai relativi obblighi.
Rilevazione successiva: derivati speculativi: la variazione di FV transita da CE; derivati di copertura
con finalità di ridurre un rischio: copertura sussiste in presenza di stretta e documentata
correlazione tra le caratteristiche dello strumento o dell’operazione coperti e quelle dello
strumento di copertura
L’obbiettivo della copertura è limitare il rischio di:
variazione di FV di attività e passività: rilevate nel CE
variabilità di flussi di cassa futuri: valutazione al FV; le variazioni di FV sono rilevate a PN
per poi riversarsi a CE in correlazione alla dinamica dei flussi (“Riserva per operazioni di
copertura di flussi finanziari attesi”)
RIMANENZE DI MAGAZZINO
Caratteri economico – aziendali:
Fattori produttivi a veloce ciclo di utilizzo;
Beni che possono trovarsi ad un diverso stadio del ciclo produttivo, comprendendo:
Beni non ancora immessi nel processo produttivo (materie prime, sussidiarie, di consumo);
Beni in corso di lavorazione e semilavorati;
Beni in attesa di essere collocati sul mercato (prodotti finiti, merci).
Realizzo prevalentemente diretto, cioè tramite la vendita.
LE PASSIVITA’
Fondi rischi e oneri
Caratteri aziendali: Consentono la copertura di rischi e oneri: di manifestazione futura;
che per competenza e prudenza devono concorrere alla formazione del reddito di esercizio;
che presentano alcuni aspetti di indeterminazione
In CE: l’accantonamento che alimenta il fondo
In SP: il fondo rischi e oneri (la passività indeterminata)
Finalità: Gli accantonamenti per rischi e oneri sono destinati a coprire perdite o debiti ...”
Attenzione! “Soltanto”: distinzione rispetto ai fondi rettificativi! “Perdite o debiti”: la copertura
non è finanziaria!
Caratteri:
“ ... di natura determinata, di esistenza certa o probabile, dei quali tuttavia alla chiusura
dell’esercizio sono indeterminati o l’ammontare o la data di sopravvenienza”
Pertanto, 4 caratteri consentono di qualificare una passività come Fondo Rischi e Oneri:
1. la natura, che deve essere determinata;
2. l’esistenza, che deve essere certa o probabile;
3. l’ammontare, che deve essere indeterminato;
4. la data di sopravvenienza, che deve essere indeterminata (NB: indeterminazione della data e/o
dell’ammontare)
Dubbi interpretativi in merito alla data di sopravvenienza: tendenziale scarsa significatività.
Valutazione in bilancio
Art.2426,1°comma, n.8(aggiornatodalD.Lgs139/2015)
“i crediti ... sono rilevati in bilancio secondo il criterio del costo ammortizzato, tenendo conto del
fattore temporale e ... del valore di presumibile realizzo”
Il costo ammortizzato prevede la ripartizione («ammortamento») degli interessi, dei costi di
transazione e del differenziale fra valore iniziale e valore a scadenza lungo il periodo di durata del
credito, in base al tasso di interesse effettivo.
L’applicazione del criterio del costo ammortizzato è:
- obbligatoria per le imprese che redigono il bilancio in forma ordinaria;
- facoltativa per le imprese che redigono il bilancio in forma abbreviata e per le micro-imprese.
Il criterio del costo ammortizzato può non essere applicato ai crediti qualora gli effetti siano
irrilevanti: se i crediti hanno una scadenza inferiore ai 12 mesi.
OIC 15 – Crediti
Rilevazione iniziale
a. Costo ammortizzato in assenza di attualizzazione
Il valore di iscrizione iniziale è rappresentato dal valore nominale del credito al netto di tutti i
premi, gli sconti, gli abbuoni ed inclusivo degli eventuali costi direttamente attribuibili alla
transazione che ha generato il credito. I flussi finanziari derivanti dal credito devono essere
attualizzati al tasso di interesse effettivo.
b. Costo ammortizzato in presenza di attualizzazione
Il valore di iscrizione iniziale è pari al valore attuale dei flussi finanziari futuri più gli eventuali costi
di transazione.
Per tenere conto del "fattore temporale" (art. 2426, comma 1, n. 8 c.c.).
il tasso di interesse desumibile dalle condizioni contrattuali deve essere confrontato con il tasso di
interesse di mercato.
Qualora il tasso di interesse desumibile dalle condizioni contrattuali sia significativamente diverso
dal tasso di interesse di mercato, i flussi finanziari futuri derivanti dal credito devono essere
attualizzati al tasso di interesse di mercato.
Valutazione e rilevazioni successive
Iscrizione al costo ammortizzato determinato secondo il seguente procedimento:
a. determinare l’ammontare degli interessi calcolati con il criterio del tasso di
interesse effettivo sul valore contabile del credito all’inizio dell’esercizio, o alla
più recente data di rilevazione iniziale;
b. aggiungere l’ammontare degli interessi così ottenuto al precedente valore
contabile del credito;
c. sottrarre gli incassi per interessi e capitale intervenuti nel periodo;
d. sottrarre le svalutazioni al valore di presumibile realizzo e le perdite su crediti.
Modalità fiscali di valutazione
Le svalutazioni dei crediti risultanti in bilancio che derivano dalle cessioni di beni e dalle
prestazioni di servizi (non coperti da garanzia assicurativa) sono deducibili in ciascun esercizio nel
limite dello 0,5% del valore nominale o di acquisizione dei crediti. Nel computo si tiene conto
anche di accantonamenti per rischi su crediti
La deduzione non è più ammessa quando l’ammontare complessivo di svalutazioni e
accantonamenti ha raggiunto il 5% del valore nominale o di acquisizione dei crediti a fine esercizio.
Di conseguenza, se in un esercizio l’ammontare complessivo delle svalutazioni eccede il 5% del
valore nominale o di acquisizione dei crediti, l’eccedenza concorre a formare il reddito
dell’esercizio stesso
Sono deducibili le perdite su crediti, se sono definitive e se risultano da elementi certi e precisi,
limitatamente alla parte che eccede l’ammontare complessivo di svalutazioni e accantonamenti
dedotti nei precedenti esercizi.
Le perdite si considerano definitive e risultanti da elementi certi e precisi quando:
- per i crediti di modesta entità, se sono decorsi 6 mesi dalla scadenza del pagamento;
- il diritto alla riscossione è prescritto;
- il debitore ha concluso un accordo di ristrutturazione dei debiti;
- se il credito risulta cancellato dal bilancio, per effetto di eventi estintivi.
Le analisi di bilancio:
Finalità: Espressione di un giudizio in merito allo “stato di salute” dell’impresa sotto i profili
reddituale, patrimoniale e finanziario.
Tecniche: Tecnica di riclassificazione degli schemi di Sp e Ce” “Tecnica di calcolo degli indici”
“Tecnica di calcolo dei flussi finanziari”.
Prospettiva di analisi: Interna vs. esterna
Termini di confronto: Comparazioni temporali vs. comparazioni spaziali.
Limiti: L’analisi di bilancio fornisce solo sintomi e indizi; inoltre, risente dei limiti propri del bilancio
(soggettività, ritardo nella disponibilità, ecc.).
Glossario
Capitale investito= Ci
Capitale circolante netto=CCN
Capitale di terzi= Ct
Capitale netto= Cn
Capitale proprio= Cp
Capitale investito netto= CIN
Posizione finanziaria netta= PFN
IL RENDICONTO FINANZIARIO
Il rendiconto finanziario è un prospetto che espone le cause dei flussi in entrata (Fonti) e in uscita
(Impieghi) di una determinata risorsa finanziaria in un determinato arco temporale.