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LEZIONE 7 DIRITTO COMMERCIALE.

4 APRILE

La scorsa volta ci siamo occupati della cambiale. Vi avevo spiegato la differenza fra cambiale e pagherò o
vaglia cambiario e cambiale tratta. Adesso vediamo i caratteri fondamentali della cambiale. La cambiale
presenta una serie di elementi essenziali, alcuni sono indefettibili quindi devono esistere sicuramente fin
dal momento dell’assunzione, quindi sono fondamentali ma possono esssere inseriti anche in un momento
successivo, cioè anche al momento del pagamento. La cambiale per essere riconosciuta come tale deve
avere al momento dell’emissione almeno 3 elementi ossia:
- denominazione di cambiale, che deve risultare dal foglio di carta;
- sottoscrizione dell’emmittente o del traente;
- la promessa di pagamento che si sostanzia nella formula “pagherò”, o l’ordine incondizionato di
pagamento che consiste nel pagherete.
Questi elementi non possono mai mancare ma ci sono anche altri elementi diversi da questi che sono
indefettibili che devono esistere almeno al momento del pagamento, che sono essenziali ma non
indefettibili cioè la cambiale potrebbe anche circolare senza questi ulteriori elementi ma mai senza quei 3
elementi. Gli altri elementi sono: il luogo di emissione e il luogo di pagamento della cambiale, la data di
emissione e la data di pagamento della cambiale, e poi l’indicazione dell’ammontare del credito che è
portato da questa cambiale e il nominativo del beneficiario. Per quanto riguarda la data, al momento del
pagamento deve essere indicata almeno una data, se ce ne sono 2 una è per l’emissione e una per il
pagamento, se ne è indicata una soltanto quella data intende quella in cui può essere pagata la cambiale.
Per quanto riguarda il luogo se non sono scritti i luoghi di emissione e di pagamento, il luogo di pagamento
coincide con il luogo di emissione, non c’è differenza. Il beneficiario deve essere un soggetto determinato o
determinabile al momento del pagamento, idem per quanto riguarda l’ammontare del credito che è
riconosciuto nella cambiale. Questi elementi perchè possono essere inseriti in un momento successivo?
Perchè i primi sosno indefettibili e devo sussistere fin dal momento dell’emissione, gli altri potrebbero
anche essere inseriti dopo perchè è possibile che la cambiale venga emessa in bianco. Ovvero, la cambiale
in bianco è un cambiale in quanto ha quei 3 elementi, però è volutamente emessa in bianco, ossia
manchevole di tutti gli altri elementi, oltre quei 3, o di alcuni fra quegli elementi. Questi ulteriori elementi
sono manchevoli al momento dell’emissione ma non lo possono essere al momento del pagamento. La
ragione della emissione della cambiale in bianco è la seguente: il rapporto fondamentale da cui scaturisce
l’emissione della cambiale può essere un rapporto elastico i cui contenuti non sono realizzati nel momento
in cui si emette la cambiale ad esempio: se il rapporto fondamentale in forza del quale è stata emessa la
cambiale è un rapporto di fornitura è possibile che al momento dell’emissione la somministrazione non sia
stata ancora completata, ancora si è in corso, allora non si sa a quanto ammonterà il debito del
somministrato verso il somministrante, dipende da come si svolgerà il rapporto di somministrazione, da
quante forniture ci saranno, e allora per questa ragione potrebbe ammettersi l’emissione di una cambiale
in bianco, cioè una cambiale in cui abbiamo tutti gli elementi tranne l’indicazione dell’ammontare del
credito, che poi verrà inserito in un momento successivo, al momento del pagamento quando il rapporto di
fornitura verrà esaurito e quindi si verrà a conoscenza di quello che è l’ammontare del credito che è
scaturito dal rapporto fondamentale che sarà portato dalla cambiale. In ordine a questo riempimento
successivo della cambiale ci sono dei limiti e delle regole ben precise . il legislatore ci dice che la cambiale si
può emettere in bianco con solo quei 3 elementi però quando la si emette deve essere stipulato un accordo
di riempimento cioè un accordo che stipulano l’emittente o il traente con il beneficiario in forza del quale si
stabiliscono dei criteri, si richiamerà il rapporto sottostante per riempire questa cambiale. Però la formula
di riempimento deve avvenire entro il termine di 3 anni dall’emissione, questo è il temine per l’azione
cartolare, quindi entro quel temine massimo la cambiale deve essere riempita e portata all’incasso
altrimenti l’azione cartolare si prescrive, cioè la cambiale finisce di essere tale. Il rapporto può essere sia
elastico ma nel tempo non può più protrarsi oltre 3 anni altrimenti si andrebbe fuori dalla fattispecie
cartolare perchè si sconfinerebbe rispetto alla prescrizione dell’azione cartolare. La cambiale in bianco va
tenuta distinta dalla cambiale incompleta. Una cambiale con tutti gli elementi e un’altra cambiale identica
possono essere una in bianco e quindi ammissibile, l’altra incompleta e quindi inammissibile omeglio una
cambiale che si direbbe non essere pagabile perchè il debitore opporrebbe una eccezione legata al
concetto letterale del titolo perchè manca un elemento che è il nominativo del beneficiario. La differenza
sta che nel momento dell’emissione della cambiale in bianco c’è l’accordo di riempimento, quindi la
cambiale è volutamente emessa in bianco per poi essere riempita; al momento dell’emissione della
cambiale incompleta non c’è nessun accordo di riempimento, la cambiale è incompleta per sbaglio, ci si è
dimenticati di inserire un elemento, non è una scelta voluta e quindi la cambiale incompleta è passibile di
eccezione reale da parte del debitore che può precludere il pagamento. La cambiale in bianco invece è
perfettamente regolare e può essere portata all’incasso purchè si osservino le regole previste dall’accordo
entro il termine di 3 anni. Questa è la differenza. Per quanto riguarda la data di scadenza la cambiale è uno
strumento di credito, cioè per sua natura si emette per consentire ad una persona di ottenere il credito da
un’altra persona, quindi è fisiologico che la sua emissione non coincida con la data di scadenza e che sia
successiva all’emissione altrimenti non ci sarebbe alcun credito. La si emette oggi ed io pagherò ad una
scadenza successiva perchè si fa credito attraverso al cambiale , se fosse pagabile subito non ci sarebbe
l’esigenza di emetterla. La data è successiva fisiologicamente, potrebbe anche essere contestuale ma non
servirebbe a nulla, sarebbe sostitutiva del denaro contante. La data successiva può atteggiarsi in 4 modi:
- intanto la cambiale può essere pagabile a DATA FISSA, si stabilisce una data successiva alla data di
emissione e da quel momento la cambiale è pagabile.
- può essere pagabile a CERTO TEMPO DATA, ossia decorso un certo tempo da una determinata scadenza
quindi vuol dire per esempio che la cambiale è pagabile decorsi 2 mesi da una data fissa.
- può anche essere pagabile a VISTA , immediatamente.
- e per finire abbiamo il pagamento a CERTO TEMPO VISTA, la cambiale è pagabile non al momento in cui si
presenta ma decorso un certo tempo dalla data di presentazione. Se è pagabile secondo questa modalità
potrebbe essere strutturata in una certa maniera, ossia la cambiale è pagabile decorsi due mesi dalla
presentazione. Dal punto di vista della data abbiamo una differenza molto importante tra la cambiale e
l’assegno, perchè mentre la cambiale è uno strumento di credito l’assegno sia esso circolare o bancario, è
uno strumento di pagamento quindi per sua natura tende ad essere il rapporto più simile al denaro, è
sostitutivo del denaro. Tant’è vero che l’assegno è pagabile a vista, immediatamente come il denaro. Se
l’assegno aspira ad essere sostitutivo del denaro deve essere come il denaro e quindi pagabile subito come
il denaro contante. Per qursto l’assegno è sempre pagabile a vista perchè è uno strumento di pagamento, e
la cambiale invece è uno strumento di credito che può essere pagata ad una data successiva rispetto a
quella dell’emissione. La cambiale è non solo uno strumento di credito ma anche un titolo esecutivo, cioè in
forza della cambiale si può avviare l’azione cartolare che è un’azione esecutiva, non è necessario passare da
un giudizio di condizione finalizzato all’accertamento del titolo, ma si può andare direttaemnte alla fase
esecutiva, al precetto e al pignoramento in forza della cambiale. Però affinchè la cambiale possa assolvere
questa finalità, deve essere in regola con i bolli, come qualsiasi altro titolo esecutivo, il titolo esectivo è tale
quando è in regola con i bolli. La stessa cosa vale per la cambiale la quale è un titolo esecutivo
stragiudiziale, diventa tale a tutti gli effetti quando è in regola con l’imposta dei bolli, che è il 12 per mille
della somma indicata sulla cambiale, e quindi diventa un titolo esecutivo al pari di una sentenza, di un
provvedimento dell’autorità giudiziaria. Questo vi fa capire perchè l’assegno non può essere portatato la
clausala di portatazione, il legislatore ci dice che non è ammessa per l’assegno e se l’assegno è postdatato si
considera la successiva come se non fosse apposta. Perchè il legislatore ci dice questo? Intanto perchè
l’assegno è uno strumento di pagamento e non di credito e se deve essere sostitutivo del denaro deve
essere pagabile subito, se l’assegno è post datato non può essere sostitutivo del denaro contante. In
secondo luogo se fosse ammissibile l’assegno post datato, la gente non emetterebbe più cambiali perchè
userebbe al posto delle cambiali gli assegni con una differenza che l’assegno è un titolo esecutivo
stragiudiziale senza pagare i bolli, per la cambiale si deve pagare il bollo, quindi tutti quanti userebbero gli
assegni come strumento di credito, nessuno comprerebbe più cambiali e tutti agirerebbero la disciplina
delle cambiali, e questo non è ammissibile. Quindi quando si vede un assegno post datato che può essere
diffuso nella prassi, teoricamente esso può essere incassato subito, il punto qual è? Se l’assegno è bancario,
e un soggetto va ad incassare un assegno post datato potrebbe non trovare la provvista, i soldi. Però se si
porta un assegno post datato prima della scadenza la bamca deve andare ad effettuare un’informativa alla
prefettura e la prefettura dovrà sanzionare l’emittente, perchè ha dato l’assegno come se fosse una
cambiale, infatti è una sanzione pari al bollo che si applicherebbe su quella cifra qualora anzichè da un
assegno fosse portata da ua cambiale è il doppio del bollo la sanzione. E questa è una sanzione
amministrativa che si paga perchè si è violata la norma che vieta di emettere assegni post datati e che ha
questa duplice finalità: una di ordine funzionale, di quello che è l’assegno per evitare l’abuso dello
strumento; e l’altra invece al fine di non aggirare le norme sui bolli in relazione all’assegno post datato.
Sempre in tema di cambiale, un altro tema interessante riguarda le GARANZIE cambiarie. Le obbligazioni
portate dalla cambiale possono essere garantite. Nella cambiale tratta abbiamo l’obbligazione principale
che è quella dell’accettante, l’accettante è l’obbligato principale e il traente è obbligato di regresso a meno
che la cambialetratta non venga accettata e allora l’emittente diventa obbligato principale. Quindi abbiamo
2 diverse categorie di obbigati fin dal momento dell’emissione della cambiale tratta, accettante è
l’obbligato diretto, e traente obbligato di regresso, più possiamo avere i vari girantiche sono tutti obbligati
di regresso. Ognuna di queste obbligazioni dirette o principali o di regresso possono essere garantite
attraverso strumenti di garanzie autonome o accessorie. RICAPITOLANDO : Nel pagherò cambiario,
l’obbligato diretto è l’emittente, obbligati di regresso sono i giranti; nella cambiale tratta se c’è l’accettante
sia esso un il trattario o un terzo interveniente è lui l’obbligato diretto o principale, il traente e gli altri
obbligati di regresso sono tali e quindi come i giratari. Invece se la cambiale tratta non viene accettata, il
traente diventa obbligato principale e gli obbligati di regresso sono solo i giratari.
Nel pagherò cambiario l’emittente, che è il debitore, è sempre l’obbligato principale, i giranti sono obbligati
di regresso. Nella cambiale tratta il trattario che ha accettato la cambiale o il terzo intervenuto ossia
l’accettante sempre obbligati diretti, tutti gli altri sono di regresso, giranti che sono poi i precedenti
giratari, e il traente, che diventa obbligato principale solo se non c’è l’accettante. Con lo strumento delle
garenzie si possono garantire una o più obbligazioni cambiarie. Esempio: la garanzia più diffusa è l’AVALLO,
l’avallo è una garanzia accessoria, l’avallante è un garante di uno o più obbligati principali o di regresso di
una cambiale. Per esempio un terzo si impegna a garantire il pagamento della cambiale tratta da parte
dell’accettante, quinid il terzo è l’avallante e l’accettante è il soggetto garantito ossia l’avallato e viene
garantita l’obbligazione principale nei confronti di chiunque finisca per essere i lprenditore di questa
cambiale. Ma l’avallante potrebbe anche garantire uno o più obbligati di regresso, oppure tutti gli obbligati
cambiari o l’obbligato principale con uno o più obbligati di regresso. Il punto qual è? E’ che nel silenzio da
parte dell’avallante, l’avallante garantisce solo l’obbligato diretto ossia l’accettante, l’avallante garantisce
più obbligati se lo dichiara espressamente cioè se io vado a garantire una obbligazione cambiaria e non
dichiaro va a favore dell’obbligato diretto, se lo dichiaro andrà a favore di quei soggetti per cui mi sto
prestando come garante. L’avallo è una GARANZIA ACCESSORIA, se cade l’obbligazione garantita cade
anche l’obbligazione dell’avallante e in quanto garanzia accessoria è del medesimo grado rispetto
all’obbligazione garantita. Stesso ragionamento di può fare per il pagherò, qui l’avallante garantisce
l’emittente ossia l’obbligato diretto salvo che non dichiari che intende garantire uno più soggetti ben
individuati, ovviamente la garanzia accessoria è del medesimo grado rispetto all’obbligazione garantita. Se
io sono il prenditore finale di una cambiale tratta posso rivolgermi all’obbligato diretto che è l’accettante ,
e poi agli obbligati di regresso o il traente e o i giranti. In prima battuta il pagamento lo vado a chiedere
all’accettante, se l’accettante non paga mi rivolgo agli obbligati di regresso nell’ordine traente e poi i vari
giranti. In una fattispecie di questo genere potrebbero inserirsi delle ipotesi di avallo per esempio c’è un
terzo che si garantisce con l’avallo la posizione dell’obbligato diretto. Vuol dire che io che sono il prenditore
di questa cambiale per ottenere il pagamento posso rivolgermi sia all’accettante che al suo avallante, che
sarà obbligato diretto al pari dell’accettante perchè essendo la garanzia accessoria segue le sorti della
obbligazione garantita. Se è una obbligazione garantita è una obbligazione diretta la garanzia accessoria
sarà per una obbligazione diretta, se è di regresso sarà per una obbligazione di regresso e così via. Quindi se
per esempio un soggetto dichiara di avallare il trattario prima dell’accettazione e il trattario non accetta,
l’avallante non avrà nessun obbligo perchè la garanzia è accessoria quindi segue le sorti della obbligazione
garantita, se l’obbligazione gaantita non sorge perchè il trattario la cambiale non l’accetta l’avallante non
avrà nessun obbligo. Diverso è il discorso con le garanzie atonome perchè qui la stessa rimane in piedi a
prescindere dalla sorte della obbligazione garantita quindi se io ho una garanzia autonoma in favore di un
soggetto per una obbligazione a prescindere dalla sorte dell’obbligazione garantita, anche se finisce nel
nulla la mia obbligazione garantita resta sempre in piedi. Secondo punto non è che il grado della mia
garanzia è pari a quella dell’obbligazione garantita ma dalla mia volontà nel caso del contratto, ma
soprattutto autonomo di garanzia perchè crea un’obbligazione autonoma e che non è accessoria alla
obbligazione garantita. Questa è la diferenza fra queste due fattispecie. Quindi volendo fare un quadro più
completo gli obbligati DIRETTI nella cambiale tratta sono l’accettante e i suoi avallanti, obbligati di
REGRESSO sono il traente, i giranti e i loro avallanti. Se non c’è l’accettazione della cambiale il traente
diviene obbligato diretto idem i suoi avallanti e gli obbligati di regresso rimangono sempre quelli. Nel
pagherò cambiario obbligato DIRETTO è l’emittente, con i suoi avallanti, obbligati di REGRESSO i giranti con
i loro avallanti. Ora accanto alla fattispecie di base della cambiale, abbiamo un’altra figura di cambiale, la
cambiale IPOTECARIA. La cambiale ipotecaria a differenza della cambiale tradizionale non solo incorpora il
diritto di credito che segue le sorti del documento ma incorpora anche il diritto di ipoteca, quindi la
garanzia reale nei confronti dell’obbligazione cambiaria. Il fenomeno dell’incorporazione in questo caso
riguarda 2 diritti, il diritto di credito e il diritto di ipoteca che viene incorporato nel documento e circola
insieme al diritto di credito. Questo vuol dire che man mano che la cambiale circola il soggetto giratario di
questa cambiale non solo acquisisce la legittimazione che si dà al diritto di credito ma anche la garanzia
ipotecaria che accompagna il diritto di credito che può essere su un immobile dell’emittente oppure del
traente o di un terzo. Se ricordate nel caso delle ipoteche l’iscrizione nel registro ha effetto costitutivo,
questo regime va coinciliato con la cambiale ipotecaria. Vuol dire che nel momento in cui la cambiale
ipotecaria viene girata il giratario acquisce la legittimazione a girare il credito, incorporato nel documento,
e acquisisce il diritto potestativo di iscrivere ipoteca però perchè si perfezioni il trasferimento dell’ipoteca
andrà aggiornato il registro delle ipoteche fino a quando questo non avviene il giratario non è creditore
ipotecario perchè l’iscrizione delle ipoteche ha sempre efficacia costitutiva, quindi è un elemento
indefettibile del procedimento di formazione di questo diritto. Non basta solo la girata perchè passi
l’ipoteca, nel caso della cambiale ipotecaria, ci vuole pure l’aggiornamento del registro delle ipoteche.
Un’altra forma di cambiale è la cambiale FINANZIARIA. La cambiale finanziaria è uno strumento derivato
diffuso nei mercati finanziari. Questa cambiale non incorpora un diritto di credito ma un diritto di acquisire
o sottoscrivere altri diritti di credito e quindi è uno strumento derivato al pari dei derivati finanziari che ci
sono nei mercati. Per quanto riguarda l’ASEGNO, abbiamo visto che si distingue in quelle due fattispecie
abbiamo quello circolare e quello bancario, è sempre pagabile a vista abbiamo visto e possiamo avere delle
clausole particolari che ne limitano la circolazione. Esse possono essere obbligtorie o facoltative. Allora
l’assegno nasce come uno strumento di pagamento per la circolazione, cioè nella logica del legislatore degli
anni 30 l’assegno doveva circolare come il denaro. Il punto è che in origine si ammettevano dei limiti alla
cricolazione dell’assegno, ma erano sempre facoltativi e c’erano perchè era l’emittente ad apporli. Negli
anni si è notato che l’assegno poteva essere oggetto di abusi, per riciclare denaro o per elusioni ed evasioni
fiscali. E allora per queste ragione è stata resa obbligatoria l’INTRASFERIBILITA’ dell’assegno per soglie di
denaro via via sempre più importanti ne lcorso del tempo. Diciamo che nel ’33 fino al 1990 la clausola di
intrasferibilità era semrpe facoltativa, nel ’90 con la prima normativa anti-riciclaggio si stabilì che gli assegni
superiori a 25 milioni di lire dovevano semrpe presentare la clausola di non trasferibilità. Dopo a partire dal
decreto BERSANI si arrivò a ridurre l’area degli assegni liberamente trasferibili anzi adesso gli assegni si
emettono con la clausola di non trasferibilità. Occorre pagare una imposta di bollo di aggiuntiva, questo
perchè si vuole limitare il rischio che l’assegno venga abusato e quindi i casi in cui l’assegno può essere
emesso liberametne e girato sono diventati limitati. Poi all’interno di questa fattispecie in cui l’assegno è
liberamente trasferibile la circolazione dell’assegno può essere imitata e non esclusa attraverso le clausole
di sbarramento, che erano previste dalla legge del ’33, ma ancora sono vigenti ovviamente possono
trovare applicazione soltanto per quelle fattispecie per le quali non è previsto il divieto assoluto di
trasferibilità. Lo sbaramento può essere SPECIALE o GENERALE. Lo sbarramento speciale è quando la
circolazione dell’assegno è ammessa soltanto nei confornti di un’altra banca o di un cliente della banca
trattaria o emittente. Lo sbaramento generale quando la circolazione è ammessa in favore di una qualsiasi
altra banca o di un cliente di qualsiasi altra banca. Praticamente nel caso di sbarramento generale l’assegno
non può essere incassato in contanti. Per quanto riguarda gl iassegni CIRCOLARI va detto ancora che è un
assegno la cui provvista è certa, perchè l’emittente è sempre una banca, è la banca che emette l’assegno in
favore di un suo cliente quindi in questi assegni la provvista è sempre certa perchè la banca è sicuro che
paga,quinid l’assegno circolare è la cosa più simile rispetto al denaro che ci sia, la banca paga anche in
caso di liquidazione coatta perchè c’è il fondo di garanzia. Un’altra forma di titolo di credito legato al
mondo bancario è la FEDE DI DEPOSITO. La fede di deposito è un titolo di credito molto antico, però a
differenza della cambiale o dell’assegno è un titolo prettamente causale perchè si ricollega ad un contratto
di deposito. Tradizionalmente la fede di deposito non poteva essere emessa da qualsiasi banca ma soltanto
dal Banco di Sicilia e dal Banco di Napoli, prima anche il banco di Sardegna ora è scomparso. La fede di
deposito funziona in questa maniera: io effettuo il deposito in un a banca di valori, di gioielli, di lingotti
d’oro e la banca me li custodisce. Depositando questi beni merito la fiducia della banca perchè magari ho
questi beni ma non ho denaro contante per pagare dei debiti e allora la banca mi dice che non c’è bisogno
di andare a svendere i beni ma di custodirli in banca la quale mi fa credito ed emette un titolo di credito che
si chiama fede di deposito con cui mi concede un credito sottoforma di denaro, in ragione del deposito che
io ho fatto, e che posso far circolare fra i miei creditori per estinguere le mie obbligazioni. È un titolo
astratto perchè segue la sorte del contratto di deposito, se il contratto di deposito dovesse essere nullo la
fede di deposito cadrebbe. Tant’è vero che il rapporto sottostante è richiamato nella fede di deposito, è un
tipo di titolo di credito ancora in uso ma antico. Si usava nell’800. Nel tempo questi titoli di credito , a parte
l’assegno, sono entrati in disuso, perchè la loro funziione è stata assolta dalle società finanziarie che
prestano il denaro. Lo stesso assegno però ha visto molto limitata la sua funzione, quindi probabilmente
nel corso degli anni finirà a cadere in desuetudine, ormai ci sono altri strumenti come le carte di credito , i
bancomat, i bonifici che pian piano sostituiranno anche gli assegni.
Iniziamo a parlare del DIRITTO SOCIETARIO.

Con il DIRITTO SOCIETARIO si intendono una serie di regole che disciplinano i rapporti sociali,le iniziative
economiche organizzate in forme societarie.
Il termine SOCIETA’ indica sia il CONTRATTO DI SOCIETA’ che il RAPPORTO DI SOCIETA’: quando si parla di
società però si intende sempre il RAPPORTO che può scaturire dal contratto ma può anche scaturire da
questo (dal rapporto) .Nel ’42 il legislatore pensava che il rapporto fosse sempre il contratto; adesso
l’art.2247 c.c. si intitola” CONTRATTO DI SOCIETA’” ma prima era rubricato”NOZIONE”(fino al 1993) perché
c’era la convinzione che contratto e rapporto di società fossero la stessa cosa,perché il rapporto derivava
sempre dal contratto e quindi il contratto dava sempre origine al rapporto. Questo è stato così fino agli anni
90,da vent’anni non è più così perché adesso il rapporto può derivare anche da altre fonti diverse dal
contratto: da un atto unilaterale per esempio,da una legge,da un procedimento dell’autorità
amministrativa  da queste fonti può derivare una società come tutte le altre,quindi un rapporto di
società: da qui l’esigenza del legislatore di mutare la rubrica dell’art.2247 da “nozione” a “contratto di
società”.
Art. 2247 c.c. CONTRATTO DI SOCIETA’: con il contratto di società due o più persone conferiscono beni o
servizi per l’esercizio in comune dell’attività economica allo scopo di dividerne gli utili CONTRATTO DI
COLLABORAZIONE, NO CONTRATTO DI SCAMBIO.
Ogni socio esegue la sua prestazione non per avere in cambio la prestazione dell’altro socio ma perché
queste prestazioni vengono messe insieme per formare un “fondo comune” per esercitare tutti insieme
un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili CONTRATTO DI DURATA E DI COLLABORAZIONE.
L’obbligazione del singolo socio è quella di eseguire il conferimento (che è la prestazione richiesta al socio).
Conferimento di che cosa? Di beni e/o di servizi. Ci sono delle società in cui il conferimento deve avere un
oggetto ben preciso,non possono conferire ogni cosa e ci sono delle società in cui si può conferire ogni
entità suscettibile di valutazione economica,quindi indifferentemente beni e/o servizi. Quindi il
conferimento è un apporto di beni e servizi,in denaro e in natura. Servizi vuol dire prestazioni d’opera o di
servizi che assieme agli apporti degli altri soci va a formare il fondo comune che serve all’esercizio in
comune di un’attività economica. Ora,attività economica quando? Ricordiamoci la definizione di attività
economica che si dà per l’imprenditore: l’attività è economica quando è un’attività idonea a produrre
ricchezza lo stessa cosa vuol dire qui,perché le società svolgono attività economiche idonee a produrre
ricchezza(di ogni genere). Però il dato fondamentale nelle società è che i beni e i servizi si mettono assieme
non per il loro mero godimento ma per esercitare in comune un’attività economica  qui subito
comprendiamo come le SOCIETA’ MASCHERATE non siano vere e proprie società,ossia se siamo due o tre
soci,ognuno di noi conferisce una cosa in questa società ma non è che lo facciamo perché esercitiamo in
comune un’attività in queste tre case ma perché ci limitiamo ad affittarle e a godere dei frutti di queste tre
case: non si esercita nessuna attività economica ma si gode soltanto dei frutti quella che noi abbiamo
costituito non è una società vera e propria perché manca l’elemento dell’esercizio in comune: questa è una
comunione di beni che viene mascherata da una società di solito vengono costituite queste società per
ragioni di comodo(si chiamano infatti anche SOCIETA’ DI COMODO) per godere di benefici fiscali,per
aggirare le norme sulla tassazione degli immobili ma il legislatore ci dice subito che queste non sono vere e
proprie società: noi come facciamo a stabilire questo? Sia perché manca l’elemento dell’esercizio in
comune ma soprattutto perché l’art.2248 c.c. ci dice che la comunione mantenuta al solo scopo di
godimento di una o più cose è regolata dalle norme sulla comunione,ossia se noi costituiamo una società e
ci limitiamo a godere dei beni del fondo in comune senza esercitare nessuna attività economica,questa non
è una società ma è una comunione e come tale si applicheranno non le norme successive agli artt. 2247 e
2248 c.c. ma quelle sulla comunione perché la società non nasce per il godimento ma per l’esercizio in
comune dell’attività economica.
A questo punto dobbiamo porci due domande: intanto,si ammettono società per lo svolgimento di un solo
affare (o societas unius negozium) e poi se può esistere una società senza impresa. Allora,il punto qui è che
la società nasce per esercitare IN COMUNE un’attività economica: in comune vuol dire esercitarla nel
tempo ma allora,se io e altri soci mettiamo insieme dei beni per realizzare un solo affare,quindi non ci
limitiamo a godere di queste cose ma mettiamo insieme il nostro lavoro,il nostro denaro,i nostri beni in
natura per realizzare un edificio ma una volta che è costruito tutto è finito,quindi questa società nasce con
un oggetto ben preciso: realizzare un palazzo,quindi per un unico affare,sarò considerata società? Perché
l’esercizio non sarà perdurante nel tempo ma sarà limitato allo svolgimento di un unico affare: si parla in
questo caso di SOCIETA’ OCCASIONALE perché nasce per lo svolgimento di un unico affare. Ora,la risposta
che si dà a questo quesito è positiva perché tra le cause di scioglimento della società ve n’è una che è
“CONSEGUIMENTO DELL’OGGETTO SOCIALE” e che vale per tutte le società. Se l’oggetto sociale è
un’attività economica,es. l’attività bancaria(che si può esercitare da qui alla fine dei giorni) non può essere
conseguibile,quindi se il legislatore parla di conseguimento dell’oggetto sociale vuol dire che esistono
oggetti conseguibili: e quali sono? Gli affari singoli o beni individuali: quindi vuol dire che il legislatore
ammette le società occasionali o nate per un unico affare o per più affari ben individuati: se questo è vero,
vuol dire che si ammettono le società senza impresa perché le imprese occasionali non possono esistere in
quanto deve essere abituale l’impresa,perché la professionalità è uno dei caratteri dell’imprenditore:
PROFESSIONALITA’ vuol dire ABITUALITA’ e NON OCCASIONALITA’ ma le società occasionali sono senza
impresa perché se vengono costituite per un singolo affare,dopo quell’affare cessano: quindi,se si
ammettono le società occasionali si ammettono anche le società senza impresa. Peraltro questa idea è
rafforzata dal fatto che dal 2001 nel nostro ordinamento si ammettono le SOCIETA’ TRA PROFESSIONISTI
cioè che hanno ad oggetto l’esercizio in comune di un’attività libero-professionale che sicuramente non è
un’attività d’impresa in quanto il legislatore distingue l’attività d’impresa dall’attività professionale,quindi
anche l’espressa ammissibilità delle società tra professionisti ci induce a ritenere società senza impresa,cioè
società che sono non professionali e che possono svolgere attività diverse,tanto è vero che se mettiamo a
confronto l’art.2247 con il 2082 le due definizioni non coincidono perché nel 2247 non c’è
l’organizzazione,non c’è la professionalità,non c’è il requisito di scambio di beni e servizi ma c’è lo scopo di
dividere gli utili: c’è da dire che tutte le società nascono con uno scopo lucrativo lucro che si distingue in
due categorie:
-LUCRO OGGETTIVO lo perseguono sia la società che l’imprenditore perché svolgono attività economica
questa mira a produrre ricchezza e quindi a fare lucro per l’ente della società e
per l’istituzione impresa.
–LUCRO SOGGETTIVO le società nascono per perseguire il lucro soggettivo ma anche per far conseguire il
lucro ai propri soci(lucro soggettivo) allo scopo di dividerne gli utili,cioè per far avere un guadagno ai loro
soci. Tuttavia,questa finalità del lucro soggettivo non è propria di tutte le società,ce ne sono alcune infatti
che non mirano al lucro soggettivo quindi questa definizione sul contratto di società va bene per tutte le
società la cui fonte è contrattuale con eccezione di quelle società che non sono lucrative,ossia quelle
società MUTUALISTICHE,ossia le COOPERATIVE e le MUTUE ASSICURATRICI che non perseguono lo scopo di
lucro soggettivo,non mirano a far avere un guadagno ai loro soci ma mirano a far avere qualcos’altro che si
chiama “SCOPO MUTUALISTICO” che è diverso. Anche le SOCIETA’ CONSORTILI non sono lucrative perché
come ci dice l’art.2615ter. il loro scopo è quello di cui all’art.2602,cioè lo scopo tipico del consorzio,per la
disciplina e lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese,non è uno scopo tipicamente
lucrativo. Questa nozione quindi di cui all’art.2247,di cui una volta era universale,nel tempo ha perso
questo carattere di universalità:non si riferisce a tutte le società ma solo a quelle che hanno una fonte nel
contratto e che sono sempre più ridotte come numero,non si riferisce neppure a tutte quelle società che
hanno la fonte contrattuale perché abbiamo società mutualistiche e società consortili che non hanno una
finalità lucrativa vera e propria,cioè intesa come lucro soggettivo.
Un’altra fattispecie importante della società è questa: abbiamo detto che le società si possono originare da
un contratto e da una legge ma allora le società possono nascere da un fatto e non da un atto? Possono
aversi società di fatto,ossia che sorgono in forza di comportamenti concludenti di due o più soggetti? La
risposta che si dà a questo quesito è tendenzialmente positiva perché il nostro ordinamento ammette le
SOCIETA’ IRREGOLARI,cioè che non sono iscritte nel registro delle imprese da qui,poi,trae fondamento la
disciplina sulle società di fatto e che attraverso questo meccanismo sono ammesse nel nostro sistema.

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