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Con riferimento alla dichiarazione dei redditi si può avere un documento che nel corso degli
anni si è arricchito di informazioni e di contenuti, e dunque i casi di compilazione si sono
dilatati.
Una dichiarazione particolare è quella delle società di persone poiché si ferma a compilare
l’ultima voce della base imponibile.
Nella dichiarazione dei redditi ci potrebbero essere una serie di informazioni anche rispetto
ad altri beni. Nella dichiarazione vi è un quadro specifico in cui occorre indicare ciò che si
possiede all’estero. Vengono richieste una pluralità di informazioni.
Per avere un’idea di cosa sia la dichiarazione occorre individuare un foglio Excel, dove si
inseriscono una serie di dati. Vi sono una serie di righe che possono essere collegate tra
loro mediante operazioni. Nel momento in cui il contribuente presenta la dichiarazione, tale
documento Excel è imperfetto che ha volutamente degli errori poiché mancano le formule.
Non tutte le caselle sono perfettamente collegate tra loro.
Questo file imperfetto verrà reso perfetto dall’amministrazione finanziaria.
Perchè non viene dato direttamente all’amministrazione, evitando così gli errori?
Noi possiamo avere un sistema fiscale ottimale ed efficiente ma la dichiarazione dei redditi è
il meccanismo con cui questo sistema è in grado di funzionare. Se noi non abbiamo, nella
dichiarazione, un quadro in cui possiamo definire gli effetti fiscali, in quella norma non
possiamo trovare benefici.
- Terza ipotesi: dichiarazione di scienza ossia un atto volontario però gli effetti di tale
dichiarazione non sono voluti dal dichiarante ma incombono su quest’ultimo in virtù di
quello che prevede la legge. Il contribuente dichiara una serie di circostanze che
possono essere o meno favorevoli, sarà l’ordinamento ad individuare le
conseguenze. Tale dichiarazione è liberamente modificabile, per questo motivo la
corte di cassazione abbraccia tale ipotesi, ritenendola più idonea.
Può capitare che il contribuente possa scegliere un regime rispetto ad un altro, questo
dipende da alcuni flag, caselline spuntate nella dichiarazione dei redditi, le quali presumono
delle scelte del contribuente, per queste, secondo la corte di cassazione, non vengono
accettate nell’ambito della dichiarazione di scienza, ma ci si trova nell’ambito della
dichiarazione di volontà
La rettifica della dichiarazione dei redditi può essere tanto a favore (ho pagato dopo e chiedo
il rimborso), quanto a sfavore (ho pagato di meno e devo integrare) in quest’ultimo caso,
oltre a correggere la dichiarazione, devo pagare le sanzioni connesse all’errore.
Nel caso della rettifica a favore, correggere la dichiarazione per mezzo della correzione della
dichiarazione, in alternativa all'invio della nuova dichiarazione si può avere l’istanza del
rimborso in cui dichiaro di aver sbagliato.
Con riferimento alla liquidazione, vengono controllati tutti i contribuenti; è n tipo di verifica
che subiscono tutte le dichiarazioni dei redditi.
Con riferimento ai controlli formali e sostanziali vengono costituite delle liste selettive di
contribuenti indicati per nome e cognome, si tratta di contribuenti che hanno determinate
caratteristiche (tutti i professionisti di un settore, tutti gli operatori economici di un certo
campo, i contribuenti che hanno avuto dei redditi oscillanti nel corso degli ultimi anni)
dunque individuati per macro categorie. Queste liste vengono pubblicate in gazzetta
ufficiale, nonostante ciò queste non sono vincolanti per l’amministrazione finanziaria la quale
potrà accertare dei soggetti che non sono in queste liste, e l’essere in queste liste non
corrisponde un automatico accertamento. Vi è un margine di discrezionalità
dell’amministrazione finanziaria.
L’unico limite che viene ravvisato nell'amministrazione finanziaria in ordine alla selezione dei
contribuenti da accertare potrebbe essere solo l’ipotesi di un eccesso di potere, di un
accanimento dell’amministrazione finanziaria nei confronti di un contribuente.
L’amministrazione finanziaria è orientata nell’ambito della selezione, tuttavia tale
orientamento non è vincolante.
Controlli formali
Si tratta di controlli più penetranti previsti dall’art 37 dpr 600/1973. Questi vengono fatti
all’esito di una ridotta attività istruttoria, si possono correggere ancora le detrazioni,
deduzioni ecc ma vengono chieste al contribuente delle informazioni. (Se l’agenzia non è in
grado di capire dalla fattura del medico se fosse una spesa agevolabile o meno, richiede
delle informazioni)
Una caratteristica dell’art 36-bis è che quel controllo potrebbe finire anche con un rimborso,
in tutti gli altri controlli non vi è alcun obbligo di rimborso.
Nell’emanare, nell’effettuare i controlli, la norma detta dei tempi veloci che in realtà sono
ordinatori. I termini perentori vengono disciplinati dall’art 25 dpr 600 il quale sancisce che
l’eventuale cartella deve avvenire entro 3 o 4 anni dalla presentazione della dichiarazione.
La cartella è un atto impugnabile, sia che sia una ipotesi 36 bis che 36 tre; la giurisprudenza
non solo fa impugnare la cartella a pena di decadenza, altrimenti la pretesa si cristallizza.
La corte di cassazione permette di impugnare anche l’avviso bonario, si tratta di una
impugnazione facoltativa, nel caso in cui il contribuente non dovesse impugnare, la pretesa
non si cristallizza.
L’amministrazione finanziaria, con questo tipo di controllo, non può mai fare delle verifiche
che riguardano questioni di interpretazione giuridica. Si possono fare solo delle correzioni
che non richiedono grandi spiegazioni.
Un profilo di verifica frequente è la residenza: avendo in Italia una serie di requisiti,
soddisfando una serie di circostanze di fatto.