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NOZIONE DI TRIBUTO

Il tributo è una prestazione coattiva prevista dalla legge contro la volontà del soggetto che ha lo scopo
principale di sorreggere la spesa pubblica.
Nel tempo i tributi hanno assunto altre funzioni oltre a quella di sorreggere la spesa pubblica, ovvero
funzioni extrafiscali. Ad esempio, i tributi ambientali che hanno la funzione di ridurre al massimo l’impatto
ambientale: chi inquina paga quindi produce entrate per risarcire il danno causato all’ambiente; o la
SUGARTAX che è una tassa sugli zuccheri che ha l’obbiettivo di limitarne l’utilizzo, scoraggiare i
consumatori. Per esempio la pornotax applicata a carico delle imprese produttrici o distributrici di
materiale pornografico e di incitamento alla violenza finalizzata quindi a disincentivare elementi e
manifestazioni di comportamenti in conflitto con i principi di carattere etico-sociale.
Anche in ambito sub-costituzionale emerge la nozione di tributo:
• In primo luogo, nell’art.2 della legge 546 del 1992 contenente la disciplina del contenzioso
tributario che attribuisce alla giurisdizione esclusiva delle Commissioni tributarie le controversie
aventi ad oggetto “i tributi di ogni genere e specie comunque denominati”.
• In secondo luogo, il profilo della possibile esclusione dell’IVA dei prelievi di natura tributaria.
• In terzo luogo, si pensi alla disciplina che caratterizza l’obbligazione tributaria. Il Fisco gode di una
posizione privilegiata nella fase di attuazione del rapporto impositivo.
• In quarto luogo la presenza di un tributo può determinare l’inapplicabilità di alcuni principi o regole
altrimenti previste.
• In quinto luogo si pensi alla Legge fallimentare in tema di c.d. “transazione fiscale” dove è previsto
nel piano di concordato preventivo che il debitore possa proporre il pagamento parziale dei tributi.
I mezzi finanziari di cui lo Stato necessita possono essere le entrate c.d. “di diritto privato” derivanti
dall’amministrazione del proprio patrimonio e le entrate c.d. “di diritto pubblico” derivanti dal potere
autoritativo.
Il tributo è richiesto generalmente dallo Stato, da un ente pubblico o da un'altra pubblica amministrazione.
Per creare un tributo bisogna rispettare dei limiti: il tributo deve essere
 Ragionevole
 Logico
 rispettoso dei principi costituzionali
 deve tenere conto della capacità contributiva di un soggetto di concorrere alle pubbliche
spese.
Le prestazioni patrimoniali imposte si differenziano dai tributi per vari elementi
Il carattere essenziale delle prestazioni patrimoniali imposte consiste nella coattività, poiché esse sono
istituite da un “atto di autorità” a carico di un soggetto senza che la volontà di questo vi abbia concorso.
Rientrano nella descrizione i prestiti forzosi dove nell’art. 23 Cost. viene analizzato il concetto di
prestazione, ovvero imposizione coattiva che si differenzia dall’art. 3 dello Statuto Albertino che usava il
concetto restrittivo di “tributo”. Secondo la Corte costituzionale la mancanza di effetto ablatorio, mentre
osta all’applicazione dell’art. 53 Cost., non osta invece all’applicazione dell’art. 23 Cost. “essendo
innegabile il carattere di prestazione proprio del sacrificio, seppure non definitivo, imposto ai destinatari”. Vi
sono poi le prestazioni parafiscali, definite prestazioni patrimoniali imposte nonostante venga a maturarsi,
per effetto di versamento dei contributi, un diritto pensionistico.
Si escludono, invece, dall’art. 23 Cost. quelle entrate che trovano la fonte di disciplina in altre disposizioni
costituzionali come espropriazioni forzate, sanzioni penali a contenuto pecuniario e forse le sanzioni
amministrative. Il tributo si distingue quindi da queste prestazioni per non avere funzione sanzionatoria
o risarcitoria, per non inserirsi mai in assetto negoziale e per essere il destinatario sempre lo Stato o
altro ente pubblico (ad eccezione ad esempio del canone della RAI che vanno a soggetti privati), i quali per
tale via acquisiscono in via definitiva i messi finanziari di cui essi abbisognano.
La corte costituzionale ha delineato una definizione di tributo affermando che per qualificare come tributari
alcuni prelievi si considera:
 La doverosità della prestazione.
 Il collegamento della prestazione alla pubblica spesa in relazione ad un presupposto
economicamente rilevante.
I requisiti del tributo sono che esso:
 Deve riferirsi ad una capacità contributiva, invece secondo alcuni l’elemento caratterizzante è il
concorso alle pubbliche spese.
 Deve avere lo scopo di procurare entrate allo stato.
Il tributo si distingue dalle altre tipologie di prestazioni imposte per:
 Non avere funzione sanzionatoria o risarcitoria;
 Non inserirsi in un assetto negoziale
 Essere il destinatario sempre lo stato o altro ente pubblico.
I tributi sono: l’imposta, la tassa, il contributo e il monopolio fiscale.
L’imposta è il tributo principale a cui si applica il principio di capacità contributiva. Essa serve per
sorreggere le spese indivisibili, ovvero servizi destinati in modo indifferenziato ai soggetti appartenenti alla
collettività. L’imposta è dovuta dal soggetto passivo al verificarsi di un determinato presupposto ad esso
riferibile che non presenta alcuna specifica relazione con una determinata attività dell’ente pubblico resa
nei confronti dell’obbligato. Solo il fatto di possedere determinati indici di capacità contributiva comporta
l’obbligo di pagare l’imposta.
Funzione di solidarietà dell’imposta: la minore imposta pagata da un soggetto comporta una maggiore
imposta in capo ad un altro.
La tassa è un prelievo operato nei confronti di chi usufruisce di un servizio divisibile, ovvero servizi fruibili
da un singolo soggetto su base individuale. Il presupposto della tassa è lo svolgimento nei confronti di un
determinato soggetto di un’attività pubblica, consistente nell’emanazione di un determinato atto o
provvedimento amministrativo o giurisdizionale oppure di un servizio pubblico (es. raccolta rifiuti urbani).
La tassa è riconducibile al principio del beneficio.
Principio del beneficio: il pagamento di un una tassa è di regola determinato da una domanda del soggetto
volta ad ottenere quel determinato servizio o quella determinata attività. Lo scambio di utilità non si correla
tanto all’effettiva fruizione di quel servizio ma alla mera possibilità in astratto di fruire di quel servizio
messo a disposizione di tutta la collettività.
Gli elementi costitutivi della tassa, che la differenziano dall’imposta sono:
 è provocata dalla domanda o dal comportamento del soggetto: il pagamento della tassa è di
regola determinato da una domanda del soggetto volta ad ottenere quel determinato servizio o
quella determinata attività;
 lo scambio di utilità che si realizza: il soggetto destinatario riceve normalmente un vantaggio
individuale dall’espletamento di una determinata attività o servizio. Questo significa che l’attività
sia ricolta ad uno specifico destinatario e si collega alla possibilità di fruire di quel servizio messo a
disposizione di tutta la collettività.
Il contributo è un prelievo coattivo di ricchezza effettuato nei confronti di coloro che traggono un beneficio
individuale da opere o servizi di rilevanza generale.
Si situerebbe a livello intermedio tra la figura dell’imposta e della tassa, ricollegandosi come per la tassa
allo svolgimento da parte dell’ente pubblico di una determinata attività, volta nei confronti di una
determinata collettività qualificata (e non di un singolo soggetto) e tenendo conto come per l’imposta della
capacità contributiva connessa all’incremento di ricchezza derivatone per ciascun contribuente, dovendosi
poi la misura del contributo determinare proprio in ragione differenziata dell’arricchimento che deriva a
ciascun membro della collettività.
Il monopolio fiscale è un istituto giuridico mediante il quale lo Stato si riserva la produzione e vendita di
determinati beni o servizi, vietando in tal modo ai terzi l’esercizio di tali attività.
Se consideriamo la funzione dei tributi, anche il monopolio è un tributo perché ha lo scopo di procurare
entrate.
I tributi si distinguono in:
 diretti: colpiscono direttamente manifestazioni di capacità contributiva come il reddito e il
patrimonio.
 Indiretti: si riferiscono a indici indiretti come i trasferimenti e i consumi.
o A carattere personale: tengono conto, oltre alla capacità contributiva del soggetto, anche alle
condizioni familiari e sociali del contribuente. L’imposta personale per eccellenza è l’IRPEF perché
prevede dei meccanismi di detrazione della base imponibile che mi consentono, in ragione della
tipologia di soggetto, di ridurre il peso dell’imposta.
o A carattere reale: tengono conto soltanto della capacità contributiva.
 Fissi: sono stabiliti in misura fissa, es. l’imposta di bollo;
 Proporzionali: sono stabiliti in base ad un’aliquota fissa per qualsiasi livello di reddito, es IVA, IRES.
 Progressivi: sono stabiliti in base ad un’aliquota che aumenta all’aumentare del reddito, quindi
l’imposta cresce più che proporzionalmente al crescere della base imponibile, es IRPEF.
▪ Fattispecie alternative: sono quelle relazioni che si instaurano tra tributi che non possono essere
applicati congiuntamente al ricorrere di un medesimo fatto e, in particolare, ci si riferisce al
rapporto nei tributi, solitamente indiretti, di imposta di registro con imposta sul valore aggiunto.
▪ Fattispecie condizionali: l’efficacia della fattispecie tributaria può essere sottoposta a condizione
sospensiva, l’avveramento della condizione determina il sorgere del debito, o risolutiva, la
condizione estingue il debito.
 Periodici: sono calcolati in periodo di tempo predeterminato (imposta sul reddito, IVA,
IMU), ogni anno solare costituisce un’obbligazione autonoma.
 Istantanei: esauriscono in una manifestazione di ricchezza immediata la loro tassazione,
tassazione che non è riferita ad un lasso temporale ma ad un singolo momento espressivo
di ricchezza (imposta sul trasferimento, imposta sul bollo, di registro).
Principio di indisponibilità dell’obbligazione tributaria: l’amministrazione non ha la facoltà di scegliere se
prelevare o meno una determinata imposta, essendo tenuta ad esigere l’imposta se dovuta in base alla
legge. L’obbligazione non può mai essere derogata, quindi se da una base imponibile deriva un’imposta di 5
deve essere pagato 5.
La legge consente solo l’adempimento dell’obbligazione e non la cancellazione. Una volta effettuato il fatto
economico è la legge che prevede tutte le conseguenze, perciò le parti non possono derogare. Ma ci sono
delle eccezioni: transazione fiscale nella legge fallimentare, procedure di sovra indebitamento,
accertamento con adesione.
Quali forme di tutela dispone il contribuente dinanzi agli abusi del legislatore in tale materia?
I. Scambio di utilità: se manca lo scambio, ovvero il soggetto non è neanche astrattamente in grado
di fruire del servizio oppure il servizio non sia stato reso, la tassa non sarà dovuta;
II. Ammontare della tassa: questo non dovrà essere superiore al costo del servizio reso.
L'articolo 23 regola gli elementi fondamentali del tributo. Gli elementi fondamentali del tributo sono:
1. i soggetti passivi (soggetto contribuente soggetto che ha la responsabilità dell’obbligazione
d'imposta)
2. il presupposto cioè il fatto economico generatore dell'imposizione tributaria,
3. i criteri di determinazione della base imponibile;
4. l’aliquota.
Questi quattro elementi fondamentali devono essere coperti dalla riserva di legge dall’articolo 23; non
posso creare un tributo che non abbia la copertura della legge perché sarebbe incostituzionale.
Possiamo consentire che il regolamento possa apportare delle modifiche ad alcuni dei 4 elementi del
tributo ma normalmente ci sono 2 elementi che non possono mai essere modificati dai regolamenti e sono:
i soggetti passivi e il presupposto. Quello che si può cambiare normalmente è l’aliquota, nel senso che
l’aliquota è prevista, ma può essere modificata. È possibile alterare la base imponibile con una legge
regionale laddove la regione voglia che il risultato finale sia leggermente diverso.
Il tributo è sempre caratterizzato dalla correlatività e mai dalla corrispettività:
 Corrispettività: appartiene all’ambito dei contratti, abbiamo un corrispettivo quando c’è un
contratto.
 Correlazione: il fatto economico impone una prestazione a prescindere dal fatto che ci sia
effettivamente una spesa correlata.
Quando abbiamo un tributo?
Abbiamo un tributo nel momento in cui al ricorrere di un determinato servizio che viene posto in essere
dalla pubblica amministrazione, un soggetto o una categoria di soggetti ne ricevono, anche indirettamente,
un beneficio economicamente apprezzabile (esempio: contributi di bonifico dei consorzi di bonifica).

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