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LEGGE:
n.25/1929 PEREQUAZIONE TRIBUTARIA (VANONI): dichiarazione redditi
annuale,unica,obb.; normalizzazione aliquote; accertamento reddito effettivo
n.241/1990 MODELLO PARTECIPATIVO
n.212/2000 PRINCIPIO DI FISSITA’(abrogazione espressa); 4 NORME (rivolte al
legislatore; dirette a tutelare integrità patrimoniale del contribuente; inerenti
al rapporto amm. fin./contribuente; divieto di decretazione d’urgenza)
n.190/2014 LEGGE DI STABILITA’: REGIME FORFETTARIO
n.160/2019 LEGGE DI BILANCIO 2020
n.193/2016 INDICI SINTETICI DI AFFIDABILITA’ (ISA)
IVA: L.1972; D.P.R. 633/1972 solidarietà pagamento IVA
CODICE CIVILE:
art.2425 OBBLIGATORIETA’ SCRITTURE CONTABILI (Libro giornale + libro degli
inventari)
D.P.R.:
n.600/1973 art.64 SOSTITUTO(obbligo rivalsa) E RESPONSABILE
D’IMPOSTA(facoltà rivalsa) (RIVALSA) ritenute a titolo definitivo e a titolo di
acconto; ACCERTAMENTO INDUTTIVO EXTRA CONTABILE (PRESUNZIONI
SEMPLICISSIME)
n.600/1973 art.36ter FASE ISTRUTTORIA ACCERTAMENTO (CONTROLLO)
D.LGS.:
n.218/1997 ACCERTAMENTO SINTETICO/CON ADESIONE
n.546/1992 RECLAMO-MEDIAZIONE
n.471-472-473/1997 SANZIONI AMMINISTRATIVE (principi di legalità,
colpevolezza, imputabilità, favor rei, personalità, irretroattività; cause di non
punibilità cioè errore incolpevole sul fatto, di diritto, ignoranza inevitabile
legge tributaria, forza maggiore…;cumulo giuridico)
REGIMI CONTABILI
1. Contabilità ordinaria (art.14-15-21 D.P.R. n.600/1973)
2. Contabilità semplificata (art.18 D.P.R. n.600/1973)
3. Contribuenti minimi (L.244/2007-L.111/2011)
4. Contribuenti forfettari (L. di S. 2015-L.193/2016-L.145/2018 Flat Tax)
1)Imprese volume affari SUPERIORE 400.000€/700.000€ OBBLIGATORIO, a
prescindere volume di affari. Sono: libro giornale, libro degli inventari, registri
IVA, registro beni ammortizzabili/strumentali, libri sociali obb. Art.2421 cc.
Liberi professionisti no obbligo(se attiva deve aggiungere il Registro crono)
2)Imprese volume affari INFERIORE 400.000€/700.000€, eccezione società di
capitali e enti pubblici. Sono SOLO: registri IVA e libro beni ammortizzabili
(ultimo eliminabile se creo registro IVA con movimentazione beni ammortiz)
3)semplicissimo, oggi superato, valido per contribuenti che nell’anno
precedente hanno realizzato/ricavato compensi INFERIORI a 3000€, non hanno
avuto lavoratori dipendenti, non hanno sostenuto acquisti beni amm. superiori
a 15000€. Tutti lavoratori autonomi/imprese adottano regimi
speciali(agricoltura e agriturismo). Benefici: esonero tenuta scritture contabili,
esonero obblighi IVA, esonero IRAP, imposta sostitutiva del 5%. Dal 2014
ulteriore requisito età di 35 anni.
4)SOLO PERSONE FISICHE, mai società. Dal 2011 unico modello. Requisiti
SOGG: solo imprenditore individuale/libero professionista, no
società/associazioni tra pro. Requisiti OGG: mantenimento dei ricavi o
compensi tra 2500 e 5000 (Legge di Bilancio 6500€); assenza retribuzioni a
lavoratori dipendenti; spese per beni strumentali sotto 2000€. Benefici:
esonero registrazione fatture emesse, corrispettivi, fatture acquisto,
tenuta/conservazione registri e doc, esonero IRAP e studi di settore,
liquidazione, versamento IVA, dichiarazione IVA, presentazione comunicazione
operazioni rilevanti fini IVA (spesometro), obbligo di comunicazione
operazione effettuate in Paesi black-list, esoneri certif. Varie.
Devono: conservare fatture di acquisto, EMETTERE fatture (operaz. senza IVA),
presentare unica dichiarazione annuale e versare imposta sostitutiva 15%.
LA CONCILIAZIONE GIUDIZIALE
E’ uno strumento deflattivo del contenzioso tributario che consente al
contribuente, all’Ente impositore o all’Agente della riscossione di definire,
totalmente o parzialmente, ogni controversia appartenente alla giurisdizione
tributaria, sia per questioni di fatto che di diritto.
A decorrere dal 1° gennaio 2016, la conciliazione giudiziale è stata
profondamente modificata dal D.Lgs. 156/2015, che ha riformato l’articolo 48
del D.Lgs. 546/1992 e introdotto gli articoli 48-bis e 48-ter del D.Lgs. 546/1992.
A seguito delle modifiche apportate dal D.Lgs. 156/2015, la conciliazione
giudiziale può interessare le controversie pendenti sia in primo (anche quelle
reclamabili, di importo inferiore ad euro 50.000) che in secondo grado di
giudizio.
La disciplina prevede due tipi di conciliazione giudiziale:
1) fuori udienza, quando, in pendenza di giudizio, le parti, con istanza
congiunta sottoscritta personalmente o dai difensori, depositano
l’accordo conciliativo raggiunto per la definizione totale o parziale della
controversia.
2) in udienza, quando una delle parti, fino a 10 giorni liberi prima
dell’udienza di trattazione, presenta istanza per la conciliazione totale o
parziale della controversia.
Dalla conciliazione possono prodursi i seguenti effetti:
1) l’estinzione totale o parziale della causa, a seconda che la conciliazione
sia totale o parziale;
2) la riduzione delle sanzioni al 40 o al 50% del minimo previsto dalla
legge, a seconda che la conciliazione sia avvenuta rispettivamente in
primo o secondo grado.
Ai sensi dell’articolo 48-ter, comma 2, D.Lgs. 546/1992 le somme dovute per
effetto della conciliazione devono essere versate:
1) entro 20 giorni dalla data di sottoscrizione dell’accordo conciliativo, in
caso di conciliazione fuori udienza;
2) entro 20 giorni dalla data di redazione del processo verbale di
constatazione, in caso di conciliazione in udienza.
Le somme dovute possono essere versate in un’unica soluzione o in forma
rateale in un massimo di:
1) 8 rate trimestrali di pari importo, comprensive degli interessi legali
calcolati dalla data dell’atto di conciliazione;
2) 16 rate trimestrali di pari importo, se le somme superano i 50.000 euro.
Ex articolo 28-quinquies D.P.R. 602/1973 è possibile operare la compensazione
di tali somme con i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili che il
contribuente vanta nei confronti delle Amministrazioni pubbliche.
Nei rapporti plurisoggettivi come nel caso di litisconsorzio necessario, da una
parte, ci è chi ritiene che dovrebbe coinvolgere tutti i litisconsorti, a causa
della inscindibilità della lite, e, dall’altra, vi è chi ritiene la conciliazione
giudiziale potrebbe interessare solo coloro che definiscano la lite, con
conseguente prosecuzione del processo per gli altri.
Nella conciliazione giudiziale le spese di giudizio sono interamente addebitate
alla parte che abbia rifiutato la proposta di conciliazione senza giustificato
motivo, ove il riconoscimento delle sue pretese risulti inferiore al contenuto
dell'accordo ad essa proposto.
In caso di intervenuta conciliazione le spese del giudizio saranno invece
dichiarate compensate, salvo diversa determinazione delle parti nell’accordo
o nel processo verbale di conciliazione.
LA TUTELA GIURISDIZIONALE
Art.24 Cost. tutela diritti e interessi legittimi: tutti possono agire in giudizio
per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi
Art.113 Cost. tutela giurisdizionale: contro gli atti della PA è sempre ammessa
la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi ad organi di
giurisdizione ordinaria e amministrativa
Norme di riferimento contenzioso tributario:
-D.P.R. n.636/1972
-D.Lgs n.545/1992
-Rinvio generale a codice di procedura civile
LITI TRIBUTARIE: due giudici di merito (Comm. Trib. Prov. e Reg.); giudice di
legittimità (Cass.) ricorso per saltum
Individuazione della giurisdizione e dei limiti fra giudice ordinario e
amm./trib.
-D.L. n.203/2005 TUTTI I TRIBUTI di ogni specie
-Sentenza Cass. Sez. Unite n.371/2008 ESCLUSIONE materia tributaria per
controversie relative atti esecuzione forzata tributaria successivi a notifica
cartella di pagamento oppure intimazione di pagamento
-Art.19 D.Lgs. n.546/1992 INDIVIDUAZIONE GIUDICE TRIBUTARIO (CRITERIO
DI SPECIALITA’) giudice tributario è giudice amm. specializzato in materia trib
GIUDICE ORDINARIO AMMINISTRATIVO: tribunale regionale amministrativo;
Consiglio di Stato; TAR
RICORDA: LE VICENDE TRIBUTARIE POSSONO ESSERE IMPUGNATE SOLO CON
ATTO DEFINITIVO E IMPOSITIVO, NO CON ATTI ENDOPROCEDIMENTALI.
ATTO RICORRIBILE IN DIRITTO AMMINISTRATIVO: se è atto lesivo (es. atti: di
accertamento; avvisi di liquidazione del tributo; cartelle di pagamento; avvisi
di mora; fermo beni mobili registrati…)
RICOSO IN APPELLO
Appello dopo la decisione della Commissione Prov. presso la Comm. Reg.
oppure ricorso per Cassazione contro la Reg.
RICORSO PER REVOCAZIONE
E’ un rimedio eccezionale. Art.395 cpp. volto ad ottenere che
l’Amministrazione ottemperi ad una sentenza passata in giudicato/volto a
individuare vizi conosciuti o conoscibili dalla parte (Rev. ORDINARIA);
Rev. STRAORDINARIA se vi sono: dolo della parte; prove false; rinvenimento
documenti; dolo del giudice. Proposta entro 60 giorni dalla scoperta del vizio,
purchè successiva a scadenza termini d’appello.
La revocatoria non sospende termini per proporre ricorso per Cassazione.
Per atti tributari esecutivi si può chiedere la sospensione promuovendo un
giudizio di sospensione dell’atto impugnato con apposita istanza. La
sospensione si ha a mezzo di ordinanza (è un provvedimento interlocutorio)