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COSTITUZIONE:

art.23 PRINCIPIO DI LEGALITA’


art.25 IRRETROATTIVITA’ NORMA PENALE
art.53 CAPACITA’ CONTRIBUTIVA (c.1 norma precettiva); PRINCIPIO DI
PROGRESSIVITA’ (c.2 norma programmatica)
art.75 DIVIETO REFERENDUM ABROGATIVO NORMA TRIBUTARIA
art.81 Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per
farvi fronte.
art.113 TUTELA GIURISDIZIONALE
art.134 GIUDIZIO DI LEGITTIMITA’ COSTITUZIONALE

LEGGE:
n.25/1929 PEREQUAZIONE TRIBUTARIA (VANONI): dichiarazione redditi
annuale,unica,obb.; normalizzazione aliquote; accertamento reddito effettivo
n.241/1990 MODELLO PARTECIPATIVO
n.212/2000 PRINCIPIO DI FISSITA’(abrogazione espressa); 4 NORME (rivolte al
legislatore; dirette a tutelare integrità patrimoniale del contribuente; inerenti
al rapporto amm. fin./contribuente; divieto di decretazione d’urgenza)
n.190/2014 LEGGE DI STABILITA’: REGIME FORFETTARIO
n.160/2019 LEGGE DI BILANCIO 2020
n.193/2016 INDICI SINTETICI DI AFFIDABILITA’ (ISA)
IVA: L.1972; D.P.R. 633/1972 solidarietà pagamento IVA

CODICE CIVILE:
art.2425 OBBLIGATORIETA’ SCRITTURE CONTABILI (Libro giornale + libro degli
inventari)

D.P.R.:
n.600/1973 art.64 SOSTITUTO(obbligo rivalsa) E RESPONSABILE
D’IMPOSTA(facoltà rivalsa) (RIVALSA) ritenute a titolo definitivo e a titolo di
acconto; ACCERTAMENTO INDUTTIVO EXTRA CONTABILE (PRESUNZIONI
SEMPLICISSIME)
n.600/1973 art.36ter FASE ISTRUTTORIA ACCERTAMENTO (CONTROLLO)
D.LGS.:
n.218/1997 ACCERTAMENTO SINTETICO/CON ADESIONE
n.546/1992 RECLAMO-MEDIAZIONE
n.471-472-473/1997 SANZIONI AMMINISTRATIVE (principi di legalità,
colpevolezza, imputabilità, favor rei, personalità, irretroattività; cause di non
punibilità cioè errore incolpevole sul fatto, di diritto, ignoranza inevitabile
legge tributaria, forza maggiore…;cumulo giuridico)

DIVIETO ANALOGIA per tributi e agevolazioni trib (art25cost;art14preleggi)


NORMA TRIBUTARIA NEL TEMPO (25cost, 11 preleggi,3 statuto lav)
RICORDA:
DAL 1° OTTOBRE 2011 ATTO IMPORISCOSSIVO: ATTO DI ACCERTAMENTO HA
NATURA AMMINISTRATIVA CON CARATTERE AUTORITATIVO (IMPOSITIVO) +
ESECUTIVO (RISCOSSIVO)= ATTO MISTO.
LEGGE BILANCIO 2020: UNICO DOCUMENTO (ATTO
IMPOSITIVO+ESECUTIVO+PRECETTIVO) + SOPPRESSIONE NOTIFICA TITOLO
ESECUTIVO (NOTIFICA CARTELLA DI PAGAMENTO E INGIUNZIONE)
ACCERTAMENTO OBBLIGATORIO: UFFICIO RISCONTRA DIFFORMITA’ TRA LA
DICHIARAZIONE PRESENTATA DAL CONTRIBUENTE (O NON DICHIARAZIONE SE
NON PRESENTATA) E LA SITUAZIONE CHE L’UFFICIO ACCERTA.
ACCERTAMENTO: provvedimento amministrativo con caratteristiche
intrinseche quanto a forma e contenuti. Deve essere legalmente conosciuto
dal sogg. destinatario(notifica), a questi devono essere riconosciute modalità
di rappresentazione delle sue ragioni entro certi limiti prima che diventi
definitivo.
E’ atto SOSTANZIALE(no processuale), VINCOLATO(no suscettibile di alcuna
discrezionalità), AUTORITATIVO(diviene definitivo se non viene impugnato
entro 60 giorni, quand’anche presenti vizi).
E’ manifestazione di volontà con rilevanza esterna, proviene dalla PA, è
indirizzato a sogg. det/detm, apporta modifiche unilaterali nella sfera
giuridica del destinatario.
VALIDO SE: vi sono ragioni giuridiche/presupposti di fatto che lo hanno det;
dovrà essere notificato(legalmente riconoscibile) al contr. nei modi e tempi
prescritti.
SERVE A: det. entità qual./quant. del presupposto
ELEMENTI ESSENZIALI:
1)motivazioni (ragioni di fatto/diritto) in forma esplicita, sia per
relationem(motivazioni contenute in altro atto vi è rinvio, allegare);
2)il dispositivo (la statuizione) ciò che decide l’atto
NULLITA’:
1)mancanza di elementi essenziali atto(sottoscrizione,notifica)
2)atto viziato per difetto assoluto di attribuzione
3)emesso da ufficio incompetente per funzioni/territorio
4)adottato in violazione/elusione di giudicato
5)altri casi stabiliti dalla legge
Criterio alternativo: in caso di dubbio, si desume dalla gravità della
irregolarità. Gravità sotto due aspetti: quando il vizio impedisce all’atto di
assolvere la propria funzione; quando incidenza del vizio asserisce garanzie
del contribuente
ELEMENTI ESSENZIALI(DISCREZIONALITA’ TECNICA ATTO DI ACCERTAMENTO)
1) INTESTAZIONE (autorità che ha emesso atto)
2) PREAMBOLO (contiene norme di legge su cui si fonda atto)
3) MOTIVAZIONE (contiene presupposti di fatto/ragioni di diritto su cui
fonda pretesa) in mancanza atto annullabile
4) DATA E LUOGO PROVVEDIMENTO
5) SOTTOSCRIZIONE (funzionario che ha attribuzione specifica per atto)
CONTROLLO DELLA DICHIARAZIONE:
-Controllo formale (liquidazione imposta e correzione errori materiali)
-Controllo propriamente detto (entro 31 Dicembre del secondo anno
successivo alla presentazione della dichiarazione (invito presentare doc/chiar)
-Controllo di merito (vero e proprio) svolto all’interno/esterno ufficio in modo
penetrante nei confronti del contribuente.
Alla fine adozione di un provvedimento amministrativo (conclusioni ufficio)
PRESUPPOSTI FORMALI:
1) COMPETENZA (atto deve essere emanato da Ag.Ent. competente, si
individua in relazione a domicilio fiscale/luogo di registrazione atto)
2) PENDENZA DEI TERMINI(entro termini decadenza in base a tipo tributo)
PRESUPPOSTI SOSTANZIALI:
1) IL DISPOSITIVO
2) I DESTINATARI
3) LA MOTIVAZIONE
AVVISI BONARI al contribuente lo invitano a pagare/fornire doc-chiarim. (entro
30/90 giorni). In caso di mancanza di risposta iscrizione al ruolo con notifica
cartella di pagamento.

ATTIVITA’ ISTRUTTORIE: ACCESSO,RICERCA,ISPEZIONE


STATUTO DEI DIRITTI DEL CONTRIBUENTE (L.2012/2000):
art.12 EFFETTIVE ESIGENZE DI INDAGINE
art.13 GARANTE DEL CONTRIBUENTE
art.12 c.7 REGOLA PROCEDIMENTALE (60 GIORNI per presentare osservazioni
dalla data di consegna del verbale di contestazione)

SENTENZE GEMELLE CORTE DI CASSAZIONE 2009:


Procedura accertamento studi di settore è sistema di presunzioni semplici
(gravi, precise e concordanti) non sufficienti in quanto devono essere integrate
da un PROCEDIMENTO DI ACCERTAMENTO (CONTRADDITTORIO)
OBBLIGATORIAMENTE ATTIVATO, PENA NULLITA’.

REGIMI CONTABILI
1. Contabilità ordinaria (art.14-15-21 D.P.R. n.600/1973)
2. Contabilità semplificata (art.18 D.P.R. n.600/1973)
3. Contribuenti minimi (L.244/2007-L.111/2011)
4. Contribuenti forfettari (L. di S. 2015-L.193/2016-L.145/2018 Flat Tax)
1)Imprese volume affari SUPERIORE 400.000€/700.000€ OBBLIGATORIO, a
prescindere volume di affari. Sono: libro giornale, libro degli inventari, registri
IVA, registro beni ammortizzabili/strumentali, libri sociali obb. Art.2421 cc.
Liberi professionisti no obbligo(se attiva deve aggiungere il Registro crono)
2)Imprese volume affari INFERIORE 400.000€/700.000€, eccezione società di
capitali e enti pubblici. Sono SOLO: registri IVA e libro beni ammortizzabili
(ultimo eliminabile se creo registro IVA con movimentazione beni ammortiz)
3)semplicissimo, oggi superato, valido per contribuenti che nell’anno
precedente hanno realizzato/ricavato compensi INFERIORI a 3000€, non hanno
avuto lavoratori dipendenti, non hanno sostenuto acquisti beni amm. superiori
a 15000€. Tutti lavoratori autonomi/imprese adottano regimi
speciali(agricoltura e agriturismo). Benefici: esonero tenuta scritture contabili,
esonero obblighi IVA, esonero IRAP, imposta sostitutiva del 5%. Dal 2014
ulteriore requisito età di 35 anni.
4)SOLO PERSONE FISICHE, mai società. Dal 2011 unico modello. Requisiti
SOGG: solo imprenditore individuale/libero professionista, no
società/associazioni tra pro. Requisiti OGG: mantenimento dei ricavi o
compensi tra 2500 e 5000 (Legge di Bilancio 6500€); assenza retribuzioni a
lavoratori dipendenti; spese per beni strumentali sotto 2000€. Benefici:
esonero registrazione fatture emesse, corrispettivi, fatture acquisto,
tenuta/conservazione registri e doc, esonero IRAP e studi di settore,
liquidazione, versamento IVA, dichiarazione IVA, presentazione comunicazione
operazioni rilevanti fini IVA (spesometro), obbligo di comunicazione
operazione effettuate in Paesi black-list, esoneri certif. Varie.
Devono: conservare fatture di acquisto, EMETTERE fatture (operaz. senza IVA),
presentare unica dichiarazione annuale e versare imposta sostitutiva 15%.

STRUMENTI DEFLATTIVI DEL CONTENZIOSO

RECLAMO-MEDIAZIONE(D.lgs.546/1992): istanza di reclamo, che contiene


tutti i motivi del ricorso, obbligatoria per gli atti impositivi inferiori a 50.000€
come strumento di tutela(es. avviso di accertamento, di
liquidazioni,d’irrogazione delle sanzioni, il ruolo). All’interno del reclamo posso
inserire una proposta di mediazione(no obbligatoria). E’ rimedio
preprocessuale per scongiurare liti di fronte a giudice tributario, è facoltà del
reclamante. Posso indicare nella proposta anche il quantum di riduzione
dell’imposta. PRESENTAZIONE OBBLIGATORIA dove il contribuente deve
anticipare TUTTI i MOTIVI del ricorso. Benefici: riduzione sanzioni 35%. NO
controversie riguardanti aiuti di Stato. Individuazione da parte dell’Ag. Delle
Entr. di uffici legali appositi per curare la mediazione tributaria. LA
MEDIAZIONE INTERROMPE IL DECORSO DEL TERMINE DI DECADENZA PER
L’IMPUGNAZIONE DELL’ATTO E RISC.(90 giorni).
DIFFERENZA CON ACC. CON ADESIONE: nel reclamo/mediazione devo indicare
tutti i motivi del ricorso, nell’accertamento con ad. non devo anticipare nulla,
solo presentare istanza all’ufficio.
Se Amm. Fin. non accetta la mediazione si instaura ricorso. L’accordo di
mediazione si conclude con un atto (importi, il tributo, gli interessi, le sanzioni
ridotte al 35% e le modalità di versamento).
PERFEZIONAMENTO PROCEDURA: pagamento importo dovuto, anche con
rateazione. Se pago una rata e poi niente più, le successive saranno iscritte al
ruolo, richiesto poi dall’agente della riscossione. EFFETTO ATTO: rapporto
giuridico non più contestabile.
DUE FASI: Amministrativa (reclamo) Processuale (momento successivo a
insuccesso del reclamo.

AUTOTUTELA(1994): potere-dovere Amministrazione fin. di


correggere/eliminare, su propria iniziativa/istanza del contr. un proprio atto
riconosciuto successivamente ILLEGITTIMO O INFONDATO. Potere di
annullamento avviato dagli stessi uffici finanziari che hanno emanato l’atto
anche in pendenza di giudizio, viene dichiarata cessata la materia del
contendere: si riconosce infondatezza. Unica eccezione: sentenza passata in
giudicato favorevole all’amm. fin.(improbabile attivazione amm. fin.).
ERRORE DI PERSONA, EVIDENTE DI CALCOLO, SUL PRESUPPOSTO IMPOSTA,
DOPPIA IMPOSIZIONE, MANCATA CONSIDERAZIONE IMPOSTE ESEGUITE.
Es. aggiungo uno 0 nella dichiarazione.
PARZIALE E TOTALE: sgravio parziale o totale con effetti ex tunc.
SOSTITUTIVA E INTEGRATIVA: precedente atto impositivo.

ACQUIESCENZA(D.lgs.218/1997): astensione del contribuente dall’impugnare


l’atto in Comm. Trib./formulare altre istanze definitorie(acc. con
adesione/reclamo-med.). Il Contr. riceve atto impositivo e lascia decorrere i
termini di decadenza, in base a sue valutazioni (effetti sfavoveroli/peggior. sit).
Si attiva al pagamento del tributo e riceve beneficio 1/3 sanzioni oppure rateaz

ACCERTAMENTO CON ADESIONE(D.lgs.218/1997): nasce esigenza di


trasformarlo da esimente ad attenuante(piano penale). Molti contribuenti,
tutti gli aspetti della determinazione accertativa. Esteso a persone fisiche (acc.
SINTETICO). Accordo comporta: no impugnazione atto da contr./no nuovo
accertamento da amm. fin., salvo conoscenza nuovi elementi che aumentano
valore del reddito al 50%. Benefici: riduzione 1/3 sanzioni. DIFFERENZA CON
MEDIAZIONE: nell’acc. con ad. c’è CONTRADDITORIO, nella med. la proposta è
documentale, non esiste fase di controllo.
AVVIO PROCEDIMENTO: Invito da parte ufficio/istanza contr. che ha subito
verifiche o è stato notificato avviso di accertamento. Se istanza obbligo di
convocazione da parte dell’ufficio entro 15 giorni e interviene sospensione dei
termini di impugnazione avviso di accertamento per 90 giorni.
Contradditorio si espongono motivi e doc a fondamento tesi difensive. Può
concludersi con nulla di fatto, oppure accordo con redazione di atto di
adesione. Versamento deve essere effettuato in 20 giorni da atto. Obbligo
invito ad contradditorio(notifica) prima emissione notifica di accertamento.
Se non vi è invito INVALIDITA’ al successivo avviso di accertamento. Nei 15
giorni successivi a presentazione di istanza, le parti si incontrano: il
contribuente viene assistito da difensore. DIFFERENZA CON MEDIAZIONE:
nell’acc. con ad. ci sono 3 soggetti. Discrezionalità tecnica del procedimento
tributario.

LA CONCILIAZIONE GIUDIZIALE
E’ uno strumento deflattivo del contenzioso tributario che consente al
contribuente, all’Ente impositore o all’Agente della riscossione di definire,
totalmente o parzialmente, ogni controversia appartenente alla giurisdizione
tributaria, sia per questioni di fatto che di diritto.
A decorrere dal 1° gennaio 2016, la conciliazione giudiziale è stata
profondamente modificata dal D.Lgs. 156/2015, che ha riformato l’articolo 48
del D.Lgs. 546/1992 e introdotto gli articoli 48-bis e 48-ter del D.Lgs. 546/1992.
A seguito delle modifiche apportate dal D.Lgs. 156/2015, la conciliazione
giudiziale può interessare le controversie pendenti sia in primo (anche quelle
reclamabili, di importo inferiore ad euro 50.000) che in secondo grado di
giudizio.
La disciplina prevede due tipi di conciliazione giudiziale:
1) fuori udienza, quando, in pendenza di giudizio, le parti, con istanza
congiunta sottoscritta personalmente o dai difensori, depositano
l’accordo conciliativo raggiunto per la definizione totale o parziale della
controversia.
2) in udienza, quando una delle parti, fino a 10 giorni liberi prima
dell’udienza di trattazione, presenta istanza per la conciliazione totale o
parziale della controversia.
Dalla conciliazione possono prodursi i seguenti effetti:
1) l’estinzione totale o parziale della causa, a seconda che la conciliazione
sia totale o parziale;
2) la riduzione delle sanzioni al 40 o al 50% del minimo previsto dalla
legge, a seconda che la conciliazione sia avvenuta rispettivamente in
primo o secondo grado.
Ai sensi dell’articolo 48-ter, comma 2, D.Lgs. 546/1992 le somme dovute per
effetto della conciliazione devono essere versate:
1) entro 20 giorni dalla data di sottoscrizione dell’accordo conciliativo, in
caso di conciliazione fuori udienza;
2) entro 20 giorni dalla data di redazione del processo verbale di
constatazione, in caso di conciliazione in udienza.
Le somme dovute possono essere versate in un’unica soluzione o in forma
rateale in un massimo di:
1) 8 rate trimestrali di pari importo, comprensive degli interessi legali
calcolati dalla data dell’atto di conciliazione;
2) 16 rate trimestrali di pari importo, se le somme superano i 50.000 euro.
Ex articolo 28-quinquies D.P.R. 602/1973 è possibile operare la compensazione
di tali somme con i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili che il
contribuente vanta nei confronti delle Amministrazioni pubbliche.
Nei rapporti plurisoggettivi come nel caso di litisconsorzio necessario, da una
parte, ci è chi ritiene che dovrebbe coinvolgere tutti i litisconsorti, a causa
della inscindibilità della lite, e, dall’altra, vi è chi ritiene la conciliazione
giudiziale potrebbe interessare solo coloro che definiscano la lite, con
conseguente prosecuzione del processo per gli altri.
Nella conciliazione giudiziale le spese di giudizio sono interamente addebitate
alla parte che abbia rifiutato la proposta di conciliazione senza giustificato
motivo, ove il riconoscimento delle sue pretese risulti inferiore al contenuto
dell'accordo ad essa proposto.
In caso di intervenuta conciliazione le spese del giudizio saranno invece
dichiarate compensate, salvo diversa determinazione delle parti nell’accordo
o nel processo verbale di conciliazione.
LA TUTELA GIURISDIZIONALE

Art.24 Cost. tutela diritti e interessi legittimi: tutti possono agire in giudizio
per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi
Art.113 Cost. tutela giurisdizionale: contro gli atti della PA è sempre ammessa
la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi ad organi di
giurisdizione ordinaria e amministrativa
Norme di riferimento contenzioso tributario:
-D.P.R. n.636/1972
-D.Lgs n.545/1992
-Rinvio generale a codice di procedura civile
LITI TRIBUTARIE: due giudici di merito (Comm. Trib. Prov. e Reg.); giudice di
legittimità (Cass.) ricorso per saltum
Individuazione della giurisdizione e dei limiti fra giudice ordinario e
amm./trib.
-D.L. n.203/2005 TUTTI I TRIBUTI di ogni specie
-Sentenza Cass. Sez. Unite n.371/2008 ESCLUSIONE materia tributaria per
controversie relative atti esecuzione forzata tributaria successivi a notifica
cartella di pagamento oppure intimazione di pagamento
-Art.19 D.Lgs. n.546/1992 INDIVIDUAZIONE GIUDICE TRIBUTARIO (CRITERIO
DI SPECIALITA’) giudice tributario è giudice amm. specializzato in materia trib
GIUDICE ORDINARIO AMMINISTRATIVO: tribunale regionale amministrativo;
Consiglio di Stato; TAR
RICORDA: LE VICENDE TRIBUTARIE POSSONO ESSERE IMPUGNATE SOLO CON
ATTO DEFINITIVO E IMPOSITIVO, NO CON ATTI ENDOPROCEDIMENTALI.
ATTO RICORRIBILE IN DIRITTO AMMINISTRATIVO: se è atto lesivo (es. atti: di
accertamento; avvisi di liquidazione del tributo; cartelle di pagamento; avvisi
di mora; fermo beni mobili registrati…)

NULLITA’ ATTO: mancanza elementi/requisiti essenziali, insanabile.


ANNULLABILITA’ ATTO: su ricorso di una parte con obbligo di motivazione.
CONSEGUENZE VIZI:
1) inammissibilità (nullità atti processuali)
2) improcedibilità (non poter andare avanti nel processo senza
compimento di una determinata attività)
3) decadenza (perenzione, quando le parti non compiono alcun atto di
procedura nel corso di un anno, processo si estingue)
4) preclusione (perdita/estinzione pratica processuale)
5) estensione (provvedimento che travolge intero atto)
PRINCIPALI VIZI ATTI IMPOSITIVI:
1) vizio di sottoscrizione (manca la firma di chi ha fatto l’atto)
2) difetto di motivazione (o motivazione carente)
3) decadenza (Amministrazione Finanziaria ha adottato provvedimenti
oltre i termini previsti)
4) carenza di legittimazione all’adozione della sottoscrizione dei
provvedimenti adottati (atto formato e sottoscritto da soggetto che non
ne aveva il titolo)
Instaurazione giudizio tributario:
Giudizio impugnatorio che si conclude con sentenza costitutiva. Perché
costitutivo? Rispetto a questo provvedimento amministrativo, soggetto
lamenta lesività di questo atto (irregolare, nullo, viziato). Atto di accertamento
è unico e irripetibile, quindi se atto viziato si procede con impugnazione dal
punto di vista del merito oppure con sostituzione del provvedimento:
entrambi avranno la sentenza costitutiva (atto giurisdizionale=atto
amministrativo). LIMITI GIURISDIZIONE: oggetto della domanda(petitum);
motivo della domanda(causa petendi)
-Sentenza Cass. N.4280/2001 PROCESSO TRIBUTARIO E’ SIA DI
IMPUGNAZIONE CHE DI MERITO, in quanto si perviene ad una decisione su
rapporto controverso che è SOSTITUIVA sia della dichiarazione del
contribuente sia dell’atto di accertamento dell’Amministrazione Finanziaria.
-Art.21 septies L. n.241/1990 CASI DI NULLITA’ COMPORTANO GIUDIZIO DI
MERO ACCERTAMENTO che l’atto sia o meno nullo
LA TERZA AZIONE: è di condanna e contempla un giudizio di annullamento
dell’atto oppure una condanna ad un facere (es. diritto a un rimborso)
L’amministrazione adotta due provvedimenti:
1) silenzio (ricorro contro il silenzio)
2) provvedimento esplicito di diniego (ricorro contro questo)
Devo attaccare L’ATTEGGIAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE, devo fare
annullare gli effetti dei due atti. Una volta annullati chiedo all’amministrazione
che mi si venga pagato, chiedo al giudice la condanna al pagamento e posso
avere due giudizi:
1) impugnatorio (annullamento del provvedimento di diniego)
2) il merito (la condanna a pagare)
Azioni esperibili davanti ad un giudice tributario:
1) azione di annullamento-merito
2) azione di nullità
3) azione di condanna
LE PARTI DEL PROCESSO:
Soggetti capaci di stare in giudizio (si minori, interdetti, inabilitati, enti privi di
personalità giuridica attraverso un rappresentante legale)
-Art. 10 D.Lgs. n.546/1992 RICORRENTE(chi presenta il ricorso) E
RESISTENTE(l’organo d’ufficio). Il primo è il contribuente che impugna un
provvedimento; il secondo ha adottato un provvedimento lesivo nei confronti
del primo.
Nel processo è obbligatoria assistenza tecnica, cioè la difesa per il ricorrente.
La parte resistente può anche stare da sola in giudizio (ad es. Agenzia delle
entrate)

FASI DEL PROCESSO TRIBUTARIO


1° FASE: IL RICORSO
Presentato alla Commissione tributaria provinciale e notificato alla parte
resistente (tramite PEC e vari…)
-Art. 19 D.Lgs. n.546/1992 ELEMENTI RICORSO: generalità contribuente;
codice fiscale; sogg. coinvolti nella controversia; oggetto della
domanda(petitum); motivo della domanda(causa petendi)
TERMINI della notifica del ricorso:
60 GIORNI dalla notifica dell’atto impugnato per atti tributari. Se
l’amministrazione finanziaria esercita o adotta un rifiuto espresso entro 60
giorni dalla notifica. Se non risponde (silenzio) OLTRE 90 GIORNI significa
silenzio-rigetto. Al termine dei 90 giorni deve ottemperare ad alcuni
adempimenti:
1) deve produrre una nota di iscrizione al ruolo
2) tale iscrizione deve contenere l’indicazione (delle parti, del difensore,
dell’atto impugnato, della materia del contendere, del valore della
controversia, della data della notifica del ricorso)
2° FASE: LA COSTITUZIONE IN GIUDIZIO
Il ricorrente entro 30 GIORNI dalla presentazione del ricorso, deve formare e
depositare il fascicolo processuale presso la segreteria della commissione
tributaria provinciale adita che deve contenere tutti i documenti a sostegno
del ricorso presentato. La parte resistente che ha ricevuto il ricorso, entro 60
GIORNI deve a sua volta costituire il giudizio formando un suo fascicolo
processuale con all’interno delle controdeduzioni, producendo documenti a
sostegno delle sue ragioni, tesi difensive.
La segreteria della Commissione ISCRIVE LA CAUSA NEL REGISTRO
GENERALE, FORMA IL FASCICOLO E LO TRASMETTE AL PRESIDENTE:
1) lo dichiara inammissibile ed emette un decreto (attraverso il quale è
possibile fare reclamo)
2) lo dichiara ammissibile e lo assegna ad una delle due sezioni della Comm

I documenti possono essere depositati da entrambe le parti fino a 20 giorni


prima della data d’udienza, le memorie fino a 10.
-Art. 24 D.Lgs. n.546/1992 INTEGRAZIONE MOTIVI: deposito documenti non
conosciuti ad opera delle parti e per ordine Commissione Tributaria
-Art. 39 D.Lgs. n.546/1992 SOSPENSIONE PROCESSO:
FUMUS BONI IURIS (parvenza, prima facies, che i vizi dedotti dal ricorrente
sussistano e che le sue ragioni siano fondate);
PERICULUM IN MORA (esistenza di un possibile danno grave e irreparabile ai
danni del ricorrente)
-Art. 40 D.Lgs. n.546/1992 INTERRUZIONE PROCESSO: viene meno la capacità
di stare in giudizio
-ESTINZIONE PROCESSO: rinunzia accettata da entrambe le parti; inattività
delle parti; abbandono del processo (perenzione); cessazione della materia del
contendere (CMC)
3° FASE: DECISIONE DEL GIUDICE
Udienza in Camera di Consiglio, senza partecipazione delle parti. Uno dei
Giudici presenta una relazione che viene discussa e si fa un VERBALE
pervenendo ad una decisione. I provvedimenti sono di 3 tipi:
1) DECRETI il Giudice si organizza per regolare svolgimento del processo
2) ORDINANZA Il Giudice decide qualche cosa tramite provvedimento interl
3) SENTENZA il Giudice CHIUDE IL PROCESSO. Decisione definitiva. Obbligo
di motivazione e condanna al pagamento delle spese processuali.
Contenuto: azione di annullamento-merito; di nullità; di condanna. Si
parla di cosa giudicata formale con riferimento alla stabilità che la
sentenza acquisisce quando non è più impugnabile.

RICOSO IN APPELLO
Appello dopo la decisione della Commissione Prov. presso la Comm. Reg.
oppure ricorso per Cassazione contro la Reg.
RICORSO PER REVOCAZIONE
E’ un rimedio eccezionale. Art.395 cpp. volto ad ottenere che
l’Amministrazione ottemperi ad una sentenza passata in giudicato/volto a
individuare vizi conosciuti o conoscibili dalla parte (Rev. ORDINARIA);
Rev. STRAORDINARIA se vi sono: dolo della parte; prove false; rinvenimento
documenti; dolo del giudice. Proposta entro 60 giorni dalla scoperta del vizio,
purchè successiva a scadenza termini d’appello.
La revocatoria non sospende termini per proporre ricorso per Cassazione.
Per atti tributari esecutivi si può chiedere la sospensione promuovendo un
giudizio di sospensione dell’atto impugnato con apposita istanza. La
sospensione si ha a mezzo di ordinanza (è un provvedimento interlocutorio)

RICORSO PER OTTEMPERANZA


Sia per le sentenze passate in giudicato, che per quelle non definitive.
Presupposti: obblighi in favore del contribuente (es. sentenza di annullamento)
la parte che sia interessata ad ottenere l’esecuzione della sentenza; che siano
decorsi inutilmente il termine entro cui è prescritto l’adempimento da parte
della legge. Quindi sentenza definitiva e messa in mora. Chiusura del giudizio
con Ordinanza del Presidente della Commissione. Differenza con ordinario è
che il ricorso è verso il Presidente, senza notifica alla controparte, solo
deposito alla segreteria che lo notifica alla controparte entro 20 giorni.

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