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Circolare N.

148 del 9 novembre 2011


Distruzione dei beni. Aspetti procedurali da non dimenticare

Distruzione dei beni:


aspetti procedurali da non dimenticare
Gentile cliente con la presente intendiamo informarLa che con il decreto sviluppo stato disposto un
adeguamento monetario in relazione alla procedura semplificata per la distruzione di beni, ai fini
del superamento delle presunzioni Iva. stato, infatti, elevato da 5.164 a 10 mila euro
l'ammontare di costo massimo dei beni la cui distruzione pu essere provata attraverso
una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notoriet, piuttosto che tramite il verbale redatto da
pubblici funzionari, da finanzieri o dal notaio. Ricordiamo, che i beni che, a seguito di una ispezione
o verifica fiscale, non si trovano in uno dei luoghi dove il contribuente svolge le proprie
operazioni, si presumono ceduti in evasione di imposta. Per vincere la presunzione di cessione,
il contribuente deve dimostrare che i beni non rinvenuti: sono stati impiegati per la
produzione; sono stati perduti; sono stati distrutti; sono stati consegnati a terzi a titolo non
traslativo della propriet (es. lavorazione, deposito, comodato ecc.). In caso di distruzione di
beni, gli adempimenti da compiere per vincere la presunzione di cessione degli stessi stata chiarita
dal Ministero delle Finanze con la C.M. 23.7.98 n. 193/E.

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Premessa
Nel corso dell'attivit d'impresa pu rendersi necessario procedere alla distruzione di beni
strumentali o di merci, ovvero alla cessione di beni o merci ormai obsoleti o inutilizzabili.
A seconda dei casi o della tipologia del bene, le suddette operazioni devono essere effettuate con
l'osservanza di particolari modalit. Il rispetto delle particolari procedure, infatti, consente di superare
la presunzione tributaria per cui si considerano ceduti i beni acquistati, importati o prodotti che non si
trovano nei luoghi in cui limprenditore e/o il professionista svolgono la propria attivit. In materia,
come ricordato in premessa, va rilevato che ad opera del Decreto sviluppo stato disposto un
adeguamento monetario in relazione alla procedura semplificata per la distruzione di beni, ai fini del
superamento delle presunzioni Iva. stato, infatti, elevato da 5.164 a 10 mila euro l'ammontare di
costo massimo dei beni la cui distruzione pu essere provata attraverso una dichiarazione sostitutiva
dell'atto di notoriet, piuttosto che tramite il verbale redatto da pubblici funzionari, da finanzieri o dal
notaio.

La distruzione dei beni


La rottamazione dei beni di impresa, sia di magazzino che strumentali disciplinata dal
D.P.R. 10 novembre 1997, n. 441. La normativa integrata dai chiarimenti che il Ministero delle
Finanze ha inserito nella circolare ministeriale n. 193 del 23 luglio 1998.
La rottamazione la modalit con cui limpresa procede alla distruzione volontaria dei beni. Si
distinguono diverse modalit:
MODALITA DI DISTRUZIONE DEI BENI
Rottamazione diretta

Limpresa proprietaria provvede da s alla distruzione diretta del


bene.

Rottamazione indiretta

Limpresa proprietaria cede a terzi i beni oppure affida a terzi


abilitati allo smaltimento dei rifiuti i beni di cui intende disfarsi.

Rottamazione su ordine

Viene

effettuata

su

ordine

di

un

organo

della

Pubblica

Amministrazione.
OSSERVA
Le cause che possono condurre un operatore economico alleliminazione dal processo
produttivo dei beni materiali sono varie e solo alcune di queste sono legate
allobsolescenza dei beni, altre (quali ad esempio i furti o la perdita in seguito a fenomeni
naturali) sono, invece, connesse ad accadimenti non correlati alla volont degli operatori.
In tutti i casi in cui il contribuente voglia salvaguardare la deducibilit del costo correlato al

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venire meno del bene sar tenuto al rispetto di una stringente procedura, volta a registrare
leffettiva insussistenza e quindi prevenire possibili fenomeni di evasione. In particolare, la
societ

sar

chiamata ad esibire la

documentazione probatoria

dellavvenuta

eliminazione del cespite, in accordo con quanto previsto dalla normativa in materia.

Perch seguire le formalit?


Nel caso in cui non vengano rispettate le formalit previste dalla normativa fiscale, il contribuente sar
soggetto a un trattamento fiscale sfavorevole. Secondo quanto previsto dallart. 53 del D.P.R.
633/1972, infatti, si presumono ceduti i beni acquistati, importati o prodotti che non si
trovano nei luoghi in cui il contribuente svolge le proprie operazioni (ivi compresi le sedi
secondarie, filiali, succursali, dipendenze, stabilimenti, negozi, depositi ed i mezzi di trasporto nella
disponibilit dellimpresa) n in quelli dei suoi rappresentanti, a meno che non sia dimostrato
che i beni stessi:
sono stati impiegati per la produzione, perduti o distrutti;
sono stati consegnati a terzi in lavorazione, deposito, comodato o in dipendenza di contratti
estimatori, di contratti di opera, appalto, trasporto, mandato, commissione o di altro titolo non
traslativo della propriet.
La presunzione, di cui allart. 1 citato, si applica nei confronti di tutti i soggetti IVA e
riguarda sia i beni merce, vale a dire quelli alla cui produzione o al cui scambio diretta
lattivit di impresa, sia i beni strumentali. Non si tratta di presunzioni assolute ma relative

(juris tantum), in quanto viene concessa al contribuente la possibilit di fornire la prova contraria,
anche se in uno dei modi indicati tassativamente dalla legge.
In caso di distruzione dei beni, il metodo pi sicuro per superare le presunzioni di cessione
quello di seguire le procedure previste dalla legge in materia di rottamazione.
Si tratta di procedure che attengono a due modalit di distruzione dei beni:
quella effettuata direttamente dallimpresa, con eventuale affidamento a terzi del rifiuto
da smaltire;
quella effettuata attraverso incarico apposito ad una ditta specializzata.

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Le novit del DL n. 70/2011 (c.d. Decreto Sviluppo)


Secondo quanto previsto dallarticolo 7 comma 1 del decreto sviluppo, per ridurre il peso della
burocrazia che grava sulle imprese e pi in generale sui contribuenti, alla disciplina
vigente in materia di distruzione di beni viene modificato il massimale del valore per cui
concessa lattestazione di distruzione mediante atto notorio. In particolare, per effetto delle nuove
disposizioni il massimale stato innalzato da 5.164 a 10.000 euro.

Distruzione volontaria dei beni


Al fine di provare la distruzione dei beni necessario che alla stessa assistano o possano
potenzialmente assistere soggetti terzi in grado di certificare leffettiva distruzione. Allo
scopo dovr quindi essere inoltrata una comunicazione alle autorit competenti (allAgenzia
delle Entrate ed alla Guardia di Finanza), che dovr pervenire almeno 5 giorni prima
delloperazione di distruzione o di trasformazione.
OSSERVA
Al riguardo evidenziamo che:
al fine di consentire ai suddetti uffici di assicurare leffettiva presenza dei funzionari
alle cennate operazioni, sar opportuno che il contribuente provveda a inviare con un congruo
anticipo, rispetto a detto termine, il modello di comunicazione;
tale comunicazione non necessaria quando la distruzione disposta da un organo
della pubblica amministrazione.
Tali Uffici sono competenti su base territoriale in base al luogo in cui avviene la rottamazione del
bene. Pertanto, se il contribuente ha il domicilio fiscale in un comune diverso da quello in cui avviene
la distruzione o trasformazione dei beni, necessaria la trasmissione del verbale di constatazione
allUfficio delle entrate competente in relazione al domicilio fiscale del contribuente che pone in essere
la suddetta operazione. Tale invio dovr essere effettuato dallUfficio che ha presenziato
alloperazione. Sul punto, cautelativamente si consiglia di inviare copia della comunicazione
preventiva anche allUfficio competente in relazione al domicilio fiscale.
Per quanto concerne i dati da indicare nella comunicazione, si ricorda che il documento deve
contenere:
il luogo, la data e lora in cui verranno poste in essere le operazioni;
le modalit di distruzione o di trasformazione;
la natura, qualit e quantit dei beni;
lammontare complessivo, sulla base del prezzo di acquisto, dei beni da distruggere o trasformare;
il valore ottenibile dalla distruzione o trasformazione.

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Successivamente, allatto della distruzione dei beni, la procedura segue percorsi distinti in
relazione ad alcune caratteristiche della distruzione stessa:
CARATTERISTICHE E PROCEDURA DELLA DISTRUZIONE VOLONTARIA
Valore dei beni Nel caso in cui il valore dei beni distrutti non ecceda i 10.000 euro possibile
inferiore a
ricorrere ad attestazione di distruzione mediante atto notorio.
10.000 euro
A prescindere dalleffettiva partecipazione di un Pubblico ufficiale alla
distruzione dei beni, il contribuente potr concludere la procedura
mediante unautocertificazione, ai sensi dellart. 47, D.P.R. n. 445/2000,
dellavvenuta distruzione.
Autonoma di
beni di valore
superiore a
10.000 euro

In tutti i casi in cui il valore dei beni distrutti superiore a 10.000 euro si
rende necessaria la redazione del verbale di distruzione, ad opera del
Pubblico ufficiale che ha preso parte alla distruzione dei beni
contenente

tutte

le

indicazioni

presenti

nella

comunicazione

originaria.
Il verbale indicher, in particolare, il tipo e la quantit di beni distrutti,
nonch il loro valore.
Tramite
soggetti
autorizzati

Nellipotesi in cui il contribuente si rivolga ad un soggetto autorizzato allo


smaltimento dei rifiuti, la prova dellavvenuta distruzione dei beni
avverr con il formulario di identificazione di cui allart. 15, D.Lgs. 5
febbraio 1997, n. 22 (evidenziamo che tale articolo stato abrogato ed
attualmente il formulario di identificazione disciplinato dallart. 193, D.Lgs. 3
aprile 2006, n. 152).
Quando, infine, si provveda alla movimentazione dei beni residuanti dalla
distruzione si rende necessaria anche la compilazione di un documento di
trasporto, di cui al D.P.R. n. 472/1996. In alternativa, se i beni distrutti
diventano rifiuti possibile che i beni vengano scortati in discarica con
lapposito formulario. In ogni caso non si ritiene necessaria lemissione di
unautofattura per distruzione beni.

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Perdita di beni per eventi fortuiti


Se la perdita stata causata da eventi fortuiti (quali ad esempio possono capitare nel normale
svolgimento dellattivit dimpresa), accidentali o indipendenti dalla volont del soggetto, la
circolare 23 luglio 1998, n. 193/E si espressa identificando la documentazione probatoria
sufficiente a dare evidenza dellevento, ossia:
DOCUMENTAZIONE PROBATORIA IN CASO DI PERDITA DI BENI
Idonea

documentazione

di

un

organo

della

Pubblica

Documentazione

Amministrazione.

probante levento

Dichiarazione sostitutiva di atto notorio ai sensi della Legge 4 gennaio


1968, n. 15, da cui risulti il verificarsi dellevento, natura, qualit e
quantit dei beni perduti e lindicazione, sulla base del prezzo
dacquisto, del relativo ammontare complessivo.

OSSERVA
Lautocertificazione non dovr essere inviata allAmministrazione finanziaria, ma solo tenuta
a disposizione.

Cessione gratuite alle ONLUS


La cessione gratuita degli alimenti alle ONLUS prevede il rispetto di due procedure affinch
possa essere vinta la presunzione di cessione: la prima procedura deve essere rispettata ai fini
delle imposte dirette, mentre la seconda ai fini IVA.
CESSIONE GRATUITE ALLE ONLUS
Prima procedure

Ai fini delle imposte dirette non richiesto linvio della preventiva

imposte dirette

comunicazione agli Uffici dellAmministrazione finanziaria e ai Comandi della


Guardia di Finanza di competenza. sufficiente, pertanto, acquisire la
dichiarazione dalla ONLUS beneficiaria, da cui risulti:
limpegno della stessa a utilizzare direttamente i beni
ricevuti in conformit alle finalit istituzionali;
provvedere allannotazione della cessione delle derrate
alimentari.

Seconda procedura

Per le cessioni superiori a 10.000 euro, richiesta la comunicazione

- IVA

scritta agli Uffici dellAmministrazione finanziaria e ai Comandi


della Guardia di finanza di competenza. Inoltre:
il cedente risulta tenuto allemissione del documento di
trasporto;

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il beneficiario chiamato a predisporre una dichiarazione


sostitutiva di atto notorio, tramite cui attestare la natura,
qualit e quantit dei beni ricevuti, corrispondenti ai dati
contenuti nel documento di trasporto emesso dal cedente.

Prodotti editoriali
Secondo quanto stabilito dallarticolo 54, commi 1, Legge 21 novembre 2000, n. 342, i prodotti
editoriali

le

dotazioni

informatiche

non

pi

commercializzati

non

idonei

alla

commercializzazione, ceduti gratuitamente agli enti locali, agli istituti di prevenzione e pena,
alle istituzioni scolastiche, agli orfanotrofi ed enti religiosi, sono considerati distrutti agli
effetti dellimposta sul valore aggiunto e non si considerano destinati a finalit estranee
allesercizio dellimpresa ai sensi dellart. 53, comma 2, in materia di ricavi, e dellart. 54, comma
1, lett. d), in materia di plusvalenze patrimoniali, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917.
La distruzione dei beni risulta in via alternativa:
dal libro giornale o da altro libro tenuto a norma del codice civile ovvero da apposito registro
tenuto a norma dellart. 39, D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, dal quale risultino la natura, qualit,
quantit dei beni medesimi nonch i soggetti riceventi;
dal documento di trasporto;
da apposita annotazione, al momento della consegna dei beni, in uno dei registri previsti dagli
artt. 23, 24, 25, D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 (registrazione fatture e corrispettivi).

Smaltimento e distruzione prodotti agricoli


In materia di smaltimenti dei prodotti agricoli si registra lintervento dellAmministrazione
finanziaria con la risoluzione 4 aprile 2008, n. 131/E. La cessione delle merci agricole soggetta
alla procedura di condizionamento attraverso la quale lacquirente allingrosso
classifica la merce:
in relazione alla qualit (prima scelta o meno);
in relazione alle quantit non commercializzabili (di scarto).
Successivamente il grossista procede ad inviare al macero la merce non commercializzabile
con regolare documentazione, ma senza, piuttosto intuitivamente, alcuna distinzione in
relazione al fornitore. Pertanto, si rende necessario per il fornitore registrare la fattura
relativa alla cessione, con lindicazione delle quantit non vendibili e destinate al macero.

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