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Guardia di Finanza COMANDO PROVINCIALE MILANO

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COMUNICATO STAMPA COMUNICATO STAMPA


Milano, 24 gennaio 2014 GUARDIA DI FINANZA. CHIUSA LINCHIESTA SU PRESUNTE TANGENTI PER VICENDE URBANISTICHE NEL COMUNE DI SEREGNO. DIECI LE PERSONE INDAGATE IN CONCORSO PER CORRUZIONE. TRA LORO LEX ASSESSORE ALLURBANISTICA E VICESINDACO ATTILIO GAVAZZI ED IL CONSIGLIERE COMUNALE DIMISSIONARIO UGO CALO, NONCHE PROFESSIONISTI ED IMPRENDITORI EDILI. Dopo circa un anno dallavvio dellinchiesta, si sono concluse le indagini dei Finanzieri del Comando Provinciale di Milano, coordinati dai PM monzesi Donata Costa e Manuela Massenz, sulle presunte tangenti pagate ad ex amministratori del Comune di Seregno, per agevolare cambi di destinazione duso di alcune aree e per ottenere permessi di costruire. I militari della Tenenza di Seregno, nel febbraio 2013, su ordine della Procura di Monza, avevano eseguito diverse perquisizioni presso le abitazioni e gli uffici degli indagati, acquisendo documentazione anche in Municipio, presso lassessorato allurbanistica. Sotto la lente della Guardia di Finanza e dei magistrati, sono finiti due piani integrati di intervento, nelle aree di via Stefano da Seregno, dove sorgeva lex cotonificio Camisasca e di via delle Grigne, nonch un cambio di destinazione duso relativo ad un immobile in via Umberto I. Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, lallora assessore Attilio Gavazzi e lex consigliere comunale Ugo Cal, avrebbero intascato tangenti per far approvare le modifiche urbanistiche delle aree in questione. In particolare, Carmelo Giordano e Salvatore Barba, titolari della Immobiliare Stefano di Seregno Srl, proprietaria dellarea ex Camisasca, si sarebbero accordati per versare al Gavazzi 330 mila euro, grazie allassegnazione a suo genero, architetto Andrea Mario Attolini, dellincarico professionale per redigere il progetto ed ottenere cos la modifica della destinazione d'uso del terreno su cui sorgeva il cotonificio. Somma che, stando a quanto emerso dalle indagini, sarebbe stata versata per effettivi 279 mila euro.
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Il Piano stato effettivamente approvato nel marzo 2009 dal Comune di Seregno, in accoglimento della variante proposta. Laccusa sostiene che lapprovazione sarebbe avvenuta sulla base di atti amministrativi viziati dai fatti corruttivi. Secondo le indagini le mazzette sarebbero state pagate dai costruttori Barba e Giordano sotto forma di compensi professionali allarchitetto Attolini, per prestazioni in parte simulate. In relazione allaltra area dismessa, quella di via delle Grigne, dove un edificio industriale stato demolito per lasciare spazio ad abitazioni, nella vicenda risulta coinvolto oltre ad Attilio Gavazzi anche Ugo cal, allepoca consigliere comunale. I due avrebbero percepito, nella prima met del 2007, 34 mila euro per favorire lapprovazione della variante al PRG e la conseguente modifica della destinazione duso dellarea dove sorgeva un immobile industriale di propriet della EDIL V.L.B., riconducibile a Paolo Vivacqua, imprenditore siciliano ucciso a Desio nel 2011, e Felice Tagliabue; approvazione effettivamente avvenuta nellottobre sempre del 2007. Nella vicenda coinvolto anche il geometra Pao lo VILLA, incaricato dalla EDIL V.L.B. di gestire la pratica urbanistica Unulteriore accusa pende sullex assessore Gavazzi, sul genero e su due imprenditori, seregnesi. La contestazione riguarda una mazzetta di 50 mila euro, pagata per ottenere il cambio di destinazione duso di un immobile in via Umberto I a Seregno. Secondo laccusa, la mazzetta sarebbe stata intascata dal Gavazzi, anche in questo caso, mediante lopera dellarchitetto Attolini. I finanzieri hanno accertato che in effetti la variante stata adottata dal Comune nel giugno 2008, con modifica del vecchio PRG e concessione del permesso di demolire e ricostruire, e che larchitetto Attolini era il professionista incaricato dalle societ di seguire le pratiche urbanistiche con il Comune. Con la notifica agli indagati dellavviso di conclusione indagini a firma dei P.M. Donata Costa e Manuela Massenz, si chiude la prima fase del procedimento penale: gli indagati hanno ora la possibilit di presentare memorie e documenti a loro difesa, nonch di essere nuovamente interrogati dai pubblici ministeri.

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