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| EE Weal 362/09 Q het oF CES REPUBBLICA ITALIANA bush IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. lI Tribunale di Monza- Sezione Lavoro in persona della dott. MARIA CELLA in funzione di Giudice Unico ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa di prima istanza promossa con ricorso depositato il 22.11.07 e vertente tra CALOGERO GRISAFI Tappresentato e difeso dagli avy. Roberto D’Achille e Giovanni Compagnini presso il cui studio in Monza, Via Campini 1 @ elettivamente domiciliato giusta delega a margine del ricorso RICORRENTE e COMUNE DI SEREGNO rappresentato e difeso dall’ av. Luciano Spagnuolo Vigorita del foro di Milano ed elettivamente domiciliato in Monza, Via De Amicis 9 presso lo studio dell'avv. Simone Centemero giusta delega a margine della memoria difensiva RESISTENTE nonché AURORA ASSICURAZIONI SPA rappresentata e difesa dall’ avv. Sabina Palombo _presso il cui studio in Monza, Via De Amicis 9 é elettivamente domiciliata giusta delega a margine della memoria difensiva TERZA CHIAMATA SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Con ticorso in data 22.11.2007, Calogero Grisafi conveniva in giudizio avanti il giudice del lavoro del Tribunale di Monza il Comune di Seregno, esponendo di avere lavorato dal 1984 alle sue. dipendenze , dal 1997 come dirigente del settore tecnico gestione del territorio, posizione assunta a seguito di concorso pubblico aperto anche a concorrenti estemi; riferiva di avere visto ampliarsi nel tempo i suoi compiti e le sue responsabilita, in concomitanza con listituzione di nuovi servizi-comunali (quali il servizio catasto, poltiche di riqualificazione urbana, ambiente ed ecologia, commercio ¢ sportello unico per le attivita produttive ) e di avere sempre conseguito ottime valutazioni. Lamentava che, con prowedimento in data 16.12.05 il Sindaco gli avesse revo} Tincarico di dirigente dell'area territorio, attribuendogli contestualmente la dire: protezione civile, con motivazione dichiaratamente disciplinare e,gia per quest per motivi formali e sostanziali,illegittima Lamentava inoltre che il giudizio del nucleo di valutazione relativo alla sua prestazione dell'anno 2005 fosse stato negativo , nonostante il pieno raggiungimento degli obiettivi assegnatigli . Ne sosteneva quindi 'llegittimita sotto vari profil -in primo luogo perché il nucleo non aveva operato nel rispetto del principio del contraddittorio imposto dall'art. 5 d.lgs. 286/199 richiamato dall'art. 21 d.lgs. 165/01; - comunque, perché non aveva sequito i criteri di valutazione stabiliti dallo stesso ente ( valutazione del raggiungimento degli obiettivi strategici e di quelli operativi nonché del comportamento organizzativo), focalizzando invece la sua attenzione su alcuni episodi specifici, estranei a tali criteri , comunque relativi ad uno solo dei servizi affidatigli (redilizia privata) e, oltre tutto, risalenti a periodi pregressi , gia coperti dalle valutazioni degli anni precedenti; t -inoltre per la situazione di incompatibilita’ in cui .si sarebbe trovato il suo Presidente, eventualmente responsabile in via alternativa rispetto a lui di almeno uno degli inadempimenti addebitatigli (mancato adeguamento dei costi di costruzione); -infine e comunque per l'insussistenza nel merito degli addebiti che gli erano stati imputati Lamentava inoltre che ,a seguito di tale valutazione negativa, i] Comune fosse receduto dal rapporto di lavoro Sosteneva in primo luogo che al recesso, operato dopo l'entrata in vigore del cn! 22.2.6 e con espresso richiamo del suo art. 11, dovesse applicarsi la relativa disciplina, che richiedeva la sussistenza di presupposti -necessari a concretare la “gravita’ dell’inadempimento del dirigente- non rinvenibili nel caso concreto, ne sosteneva comunque lillegittimita in quanto fondato sul giudizio del nucleo di valutazione, a sua volta illegittimo e, in particolare, su addebiti infondati; in via subordinata,rilevava la sproporzione tra i fatti addebitatigli e il provvedimento di recesso, chiedendo, in via subordinata, ove il licenziamento fosse ritenuto legittimo, 'indennita sostitutiva de! preavviso, potendo tali fatti coneretare al massimo un giustificato motivo di recesso, ma non una giusta causa Sosteneva inoltre che il comportamento tenuto dal Comune nei suo confronti (che si era articolato nella revoca dellincarico dirigenziale dell’area territorio, con attribuzione di altro incarico meno prestigioso, nella contestuale dislocazione periferica del suo ufficio, privo’ delle necessarie dotazioni , con conseguente suo isolamento lavorativo e relazionale; nella sua denuncia penale da parte del Sindaco , con conseguente procedimento penale, poi archiviato e infine nel recesso dal rapporto di lavoro) aveva coneretato una situazione di prolungata vessazione nei suoi confronti, qualificabile come “mobbing” , che aveva provocato gravi pregiudizi a lui e alla sua famigiia, Sulla base di tutte queste considerazioni Calogero Grisafi chiedeva dunque al Tribunale’ - di accertare I'llegittimité del recesso e della revoca dell'incarico di dirigente delt'area territorio; - di disporre la sua reintegrazione nel posto di lavoro e nell’incarico di dirigente dell'area territorio 0, in subordine, dell'area protezione civile; - di condannare il Comune a corrispondergli le retribuzioni maturate dalla data del recesso a quella dell’effettiva reintegrazione sulla base di una retribuzione annua di euro 122.259,36; - di condannare inoltre il resistente al risarcimento dei danni da lui subiti, quantificati nella complessiva somma di euro 341.713, ivi compresa 'indennita di risultato dell’anno 2005. Si costituiva il Comune di Seregno, chiedendo in primo luogo di essere autorizzato a chiamare in causa Aurora Assicurazioni spa, compagnia che lo assicurava pet |: responsabilité civile verso terzi e per la responsabilité amministrativa di amministratdd, dirigenti e dipendenti [ Nel merito, sosteneva -quanto alla revoca dellincarico, che lo stesso & per sua natura temporanea e che , per espressa disposizione di legge (art. 19 d.lgs. 165/01), al relativo conferimento e al passaggio a diversi incarichi non si applica l'art. 2103 cc, con conseguente infondatezza di ‘ogni dogiianza del ricorrente relativa al passaggio dalla dirigenza dell'area territorio a quella della protezione civile; -quanto al recesso, ribadito che lo stesso era stato intimato per responsabilité dirigenziale e non disciplinare, sosteneva che doveva essere disciplinato dal cen! vigente all'epoca dei fatti cui_ si riferiva e non da quello successivo, negava che la procedura di valutazione fosse affetta dai vizi lamentati da controparte e ribadivaila fondatezza degli addebiti mossi al dirigente. } Concludeva quindi per il rigetto della domanda, facerjdo rilevare che ,in tutti i casi, al dirigente illegittimamente licenziato, in base al con! non competeva la tutela reintegratoria, ma solo quella risarcitoria; sotto quest'ultimo profilo, eccepiva che la retribuzione rilevante doveva essere quella tabellare, integrata, al pil, dalla parte fissa della retribuzione di posizione e che comunque doveva detrarsi 'aliunde perceptum o percipiendum cosicché , a tali fini, occorreva considerare il ritardo con cui il ricorrente aveva adito il giudice ; ribadiva comunque che, anche ove ammessa la reintegrazione, questa non poteva spingersi al ripristino dell'incarico dirigenziale,_rimesso alla _discrezionalita dell'amministrazione. Negava infine che il suo comportamento potesse essere ritenuto vessatorio e chiedeva quindi il rigetto della domanda di danni per mobbing; negava anche il diritto del ricorrente alla indennita di risultato per I'anno 2005, data la valutazione negativa conseguita. ‘Conclusivamente chiedeva il rigetto delle domande; in via subordinata ,per il caso di ritenuta illegittimita del recesso, chiedeva limitarsi !a sua condanna al risarcimento del danno; quanto alle richieste risarcitorie, ove accolte, ne chiedeva in via subordinata la loro quantificazione sulla base di espletanda CTU. Autorizzata la chiamata in causa di Aurora Assicurazioni spa e provveduto a tale incombente, la terza si costituiva,ricostruendo dettagliatamente ed in ordine cronologico tutti i fattirilevanti in causa, inequivocamente antecedent la stipula della polizza. Chiedeva pertanto, in via riconvenzionale, |'annullamento ex art. 1892 cc del contratto di assicurazione stipulato in data 29.5.07, 0 comunque Iinoperativita della polizza per violazione dei suoi artt. 1 e 17; concludeva quindi per il rigetto della domanda . Preliminarmente eccepiva la nullita della sua chiamata in causa, perché priva di specifiche conclusioni nei suoi confronti ll Comune di Seregno replicava alla domanda riconvenzionale di Aurora Assicurazioni spa, eccependo che la compagnia non aveva dato prova dei tre presupposti necessari per I'annullamento del contratto (dichiarazione inesatta; colpa dell'assicurato - consapevole del valore determinante di quella dichiarazione sul consenso della compagnia-; effettiva incidenza della stessa sul consenso ) cosicché la relativa domanda doveva essere rigettata. ‘Acquisiti agli atti i documenti prodotti dalle parti, espletatiil loro libero interrogatorio , prova testimoniale e CTU medico-legale con successivi chiarimenti, la causa era discussa all'udienza del 26.6.09, all'esito della quale il giudice pronunciava sentenza come da separato dispositivo di cui era data publica lettura. MOTIVI DELLA DECISIONE a Il ricorrente ha impugnato il recesso intimatogli dal Comune in data 7 novembr: 2008 , fondato sull'accertamento di una sua responsabilita dirigenziale, sostenenqo che | stesso sarebbe sotto vari profil illegittimo e comunque in quanto non sorretto da giusta causa 0 giustificato motivo; ha inoltre impugnato il provvedimento di revoca dellincarico di dirigente del'area territorio emesso in data 30 dicembre 2005 sostenendone 'illegittimita sotto vari profili e ha quindi concluso per la sua reintegrazione nel posto di lavoro e nella funzione di dirigente dell’ area del territorio o in subordine nella funzione di dirigente dell'area protezione civile; ha chiesto inoltre la condanna dell'amministrazione al pagamento in suo favore di tutte le somme dovutegli dalla data del licenziamento sino all'effettiva reintegrazione; ha chiesto infine la sua condanna al risarcimento del danno da lui subito per effetto di comportamenti_ vessatori qualificati come mobbing. E pacifico che il recesso @ stato intimato sotto il profilo della responsabilité dirigenziale e non disciplinare, ex art. 21 del decreto‘legislativo 165/2001 e in base alle relative norme del contratto collettivo; in particolare il provvedimento di recesso ‘richiama l'articolo 11 del con! per la dirigenza degli enti locali def 22 febbraio 2006. E nota la distinzione tra responsabilité dirigenziale e disciplinare, la prima conseguendo prevalentemente al mancato raagiungimento degli obiettivi assegnati al dirigente ed avendo una natura per cosi dire oggettiva, mentre_per la seconda prevalgono elementi soggettivi di responsabilita; non sono mancate peraltro diversi orientamenti sul punto ( ne da conto Cass. 3929/07), secondo altra opinione la responsabilta dirigenziale essendo una sottospecie di quella disciplinare e ,secondo altra ancora, i due tipi di responsabilita potendo in parte coincidere , in parte essere divergenti, a seconda che si facciano o meno valere profili soggettivi di responsabilita legati a negligenza o inerzia del dirigente. Nel caso.di specie le parti concordano nel riferire il recesso a responsabilita dirigenziale pura, come confermato dal Comitato dei garanti che al suo parere positivo circa il recesso dell'amministrazione (doc.68 res.) premette alcune considerazioni circa la responsabilité dirigenziale ritenuta “specifica e aggiuntiva rispetto a quelle che in linea generale gravano sui dipendenti pubbiici (penale, civile, disciplinare e amministrativo - contabile). La stessa-aggiunge il Comitato- si -distingue concettualmente da quella cosiddetta disciplinare in ragione del fatto che quest'ultima presuppone un comportamento illecito e colposo del dipendente il quale viene meno al rispetto di regole giuridiche poste a tutela della sua attivita Al contrario la responsabilité dirigenziale per il risultato prescinde dal comportamento del soggetto per ricollegarsi direttamente ai risultati complessivi prodotti dall‘organizzazione cui il dirigente @ preposto, determinando in caso di giudizio negativo pid che una colpa del dirigente Vaffermazione della sua inidoneita alla funzione” |. Quanto alla disciplina di tale recesso, la prima questione controversa riguarda il contratto collettive applicabile al caso di specie; sul punto del recesso dell'amministrazione per responsabilita dirigenziale, infatti, il testo contrattuale ha subito col rinnovo del 2006 rilevanti modifiche. Il testo precedentemente vigente (art. 27 comma IV cen! 10.4.1996) richiedeva ai fini del recesso per responsabilita dirigenziale una responsabilita grave e reiterata; il testo del 2006 (art, 11) che lo sostituisce @ invece assai pill dettagliato e comunque diverso, coneretando sotto qualche profilo un arretramento della tutela del dirigente licenziato (laddove elimina il requisito della reiterazione, che la contrattazione, con disposizione piu favorevole rispetto a quella legale, richiedeva in aggiunta e non in alternativa alla gravita) e , sotto altri, maggiori garanzie legate alla specificazione del concetto di responsabil particolarmente grave , definita con riferimento: fi | vi a) al mancato raggiungimento di obiettivi particolarmente rilevanti per il conseguimento dei fini istituzionali dell'ente previamente individuati con tale caratteristica nei documenti di programmazione e formalmente assegnati al dirigente; b)owero per Iinosservanza delle direttive generali per l'attivitaé amministrativa € la gestione, formalmente comunicate al dirigente, i cui contenuti sono stati espressamente qualificati di rilevante interesse” il testo contrattuale aggiunge che ,in caso di recesso per responsabilita dirigenziale, non si applica la disciplina delfarticolo 13 con! del 2002;aggiunge inoltre che latto di recesso & ‘adottato in conformita a quanto previsto dall'articolo 15 comma Il del contratto collettivo det 71999 e si chiude infine affermando che costituisce condizione risolutiva di tale recesso Yannullamento della procedura di accertamento della responsabilité del dirigente disciplinata da ciascun ente. Lasciando al seguito il commento della seconda parte della norma, quanto alla prima si segnalano le due diverse posizioni delle'parti: il ricorrente sostiene che al caso di Specie dovrebbe applicarsi l'art. 11 sopra citato, del resto espressamente richiamato nella lettera di recesso @ comunque vigertte all'epoca dello stesso; il resistente replica che deve invece applicarsi il testo contrattuale previgente, lente non avendo potuto assegnare al dirigente gli specifici obiettivi indicati dalla norma , non previsti allepoca det fatti ‘Sembra maggiormente fondata la tesi interpretativa sostenuta dal resistente; se pure ,sotto tutti gli altri profil, in primis procedurall, debba trovare applicazione il contratto Collettivo vigente al momento del licenziamento (che infatti @ richiamato nello stesso documento di recesso), tuttavia per quanto riguarda i criteri di valutazione della responsabilita dirigenziale si ritiene che debbano essere applicati quelli previsti dalle norme vigenti nel periodo oggetto di valutazione, secondo i! ragionevole cnterio espresso dal principio "tempus regit actum’, il testo novellato introduce infatti degli oneri a carico dell'amministrazione cui la stessa non poteva essere tenuta prima della loro introduzione. Interpretata in questo modo , la norma non comporta una particolare incertezza circa le regole vigenti, poiché infatti la valutazione deve essere effettuata con periodicita annuale, si trattera semplicemente di individuare il testo contrattuale vigente per anno oggetto di valutazione; qualora le modifiche del testo contrattuale siano intervenute felambito dell'anno (come @ ad esempio accaduto per il 2006, peraltro estraneo alla causa) la responsabilité sara oggetto di valutazione secondo entrambi i criteri peri period! di rispettiva vigenza. \I, Passando all'esame del merito, si osserva che il prowvedimento di recesso & motivate con riferimento alla valutazione negativa per I'anno 2005 operata dal Nucleo di Valutazione (dora in poi NV) -doc.58 res. e 5 ric.- quindi contestata al ricorrente a fini Sanzionatori (doc. 60 res.) © sottoposta al parere del comitato di garanti che si 8 pronunciato in senso favorevole alliniziativa di recesso del Comune (doc.68 res.) in relazione a questa procedura, il ricorrente avanza varie censure; contesta infatti la legittimita delloperato del NV sotto vari profil : in primo luogo sotto il profilo della violazione della regola del contraddittorio; quindi ,in quanto lavalutazione sarebbe basata su fatti estranei, anche per ragioni di natura temporale, a quelli che ne dovevano esserne il naturale oggetto; infine perché gli addebiti mossigli sarebbero comunque insussistent. Lercensure sono fondate: in primo luogo deve escludersi che possa costituire causa esimente di responsabilita per il Gmune, la.circostanza che il giudizio sia stata espresso da un organo autonomo quale il NV ,composto anche da soggetti estemi_all'amministra: indipendentemente dalla qualificazione che si voglia dere all'attivita del Nucieo ( angie in dottrina si discute circa l'effettiva titolarita dell'attivita di valutazione, da alcuni ricoridottay capo ai nuclei, da altri all’amministrazione, supportata dall'attivita istruttoria del Misia) /| SI /comunque indubbio che, facendo propria la sua valutazione e ponendola a base delle successive iniziative sanzionatorie, il Comune si @ assunto la relativa responsabilita. Afer quanto riguarda il contraddittorio e in genere le regole procedurali che riguardano la valutazione della responsabilta dirigenziale @ fe conseguenti_ eventuali (aiative sanzionatorie, ocoorre tenere presenti farticolo 21 del d. gls 165 de! 2001 ‘che a sua volta richiama 'art.5 d.lgs 286 11998", le norme del:contratto collettivo nazionale °e le norme concertate in sede di ente* Psultato particolarmente controverso in causa se il contraddittorio previsto da tutte queste norme debba essere attuato solo in fase di contestazione delle valutazioni negative aMFni sanzionatori 0 debba invece essere operante anche nella fase di valutazione ad opera del NV. : Presto infatti che gli enti si sono dotati di strumenti di controlio della prestazione dirigenziale, nel caso del comune di Seregno introdotti con i regolamento dellordinamento degli uci ¢ dei servizi approvato nel 2001 ( doc. 19 ric); lo stesso sulla base dell'articolo 30 del digs 29 del 93, all'epoca vigente, isttuiva il NV con compiti di controllo interno e 2108 ai valutazione e controllo strategico della prestazione dei dirigent Sia Farticolo 21 del decreto legislative 165/ 2001- nella misura in cui richiatie articolo S Sol decreto legislativo 286V99- , sia tart.3, c.7 del regolamento istitutivo del NVjrevedono i principi fondamentali che devono presiedere alla valutazione, individuati nel principio di a eetivita e di rispetto del contraddittorio; il comma da ultimo citato, richiamando pressoché fastualmente l'art. 5 dlgs. 286/99, prevede infatti che" i procedimento per la valutazione é ispirato ai principi della diretta conoscenza del'attivité de! valutato, dell'approvazione © sohvoa del sistema dl valutazione e dalla partecipazione al procedimento del valutato”. Questa previsione non @ derogata dal verbale della seduta di concertazione in data 43.12.04 prodotto dal Comune, che, secondo lente resistente, imporrebbe il contraddittorio nella sola fase sanzionatoria. in primo Iuogo sul punto il verbale non @ chiaro, disponendo che Tamministrazione prima di procedere alla formalizzazione della valutazione negativa, effettuera la contestazione cquisendo in contraddittorio le valutazioni del dipendente su cul si esprimera il comitato dei garanti;_se infatti la contestazione e il contradittorio si devono realizzare prima della formalizzazione della valutazione, occorrerebbe poi prevedere un prowedimento di tonasione, allesito del quale si dovrebbe aprire il procedimento sanzionatono nel cui ambito dovrebbe intervenire il comitato dei garanti. Ss mae eo " Ltarticolo 21 decreto legislativo 165 del 2001, nel testo sostituito dall'articolo tre comma due lettera a della legge 145 del 2002 @ il seguente: “Il mancato raggiungimento degli obiettivi, ovvero I'inosservanza delle direttive imputabili al dirigente, valutati con i sistem e le garanzie di cui allarticolo 5 digs 30.7.1999, 1.286 comportano, ferma restando Veventuale responsabilita disciplinare secondo Ia disciplina contenuta nel contratto ‘collettivo, I’impossibilita di rinnovo dello stesso incarico dirigenziale. In relazione alla gravitd dei casi, Tamministrazions ppud inolire revocare l'incarico se gp il drigente Gsposizione dei wo di cul alfarticolo 23, ovvero recedere dal rapporo lavoro secondo le disposizioni del contratto collettivo” Sispesini La valutazione ha periodicit annuale. Il procedimento per la valutazione & ispirato ai print della dco conossenza delativith del valutato da parte dell organo proponente o valutatore di pring san7=. della Spprovazione o verifica della valutazione da parte deTorgano competente 0 valutatore dt seconda istanza, della partecipazione al procedimento del valutato™. + soto il profilo procedural, ran. 14 oon 23121999, ichiamato anche nel successive dispone che" Cit deciplinano pli effet sanzionatori degli acertamentinegatv, il relatvo procedimento e gi sumo i tutela, ivi ceria a previa contestzione ed il conradditorio, in coerenza con i principi isa dalfarticolo 22 del decreto Tegislativo 29 del 93." ( I ettay prevede ci :"L'amministrazione, prima di procedere alla formalizzazione della valutazions HEA. Co j eee Pea soquisend in contaddittorio Ye valutazioni del dipendente interessato, che pud Taps ssios Galferganizaione sindacale cut aderisce o conferisce mandato 0 da persona di sua fiduciay sulle conieiedizion! ‘prime il Comitato dei garanti entro 15 giorni dalla presentazione di esse...” “ 6 / In sostanza il verbale unifica in modo confuso due fasi che sono distinte e ,anche per la sua scarsa chiarezza, sembra inidoneo a costituire una deroga all'articolo 3 comma 7 del richiamato regolamento istitutivo del NV. Alcuni testi (Stufano e Codurri) hanno individuato il significato di questo accordo (e in Particolare del suo punto 3), nel'accettazione di un'esigenza fatta presente dei dirigenti, i quali richiedevano la valutazione da parte di un organo a loro pi vicino e quindi_ interno al'amministrazione; secondo l'accordo quindi il NV composto anche da soggetti esterni avrebbe dovuto procedere all'individuazione e validazione dei criteri di valutazione ai fini della retriouzione di risultato, ma la vera e propria valutazione doveva essere operata da sindaco e direttore generale. La questione rimanda al problema della titolarita della valutazione, che secondo questo accordo farebbe capo all'amministrazione, méentre il nucleo si limiterebbe alllindividuazione dei criteri i Nel caso di specie, peraltro, questa impostazione @ stata smentita nei fatti dall'operato del nucleo che ha effettuato una vera e propria valutazione (al punto 6 della relazione alla voce “Conclusion” si legge che ‘la valutazione delle prestazioni dirigenziali dell'architetto Calogero Grisafi per I'anno 2005 risulta fortemente negativa.... Gli aspetti evidenziati peraltro non appaiono come ambiti da migliorare ma come veri e propri circostanze patologiche che non consentono Iaccesso al sistema premiante delle prestazioni dirigenziali..“; la relazione & stata poi trasmessa al Sindaco (doc.57 res.) e ne & seguita la contestazione della valutazione negativa al ricorrente (dac.60 res.) con concession di termine per controdeduzioni all'esito delle quali il Sindaco, comunicando allinteressato la sussistenza, in base alla valutazione negativa, degli estremi del recesso per giusta causa disponeva la trasmissione degli atti al Comitato dei Garanti per il suo parere (doc.64 res.); all'esito di tale parere in data 7.11.06 il Sindaco intimava il recesso (doc.69). Nel caso di specie la valutazione non @ stata dunque operata da Sindaco e Direttore generale , previa mera individuazione dei criteri da parte del NV; la valutazione é stata operata dal NV e comunicata al Sindaco che la ha contestata a fini sanzionatori al ricorrente. Non essendo stata seguita la procedura indicata nel verbale di concertazione in data 13.12.04, neppure pud ritenersi operante l'eventuale deroga alla regola del contraddittorio in fase valutativa. Le due fasi ( valutativa e sanzionatoria) di fatto sono risultate affidate a due organi diversi, @ sono dunque rimaste ben distinte come in effetti deve essere,le stesse rispondendo a diversi fini. Il dirigente ha infatti un autonomo interesse alla propria valutazione, ai fini della retribuzione di risultato e come eventuale premessa per Fattribuzione di ulterior inearichi; il procedimento di valutazione svolge quindi molteplici funzioni e non si esaurisce nel costituire la premessa di eventuali sanzioni. In entrambe le fasi, il rispetto del contradditorio ha dunque una sua autonoma giustificazione, tanto che in dottrina si @ ritenuto di doversi distinguere anche |inguisticamente le due forme di contradditorio, riservando questa qualificazione alla partecipazione nella fase sanzionatoria, mentre nella fase valutativa si dovrebbe pi propriamente parlare di “partecipazione” del valutato alla valutazione. Uesigenza della partecipazione in fase valutativa @ stata del resto autorevolmente sottolineata anche dalla Corte costituzionale (Sabet) la quale ha osservato che | ‘la valutazione delridoneita professionale del dingente € afiidata a criteri e a procedure di | carattere oggetivo, assistite da un’ampia pubbiicita e dalla garanzia del contraddittorio’ UI principio della partecipazione del valutato come imposto dal decreto 286 e fegolamento dell'ente, non pud dunque ritenersi surrogato dal contradditorid in se sanzionatoria, un interesse alla partecipazione sussistendo anche in fase valittativa, pI 7 | 1 fine di evitare una valutazione negativa o meno positiva, ma anche al fine di conseguirne una particolarmente positiva; certamente quando poi da tale valutazione emerga un Qiudizio negativo che come tale pud portare a conseguenze sanzionatorie (che si articolano nei 3 gradi del mancato rinnovo, della revoca dell'incarico e del recesso dal tapporto di lavoro), l'esigenza della contestazione dell'apertura de! contraddittorio si porranno in maniera pit rigorosa, nell'ultimo dei gradi di responsabilita venendo quasi a sfumare la distinzione’ tra responsabilita disciplinare e responsabilité dirigenziale ( il ccnl qualifica infatti questo recesso come licenziamento” per giusta causa’). ‘Applicando questi principi al caso di specie,si rileva che in fase sanzionatoria il contraddittorio si @ aperto, ma lo stesso @ stato completamente assente nella fase di valutazione del Nucleo, contro le regole imposte dallo stesso ente per il suo funzionamento ( si noti che nella scheda normalmente utilizzata per la valutazione -doc. 17 ric. e dep. Codurri- esiste uno spazio apposito per le:"osservazioni del valutato”). Sotto tale profilo, Ja valutazione espressa da Nucleo @ dunque stata proceduralmente illegittima: la constatazione non 6 meramente fofmale, poiché ,per le ragioni che si evidenzieranno in seguito, la partecipazione del valutato avrebbe potuto richiamare il Nucleo ad un puntuale rispetto dei criteri dallo stesso enunciati in via astratta nelle premesse del suo giudizio e poi totalmente disattesi come meglio si védra nel punto seguente della motivazione. B. Quanto all'oggetto del giudizio del Nucleo, il ricorrente ha lamentato che lo stesso si sia fondato su elementi estranei alla valutazione della sua prestazione. II Nucleo richiama nel paragrafo 2 della sua relazione il sistema di valutazione della dirigenza del Comune di Seregno, ampiamente citato anche dall'ente nelle sue difese, come particolarmente originale e significativo; lo stesso si basa su due macro ambiti valutativi, il primo dei quali @ distinto in due settori: si trata dei risultati_ragaiunti - nell'ambito del quale si distinguono quelli di obietivi strategici e di obiettivi ordinari-e del comportamento oraanizzativo .valutato in base a uno strumento di preventiva deciaratoria dei comportamenti richiesti , denominato libreria delle capacita e prodotto dal ricorrente, al documento 18. Si osserva ad abundantiam che_all'udienza di discussione del 26.6.09, la procuratrice speciale. del Comune ha confermato che detto sistema era stato approvato con delibera della giunta, previo percorso sindacale In seguito peraltro, il Nucleo non prende in considerazione questi elementi, basando la valutazione del dirigente su alcuni specifici episodi che non rientrano né nella valutazione degli obiettivi né in quella del cd comportamento organizzativo. Per quanto riguarda i risultati raggiunti, infatti a pagina 5 della sua relazione, il Nucleo si limita a riferire che erano state positive le valutazioni degli anni pregressi, ma non aggiunge quali siano stati i risultati raggiunti nell’anno oggetto di valutazione (2005), risultati che emergono dai c.d."report” di cui al doc. 18 del ricorrente. In particolare dal report “obiettivi operativi" dell'anno 2005 emerge la percentuale di ra fungimento Tinalo di 18 obiettivi su 20 pari al 100% ;i due REO one a ur ATES! car tno al 5.40% 2 \*Ndieo civalutazione dopo avere Macao ,al punto 2 della sua relazione, quale elemento di forza e di pregio del sistema di valutazione del Comune di Seregno, la sua articolazione in valutazione del raggiungimento degli obiettivi strategici e ordinari, pon fa poi alcun cenno al fatto che il dirigente |i abbia raqgiunti enttambi_in misura pres Me come na der Testo riconosciuto [0 stesso vice Segretany, COME, sontto Come woes “WE epsre Ta valutazione del cosiddetto comportamento_oraanizzativa : operata_dal Ni cleo, secondo i criteri previsti dal sisi = aval ieee PETES dar ye sistema & infatti rappresentato dal dettaglio di questo macro ambito, senza il quale lo stesso potrebbe essere oggetto di valutazioni del tutto discrezionali e inveriicabil Nel sistema vigente presso il Comune resistente, la valutazione del comportamento ‘organizzativo ancorata alla cd libreria delle capacita, che individua 14 aree di capacita accompagnate dai relativi fattori di valutazione; per ogni dirigente, il Sindaco e il direttore generale scelgono le aree da valutare ogni anno; & pacifico che per Grisafi nel 2005 le aree prescelte furono a 1, la 2, la 6 e la 10 (il doc. fa parte del doc. 18 del ricorrente). Si riportano di seguito le aree ¢ i rispettivi fattori di valutazione ‘© ‘)capacita di motivare .guidare e valutare i collaboratori (i relativi fattori di valutazione sono: valutazione del Sindaco, dell'assessore di competenza e del direttore generale; metri valutativi dei dipendenti; flussi in uscita del personale; adeguatezza dei piani assunzionali); : ‘+ 2) capacita di analisi e soluzione dei problemi (i relativi fattori di valutazione sono. valutazione del Sindaco, del'assessore di Gompetenza e del direttore generale; soddisfazione a lamentele esteme, strutturazione delle soluzioni ai fini della loro replicabilita; efficacia delle soluzioni); ‘© 6) capacita di concretizzare i progetti assegnati (i relativi fattori di valutazione sono: valutazione del Sindaco, dell'assessore di competenza e del direttore generale; congruitae periodicita della _reportistica; risultanze del controllo di gestione); © 10) capacita di rispettare e far rispettare i ruoli, le regole ed i vincoli del'organizzazione ( i relativi fattori di valutazione sono: valutazione del Sindaco, dell'assessore di competenza e del direttore generale; procedimenti disciplinari, richiami del Direttore, reciami,ricorsi, esposti etc...) Per pervenire ad una valutazione negativa per quanto concerme il comportamento organizzativo, il Nucleo avrebbe quindi dovuto motivare su ognuna delle aree e in relazione a uno 0 pili dei fattori indicati; manca invece completam 1a valutazione, Con cié non si vuole affermare Se Ee aici eee re a alata ' anche singoli episodi; gli stessi dovevano comunque essere riportati nell'ambito della griglia di valutazione dallo stesso ente prevista; si doveva cioé valutare come ogni singolo episodio poteva incidere qualitativamente e quantitativamente sulla valutazione di una 0 pitt delle aree di capacita, cosi da comportare un giudizio negativo sul comportamento organizzativo e (ove lo stesso fosse stato tale da_stravolgere la valutazione senz‘altro positiva — cosi come emergente dai report- dei risultati raggiunti), un giudizio complessivo negativo. In assenza di questa valutazione, lossequio formalmente dato al sistema di valutazione della dirigenza -come espresso al paragrafo 2 della relazione- @ risultato totalmente sganciato dalla relazione stessa, che ne prescinde completamente. le i infigiata la valutazioy che Jo stesso ente si fa comportamenti addebitati al ricorrente. io Nella sua relazione , il NV antepone alla specifica trattazione di alcuni specifici episodi un paragrafo (4) infitolato ‘I fatti del dicembre det'200S"; si tratta dei fatti che hanno i dato luogo alla mancata conferma al ricorrente della dirigenza dell'area territorio al j conferimento di un incarico dal NV definito (alle pag. 3 7) “pit limitato” L'argomento non é trattato in questa sede, il Comune avendo espressamente dichiarato / 4 (memoria difensiva, pag. 22 punto 11 a) e pag.60, parte finale del par.2) che il reogssc i i : 3 } } ' i C. Passando al merito della motivazione fomita dal Nucleo, devono esaminarsi i singoli i i non é stato motivato da tali fatti, ts | comportamenti esaminati dal NV possono essere raggruppati in 3 punti: ( \ ° (0 adeguamento del contributo per costi di costruzione (punto 5.1); 164 istruttoria di una serie di pratiche edilzie (punti 5.2 ¢ 5.3); Wmancato prosieguo di un procedimento sanzionatorio in materia edilizia (punto 5.4). 1) Quanto all'adeguamento del contributo per costo di costruzione, in sostanza il NV Addebita al ricorrente di non avere proveduto a tale adempimento, da ritenersi incombente obbligatorio per il dirigente, quanto meno a partire dal 1998 ; da atto che , invece, alla fine del 2005 la relativa delibera @ stata prediposta dal dirigente © quindi approvata dalla Giunta con il n.259 in data 16.12.05 (la stessa con i relativi allegati ivi compresa la relazione dell'ufficio diretto dal ricorrente a firma delle funzionarie Vigand e Cazorzi é stata prodotta dal Comune e, senza gli allegati, dal ric. come doc.23) In primo tuogo , linserimento di addebiti riferiti a 7 anni precedenti, ma non all’anno oggetto di valutazione, sembra di per sé inammissibile; in relazione a tale addebito, sembra poi difficilmente sostenibile che lo stesso fosse “nascosto” e sia stato scoperto solo nel 2005/2006. Doveva infatti essere noto a tutta I'amministrazione ¢ i al_searetario comunalg, che negli anni precedenti il Comune non See map aoe Aldila della evidente tardivita_del tii - sce il quadro normativo di riferimento che risale alla |. 10/1977 ist ibuto per costo di costruzione e degli oneri di urbanizzazione. Quanto al costo di costruzione a partire dalla |. 537/199, la competenza della sua determinazione passd dal Ministero dei LLPP alle Regioni; negli intervalli tra una determinazione e |'altra o in assenza della stessa, il costo era adeguato annualmente secondo indici ISTAT. La legge non indicava chiaramente il soggetto che avrebbe dovuto prowedere a tale adeguamento; ne da atto lo stesso avv. Brambilla, legale del Comune (all. E alla relazione del NV), anche se aggiunge che dal complessivo quadro normativo poteva desumersi che } era compito del Comune. Aggiunge comunque che “ja questione é stata in ogni caso chiarita dalf'art. 48 c.2 L.R.n.12/05 che esplicitamente fa riferimento al Comune e che, ad uiteriore precisazione del disposto di legge statale, prescrive , altresi che gli adeguamenti comunali abbiano efficacia dal | gennaio dell'anno successivo a quello di riferimento” Che si trattasse di attivita obbligatoria dei Comuni non’é dunque stato del tutto chiaro fino al 2005; relativo pareré positivo della Regione risale infatti al 10.1.06 (doc.29 res. @ all. O alla relazione del NV) ed @ quindi successivo alla legge regionale, mentre, in precedenza, uno scritto del responsabile dell'UT del Comune di Sulzano (prodotto ‘dal ficorrente come doc.24) riporta passi di un precedente parere della Regione risalente al 1997 che riteneva meramente discrezionale la facolt& dei Comuni j 10 stesso scritto rileva alcune difficolta applicative, soprattutto con riferimento alla data di decorrenza iniziale dell'adeguamento. Sta di fatto che a fronte di queste difficolta e anche per ragioni di "popolarita’, la giunta delepoca decise di_non dare corso all’adeguamento, agendo invece sugli oneri di urbanizzazione (dep. Perego, sindaco dal 1995 al 2005 il quale dichiara:’Fu una precisa scelta della giunta quella di intervenire sugli oneri di urbanizzazione e non sui cost dj costruzione ritenendo che Ia disciplina legale ci consentisse questa scelta’, analoganienté Tassessore dellepoca Lanzani riferisce che avendo aumentato gli oneri di urbanizzziong, : / jenzialmente e cio’ per ragioni di consenso e anche perché avevamo risorse sufficienti aumentammo solo gli oneri di urbanizzazione. Sul profilo legale della cosa io non ero particolarmente esperto e mi appoggiai alle valutazioni dell'avvocato Colombo e dall'architetto Grisafi riconfermatemi dalle prassi dei comuni vicini nessuno dei quali aveva fitenuto di adeguare automaticamente i costi di costruzione. Neppure il segretario comunele che all'epoca era il dottor Stufano ebbe obiezioni da fare” ; si trattd di decisione politica di cui la giunta srassunse dunque la responsabilita. Dai provvedimenti prodotti al doc.24 ric. emerge comunque che in molti Comuni il relativo provvedimento quando assunto, lo fu comunque da parte della Giunta, escludendosi evidentemente un autonomo potere del. dirigente , nonostante la sua generale competenza ; del resto proprio il Comune di Seregno si @ poi _regolato in tal modo nel 2005, assumendo la relativa decisione con delibera di Giunta e non rimettendola al dirigente dell’area, che pure aveva preparato la relativa delibera e dunque non poteva ritenersi negligente. In proposito é lo stesso nuovo dirigente dell’area territorio ing. Greco a fiferire al segretario comunale (nel febbraio 2006,doc.44 res.) di avere effettuato un sondaggio presso i comuni limitrofi , che risultavano avere adottato sia l'una che f'altra soluzione (delibera di Giunta/determina del dirigente)in ragione di circa il 50% ciascuna; in sede di deposizione, lo stesso segretario comunale dell’epoca dott. Stufano, pur dichiarandosi personalmente convinto che 'adeguamento dovesse essere fatto con determina del dirigente, ammette che in alcuni comuni I'aggiomamento é stato effettuato con delibera di Giunta. In conclusione si ritiene che tobbligatorieta dell'adeguamento sia emersa con chiarezza per i Comuni solo a partire dal 2005; quand’anche potesse ritenersi chiara anche in precedenza, tuttavia la relativa omissione non pud essere imputata al ricorrente, sia perché negli anni dal 1995 al 2005 fu la precedente giunta ad assumersi la responsabilita politica di tale esclusione, sia e comunque perché in effetti si trattava di decisione che in molti comuni ,ivi compreso del resto quello di Seregno nel 2005, fu assunta con delibera di giunta; 'né su quest'ultimo punto, per le ragioni gia indicate, & convincente l'obiezione del resistente secondo cui la delibera fu resa necessaria dalf'omissione del ricorrente ( la delibera era stata preparata dal dirigente e la relazione risulta allegata al relativo verbale della giunta.) | Quanto poi agli effetti negativi della omissione sulle casse comunali, la doglianza del | Comune non @ convincente;, infatti essendo pacifico che la precedente giunta aveva i i aumentato gli oneri di urbanizzazione, é del tutto ragionevole ritenere che, ove fosse stato adeguato il contributo per costo di costruzione, si sarebbe contenuto 'aumento degli oneri Leventuale pregiudizio del Comune @ dunque tutto da dimostrare. Concludendo sul punto, deve quindi in primo Iuogo ritenersi inammissibile il rilievo, in quanto riferito ad anni precedenti quello oggetto di valutazione; deve comunque escludersi | Ia responsabilité del ricorrente non potendo evidentemente imputarsi al dirigente quella che fu una direttiva politica, per quanto a posteriori da ritenersi_ erronea, della precedente giunta, 2.Ai punti 5.2 e 5.3, il NV censura il comportamento del dirigente il quale avrebbe ‘omesso listruttoria di 389 pratiche di condono e di 9 ulteriori pratiche edilizie. Quanto alle pratiche del condono, il NV ricostruisce tutta la vicenda che si é dipanata nei primi mesi del 2005 , a partire dallndividuazione da parte della Giunta (delibera 18.1.05) dei progetti finalizzati per il raggiungimento di specifici obbiettivi tra i quale listruttoria delle domande di condono edilizio, da attuarsi al di fuori dell'orario individuale qj lavoro (all. R alla relazione del NV,doc5 ric); seguiva in tempi rapidissimi e cio8 in até febbraio 2005 il progetto finalizzato redatto dal ricorrente (all.S); in seguito ts lativa emergevano difficolta frapposte dai dipendenti che avrebbero dovuto svolgere la Faltivité, i quali chiedevano che il progetto venisse retribuito con il 10% dei contributi ‘concessori al netto degli oneri riflessi (all. T); 'amministrazione comunale riteneva che tale proposta non fosse accettabile e invitava il ricorrente a predisporre un progetto altemnativo, eventualmente con l'acquisizione di personale interinale o a tempo determinato (all.U); seguiva il progetto alternativo redatto dal ricorrente, il quale distingueva le attivita da ‘svolgersi obbligatoriamente in ambito d'ufficio per le quali aveva dato disposizioni, da quelle da affidarsi a collaboratori esterni, prevedendo le dotazioni necessarie (allW e X):I'ultimo di questi documenti @ del 22 marzo 2005. Si ritiene peraltro che il ricorrente non potesse dare autonomamente concreta attuazione al progetto, che non risultava approvato dall'amministrazione e che comportava impeghi di spesa. ‘Seguivano in aprile le elezioni ; subito dopo linsediamento delia nuova Giunta, in data 175.06 Grisafi inviava al Sindaco, al segretario comunale e agli assessor interessafi una lettera denominata “relazione attivita territorio” in cui riassumeva tutte le questioni di sua competenza che necessitavano di un intervento a livello politico (il documento si trova tra gli allegati M alla relazione del NV); tra le altre & specificamente indicato i! condono edilizio: definizione modalita operative per J'istruttona (affidamento estemo o incarico interno). Non risultano in proposito direttive fino alla sostituzione del ricorrente all'area territorio. I suo successore, rispondendo al Sindaco in punto “pratiche edilizie inevase" in data. 5.1.06 conferma che le pratiche di condono ‘non sono state istruite in quanto non & ancora stata definita la questione del'affidamento dellincarico previsto dalla legge 326/03, né a personale interno né a professionisti esterni. Si ricorda a tal proposito che l'ufficio aveva proposto un progetto richiedendo inizialmente quale compenso ii 10% degli oneri concessori al netto degli oneririflessi e in seconda battuta il 9% sempre al netto degli oneri ifflessi. Ad ogi comunque nulla é stato definito. Si ritiene opportuno un incontro operativo tra gli uffici, lo scrivente e il direttore generale per la definizione della questione"” IL NV tileva che in seguito I'attivita del progetto “condono” fu svolta da personale interno e attribuisce la soluzione positiva della vicenda ai meriti del nuovo dirigente , sottolineando T'incapacita del ricorrente di dare adeguata e tempestiva risposta al problema Dall'istruttoria espletata é peraltro emerso che il problema @ stato risolto promettendo ai dipendenti incaricati del progetto un compenso (la partecipazione al fondo incentivante Legge Merioni) che in realta poi non @ stato dato (dep. Cazorzi) @ che con tutta probat non poteva essere riconosciuto, comportando la loro partecipazione alla progettazione di opere pubbliche, di competenza di altro ufficio. Non possono imputarsi quindi omissioni o ritardi al ricorrente, i! quale redasse il progetto in tempi rapidissimi; preso atto del contrasto economico trai dipendenti e amministrazione, ne redasse uno alternative , che era onere del’amministrazione approvare o respingere. Che le difficolté del progetto ,da svolgersi fuori dellorario di lavoro, fossero legate al compenso da attribuirsi agli addetti e dunque travalicassé’la competenza del dirigente emerge poi dagli sviluppi della vicenda, conclusasi nell'immediato in modo positivo per amministrazione , in quanto in effetti il progetto fu realizzato, ma solo grazie ad un impegno economico assunto nei confronti dei dipendenti e rimasto sostanzialmente inadempiuto, 2.Quanto alla mancata istruttoria delle pratiche in attesa del parere dell'ufficio parco,” / (punto 5.3 della relazione del NV) , si tratta di 9 pratiche. f / Sul punto non é risultato chiaro a chi competesse la strutturazione del relativo uffigio che ,a giudicare dall‘allegato Z alla relazione del NV (lettera arch. Colombo) non eva semplicissima; l'architetto, funzionario dell'area territorio, ricorda che si doveval 12 fe una serie di interventi (verifica del piano particolareggiato, attuazione degli nti previsti nel programma pluriennale, predisposizione e approvazione dal fegolamento parco, predisposizione di progetti per le richieste di finanziamento, attivita Par la definizione dei confini, anche attraverso sottoscrizione di apposite convenzioni, Gefinizione dei compiti © competenze della commissione: parco, pareti sulle pratiche edilzie relative agli intervent.allintemo del parco etc..), tanto che si propone listtuzione Gl una posizione organizzativa per il ruolo di direttore-responsabile tecnico di tale parco, per la quale lo stesso Colombo si candida, Non @ chiaro quali di queste attivité fossero di competenza del ricorrente e quali ‘ossero preliminari all'istruttoria sulle pratiche edilizie inevase Il Comune non ha comunque contestato i riepilogo dei dati fondamentali di tali pratiche fornite dal ricorrente al suo doc. 29 : Dallo stesso si desume che 3 delle 9 pratiche erano in realta state evase negativamente entro l'ottobre 2008; quanto alle altre alcune, poi definite dopo il (rasferimento ad altro uficio del ricorrente, erano comunque state istruite in precedenza; lutte le domande erano piuttosto recenti Fatta questa premessa, occorre considerare la scarsissima rilevanza quantitativa del stardo contestato, in relazione alla complessiva attivita del ricorrente che pud essere quantificata approssimativamente in un migliaio di pratiche edilizie annue (dichiarazioni cella procuratrice speciale del Comune dott. Petrocell all'udienza del 10.9.08): reventuale tardo @ da ritenere dunque di scarsa importanza 3. Resta da dire dell'ultimo addebito mosso al ricorrente dal NV e relativo al tnancato prosieguo di un procedimento sanzionatorio in materia edilizia (punto 5.4 della telazione del NV), | Nucleo rileva che il ricorrente non avrebbe coltivato un procedimento sanzionatorio a carico della sas Global Auto, nel cui fascicolo si trova uno schema di ordinanza di wrogazione di sanzione pecuniaria per euro 20.823,54: lo stesso nucleo non sembra peraltro molto convinto della Praticabilita di questa procedura, visto che sul Punto conclude affermando che lasciare in giacenza la pratica ‘senza atti giustificativi al riquardo e invece on relazioni tecniche e pareri legali che ne sorreggono I'adozione rappresenta una ‘icostanza suscettibile ~quanto meno- di porre in cattiva luce di fronte a chiunque lntera «lirigenza comunale e la stessa amministrazione" Sembra dunque che al dirigente non sia imputato tanto il mancato prosieguo della trocedura (non pitt proseguita in effetti neppure dopo la sostituzione di Grisafi), quanto la \nancata giustificazione scritta di tale scelta ("senza atti giustificativi al riquardo") | istruttoria espletata ha peraltro dimostrato la Sussistenza di tali giustificazioni, Sul punto, i testi Perego e Lanzani (precedenti Sindaco e assessore) consentono di mquadrare la questione in una vicenda pit: complessa relativa ad un comparto cd. CSP 10 su un area di proprieta di terzi i quali ne avrebbero ceduto una consistente parte al ‘-omune per la realizzazione di un parco pubblico, ottenendo un aumento di volumetria sul ‘esiduo che restava di loro Proprieta; parte del terreno di futura cessione al Comune era ccupato dalla locataria sas GA, la quale vi aveva realizzato una recinzione i relazione a questa area esisteva un contenzioso trai proprietari e il Comune i quali alia ‘n@ avevano trovato un accordo, ‘Juanto alla posizione della GA, il teste Lanzani chiarisce che |'obiettivo primario del “omune era quello di ottenere il rilascio dell'area, mentre I'interesse alla sanzione per pera realizzata (recinzione) era assolutamente secondario, sia perché poteva mettere in ‘urse il rilascio , sia © comunque perché , sotto il profilo delia sua legittimita, la sanzione a dubbia, l'opera essendo Stata realizzata in una zona esterna al parco (dove la 13 | fegolamentazione era meno rigorosa rispetto all'area parco) e comunque inopportuna, il " ito potendo legittimare l'opera. 30 che la sanzione fu solo minacciata per ottenere il rapido rilascio, ma il procedimento sanzionatorio non fu coltivato neppure dall'amministrazione successiva, In una vicenda cosi complessa e nella quale I'interesse preminente dell'amministrazione era l'accordo con i proprietari e la realizzazione del parco e dove il margine di apprezzamento discrezionale era cosi elevato, l'accusa a Grisafi di non aver coltivato il Procedimento sanzionatorio sembra veramente strumentale. Su tale vicenda si é anche innestata una denuncia penale di Grisafi da parte det Sindaco , il quale riferiva anche di un interessamento del ricorrente per una soluzione conciliativa tra proprieta e Global Auto, con versamento di una consistente buonuscita a quest'ultima; probabilmente a tale profilo si riferisce if NV, laddove, nell'ultimo paragrafo del punto 5.4, dichiara di voler trattare solo il profilo amininistrativo della vicenda La vicenda penale si é conclusa con prowvedimento di archiviazione del GIP dettagliatamente motivato a seguito di istruttoria (doc.36 ric.) , che il resistente pur prendendone atto, tende ,nelle sue note conclusive., a minimizzare. Sotto il profilo penale, é dunque stato escluso qualsiasi interessamento del ricorrente ad eventuali buonuscite da versarsi a Giobal Auto e si é sottolineato che ,se contatti tra le parti vi furono a tale scopo, [iniziativa risulterebbe presa dalla proprieta;al giudice era nota la circostanza che la moglie del ricorrente avesse curato qualche pratica per conto di Global Auto (circostanza del resto ammessa dal ricorrente anche in questa sede, nel corso del libero interrogatorio), ma la circostanza, in assenza di altri elementi, non é stata evidentemente ritenuta sufficiente a fondare accuse a carico del ricorrente; circa altre affermazioni contenute nelia denuncia, benché non particolarmente rilevanti in questa sede,si rileva che il PM nella richiesta di archiviazione sottolinea comunque come le stesse fossero state smentite dall'avv. Colombo sentito in sede di informazioni ex art. 362 cpp. Conclusivamente, il PM rileva che le scelte assunte in proposito rientrano nelle valutazioni di opportunita dell'attivita amministrativa; e che tali valutazioni da parte del ricorrente non fossero peregrine emerge anche dai rilievi del su successore ing. Greco che (nella gia citata relazione in data 5.1.2006, all. | alla relazione del NV) pur sostenendo Ia necessita di chiudere la pratica con un provvedimento, espone l'alternativa tra un prowvedimento sanzionatorio,” con il rischio perd in questo caso di veder permanere la destinazione d'uso attuale e “complicare” iter del CSP 100i cui sopra, oppure ordinatorio ossia con Jintimazione all'mmediato ripristino dei luoghi”. In sostanza, anche dopo la sostituzione del ricorrente, si conferma che quel provvedimento sanzionatorio la cui omissione é addebitata a Calogero Grisafi dal NV, era inopportuno, essendo preferibile concentrarsi sul rilascio dell'area cui Global Auto si era impegnata e che il Comune avrebbe piti facilmente potuto ottenere , una volta acquisita la proprieta del terreno a seguito della convenzione con i proprietari Per le ragioni esposte, sul punto non si ravvisa alcuna responsabilita del ricorrente. Conclusivamente siritiene quindi che gli addebiti mossi al dirigente siano infondati quanto a quelli al n. 1 ¢3.e, eventualmente di scarsissima importanza, quanto al n.2. Per le molteplici ragioni indicate (violazione dell'obbligo de! contradditorio'’o meglio della partecipazione del valutato; totale non conformita della valutazione ai criteri vigenti preso Fente; infondatezza degli addebiti) deve ritenersi illegitima la valutazione del nucied © per I'effetto il recesso che su tale valutazione é basato. ii lI. Ma anche a voler ritenere legittimo il giudizio negativo del Nucleo, lo/Stessb fon sarebbe comunque sufficiente a legittimare il recesso, per giustificare il qliale ilVecni 14 | /| ‘alla specie (punto | della motivazione) esige la responsabilita grave e reiterata gente; poiché la valutazione del 2005 era la prima valutazione negativa dopo una otta serie di valutazioni largamente positive, per cid solo il recesso @ illegittimo. Iiricorrente, sull'erroneo presupposto che al suo recesso fosse applicabile il con! del (che sul punto ha innovato, come si @ gia evidenziato), non ha formulato questa a ica doglianza; si ritiene peraltro che ,sotto questo profilo, la pronuncia non incorra in 419 vizio di ultrapetizione, il ricorrente avendo comunque evidenziato in tutto il ricorso il Hatto che la valutazione de! 2005 succedeva ad una lunga serie di valutazioni positive (al wloc. 18 ha prodotto anche tutti i report dal 2000 in avanti); compete poi al giudice individuare la norma applicabile, che, del resto & quella stessa indicata dal Comune nelle sue difese. IV. Quanto alle conseguenze della ritenuta illegittimit& del recesso, si ritiene , per varie ragioni, che le stesse debbano necessariamente essere reintegratorie, A partire da Cass, 2233/07,si sta affermando un orientamento (vedi anche Cass.3929/07) che, sul presupposto della non sovrapponibilita tra disciplina della dirigenza privata € quella della dirigenza pubblica, assoggetta il licenziamento illegittimo de! dirigente pubblico allart. 18 dello Statuto dei lavoratori, parificando , sotto questo profilo, il dirigente pubblico ad un impiegato privato. La Corte ripercorre le fasi salienti dei due rapporti di lavoro, individuando significative peculiarité della dirigenza pubblica e nella fase di instaurazione del rapporto (concorso) ¢ nella fase della sua gestione (caratterizzata dal binomio contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato-incarico a termine) @ nella fase del recesso (nel caso di responsabilité dirigenziale, per specifiche causali e non “ad nutum"); richiamata quindi la giurisprudenza della Corte costituzionale (C.Cost. 313/1996) e la generale applicabilita ex art, 51 dlgs.165/01 dello Statuto dei lavoratori all’impiego pubblico, ne desume che le conseguenze del licenziamento illegittimo debbano essere reintegratorie. ‘Anche i commenti critici su qualche profilo della motivazione della Corte, hanno comunque condiviso la decisione, nella misura in cui la stessa ; ripristinando il rapporto di lavoro cessato per effetto di un licenziamento illegittimo, tutela anche il principio di imparzialita ¢ buon andamento dell'amministrazione che risulterebbero irrimediabilmente lesi, se rillegittima espulsione del dirigente risultasse comunque definitiva. Ela stessa linea di pensiero della Corte costituzionale che, anche in epoca molto recente (C.Cost. 351/08) ha ribadito, con affermazione che va aldila del caso concreto esaminato, che “a differenza di quanto accade nel settore privato, nel quale il potere di licenziamento del datore di lavoro & limitato allo scopo di tutelare il dipendente, nel settore pubblico i potere dell'amministrazione di esonerare un dirigente dallincarico e di risolvere il relativo rapporto di lavoro, & circondato da garanzie e limiti che sono posti non solo e non tanto nellinteresse del soggetto da rimuovere, ma anche e soprattutto a protezione di pid generali interessi collettivi ....Da tutto cid deriva sul piano degli strumenti di tutela, che forme di riparazione economica, quali, ad esempio, il risarcimento del danno o Ie indennita ‘iconosciute dalla disciplina privatistica in favore del lavoratore ingiustificatamente licenziato non possono rappresentare, nel settore pubblico, strument efficaci ai tutela degli interessi collettivi lesi da att illegittimi di rimozione di dirigenti amministrativi’. '! Comune ha obiettato che orientamento giurisprudenziale sopra riferito non sarebbe applicabile al caso di specie; la pronuncia della Corte di cassazione si riferiva infatti ad un comparto in cui il contratto collettivo non predisponeva una tutela risarcitoria per il recesso privo di giusta causa o giustificato motivo, al contrario di quello per la dirigenza degli enti locali che la prevede. Deve peraltro obiettarsi a questo argomento che, se & vero che il ccnl enti locali prevede (art. 13 ccnl 12.2.02), in sede di procedura di conciliazione e arbitrato, il diritto del dirigente 15 licenziato ad una indennita supplementare, é peraltro altrettanto vero che , di tecesso per responsabilité dirigenziale, esclude espressamente l'applicazione art. 13. Gia per i motivi esposti, si dovrebbe dunque concludere per la reintegrazione di Grisafi nel posto di lavoro; ma nel caso di specie, detta conclusione @ imposta da ‘tutti | conl succedutisi nel tempo i quali stabiliscono che nel caso di licenziamento per fesponsabilita dirigenziale, * costituisce condizione risolutiva del recesso l'annullamento della procedura di accertamento della responsabilita del dirigente”. Questa norma é stata interpretata con riferimento alle nulla di tipo formale della procedura di valutazione che ha costituito la premessa del provvedimento sanzionatorio; nel caso di specie per i motivi indicati al punto II A eB della motivazione, si ritiene che Tillegittimita della valutazione de! Nucleo sia stata anche e in primo \uogo di tipo formale, laddove non ha rispettato il principio del contraddittorio e ha totalmente disatteso i criteri imposti dal sistema di valutazione dellente. Risulta quindi confermata la conseguenza reintegratoria deliillegittimita del recesso. V, Resta da esaminare la questione della revoca dellincarico di dirigente dell'area territorio e del conferimento dellincarico di dirigente della protezione civile, di cul il ricorrente ha chiesto dichiararsi tillegittimita, con sua conseguente reintegrazione anche nell'incarico di dirigente dell'area territorio e, solo in subordine, della protezione civile. Deve premettersi, in punto di fatto, che il provvedimento dell’ente qui in esame risale al novembre 2005; solo dopo la valutazione della prestazione relativa all'anno 2005 formalizzatasi nel luglio 2006 il Comune si determind il 7 novembre di quell'anno a recedere dal rapporto. Si tratta dunque di prowedimenti (il cambiamento dell'incarico e il recesso) che hanno diverse e autonome giustificazioni e che si collocano in tempi diversi. |l provvedimento in esame @ prodotto dal ricorrente come doc. 3,10 stesso dopo una serie di considerazioni di carattere piuttosto generale, negli ultimi suoi tre punti indica la ‘sua specifica motivazione con riferimento alla nota di protocollo riservata del 16.12 2005, al colloquio avvenuto in data 19.12.2005 ed infine al fatto che nei confronti del ricorrente “@ venuto meno quel rapporto fiduciario che contraddistingue un efficace relazione. tra amministrazione e propri dirigenti e motiva Vattribuzione di incarichi dingenzialg di particolare valenza strategica e direzionale quale J'area territorio’; per questi motivi il sindaco decreta di attribuire lincarico dirigenziale della funzione protezione civile al ricorrente dal 1.1 al 31 dicembre 2006 fatte salve eventuali successive modifiche, In relazione a tale provvedimento, le difese delle parti sono piuttosto ambigue, non ‘essendo chiaro se il ricorrente lament la revoca anticipata dell’incarico ovvero , a pacifica avvenuta scadenza delliincarico originario, il conferimento di un nuovo inearico meno prestigioso; anche le difese del Comune risentono di questa ambiguita, che trae del resto origing dallo stesso prowvedimento del Comune che non nomina mai la scadenza dell'incarico precedente, ma motiva il nuovo incarico, come se si trattasse in primo luago della revoca del precedente. In proposito deve peraltro rilevarsi che con il 31.12.2005 veniva a scadenza Tinearico di dirigente dell'area territorio , risalente al 1997 e rinnovato ad ogni suctessiva scadenza; il Comune poteva quindi attribuire al ricorrente,a far tempo dal 1.1.2006, per, ley pi varie ragioni organizzative, un diverso incarico;come gia rilevato, il provvedimento® le stesse difese del Comune non contengono peraltro questa lineare motivazione. ( In proposito si evidenziano due aspetti: in primo luogo il provvedimento ha\ un motivazione dichiaratamente disciplinare; in secondo Iuogo la motivazione non rigda{da fl conferimento della dirigenza dell'area protezione civile, ma la mancata opnfarmja 16 18 territorio non viene infatti indicata alcuna specifica motivazione per il Gel nuovo incarico se non, implicitamente ed in negativo, quella relativa “i una particolare valenza strategica e direzionale” del nuovo incarico. Provvedimento contiene dunque una motivazione del tutto estranea all'ambito Proprio del conferimento dell'incarico (come imposto oltre che dall'art. 19 d. igs. Manche dai contratti collettivi decentrati integrativi prodotti che prevedono, a tall fini, iderazione “ della natura e caratteristiche dei Programmi da realizzare, delle i della capacité professionale del singolo dirigente, avendo presenti i risultati seguiti in precedenza, i requisiti culturali posseduti e I'esperienza acquisita” (contratto 12.6.00 in allegato al doc.82 res. e verbale di concertazione13.12.04). La stessa ha una valenza esclusivamente disciplinare: richiama infatti la nota di protocolio 16.12.05 e un colloquio tra le parti e da questi elementi desume lai rottura del vincolo fiduciario necessario per un incarico di alto profilo. { La nota menzionata é allegata alla relazione del NV(allegato D); nella stessa il Sindaco lamenta che Grisafi avesse omesso di riferire che il parere legale richiesto per la delibera dell'adeguamento de! costo di costruzione gli era in realta gia pervenuto e ne avesse invece chiesto un altro ad un diverso legale. Uargomento dell’adeguamento del contributo per costo di costruzione é stato gia trattato con riferimento al primo addebito mosso al ricorrente dal nucleo di valutazione, consistente nel ritardo nel prowedere a tale adeguamento; in qualche modo anche la Questione oggetto del mutamento di incarico del ricorrente riguarda questa questione. E infatti pacifico che I'amministrazione precedente non aveva mai provveduto a tale adeguamento; nel 2005 invece, probabilmente a seguito della legge regionale che chiariva alcuni aspetti della problematica, l'ufficio del ricorrente aveva predisposto una delibera che Ja giunta avrebbe dovuto assumere per adeguare tale contributo a far tempo dal 2006; ne! frattempo, sembrerebbe in modo non ufficiale ma solo a seguito di richiesta verbale (si veda I'allegato E alla relazione del NV ‘lettera dell’avv. Brambilla che ha ad oggetto “risposta a richiesta verbale di parere legale") il legale del Comune aveva fatto pervenire al ficorrente via fax e contemporaneamente per posta prioritaria all'amministrazione un parere in cui sosteneva che I'adeguamento del contribute era obbiigatorio. II ricorrente sostiene che questo parere scritto contraddiceva una risposta che oralmente lo stesso legale gli aveva fomito il giorno precedente, ma soprattutto lo preoccupava circa la valutazione della correttezza de! suo operato per gli anni Precedenti; per questa ragione aveva chiesto privatamente un ulteriore parere al precedente legale del Comune, che si era sempre espresso per la discrezionalita di tale adeguamento. Fatta questa premessa,deve in primo luogo escludersi che tutta questa vicenda su cui le parti torneranno spesso nei loro scritti difensivi, abbia qualche rilevanza pratica, @ infatti pacifico che il ricorrente aveva preparato la delibera di adeguamento del contributo al costo di costruzione e che sulla base della relativa relazione e dei suoi allegati, la delibera ‘u assunta in tempo utile; il parere legale confermava l'obbligatorieta di tale adeguamento, cosicché, ritardandone la conoscenza, il dirigente non ha comunque compromesso la correttezza del comportamento amministrativo che di fatto a quel parere si adeguava.l Comune non ha dunque subito alcun pregiudizio per il ritardo di comunicazione da parte del dirigente. Non si comprenderebbe neppure limportanza attribuita dalle parti a questo episodio, se non lo si inquadrasse nella complessiva vicenda dell'adeguamento dei costi di costruzione prowvedimento ritenuto impopolare e cui per tale ragione I'amministrazione precedente non aveva mai dato corso e che, viceversa, essendosene in ‘seguito ’ ritenuta lobbligatorieta, la nuova amministrazione fu costretta ad assumere; del ritartio neladeguamento , il ricorrente, dirigente dell’area territorio, come gia riferito, fu poi ntenuto responsabile dal NV. 7 questa situazione, tutta la vicenda si inquadra in una sorta di ‘resa dei conti” per il ato, ma non ha alcuna incidenza sulle vicende presenti @ futuro, il ricorrente ipato di giustificare la correttezza del suo precedente operato , non ‘comunicd eocéiatamente il parere del legale del Comune circa l'obbligatoriaté dell'adequamento, {pervenutogli via fax e comunqus indirizzato anche alla Giunta, cui dunque sarebbe (ermunque pervenuto) © per ragioni di sua personale cautela, ne chiese uno anche al precedente legale del Comune; il Comune, pur conscio del fatto che Vadeguamento era obbligatorio e che quindi la delibera preparata da Grisafi era corretta @ doveva essere gpprovata, trasse spunto dalla sua reticenza- peraltro ‘comprensibile data a situazione @ oeE anche gi sviluppi futur per allontanarto dallincarico. Del resto @ lo stesso Sindaco, in sede di libero interrogatorio, a riportare l'episodio nei ‘suoi Delfin’ pid di natura morale che tecnica , laddove dichiara: * Al di 18 di tutte le questioni fecniche quello che mi sembrO grave @ che un ‘mio’ dirigente, a precisa richiesta di ‘oquisire un parere legale, mi abbia nascosto il fatto che il parere c'era gia; in sostanza la aptumentazione che mi portava 2 sostegno della determina era incompleta . Se poi il dirigente aveva dei dubbi su que! parere e se riteneva necessario acquisirne un altro, poteva anche esplicitario. E vero che dopo qualche giorno i parere dell'avv. Brambilla Erarriva ed era indirizzato al’'amministrazione.. Se restasse qualche dubbio circa la valenza disciplinare del prowedimento, ad escluderio prowede Io stesso Comune nella sua memoria difensive laddove alle pag. 60/61, rileva che * lincarico viene modificato perché é¢ venuta meno la fiducia oggettiva nel pio adempimento degli incarichi diigenziall strategici. Una lesione della fiducia che core gonseguenza del mancato adeguamento del costo costruzione, ma é ‘conseguenza del fatto che il ricorrente non avrebbe consegnato al sindaco un parere di cui Gra gid in possesso e che invece negava di avere addinttura richiesto. ll comportamento foauro dal ricorrente era sicuramente grave; di una gravita tale da giustificare, con tutta propabilta, di per sé il licenziamento per responsabilité disciplinare..... Ja filevanza Fisciplinare del comportamento cel dirigente prescinde dalla astratta conoscibilita de! contonuto del parere da parte del comune, ma deriva dalla sua volontaria. mancata CBibizione....Senonché 'amministrazione invece di attivare le procedura disciplinare, Sede of adottare una misura di carattere organizzativo, certo del fatto che tale Comportamento si sarebbe limitato a quelepisodi..:” Deve peraltro escludersi che f'amministrazione a sostegno di un proprio prowedimento, possa usare indifferentemente la motivazione disciplinare 0 quella organizzativa unico profilo sanzionatorio (ma per responsabilité dirigenzile) attribuibile alla modifica delinearico potrebbe essere quello regolato dallart 21 digs, 465/01, non @ a Guesta procedura che il resistents ha peraitro inteso dare corso, tant’é che non ha chiesto I parere del Comitato dei garant si deve dunque concludere che il prowedimento aveva natura meramente organizzativa In proposito e in materia di confermento di incarichi dirigenziali a Suprema Corte (Cass. Tetybs) ha di recente ribadito che anche gli atti di conferimento di incarichi dirigenziali Sein) ta natura di determinazioni negoziali assunte dall'amministazione, cot la Gepactta @ il potere del privato datore di lavoro; e che le norme contenute neffarticolo, 19, digs. 165/ 2001 obbligano Tamministrazione datrice di lavoro al rispetto dei criteti dj massima in esse indicati anche per il tramite delle clausole generali di correttezza fede applicabili alla stregua dei principi di imparzialité e di buon andament rerrticolo 97 della Costituzione. A parere della Corte, ove pertanto lamminista ene fornisca nessun elemento circa i qiiteri e le motivazioni seguite nella sceltadei ritenuti maggiormente idonei agii incarichi da conferire, @ configurabile inadempim: ‘contrattuale suscettibile di produre denno risarcibile. 18 Nel caso di specie, la motivazione é stata fornita , ma la stessa & impropria, nel ‘che @ stata forita una motivazione disciplinare per un provvedimento organizzativo, ’® verificato quindi uno sviamento del potere che , in termini privatistici, pud essere | fiportato alla categoria deli'abuso del dirtto, individuato ogniqualvolta lo stesso sia | esercitato per una funzione diversa da quella per cui lordinamento lo ha riconosciuto . Vi & stata in sostanza una violazioné dei criteri di correttezza e buona fede @ dunque un inadempimento contrattuale che, data la discrezionalita dell'amministrazione nel conferimento degli incarichi dirigenziali, dovrebbe comportare unicamente conseguenze risarcitorie. Poiché peraltro @ stato lo stesso Comune a motivare il conferimento del nuovo incarico con esclusivo riferimento alla mancata conferma di quello precedente restringendo espressamente |'ambito nel quale poteva egercitare discrezionalmente i! suo potere, pud concludersi che _Tillegitimita della, many emma, comporta necessariamente la conferma d La situazione in sostanza non @ dissimile-é quella della revoca anticipata di un incarico dirigenziale che sia ritenuta illegitima; in quel caso @ indubbio che la conseguenza @ di reintegrazione nellincarico precedentemente revocato (si veda per una pronuncia di questo tipo; la recente Cass. 3677/09 e la precedente Cass. 3929/07); anche per lincarico Nale del resto l'argomento di cui alla gia citata sentenza 351/08 della Corte cost , laddove ‘i sostione che solo conseguenze reintegratorie (@ non meramente risarcitorie) possano sanare il pregiudizio che I’ illegittimo recesso 0 |’ illegittimo esonero dall’ incarico arrecano non solo al diretto interessato, ma anche alla cosa pubblica. Generalmente questa considerazione potrebbe applicarsi solo alla revoca anticipata dellincarico e non al mancato rinnovo, per il quale il dirigente non vanta un diritto; ma ; ‘come si é gia rilevato, nel caso di specie la volonta del Comune @ chiara nel disporre e nel motivare, col provvedimento impugnato, non il conferimento a Grisafi della dirigenza della protezione civile,per intervenuta scadenza dellincarico precedente, ma nel negarcll i finnovo della dirigenza dell'area territorio; il provvedimento si atteggia dunque come una tevoca dellincarico , cosicché identiche possono essere le conseguenze della sua illegittimita. ‘Ad identica conclusione pud pervenirsi anche con altro percorso argomentativo, ritenendo che la motivazione disciplinare a sostegno del provvedimento organizzativo Costituisca motivo illecito determinante, che ex art. 1345 cc, comporta la nullita del negozio é cid tanto pits ove si inserisca il provvedimento in quel quadro qi comportement vessaigti unificati dall'intento di allontanare il ricorrente dal. posto di bee SS cal ‘come “mobbing” di cui meglio si dira in seguito; alla nullita del conferimento del nuovo incarico —specificamente ed esclusivamente motivato dal Comune con riferimento allimpossibilita di rinnovare i! precedente- conseguir dunque la reintegra in quest'ultimo incarico. $i dispone pertanto anche la reintegra del ricorrente nellincarico di dirigente dell'area territorio. VI. Quanto alle conseguenze economiche della pronuncia, te stesse comportano la corresponsione al dirigente della retribuzione che avrebbe percepito dalla data del recesso e fino @ quella dell'effettiva reintegrazione; la stessa deve essere quantificata ex art. 18 |. n.300/1870 con riferimento alla retribuzione globale di fatto c in proposite Forientamento della Suprema Corte é costante nel ritenere che la,Stesga comprenda non solo la retribuzione base, ma ogni compenso di carattere contin si ricolleghi alle particolari modalita della prestazione in atto al momento del licen: quali ad esempio, nell’ambito del lavoro privato, il premio di produttivité ise 19 } funzione, restando esclusi i soli compensi a carattere indennitario o di rimborso spese (in proposito Cass, 21285/06, 2262/07,2898/07, 5219/07,3787/09); ne consegue il diritto del ricorrente a percepire oltre alla retribuzione tabellare anche l'indennita di posizione e di risultato che percepiva al momento del licenziamento, nonché all'accredito sulla sua posizione. dei contributi assistenziali e previdenziali dello stesso periodo. In proposito e per connessione di argomento, deve anche trattarsi la questione dell’indennita di risultato dell’anno 2005; la domanda di condanna del Comune deve essere accolta, dati i risultati positivi conseguiti nell’anno come risultanti dai report al doc. 18 ric: @ illegittimamente disattesi dalla valutazione del nucleo come meglio motivato al punto 11 B. Non si ritiene di dover dedurre alcuna somma in considerazione dell'aliunde perceptum 0 percipiendum. Sotto il primo profilo, il convenuto , cui incombeva il relativo onere, non ha fornito alcuna prova. Sotto il secondo, si ritiene che esistano in atti elementi presuntivi che consentono, anzi, di escludere possibilita lavorative del ricorrente nelle more ; considerate infatti 'eta dello stesso, il suo curriculum che mal si conciliava con attivita di basso profilo, forse pit: facilmente reperibili, le sue condizioni psicofisiche estremamente precarie, la notorieta degli eventi in un ambiente ristretto quale quello di Seregno e, dunque, un certo “stigma” sociale sulla sua persona e, non ultima la attuale ‘congiuntura economica, sembra estremamente difficile ipotizzare un suo reimpiego. Quanto al ritardo nell'attivare il giudizio, lo stesso deve essere escluso, ove si consideri che ‘ultima riunione del Collegio di conciliazione risale al giugno 2007 e che gia nel novembre Grisafi depositava il ricorso. Vil. Resta da esaminare la domanda di risarcimento del danno per ‘mobbing’ La stessa 6 fondata. Dallinsieme di tutti gli elementi raccolti, emerge un quadro di vessazioni ai danni del ricorrente finalizzate alla sua emarginazione ed allontanamento dal posto di lavoro, che il ricorrente ha qualficato come mobbing; benché di questa fattispecie esistano ormai definizioni fomite © della Corte di cassazione (4774/06) e dalla Corte costituzionale (359/03), si tratta in realta di un fenomeno non ancora disciplinato dalla legge, ma studiato prevalentemente dalle discipline sociologiche. Non @ dunque rilevante accertare se il comportamento. del Comune sia o meno qualificabile come mobbing, ma verificare se lo stesso costituisca inadempimento contrattuale e, in particolare, violazione dell'art. 2087 cc. In tale quadro, il richiamo al concetto di mobbing, pud peraltro essere utile alla ricostruzione in chiave unitaria di una serie di episodi che considerati atomisticamente apparirebbero privi di rilevanza, ma che , visti nel loro insieme e unificati da questa comice legale, assumono rilievo sia al fine di stabilire se sia 0 meno esistito un comportamento lesivo, sia ai fini di stabilire quarito sia stato grave. Nel caso. di specie i provvedimenti che hanno’ inciso sul rapporto di lavoro del rigorrente. sono stati tutti di per sé ritenuti illegittimi: sia il mutamento di incarico dirigenziale, sia la _valutazione del'anno 2005, sia il conseguente recesso dell'amministrazione. Agli stessi.si sono-accompagnati si sono peraltro accompagnati una serie di altri comportamenti pregiudizievoli per il lavoratore: in particolare 'assegnazione del ricorrente all'aea protezione civile risultata una mortificazione della professionalita del lavoratore,! non solo perch riferita ad ambito professionalmente diverso da quello di specifica competenza del dirigente ed evidentemente di minore importanza, anche per il minor, numero di addetti (la stessa motivazione di modifica deltincarico @ basata sulla premessq/ di una minor rilevanza di quella assegnata, tanto che il provvedimento assume carattere obiettivamente punitivo), ma anche per la localizzazione dell'ufficio del ricorrente in luo% 20 / farredato (dep. Ciafrone e Cazorzi), privo di idonea ) @ di strumenti informatici efficienti (dep. Lo Verso). ono te modalita di valutazione scelte dal nucleo. golare che li NV nel luglio del 2006 rripercorra in modo quasi pedissequo fazione degli addebiti al ricorrente che il sindaco aveva anticipato con la sua ‘penale, disinteressandosi completamente dei critéri di valutazione indicati nelle della’ sua relazione, che sono quelli effettivamente vigenti presso lente convenuto, il NV si inoltra nel'analisi di quegii stessi episodi che due mesi prima il sindaco ‘aveva denunciato al giudice penale. Che il peso del Sindaco nel giudizio del nucleo sia stato decisivo é sostanzialmente confessato dal segretario.comunale dell'epoca Stufano, sentito come teste, il quale ,chiamato a pronunciarsi circa la contraddittorieta della valutazione del 2005 rispetto a quella degli anni precedenti, nonostante la medesima composizione del nucleo, heats come fosse stata determinante ‘per il 2005 la 2g sindaco, Il test8"™nnoveva infatti dalla premessa che la valutazione fosSe" oe Se St. Mirfall'epoca segretario comunale ) ¢ dal Sindaco, secondo uno schema procedimentale concordato nel verbale di concertazione del 13 dicembre 2004 (doc. 21 fic.) ‘Come gia posto in rilievo, in realta per il ricorrente la valutazione segui tuttaltro iter @ cioe quello tradzionale, che vedeva la valutazione espressa autonomamente del nucleo a composizione mista, poi comunicata al sindaco, che lo poneva a base della contestazione e della successiva sanzione comminata al ricorrente, Stando cosi le cose,il sindaco non avrebbe potuto influire sul giudizio del nucleo, che doveva essere organo del tutto autonomo; le dichiarazioni del teste Stufano appaiono allora coniessorie di una preordinazione del giudizio negativo, emergente anche dalla singolare coincidenza tra la denuncia penale del sindaco ¢ il contenuto della valutazione Gel nucleo, il quale descrive addirittura nel dettaglio un colloquio intervenuto tra il ricorrente @ il sindaco, del cui Verbal non risulta alcuna traccia (colloquio 19.12.05, pag.6/7 della relazione del NV) ‘Anche l'assoluta infondatezza delle accuse mosse al ricorrente dal nucleo e il palese scostamento di questa valutazione e dagli schemi abituali di valutazione (teste Codurri il quale riferisce che per gli altri dirigenti fu seguito lo schema gi cui al doc. 17 ric. che imponeva il rispetto dei crteri vigenti, mentre per if ricorrente fu creata una sorta di “volume” ad hoc ) e dai criteri vigenti conferma lesist Beltre il ricorrente dal luogo di lavoro: risultati pit che lusinghier del dirigente per fanno 2005 vengone totalmente ignorati, della tanto vantata libreria delle capacita non Viene fatto aleun cenno. Vengono invece sviscerati comportamenti risalenti ad_ anni precedent e frutto i decisioni politiche della giunta precedente (costo di costruzione), Wengono cansurati orientamenti in realt& confermati anche in seguito (sanzione GA), viene sostenziaimente montato up, seule J — fore at Tave fener er imia ad intervenire sul rapporto di lavoro, ma pone in essere altri ¢ concomitant iniziative pregiudizievoli per il ricorrente, tentando di Sollecitarne un‘incriminazione penale e una per responsabilita contabile (la denuncia alla Procura ptesso il Tribunale di Monza é@ prodotta come doc. 54 del resistente; quella alla Procura presso la Corte dei Conti é il doc.59). il procedinento penale @ stato archiviato, ma gli effettimmediati delliniziativa penale @ i riflessi mediatici della stessa sono stati devastanti per il ricorrente e per la sua famiglia (alla pag. # della relazione del CTU, si riportano alcuni brani di quanto da lui dichiarato al consulente " Nel maggio 2006 fui accusato di tentata concussione..ne venni a conoscena i! 30 settembre allorché arrivarono a casa mia sei carabinieri i. quali perquisiroro l'abitazione dalle nove de! mattino ad oltre le 10 di sera .. questo fatto & ‘apparso tumerose volte sui giornali locali e sull’sagono un bisettimanale provinciale’), Mes a ignorano gli esiti della denuncia alla Corte dei conti, anche se circa Teventuale danno derivante dal mancato adeguamento del contributo per costo di costruzione si sono formulate le pitt ampie riserve al punto C1 della motivazione. Questo insieme di iniziative si é protratto per un anno circa ( dalla data di modifica delfincarico al ricorrente al recesso dal rapporto di lavoro) € ha prostrato il ricorrente ¢ la sua famiglia; il soggetto era particolarmente dedito al lavoro ,come il CTU nominato non ha’mancato di rilevare, e la repentina situazione di emarginazione , isolamento, attacco a tutti I fivelli, in cui si é venuto a trovare, ne ha sconvotto I’equilibrio psicologico. Aldila del danno economico cui pongono rimedio gli altri punti della sentenza, in accoglimento della relativa domanda ,deve anche disporsi il risarcimento del danno non patrimoniale che, senza incorrere in duplicazioni, dovra peraltro essere esaustivo di ogni pregiudizio. La responsabilité del Comune é affermata sotto il profilo contrattuale ex art. 2087 cc , che impone al datore di lavoro la tutela dellintegrita fisica e della personalita morale del lavoratore; si é evidenziato che in questo caso ,invece, il datore ci lavoro ha posto in essere una serie di iniziative , alcune gia di per sé illegittime , altre apparentemente neutre, tutte volte l'emarginazione del lavoratore, culminate col suo licenziamento;lo stesso @ dunque inadempiente rispetto agli obbiighi impostigli dalla norma richiamata. Indipendentemente da ogni previsione costituzionale, tale norma , col suo riferimento alla personalita morale del lavoratore, di per sé giustifica il risarcimento di tutti danni non patrimoniali. In proposito, benché il recente orientamento della Cassazione a SSUU imponga una considerazione unitaria del danno non patrimoniale (Cass. 26972/08), occorrera considerare in via autonoma il danno biologico, al fine di scorporare la quota a carico dell'inail © limitare la condanna del datore di lavoro , a questo titolo, al solo danno differenziale. Occorre quindi richiamare le risultanze della CTU medicolegale , confermata anche in sede di chiarimenti, laddove il CTU conclude , con I'accordo dei CTP, che le condizioni psico-fisiche del ricorrente configurano uno stato di sua malattia psichiatrica diagnosticabile come: disturbo dell'adattamento con ansia ed umore depresso misti - cronico, disturbo ossessivo-compulsivo di personalita, somatizzazioni multiple, problemi in ambito lavorativo con valutazione globale del funzionamento psicologico sociale lavorativo caratterizzato da sintomi tra moderati e gravi; il CTU conclude che le riscontrate alterazioni sono riconducibili concausalmente, ma insieme al grave disturbo di personalita preesistente, alle vicende lavorative subite da ricorrente. | postumi permanenti sono stati valutati in ragione dell’8-9% ,ma con esclusivo riferimento alla sintomatologia relativa al disturbo del'adattamento; il CTU ha infatti ritenuto di poter considerare autonomamente il preesistente disturbo di personalita (non riconducibile quindi alla situazione lavorativa) del ticorrente che comporterebbe una diagnosi psicopatologica assai pi grave . Su questa base, secondo le tabelle del Tribunale di Milano dell'anno 2009 (che considerano quindi tutti i profili di danno non patrimoniale :biologico e morale) competerebbe al ricorrente (di anni 55) per postumi dell'8% somma pari a euro 12677 ; la quota parte di biologico, sempre secondo le tabelle di Milano sarebbe pari a euro 10.141. In base al d. Igs. 38/00 lindennizzo INAIL per postumi dell’8% ad un uomo di 55 anni deve essere quantificato in L. 9.360.000 pari a euro 4834. Il danno biologico differenziale permanente sarebbe pertanto pari a euro 53} (10141-4834). Occorre peraltro considerare attentamente tutte le altre componenti del pregjdidizio subito dal ricorrente. In primo Iuogo deve ritenersi che i suoi postumi si siano stabilizzati nell indicata dal CTU, solo quando il rapporto lavorativo @ cessato ; il licenziam 22 ae cr presentato infatti a tappa finale di una situazione in evoluzione negativa (a pag. 19 it CTU Tiferisce che il licenziamento aggrava la sintomatologia di cui Grisefi_soffriva) cosicehé occorrera considerare il disagio subito nell'anno precedente il licenziamento - assimilabile ad una sorta di inabilité temporanea- e comunque complessivo danno non J patrimoniale che , per le particolarita del caso concreto, supera a gran lunga quello Standard” previsto dalle tabelle del Tribunale di Milano (che sono state utilizzate solo ai limitati fini di quantficaziorie del danno biologico differenziale), anche se vera contenuto nel tempo, ritenendosi che lo stesso sia destinato a cessare a seguito della Pronuncia, \Vengono quindi in considerazione - 'a situazione di sofferenza patita dal ricorrente nell'anno intercorrente tra la Modifica del suo incarico dirigenziale e il recesso ( risulta infatti cho Ia Stesso era in cura dalla dott. Crespi dal! gennaio 2006 e che in questo Beriodo mit, Cvidenziava perdita dj peso, insonnia . disturbs Gelladattamento con umore deflesso, diminuzione di piacere ¢ intersecs Per tutte le attivitay - If quello stesso périodo, sotto il profilo professionale, appaiono rilevant i Geclassamento subito da Grisafi che era passato da un incerios dirigenziale di alto profilo caratterizzato dal coordinamento di moti colleghi ad altro” di rilevo notevolmente inferiore; la motivazione chiaramocte ‘Punitiva’ del prowvedimento che disponeva tale passaggio: la collocavions defilata del nuovo ufficio; il totale disconoscimento dei suci merit ad opera Get NV; ta preoccupazione per il proprio futuro lavorativo; la necesita a difendersi da accuse mossegli anche in altri ambiti (penale e contabile); la sensazione di essere vittima di una vera e propria persecuzione: il tutto issuto in modo particolarmente intenso da un soggetto che aveva investito mottissimo sul lavoro, sacrificandogl la sua stessa tranquillta familiare (il CTU accenna a problematiche anche familiari di una situasione 4 Superiavoro verificatasi negli anni precedenti. - |! Complessivo pregiudizio non patrimoniale patito in questo periodo pud } S3sere guantificato in ragione di 50 euro al giomo, col risultato di euro 15000 (50 X per i circa 300 gg. considera): La valenza plurioffensiva del comportamento del datore i lavoro si @ esplicata anche dopo il icenziamento e a causa dello stesso : il danno ron ei & infatti esaurito nella perdita del lavoro ella retribuzione (coperto dalle Pronunce & art. 18 ), ma si & esteso ad ulteriori pregiudizi, risarcibili data la nterute Graira vessatoria del licenziamento che ha appresentato lepilogo del processo Gl emarginazione attuato dal datore di lavoro (sul punto, Per la risarcibilita del danno non patrimoniale causato dal licenziamento ingiurioso & Persecutorio o vessatorio, si veda Cass. 5927/08). Cltre ‘ai postumi di natura biclogica valutati dal CTU @ di cul si é gia Getto,occorre considerare. i, rflessi delle vessazioni in Particolare del licenziamento sulla vita familiars'del ricorrante: il CTP dott. Rigamonti riferisce dirigenziale;nella famiglia si @ poi verificata una sorta di Cafto ciréuito Pee owe. Per cui le safferenze del ricorrente hanno avuto grayi aero sioni Sulle condizioni psicologiche delle figlie, con ulteriore sofferenza as Gigafi. | \ 23 Nes | Quanto alla vita sociale il CTU riferisce di una miodificazione peggiorativa delle abitudini di vita del soggetto dei suoi interessi individuali e social:il CTP dott. Rigamonti precisa (pag.4 delle relazione) che Grisafi svolgeva una vita sociale ricca, frequentando persone amiche e intrattenendo relazioni interpersonali, che hanno subito una pressoché totale interruzione dal momento della comparsa dei problemi in ambito lavorativo, sia per una sorta di isolamento cui il soggetto’ si & sottoposto per evitare sentimenti di vergogna e inadeguatezza , sia per lostracismo dell'ambiente che non é difficile immaginare, data la risonanza in un ambiente provinciale di avvenimenti rilievo politico locale quali quelli cui fu interessato il ricorrente. Si ritiene peraltro che questa complessiva situazione di sofferenza sia temporanea e destinata a venire meno a seguito della sentenza che anche a livello psicologico, pud dare adeguato ristoro al pregiudizio ; per la stessa che ha avuto una durata di 2 anni e mezzo , si ritiene adeguato un risarcimento pari @ 1000 euro mensili e quindi a complessivi 30.000 euro; si tratta di somma inferiore a quella considerata nel periodo precedente, in quanto esclude il danno biologico, quantificato sub specie di postumi permanenti stabilizzatisi alla data del licenziamento. Complessivamente compete dungue al ricorrente a questo titolo al somma di euro 50.000 ( 5307 + 15.000 + 30.000. arrotondata per difetto a 50.000) quantificata alla data del licenziamento e su cui da tale data competono quindi gli interessi di legge. Vill. L’esito della lite giustifica la condanna de! Comune resistente:a rimborsare al ricorrente |e relative spese che si liquidano in complessivi euro 10.0000 specificati al dispositivo; sempre a suo carico si pongono le liquidate spese di CTU. 1X. Occorre ora verificare se sia fondata la domanda di manleva che il Comune di Seregno svolge nei confronti della sua compagnia assicuratrice , per il rimborso delle somme che in accoglimento della domande del ricorrente, 6 tenuto a pagare a quest'ultimo © se, invece, sia addirittura fondata la domanda riconvenzionale proposta dalla compagnia, la quale ha chiesto I'annullamento del contratto inter partes ex art. 1892 cc, Deve in primo luogo rigettarsi l'eccezione di nulla della chiamata in causa, per comissione delle conclusioni nei confronti della compagnia convenuta; anche se, in effetti, le conclusioni non sono specificamente indicate come tali , tuttavia non sussiste nullita dell'atto per incertezza assoluta’ sul Punto, emergendo dal contesto dello stesso che la domanda aveva ad oggetto la manleva per le somme che il convenuto fosse condannato a corrispondere al ricorrente, in caso di accoglimento della sua domanda, In proposite sono sufficientemente chiari il | paragrafo della pag. 12 della memoria difensiva del Comune (laddove: si chiede che ‘la compagnia convenuta sia dichiarata obbligata a tenere indenne il Comune ci Seregno ,in ragione del combinato disposto degli articoli 13 @14 della polizza assicurativa. ,da quelsivogiia responsabilita risarcitoria, secondo i termini e le condizioni di polizza e in funzione delle risultanze del giudizio”) e |a conclusione preliminare ‘di pagina 109 (dove si chiede I'ntegrazione del contraddittorid nei confronti di Aurora Assicurazioni. spa “affinché tenga indenne il comune di Serio lla denegata’ € non creduta jpotesi di accoglimento totale o parziale date /avvefsare Logicamente preliminare rispetto alle altre, & la questione della sussist meno del'estensione di copertura di cui all'art. 14 della polizza, che si riferiste alle Aperdite 24 trimoniali per attivita connessa all'assunzione di personale”, & infatti pacifico tra le parti che questa é I'unica clausola che consentirebbe di rendere operante in questo caso la polizza assicurativa. Sul punto, si evidenzia in primo luogo che la prassi delle compagnie assicurative di formalizzare il contratto con una serie di richiami, estensioni ed esclusioni , a volte operanti o meno per effetto di_una semplice crocetta apposta nella relativa casella,o con allegati non sottoscritti, rende difficile @ incerto 'accertamento della reale volonta delle parti; resta il fatto che nel caso di specie , se @ vero che l'art. 13 prevedeva un certo oggetto del contratto, l'art. 14 sembrerebbe poi estenderio in ogni caso a quanto in esso previsto; non sembra quindi convincente la tesi della compagnia secondo cui a confermare Festensione sarebbe stato necessario il pagamento del sovrappremio. Dove infatti il contratto ha fitenuto l'estensione meramente facoltativa e soggetta all'onere del sovrappremio, lo ha specificato come al punto 13 B); nel caso dell'art. 14 l'estensione deve invece ritenersi gia compresa nel contratto. Ritenuta in astratto l'operativité della polizza, la stessa deve invece essere esclusa in concreto , la manteva richiesta avendo ad oggetto fatti gi noti all'assicurato prima della stipula del contratto (clausola 16 n) ; la polizza risale infatti al 29 maggio 2007con efficacia a partire dalle 24 del 31.5.07;é pacifico che in quella data il ricorrente aveva gia impugnato il licenziamento (in data 1.12.06, protocollo del Comune in data 5.12.06, doc. 70 res.); aveva gia inviato la richiesta per il tentativo di conciliazione alla DPL ( in data 29.12.06, pervenuta al Comune e protocollata in data 2.1.07 doc. 71 res.), a seguito della quale il Comune aveva designato i rappresentanti dell'ente da nominarsi ex art. 65 @ 66 dilgs. 165/01 (prov. in data 29.1.07-doc. 72 res.) @ si erano gia tenute ben due riunioni del Collegio di conciliazione, che non avevano peraltro prodotto la conciliazione (in data 145.07 e 28.5.07, documenti acquisiti dal giudice a seguito di ordine di esibizione alla DPL e pervenuti in data 11.12.08) Le richieste risarcitorie erano dunque state gia formulate in sede ufficiale © non potevano ritenersi meramente eventuali, come sostiene Comune di Seregno; del resto la clausola contrattuale non richiede , ad escludere la garanziala anteriore pendenza del giudizio , ma a tal fine indica come sufficiente la conoscenza da parte dell'assicurato di fatti e ‘circostanze pregresse e/o denunciate prima delfinizio della polizza (ed evidentemente relative alla stessa) e cid a garanzia della necessaria aleatorieté del contratto, Indipendentemente dalla considerazione di altre clausole contrattuali, gia per questa deve concludersi che , nella specie, la garanzia é inoperante. Quanto all'annullamento del contratto ex art. 1892 cc ,lo stesso é previsto nel caso di “dichiarazioni inesatte e reticenti de! contraente, relative a circostanze tali che Yassicuratore non avrebbe dato i suo consenso 0 non lo avrebbe dato alle medesime condizioni se avesse conosciuto il vero stato delle cose”. Dal punto di vista obiettivo, il comportamento de! convenuto conereta tale ipotesi: lo stesso infatti tacque all'assicurazione che era imminente un grosso contenzioso con un suo dipendente dirigente ¢ che lo stesso poteva esporio a gravi conseguenze patrimoniali;nozioni di comune esperienza basate sull'id quod plerumque accidit inducono a ritenere che ,ove lo avesse saputo, la compagnia non avrebbe prestato la garanzia alle stesse condizioni Tuttavia fannullamento deve essere escluso per difetto dell'elemento soggettivo che dalla norma di legge é previsto con riferimento sia al dolo che alla colpagravg, ma dalfarticolo 1 della polizza é limitato, con deroga favorevole all'assicurato,,aSolo cgso di dolo; benché le circostanze temporali in cui é stata stipulata a polizza posgond it dubbi in proposito, tuttavia non esistono elementi sufficienti a ritenere il dglo del Cqtmune, che potrebbe anche avere sottovalutato le richieste risarcitorie del /ricorrenfejforse x confidando in una possibile conciliazione, tacendole alla compag senza dubbio colposo ma non necessariamente doloso. La domanda riconvenzionale @ dunque rigettata X. L'esito della lite giustifica la compensazione per un terzo tra le part d e la condanna del Comune a rimborsare alla compagnia il residuo ¢ complessivi € 5.000 specificati al dispositivo PQM II Giudice del lavoro , definitivamente pronunciando sulla domanda p ficorso Indata 22.11.07 da Calogero Crisafi nei confronti dl di Seregno , nonché sulla domanda di manleva proposta da Comune dt gno nel copfronti di Aurora Assicurazioni spa con atto di chiamata in causa nelifieato in dataiionché sulla domanda riconvenzionale proposta da quest ultime centro l'ente resistente con memoria in data 20.3.08, cosi prowede: | | 1) accent Milegittimita del recesso dal rapporto di lavoro intimato da Comune di Seregno a Calogero Crisafi in data 7.11.2006 nonché l'llegittimita della revoca/ conferimento di incarico dirigenziale in data 30.12.05; 2) per l'effetto ordina al Comune di Seregno la reintegrazione di Calogero Crisafi nel posto di lavoro e nell'incarico dirigenziale ai responsable dell'crea tenttorio; 3) condanna il Comune di Seregno a corispondere a Calogero Crisaf. a titolo di risarcimento del danno, somma pari alla retriouzione globale di fatto (ivi compresa la rettibuzione tabellare, di posizione e di risultato cos| come spettanti nell'anno 2005 in base ai relativi report) dalla data del licenziamento a quella dell'effettiva reintegrazione, oltre a interessi di legge dalle singole scadenze al saido nonché al versamento dei contributi assistenziall e previdenziali dello stesso periodo; 4) condanna inolire il Comune ai Seregno a corispondere a Calogero Crisafi euro 7000 oltre a interessi di legge dalla scadenza, a titolo di indennita di risultato dell'anno 2005; 5) lo condanna inolire a comispondere a Calogero Crisafi . a titolo ai tisarcimento del danno non patrimoniale per comportamento vessatorio,ivi compreso il danno bidlogico differenziale. a complessiva somma di euro 50,000 oltre a interessi di legge dal 7.11.06 al saldo; 6) condanna infine il Comune di Seregno a rimborsare a Calogero Crisafi le spese di lite che si liquidano in complessivi euro 10.000 ai cui 200 per esborsi, 1800 per diritti e 8000 per onorari, nonché al pagamento delle spese di CTU come liquidate; 7) tigetia Ia domanda di Comune di Seregno nei confronti di Aurora Assicurazioni spa ; ae 8) rigetta la domanda riconvenzionale ai Aurora Assicurazioni spa nei ¢: del Comune di Seregno ; ; 9) dichiara compensate per 1/3 tra Comune di Seregno @ Aurora Assicyrany spa le spese di lite, condannando il Comune di Seregno a rimbdrsar Aurora Assicurazioni spa il residue Che =! liq Monza, 26.6.09 IL CANCELLIERE C1 { sense nc REBATE ES an vida in cont cul $0 per esborsi, 950 per dint @ 4000 per onorad. TREMAES ‘Baposnaie © ‘TRIBUNALE DI MONZA- SEZIONE LAVORO 1 2069107 rg REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO II Tribunale di Monza-Sezione Lavoro In persona della dott. Maria Cella In funzione di Giudice Unico ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa civile di prima istanza promossa con ricorso depositato il 22.11.07 e vertente tra CALOGERO CRISAFI rappresentato e difeso dagli aw. Roberto D' Achille e Giuseppe Compagnini RICORRENTE e COMUNE DI SEREGNO- rappresentato e difeso dall' avv. Luciano Spagnuolo Vigorita. RESISTENTE nonché AURORA ASSICURAZION! SPA rappresentato e difeso dall’ aw. Sabina Palombo TERZA CHIAMATA ll Giudice del lavoro , definitivamente pronunciando sulla domanda proposta con ticorso_ in data 22.11.07 da Calogero Crisafi nei confronti_ del Comune di Seregno , nonché sulla domanda di manleva proposta da Comune di Seregno nei confronti di Aurora Assicurazioni spa con atto di chiamata in causa notificato in data 15.2.08 nonché sulla domanda riconvenzionale proposta da quest’ ultima contro l'ente resistente con memoria in data 20.3.08, cosi provvede: 1) accerta !'illegittimita del recesso dal rapporto di lavoro intimato da Comune di Seregno a Calogero Crisafi in data 7.11.2006 nonché I'illegittimita della revoca/ conferimento di incarico dirigenziale in data 30.12.05; 2) per l'effetto ordina al Comune di Seregno la reintegrazione di Calogero Crisafi nel posto di lavoro e nell'incarico dirigenziale di responsabile dell'area territorio; 3) condanna il Comune di Seregno a corispondere a Calogero Crisafi . a titolo di risarcimento del danno, somma pari alla retribuzione globale di fatto (ivi comprésa la retribuzione tabellare, di posizione e di risultato cosi come spetianti nell'anno 2005 in base ai relativi report) dalla data del licenziamento a quella del'etfettiva reintegrazione, oltre a interessi di legge ‘TRIBUNALE DI MONZA- SEZIONE LAVORO 10.2069/07 rg 7) 9% dalle singole scadenze al saido nonché al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali dello stesso periodo; condanna inoltre il Comune di Seregno a corispondere a Calogero Crisafi euro 7000 oltre a interessi di legge dalla scadenza, a titolo di indennita di risultato dell'anno 2005; lo condanna inolire a conispondere a Calogero Crisafi , a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale per comportamento vessatorio,ivi compreso il danno biologico differenziale, la complessiva somma di euro 50,000 oltre a interessi di legge dal 7.11.06 al saldo; condanna infine il Comune di Seregno a rimborsare a Calogero Crisafi le spese di ite che sl iquidano in complessivi euro 10.000 di cui 200 per esborsi, 1800 per diritti e 8000 per onorari, nonché al pagamento delle spese di CTU come liquidate; rigetta la domanda di Comune di Seregno nei confronti di Aurora Assicurazioni spa ; = rigetta la domanda riconvenzionale di Aurora Assicurazioni spa nei confronti del Comune di Seregno ; dichiara compensate per 1/3 tra Comune di Seregno e Aurora Assicurazioni spa le spese di lite, condannando Il Comune di Seregno a rimborsare a Aurora Assicurazioni spa il residuo che si liquida in complessivi euro 5000 di cui 50 per esborsi, 950 per diritti e 4000 per onorari. Monza, 26.6.09 ll Giudice Maria Cella.

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