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(Provincia di Monza e Brianza)

COMUNE DI SEREGNO

Commissione di Indagine e di Verifica dei lavori di ristrutturazione in Ambito CRU 16

RELAZIONE CONCLUSIVA

Giugno 2012

COMMISSIONE DI INDAGINE E VERIFICA DEI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA IN AMBITO CRU 16

RELAZIONE CONCLUSIVA

PREMESSA Con delibera n. 75 del 28.06.2011, il Consiglio Comunale ha istituito una Commissione di Indagine e di Verifica dei lavori di ristrutturazione urbanistica in Ambito CRU 16, la cui finalit, cos come previsto al comma 3, articolo 2 della medesima delibera, quella di valutare la situazione dei lavori di ristrutturazione urbanistica in ambito CRU 16. Con delibera n. 76 del 28.06.2011, il Consiglio Comunale ha nominato quali componenti della suddetta Commissione i sotto elencati consiglieri: Francesca Mancuso, in rappresentanza del gruppo Popolo della Libert; Pietro Amati, in rappresentanza del gruppo Partito Democratico; Luca Talice, in rappresentanza del gruppo della Lega Nord-Lega Lombarda; Piergiorgio Borgonovo, in rappresentanza del gruppo Unione di Centro; Marco Cajani, in rappresentanza del gruppo Amare Seregno; Giampaolo Zannin, in rappresentanza del gruppo Italia dei Valori; Maria Teresa Vigan, in rappresentanza del gruppo degli Apoti; Federica Forcolin, in rappresentanza del gruppo Indipendenti per Seregno; Giuseppina Minotti, in rappresentanza del gruppo Rifondazione Comunisti Italiani.. Come previsto dal regolamento di funzionamento della Commissione, la prima seduta stata presieduta dal Presidente del Consiglio Comunale dott. Guido DAuria che ha proceduto alla nomina del Presidente della Commissione nella persona del consigliere Piergiorgio Borgonovo. I LAVORI DELLA COMMISSIONE La Commissione, formalmente costituita ed insediata in data 11.07.2011, ha in effetti operato con assiduit a partire (causa il periodo feriale) dal 13.09.2011 per concludere i suoi lavori nel corrente mese di Giugno 2012. Tenuto conto della notevole complessit e specificit della materia di cui ha dovuto occuparsi, essa ha richiesto ed ottenuto dal Consiglio Comunale due successive proroghe (delibera n. 3 del 24.01.2012 e delibera n. 36 del 15.05.2012) ai tempi originariamente assegnatigli (90 giorni) per la conclusione dei propri lavori, avendo quindi tempo fino alla fine del mese di Giugno 2012 per poter depositare le proprie conclusioni. Nei dieci mesi in cui ha praticamente operato la Commissione ha svolto ben 14 riunioni (vedi allegato Calendario delle sedute con allegati relativi Verbali) e, in data 01.10.2011, ha proceduto ad un accurato sopralluogo sul

cantiere (che, tra laltro, non ha subito ad oggi alcune variazioni nel suo stato di fatto, essendo stato abbandonato dalla impresa a partire dal mese di Febbraio del 2011) durante il quale ha potuto constatare lo stato di degrado e di ammaloramento in cui si trova (vedi allegato Verbale di Visita Cantiere) cos come documentato anche dalla ricognizione fotografica del 27.07.2011 depositata dal Direttore dei Lavori in data 05.08.2011 (protocollo n. 0049102) che si allega alla presente Relazione. Durante le varie sedute di lavoro la Commissione ha potuto programmare e svolgere incontri con i seguenti soggetti che, a diverso titolo, si sono occupati della progettazione delle opere e della conduzione del cantiere, ed esattamente (vedi allegato elenco dei soggetti convocati): Ing. Franco Greco, Dirigente del Settore LLPP. Del Comune di Seregno; Geom. Giuseppe Mangione, dipendente del Comune di Seregno e Responsabile Unico del Procedimento a partire dalla fine dellanno 2005; Ing. Clemente Schiatti, Direttore dei Lavori e C.S.E. per la sicurezza; Ing. Pierpaolo Schiatti, assistente del Direttore dei Lavori; Arch. Giorgio Riccadonna, membro della Commissione di Collaudo; Sig. Attilio Gavazzi, ex assessore ai LL.PP. del Comune di Seregno; Sig. Gianfranco Ciafrone, assessore ai LL.PP. del Comune di Seregno; Sig. Nicola Vigan, assessore allo Sport del Comune di Seregno; Dott.ssa Antonella Petrocelli, Segretario Comunale ed ex Direttore Generale del Comune di Seregno; Rag. Giacinto mariani, Sindaco del Comune di Seregno. Nonostante i ripetuti tentativi di convocazione non stato possibile ottenere una audizione con ling. Pasquale Falcone, responsabile della impresa La Sorgente Srl, che, di fatto, si sottratto al confronto. I Consiglieri facenti parte della Commissione di indagine hanno richiesto, ricevuto e potuto esaminare una quantit, anche se non del tutto esaustiva, veramente consistente di documenti (vedi allegato elenco dei documenti esaminati e consegnati) inerenti largomento per il quale sono stati incaricati. I pi importanti di questi documenti, quali: Copia delibera di C.C. n. 8 del 30.01.2007; Copia delibera di G.C. n. 109 del 14.05.2008; Deliberazione Autorit di Vigilanza n. 6 del 06.02.2008; Deliberazione Autorit di Vigilanza n. 12 del 25.02.2009; Copia delibera di G.C. n. 113 del 20.06.2007 (accordo bonario n.1); Copia delibera di G.C. n. 03 del 05.01.2009 (accordo bonario n.2); Copia delibera di G.C. n. 192 del 09.09.2008 (Perizia n.5); Copia delibera di G.C. n. 250 del 02.12.2008 (Perizia n.6); Copia del giornale di Cantiere ; Copia Verbali delle visite di collaudo; Copia delle segnalazioni del RUP e Dirigente LL.PP.; Copia di parte della corrispondenza riservata (pareri legali, ecc.); Copia della bozza (Addendum ) dellipotetica integrazione al Contratto dAppalto originario; sono stati oggetto di ampia discussione ed approfondimento.

Il Presidente della Commissione, in qualit di Consigliere Comunale aveva precedentemente richiesto e ricevuto ulteriore documentazione, cos come elencata nella nota del 05.08.2010 del Dirigente dellArea LL.PP. Durante la seduta dellultima riunione del 16.04.2012, il Presidente Borgonovo ha chiesto a tutti i componenti, che lo desiderassero, di far pervenire, possibilmente per iscritto, cos come avevano fatto in occasione di altre precedenti situazioni (vedi per esempio il sopralluogo sul cantiere), eventuali memorie illustranti le loro riflessioni, considerazioni e giudizi in merito a tutto quanto esaminato ed analizzato finora, cos che potesse tenerne conto nella predisposizione della bozza della relazione conclusiva che verr sottoposta alla loro approvazione quale sintesi finale del lavoro svolto, prima di essere depositata, come da delibera, al Presidente del Consiglio Comunale e al Segretario Comunale. Si fa presente che, nonostante fosse stata concessa alla Commissione la possibilit di avvalersi della consulenza di esperti esterni allEnte, si preferito, al fine di contenere i costi che il Comune avrebbe dovuto sostenere, rinunciare a tale opportunit ben sapendo che, andando incontro a inevitabili cause con limpresa e con i tecnici, non mancher lapprofondimento, nelle sedi certamente pi competenti, di tutti quegli aspetti sui quali la Commissione pu aver rilevato elementi di critica, di dubbio o di contraddittoriet. Pertanto, le considerazioni e le riflessioni contenute nella presente relazione devono essere valutate e assunte con tutte le cautele e le precauzioni del caso e in relazione ai limiti di competenza, di capacit e di impegno che stato possibile dedicare allincarico politico ricevuto dal Consiglio Comunale. LE VARIE PROBLEMATICHE 1. La situazione attuale del cantiere Il Cantiere, sia nella parte che gi stata oggetto di consegna anticipata alla Amministrazione Comunale (gran parte della piazza Risorgimento e i parcheggi sotterranei sottostanti e la Piazza Libert) ma soprattutto nella parte ancora cantierata (sala comunale, auditorium, ecc.) presenta diversi vizi e difetti di costruzione, alcuni dei quali veramente gravi, che, per evitare il loro ulteriore deterioramento, richiedono un immediato intervento di sistemazione e riparazione. In particolare (vedi Verbale di visita al Cantiere del 01.10.2011 e la ricognizione fotografica del D.L. in data 27.07.2011), per quanto stato possibile costatare dalla Commissione durante il sopralluogo, si segnala lurgenza dei seguenti interventi: a) Piazza e parcheggi: Sistemazione di tutte le copertine in pietra rimosse; Sistemazione e completamento dellintonaco dei vari muri e muretti (sotto le pensiline, in corrispondenza degli accessi carrai, vicino allascensore, ecc., ecc.); Completamento sistemazione di tutta la zona degli accessi carrai confinante con il Corso Matteotti (oggi ancora provvisoriamente transennata) con la messa in opera dei parapetti di protezione, con la sistemazione delle aiuole, ecc., ecc.;

Vista la estrema costrizione (al limite delle norme) degli scivoli di entrata e di uscita dal parcheggio (i cui muri manifestano diversi segni di collisione con le autovetture) si rende necessaria la posa in opera di paraurti in gomma; Eliminazione delle diverse infiltrazioni di umidit e di acqua piovana provenienti in diversi punti dai solai e dalle pareti, che, tra laltro provocano, con il loro stillicidio, danni evidenti alle carrozzerie delle vetture parcheggiate; Sistemazione e riparazione degli impianti di illuminazione del parcheggio (che appare piuttosto scarso), con particolare riferimento alle scale di accesso e di uscita pedonale, una delle quali risulta completamente al buio; Sistemazione della pavimentazione in cls, che evidenzia parecchie fessurazioni in diversi punti; Eliminazione con raccolta e smaltimento dellacqua piovana proveniente da alcuni pluviali che scaricano direttamente sul pavimento con grave pericolo di scivolamento dei pedoni soprattutto per leventuale formazione di ghiaccio durante i periodi invernali; Rappezzamento della pavimentazione della piazza, che appare eseguita con diverse qualit di materiale e che , in alcune parti, si sta sconnettendo e sollevando; Rifacimento completo della piazza Libert, che appare decisamente male eseguita (oltre che male disegnata) e che, nel breve tempo, si deteriorer ulteriormente; Ripensamento della sistemazione del gradino (pericoloso perch di altezza variabile e, per lunghi tratti, superiore alla alzata regolamentare) esistente in lato nord e solo parzialmente messo in sicurezza con fiorere e ulteriore gradino in acciaio; Laccesso allascensore male segnalato per i portatori di handicap e il suo raggiungimento (per mancanza di raccordi vicini) avviene tramite un percorso lungo e tortuoso; Le fontane romboidali ricavate sulla piazza necessitano di rifacimento completo della impermeabilizzazione e del rivestimento in ceramica; Ecc., ecc.: b) Sala Comunale e Auditorium: La situazione di tale parte del cantiere, tuttora in fase di lavorazione, appare ancora pi preoccupante e devastata: Sulle pareti e dal soffitto appaiono evidenti le infiltrazioni di umidit e di acqua piovana provenienti dallalto, con conseguente ammaloramento totale della pavimentazione in parquet di legno e possibile compromissione degli impianti (elettrico, termico, di illuminazione e idraulico); Sar necessario installare adeguati impianti di deumidificazione, di riscaldamento, di climatizzazione e di ricambio daria (oltre ad impianti di sollevamento e di idonea illuminazione) che, dovendo essere mantenuti costantemente in esercizio (anche se al minimo nei periodi di mancato uso degli spazi), comporteranno alti costi di gestione e manutenzione;

Le vetrate dellatrio di ingresso (Foyer) gi presentano diversi cristalli rotti dai vandali.

2. I notevoli ritardi nella esecuzione dei lavori Appare difficilmente giustificabile e suscita grande preoccupazione la situazione di assoluto ritardo con cui stavano ancora procedendo i lavori rispetto alle scadenze originariamente previste nel Contratto dAppalto. Sulla base del Verbale di consegna dei lavori, sottoscritto in data 20.04.2005, senza riserve e con la piena consapevolezza da parte dellimpresa di essere pienamente informata di tutte le circostanze di fatto e di luogo (compresa la verifica e la ricognizione di tutti i sottoservizi?) inerenti alla esecuzione dei lavori e di tutti i rischi specifici esistenti (compresa la bonifica bellica, lo spostamento dei cedri e la rimozione del serbatoio interrato di gasolio?) nei luoghi oggetto dei lavori, il tempo utile per dare lopera finita scadeva il 06.04.2007 (durata del cantiere 717 giorni naturali e consecutivi) e non il 28.03.2007 (come erroneamente indicato nel Verbale). Che, fin dallinizio dei lavori, limpresa si sia dimostrata inadeguata e non sufficientemente organizzata per affrontare un appalto cos impegnativo lo si rileva ampiamente dai richiami, dai solleciti, dai rimproveri fatti dal D.L. e dal RUP, contenuti negli ordini di servizio, nelle lettere inviate dallA.C. e nelle annotazioni riportate sul Giornale di cantiere. Che non si sia riusciti ad assumere provvedimenti drastici e coercitivi tali da far rispettare la tempistica contrattuale appare abbastanza insolito e inspiegabile. Oggi, mese di Giugno del 2012, non solo i lavori non sono ancora stati ultimati ma addirittura il cantiere stato completamente abbandonato da pi di un anno e tre mesi. Solamente in data 04.04.2012, dietro sollecitazione della Commissione (vedi allegate lettere a firma del Presidente del 12.12.2011 e del 23.03.2012), il Dirigente dellArea LL.PP. ha avviato il procedimento per la risoluzione del Contratto (Rep. n. 4836 del 09.03.2005). Non solo non si comprende la eccessiva lentezza con cui si avviato il procedimento di risoluzione del Contratto (il ritardo con il quale stato assunto potrebbe aver provocato ulteriori danni alla A.C.), ma altrettanto inspiegabile appare, nonostante le molteplici contestazioni del D.L., del RUP, dellA.C. (espresse con note scritte, ordini di servizio alla impresa e con richiami sul Giornale dei Lavori) la consistente serie di proroghe (alcune delle quali sembrano veramente eccessive) concesse in occasione della approvazione delle perizie di variante (perizia n. 5=224 giorni; perizia n. 6=152 giorni; perizia n. 7=156 giorni) e della sottoscrizione degli accordi bonari (1 accordo = 259 giorni; 2 accordo = 28 giorni), che hanno di fatto condonato allimpresa tutti i ritardi accumulati portando il termine di ultimazione dei lavori fino al 26.02.2011, data dopo la quale, stato abbandonato il cantiere. Cio allimpresa, nonostante sia stato contestato da tutti (D.L., RUP., Commissione di Collaudo, A.C., Dirigente U.T.C, ecc.) che era in fortissimo ritardo perch non aveva una adeguata organizzazione di cantiere e una sufficiente forza di lavoro (addetti) per poter garantire il rispetto dei tempi contrattuali, stato, di fatto, giustificato lintero ritardo. Limpresa non sarebbe andata in penale se, anzich abbandonare il cantiere, avesse terminato le opere il 26.02.2011 (esattamente quattro anni dopo !).

N.B: Sommando tutti i giorni di proroga concessi con le Perizie di Variante, con gli accordi bonari, con le sospensioni e le riprese dei lavori, ecc., si arrivati a concedere alla impresa uno slittamento del termine per la ultimazione dei lavori di ben 1423 giorni. La penale prevista per ogni giorno di ritardo (appositamente prevista cos consistente da poter fare da deterrente sugli eventuali ritardi) era di 10.000,00 ./giorno. Pertanto allimpresa, che alla data dellabbandono del cantiere era sempre in notevole ritardo sulla ultimazione dei lavori, erano state, di volta in volta, condonate penali per un ammontare di . (1423 x 10.000,00) = . 14.230.000,00 (quattordici milioni e duecento trenta mila euro!). Anche se, per legge (art. 117 del DPR 554/99) al massimo potranno essere applicate penali pari al 10% dellammontare dellappalto (. 1.286.321,00). 3. Le complesse e discutibili procedure che hanno portato alla sostanziale variazione del Progetto e del Contratto d Appalto. Che lAmministrazione Comunale, in coerenza con il programma elettorale sulla base del quale aveva vinto le elezioni, fosse seriamente determinata a non realizzare il palazzo municipale lo si poteva ben comprendere. Ma che le procedure amministrative e giuridiche per raggiungere questo risultato fossero estremamente complesse e pericolosamente praticabili lo dimostra la difficolt con cui, nonostante limpegno profuso dai Dirigenti Comunali e i vari pareri forniti dai Consulenti Legali, si sia potuto addivenire ad una soluzione che, come viene qui sotto illustrato, presenta tuttora aspetti di problematicit e di criticit. Per evidenziare questi aspetti, di difficile definizione, sufficiente leggere tutta la corrispondenza (allegata alla presente relazione), registrata al protocollo riservato, richiesta e consegnata alla Commissione in data 13.12.2011 e che, a detta degli ex assessori presenti in Commissione, non era stata portata a conoscenza della Giunta Comunale del tempo, ma solo del Sindaco, del Segretario Generale e del Dirigente UTC. Corrispondenza dalla quale traspare levidente difficolt di salvare capra e cavoli e cio: il mantenimento del finanziamento dellUrban Italia, la non realizzazione del Palazzo Municipale, il rispetto dei tempi contrattuali, il contenimento dei costi, la non cessione degli immobili a parziale pagamento dellimpresa, ecc., ecc.. A cominciare dalla lettera del dott. Stufano del 01.03.2005 (prot. rivervato n. 0013342/2005) con la quale egli si lamenta presso ling. Greco nei confronti dellarch. Esmeralda Geraci (allora RUP) colpevole di aver voluto sentire lavv. Corsini in merito alla esatta stesura del testo del Contratto che si doveva sottoscrivere con lAppaltatore. Per proseguire con le successive note del dott. Stufano allarch. Grisafi, in data 19.05.2005 (prot. riservato n. 0030478/2005): Come certamente Lei sapr in questi giorni la nuova Amministrazione Comunale sta cercando faticosamente di costruire un percorso strategico che consenta ecc., ecc.) e dellarch. Esmeralda Geraci allavv. Corsini, del 12.05.2055 (prot. riservato n. 0028864/2005) con la quale chiede chiarimenti circa la possibilit di slegare lappalto in corso dallart 83 del DPR 554/99 (in relazione alla cessione di beni immobili), di non far realizzare il nuovo palazzo municipale e di non perdere il finanziamento Urban II Italia.

E illuminante, a proposito delle questioni sopra citate, il parere che lavv. Corsini f pervenire al RUP in data 24.05.2005 (protocollo riservato n. 0031539/2005), che si allega quale parte integrante e sostanziale della presente relazione. Con tale parere, lavv. Corsini, esclude la legittimit di introduzione di eventuali varianti non appartenenti al novero di quelle consentite per legge (art. 25 della legge 109/1994) ma segnala che leventuale stralcio del palazzo municipale potrebbe perseguirsi con il recesso parziale del contratto, una volta eseguiti i lavori che rimangono di interesse dellamministrazione, e con i modi e le conseguenze previste dallart. 122 del Regolamento Generale. Infine, con riferimento alle modalit di pagamento, afferma che La trasformazione del contratto da misto a semplice certamente possibile ma non pu essere imposta e richiede il consenso di entrambe le parti che devono convenire su detta modifica e sulle condizioni per apportarla. Altrettanto chiara la risposta (protocollo riservato n. 0031546/2005) dellarch. Grisafi in merito al finanziamento URBAN ITALIA, gi opportunamente previsto e suddiviso in due fasi: fase 1) parcheggio e piazze; fase 2) palazzo municipale. In questa situazione di incertezza il Consiglio Comunale approva la delibera n. 45 del 24.05.2005 con la quale decide di far sospendere i lavori per almeno 30 giorni (purch ci non arrechi pregiudizio al Comune) e di richiedere ad un consulente parere legale in merito alla legittimit delle procedure e degli atti assunti dalla precedente amministrazione. Sospensione sulla quale limpresa presenta riserva e che il RUP (arch. Geraci) con lettera del 16.06.2005 (protocollo riservato n. 0035910/2005), rileva essere onerosa per il Comune (contrariamente a quanto auspicato dal Consiglio Comunale). In data 17.06.2005 (protocollo n. 0037720/2005 del 23.06.2005), lavv. Gianfranco Garancini, con lettera riservata e personale al Sindaco, confermando sostanzialmente quanto gi chiarito dallavv. Corsini, spiega come, a seguito della sottoscrizione del Contratto, non rimane pi in capo al Comune alcun potere autoritativo ma che esso viene a trovarsi in posizione paritetica (sinallagma) con limpresa. Fa presente inoltre quali e quanto elevati, ai sensi dellart. 12 del DPR 554/1999, sarebbero gli oneri (il decimo dei quattro quinti) che dovrebbe affrontare il Comune in caso di rescissione anticipata del Contratto, che, eventualmente, potrebbe essere attuata pi avanti a parcheggi interrati e piazze realizzate riducendo cos limporto delle opere ancora mancanti su cui calcolare lindennizzo da versare. Lo stesso avvocato Garancini infine, in merito alla non realizzazione del palazzo municipale afferma testualmente: Certo che, pur stralciando la realizzazione del palazzo municipale, o laltro contraente si dispone a sottoscrivere un nuovo contratto che tenga conto di tale stralcio, oppure resta fermo il contratto gi sottoscritto e in particolare ne restano fermi sia il prezzo complessivo (. 12.863.210,00) sia il trasferimento della propriet degli immobili attualmente comunali come parte (. 3.600.076,59) di tale prezzo. Ma siccome i pareri dellavv. Corsini e dellavv. Garancini, non erano quelli auspicati dalla Amministrazione Comunale (Sindaco) ecco che si inizia a pensare di revocare lincarico di consulenza e di rivolgersi a qualche legale

pi favorevole (vedi allegata lettera del Dirigente ing. Greco in data 26.01.2006 protocollo riservato n. 0004959/2006). Ciononostante, mentre nel frattempo i lavori proseguivano con notevoli ritardi, il Consiglio Comunale con delibera n. 8 del 31.01.2007 approvava un Atto di indirizzo in ordine al ciclo di realizzazione dellOpera Pubblica CRU 16 con il quale, rilevata la opportunit di adottare legittimamente, dintesa con lappaltatore, varianti in corso dopera che non prevedano la realizzazione del nuovo palazzo comunale invitava il Sindaco e la Giunta Comunale: a concretizzare possibili soluzioni atte a variare lopera pubblica CRU 16, escludendo la realizzazione del previsto nuovo palazzo comunale ed attuando piuttosto diverse ed ulteriori opere di integrazione socio-urbanistica del centro cittadino, senza che si producano responsabilit per danno erariale a carico degli organi comunali. Delibera sulla quale, a conferma della fondatezza dei pareri gi espressi in precedenza dallavv. Corsini (vedi lettera del 04.03.2008 prot. riservato n. 0017879/2008) e dallavv. Garancini, la Autorit per la Vigilanza dei Contratti Pubblici, con deliberazione n. 6 del 06.02.2008 (allegata alla presente relazione), dopo aver chiaramente specificato che: Relativamente alla variante in corso dopera rispetto al progetto originario, disposta dalla deliberazione n.8/2007 del C.C., sulla base di scelte e considerazioni meramente politiche, si configura una palese irregolarit, ci in quanto lart. 25, comma 1, L. 109/94 e s.m.i. e poi lart. 132 del Dlgs. 163/2006, prevedono tassative ipotesi, puntualmente definite, nelle quali possibile ricorrere ad essa. Tra tali ipotesi non rientra quella in questione; Le ipotizzate modificazioni configurano di fatto un intervento totalmente diverso, che snaturerebbe peraltro il progetto esecutivo, oltre che le condizioni contrattuali; Di conseguenza, se lAmministrazione appaltante mutasse drasticamente il prodotto finale, le procedure (per la scelta dellappaltatore e della D.L.) dovrebbero essere avviate ex-novo, in quanto si riferirebbero ad opere del tutto estranee al progetto iniziale; Infine la questione viene definitivamente circoscritta dallart. 10, comma 6 del Capitolato generale di Appalto, che sancisce in ogni caso la ferma impossibilit di introdurre modifiche sostanziali alla natura dei lavori oggetto dellappalto; La variazione dellopera pubblica relativa alla fattispecie in esame, nei termini nei quali prospettata dalla Amministrazione Comunale di Seregno non trova quindi legittimo fondamento nelle disposizioni normative in materia; conclude affermando che: La stazione appaltante, con delibera n. 8/2007 del C.C., ha manifestato la volont di produrre irregolarmente una modificazione sostanziale al progetto esecutivo e con essa alle condizioni contrattuali, per la esecuzione di opere del tutto estranee al disegno iniziale. A fronte di un cos circostanziato pronunciamento la Amministrazione Comunale, nellintento di procedere comunque alla non realizzazione del palazzo comunale, cambia, nel frattempo, consulente legale e si rivolge allo studio legale Leone-Torrani e Associati di Milano che in data 12.05.2008 invia per fax, registrato al protocollo riservato in data 14.05.2008 col n. 003550/2008 (guarda caso, in coincidenza con la medesima data della

delibera n. 109 del C.C.), il parere dellavv. Romano Rotelli che, pur evidenziando tutte le cautele e i dubbi del caso, ipotizza la possibilit, sebbene si tratti di una scelta non inattaccabile, di procedere alla modifica del progetto originario perseguendo una diminuzione dellappalto, purch contenuta nel quinto dobbligo. Infatti a pag. 8, 9 e 10 del suo parere cos si esprime: In linea di principio alla amministrazione riconosciuto il diritto potestativo di apportare variazioni ed addizioni allopera ed previsto il correlativo obbligo dellappaltatore di eseguire le une e le altre, a condizione che siano contenute entro limiti determinati. Tali limiti sono sostanzialmente tre; 1. Il primo di natura quantitativa: le variazioni non possono determinare un aumento o una diminuzione di lavori superiore al quinto dellimporto complessivo dellopera; 2. Il secondo limite alla possibilit di apportare variazioni allopera posto dal comma 6 dellart. 10 del D.M. n. 145/2000, secondo il quale le variazioni non devono essere tali da indurre modifiche essenziali alla natura dei lavori oggetto dellappalto; 3. Il terzo limite consiste nel fatto che le variazioni non devono essere tali da determinare notevoli modifiche dei quantitativi delle singole categorie di lavoro previste nel contratto. La possibilit della stazione appaltante di introdurre varianti in corso dopera riconosciuta dallart. 25 della L. 109/1994, sulla base di precise ipotesi. Appare evidente che come nessuna di queste ipotesi sia configurabile nel caso in specie in quanto il mutamento e/o il diverso apprezzamento dellinteresse pubblico da parte della Amministrazione circa la utilit dellopera o, rectius, di una sua parte (edificio polifunzionale destinato a uffici comunali) non pare potersi ricondurre ad alcuna fattispecie contemplate nella norma. Nemmeno le varianti in aumento o diminuzione, contenute nel 5% dellimporto contrattuale e ammesse (art. 25, comma 3 della Legge 109/94) nellesclusivo interesse della amministrazione potranno, a giudizio dellavv. Rotelli, essere giustificate in quanto: La norma in esame prevede un presupposto legittimante che nel specie pare difficilmente configurabile, ossia la sopravvenienza di circostanze imprevedibili, tale non potendosi ritenere la mutata valutazione da parte della Amministrazione sullutilit del palazzo comunale polifunzionale. N:B: E assolutamente importante e decisiva per la considerazione finale, riportata a pagina 14 del parere dellavv. Rotelli, che conclude cos: Unultima notazione finale si rende necessaria. Occorre evitare che, a seguito della variazione in diminuzione il Consorzio appaltatore iscriva riserve riconducibili alla decisione di non realizzare pi ledificio polifunzionale destinato ad uffici, in quanto, in tale evenienza, sebbene riduttiva rispetto allimporto contrattuale originario, la variante potrebbe esporre lEnte a responsabilit erariale. A tal fine appare indispensabile raggiungere un accordo con limpresa

Nel frattempo, con nota del 05.05.2008 (prot.n.27786/2008) la Amministrazione Comunale, nella persona del Sindaco, aveva replicato ai rilievi formulati dalla Autorit di Vigilanza dei LL.PP. con la deliberazione n. 6 del 06.02.2008, chiedendo, tra laltro, il riesame della deliberazione stessa. Con detta replica (a parte la citazione del referendum consultivo dato erroneamente per approvato dalla stragrande maggioranza dei seregnesi), il Sindaco, riferendosi alla delibera di C.C. n. 8/2007 fa, volutamente, intendere alla Autorit di Vigilanza che: Pag. 6: LAmministrazione committente pu recedere al contratto per qualsiasi motivo senza essere tenuta a giustificare le ragioni per cui assume tale determinazione. Lo stesso principio posto dellart. 134 del D.Lgs. n.163/06 e s.m.i.; Pag. 8: la Amministrazione Comunale non ha intenzione di porre in essere alcuna variante in corso dopera ma che lAmministrazione ha intenzione soltanto di non realizzare una parte del complesso di opere, che non risponde allinteresse pubblico perseguito; Pag. 8: Inoltre, ci di cui si discute, non una variazione in aumento delle opere appaltate, come erroneamente rappresentato nellesposto, ma al contrario una riduzione dellopera non riconducibile a una variante bens allesercizio di un diritto potestativo della stazione appaltante di recedere da un impegno contrattuale; Pag. 9: Quanto alla natura essenziale della variazione, va osservato che in realt la Amministrazione Comunale non ha affatto (ancora!) deliberato di realizzare una cosa diversa al posto di quella prevista in progetto (teatri, sale polifunzionali in luogo del palazzo municipale). La Amministrazione ha soltanto deliberato lindirizzo ad oggi ancora da attuare di non realizzare unopera (il palazzo comunale) tra le molteplici attuate previste nel programma di interventi denominato CRU 16. In data 14.10.2008 (con lettera protocollata al n. 0065735/2008 in data 27.10.2008,) ling. Marco Marzoli, Dirigente dellAutorita di Vigilanza, preso atto che: Nella vostra (del Sindaco) lettera si prospetta ora lipotesi di appaltare nuovamente unopera diversa dalla precedente, senza ricorrere quindi alla variante in corso dopera e recedendo dallimpegno contrattuale gi assunto con lappaltatore, chiede ulteriori spiegazioni e chiarimenti in proposito. Chiarimenti e spiegazioni che il Sindaco invia, (comunque dopo la approvazione della delibera di G.C. n. 109 del 14.05.2008), con la nota dell11.12.2008 (prot. n. 0076424/2008), sottoscritta anche dal Dirigente LLPP., ing. Greco, e dal R.U.P., geom. Mangione. In tale nota si ribadiscono, amplificandole, le considerazioni gi espresse con la precedente nota del 05.05.2008, con particolare insistenza sulla tesi della riduzione dei lavori entro il quinto dobbligo. Vedi, ad es., pag. 6 dove si afferma Pi in particolare con la delibera di G.C. (n.109/2008) il Comune di Seregno ha deciso di non dare esecuzione ad una delle molteplici opere previste nellambito del piano di ristrutturazione urbanistica di iniziativa pubblica denominato CRU 16. Mettendo cos, sullo stesso piano, tra le molteplici opere (come se avessero lo stesso peso e la stessa importanza) il Palazzo Comunale con la sala del Consiglio, il parcheggio interrato e le sistemazioni delle piazze.

N.B.: se ne guarda bene la Amministrazione Comunale dal segnalare che la variante che si vuole realizzare non comporta solo ed esclusivamente una riduzione dei lavori (per un importo pari a circa . 7.659.853,77 corrispondenti a circa il 60% del contratto originario) ma anche la esecuzione di nuove opere di natura completamente diversa (per un importo di circa . 5.450.000,00 pari a circa il 45 % dei lavori) e, quindi, che tale variazione comporterebbe uno snaturamento del contratto originario con conseguente variazione essenziale dei patti contrattuali! Ma, addirittura, con una affermazione gravemente non veritiera (che influenzer notevolmente il parere della Autorit di Vigilanza) a pag. 7 si d per certo che: limpresa appaltatrice ha accettato di buon grado la diminuzione dei lavori di cui si discute senza muovere contestazioni di sorta n in sede amministrativa (riserve, domande di indennizzi, ecc.) n in sede giurisdizionale, avendo prestato acquiescenza alla deliberazione della Giunta Comunale n. 109 del 14.05.2008. Si tenga presente che limpresa aveva invece gi firmato con riserva il Verbale di Sospensione Parziale dei Lavori del 05.02.2007 (sottoscritto in data 08.02.2007) conseguente alla comunicazione da parte del R.U.P. con la quale veniva informata, assieme al il D.L., della decisione del C.C. (delibera n. 8/2007) di non volere pi realizzare il Palazzo Comunale. Facendo un po di confusione tra le definizione di essenzialit in campo edilizio urbanistico e in quello contrattualistico la nota del Sindaco tende anche a giustificare come non essenziale dal punto di vista edilizio la variante che il Comune di Seregno ha inteso attuare dimenticandosi che sia ai sensi dellart. 32 del DPR n. 380/2001 (Testo Unico), sia ai sensi dellart. 54 della L.R.n.12/2005 si devono ritenere essenziali: c) modifiche sostanziali di parametri urbanistico-edilizi del progetto approvato ovvero della localizzazione delledificio sullarea di pertinenza; d) il mutamento delle caratteristiche dellintervento edilizio

Nella nota, poi, si cerca di far passare per normale e non innovativa la sostituzione del palazzo comunale di cinque piani fuori terra con la realizzazione di una sala polifunzionale sottoterra, infatti si afferma testualmente: pag. 10 e 11: La riduzione dei lavori approvata dal Comune di Seregno non comporta neppure la realizzazione di una nuova opera n dal punto di vista quantitativo n da quello funzionale. Infatti, sotto il primo profilo evidente come la riduzione in parola, consistente nella mera eliminazione del corpo di fabbrica fuori terra, corrispondente alledificio polifunzionale (palazzo comunale), escluda di per s che si tratti di nuova opera. E pi avanti : Sotto il profilo funzionale va osservato che come il locale polifunzionale (auditorium) interrato previsto nel progetto approvato con la delibera di G.C. n. 109/2008, appartenga al medesimo genus delledificio non pi realizzato nella porzione fuori terra. N.B.: In questa ultima nota si ha almeno il pudore di non promettere che non si proceder tramite Varianti in Corso dOpera.

Come risulta chiaramente indicato dalla Autorit per la Vigilanza (nella deliberazione n. 12 del 25.02.2009), i chiarimenti e le spiegazioni fornite dal Sindaco, tra le varie affermazioni obiettive, contengono anche alcune indicazioni non del tutto veritiere e quindi fuorvianti per il giudizio che la medesima Autorit emetter con la nuova deliberazione n. 12 del 25.02.2009. Infatti non perfettamente corrispondente al vero che: Lamministrazione Comunale intende recedere dal contratto applicando quanto previsto dallart. 134 del D.lgs. 163/06 (recesso dal contratto mai attuato); Lamministrazione Comunale intende ordinare solo lesecuzione dei lavori in misura inferiore dal contratto applicando quanto previsto dallart. 135 del DPR 554/99 e dallart.12 del D.M. 145/2000 (avendo ordinato anche lavori in aumento); lImpresa appaltatrice ha accettato la diminuzione dei lavori senza muovere contestazioni n in sede amministrativa n in sede giurisdizionale (non esiste agli atti alcun documento al riguardo); la riduzione dei lavori non comporta la realizzazione di una nuova opera n dal punto di vista quantitativo n funzionale (ma lauditorium cos?; la Amministrazione Comunale non intende procedere con Varianti in corso dOpera (e le 12 Perizie di variante approvate cosa sono ?) . E evidente che, anche sulla base di queste non attendibili informazioni, la Autorit di Vigilanza, ritenendo davvero che: Sia intervenuto un accordo tra lAmministrazione Comunale e lImpresa; La modifica dellintervento consista in una sola e semplice riduzione di lavori, contenuta nei limiti del quinto dobbligo; Lappalto proseguir con laffidamento dei lavori (diminutivi ed aggiuntivi) alla medesima impresa con il perfezionamento di un Contratto aggiuntivo modificativo e non tramite Varianti in corso dopera; indotta a rivedere la deliberazione precedentemente assunta e ad esprimere un parere di accoglimento della richiesta di riesame presentata dal Sindaco di Seregno. Ciononostante nella parte conclusiva della uova deliberazione n. 12 del 25.02.2009, la Autorit di Vigilanza testualmente stigmatizza: Si ritiene che la stazione appaltante possa, in presenza di nuove valutazioni del pubblico interesse, procedere legittimamente alla rescissione totale o anche parziale di un contratto stipulato; considerato per che tale decisione pu comportare conseguenze per il pubblico erario le nuove valutazioni devono essere adeguatamente circostanziate nei propri atti decisionali. (Omissis) Si rileva che nel caso di specie negli atti prodotti dal Comune di Seregno si motiva la decisione assunta solo sulla base di diverse valutazioni operate dalla nuova Amministrazione sulla convenienza tecnico economica di mantenere gli uffici comunali nei locali gi in uso invece di realizzare la nuova specifica struttura prevista nel complesso del CRU 16. Si osserva che tali decisioni smentiscono per implicitamente, almeno in parte, le conclusioni degli studi di

fattibilit posti a base della programmazione e della progettazione delle opere gi in appalto. Ritenendo comunque ammissibile (se adeguatamente motivata.) la riduzione dei lavori appaltati, per quanto riguarda la decisione poi assunta di affidare allo stesso appaltatore i lavori necessari per completare la parte di opera gi realizzata (il piano interrato per adibirlo a sala polifunzionale) si osserva che non sembra possibile far riferimento allistituto della Variante! Nel caso di specie non sembra infatti spossa far riferimento ad alcuna delle fattispecie previste dallart.132 del D.Lgs. 163/06.

4. La Delibera di G.C. n. 109 del 14.05.2008 Nonostante tutti i problematici pareri precedentemente raccolti dai consulenti legali (con particolare riferimento a quello dellavv. Rotelli) e le determinazioni contenute nella prima deliberazione n. 6 della Autorit di Vigilanza, (la deliberazione n. 12 arriver solo nel 2009), la Giunta Comunale, senza alcun preventivo accordo con limpresa, presieduta dallassessore Attilio Gavazzi (pur essendo presente il Sindaco) in data 14.05.2008 adotta la deliberazione n. 109 con la quale approva gli atti tecnici elaborati dallUfficio Tecnico Comunale (a firma del dirigente, ing. Franco Greco, e del RUP, geom. Giuseppe Mangione) comportanti la sostanziale Modifica del Progetto e la unilaterale variazione del contratto sia rispetto allammontare delle opere sia rispetto alle modalit di pagamento. In effetti gli atti tecnici approvati, ben lungi dal costituire un progetto definitivo ed esecutivo, che avrebbe consentito di definire puntualmente le caratteristiche, le quantit e i costi delle opere in variante , consistono in: un Relazione Tecnica, descrittiva e del tutto sommaria; un Quadro Economico dei lavori (estremamente sintetico e generale) comprendente alcuni prospetti di riepilogo e di raffronto, relativi alle variazioni economiche della spesa e delle opere, nei quali a fronte di una indicazione precisa di stima delle opere in diminuzione (. 7. 659.853,77) si individua solamente con un importo forfetario (. 5.450.000,00) lammontare delle opere in aumento; cinque elaborati grafici (Tav. 1-2-3-4-5), nei quali, in forma schematica e di grande massima, vengono rappresentate le planimetrie e due sezioni dellipotizzata ipotesi di progetto preliminare dellauditorium e della piazza. Progetto Preliminare la cui impostazione era stata elaborata sulla base di indicazioni grafiche fornite, gratuitamente, dallassessore Marco Cajani per la sistemazione della piazza. E evidente che, essendo questi atti tecnici equiparabili solo ad un semplice Progetto Preliminare, si sarebbe dovuti procedere alla predisposizione di un progetto esecutivo al fine di pervenire alla stipula del Contratto aggiuntivo e modificativo (Addendum) che si doveva, necessariamente, concordare e sottoscrivere con limpresa prima di dare corso ai lavori conseguenti. Per accreditare la legittimit di questa delibera, era indispensabile giustificare i seguenti obiettivi:

quello di far ritenere che la modifica contrattuale rientrasse in un provvedimento di sola e semplice diminuzione dei lavori inferiore al quinto dobbligo (ai sensi dellart. 12 del D.M. 145/2000); quello di non far riconoscere come Variante Sostanziale (oltretutto in corso dopera), quindi non consentita dallart. 25 della Legge 109/94, la sconvolgente modifica progettuale; quello di poter cambiare le modalit di pagamento; quello di poter dichiarare che anche limpresa fosse favorevole a questa soluzione.

In coerenza con tale orientamento stata impostata tutta la articolata premessa illustrativa della delibera n. 109 che, dopo aver riassunto, ai paragrafi I e II, la situazione dellintervento (dalla ideazione del CRU 16, fino alla situazione del cantiere alla data della delibera), passa ad illustrare, nei successivi paragrafi III, IV,V,VI, VII, VIII, IX e X, il tortuoso percorso seguito per addivenire e giustificare la proposta della modifica sostanziale dellintervento compresa la decisione di cambiare anche i patti contrattuali relativamente alle modalit di pagamento originariamente pattuite (in parte con alienazione di immobili comunali). Non si possono non rilevare evidenti contraddizioni e forzature tra quanto affermato in questa premessa e quanto poi attuato nella realizzazione concreta dellintervento (soprattutto alla luce delle numerose varianti approvate in corso dopera e alla mancata sottoscrizione delle medesime perizie e del contratto aggiuntivo da parte dellimpresa), ed in particolare: - Paragrafo III, comma 38: a fronte della inevitabile e ovvia segnalazione dei progettisti originari che, chiamati ad esprimere un parere sullo studio di fattibilit elaborato dallufficio tecnico comunale, evidenziavano come la modifica proposta dallUTC costituiva uno stravolgimento sostanziale del progetto originario: replicava lUfficio Tecnico, con nota prot. n. 75168/2007, evidenziando linfondatezza in fatto e in diritto delle considerazioni formulate (in sintesi si trattava di diminuzione dei lavori e non di variante in corso dopera).. E, a fronte delle considerazioni contenute nella nota del 28.12.2007 (prot. n. 76861/2007) con le quali i progettisti segnalavano che la modifica pensata dallUTC, oltre che stravolgere il progetto originario, non poteva rientrare tra le fattispecie previste per le varianti in corso dopera, lUTC ancora: confutava i rilievi critici sopra menzionati evidenziando la assoluta conformit a legge delliter avviato dalla Amministrazione Comunale, in quanto la modifica ipotizzata dalla Stazione Appaltante, lungi dal costituire una variante in corso dopera, consisteva unicamente nella mera diminuzione dei lavori appaltati; Paragrafo III, comma 39: La nuova scelta progettuale consiste, quindi, in una diminuzione dei lavori appaltati in quanto non viene pi prevista la realizzazione del corpo di fabbrica fuori terra delledificio polifunzionale comunale. Quasi che i lavori in pi, ma sottoterra (Auditorium), non costituissero opere in aggiunta dellappalto;

Paragrafo III, comma 42: Inoltre, lipotesi di diminuzione dei lavori sopra richiamata stata sottoposta allesame della impresa appaltatrice La Sorgente S.c.a.r.l. con la quale lUTC e il Segretario Generale hanno condotto un attento ed articolato confronto sulla fattibilit tecnico-economica oltre che contrattuale della modifica diminutiva del ciclo delle lavorazioni. A tal fine i rappresentanti e della impresa hanno convenuto sulla fattibilit tecnica della modifica progettuale e limpresa ha manifestato una sostanziale adesione al nuovo progetto non avendo obiezioni particolari nel merito.. . Sarebbe davvero importante sapere e poter constatare in quali atti (accordi, convenzioni, ecc.) limpresa ha espresso la sua adesione alla ipotizzata proposta di variante del progetto originario! - Infatti, sempre nel medesimo comma si afferma: Nondimeno, lAmministrazione Comunale e limpresa appaltatrice hanno ritenuto opportuno rinviare allapprovazione del progetto esecutivo la definizione di un apposito atto aggiuntivo al contratto dAppalto, poich in quel momento le parti avranno a disposizione informazioni sufficienti a regolare con esattezza le eventuali ragioni di credito e di debito e le modalit di corresponsione del corrispettivo.. . N.B: a giudizio della Commissione sarebbe invece stato doveroso siglare subito un accordo, anche se di massima, tra le parti e non attendere la predisposizione del progetto esecutivo che non mai avvenuta se non in modo disordinato e discontinuo tramite la faticosa elaborazione delle numerose e travagliate perizie di variante (in corso dopera). Paragrafo III, comma 46, punto 5: tra le repliche fatte dal Sindaco alla deliberazione n. 6 del 27.02.2008 della Autorit di Vigilanza, si cita quella che afferma: La Amministrazione Comunale ha poi evidenziato di non avere alcuna intenzione di porre in essere alcuna variante in corso dopera, ma soltanto di non realizzare una parte del complesso di opere, non pi rispondenti allinteresse pubblico perseguito, avvalendosi delle facolt espressamente previste dalla legge. Pertanto, LA.C. non ha affatto deciso di realizzare una cosa diversa al posto di quella prevista in progetto (pretesa natura essenziale della variazione) ma ha soltanto deliberato lindirizzo di non realizzare unopera (ledificio polifunzionale comunale) tra le molteplici -attuate- previste nel programma di interventi denominato CRU 16. N.B: a modesto parere della Commissione, non solo si invece poi proceduto approvando ben 12 varianti in corso dopera, ma non possibile non ritenere essenziale la variazione che comporta la non esecuzione di un opera (Palazzo Comunale) che pesa, in termini economici, il 60% dellimporto totale dellappalto e che rappresenta in termini edilizio-architettonici, la principale caratterizzazione tipologica del progetto. Paragrafo IV, comma 4, punto c: dagli atti amministrativi e tecnici e di contabilit dellappalto emerge chiaramente che con la assunzione della decisione qui in discussione la Amministrazione Comunale

conseguirebbe un significativo risparmio di denaro pari a . 2.209.853,77 pari al 16,51 % (e quindi < del 20%) dellimporto previsto dal contratto dappalto rep. N. 4836 del 09.03.3005. Peccato che poi questo risparmio non si realizzato! Come si rileva dal quadro economico allegato alla delibera, il risparmio ipotizzato poteva essere anche maggiore o addirittura minore. Infatti, dal momento che la quantificazione delle opere in aumento stata determinata, con una stima del tutto sommaria, in . 5.450.000,00 e non sulla base di un preciso computo metrico estimativo (sulla base di un vero progetto esecutivo), il valore del risparmio deve intendersi del tutto aleatorio. Infatti il risparmio poteva essere anche di . 2.350.0000,00 oppure di . 2.100.000,00, certamente non poteva essere di . 2.500.000,00 o superiore perch in tal caso avrebbe superato il 20% (quinto dobbligo). Chiaramente le cifre dovevano tornare! Paragrafo IX, comma 18: Per la completa realizzazione degli interventi come definiti nel presente provvedimento, occorre procedere al rifinanziamento delle opere per la somma di . 2.700.000,00, stante lintenzione della Amministrazione di non procedere alla alienazione degli immobiliomissis. N.B.: ne consegue che con la delibera n. 109 si modificano sostanzialmente, non solo il progetto e le opere da eseguire, ma anche i patti contrattuali. La Giunta Comunale, i cui membri, a detta di quanto dichiarato dagli ex assessori Cajani e Vigan durante le riunioni di Commissione, erano alloscuro dei pareri legali forniti al Sindaco, al Segretario Comunale e al Dirigente dellUTC, approva quindi una delibera cos impegnativa, fidandosi unicamente delle assicurazioni fornite dal Sindaco e dal Segretario Comunale. 5. La conduzione del Cantiere e le Riserve dellimpresa Dallesame della documentazione di cantiere (Giornale dei Lavori, Verbali di sospensione e di ripresa, Ordini di servizio, Verbali di Concessione di proroghe, Verbali di consegna e riconsegna delle aree, lettere di chiarimenti e di richiamo della D.L., lettere di richiesta di indicazioni della D.L. allA.C., provvedimenti ed interventi del RUP, Verbali di visita della Commissione di Collaudo, ecc.) traspare evidente una disordinata, frammentata e discontinua conduzione del cantiere e una cattiva gestione politicoamministrativa dellintero intervento. Basta leggere le dichiarazioni riportate nei Verbali (allegati alla presente relazione), durante la audizioni in Commissione, da parte del Direttore dei Lavori (ing. Clemente Schiatti), del Collaudatore (arch. Giorgio Riccadonna), del Dirigente dellUTC (ing. Franco Greco), del R.U.P. (geom. Mangione Giuseppe), dellex Assessore ai LL.PP. (Attilio Gavazzi) degli ex Assessori presenti in Commissione (arch. Marco Cajani e Maria Teresa Vigan), per comprendere come fin dallinizio dei lavori limpresa aveva evidenziato tutta la sua assoluta inadeguatezza per poter garantire la corretta realizzazione di un appalto di tale complessit e consistenza. Infatti il D.L. dichiara: la maggior ragione del ritardo accumulato e delle difficolt operative nella conduzione del cantiere sono da imputarsi soprattutto alla scarsa organizzazione della impresa che non ha prestato la

dovuta assistenza ai lavori, sia per la mancanza di una direzione tecnica, sia per la evidente carenza di personale e poi aggiunge: risultato molto difficoltoso lavorare con limpresa, la quale non ha mai consegnato un vero e proprio cronoprogramma delle opere, costringendo sempre la D.L. a sopperire lo scarso e inadeguato personale messo a disposizione. A testimonianza di ci sufficiente scorrere il giornale dei lavori (vedi allegato) per ritrovare le innumerevoli annotazioni di richiami, di solleciti, di rimproveri, di segnalazione di vizi, di richieste di interventi di riparazione (muro storto, infiltrazioni dacqua, opere da rifare come piazza Libert, ecc., ecc.) esposti dal D.L. e dai collaudatori e, spesso faticosamente, male ottemperati dalla impresa. Anche se corretto riconoscere che alcune problematiche (infiltrazioni, cattiva esecuzione delle pavimentazioni delle piazze, errori di quote, ecc.) sono state inizialmente sottovalutate e che, da parte dei vari responsabili, si intervenuti con un certo ritardo rispetto alla urgenza che avrebbero richiesto. Per esempio: solo in data 19.06.2009 viene emesso lOrdine di servizio n. 7 con lobbligo della eliminazione delle infiltrazioni e solo a partire dal Settembre del 2009 finalmente si affronta seriamente il problema coinvolgendo anche la Commissione di Collaudo. (Vedi Verbali di visita a partire dal 09.09.2009 e successivi). Esaminando il Giornale dei Lavori si rileva la generale scarsa presenza di personale dipendente dalla impresa e la notevole attivit, invece, di ditte subappaltatrici che, in assenza di una attenta e oculata direzione tecnica della impresa, spesso operavano caoticamente e senza coordinamento. Che limpresa fosse inadeguata e per niente collaborativa lo si evince anche scorrendo la copiosa corrispondenza (vedi allegati) intercorsa tra i funzionari del Comune di Seregno (R.U.P, Dirigente UTC, Segretario Comunale, ecc.), il Sindaco, la D.L. e lImpresa. Analogamente lo si ritrova confermato nei Verbali di Visita della Commissione di Collaudo e nelle varie dichiarazioni rilasciate durante le audizioni in Commissione (vedi allegati Verbali). Sostanzialmente il cantiere ha vissuto tre fasi di vita, ed esattamente: 1 Fase: dalla data della Consegna (20.04.2005) fino alla data della riconsegna parziale anticipata dei parcheggi interrati (23.06.2008). Questa prima fase dei lavori durante la quale limpresa ha tenuto rapporti di normale dialettica con la D.L. e lA.C., seppur con tutte le carenze di organizzazione e di capacit produttiva, stata caratterizzata da una serie di inconvenienti iniziali che hanno comportato la necessit di eseguire interventi non originariamente previsti, con conseguenti maggiori costi e ritardi nei tempi. Ritardi certamente non tali (come meglio illustrato nel seguito) da poter giustificare tutta la proroga concessa e autorizzata con la sottoscrizione degli accordi bonari sulle prime 10 riserve. I principali inconvenienti riscontrati furono: - Le operazioni per la bonifica bellica; - Lo spostamento dei Cedri del Libano, anzich il loro abbattimento; - Lerrata misurazione dei parcheggi con necessit di arretramento su Corso Matteotti; - La realizzazione del cunicolo tecnologico (polifera Telecom, ecc.,) ; - Il ritrovamento della cisterna di gasolio vicino al vecchio Municipio; - La tubazione della fognatura in fregio alla ex CARIPLO. A monte di questi primi inconvenienti resta il mancato controllo che avrebbe dovuto esercitarsi ai sensi dellart. 71, comma 3, del DPR 554/99 che prevede la predisposizione del Verbale di Cantierabilit.

Non si sarebbe dovuti procedere alla Consegna dei Lavori se prima non si fosse fatta la verifica della cantierabilit delle opere. E evidente che in sede di verifica della cantierabilit si sarebbe riscontrata la presenza di tutti quegli ostacoli che impedivano limmediata realizzabilit delle opere e che avrebbero dovuto essere rimossi prima delleffettivo inizio dei lavori, quali: la presenza dei sottoservizi, la bonifica del terreno, ecc., ecc.. Ci si invece accontentati di quanto dichiarato dallimpresa nel Verbale di Consegna (firmato senza riserve): Limpresa appaltatrice dichiara di essere pienamente informata di tutte le circostanze di fatto e di luogo inerenti alla esecuzione dei lavori e di tutti i rischi (?) specifici esistenti nei luoghi oggetto dei lavori; dichiara inoltre che larea su cui devono eseguirsi le opere libera da cose e persone ed in condizioni tali da non impedire lavvio immediato e la regolare prosecuzione dei lavori secondo il programma lavori dappalto. Anche alla luce di tali affermazioni diventa poi difficile comprendere come possano essere stati riconosciuti allImpresa degli importi cos consistenti per le prime riserve e delle proroghe cos ampie sui ritardi! Ma, in ogni caso in questa 1 Fase (tra solleciti, richiami, richieste di maggior assistenza e presenza di personale, errori di tracciamento, crono programmi mancanti, ecc., ecc.) il cantiere opera quasi regolarmente (solo n. 2 Ordini di Servizio e solo n. 3 Sospensioni dei lavori) pur accumulando gi un notevolissimo ritardo (vedi fotografie allegate al Verbale di Sospensione parziale dei lavori del 05.02.2007). Infatti alla data del 23.06.2007 (vedi Verbale di Riconsegna Parziale Anticipata) vengono consegnati i soli due piani interrati del parcheggio sotterraneo (e non del tutto finiti perch allegato al Verbale c tutto un lungo elenco di lavorazioni mancanti da completare). N.B.: si tenga presente che nel 2 Verbale di Ripresa dei lavori (a seguito dellerrore di tracciamento del muro), firmato in data 14.12.2006, la data per la ultimazione di tutti i lavori (piazza e palazzo comunale compresi) era gi stata prorogata al 10.06.2007. 2 Fase: dalla riconsegna anticipata dei parcheggi sotterranei in data 23.06.2007, fino alla data di abbandono del cantiere 19.02.2011. E questa la fase pi tribolata e controversa della vita del cantiere, che vede limpresa assumere un atteggiamento di ancora maggior disinteresse e di aumentata disorganizzazione nella esecuzione delle opere. Aumenta cos anche il conflitto con la D.L. che si vede costretta ad intimare la prosecuzione dei lavori tramite Ordini di Servizio (dal n. 3 al n.10) e che deve procedere, a seguito della decisione dellAmministrazione Comunale (delibera di G.C. n. 109/2008) e su indicazione dellUTC, alla stesura di ben 12 Perizie di Variante in corso dopera, alcune delle quali addirittura Suppletive con importi superiori al 5% consentito dallart 25 della legge 109/94 e s.m.i.. Si tenga presente che un segnale abbastanza eloquente dellatteggiamento che avrebbe assunto limpresa era gi venuto al momento della la sottoscrizione con riserva del verbale di Sospensione parziale del 05.02.2007 in occasione della comunicazione della delibera di C.C. n.8/2007 (atto di indirizzo). Segnale poi diventato evidente con la decisione dellimpresa di non voler pi sottoscrivere latto di sottomissione allegato alla Perizia n. 4 del 21.05.2008, anche se detta Perizia riguardava sostanzialmente solo interventi relativi allimpianto antincendio dei

parcheggi sotterranei e alla strada provvisoria di collegamento tra corso Matteotti e Corso del Popolo. Dallesame del Giornale dei Lavori si pu chiaramente vedere come i lavori in cantiere rallentino fino al 03.09.2008 (cantiere praticamente fermo) e finalmente riprendano con una certa vivacit a partire dallOttobre 2008 quando si riesce ad avere una prima parte di indicazioni progettuali compiute e definite (praticamente dopo la approvazione della Perizia n. 5 del 09.09.2008). Detti lavori (soprattutto quelli di sistemazione delle piazze Risorgimento e Libert) vengono addirittura accelerati, per evidenti preoccupazioni politiche, in coincidenza con lavvicinarsi del periodo elettorale per poi proseguire stancamente e sempre conflittualmente subito dopo. Cos come appare chiaro che il cantiere procede disordinatamente, con una programmazione confusa e improvvisata, tra impegnative consegne di nuove aree di cantiere (vedi verbale del 23.02.2009 per piazza Libert), riconsegne di porzioni di cantiere (Vedi verbale del 28.05.2009 per il lato Nord), inevitabili proroghe (vedi 31.05.2010), ampliamento dei lavori ad aree adiacenti (Vedi Verbale di consegna del 15.06.2010 relativamente allarea di via dei Giardini), sospensioni di lavorazioni gi in corso in quanto in contrasto con altre lavorazioni diverse e previste nelle perizie successive (vedi verbale di Sospensione del 21.06.2010 relativamente alla sala del C.C. e di quella polivalente). Il cantiere si trascina quindi tra lavori mal fatti (rifacimento pavimentazione di piazza Libert, sollevamento parquet auditorium, ecc.), ritardi, elaborazione di Perizie di Variante, che procedono con lentezza e fatica a causa della lentezza con cui vengono fornite indicazioni da parte dellA.C. e dellUTC (vedi lettera del 12.03.2010 prot. n. 0015997 a firma del Sindaco e del Dirigente ing. Greco) al D.L. e che consentono alla Impresa di poter iscrivere continue riserve tramite le quali richiedere maggiori oneri per cali di produzione e minor rendimento in quanto la mancanza di una progettazione definitiva e completa non consente allappaltatore di poter elaborare una precisa programmazione dei lavori e la conseguenza che la progettazione (cos frazionata e dispersiva) avviene nel corso dei lavori e che lappaltatore naviga a vista seguendo le indicazioni che man mano vengono fornite dalla Direzione Lavori. Ed in effetti che, in assenza di un progetto esecutivo di variante, definito e completo, lA.C. abbia voluto proseguire ugualmente nella realizzazione delle opere tramite la approvazione di successive Perizie di Variante in corso dopera (non ammesse dalla Autorit di Vigilanza dei LL.PP.), deve ritenersi una scelta molto discutibile e problematica. Lo stesso D.L., dichiara di aver elaborato i progetti di Perizia solo quale mero estensore delle indicazioni e degli schemi grafici fornitigli dallUTC ed costretto ad affermare (vedi Verbale n. 3/11 della Commissione) che: Il direttore tecnico dellimpresa, ing. Falcone, in diverse occasioni ha approfittato delle difficolt e dei tempi lunghi della A.C. nel procedere alle scelte tecniche con conseguenti possibili sospensioni dei lavori, formulando di conseguenza riserve con richieste eccessive di maggiori compensi. Inoltre ritiene doveroso precisare: che qualche periodo di ritardo da parte dellImpresa poteva essere giustificato a causa della lungaggine in alcune scelte tecniche da parte dellA. C.. Infatti precisa che: la progettazione in corso dopera ha implicato tempi lunghi per le complesse scelte tecniche da

adottare a seguito delle quali limpresa regolarmente ha formulato richieste di fermo cantiere, anche se riguardavano solo una parte del cantiere. Nel terzo incontro tenutosi in data 16.04.2012 (vedi Verbale n. 14/12), a fronte delle preoccupazioni emerse circa la approvazione di cos numerose perizie di variante in corso dopera, ling. Schiatti risponde che: in effetti si erano posti il problema, ma, come Direzione Lavori, erano tenuti a procedere sulla base delle indicazioni e delle disposizioni che provenivano dalla A. C.. Tra laltro, tali disposizioni pervenivano sempre con molto ritardo e con indicazioni piuttosto contraddittorie sulle scelte da intraprendere anche in relazione alla varie problematiche da affrontare (realizzazione della nuova sala consigliare, opere dellauditorium, modifiche sulla piazza, ecc.). Questa considerazione viene confermata anche dal collaudatore arch. Giorgio Riccadonna (vedi verbale n.4/11) che segnala come: tale situazione da imputarsi alle numerose e continue riserve espresse da parte dellimpresa anche in relazione allinsorgenza di diverse difficolt nel procedere alla definizione delle variazioni progettuali ed al raggiungimento dei risultati richiesti da parte dellAC.. Lex Assessore Marco Cajani, componente della Commissione di Indagine, ha chiesto di essere ufficialmente sentito in merito al ruolo da lui svolto, su richiesta del Sindaco, quale consulente volontario e gratuito nella progettazione della variante al CRU16. Nella audizione tenutasi il 27.02.2012 (vedi verbale n. 10/12) egli conferma la tortuosit e la lungaggine delliter di definizione dei contenuti progettuali relativi alle opere da eseguire in variante e testualmente afferma che: il ruolo da lui svolto allinterno dellintervento CRU 16 era quello di essere, oltre che assessore allo Sport, anche assessore incaricato, verbalmente dal Sindaco e dalla Giunta, di seguire la parte progettuale di tutto lambito, al fine di fornire idee progettuali per la piazza a seguito della decisione di non realizzare il nuovo palazzo Municipale. A dimostrazione di ci egli ha illustrato e consegnato alla Commissione diversi studi progettuali da lui elaborati. Dichiara inoltre: di aver consegnato lultima soluzione definitiva e completa al D.L. in data 12.03.2008 per la redazione dellapposita perizia di variante. Riconosce quindi che: il progetto definitivo era stato elaborato dalla A. C. ma, strada facendo, spesso questo progetto veniva modificato in base alle rimostranze e lamentele presentate dalla impresa sui costi. Loccasione durante la quale larch. Cajani forniva le sue proposte progettuali erano quelle delle riunioni del Gioved con lUTC e la d.ssa Petrocelli. Tutte le tavole da lui elaborate erano un suggerimento per gli uffici tecnici. Lamenta, infine, che: in data 28.01.2009, a seguito di una fase di divergenze con la D.L., aveva richiesto alla stessa che prima di procedere con delle varianti avrebbe fatto meglio a discuterne prima con i progettisti (lui e lUTC) e la Amministrazione piuttosto che accordarsi direttamente con limpresa pensando di evitare problemi. Con le sue dichiarazioni, lex Assessore arch. Marco Cajani, ha sottolineato quindi la paternit della individuazione delle scelte progettuali delle varianti in capo allUTC e alla A. C., da lui assistita volontariamente e gratuitamente, (cos come confermato nel verbale n. 12/12 anche dal Dirigente dellUTC ing. Franco Greco) e ha riconosciuto la complessit e la prolissit della loro definizione prima di poter diventare documento ufficiale nelle Perizie di Variante poi approvate dalla Giunta Comunale.

Tra laltro a proposito della evidente incertezza operativa che veniva a determinarsi sullandamento del cantiere a causa del procedere nella elaborazione progettuale tramite le diverse varianti in corso dopera, il R.U.P., geom. Mangione, durante la riunione della Commissione di Indagine del 05.03.2012 (vedi verbale n. 11/12) ha testualmente detto: questa metodologia di procedere stata volutamente scelta, da parte della A.C., proprio al fine di non dare motivi di rivalsa (con una eventuale richiesta di mancata produzione) allimpresa in relazione alle varie fasi occorrenti alla nuova progettazione, pertanto si voluto procedere per gradi (steps) fornendo di volta in volta tutti gli elaborati tecnici necessari a procedere nelle lavorazioni. Precisando inoltre (contrariamente a quanto invece ufficialmente specificato dalla impresa nelle sue riserve) che: limpresa, altres, per quanto a lui risulta, ha sempre verbalmente accettato tali condizioni, pur avendo la possibilit di rifiutarsi di procedere con tale metodologia. N.B.: invero, invece, limpresa gi rifiutandosi di firmare latto di sottomissione della Perizia di variante n. 4 del 21.05.2008 e successivamente con le riserve n. 11 del 07.11.2008 e n. 12 del 31.12.2008 (e successive), aveva chiaramente evidenziato di non accettare questa modalit di prosecuzione nella conduzione dei lavori dichiarando di ritenersi solo semplice esecutore (nudus minister) degli ordini impartiti dal D.L. Questa 2 Fase si pu ritenere conclusa, quindi, in data 19.02.2011 con labbandono del cantiere da parte dellimpresa, con un notevole ritardo (quasi quattro anni rispetto al termine iniziale della fine lavori), con una situazione di gravi vizi e difetti evidenti in diverse parti della costruzione (vedi Verbale della Commissione n. 1/11 del 01.10.2011) e con la iscrizione in Contabilit di ben 50 riserve da parte della Impresa. Le prime 10 riserve erano state oggetto di due Accordi Bonari (di cui ci occuperemo pi avanti) che hanno comportato il versamento alla impresa di un compenso aggiuntivo pari a . 1.512.547,00. Le altre 40, sulla base delle quali limpresa richiede un compenso di . 8.464.795,48, sono ancora tutte da discutere e da valutare. N.B: certamente esse rimangono un grosso e preoccupante problema per la Amministrazione Comunale in caso di contenzioso con limpresa. 3 Fase: Stato di abbandono del Cantiere da parte dellImpresa a partire dal 19.02.2011. A partire dal 19.02.2011 il cantiere risulta abbandonato e da parte della A.C. inizia una fase convulsa e affannata nel tentativo di recuperare, in extremis, un accordo con limpresa La Sorgente e/o con la sua Capo Commessa, Consorzio C.E.R., affinch riprenda i lavori al fine di poter scongiurare lavvio di un inevitabile contenzioso legale (con conseguente inizio delle cause civili e amministrative) dalle conseguenze imprevedibili. Nel mese di Luglio 2011, stando alle indicazioni del C.E.R., sembrerebbe che la cosa sia fattibile e infatti, limpresa procede ad una ricognizione sul cantiere per valutare la situazione dei lavori, la consistenza dei materiali ancora giacenti, lo stato di fatto dei luoghi e delle cose. Su richiesta del R.U.P., in data 27.07.2011, il D.L. effettua una ricognizione fotografica (che si allega alla presente relazione) al fine di acquisire evidenza dello stato di fatto del cantiere che appare (vedi foto) gravemente ammalorato in pi parti.

Successivamente le probabilit di un accordo con limpresa sembrano svanire. E significativa al riguardo la lettera, a firma del Dirigente ing. Franco Greco e del R.U.P. geom. Giuseppe Mangione, inviata in data 04.08.2011 (a ben sei mesi dalla data di abbandono) al C.E.R. e per conoscenza, tra gli altri, anche al Presidente della Commissione di Indagine. In questa lettera (che si allega alla presente relazione), dopo aver lamentato la mancata ripresa dei lavori, gli scriventi si giustificano per il fatto di aver fatto sospendere il pagamento dellultimo SAL, a causa della necessit di tutelarsi nei confronti delle richieste pervenute dai numerosi subappaltatori che risultano insoddisfatti nelle loro ragioni (Art. 170 del DPR. N 207/2010). Proseguono poi in una dissertazione, pi o meno complessa, sulla applicabilit dellart. 118, comma 3 del D.Lgs. 163/2006, che prevede la tutela dei subappaltatori, dichiarandosi disponibili a rivedere la posizione assunta dalla A. C. a fronte o di un pronunciamento della Autorit dei LL.PP. o a fronte del deposito di adeguata garanzia da parte del Consorzio C.E.R.. La lettera conclude, comunque, con un invito a riprendere i lavori e con la promessa di valutare ulteriori elementi rispetto alle questioni in via di definizione. In caso contrario, gli scriventi, si vedranno costretti a richiedere la risoluzione del contratto con tutte le conseguenze che ci comporter. La Commissione di Indagine, vista la situazione di stallo e di deterioramento in cui si trova il cantiere autorizza il Presidente ad inviare in data 12.12.2011 una lettera (che si allega) con la quale: Segnala la urgente necessit di assumere, a tutela del Comune di Seregno, tutti i provvedimenti pi idonei per dare completamento alle opere, per poter rimediare agli evidenti danni riscontrati e per poter chiedere il ristoro degli stessi da parte della impresa esecutrice dei lavori. Preso atto della inerzia dellA.C., la Commissione di Indagine autorizza il Presidente ad inviare, in data 23.03.2012, una successiva nota al Sindaco, al Segretario Generale e al Dirigente dellUTC con la quale: Ritiene opportuno sollecitare la adozione di provvedimenti urgenti ed improrogabili in merito alla risoluzione del Contratto, alla reintegrazione nel possesso del cantiere e alla richiesta di risarcimento dei danni. Finalmente, con raccomandata AR del 04.04.2012 (prot. n. 22032/12), il Dirigente dellUTC, ing. Greco, e il R.U.P., geom. Mangione danno avvio al procedimento per la risoluzione del Contratto. 6. Gli accordi bonari, le Perizie di Variante, i costi finora sostenuti e le garanzie A) Primo Accordo Bonario Durante il corso dei lavori, nella 1 Fase del cantiere, gi fin dalla emissione del 1 SAL in data 13.02.2006, limpresa ha firmato la contabilit dei lavori apponendo riserva che poi, in data 20.02.2066, ha esplicitato mediante la formulazione di due riserve cos concepite: - Riserva n. 1: Maggiori oneri derivanti per periodo improduttivo dal 20.04.2005 al 31.08.2005 per un totale di . 935.246,45; - Riserva n. 2: Maggiori oneri derivanti dal minor rendimento e dal calo della produzione, per un totale di . 865.327,39. Il D.L., con argomenti del tutto pertinenti, contro deducendo nella sua relazione riservata del 06.03.2006, ha disposto la totale reiezione di entrambe le due riserve.

In data 12.05.2006, il RUP, d corso alla procedura dellaccordo bonario, ai sensi dellart. 31 bis della legge 109/94, richiedendo alle parti di indicare i nominativi per costituire la Commissione sulle Riserve. Il Sindaco di Seregno indicava ling. Franco Greco, dirigente dellUTC mentre il Consorzio C.E.R. nominava ling. Pasquale Falcone. I due nominati indicavano nellavv. Marco Corsini il Presidente della Commissione. Avendo lavv. Corsini dichiarato la sua indisponibilit ad assumere tale incarico veniva, in sua vece, nominato in data 12.10.2006, ling. Alessandro Coletta di Roma. La Commissione di Collaudo tecnico Amministrativo, rappresentata dal Presidente ing. Antonio Acerbo e dai commissari: ing. Gianni Berti e arch. Giorgio Riccadonna, nonostante dallesame del Giornale dei Lavori nel periodo interessato (20.04.2005/30.08.2005) si potesse ben rilevare la scarsit di personale e di mezzi presenti in cantiere, ha ritenuto di riconoscere alla impresa le seguenti somme: - Riserva n. 1: Maggiori oneri derivanti per periodo improduttivo dal 20.04.2005 al 31.08.2005 per un totale di . 581.971,28; - Riserva n. 2: Maggiori oneri derivanti dal minor rendimento e dal calo della produzione, per un totale di . 637.611,54. La Commissione sulla riserve, ancora pi favorevole della Commissione di Collaudo, addirittura arriva a riconoscere le seguenti somme: - Riserva n. 1: Maggiori oneri derivanti per periodo improduttivo dal 20.04.2005 al 31.08.2005 per un totale di . 603.156,62; - Riserva n. 2: Maggiori oneri derivanti dal minor rendimento e dal calo della produzione, per un totale di . 666.038,79. N.B: ora, a parte che un giudizio tecnicamente pi preciso (che esula dalle competenze di questa Commissione) sulle valutazioni fatte dai vari interessati (D.L., Collaudatori, Commissari per le Riserve), richiederebbe una analisi pi approfondita, possibilmente con laiuto di esperti nel settore, non pu comunque non sollevare qualche perplessit la cos grande disparit di conclusioni a cui i vari soggetti sono giunti. Ma la cosa che lascia ancora pi perplessi che fronte ad un primo periodo di lavorazione oggetto delle riserve (dal 20.04.2005 al 31.08.2005) di durata pari a 133 giorni e ad un secondo periodo di lavorazione (dal 31.08.2005 al 13.02.2006) pari a 167 giorni, la Commissione sulle riserve ha voluto riconoscere una proroga di ben 259 giorni sul termine per la ultimazione lavori. Il che significa, essendo la penale giornaliera prevista pari a 10.000,00 /giorno, aver bonificato alla impresa una penale di . 2.590.000,00 (due milioni cinquecento novanta mila euro) superiore al 10% di legge. Nel frattempo, avendo la D.L. contestato alla impresa (con nota del 28.11.2006) lerrore di disallineamento di un muro al piano interrato con la relativa fondazione, veniva richiesto alla Commissione di Collaudo di valutare il danno conseguente a tale errore di costruzione. La Commissione di Collaudo in data 05.06.2007 indicava in . 285.000,00 la sua stima. Per tale motivo il Segretario Generale predisponeva lo schema di un atto transativo con il quale compensare parzialmente le somme dovute dal Comune allimpresa per laccordo bonario con quelle che limpresa doveva al Comune per lerrore di costruzione. Pertanto in data 20.06.2007, la G.C. con delibera n. 113 approvava il recepimento della Proposta di Accordo Bonario formulato dalla

Commissione sulle Riserve e lo schema di Accordo Transattivo predisposto dalla Segreteria Comunale. In data 26.06.2007, veniva sottoscritto lAccordo Transattivo tra il Sindaco e limpresa. Atto con il quale il Comune si impegnava a versare alla impresa, in due rate, la somma netta di . 1.062.500,00 e venivano concessi 259 giorni di proroga sulla ultimazione dei lavori. B) Secondo Accordo Bonario Successivamente, praticamente nella 2 Fase del cantiere, in occasione della emissione del 12 SAL in data 06.05.2008, limpresa ha firmato la contabilit dei lavori apponendo riserva che poi, in data 21.05.2006, ha esplicitato mediante la formulazione di sei riserve cos concepite: - Riserva n. 3: Errata formulazione dei nuovi prezzi per un totale di . 80.000,00; - Riserva n. 4: Maggiori oneri derivanti dal minor rendimento e dal calo della produzione, per un totale di . 1.567.969,55; - Riserva n. 5: Aggiornamento dei prezzi per un totale di . 80.000,00; - Riserva n. 6: Maggiori oneri per prova collaudo per un totale di . 15.000,00; - Riserva n. 7: Errata contabilizzazione delle opere murarie per un totale di . 126.705,00; - Riserva n. 8: Mancata contabilizzazione di opere eseguite e non previste per un totale di . 21.123,60. In seguito, in occasione della emissione del 14 SAL in data 10.07.2008, limpresa ha firmato la contabilit dei lavori apponendo riserva che poi, in data 17.07.2008, ha esplicitato mediante la formulazione di sei riserve cos concepite: - Riserva n. 9: Quantit di progetto inferiori, per un totale di . 37.000,26; - Riserva n. 10: Maggiori richieste sulla Perizia n.4, per un totale di . 74.229,22 . Il totale delle riserve dalla 3 alla 10 pari a . 2.010.527,63. Nelle sue contro deduzioni il D.L. in data 04.06.2008 dichiarava completamente infondate le prime sei riserve e in data 01.08.2008, dichiarava ammissibile solo la riserva n. 10 relativamente alla voce porte tagliafuoco riconoscendo un compenso pari a . 1.800,00. In data 04.07.2008, il RUP ha avviato la procedura dellaccordo bonario, ai sensi dellart. 240 del D.Lgs. 163/2006, richiedendo alle parti di indicare i nominativi per costituire la Commissione sulle Riserve. Il Sindaco di Seregno indicava larch. Stanislao Innocenti, dipendente del Comune di Milano, mentre il Consorzio C.E.R. indicava ling. Pasquale Falcone. I due incaricati, in data 07.10.2008, nominavano ancora ling. Alessandro Coletta, di Roma, Presidente della Commissione. La Commissione di Collaudo tecnico Amministrativo, rappresentata dal Presidente ing. Antonio Acerbo e dai commissari: ing. Gianni Berti e arch. Giorgio Riccadonna, ritenendo plausibili molte deduzioni della D.L. ha ritenuto di riconoscere alla impresa solo le seguenti somme: - Riserva n. 3: respinta; - Riserva n. 4: . 251.487, 76; - Riserva n. 5: respinta; - Riserva n. 6: . 2581,08; - Riserva n. 7: . 104.470,11; - Riserva n. 8: . 8.765,64;

- Riserva n. 9: respinta; - Riserva n. 10: .17.240,48. Il tutto per un totale di . 384.545,07. La Commissione sulla riserve, ancora una volta pi favorevole della Commissione di Collaudo, addirittura arriva a riconoscere le seguenti somme: - Riserva n. 3: respinta; - Riserva n. 4: . 390.067,45; - Riserva n. 5: 29.088,00; - Riserva n. 6: . 2581,08; - Riserva n. 7: . 104.222,73; - Riserva n. 8: . respinta; - Riserva n. 9: respinta; - Riserva n. 10: . 20.688,58. Il tutto per un totale di . 546.647,84. In questultimo caso la Commissione sulla Riserve, pur riconoscendo che andavano riconosciuti alcuni giorni di proroga dei lavori, demandava alle perizie di variante la determinazione di tali giorni. Pertanto in data 05.01.2009, la G.C. con delibera n. 3 approvava il recepimento della Proposta di Accordo Bonario formulato dalla Commissione sulle Riserve e lo schema di Accordo Transattivo predisposto dalla Segreteria Comunale. In data 05.01.2009, veniva sottoscritto lAccordo Transattivo tra il Sindaco e limpresa. Atto con il quale il Comune si impegnava a versare alla impresa la somma netta di . 546.647,84 e ad approvare la Perizia di variante n. 7 entro il 10.02.2009, con la clausola che se non fosse stata rispettata tale data i giorni in pi sarebbero stati conteggiati come proroga. Infatti, purtroppo, la Perizia di variante n. 7 stata approvata in data 10.03.2009, con delibera di G.C. n. 41 e quindi sono stati concessi altri 28 giorni di proroga. In merito ad una cos diversa disparit di giudizi sulle Riserve della Impresa espressi dalla D.L., rispetto a quelli emessi dai Collaudatori ma soprattutto rispetto a quelli espressi dalla Commissione sulle Riserve, la Commissione di Indagine ha cercato di approfondire largomento chiamando a colloquio il D.L., larch. Riccadonna e ling. Acerbo. Purtroppo con ling. Acerbo non si riusciti ad organizzare un incontro per i troppi impegni da cui assillato, mentre si riusciti a sentire il D.L. e larch. Riccadonna. Durante la riunione del 05.12.2011, il D.L., nel merito della questione riserve ha dichiarato: Limpresa, strumentalmente marciava sempre sulle riserve presentate, riuscendo ad ottenere,da parte dellA. C., ampie concessioni, a volte sproporzionate e spesso riguardanti problematiche non di carattere tecnico e quindi estranee alla competenza del D.L.. Richieste spesso pretestuose e difficilmente sostenibili con argomentazioni tecnicamente valide. Inoltre, il D.L. ha precisato che: Limpresa, purtroppo, non consegnando mai i cronoprogramma aggiornati dei lavori, ha sempre creato difficolt nella definizione dei tempi per la ultimazione delle opere. Nella riunione del 16.04.2012 (vedi Verbale n. 14/12) in risposta ad una domanda del consigliere Amati circa le riserve, il D.L. dichiara testualmente: La D.L. ha sempre contro dedotto negativamente alle richieste formulate da parte della impresa con le riserve apparse e considerate sempre come

richieste pretestuose. Il compito del D.L. non poteva andare oltre a quanto fatto. Il resto era di competenza della Commissione di Collaudo e di quella per lAccordo Bonario. Personalmente ho ritenuto del tutto assurdo e immotivato il riconoscimento degli importi concessi. Larch. Riccadonna, a proposito della differente valutazione da parte del D.L. e della Commissione sulle Riserve, ha voluto rispondere, piuttosto laconicamente, che: Compito della Commissione di Collaudo di procedere alla redazione della propria valutazione riservata e indirizzata al R.U.P., senza poter o dover entrare nel merito delle scelte e delle motivazioni adottate successivamente dal RUP. C) Le Perizie di Variante in corso dopera Le numerose Perizie di Variante in corso dopera predisposte dal D.L., su indicazione della A.C., finora sono 12. Di queste le prime 10 sono state approvate con deliberazioni assunte dalla G.C. mentre la n. 11 stata approvata con Determinazione Dirigenziale. La n. 12 stata predisposta ma non ancora stata approvata. Le prime quattro Perizie di Variante si possono ritenere del tutto normali, nel senso che sono perizie inerenti o conseguenti a lavori resisi necessari per cause impreviste o imprevedibili o per risolvere aspetti di dettaglio o per il miglioramento dellopera e/o della sua funzionalit, non costituendo modifiche sostanziali, determinate da circostanze sopravvenute e, in ogni caso, non comportanti aumenti superiori al 5% dellimporto originario del contratto (art. 132 del D. Lgs. 163/2006). Tant vero che le prime tre sono state regolarmente sottoscritte anche dalla impresa. Impresa che non ha voluto invece sottoscrivere la quarta non perch gi contenente modifiche di progetto rivolte alla non realizzazione del palazzo comunale ma solo perch era stata messa la corrente dal RUP della delibera di C.C. n. 8/2007 con la quale si era dato mandato alla Giunta Comunale di individuare una strategia percorribile per non realizzare pi il palazzo comunale. Diversamente invece vanno intese le Perizie di Variante in corso dopera elaborate dopo la n. 4 fino alla n. 12 e quindi successivamente alla delibera di G.C. n. 109 del 14.05.2008. Esse si riferiscono a lavori che riguardano la modifica sostanziale dellopera e alcune di esse (Perizia di Variante n. 6 approvata con delibera di G.C. n. 250 del 02.12.2008 e Perizia di Variante n. 10 approvata con delibera di G.C. del 03.08.2010) addirittura superano il 5% dellimporto originario del contratto, in palese contrasto con quanto previsto dallart. 132 del D.Lgs. n. 163/2006. In sintesi le Perizie di Variante approvate sono state le seguenti: - Perizia n. 1 del 18.05.2006 di . 166.312,59, con proroga di 45 giorni; - Perizia n. 2 del 07.05.2007 di . 48.859, 43, con proroga di 30 giorni; - Perizia n. 3 del 13.12.2007 di . 93.521,00, con proroga di 30 giorni; - Perizia n. 4 del 21.05.2008 di . 210.217,35, con proroga di 60 giorni; - Perizia n. 5 del 09.09.2008 di . 492.126,00, con proroga di 224 giorni; - Perizia n. 6 del 02.12.2008 di . 862.269,00, con proroga di 252 giorni; - Perizia n. 7 del 10.03.3009 di meno . 2.732.000,00, e, nonostante fosse riduttiva, con proroga di 156 giorni; - Perizia n. 8 del 28.07.2009 di . 259.395,00, con proroga di 28 giorni; - Perizia n. 9 del 19.01.2010 di . 485.187,00, con proroga di 70 giorni; - Perizia n. 10 del 03.08.2010 di . 651.082,00, con proroga di 192 giorni;

- Perizia n. 11 del 07.12 2010 di . 10.555,85, con proroga di 30 giorni; - Perizia n. 12 mai approvata di . 96.280,00, con proroga di 152giorni. N.B.: si noti che sommando tutti i giorni di proroga concessi con le Perizie di Variante, con gli accordi bonari, con le sospensioni e le riprese dei lavori, ecc., si arrivati a riconoscere complessivamente alla impresa uno slittamento del termine per la ultimazione dei lavori di ben 1423 giorni, stabilendo quale nuova data utile il 26.02.2011. E evidente che la difficolt di poter disporre, per tempo, di un vero e proprio Progetto Esecutivo di Variante, elaborato in accordo con limpresa (come suggerito dallavv. Rotelli) e che consentisse di stipulare, consensualmente, un Contratto integrativo ed aggiuntivo (Addendum), ha portato alla forzatura di procedere con numerose Perizie di Variante in corso dopera (procedura sconsigliata dalla Autorit di Vigilanza) imposte mediante Ordini di Servizio, con tutte le problematiche conseguenze del caso. D) I costi finora previsti, quelli sostenuti e quelli ancora da sostenere A dispetto di quanto ottimisticamente indicato nella delibera i G.C. n. 109 del 14.05.2008, che prevedeva un significativo risparmio pari a Euro 2.209.853,77, i costi finora previsti e approvati dalla A.C. per la sola realizzazione delle opere (a parte lIVA al 10% e tutti gli oneri professionali per la D.L., per i collaudatori, per i commissari per le riserve, per lo spostamento di alcuni servizi, ecc. , ecc.) sono i seguenti: Importo del Contratto (compresi oneri sicurezza): . 12.863.310,00; Perizia n. 1: . 166.312, 49; Perizia n. 2: . 48.859,43; Perizia n. 3: . 93.251,82; Perizia n. 4: . 210.217,33; Perizia n. 5: - . 408.464,80; Perizia n. 6: . 862.270,08; Perizia n. 7: - . 2.732.182,90; Perizia n. 8: . 259.396,23; Perizia n. 9: . 475.187,00; Perizia n. 10: . 651.082,83; Determina n. 11 - . 10.555,85; Totale = . 12.478.953,65 I costi finora effettivamente sostenuti, (a cui dovranno aggiungersi lIVA, gli oneri professionali, ecc.) invece, sono i seguenti: N. 35 SAL, gi liquidati, per un importo totale di . 11.022.000,00; Accordi Bonari pari a . 1.512.547,00; Totale pari a . 12.534.547,00 I costi ancora da sostenere (salvo ulteriori perizie) sono i seguenti: Perizia n. 12: . 96.280,00; Importo presunto per opere di completamento (vedi dichiarazione del D.L. nel Verbale n. 7/11): circa . 1.500.000,00; Totale . 1.596.280,00 N:B.: resta, inoltre, lincognita della rimanente parte di riserve ancora da discutere e corrispondenti ad un importo pari a . 8.464.795,48.

In conclusione, a parte la grave e incombente incognita delle riserve rimanenti, il costo complessivo dellintervento comunque previsto (sempre a parte lIVA del 10%, gli oneri professionali, ecc.) sar di: . (12.478.953,65 + 1.512.547,00 +1.596.280,00)= . 15.587.780,65 E) Le Garanzie A fronte di una cosi complessa e preoccupante situazione quali sono le garanzie che sono rimaste in possesso della A. C. per poter recuperare i danni che limpresa ha arrecato alla comunit Seregnese? Cos come dichiarato dal D.L. nella seduta del 16.04.2012 (vedi Verbale n. 14/12), nel liquidare i vari SAL, avendo lA.C. deciso di non cedere gli immobili, si sono svicolate, per le percentuali corrispondenti, anche le trattenute sulle garanzie che erano state date per il solo importo dei pagamenti previsti in denaro con il risultato che lA.C. si mangiata quasi del tutto le fidejussioni rimaste. Infatti, a precisa domanda, il Dirigente dellUTC, ing. Franco Greco, nella riunione del 19.03.2012 (vedi verbale n. 12/12) cos risponde: Per quanto concerne la garanzia a titolo di cauzione definitiva, ai sensi dellart. 13 del citato Codice dei Contratti Pubblici, sussiste una copertura residua derivante da progressivo svincolo previsto al comma 3 del medesimo articolo, pari a Euro 142.406, 91 (Polizza Zurich n. 950E2847). N.B.: oggi il Comune si trova ad avere in mano una garanzia di soli . 142.406,91 (diconsi cento quaranta duemila e quattrocentosei, 91 Euro)! 7. La gestione politico-amministrativa dellintervento Dalla analisi della documentazione esaminata, con particolare riferimento alla corrispondenza (sia a protocollo generale, ma sopratutto a quello riservato) intercorsa tra lA. C. e i diversi soggetti che a vario titolo si sono occupati dellintervento CRU 16 (Consulenti legali, Dirigenti e Dipendenti degli uffici comunali, D.L., Collaudatori, Commissari, ex Assessori, ecc.) e dalle convergenti dichiarazioni rilasciate dai protagonisti durante le audizioni in Commissione di Indagine, apparsa chiara ed evidente la continua e determinante influenza esercitata dallA.C. e, per essa, dal Sindaco nella gestione politico-amministrativa di tutta la vicenda. Particolarmente significativa al riguardo stata la testimonianza prestata dallex assessore ai LL.PP. Attilio Gavazzi durante lincontro del 16.01.2012 (vedi verbale n. 8/12). Infatti dalle sue dichiarazioni sono emerse tutta una serie di circostanze che forniscono un quadro illuminante e preciso della situazione di imbarazzo e di difficolt in cui si era venuta a trovare la nuova Amministrazione, combattuta tra il desiderio di tenere fede alla promessa di non costruire il palazzo comunale e lobbligo del rispetto delle rigide e vincolanti norme vigenti in materia di Lavori Pubblici. Non solo ma emerso chiaro e netto il ruolo che il Sindaco, nella sua coerente ma ostinata volont, ha voluto assumere pur di raggiungere lobiettivo che si era prefisso in campagna elettorale. Lex assessore Gavazzi infatti testualmente ricorda che: inizialmente nel programma elettorale della coalizione di cui facevo parte e che aveva vinto le elezioni cera limpegno a non realizzare il Palazzo Comunale ma che, una volta insediati, anche in Giunta, preso atto che era gi stato sottoscritto il contratto dappalto, si era venuti della determinazione che bisognava fare il Palazzo (era stato detto che nelle gabole non si v). Per tale ragione

avevo richiesto di convocare una riunione con tutti i soggetti interessati alla costruzione dellopera, dal momento che non era stato ancora cambiato nessuno dei tecnici precedentemente designati ed incaricati. In tale riunione (di cui dovrebbe essere stato redatto il Verbale) ho ribadito chiaramente che era intenzione dellAmministrazione Comunale di rispettare il contratto e di procedere quindi alla realizzazione dellintervento cos come progettato ed appaltato ad esclusione solo di due particolari: uno relativo alla presenza della polifera riscontrata a seguito di un errore di progettazione che comportava una riduzione di posti auto su corso Matteotti e laltro relativo alla problematica delle piante di Piazza Risorgimento che comunque sarebbero state eliminate per consentire la realizzazione del palazzo. Preciso infine che dovrebbe essere presente agli atti il verbale relativo a tale incontro svoltosi indicativamente nei mesi di maggio / giugno 2005. Lex assessore continua poi il suo intervento comunicando che: dopo tale riunione vennero regolarmente avviati i lavori fino a quando egli non f chiamato dal Sindaco, il quale lo mise al corrente di un errore, commesso dallimpresa nella esecuzione dei lavori e corrispondente al disassamento di un muro interrato del Palazzo Comunale che, a giudizio del Sindaco comprometteva in modo grave la prosecuzione delle opere. Inoltre il Sindaco, dopo aver esaminato attentamente il contratto unitamente allex Segretario STUFANO, era giunto alla conclusione che la stima fatta sugli immobili di via Oliveti fosse troppo bassa e tale da creare un danno al Comune. Il Sindaco quindi riteneva che si dovesse modificare il contratto per laspetto relativo ai pagamenti ma, come stabilito dalla legge Merloni, solo previo accordo con limpresa. Tutta la Giunta era daccordo sul fatto di salvare gli edifici di via Oliveti in quanto, a seguito di unanalisi dei fabbisogni comunali in termini di superfici, si era riscontrato che il nuovo Palazzo Comunale era sottodimensionato e non sufficientemente capace per ricevere tutti gli uffici. Perdendo inoltre gli spazi di via Oliveti si causava anche un danno al servizio ASL ivi funzionante. Inoltre il contratto conteneva una clausola in base alla quale gli immobili, che erano vincolati ad uso pubblico (Socio Sanitario), una volta ceduti potevano trasformarsi in libera residenza. Da quel momento il Sindaco ha dichiarato ufficialmente in Giunta che del CRU16 si sarebbe interessato solo ed esclusivamente lui. Da quella data la mia presenza era puramente di rappresentanza. Gavazzi era lAssessore ai Lavori Pubblici per tutto il resto tranne che per il CRU16. Infine, prosegue nellintervento spiegando che: nel mese di Giugno/Luglio 2005 (prima della scoperta del disassamento), preoccupati di perdere, per scadenza dei termini, il finanziamento denominato Urban Italia, assieme al Sindaco, allarch. Grisafi e al dott. Stufano, si era recato a Roma presso il Ministero LL.PP. apprendendo nella Commissione dei Lavori Pubblici che il finanziamento si riferiva alla riqualificazione degli spazi urbani (piazze, parcheggi, ecc.) e non al palazzo. La realizzazione del Palazzo non era vincolata a tale finanziamento. Lex assessore Gavazzi chiarisce inoltre che ling. Falcone, responsabile della impresa, ha sempre tenuto rapporti diretti con il Sindaco. Conferma, quindi, che: essendo stato eletto Consigliere Provinciale non ha potuto pi partecipare alle riunioni del CRU16, in quanto venivano (appositamente) convocate dal Sindaco il Gioved, giorno di Consiglio Provinciale e, con un certo imbarazzo, dichiara che Una reazione a questa incresciosa situazione avrebbe comportato una crisi di Giunta. Pertanto per ragioni squisitamente politiche relative alla stabilit

del governo della citt avevo sopportato, anche se amaramente, tale comportamento del Sindaco. Infine spiega che: quando finivano le riunioni al marted e/o al gioved, se presente, ling. Falcone saliva, quasi sempre, nellufficio del Sindaco. Tutti questi incontri erano sempre supportati dal Segretario che spiegava poi in Giunta le iniziative (concordate dal Sindaco con limpresa) che dovevano essere assunte. Con sua grande meraviglia ha potuto prendere visione (solo adesso) di lettere riservate di cui era stato tenuto completamente alloscuro. A fronte della perplessit manifestata da alcuni commissari circa latteggiamento considerato troppo benevolo e accondiscendente dellA. C. nei confronti della impresa (vedi mancato rifacimento di piazza Libert, mancato rifacimento del muro storto, riduzione dei SAL, ecc.) lex assessore dichiara che tale atteggiamento fosse dettato dalla paura tremenda che la ditta abbandonasse il cantiere e pensa che: il Sindaco, che ha sempre gestito in prima persona tutta la vicenda quale unico responsabile del CRU16, come dichiarato anche pubblicamente, facesse di tutto pur di portare a termine i lavori. Infatti: quello che maggiormente terrorizzava la Giunta era labbandono del cantiere ed il disastro totale con conseguenti maggiori danni alla cittadinanza. Che il Sindaco, di fatto, avesse accentrato a s ogni decisione e ogni indirizzo in merito al CRU 16 viene riconosciuto anche dal Dirigente dellUTC, area LL.PP., ing. Franco Greco che (vedi Verbale n. 5/11), rispondendo ad una precisa domanda afferma che quando si parla di rappresentanti della Amministrazione che decidono in merito alle questioni del CRU 16: si deve intendere la componente rappresentativa politica dellAmministrazione Comunale, la quale ha come referente finale il Sindaco. Anche il D.L. conferma questa particolare situazione e ne lamenta gli inconvenienti (vedi verbale n. 7/11 del 05.12.2011) segnalando che: il rapporto diretto tra limpresa e lA. C. ha sempre attenuato loperato del D.L.. Prosegue avvertendo che Tra lA. C. e limpresa si era venuto a creare un rapporto di tipo anomalo, in quanto normalmente nella conduzione del cantiere i rapporti con limpresa vengono tenuti unicamente dai soggetti appositamente incaricati (la D.L., il RUP, LUTC, ecc.) solo in casi eccezionali e per questioni di notevole rilevanza sia economica che progettuale viene coinvolta direttamente anche lA. C.. Infatti conferma come: a causa del rapporto anomalo tra lA. C. e limpresa, ci sia stata una gestione difficile del cantiere e come il Sindaco abbia cercato, sicuramente in buone fede, di mitigare i rapporti con limpresa fino al raggiungimento dellobiettivo della realizzazione della sala polifunzionale in tempi possibilmente contenuti. Addirittura il D.L., durante lincontro con la Commissione tenutosi il 16.04.2012 (vedi verbale n.14/12), v oltre dichiarando testualmente: A fronte delle prime gravi inadempienze, la D.L. ha inviato una lettera di richiamo piuttosto pesante allimpresa. Lettera fatta pervenire per conoscenza anche alla A.C. ed ai vari tecnici addetti ai lavori. Ebbene il risultato stato che, a seguito di tale comunicazione, il Sindaco ha redarguito severamente la D.L. facendole una vera e propria lavata di testa e adducendo come motivazione il fatto che non doveva permettersi di dire queste cose che rischiavano di rovinare i rapporti con limpresa. Da quel momento il Sindaco ha sempre gestito direttamente i rapporti con limpresa esautorando, di fatto, la Direzione dei Lavori.

A dimostrazione dei rapporti diretti tra il Sindaco e limpresa, cita alcuni fatti di cui, dice, a conoscenza anche il RUP, quali: Ling. Falcone, minacciando la sospensione dei lavori, aveva chiesto (ed aveva ottenuto per espressa indicazione del Sindaco) di potersi fare liquidare i SAL per importi pari a 300.000,00 . Mensili (ridotti addirittura a 100.000,00 . Mensili) anzich pari a 500.000,00 . come da contratto, e, per poter raggiungere velocemente tali importi venivano fatte pressioni affinch venissero contabilizzate quantit superiori a quelle effettivamente realizzate. Io e il RUP ci siamo sempre rifiutati anche a seguito delle richieste di qualcuno!. Che limpresa, tenesse sulla corda lA.C. e, per essa, il Sindaco, avendo intuito lenorme preoccupazione che questi aveva (vedi Verbale n. 11/12 del 05.03.2012) di: terminare al pi presto i lavori per non lasciare un buco sulla piazza, con continue minacce di abbandono del cantiere e di rallentamento dei lavori, lo conferma lo stesso Sindaco che (vedi medesimo Verbale) dichiara che : stata una sua scelta quella di indire le riunioni e gli incontri al Gioved e che, in accordo con la D.L., aveva deciso di ridurre i SAL da 500.000 a 100.000 euro, proprio perch limpresa lamentava sempre problemi di liquidit. Era normale che limpresa volesse avere contatti diretti con il Sindaco, sempre comunque alla presenza del Segretario . Circostanza questa confermata anche dal Segretario Comunale durante il suo incontro del 06.02.2012 (vedi Verbale n. 9/12) in cui riferisce che: landamento del cantiere CRU16 stato notevole e complesso anche per le difficolt dei rapporti intercorrenti tra limpresa e la D.L.. A questo si aggiunge linteresse generale della A.C. a concludere tutti i lavori e, per la preoccupazione politica in particolare, a voler terminare il cantiere CRU16. Per questo motivo il Comune di Seregno non ha mai ritardato i pagamenti nei confronti della impresa. Spesso, alla fine delle riunioni ci si incontrava con limpresa nellufficio del Sindaco per affrontare sempre gli stessi problemi: 1) Velocit dei pagamenti; 2) Questioni con la Direzione dei Lavori; 3) Continue lamentele sullavanzamento de lavori, tempistica e preoccupazioni del cantiere. In questa luce vanno viste le titubanze con le quali si proceduto nei confronti della impresa in occasione del riscontro di gravi errori di costruzione e di esecuzione di alcune opere quali, ad esempio, il disallineamento del muro e la pavimentazione di piazza Libert. Errori e cattive esecuzioni che avrebbero richiesto lobbligo del rifacimento integrale dei lavori (vedi mail dellarch. Cajani in data 15.06.2009) con onere a carico esclusivo della impresa e che, invece, sono stati sanati con semplici provvedimenti economici (vedi 1 accordo bonario, vedi decurtazione del 30% per la piazza, proposti dalla Commissione di Collaudo ed accettati dallA.C. e dal D.L.). Analogamente sotto questo aspetto vanno giudicate le decisioni dellA.C. di consentire la riduzione dellimporto del pagamento dei SAL da 500.000 a 100.000 euro (Determinazione del Responsabile di Settore n. 318 del 07.05.2007) e di certificare il credito dellimpresa ai fini della sua cessione a terzi ( provvedimenti del 24.09.2010, del 16.2.2010 e del 11.02.2011). Cos si spiegano anche le affermazioni dellex Assessore arch. Marco Cajani che in pi occasioni durante i lavori della Commissione lamentava (vedi Verbale n. 10/12) che : la mia impressione era che limpresa comandava in

cantiere facendo e disfacendo quello che voleva promettendo solo a parole e formalmente che avrebbe ottemperato alle richieste della D.L. e della A.C. ma, di fatto, agendo del tutto autonomamente quasi avesse una specie di salvacondotto particolare. N hanno giovato (e purtroppo pensiamo non gioveranno), allazione del Sindaco, le incertezze amministrative e i dubbi procedurali che, alla luce dei vari pareri e dei suggerimenti forniti dai consulenti legali (avv. Garancini, avv. Corsini, avv. Rotelli, ecc., ecc.) e con riferimento alle due deliberazioni della Autorit di Vigilanza dei LL.PP., avrebbero dovuto indurre a maggior cautela nellassunzione di provvedimenti (delibere di modifica dellintervento, approvazioni di perizie di variante in corso dopera, agevolazioni allimpresa, svincolo di garanzie, concessione di ampie proroghe, cessioni di crediti, ecc., ecc.) di dubbia opportunit e approvati in assenza di precise pattuizioni scritte e vincolanti per limpresa (accordo preventivo sulla modifica dellintervento, firma sugli atti di sottomissione, accordo sulla modifica dei patti contrattuali relativi ai pagamenti, ecc. , ecc.). Situazioni queste foriere di gravi e impreviste conseguenze con avvio di contenziosi sicuri e di probabili danni. Un esempio eclatante di tale situazione di incertezza giuridica la mancata sottoscrizione del Contratto Integrativo ed Aggiuntivo cosiddetto ADDENDUM. Contratto indispensabile e necessario (come indicato dallavv. Garancini e dallavv. Rotelli) per poter sanare la sostanziale e unilaterale variazione del Contratto dAppalto sia per quanto attiene alla natura delle opere sia per quanto attiene alle modalit di pagamento. E lo stesso Segretario Generale che, durante la sua audizione in Commissione (vedi Verbale n.9/12 del 06.02.2012) ammette che: lAddendum era quanto mai necessario ed era stato elaborato in bozza con lav. Rotelli e sottoposto al Sindaco. Laspetto pi importante da tenere in considerazione era il discorso relativo alla cessione degli immobili perch tale contratto prevedeva una parte dei pagamenti in contanti e laltra in conto immobili, sul non trasferimento degli stessi limpresa avrebbe dovuto esprimersi. Si continuato (purtroppo) a pagare limpresa sempre in contanti in luogo degli immobili non ceduti. N.B.: peccato che questa bozza di contratto aggiuntivo (lesame del cui contenuto farebbe credibilmente pensare che lo stesso sia stato elaborato in tempi successivi alla delibera n. 109/2008 e non prima) sia stata sottoposta solo al Sindaco e non anche preventivamente alla impresa cos da poter saggiarne leventuale disponibilit alla sottoscrizione. Certo potrebbe anche essere che limpresa, a parole, abbia lasciato intendere che avrebbe potuto aderire alla sottoscrizione di eventuali patti e/o accordi conciliativi e transattivi con lA.C.. Ma ci si domanda: con quale leggerezza ci si fidati delle sole parole della impresa quando gi in data 05.02.2007 la stessa impresa aveva firmato con riserva il verbale di Sospensione Parziale dei Lavori per la parte di cantiere relativa al palazzo comunale e ai locali tecnologici adiacenti? Non era gi questo un segnale premonitore e sufficiente per capire che si sarebbe dovuto procedere con la massima cautela?

Ma con quale certezza si potuto dichiarare alla Autorit di Vigilanza dei LL.PP. che limpresa aveva dato la propria adesione alla variante progettuale, senza muovere contestazioni n in sede amministrativa n in sede giurisdizionale? E sempre in conseguenza di tale colpevole indecisione che poi si dovuto procedere tramite Ordini di Servizio per obbligare limpresa a dare corso alla esecuzione dei lavori previsti nelle Perizie di Variante in corso dopera, fornendo cos alla impresa lalibi di apporre numerose riserve in contabilit e di scrivere (vedi lettera del 05.01.2011, prot. n. 0000299/2011) che: Pare doveroso rammentare che il susseguirsi di perizie di variante, seguite da ordini di servizio, ha sostanzialmente declassato lo scrivente appaltatore al ruolo di nudus minister e, conseguentemente, le responsabilit gravanti sulla impresa devono limitarsi alla eventuale mancata esecuzione delle opere n ottemperanza alle disposizioni ricevute in corso dopera e sotto il controllo di codesta spettabile direzione dei lavori. Di quanto sopra stata data piena evidenza in pi occasioni nella corrispondenza, che qui si richiama integralmente, trasmessa sullargomento impermeabilizzazioni e, pi in generale, con lesplicitazione della riserva n. 12, allorquando, gi nel dicembre 2008, abbiamo espresso le nostre perplessit in ordine alle modalit di esecuzione imposte in corso dopera e al ruolo che venivamo ad assumere in assenza di una progettazione complessivamente compiuta e completa. 8. Considerazioni Conclusive A conclusione dei lavori fin qui svolti, al termine dellanalisi della documentazione esaminata, a seguito della raccolta delle testimonianze rilasciate dai vari protagonisti della vicenda, cos come rilevato nella visita effettuata sul posto, la sottoscritta Commissione di Indagine e di Verifica dei lavori di ristrutturazione in Ambito CRU 16, pur nella consapevolezza dei propri limiti di competenza tecnica e giuridica in materia, in merito alle varie problematiche affrontate e precedentemente pi dettagliatamente descritte, in ottemperanza al mandato assegnatole dal Consiglio Comunale, espone le seguenti sintetiche considerazioni conclusive: 1. La situazione attuale del cantiere Il Cantiere, sia nella parte gi consegnata ma, soprattutto, nella parte ancora cantierata, presenta parecchi vizi e difetti di costruzione, alcuni dei quali veramente gravi. Per evitare il loro ulteriore deterioramento, necessario intervenire con urgenza con interventi di sistemazione, di riparazione e di completamento. Per tali motivi si rende necessario accelerare la assunzione di tutti quei provvedimenti che consentano la pi veloce reimmissione in possesso del cantiere, con conseguente rescissione del contratto e richiesta dei danni allimpresa e a tutti quei soggetti che, ad una pi competente ed esaustiva disamina della complessa vicenda, potrebbero essere individuati con diversi profili di responsabilit. 2. I ritardi nella esecuzione delle opere Piuttosto emblematica appare alla Commissione la questione dei ritardi accumulati dalla impresa nella esecuzione delle opere.

In effetti, senza la concessione delle proroghe conseguenti alle sospensioni dei lavori, agli accordi bonari, alle Perizie di Variante, ecc., alla fine del mese di maggio 2012, con i lavori ancora da completare, sarebbe maturato un ritardo di ben 1.890 giorni (pari a 5 anni e due mesi) che avrebbe comportato per limpresa una penale teorica di . (1.890 x 10.000) = . 18.900.000, ben sapendo che la penale effettiva sar invece pari al 10% dellimporto dellappalto. Che certamente ci siano stati dei rallentamenti nella esecuzione dei lavori non imputabili alla impresa (anche se il Giornale dei Lavori sta a dimostrare la scarsit della forza lavoro messa in campo dalla stessa nonostante i ripetuti richiami e solleciti fatti dalla D.L. e dallA.C.) sicuramente vero ma tali rallentamenti, a giudizio dei sottoscritti e della D.L., non giustificano la misura con la quale, generosamente, sono state concesse alla impresa le diverse proroghe, sia in sede di approvazione delle perizie sia in sede di approvazione degli accordi bonari. 3. Le discutibili procedure che hanno portato alla sostanziale variazione del Progetto e del Contratto d Appalto. Come meglio risulta precedentemente descritto al corrispondente punto 3 della presente Relazione, alla luce dei pareri legali e delle deliberazioni della Autorit di Vigilanza dei LL.PP. (la maggior parte dei quali depositati nel protocollo riservato e, a detta degli ex assessori, a conoscenza solo del Sindaco, del Segretario Generale e del Dirigente dellUTC), a modesto parere della Commissione, si paleserebbero profili di dubbia regolarit circa liter seguito, con i provvedimenti assunti dal Sindaco e dalla Giunta Comunale, nel tentativo di dare attuazione allAtto di indirizzo approvato dal Consiglio Comunale con la delibera n. 8 del 30.01.2007. Con tale delibera il Consiglio Comunale, in via del tutto generale, invitava il Sindaco e la Giunta Comunale a concretizzare possibili soluzioni atte a variare lopera pubblica CRU 16, escludendo la realizzazione del previsto nuovo palazzo comunale ed attuando piuttosto diverse ed ulteriori opere di integrazione socio-urbanistica del centro cittadino, senza che si producessero responsabilit per danno erariale a carico degli organi comunali, ancorando le soluzioni di variante dellopera pubblica agli istituti normativi previsti dal Codice degli Appalti e negoziando con lappaltatore le migliori condizioni in relazione ai citati eventi gestionali del cantiere, assumendo prioritariamente lopportunit di non cedere pi in conto prezzo gli immobili.. . In effetti, diversamente da quanto indicato dagli avvocati interpellati (avv. Corsini, avv. Garancini, avv. Rotelli) ed in parziale contrasto anche con quanto deliberato dalla Autorit di Vigilanza nella, seppur pi favorevole, 2 deliberazione (n. 12, del 25.02.2009), il Sindaco e la Giunta Comunale (con gli assessori ed il RUP alloscuro dei pareri registrati al protocollo riservato), senza alcun preventivo accordo scritto con limpresa (suggerito da tutti i legali), hanno unilateralmente: Approvato una modifica sostanziale del Contratto originario, sia a riguardo della natura delle opere (variante essenziale) sia a riguardo dei patti contrattuali (modalit di pagamento); Deciso di procedere con la approvazione di numerose e successive Varianti in corso dopera (anche se sconsigliate dalla Autorit di Vigilanza dei LL.PP., alla quale era stato dichiarato di non avere alcuna intenzione di porre in essere alcuna variante in corso

dopera), alcune delle quali, tra laltro, non ammissibili ai sensi dellart. 132 del D.Lgs. n. 163/2006; Dichiarato incautamente in atti pubblici ufficiali (note di chiarimenti alla Autorit di Vigilanza dei LL.PP., Delibera di G.C. n. 109 del 14.05.2008, ecc.) che lImpresa era daccordo con tale decisione non avendo sollevato riserve al riguardo e che lAmministrazione Comunale e limpresa appaltatrice avevano ritenuto opportuno rinviare allapprovazione del progetto esecutivo la definizione di un apposito atto aggiuntivo modificativo ed integrativo al contratto dAppalto principale (Progetto esecutivo mai elaborato e Atto Aggiuntivo mai sottoscritto); Dichiarato e fatto credere in atti ufficiali (note di chiarimenti alla Autorit di Vigilanza dei LL.PP., Delibera di G.C. n. 109 del 14.05.2008, ecc.) che la modifica allappalto originario consistesse solo ed unicamente in una semplice riduzione delle opere, comunque contenuta nel rispetto del quinto dobbligo. Viste le procedure seguite ed i provvedimenti approvati dal Sindaco e dalla Giunta Comunale, nelle condizioni sopra citate, la Commissione esprime forti dubbi circa lancoraggio delle decisioni assunte agli istituti normativi previsti dal Codice degli Appalti e prende palesemente atto che non stata condotta ufficialmente e pubblicamente alcuna preventiva negoziazione con lappaltatore. 4. La Delibera di G.C. n. 109 del 14.05.2008 Come argomentato nelle considerazioni esposte al precedente punto 4 della presente Relazione la Delibera di Giunta Comunale n. 109 del 14.05.2008 stato un atto pubblico predeterminato e precostituito al solo scopo di poter raggiungere lobiettivo della non realizzazione del Palazzo Comunale. Alla luce delle di quanto dichiarato nelle premesse e nel contenuto della delibera e di quanto invece effettivamente poi realizzato nei fatti avvenuti successivamente alla approvazione della delibera stessa, la Commissione ritiene che la stessa abbia costituito un atto del tutto strumentale ed un momento di forzatura nei confronti dei componenti della Giunta Comunale che (come testimoniato da parte di molti di essi) non erano stati messi al corrente al corrente delle problematiche affrontate sotto il profilo giuridico e normativo ed erano stati tenuti alloscuro dei pareri espressi dai consulenti legali interpellati e dalla Autorit di Vigilanza e depositati al protocollo riservato. N.B.: vero che il C.C. aveva affidato al Sindaco e alla Giunta Comunale la individuazione di ulteriori opere di integrazione socio-urbanistica del centro cittadino, ma altrettanto vero, come ha fatto notare il consigliere Luca Talice, che una decisione cos importante e stravolgente come quella di realizzare un Auditorium Sotterraneo al posto del Palazzo Comunale, sarebbe stato politicamente pi corretto che venisse illustrata a fatta approvare dal C.C. e non dalla sola Giunta Comunale. A questo proposito la responsabilit di una scelta cos problematica e molto discutibile (si pensi alla presenza in Seregno gi di un altro teatro, si pensi alle notevoli complicazioni tecniche e costruttive conseguenti alla realizzazione di un teatro nel sottosuolo, si pensi agli esorbitanti costi di gestione e di manutenzione ordinaria e straordinaria di una struttura che sar utilizzata ben poche volte in un anno) resta e rimarr sempre tutta in capo solo al Sindaco e alla Giunta.

5. La caotica conduzione del Cantiere e le Riserve dellimpresa Il cantiere, come illustrato al precedente punto 5 della presente relazione, ha vissuto sostanzialmente tre fasi. Una prima fase, durante la quale non era ancora stata messa in discussione la costruzione del palazzo municipale e che ha visto la presenza di una impresa inadeguata, disorganizzata e disordinata che, faticosamente e con notevole ritardo, ha proceduto nella esecuzione di una ola parte delle opere (sostanzialmente le strutture del parcheggio interrato). Opere dirette con molto affanno dalla Direzione Lavori, pressato da un lato dallassillante preoccupazione del Sindaco di trovare i modi per non realizzare il palazzo comunale e dallaltro dal dovere dirigere una impresa del tutto impreparata a gestire un appalto cos impegnativo ed importante. Fase, poi, turbata da eventi imprevisti (Cedri, polifera, serbatoio gasolio, errori di tracciamento muri, ecc.) che hanno comportato ulteriori complicazioni gestionali con tutte le conseguenze del caso. La seconda fase, ancora pi caotica e frammentata della prima, e caratterizzata dallatteggiamento ancor meno collaborativo della Impresa sia nei confronti del D.L. sia nei confronti dellA.C. (RUP, Sindaco, ecc.). Questa fase conseguente alla decisione dellA.C. di non realizzare pi il palazzo comunale ma di sostituirlo con un teatro interrato. Il tutto senza un preventivo accordo con limpresa e in assenza di un vero e proprio progetto esecutivo. Fase caratterizzata dalle numerose varianti in corso dopera (modifiche alla pavimentazione della piazza, studio dellimpianto di illuminazione delle piazze, particolari distributivi dellauditorium e della sala comunale, ecc., ecc.), imposte alla recalcitrante impresa tramite Ordini di Servizio. Ordini di Servizio che limpresa dichiara di osservare solo quale nudus minister rinviando alla stessa D.L. e alla A.C. ogni responsabilit in merito alla realizzazione cos frazionata e, a volte, contraddittoria delle opere. Impresa cui non sembra vero di poter approfittare di tale situazione, (oggettivamente indefinita perch legata ad una progettazione esecutiva piuttosto spontanea, frazionata e in corso dopera) per poter iscrivere una serie copiosa (40) di riserve per un importo superiore a otto milioni di euro. In tutta questa lunga fase (Giugno 2007/Febbraio 2011) il D.L. si trova ad affrontare opere disastrosamente eseguite (piazza Libert, infiltrazioni nella impermeabilizzazioni, ecc., ecc.), obiettivamente poco assistito dalla Commissione di Collaudo che, stranamente, anzich intervenire da subito in appoggio alla D.L. contestando la lavorazioni male eseguite, computando i danni e facendo trattenere le corrispondenti somme nei vari SAL, preferisce rinviare alle operazioni di collaudo finale, da eseguire alla fine dei lavori, la contestazione puntuale dei vizi e la loro quantificazione ai fini della detrazione dai crediti dellimpresa. E effettivamente un caos quello in cui si viene a trovare il cantiere. Da un lato la fatica del D.L. (con le lavate di testa del Sindaco), dallaltro la lentezza delle decisioni progettuali da parte dellA.C. e infine la scarsa collaborazione della impresa che si preoccupa solo di farsi pagare regolarmente e tempestivamente i SAL, gli accordi bonari e a presentare riserve e reclami al Sindaco durante i periodici incontri del Gioved. Il risultato di questa situazione che limpresa, alla quale nel frattempo sono stati liquidati SAL e accordi bonari per . 12.534.547, 00, presi i soldi in data 19.02.2011 abbandona il cantiere.

La terza fase vede la A.C. (il Sindaco), preoccupata delle conseguenze che potrebbero derivare dalla apertura di un contenzioso legale, rincorrere limpresa nel tentativo di convincerla a riprendere i lavori e/o a definire un tardivo accordo per il consensuale scioglimento del contratto o, addirittura, per il proseguimento dei lavori. Solo in data 04.04.2012, a seguito del sollecito inviato dalla presente Commissione, finalmente il Dirigente dellUTC ed il RUP danno avvio al procedimento di rescissione del Contratto. Probabilmente dalla causa che ne conseguir si potr avere una risposta ai tanti dubbi e ai tanti interrogativi che sono sorti in questa Commissione sulla linearit e sulla regolarit di tutta la vicenda, compresi quelli attinenti alle 50 riserve delle impresa, le cui prime 10 sono gi state generosamente liquidate con i primi due accordi bonari. 6. Gli accordi bonari, le Perizie di Variante, i costi finora sostenuti e le garanzie Per quanto riguarda questi aspetti si rinvia alla lettura di quanto gi descritto al precedente punto 6 della presente relazione che si pu cosi sinteticamente riassumere: a) accordi bonari: meraviglia la cos grande disparit di conclusioni e di valutazioni a cui i vari soggetti incaricati (D.L., Collaudatori, Commissari) sono giunti nel liquidare le prime 10 riserve. Ma la cosa che lascia ancora pi perplessi il riconosciuto della proroga di ben 259 giorni. b) le perizie di variante: al di l della discutibile ammissibilit di poter procedere con la approvazione di Perizie di Variante in corso dopera (Vedi deliberazioni della Autorit di Vigilanza dei LL.PP.), finora sono state approvate ben 11 Perizie di variante in corso dopera che sommate (in aumento e in diminuzione) allimporto iniziale del contratto portano il costo totale dellintervento a . 12.478.953,65. Non quindi stata rispettata nemmeno la famosa e tanto sbandierata previsione di risparmio (. 2209.853,77) con la quale si approvata la delibera di G.C. n. 109/2008. Di queste perizie di Variante due sono suppletive e in aumento (la n. 6 e la n. 10) ed il loro importo supera il 5% ammesso dallart. 132 del D.Lgs. 163/2006. Con la approvazione delle Perizie sono stati concessi alla impresa parecchi giorni di proroga che, a parere della sottoscritta Commissione, appaiono generosamente assegnati. Resta ancora da approvare la Perizia n. 12, gi pronta, e le ulteriori eventuali perizie ancora da predisporre per poter ultimare i lavori. c) i costi finora sostenuti: senza computare lIVA, i compensi professionali, i vari contributi versati per i sottoservizi, ecc., ma rimanendo solo alla costruzione dellintervento edilizio, ad oggi il Comune di Seregno ha versato alla impresa la somma di . 12.534.547,00 e, a parte la questione delle riserve ancora da discutere (. 8.464.795,48), per completare i lavori sono stati preventivati, in linea di massima, ulteriori costi per . 1.596.280,00. d) le garanzie: purtroppo avendo pagato tutti i SAL in contanti ed avendo, di volta in volta, ridotto proporzionalmente le trattenute a garanzia, oggi il Comune di Seregno si ritrova ad avere garanzie effettivamente riscuotibili per il solo importo di . 142.406,91.

7. La gestione politico-amministrativa dellintervento Come emerso chiaramente dalla analisi della documentazione esaminata, e dalle dichiarazioni rilasciate dai vari protagonisti, apparsa chiara ed evidente la pressante e determinante influenza esercitata dallA.C. e, per essa, in prima persona dal Sindaco, sulla gestione politico-amministrativa di tutta la vicenda. Sindaco che, messo alle strette per le difficolt burocratiche e normative, allinizio pareva rassegnato (vedi dichiarazioni Gavazzi) ad eseguire lintervento CRU16 come appaltato e progettato, ma che, in occasione del riscontrato errore di tracciamento del muro nel piano sotterraneo, ha subito cambiato idea tornando alla promessa elettorale, impegnandosi quindi al massimo per trovare le strade e le vie per poter evitare la realizzazione del Palazzo Municipale dal CRU 16. Ovviamente per poter attuare questo pervicace, anche se legittimo, obiettivo, il Sindaco ha percorso tutte le strade possibili, interpellando diversi consulenti legali, finch non ha trovato quello (avv. Rotelli) che gli ha suggerito una possibile e percorribile soluzione (diminuzione dei lavori entro il quinto), ma a certe condizioni (accordo preventivo con limpresa). Sindaco che, giusto riconoscerlo, ha lottato con tutte le sue forze contro la Autorit di Vigilanza dei LL.PP. che gli aveva sbarrato la strada con una prima deliberazione completamente negativa. Deliberazione della quale egli ha poi richiesto il riesame presentando due note di ricorso piene di affermazioni generiche (suggerite evidentemente dallavvocato in simbiosi con il Segretario Comunale), tipo la citazione ovvia delle leggi (il diritto di applicare lart. 135 del DPR 554/99 e lart.12 del D.M. 145/2000), a fianco di considerazioni e rassicurazioni non veritiere (quali: limpresa daccordo; disponibile a sottoscrivere un contratto aggiuntivo; faremo solo una semplice riduzione delle opere; non approveremo varianti in corso dopera; ecc., ecc.). Autorit di Vigilanza che, seppure con raccomandazioni e prescrizioni, prende per buone le rassicurazioni fornite dal Sindaco e rivede il suo parere negativo ammettendo che, con le condizioni poste, si possa procedere alla variante diminutiva dellappalto. S, ma come si fa ad eliminare il palazzo comunale che incide per il 60 % delle opere e restare nel quinto dobbligo? Si rende necessario inventare qualcosa daltro da fare il cui importo per sia tale che, dedotto quello del palazzo, permetta di restare comunque entro il quinto dobbligo! Cerca e ricerca viene fuori lidea (guarda caso lidea la d proprio il progettista Soutinho) di realizzare una sala polifunzionale interrata (Auditorium). Ma con i progettisti alla fine non si riesce ad andare daccordo, anzi si litiga e allora, che vadano al diavolo, ci si arranger con lUTC. Peccato che, per la premura (i tempi stringono, siamo gi in grave ritardo) non ci sia il tempo di poter far elaborare un progetto esecutivo e quindi bisogna accontentarsi di un progetto preliminare elaborato dallUTC, su indicazione dellarch. Cajani. Con questo schematico progetto si f predisporre, in gran fretta, una Relazione Tecnica che quantifica, a forfait, in 5.450.000,00 . le nuove opere da realizzare (potevano essere anche 5.500.000,00 oppure 5.300.000,00, limportante che la differenza con limporto del palazzo restasse entro il quinto!) e che diventa il documento base con il quale si va ad approvare la famosa delibera di G.C. n. 109 del 14.05.2008.

Purtroppo per limpresa non per niente daccordo e non disponibile a firmare il Contratto Aggiuntivo (Addendum) la cui bozza, probabilmente un po tardivamente, viene predisposta dal Segretario Generale assieme allavv. Rotelli e sottoposta alla attenzione del Sindaco. Ma siamo gi fuori tempo massimo (Settembre 2008), in assenza di un progetto esecutivo si rende necessario procedere tramite Perizie di Variante e se limpresa non disponibile a sottoscriverle (come in effetti non ) allora si proceder alla esecuzione dei lavori con Ordini di Servizio. Da qui in poi tutto un rincorrere lUTC, larch. Cajani, il Segretario Generale, il D.L., limpresa, sempre pi esigente ed insistente e che spaventa il Sindaco, minacciando di abbandonare il cantiere se non vengono accolte le sue richieste (vedi dichiarazione del D.L. nel Verbale n. 7/11 del 05.12.2011). A complicare le cose poi ci si mette anche il Patto di Stabilit, per cui bisogna fare i salti mortali per poter garantire comunque i pagamenti alla impresa anche a scapito di altri interventi urgenti. In tutto questo baillame lunica che si avvantaggia sicuramente limpresa che ottiene i suoi pagamenti in tempi rapidi, che, con la scusa della frammentariet e dei ritardi nella elaborazione delle Perizie, iscrive una caterva di riserve, arrivando persino a respingere ogni responsabilit (nonostante i vizi e i lavori male eseguiti) su quanto realizzato in quanto dichiara di sentirsi solo un NUDUS MINISTER che esegue pedissequamente ci che le viene ordinato ma di cui non responsabile. Appare evidente a questa Commissione come tutta la vicenda sia stata condotta con una certa approssimazione e sottovalutazione, determinata dalla volont di perseguire ad ogni costo la promessa elettorale, pur subendo tutti i condizionamenti politico-psicologici esercitati da una impresa ostile, per niente collaborativa e completamente inadeguata a realizzare un cos importante intervento. La Commissione deve, per obiettivit, sottolineare anche la insufficiente assistenza prestata alla A.C., ed in particolare al Sindaco, da tutti coloro che, a vario titolo, si sono occupati della vicenda e che, professionalmente, avrebbero potuto e dovuto sostenere con pi energia e determinazione lazione del Comune, sconsigliando, nel caso, lassunzione di provvedimenti non del tutto chiari e certi. Il D.L., che si trovato in cos forti difficolt, anzich assecondare lA.C. e il Sindaco, avrebbe fatto meglio a lasciare lincarico. Anche da parte di tutti gli altri collaboratori (Tecnici, Dirigenti, Consulenti, Collaudatori, Commissari, ecc.) c stata una sorta di acquiescenza ai desideri del Sindaco, una, non voluta, ma inconscia sottovalutazione complessiva di quanto stava accadendo e di come procedevano i lavori fino al disastroso risultato finale, sia sotto il punto di vista architettonico e urbanistico (era molto meglio la piazza precedente) sia sotto il punto di vista economico, che oggi sotto gli occhi di tutti cittadini. Tutti, chi pi chi meno, hanno contribuito, seppur con diverse responsabilit, a determinare la grave situazione in cui si ritrova oggi Piazza Risorgimento. E ovvio che la Commissione non pu che esprimere la sua forte e fondata preoccupazione per i rischi, le responsabilit e i danni che le incombenti, inevitabili vicissitudini giudiziarie definiranno e il cui esito appare del tutto incerto e nebuloso.

Occorre correre ai ripari al pi presto e farsi assistere, da subito, da chi, certamente pi competente ed esperto, possa mettere lA.C. e la Cittadinanza di Seregno in condizione di non ricevere ulteriori danni in aggiunta a quelli che ha gi fin qui patito. SEREGNO, Giugno 2012 LA COMMISSIONE

Amati Pietro Borgonovo Piergiorgio Cajani Marco Forcolin Federica Mancuso Francesca Minotti Giuseppina Talice Luca Vigan Mariateresa Zannin Giampaolo

Allegati: Vedi allegato elenco

(Provincia di Monza e Brianza)

COMUNE DI SEREGNO

Commissione di Indagine e di Verifica dei lavori di ristrutturazione in Ambito CRU 16

ELENCO ALLEGATI

Giugno 2012

ELENCO ALLEGATI
1 . CALENDARIO DELLE SEDUTE 2 . VERBALI DELLE SEDUTE: dal n. 1/11 al n. 14/11 3 . VERBALE (n. 1/11) VISITA AL CANTIERE del 01.10.2011 4 . ELENCO SOGGETTI CONVOCATI/AUDITI 5 . COPIA CONTRATTO DAPPALTO n. 4836 del 09.03.2005 6 . COPIA dei SAL dal n. 1 al n. 28 compreso 7 . COPIA ORDINI DI SERVIZIO dal n. 1 al n. 10 8 . COPIA VERBALI DI VISITA DI COLLAUDO dal 28.02.2009 al 02.02.2011 9 . COPIA RISERVE DELLIMPRESA e CONTRODEDUZIONI D.L. dalla n.1 alla n.34 10 . COPIA VERBALI DI CONSEGNA, SOSPENSIONI E RIPRESE 11 . COPIA PROROGHE 1 e 2 12 . COPIA DELIBERA DI G.C. N. 109 del 14.05.2008 13. COPIA PERIZIE DI VARIANTE N. 5, N. 6, N. 7, N. 8, N. 9 14. COPIA INTEGRALE DEL GIORNALE DEI LAVORI 15. COPIA COMUNICAZIONE DEL 25.03.2011 (prot. n. 19730) 16. COPIA DELIBERAZIONE AUTORITA DI VIGILANZA N. 6 del 06.02.2008 17. COPIA DELIBERAZIONE AUTORITA DI VIGILANZA N. 12 del 25.02.2009 18. COPIA DELLART. 12 DEL D.M. 145/2000 19. COPIA DELLART. 132 DEL D.LGS. 163/2006 20. COPIA DELIBERA DI G.C. N. 113 DEL 20.06.2007 (1 ACCORDO BONARIO) 21. COPIA DELIBERA DI G.C. N. 3 DEL 05.01.2009 (2 ACCORDO BONARIO) 22. ELENCO RIEPILOGATIVO DEI SAL LIQUIDATI 23. COPIA DELIBERA DI G.C. N. 250 DEL 02.12.2008 (Perizia n.6) 24. COPIA ATTI DI NOMINA COMMISSIONE 1 ACCORDO BONARIO 25. COPIA ATTI DI NOMINA COMMISSIONE 2 ACCORDO BONARIO 26. COPIA SEGNALAZIONI RUP E DIRIGENTE LL.PP.: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Prot. n. 13917 del 03.03.2009; Prot. n. 15710 del 11.03.2009; Prot. n. 20623 del 31.03.2009; Prot. n. 37322 del 10.06.2009; Verbale n.4 riunione del 11.06.2009; Prot. n. 41878 del 26.06.2009; Prot. n. 62451 del 14.10.209; Mail del 30.11.2009;

9.

Prot. n. 68704 del 24.11.2010;

10. Prot. n. 71803 del 09.12.2010; 11. Prot. n. 70061 del 30.12.2010; 12. Prot. n. 768 del 10.01.2011; 13. Prot. n. 29532 del 11.05.2011; 14. Mail Studio Cajani del 15.06.2009. 27. COPIA DELLA CORRISPONDENZA RISERVATA: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Prot. n. 13342 del 01.03.2005; Prot. n. 28864 del 12.05.2005; Prot. n. 28865 del 12.05.2005; Prot. n. 30478 del 19.05.2005; Prot. n. 31539 del 24.05.2005; Prot. n. 31546 del 24.05.2005; Prot. n. 33121 del 01.06.2005; Prot. n. 35910 del 16.06.2005; Prot. n. 4959 del 26.01.2006;

10. Prot. n. 4963 del 26.01.2006; 11. Prot. n. 17879 del 11.03.22008; 12. Prot. n. 18253 del 12.03.2008; 13. Prot. n. 19453 del 18.03.2008; 14. Prot. n. 25009 del 11.04.2008; 15. Prot. n. 30550 del 14.05.2008; 16. Prot. n. 43214 del 08.07.2008 ; 17. Prot. n. 65735 del 27.10.2008; 18. Prot. n. 72161 del 21.11.2008; 28. COPIA DELIBERA DI C.C. N.8 DEL 30.01.2007 29. COPIA RICOGNIZIONE FOTOGRAFICA DEL CANTIERE DEL 27.07.2011 30. COPIA NOTA del 05.05.2008 Prot. n. 27786/2008 (Replica alla Autorita LL.PP.) 31. COPIA NOTA del 11.12.2008 Prot. n. 76424/2008 (Chiarimenti alla Autorita LL.PP.) 32. COPIA PARERE avv. GARANCINI- Prot. n. 37720 del 23.06.2005 33. COPIA DELIBERA DI C.C. N. 45 DEL 24.05.2005 34. COPIA CERTIFICATO DI COLLAUDO C.A. 35. COPIA AUTORIZZAZIONE SUBBAPPALTO IMPRESA GIUSSANI 36. COPIA CESSIONE DEL CREDITO DEL 31.12.2010 37. COPIA BOZZA ADDENDUM 38. COPIA RISPOSTE ING. GRECO AI QUESITI DELLA COMMISSIONE 39. COPIA VERBALE DELLA GIUNTA COMUNALE DEL 14.05.2008 40. COPIA DETERMINAZIONE LL.PP. N. 318 DEL 07.05.2007

41. COPIA LETTERA DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ALLA. C. (del 12.12.2011) 42. COPIA NOTA DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ALLA. C. (del 23.03.2012) 43. COPIA AVVIO DELLA RISOLUZIONE DEL CONTRATTO Prot. n. 22032 del 04.04.2012.

N.B.: Tutti gli allegati sono disponibili presso lUfficio manutenzione edifici pubblici del Comune di Seregno.

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