Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
GRAZIE ALLA BATTAGLIA DEL COMITATO BENI COMUNI, PORTATA AVANTI CON IL SUPPORTO DEL
MOVIMENTO 5 STELLE, I CITTADINI DELLA BRIANZA HANNO RISPARMIATO 50 MILIONI DI EURO
Per capire meglio la vicenda si deve ripercorrere la storia del Master Plan.
Il mega appalto venne confezionato in ALSI quando il Presidente del CdA era Francesco Giordano. Il
Responsabile Unico del Procedimento era Oronzo Raho, poi balzato agli onori della cronaca dapprima come
imputato in un processo, conclusosi con lassoluzione, per false dichiarazioni in merito al possesso della
qualifica di collaudatore di opere pubbliche e recentemente per essere stato arrestato con laccusa di
corruzione, in quanto, in qualit di Presidente di Brianzacque avrebbe tentato di favorire lImpresa Sangalli
nellambito di un appalto per la ricerca di una nuova sede sociale.
I lavori preparatori venivano propiziati da ampie rassicurazioni sullefficacia dell'intervento. Allassociazione
Fuori dal Pantano (cio quei poveretti che respirano i miasmi del depuratore nelle case adiacenti), per
partecipare alle riunioni illustrative dellintervento venne erogato perfino il gettone di presenza. Senza nulla
togliere agli amici di Fuori dal Pantano, immaginiamo che tale generosit fosse ben ampia e diffusa a tutti i
livelli istituzionali.
Nel maggio del 2010, poi, ALSI SpA pubblicava un bando per affidare la progettazione esecutiva e
lesecuzione dei lavori di rifacimento della linea di trattamento liquami dellimpianto (Master Plan 2-5), di
importo a base dasta pari a circa 65 milioni di euro.
A seguito dellespletamento della procedura di gara per laffidamento delle opere, nel gennaio del 2012 ALSI
affidava definitivamente lappalto al Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) composto da Putignano
srl, Artifonisrl (gi socia di Idra Patrimonio,avente la maggioranza relativa dellallora Brianzacque) e Desasrl
per un importo di circa 63 milioni di .
Il RTI secondo classificato, composto da Degremont spa, Siba spa e Severn Trent spa (cio le pi grosse
multinazionali del settore coalizzate insieme), proponeva ricorso contro la procedura di gara, mentre il RTI
aggiudicatario proponeva ricorso incidentale. Nel marzo del 2013 il TAR di Milano, con Sentenza n. 826/2013,
confermata in sede cautelare dal Consiglio di Stato nel giugno 2013, accoglieva il ricorso incidentale del RTI
aggiudicatario e i lavori sembravano poter trovare il loro avvio.
Evidentemente, che qualcosa non funzionasse in quellappalto era noto fin da subito. Tanto che i lavori non
sono praticamente mai partiti. Con la caduta in disgrazia del Raho e del suo sistema di partnership con i
privati (vedasi Idra Fanghi, Costruzion.e, New Lisi) si inizia a pensare di fare un revisione del Master Plan.
Pi volte abbiamo detto che si sarebbe rischiato di pagare un penale. Ma hanno sempre risposto che non era
vero. Non si sosteneva che i lavori dovessero per forza essere fatti, ma semplicemente che forse era il caso
di affidare le indagini a qualche Procura o Commissione di indagine per capire se lappalto era opportuno.
Invece ALSI, sotto la guida dellAmministratore Unico Filippo Carimati decide di fare un piano di riduzione
del costo del Master Plan da 63 a 50milioni di euro, con un sistema talmente confuso e ridicolo che,
credeteci, la cifra alla fine sarebbe ritornata ad essere 64 milioni di euro. A questo punto con in mano i
documenti dellillecita modifica dell'appalto abbiamo chiesto lintervento dellANAC. Prima il Comitato Beni
Comuni, con una segnalazione a firma del referente Biagio Catena. Poi il Movimento 5 Stelle con due
segnalazioni: la prima a firma del Consigliere comunale di Monza, Nicola Fuggetta, e la seconda del
Consigliere comunale di Lissone, Emanuele Sana. LANAC non ha potuto fare altro che applicare la legge; e a
seguito del suo intervento si quindi finalmente detto addio al Master Plan (pagando una penale di 1,5
milioni di euro) perch a questo punto i tecnici di Brianzacque sviluppano un progetto di ristrutturazione
dellimpianto che costa circa 15 milioni di euro. Come possibile che il Comitato e lANAC, leggendo i
documenti a firma dell'Amministratore Unico di ALSI Carimati ritengono entrambi che si tratti di
illegittimo affidamento di lavori e quindi di violazione di legge mentre tutto il resto della Brianza ritiene che
tutto legittimo? Miopia? Strabismo?
Con una cifra di 65 milioni di euro si destabilizza la politica brianzola. Se poi ci aggiungiamo i 70 milioni di
euro che costa ai contribuenti monzesi la gestione dellappalto Sangalli risultano cifre da capogiro. Se poi
pensiamo che i personaggi che ruotano intorno alla vicenda sono sempre gli stessi e, combinazione, gi al
centro dellinchiesta Clean City, come si pu pensare che emergano certe nefandezze?. Solo forze sane
come il Comitato e il Movimento 5 Stelle, che da sempre si prodigano per la tutela dellambiente e della
legalit potevano denunciare questa situazione.
Abbiamo chiesto pi volte commissioni di inchiesta su fatti come Idra Fanghi, Costruzione, New Lisi,
lincarico al DG Bratta, la cartella esattoria pagata con i soldi dei contribuenti eccCi siamo opposti a una
Brianzacque non di propriet dei Comuni ma solo di qualche potente. Ma non abbiamo mai trovato se non
nellANAC, nella Procura della Repubblica, nellAGCM, perfino nel Ministro dellAmbiente chi credesse ai
nostri appelli. A questo punto una domanda sorge spontanea. Com che nessuno ascolta i nostri appelli in
Brianza? Forse perch la politica brianzola legata a doppio filo con appalti milionari di dubbia utilit?
Comitato Beni Comuni di MB
Prot. n. 277 - FC
Monza,04.02.2014
nicolaemanuele.fuggetta@postacertificata.gov.it
Oggetto:
https://docs.google.com/a/alsispa.net/folderview?id=0B4ug7qmvlCwiWC1YTnZaNEVjSU0&usp=drive
web
si occupato della fattibilit tecnico-economica della delocalizzazione e si proposto i seguenti
obiettivi:
verificare se le aree messe a disposizione allesterno dellattuale sito dellimpianto di
depurazione di Monza fossero sufficienti a ospitare tecnologie in grado di garantire le
stesse prestazioni depurative richieste dal MP 2-5 tenuto conto delle mitigazioni ambientali
gi oggetto di accordo con gli Enti Locali e di autorizzazione da parte delle Autorit
Competenti;
convenzionale e sedimentatori
convenzionale e sedimentatori
fanghi attivi convenzionale e
fanghi attivi convenzionale e
Queste soluzioni sono state studiate con riferimento ai fabbisogni di superficie, alle necessit
di interconnessione idraulica con larea dellimpianto esistente, alle esigenze strutturali e di processo,
agli ampliamenti e adeguamenti degli impianti elettrici, allesigenza di limitare gli impatti ambientali
(barriere arboree, copertura vasche e deodorizzazione, insonorizzazione, ecc.).
Successivamente, preso atto che la soluzione A1 non era applicabile per vincoli di layout e
che la soluzione A2 era al limite dellapplicabilit, queste soluzioni sono state definitivamente
abbandonate. Allo stesso tempo emersa lesigenza di estendere lo studio alle seguenti ulteriori
soluzioni tecniche di delocalizzazione parziale:
soluzione D1: delocalizzazione parziale con processo a fanghi attivi convenzionale in area
esistente e processo MBR in area nuova limitatamente alla superficie dellarea ex TRS e di
quella di un intestatario catastale in Comune di Monza per complessivi mq. 21.500 circa;
soluzione D2: delocalizzazione parziale con processo MBR in area esistente e nuova.
Si rinvia ad una lettura dello Studio di fattibilit per il dettaglio dei risultati dellanalisi
comparativa condotta sulle soluzioni B, C1, C2, D1 e D2, ma in estrema sintesi lo stesso Studio ha
messo in evidenza come soluzione pi rispondente agli obbiettivi delleventuale delocalizzazione
lipotesi denominata D1 in quanto consente, in prima analisi, di:
-
limitare loccupazione del suolo allesterno dellImpianto di Depurazione alla sola area ex
TRS gi di propriet ALSI ed a quella messa a disposizione da un privato in Comune di
Monza per un totale di circa 21.500 mq.;
ottenere una riduzione dei tempi di progettazione esecutiva e realizzazione dellopera dagli
attuali 13 anni (ultimazione presunta da Crono di appalto anno 2027) di circa 5-6 anni
come da Cronoprogramma coordinato e con ultimazione stimata al 2021. La riduzione dei
tempi in questione ipotizzata con rilascio delle nuove Autorizzazioni e fasi propedeutiche
allinizio dei lavori ultimate entro il settembre del 2017;
ottenere una riduzione dei costi di costruzione di circa 4 milioni di Euro, al netto del costo
dellarea da acquisire dal privato;
ottenere un risparmio dei costi di gestione annuali per energia elettrica e reagenti di circa 1
milione di Euro.
https://docs.google.com/a/alsispa.net/folderview?id=0B4ug7qmvlCwiWC1YTnZaNEVjSU0&usp=drive
web
-