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Il maresciallo Azzaro, nel corso dell'udienza del 21 febbraio 2012, ha dichiarato che il 23
febbraio 2009, a seguito dell'intercettazione di conversazioni telefoniche ritenute sospette,
intercorse tra Tripodi Antonino e Andreana Antonio, che concordavano un appuntamento
per il pomeriggio, si era deciso di effettuare un servizio di osservazione.
Tale servizio stato compiutamente illustrato, oltre che dal maresciallo Azzaro, dal
brigadiere Giuseppe Mosca, all'udienza del 28 febbraio 2012.
Alle ore 17.30 del 23 febbraio 2009, Andreana giunge alla guida di una vettura targata BV
438NE dinanzi al civico n. 59 di via Rossini, a Seregno; parcheggia l'auto davanti al passo
carraio pedonale, si dirige a piedi dinanzi al cancelletto dell'abitazione di Tripodi, sita in
quello stabile, e suona il campanello; l'uomo apre, gli va incontro, lo accompagna
all'interno dell'abitazione, dove si trattengono qualche minuto; Andreana esce, seguito con
lo sguardo dal Tripodi che rimane sulla soglia fino a quando questi non entra in macchina
e poi, alla guida della sua autovettura, si dirige verso i box sottostanti, azionando il
dispositivo di apertura elettrica del cancello dell'accesso carraio. Un paio di minuti dopo
ne esce e si dirige, a velocit sostenuta, verso il centro di Seregno, dove viene perso di
vista dagli operanti. Alle ore 17.50 la vettura di Andreana di nuovo avvistata in via
Rossini ed chiaramente tallonata da un'altra auto, targata DE 737TV, intestata a Medici
Francesco Salvatore. Entrambe le vetture accedono, dopo l'apertura del cancello
automatico, nei box sotterranei dello stabile in cui abita Tripodi.
A quel punto gli operanti decidono di intervenire: notano, all'interno di un box con
l'apertura basculante aperta, Andreana Antonio, Medici Giuseppe Antonio, Caniglia Diego
Lorenzo e accanto a loro un contenitore di cartone, in cui si intravvede il calcio di un
fucile. Effettuata immediatamente una perquisizione, i Carabinieri accertano che nel
contenitore vi sono quelle anni con il relativo munizionamento, e quel materiale
esplodente, completo di denotatori, micce ed accessori, specifIcati in imputazione (ad
eccezione dei bossoli e delle ogive, indicati negli ultimi quattro punti del capo di
imputazione, che sono stati rinvenuti nell'abitazione dell'Andreana).
L'alto potere offensivo del materiale sequestrato emerge dalla consulenza tecnica,
effettuata dall'Ispettore Dario Radaelli.
Sentito in dibattimento all'udienza dell'8 maggio 2012, l'ispettore ha illustrato la
tipologia delle anni rinvenute, qualificate come anni comuni da sparo perfettamente
funzionanti, due delle quali (il revolver Astra, ca!. 38 special, e il fucile Beretta, a canne
mozze) avevano la matricola abrasa.
Il maresciallo Azzaro ha specificato che la pistola semiautomatica Colt, ca!. 45 e la pistola
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In
consegna di prodotti del suo panificio, Andreana, che conosceva come Antonio ed al
quale, circa un anno prima, aveva affittato il suo box (questa circostanza stata
confermata dalla moglie del Tripodi, Pio Francesca, che ha affermato di averla appresa gi
un anno prima dal marito). L'uomo gli aveva riferito che il telecomando per aprire il
cancello automatico che permetteva l'accesso ai box sotterranei si era rotto; Tripodi gli
aveva offerto quello della moglie e aveva concordato che sarebbe venuto a casa sua verso
le ore 13.00 per ritirarlo.
Poco prima delle 13.00, mentre ancora si trovava al lavoro, Andreana lo aveva pi volte
chiamato; era riuscito infine a rispondere e lo aveva invitato a venire subito a casa, a
prendere il telecomando, perch nel pomeriggio si sarebbe recato ad una fiera, ad Erba.
Andreana aveva altri impegni e avevano concordato di incontrarsi verso le ore 16.30; gli
aveva dato il telecomando e poco dopo vi era stato l'intervento dei Carabinieri.
Basta leggere con attenzione le conversazioni intercettate, a cui lo stesso imputato
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Si
di bello caro? ... " non certamente compatibile con un colloquio appena intervenuto) n
tanto meno avevano fissato un appuntamento per le ore 13.00 perch a ci non si fa alcun
accenno, n Andreana si giustifica per non essersi presentato. E' invece Andreana che
propone a Tripodi di vedersi e non certamente per ritirare il telecomando, ma per "bere un
caff" e parlare cos di qualcosa che gli preme, e cio dell' incontro che si verificher
quella sera, gi in precedenza concordato e che Tripodi ha ben presente; non essendo
possibile per i due vedersi per discutere del prossimo appuntamento, perch quest'ultimo
deve recarsi ad una fiera, Andreana gli comunica telefonicamente l'orario preciso in cui
verr a casa sua e sottolinea la necessit che l'interlocutore vi rientri per tempo; Tripodi lo
rassicura (Andreana: "Nino lo sai che ci dobbiamo vedere ad una certa ora? "; Tripodi:
"Lo so, lo so, lo so ... ci mancherebbe "; Andreana: "Ecco ... io ti volevo parlare proprio
di quello, io volevo venire l alle cinque e mezza... "; Tripodi: ..Ah. ... "; Andreana: "Hai
capito? Se no che faccio? "; Tripodi: "Fatti trovare alle cinque e mezza a casa, non ti
preoccupare "; Andreana: "Alle 5.30 in punto arrivo ").
Quanto l'appuntamento concordato sia importante, emerge dalla circostanza che alle ore
17.20 successive (n. 1894 perizia Bellantone) Andreana - il quale abita, come ha precisato
il brigo Mosca a poche centinaia di metri di distanza dall'abitazione del Tripodi - si
assicura che questi sia in casa e lo avverte che sta arrivando: "Sto partendo dal magazzino.
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pulire... capito? Allora, vai in Piazza Monumento, c' un panettiere, chiedi di Nino, '.
Tripodi si chiama, e gli dici: mi ha detto mio cognat, il garage non gli serve pi ormai.
Per ha detto di pulirlo bene. Chiuso. Lui sa cosa deve fare. Deve pulirlo bene".
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Tripodi della loro destinazione al sodalizio criminale (cfr. Casso sez. VI, 19 febbraio 2007,
Delle Grottaglie; Casso sez. VI, 24 marzo 1997, Giannuzzo)
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