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Italcementi Mafia Pubblica Amministrazione Calcestruzzi 04:51 - 3 anni fa Italcementi.

Agli atti anche nuove dichiarazioni di Siino: Incontrai Pesenti di Silvia Cordella - 18 giugno 2008 Durante ludienza per lincidente probatorio dello scorso luned, richiesto dai difensori della Italcementi... i magistrati della Procura di Caltanissetta, il procuratore Sergio Lari, laggiunto Renato Di Natale e il sostituto Nicol Marino, tra i vari documenti hanno depositato agli atti dellinchiesta sulla Calcestruzzi Spa, un fascicolo concernente le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Angelo Siino in merito ai vecchi rapporti daffari tra la holding del cemento e lorganizzazione mafiosa. Il plico relativo al racconto del collaboratore di giustizia, allepoca dei fatti vicino al boss Stefano Bontade, rientra nellinchiesta che lo scorso gennaio ha coinvolto la Calcestruzzi Spa, accusata di aver creato nei sui impianti in Sicilia fondi neri da indirizzare a Cosa Nostra. Dopo larresto in Sicilia dei suoi capiarea, dellamministratore delegato e lavvio di un nuovo procedimento dindagine contro Carlo Pesenti, il consigliere delegato della Italcementi Group (lazienda che controlla Calcestruzzi) indagato per concorso in riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilit di provenienza illecita, aggravati dall'articolo 7 e cio dall'avere avvantaggiato la mafia, le rivelazioni di Siino sono destinate a comporre il nuovo faldone investigativo. Il collaboratore di giustizia definito non a torto il Ministro dei lavori pubblici di Cosa Nostra, nei mesi scorsi aveva chiesto espressamente di parlare con i magistrati dopo aver riconosciuto il volto in televisione di Giampiero Pesenti, presidente del gruppo Italcementi. Siino rievoca una vicenda accaduta sul finire degli anni Settanta quando Antonino Buscemi (allora contitolare della Calcestruzzi Palermo, il quale si riforniva di cemento proprio dalla Italcementi) gli chiese di intervenire personalmente presso lallora sindaco del Comune di Isola delle Femmine, Vincenzo Di Maggio per convincerlo ad approvare la produzione del cemento nellimpianto di quella citt. Secondo il racconto del pentito per Di Maggio si opponeva al progetto ostacolando la costruzione di un ulteriore forno adducendo problemi di inquinamento, etc.. Per sbloccare la questione Siino e Buscemi organizzarono un incontro nella sede della Italcementi in Sicilia con tale Cedrini, dirigente della societ. Nelloccasione ha raccontato Siino ragionammo su come poter risolvere la questione, lasciando intendere la possibilit di dover corrispondere somme di denaro al sindaco. Fu Cedrini, che non aveva nessun titolo per assumere tali decisioni, a rappresentare la possibilit di incontrare gli esponenti aziendali. Lincontro avenne a Roma

nelle vicinanze del bar Donei in via Veneto, precisamente nellufficio legale di Italcementi. L, Angelo Siino conobbe il dott. Pesenti. Assieme al Cedrini, affrontammo largomento relativo agli ostacoli per la produzione che poneva il Di Maggio, ed il Pesenti, immediatamente cogliendomi di sorpresa, rappresent che non era disposto a sborsare, a titolo di tangente, pi di duecento-duecentocinquantamilioni di lire, chiosando sul fatto che Di Maggio gli aveva in precedenza creato problemi, senza specificare quali. Ma per il sindaco la Italcementi avrebbe dovuto fare qualcosa di pi per la popolazione, in particolare la costruzione di una circonvallazione tra la cementeria e la spiaggia. Richiesta che necessitava un altro incontro chiarificatore con Pesenti, questa volta in presenza di Di Maggio. Non nascondo che era mia intenzione uscir fuori da questa storia in quanto, conoscendo i personaggi, ed in particolare il Buscemi, avevo timore che la situazione potesse deteriorarsi. Fatto sta che io, Di Maggio e Cedrini ci siamo recati a Roma, dove, nella sede di Italcementi, abbiamo avuto un ulteriore incontro con il Pesenti, nel corso del quale si parl apertamente della richiesta del Di Maggio sulla costruenda strada, mentre il discorso monetario, rimase sottinteso. Tornati a Palermo, Siino per la faccenda non venne pi interpellato da Buscemi e dopo qualche tempo iniziarono anche lavori della strada richiesta da Di Maggio a Isola delle Femmine. Un segno questo per Siino che laccordo era stato raggiunto. http://www.antimafiaduemila.com/content/view/7582/78/ http://iltimone.blogspot.com La mafia dei cementi. Sequestrate autostrade e TAV a rischio GIOVED 27 NOVEMBRE 2008 17:32 di Mariafrancesca Ricciardulli CALTANISSETTA Diversificare al Nord. Esportare cio i metodi mafiosi oltre i confini regionali. Ormai non c organizzazione mafiosa che non abbia messo in atto questo meccanismo. In Lombardia le radici sono talmente solide che Milano gi da tempo considerata la capitale della ndrangheta; lEmilia Romagna diventata la Gomorra del Nord; nel Trentino Alto Adige regna in modo sempre pi prepotente la Sacra Corona Unita. Ma Cosa Nostra non da meno. di oggi la notizia che due lotti dell'autostrada A31 Valdastico in provincia di Vicenza, sono stati sequestrati da carabinieri e guardia di finanza di Caltanissetta su disposizione della Dda, la quale ha anche ordinato la perquisizione di alcune delle sedi dell'Italcementi, con specifico riferimento alle cementerie di Porto Empedocle (Agrigento), Isola delle Femmine (Palermo) e Calusco D'adda (Bergamo). Controlli sono stati eseguiti anche nella sede di Area Sicilia a Palermo e nello stabilimento di deposito di

Catania per acquisire atti utili a verificare se vi stata una corretta registrazione dei dati sulla fornitura di cemento alla Calcestruzzi. Il provvedimento rientra infatti proprio nell'inchiesta condotta dalla procura della Repubblica di Caltanissetta su presunte attivit illecite svolte in seno alla Calcestruzzi spa di Bergamo. Uninchiesta partita nel luglio del 2006 quando, in seguito allarresto di tre presunti affiliati alla cosca di Riesi, lazienda del gruppo Italcementi spa, stata iscritta nel registro degli indagati con laccusa di associazione mafiosa e falso in bilancio, portando anche allarresto del suo ad Mario Colombini. La Italcementi spa ora anchessa iscritta sul registro degli indagati in base alla legge 146/2006, che prevede la responsabilit amministrativa penale dell'ente. Se ne avuta notizia oggi nel corso di una conferenza stampa convocata dal procuratore di Caltanissetta Sergio Lari. Frode in pubbliche forniture, riciclaggio, favoreggiamento a Cosa nostra e illecita concorrenza sono alcuni dei reati che adesso, con l'ausilio di carabinieri e Guardia di finanza, la Procura di Caltanissetta sta valutando. In particolare i magistrati vogliono accertare se i presunti fondi neri che sarebbero stati realizzati riducendo la quantit di cemento nella preparazione del calcestruzzo, siano stati finalizzati a creare fondi per pagare il pizzo a Cosa nostra o siano stati destinati all'arricchimento delle societ. Il sequestro dei lotti 9 e 14 dell'autostrada A31 avvenuto infatti dopo che i periti della Procura, analizzando la documentazione, hanno riscontrato significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento e quelli effettivamente impiegati. Nei mesi scorsi i magistrati avevano gi ordinato il sequestro del palazzo di giustizia di Gela, del Porto Isola-Diga Foranea di Gela, la strada a scorrimento veloce Licata-Torrente Brami, lo svincolo di Castelbuono-Pollina sul tratto autostradale A/20 Palermo-Messina e, per ultima, l'autostrada Valdastico. Dagli accertamenti tecnici erano emerse irregolarit nel calcestruzzo fornito da impianti di betonaggio della Calcestruzzi Spa presenti in tutte le regioni, con riguardo anche alla Tav Milano-Bologna, alla Tav Roma-Napoli (terzo e quarto lotto), metrobus di Brescia, metropolitana di Genova e A4-Passante autostradale di Mestre. L'atto di sequestro di oggi vuole perci effettuare dei carotaggi per verificare, realmente, la quantit di cemento contenuta nel calcestruzzo utilizzato per la realizzazione di questi tratti autostradali. Secondo fonti investigative, a cui ha accennato il procuratore nisseno Sergio Lari, secondo il quale questa resta un'indagine fra le pi articolate e complesse che travalica la dimensione mafiosa siciliana. Vogliamo capire ha aggiunto Lari - se c' un sistema illecito globale che potrebbe danneggiare gravemente i cittadini italiani e la collettivit perch si tratta di opere pubbliche che potrebbero metterne a repentaglio l'incolumit. Da parte sua, in una nota diffusa in serata, Italcementi esprime la propria serenit in ordine agli accertamenti in corso da parte della Procura ed alla correttezza della documentazione suddetta. Quanto al sequestro con facolt duso dei

lotti 9 e 14 dellAutostrada Valdastico avvenuto oggi in provincia di Vicenza, di cui si appreso dalle agenzie di stampa, emerge che stato disposto sulla base di rilievi documentali e non sulla base di perizie sulla stabilit statica dellopera. Lopera in questione, tra laltro, non tra quelle che formano oggetto dellincidente probatorio avviato su richiesta della societ ed ancora in corso da parte di un collegio peritale. Incidente probatorio che ad oggi non ha affatto dato conferma dellipotizzata compromissione della stabilit statica delle opere siciliane indagate e sequestrate nel 2007, ma che, anzi, ha sinora fornito risultanze che consentono a questa difesa di guardare con fiducia ai suoi esiti. http://www.dazebao.org/news/index.php? option=com_content&view=article&id=2172:la-mafia-dei-cementisequestrate-autostrade-e-tav-a-rischio&catid=90:cronaca&Itemid=288 Cemento di Cosa Nostra? Strutture a rischio in tutta Italia Adesso qualcosa di pi di un sospetto: la mafia odora dasfalto. Sotto le autostrade, costruite con dosaggi di cemento inferiori a quelle previste dalle regole di sicurezza architettonica, e dietro alcuni palazzi edificati con mescole e strutture fuori norma, dal nord al dud dItalia, potrebbero esserci i tentacoli di Cosa Nostra. A studiarne i movimenti, in un quadro definito estremamente allarmante, stata la Direzione distrettuale animafia di Caltanissetta, che gioved ha ordinato limmediato sequestro dei lotti 9 e 14 del tratto autostradale A31 di Valdastico, in provincia di Vicenza. Il provvedimento, notificato dai carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta, rientra nellinchiesta su presunte attivit illecite e infiltrazioni mafiose in seno allItalcementi spa e nella controllata Calcestruzzi spa, entrambe di Bergamo, che hanno fornito, e forniscono, il cemento per realizzare importanti opere pubbliche a livello nazionale, come alcune linee della Tav e alcuni tratti autostradali. Dalle indagini della procura nissena, svolte a tappetto dalla Sicilia fino alla Lombardia, sono emersi significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento, stabiliti negli appalti per la costruzione delle infrastrutture, con quelli effettivamente impiegati nella produzione dei conglomerati forniti alle imprese incaricate dei lavori di realizzazione. Diversi i sospetti che muovono linchiesta sulle due aziende: dallillecita creazione di fondi neri - spiegano i carabinieri - da destinare in parte, quantomeno in Sicilia, ai clan mafiosi dell'isola, fino allesistenza di una strategia aziendale, adottata su scala nazionale e gestita, a mezzo anche del sistema informatico, con la consapevolezza dei vertici societari, finalizzata ad un sistematico risparmio del cemento nelle forniture di calcestruzzo destinate alla realizzazione di opere pubbliche. Calcestruzzi e Italcemneti avrebbero insomma fornito, con il benepalcido della cupola siciliana, quantitativi di calcestruzzo di qualit difforme da quanto previsto dai capitolati d'appalto per opere pubbliche, compresi i tratti della Tav. La speculazione, ancora da accertare, oltre ad

alimentare le casse di Cosa Nostra, renderebbe a questo punto incerta la sicurezza di alcune delle opere realizzate con il materiale fornito dalle due aziende. Un sopetto che subito messo la Dda di Caltanissetta, che per accertare la stabilit strutturale e lesistenza di eventuali pericoli allincolumit pubblica, ha anche disposto, oltre al sequestro dei lotti della A31, verifiche e perizie su diversi impianti costruiti con il cemento delle due aziende di Bergamo, nonch la perquisizione di alcune delle sedi dell'Italcementi a Porto Empedocle (Agrigento), Isola delle Femmine (Palermo) e Calusco D'adda (Bergamo). Controlli che sono stati eseguiti anche nella sede di Area Sicilia a Palermo e nello stabilimento di deposito di Catania. Nei mesi scorsi i magistrati avevavo gi ordinato il sequestro del palazzo di giustizia di Gela, del Porto Isola-Diga Foranea di Gela, della strada a scorrimento veloce Licata-Torrente Brami, dello svincolo di CastelbuonoPollina sul tratto autostradale A/20 Palermo-Messina. Dagli accertamenti tecnici fino ad ora realizzati sono emerse irregolarit nel calcestruzzo fornito da impianti della Calcestruzzi Spa presenti in tutte le regioni, con riguardo anche alla Tav Milano-Bologna, alla Tav Roma-Napoli (terzo e quarto lotto), metrobus di Brescia, metropolitana di Genova e A4-Passante autostradale di Mestre. Lindagine, secondo il procuratore nisseno Sergio Lari, travalica ormai la dimensione mafiosa siciliana, interessando tutta la collettivit, a livello nazionale. Bisogna verificare se a rischio l'incolumit pubblica ha affermato il procuratore in una conferenza stampa come emerso dagli accertamenti tecnici condotti dai nostri periti. Proprio recentemente abbiamo evitato il peggio sequestrando la nuova ala in costruzione dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta dove attraverso carotaggi sul cemento abbiamo accertato diverse irregolarit. Le indagini prosguono ad ampio raggio; non viene dunque escluso che questo connubbio cemento-fondi neri-mafia possa riguardare anche gli ambienti della politica e della pubblica aministrazione, dentro e fuori i confini della Sicilia. 27 Nov 2008 http://www.unita.it/index.php?section=news&idNotizia=73619 L'INDAGINE Sequestrati i cantieri della Valdastico polesana L'inchiesta della procura di Caltanissetta. I giudici: "Infiltrazioni mafiose e riciclaggio". Il tratto polesano include i comuni di Lendinara e Badia Polesine Rovigo, 28 novembre 2008 - C anche un tratto rodigino nel sequestro dellautostrada Valdastico ordinato dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta ed eseguito ieri. I magistrati, infatti hanno deciso il sequestro dei lotti 9 e 14 dellautostrada Valdastico, in provincia di Vicenza e di Rovigo.

Il decreto stato notificato ieri da carabinieri e Guardia di Finanza di Caltanissetta. Il tratto che attraversa il territorio polesano quello del lotto 14 che include il comune di Lendinara, quello di badia Polesine, dove prevista la realizzazione del viadotto Salvaterra, di ben 11 campate, fino alla connessione con la Transpolesana. Il percorso del lotto 14 continua poi nel territorio di Canda, sono previsti altri due ponti a 3 e 4 campate. Limporto previsto per lesecuzione dei lavori del lotto 14 di 39 milioni 408mila euro. Il 13 maggio 2004 lAnas ha dato il proprio via libera al completamento della Valdastico verso sud: unpera da 965 milioni di euro. Il nuovo asse permetter di collegare lautostrada A4 Brescia-Padova con la SS434 Transpolesana, che unisce Rovigo e Verona. La Valdastico sud si svilupper per complessivi 54 km, sei caselli ed una barriera terminale allaltezza di Badia Polesine. Il 20 dicembre 2004 il consiglio di amministrazione dellAnas ha approvato i progetti esecutivi relativi ai lotti 9, 12 e 14 della Valdastico Sud per un ammontare di 213 milioni di euro. Il 12 febbraio 2005 il presidente della Giunta Regionale Galan e il ministro delle Infrastrutture Lunardi avevano inaugurato i cantieri dellopera. Il provvedimento di sequestro rientra nellinchiesta su presunte attivit illecite svolte in seno alla Calcestruzzi spa ed alla Italcementi spa, entrambe di Bergamo, sui quali indaga la procura della Repubblica di Caltanissetta. Il sequestro, con facolt duso dellautostrada, stato deciso in seguito agli accertamenti dei periti della Dda nissena che hanno evidenziato significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento con quelli effettivamente impiegati nella produzione dei conglomerati forniti allimpresa incaricata dei lavori di realizzazione. Lindagine mira ad accertare se la Calcestruzzi abbia proceduto, non solo in Sicilia, ma anche su tutto il territorio nazionale, ad una illecita creazione di fondi neri. Gli inquirenti vogliono accertare leventuale esistenza di una strategia aziendale finalizzata ad un sistematico risparmio del cemento nelle forniture di calcestruzzo destinate alla realizzazione di opere pubbliche. "E unindagine complessa che sicuramente ha curato gli interessi della collettivit e che travalica la dimensione mafiosa siciliana".Ha detto il procuratore Sergio Lari durante la conferenza stampa per il sequestro dei lotti dellautostrada Valdastico, nellambito dellinchiesta sulla Calcestruzzi spa. "Linchiesta - afferma - sta comunque innescando dei meccanismi virtuosi, ovvero la sensibilizzazione su come vengono costruite le strutture pubbliche e pensiamo ad esempio quello che sta accadendo nelle scuole dopo il crollo nel Torinese". Sulle opere pubbliche su cui sono in corso accertamenti per valutarne la stabilit, Lari dice: "Bisogna verificare se a rischio lincolumit pubblica come emerso dagli accertamenti tecnici condotti dai nostri periti". "Anche adesso - dice Lari - dobbiamo effettuare altre indagini tecniche per verificare la stabilit delle strutture sequestrate anche se gi dalle prime perizie emerso il rischio di stabilit per queste strutture. In questo contesto dovremo accertare la responsabilit penale e amministrativa della Italcementi".

http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/rovigo/2008/11/28/135778sequestrati_cantieri_della_valdastico_polesana.shtml Mario Colombini accusato di truffa, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e intestazioni fittizie "La Calcestruzzi favoriva la mafia" Arrestato l'amministratore delegato Sequestrati beni e capitale sociale dell'azienda Mario Colombini PALERMO - Con l'accusa di truffa, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e intestazione fittizie di beni, finito in manette l'amministratore delegato della Calcestruzzi spa, Mario Colombini, 62 anni. A Colmbini viene contestata l'aggravante di avere agevolato l'attivit di Cosa nostra. Inoltre il gip del tribunale di Caltanissetta ha ordinato il sequestro dell'azienda. Un provvedimento che riguarda beni materiali e immobili, il capitale sociale e le strutture informatiche in uso dalla societ. Il valore complessivo del sequestro ammonta a circa 600 milioni di euro. Colombini stato arrestato stamani nella sua abitazione di Camparada, un comune della Brianza in provincia di Milano. Il gip ha inoltre firmato altri tre provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di Fausto Volante, direttore di zona per la Sicilia e la Campania della Calcestruzzi spa, che nei mesi scorsi lo aveva sospeso; dell'ex dipendente della societ bergamasca, Francesco Librizzi, che era capo area per la Sicilia e di Giuseppe Giovanni Laurino, ex dipendente, anche lui capo area per la Sicilia. Sono accusati di truffa e inadempimento di contratti di pubbliche forniture, con l'aggravante di aver agevolato Cosa nostra. Secondo gli inquirenti, la Calcestruzzi avrebbe proceduto, non solo nella provincia di Caltanissetta e in Sicilia, ma anche su tutto il territorio nazionale, alla creazione di fondi neri, "da destinare - secondo l'accusa - quantomeno in Sicilia, alla mafia". L'azienda avrebbe fornito calcestruzzo di qualit inferiore a quella richiesta dalle imprese che eseguivano appalti pubblici. Questo sistema, per gli inquirenti, sarebbe stata "una strategia aziendale della Calcestruzzi, adottata su scala nazionale e gestita a mezzo, anche, del sistema informatico, con la consapevolezza dei vertici aziendali". Lo scorso 23 dicembre il gruppo Italcementi, che controlla la Calcestruzzi, aveva individuato alcune irregolarit decidendo di sospendere l'attivit nell'isola. Ora l'azienda conferma piena collaborazione alla magistratura. E' stato formato un comitato di tre saggi (Pierluigi Vigna, Giovanni Fiandaca e Donato Masciandaro) che elaboreranno un codice operativo di garanzia. Articoli di Monica Ceravolo, Francesco Spini e Armando Zeni, Francesco La Licata, Alfio Caruso, e una nota dellagenzia ANSA Calcestruzzi Mafia e Territorio Calcestruzzi, manette per mafia Test su strade e ponti a rischio per luso di materiale di scarsa qualit Laccusa: usavano miscele di calcestruzzo allungate e di

bassa qualit per risparmiare e creare al contempo fondi neri che in Sicilia rappresentavano il trenta per cento del fatturato e sarebbero stati utilizzati per finanziare i clan mafiosi, mentre nel resto dItalia avrebbero avuto scopi ancora da accertare. la tesi della Dda di Caltanissetta che ha chiesto ed ottenuto dal gip il sequestro dellintera Calcestruzzi spa e larresto dellamministratore delegato Mario Colombini e di altre tre persone: Fausto Volante, direttore di zona per la Sicilia e la Campania, sospeso dalla societ nei mesi scorsi, Francesco Librizzi, gi capo area per la Sicilia, e Giuseppe Giovanni Laurino, ex dipendente, anche lui capo area per la Sicilia. Truffa, frode in pubbliche forniture, intestazione fittizia di beni, con laggravante di aver agevolato lattivit di Cosa Nostra: queste le ipotesi di reato. Sono previsti test su alcune opere che potrebbero essere a rischio. Calcestruzzi favoriva Cosa Nostra di Monica Ceravolo PALERMO. Nei cantieri della Calcestruzzi spa sarebbe stato prodotto calcestruzzo di scarsa qualit che, venduto per buono, consentiva di creare fondi neri per finanziare Cosa nostra. Di questa truffa criminale sarebbe stato a conoscenza lamministratore delegato della societ, Mario Colombini, arrestato ieri mattina insieme con Fausto Volante, direttore di zona per la Sicilia e la Campania, e i due ex dirigenti, Francesco Librizzi e Giuseppe Giovanni Laurino. Lordine di custodia cautelare firmato dal gip di Caltanissetta su richiesta del procuratore aggiunto di Caltanissetta, Renato Di Natale, e dal pm della Direzione distrettuale antimafia, Nicol Marino, che ha coordinato linchiesta sullazienda bergamasca, che fa parte del gruppo Italcementi. Ai quattro indagati sono stati contestati i reati di truffa, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e intestazione fittizia di beni, con laggravante di avere agevolato la mafia. Il giudice ha pure ordinato il sequestro della Calcestruzzi. Lazienda, presente su tutto il territorio nazionale, ha 10 direzioni di zona, 250 impianti di betonaggio, 23 cave e 21 impianti di selezione di inerti. Beni per un valore di 600 milioni di euro. Nei computer, secondo gli inquirenti, ci sarebbe la prova della truffa, con una doppia tabella. E la scoperta del cemento depotenziato ha fatto aprire un altro, allarmante capitolo: quello delle opere a rischio. Sar infatti necessario controllare la staticit delle opere realizzate con quel materiale. E per questo che, nei mesi scorsi il gip aveva ordinato il sequestro del nuovo palazzo di giustizia di Gela, il Porto Isola-Diga Foranea di Gela, la strada a scorrimento veloce LicataTorrente Braemi e lo svincolo di Castelbuono-Pollina sul tratto autostradale A20 Palermo-Messina. Ma non basta: i consulenti dei pm esamineranno alcuni tratti della Tav, il nuovo palazzo della Provincia di Milano, il nuovo ponte sul Po di San Rocco al Porto (Lodi) e la chiesa di San Paolo Apostolo a Pescara. Confindustria in una nota fa sapere che segue la vicenda con piena fiducia nelloperato della magistratura. Confindustria certa che lazienda sapr fornire tutti gli elementi utili a

fare chiarezza, anche alla luce del fatto che la stessa societ, per evitare rischi di commistioni o pratiche distorsive, ha dato vita nei mesi scorsi a una Commissione di garanzia presieduta dallex procuratore Piero Luigi Vigna. Il presidente di Confindustria di Bergamo, Alberto Barcella, sostiene che non vi sono estremi di provvedimenti contro lazienda perch giudica positivamente le azioni della societ. Ivan Lo Bello, il presidente di Confindustria Sicilia, da cui partita la proposta di mettere alla porta gli imprenditori che si piegano al racket della mafia, invita lazienda a collaborare. Il gruppo che fa capo alla famiglia Pesenti sottolinea: Italcementi conferma la propria linea di piena collaborazione con lautorit giudiziaria ribadendo una linea di rifiuto di qualsivoglia contiguit con fenomeni di criminalit. Un impero costruito sullItalia del boom di Francesco Spini e Armando Zeni MILANO. Carta e cemento. Gi, perch se oggi linteresse nelleditoria dei Pesenti - la famiglia che attraverso Italcementi controlla Calcestruzzi -, come azionisti nella Rcs-Corriere della Sera, uno dei tanti, importante s ma non certo il principale, allinizio di tutto fu proprio la carta. Quella che usciva dalla cartiera di Alzano, a due passi da Bergamo: carta da pacchi, niente a che vedere con i giornali - quelli verranno dopo -, seguita con lamore da un piccolo imprenditore poco pi che artigiano, Antonio, il capostipite dei Pesenti, le radici saldamente ancorate nel passato contadino della famiglia ma la testa gi proiettata nel futuro imprenditoriale. Muore giovane, Auntonio, e lascia una famiglia numerosa. Comincia cos la storia dei Pesenti, che oggi guidano un gruppo che fattura sei miliardi di euro, produce oltre 70 milioni di tonnellate di cemento lanno in 22 Paesi distribuiti su quattro continenti. Ma che da decenni sono tra i protagonisti della finanza italiana, con posizioni importanti in Mediobanca, dove siedono nel patto di sindacato tra i soci industriali, in Rcs, nella Mittel, in UniCredit dove Carlo Pesenti consigliere di amministrazione. Quando i Pesenti muovono i primi passi, la situazione era quella dellItalia di met Ottocento, non ancora unita, solo con le prime avvisaglie di unindustria che prende forma spesso trainata da gruppi stranieri, francesi, tedeschi, che nellItalia ancora vergine vedono sbocchi importanti. Succede anche per il cemento che, a quel tempo, dalle parti di Bergamo, futura roccaforte cementiera dei Pesenti, nessuno conosceva: ci pensarono i francesi ad aprire una fabbrica di calce. E fu l che, come dire, il destino dei Pesenti cambi. Lasciata la cartiera, nel 1864 a Calzo prende forma - con Augusto, figlio di Antonio - il primo nucleo della futura Italcementi. Il nome un programma, Societ bergamasca per la fabbricazione del cemento e della calce indraulica, che solo sessantanni dopo, alla vigilia della Marcia su Roma, prese il nome di Italcementi, pi conciso, pi italico. E qui entra in scena Carlo, il Pesenti che fece grande - anche se alla fine rischi di azzerarlo - il gruppo. Gli anni di Carlo primo sono

gli anni del primo e del secondo boom del cemento, gli anni delle prime grandi infrastrutture dellItalia che voleva il suo posto al sole e che, dopo la guerra, doveva ricostruire. LItalcementi l, tra i big, cresce, si rafforza, moltiplica gli utili. Carlo, uomo tutto dun pezzo, infaticabile lavoratore, zero (o quasi) ferie, nessuna concessione mondana, inflessibile amministratore (Sono le piccole spese - diceva - che ti mandano in malora), cattolico fervente (ogni giorno, prima del lavoro, la messa) sfrutta i grandi profitti del cemento e li investe. Diversifica. Compra banche perch le banche servono, diceva, banche a Bergamo e banche a Milano (lIbi). Compra assicurazioni, la Ras, una delle maggiori che gi allora cercava di tener testa alle Generali. Compra giornali, come Il Tempo di Roma. E a un certo punto compra anche la Lancia. Uomo tutto dun pezzo, Carlo Pesenti, geloso delle sue prerogative di uomo dindustria e di finanza, deciso in tempi in cui la trasparenza era termine sconosciuto nella finanza. Memorabili le sue assemblee che si aprivano e chiudevano (nonostante si trattasse di societ quotate) in un lampo senza mai soddisfare le (poche) domande di qualche sprovveduto azionista di minoranza. Solitario cavaliere dellimprenditoria italiana del dopoguerra. Odiato e amato. Accentratore infaticabile, incapace di delegare. Tant che quando mor, nel 1984, molti immaginarono il diluvio: gli succedette il figlio Giampiero che a cinquantanni era stato tenuto fuori da tutto. In realt, grazie anche allalleanza con la Mediobanca di Enrico Cuccia - con un legame che resiste tuttora, con la presenza della famiglia tra i grandi soci -, Giampiero fu luomo che salv - allora - il gruppo sommerso da una montagna di debiti: senza clamori cedette il cedibile, le banche, la Ras, e tenne ferma la barra sul cemento. E un protagonista della finanza cattolica, grande amico di Giovanni Bazoli - siedono insieme nel consiglio della finanziaria bresciana Mittel -, ma in ottimi rapporti anche con Alessandro Profumo. Si deve a lui, al taciturno Giampiero, amante del basso profilo, poco spazio allimmagine, poche interviste, zero presenzialismo, la seconda vita del gruppo nel cemento: lespansione allestero, le acquisizioni. Il grande passo avviene nel 92 con lacquisizione di Ciments Francais. Italcementi diviene una multinazionale, con le presenze odierne nellEuropa dellEst, in Egitto, in Kuwait, in Cina. Nel 97 laffare italiano che probabilmente oggi rimpiangeranno: lacquisto della Calcestruzzi dalla Compart. Fuori dal cemento ancora i giornali, il Corriere, dove oggi Giampiero presiede il Patto di sindacato. Al resto, da anni, pensa il figlio Carlo, quinta generazione dei Pesenti, dal 2004 consigliere delegato del gruppo. Il cemento che fa tremare la Tav di Francesco La Licata CALTANISSETTA. Il palcoscenico vecchio come la storia della mafia: le cave, il movimento terra, cemento e calcestruzzo, i padroncini che caricano e scaricano. Anche i luoghi sono antichi: Riesi che evoca boss

daltri tempi come Peppe Di Cristina, la campagna di Gela popolata di stiddari in funzione di antimafia militare. Ma questo solo lo sfondo, su cui si muovono personaggi moderni e interessi contemporanei. Lambiente che d vita ad una storia attuale e che offre i pi classici degli artifici imprenditoriali e contabili su cui poggia lillegalit diffusa. Solo che da queste parti lillegalit prende connotazioni particolari - la mafia, appunto - e si articola per regole squisitamente siciliane. E cos accade che alcuni dirigenti ed impiegati della Calcestruzzi spa (fa capo allItalcementi di Bergamo) ricoprano - almeno nelle conclusioni della magistratura di Caltanissetta - anche il ruolo di boss del territorio, intimamente legati ai vertici di Cosa nostra. Per che fare? Semplice, nella risposta dei giudici: Spremere soldi a palate, truccando la qualit e la quantit del prodotto offerto ai committenti, per finanziare la mafia. Il tutto mediante sovrafatturazioni di prestazioni di servizio; sottofatturazioni del calcestruzzo prodotto, quindi fornendo prodotto di qualit difforme dai capitaloti di appalto per la costruzione di opere pubbliche e private e acquisendo la materiale gestione di aziende fittiziamente intestate a terzi. In sostanza, dicono i magistrati, la gestione della produzione della Calcestruzzi spa era affidata ad alcuni personaggi che fornivano materiale scadente falsificando la documentazione e la contabilit. E perci, sparse per lItalia e per la Sicilia, ci sarebbero opere pubbliche che corrono rischi di instabilit per via del calcestruzzo depotenziato. Il Tribunale di Gela, per esempio, e la veloce di Licata e ancora la Diga Foranea di Porto Isola a Gela, lo svincolo autostradale di Castelbuono e un lotto della Palermo-Messina. Era in programma anche unintensa attivit in vista dei lavori per la costruzione del Ponte di Messina e per questo si riponeva grande attenzione verso limpianto di San Michele di Ganzeria. Anche questo, per, sfortunatamente era finito nel gorgo melmoso della poco edificante gestione di Francesco Librizzi, sospettato di collusione con gli amici degli amici e in particolare col capo Ciccio La Rocca. Un altro poco rassicurante gestore risulterebbe Giuseppe Laurino, indicato come la testa che governava, tra Gela e Riesi, la truffa mafiosa. Ma i dubbi dei magistrati sulla tenuta delle opere non si limitano alla Sicilia. A sentire uno dei collaboratori (utilissime le dichiarazioni di Salvatore Paterna e Carlo Alberto Ferrauto, entrambi ex dipendenti e sospettati di mafia) che hanno aiutato gli investigatori a capire, il sistema non poteva sopravvivere senza la distrazione compiacente della sede centrale di Bergamo. E perci i controlli saranno estesi ad una serie di lavori sparsi per lItalia, per esempio alla Tav di Anagni dove - quando era in servizio Paterna - fu fornito un tipo di calcestruzzo(il RCK15) che richiedeva 270 Kg. di cemento per ogni m3 e in effetti ne conteneva 150 Kg. Ma i controlli dovranno essere a sorpresa, perch sembra che ai periti del

Tribunale si tenda a fornire campioni astutamente selezionati. Nelle gallerie, per esempio, bisogna addentrarsi perch agli estremi il calcestruzzo a posto, le colate taroccate stanno verso il centro. La truffa poggiava, come hanno spiegato i due pentiti, sullesistenza di due diverse schermate del computer che, di volta in volta, fornivano una ricetta ad uso esterno (che certificava la buona qualit del prodotto) ed unaltra ad uso interno che serviva a calcolare il deficit di cemento, per poterlo poi giustificare nelle giacenze in magazzino, e leccesso di additivi. A parere dei magistrati questo patrimonio informatico non poteva essere destinato ad uso esclusivo dei locali. Si spiega cos il decreto di sequestro valido per tutti gli stabilimenti del territorio nazionale. E, daltra parte, che - sulle vicende siciliane - vi fosse un dibattito interno alla Italcementi dimostrato dallintensa attivit telefonica di dipendenti e dirigenti, anche dopo una prima ondata di arresti, di licenziamnti e allontanamenti, qualche volta non difinitivi. Illuminante, in proposito, un colloquio tra Fausto Volante (responsabile per Sicilia e Calabria) e un padroncino che si riteneva discriminato dallazienda e perci minacciava: Ve lo dico, geometra Ve lo dico spassionatamente, se io vado via dalla Calcestruzzi succede una bomba, perch ma non in Sicilia, ma qua anche in Campania, perch qua c una melma, c una corruzioneuna corruzione tremenda tremenda. Un ruolo ambiguo viene assegnato allamministratore delegato Mario Colombini, gi rappresentante legale della Calcestruzzi spa di Ravenna (Gruppo Ferruzzi). I giudici lo accusano di aver chiuso pi di un occhio allepoca della intestazione fittizia sottoscritta da Volante e Ferraro (indiziato mafioso) della cava di contrada Palladio. Questa convinzione deriva anche da una serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali che confermano la consapevolezza di Colombini riguardo alloperazione. Il 31 luglio 2006, al telefono, addirittura ammette di averla avallata, ma sorprendentemente sostiene di non ricordare nemmeno pi per quale motivo. Poi tradisce preoccupazione, come quando parlando con la moglie, trapela che ha ricevuto una riservata dalla Italcementi. In particolare da tale Carlo (identificabile in Carlo Pesenti, chiosano i magistrati). Le mani sulledilizia di Alfio Caruso Fu Vito Ciancimino a insegnare a picciotti e compari limportanza del calcestruzzo, delle societ edilizie e di quelle sbancamento terra. Servono per aggiudicarsi gli appalti, per far la cresta sui lavori, per ripulire il danaro proveniente dal traffico di droga. Il figlio del barbiere di Corleone, che non aveva fatto fortuna in America, nei suoi quattro anni da assessore pubblico rilascia circa 3000 licenze edilizie, e che sar mai se l80 per cento di esse monopolizzato da un muratore, da un venditore di carbonella, da un guardiano di cantiere? Se poi vengono spazzate via le magnifiche ville liberty, compreso quel gioiello di Villa Deliella, abbattuta in una notte, il prezzo da pagare al

progresso. Cinquantanni dopo niente cambiato. Gli appalti servono a ripulire circa 9 miliardi di euro lanno. Laggiunta di piccoli accorgimenti tattici, allungare il cemento armato n pi n meno come avveniva con il vino, consente dimpinguare il business. Per un boss avere le mani dentro la calce rappresenta la migliore garanzia di partecipare alla spartizione della torta. Almeno cos stato fino al crollo del vertice mafioso, fino alla resipiscenza di una classe imprenditoriale per la quale Cosa Nostra non pi un buon affare. E in questo senso la Calcestruzzi Spa, azzerata ieri da uninchiesta giudiziaria di lungo percorso, ha costituito nellultimo quarto di secolo una tipica storia di connivenze e complicit. Linizio rappresentato da tre fratelli: Salvatore, Nino e Giuseppe Buscemi. Secondo le migliori tradizioni si erano spartiti i compiti: Giuseppe era medico, Nino faceva limprenditore, Salvatore guidava il mandamento di Passo di RiganoBoccadifalco-Uditore. Alta mafia per tradizione familiare e consolidati rapporti con la Palermo delle professioni, delle banche, della nobilt. Interessi cos intrecciati da consentire a Nino Buscemi di conoscere in anticipo lordine di cattura che il 29 settembre 1984 lo mandava in galera assieme ad altri 365 mafiosi. Lurgenza di Nino non fu di sottrarre se stesso ai rigori della legge, bens la sua societ, la Calcestruzzi Palermo, che in una manciata di ore cambi propriet. Venne acquistata dalla Calcestruzzi Ravenna, stella di prima grandezza nel firmamento della Ferruzzi holding. Il sodalizio tra le due dinastie divenne solido: Nino e Giuseppe Buscemi figuravano soci paritari dei romagnoli nella Finsavi. Quando rapirono la salma di Serafino Ferruzzi con richiesta di riscatto miliardario, i suoi famigliari bussarono ad alcune porte siciliane. Malgrado unimprovvisa fioritura di cadaveri nel Ravennate, la salma non fu restituita, ma nessuno pretese pi quattrini. Nel 97 i magistrati siciliani avanzarono il sospetto che le societ offshore legate ai Gardini-Ferruzzi avessero aiutato Cosa Nostra a ripulire centinaia di miliardi. Indimenticabile la riunione della primavera 88 negli eleganti uffici della Calcestruzzi in via Mariano Stabile a Palermo: era il famoso tavolo degli appalti con il riconoscimento del 2 per cento alle famiglie incaricate di sovrintendere ai lavori e dello 0,80 a Riina. Nella cena di festeggiamento dellaccordo zu Tot pronunci la triste frase: Sono come lo Stato, anchio riscuoto le tasse. Quella stessa sera, a poche centinaia di metri, la presunta societ civile siciliana faceva la fila per ammirare i sessanta quadri attribuiti a Luciano Leggio. Le opere darte andarono via come il pane, prezzo minimo: quindici milioni. Eppure la Calcestruzzi trov nuovi padroni, continu a vincere appalti, prosegu a incamerare profitti, a servire da schermo a intese che la procura di Caltanissetta giudica illecite. Daltronde limportanza del mattone dimostrata dal record di case abusive, circa 250 mila, detenuto dalla Sicilia. Da trentanni pochi generosi combattono per

salvare tesori quali lOasi del Simeto, la Valle dei Templi. Nel piano di riordino delle coste, benedetto da Cuffaro appena eletto, non rientrarono soltanto i pochissimi che avevano edificato sui terreni del demanio. A Palermo Pizzo Sella sarebbe un incantevole angolo di verde se non fosse stato devastato da 193 mila metri cubi di cemento. A costruire centinaia di villette fu una societ allombra di Michele Greco, il papa. Un sostituto procuratore con la faccia e i modi dellantipatico, Alberto Di Pisa, ebbe lesistenza frantumata alla vigilia di far luce sulle torbide connivenze. Da sindaco Leoluca Orlando Cascio ogni inverno prometteva che in estate le ruspe avrebbero fatto piazza pulita. In otto anni fu abbattuto un solo rudere. Nel 2002 il Comune rilev Pizzo Sella per demolire le villette. Nel 2004 lassessore alla Legalit, Michele Costa, figlio del procuratore ucciso nell80, si dimise per limpossibilit di ottemperare allimpegno. Politici, sindacalisti, professori universitari, architetti da un paio di anni si battono uniti per fare un pernacchio alle sentenze emesse dalla Cassazione, dal Tar, dal Consiglio di giustizia amministrativa. ANSA La Calcestruzzi spa in previsione della realizzazione del Ponte sullo Stretto aveva aperto a Messina uno stabilimento. Secondo quanto emerge dalle indagini, la societ di Bergamo era sicura che avrebbe fornito il calcestruzzo allimpresa chiamata a realizzare il ponte. Il particolare emerge dallinchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta che ieri ha portato allarresto dellamministratore delegato della societ bergamasca, Mario Colombini. Il dichiarante Salvatore Paterna, ex dipendente dellazienda, arrestato e condannato per mafia nei mesi scorsi, ha dichiarato ai pm che: La Calcestruzzi Spa apr limpianto di Messina in previsione della costruzione del ponte sulla stretto; del resto Impregilo ex Girola spa ha sempre lavorato con la Calcestruzzi. Paterna ha fatto capire agli inquirenti che la Calcestruzzi voleva me - http://daleggere.wordpress.com/2008/02/01/mafia-e-calcestruzzi-lemani-sul-territorio/ - http://dailymotion.alice.it/video/x78alg_mafia-politica-cemento-appaltipubb_news
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http://www.isolapulita.it

Calcestruzzi e Italcementi eseguiti altri sequestri Due lotti dell'autostrada Valdastico in provincia di Vicenza, sono stati sequestrati dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta su disposizione della Direzione distrettuale antimafia della cittadina nissena. Il provvedimento rientra nellindagine sulle presunte attivit illecite in seno alla Calcestruzzi Spa e alla Italcementi Spa di Bergamo. Le sedi di Italcementi di Porto Empedocle

(Agrigento), Isola delle Femmine (Palermo) e Calusco dAdda (Bergamo) sono state perquisite cos come la sede di Area Sicilia di Palermo e lo stabilimento deposito di Catania al fine di acquisire atti utili a verificare se vi stata una corretta registrazione dei dati concernenti la fornitura di cemento alla Calcestruzzi. Italcementi sarebbe iscritta sul registro degli indagati in base alla legge 146/2006, che prevede la responsabilit amministrativa penale delle imprese. Da parte sua, in una nota diffusa in serata, Italcementi fa sapere che oggi stato notificato ed stata data esecuzione al provvedimento di perquisizione e sequestro probatorio emesso dalla Procura di Caltanissetta nellambito dellindagine gi in corso per acquisire, presso alcuni impianti siciliani ed una cementeria in Lombardia, i documenti di trasporto relativi alle forniture di cemento effettuate da Italcementi a Calcestruzzi. Secondo quanto specificato dagli stessi inquirenti, il provvedimento diretto a compiere accertamenti in ordine alla corretta registrazione dei dati concernenti le forniture di materia prima a Calcestruzzi. A tale proposito, la societ esprime la propria serenit in ordine agli accertamenti in corso da parte della Procura ed alla correttezza della documentazione suddetta. Quanto al sequestro con facolt duso dei lotti 9 e 14 dellAutostrada Valdastico avvenuto oggi in provincia di Vicenza, di cui si appreso dalle agenzie di stampa, emerge che stato disposto sulla base di rilievi documentali e non sulla base di perizie sulla stabilit statica dellopera. Lopera in questione, tra laltro, non tra quelle che formano oggetto dellincidente probatorio avviato su richiesta della societ ed ancora in corso da parte di un collegio peritale. Incidente probatorio che ad oggi non ha affatto dato conferma dellipotizzata compromissione della stabilit statica delle opere siciliane indagate e sequestrate nel 2007, ma che, anzi, ha sinora fornito risultanze che consentono a questa difesa di guardare con fiducia ai suoi esiti. (27/11/2008) http://www.ecodibergamo.it/EcoOnLine/CRONACA/2008/11/27_italcement i.shtml La Calcestruzzi SpA decide la sospensione cautelativa delle attivit in Sicilia Dal luglio 2006 la societ indagata per infiltrazioni mafiose. PALERMO. La Calcestruzzi Spa ha deciso di sospendere tutte le sue attivit in Sicilia. Una decisione che stata presa in via cautelativa dopo l'individuazione da parte della Procura antimafia di Caltanisetta di irregolarita' in alcuni cantieri, denunciate dall'azienda alla magistratura. In una nota si legge che tale decisione "appare doverosa, in quanto la societ ritiene che debbano essere chiariti tutti gli aspetti delle vicende irregolari, allontanati i responsabili, modificate le regole, le procedure e le modalit di produzione

in termini tali da impedire il ripetersi di tali episodi. Il provvedimento cautelare, che diventa immediatamente esecutivo, interessa i sette impianti gestiti e i 26 dipendenti occupati dalla societ". Associazione mafiosa e falso in bilancio: queste le accuse con cui i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta hanno iscritto nel registro degli indagati la Calcestruzzi spa. L'accusa maturata nell'ambito dell'operazione "Doppio colpo", che ha portato in carcere tre presunti affiliati alla cosca mafiosa di Riesi, i quali avrebbero gestito illecitamente appalti e forniture ai cantieri edili della zona. Secondo il gip di Caltanissetta, la Calcestruzzi spa ha svolto attivit di favoreggiamento nei confronti di Cosa nostra. Per lo stesso motivo, la Dda ha disposto perquisizioni e sequestri di documentazione contabile, sia negli stabilimenti in Sicilia che nella sede centrale dell'azienda a Bergamo. http://www.pupia.tv/modules.php?name=News&desc=full&file=article&sid= 2059 La Repubblica della mafia, riconosciuta dalle banche Rassegna Stampa di Stefano Lorenzetto da "Il Giornale" La chiusura di sette impianti e la sospensione di ogni attivit in Sicilia, decisa dalla Italcementi di Bergamo (quinto produttore di cemento al mondo) nel timore di infiltrazioni mafiose, una buonissima notizia. Segnala un cambiamento di mentalit. Un tempo questi colossi industriali avevano ununica preoccupazione: non finire sui giornali. Adesso alcuni loro dirigenti condannati o incriminati per collusioni con Cosa nostra diventano un caso da prima pagina proprio grazie al proficuo intervento dellazienda. Un mio collega, assunto negli Anni 60 come cronista di nera a La Notte, quotidiano del pomeriggio che apparteneva a Carlo Pesenti, proprietario della Italcementi, un giorno segnal al direttore Nino Nutrizio un incidente mortale avvenuto in un cantiere. Che cantiere?, chiese il leggendario giornalista dalmata. Della Italcementi, rispose il mio collega. Replica di Nutrizio, che pure aveva come unico padrone il lettore: I dipendenti della Italcementi godono tutti di ottima salute. E la notizia fu cestinata. Baster la dirompente decisione della Italcementi a cambiare le cose in Sicilia? Ne dubito molto. Per il semplice motivo che latteggiamento prevalente di chi scende dal Nord per operare al Sud ben diverso da quello del gruppo bergamasco. Mi spiego. In questi giorni venuto a trovarmi un imprenditore che per 40 anni ha ricoperto posizioni di vertice in una delle principali societ di costruzioni italiane, ramo appalti pubblici (aeroporti, autostrade, ferrovie, porti, ospedali, carceri). Adesso che in pensione, questo settantenne - sincero, rispettoso delle leggi, politicamente orientato, per nulla interessato ai soldi - andato in Sicilia a curare gli affari di una societ quotata in Borsa: un modo per sentirsi ancora utile, visto che il lavoro, e non il guadagno, stato lhobby della sua vita. Non posso svelarne il nome perch desidero che torni a farmi gli auguri di

Natale anche lanno prossimo. Allinizio non ci credevo nemmeno io, mi ha confidato, ma poi nel giro di pochi mesi ho capito come funziona laggi. La mafia lo Stato, leconomia, produce reddito, d lavoro a tutti. Se si ferma la mafia, si ferma la Sicilia. Quella una repubblica a parte. E guardi che glielo dice uno che non ha avuto n richieste di pizzo, n minacce, n impedimenti, niente di niente. Gli ho chiesto di farmi qualche esempio concreto. Molto semplice, ha aperto il portafoglio. Li vede questi assegni circolari? Quanti saranno? Venti? Trenta? Tutti posdatati. Luned li presenter alla mia banca, che li accetter e mi verser il corrispettivo sul conto. Ecco, guardi questo: di un istituto di credito delle sue parti, Selvazzano Dentro, provincia di Padova. Vede la data? 5 maggio 2008. Ottomila euro. In Italia reato. In Sicilia contante. Le cambiali l non esistono, nessuno le usa. Chi si fa pagare con una cambiale, puzza gi di cadavere. Solo assegni posdatati. Le banche li custodiscono nei caveau e li tirano fuori nel giorno stabilito. Una contabilit clandestina, accettata da tutti. Altrimenti non lavori. S sorpreso per il mio sbigottimento. Si stupisce? Non che un esempio. Gliene faccio un altro, che coinvolge sempre le banche, del Nord come del Sud, senza differenze. Laltro giorno si presenta un impresario edile al quale fornisco materiale per la costruzione di uno splendido albergo sul mare. Mi deve gi 30.000 euro. Se non mi paga, io smetto le consegne, gli ho detto. Le va bene un acconto?, mi fa lui. E sia, mi dia questo acconto. Compila un assegno, ovviamente posdatato. Leggo in calce: aveva firmato con nome e cognome di unaltra persona. Scusi, ma che cos sta roba? Non c problema, risponde quello. Allora consegno lassegno alla segretaria, perch lo spedisca per fax alla banca. Dalla filiale le rispondono: Tutto ok, identit e specimen corrispondono. Capito? In Sicilia parecchi conti correnti hanno un intestatario di comodo e la firma depositata di un altro che usa i blocchetti degli assegni. Mi ha raccontato queste illegalit con la massima naturalezza. Lidea di denunciarle in Procura o alla Guardia di finanza non lo sfiorava nemmeno. Sera semplicemente adattato, a differenza della Italcementi, allandazzo generale. Business is business, no? Ha ragione da vendere Giuseppe Bortolussi, segretario e direttore della combattiva Cgia di Mestre, quando denuncia che lo Stato lascia quattro regioni in mano alla criminalit organizzata e che mentre commercianti, artigiani e liberi professionisti hanno la targa, sono noti, riconoscibili, di un quinto dellItalia non si sa nulla. Ma lo sconcerto aumenta andando a esaminare la situazione dellordine pubblico in questo Stato parallelo controllato dalla mafia. Premetto che sarebbe molto interessante un confronto fra la presenza di immigrati irregolari in Sicilia rispetto al Nord, giacch a memoria non mi pare che i clandestini sullisola abbiano molte occasioni per esprimere la loro attitudine a delinquere. Ma limitiamoci ai dati ufficiali dellultimo Rapporto sulla criminalit in Italia del ministero dellInterno. La Sicilia, leggo, la regione che registra la

diminuzione percentuale pi consistente dei tassi di rapine, rispetto al 1991. Pi precisamente, nellultimo quindicennio le rapine sono calate del 97,7%. Invece in Emilia Romagna sono aumentate del 47,2, in Toscana del 46,1, in Piemonte del 38,1, nel Veneto del 32,2, in Lombardia del 23,6. Non meno sorprendente la situazione dei furti in appartamento. In Sicilia sono 192 ogni 100.000 abitanti (in diminuzione del 51,5% rispetto a dieci anni fa, 12 posto nella graduatoria nazionale). In Val dAosta 369, Piemonte 355, Emilia Romagna 331, Lombardia 324, Liguria 287, Toscana 282, Lazio 254, Veneto 232. Lo stesso dicasi per gli scippi, che sempre nel periodo 1996-2006 in Sicilia sono calati del 38%. Oggi sullisola se ne registrano 57 ogni 100.000 abitanti, grosso modo come nel Lazio (50), molto meno che in Campania (97). Quanto ai borseggi, il record spetta non alla Sicilia bens alla Liguria (727), seguita da Lazio (521), Piemonte (451), Emilia Romagna (382) e Lombardia (361). Persino per i furti dauto la Sicilia si rivela una regione pi tranquilla di altre parti dItalia: 5,4, sempre ogni 100.000 abitanti. Di poco sopra la media nazionale (4,8), quasi come in Lombardia (4,8), meno che in Campania (10,5) e nel Lazio (8,2). Si obietter che in Sicilia avvengono, proprio a opera di Cosa nostra, i pi efferati delitti. Macch: Nel 2006 la regione presenta valori che si assestano sulla media italiana, con poco pi di un omicidio ogni 100.000 abitanti. Si osserver che sta dando i suoi frutti lazione di contrasto della criminalit da parte delle forze dellordine e della magistratura e che queste statistiche sono fortemente influenzate dal senso civico degli abitanti delle regioni prese in esame, visto che le autorit possono registrare un reato solo in due modi: quando c la flagranza oppure affidandosi alle denunce dei cittadini. Daccordo, teniamo pure presente il cosiddetto numero oscuro, cio i reati di cui non si viene a conoscenza. Per lo stesso rapporto del Viminale a evidenziare che difficilmente non si denuncia un furto in appartamento o quello di unauto, soprattutto se in presenza di polizza assicurativa. A questo punto, non so perch, mi tornano in mente le parole che il professor Gianfranco Miglio, linsigne costituzionalista che fu per un trentennio preside della facolt di scienze politiche alla Cattolica di Milano, mi disse poco prima di morire: Io sono per il mantenimento della mafia. Il Sud deve darsi uno statuto poggiante sulla personalit del comando. Che cos la mafia? Potere personale, spinto fino al delitto. Io non voglio ridurre il Meridione al modello europeo, sarebbe unassurdit. C anche un clientelismo buono che determina crescita economica. Insomma, bisogna partire dal concetto che alcune manifestazioni tipiche del Sud hanno bisogno di essere costituzionalizzate. Le banche hanno gi provveduto. http://a.marsala.it:80/index.php?mod=page&nw=3:28:12:2007:6823

RISCHIO MAFIA La Calcestruzzi sospende le attivit in Sicilia La decisione segue una serie di "verifiche interne che hanno individuato alcune irregolarit". Il provvedimento cautelare interessa i sette impianti gestiti in cui lavorano 26 dipendenti Palermo, 23 dicembre 2007 - La Calcestruzzi Spa ha deciso di sospendere in via cautelativa le attivit in Sicilia. La decisione della Calcestruzzi del gruppo Italcementi, giunge dopo "verifiche interne - si legge in una nota - messe in atto a seguito delle indagini della Procura di Caltanissetta in taluni impianti di betonaggio in Sicilia, hanno individuato delle irregolarit che sono state denunciate da Calcestruzzi alla magistratura". La Calcestruzzi Spa indagata dalla Procura distrettuale antimafia di Caltanissetta per associazione mafiosa. La decisione della Calcestruzzi di sospendere l'attivit in Sicilia in via cautelativa dopo un'indagine interna "appare doverosa, in quanto la societ - si legge in una nota - ritiene che debbano essere chiariti tutti gli aspetti delle vicende irregolari, allontanati i responsabili, modificate le regole, le procedure e le modalit di produzione in termini tali da impedire il ripetersi di tali episodi. Il provvedimento cautelare, che diventa immediatamente esecutivo, interessa i sette impianti gestiti e i 26 dipendenti occupati dalla societ. "La sospensione dell'esercizio - continua la nota della Calcestruzzi Spa - sar attuata con la fermata delle attivit, limitando temporaneamente l'operativit esclusivamente alle forniture per le quali la societ ha obblighi contrattuali vincolanti. Tali commesse - prosegue la nota - saranno portate a termine sotto il controllo di funzionari provenienti da altre sedi che assicureranno il corretto presidio delle centrali di betonaggio. I soli dipendenti che non saranno oggetto di provvedimento disciplinare verranno impegnati in lavori di manutenzione e in corsi di formazione sulle regole generali che disciplinano l'attivit e, ovviamente, su tutte le nuove procedure produttive che saranno messe in atto; a loro verr assicurato il regolare trattamento economico". La Calcestruzzi Spa informa, inoltre, che "l'attivit in Sicilia sar ripresa solo dopo la corretta implementazione delle procedure operative (peraltro gi avviate dal 1997, anno di acquisizione della Calcestruzzi al tempo detenuta dal gruppo Compart ex Ferruzzi), il rafforzamento dei criteri di governance e il varo di sistemi di controllo e di compliance, anche pi stringenti per la puntuale applicazione delle regole aziendali". "A supporto della complessa attivit di rielaborazione e consolidamento delle regole ma anche per ribadire la propria linea di rifiuto di qualsivoglia contiguit o compiacenza con fenomeni di criminalit organizzata, Calcestruzzi - continua la nota - ha costituito un pool per la governance nel settore del calcestruzzo composta da esperti di riconosciuta autorevolezza ed esperienza. La societ - prosegue la nota - grata al dottor Pierluigi Vigna, gi procuratore nazionale antimafia, al professor Giovanni Fiandaca, ordinario di diritto penale dell'Universit di Palermo e al professor Donato Masciandaro, ordinario di economia della regolamentazione finanziaria all'Universit Bocconi di Milano, per aver

accettato l'incarico di supervisore nella rilevazione dei problemi da affrontare e nella rielaborazione di regole e procedure da attuare". "L'iniziativa conclude la nota della Calcestruzzi - potr costituire un modello di riferimento per l'intero comparto del calcestruzzo spesso impegnato in aree interessate da rilevanti fenomeni di devianza criminale". http://qn.quotidiano.net/cronaca/2007/12/24/56508calcestruzzi_sospende_attivita_sicilia.shtml Calcestruzzi ferma le attivit in Sicilia La Calcestruzzi Spa - che fa parte del Gruppo Italcementi - ha deciso di sospendere in via cautelativa le attivit in Sicilia. La decisione della Calcestruzzi giunge dopo verifiche interne messe in atto a seguito delle indagini della Procura di Caltanissetta in taluni impianti di betonaggio in Sicilia, hanno individuato delle irregolarit che sono state denunciate da Calcestruzzi alla magistratura. La Calcestruzzi Spa indagata dalla Procura distrettuale antimafia di Caltanissetta per associazione mafiosa. Quella operata dalla Calcestruzzi Spa - ha commentato il prefetto Pierluigi Vigna - una vera svolta nella lotta alla mafia, perch prima Confidustria impone di non pagare il pizzo, e poi, si arriva a una sorta di autospensione per evitare infiltrazioni mafiose in azienda. Speriamo che questo codice venga applicato anche da altri. (26/12/2007) http://www.eco.bg.it/EcoOnLine/ECONOMIA/2007/12/26_Calcestruzzi.shtml
Italcementi Mafia Pubblica Amministrazione Calcestruzzi 04:51 - 3 anni fa

Italcementi. Agli atti anche nuove dichiarazioni di Siino: Incontrai Pesenti di Silvia Cordella - 18 giugno 2008
Durante ludienza per lincidente probatorio dello scorso luned, richiesto dai difensori della Italcementi... i magistrati della Procura di Caltanissetta, il procuratore Sergio Lari, laggiunto Renato Di Natale e il sostituto Nicol Marino, tra i vari documenti hanno depositato agli atti dellinchiesta sulla Calcestruzzi Spa, un fascicolo concernente le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Angelo Siino in merito ai vecchi rapporti daffari tra la holding del cemento e lorganizzazione mafiosa. Il plico relativo al racconto del collaboratore di giustizia, allepoca dei fatti vicino al boss Stefano Bontade, rientra nellinchiesta che lo scorso gennaio ha coinvolto la Calcestruzzi Spa, accusata di aver creato nei sui impianti in Sicilia fondi neri da indirizzare a Cosa Nostra. Dopo larresto in Sicilia dei suoi capiarea, dellamministratore delegato e lavvio di un nuovo procedimento dindagine contro Carlo Pesenti, il consigliere delegato della Italcementi Group (lazienda che controlla Calcestruzzi) indagato per concorso in riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilit di provenienza

illecita, aggravati dall'articolo 7 e cio dall'avere avvantaggiato la mafia, le rivelazioni di Siino sono destinate a comporre il nuovo faldone investigativo. Il collaboratore di giustizia definito non a torto il Ministro dei lavori pubblici di Cosa Nostra, nei mesi scorsi aveva chiesto espressamente di parlare con i magistrati dopo aver riconosciuto il volto in televisione di Giampiero Pesenti, presidente del gruppo Italcementi. Siino rievoca una vicenda accaduta sul finire degli anni Settanta quando Antonino Buscemi (allora contitolare della Calcestruzzi Palermo, il quale si riforniva di cemento proprio dalla Italcementi) gli chiese di intervenire personalmente presso lallora sindaco del Comune di Isola delle Femmine, Vincenzo Di Maggio per convincerlo ad approvare la produzione del cemento nellimpianto di quella citt. Secondo il racconto del pentito per Di Maggio si opponeva al progetto ostacolando la costruzione di un ulteriore forno adducendo problemi di inquinamento, etc.. Per sbloccare la questione Siino e Buscemi organizzarono un incontro nella sede della Italcementi in Sicilia con tale Cedrini, dirigente della societ. Nelloccasione ha raccontato Siino ragionammo su come poter risolvere la questione, lasciando intendere la possibilit di dover corrispondere somme di denaro al sindaco. Fu Cedrini, che non aveva nessun titolo per assumere tali decisioni, a rappresentare la possibilit di incontrare gli esponenti aziendali. Lincontro avenne a Roma nelle vicinanze del bar Donei in via Veneto, precisamente nellufficio legale di Italcementi. L, Angelo Siino conobbe il dott. Pesenti. Assieme al Cedrini, affrontammo largomento relativo agli ostacoli per la produzione che poneva il Di Maggio, ed il Pesenti, immediatamente cogliendomi di sorpresa, rappresent che non era disposto a sborsare, a titolo di tangente, pi di duecento-duecentocinquantamilioni di lire, chiosando sul fatto che Di Maggio gli aveva in precedenza creato problemi, senza specificare quali. Ma per il sindaco la Italcementi avrebbe dovuto fare qualcosa di pi per la popolazione, in particolare la costruzione di una circonvallazione tra la cementeria e la spiaggia. Richiesta che necessitava un altro incontro chiarificatore con Pesenti, questa volta in presenza di Di Maggio. Non nascondo che era mia intenzione uscir fuori da questa storia in quanto, conoscendo i personaggi, ed in particolare il Buscemi, avevo timore che la situazione potesse deteriorarsi. Fatto sta che io, Di Maggio e Cedrini ci siamo recati a Roma, dove, nella sede di Italcementi, abbiamo avuto un ulteriore incontro con il Pesenti, nel corso del quale si parl apertamente della richiesta del Di Maggio sulla costruenda strada, mentre il discorso monetario, rimase sottinteso. Tornati a Palermo, Siino per la faccenda non venne pi interpellato da Buscemi e dopo qualche tempo iniziarono anche lavori della strada richiesta da Di Maggio a Isola delle Femmine. Un segno questo per Siino che laccordo era stato raggiunto. http://www.antimafiaduemila.com/content/view/7582/78/ http://iltimone.blogspot.com

La mafia dei cementi.


GIOVED 27 NOVEMBRE

Sequestrate autostrade e TAV a rischio 2008 17:32 di Mariafrancesca Ricciardulli

CALTANISSETTA Diversificare al Nord. Esportare cio i metodi mafiosi oltre i confini regionali. Ormai non c organizzazione mafiosa che non abbia messo in atto questo meccanismo. In Lombardia le radici sono talmente solide che Milano gi da tempo considerata la capitale della ndrangheta; lEmilia Romagna diventata la Gomorra del Nord; nel Trentino Alto Adige regna in modo sempre pi prepotente la Sacra Corona Unita. Ma Cosa Nostra non da meno. di oggi la notizia che due lotti dell'autostrada A31 Valdastico in provincia di Vicenza, sono stati sequestrati da carabinieri e guardia di finanza di Caltanissetta su disposizione della Dda, la quale ha anche ordinato la perquisizione di alcune delle sedi dell'Italcementi, con specifico riferimento alle cementerie di Porto Empedocle (Agrigento), Isola delle Femmine (Palermo) e Calusco D'adda (Bergamo). Controlli sono stati eseguiti anche nella sede di Area Sicilia a Palermo e nello stabilimento di deposito di Catania per acquisire atti utili a verificare se vi stata una corretta registrazione dei dati sulla fornitura di cemento alla Calcestruzzi. Il provvedimento rientra infatti proprio nell'inchiesta condotta dalla procura della Repubblica di Caltanissetta su presunte attivit illecite svolte in seno alla Calcestruzzi spa di Bergamo. Uninchiesta partita nel luglio del 2006 quando, in seguito allarresto di tre presunti affiliati alla cosca di Riesi, lazienda del gruppo Italcementi spa, stata iscritta nel registro degli indagati con laccusa di associazione mafiosa e falso in bilancio, portando anche allarresto del suo ad Mario Colombini. La Italcementi spa ora anchessa iscritta sul registro degli indagati in base alla legge 146/2006, che prevede la responsabilit amministrativa penale dell'ente. Se ne avuta notizia oggi nel corso di una conferenza stampa convocata dal procuratore di Caltanissetta Sergio Lari. Frode in pubbliche forniture, riciclaggio, favoreggiamento a Cosa nostra e illecita concorrenza sono alcuni dei reati che adesso, con l'ausilio di carabinieri e Guardia di finanza, la Procura di Caltanissetta sta valutando. In particolare i magistrati vogliono accertare se i presunti fondi neri che sarebbero stati realizzati riducendo la quantit di cemento nella preparazione del calcestruzzo, siano stati finalizzati a creare fondi per pagare il pizzo a Cosa nostra o siano stati destinati all'arricchimento delle societ. Il sequestro dei lotti 9 e 14 dell'autostrada A31 avvenuto infatti dopo che i periti della Procura, analizzando la documentazione, hanno riscontrato significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento e quelli effettivamente impiegati. Nei mesi scorsi i magistrati avevano gi ordinato il sequestro del palazzo di giustizia di Gela, del Porto Isola-Diga Foranea di Gela, la strada a scorrimento veloce Licata-Torrente Brami, lo svincolo di Castelbuono-Pollina sul tratto autostradale A/20 Palermo-Messina e, per ultima, l'autostrada Valdastico. Dagli accertamenti tecnici erano emerse irregolarit nel calcestruzzo fornito da impianti di betonaggio della Calcestruzzi Spa presenti in tutte le regioni, con riguardo anche alla Tav Milano-Bologna, alla Tav Roma-Napoli (terzo e quarto lotto), metrobus di Brescia, metropolitana di Genova e A4-Passante autostradale di Mestre. L'atto di sequestro di oggi vuole perci effettuare dei carotaggi per verificare, realmente, la quantit di cemento contenuta nel calcestruzzo utilizzato per la realizzazione di questi tratti autostradali. Secondo fonti investigative, a cui ha accennato il procuratore nisseno Sergio Lari, secondo il quale questa resta un'indagine fra le pi articolate e complesse che travalica la dimensione mafiosa siciliana. Vogliamo capire - ha aggiunto Lari - se c' un sistema illecito globale che potrebbe danneggiare gravemente i cittadini italiani e la collettivit perch si tratta di opere pubbliche che potrebbero metterne a repentaglio l'incolumit.

Da parte sua, in una nota diffusa in serata, Italcementi esprime la propria serenit in ordine agli accertamenti in corso da parte della Procura ed alla correttezza della documentazione suddetta. Quanto al sequestro con facolt duso dei lotti 9 e 14 dellAutostrada Valdastico avvenuto oggi in provincia di Vicenza, di cui si appreso dalle agenzie di stampa, emerge che stato disposto sulla base di rilievi documentali e non sulla base di perizie sulla stabilit statica dellopera. Lopera in questione, tra laltro, non tra quelle che formano oggetto dellincidente probatorio avviato su richiesta della societ ed ancora in corso da parte di un collegio peritale. Incidente probatorio che ad oggi non ha affatto dato conferma dellipotizzata compromissione della stabilit statica delle opere siciliane indagate e sequestrate nel 2007, ma che, anzi, ha sinora fornito risultanze che consentono a questa difesa di guardare con fiducia ai suoi esiti. http://www.dazebao.org/news/index.php? option=com_content&view=article&id=2172:la-mafia-dei-cementi-sequestrateautostrade-e-tav-a-rischio&catid=90:cronaca&Itemid=288

Cemento di Cosa Nostra? Strutture a rischio in tutta Italia Adesso


qualcosa di pi di un sospetto: la mafia odora dasfalto. Sotto le autostrade, costruite con dosaggi di cemento inferiori a quelle previste dalle regole di sicurezza architettonica, e dietro alcuni palazzi edificati con mescole e strutture fuori norma, dal nord al sud dItalia, potrebbero esserci i tentacoli di Cosa Nostra. A studiarne i movimenti, in un quadro definito estremamente allarmante, stata la Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, che gioved ha ordinato limmediato sequestro dei lotti 9 e 14 del tratto autostradale A31 di Valdastico, in provincia di Vicenza. Il provvedimento, notificato dai carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta, rientra nellinchiesta su presunte attivit illecite e infiltrazioni mafiose in seno allItalcementi spa e nella controllata Calcestruzzi spa, entrambe di Bergamo, che hanno fornito, e forniscono, il cemento per realizzare importanti opere pubbliche a livello nazionale, come alcune linee della Tav e alcuni tratti autostradali. Dalle indagini della procura nissena, svolte a tappetto dalla Sicilia fino alla Lombardia, sono emersi significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento, stabiliti negli appalti per la costruzione delle infrastrutture, con quelli effettivamente impiegati nella produzione dei conglomerati forniti alle imprese incaricate dei lavori di realizzazione. Diversi i sospetti che muovono linchiesta sulle due aziende: dallillecita creazione di fondi neri - spiegano i carabinieri - da destinare in parte, quantomeno in Sicilia, ai clan mafiosi dell'isola, fino allesistenza di una strategia aziendale, adottata su scala nazionale e gestita, a mezzo anche del sistema informatico, con la consapevolezza dei vertici societari, finalizzata ad un sistematico risparmio del cemento nelle forniture di calcestruzzo destinate alla realizzazione di opere pubbliche. Calcestruzzi e Italcemneti avrebbero insomma fornito, con il benepalcido della cupola siciliana, quantitativi di calcestruzzo di qualit difforme da quanto previsto dai capitolati d'appalto per opere pubbliche, compresi i tratti della Tav. La speculazione, ancora da accertare, oltre ad alimentare le casse di Cosa Nostra, renderebbe a questo punto incerta la sicurezza di alcune delle opere realizzate con il materiale fornito dalle due aziende. Un sopetto che subito messo la Dda di Caltanissetta, che per accertare la stabilit strutturale e lesistenza di eventuali pericoli

allincolumit pubblica, ha anche disposto, oltre al sequestro dei lotti della A31, verifiche e perizie su diversi impianti costruiti con il cemento delle due aziende di Bergamo, nonch la perquisizione di alcune delle sedi dell'Italcementi a Porto Empedocle (Agrigento), Isola delle Femmine (Palermo) e Calusco D'adda (Bergamo). Controlli che sono stati eseguiti anche nella sede di Area Sicilia a Palermo e nello stabilimento di deposito di Catania. Nei mesi scorsi i magistrati avevavo gi ordinato il sequestro del palazzo di giustizia di Gela, del Porto Isola-Diga Foranea di Gela, della strada a scorrimento veloce Licata-Torrente Brami, dello svincolo di Castelbuono-Pollina sul tratto autostradale A/20 Palermo-Messina. Dagli accertamenti tecnici fino ad ora realizzati sono emerse irregolarit nel calcestruzzo fornito da impianti della Calcestruzzi Spa presenti in tutte le regioni, con riguardo anche alla Tav MilanoBologna, alla Tav Roma-Napoli (terzo e quarto lotto), metrobus di Brescia, metropolitana di Genova e A4-Passante autostradale di Mestre. Lindagine, secondo il procuratore nisseno Sergio Lari, travalica ormai la dimensione mafiosa siciliana, interessando tutta la collettivit, a livello nazionale. Bisogna verificare se a rischio l'incolumit pubblica ha affermato il procuratore in una conferenza stampa come emerso dagli accertamenti tecnici condotti dai nostri periti. Proprio recentemente abbiamo evitato il peggio sequestrando la nuova ala in costruzione dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta dove attraverso carotaggi sul cemento abbiamo accertato diverse irregolarit. Le indagini prosguono ad ampio raggio; non viene dunque escluso che questo connubbio cemento-fondi neri-mafia possa riguardare anche gli ambienti della politica e della pubblica aministrazione, dentro e fuori i confini della Sicilia. 27 Nov 2008 http://www.unita.it/index.php?section=news&idNotizia=73619 L'INDAGINE Sequestrati i cantieri della Valdastico polesana L'inchiesta della procura di Caltanissetta. I giudici :

riciclaggio".

"Infiltrazioni mafiose e

Il tratto polesano include i comuni di Lendinara e Badia Polesine Rovigo, 28 novembre 2008 - C anche un tratto rodigino nel sequestro dellautostrada Valdastico ordinato dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta ed eseguito ieri. I magistrati, infatti hanno deciso il sequestro dei lotti 9 e 14 dellautostrada Valdastico, in provincia di Vicenza e di Rovigo. Il decreto stato notificato ieri da carabinieri e Guardia di Finanza di Caltanissetta. Il tratto che attraversa il territorio polesano quello del lotto 14 che include il comune di Lendinara, quello di badia Polesine, dove prevista la realizzazione del viadotto Salvaterra, di ben 11 campate, fino alla connessione con la Transpolesana. Il percorso del lotto 14 continua poi nel territorio di Canda, sono previsti altri due ponti a 3 e 4 campate. Limporto previsto per lesecuzione dei lavori del lotto 14 di 39 milioni 408mila euro. Il 13 maggio 2004 lAnas ha dato il proprio via libera al completamento della Valdastico verso sud: unpera da 965 milioni di euro. Il nuovo asse permetter di collegare lautostrada A4 Brescia-Padova con la SS434 Transpolesana, che unisce Rovigo e Verona. La Valdastico sud si svilupper per complessivi 54 km, sei caselli ed una barriera terminale allaltezza di Badia Polesine. Il 20 dicembre 2004 il consiglio di amministrazione dellAnas ha approvato i progetti esecutivi relativi ai lotti 9, 12 e 14 della Valdastico Sud per un ammontare di 213 milioni di euro. Il 12 febbraio 2005 il

presidente della Giunta Regionale Galan e il ministro delle Infrastrutture Lunardi avevano inaugurato i cantieri dellopera. Il provvedimento di sequestro rientra nellinchiesta su presunte attivit illecite svolte in seno alla Calcestruzzi spa ed alla Italcementi spa, entrambe di Bergamo, sui quali indaga la procura della Repubblica di Caltanissetta. Il sequestro, con facolt duso dellautostrada, stato deciso in seguito agli accertamenti dei periti della Dda nissena che hanno evidenziato significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento con quelli effettivamente impiegati nella produzione dei conglomerati forniti allimpresa incaricata dei lavori di realizzazione. Lindagine mira ad accertare se la Calcestruzzi abbia proceduto, non solo in Sicilia, ma anche su tutto il territorio nazionale, ad una illecita creazione di fondi neri. Gli inquirenti vogliono accertare leventuale esistenza di una strategia aziendale finalizzata ad un sistematico risparmio del cemento nelle forniture di calcestruzzo destinate alla realizzazione di opere pubbliche. "E unindagine complessa che sicuramente ha curato gli interessi della collettivit e che travalica la dimensione mafiosa siciliana".Ha detto il procuratore Sergio Lari durante la conferenza stampa per il sequestro dei lotti dellautostrada Valdastico, nellambito dellinchiesta sulla Calcestruzzi spa. "Linchiesta afferma - sta comunque innescando dei meccanismi virtuosi, ovvero la sensibilizzazione su come vengono costruite le strutture pubbliche e pensiamo ad esempio quello che sta accadendo nelle scuole dopo il crollo nel Torinese". Sulle opere pubbliche su cui sono in corso accertamenti per valutarne la stabilit, Lari dice: "Bisogna verificare se a rischio lincolumit pubblica come emerso dagli accertamenti tecnici condotti dai nostri periti". "Anche adesso dice Lari - dobbiamo effettuare altre indagini tecniche per verificare la stabilit delle strutture sequestrate anche se gi dalle prime perizie emerso il rischio di stabilit per queste strutture. In questo contesto dovremo accertare la responsabilit penale e amministrativa della Italcementi". http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/rovigo/2008/11/28/135778sequestrati_cantieri_della_valdastico_polesana.shtml

Mario Colombini accusato di truffa, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e intestazioni fittizie "La Calcestruzzi favoriva la mafia" Arrestato l'amministratore delegato Sequestrati beni e capitale sociale dell'azienda Mario Colombini PALERMO
Con l'accusa di truffa, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e intestazione fittizie di beni, finito in manette l'amministratore delegato della Calcestruzzi spa, Mario Colombini, 62 anni. A Colmbini viene contestata l'aggravante di avere agevolato l'attivit di Cosa nostra. Inoltre il gip del tribunale di Caltanissetta ha ordinato il sequestro dell'azienda. Un provvedimento che riguarda beni materiali e immobili, il capitale sociale e le strutture informatiche in uso dalla societ. Il valore complessivo del sequestro ammonta a circa 600 milioni di euro. Colombini stato arrestato stamani nella sua abitazione di Camparada, un comune della Brianza in provincia di Milano. Il gip ha inoltre firmato altri tre provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di Fausto Volante, direttore di zona per la Sicilia e la Campania della Calcestruzzi spa, che nei mesi scorsi lo aveva sospeso; dell'ex dipendente della societ bergamasca, Francesco Librizzi, che era capo area per la Sicilia e di

Giuseppe Giovanni Laurino, ex dipendente, anche lui capo area per la Sicilia. Sono accusati di truffa e inadempimento di contratti di pubbliche forniture, con l'aggravante di aver agevolato Cosa nostra. Secondo gli inquirenti, la Calcestruzzi avrebbe proceduto, non solo nella provincia di Caltanissetta e in Sicilia, ma anche su tutto il territorio nazionale, alla creazione di fondi neri, "da destinare - secondo l'accusa - quantomeno in Sicilia, alla mafia". L'azienda avrebbe fornito calcestruzzo di qualit inferiore a quella richiesta dalle imprese che eseguivano appalti pubblici. Questo sistema, per gli inquirenti, sarebbe stata "una strategia aziendale della Calcestruzzi, adottata su scala nazionale e gestita a mezzo, anche, del sistema informatico, con la consapevolezza dei vertici aziendali". Lo scorso 23 dicembre il gruppo Italcementi, che controlla la Calcestruzzi, aveva individuato alcune irregolarit decidendo di sospendere l'attivit nell'isola. Ora l'azienda conferma piena collaborazione alla magistratura. E' stato formato un comitato di tre saggi (Pierluigi Vigna, Giovanni Fiandaca e Donato Masciandaro) che elaboreranno un codice operativo di garanzia. Articoli di Monica Ceravolo, Francesco Spini e Armando Zeni, Francesco La Licata, Alfio Caruso, e una nota dellagenzia ANSA Calcestruzzi Mafia e Territorio Calcestruzzi, manette per mafia Test su strade e ponti a rischio per luso di materiale di scarsa qualit Laccusa: usavano miscele di calcestruzzo allungate e di bassa qualit per risparmiare e creare al contempo fondi neri che in Sicilia rappresentavano il trenta per cento del fatturato e sarebbero stati utilizzati per finanziare i clan mafiosi, mentre nel resto dItalia avrebbero avuto scopi ancora da accertare. la tesi della Dda di Caltanissetta che ha chiesto ed ottenuto dal gip il sequestro dellintera Calcestruzzi spa e larresto dellamministratore delegato Mario Colombini e di altre tre persone: Fausto Volante, direttore di zona per la Sicilia e la Campania, sospeso dalla societ nei mesi scorsi, Francesco Librizzi, gi capo area per la Sicilia, e Giuseppe Giovanni Laurino, ex dipendente, anche lui capo area per la Sicilia. Truffa, frode in pubbliche forniture, intestazione fittizia di beni, con laggravante di aver agevolato lattivit di Cosa Nostra: queste le ipotesi di reato. Sono previsti test su alcune opere che potrebbero essere a rischio. Calcestruzzi favoriva Cosa Nostra di Monica Ceravolo PALERMO. Nei cantieri della Calcestruzzi spa sarebbe stato prodotto calcestruzzo di scarsa qualit che, venduto per buono, consentiva di creare fondi neri per finanziare Cosa nostra. Di questa truffa criminale sarebbe stato a conoscenza lamministratore delegato della societ, Mario Colombini, arrestato ieri mattina insieme con Fausto Volante, direttore di zona per la Sicilia e la Campania, e i due ex dirigenti, Francesco Librizzi e Giuseppe Giovanni Laurino. Lordine di custodia cautelare firmato dal gip di Caltanissetta su richiesta del procuratore aggiunto di Caltanissetta, Renato Di Natale, e dal pm della Direzione distrettuale antimafia, Nicol Marino, che ha coordinato linchiesta sullazienda bergamasca, che fa parte del gruppo Italcementi. Ai quattro indagati sono stati contestati i reati di truffa, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e intestazione fittizia di beni, con laggravante di avere agevolato la mafia. Il giudice ha pure ordinato il sequestro della Calcestruzzi. Lazienda, presente su tutto il territorio nazionale, ha 10 direzioni di zona, 250 impianti di betonaggio, 23 cave e 21 impianti di selezione di inerti. Beni per un valore di 600 milioni di euro. Nei computer, secondo gli inquirenti, ci sarebbe la prova della truffa, con una doppia tabella. E la scoperta del cemento depotenziato ha fatto aprire un altro, allarmante capitolo: quello delle opere a rischio. Sar infatti necessario controllare la staticit delle opere realizzate con quel materiale. E per questo

che, nei mesi scorsi il gip aveva ordinato il sequestro del nuovo palazzo di giustizia di Gela, il Porto Isola-Diga Foranea di Gela, la strada a scorrimento veloce Licata-Torrente Braemi e lo svincolo di Castelbuono-Pollina sul tratto autostradale A20 Palermo-Messina. Ma non basta: i consulenti dei pm esamineranno alcuni tratti della Tav, il nuovo palazzo della Provincia di Milano, il nuovo ponte sul Po di San Rocco al Porto (Lodi) e la chiesa di San Paolo Apostolo a Pescara. Confindustria in una nota fa sapere che segue la vicenda con piena fiducia nelloperato della magistratura. Confindustria certa che lazienda sapr fornire tutti gli elementi utili a fare chiarezza, anche alla luce del fatto che la stessa societ, per evitare rischi di commistioni o pratiche distorsive, ha dato vita nei mesi scorsi a una Commissione di garanzia presieduta dallex procuratore Piero Luigi Vigna. Il presidente di Confindustria di Bergamo, Alberto Barcella, sostiene che non vi sono estremi di provvedimenti contro lazienda perch giudica positivamente le azioni della societ. Ivan Lo Bello, il presidente di Confindustria Sicilia, da cui partita la proposta di mettere alla porta gli imprenditori che si piegano al racket della mafia, invita lazienda a collaborare. Il gruppo che fa capo alla famiglia Pesenti sottolinea: Italcementi conferma la propria linea di piena collaborazione con lautorit giudiziaria ribadendo una linea di rifiuto di qualsivoglia contiguit con fenomeni di criminalit. Un impero costruito sullItalia del boom di Francesco Spini e Armando Zeni MILANO. Carta e cemento. Gi, perch se oggi linteresse nelleditoria dei Pesenti - la famiglia che attraverso Italcementi controlla Calcestruzzi -, come azionisti nella Rcs-Corriere della Sera, uno dei tanti, importante s ma non certo il principale, allinizio di tutto fu proprio la carta. Quella che usciva dalla cartiera di Alzano, a due passi da Bergamo: carta da pacchi, niente a che vedere con i giornali - quelli verranno dopo -, seguita con lamore da un piccolo imprenditore poco pi che artigiano, Antonio, il capostipite dei Pesenti, le radici saldamente ancorate nel passato contadino della famiglia ma la testa gi proiettata nel futuro imprenditoriale. Muore giovane, Auntonio, e lascia una famiglia numerosa. Comincia cos la storia dei Pesenti, che oggi guidano un gruppo che fattura sei miliardi di euro, produce oltre 70 milioni di tonnellate di cemento lanno in 22 Paesi distribuiti su quattro continenti. Ma che da decenni sono tra i protagonisti della finanza italiana, con posizioni importanti in Mediobanca, dove siedono nel patto di sindacato tra i soci industriali, in Rcs, nella Mittel, in UniCredit dove Carlo Pesenti consigliere di amministrazione. Quando i Pesenti muovono i primi passi, la situazione era quella dellItalia di met Ottocento, non ancora unita, solo con le prime avvisaglie di unindustria che prende forma spesso trainata da gruppi stranieri, francesi, tedeschi, che nellItalia ancora vergine vedono sbocchi importanti. Succede anche per il cemento che, a quel tempo, dalle parti di Bergamo, futura roccaforte cementiera dei Pesenti, nessuno conosceva: ci pensarono i francesi ad aprire una fabbrica di calce. E fu l che, come dire, il destino dei Pesenti cambi. Lasciata la cartiera, nel 1864 a Calzo prende forma - con Augusto, figlio di Antonio - il primo nucleo della futura Italcementi. Il nome un programma, Societ bergamasca per la fabbricazione del cemento e della calce indraulica, che solo sessantanni dopo, alla vigilia della Marcia su Roma, prese il nome di Italcementi, pi conciso, pi italico. E qui entra in scena Carlo, il Pesenti che fece grande - anche se alla fine rischi di azzerarlo - il gruppo. Gli anni di Carlo primo sono gli anni del primo e del secondo boom del cemento, gli anni delle prime grandi infrastrutture dellItalia che voleva il suo posto al sole e che, dopo la guerra, doveva ricostruire. LItalcementi l, tra i big,

cresce, si rafforza, moltiplica gli utili. Carlo, uomo tutto dun pezzo, infaticabile lavoratore, zero (o quasi) ferie, nessuna concessione mondana, inflessibile amministratore (Sono le piccole spese - diceva - che ti mandano in malora), cattolico fervente (ogni giorno, prima del lavoro, la messa) sfrutta i grandi profitti del cemento e li investe. Diversifica. Compra banche perch le banche servono, diceva, banche a Bergamo e banche a Milano (lIbi). Compra assicurazioni, la Ras, una delle maggiori che gi allora cercava di tener testa alle Generali. Compra giornali, come Il Tempo di Roma. E a un certo punto compra anche la Lancia. Uomo tutto dun pezzo, Carlo Pesenti, geloso delle sue prerogative di uomo dindustria e di finanza, deciso in tempi in cui la trasparenza era termine sconosciuto nella finanza. Memorabili le sue assemblee che si aprivano e chiudevano (nonostante si trattasse di societ quotate) in un lampo senza mai soddisfare le (poche) domande di qualche sprovveduto azionista di minoranza. Solitario cavaliere dellimprenditoria italiana del dopoguerra. Odiato e amato. Accentratore infaticabile, incapace di delegare. Tant che quando mor, nel 1984, molti immaginarono il diluvio: gli succedette il figlio Giampiero che a cinquantanni era stato tenuto fuori da tutto. In realt, grazie anche allalleanza con la Mediobanca di Enrico Cuccia con un legame che resiste tuttora, con la presenza della famiglia tra i grandi soci -, Giampiero fu luomo che salv - allora - il gruppo sommerso da una montagna di debiti: senza clamori cedette il cedibile, le banche, la Ras, e tenne ferma la barra sul cemento. E un protagonista della finanza cattolica, grande amico di Giovanni Bazoli - siedono insieme nel consiglio della finanziaria bresciana Mittel -, ma in ottimi rapporti anche con Alessandro Profumo. Si deve a lui, al taciturno Giampiero, amante del basso profilo, poco spazio allimmagine, poche interviste, zero presenzialismo, la seconda vita del gruppo nel cemento: lespansione allestero, le acquisizioni. Il grande passo avviene nel 92 con lacquisizione di Ciments Francais. Italcementi diviene una multinazionale, con le presenze odierne nellEuropa dellEst, in Egitto, in Kuwait, in Cina. Nel 97 laffare italiano che probabilmente oggi rimpiangeranno: lacquisto della Calcestruzzi dalla Compart. Fuori dal cemento ancora i giornali, il Corriere, dove oggi Giampiero presiede il Patto di sindacato. Al resto, da anni, pensa il figlio Carlo, quinta generazione dei Pesenti, dal 2004 consigliere delegato del gruppo. Il cemento che fa tremare la Tav di Francesco La Licata CALTANISSETTA. Il palcoscenico vecchio come la storia della mafia: le cave, il movimento terra, cemento e calcestruzzo, i padroncini che caricano e scaricano. Anche i luoghi sono antichi: Riesi che evoca boss daltri tempi come Peppe Di Cristina, la campagna di Gela popolata di stiddari in funzione di antimafia militare. Ma questo solo lo sfondo, su cui si muovono personaggi moderni e interessi contemporanei. Lambiente che d vita ad una storia attuale e che offre i pi classici degli artifici imprenditoriali e contabili su cui poggia lillegalit diffusa. Solo che da queste parti lillegalit prende connotazioni particolari - la mafia, appunto - e si articola per regole squisitamente siciliane. E cos accade che alcuni dirigenti ed impiegati della Calcestruzzi spa (fa capo allItalcementi di Bergamo) ricoprano - almeno nelle conclusioni della magistratura di Caltanissetta - anche il ruolo di boss del territorio, intimamente legati ai vertici di Cosa nostra. Per che fare? Semplice, nella risposta dei giudici: Spremere soldi a palate, truccando la qualit e la quantit del prodotto offerto ai committenti, per finanziare la mafia. Il tutto

mediante sovrafatturazioni di prestazioni di servizio; sottofatturazioni del calcestruzzo prodotto, quindi fornendo prodotto di qualit difforme dai capitaloti di appalto per la costruzione di opere pubbliche e private e acquisendo la materiale gestione di aziende fittiziamente intestate a terzi. In sostanza, dicono i magistrati, la gestione della produzione della Calcestruzzi spa era affidata ad alcuni personaggi che fornivano materiale scadente falsificando la documentazione e la contabilit. E perci, sparse per lItalia e per la Sicilia, ci sarebbero opere pubbliche che corrono rischi di instabilit per via del calcestruzzo depotenziato. Il Tribunale di Gela, per esempio, e la veloce di Licata e ancora la Diga Foranea di Porto Isola a Gela, lo svincolo autostradale di Castelbuono e un lotto della Palermo-Messina. Era in programma anche unintensa attivit in vista dei lavori per la costruzione del Ponte di Messina e per questo si riponeva grande attenzione verso limpianto di San Michele di Ganzeria. Anche questo, per, sfortunatamente era finito nel gorgo melmoso della poco edificante gestione di Francesco Librizzi, sospettato di collusione con gli amici degli amici e in particolare col capo Ciccio La Rocca. Un altro poco rassicurante gestore risulterebbe Giuseppe Laurino, indicato come la testa che governava, tra Gela e Riesi, la truffa mafiosa. Ma i dubbi dei magistrati sulla tenuta delle opere non si limitano alla Sicilia. A sentire uno dei collaboratori (utilissime le dichiarazioni di Salvatore Paterna e Carlo Alberto Ferrauto, entrambi ex dipendenti e sospettati di mafia) che hanno aiutato gli investigatori a capire, il sistema non poteva sopravvivere senza la distrazione compiacente della sede centrale di Bergamo. E perci i controlli saranno estesi ad una serie di lavori sparsi per lItalia, per esempio alla Tav di Anagni dove - quando era in servizio Paterna - fu fornito un tipo di calcestruzzo(il RCK15) che richiedeva 270 Kg. di cemento per ogni m3 e in effetti ne conteneva 150 Kg. Ma i controlli dovranno essere a sorpresa, perch sembra che ai periti del Tribunale si tenda a fornire campioni astutamente selezionati. Nelle gallerie, per esempio, bisogna addentrarsi perch agli estremi il calcestruzzo a posto, le colate taroccate stanno verso il centro. La truffa poggiava, come hanno spiegato i due pentiti, sullesistenza di due diverse schermate del computer che, di volta in volta, fornivano una ricetta ad uso esterno (che certificava la buona qualit del prodotto) ed unaltra ad uso interno che serviva a calcolare il deficit di cemento, per poterlo poi giustificare nelle giacenze in magazzino, e leccesso di additivi. A parere dei magistrati questo patrimonio informatico non poteva essere destinato ad uso esclusivo dei locali. Si spiega cos il decreto di sequestro valido per tutti gli stabilimenti del territorio nazionale. E, daltra parte, che - sulle vicende siciliane - vi fosse un dibattito interno alla Italcementi dimostrato dallintensa attivit telefonica di dipendenti e dirigenti, anche dopo una prima ondata di arresti, di licenziamnti e allontanamenti, qualche volta non difinitivi. Illuminante, in proposito, un colloquio tra Fausto Volante (responsabile per Sicilia e Calabria) e un padroncino che si riteneva discriminato dallazienda e perci minacciava: Ve lo dico, geometra Ve lo dico spassionatamente, se io vado via dalla Calcestruzzi succede una bomba, perch ma non in Sicilia, ma qua anche in Campania, perch qua c una melma, c una corruzioneuna corruzione tremenda tremenda. Un ruolo ambiguo viene assegnato allamministratore delegato Mario Colombini, gi rappresentante legale della Calcestruzzi spa di Ravenna (Gruppo Ferruzzi). I giudici lo accusano di aver chiuso pi di un occhio allepoca della intestazione fittizia sottoscritta da Volante e Ferraro (indiziato mafioso) della cava di

contrada Palladio. Questa convinzione deriva anche da una serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali che confermano la consapevolezza di Colombini riguardo alloperazione. Il 31 luglio 2006, al telefono, addirittura ammette di averla avallata, ma sorprendentemente sostiene di non ricordare nemmeno pi per quale motivo. Poi tradisce preoccupazione, come quando parlando con la moglie, trapela che ha ricevuto una riservata dalla Italcementi. In particolare da tale Carlo (identificabile in Carlo Pesenti, chiosano i magistrati). Le mani sulledilizia di Alfio Caruso Fu Vito Ciancimino a insegnare a picciotti e compari limportanza del calcestruzzo, delle societ edilizie e di quelle sbancamento terra. Servono per aggiudicarsi gli appalti, per far la cresta sui lavori, per ripulire il danaro proveniente dal traffico di droga. Il figlio del barbiere di Corleone, che non aveva fatto fortuna in America, nei suoi quattro anni da assessore pubblico rilascia circa 3000 licenze edilizie, e che sar mai se l80 per cento di esse monopolizzato da un muratore, da un venditore di carbonella, da un guardiano di cantiere? Se poi vengono spazzate via le magnifiche ville liberty, compreso quel gioiello di Villa Deliella, abbattuta in una notte, il prezzo da pagare al progresso. Cinquantanni dopo niente cambiato. Gli appalti servono a ripulire circa 9 miliardi di euro lanno. Laggiunta di piccoli accorgimenti tattici, allungare il cemento armato n pi n meno come avveniva con il vino, consente dimpinguare il business. Per un boss avere le mani dentro la calce rappresenta la migliore garanzia di partecipare alla spartizione della torta. Almeno cos stato fino al crollo del vertice mafioso, fino alla resipiscenza di una classe imprenditoriale per la quale Cosa Nostra non pi un buon affare. E in questo senso la Calcestruzzi Spa, azzerata ieri da uninchiesta giudiziaria di lungo percorso, ha costituito nellultimo quarto di secolo una tipica storia di connivenze e complicit. Linizio rappresentato da tre fratelli: Salvatore, Nino e Giuseppe Buscemi. Secondo le migliori tradizioni si erano spartiti i compiti: Giuseppe era medico, Nino faceva limprenditore, Salvatore guidava il mandamento di Passo di RiganoBoccadifalco-Uditore. Alta mafia per tradizione familiare e consolidati rapporti con la Palermo delle professioni, delle banche, della nobilt. Interessi cos intrecciati da consentire a Nino Buscemi di conoscere in anticipo lordine di cattura che il 29 settembre 1984 lo mandava in galera assieme ad altri 365 mafiosi. Lurgenza di Nino non fu di sottrarre se stesso ai rigori della legge, bens la sua societ, la Calcestruzzi Palermo, che in una manciata di ore cambi propriet. Venne acquistata dalla Calcestruzzi Ravenna, stella di prima grandezza nel firmamento della Ferruzzi holding. Il sodalizio tra le due dinastie divenne solido: Nino e Giuseppe Buscemi figuravano soci paritari dei romagnoli nella Finsavi. Quando rapirono la salma di Serafino Ferruzzi con richiesta di riscatto miliardario, i suoi famigliari bussarono ad alcune porte siciliane. Malgrado unimprovvisa fioritura di cadaveri nel Ravennate, la salma non fu restituita, ma nessuno pretese pi quattrini. Nel 97 i magistrati siciliani avanzarono il sospetto che le societ off-shore legate ai Gardini-Ferruzzi avessero aiutato Cosa Nostra a ripulire centinaia di miliardi. Indimenticabile la riunione della primavera 88 negli eleganti uffici della Calcestruzzi in via Mariano Stabile a Palermo: era il famoso tavolo degli appalti con il riconoscimento del 2 per cento alle famiglie incaricate di sovrintendere ai lavori e dello 0,80 a Riina. Nella cena di festeggiamento dellaccordo zu Tot pronunci la triste frase: Sono come lo Stato, anchio riscuoto le tasse. Quella stessa sera, a poche centinaia di metri, la presunta societ civile siciliana faceva la fila per ammirare i sessanta quadri attribuiti a Luciano

Leggio. Le opere darte andarono via come il pane, prezzo minimo: quindici milioni. Eppure la Calcestruzzi trov nuovi padroni, continu a vincere appalti, prosegu a incamerare profitti, a servire da schermo a intese che la procura di Caltanissetta giudica illecite. Daltronde limportanza del mattone dimostrata dal record di case abusive, circa 250 mila, detenuto dalla Sicilia. Da trentanni pochi generosi combattono per salvare tesori quali lOasi del Simeto, la Valle dei Templi. Nel piano di riordino delle coste, benedetto da Cuffaro appena eletto, non rientrarono soltanto i pochissimi che avevano edificato sui terreni del demanio. A Palermo Pizzo Sella sarebbe un incantevole angolo di verde se non fosse stato devastato da 193 mila metri cubi di cemento. A costruire centinaia di villette fu una societ allombra di Michele Greco, il papa. Un sostituto procuratore con la faccia e i modi dellantipatico, Alberto Di Pisa, ebbe lesistenza frantumata alla vigilia di far luce sulle torbide connivenze. Da sindaco Leoluca Orlando Cascio ogni inverno prometteva che in estate le ruspe avrebbero fatto piazza pulita. In otto anni fu abbattuto un solo rudere. Nel 2002 il Comune rilev Pizzo Sella per demolire le villette. Nel 2004 lassessore alla Legalit, Michele Costa, figlio del procuratore ucciso nell80, si dimise per limpossibilit di ottemperare allimpegno. Politici, sindacalisti, professori universitari, architetti da un paio di anni si battono uniti per fare un pernacchio alle sentenze emesse dalla Cassazione, dal Tar, dal Consiglio di giustizia amministrativa. ANSA La Calcestruzzi spa in previsione della realizzazione del Ponte sullo Stretto aveva aperto a Messina uno stabilimento. Secondo quanto emerge dalle indagini, la societ di Bergamo era sicura che avrebbe fornito il calcestruzzo allimpresa chiamata a realizzare il ponte. Il particolare emerge dallinchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta che ieri ha portato allarresto dellamministratore delegato della societ bergamasca, Mario Colombini. Il dichiarante Salvatore Paterna, ex dipendente dellazienda, arrestato e condannato per mafia nei mesi scorsi, ha dichiarato ai pm che: La Calcestruzzi Spa apr limpianto di Messina in previsione della costruzione del ponte sulla stretto; del resto Impregilo ex Girola spa ha sempre lavorato con la Calcestruzzi. Paterna ha fatto capire agli inquirenti che la Calcestruzzi voleva me http://daleggere.wordpress.com/2008/02/01/mafia-e-calcestruzzi-le-mani-sulterritorio/ http://dailymotion.alice.it/video/x78alg_mafia-politica-cemento-appaltipubb_news http://www.isolapulita.it

Calcestruzzi e Italcementi eseguiti altri sequestri

Due lotti dell'autostrada Valdastico in provincia di Vicenza, sono stati sequestrati dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta su disposizione della Direzione distrettuale antimafia della cittadina nissena. Il provvedimento rientra nellindagine sulle presunte attivit illecite in seno alla Calcestruzzi Spa e alla Italcementi Spa di Bergamo. Le sedi di Italcementi di Porto Empedocle (Agrigento), Isola delle Femmine (Palermo) e Calusco dAdda (Bergamo) sono state perquisite cos come la sede di Area Sicilia di Palermo e lo stabilimento

deposito di Catania al fine di acquisire atti utili a verificare se vi stata una corretta registrazione dei dati concernenti la fornitura di cemento alla Calcestruzzi. Italcementi sarebbe iscritta sul registro degli indagati in base alla legge 146/2006, che prevede la responsabilit amministrativa penale delle imprese. Da parte sua, in una nota diffusa in serata, Italcementi fa sapere che oggi stato notificato ed stata data esecuzione al provvedimento di perquisizione e sequestro probatorio emesso dalla Procura di Caltanissetta nellambito dellindagine gi in corso per acquisire, presso alcuni impianti siciliani ed una cementeria in Lombardia, i documenti di trasporto relativi alle forniture di cemento effettuate da Italcementi a Calcestruzzi. Secondo quanto specificato dagli stessi inquirenti, il provvedimento diretto a compiere accertamenti in ordine alla corretta registrazione dei dati concernenti le forniture di materia prima a Calcestruzzi. A tale proposito, la societ esprime la propria serenit in ordine agli accertamenti in corso da parte della Procura ed alla correttezza della documentazione suddetta. Quanto al sequestro con facolt duso dei lotti 9 e 14 dellAutostrada Valdastico avvenuto oggi in provincia di Vicenza, di cui si appreso dalle agenzie di stampa, emerge che stato disposto sulla base di rilievi documentali e non sulla base di perizie sulla stabilit statica dellopera. Lopera in questione, tra laltro, non tra quelle che formano oggetto dellincidente probatorio avviato su richiesta della societ ed ancora in corso da parte di un collegio peritale. Incidente probatorio che ad oggi non ha affatto dato conferma dellipotizzata compromissione della stabilit statica delle opere siciliane indagate e sequestrate nel 2007, ma che, anzi, ha sinora fornito risultanze che consentono a questa difesa di guardare con fiducia ai suoi esiti. (27/11/2008) http://www.ecodibergamo.it/EcoOnLine/CRONACA/2008/11/27_italcementi.shtm l

La Calcestruzzi SpA decide la sospensione cautelativa delle attivit in Sicilia Dal luglio 2006 la societ indagata per infiltrazioni mafiose. PALERMO. La Calcestruzzi Spa ha deciso di
sospendere tutte le sue attivit in Sicilia. Una decisione che stata presa in via cautelativa dopo l'individuazione da parte della Procura antimafia di Caltanisetta di irregolarita' in alcuni cantieri, denunciate dall'azienda alla magistratura. In una nota si legge che tale decisione "appare doverosa, in quanto la societ ritiene che debbano essere chiariti tutti gli aspetti delle vicende irregolari, allontanati i responsabili, modificate le regole, le procedure e le modalit di produzione in termini tali da impedire il ripetersi di tali episodi. Il provvedimento cautelare, che diventa immediatamente esecutivo, interessa i sette impianti gestiti e i 26 dipendenti occupati dalla societ". Associazione mafiosa e falso in bilancio: queste le accuse con cui i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta hanno iscritto nel registro degli indagati la Calcestruzzi spa. L'accusa maturata nell'ambito dell'operazione "Doppio colpo", che ha portato in carcere tre presunti affiliati alla cosca mafiosa di Riesi, i quali avrebbero gestito illecitamente appalti e forniture ai cantieri edili della zona. Secondo il gip di Caltanissetta, la Calcestruzzi spa ha svolto attivit di favoreggiamento nei confronti di Cosa nostra. Per lo stesso motivo, la Dda ha disposto perquisizioni e sequestri di documentazione

contabile, sia negli stabilimenti in Sicilia che nella sede centrale dell'azienda a Bergamo. http://www.pupia.tv/modules.php? name=News&desc=full&file=article&sid=2059 La Repubblica della mafia, riconosciuta dalle banche Rassegna Stampa di Stefano Lorenzetto da "Il Giornale" La chiusura di sette impianti e la

sospensione di ogni attivit in Sicilia, decisa dalla Italcementi di Bergamo (quinto produttore di cemento al mondo) nel timore di infiltrazioni

mafiose, una buonissima notizia. Segnala un cambiamento di mentalit. Un tempo questi colossi industriali avevano ununica preoccupazione: non finire sui giornali. Adesso alcuni loro dirigenti condannati o incriminati per collusioni con Cosa nostra diventano un caso da prima pagina proprio grazie al proficuo intervento dellazienda. Un mio collega, assunto negli Anni 60 come cronista di nera a La Notte, quotidiano del pomeriggio che apparteneva a Carlo Pesenti, proprietario della Italcementi, un giorno segnal al direttore Nino Nutrizio un incidente mortale avvenuto in un cantiere. Che cantiere?, chiese il leggendario giornalista dalmata. Della Italcementi, rispose il mio collega. Replica di Nutrizio, che pure aveva come unico padrone il lettore: I dipendenti della Italcementi godono tutti di ottima salute. E la notizia fu cestinata. Baster la dirompente decisione della Italcementi a cambiare le cose in Sicilia? Ne dubito molto. Per il semplice motivo che latteggiamento prevalente di chi scende dal Nord per operare al Sud ben diverso da quello del gruppo bergamasco. Mi spiego. In questi giorni venuto a trovarmi un imprenditore che per 40 anni ha ricoperto posizioni di vertice in una delle principali societ di costruzioni italiane, ramo appalti pubblici (aeroporti, autostrade, ferrovie, porti, ospedali, carceri). Adesso che in pensione, questo settantenne - sincero, rispettoso delle leggi, politicamente orientato, per nulla interessato ai soldi - andato in Sicilia a curare gli affari di una societ quotata in Borsa: un modo per sentirsi ancora utile, visto che il lavoro, e non il guadagno, stato lhobby della sua vita. Non posso svelarne il nome perch desidero che torni a farmi gli auguri di Natale anche lanno prossimo. Allinizio non ci credevo nemmeno io, mi ha confidato, ma poi nel giro di pochi mesi ho capito come funziona laggi. La mafia lo Stato, leconomia, produce reddito, d lavoro a tutti. Se si ferma la mafia, si ferma la Sicilia. Quella una repubblica a parte. E guardi che glielo dice uno che non ha avuto n richieste di pizzo, n minacce, n impedimenti, niente di niente. Gli ho chiesto di farmi qualche esempio concreto. Molto semplice, ha aperto il portafoglio. Li vede questi assegni circolari? Quanti saranno? Venti? Trenta? Tutti posdatati. Luned li presenter alla mia banca, che li accetter e mi verser il corrispettivo sul conto. Ecco, guardi questo: di un istituto di credito delle sue parti, Selvazzano Dentro, provincia di Padova. Vede la data? 5 maggio 2008. Ottomila euro. In Italia reato. In Sicilia contante. Le cambiali l non esistono, nessuno le usa. Chi si fa pagare con una cambiale, puzza gi di cadavere. Solo assegni posdatati. Le banche li custodiscono nei caveau e li tirano fuori nel giorno stabilito. Una contabilit clandestina, accettata da tutti. Altrimenti non lavori. S sorpreso per il mio sbigottimento. Si stupisce? Non che un esempio. Gliene faccio un altro, che coinvolge sempre le banche, del Nord come del Sud, senza differenze. Laltro giorno si presenta un impresario edile al quale fornisco materiale per la costruzione di uno splendido albergo sul mare. Mi deve gi

30.000 euro. Se non mi paga, io smetto le consegne, gli ho detto. Le va bene un acconto?, mi fa lui. E sia, mi dia questo acconto. Compila un assegno, ovviamente posdatato. Leggo in calce: aveva firmato con nome e cognome di unaltra persona. Scusi, ma che cos sta roba? Non c problema, risponde quello. Allora consegno lassegno alla segretaria, perch lo spedisca per fax alla banca. Dalla filiale le rispondono: Tutto ok, identit e specimen corrispondono. Capito? In Sicilia parecchi conti correnti hanno un intestatario di comodo e la firma depositata di un altro che usa i blocchetti degli assegni. Mi ha raccontato queste illegalit con la massima naturalezza. Lidea di denunciarle in Procura o alla Guardia di finanza non lo sfiorava nemmeno. Sera semplicemente adattato, a differenza della Italcementi, allandazzo generale. Business is business, no? Ha ragione da vendere Giuseppe Bortolussi, segretario e direttore della combattiva Cgia di Mestre, quando denuncia che lo Stato lascia quattro regioni in mano alla criminalit organizzata e che mentre commercianti, artigiani e liberi professionisti hanno la targa, sono noti, riconoscibili, di un quinto dellItalia non si sa nulla. Ma lo sconcerto aumenta andando a esaminare la situazione dellordine pubblico in questo Stato parallelo controllato dalla mafia. Premetto che sarebbe molto interessante un confronto fra la presenza di immigrati irregolari in Sicilia rispetto al Nord, giacch a memoria non mi pare che i clandestini sullisola abbiano molte occasioni per esprimere la loro attitudine a delinquere. Ma limitiamoci ai dati ufficiali dellultimo Rapporto sulla criminalit in Italia del ministero dellInterno. La Sicilia, leggo, la regione che registra la diminuzione percentuale pi consistente dei tassi di rapine, rispetto al 1991. Pi precisamente, nellultimo quindicennio le rapine sono calate del 97,7%. Invece in Emilia Romagna sono aumentate del 47,2, in Toscana del 46,1, in Piemonte del 38,1, nel Veneto del 32,2, in Lombardia del 23,6. Non meno sorprendente la situazione dei furti in appartamento. In Sicilia sono 192 ogni 100.000 abitanti (in diminuzione del 51,5% rispetto a dieci anni fa, 12 posto nella graduatoria nazionale). In Val dAosta 369, Piemonte 355, Emilia Romagna 331, Lombardia 324, Liguria 287, Toscana 282, Lazio 254, Veneto 232. Lo stesso dicasi per gli scippi, che sempre nel periodo 1996-2006 in Sicilia sono calati del 38%. Oggi sullisola se ne registrano 57 ogni 100.000 abitanti, grosso modo come nel Lazio (50), molto meno che in Campania (97). Quanto ai borseggi, il record spetta non alla Sicilia bens alla Liguria (727), seguita da Lazio (521), Piemonte (451), Emilia Romagna (382) e Lombardia (361). Persino per i furti dauto la Sicilia si rivela una regione pi tranquilla di altre parti dItalia: 5,4, sempre ogni 100.000 abitanti. Di poco sopra la media nazionale (4,8), quasi come in Lombardia (4,8), meno che in Campania (10,5) e nel Lazio (8,2). Si obietter che in Sicilia avvengono, proprio a opera di Cosa nostra, i pi efferati delitti. Macch: Nel 2006 la regione presenta valori che si assestano sulla media italiana, con poco pi di un omicidio ogni 100.000 abitanti. Si osserver che sta dando i suoi frutti lazione di contrasto della criminalit da parte delle forze dellordine e della magistratura e che queste statistiche sono fortemente influenzate dal senso civico degli abitanti delle regioni prese in esame, visto che le autorit possono registrare un reato solo in due modi: quando c la flagranza oppure affidandosi alle denunce dei cittadini. Daccordo, teniamo pure presente il cosiddetto numero oscuro, cio i reati di cui non si viene a conoscenza. Per lo stesso rapporto del Viminale a evidenziare che difficilmente non si denuncia un furto in appartamento o quello di unauto, soprattutto se in presenza di polizza assicurativa. A questo punto, non so perch, mi tornano in

mente le parole che il professor Gianfranco Miglio, linsigne costituzionalista che fu per un trentennio preside della facolt di scienze politiche alla Cattolica di Milano, mi disse poco prima di morire: Io sono per il mantenimento della mafia. Il Sud deve darsi uno statuto poggiante sulla personalit del comando. Che cos la mafia? Potere personale, spinto fino al delitto. Io non voglio ridurre il Meridione al modello europeo, sarebbe unassurdit. C anche un clientelismo buono che determina crescita economica. Insomma, bisogna partire dal concetto che alcune manifestazioni tipiche del Sud hanno bisogno di essere costituzionalizzate. Le banche hanno gi provveduto. http://a.marsala.it:80/index.php?mod=page&nw=3:28:12:2007:6823

RISCHIO MAFIA La Calcestruzzi sospende le attivit in Sicilia La decisione segue una serie di "verifiche interne che hanno
individuato alcune irregolarit". Il provvedimento cautelare interessa i sette impianti gestiti in cui lavorano 26 dipendenti Palermo, 23 dicembre 2007 - La Calcestruzzi Spa ha deciso di sospendere in via cautelativa le attivit in Sicilia. La decisione della Calcestruzzi del gruppo Italcementi, giunge dopo "verifiche interne - si legge in una nota - messe in atto a seguito delle indagini della Procura di Caltanissetta in taluni impianti di betonaggio in Sicilia, hanno individuato delle irregolarit che sono state denunciate da Calcestruzzi alla magistratura". La Calcestruzzi Spa indagata dalla Procura distrettuale antimafia di Caltanissetta per associazione mafiosa. La decisione della Calcestruzzi di sospendere l'attivit in Sicilia in via cautelativa dopo un'indagine interna "appare doverosa, in quanto la societ - si legge in una nota - ritiene che debbano essere chiariti tutti gli aspetti delle vicende irregolari, allontanati i responsabili, modificate le regole, le procedure e le modalit di produzione in termini tali da impedire il ripetersi di tali episodi. Il provvedimento cautelare, che diventa immediatamente esecutivo, interessa i sette impianti gestiti e i 26 dipendenti occupati dalla societ. "La sospensione dell'esercizio - continua la nota della Calcestruzzi Spa - sar attuata con la fermata delle attivit, limitando temporaneamente l'operativit esclusivamente alle forniture per le quali la societ ha obblighi contrattuali vincolanti. Tali commesse - prosegue la nota - saranno portate a termine sotto il controllo di funzionari provenienti da altre sedi che assicureranno il corretto presidio delle centrali di betonaggio. I soli dipendenti che non saranno oggetto di provvedimento disciplinare verranno impegnati in lavori di manutenzione e in corsi di formazione sulle regole generali che disciplinano l'attivit e, ovviamente, su tutte le nuove procedure produttive che saranno messe in atto; a loro verr assicurato il regolare trattamento economico". La Calcestruzzi Spa informa, inoltre, che "l'attivit in Sicilia sar ripresa solo dopo la corretta implementazione delle procedure operative (peraltro gi avviate dal 1997, anno di acquisizione della Calcestruzzi al tempo detenuta dal gruppo Compart ex Ferruzzi), il rafforzamento dei criteri di governance e il varo di sistemi di controllo e di compliance, anche pi stringenti per la puntuale applicazione delle regole aziendali". "A supporto della complessa attivit di rielaborazione e consolidamento delle regole ma anche per ribadire la propria linea di rifiuto di qualsivoglia contiguit o compiacenza con fenomeni di criminalit organizzata, Calcestruzzi - continua la nota - ha costituito un pool per la governance nel settore del calcestruzzo composta da esperti di riconosciuta autorevolezza ed

esperienza. La societ - prosegue la nota - grata al dottor Pierluigi Vigna, gi procuratore nazionale antimafia, al professor Giovanni Fiandaca, ordinario di diritto penale dell'Universit di Palermo e al professor Donato Masciandaro, ordinario di economia della regolamentazione finanziaria all'Universit Bocconi di Milano, per aver accettato l'incarico di supervisore nella rilevazione dei problemi da affrontare e nella rielaborazione di regole e procedure da attuare". "L'iniziativa - conclude la nota della Calcestruzzi - potr costituire un modello di riferimento per l'intero comparto del calcestruzzo spesso impegnato in aree interessate da rilevanti fenomeni di devianza criminale". http://qn.quotidiano.net/cronaca/2007/12/24/56508calcestruzzi_sospende_attivita_sicilia.shtml

parte del Gruppo Italcementi - ha deciso di sospendere in via cautelativa le attivit in Sicilia. La decisione della Calcestruzzi giunge dopo verifiche interne messe in atto a seguito delle indagini della Procura di Caltanissetta in taluni impianti di betonaggio in Sicilia, hanno individuato delle irregolarit che sono state denunciate da Calcestruzzi alla magistratura. La Calcestruzzi Spa indagata dalla Procura distrettuale antimafia di Caltanissetta per associazione mafiosa. Quella operata dalla Calcestruzzi Spa - ha commentato il prefetto Pierluigi Vigna - una vera svolta nella lotta alla mafia, perch prima Confidustria impone di non pagare il pizzo, e poi, si arriva a una sorta di autospensione per evitare infiltrazioni mafiose in azienda. Speriamo che questo codice venga applicato anche da altri. (26/12/2007) http://www.eco.bg.it/EcoOnLine/ECONOMIA/2007/12/26_Calcestruzzi.shtml

Calcestruzzi ferma le attivit in Sicilia La Calcestruzzi Spa - che fa

Mafia:la Calcestruzzi Spa sospende attivita' in Sicilia. Tra le sedi anche


Marsala. Cronaca La Calcestruzzi Spa, l'azienda del gruppo Italcementi ha deciso di sospendere l'attivita' dei suoi 7 impianti di betonaggio in Sicilia,per timore di infiltrazioni mafiose. Dopo l'inchiesta della procura di Caltanissetta su presunte infiltrazioni delle cosche nel settore delle forniture edili, l'azienda ha avviato verifiche interne individuando, negli impianti che operano nell'isola, alcune irregolarita'. La societa' ha anche adottato una serie di misure disciplinari a carico di sospettati di condotte irregolari. Associazione mafiosa e falso in bilancio: queste le accuse con cui i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta hanno iscritto nel registro degli indagati la Calcestruzzi spa. L'accusa maturata nell'ambito dell'operazione "Doppio colpo", che ha portato in carcere oggi tre presunti affiliati alla cosca mafiosa di Riesi che avrebbero gestito illecitamente appalti e forniture ai cantieri edili della zona. E' la prima volta che per un reato di mafia viene utilizzata un'indagine che coinvolge direttamente l'azienda. Per questo motivo, l'avviso di garanzia stato notificato all'avvocato della societ, Pierfranco Barabini a Bergamo. Secondo il gip di Caltanissetta, la Calcestruzzi spa ha svolto attivit di favoreggiamento nei confronti di Cosa nostra. Motivo per cui, la Dda di Caltanissetta ha disposto perquisizioni e sequestri di documentazione contabile nella sede centrale dell'azienda sia a Bergamo, sia negli stabilimenti in Sicilia e in Lombardia. Ma anche in alcuni istituti di credito dove erano custodite le documentazioni bancarie, e in diverse abitazioni della zona circostante l'azienda Le sedi inSicilia della Calcestruzzi Spa : Caltanissetta Via Manfredi

Chiaramonte, Palermo Borgetto Contrada Don Martino Palermo Brancaccio Via V.Ducrot, 17 Termini Imerese Zona Industriale Loc.Tifeo | Priolo Gargallo Contrada Mostringiano snc Marsala Via Favara Trapani Via Libica Scheda aziendale: Calcestruzzi, unitamente alle consociate Cemencal, Eica, Speedybeton e Monviso, il primo produttore italiano di calcestruzzo preconfezionato, opera anche nel settore degli interni ed presente su tutto il territorio nazionale. Grazie alla vasta capillarit della sua struttura produttiva, con 250 impianti di betonaggio, 23 cave e 21 impianti di selezione inerti nonch al considerevole numero dei mezzi di trasporto a disposizione, Calcestruzzi garantisce unelevata copertura del territorio e una rapidit nelle consegne fornendo al fattore tempo un valore primario. La Calcestruzzi appartiene al gruppo Italcementi. Il Gruppo Italcementi, con una capacit produttiva di oltre 70 milioni di tonnellate di cemento annue, il quinto produttore di cemento a livello mondiale e il principale operatore nel bacino del Mediterraneo. Italcementi, fra le prime dieci societ industriali italiane, quotata alla Borsa Italiana. Nel 2006 il Gruppo ha registrato un fatturato consolidato di oltre 5.854 milioni di Euro e un risultato netto di 651 milioni di euro, con vendite di cemento e clinker per 64 Mt, di calcestruzzo per 21,6 Mm3 e di inerti per 59,3 Mt. http://a.marsala.it/index.php?mod=page&nw=3:2:12:2007:6793 Sul sequestro dei documenti contabili amministrativi della Generale Impianti spa I0613 * SI13L0024820 Documento 43 di 105. Tipo e Num atto:

CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14491 Primo Firmatario LO PRESTI (AN) Data Presentaz: 15/12/97 (Seduta n.0287) Stato
iter: * ITER IN CORSO * Ministro delegato : INDUSTRIA Testo: Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che: in data 5 ottobre 1997, con provvedimento n. 1120/97 RGN DDA del 3 ottobre 1997, l'autorit giudiziaria ha sequestrato tutti i documenti contabili amministrativi della Generale Impianti spa, il denaro contante presente in cassa, i carnet di assegni (anche quelli non ancora utilizzati) ed ha disposto la disattivazione del sistema CED IBM AS/400 utilizzato per la fatturazione, le scritture obbligatorie, gli adempimenti previdenziali e per tutte le altre necessita amministrative dell'azienda medesima; detto provvedimento ha interessato non soltanto la succitata societ, ma anche altre che hanno la sede legale nei medesimi locali, siti in Palermo, in via Spadafora Borgo Nuovo, a causa di indagini in corso sul signor Antonino Buscemi, dirigente della Generale Impianti spa, nonch socio della "Finsavi srl" (con una quota pari al 16,67 per cento) che e l'unica azionista della Generale Impianti spa; le societ che hanno sede nei suddetti locali sono le seguenti: Finsavi srl; Generale Impianti spa; Gentech srl; Trinacria Sabbia srl; Calcestruzzi Palermo spa; specificatamente, la Generale Impianti spa ha 37 lavoratori alle sue dipendenze ed un indotto di circa 100 persone, inclusi i cosiddetti "padroncini" ed i "terzisti"; a causa del provvedimento adottato dalla autorit giudiziaria, tutti i lavoratori della Generale Impianti spa temono per la salvaguardia del posto di lavoro per i motivi cosi sintetizzati: a) la possibilit che la societ possa essere posta in liquidazione per effetto di decisioni adottate dal "Calcemento spa" che rappresenta il 50 per cento del capitale sociale (decisioni

adottate unilateralmente poich gli altri soci, che rappresentano il restante 50 per cento, non le condividono e sono contrari alla messa in liquidazione della Finsavi srl e consequenzialmente, della Generale Impianti spa, da questa controllata); b) lo stato di paralisi totale dell'intera attivit amministrativa, a tutt'oggi permanente, causato dal provvedimento della autorit giudiziaria, che sta provocando oneri tanto gravosi quanto non prevedibili, a carico della societ; i succitati lavoratori hanno ragione di temere quanto esposto al punto a), in quanto esiste la reale possibilit che la societ possa essere posta in liquidazione attraverso la controllante "Finsavi srl" ed in seguito a quanto deliberato dall'assemblea dei soci, convocata il giorno 22 ottobre 1997 alle ore 12, presso la sede sociale che recava il seguente ordine del giorno: dimissioni dell'amministratore uni-co; nomina nuovo organo amministrativo; dimissioni del collegio sindacale; nomina del nuovo collegio sindacale; tale ordine del giorno era gia stato oggetto di tre precedenti assemblee tenutesi, rispettivamente, il giorno 8 maggio 1997, il 26 settembre 1997 ed il 10 ottobre 1997; dal 1996, per il periodo di un triennio e stato nominato amministratore unico della Generale Impianti spa e della Finsavi srl il dottor Elio Collova che, dal 1994, e anche amministratore giudiziario di entrambe le societ; nei giorni 8 maggio 1997 e 26 settembre 1997, il dottor Collov e l'intero collegio sindacale di ambedue le societ, hanno presentato le dimissioni nelle rispettive assemblee, ma i soci, all'unanimit, hanno chiesto ed ottenuto che soprassedessero a tale decisione (relativa a cariche ricoperte fino 10 ottobre 1997), poich era in corso una trattativa, fra i due gruppi di soci, che avrebbe modificato l'assetto societario attraverso una variazione delle partecipazioni pervenute; il 10 ottobre 1997, a seguito del provvedimento della autorit giudiziaria, il socio Calcemento spa rinnovava l'invito, gia rivolto ai dimissionari il 26 settembre 1997, di soprassedere alle loro decisioni, ritenendo fossero gli unici organi in grado di garantire la definizione della trattativa in corso e dichiarando, altres, che, qualora ci non fosse stato possibile, non avrebbe potuto che constatare l'impossibilita di funzionamento della societ e quindi la sua consequenziale messa in liquidazione; il sunnominato dottor Collov ha risposto confermando la propria indisponibilit a proseguire la conduzione dell'amministrazione delle societ se non per incarico giudiziario ed ha accettato, comunque, di rimanere in carica fino a non oltre il 22 ottobre 1997 e cio per il tempo necessario ad accertare eventuali cause di scioglimento, cosi come previste dall'articolo 2448 del codice civile; il 22 ottobre 1997 il socio Calcemento spa, consapevole dell'impossibilit manifestata dall'organo amministrativo di proseguire nella carica e della conseguente liquidazione della societ per "impossibilita di funzionamento" dell'assemblea, ha ribadito quanto precedentemente espresso, non fornendo alcuna spiegazione e rifiutando proposte alternative, quali ad esempio la nomina di amministratori di suo gradimento; a seguito di ci, il dottor Collov ha presentato, presso la volontaria giurisdizione del tribunale di Palermo, istanza per la messa in liquidazione della societ, verificandosi, a suo avviso, i presupposti previsti dall'articolo 2448 del Codice Civile ed ha convocato l'assemblea straordinaria delle societ Finsavi srl e Generale Impianti spa per il giorno 18 dicembre 1997 alle ore 11 ed alle ore 12 per deliberare lo scioglimento e la liquidazione della societ ex articoli 2448 e 2449 del codice civile; i succitati lavoratori, ritengono che non vi siano i presupposti per lo scioglimento della societ in quanto: a) manca la volont dell'altra societ e delle stesse maestranze; b) la societ ha attualmente grosse commesse in portafoglio, un buon andamento reddituale

dal 1c settembre 1997 ed ottime previsioni per il futuro; c) prima di porre una societ in liquidazione per impossibilita di funzionamento occorre verificare, ad avviso dei lavoratori, che siano state poste in essere tutte le operazioni necessarie e prioritarie per la salvaguardia dell'azienda stessa e dei posti di lavoro (es. vendita della partecipazione da parte della Calcemento spa all'altro socio, o ai lavoratori dipendenti, o ad altro soggetto che esprima la volont di proseguire la gestione aziendale ed il conseguente affidamento dell'incarico di amministratore ad altre persone); i lavoratori della Generale Impianti spa sostengono che la societ per cui lavorano non solo di interesse comunale, ma, anche ed indubbiamente, di interesse regionale e nazionale poich produce, quasi in esclusiva, un materiale per l'edilizia particolarmente pregiato e di notevole interesso storico, artistico e culturale denominato marmo di Billiemi; detto materiale e presente in tutti i monumenti pi importanti della citt di Palermo (cattedrale, teatro Massimo, Quattro Canti, San Francesco, musei, chiese, palazzo delle poste, tribunale di Palermo) e nei centri storici di alcune localit italiane ed estere (es. Duomo di Monaco di Baviera in Germania, Stati Uniti, Estremo Oriente, Paesi Arabi); la Generale Impianti spa, attualmente, sta fornendo al comune di Palermo il materiale necessario al risanamento del centro storico della citt, a seguito di gare di appalto delle quali la societ e rimasta aggiudicataria durante l'amministrazione giudiziaria del tribunale di Palermo; la pietra di Billiemi, oltre che materia prima per la fabbricazione dei calcestruzzi, e utilizzata anche per alcuni tipi di opere di notevole importanza per la collettivit (quali i frangiflutti adoperati per le opere portuali e per la difesa dei litorali); a causa del blocco da parte della autorit giudiziaria dell'intera attivit amministrativa della Generale Impianti spa e della Finsavi srl, il succitato dottor Collov ed il personale addetto sono nell'assoluta impossibilita di gestire l'ordinaria attivit lavorativa e di fare fronte a tutti gli adempimenti di natura fiscale e previdenziale -: quali iniziative intendano assumere e provvedimenti intendano adottare a tutela del posto di lavoro delle succitate maestranze. http://www.ninolopresti.it/interrogazioni.htm http://www.isolapulita.it

Italcementi Mafia Pubblica Amministrazione Calcestruzzi


04:51 - 3 anni fa

Italcementi. Agli atti anche nuove dichiarazioni di Siino: Incontrai Pesenti di Silvia Cordella - 18 giugno 2008 Durante ludienza per lincidente probatorio dello scorso luned, richiesto dai difensori della Italcementi... i magistrati della Procura di Caltanissetta, il procuratore Sergio Lari, laggiunto Renato Di Natale e il sostituto Nicol Marino, tra i vari documenti hanno depositato agli atti dellinchiesta sulla Calcestruzzi Spa, un fascicolo concernente le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Angelo Siino in merito ai vecchi rapporti daffari tra la holding del cemento e lorganizzazione mafiosa. Il plico relativo al racconto del collaboratore di giustizia, allepoca dei fatti vicino al boss Stefano Bontade, rientra nellinchiesta che lo scorso gennaio ha coinvolto la Calcestruzzi Spa, accusata di aver creato nei sui impianti in Sicilia fondi neri da indirizzare a Cosa Nostra. Dopo larresto in Sicilia dei suoi capiarea,

dellamministratore delegato e lavvio di un nuovo procedimento dindagine contro Carlo Pesenti, il consigliere delegato della Italcementi Group (lazienda che controlla Calcestruzzi) indagato per concorso in riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilit di provenienza illecita, aggravati dall'articolo 7 e cio dall'avere avvantaggiato la mafia, le rivelazioni di Siino sono destinate a comporre il nuovo faldone investigativo. Il collaboratore di giustizia definito non a torto il Ministro dei lavori pubblici di Cosa Nostra, nei mesi scorsi aveva chiesto espressamente di parlare con i magistrati dopo aver riconosciuto il volto in televisione di Giampiero Pesenti, presidente del gruppo Italcementi. Siino rievoca una vicenda accaduta sul finire degli anni Settanta quando Antonino Buscemi (allora contitolare della Calcestruzzi Palermo, il quale si riforniva di cemento proprio dalla Italcementi) gli chiese di intervenire personalmente presso lallora sindaco del Comune di Isola delle Femmine, Vincenzo Di Maggio per convincerlo ad approvare la produzione del cemento nellimpianto di quella citt. Secondo il racconto del pentito per Di Maggio si opponeva al progetto ostacolando la costruzione di un ulteriore forno adducendo problemi di inquinamento, etc.. Per sbloccare la questione Siino e Buscemi organizzarono un incontro nella sede della Italcementi in Sicilia con tale Cedrini, dirigente della societ. Nelloccasione ha raccontato Siino ragionammo su come poter risolvere la questione, lasciando intendere la possibilit di dover corrispondere somme di denaro al sindaco. Fu Cedrini, che non aveva nessun titolo per assumere tali decisioni, a rappresentare la possibilit di incontrare gli esponenti aziendali. Lincontro avenne a Roma nelle vicinanze del bar Donei in via Veneto, precisamente nellufficio legale di Italcementi. L, Angelo Siino conobbe il dott. Pesenti. Assieme al Cedrini, affrontammo largomento relativo agli ostacoli per la produzione che poneva il Di Maggio, ed il Pesenti, immediatamente cogliendomi di sorpresa, rappresent che non era disposto a sborsare, a titolo di tangente, pi di duecentoduecentocinquantamilioni di lire, chiosando sul fatto che Di Maggio gli aveva in precedenza creato problemi, senza specificare quali. Ma per il sindaco la Italcementi avrebbe dovuto fare qualcosa di pi per la popolazione, in particolare la costruzione di una circonvallazione tra la cementeria e la spiaggia. Richiesta che necessitava un altro incontro chiarificatore con Pesenti, questa volta in presenza di Di Maggio. Non nascondo che era mia intenzione uscir fuori da questa storia in quanto, conoscendo i personaggi, ed in particolare il Buscemi, avevo timore che la situazione potesse deteriorarsi. Fatto sta che io, Di Maggio e Cedrini ci siamo recati a Roma, dove, nella sede di Italcementi, abbiamo avuto un ulteriore incontro con il Pesenti, nel corso del quale si parl apertamente della richiesta del Di Maggio sulla costruenda strada, mentre il discorso monetario, rimase sottinteso. Tornati a Palermo, Siino per la faccenda non venne pi interpellato da Buscemi e dopo qualche tempo iniziarono anche lavori della strada richiesta da Di Maggio a Isola delle Femmine. Un segno questo per Siino che laccordo era stato raggiunto. http://www.antimafiaduemila.com/content/view/7582/78/ http://iltimone.blogspot.com

27 NOVEMBRE 2008 17:32 di Mariafrancesca Ricciardulli CALTANISSETTA

La mafia dei cementi. Sequestrate autostrade e TAV a rischio GIOVED

Diversificare al Nord. Esportare cio i metodi mafiosi oltre i confini regionali. Ormai non c organizzazione mafiosa che non abbia messo in atto questo meccanismo. In Lombardia le radici sono talmente solide che Milano gi da tempo considerata la capitale della ndrangheta; lEmilia Romagna diventata la Gomorra del Nord; nel Trentino Alto Adige regna in modo sempre pi prepotente la Sacra Corona Unita. Ma Cosa Nostra non da meno. di oggi la notizia che due lotti dell'autostrada A31 Valdastico in provincia di Vicenza, sono stati sequestrati da carabinieri e guardia di finanza di Caltanissetta su disposizione della Dda, la quale ha anche ordinato la perquisizione di alcune delle sedi dell'Italcementi, con specifico riferimento alle cementerie di Porto Empedocle (Agrigento), Isola delle Femmine (Palermo) e Calusco D'adda (Bergamo). Controlli sono stati eseguiti anche nella sede di Area Sicilia a Palermo e nello stabilimento di deposito di Catania per acquisire atti utili a verificare se vi stata una corretta registrazione dei dati sulla fornitura di cemento alla Calcestruzzi. Il provvedimento rientra infatti proprio nell'inchiesta condotta dalla procura della Repubblica di Caltanissetta su presunte attivit illecite svolte in seno alla Calcestruzzi spa di Bergamo. Uninchiesta partita nel luglio del 2006 quando, in seguito allarresto di tre presunti affiliati alla cosca di Riesi, lazienda del gruppo Italcementi spa, stata iscritta nel registro degli indagati con laccusa di associazione mafiosa e falso in bilancio, portando anche allarresto del suo ad Mario Colombini. La Italcementi spa ora anchessa iscritta sul registro degli indagati in base alla legge 146/2006, che prevede la responsabilit amministrativa penale dell'ente. Se ne avuta notizia oggi nel corso di una conferenza stampa convocata dal procuratore di Caltanissetta Sergio Lari. Frode in pubbliche forniture, riciclaggio, favoreggiamento a Cosa nostra e illecita concorrenza sono alcuni dei reati che adesso, con l'ausilio di carabinieri e Guardia di finanza, la Procura di Caltanissetta sta valutando. In particolare i magistrati vogliono accertare se i presunti fondi neri che sarebbero stati realizzati riducendo la quantit di cemento nella preparazione del calcestruzzo, siano stati finalizzati a creare fondi per pagare il pizzo a Cosa nostra o siano stati destinati all'arricchimento delle societ. Il sequestro dei lotti 9 e 14 dell'autostrada A31 avvenuto infatti dopo che i periti della Procura, analizzando la documentazione, hanno riscontrato significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento e quelli effettivamente impiegati. Nei mesi scorsi i magistrati avevano gi ordinato il sequestro del palazzo di giustizia di Gela, del Porto Isola-Diga Foranea di Gela, la strada a scorrimento veloce Licata-Torrente Brami, lo svincolo di Castelbuono-Pollina sul tratto autostradale A/20 Palermo-Messina e, per ultima, l'autostrada Valdastico. Dagli accertamenti tecnici erano emerse irregolarit nel calcestruzzo fornito da impianti di betonaggio della Calcestruzzi Spa presenti in tutte le regioni, con riguardo anche alla Tav Milano-Bologna, alla Tav Roma-Napoli (terzo e quarto lotto), metrobus di Brescia, metropolitana di Genova e A4-Passante autostradale di Mestre. L'atto di sequestro di oggi vuole perci effettuare dei carotaggi per verificare, realmente, la quantit di cemento contenuta nel calcestruzzo utilizzato per la realizzazione di questi tratti autostradali. Secondo fonti investigative, a cui ha accennato il procuratore nisseno Sergio Lari, secondo il quale questa resta un'indagine fra le pi articolate e complesse che travalica la dimensione mafiosa siciliana. Vogliamo capire - ha aggiunto Lari - se c' un sistema illecito globale che potrebbe danneggiare gravemente i cittadini italiani e la collettivit perch si tratta di opere pubbliche che potrebbero metterne a repentaglio l'incolumit.

Da parte sua, in una nota diffusa in serata, Italcementi esprime la propria serenit in ordine agli accertamenti in corso da parte della Procura ed alla correttezza della documentazione suddetta. Quanto al sequestro con facolt duso dei lotti 9 e 14 dellAutostrada Valdastico avvenuto oggi in provincia di Vicenza, di cui si appreso dalle agenzie di stampa, emerge che stato disposto sulla base di rilievi documentali e non sulla base di perizie sulla stabilit statica dellopera. Lopera in questione, tra laltro, non tra quelle che formano oggetto dellincidente probatorio avviato su richiesta della societ ed ancora in corso da parte di un collegio peritale. Incidente probatorio che ad oggi non ha affatto dato conferma dellipotizzata compromissione della stabilit statica delle opere siciliane indagate e sequestrate nel 2007, ma che, anzi, ha sinora fornito risultanze che consentono a questa difesa di guardare con fiducia ai suoi esiti. http://www.dazebao.org/news/index.php? option=com_content&view=article&id=2172:la-mafia-dei-cementi-sequestrateautostrade-e-tav-a-rischio&catid=90:cronaca&Itemid=288

qualcosa di pi di un sospetto: la mafia odora dasfalto. Sotto le autostrade, costruite con dosaggi di cemento inferiori a quelle previste dalle regole di sicurezza architettonica, e dietro alcuni palazzi edificati con mescole e strutture fuori norma, dal nord al dud dItalia, potrebbero esserci i tentacoli di Cosa Nostra. A studiarne i movimenti, in un quadro definito estremamente allarmante, stata la Direzione distrettuale animafia di Caltanissetta, che gioved ha ordinato limmediato sequestro dei lotti 9 e 14 del tratto autostradale A31 di Valdastico, in provincia di Vicenza. Il provvedimento, notificato dai carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta, rientra nellinchiesta su presunte attivit illecite e infiltrazioni mafiose in seno allItalcementi spa e nella controllata Calcestruzzi spa, entrambe di Bergamo, che hanno fornito, e forniscono, il cemento per realizzare importanti opere pubbliche a livello nazionale, come alcune linee della Tav e alcuni tratti autostradali. Dalle indagini della procura nissena, svolte a tappetto dalla Sicilia fino alla Lombardia, sono emersi significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento, stabiliti negli appalti per la costruzione delle infrastrutture, con quelli effettivamente impiegati nella produzione dei conglomerati forniti alle imprese incaricate dei lavori di realizzazione. Diversi i sospetti che muovono linchiesta sulle due aziende: dallillecita creazione di fondi neri - spiegano i carabinieri - da destinare in parte, quantomeno in Sicilia, ai clan mafiosi dell'isola, fino allesistenza di una strategia aziendale, adottata su scala nazionale e gestita, a mezzo anche del sistema informatico, con la consapevolezza dei vertici societari, finalizzata ad un sistematico risparmio del cemento nelle forniture di calcestruzzo destinate alla realizzazione di opere pubbliche. Calcestruzzi e Italcemneti avrebbero insomma fornito, con il benepalcido della cupola siciliana, quantitativi di calcestruzzo di qualit difforme da quanto previsto dai capitolati d'appalto per opere pubbliche, compresi i tratti della Tav. La speculazione, ancora da accertare, oltre ad alimentare le casse di Cosa Nostra, renderebbe a questo punto incerta la sicurezza di alcune delle opere realizzate con il materiale fornito dalle due aziende. Un sopetto che subito messo la Dda di Caltanissetta, che per accertare la stabilit strutturale e lesistenza di eventuali pericoli allincolumit pubblica, ha anche disposto, oltre al sequestro dei lotti della

Cemento di Cosa Nostra? Strutture a rischio in tutta Italia Adesso

A31, verifiche e perizie su diversi impianti costruiti con il cemento delle due aziende di Bergamo, nonch la perquisizione di alcune delle sedi dell'Italcementi a Porto Empedocle (Agrigento), Isola delle Femmine (Palermo) e Calusco D'adda (Bergamo). Controlli che sono stati eseguiti anche nella sede di Area Sicilia a Palermo e nello stabilimento di deposito di Catania. Nei mesi scorsi i magistrati avevavo gi ordinato il sequestro del palazzo di giustizia di Gela, del Porto Isola-Diga Foranea di Gela, della strada a scorrimento veloce Licata-Torrente Brami, dello svincolo di Castelbuono-Pollina sul tratto autostradale A/20 Palermo-Messina. Dagli accertamenti tecnici fino ad ora realizzati sono emerse irregolarit nel calcestruzzo fornito da impianti della Calcestruzzi Spa presenti in tutte le regioni, con riguardo anche alla Tav MilanoBologna, alla Tav Roma-Napoli (terzo e quarto lotto), metrobus di Brescia, metropolitana di Genova e A4-Passante autostradale di Mestre. Lindagine, secondo il procuratore nisseno Sergio Lari, travalica ormai la dimensione mafiosa siciliana, interessando tutta la collettivit, a livello nazionale. Bisogna verificare se a rischio l'incolumit pubblica ha affermato il procuratore in una conferenza stampa come emerso dagli accertamenti tecnici condotti dai nostri periti. Proprio recentemente abbiamo evitato il peggio sequestrando la nuova ala in costruzione dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta dove attraverso carotaggi sul cemento abbiamo accertato diverse irregolarit. Le indagini prosguono ad ampio raggio; non viene dunque escluso che questo connubbio cemento-fondi neri-mafia possa riguardare anche gli ambienti della politica e della pubblica aministrazione, dentro e fuori i confini della Sicilia. 27 Nov 2008 http://www.unita.it/index.php?section=news&idNotizia=73619

L'inchiesta della procura di Caltanissetta. I giudici: "Infiltrazioni mafiose e riciclaggio". Il tratto polesano include i comuni di Lendinara e Badia Polesine Rovigo, 28 novembre 2008 - C anche un tratto rodigino nel sequestro dellautostrada Valdastico ordinato dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta ed eseguito ieri. I magistrati, infatti hanno deciso il sequestro dei lotti 9 e 14 dellautostrada Valdastico, in provincia di Vicenza e di Rovigo. Il decreto stato notificato ieri da carabinieri e Guardia di Finanza di Caltanissetta. Il tratto che attraversa il territorio polesano quello del lotto 14 che include il comune di Lendinara, quello di badia Polesine, dove prevista la realizzazione del viadotto Salvaterra, di ben 11 campate, fino alla connessione con la Transpolesana. Il percorso del lotto 14 continua poi nel territorio di Canda, sono previsti altri due ponti a 3 e 4 campate. Limporto previsto per lesecuzione dei lavori del lotto 14 di 39 milioni 408mila euro. Il 13 maggio 2004 lAnas ha dato il proprio via libera al completamento della Valdastico verso sud: unpera da 965 milioni di euro. Il nuovo asse permetter di collegare lautostrada A4 Brescia-Padova con la SS434 Transpolesana, che unisce Rovigo e Verona. La Valdastico sud si svilupper per complessivi 54 km, sei caselli ed una barriera terminale allaltezza di Badia Polesine. Il 20 dicembre 2004 il consiglio di amministrazione dellAnas ha approvato i progetti esecutivi relativi ai lotti 9, 12 e 14 della Valdastico Sud per un ammontare di 213 milioni di euro.

L'INDAGINE Sequestrati i cantieri della Valdastico polesana

Il 12 febbraio 2005 il presidente della Giunta Regionale Galan e il ministro delle Infrastrutture Lunardi avevano inaugurato i cantieri dellopera. Il provvedimento di sequestro rientra nellinchiesta su presunte attivit illecite svolte in seno alla Calcestruzzi spa ed alla Italcementi spa, entrambe di Bergamo, sui quali indaga la procura della Repubblica di Caltanissetta. Il sequestro, con facolt duso dellautostrada, stato deciso in seguito agli accertamenti dei periti della Dda nissena che hanno evidenziato significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento con quelli effettivamente impiegati nella produzione dei conglomerati forniti allimpresa incaricata dei lavori di realizzazione. Lindagine mira ad accertare se la Calcestruzzi abbia proceduto, non solo in Sicilia, ma anche su tutto il territorio nazionale, ad una illecita creazione di fondi neri. Gli inquirenti vogliono accertare leventuale esistenza di una strategia aziendale finalizzata ad un sistematico risparmio del cemento nelle forniture di calcestruzzo destinate alla realizzazione di opere pubbliche. "E unindagine complessa che sicuramente ha curato gli interessi della collettivit e che travalica la dimensione mafiosa siciliana".Ha detto il procuratore Sergio Lari durante la conferenza stampa per il sequestro dei lotti dellautostrada Valdastico, nellambito dellinchiesta sulla Calcestruzzi spa. "Linchiesta - afferma - sta comunque innescando dei meccanismi virtuosi, ovvero la sensibilizzazione su come vengono costruite le strutture pubbliche e pensiamo ad esempio quello che sta accadendo nelle scuole dopo il crollo nel Torinese". Sulle opere pubbliche su cui sono in corso accertamenti per valutarne la stabilit, Lari dice: "Bisogna verificare se a rischio lincolumit pubblica come emerso dagli accertamenti tecnici condotti dai nostri periti". "Anche adesso - dice Lari - dobbiamo effettuare altre indagini tecniche per verificare la stabilit delle strutture sequestrate anche se gi dalle prime perizie emerso il rischio di stabilit per queste strutture. In questo contesto dovremo accertare la responsabilit penale e amministrativa della Italcementi". http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/rovigo/2008/11/28/135778sequestrati_cantieri_della_valdastico_polesana.shtml

Mario Colombini accusato di truffa, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e intestazioni fittizie "La Calcestruzzi favoriva la
mafia" Arrestato l'amministratore delegato Sequestrati beni e capitale sociale dell'azienda Mario Colombini PALERMO - Con l'accusa di truffa, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e intestazione fittizie di beni, finito in manette l'amministratore delegato della Calcestruzzi spa, Mario Colombini, 62 anni. A Colmbini viene contestata l'aggravante di avere agevolato l'attivit di Cosa nostra. Inoltre il gip del tribunale di Caltanissetta ha ordinato il sequestro dell'azienda. Un provvedimento che riguarda beni materiali e immobili, il capitale sociale e le strutture informatiche in uso dalla societ. Il valore complessivo del sequestro ammonta a circa 600 milioni di euro. Colombini stato arrestato stamani nella sua abitazione di Camparada, un comune della Brianza in provincia di Milano. Il gip ha inoltre firmato altri tre provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di Fausto Volante, direttore di zona per la Sicilia e la Campania della Calcestruzzi spa, che nei mesi scorsi lo aveva sospeso; dell'ex dipendente della societ bergamasca, Francesco Librizzi, che era capo area per la Sicilia e di Giuseppe Giovanni Laurino, ex dipendente, anche lui capo area per la Sicilia. Sono accusati di truffa e inadempimento di contratti di pubbliche forniture, con l'aggravante di aver agevolato Cosa nostra.

Secondo gli inquirenti, la Calcestruzzi avrebbe proceduto, non solo nella provincia di Caltanissetta e in Sicilia, ma anche su tutto il territorio nazionale, alla creazione di fondi neri, "da destinare - secondo l'accusa - quantomeno in Sicilia, alla mafia". L'azienda avrebbe fornito calcestruzzo di qualit inferiore a quella richiesta dalle imprese che eseguivano appalti pubblici. Questo sistema, per gli inquirenti, sarebbe stata "una strategia aziendale della Calcestruzzi, adottata su scala nazionale e gestita a mezzo, anche, del sistema informatico, con la consapevolezza dei vertici aziendali". Lo scorso 23 dicembre il gruppo Italcementi, che controlla la Calcestruzzi, aveva individuato alcune irregolarit decidendo di sospendere l'attivit nell'isola. Ora l'azienda conferma piena collaborazione alla magistratura. E' stato formato un comitato di tre saggi (Pierluigi Vigna, Giovanni Fiandaca e Donato Masciandaro) che elaboreranno un codice operativo di garanzia. Articoli di Monica Ceravolo, Francesco Spini e Armando Zeni, Francesco La Licata, Alfio Caruso, e una nota dellagenzia ANSA Calcestruzzi Mafia e Territorio Calcestruzzi, manette per mafia Test su strade e ponti a rischio per luso di materiale di scarsa qualit Laccusa: usavano miscele di calcestruzzo allungate e di bassa qualit per risparmiare e creare al contempo fondi neri che in Sicilia rappresentavano il trenta per cento del fatturato e sarebbero stati utilizzati per finanziare i clan mafiosi, mentre nel resto dItalia avrebbero avuto scopi ancora da accertare. la tesi della Dda di Caltanissetta che ha chiesto ed ottenuto dal gip il sequestro dellintera Calcestruzzi spa e larresto dellamministratore delegato Mario Colombini e di altre tre persone: Fausto Volante, direttore di zona per la Sicilia e la Campania, sospeso dalla societ nei mesi scorsi, Francesco Librizzi, gi capo area per la Sicilia, e Giuseppe Giovanni Laurino, ex dipendente, anche lui capo area per la Sicilia. Truffa, frode in pubbliche forniture, intestazione fittizia di beni, con laggravante di aver agevolato lattivit di Cosa Nostra: queste le ipotesi di reato. Sono previsti test su alcune opere che potrebbero essere a rischio. Calcestruzzi favoriva Cosa Nostra di Monica Ceravolo PALERMO. Nei cantieri della Calcestruzzi spa sarebbe stato prodotto calcestruzzo di scarsa qualit che, venduto per buono, consentiva di creare fondi neri per finanziare Cosa nostra. Di questa truffa criminale sarebbe stato a conoscenza lamministratore delegato della societ, Mario Colombini, arrestato ieri mattina insieme con Fausto Volante, direttore di zona per la Sicilia e la Campania, e i due ex dirigenti, Francesco Librizzi e Giuseppe Giovanni Laurino. Lordine di custodia cautelare firmato dal gip di Caltanissetta su richiesta del procuratore aggiunto di Caltanissetta, Renato Di Natale, e dal pm della Direzione distrettuale antimafia, Nicol Marino, che ha coordinato linchiesta sullazienda bergamasca, che fa parte del gruppo Italcementi. Ai quattro indagati sono stati contestati i reati di truffa, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e intestazione fittizia di beni, con laggravante di avere agevolato la mafia. Il giudice ha pure ordinato il sequestro della Calcestruzzi. Lazienda, presente su tutto il territorio nazionale, ha 10 direzioni di zona, 250 impianti di betonaggio, 23 cave e 21 impianti di selezione di inerti. Beni per un valore di 600 milioni di euro. Nei computer, secondo gli inquirenti, ci sarebbe la prova della truffa, con una doppia tabella. E la scoperta del cemento depotenziato ha fatto aprire un altro, allarmante capitolo: quello delle opere a rischio. Sar infatti necessario controllare la staticit delle opere realizzate con quel materiale. E per questo che, nei mesi scorsi il gip aveva ordinato il sequestro del nuovo palazzo di giustizia di Gela, il Porto Isola-Diga Foranea di Gela, la strada a scorrimento veloce Licata-Torrente Braemi e lo svincolo di Castelbuono-Pollina sul tratto

autostradale A20 Palermo-Messina. Ma non basta: i consulenti dei pm esamineranno alcuni tratti della Tav, il nuovo palazzo della Provincia di Milano, il nuovo ponte sul Po di San Rocco al Porto (Lodi) e la chiesa di San Paolo Apostolo a Pescara. Confindustria in una nota fa sapere che segue la vicenda con piena fiducia nelloperato della magistratura. Confindustria certa che lazienda sapr fornire tutti gli elementi utili a fare chiarezza, anche alla luce del fatto che la stessa societ, per evitare rischi di commistioni o pratiche distorsive, ha dato vita nei mesi scorsi a una Commissione di garanzia presieduta dallex procuratore Piero Luigi Vigna. Il presidente di Confindustria di Bergamo, Alberto Barcella, sostiene che non vi sono estremi di provvedimenti contro lazienda perch giudica positivamente le azioni della societ. Ivan Lo Bello, il presidente di Confindustria Sicilia, da cui partita la proposta di mettere alla porta gli imprenditori che si piegano al racket della mafia, invita lazienda a collaborare. Il gruppo che fa capo alla famiglia Pesenti sottolinea: Italcementi conferma la propria linea di piena collaborazione con lautorit giudiziaria ribadendo una linea di rifiuto di qualsivoglia contiguit con fenomeni di criminalit. Un impero costruito sullItalia del boom di Francesco Spini e Armando Zeni MILANO. Carta e cemento. Gi, perch se oggi linteresse nelleditoria dei Pesenti - la famiglia che attraverso Italcementi controlla Calcestruzzi -, come azionisti nella Rcs-Corriere della Sera, uno dei tanti, importante s ma non certo il principale, allinizio di tutto fu proprio la carta. Quella che usciva dalla cartiera di Alzano, a due passi da Bergamo: carta da pacchi, niente a che vedere con i giornali - quelli verranno dopo -, seguita con lamore da un piccolo imprenditore poco pi che artigiano, Antonio, il capostipite dei Pesenti, le radici saldamente ancorate nel passato contadino della famiglia ma la testa gi proiettata nel futuro imprenditoriale. Muore giovane, Auntonio, e lascia una famiglia numerosa. Comincia cos la storia dei Pesenti, che oggi guidano un gruppo che fattura sei miliardi di euro, produce oltre 70 milioni di tonnellate di cemento lanno in 22 Paesi distribuiti su quattro continenti. Ma che da decenni sono tra i protagonisti della finanza italiana, con posizioni importanti in Mediobanca, dove siedono nel patto di sindacato tra i soci industriali, in Rcs, nella Mittel, in UniCredit dove Carlo Pesenti consigliere di amministrazione. Quando i Pesenti muovono i primi passi, la situazione era quella dellItalia di met Ottocento, non ancora unita, solo con le prime avvisaglie di unindustria che prende forma spesso trainata da gruppi stranieri, francesi, tedeschi, che nellItalia ancora vergine vedono sbocchi importanti. Succede anche per il cemento che, a quel tempo, dalle parti di Bergamo, futura roccaforte cementiera dei Pesenti, nessuno conosceva: ci pensarono i francesi ad aprire una fabbrica di calce. E fu l che, come dire, il destino dei Pesenti cambi. Lasciata la cartiera, nel 1864 a Calzo prende forma - con Augusto, figlio di Antonio - il primo nucleo della futura Italcementi. Il nome un programma, Societ bergamasca per la fabbricazione del cemento e della calce indraulica, che solo sessantanni dopo, alla vigilia della Marcia su Roma, prese il nome di Italcementi, pi conciso, pi italico. E qui entra in scena Carlo, il Pesenti che fece grande - anche se alla fine rischi di azzerarlo - il gruppo. Gli anni di Carlo primo sono gli anni del primo e del secondo boom del cemento, gli anni delle prime grandi infrastrutture dellItalia che voleva il suo posto al sole e che, dopo la guerra, doveva ricostruire. LItalcementi l, tra i big, cresce, si rafforza, moltiplica gli utili. Carlo, uomo tutto dun pezzo, infaticabile lavoratore, zero (o quasi) ferie, nessuna concessione mondana, inflessibile amministratore (Sono le piccole spese - diceva - che ti mandano in malora),

cattolico fervente (ogni giorno, prima del lavoro, la messa) sfrutta i grandi profitti del cemento e li investe. Diversifica. Compra banche perch le banche servono, diceva, banche a Bergamo e banche a Milano (lIbi). Compra assicurazioni, la Ras, una delle maggiori che gi allora cercava di tener testa alle Generali. Compra giornali, come Il Tempo di Roma. E a un certo punto compra anche la Lancia. Uomo tutto dun pezzo, Carlo Pesenti, geloso delle sue prerogative di uomo dindustria e di finanza, deciso in tempi in cui la trasparenza era termine sconosciuto nella finanza. Memorabili le sue assemblee che si aprivano e chiudevano (nonostante si trattasse di societ quotate) in un lampo senza mai soddisfare le (poche) domande di qualche sprovveduto azionista di minoranza. Solitario cavaliere dellimprenditoria italiana del dopoguerra. Odiato e amato. Accentratore infaticabile, incapace di delegare. Tant che quando mor, nel 1984, molti immaginarono il diluvio: gli succedette il figlio Giampiero che a cinquantanni era stato tenuto fuori da tutto. In realt, grazie anche allalleanza con la Mediobanca di Enrico Cuccia con un legame che resiste tuttora, con la presenza della famiglia tra i grandi soci -, Giampiero fu luomo che salv - allora - il gruppo sommerso da una montagna di debiti: senza clamori cedette il cedibile, le banche, la Ras, e tenne ferma la barra sul cemento. E un protagonista della finanza cattolica, grande amico di Giovanni Bazoli - siedono insieme nel consiglio della finanziaria bresciana Mittel -, ma in ottimi rapporti anche con Alessandro Profumo. Si deve a lui, al taciturno Giampiero, amante del basso profilo, poco spazio allimmagine, poche interviste, zero presenzialismo, la seconda vita del gruppo nel cemento: lespansione allestero, le acquisizioni. Il grande passo avviene nel 92 con lacquisizione di Ciments Francais. Italcementi diviene una multinazionale, con le presenze odierne nellEuropa dellEst, in Egitto, in Kuwait, in Cina. Nel 97 laffare italiano che probabilmente oggi rimpiangeranno: lacquisto della Calcestruzzi dalla Compart. Fuori dal cemento ancora i giornali, il Corriere, dove oggi Giampiero presiede il Patto di sindacato. Al resto, da anni, pensa il figlio Carlo, quinta generazione dei Pesenti, dal 2004 consigliere delegato del gruppo. Il cemento che fa tremare la Tav di Francesco La Licata CALTANISSETTA. Il palcoscenico vecchio come la storia della mafia: le cave, il movimento terra, cemento e calcestruzzo, i padroncini che caricano e scaricano. Anche i luoghi sono antichi: Riesi che evoca boss daltri tempi come Peppe Di Cristina, la campagna di Gela popolata di stiddari in funzione di antimafia militare. Ma questo solo lo sfondo, su cui si muovono personaggi moderni e interessi contemporanei. Lambiente che d vita ad una storia attuale e che offre i pi classici degli artifici imprenditoriali e contabili su cui poggia lillegalit diffusa. Solo che da queste parti lillegalit prende connotazioni particolari - la mafia, appunto - e si articola per regole squisitamente siciliane. E cos accade che alcuni dirigenti ed impiegati della Calcestruzzi spa (fa capo allItalcementi di Bergamo) ricoprano - almeno nelle conclusioni della magistratura di Caltanissetta - anche il ruolo di boss del territorio, intimamente legati ai vertici di Cosa nostra. Per che fare? Semplice, nella risposta dei giudici: Spremere soldi a palate, truccando la qualit e la quantit del prodotto offerto ai committenti, per finanziare la mafia. Il tutto mediante sovrafatturazioni di prestazioni di servizio; sottofatturazioni del calcestruzzo prodotto, quindi fornendo prodotto di qualit difforme dai capitaloti di appalto per la costruzione di opere pubbliche e private e acquisendo la materiale gestione di aziende fittiziamente intestate a terzi. In sostanza, dicono i magistrati, la gestione della produzione della Calcestruzzi

spa era affidata ad alcuni personaggi che fornivano materiale scadente falsificando la documentazione e la contabilit. E perci, sparse per lItalia e per la Sicilia, ci sarebbero opere pubbliche che corrono rischi di instabilit per via del calcestruzzo depotenziato. Il Tribunale di Gela, per esempio, e la veloce di Licata e ancora la Diga Foranea di Porto Isola a Gela, lo svincolo autostradale di Castelbuono e un lotto della Palermo-Messina. Era in programma anche unintensa attivit in vista dei lavori per la costruzione del Ponte di Messina e per questo si riponeva grande attenzione verso limpianto di San Michele di Ganzeria. Anche questo, per, sfortunatamente era finito nel gorgo melmoso della poco edificante gestione di Francesco Librizzi, sospettato di collusione con gli amici degli amici e in particolare col capo Ciccio La Rocca. Un altro poco rassicurante gestore risulterebbe Giuseppe Laurino, indicato come la testa che governava, tra Gela e Riesi, la truffa mafiosa. Ma i dubbi dei magistrati sulla tenuta delle opere non si limitano alla Sicilia. A sentire uno dei collaboratori (utilissime le dichiarazioni di Salvatore Paterna e Carlo Alberto Ferrauto, entrambi ex dipendenti e sospettati di mafia) che hanno aiutato gli investigatori a capire, il sistema non poteva sopravvivere senza la distrazione compiacente della sede centrale di Bergamo. E perci i controlli saranno estesi ad una serie di lavori sparsi per lItalia, per esempio alla Tav di Anagni dove - quando era in servizio Paterna - fu fornito un tipo di calcestruzzo(il RCK15) che richiedeva 270 Kg. di cemento per ogni m3 e in effetti ne conteneva 150 Kg. Ma i controlli dovranno essere a sorpresa, perch sembra che ai periti del Tribunale si tenda a fornire campioni astutamente selezionati. Nelle gallerie, per esempio, bisogna addentrarsi perch agli estremi il calcestruzzo a posto, le colate taroccate stanno verso il centro. La truffa poggiava, come hanno spiegato i due pentiti, sullesistenza di due diverse schermate del computer che, di volta in volta, fornivano una ricetta ad uso esterno (che certificava la buona qualit del prodotto) ed unaltra ad uso interno che serviva a calcolare il deficit di cemento, per poterlo poi giustificare nelle giacenze in magazzino, e leccesso di additivi. A parere dei magistrati questo patrimonio informatico non poteva essere destinato ad uso esclusivo dei locali. Si spiega cos il decreto di sequestro valido per tutti gli stabilimenti del territorio nazionale. E, daltra parte, che - sulle vicende siciliane - vi fosse un dibattito interno alla Italcementi dimostrato dallintensa attivit telefonica di dipendenti e dirigenti, anche dopo una prima ondata di arresti, di licenziamnti e allontanamenti, qualche volta non difinitivi. Illuminante, in proposito, un colloquio tra Fausto Volante (responsabile per Sicilia e Calabria) e un padroncino che si riteneva discriminato dallazienda e perci minacciava: Ve lo dico, geometra Ve lo dico spassionatamente, se io vado via dalla Calcestruzzi succede una bomba, perch ma non in Sicilia, ma qua anche in Campania, perch qua c una melma, c una corruzioneuna corruzione tremenda tremenda. Un ruolo ambiguo viene assegnato allamministratore delegato Mario Colombini, gi rappresentante legale della Calcestruzzi spa di Ravenna (Gruppo Ferruzzi). I giudici lo accusano di aver chiuso pi di un occhio allepoca della intestazione fittizia sottoscritta da Volante e Ferraro (indiziato mafioso) della cava di contrada Palladio. Questa convinzione deriva anche da una serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali che confermano la consapevolezza di Colombini riguardo alloperazione. Il 31 luglio 2006, al telefono, addirittura ammette di averla avallata, ma sorprendentemente sostiene di non ricordare nemmeno pi per quale motivo. Poi tradisce preoccupazione, come

quando parlando con la moglie, trapela che ha ricevuto una riservata dalla Italcementi. In particolare da tale Carlo (identificabile in Carlo Pesenti, chiosano i magistrati). Le mani sulledilizia di Alfio Caruso Fu Vito Ciancimino a insegnare a picciotti e compari limportanza del calcestruzzo, delle societ edilizie e di quelle sbancamento terra. Servono per aggiudicarsi gli appalti, per far la cresta sui lavori, per ripulire il danaro proveniente dal traffico di droga. Il figlio del barbiere di Corleone, che non aveva fatto fortuna in America, nei suoi quattro anni da assessore pubblico rilascia circa 3000 licenze edilizie, e che sar mai se l80 per cento di esse monopolizzato da un muratore, da un venditore di carbonella, da un guardiano di cantiere? Se poi vengono spazzate via le magnifiche ville liberty, compreso quel gioiello di Villa Deliella, abbattuta in una notte, il prezzo da pagare al progresso. Cinquantanni dopo niente cambiato. Gli appalti servono a ripulire circa 9 miliardi di euro lanno. Laggiunta di piccoli accorgimenti tattici, allungare il cemento armato n pi n meno come avveniva con il vino, consente dimpinguare il business. Per un boss avere le mani dentro la calce rappresenta la migliore garanzia di partecipare alla spartizione della torta. Almeno cos stato fino al crollo del vertice mafioso, fino alla resipiscenza di una classe imprenditoriale per la quale Cosa Nostra non pi un buon affare. E in questo senso la Calcestruzzi Spa, azzerata ieri da uninchiesta giudiziaria di lungo percorso, ha costituito nellultimo quarto di secolo una tipica storia di connivenze e complicit. Linizio rappresentato da tre fratelli: Salvatore, Nino e Giuseppe Buscemi. Secondo le migliori tradizioni si erano spartiti i compiti: Giuseppe era medico, Nino faceva limprenditore, Salvatore guidava il mandamento di Passo di RiganoBoccadifalco-Uditore. Alta mafia per tradizione familiare e consolidati rapporti con la Palermo delle professioni, delle banche, della nobilt. Interessi cos intrecciati da consentire a Nino Buscemi di conoscere in anticipo lordine di cattura che il 29 settembre 1984 lo mandava in galera assieme ad altri 365 mafiosi. Lurgenza di Nino non fu di sottrarre se stesso ai rigori della legge, bens la sua societ, la Calcestruzzi Palermo, che in una manciata di ore cambi propriet. Venne acquistata dalla Calcestruzzi Ravenna, stella di prima grandezza nel firmamento della Ferruzzi holding. Il sodalizio tra le due dinastie divenne solido: Nino e Giuseppe Buscemi figuravano soci paritari dei romagnoli nella Finsavi. Quando rapirono la salma di Serafino Ferruzzi con richiesta di riscatto miliardario, i suoi famigliari bussarono ad alcune porte siciliane. Malgrado unimprovvisa fioritura di cadaveri nel Ravennate, la salma non fu restituita, ma nessuno pretese pi quattrini. Nel 97 i magistrati siciliani avanzarono il sospetto che le societ off-shore legate ai Gardini-Ferruzzi avessero aiutato Cosa Nostra a ripulire centinaia di miliardi. Indimenticabile la riunione della primavera 88 negli eleganti uffici della Calcestruzzi in via Mariano Stabile a Palermo: era il famoso tavolo degli appalti con il riconoscimento del 2 per cento alle famiglie incaricate di sovrintendere ai lavori e dello 0,80 a Riina. Nella cena di festeggiamento dellaccordo zu Tot pronunci la triste frase: Sono come lo Stato, anchio riscuoto le tasse. Quella stessa sera, a poche centinaia di metri, la presunta societ civile siciliana faceva la fila per ammirare i sessanta quadri attribuiti a Luciano Leggio. Le opere darte andarono via come il pane, prezzo minimo: quindici milioni. Eppure la Calcestruzzi trov nuovi padroni, continu a vincere appalti, prosegu a incamerare profitti, a servire da schermo a intese che la procura di Caltanissetta giudica illecite. Daltronde limportanza del mattone dimostrata dal record di case abusive, circa 250 mila, detenuto dalla Sicilia. Da trentanni

pochi generosi combattono per salvare tesori quali lOasi del Simeto, la Valle dei Templi. Nel piano di riordino delle coste, benedetto da Cuffaro appena eletto, non rientrarono soltanto i pochissimi che avevano edificato sui terreni del demanio. A Palermo Pizzo Sella sarebbe un incantevole angolo di verde se non fosse stato devastato da 193 mila metri cubi di cemento. A costruire centinaia di villette fu una societ allombra di Michele Greco, il papa. Un sostituto procuratore con la faccia e i modi dellantipatico, Alberto Di Pisa, ebbe lesistenza frantumata alla vigilia di far luce sulle torbide connivenze. Da sindaco Leoluca Orlando Cascio ogni inverno prometteva che in estate le ruspe avrebbero fatto piazza pulita. In otto anni fu abbattuto un solo rudere. Nel 2002 il Comune rilev Pizzo Sella per demolire le villette. Nel 2004 lassessore alla Legalit, Michele Costa, figlio del procuratore ucciso nell80, si dimise per limpossibilit di ottemperare allimpegno. Politici, sindacalisti, professori universitari, architetti da un paio di anni si battono uniti per fare un pernacchio alle sentenze emesse dalla Cassazione, dal Tar, dal Consiglio di giustizia amministrativa. ANSA La Calcestruzzi spa in previsione della realizzazione del Ponte sullo Stretto aveva aperto a Messina uno stabilimento. Secondo quanto emerge dalle indagini, la societ di Bergamo era sicura che avrebbe fornito il calcestruzzo allimpresa chiamata a realizzare il ponte. Il particolare emerge dallinchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta che ieri ha portato allarresto dellamministratore delegato della societ bergamasca, Mario Colombini. Il dichiarante Salvatore Paterna, ex dipendente dellazienda, arrestato e condannato per mafia nei mesi scorsi, ha dichiarato ai pm che: La Calcestruzzi Spa apr limpianto di Messina in previsione della costruzione del ponte sulla stretto; del resto Impregilo ex Girola spa ha sempre lavorato con la Calcestruzzi. Paterna ha fatto capire agli inquirenti che la Calcestruzzi voleva me http://daleggere.wordpress.com/2008/02/01/mafia-e-calcestruzzi-le-mani-sulterritorio/ http://dailymotion.alice.it/video/x78alg_mafia-politica-cemento-appaltipubb_news http://www.isolapulita.it

Calcestruzzi

Due lotti dell'autostrada Valdastico in provincia di Vicenza, sono stati sequestrati dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta su disposizione della Direzione distrettuale antimafia della cittadina nissena. Il provvedimento rientra nellindagine sulle presunte attivit illecite in seno alla Calcestruzzi Spa e alla Italcementi Spa di Bergamo. Le sedi di Italcementi di Porto Empedocle (Agrigento), Isola delle Femmine (Palermo) e Calusco dAdda (Bergamo) sono state perquisite cos come la sede di Area Sicilia di Palermo e lo stabilimento deposito di Catania al fine di acquisire atti utili a verificare se vi stata una corretta registrazione dei dati concernenti la fornitura di cemento alla Calcestruzzi. Italcementi sarebbe iscritta sul registro degli indagati in base alla legge 146/2006, che prevede la responsabilit amministrativa penale delle imprese. Da parte sua, in una nota diffusa in serata, Italcementi fa sapere che

Italcementi

eseguiti

altri

sequestri

oggi stato notificato ed stata data esecuzione al provvedimento di perquisizione e sequestro probatorio emesso dalla Procura di Caltanissetta nellambito dellindagine gi in corso per acquisire, presso alcuni impianti siciliani ed una cementeria in Lombardia, i documenti di trasporto relativi alle forniture di cemento effettuate da Italcementi a Calcestruzzi. Secondo quanto specificato dagli stessi inquirenti, il provvedimento diretto a compiere accertamenti in ordine alla corretta registrazione dei dati concernenti le forniture di materia prima a Calcestruzzi. A tale proposito, la societ esprime la propria serenit in ordine agli accertamenti in corso da parte della Procura ed alla correttezza della documentazione suddetta. Quanto al sequestro con facolt duso dei lotti 9 e 14 dellAutostrada Valdastico avvenuto oggi in provincia di Vicenza, di cui si appreso dalle agenzie di stampa, emerge che stato disposto sulla base di rilievi documentali e non sulla base di perizie sulla stabilit statica dellopera. Lopera in questione, tra laltro, non tra quelle che formano oggetto dellincidente probatorio avviato su richiesta della societ ed ancora in corso da parte di un collegio peritale. Incidente probatorio che ad oggi non ha affatto dato conferma dellipotizzata compromissione della stabilit statica delle opere siciliane indagate e sequestrate nel 2007, ma che, anzi, ha sinora fornito risultanze che consentono a questa difesa di guardare con fiducia ai suoi esiti. (27/11/2008) http://www.ecodibergamo.it/EcoOnLine/CRONACA/2008/11/27_italcementi.sht ml

La Calcestruzzi SpA decide la sospensione cautelativa delle attivit in Sicilia Dal luglio 2006 la societ indagata per infiltrazioni mafiose.

PALERMO. La Calcestruzzi Spa ha deciso di sospendere tutte le sue attivit in Sicilia. Una decisione che stata presa in via cautelativa dopo l'individuazione da parte della Procura antimafia di Caltanisetta di irregolarita' in alcuni cantieri, denunciate dall'azienda alla magistratura. In una nota si legge che tale decisione "appare doverosa, in quanto la societ ritiene che debbano essere chiariti tutti gli aspetti delle vicende irregolari, allontanati i responsabili, modificate le regole, le procedure e le modalit di produzione in termini tali da impedire il ripetersi di tali episodi. Il provvedimento cautelare, che diventa immediatamente esecutivo, interessa i sette impianti gestiti e i 26 dipendenti occupati dalla societ". Associazione mafiosa e falso in bilancio: queste le accuse con cui i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta hanno iscritto nel registro degli indagati la Calcestruzzi spa. L'accusa maturata nell'ambito dell'operazione "Doppio colpo", che ha portato in carcere tre presunti affiliati alla cosca mafiosa di Riesi, i quali avrebbero gestito illecitamente appalti e forniture ai cantieri edili della zona. Secondo il gip di Caltanissetta, la Calcestruzzi spa ha svolto attivit di favoreggiamento nei confronti di Cosa nostra. Per lo stesso motivo, la Dda ha disposto perquisizioni e sequestri di documentazione contabile, sia negli stabilimenti in Sicilia che nella sede centrale dell'azienda a Bergamo. http://www.pupia.tv/modules.php? name=News&desc=full&file=article&sid=2059

La Repubblica della mafia, riconosciuta dalle banche Rassegna Stampa di Stefano Lorenzetto da "Il Giornale" La chiusura di sette impianti e la

sospensione di ogni attivit in Sicilia, decisa dalla Italcementi di Bergamo (quinto produttore di cemento al mondo) nel timore di infiltrazioni mafiose, una buonissima notizia. Segnala un cambiamento di mentalit. Un tempo questi colossi industriali avevano ununica preoccupazione: non finire sui giornali. Adesso alcuni loro dirigenti condannati o incriminati per collusioni con Cosa nostra diventano un caso da prima pagina proprio grazie al proficuo intervento dellazienda. Un mio collega, assunto negli Anni 60 come cronista di nera a La Notte, quotidiano del pomeriggio che apparteneva a Carlo Pesenti, proprietario della Italcementi, un giorno segnal al direttore Nino Nutrizio un incidente mortale avvenuto in un cantiere. Che cantiere?, chiese il leggendario giornalista dalmata. Della Italcementi, rispose il mio collega. Replica di Nutrizio, che pure aveva come unico padrone il lettore: I dipendenti della Italcementi godono tutti di ottima salute. E la notizia fu cestinata. Baster la dirompente decisione della Italcementi a cambiare le cose in Sicilia? Ne dubito molto. Per il semplice motivo che latteggiamento prevalente di chi scende dal Nord per operare al Sud ben diverso da quello del gruppo bergamasco. Mi spiego. In questi giorni venuto a trovarmi un imprenditore che per 40 anni ha ricoperto posizioni di vertice in una delle principali societ di costruzioni italiane, ramo appalti pubblici (aeroporti, autostrade, ferrovie, porti, ospedali, carceri). Adesso che in pensione, questo settantenne - sincero, rispettoso delle leggi, politicamente orientato, per nulla interessato ai soldi - andato in Sicilia a curare gli affari di una societ quotata in Borsa: un modo per sentirsi ancora utile, visto che il lavoro, e non il guadagno, stato lhobby della sua vita. Non posso svelarne il nome perch desidero che torni a farmi gli auguri di Natale anche lanno prossimo. Allinizio non ci credevo nemmeno io, mi ha confidato, ma poi nel giro di pochi mesi ho capito come funziona laggi. La mafia lo Stato, leconomia, produce reddito, d lavoro a tutti. Se si ferma la mafia, si ferma la Sicilia. Quella una repubblica a parte. E guardi che glielo dice uno che non ha avuto n richieste di pizzo, n minacce, n impedimenti, niente di niente. Gli ho chiesto di farmi qualche esempio concreto. Molto semplice, ha aperto il portafoglio. Li vede questi assegni circolari? Quanti saranno? Venti? Trenta? Tutti posdatati. Luned li presenter alla mia banca, che li accetter e mi verser il corrispettivo sul conto. Ecco, guardi questo: di un istituto di credito delle sue parti, Selvazzano Dentro, provincia di Padova. Vede la data? 5 maggio 2008. Ottomila euro. In Italia reato. In Sicilia contante. Le cambiali l non esistono, nessuno le usa. Chi si fa pagare con una cambiale, puzza gi di cadavere. Solo assegni posdatati. Le banche li custodiscono nei caveau e li tirano fuori nel giorno stabilito. Una contabilit clandestina, accettata da tutti. Altrimenti non lavori. S sorpreso per il mio sbigottimento. Si stupisce? Non che un esempio. Gliene faccio un altro, che coinvolge sempre le banche, del Nord come del Sud, senza differenze. Laltro giorno si presenta un impresario edile al quale fornisco materiale per la costruzione di uno splendido albergo sul mare. Mi deve gi 30.000 euro. Se non mi paga, io smetto le consegne, gli ho detto. Le va bene un acconto?, mi fa lui. E sia, mi dia questo acconto. Compila un assegno, ovviamente posdatato. Leggo in calce: aveva firmato con nome e cognome di unaltra persona. Scusi, ma che cos sta roba? Non c problema, risponde quello. Allora consegno lassegno alla segretaria, perch lo spedisca per fax alla banca. Dalla filiale le rispondono: Tutto ok, identit e specimen corrispondono. Capito? In Sicilia parecchi conti correnti hanno un intestatario di comodo e la firma depositata di un altro che usa i blocchetti degli

assegni. Mi ha raccontato queste illegalit con la massima naturalezza. Lidea di denunciarle in Procura o alla Guardia di finanza non lo sfiorava nemmeno. Sera semplicemente adattato, a differenza della Italcementi, allandazzo generale. Business is business, no? Ha ragione da vendere Giuseppe Bortolussi, segretario e direttore della combattiva Cgia di Mestre, quando denuncia che lo Stato lascia quattro regioni in mano alla criminalit organizzata e che mentre commercianti, artigiani e liberi professionisti hanno la targa, sono noti, riconoscibili, di un quinto dellItalia non si sa nulla. Ma lo sconcerto aumenta andando a esaminare la situazione dellordine pubblico in questo Stato parallelo controllato dalla mafia. Premetto che sarebbe molto interessante un confronto fra la presenza di immigrati irregolari in Sicilia rispetto al Nord, giacch a memoria non mi pare che i clandestini sullisola abbiano molte occasioni per esprimere la loro attitudine a delinquere. Ma limitiamoci ai dati ufficiali dellultimo Rapporto sulla criminalit in Italia del ministero dellInterno. La Sicilia, leggo, la regione che registra la diminuzione percentuale pi consistente dei tassi di rapine, rispetto al 1991. Pi precisamente, nellultimo quindicennio le rapine sono calate del 97,7%. Invece in Emilia Romagna sono aumentate del 47,2, in Toscana del 46,1, in Piemonte del 38,1, nel Veneto del 32,2, in Lombardia del 23,6. Non meno sorprendente la situazione dei furti in appartamento. In Sicilia sono 192 ogni 100.000 abitanti (in diminuzione del 51,5% rispetto a dieci anni fa, 12 posto nella graduatoria nazionale). In Val dAosta 369, Piemonte 355, Emilia Romagna 331, Lombardia 324, Liguria 287, Toscana 282, Lazio 254, Veneto 232. Lo stesso dicasi per gli scippi, che sempre nel periodo 1996-2006 in Sicilia sono calati del 38%. Oggi sullisola se ne registrano 57 ogni 100.000 abitanti, grosso modo come nel Lazio (50), molto meno che in Campania (97). Quanto ai borseggi, il record spetta non alla Sicilia bens alla Liguria (727), seguita da Lazio (521), Piemonte (451), Emilia Romagna (382) e Lombardia (361). Persino per i furti dauto la Sicilia si rivela una regione pi tranquilla di altre parti dItalia: 5,4, sempre ogni 100.000 abitanti. Di poco sopra la media nazionale (4,8), quasi come in Lombardia (4,8), meno che in Campania (10,5) e nel Lazio (8,2). Si obietter che in Sicilia avvengono, proprio a opera di Cosa nostra, i pi efferati delitti. Macch: Nel 2006 la regione presenta valori che si assestano sulla media italiana, con poco pi di un omicidio ogni 100.000 abitanti. Si osserver che sta dando i suoi frutti lazione di contrasto della criminalit da parte delle forze dellordine e della magistratura e che queste statistiche sono fortemente influenzate dal senso civico degli abitanti delle regioni prese in esame, visto che le autorit possono registrare un reato solo in due modi: quando c la flagranza oppure affidandosi alle denunce dei cittadini. Daccordo, teniamo pure presente il cosiddetto numero oscuro, cio i reati di cui non si viene a conoscenza. Per lo stesso rapporto del Viminale a evidenziare che difficilmente non si denuncia un furto in appartamento o quello di unauto, soprattutto se in presenza di polizza assicurativa. A questo punto, non so perch, mi tornano in mente le parole che il professor Gianfranco Miglio, linsigne costituzionalista che fu per un trentennio preside della facolt di scienze politiche alla Cattolica di Milano, mi disse poco prima di morire: Io sono per il mantenimento della mafia. Il Sud deve darsi uno statuto poggiante sulla personalit del comando. Che cos la mafia? Potere personale, spinto fino al delitto. Io non voglio ridurre il Meridione al modello europeo, sarebbe unassurdit. C anche un clientelismo buono che determina crescita economica. Insomma, bisogna

partire dal concetto che alcune manifestazioni tipiche del Sud hanno bisogno di essere costituzionalizzate. Le banche hanno gi provveduto. http://a.marsala.it:80/index.php?mod=page&nw=3:28:12:2007:6823

segue una serie di "verifiche interne che hanno individuato alcune irregolarit". Il provvedimento cautelare interessa i sette impianti gestiti in cui lavorano 26 dipendenti Palermo, 23 dicembre 2007 - La Calcestruzzi Spa ha deciso di sospendere in via cautelativa le attivit in Sicilia. La decisione della Calcestruzzi del gruppo Italcementi, giunge dopo "verifiche interne - si legge in una nota - messe in atto a seguito delle indagini della Procura di Caltanissetta in taluni impianti di betonaggio in Sicilia, hanno individuato delle irregolarit che sono state denunciate da Calcestruzzi alla magistratura". La Calcestruzzi Spa indagata dalla Procura distrettuale antimafia di Caltanissetta per associazione mafiosa. La decisione della Calcestruzzi di sospendere l'attivit in Sicilia in via cautelativa dopo un'indagine interna "appare doverosa, in quanto la societ - si legge in una nota - ritiene che debbano essere chiariti tutti gli aspetti delle vicende irregolari, allontanati i responsabili, modificate le regole, le procedure e le modalit di produzione in termini tali da impedire il ripetersi di tali episodi. Il provvedimento cautelare, che diventa immediatamente esecutivo, interessa i sette impianti gestiti e i 26 dipendenti occupati dalla societ. "La sospensione dell'esercizio - continua la nota della Calcestruzzi Spa - sar attuata con la fermata delle attivit, limitando temporaneamente l'operativit esclusivamente alle forniture per le quali la societ ha obblighi contrattuali vincolanti. Tali commesse - prosegue la nota - saranno portate a termine sotto il controllo di funzionari provenienti da altre sedi che assicureranno il corretto presidio delle centrali di betonaggio. I soli dipendenti che non saranno oggetto di provvedimento disciplinare verranno impegnati in lavori di manutenzione e in corsi di formazione sulle regole generali che disciplinano l'attivit e, ovviamente, su tutte le nuove procedure produttive che saranno messe in atto; a loro verr assicurato il regolare trattamento economico". La Calcestruzzi Spa informa, inoltre, che "l'attivit in Sicilia sar ripresa solo dopo la corretta implementazione delle procedure operative (peraltro gi avviate dal 1997, anno di acquisizione della Calcestruzzi al tempo detenuta dal gruppo Compart ex Ferruzzi), il rafforzamento dei criteri di governance e il varo di sistemi di controllo e di compliance, anche pi stringenti per la puntuale applicazione delle regole aziendali". "A supporto della complessa attivit di rielaborazione e consolidamento delle regole ma anche per ribadire la propria linea di rifiuto di qualsivoglia contiguit o compiacenza con fenomeni di criminalit organizzata, Calcestruzzi - continua la nota - ha costituito un pool per la governance nel settore del calcestruzzo composta da esperti di riconosciuta autorevolezza ed esperienza. La societ - prosegue la nota - grata al dottor Pierluigi Vigna, gi procuratore nazionale antimafia, al professor Giovanni Fiandaca, ordinario di diritto penale dell'Universit di Palermo e al professor Donato Masciandaro, ordinario di economia della regolamentazione finanziaria all'Universit Bocconi di Milano, per aver accettato l'incarico di supervisore nella rilevazione dei problemi da affrontare e nella rielaborazione di regole e procedure da attuare". "L'iniziativa - conclude la nota della Calcestruzzi - potr costituire un modello di riferimento per l'intero

RISCHIO MAFIA La Calcestruzzi sospende le attivit in Sicilia La decisione

comparto del calcestruzzo spesso impegnato in aree interessate da rilevanti fenomeni di devianza criminale". http://qn.quotidiano.net/cronaca/2007/12/24/56508calcestruzzi_sospende_attivita_sicilia.shtml Calcestruzzi ferma le attivit in Sicilia La Calcestruzzi Spa - che fa parte del Gruppo Italcementi - ha deciso di sospendere in via cautelativa le attivit in Sicilia. La decisione della Calcestruzzi giunge dopo verifiche interne messe in atto a seguito delle indagini della Procura di Caltanissetta in taluni impianti di betonaggio in Sicilia, hanno individuato delle irregolarit che sono state denunciate da Calcestruzzi alla magistratura. La Calcestruzzi Spa indagata dalla Procura distrettuale antimafia di Caltanissetta per associazione mafiosa. Quella operata dalla Calcestruzzi Spa - ha commentato il prefetto Pierluigi Vigna - una vera svolta nella lotta alla mafia, perch prima Confidustria impone di non pagare il pizzo, e poi, si arriva a una sorta di autospensione per evitare infiltrazioni mafiose in azienda. Speriamo che questo codice venga applicato anche da altri. (26/12/2007) http://www.eco.bg.it/EcoOnLine/ECONOMIA/2007/12/26_Calcestruzzi.shtml

anche Marsala. Cronaca La Calcestruzzi Spa, l'azienda del gruppo Italcementi ha deciso di sospendere l'attivita' dei suoi 7 impianti di betonaggio in Sicilia,per timore di infiltrazioni mafiose. Dopo l'inchiesta della procura di Caltanissetta su presunte infiltrazioni delle cosche nel settore delle forniture edili, l'azienda ha avviato verifiche interne individuando, negli impianti che operano nell'isola, alcune irregolarita'. La societa' ha anche adottato una serie di misure disciplinari a carico di sospettati di condotte irregolari. Associazione mafiosa e falso in bilancio: queste le accuse con cui i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta hanno iscritto nel registro degli indagati la Calcestruzzi spa. L'accusa maturata nell'ambito dell'operazione "Doppio colpo", che ha portato in carcere oggi tre presunti affiliati alla cosca mafiosa di Riesi che avrebbero gestito illecitamente appalti e forniture ai cantieri edili della zona. E' la prima volta che per un reato di mafia viene utilizzata un'indagine che coinvolge direttamente l'azienda. Per questo motivo, l'avviso di garanzia stato notificato all'avvocato della societ, Pierfranco Barabini a Bergamo. Secondo il gip di Caltanissetta, la Calcestruzzi spa ha svolto attivit di favoreggiamento nei confronti di Cosa nostra. Motivo per cui, la Dda di Caltanissetta ha disposto perquisizioni e sequestri di documentazione contabile nella sede centrale dell'azienda sia a Bergamo, sia negli stabilimenti in Sicilia e in Lombardia. Ma anche in alcuni istituti di credito dove erano custodite le documentazioni bancarie, e in diverse abitazioni della zona circostante l'azienda Le sedi inSicilia della Calcestruzzi Spa : Caltanissetta Via Manfredi Chiaramonte, Palermo Borgetto Contrada Don Martino Palermo Brancaccio Via V.Ducrot, 17 Termini Imerese Zona Industriale Loc.Tifeo | Priolo Gargallo Contrada Mostringiano snc Marsala Via Favara Trapani Via Libica Scheda aziendale: Calcestruzzi, unitamente alle consociate Cemencal, Eica, Speedybeton e Monviso, il primo produttore italiano di calcestruzzo preconfezionato, opera anche nel settore degli interni ed presente su tutto il territorio nazionale. Grazie alla vasta capillarit della sua struttura produttiva, con 250 impianti di betonaggio, 23 cave e 21 impianti di selezione inerti

Mafia:la Calcestruzzi Spa sospende attivita' in Sicilia. Tra le sedi

nonch al considerevole numero dei mezzi di trasporto a disposizione, Calcestruzzi garantisce unelevata copertura del territorio e una rapidit nelle consegne fornendo al fattore tempo un valore primario. La Calcestruzzi appartiene al gruppo Italcementi. Il Gruppo Italcementi, con una capacit produttiva di oltre 70 milioni di tonnellate di cemento annue, il quinto produttore di cemento a livello mondiale e il principale operatore nel bacino del Mediterraneo. Italcementi, fra le prime dieci societ industriali italiane, quotata alla Borsa Italiana. Nel 2006 il Gruppo ha registrato un fatturato consolidato di oltre 5.854 milioni di Euro e un risultato netto di 651 milioni di euro, con vendite di cemento e clinker per 64 Mt, di calcestruzzo per 21,6 Mm3 e di inerti per 59,3 Mt. http://a.marsala.it/index.php?mod=page&nw=3:2:12:2007:6793

Sul sequestro dei documenti contabili amministrativi della Generale Impianti spa I0613 * SI13L0024820 Documento 43 di 105. Tipo e Num atto: CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14491 Primo Firmatario LO PRESTI (AN) Data Presentaz: 15/12/97 (Seduta n.0287)
Stato iter: * ITER IN CORSO * Ministro delegato : INDUSTRIA Testo: Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che: in data 5 ottobre 1997, con provvedimento n. 1120/97 RGN DDA del 3 ottobre 1997, l'autorit giudiziaria ha sequestrato tutti i documenti contabili amministrativi della Generale Impianti spa, il denaro contante presente in cassa, i carnet di assegni (anche quelli non ancora utilizzati) ed ha disposto la disattivazione del sistema CED IBM AS/400 utilizzato per la fatturazione, le scritture obbligatorie, gli adempimenti previdenziali e per tutte le altre necessita amministrative dell'azienda medesima; detto provvedimento ha interessato non soltanto la succitata societ, ma anche altre che hanno la sede legale nei medesimi locali, siti in Palermo, in via Spadafora - Borgo Nuovo, a causa di indagini in corso sul signor Antonino Buscemi, dirigente della Generale Impianti spa, nonch socio della "Finsavi srl" (con una quota pari al 16,67 per cento) che e l'unica azionista della Generale Impianti spa; le societ che hanno sede nei suddetti locali sono le seguenti: Finsavi srl; Generale Impianti spa; Gentech srl; Trinacria Sabbia srl; Calcestruzzi Palermo spa; specificatamente, la Generale Impianti spa ha 37 lavoratori alle sue dipendenze ed un indotto di circa 100 persone, inclusi i cosiddetti "padroncini" ed i "terzisti"; a causa del provvedimento adottato dalla autorit giudiziaria, tutti i lavoratori della Generale Impianti spa temono per la salvaguardia del posto di lavoro per i motivi cosi sintetizzati: a) la possibilit che la societ possa essere posta in liquidazione per effetto di decisioni adottate dal "Calcemento spa" che rappresenta il 50 per cento del capitale sociale (decisioni adottate unilateralmente poich gli altri soci, che rappresentano il restante 50 per cento, non le condividono e sono contrari alla messa in liquidazione della Finsavi srl e consequenzialmente, della Generale Impianti spa, da questa controllata); b) lo stato di paralisi totale dell'intera attivit amministrativa, a tutt'oggi permanente, causato dal provvedimento della autorit giudiziaria, che sta provocando oneri tanto gravosi quanto non prevedibili, a carico della societ; i succitati lavoratori hanno ragione di temere quanto esposto al punto a), in quanto esiste la reale possibilit che la societ possa essere posta in liquidazione attraverso la controllante "Finsavi srl" ed in seguito a quanto deliberato dall'assemblea dei soci, convocata il giorno 22

ottobre 1997 alle ore 12, presso la sede sociale che recava il seguente ordine del giorno: dimissioni dell'amministratore uni-co; nomina nuovo organo amministrativo; dimissioni del collegio sindacale; nomina del nuovo collegio sindacale; tale ordine del giorno era gia stato oggetto di tre precedenti assemblee tenutesi, rispettivamente, il giorno 8 maggio 1997, il 26 settembre 1997 ed il 10 ottobre 1997; dal 1996, per il periodo di un triennio e stato nominato amministratore unico della Generale Impianti spa e della Finsavi srl il dottor Elio Collova che, dal 1994, e anche amministratore giudiziario di entrambe le societ; nei giorni 8 maggio 1997 e 26 settembre 1997, il dottor Collov e l'intero collegio sindacale di ambedue le societ, hanno presentato le dimissioni nelle rispettive assemblee, ma i soci, all'unanimit, hanno chiesto ed ottenuto che soprassedessero a tale decisione (relativa a cariche ricoperte fino 10 ottobre 1997), poich era in corso una trattativa, fra i due gruppi di soci, che avrebbe modificato l'assetto societario attraverso una variazione delle partecipazioni pervenute; il 10 ottobre 1997, a seguito del provvedimento della autorit giudiziaria, il socio Calcemento spa rinnovava l'invito, gia rivolto ai dimissionari il 26 settembre 1997, di soprassedere alle loro decisioni, ritenendo fossero gli unici organi in grado di garantire la definizione della trattativa in corso e dichiarando, altres, che, qualora ci non fosse stato possibile, non avrebbe potuto che constatare l'impossibilita di funzionamento della societ e quindi la sua consequenziale messa in liquidazione; il sunnominato dottor Collov ha risposto confermando la propria indisponibilit a proseguire la conduzione dell'amministrazione delle societ se non per incarico giudiziario ed ha accettato, comunque, di rimanere in carica fino a non oltre il 22 ottobre 1997 e cio per il tempo necessario ad accertare eventuali cause di scioglimento, cosi come previste dall'articolo 2448 del codice civile; il 22 ottobre 1997 il socio Calcemento spa, consapevole dell'impossibilit manifestata dall'organo amministrativo di proseguire nella carica e della conseguente liquidazione della societ per "impossibilita di funzionamento" dell'assemblea, ha ribadito quanto precedentemente espresso, non fornendo alcuna spiegazione e rifiutando proposte alternative, quali ad esempio la nomina di amministratori di suo gradimento; a seguito di ci, il dottor Collov ha presentato, presso la volontaria giurisdizione del tribunale di Palermo, istanza per la messa in liquidazione della societ, verificandosi, a suo avviso, i presupposti previsti dall'articolo 2448 del Codice Civile ed ha convocato l'assemblea straordinaria delle societ Finsavi srl e Generale Impianti spa per il giorno 18 dicembre 1997 alle ore 11 ed alle ore 12 per deliberare lo scioglimento e la liquidazione della societ ex articoli 2448 e 2449 del codice civile; i succitati lavoratori, ritengono che non vi siano i presupposti per lo scioglimento della societ in quanto: a) manca la volont dell'altra societ e delle stesse maestranze; b) la societ ha attualmente grosse commesse in portafoglio, un buon andamento reddituale dal 1c settembre 1997 ed ottime previsioni per il futuro; c) prima di porre una societ in liquidazione per impossibilita di funzionamento occorre verificare, ad avviso dei lavoratori, che siano state poste in essere tutte le operazioni necessarie e prioritarie per la salvaguardia dell'azienda stessa e dei posti di lavoro (es. vendita della partecipazione da parte della Calcemento spa all'altro socio, o ai lavoratori dipendenti, o ad altro soggetto che esprima la volont di proseguire la gestione aziendale ed il conseguente affidamento dell'incarico di amministratore ad altre persone); i lavoratori della Generale Impianti spa sostengono che la societ per cui lavorano non solo di interesse comunale, ma, anche ed

indubbiamente, di interesse regionale e nazionale poich produce, quasi in esclusiva, un materiale per l'edilizia particolarmente pregiato e di notevole interesso storico, artistico e culturale denominato marmo di Billiemi; detto materiale e presente in tutti i monumenti pi importanti della citt di Palermo (cattedrale, teatro Massimo, Quattro Canti, San Francesco, musei, chiese, palazzo delle poste, tribunale di Palermo) e nei centri storici di alcune localit italiane ed estere (es. Duomo di Monaco di Baviera in Germania, Stati Uniti, Estremo Oriente, Paesi Arabi); la Generale Impianti spa, attualmente, sta fornendo al comune di Palermo il materiale necessario al risanamento del centro storico della citt, a seguito di gare di appalto delle quali la societ e rimasta aggiudicataria durante l'amministrazione giudiziaria del tribunale di Palermo; la pietra di Billiemi, oltre che materia prima per la fabbricazione dei calcestruzzi, e utilizzata anche per alcuni tipi di opere di notevole importanza per la collettivit (quali i frangiflutti adoperati per le opere portuali e per la difesa dei litorali); a causa del blocco da parte della autorit giudiziaria dell'intera attivit amministrativa della Generale Impianti spa e della Finsavi srl, il succitato dottor Collov ed il personale addetto sono nell'assoluta impossibilita di gestire l'ordinaria attivit lavorativa e di fare fronte a tutti gli adempimenti di natura fiscale e previdenziale -: quali iniziative intendano assumere e provvedimenti intendano adottare a tutela del posto di lavoro delle succitate maestranze. http://www.ninolopresti.it/interrogazioni.htm http://www.isolapulita.it

Mafia:la Calcestruzzi Spa sospende attivita' in Sicilia. Tra le sedi anche Marsala. Cronaca La Calcestruzzi Spa, l'azienda del gruppo Italcementi ha deciso di sospendere l'attivita' dei suoi 7 impianti di betonaggio in Sicilia,per timore di infiltrazioni mafiose. Dopo l'inchiesta della procura di Caltanissetta su presunte infiltrazioni delle cosche nel settore delle forniture edili, l'azienda ha avviato verifiche interne individuando, negli impianti che operano nell'isola, alcune irregolarita'. La societa' ha anche adottato una serie di misure disciplinari a carico di sospettati di condotte irregolari. Associazione mafiosa e falso in bilancio: queste le accuse con cui i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta hanno iscritto nel registro degli indagati la Calcestruzzi spa. L'accusa maturata nell'ambito dell'operazione "Doppio colpo", che ha portato in carcere oggi tre presunti affiliati alla cosca mafiosa di Riesi che avrebbero gestito illecitamente appalti e forniture ai cantieri edili della zona. E' la prima volta che per un reato di mafia viene utilizzata un'indagine che coinvolge direttamente l'azienda. Per questo motivo, l'avviso di garanzia stato notificato all'avvocato della societ, Pierfranco Barabini a Bergamo. Secondo il gip di Caltanissetta, la Calcestruzzi spa ha svolto attivit di favoreggiamento nei confronti di Cosa nostra. Motivo per cui, la Dda di Caltanissetta ha disposto perquisizioni e sequestri di documentazione contabile nella sede centrale dell'azienda sia a Bergamo, sia negli stabilimenti in Sicilia e in Lombardia. Ma anche in alcuni istituti di credito dove

erano custodite le documentazioni bancarie, e in diverse abitazioni della zona circostante l'azienda Le sedi inSicilia della Calcestruzzi Spa : Caltanissetta Via Manfredi Chiaramonte, Palermo Borgetto Contrada Don Martino Palermo Brancaccio Via V.Ducrot, 17 Termini Imerese Zona Industriale Loc.Tifeo | Priolo Gargallo Contrada Mostringiano snc Marsala Via Favara Trapani Via Libica Scheda aziendale: Calcestruzzi, unitamente alle consociate Cemencal, Eica, Speedybeton e Monviso, il primo produttore italiano di calcestruzzo preconfezionato, opera anche nel settore degli interni ed presente su tutto il territorio nazionale. Grazie alla vasta capillarit della sua struttura produttiva, con 250 impianti di betonaggio, 23 cave e 21 impianti di selezione inerti nonch al considerevole numero dei mezzi di trasporto a disposizione, Calcestruzzi garantisce unelevata copertura del territorio e una rapidit nelle consegne fornendo al fattore tempo un valore primario. La Calcestruzzi appartiene al gruppo Italcementi. Il Gruppo Italcementi, con una capacit produttiva di oltre 70 milioni di tonnellate di cemento annue, il quinto produttore di cemento a livello mondiale e il principale operatore nel bacino del Mediterraneo. Italcementi, fra le prime dieci societ industriali italiane, quotata alla Borsa Italiana. Nel 2006 il Gruppo ha registrato un fatturato consolidato di oltre 5.854 milioni di Euro e un risultato netto di 651 milioni di euro, con vendite di cemento e clinker per 64 Mt, di calcestruzzo per 21,6 Mm3 e di inerti per 59,3 Mt. http://a.marsala.it/index.php?mod=page&nw=3:2:12:2007:6793 Sul sequestro dei documenti contabili amministrativi della Generale Impianti spa I0613 * SI13L0024820 Documento 43 di 105. Tipo e Num atto: CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14491 Primo Firmatario LO PRESTI (AN) Data Presentaz: 15/12/97 (Seduta n.0287) Stato iter: * ITER IN CORSO * Ministro delegato : INDUSTRIA Testo: Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Per sapere - premesso che: in data 5 ottobre 1997, con provvedimento n. 1120/97 RGN DDA del 3 ottobre 1997, l'autorit giudiziaria ha sequestrato tutti i documenti contabili amministrativi della Generale Impianti spa, il denaro contante presente in cassa, i carnet di assegni (anche quelli non ancora utilizzati) ed ha disposto la disattivazione del sistema CED IBM AS/400 utilizzato per la fatturazione, le scritture obbligatorie, gli adempimenti previdenziali e per tutte le altre necessita amministrative dell'azienda medesima; detto provvedimento ha interessato non soltanto la succitata

societ, ma anche altre che hanno la sede legale nei medesimi locali, siti in Palermo, in via Spadafora - Borgo Nuovo, a causa di indagini in corso sul signor Antonino Buscemi, dirigente della Generale Impianti spa, nonch socio della "Finsavi srl" (con una quota pari al 16,67 per cento) che e l'unica azionista della Generale Impianti spa; le societ che hanno sede nei suddetti locali sono le seguenti: Finsavi srl; Generale Impianti spa; Gentech srl; Trinacria Sabbia srl; Calcestruzzi Palermo spa; specificatamente, la Generale Impianti spa ha 37 lavoratori alle sue dipendenze ed un indotto di circa 100 persone, inclusi i cosiddetti "padroncini" ed i "terzisti"; a causa del provvedimento adottato dalla autorit giudiziaria, tutti i lavoratori della Generale Impianti spa temono per la salvaguardia del posto di lavoro per i motivi cosi sintetizzati: a) la possibilit che la societ possa essere posta in liquidazione per effetto di decisioni adottate dal "Calcemento spa" che rappresenta il 50 per cento del capitale sociale (decisioni adottate unilateralmente poich gli altri soci, che rappresentano il restante 50 per cento, non le condividono e sono contrari alla messa in liquidazione della Finsavi srl e consequenzialmente, della Generale Impianti spa, da questa controllata); b) lo stato di paralisi totale dell'intera attivit amministrativa, a tutt'oggi permanente, causato dal provvedimento della autorit giudiziaria, che sta provocando oneri tanto gravosi quanto non prevedibili, a carico della societ; i succitati lavoratori hanno ragione di temere quanto esposto al punto a), in quanto esiste la reale possibilit che la societ possa essere posta in liquidazione attraverso la controllante "Finsavi srl" ed in seguito a quanto deliberato dall'assemblea dei soci, convocata il giorno 22 ottobre 1997 alle ore 12, presso la sede sociale che recava il seguente ordine del giorno: dimissioni dell'amministratore uni-co; nomina nuovo organo amministrativo; dimissioni del collegio sindacale; nomina del nuovo collegio sindacale; tale ordine del giorno era gia stato oggetto di tre precedenti assemblee tenutesi, rispettivamente, il giorno 8 maggio 1997, il 26 settembre 1997 ed il 10 ottobre 1997; dal 1996, per il periodo di un triennio e stato nominato amministratore unico della Generale Impianti spa e della Finsavi srl il dottor Elio Collova che, dal 1994, e anche amministratore giudiziario di entrambe le societ; nei giorni 8 maggio 1997 e 26 settembre 1997, il dottor Collov e l'intero collegio sindacale di ambedue le societ, hanno presentato le dimissioni nelle rispettive assemblee, ma i soci, all'unanimit, hanno chiesto ed ottenuto che soprassedessero a tale decisione (relativa a cariche ricoperte fino 10 ottobre 1997), poich era in corso una trattativa, fra i due gruppi di soci, che avrebbe modificato l'assetto societario attraverso una variazione delle partecipazioni pervenute; il 10 ottobre 1997, a seguito del provvedimento della autorit giudiziaria, il socio Calcemento spa rinnovava l'invito, gia rivolto ai dimissionari il 26 settembre 1997, di soprassedere alle loro decisioni, ritenendo fossero gli unici organi in grado di garantire la definizione della trattativa in corso e dichiarando, altres, che, qualora ci non fosse stato possibile, non avrebbe potuto che constatare l'impossibilita di funzionamento

della societ e quindi la sua consequenziale messa in liquidazione; il sunnominato dottor Collov ha risposto confermando la propria indisponibilit a proseguire la conduzione dell'amministrazione delle societ se non per incarico giudiziario ed ha accettato, comunque, di rimanere in carica fino a non oltre il 22 ottobre 1997 e cio per il tempo necessario ad accertare eventuali cause di scioglimento, cosi come previste dall'articolo 2448 del codice civile; il 22 ottobre 1997 il socio Calcemento spa, consapevole dell'impossibilit manifestata dall'organo amministrativo di proseguire nella carica e della conseguente liquidazione della societ per "impossibilita di funzionamento" dell'assemblea, ha ribadito quanto precedentemente espresso, non fornendo alcuna spiegazione e rifiutando proposte alternative, quali ad esempio la nomina di amministratori di suo gradimento; a seguito di ci, il dottor Collov ha presentato, presso la volontaria giurisdizione del tribunale di Palermo, istanza per la messa in liquidazione della societ, verificandosi, a suo avviso, i presupposti previsti dall'articolo 2448 del Codice Civile ed ha convocato l'assemblea straordinaria delle societ Finsavi srl e Generale Impianti spa per il giorno 18 dicembre 1997 alle ore 11 ed alle ore 12 per deliberare lo scioglimento e la liquidazione della societ ex articoli 2448 e 2449 del codice civile; i succitati lavoratori, ritengono che non vi siano i presupposti per lo scioglimento della societ in quanto: a) manca la volont dell'altra societ e delle stesse maestranze; b) la societ ha attualmente grosse commesse in portafoglio, un buon andamento reddituale dal 1c settembre 1997 ed ottime previsioni per il futuro; c) prima di porre una societ in liquidazione per impossibilita di funzionamento occorre verificare, ad avviso dei lavoratori, che siano state poste in essere tutte le operazioni necessarie e prioritarie per la salvaguardia dell'azienda stessa e dei posti di lavoro (es. vendita della partecipazione da parte della Calcemento spa all'altro socio, o ai lavoratori dipendenti, o ad altro soggetto che esprima la volont di proseguire la gestione aziendale ed il conseguente affidamento dell'incarico di amministratore ad altre persone); i lavoratori della Generale Impianti spa sostengono che la societ per cui lavorano non solo di interesse comunale, ma, anche ed indubbiamente, di interesse regionale e nazionale poich produce, quasi in esclusiva, un materiale per l'edilizia particolarmente pregiato e di notevole interesso storico, artistico e culturale denominato marmo di Billiemi; detto materiale e presente in tutti i monumenti pi importanti della citt di Palermo (cattedrale, teatro Massimo, Quattro Canti, San Francesco, musei, chiese, palazzo delle poste, tribunale di Palermo) e nei centri storici di alcune localit italiane ed estere (es. Duomo di Monaco di Baviera in Germania, Stati Uniti, Estremo Oriente, Paesi Arabi); la Generale Impianti spa, attualmente, sta fornendo al comune di Palermo il materiale necessario al risanamento del centro storico della citt, a seguito di gare di appalto delle quali la societ e rimasta aggiudicataria durante l'amministrazione giudiziaria del tribunale di Palermo; la pietra di Billiemi, oltre che materia prima per la fabbricazione dei calcestruzzi, e utilizzata anche per

alcuni tipi di opere di notevole importanza per la collettivit (quali i frangiflutti adoperati per le opere portuali e per la difesa dei litorali); a causa del blocco da parte della autorit giudiziaria dell'intera attivit amministrativa della Generale Impianti spa e della Finsavi srl, il succitato dottor Collov ed il personale addetto sono nell'assoluta impossibilita di gestire l'ordinaria attivit lavorativa e di fare fronte a tutti gli adempimenti di natura fiscale e previdenziale -: quali iniziative intendano assumere e provvedimenti intendano adottare a tutela del posto di lavoro delle succitate maestranze. http://www.ninolopresti.it/interrogazioni.htm http://www.isolapulita.it ISOLA DELLE FEMMINE ALLA VITA IN DIRETTA PER PARLARE DI ITALCEMENTI Isola delle Femmine 4 aprile 2007 Alla vita in diretta si parla di della difficile coesistenza della Italcementi e i Cittadini che vivono a ridosso della Cementeria che suscita viva preoccupazione per la difesa e salvaguardia della salute per le emissioni in atmosfera per l'inquinamento acustico e per le vibrazioni a cui sono soggetti i cittadini in maniera continuativa. La Italcementi per legge considerata AZIENDA INSALUBRE. (Testo Unico 1265 27.7.1934), la classificazione delle AZIENDE INSALUBRI e quindi la loro collocazione Urbanistica nella pianificazione del territorio (art 216 D:M: 5.9.94). Il regolamento sugli Enti Locali, (semplificazione e decentramento) affida agli Enti Locali: la individuazione, classificazione e collocazione (territoriale) delle AZIENDE INSALUBRI (D.Lgs.18.8.2000 n 267 de D.P.R. 8.11.2001 art 5). http://www.isolapulita.it

ARCH ROBERTA BELLA PARLA DELLAZIENDA INSALUBRE ITALCEMENTI NEL CENTRO ABITATO DI ISOLA DELLE FEMMINE
4 aprile 2007 ITALCEMENTI AZIENDA INSALUBRE Testo unico delle leggi sanitarie decreto 27 luglio 1934, n. 1265 Articolo 216 Le manifatture o fabbriche che producono vapori, gas o altre esalazioni insalubri o che possono riuscire in altro modo pericolose alla salute degli abitanti sono indicate in un elenco diviso in due classi. La prima classe comprende quelle che debbono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni; la seconda quelle che esigono speciali cautele per la incolumit del vicinato. Questo elenco, compilato dal

consiglio superiore di sanit, approvato dal Ministro per l'interno , sentito il Ministro per le corporazioni , e serve di norma per l'esecuzione delle presenti disposizioni. Le stesse norme stabilite per la formazione dell'elenco sono seguite per iscrivervi ogni altra fabbrica o manifattura che posteriormente sia riconosciuta insalubre. Una industria o manifattura la quale sia inscritta nella prima classe, pu essere permessa nell'abitato, quante volte l'industriale che l'esercita provi che, per l'introduzione di nuovi metodi o speciali cautele, il suo esercizio non reca nocumento alla salute del vicinato. Chiunque intende attivare una fabbrica o manifattura compresa nel sopra indicato elenco, deve quindici giorni prima darne avviso per iscritto al podest , il quale, quando lo ritenga necessario nell'interesse della salute pubblica, pu vietarne l'attivazione o subordinarla a determinate cautele. Il contravventore punito con la sanzione amministrativa da lire 40.000 a lire 400.000 . Ministro della sanit. Ministro del lavoro e previdenza sociale. Ora, Sindaco. La sanzione originaria dell'ammenda stata depenalizzata dall'art. 32, l. 24 novembre 1981, n. 689. L'importo della sanzione stato cos elevato dall'art. 114, primo comma, della citata l. 24 novembre 1981, n. 689. http://www.isolapulita.it

ISOLA DELLE FEMMINE 3 GIUGNO 2008

ITALCEMENTI CONFERENZA SERVIZI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE


02:22 - 3 anni fa

ITALCEMENTI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE E SITI S.I.C. ISOLA DELLE FEMMINE 24/nov/2007 La conferenza di servizi 3. Indizione e composizione della conferenza 3.1. Quando convocare la conferenza, chi deve convocarla e chi deve prendervi parte. Allorch il ricorso alla conferenza di servizi sia risultato necessario e cio, in primis quando su un tema o su uno specifico progetto occorre acquisire per legge statale, regionale o per altra norma di livello inferiore il parere, il nullaosta, il permesso, lautorizzazione o comunque lassenso di pi amministrazioni pubbliche (quali, ad esempio, lAzienda Sanitaria Locale, la Provincia, lAgenzia dellambiente regionale, ove istituita, la Soprintendenza ai beni culturali ovvero il Comune nel cui ambito territoriale ricade il progetto, ecc.) e tali atti non siano pervenuti entro 30 giorni dalla ricezione della relativa richiesta, va convocata in modo formale la conferenza tenendo presenti le seguenti innovazioni apportate dallart.10 della Legge n. 15 recentemente approvata: a la prima riunione della conferenza convocata entro 15 giorni dallindizione, ovvero nei casi di particolare complessit dellistruttoria, entro 30 giorni. b La convocazione deve pervenire agli invitati (anche per via telematica o informatica) almeno 5 giorni (in luogo dei 10 prima previsti) antecedenti la data della seduta. La conferenza indetta dal responsabile del procedimento qualora il medesimo abbia la competenza in base allordinamento dellamministrazione convocante ad assumere latto finale; in caso contrario lindizione della conferenza compete a chi abilitato a sottoscrivere latto conclusivo del

procedimento. appena il caso di sottolineare che per individuare tale organo occorre fare riferimento non solo alla legge statale (ad esempio, al D. Lgv. n. 29/93 ovvero n. 267/2000) ma anche alla legislazione regionale, ai regolamenti ed a norme di livello inferiore quali gli statuti degli enti locali. Pu anche succedere che la paternit del procedimento non sia chiara, nel senso che pi di una amministrazione abbia competenza o assuma di avere la competenza ad emettere latto finale. In tal caso, salvo che lindividuazione non discenda direttamente dalla legge statale e/o regionale, anche secondo la circolare del Ministro della Funzione Pubblica 13.11.1990, n.57342/7.463 occorre avere riguardo allamministrazione che ha la competenza primaria o prevalente ed a tale fine dirimente lattribuzione della competenza ad assumere latto conclusivo del procedimento per definire linteresse pubblico ritenuto dal legislatore prevalente. Questione fondamentale anche lindividuazione delle amministrazioni e degli altri soggetti pubblici da invitare alla conferenza; atteso che in essa devono essere rappresentati e valutati tutti gli interessi pubblici coinvolti nel procedimento secondo lordinamento, essenziale che non vi siano omissioni in proposito. Poich la conferenza di servizi sostituisce in toto gli atti che singolarmente le varie amministrazioni dovevano assumere prima dellentrata in vigore della 241, alla conferenza devono essere formalmente invitate tutte le amministrazioni e tutti i soggetti pubblici che, in forza di legge, statale e regionale, nonch di regolamento hanno competenza ad emettere atti di intesa, autorizzazione, nulla osta, concessioni, concerti, permessi o atti di assenso comunque denominati. Non pertanto in base ad un generico interesse a conoscere il tema oggetto del procedimento che unamministrazione pu richiedere di essere parte della conferenza, ma occorre essere titolari, in forza dellordinamento giuridico, di un potere-dovere ad emettere gli atti sopra indicati. Quindi, per fare un esempio, ove si debba realizzare un intervento su un immobile non soggetto a vincolo esplicito (cio formalmente apposto) o implicito (per la semplice appartenenza ad una p.a. o altro soggetto indicato dalla legge) in forza delle vigenti disposizioni in materia di tutela dei beni culturali, non sono tenuti a partecipare alla conferenza gli organi statali e/o regionali a cui tale tutela demandata. (4 Il termine precedente di 15 gg. modificato dalla L. 15/2005, art. 8.) DECRETO LEGISLATIVO 152/06 ARTICOLO 271 4. I piani e i programmi previsti dall'articolo 8 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351, e dall'articolo 3 del decreto legislativo 21 maggio 2004, n. 183, possono stabilire valori limite di emissione e prescrizioni, anche inerenti le condizioni di costruzione o di esercizio dell'impianto, pi severi di quelli fissati dall'Allegato I alla parte quinta del presente decreto e dalla normativa di cui al comma 3 purche' ci risulti necessario al conseguimento dei valori limite e dei valori bersaglio di qualit dell'aria. Fino all'emanazione di tali piani e programmi, continuano ad applicarsi i valori limite di emissione e le prescrizioni contenuti nei piani adottati ai sensi dell'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1988, n. 203. 9. Fermo restando quanto previsto dal comma 8, l'autorizzazione pu stabilire valori limite di emissione pi severi di quelli fissati dall'Allegato I alla parte quinta del presente decreto, dalla normativa di cui al comma 3 e dai piani e programmi relativi alla qualit dell'aria: a) in sede di rinnovo, sulla base delle migliori tecniche disponibili, anche tenuto conto del rapporto tra i costi e i benefici complessivi; DECRETO LEGISLATIVO 351/99 Art. 8. Misure da applicare nelle zone in cui i livelli sono piu' alti dei valori limite 1. Le regioni provvedono, sulla base della valutazione preliminare di cui all'articolo 5, in prima

applicazione, e, successivamente, sulla base della valutazione di cui all'articolo 6, alla definizione di una lista di zone e di agglomerati nei quali: a) i livelli di uno o piu' inquinanti eccedono il valore limite aumentato del margine di tolleranza; b) i livelli di uno o piu' inquinanti sono compresi tra il valore limite ed il valore limite aumentato del margine di tolleranza. 2. Nel caso che nessun margine di tolleranza sia stato fissato per uno specifico inquinante, le zone e gli agglomerati nei quali il livello di tale inquinante supera il valore limite, sono equiparate alle zone ed agglomerati di cui al comma 1, lettera a). 3. Nelle zone e negli agglomerati di cui al comma 1, le regioni adottano un piano o un programma per il raggiungimento dei valori limite entro i termini stabiliti ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera c). Nelle zone e negli agglomerati in cui il livello di piu' inquinanti supera i valori limite, le regioni predispongono un piano integrato per tutti gli inquinanti in questione. 4. I piani e programmi, devono essere resi disponibili al pubblico e agli organismi di cui all'articolo 11, comma 1, e riportare almeno le informazioni di cui all'allegato V. 5. Con decreto del Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro della sanita', sentita la Conferenza unificata, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono stabiliti i criteri per l'elaborazione dei piani e dei programmi di cui al comma 3. 6. Allorche' il livello di un inquinante e' superiore o rischia di essere superiore al valore limite aumentato del margine di tolleranza o, se del caso, alla soglia di allarme, in seguito ad un inquinamento significativo avente origine da uno Stato dell'Unione europea, il Ministero dell'ambiente, sentite le regioni e gli enti locali interessati, provvede alla consultazione con le autorita' degli Stati dell'Unione europea coinvolti allo scopo di risolvere la situazione. 7. Qualora le zone di cui ai commi 1 e 2 interessino piu' regioni, la loro estensione viene individuata d'intesa fra le regioni interessate che coordinano i rispettivi piani. Art. 9. Requisiti applicabili alle zone con i livelli inferiori ai valori limite 1. Le regioni provvedono, sulla base della valutazione preliminare di cui all'articolo 5, in prima applicazione, e, successivamente, sulla base dell'articolo 6, alla definizione delle zone e degli agglomerati in cui i livelli degli inquinanti sono inferiori ai valori limite e tali da non comportare il rischio di superamento degli stessi. 2. Nelle zone e negli agglomerati di cui al comma 1, le regioni adottano un piano di mantenimento della qualita' dell'aria al fine di conservare i livelli degli inquinanti al di sotto dei valori limite e si adoperano al fine di preservare la migliore qualita' dell'aria ambiente compatibile con lo sviluppo sostenibile secondo le direttive emanate con decreto del Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro della sanita', sentita la Conferenza unificata. GAZZETTA UFFICIALE REGIONE SICILIA PALERMO SABATO 29 AGOSTO 1998 N. 42 Dichiarazione di interesse industriale e destinazione per lo sfruttamento del giacimento di minerale di calcare esistente nell'area sita nei comuni di Palermo e Torretta, contrada Pian dell'Aia - Tre Finaite DISPOSIZIONI E COMUNICATI PRESIDENZA Dichiarazione di interesse industriale e destinazione per lo sfruttamento del giacimento di minerale di calcare esistente nell'area sita nei comuni di Palermo e Torretta, contrada Pian dell'Aia -

Tre Finaite. A decorrere dalla data del decreto del Presidente della Regione siciliana n. 1340, gr. IV/118 del 24 marzo 1998 e per la durata di anni venti, l'area individuata in catasto al foglio n. 2, particelle nn. 12, 9, 5; foglio n. 3, particella n. 48 del comune di Torretta e foglio n. 13, particella n. 25 del comune di Palermo dichiarata di interesse industriale e destinata allo sfruttamento del giacimento di minerale di calcare nella stessa esistente. Allo scadere del ventennio, cessata la destinazione a fini industriali, si intender ripristinata la destinazione a fini forestali della zona che verr, pertanto, riconsegnata alla Regione siciliana, previa ricostituzione dell'impianto boschivo. La concessione di coltivazione del minerale calcareo verr assentita dal competente Assessorato regionale dell'industria in conformit alle disposizioni di legge in vigore. (98.27.1396) La cava di Pian dellAia, impianto estrattivo di materiale calcareo a servizio della Italcementi di Isola delle Femmine situata allinterno di un sito SIC Raffo Rosso, Monte Cuccio e Vallone Sagana cod ITA 020023 di cui al D.M 3 aprile 2000 GUI n .95 del 22 aprile 2000, GURS n.57 del 15/10/00 e regolamentato dal DPR 357/97 e s.m.i n. 120/03. Il pSIC (proposto Sito di Importanza Comunitaria) gi dalla data della sua individuazione soggetto a tutela e a particolari procedure per eventuali opere/piani previsti al suo interno. Lart. 5 del citato Decreto prevede che se una opera gi soggetta a VIA, essa deve ricomprendere lanalisi delle possibili incidenze sul sito, cos come indicato nellallegato G del DPR 357/97 e smi. ARTICOLO 5 del DPR 357/97 e smi, prevede che tali studi vengano fatti anche per opere che insistono esternamente ai SIC/ZPS, qualora vi sia la possibilit che essi abbiano effetti su di essi. ART. 6 del nuovo DPR 120/2003, comma 1, nella pianificazione e programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei proposti siti di importanza comunitaria, dei siti di importanza comunitaria e delle zone speciali di conservazione. Si tratta di un principio di carattere generale tendente ad evitare che vengano approvati strumenti di gestione territoriale in conflitto con le esigenze di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario. Il comma 2 dello stesso art. 6 stabilisce che, vanno sottoposti a valutazione di incidenza tutti i piani territoriali, urbanistici e di settore, ivi compresi i piani agricoli e faunistico-venatori e le loro varianti. Sono altres da sottoporre a valutazione di incidenza (comma 3), tutti gli interventi non direttamente connessi e necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti in un sito Natura 2000, ma che possono avere incidenze significative sul sito stesso, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi.

COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA http://www.isolapulita.it

ITALCEMENTI ISOLA RINVIATA AL 5 DICEMBRE LA CONFERENZA PER A.I.A.


ITALCEMENTI ISOLA RINVIATA AL 5 DICEMBRE LA CONFERENZA PER A.I.A. 05:54 - 3 anni fa ISOLA DELLE FEMMINE 17.X.07 ITALCEMENTI DI ISOLA DELLE FEMMINE COMUNICATO STAMPA DI SODANO IL GIORNO DOPO LA CONFERENZA DI SERVIZI

SENATO DELLA REPUBBLICA GRUPPO RIFONDAZIONE COMUNISTA COMUNICATO STAMPA - 18 ottobre 2007 Dichiarazione del presidente della Commissione Territorio, Ambiente, Beni Ambientali Tommaso Sodano ITALCEMENTI PALERMO. SODANO: GRAVISSIMO ATTEGGIAMENTO AZIENDA "Il comportamento della dirigenza dello stabilimento Italcementi di Isola delle Femmine molto grave; aizzare i lavoratori contro chi sta conducendo una battaglia giusta in difesa della salute dei cittadini e della legalit e non certo contro gli occupati dello stabilimento siciliano, ingiustificabile". Lo afferma il presidente della Commissione Ambiente del Senato, Tommaso Sodano che ha presentato nei giorni scorsi un'interrogazione per chiedere la sospensione della conferenza dei servizi che si apprestava in modo illegittimo ad autorizzare l'utilizzo di pet-coke per la produzione di cemento da parte della Italcementi, "una sostanza altamente nociva per la salute non solo dei cittadini ma dei lavoratori stessi". "Quello che stato detto ai lavoratori - precisa il senatore del Prc - per cui la sospensione dell'utilizzo di pet-coke equivale a chiudere lo stabilimento, rientra in un'azione inaccettabile di intimidazione nei confronti degli stessi dipendenti della fabbrica. Difendere la salute dei residenti e degli occupati nell'impianto non lede in alcun modo il diritto al lavoro degli stessi cittadini. Piuttosto bisognerebbe chiedere all'azienda se non ha gi in mente di spostare le sue produzioni in altri Paesi, giustificando questa operazione con il richiamo alla legalit del comitato cittadino "Isola Pulita"". "La richiesta di seguire un iter corretto e legittimo - sottolinea Sodano - tra l'altro accolta ieri dall'assessore al Territorio e all'Ambiente della Regione Sicilia (ha sospeso la seduta in programma ieri), era stata formulata in base a quanto affermato lo scorso 5 ottobre dallo stesso Ministero dell'Ambiente, che aveva indicato l'Aia (autorizzazione di impatto ambientale) come unica strada per la concessione di autorizzazioni alla Italcementi, per quanto riguarda le emissioni". "L'appello alle organizzazioni sindacali e alla Prefettura - conclude il senatore del Prc - a tenere alta la vigilanza, per evitare che informazioni scorrette comunicate dall'azienda non determinino episodi di violenza o di intimidazione". http://www.isolapulita.it http://video.google.com/videoplay?docid=-4530388211808340450&hl=it COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA

ITALCEMENTI ISOLA RINVIATA AL 5 DICEMBRE LA CONFERENZA PER A.I.A.


05:54 - 3 anni fa

ISOLA DELLE FEMMINE 17.X.07 ITALCEMENTI DI ISOLA DELLE FEMMINE COMUNICATO STAMPA DI SODANO IL GIORNO DOPO LA CONFERENZA DI SERVIZI SENATO DELLA REPUBBLICA GRUPPO RIFONDAZIONE COMUNISTA COMUNICATO STAMPA - 18 ottobre 2007 Dichiarazione del presidente della Commissione Territorio, Ambiente, Beni Ambientali Tommaso Sodano ITALCEMENTI PALERMO. SODANO: GRAVISSIMO ATTEGGIAMENTO AZIENDA "Il comportamento della dirigenza dello

stabilimento Italcementi di Isola delle Femmine molto grave; aizzare i lavoratori contro chi sta conducendo una battaglia giusta in difesa della salute dei cittadini e della legalit e non certo contro gli occupati dello stabilimento siciliano, ingiustificabile". Lo afferma il presidente della Commissione Ambiente del Senato, Tommaso Sodano che ha presentato nei giorni scorsi un'interrogazione per chiedere la sospensione della conferenza dei servizi che si apprestava in modo illegittimo ad autorizzare l'utilizzo di pet-coke per la produzione di cemento da parte della Italcementi, "una sostanza altamente nociva per la salute non solo dei cittadini ma dei lavoratori stessi". "Quello che stato detto ai lavoratori - precisa il senatore del Prc - per cui la sospensione dell'utilizzo di pet-coke equivale a chiudere lo stabilimento, rientra in un'azione inaccettabile di intimidazione nei confronti degli stessi dipendenti della fabbrica. Difendere la salute dei residenti e degli occupati nell'impianto non lede in alcun modo il diritto al lavoro degli stessi cittadini. Piuttosto bisognerebbe chiedere all'azienda se non ha gi in mente di spostare le sue produzioni in altri Paesi, giustificando questa operazione con il richiamo alla legalit del comitato cittadino "Isola Pulita"". "La richiesta di seguire un iter corretto e legittimo - sottolinea Sodano - tra l'altro accolta ieri dall'assessore al Territorio e all'Ambiente della Regione Sicilia (ha sospeso la seduta in programma ieri), era stata formulata in base a quanto affermato lo scorso 5 ottobre dallo stesso Ministero dell'Ambiente, che aveva indicato l'Aia (autorizzazione di impatto ambientale) come unica strada per la concessione di autorizzazioni alla Italcemmenti, per quanto riguarda le emissioni". "L'appello alle organizzazioni sindacali e alla Prefettura - conclude il senatore del Prc - a tenere alta la vigilanza, per evitare che informazioni scorrette comunicate dall'azienda non determinino episodi di violenza o di intimidazione". http://www.isolapulita.it http://video.google.com/videoplay?docid=-4530388211808340450&hl=it
COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA

ITALCEMENTI IL DOTTORE GEOLOGO MARCELLO CUTINO LASCIA PONZIO PILATO IL PROFESSORE E I SOUI AMICI DI FAMIGGHIA
*17 OTTOBRE 2007. BRANCALEONE******************** ********************L'ARMATA

10 Ottobre 2005 Dimissioni Stefano Bologna e seguente dimissioni di Crisci e Micali dal Gruppo "Isola per Tutti";

17 Ottobre 2007 Dimissioni Marcello Cutino dal Gruppo "Isola per Tutti" e dalla carica di Capo Gruppo che seguono le dimissioni di.............................., non possiamo pi accettare che qualcuno possa pensare di lavarsene le mani e far compagnia a Ponzio Pilato. Marcello Cutino non accetava pi la politica (si fa per dire) ondivaga dell'esecutivo in materia ambientale. ACCONTENTARE TUTTI PER NON SCONTENTARE NESSUNO. -La conferenza di servizi indetta per oggi all'Assessorato Territorio Ambiente Servizio 3 avente ad oggetto "Richiesta di autorizzazione alle emissioni da parte della Italcementi", ha rimesso il proprio mandato in quanto non competente, la sua prosecuzione ne sarebbe risultata illegittima e prevaricatrice della procedura A.I.A. attualmente in corso. http://www.ambientediritto.it/sentenze/2007/TAR/Tar_Sicilia_PA_ 2007_n.1156.htm DECRETO LEGISLATIVO 18 febbraio 2005, n. 59 - Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento. (pubblicato nel Supplemento Ordinario n. 72/L alla Gazzetta Ufficiale italiana n. 93 del 22 aprile 2005) Art. 17. Disposizioni transitorie 3. Nel caso in cui la relazione e il progetto di cui sopra siano stati gia' presentati alla data di entrata in vigore del presente decreto la loro valutazione e' effettuata nell'ambito del procedimento integrato. Decreto legge 152 Parte quinta art 267 comma 3: "Resta fermo, per gli impianti sottoposti ad autorizzazione integrata ambientale, quanto previsto dal decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59; per tali impianti l'autorizzazione integrata ambientale sostituisce l'autorizzazione alle emissioni prevista dal presente titolo. " ART. 269 (autorizzazione alle emissioni in atmosfera) 1. Fatto salvo quanto stabilito dall'articolo 267, comma 3, dai commi 14 e 16 del presente articolo e dall'articolo 272, comma 5, per tutti gli impianti che producono emissioni deve essere richiesta una autorizzazione ai sensi della parte quinta del presente decreto. 3. Ai fini del rilascio dell'autorizzazione, l'autorit competente indice, entro trenta giorni dalla ricezione della richiesta, una conferenza di servizi ai sensi degli articoli 14 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241, nel corso della quale si procede anche, in via istruttoria, ad un contestuale esame degli interessi coinvolti in altri procedimenti amministrativi e, in particolare, nei procedimenti svolti dal comune ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, e del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265. Eventuali integrazioni della domanda devono essere trasmesse all'autorit competente entro trenta giorni dalla richiesta; se l'autorit competente non si pronuncia in un termine pari a centoventi giorni o, in caso di integrazione della domanda di autorizzazione, pari a centocinquanta giorni dalla ricezione della domanda stessa, il gestore pu, entro i successivi sessanta giorni, richiedere al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio di provvedere, notificando

tale richiesta anche all'autorit competente. Il Ministro si esprime sulla richiesta, di concerto con i Ministri della salute e delle attivit produttive, sentito il comune interessato, entro novanta giorni o, nei casi previsti dall'articolo 281, comma 1, entro centocinquanta giorni dalla ricezione della stessa; decorso tale termine, si applica l'articolo 2, comma 5, della legge 7 agosto 1990, n. 241.

http://www.isolapulita.it 23 ottobre 2007 ISOLA DELLE FEMMINE SCONFITTA L'ARROGANZA RICATTATORIA DELLA ITALCEMENTI SODDISFAZIONE DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA CONTRO LARROGANZA DELLA ITALCEMENTI: RIENTRATI I LICENZIAMENTI E LE MINACCE DI CASSA INTEGRAZIONE. LASSESSORE INTERLANDI CONFERMA IL RISPETTO DELLE REGOLE E DELLE NORMATIVE SULLE AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI. AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE LE VERITA NASCOSTE Il Comitato Cittadino Isola Pulita sin dal 25 settembre (data della prima conferenza di servizi a cui ne seguita una seconda il 17 ottobre), aveva diffidato il 3 servizio tutela dallinquinamento atmosferico, dal mettere in atto procedure del tutto arbitrarie e contra legem, avente il solo scopo di scavalcare tutta la procedura autorizzativa (A.I.A.). Ci che il Comitato Cittadino Isola Pulita ha rivendicato il rispetto delle norme e delle leggi che regolano tutta la disciplina autorizzativa in tema ambientale respingendo nel contempo tutte le strumentalizzazioni ricattatorie della Italcementi nei confronti dei dipendenti e dellintera cittadinanza di isola delle Femmine. Il Comitato Cittadino Isola Pulita esprime vivo ringraziamento allopera di mediazione svolta nella riunione del 22.10.07, dallAssessore Ambiente e Territorio della Regione Sicilia Rosanna Interlandi che ha ottenuto il risultato di far rientrare tutti i provvedimenti di cassa integrazione e di licenziamenti minacciati dalla Italcementi.

Risultato valutato positivamente anche dai sindacati che hanno presenziato allincontro svoltosi alla presenza del Prefetto on Giosu Marino. Lappuntamento al 5 dicembre linizio della procedura A.I.A. su cui .. Lassessorato Territorio Ambiente Servizio 2/V.A.S./V.I.A. con nota prot 10741 del 9.2.07, comunica alla Italcementi S.p.a. di Isola delle Femmine: Con nota assunta al prot A.R.T.A. n 75686 del 2.11.2006, la ditta Italcementi S.p.a., nellambito della richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale presentata il 28 agosto 2004, ha trasmesso a questo Servizio la documentazione relativa alla verifica di assoggettabilit del progetto in oggetto alle procedure di valutazione di impatto ambientale. Dallanalisi della documentazione emerso che limpianto, realizzato negli anni 60, non stato mai sottoposto a procedura di valutazione di impatto ambientale. Inoltre, considerato che il progetto di ammodernamento della cementeria consiste di modifiche che sono da ritenersi sostanziali, si ritiene che le stesse necessitino di uno Studio di Impatto Ambientale da sottoporre a procedura di Impatto Ambientale di cui allart 5 del D.P.R. 12.4.96.. APPUNTI SULLAUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE *Il decreto legislativo 18.2.2005 n 59 (Attuazione integrale della direttiva 96/91/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dellinquiamento) allarticolo 9 stabilisce che, in ogni caso il termine ultimo entro il quale devono essere conclusi tutti i procedimenti per il rilascio delle AUTORIZZAZIONI INTEGRATE AMBIENTALI E IL 30 OTTOBRE 2007. *Larticolo 5 comma 1 del D.Lgs 59/05 prevede il rilascio dellAUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE, sia per lesercizio degli impianti nuovi, sia della mod9ifica sostanziale e delladeguamento del funzionamento degli impianti esistenti. *Decreto Legislativo 152 4/06 art 267 comma 3 Resta fermo, per gli impianti sottoposti ad AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE, quanto previsto dal decreto legislativo 18.2.2005 n 59; per tali impianti lAUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENATLE sostituisce lautorizzazione alle emissioni prevista dal presente titolo.

LAUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE si intende il proveddimento che autorizza lesercizio di un impianto o di parte di esso a determinate condizioni che devono garantire limpianto sia conforme ai requisiti previsti nella direttiva e nel decreto 59/05. La Valutazione di Impatto Ambientale sul progetto di ampliamento presentato dalla Italcementi , dovrebbe avere lo scopo di verificare limpatto complessivo del progetto di ampliamento sul sistema ambientale, per questo motivo la normativa prevede che lo studio di impatto, predisposto dalla Italcementi, deve prendere in esame TUTTI gli elementi che concorrono al pieno funzionamento dellopera sottoposta a procedura e TUTTI gli elementi utili al suo inquadramento rispetto al territorio, tenuto conto che limpianto della Italcementi di Isola delle Femmine, opera in unarea limitrofa alle seguenti aree individuate ai sensi della Direttiva 92/42/CEE: -SICITA020047 Fondali di Isola delle Femmine Capo Gallo (allinterno del quale ricade la R.N.O. Isola delle Femmine Ente Gestore L.I.P.U.) -ZPSITA020023 Raffo Rosso Monte Cuccio e Vallone Sagana -IBA155 Monte Pecoraro e Pizzo Cirina 8allinterno della quale ricade la R.N.I. Grotta Conza Ente Gestore C.A.I.)) che la circonda (sia in termini di previsioni programmatiche che in termini di relazioni con le diverse componenti ambientali). Inoltre a ridosso della Italcementi il Consiglio Comunale di Isola delle Femmine con delibera n 3 del 28.1.2003, ha approvato un piano di lottizzazione per la costruzione di civili abitazione. Lo STUDIO di IMPATTO AMBIENTALE un fondamentale supporto per orientare la migliore tra le alternative possibili; per poter ESPRIMERE un parere sugli interventi proposti necessario poter DISPORRE del PROGETTO definitivo, e conoscere i criteri che hanno portato a scegliere lalternativa progettuale sottoposta a procedura di V.I.A. DISPORRE delladeguata DOCUMENTAZIONE progettuale quindi indispensabile al fine di potere valutare TUTTI gli aspetti che devono essere considerati nel corso dellISTRUTTORIA, lo Studio di Impatto Ambientale deve pertanto riferirsi a progetti definitivi, considerare le fasi di

costruzione, esercizio e dismissione dellimpianto, e contenere INFORMAZIONI esaustive su tipo e provenienza delle materie prime e dei combustibili impiegati nel processo, emissioni, scarichi e rifiuti nelle diverse fasi di realizzazione e di esercizio dellopera, misure di mitigazione. Comitato Cittadino Isola Pulita http://www.isolapulita.it

ISOLA DELLE FEMMINE ITALCEMENTI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE CHI PARTECIPA? M.P.A. GIOVANNI DI STEFANO INTERVIENE SUL PETCOKE
21 novembre 2007 Assessorato Territorio Ambiente Regione Sicilia Conferenza Servizi nell'ambito Autorizzazione Integrata Ambientale richiesta dalla Italcementi di Isola delle Femmine Il mancato invito della soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali alla Conferenza di Servizi pregiudica la legittimit stessa della Conferenza, ci in considerazione del fatto che l'intero paese di Isola delle Femmine sotto tutella paesaggistica. Non rispettate tutte le norme Comunitarie Nazionali e Regionali che disciplinano la materia della qualit dell'aria. Vivace e forte protesta del movimento ambientaliste con interrogazioni esposti e denunce alle autorit competenti, tra cui L'assessore Territorio e Ambiente Regione Sicilia Rosanna Interlandi. http://www.isolapulita.it PALERMO 22 LIUGLIO 2008

ISOLA PULITA RICEVUTA DALLA COMMISSIONE ANTIMAFIA SICILIANA LUGLIO 2008


COMUNICATO STAMPA Questa mattina, una rappresentanza delle Associazioni, che hanno sottoscritto L APPELLO PER LA LEGALITA ED AL DIRITTO ALLINFORMAZIONE, ha incontrato il Presidente della Commissione Regionale Antimafia per manifestare la profonda preoccupazione per alcune intimidazioni e per il clima di tensione di cui sono stati oggetto, proprio di recente, il Comitato cittadino Isola Pulita di Isola delle Femmine ed alcuni suoi esponenti pi in vista. Questi ultimi, tra laltro, hanno subito gravi minacce personali in pubblico e nei loro confronti, da tempo, viene alimentata ad arte una campagna di aperta delegittimazione, paventando che lattivit del Comitato miri, addirittura, alla chiusura del cementificio Italcementi con le conseguenti ripercussioni

occupazionali. E stato consegnato un documento di denuncia firmato da diverse Organizzazioni. Nel corso dellincontro, il rappresentante del Comitato Isola Pulita ha evidenziato che lescalation intimidatoria, oltre a limitare le libert personali, mira essenzialmente a zittire la voce libera del Blog, in un contesto che pu apparire tranquillo, ma che al suo recente attivo annovera la scomparsa di due noti imprenditori, i Maiorana, padre e figlio, e la cattura di un latitante mafioso. E Sonia Alfano ha ribadito che situazioni come quelle denunciate non possono passare sotto silenzio e che assolutamente necessario che le Istituzioni garantiscano il rispetto della legalit e dei principi fondamentali di democrazia sul territorio. La sig.ra Rossella Accardo ha chiesto interventi concreti da parte della Commissione, affinch a partire dalla vicenda ancora irrisolta dei suoi familiari si avviino iniziative di sradicamento dal basso della cultura dellomert e della sopraffazione, ad esempio dallinsegnamento scolastico anche per i genitori degli alunni. Il Presidente Speziale ha garantito la massima attenzione per i fatti descritti e le proposte formulate, impegnandosi ad intraprendere con la Commissione passi ufficiali presso gli organi istituzionali locali. n.b. in allegato l APPELLO che stato consegnato al Commissario on.le Speziale Al Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Palermo Al Sig. Prefetto di Palermo Al Presidente della Commissione Nazionale Antimafia Al Presidente della Commissione Antimafia Regione Sicilia Al Presidente della Regione Siciliana APPELLO PER LA LEGALITA ED AL DIRITTO ALLINFORMAZIONE I gravi atti intimidatori, minacce personali sulla pubblica piazza -, che si sono verificati nei giorni passati ad Isola delle Femmine contro gli operatori del Blog Isola Pulita sono il tentativo di soffocare una voce che da anni impegnata sul fronte del rispetto della legalit. In questi anni il Blog ha informato i lettori e in special modo la popolazione locale sui rischi per la salute a cui sottoposta la popolazione isolana. L'uso non autorizzato del pet-coke da parte dell'Italcementi, denunciato attraverso il Blog, ha fatto scattare l'intervento dell'autorit giudiziaria. Il clima intimidatorio di queste ultime settimane aveva portato gli operatori del Blog a chiudere con questa esperienza ma le Associazioni firmatarie di questo appello, oltre ad esprimere agli operatori di Isola Pulita la propria solidariet, hanno sottoscritto un impegno per sostenere il Blog affinch la libert di espressione non venga soffocata mettendo a rischio la democrazia. Si ricorda che nessuno si mai opposto e si oppone al funzionamento dello stabilimento di produzione della Italcementi che deve rimanere per garantire l'occupazione locale purch venga rispettata la normativa nazionale e comunitaria in materia di rispetto delle emissioni inquinanti e della qualit dellaria. Le sottoscritte Associazioni, pertanto, chiedono che non venga sottovalutato il grave atto intimidatorio e che venga mantenuta la garanzia occupazionale nel rispetto dellambiente e della salute e che finalmente si possano attivare le giuste attenzioni verso un intero territorio a vocazione essenzialmente turistica. Seguono Legambiente, WWF Palermo, MDC, ISDE (Associazione Medici per l'Ambiente), Rete per la Difesa dei Beni Comuni, C.G.I.L. Funzione Pubblica Regionale, U.I.L. Funzione Pubblica territoriale Isola e, Rifiuti Zero,Meetup Palermo 3 il Grillo di Palermo,Comitato No Inceneritori di Palermo, Decontaminazione Sicilia,Il Grillo di Palermo, Liberacqua http://www.isolapulita.it 13 Novembre 2008

Inquinamento Acustico e altro..............................................


Ferriera una piccola frazione che sorge nel comune di Torgiano, distante neanche una decina di chilometri da Perugia. Un paese come tanti ce ne sono in Italia, senza grandi attrazioni ma senza neanche grossi problemi apparenti; un centro dove molte famiglie hanno deciso di stabilirsi con lambizione di potersi costruire unesistenza dignitosa e tranquillaEppure anche in queste localit minori, si possono nascondere problematiche impreviste e preoccupanti. Qualche giorno fa, Michele Baldoni, un amico del nostro blog, ci aveva segnalato una vicenda piuttosto seria riguardante il paese. Michele un giovane giornalista che collabora con il Corriere dellUmbria e che per questo giornale scrive articoli di cronaca sui fatti di Torgiano. quindi sicuramente una persona informata sugli eventi di questo comune e una fonte attendibile sulla vicenda di cui andremo ora a parlare. Con Michele, abbiamo realizzato unintervista in cui cerchiamo di spiegare brevemente che cosa non va nella piccola frazione torgianese Allora Michele, che cosa sta succedendo a Ferriera? A Ferriera i problemi sono molti ultimamente, anche se non un caso recentissimo. Per tornato di attualit negli ultimi tempi perch lazienda Calcestruzzi Magione, di propriet del signor Mario Gradassi, purtroppo sta causando molti problemi ai cittadini di Ferriera che si sono riuniti infatti in un Comitato Che tipo di problemi ci segnali? Fondamentalmente lazienda Calcestruzzi Magione con il suo lavoro di lavatura delle botti e di produzione di calcestruzzo produce un eccessivo inquinamento che si traduce in unaria irrespirabile per i cittadini e soprattutto produce un rumore oltre la soglia consentita dalla legge. Ci ha causato la presa di posizione dei cittadini che si sono riuniti in un Comitato per protestare contro il lavoro di questa azienda. Ci dicevi poi che questa azienda stata coinvolta in azioni giudiziarie ed stata condannata; leggevo ad esempio che nel Maggio del 2007 c stata una sentenza del giudice Massimo Ricciarelli che ha condannato la Calcestruzzi Magione a pagare dei risarcimento alle famiglie residente della zona. Quali sono state le motivazioni che sono state accolte dal giudice? E poi volevo sapere se, dopo questa sentenza, le cose sono cambiate o sono rimaste tali e quali Allora, la prima sentenza del giudice Ricciarelli ha visto la condanna della Calcestruzzi Magione. Il proprietario Gradassi ha dovuto corrispondere alle famiglie del Comitato di Ferriera il corrispettivo previsto per il superamento della soglia di rumore, dei decibel consentiti dalla legge. Poi il giudice Ricciarelli ha condannato la Calcestruzzi Magione ad installare delle barriere antirumore e anche delle barriere antinquinamento. Il fatto che Gradassi non ha installato n luna n laltra cosa. Quindi i cittadini continuano a protestare. C da dire che i cittadini non vogliono comunque la chiusura dellindustria, perch dietro a questa scusa che si trincera lazienda. I cittadini non vogliono mandare a casa e rendere disoccupati i cinquanta dipendenti, ma vogliono solamente che il proprietario installi queste barriere, come previsto dalla sentenza. Sono peraltro almeno penso - richieste legittime! Ma nessuno sta facendo nulla per imporre alla Calcestruzzi Magione di installare questi dispositivi? Alcune forze politiche si stanno facendo sentire. Io personalmente sto facendo molti articoli. Per non basta, perch ci vorrebbe solamente che il Sindaco e la maggioranza prendessero una posizione chiara e facessero rispettare questa sentenza

allazienda di calcestruzzi; cosa che purtroppo per ora non avviene. C da dire che oltre alla prima sentenza del giudice Ricciarelli c stata anche la Cassazione che si espressa: ed ha confermato la condanna alle suddette cose che abbiamo elencato. La famiglia Gradassi, proprietaria della Calcestruzzi Magione, non peraltro nuova a vertenze di tipo giudiziario. Nel maggio del 2007 Carlo Gradassi - che il figlio di Mario, titolare dellazienda di Ferriera - stato coinvolto in un inchiesta piuttosto famosa nella nostra regione, per intenderci quella che ha coinvolto il costruttore Giombini. In pratica, questa inchiesta ha fatto emergere pesantissime concussioni tra il settore dei costruttori locali e le principali istituzioni dellUmbria (alcuni magistrati, ad esempio, sono stati arrestati). Quello che ti volevo chiedere se tu hai degli elementi per sostenere se questi intrecci di affari hanno avuto il loro peso anche nella vicenda di Ferriera? Beh, non ho elementi certi per affermare una commistione di cause che determinano questi eventi. Per personaggi come Mario Gradassi sono certamente persone che incutono un certo timore nei piccoli comuni come Torgiano. Quindi sicuramente assessori e sindaci ci pensano bene prima di prendere provvedimenti che possano ledere limmagine o condannare questi personaggi a sborsare denaro e a rispettare le richieste dei cittadini. E infine lultima domanda che ti volevo fare. Hai parlato nelle precedenti domande della presenza di un Comitato e volevo chiederti appunto quale stata la reazione della popolazione locale a questa vicenda. Quali sono le rivendicazioni che il Comitato di cittadini pone e quali sono le iniziative intraprese per raggiungere gli obiettivi? Diciamo che il Comitato, in questi ultimi due anni, ha sempre voluto rimanere senza una propria connotazione politica. Ultimamente c da dire che il gruppo di minoranza de La Bilancia di Torgiano si impegnato nel sostenere questo Comitato e nel portare avanti questa campagna per tutelare i cittadini e tutelare la loro salute (c da ricordare che nella sentenza, sono stati riconosciuti ai cittadini molti elementi come lo stress causato dal rumore, linquinamento, laria irrespirabile). Il Comitato ha ottenuto di far venire un organo come lArpa, che la societ che fa le rilevazioni nel rumore nei decibel prodotto dalle industrie e che ha certificato lillegalit delle lavorazioni dellindustria di Gradassi. Quindi, dopo due condanne, si aspetta che le forze politiche facciano il loro dovere. http://socialmentegiovani.blogspot.com/2008/10/i-calcestruzzi-di-ferriera.html 30 ottobre 2008 I residenti di Ferriera di Torgiano tornano a chiedere le barriere antirumore Dopo la diffusione delle rilevazioni dell'Arpa, il Comitato di cittadini che protesta per i disagi prodotti dalla presenza di un impianto di calcestruzzi sollecitano provvedimenti Michele Baldoni La diffusione da parte dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale delle rilevazioni effettuate a Ferriera di Torgiano ha spinto il Comitato di cittadini costituitosi per protestare contro il mancato rispetto dei provvedimenti a carico dellazienda Calcestruzzi Magione ad annunciare nuove azioni da intraprendere in periodi brevi. I risultati arrivati recentemente danno ancora una volta ragione alle persone che devono subire il disagio dell'inquinamento acustico. LArpa segnala il superamento dei limiti di rumore consentiti dalla norma esordiscono alcuni componenti del Comitato inoltre c da segnalare il fatto nuovo: il cambio di classe acustica che la nostra zona abitativa ha subto e che ovviamente riteniamo inaccettabile. Il Comitato si riferisce al provvedimento comunale in virt del quale la zona territoriale abitata da numerosi residenti di Ferriera ora passata dalla classe 2 alla classe 5. Ora

i decibel di rumore consentiti non sono pi sessanta ma settanta. Ben dieci in pi continuano Claudio Binucci ed altri del Comitato e nonostante ci, lazienda supera anche tale nuovo limite di 2 punti e mezzo. I difensori legali del Comitato di Ferriera ritengono che non si possono cambiare le classi acustiche nelle zone interessate da una causa legale in corso. Chiediamo il rispetto semplice e chiaro della norma, come recitava la sentenza a suo tempo emessa. E non chiederemo mai la chiusura dellazienda: vogliamo linstallazione di barriere antirumore, concludono dal Comitato. http://www.iltamtam.it/ArticleDetail.aspx?articleId=9842 domenica 7 settembre 2008 Polveri e rumore: azienda di cementi a Ferriera TORGIANO Polvere nellaria, rumore, annosi disagi. Problemi di ardua soluzione,questioni che riguardano molte famiglie e che si trascinano da lungo tempo. E il caso dellazienda di Ferriera, costituita da impianti produttori di conglomerato cementizio. Il 15 maggio 2007 c stata la sentenza del giudice Massimo Ricciarelli. Lazienda Calcestruzzi Magione ha dovuto corrispondere risarcimenti di poche migliaia di euro ad alcune famiglie spiegano alcuni residenti di Ferriera va ricordato che il titolare dellazienda Calcestruzzi Magione, Mario Gradassi, era imputato per non osservanza delle prescrizioni imposte dallautorit competente. Abbiamo ottenuto qualcosa? Quasi niente, purtroppo. I cittadini di Ferriera, alcuni riunitisi in un comitato, aggiungono che negli anni scorsi era stato prescritto alla ditta torgianese di adottare idonee barriere frangivento e di installare manichette e spruzzatori per lumidificazione dei cumuli dei piazzali. Era stato inoltre imposto alla ditta di arretrare la propria recinzione, in modo da consentire un allargamento della sede stradale, e labbattimento di una siepe costituita da cipressi, che fino ad allora aveva svolto la funzione di barriera recita la sentenza del maggio scorso. In conseguenza, per, di una pi intensa utilizzazione dellimpianto e della mancanza di quella barriera, prosegue la sentenza, i proprietari delle abitazioni poste in prossimit della strada provinciale avevano cominciato ad avvertire notevoli disagi dipendenti dalla sempre pi massiccia diffusione di polveri continua il testo della sentenza - Insorgenza di allergie, difficolt a stare allaperto nel proprio giardino. Abbiamo perci presentato un esposto. LArpa venne a fare dei sopralluoghi gi nel luglio e nellagosto 2004 aggiungono i membri del comitato di Ferriera In tali occasioni fu rilevato che la ditta aveva omesso di installare sia la barriera frangivento sia limpianto di umidificazione. La sentenza sottolinea il fatto che un impianto del genere esisteva, ma si trovava inutilizzato ed inutilizzabile sotto il manto che ricopriva il piazzale. La Calcestruzzi Magione si sarebbe messa in regola alla fine del 2004, secondo alcuni testi. La sentenza del giudice Ricciarelli si conclude per rimarcando che la colpa dellimputato fino al novembre-dicembre 2004 di omissione allottemperanza nel senso richiesto recita la sentenza. Noi non abbiamo per riscontrato miglioramenti nella qualit dellaria. Inoltre il rumore prodotto dallimpresa continua a superare i 60 decibel previsti per legge, arrivando perfino a 70 aggiungono i residenti del borgo senza togliere che il 6 agosto 2003 lallora sindaco di Torgiano Stefano Fodra firm unordinanza che prevedeva linstallazione di pannelli fono-assorbenti entro 60 giorni. Pannelli utili a ridurre il livello di rumorosit prodotto dalle lavorazioni dellazienda locale recitava lordinanza. Ora i cittadini della frazione torgianese chiedono agli assessori competenti ed al sindaco torgianesi cosa

intendono affermare in merito allordinanza sopra citata ed al casocalcestruzzi in generale. Michele Baldoni Sulla vicenda, guarda sul blog il video I calcestruzzi di Ferriera. http://www.ambientediritto.it/Giurisprudenza/RUMORE.htm DELOCALIZZARE TUTTI I SITI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI SITUATI NELLE ZONE ABITATE E CHE A CAUSA DELLA LORO ATTIVITA' LAVORATIVA ARRECANO DANNO ALL'AMBIENTE E ALLA SALUTE UMANA INDUSTRIE DI PRIMA CLASSE: B) Prodotti e materiali: 33. Cementi produzione; (art.216 testo unico delle leggi sanitarie e allegato D.M. 5 settembre 1994 di cui all'art. 216). La disciplina delle industrie insalubri secondo un'ampia accezione, si riferisce, in ugual modo, a qualsiasi attivit che possa dar luogo ad occasioni di pericolo. Una recente decisione del T.A.R. Toscana pu, da sola, riassumere tutta la questione, andando dettagliatamente a specificare che: Il concetto di industria utilizzato dal Legislatore nell'art. 216 T.U. 27 luglio 1934 n. 1265, a norma del quale vengono effettuate le classificazioni delle industrie insalubri di prima e seconda classe, non attiene esclusivamente all'attivit umana diretta alla produzione di beni mediante procedimenti di carattere artificiale, ma si riferisce sostanzialmente a tutte quelle attivit che, modificando la situazione socio-ambientale del territorio, possono dar luogo ad occasioni di pericolo per l'igiene e la salute pubblica." Sul punto della localizzazione delle industrie insalubri di 1^ classe, la giurisprudenza amministrativa ha affermato che il giudizio valutativo del Comune su dette industrie, che debbono essere isolate nelle campagne e tenute lontano dalle abitazioni, presenta ampi margini di insindacabilit, censurabile solo quando le valutazioni di lontananza e vicinanza siano manifestamente illogiche (Cons. di Stato, V, n.240/90). Lart. 216 del t.u. delle leggi sanitarie n. 1265/1934, al quinto comma, prevede una deroga per la industria o manifattura insalubre di prima classe, che pu essere permessa nellabitato se linteressato dimostri che per lintroduzione di metodi o cautele il suo esercizio non reca nocumento alla salute del vicinato; il Comune, proprio ai sensi dellart. 216 ricordato, tenuto a verificare la nocivit dellimpianto in concreto, con la specifica valutazione dei metodi e delle cautele offerte dallinteressato. Art. 5 Disciplina comunale del procedimento. 6. Nei casi in cui non si ravvisi la presenza di tutte le condizioni necessarie a garantire la tutela della salute pubblica, l'amministrazione comunale pu vietare l'attivazione dell'industria o subordinarla all'adozione di particolari cautele e misure atte ad assicurare le condizioni richieste. In quest'ultimo caso, il titolare dell'impianto dovr fornire, nei termini assegnatigli, opportuna prova dell'adozione delle misure richieste. Le aziende insalubri sono definite nel Testo Unico delle Leggi Sanitarie (RD n 1265/34) come "le manifatture che producono vapori, gas o altre esalazioni insalubri o che possono riuscire in altro modo pericolose alla salute degli abitanti". Le categorie di aziende che devono essere considerate insalubri sono incluse in un elenco diviso in due classi sulla base delle sostanze chimiche utilizzate, dei processi produttivi e dei materiali prodotti. La prima classe comprende quelle che devono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni, la seconda comprende quelle che esigono speciali cautele per la incolumit del vicinato. Un'industria che sia iscritta nella prima classe, pu essere ammessa nell'abitato qualora l'industriale provi che il suo esercizio non reca nocumento alla salute del vicinato. I dati sono ricavati dalle

richieste alle emissioni in atmosfera presentate presso le province Assessorato Ecologia ed Ambiente, Servizio Ecologia e Ambiente ai sensi del D.P.R. 20/88. In base a tale decreto tutti gli impianti che possono dar luogo ad emissioni in atmosfera sono tenuti a presentare all'autorit competente, domanda di autorizzazione corredata da una relazione tecnica contenente la descrizione del ciclo produttivo, le tecnologie adottate per prevenire l'inquinamento, la quantit e la qualit delle emissioni[9]. Rischi ambientali e rischi sanitari si legano in quanto la salvaguardia della salute, in primo luogo quella dei lavoratori. Le aziende produttrici di cemento sono classificate tra le aziende insalubri di prima classe ai sensi dell'articolo 216 del testo unico delle leggi sanitarie, approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, e del decreto del Ministro della sanit 5 settembre 1994, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 220 del 20 settembre 1994. Per tali aziende la norma prevede l'isolamento nelle campagne (oggi nelle zone industriali) o la lontananza dalle abitazioni, a meno che il titolare non provi che, per le speciali cautele messe in atto, l'esercizio dell'attivit non crea nocumento alla salute del vicinato. In tale ambito, i problemi da risolvere attengono pertanto alla DELOCALIZZAZIONE delle aziende stesse dai centri abitati, favorendo uno sviluppo delle attivit dove pu essere migliore il livello di protezione ambientale e l'adeguamento agli standard richiesti dalla normativa in vigore. Pino Ciampolillo Comitato Cittadino Isola Pulita Il Comitato Cittadino Isola Pulita chiede allAmministrazione e al Consiglio Comunale: - la individuazione e la classificazione, di tutte le aziende, presenti nel nostro Comune, considerate per legge Aziende Insalubri; - la messa a punto di un programma di lavoro atto a limitare lazione inquinante delle aziende insalubri e non solo; - la individuazione delle aree da destinare alle aziende insalubri;- la messa a punto di un programma di delocalizzazione delle aziende insalubri dal conglomerato urbano; - i progetti per un'azione di bonifica delle zone contaminate, recupero riqualificazione e pubblica fruibilit. Comitato Cittadino Isola Pulita http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.com

ISOLA DELLE FEMMINE AZIENDE INSALUBRI E SALUTE PUBBLICA


Isola delle Femmine 18 gennaio 2008 IL RUOLO DEI SINDACI NELL'AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE E NELLA V.I.S. VALUTAZIONE INCIDENZA SANITARIA SEQUESTRO DI PETCOKE Convocazione Urgente e straordinaria Consiglio Comunale a Isola delle Femmine su... http://isolapulita.blogspot.com/2008/01/blog-post.html#links Giulietta 'na zoccola leggi su.

http://liberaisoladellefemmine.blogspot.com/2008/01/il-professor-marfellascrive-al.html

UNA PRECISAZIONE SUL RUOLO DEI SINDACI NELLA PROCEDURA A.I.A. I poteri del sindaco nellautorizzazione integrata ambientale Lordinamento del D. Lgs. 59/2005 conferisce al Sindaco un rilevante ruolo operativo nel procedimento che porta allAIA, alle verifiche e controlli successivi e, addirittura, gli affida la potest di chiedere ed ottenere la revisione dellAIA, se gi concessa. Egli cos diventa il vero Tutore del territorio, a cui indispensabile la sintonia con il Presidente della Regione e con le altre Istituzioni. Sulla concessione dellAIA, il Sindaco ha quindi un potere immenso: come suoi amministrati abbiamo il diritto di chiedergli di esercitarlo e di non farsi sviare dalla questione pi importante per il futuro della citt. LAutorizzazione Integrata Ambientale ha valore vincolante e prescrive limiti, condizioni, controlli, strumenti di misura e analisi dei campioni. Essa stabilisce che i costi di controllo devono essere a carico dellazienda e, in caso di inadempienze, prevede conseguenze amministrative e penali. E' in questa procedura che il Comune deve intervenire per fissare limiti e relativi strumenti di verifica. Le strette di mano con i dirigenti dellAzienda non hanno alcun valore normativo, i limiti e le prescrizioni dell'AIA s e vanno definiti con il Ministero. Il Governo, con il D. Lgs del 30 ottobre 2007, che certamente sar allattenzione delle Istituzioni europee, allultimo minuto ha prorogato al 31 marzo 2008 la data entro la quale anche la Italcementi di isola delle Femmine dovr essere in possesso dellAIA. Il Sindaco nelle condizioni di avanzare al Ministro dellambiente la richiesta, gi avanzata ufficialmente dalle Associazioni Ambientaliste, di applicare per la Italcementi il comma 20 dellart. 5 del D. Lgs 59/2005 che sembra tagliato su misura per Isola delle Femmine e che qui riportiamo. In considerazione del particolare e rilevante impatto ambientale, della complessit e del preminente interesse nazionale dellimpianto, nel rispetto delle disposizioni del presente decreto, possono essere conclusi, di intesa tra lo Stato, le regioni, le province e i comuni territorialmente competenti e i gestori, specifici accordi, al fine di garantire, in conformit con gli interessi fondamentali della collettivit, larmonizzazione tra lo sviluppo del sistema produttivo nazionale, le politiche del territorio e le strategie aziendali. In tali casi, lautorit competente, fatto comunque salvo quanto previsto al comma 18, assicura il necessario coordinamento tra lattuazione dellaccordo e la procedura di rilascio dellautorizzazione integrata ambientale. Nei casi disciplinati dal presente comma il termine di centocinquanta giorni di cui al comma 12 sostituito dal termine di trecento giorni. DA QUESTE INFORMAZIONI DIPENDE LA SALUTE DEI CITTADINI E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI NELLE FABBRICHE. PERCHE' IN ITALIA NON PARTE LA NORMATIVA IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control), ossia Prevenzione e Controllo Intergrato dell'Inquinamento PERCHE' TACE IL GOVERNO PERCHE' TACE L'AMBIENTALISMO DI GOVERNO PERCHE' TACE ANCHE LA "COSA ROSSA" ECCO I RETROSCENA DI UN RICATTO NAZIONALE DI CUI NON SI PARLA E DA CUI DIPENDE LA DURATA DEL GOVERNO PRODI Esiste una normativa europea che in Italia non viene applicata. Si chiama AIA (Autorizzazione Intergrata Ambientale) e dovrebbe rendere operativa la Direttiva comunitaria n. 96/61/CE, nota con il nome "IPPC"

(Integrated Pollution Prevention and Control), recepita dall'Italia con il Decreto Legislativo 18 febbraio 2005, n.59. QUESTA NORMATIVA EUROPEA REACEPITA PER LEGGE NON LA VOGLIONO APPLICARE. Chi? I poteri forti. I "poteri forti" la rendono invisibile, le grandi associazioni ambientaliste non ne parlano. "No applicatela altrimenti faremo cadere il governo". Se una decina di parlamentari chiedesse al governo di avvisare i cittadini dell'AIA e di far partire le procedure di consultazione del "pubblico"... il governo sarebbe in grave imbarazzo. E se la commissione AIA, con i suoi tecnici, venisse messa nelle condizioni di lavorare secondo il dettato della normativa europea... il governo avrebbe i giorni contati. Ma perch cos pericolosa e temuta? Non ancora chiaro? La normativa prevede la partecipazione dei cittadini. Prevede che vengano adottate le migliori tecnologie. I grandi capitalisti dovrebbero mettere mano al borsellino e spendere qualcosa per la sicurezza degli impianti e per la salubrit dell'aria che vi si respira. La tragedia della Tyssen Krupp di Torino non ci sarebbe stata con la procedura AIA e se ci fosse stata adesso sul banco degli imputatati ci sarebbe anche chi ha concesso autorizzazioni troppo "leggere". Con l'AIA i cittadini possono richiedere, facendone richiesta scritta, l'adozione della migliori tecnologie disponibili per ridurre le emissioni inquinanti. E le autorizzazioni diventerebbero una cosa molto seria. Ma quanti cittadini in Italia hanno esercitato questo diritto a presentare osservazioni per l'AIA? Solo uno. Provate a fate un giro sul sito http://aia.minambiente.it e cliccate su "Area libera consultazione". Non lo trovate? Scendete in gi, ancora gi... vedete in basso a sinistra la finestrella azzurra a sinistra? Bene, cliccate l. Anche voi puoi controllare le emissioni. Appare... PERCORSI GUIDATI * Cerca l'impianto per territorio * Cerca l'impianto per categoria di attivit * Cerca l'impianto per tipo di procedura Cercate l'impianto per territorio e andate sulla vostra regione. Qualcuno vi aveva mai detto che potevate consultare quei dati e che potevate fare delle contestazioni scritte per ottenere le prescrizioni delle migliori tecnologie? Qualcuno vi aveva mai detto che era un vostro diritto reclamare impianti meno inquinanti? Nel mondo ambientalista qualcosa andato storto. Davvero una brutta storia. Ad esempio mentre i dirigenti nazionali di Legambiente si davano da fare ad entrare nel Partito Democratico, nessuno di loro si preoccupava realmente di fare una campagna di informazione sui diritti di intervento nell'AIA. Ma nella "Cosa Rossa" c' qualcuno che ha scelto di informare i cittadini e di mettere le istituzioni al loro servizio? Certo non lo ha fatto Nichi Vendola che, pur governatore della Regione Puglia, non ha fatto pronunciato una sola sillaba. Bocche cucite anche fra i sindacati. E cos su 139 impianti sottoposti alla procedura nazionale di AIA sono arrivate sul tavolo del Ministero dell'Ambiente solo 6 relazioni di osservazioni relative a solo 4impianti. Ed ecco i risultati: Italia Nostra: 1 relazione con osservazioni Legambiente: 1 relazione con osservazioni AIL: 1 relazione con osservazioni Comitati locali: 2 relazioni con osservazioni. E infine: anche un cittadino (un ingegnere volonteroso) risulta aver inviato una relazione, a testimonianza che la normativa europea d diritti al "pubblico" e non solo alle associazioni. Occorrerebbe vedere gli interventi delle associazioni per le AIA regionali (ad esempio il Wwf del Friuli ha inviato osservazioni ben fatte per l'impianto di Servola). Nel mondo sindacale solo la Uil di Taranto intervenuta sull'Ilva associazioni alle osservazioni di un comitato locale e apponendo il proprio timbro. Praticamente siamo di fronte ad un fallimento di proporzioni storiche per il tradizionale mondo ambientalista. Per non parlare di quello politicopartitico e sindacale. Andate sui siti nazionali di Legambiente e Wwf, troverete

tante campagne, ma sulle emissioni industriali e sui diritti europei dell'AIA non trovate nulla. Le grandi associazioni sono rimaste in silenzio, inattive. Proprio mentre entrava in vigore un importante diritto europeo di accesso e partecipazione ambientale che avrebbe messo in seria difficolt l'industria pi inquinante. Va notato che - se vi sono state quelle poche relazioni pervenute al Ministero dell'Ambiente - ci frutto di uno sforzo prodotto unicamente dagli attivisti locali. Ma lo staff dirigente delle grandi associazione stato un palcoscenico di "belle statuine" che non ha mosso un dito per informare i cittadini. Provata ad andare su Google e digitate: Legambiente AIA IPPC Non troverete indicazioni su quali diritti di partecipazione ambientale ha il cittadino, non troverete rinvii al sito nazionale di Legambiente. Una cocente delusione vi porter ai limiti dello sconforto. "E ora, che si pu fare?", vi chiederete. La frittata stata fatta, ma solo per met. Non dategliela vinta ai vostri inquinatori. Infatti i poteri forti sono cos ottusi che, nel rallentare la procedura di AIA fino a bloccarla di fatto, consentono adesso ai comitati spontanei di cittadini di rimettersi in gioco e di rivendicare il diritto europeo di partecipare al processo autorizzativo con osservazioni mirate. Quindi: non demordete! Ecco i primi passi che dovete fare: - costituite subito un comitato; - create un blog; fissate una sede; - buttate gi un atto costitutivo; - inaugurate un indirizzo email per il vostro comitato e diffondetelo. Il comitato chiamatelo come volete, metteteci il nome della vostra provincia o della vostra regione. Poi: - inviate un primo comunicato stampa; - convocate un'assemblea costitutiva; - raccogliete le email degli intervenuti e fatevi una prima mailing list; - inviate una seconda email per convocare una conferenza stampa. State alle costole dei giornalisti locali, telefonate alle redazioni per spiegare perch la cosa importante. E soprattutto: - stilate un elenco delle sostanze inquinanti emessa dall'azienda che nella vostra zona vi appesta di pi. Per saperne di pi andate su http://www.eper.sinanet.apat.it (qui infatti c' l'inventario delle emissioni, azienda per azienda, regione per regione). Anche se fuori tempo massimo, i cittadini possono rivendicare il diritto di partecipare. Possono preparare, anche a gennaio 2008, alcune relazioni con osservazioni. Infatti Napolitano ha dato una proroga alla procedura AIA, per evitare la procedura di infrazione europea (che comunque gi partita perch l'AIA alle aziende doveva essere data entro il 30 ottobre 2007). Da quello che abbiamo saputo NEPPURE UNA SOLA AUTORIZZAZIONE AIA stata data dall'apposita commissione. L'istruttoria partita solo per poche aziende. Per la grande maggioranza tutto "in attesa". Questo colpo di freno dei poteri forti rischia di essere un boomerang per loro. Se volete spendere bene questo vantaggio tattico e trasformarlo in una risorsa strategica, studiate la documentazione AIA delle aziende della vostra regione e inviate le delle lettere raccomandate al Ministero dell'Ambiente. Coma va messo nelle raccomandate? Le vostre osservazioni sugli impianti inquinanti delle vostra zona. Fatevi aiutare da qualche ingegnere, da qualche chimico, da qualche medico. Buttate gi una relazione chiara e precisa individuando tutto ci che le aziende non hanno eventualmente indicato: emissioni inquinanti, misure per prevenirle, tecnologie migliori per abbattere i fumi, ecc. Fatelo, fatelo! Non aspettate altri: fatelo voi, anche come semplici cittadini, ne avete diritto! Tanto, se non lo fate voi, non credo che lo faranno gli "ecologisti" come Della Seta che da Legambiente sono entrati nel Partito Democratico. Agite,

fatelo subito: se non ora... quando? Il 31 marzo 2008 (termine della proroga) i giochi saranno chiusi definitivamente per voi e per i vostri polmoni. Per la proroga si pu leggere http://www.amblav.it/news_dettaglio.aspx?IDNews=4608 Vi diranno che scrivere delle osservazioni tecniche complicato: ma allora perch si va a scuola? Perch abbiamo la rete? Se solo si usa cultura e rete a che cavolo serve tutto ci? Agite, collegatevi al sito http://aia.minambiente.it e ciccate sull'azienda pi vicina a voi. Leggete tutta la documentazione e controllate - legge alla mano - che abbiamo elencato tutti gli inquinanti e tutte le soluzioni tecniche per ridurli. Fatelo subito: mandate questa email ai vostri amici e create un gruppetto di lavoro. Fate circolare questa informazione! I poteri forti vogliono bloccare la vostra e la nostra partecipazione e ricattano il governo e l'intera sinistra: state zitti, state buoni, non dite nulla ai cittadini se no vi facciamo cadere il governo. Se Nichi Vendola ha avuto un crollo dei consensi ( sceso dal 52,5% del 2006 al 45,5% del 2007, dati di Repubblica 8/1/2008) perch anche lui fa realpolitik. Potrebbe nominare per l'AIA Ilva i migliori esperti in campo ambientale e invece... stendiamo un velo pietoso anche su Nichi. Zitti, zitti: non disturbate il manovratore! Il governo non vuole casini su questa storia dell'AIA. Compagni, moderatevi, non pi tempo di fare gli estremisti applicando la legislazione europea. Quelle sono belle cose per la Svezia, non per noi. Vi diranno che la realpolitik richiede qualche "opportuno silenzio". Ma voi parlate e, se necessario, gridate! Vi diranno che avete la sindrome di Nimby. Ma non ci fate caso: siete solo malati di democrazia. http://www.peacelink.it Gela, sequestrato Coke fuorilegge Il carbone sintetico ad alto contenuto di zolfo, prodotto dal petrolchimico, stato trovato in un deposito di Taranto. La magistratura pugliese ha posto i sigilli in due aree dello stabilimento, limitandone la produzione GELA (CALTANISSETTA) - I carabinieri del nucleo operativo ecologico (Noe) hanno proceduto al sequestro del "Parco Carbone", all'Isola 29 del petrolchimico di Gela, in esecuzione di un'ordinanza emessa dalla procura della Repubblica di Taranto. L'indagine riguarda una partita di Coke (il carbone sintetico ottenuto dalla raffinazione del petrolio) proveniente da Gela, trovato a Taranto nel deposito di un broker che lo commercia in Italia e all'estero. Secondo la magistratura tarantina, quel Coke non poteva essere messo in commercio in quanto il suo contenuto di zolfo risultato superiore al 6%. La norma non vale per Gela perch una apposita legge, varata nel 2003 per impedire la chiusura dello stabilimento dell'Eni (sequestrato allora dalla locale procura) autorizz in loco l'utilizzo come combustibile del Coke prodotto, anche se ad alto tenore di zolfo (Atz) in virt dell'esistenza di appositi sistemi di abbattimento dell'SO2, polveri ed ossidi di azoto (l'impianto Snox). I carabinieri, oggi, stavano per sequestrare anche l'impianto Cocking che produce il combustibile e il piccolo deposito intermedio del Coke che alimenta la centrale termoelettrica di stabilimento. Ma quando dalla direzione aziendale giunta

una nota con la quale si comunicava che il provvedimento avrebbe portato alla fermata di tutti gli impianti del petrolchimico di Gela, compreso il dissalatore che fornisce acqua potabile ai comuni della fascia centro meridionale della Sicilia, l'autorit giudiziaria ha limitato i sigilli al solo parco carbone dell'isola 29. La Raffineria di Gela, non disponendo, al momento, di altre aree di stoccaggio, da qui in avanti potr produrre tanto coke quanto ne brucia in centrale per generare energia elettrica. Il carico degli impianti di raffinazione stato perci diminuito fino a nuove disposizioni. 09/01/2008 http://www.isolapulita.it La valutazione dimpatto sulla salute (VIS) Fabrizio Bianchi (a,b) e Eva Buiatti (a) (a) Osservatorio di Epidemiologia, Agenzia Regionale di Sanit Toscana (b) Sezione di Epidemiologia, Istituto Fisiologia Clinica del CNR, Pisa Premessa Ambiente e salute: per una integrazione degli strumenti di programmazione e valutazione La programmazione regionale ambientale e sanitaria Il Piano regionale di sviluppo promuove la integrazione fra le politiche regionali finalizzate ad obiettivi comuni, fra i quali la salvaguardia della salute e del benessere dei cittadini toscani. Il PSR 2002-2004 indica nei Piani integrati di salute lo strumento che chiama soggetti istituzionali diversi ad integrare le proprie politiche per raggiungere obiettivi di salute a livello locale, fra i quali il miglioramento della salute attraverso la qualit ambientale. Inoltre si indica nel rapporto organico fra Agenzie regionali sanitaria ed ambientale uno strumento tecnico di supporto a tali politiche. Coerentemente, anche a livello di governo regionale occorre procedere verso un coordinamento fra atti di indirizzo e di programmazione sanitari ed ambientali. In questa fase a livello nazionale ed in molte Regioni si semplifica la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), abbassando cos il livello di protezione ambientale. Andare verso una programmazione delle grandi scelte sulla base di un sistema integrato tra ambiente e salute colloca la Toscana in prima fila anche a livello internazionale come luogo di esperienze innovative e di alta sensibilit e rigore. La salute al centro dellattenzione delle comunit locali sulle le tematiche ambientali. Nellultimo decennio si assistito ad una aumentata sensibilit delle comunit locali rispetto alle tematiche ambientali. Questa si espressa anche attraverso movimenti e comitati, generalmente formatisi intorno ad una specifica tematica (v. ad es. le onde elettromagnetiche), o ad uno specifico intervento pubblico (v. ad es. i Piani di smaltimento dei rifiuti). Tale sensibilit non sempre si accompagna ad una chiara comprensione del rischio, n ad una strategia coerente con linteresse collettivo; neanche sempre chiara la rappresentivit dei comitati rispetto al punto di vista prevalente della popolazione. Nonostante questi limiti, da tenere in debito conto lesigenza che le comunit esprimono di essere pi partecipi delle scelte relative al proprio territorio, e la chiara richiesta che limpatto sulla salute sia posto al centro delle scelte sullambiente. Di fatto, la integrazione delle politiche che ci si propone di perseguire gi integrazione di contenuti nelle coscienze di molti cittadini toscani. Le valutazioni di impatto: levoluzione della VIA e la valutazione di impatto sulla salute. Gi nei principi ispiratori della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) contenuta la premessa per la integrazione. Infatti la L.R. n. 79 Norme per l'applicazione della valutazione di impatto ambientale prevede che: La Regione, nell'ambito della programmazione territoriale, socioeconomica, ed ambientale rivolta al perseguimento di uno sviluppo sostenibile,

garantisce che le decisioni amministrative relative ai progetti ed agli interventi., siano prese nel rispetto delle esigenze di salvaguardia e tutela: a) della salute umana, della conservazione delle risorse, nonch del miglioramento della qualit della vita Tale premessa tuttavia non sempre riesce ad essere applicata. La causa da ricercare nel fatto che la tecnica della VIA si riferisce al singolo impianto od opera, mentre lottica epidemiologica tiene conto necessariamente dellinterazione dei fattori ai quali la popolazione residente esposta; inoltre, la VIA si applica a progettazione avvenuta, mentre a livello delle scelte di politica territoriale che pu essere tenuto conto dellimpatto sulla salute. Nel sesto programma di Azione per lambiente della Commissione europea stata data enfasi allapproccio strategico articolato in indirizzi prioritari (fra i quali: Integrazione delle tematiche ambientali nelle altre politiche, indurre il mercato a lavorare per lambiente, partecipazione dei cittadini e modifiche comportamentali, pianificazione e gestione pi sostenibili del territorio). Dunque, passando da un approccio di valutazione ambientale ad un approccio valutativo integrato emerge con maggiore evidenza la necessit di inserire la salute nella metodologia di valutazione. In questo contesto la valutazione di impatto sulla salute si inserisce nel solco culturale e metodologico della VIA e dei suoi sviluppi. Questa scelta innovativa, che viene incontro alle esigenze dei cittadini, ha implicazioni complesse. Infatti, la valutazione di impatto sulla salute si avvale di conoscenze e tecniche epidemiologiche, e queste sono meno certe ed univoche rispetto a quelle utilizzate a livello ambientale. Necessariamente si pone il problema, nella interpretazione e socializzazione dei risultati, di sviluppare specificamente il processo di comunicazione e di condivisone da parte dei cittadini. Il processo decisionale Nel momento in cui si incorporano le ricadute sulla salute nelle valutazioni di impatto ambientale, proprio per la complessit e la delicatezza degli argomenti trattati, necessario sviluppare una strategia di condivisione delle scelte e di crescita della competenza della popolazione. Il modello che si persegue a carattere egualitario, ( i soggetti interessati partecipano alla presa delle decisioni), contrapposto al modello elitario (le decisioni su materia tecnicamente complessa debbono restare nelle mani di chi in grado di comprendere tale complessit), che non corrisponde pi alla sensibilit civile e democratica della popolazione. Secondo tale modello, la valutazione di impatto sullambiente e sulla salute inizia alla fonte delle decisioni e si applica prima di tutto alle grandi scelte di indirizzo, e cio a livello di governo regionale. Successivamente, la pianificazione operativa che ne discende pu essere a sua volta oggetto di valutazione integrata, incorporando nelle Valutazioni ambientali strategiche e nelle VIA gli aspetti legati alla salute delle popolazioni. Fa parte integrante del processo decisionale anche la identificazione di un percorso di condivisione e di comunicazione con i principali soggetti interessati, ed in particolare con le comunit locali. Una proposta operativa Si possono individuare due livelli di integrazione degli strumenti di valutazione ambientale e sulla salute: il livello regionale ed il livello locale. A livello regionale sono coinvolti gli Assessorati allAmbiente e del Diritto alla Salute, che con una attivit inter-dipartimentale, lavorano alla definizione delle linee di indirizzo e di programmazione. Tale gruppo si avvale del contributo congiunto di ARS ed ARPAT per la valutazione preliminare di impatto sullambiente e sulla salute delle strategie individuate (Fase 1). A livello locale, nella fase attuativa degli indirizzi regionali, gli Enti preposti (Provincia, Comuni) si avvalgono dei tecnici di ARPAT e delle Aziende sanitarie (Dipartimenti prevenzione) per la

valutazione integrata in fase di costruzione della pianificazione locale, e sulla base delle specifiche tecniche disponibili (Fase 2). Si tratter quindi di attivare tutte le procedure necessarie per discutere le scelte strategiche rilevanti con implicazioni su ambiente e salute, coinvolgendo tutti i portatori di interessi e di responsabilit, sia a livello regionale sia a livello locale, ove gli Enti preposti, nella fase di avvio dei piani e progetti, individuano un percorso e modalit condivise di consultazione sulle scelte operative che coinvolgono, oltre alle rappresentanze istituzionali, anche le principali rappresentanze delle comunit locali. ALLEGATO Alcune specificazioni tecniche sulle caratteristiche della Valutazione di Impatto sulla Salute (VIS) Premessa Mentre le potenzialit tecnologiche avanzano aumenta anche lincertezza degli effetti sulla salute di numerosi potenziali fattori di rischio. Sempre pi spesso vengono invocate misure precauzionali per la salute, tanto che lapproccio cautelativo (principio di cautela, o di precauzione) entrato a far parte del quadro legislativo della UE. Comunit locali e amministratori richiedono evidenze scientifiche certe per proteggere la salute dai rischi ambientali, ma lepidemiologia, specie nel campo delle malattie cronico-degenerative, non in grado di dare certezze ma solo margini di incertezza delle misure di rischio, criteri e metodologie di interpretazione. Di fronte a tale incertezza si producono atteggiamenti e approcci assai diversificati: da quello efficientistico, che non raccomanda azioni, perch ha piena fiducia nelle garanzie tecnologiche e gestionali, a quello cautelativo che raccomanda azioni assumendo lincertezza, ad impostazioni protese ad assegnare pesi ai possibili effetti sulla base di una forte assunzione di responsabilit (teoria delle decisioni). Dovendo gestire situazioni caratterizzate da esposizioni potenzialmente pericolose la necessit di essere cauti condivisa da tutti, ma la scelta di misure precauzionali specifiche resta controversa e le difficolt si addensano se si tratta di stabilire limiti e soglie di tutela dal rischio in assenza di evidenze certe sulla relazione tra esposizione ed effetto (si vedano gli atti del WHO Workshop on Precautionary Policies and Health Protection: Principles and Applications, Rome 2001). Da pi parti si ricorre al principio di precauzione, ma esso deve essere utilizzato con precauzione ! essendo uno strumento utile in presenza di evidenze con ampio margine di incertezza, ma che deve lasciare il passo a programmi o misure di prevenzione primaria quando i risultati sono pi affidabili e solidi. Difficolt specifiche emergono in particolare quando si di fronte alla necessit di fare valutazioni preventive di effetti sulla salute conseguenti ad interventi antropici di diversa natura. In tutti i casi alcuni elementi emergono con forte evidenza: la richiesta da parte della comunit di informazioni sui rischi e di tutela della salute e la necessit da parte degli amministratori di prendere decisioni, impongono sempre pi di dare risposte responsabili basate su evidenze scientificamente valide, facendo ricorso a mezzi di comunicazione e di partecipazione appropriati. Accettabilit del rischio Emerge subito con chiarezza come molti dei problemi ruotino attorno al tema del rischio, che necessita di essere definito, dimensionato o stimato, valutato e comunicato. La valutazione del rischio una attivit assai complessa, composta da quattro fasi, per ognuna delle quali sono richieste competenze ed esperienze diverse che debbono operare in modo integrato. Troviamo utile riassumere le diverse fasi: Fase Risponde alla domanda 1. Identificazione del pericolo lagente ambientale potenzialmente in grado di provocare effetti avversi sulla salute ? 2. Determinazione della qual la relazione tra la dose risposta alla dose e lincidenza sugli esseri umani ? 3. Valutazione

dellesposizione quali sono i livelli di esposizione a cui la comunit attualmente sottoposta ? 4. Caratterizzazione del rischio qual lincidenza stimata e il numero di persone colpite all interno della comunit ? Mentre queste fasi sono affrontabili con una metodologia scientifica formalizzata laccettazione del rischio non definibile scientificamente, ma dipende dalle conoscenze dal livello culturale, sociale ed economico e da molte altre variabili sociali (es.: rapporto rischio-benefici). Molti sono i fattori che influenzano la tolleranza del rischio, tra questi si elencano: Rischi tollerati Rischi non tollerati Assunti volontariamente Imposti da altri Percezione di benefici Nessuna percezione di personali elevati benefici personali Gli scienziati sono daccordo Gli scienziati sono in disaccordo Non catastrofico Catastrofico Di origine naturale Di origine industriale Il pericolo non desta timore Si teme molto il pericolo Evento comune Evento raro Distribuiti equamente Distribuiti non equamente I numerosi problemi inerenti il tema della accettabilit del rischio possono essere descritti sinteticamente con cinque domande: - chi ha lautorit e la responsabilit per decidere qual il rischio accettabile ? - quale deve essere la dimensione minima del rischio per essere considerato accettabile ? perch un certo rischio dovrebbe essere accettabile se esso non capito e liberamente accettato da coloro che dovrebbero accettarlo ? - come possono essere prese le decisioni di accettabilit del rischio, in considerazione degli effetti dei limiti scientifici sulla comprensione del rischio ? - come dovrebbero essere stabilite priorit per la riduzione o protezione del rischio ? Nel rispondere a tali domande occorre considerare il peso della disponibilit di nuove tecnologie e dei cambiamenti sociali. Inoltre debbono essere tenute in considerazione le diversit di punto di vista degli operatori coinvolti nel settore ambiente e salute. I primi hanno come compito principale lattivit regolatoria per la protezione dellambiente, rivolta anche ai rischi pi difficilmente compresi che sono spesso bassi per molti individui (es: campi elettromagnetici ad alta frequenza) e che sono generalmente di pi difficile identificazione da parte degli studi epidemiologici; i secondi sono pi rivolti ai rischi di media o grande entit, generalmente ben compresi e/o percepiti dai soggetti coinvolti o interessati. Qualsiasi esame per cercare di produrre risposte a questo complesso di domande necessita di una premessa sul modello epistemologico ed etico di riferimento. Il modello sottostante alle valutazioni preventive dimpatto, siano esse ambientali o sulla salute, ovviamente riferito al modello egualitario il che presuppone una forte enfasi sulla trasparenza delle procedure e delle scelte e sugli strumenti di comunicazione e di coinvolgimento. Il RUOLO DELLEPIDEMIOLOGIA E LA VIS Nel presente contesto lepidemiologia ha, in generale, il compito di produrre elementi di informazione a supporto della presa di decisioni in materia di sanit pubblica. Nello specifico, anche per aiutare a rispondere alle cinque domande di partenza, lepidemiologia ha la necessit di definire la migliore stima del rischio, con i dati disponibili o indicando le indagini e gli approfondimenti necessari e provvedendo, inoltre, alla predisposizione degli opportuni strumenti per la rassegna delle evidenze scientifiche e per la verifica di appropriatezza delluso delle stesse. Per il raggiungimento di questi obiettivi, e in sintonia con la scelta di un modello democratico partecipato, occorre definire un sistema dedicato di comunicazione con i decisori, orientato soprattutto al trasferimento, in un senso, di una corretta informazione scientifica (inclusi i limiti e le incertezze) e, nellaltro senso, delle necessit relative alle questioni emergenti cos da pianificare appropriatamente le necessarie iniziative di studio. In questo

contesto lapproccio della valutazione dimpatto sanitario (VIS) si inserisce nel solco culturale e metodologico della VIA, ma con la forte peculiarit di una assunzione di responsabilit di operare in un contesto in cui non tutto misurabile e su molti aspetti i risultati scientifici sono tuttaltro che conclusivi. Dalla VIA alla Valutazione Ambientale Integrata (VAI) alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) Dalla esperienza della VIA sono maturati filoni di sviluppo sottesi ad una maggiore visione strategica finalizzata allo sviluppo sostenibile ed alla integrazione delle considerazioni ambientali nelle politiche settoriali. Nel sesto programma di Azione per lambiente, varato dalla Commissione europea il 24.1.2001, stata data grande enfasi allapproccio strategico articolato in cinque indirizzi prioritari (quattro dei quali sono: Integrazione delle tematiche ambientali nelle altre politiche, indurre il mercato a lavorare per lambiente, partecipazione dei cittadini e modifiche comportamentali, pianificazione e gestione pi sostenibili del territorio). Ne emerso un indirizzo di valutazione ambientale strategica (VAS) .. rivolta a garantire che le implicazioni ambientali dei progetti di infrastrutture e della pianificazione siano debitamente affrontate e contribuiranno anche a garantire che le considerazioni di ordine ambientale siano meglio integrate nelle decisioni di pianificazione (si veda anche la Direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sullambiente). Il riconoscimento della necessit di una VAS come forma partecipativa avanzata di costruzione delle decisioni, indirizza ad una visione di questo strumento come processo decisionale integrato, da attuarsi attraverso un processo di valutazione ambientale integrata (VAI). E ormai riconosciuto sia a livello comunitario che a livello degli stati membri, Italia inclusa visti i documenti riportati sullo stesso sito web del Ministero dellAmbiente, che la valutazione integrata costituisce una importante occasione per introdurre temi, ormai maturi, legati agli aspetti psicologici e sociali della valutazione (percezione, mappaggio cognitivo, psicologia ambientale) e dei processi decisionali (facilitors, conflict resolution, environmental mediation). In questo contesto, considerati anche gli altri strumenti di settore che presentano analoghe finalit, come lAgenda 21, appare matura la scelta di completare lintegrazione valutativa con lanello mancante: quello della salute . Valutazione dimpatto sulla Salute (VIS) La Legge regionale 3 novembre 1998, n. 79 Norme per l'applicazione della valutazione di impatto ambientale, nel rispetto delle direttive 85-337-CEE, 97-11-CE e 96-61-CE, allart 2 finalit prevede che La Regione, nell'ambito della programmazione territoriale, socio-economica, ed ambientale rivolta al perseguimento di uno sviluppo sostenibile, garantisce che le decisioni amministrative relative ai progetti ed agli interventi di cui all'art. 1, siano prese nel rispetto delle esigenze di salvaguardia e tutela: a) della salute umana, della conservazione delle risorse, nonche' del miglioramento della qualita' della vita; b) della protezione e conservazione delle risorse naturali; c) della sicurezza del territorio. Dunque passando da unapproccio di valutazione ambientale ad un approccio valutativo integrato emerge, con maggiore evidenza, la necessit di inserire la valutazione sulla salute nella metodologia di valutazione a fini decisionali. La VIS si compone di due blocchi di attivit: uno mirato alla pre-valutazione dello stato di salute della popolazione residente in un particolare ambito territoriale, durante il quale il programma/progetto viene celermente esaminato al fini di valutazione generale sui potenziali effetti sulla salute della popolazione (fase di preselezione o di screening) - uno per definire la portata dellintervento e il potenziale impatto sulla salute, inclusivo

anche delle fasi di raccomandazione ai decisori e di monitoraggio e valutazione dellapplicazione delle scelte. Gli obiettivi e larticolazione dei due blocchi sono complessi (scheda), tuttavia anche la loro sintetica descrizione sufficiente a far comprendere come il primo blocco di attivit sia da inserire a livello degli strumenti per la programmazione regionale, ovvero uno strumento prevalutativo di aiuto (a monte) alla definizione degli indirizzi generali, mentre il secondo blocco tipico degli strumenti valutativi di progetto o intervento specifico, dunque a valle di scelte di indirizzo. In una fase in cui a livello nazionale ed in molte Regioni si semplifica la procedura di VIA, abbassando di conseguenza il livello di protezione ambientale, andare ad una programmazione delle grandi scelte sulla base di un sistema integrato tra ambiente e salute (VIAS), pone la Toscana a livello delle esperienze di maggior sensibilit e rigore a livello internazionale. SCHEDA Valutazione di Impatto Sanitario (VIS): caratteristiche generali Uno studio finalizzato a comprendere i potenziali rischi e benefici di qualsiasi progetto che abbia un interesse per una comunit. Avviene: prima delle decisioni per scelta Ha lobiettivo: di produrre dati quantitativi di supporto alle scelte Si inserisce: in un processo a cui partecipano pi soggetti portatori di interessi (stakeholders), volto a trovare un accordo sulle scelte. Comporta un uso integrato delle conoscenze ambientali ed epidemiologiche (sulla salute) Comporta il passaggio attraverso pi fasi di: indagine, discussione, condivisione dei risultati, decisione. La VIS : Un bilancio Un percorso Uno strumento per prendere le decisioni; La VIS non : Una valutazione degli interventi passati Una risposta si/no Un surrogato dei livelli decisionali. Fasi della VIS (secondo le esperienze in uso in Inghilterra e Canada) A. Screening della situazione: processo di pre-selezione durante il quale il programma/progetto viene celermente esaminato al fini di valutazione generale sul potenziali effetti sulla salute della popolazione. B. Definizione della portata: fase essenziale per la valutazione, per definirne la struttura e formalizzare le seguenti attivit: Definizione degli ambiti (e dei limiti e confini) per la valutazione dell'impatto sanitario Accordo su modalit e percorso per la gestione delle valutazione Allocazione delle responsabilit per la presa delle decisioni Accordo sul come monitorare e valutare il processo di VIS e gli outcomes per la salute C. Valutazione del potenziale impatto sanitario: - analisi della proposta oggetto di VIS (es. scelta politica, nuova normativa, programma, progetto) - Identificazione e caratterizzazione della popolazione potenzialmente esposta - Identificazione e caratterizzazione dei rischi potenziali ai fini dell'impatto sanitario - Rapporti e documentazione - Raccomandazioni per la gestione D. Raccomandazioni ai decisori: coloro che dovranno gestire le decisioni possono far parte o meno del gruppo di coordinamento della VIS. Tale scelta viene effettuata in fase di definizione dello scopo (si veda anche il tema del conflitto dinteressi). Il gruppo di coordinamento ha, comunque, il compito di decidere sulla proposta oggetto di VIS e di produrre le raccomandazioni per i decisori finali, incluse le misure di mitigazione, avendo garanzie della separazione netta tra queste due competenze e responsabilit. E. Monitoraggio e valutazione: gli scopi principali sono: - Valutare il livello di applicazione delle misure raccomandate - Sorvegliare sul campo l'impatto delle scelte.
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