Sequestrati, ad appena sei mesi dal loro arresto, i patrimoni aziendali degli imprenditori Nello Vadal, ex presidente dell' associazione costruttori, e Santo Schimmenti, che erano finiti in carcere nel marzo scorso per avere truccato, per oltre dieci anni, gli appalti banditi dall' Anas. I patrimoni sequestrati ai due imprenditori ammontano ad oltre 23 miliardi di lire. Si tratta di macchinari, automezzi, impianti e quote azionarie di diverse societ intestate o riconducibili ai due costruttori. Il sequestro stato eseguito dagli uomini del Gico della Guardia di finanza di Palermo su provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo. Vadal e Schimmenti erano finiti nel mirino degli investigatori del Gico dopo le rivelazioni di due pentiti di mafia, Angelo Sino e Giusto Di Natale che avevano raccontato nei dettagli come Vadal e Schimmenti, insieme ad altri imprenditori anche loro finiti in galera, per oltre dieci anni, dal 1988 al 1998, si erano divisi a "tavolino" gli appalti banditi dall' Anas per un importo di oltre 500 miliardi di lire. Sulla base delle rivelazioni di Siino e Di Natale, gli uomini del Gico avevano piazzato numerose cimici negli uffici e nelle automobili degli imprenditori coinvolti nella spartizione degli appalti. Le conversazioni pi interessanti furono proprio captate all' interno della sede dell' impresa di Nello Vadal, in via Duca della Verdura 69. In diversi incontri, Vadal parlando con Schimmenti ed altri interlocutori, stabiliva chi e come doveva aggiudicarsi gli appalti dell' Anas, un giro d' affari miliardario che faceva gola a molti imprenditori che avevano per costituito un "cartello" per non farsi sfuggire neanche un lavoro. Tra le imprese pi interessate alla gestione degli appalti Anas - aveva dichiarato Giusto Di Natale - ricordo in questo momento Iacuzzo, Potestio, Polito, Virga, Schimmenti, Aloiosio e, ovviamente, Nello Vadal ed altri di cui in questo momento non ricordo i nomi. C' era dunque anche un filo rosso che legava l' indagine relativa al "cartello" di Vadal ad alcune imprese che facevano capo alle cooperative rosse, una delle quali era guidata da Stefano Potestio, uno degli imprenditori che ha recentemente messo nei guai anche l' ex sindaco di Caltavuturo, Domenico Giannopolo portando allo scioglimento del consiglio comunale del paese delle Madonie. L' inchiesta era stata avviata dai sostituti procuratori di Palermo, Maurizio De Lucia e Michele Prestipino e si concluse nel marzo scorso con l' arresto di 22 persone tra imprenditori e funzionari dell' Anas accusati di avere pilotato gli appalti dell' azienda nazionale autostrade. Tutti furono arrestati per associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alla turbativa d' asta. Le indagini accertarono che la ripartizione degli appalti prevedeva la predisposizione a "tavolino" di schemi d' aggiudicazione, preordinati in modo tale da stabilire i valori di ribasso entro i quali sarebbe avvenuta l' aggiudicazione delle singole gare raggruppate in base al "turn over" stabilito dagli imprenditori che partecipavano al "cartello". Il provvedimento di sequestro stato emesso su richiesta del procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone e del sostituto procuratore Roberta Buzzolan sulle base delle indagini svolte dalla Guardia di finanza anche dopo gli arresti degli imprenditori. Indagini patrimoniali che sono state condotte in tempi brevissimi per evitare che i beni intestati ai due imprenditori potessero essere trasferite ad altre persone ed altre societ per evitare il sequestro e la probabile confisca.
FRANCESCO VIVIANO
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio /repubblica/2001/09/12/appalti-anassequestrate-le-aziende.html
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scrostare, la devi intervenire... a tratto chiuso, non ti vede nessuno. E un altro ragioniere: Ma guarda che li dobbiamo fare sistemati i lavori...se per la perizia gonfiata allora il discorso cambia, quello un lavoro che se ci sai fare su 'uno e sette' (probabilmente un miliardo e 700 milioni ndr) come minimo 5 o 600 li metti da parte.... Si parla dell' A 19 PalermoCatania e dell' A29 che porta a Mazara del Vallo, dello svincolo autostradale di Alcamo, poi una sfilza di numeri. Ogni numero una statale, ogni statale un appalto da truccare. Al centro di moltissimi appalti in odore di mafia c' era sempre quel Vadal che stato presidente dei costruttori di Palermo e per un breve periodo anche vicepresidente dell' Assindustria. Quando uccisero il povero Libero Grassi che a Palermo non voleva pagare il racket, l' ingegnere Nello Vadal disse la sua: Cari signori, lo Stato non c' qui in Sicilia, lo Stato non governa senza il controllo del territorio. I carri armati, i carri armati ci devono portare....
ATTILIO BOLZONI
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio /repubblica/2001/03/14/le-strade-di-cosanostra.html Gli appalti del'Anas pilotati da Riina e Provenzano Inchiesta della procura di Palermo, arrestate 22 persone, 31 gli indagati. In cella anche l'ex presidente dell'Assindyustria
Gli appalti del'Anas pilotati da Riina e Provenzano Inchiesta della procura di Palermo, arrestate 22 persone, 31 gli indagati. In cella anche l'ex presidente dell'Assindustria PALERMO, 14 MARZO 2001 - Gli appalti dell'Anas, negli ultimi dieci anni, sarebbero stati pilotati da un cartello di imprenditori che faceva capo, secondo l'accusa, all' ingegnere Nello Vadal e agli imprenditori Calogero Orlando e Salvatore Tosto. I loro nomi sono stati fatti dai collaboratori di giustizia Angelo Siino, Giovanni Brusca e Giusto Di Natale. Su questa base la Procura di Palermo ha emesso ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 22 persone accusate di avere turbato le gare d'appalto. Gli indagati sono 31. Fra gli arrestati l'imprenditore Nello Vadal, ex presidente dell'Assindustria. Esaminate un centinaio di gare: tra il 1988 e '98, 11 gruppi imprenditoriali si sono aggiudicati il 40% dei lavori banditi dall'Anas. Secondo l'accusa Vadal sarebbe stato sempre l'uomo di Giuseppe Lipari, 3
accusato di essere il prestanome di Riina (foto) e Provenzano, per la gestione delle gare all' Anas. L'input dei pentiti stato sviluppato dagli investigatori che si sono avvalsi di intercettazioni ambientali e telefoniche. Il cartello di imprenditori, secondo gli inquirenti, per pilotare le gare si sarebbe servito anche della complicit degli uffici postali in cui spedivano le raccomandate. Quando qualche ditta che non faceva parte dell' accordo presentava offerte, queste venivano boicottate o escluse dalla gara. Le persone arrestate sono Stefano Schimmenti, di 49 anni, Salvatore Tosto, di 44 anni; Calogero Orlando, di 69; Pietro Bologna, di 59, Giuseppe Ancione, di 64, Vincenzo Cataldo, di 55; Francesco Ingoglia, di 65, Nino Durante, di 44, Raffaele Tuttolomondo, di 51, Giacomo Ferrara, di 62, Alberto Maria Pipia, di 48. Agli arresti domiciliari si trovano: Gaetano Schimmenti, Giovanni Tosto, Nello Vadal, Angelo Bulone, Salvatore Tomasino, Luigi Bonincontro e Giuseppe Croce. http://qn.quotidiano.net/2001/03/14/1933327-Gli-appalti-del-Anas-pilotati-da-Riina-eProvenzano.shtml http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/06/blog-post_6.html
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