IL PROCURATORE AGUECI:
NON HO PAROLE
Questo il commento del magistrato alla notizia del parere dellAvvocatura e alla conseguente
mancata costituzione di parte civile della Regione al processo contro un proprio dipendente
accusato di corruzione
di Alberto Samon
Non ho parole. Questo il commento del procuratore aggiunto Leonardo Agueci alla notizia della
mancata costituzione di parte civile della Regione siciliana al processo contro un proprio dipendente
infedele accusato di corruzione. Mancata costituzione dovuta a un parere dellAvvocatura
distrettuale dello Stato. Non ho proprio parole ha detto il magistrato proprio
perch lAvvocatura dello Stato di Palermo sempre stata sensibile su questi temi. Ho sperimentato
la sensibilit dimostrata in altre occasioni, ecco perch questa notizia mi ha lasciato di stucco. Devo
leggere le motivazioni.
Eppure, in tal caso la sensibilit non si tradotta in un orientamento conseguente. La vicenda
quella relativa al procedimento penale a carico del funzionario dellassessorato al
Territorio,Gianfranco Cannova, arrestato mesi fa con laccusa di avere intascato tangenti e usufruito
di soggiorni in lussuosi alberghi, per oliare una pratica nel settore dello smaltimento dei rifiuti e
delle discariche.
Il dipendente regionale attualmente alla sbarra davanti al tribunale di Palermo ma, male che gli
vada, potr incassare una condanna penale, mentre non vi sar alcuna provvisionale, alcun
risarcimento in favore della Regione, in quanto questa non si costituita parte civile.
Un dietro-front, dovuto al fatto che lAvvocatura distrettuale dello Stato, investita della questione,
ha spiegato che se il danno provocato allente pubblico non eccessivo, allora non il caso che
questo si costituisca parte civile. Una decisione, motivata con parole che lasciano di stucco,
soprattutto nella parte in cui viene definita inopportuna leventualit della Regione di costituirsi
al processo per far valere il proprio ruolo di parte offesa. La stessa Avvocatura aveva motivato il
proprio orientamento con lesiguit del danno provocato dal singolo caso al patrimonio pubblico
e per il non particolare allarme sociale connesso alle fattispecie concrete contestate.
Tanto bastato per convincere la Regione Siciliana a non costituirsi in giudizio quale parte offesa.
http://www.loraquotidiano.it/2015/02/06/le-tangenti-non-sono-allarme-sociale-il-procuratore-aguecinon-ho-parole_24348/
http://www.si24.it/2015/02/05/regione-sicilia-processo-gianfranco-cannova-mazzette-allarmesociale/79361/
CANNOVA GIANFRANCO ASCESA E DECLINO DELL'ANTIMAFIA DEGLI
AFFARI "CHE NON SI POSSONO RIFIUTARE"
Giulio Ambrosetti
Un' inchiesta coinvolge la dirigenza di Confindustria Sicilia e indirettamente quei politiici antimafia
che dovevano rappresentare "il nuovo" rispetto ai vecchi "comitati d'affari". Mala gestione dei beni
sequestrati alla mafia, conflitti d'interessi alla Regione, irregolarit sull'utilizzo dei fondi europei,
privatizzazione degli aereoporti... La magistratura ultimo baluardo in difesa della legalit?
Tira unaria pesante in questi giorni lungo lasse Palermo-Caltanissetta-Roma. Agli incroci di mafia
e antimafia c un po di traffico. Un ingorgo da legalit strillata. Storie strane. E uninchiesta su
presunti fatti di mafia che coinvolge il presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante,
considerato uno degli uomini di punta dellantimafia e dellantiracket. Si tratta di dichiarazioni di
pentiti di Cosa nostra che lo tirano in ballo. Notizie da prendere con le pinze, ovviamente. Ma il
fatto che siano venute fuori, beh, segno che alcune cose, nellIsola, stanno cambiando. Anche,
anzi soprattutto per chi, dal 2008, di diritto o di rovescio, esercita in Sicilia un potere pieno e,
adesso, un po controllato: il senatore del Megafono-Pd, Giuseppe Lumia.
E lui, ormai da sette lunghi anni, luomo politico pi potente della nuova e della vecchia
Sicilia. E lui il garante di tanti, forse troppi accordi in bilico tra politica, economia e chiss
cosaltro ancora. A lui fa riferimento Antonello Montante, oggi sfiorato dal dubbio che dai tempi
di Crispi e di Giolitti fino ai nostri giorni illumina come unombra sinistra tanti politici siciliani
ascesi al soglio del potere. Dubbi che, nel caso dellex presidente della Regione, Tot Cuffaro, si
sono trasformati in condanna a sette anni per mafia. Dubbi che hanno accompagnato il suo
successore, Raffaele Lombardo, anche lui fulminato da una condanna di primo grado sempre per
mafia (in questi giorni dovrebbe iniziare il processo di secondo grado). Ogni storia giudiziaria, ogni
inchiesta dei magistrati inquirenti, si sa, storia a s. Ma impossibile non vedere in questa vicenda
il contesto politico in cui maturata la svolta giudiziaria che coinvolge Montante. Proviamo a
illustrarla.
In politica sono importanti i segnali. E il primo segnale sinistro arrivato circa una settimana prima
del siluro che ha colpito il presidente di Confindustria Sicilia. Ed stata la scoperta che la Regione
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siciliana della quale Rosario Crocetta il presidente - anche lui, neanche a dirlo, personaggio
legato a doppio filo al senatore Lumia - non si costituita parte civile in un procedimento
giudiziario che coinvolge un funzionario regionale finito in manette per tangenti. Questa mancata
costituzione di parte civile da parte della Regione, stando a indiscrezioni, potrebbe essere legata al
fatto che il funzionario finito sotto processo, Gianfranco Cannova, era il responsabile del
procedimento amministrativo di importanti autorizzazioni ambientali. La firma sui
provvedimenti di autorizzazione non poteva essere la sua, perch si tratta, come gi accennato, di
un funzionario e non di un dirigente.
Viene da chiedersi, a questo punto, perch hanno arrestato lui, se a firmare erano, a norma di
legge, altri dirigenti. E in questo scenario che si inserisce la mancata costituzione di parte civile
da parte del governo regionale di Crocetta. Con molta probabilit, dietro questa storia c un
comitato di affari.
E questo comitato di affari che la Regione sta cercando di proteggere non costituendosi parte
civile?
E Cannova non sa nulla di questa storia?
Le domande sono pi che legittime, perch quello che sta succedendo veramente strano.
In ogni caso, per il presidente Crocetta - un personaggio che, a parole, si proclama sempre
antimafioso e paladino della cultura della legalit - una pessima figura, sia nel caso in cui avesse
semplicemente dimenticato di costituirsi parte civile, sia nel caso in cui si dovesse venire a
scoprire che dietro questa storia c un comitato di affari. La cosa strana che gli ultimi due
dirigenti che stavano sopra il funzionario regionale finito in manette non ci sono pi. Il primo
- Vincenzo Sansone - andato in pensione negli stessi giorni in cui esplodeva il caso
Cannova. Il secondo - Natale Zuccarelo - con parenti importanti nel mondo politico siciliano,
stato trasferito negli uffici del dipartimento regionale dei Rifiuti.
Una settimana dopo lo scivolone di Crocetta (che comunque, come gi accennato, non nuovo a
questo genere di stranezze, se vero che il suo governo, in tanti, forse troppi casi, ha ignorato le
regole sullanticorruzione) arrivata la botta a Montante. Agli osservatori non sfugge che il
presidente di Confindustria Sicilia stato chiamato a far parte dellAgenzia per i beni confiscati
e sequestrati alla mafia. Una struttura, inventata dalla politica italiana, della cui presenza in vita i
cittadini del nostro Paese non avvertivano e non avvertono ancora oggi il bisogno.
Su questo punto bene essere chiari. Dei beni sequestrati e confiscati alla mafia si occupa gi la
magistratura. Ci sono state polemiche sul fatto che chi va a gestire questi beni - che di solito sono
avvocati e commercialisti nominati dai magistrati - non avrebbe e competenze imprenditoriali per
gestire aziende confiscate che poi, magari, falliscono. Il problema esiste. Ma non si capisce perch,
a risolverlo, dovrebbero essere soggetti nominati da una politica che spesso collusa con la mafia.
Insomma, senza girarci tanto attorno, il dubbio, tuttaltro che campato in aria, che la politica stia
provando a togliere ai magistrati la gestione dei beni confiscati alla mafia. E siccome sono noti i
rapporti tra mafia e politica, non da escludere che i politici, con questo stratagemma, puntino a
restituire, sottobanco, i beni confiscati ai mafiosi o ai loro eventuali prestanome.
Nessuno, per carit!, vuole offendere i soggetti - Prefetti in testa - chiamati a gestire lAgenzia per i
beni confiscati o sequestrati alla mafia. Le nostre sono semplici considerazioni politiche che non
coinvolgono i Prefetti. Considerazioni legate, piaccia o no, alla storia del nostro Paese. E un
peccato di lesa maest ricordare - lo faceva nei primi del 900 Gaetano Salvemini - che Giolitti, nel
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Sud dItalia, esercitava il suo potere proprio con i Prefetti in combutta con i prepotenti e i mafiosi
dellepoca? E ci sono dubbi sul fatto che, in Italia, ancora una volta, lultimo baluardo contro
unillegalit mai doma rappresentato dalla magistratura?
Detto questo, la politica farebbe bene a sbaraccare subito questa inutile Agenzia per i beni confiscati
e sequestrati alla mafia. Quanto ai problemi legati alla mancata gestione imprenditoriale delle
aziende confiscate alla criminalit organizzata, beh, sufficiente affiancare ai commercialisti e agli
avvocati imprenditori o associazioni di imprese. Ma questo deve farlo la magistratura e non i
politici attraverso uninutile Agenzia controllata dalla politica!
Fine delle considerazioni sullaria pesante che oggi si respira nellIsola? Niente affatto. I
cambiamenti in corso sono ancora pi profondi. Qualcuno, in Sicilia, a partire dal 1994, pensava di
essere immune da qualunque controllo di legge. E, in effetti, forse in parte stato cos. Chi scrive
ricorda un sindaco di Corleone di sinistra che in quegli anni affidava e rinnovava appalti a una
societ riconducibile a parenti stretti del boss Bernardo Provenzano. Per non parlare della storia del
miliardo di vecchie lire messo a disposizione dallOnu nel 2000. SOLDI , affidati a soggetti
dellantimafia, di cui non si saputo pi nulla.
Tra i personaggi che hanno sempre navigato in unAntimafia molto discutibile c il gi citato
senatore Lumia. Che oggi non sembra pi il politico irresistibile di un tempo. Qualcuno ha creduto
che lui e i personaggi a lui vicini non sarebbero mai stati chiamati a rispondere del proprio operato.
Forse perch ha pensato, errando di grosso, che la magistratura era assimilabile agli altri poteri dello
Stato italiano, pi o meno addomesticabili. Ebbene, questo qualcuno si sbagliato. Perch sia la
magistratura nel suo complesso (con riferimento, come vedremo, anche al Tar, sigla che sta per
Tribunale amministrativo regionale della Sicilia), sia la Corte dei Conti stanno rispondendo ai
prepotenti, ai furbi e anche ai mafiosi, vecchi e nuovi con un solo linguaggio: quello della
legalit.
La vicenda che oggi coinvolge Montante - vicenda, lo ribadiamo, legata a dichiarazioni di pentiti
ancora tutte da verificare - arriva da lontano e, con molta probabilit, destinata ad andare lontano.
Toccando tutti i gangli del sistema di potere che dal 2008 tiene in pugno la Sicilia. Chi scrive, gi
nei primi mesi dello scorso anno, sul quotidiano on line LinkSicilia, segnalava, ad esempio, lo
strano caso di Patrizia Monterosso, segretario generale della presidenza della Regione (in
pratica, il pi alto burocrate della Regione siciliana che, lo ricordiamo, in virt della propria
Autonomia, potrebbe essere assimilato a uno Stato americano se la stessa Autonomia venisse
applicata correttamente: cosa che non avviene), e di suo marito, lavvocato Claudio Alongi.
Con la prima che si pronunciava su un incarico del marito presso la stessa amministrazione
regionale! E con il secondo che forniva pareri legali alla moglie per fatti che riguardano la stessa
amministrazione regionale!
Entrambi in palese conflitto di interessi.
Quando abbiamo scritto queste cose ci hanno quasi presi per matti. Non ci credevano. Ma oggi
questa vicenda diventata di dominio pubblico. E, con molta probabilit, al vaglio delle autorit
competenti. Superfluo aggiungere che anche la Monterosso fa parte del sistema di potere del
senatore Lumia.
Il senatore Lumia - che il vero presidente ombra della Regione siciliana, in quanto inventore
della candidatura di Crocetta insieme con i geni dellUdc, formazione politica in via di
decomposizione politica - comincia a perdere colpi. Ben prima del siluro che in questi giorni ha
centrato Montante, lo stesso segretario generale della presidenza della Regione, la gi citata Patrizia
Monterosso, stata condannata dalla Corte dei Conti al pagamento di oltre un milione di euro
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401/2014 http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2014/03/blog-post_14.html )
Un altro pezzo importante del sistema di potere di Lumia - la dirigente generale del
dipartimento Lavoro della Regione, Anna Rosa Corsello - stata di recente bastonata dal
Tar Sicilia, che ha dichiarato nullo un atto amministrativo da lei confezionato (si tratta del
decreto di accreditamento degli enti di formazione, atto che avrebbe dovuto essere firmato dal
presidente della Regione e che, invece, stato firmato dallex assessore regionale, Nelli
Scilabra). Il decreto dichiarato nullo dal Tar Sicilia potrebbe avere effetti dirompenti, perch
sui SOLDI gi spesi sulla base di un decreto nullo la Corte dei Conti dovrebbe avviare unazione
di responsabilit a carico dei protagonisti di questa incredibile storia (parliamo di milioni di euro).
Non solo. Sembra che, adesso, anche lUnione europea si stia svegliando. Fino ad oggi Bruxelles,
sulla formazione professionale, ha fatto finta di non vedere violazioni incredibili. I burocrati legati
allattuale governo regionale hanno bloccato lassegnazione di fondi europei per rivalersi su errori
commessi nellerogazione di fondi pubblici. Solo che i fondi erogati irregolarmente erano regionali,
mentre quelli con i quali la Regione ha provato a rivalersi erano europei. Due tipologie di fondi
pubblici non sovrapponibili.
Morale: la Regione non avrebbe dovuto bloccare lerogazione di fondi europei per recuperare
fondi regionali erogati illegittimamente.
Ma c, nella gestione della formazione professionale siciliana, unirregolarit che sta ancora pi a
monte. Una storia molto pi grave che Bruxelles non ha ancora sanzionato. I fondi europei, per
definizione, sono addizionali: si debbono, cio, sommare ai fondi nazionali e regionali. La
Regione siciliana, invece, dal 2012, utilizza i fondi europei sostituendoli totalmente ai fondi
regionali. E questo non si pu fare. Non a caso in corso una class action da parte del mondo della
formazione professionale siciliana contro la Regione che, ormai da quattro anni, non si dota del
Piano formativo regionale della formazione professionale con fondi regionali, finanziando tutto con
le risorse del Fondo sociale europeo. Cosa, questa, che non si dovrebbe fare perch a vietarlo la
stessa Unione europea che, fino ad oggi, violando leggi e regolamenti che essa stessa si data, fa
finta di non vedere tutto quello che succede in Sicilia in questo settore, rendendosi complice di
unirregolarit ai danni di se stessa.
Tutto questo vale per il passato e per il presente. Ma il siluro che ha colpito Montante e il sistema
di potere del senatore Lumia riguarda anche il futuro. E noto a tutti che, guarda caso in questi
giorni, si aperta la caccia alle tre societ che gestiscono gli aeroporti siciliani. Sono la Sac, che
gestisce gli aeroporti di Catania Fontanarossa e Comiso; la Gesap, che gestisce laeroporto
Falcone-Borsellino di Palermo; e lAirgest, che gestisce laeroporto Vincenzo Florio di Trapani.
Per motivi misteriosi queste tre societ - fino ad oggi controllate da soggetti pubblici - dovrebbero
essere privatizzate. Si tratta di societ che, se gestite con oculatezza, potrebbero dare utili e
ricchezza alla collettivit. Ma siccome siamo in Italia questa ricchezza se la debbono incamerare i
privati. A questo sembra che punti il governo Renzi che, non a caso, su questi e su altri argomenti
perfettamente in linea con Berlusconi, alla faccia della sinistra che lo stesso Pd di Renzi dice di
rappresentare!
Laffare pi grosso rappresentato dallaeroporto di Catania, il pi importante della Sicilia,
destinato a diventare un hub. Non a caso su questo aeroporto si gi gettato come un falco Ivan Lo
Bello, altro esponente di Confindustria Sicilia vicino a Montante. Chi prender il controllo della Sac
- societ per azioni oggi controllata dalle Camere di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa,
dallIstituto regionale per le attivit produttive e dalle Province di Catania e Siracusa - assumer
pure la gestione dellaeroporto di Comiso, snodo aeroportuale importante per il flusso turistico
verso il Barocco di Noto, Siracusa e Ragusa e per il trasporto cargo di tutta lortofrutta prodotta
nelle serre che, dal Ragusano, arrivano fino a Gela e Licata.
Un po meno importanti - ma non per questo da tralasciare - gli aeroporti di Palermo e Trapani.
Nella Gesap - societ che, come ricordato, gestisce laeroporto Falcone-Borsellino - troviamo la
Provincia di Palermo come socio di maggioranza, poi il Comune e la Camera di Commercio,
sempre di Palermo. Mentre lAirgest fa capo per il 49 per cento alla Provincia di Trapani, per il 2
per cento alla Camera di Commercio, sempre di Trapani, e per il restante 49 per cento a un gruppo
di privati.
Non sfugge agli osservatori che Montante, oltre che presiedere la Camera di Commercio di
Caltanissetta, presidente dellUnioncamere, cio dellUnione delle Camere di Commercio della
Sicilia. E le Camere di Commercio, in tutte tre le eventuali privatizzazioni delle societ
aeroportuali, giocheranno un ruolo centrale. Lo stesso discorso vale per le Province siciliane, tutte
commissariate e gestite dalla stessa Regione, cio dallaccoppiata Lumia-Crocetta
Insomma, i conti tornano. O meglio, cominciano a non tornare per Lumia, per Montante e per
Crocetta. Tre personaggi che hanno fatto fortuna utilizzando lantimafia come trampolino di lancio
per la politica (e per gli affari). Ma adesso tutto questo mondo sembra in difficolt.
Una caduta che non sembra risparmiare nemmeno il numero due di Confindustria Sicilia, Giuseppe
Catanzaro, titolare della pi grande discarica della Sicilia in quel di Siculiana, in provincia di
Agrigento. Sotto scacco - non a caso sempre da parte della magistratura - finita tutta la gestione
dei rifiuti in Sicilia imperniata ancora sulle discariche. Una follia tutta siciliana che inquina
lambiente.
Va ricordato che quasi tutte le discariche siciliane non sono a norma di legge. Nelle discariche non
possono essere sotterrati i residui organici, cio il cosiddetto umido che andrebbe lavorato a parte.
Invece in quasi tutte le discariche siciliane i camion pieni di immondizia entrano, scaricano e vanno
via. Ma questo non si pu fare, la legge non lo consente. E invece si fa. Ma adesso la festa sembra
finita.
Non va meglio per la gestione dellacqua. Tutti in Sicilia sanno che, in due anni e oltre di
legislatura, il Parlamento siciliano, di fatto, ha bloccato il disegno di legge diniziativa popolare per
il ritorno alla gestione dellacqua pubblica. La mafia, in Sicilia, sempre stata contro lacqua
pubblica. Era cos ai tempi di Don Calogero Vizzini e Giuseppe Genco Russo. Ed cos anche oggi
che la mafia opera da Bruxelles, imponendo i proventi delle attivit criminali nel calcolo del Pil dei
Paesi dellUnione europea.
La mafia non vuole il ritorno allacqua pubblica. E la politica siciliana si sta adeguando alle
richieste della mafia che, come insegna Il Padrino, in genere, non si possono rifiutare. Questo
spiega perch, proprio mentre scriviamo, mezza Regione siciliana mobilitata a bloccare i tentativi
di alcuni Sindaci dellAgrigentino di gestire lacqua nellinteresse dei cittadini. Un esempio
intollerabile
Insomma, tutto il mondo che gira attorno a Lumia, Montante, Catanzaro, Lo Bello e Crocetta - che
un mondo di politica legata agli affari, dallagenzia dei beni confiscati alla mafia alla gestione della
burocrazia, dalle societ aeroportuali ai rifiuti, fino allacqua - in un modo o nellaltro non sembra
pi in sintonia con una certa idea di antimafia. La Giustizia da una parte e i grandi interessi che si
scontrano, dallaltra parte, stanno disegnando in Sicilia nuovi scenari.
http://www.lavocedinewyork.com/Ascesa-e-declino-dell-Antimafia-degli-affari-che-non-sipossono-rifiutare-/d/9843/
I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso di decine di enti tra cui l'Anfe e lo Ial. Il decreto
dell'assessore Scilabra che stabiliva i requisiti per ottenere i finanziamenti pubblici illegittimo:
doveva essere deliberato dalla giunta e firmato dal governatore.
PALERMO - Nuova bacchettata del Tar al governo Crocetta. Una bocciatura che rischia di far
esplodere il mondo della Formazione. I giudici amministrativi hanno dato ragione a una quarantina
tra enti e associazioni che avevano presentato un ricorso contro il decreto che disciplina gli
accreditamenti nel mondo dei corsi professionali. In particolare, nei confronti del passaggio in cui si
prevede la revoca dell'accreditamento in caso di presenza di contenziosi tra l'ente e la pubblica
amministrazione. Un provvedimento che era apparso fin da subito contrario persino alle regole del
buon senso. Ma i giudici amministrativi sono andati oltre. Bocciando, di fatto, l'intero
provvedimento. Quello sulla base del quale sono stati distribuiti e sono stati tolti gli accreditamenti
agli enti. E il motivo quasi grottesco: quel provvedimento, firmato da Nelli Scilabra, doveva
invece stando allo Statuto essere sottoscritto dal presidente della Regione. Uno scivolone
clamoroso.
Gi alla fine del 2013, il Tar aveva accolto la richiesta di sospensiva avanzata da queste
associazioni. Con due distinti ricorsi: uno dell'Anfe Sicilia e di altre associazioni e uno di un nutrito
gruppo di enti. Enti che, come detto, si erano opposti contro le norme contenute nel decreto
assessoriale del 23 luglio 2013. Si tratta, del provvedimento che elenca i nuovi requisiti per
laccreditamento, strumento utile per poter partecipare alla distribuzione dei contributi pubblici per
lo svolgimento dei corsi di Formazione.
In quellatto, firmato come detto dall'allora assessore Nelli Scilabra, fra le altre cose, si inibiva
l'accreditamento a quegli enti che avessero in corso "liti" e contenziosi con l'amministrazione
regionale. Ma un primo e pi grave vizio di quel decreto sta proprio nel firmatario. Quelle
disposizioni, infatti, precisano i giudici hanno la caratteristica della novit, introducendo
condizioni, caratterizzate altres dalla generalit ed astrattezza, ulteriori rispetto a quelle fino a quel
momento esistenti laccreditamento di enti di formazione e per il mantenimento dello medesimo
status: in altri termini quelle di cui si discute si atteggiano quali vere e proprie norme di carattere
secondario rispetto la disciplina primaria. Veri e propri regolamenti, quindi, che, stando allo
Statuto siciliano devono essere deliberati dalla Giunta di Governo ed adottati nella forma del
Decreto Presidenziale, mentre ai singoli assessori spetta esclusivamente il potere di proporre
ladozione di regolamenti nelle materie di rispettiva competenza. Nel caso di specie si legge - il
decreto oggetto di impugnazione non risulta adottato in conformit al quadro normativo appena
richiamato. Conseguentemente lo stesso decreto risulta illegittimo.
I ricorsi accolti sono due: uno stato proposto da Asef e Anfop, associazioni che raccolgono diversi
enti, assistite dal legale Carlo Comand. "L'aspetto importante - sottolineano dallo studio Comand
- che stato annullato l'intero decreto per effetto di una contestazione preliminare fatta da noi: non
doveva essere un decreto assessoriale, ma un decreto del presidente della Regione. Il
provvedimento doveva dunque passare da un ok del Cga". L'altro stato proposto dall'Anfe, dallo
Ial e da un'altra ventina di enti (tra questi l'Interefop, il Cufti, l'Anapia, l'Ecap di Agrigento) difesi
dagli avvocati Sebastiano Papandrea e Fulvio Ingaglio.
Oltre a una causa di illegittimit legata al mancato rispetto delle norme sul soggetto che ha la
potest di emanare regolamenti, poi, ecco che i giudici entrano nel merito di quel passaggio relativo
all'eventuale lite pendente (od anche sopravvenuta) che, spiegano i giudici amministrativi, non di
per s indice della inaffidabilit dellimpresa, potendosi la lite chiudere a favore della stessa (con
riconoscimento delle relative ragioni). Inoltre, - si legge nella sentenza - sintomatico della non
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necessaria finalizzazione alla selezione qualitativa dei partecipanti, il fatto che la clausola in esame
individui come fatti ostativi non solo le liti attuali, ma altres quelle passate. Una norma non solo
incomprensibile, spiegano i giudici, ma anche inutile. Non porterebbe, infatti, alcun vantaggio
all'attivit amministrativa: Una simile previsione si legge infatti - non ha alcuna proiezione sul
terreno dellefficacia dellazione amministrativa, ma unicamente una evidente ed univoca finalit di
penalizzazione, dal momento che lesercizio del diritto di difesa (principale interesse antagonista a
quello dellamministrazione), di cui allarticolo 24 della Costituzione, sembra costituire un fatto
ostativo rispetto alla stipula di contratti con lamministrazione intimata, anche in relazione a
vicende ormai definite ed a rapporti esauriti. Agli enti, stando a quel passaggio indicato dal
governatore, in quei giorni, quasi come un segno della moralizzazione in atto nel mondo della
Formazione, non sarebbe stato garantito il diritto di difendersi dalla Regione, visto che la
conseguenza sarebbe stata quella dell'immediata estromissione dai finanziamenti pubblici. Un
ingiustizia. E due errori in uno. La Regione scivola ancora una volta e clamorosamente. Sul terreno
insidioso della Formazione siciliana.
http://livesicilia.it/2015/01/30/formazione-nuova-batosta-per-il-governo-crocetta-il-tar-annulla-ildecreto-sugli-accreditamenti_592101/
250 euro al mese al quale aggiungere un BONUS finale nel caso di assunzione a tempo
determinato che aumenta se il contratto subordinato.
Sono 2000 i tirocini messi a bando in Sicilia non ancora assegnati per l'insipienza del Governo
regionale. Anche per questo - e non solo per aver lasciato senza stipendio oltre 8 mila lavoratori
della Formazione professionale - l'assessore Scilabra sar oggetto di una mozione di censura da
parte dell'Ars.
Il flop-day dello scorso 5 agosto ha paralizzato l'attivit amministrativa. L'Amministrazione
regionale sta ancora valutando se validare il click-day dello scorso 5 agosto e aprire una nuova
finestra per garantire l'accesso ai giovani.
Dalle ultime notizie, pare che 'appatteranno le carte' assegnando i mille e 600 tirocini ai 'fortunati'
che sono riusciti a collegarsi al discusso sito, in barba ad altre decine di migliaia di giovani che non
sono riusciti a collegarsi. Cos avrebbero deciso i soliti Azzeccagarbugli.
Tornando all'interrogatorio, in una nota pervenuta in redazione, Salvatore Modica, uno dei legali
della dottoressa Anna Rosa Corsello riferisce che l'interrogatorio, richiesto dall'ex dirigente
generale dei dipartimenti Lavoro Formazione professionale si svolto in un clima di assoluta
serenit e di massima collaborazione, senza che venissero mosse specifiche accuse.
La dottoressa Corsello, prosegue la nota, ha fornito ampie e dettagliate spiegazioni in ordine agli
articolati passaggi tecnici che connotano le vicende oggetto di indagine, inchiesta condotta da
magistrati attenti e rigorosi sui quali l'ex dirigente generale ripone massima stima e fiducia far il
proprio corso.
"Ho avuto ieri pomeriggio alle 15,30 l'incontro da me richiesto e mi sono presentata accompagnata
dai miei legali - racconta al giornale la dottoressa Corsello -. L'incontro si svolto all'insegna della
massima collaborazione e cordialit - aggiunge - ho fornito i chiarimenti per i quali avevo chiesto di
essere sentita ed ho depositato gli atti inerenti la procedura amministrativa".
"Nulla mi stato contestato o addebitato - ci dice l'ex dirigente generale dei dipartimenti Lavoro e
Formazione professionale - e non ho mosso accuse nei confronti di alcuno, limitandomi a spiegare
gli atti che producevo".
"Ci sono volute cinque per consentire ai magistrati di verbalizzare i chiarimenti - sottolinea l'ex
dirigente generale dei dipartimenti Formazione e Lavoro - esclusivamente inerenti le procedure
amministrative che hanno riguardato il mio operato".
"Sono serena - conclude la dottoressa Corsello - e mi rimetto alle valutazioni dei magistrati che mi
hanno seguita con molta attenzione".
http://palermo.meridionews.it/articolo/28627/linchiesta-sul-flop-day-anna-rosa-corsello-aimagistrati-ho-consegnato-le-carte-e-spiegato-tutto/
POLITICA Non che sottovalutiamo i politici siciliani? non che con la fretta di giudicarli quali
ascari, tiranni ed affaristi, prendiamo qualche abbaglio? il dubbio irrompe all'improvviso. A
generarlo sono le parole pronunciate da beppe lumia, senatore del pd a roma, promotore de il
megafono in sicilia, nonch regista del governo crocetta insieme con la lobby dei "professionisti
dell'antimafia" di confindustria sicilia, nel corso della direzione regionale del pd, ancora in corso al
san paolo palace di palermo.
Non che sottovalutiamo i politici siciliani? Non che con la fretta di giudicarli quali ascari,
tiranni ed affaristi, prendiamo qualche abbaglio? Il dubbio irrompe all'improvviso. A generarlo
sono le parole pronunciate da Beppe Lumia, Senatore del Pd a Roma, promotore de il Megafono in
Sicilia, nonch regista del Governo Crocetta insieme con la lobby dei "professionisti dell'antimafia"
di Confindustria Sicilia, nel corso della direzione regionale del Pd, ancora in corso al San Paolo
Palace di Palermo.
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Il Senatore, con la sua capacit oratoria, ha ricordato a tutti un grandissimo filosofo: Arthur
Schopenhauer e la sua opera somma: "Il mondo come volont e rappresentazione". Di che si
tratta? Detto in maniera molto rozza (non abbiamo la saggezza degli esponenti del Megafono), in
questo capolavoro dell'intelletto umano, il filosofo tedesco sostiene che ognuno di noi percepisce la
realt che vuole. E, in effetti, Lumia, nel suo intervento parla di cose che, evidentemente, percepisce
solo lui:
"Questo e' un partito che si isola dalla stampa nazionale e mondiale, che vede con simpatia un
Presidente per la prima volta davvero in grado di rompere col passato. I cittadini siciliani, i
giornali, l'opinione pubblica, la classe dirigente nazionale del partito vedono il presidente Crocetta
come una grande risorsa"ha detto dinnanzi ad una platea inferocita che ha votato il documento del
segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, che propone l'abbandono della Giunta Crocetta.
Ma che giornali legge Lumia? Di quale opinione pubblica parla? E, soprattutto, dove vive? In
Sicilia, a quanto ci risulta, si parla di un Governo che si era presentato come rivoluzionario, e che
invece si piegato ai diktati di quattro affaristi, peraltro non eletti, e si inchinato dinnanzi a quelli
degli apparati ministeriali romani legati alle oligarchie finanziarie dell'Ue. Altro che popolo
Siciliano...
Forse, il Senatore dal doppio partito, non ha letto la seconda parte dell'opera del filosofo tedesco.
Dove spiega che vero che la realt fenomenica come c' la rappresentiamo ma che tra noi e la
vera realt come se vi fosse uno schermo che ce la fa vedere distorta e non come essa
veramente: il velo di Maya di cui parla la filosofia indiana, alla quale Schopenhauer spesso si rif.
Il 21 Settembre scorso, ricorreva l'anniversario della morte del filosofo tedesco, datata 1860. Non
da escludere che il suo spirito stia vagando proprio in questi giorni nell'Universo, e che magari, si
fermato anche al San Paolo Palace hotel. Ma solo per pochi secondi.
www.glialtrionline.it/2012/03/05/il-nuovismo-e-le-sue-lobby-in-sicilia-vince-ilpartito-pro-lombardo/
Nuova puntata sul gruppo di Potere Crocetta-Lumia-Lo Bello-Montante che domina in Sicilia. Nel
silenzio della stampa. E mentre Fontanarossa, in mano a Confindustria, rischia di essere svenduta a
imprenditori amici, la zona industriale di Catania, retta sempre da Confindustria, va in malora. Nella
giunta Bianco, stato Giuseppe Lumia a convincere ling. Luigi Bosco, ad accettare lincarico
assessoriale in giunta. Bosco, si notato subito, ha differenze di vedute con il sindaco su Corso dei
Martiri, una megaoperazione immobiliare al centro di Catania, che potrebbe cambiare il volto
della citt per i prossimi decenni. Senza dimenticare lIrsap che significa zone industriali, uno dei
numerosi obiettivi nel mirino della lobby dei quattro che continua, grazie al decisivo ruolo del
governatore di Sicilia, a tessere le fila di unoccupazione militare di posti e luoghi determinanti per
le sorti dellIsola, di Marco Benanti
PENTITI CONTRO LEADER DI CONFINDUSTRIA: MONTANTE INDAGATO PER
MAFIA
A suo carico, secondo il quotidiano la Repubblica, vi sarebbero uninchiesta della
procura di Caltanissetta e una dellufficio inquirente di Catania. Originario di
Serradifalco, limprenditore e titolare dellomonima fabbrica di biciclette fondata negli
anni 20 del secolo scorso, e presidente della Camera di Commercio nissena e il 20
gennaio scorso stato designato su proposta del ministero dellInterno
componente dellAgenzia nazionale per i beni confiscati
di Giuseppe Pipitone
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11
http://www.loraquotidiano.it/2015/02/09/pentiti-contro-leader-di-confindustriamontante-indagato-per-mafia_24680/
11 novembre 2014
Dopo sette mesi dal suo siluramento punta il dito contro il governatore Rosario Crocetta, contro i
vertici di Confindustria Sicilia ovvero il vice presidente Giuseppe Catanzaro e il
presidente Antonello Montante , contro il vice presidente di Confindustria nazionale Ivan Lo
Bello, contro il senatore del Pd Giuseppe Lumia, contro alcuni funzionari regionali che avrebbero
firmato atti palesemente illegittimi. Tante le accuse: dal rilascio delle autorizzazioni alle
manovre messe in atto per evitare la realizzazione delle piattaforme pubbliche per favorire le
discariche private, specie quella di Siculiana (Agrigento), gestita dal vice presidente di
Confindustria Sicilia.
Detto e sottoscritto da Nicol Marino, ex assessore del Governo Crocetta con delega ai Rifiuti,
allAcqua e allEnergia, dal 12 dicembre 2012 al 14 aprile scorso.
Oggi Marino rompe un lungo silenzio e in questa intervista spiega molti retroscena legati allo
scandalo della spazzatura nellisola. Non sappiamo cosa c dentro le nostre discariche e nel nostro
sottosuolo, potrebbero anche esserci rifiuti pericolosi: in questi anni non stato controllato nulla n
dallArpa, n dalle Province. Un affare gigantesco come questo non poteva lasciare indifferente la
criminalit organizzata, che a Mazzarr SantAndrea, per esempio, ha scaricato limmondizia della
Campania.
un fiume in piena lex magistrato. Non voglio che passi il messaggio (come il presidente
Crocetta ha cercato di fare anche in questi giorni) di essermi occupato, durante il mio mandato, solo
della discarica di Siculiana per un pregiudizio nei confronti di Giuseppe Catanzaro, trascurando
quelle di Mazzarr SantAndrea (nei giorni scorsi sottoposta a sequestro preventivo) e di Motta
SantAnastasia (anche questa formalmente chiusa). Unaccusa che Marino respinge al mittente
proprio nei giorni in cui con le inchieste della magistratura e della Commissione nazionale
antimafia i nodi dellaffaire spazzatura stanno venendo al pettine.
La verit dice Marino che mi sono occupato a trecentosessanta gradi del ciclo dei rifiuti,
cercando delle soluzioni finalizzate al risparmio e al bene comune.
A difendere lex assessore scendono in campo i sindaci di Furnari, Mario Foti, e di Misterbianco,
Nino Di Guardo, che da anni lottano per la chiusura degli impianti di Mazzarr e di Motta:
Crocetta dichiarano allunisono ha buttato fuori lex assessore Marino che stava portando
avanti una seria azione di rinnovamento e di trasparenza.
12
Va ricordato al presidente Crocetta afferma Marino che una delle pi grosse autorizzazioni
rilasciate (3 milioni di metri cubi di volume) stata concessa nel 2009 a favore della discarica del
vice presidente di Confindustria Sicilia.
E poi: Catanzaro il primo imprenditore dellisola a sferrare lattacco pi grave al governo
Crocetta. Quando? Quando ottenemmo il decreto legge dal governo Monti per lemergenza rifiuti.
Al momento della conversione in legge, Catanzaro scrive, in qualit di vice presidente di
Confindustria Sicilia, al presidente della Commissione ambiente del Senato, Marinello, sostenendo
che non bisognava convertire in legge la parte di rifiuti relativa allimpiantistica, cio alle
discariche, in quanto le esperienze del passato avevano dimostrato che lemergenza era stata la
breccia tramite la quale erano entrati gli interessi mafiosi. Il problema che Catanzaro aveva avuto
unautorizzazione illegittima, e si era inserito nella gestione della discarica di Siculiana
approfittando di quellemergenza rifiuti che lui stesso aveva stigmatizzato. In pratica Catanzaro ha
sferrato un attacco al Governo Crocetta, ma stato protetto dallo stesso Crocetta con dichiarazioni
pubbliche anche a mio danno.
Perch Crocetta difende Catanzaro e attacca Marino?
Crocetta ha goduto degli appoggi di Confindustria come sindaco di Gela, come parlamentare
europeo e come presidente della Regione siciliana. Il governatore non vive bene la presenza di
personaggi che oscurano la sua immagine. Mantenendo la mia autonomia lho messo in crisi.
Perch, dottor Marino, lei accusa anche il presidente di Confindustria?
Mentre sono ancora assessore mi chiama il senatore del Pd Beppe Lumia, e mi dice:
Quando vieni a Palermo?.
Domani.
Assolutamente no, ci dobbiamo vedere stasera.
Beppe, sono a Catania, non posso.
Allora veniamo noi: io, Antonello Montante e Ivan lo Bello.
Lincontro avviene allhotel Excelsior di Catania. Montante esordisce cos:
Se vuoi fare la guerra a colpi di dossier io sono pronto, la devi smettere di mandare in giro
Ferdinando Buceti (mio capo di Gabinetto ed ex vice Questore della Polizia di Stato, nonch
appartenente alla Dia di Caltanissetta) ad acquisire informazioni sul mio conto.
Gli rispondo: Sei veramente fuori di testa. Non ho bisogno di mandare persone in giro per saperne
di pi su di te, sono sufficientemente informato. Non ti permettere di fare insinuazioni di questo
tipo.
Praticamente Montante, siccome avevo scritto una nota nei confronti di Catanzaro sullemergenza
rifiuti, prende posizione contro di me per difendere lamico. Lumia cerca di mediare, Lo Bello sta
zitto.
Alla fine si calmano le acque, lindomani mattina mi vedo a Tusa con Crocetta e gli dico:
Rosario, non puoi consentire una cosa del genere.
E Crocetta?
Cambi discorso.
Cosa avvenne a seguito della sua inchiesta?
Il direttore generale del dipartimento Territorio e Ambiente, dott. Gaetano Gullo, scrisse che la
situazione di Siculiana e di Motta era regolare. La cosa assurda che questo signore, che ritengo
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assolutamente incapace e inadeguato per svolgere le funzioni conferitegli, rimanga ancora al suo
posto nonostante le mie sollecitazioni a Crocetta di sollevarlo dallincarico.
Qual il ruolo del senatore Lumia?
Ha sempre sponsorizzato Catanzaro, anzi, direi che Lumia, Catanzaro e Montante sono la stessa
cosa.
Perch Crocetta la nomina assessore?
Me lo chiedo anchio. Sono convinto che Crocetta fosse certo che tramite Lumia (con il quale ero
in sintonia quando era vice presidente della Commissione parlamentare antimafia) potesse
controllarmi.
Unoperazione di facciata?
Alla luce di questi fatti, direi proprio di s.
http://www.loraquotidiano.it/2014/11/11/nicolo-marino-la-mia-lotta-contro-l-affairemonnezza_12086/
12 novembre 2014
guerra aperta fra i vertici di Confindustria e lex assessore ai Rifiuti del Governo
Crocetta, Nicol Marino. Il vicepresidente nazionale e il presidente regionale
dellorganizzazione
industriale,
rispettivamente Ivan
Lo
Bello e Antonello
Montante, hanno dato mandato ai loro legali di denunciare il dott. Marino, in
relazione alle interviste apparse sul nostro giornale e sul quotidiano La Sicilia,
rinvenendosi nelle stesse contenuti gravemente diffamatori e minacciosi, oltre che
riferimenti a fatti e circostanze fantasiosamente ricostruite e completamente destituite
di ogni fondamento.
La nota diffusa dallufficio stampa di Confindustria Sicilia fa riferimento a
unintervista apparsa nei due quotidiani, in cui lex assessore regionale ai Rifiuti,
allAcqua e allEnergia accusava soprattutto il vice presidente di Confindustria
Sicilia, Giuseppe Catanzaro di essere stato destinatario, secondo lex magistrato, di
una serie di autorizzazioni illegittime per la discarica di Siculiana (3 milioni di metri
cubi di volume), che lo stesso Catanzaro gestisce.
A parere di Marino, sarebbero state messe in atto delle vere e proprie manovre per
evitare la realizzazione delle piattaforme pubbliche (specie quella prevista a Gela) per
favorire la discarica di Siculiana, che perderebbe buona parte del suo fatturato
attuale. Marino nellintervista tira in ballo il governatore della Sicilia Rosario
Crocetta, protettore di Catanzaro, ma anche il senatore del Pd Beppe Lumia (ha
sempre
sponsorizzato
Catanzaro),
nonch
i vertici
di Confindustria Lo
Bello e Montante, sostenendo che Lumia, Catanzaro e Montante sono la stessa
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Crocetta ha goduto degli appoggi di Confindustria come sindaco di Gela, come parlamentare
europeo e come presidente della Regione siciliana.
Montante e Lo Bello hanno prontamente querelato Nicol Marino che, per, pare non essersi affatto
intimidito. Anzi, ha rincarato la dose.
Questa Amministrazione scrive Marino ben a conoscenza che nel lontano 1995 la Catanzaro
Costruzioni s.r.l. ebbe ad aggiudicarsi il servizio per la gestione della discarica di Siculiana in ATI
con la FORNI ed Impianti industriali Ing. De Bartolomeis S.p.a. di Milano (lunica in possesso dei
requisiti per la partecipazione alla gara), questa ultima coinvolta successivamente nellinchiesta
TRASH della DDA di Palermo, per vicende connesse alla turbativa dasta in gare per discariche,
depuratori ed altri impianti di smaltimento, inchiesta culminata finanche nellarresto del suo
direttore generale, Massimo Tronci, per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso,
risultato in rapporti di affari con RIINA Salvatore, BUSCEMI Antonio, LIPARI Giuseppe, VIRGA
Vincenzo, NANIA Filippo, BRUSCA Giovanni e SIINO Angelo1
Per inciso, Siculiana in provincia di Agrigento. Provincia di Giuseppe Catanzaro, ma anche del
Ministro dellInterno Angelino Alfano, lo stesso che ha nominato Montante allAgenzia Nazionale
dei beni confiscati alla mafia.
Montante indagato per mafia. Mah!
A proposito dellincarico conferito da Angeli Alfano, ci sarebbe pure quel piccolo problema
sul conflitto di interessi:
giusto insomma che uno dei membri del consiglio direttivo dellAgenzia che assegna i beni
confiscati alle mafie sia anche uno dei pi influenti soci di un ente che ha tra le sue finalit la
gestione dei beni confiscati a Cosa Nostra?
Strano destino, quello di Confindustria Sicilia.
Oggi abbiamo Montante indagato per mafia, ma dei vertici di Confindustria Sicilia ebbe gi ad
interessarsi la Commissione nazionale Antimafia degli anni 70 che, in diverse pagine, menziona
ling. Domenico (Mim) La Cavera, lallora Presidente di Confindustria Sicilia.
I suoi rapporti con lineffabile avvocato Vito Guarrasi di Palermo2 . Strano tipo, Vito
Guarrasi. Imparentato con Enrico Cuccia(Mediobanca).
Definito il vero boss, lavvocato dei misteri.
Per il giudice Calia presenzi perfino alla sottoscrizione del trattato di Cassibile, rappresentando gli
interessi della mafia.
Amici inseparabili, lui e La Cavera. Insieme e con il deputato comunista Emanuele
Macaluso furono i fautori e i sostenitori della stagione del milazzismo in Sicilia3
Silvio Milazzo, dopo le elezioni, il 12 agosto 1959 form un secondo governo, dove per non entr
pi il MSI. Questo secondo governo ebbe allora un sostegno variegato, dalle sinistre, ai monarchici,
ai vertici di Sicindustria, allora guidata da Domenico La Cavera che gi aveva rotto con
Confindustria, fino ad esponenti vicini alla mafia.
La Cavera ebbe relazioni anche con laltro (oltre lo stesso Guarrasi) grande attore del Caso
Mattei, Graziano Verzotto, e con lo stesso Enrico Mattei.
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stato uno dei promotori insieme a Vito Guarrasi e Graziano Verzotto della Sofis (ente pubblico
siciliano nato nel 1957) di cui fu nominato direttore. Il suo nome compare nelle relazioni compiute
dalla Commissione parlamentare antimafia negli anni 70.
Ma i suoi affari in contiguit con la mafia andavano oltre:
Fu amministratore delegato della SIRAP, (societ controllata dallESPI), coinvolta nellindagine su
Angelo Siino, il gestore degli affari economici di Cosa Nostra
Antonello Montante e Ivan Lo Bello per Domenico La Cavera erano i ragazzi.
Montante e Lo Bello (e Catanzaro) son sempre andati damore e daccordo. Sicilia ovest al primo e
Sicilia est al secondo.
Presidenza della Camera di Commercio di Caltanissetta al primo, quella di Siracusa al secondo.
Altre grandi Camere di Commercio siciliane (Catania e Messina) ma anche Enna, ad esempio
sono tenute dal Governo Crocetta in condizione di commissariamento di dubbia legittimit.
Antonello Montante indagato per mafia. Si stenta a crederlo!
Dice il deputato regionale siciliano Leanza4
Lo Bello e Montante? Sono i padroni della Sicilia
Solo ultimamente, secondo alcune voci, si sarebbero creati dissapori tra loro, ma lingue ancor pi
malevole sostengono che sia tutto teatro. In ballo ci sono gli accorpamenti delle Camere di
Commercio siciliane e con essi la gestione delle (s)vendite degli aeroporti siciliani.
E adesso ci si ritrova Antonello Montante indagato per mafia.
http://ilcappellopensatore.it/2015/02/montante-indagato-per-mafia-e-ivan-lo-bello-resta-solo/
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA DI ISOLA DELLE FEMMINE
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2015/02/blog-post_11.html
allarme sociale", e il danno all'erario esiguo. E dire che proprio su questo caso Rosario Crocetta
aveva tuonato pubblicamente. Nel corso di una conferenza stampa pochi giorni dopo il blitz il
governatore comment: "Il caso Cannova? Potrebbe essere solo l'inizio. Stiamo vagliando l'ipotesi
della confisca o dell'esproprio per pubblica utilit delle discariche private". L'inchiesta
riguardava un presunto giro di mazzette (ammesse dallo stesso funzionario) nell'ambito dello
smaltimento dei rifiuti.
Insomma, malgrado i ripetuti allarmi lanciati a pi riprese dai massimi vertici istituzionali sul tema,
la corruzione secondo l'Avvocatura dello Stato, almeno nella fattispecie, non desta allarme sociale.
Una posizione che sta suscitando scandalo e scatenando polemiche, e che stata stigmatizzata dallo
stesso Crocetta, che secondo Repubblica caduto dalle nuvole apprendendo della vicenda, in
merito alla quale ha annunciato INDAGINI interne. Pi che la scelta in s, infatti, a colpire sono da
un lato le motivazioni addotte e dall'altro la reazione spaesata del governo. S, perch laddove la
politica debole e distratta, altri poteri incrementano il proprio peso specifico. L'Avvocatura dello
Stato, con i suoi pareri, non fa eccezione. Anzi, i pareri dell'ufficio sono diventati pane quotidiano e
bussola per una politica fragile e insicura, in tempi carichi di insidie. Anche nell'ambito di decisioni
in cui l'ultima parola dovrebbe spettare alla politica. Ne nato quasi un tutt'uno, una sorta di
governicchio parallelo le cui mosse sono state in pi d'una occasione smontate da altri poteri
discreti, come quello della Corte dei conti.
In effetti, nel recente passato l'Avvocatura ha manifestato parametri di giudizio a volte
controversi. La morbidezza sulla vicenda Cannova, ad esempio, stride con l'intransigenza
mostrata su un altro caso ovviamente ben diverso dal punto di vista giuridico che invece stato
al centro dell'attenzione dei media, quello sul vitalizio di Tot Cuffaro. Nel maggio scorso l'Ars
chiese un parere sulla vicenda all'Avvocatura. La norma infatti, scriveva Palazzo dei Normanni,
prevedeva la sospensione del vitalizio dei parlamentari solo per reati contro la pubblica
amministrazione. L'Avvocatura distrettuale di Palermo scrisse che la sospensione del vitalizio era
invece giustificata dalle norme del codice penale (in particolare gli articoli 28 e 29), specificando
che il vitalizio non assimilabile a una pensione. Un responso che arriv anche sull'onda delle
proteste di una parte di opinione pubblica e nel clima scottante causato dalla vasta eco mediatica
scatenata dal caso. Per aver man forte sulla propria interpretazione, l'Avvocatura di Palermo chiese
conforto all'Avvocatura generale dello Stato, che conferm quella interpretazione. Curioso per che
malgrado il riferimento a norme nazionali, il vitalizio non sia ancora stato sospeso - o almeno non
se ne ha notizia - ai parlamentari nazionali condannati e che al momento il codice penale
sembrerebbe applicarsi al solo Cuffaro.
D'altronde, il parere sul caso Cannova non il primo a inguaiare il governo regionale. Gi in un
paio di vicende eclatanti i buoni consigli dell'Avvocatura hanno messo in difficolt la giunta
regionale. Emblematico il caso delle assunzioni a Sicilia e-Servizi, che avevano avuto il parere
favorevole dell'Avvocatura e che sono state invece contestate dalla Corte dei conti (che ha accusato
di danno erariale lo stesso avvocato dello Stato Dell'Aira). L'altra insidia arriv dalla Sanit e dalle
nomine dei direttori generali delle aziende catanesi Paolo Cantaro e Angelo Pellican. Nomine
giunte il giorno prima dell'entrata in vigore del decreto Renzi che stoppava gli incarichi manageriali
per le persone in quiescenza. Quanto basta per spingere il governo regionale a chiedere appunto un
parere all'Avvocatura. Secondo l'avvocato dello Stato, quelle nomine andavano stoppate perch il
rapporto di lavoro si sarebbe formalizzato all'atto della sottoscrizione del contratto, che sarebbe
giunto, quindi, dopo l'entrata in vigore del decreto "stoppa-pensionati". Cos, partita la revoca di
quelle nomine, che ha anche innescato forti polemiche e l'apertura di un fascicolo da parte della
Procura di Catania. Qualche settimana dopo lo stesso ministro Madia a fornire, attraverso una
circolare esplicativa, la corretta interpretazione della norma. Una interpretazione che smentisce il
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parere dell'avvocatura: le nomine sono arrivate prima dell'entrata in vigore del decreto. E quindi non
sono sottoposte ai limiti previsti dalla norma.
Uno schema analogo: la politica cerca riparo nel parere dell'oracolo, i magistrati contabili o il
governo nazionale smontano tutto. E adesso arriva lo scandalo Cannova. Che irrita, tardivamente, lo
stesso governo regionale offrendone un'immagine maldestra. Governo che proprio in questi giorni
chiamato a decidere su un'altra eventuale costituzione di parte civile. Quella nel procedimento
davanti al Tribunale di Palermo che coinvolge undici persone, tra cui l'ex assessore regionale Pippo
Gianni - l'udienza preliminare stata fissata per il 25 febbraio - per una vicenda di presunta
corruzione nell'ambito delle energie alternative.
http://livesicilia.it/2015/02/05/lo-scandalo-dei-poteri-invisibili-rapporto-sullavvocatura-dellostato_594167/
CORRUZIONE, LA REGIONE NON SI COSTITUISCE PARTE CIVILE M5S:
VERGOGNOSO E PARTONO INTERROGAZIONI ALLARS E ALLA CAMERA
PUBBLICATO IL 5 FEBBRAIO 2015
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Inviata a Crocetta anche una lettera a firma di tutti i deputati siciliani del Movimento
allArs, alla Camera, al Senato e a Bruxelles La missiva sottoscritta pure dai sindaci
Cinquestelle
Due interrogazioni allArs e alla Camera e una lettera al presidente della Regione. Il movimento 5
Stelle reagisce con forza in Sicilia, a Roma e a Bruxelles alla allucinante decisione della Regione
di non costituirsi parte civile nel procedimento contro un funzionario che ha ammesso di aver
ricevuto denaro in cambio di autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. I deputati condannano
anche lancor pi assurdo parere dellAvvocatura dello Stato, che non ha ravvisato nel
comportamento del funzionario nessun allarme sociale
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http://www.sicilia5stelle.it/2015/02/corruzione-la-regione-non-si-costituisce-parte-civile-m5svergognoso-e-partono-interrogazioni-allars-e-alla-camera/
Signor Presidente,
alcune settimane fa, qui a Palermo, il presidente dell'Autorit anticorruzione, Raffaele
Cantone ha dichiarato che per tenere legati le istituzioni e l'apparato burocratico, le
organizzazioni mafiose ricorrono alla corruzione pi che agli atti intimidatori, sottolineando
che l'autorit da lui presieduta, in Sicilia sta indagando sui rifiuti.
Il messaggio del magistrato era chiaro, bisogna punire i colpevoli e premiare chi rispetta le
regole.
Presidente Crocetta, avevamo confidato nelle sue parole e ci saremmo aspettati
che le stesse potessero produrre fatti concreti, invece, apprendiamo, con stupore, dalla
stampa che la Regione Sicilia malgrado tutto non si espone, non prende il toro della
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La Regione Siciliana e il governatore Crocetta non sono costituti parte civile al processo che vede
imputati Gianfranco Cannova (nella foto), funzionario dell'assessorato al Territorio e ambiente, e 4
imprenditori. Sono tutti accusati di corruzione.
PALERMO - C' un tempo per le conferenze stampa e gli annunci. E c' un tempo in cui alle parole
possono seguire i fatti. Oggi la Regione e il suo governo hanno perso l'occasione per un gesto
concreto. Non si sono costituti parte civile, tramite l'Avvocatura dello Stato, al processo che vede
imputati Gianfranco Cannova, funzionario dell'assessorato regionale Territorio Ambiente, e quattro
imprenditori. Sono tutti accusati di corruzione.
Cannova avrebbe intascato mazzette in cambio di agevolazioni nel rilascio di autorizzazioni per lo
smaltimento dei rifiuti. Oltre al presunto dipendente infedele sotto accusa ci sono Giuseppe
Antonioli, amministratore delegato della discarica di Mazzarr Sant'Andrea, nel Messinese,
Domenico Proto, titolare della discarica, i fratelli Calogero e Nicol Sodano, proprietari della
Soambiente di Agrigento.
Oggi il processo ha preso il via. Si costituito parte civile il Comune di Motta Sant'Anastasia.
Respinta, invece, la richiesta del Comune di Misterbianco e di due associazione onlus: Centro per i
diritti del cittadino e Codici Sicilia. La grande assente era la Regione che, in soldoni, non potr
chiedere i danni qualora gli imputati venissero condannati al termine del dibattimento.
Il funzionario palermitano, nel corso di un interrogatorio, ammise di avere intascato tangenti per
facilitare le pratiche degli imprenditori. Bastava pagare per evitare i controlli nelle discariche e le
possibili chiusure. Il prezzo della corruzione sarebbero stati migliaia di euro in contanti - diecimila
euro o forse pi - televisori ultramoderni e soggiorni in alberghi di lusso. Fatti gravi tanto che oggi
il Tribunale ha respinto la richiesta di Cannova che avrebbe voluto patteggiare quattro anni di
carcere.
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Fatti gravi come sottoline lo stesso governatore Rosario Crocetta, nel corso di una conferenza
stampa pochi giorni dopo il blitz: "Il caso Cannova? Potrebbe essere solo l'inizio. Stiamo vagliando
l'ipotesi della confisca o dell'esproprio per pubblica utilit delle discariche private". Ed ancora: "Da
quando c' questa amministrazione, per, non ci sono pi coperchi. Forse, quando siamo intervenuti
con le rotazioni, dovevamo essere pi incisivi ancora. La frequenza di queste inchieste mi fanno
pensare: altro che tangentopoli... . Dopo la Formazione, il Ciapi, i Beni culturali, la sanit...".
Sono tutti temi caldissimi, diventati materia dei dossier consegnati in questi mesi da Crocetta in
Procura per denunciare il malaffare che si annida nella pubblica amministrazione regionale. Un via
vai negli uffici giudiziari, quello del governatore. Per raggiungere le stanze dei procuratori Crocetta
transitato a pochi metri dala stessa aula dove oggi la Regione e il suo governo erano i grandi
assenti.
Assenza reiterata, per la verit. La Regione avrebbe potuto costituirsi parte civile gi quattro mesi in
sede di udienza preliminare quando Cannova e gli altri furono rinviati a giudizio sulla base della
richiesta della Procura. Una richiesta che indicava la Regione siciliana come parte offesa del
processo. La stessa Regione, grande assente del processo.
http://livesicilia.it/2015/01/19/rifiuti-tangenti-processo-regione-siciliana-palermo-rosariocrocetta_588019/
TANGENTI, CROCETTA ALL'ATTACCO: "CANNOVA? SOLO L'INIZIO"
Gioved 24 Luglio 2014
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E i prossimi passi potrebbero essere rappresentati da ispezioni a tappeto in tutti gli assessorati, ma
soprattutto in quello dell'Energia: "Intanto - ha detto il governatore - verificheremo le pratiche
curate da Cannova negli ultimi cinque anni. Servono controlli pi intensi sia nelle fasi autorizzative
che in quelle di gestione". Ma attorno a Cannova ecco il giallo: il funzionario, inizialmente oggetto
di una rotazione, sarebbe rientrato dopo poco pi di un anno nello stesso ruolo: "Ho saputo solo
adesso - spiega Crocetta - che quel dipendente rientrato nella vecchia mansione a causa delle
pressioni operate da un sindacato autonomo".
Ma oltre ai rifiuti, come detto, ecco esplodere il "caso" delle mazzette per l'insediamento di un mega
impianto fotovoltaico a Monreale. Una vicenda che, stando alla ricostruzione dei pm,
coinvolgerebbe, oltre a funzionari della Regione, anche l'ex assessore all'Industria Pippo Gianni. "Il
funzionario, - ha precisato l'assessore Calleri - cio la dottoressa Marcen, verr subito sospesa".
"Pippo Gianni? Ancora - ha detto invece Crocetta - so troppo poco di questa inchiesta. Vedremo. In
una convention dei Drs chiesi a Savona di uscire dalla sala? I fatti sono molto diversi...".
"Il settore dell'Energia e dei Rifiuti, - ha detto Calleri - da monitorare secondo noi con
grandissima attenzione. ora di dire basta a una situazione del genere. Lo dico da assessore e da
persona che combatte da una vita contro il malaffare e la mafia. Anche per questo, tutti gli atti di cui
siamo venuti a conoscenza sono stati gi inviati alla Procura".
La conferenza stampa finita.
17.32 Crocetta: "Sar necessario pure un lavoro retroattivo, e capire con quali dirigenti e quali
funzionari abbiamo a che fare".
17.26 Crocetta: "Gianni? Non abbiamo ancora elementi. Savona? Erano questioni
diverse...aspettiamo di sapere, di conoscere gli atti. Magari ci sono intercettazioni non rese note.
Faremo correttamente le nostre valutazioni. L'Eolico? La giunta sta approvando un progetto di
legge che render molto difficile i nuovi INVESTIMENTI ".
17.19 Crocetta: "Il coinvolgimento di Pippo Gianni? Io voglio guardare le carte. Cannova era
tornato al suo posto? Sono curioso di verificarlo. Avevo dato disposizione che quelli trasferiti non
dovevano tornare al dipartimento di provenienza".
17.15 Crocetta: "Servono controlli pi intensi sia nelle fasi autorizzative che in quelle di gestione.
Chi ci assicura che nelle discariche non arrivino rifiuti tossici?".
17.09 Crocetta: " mai possibile che, tra eolico e energia si debba sempre passare dalla mafia o
dalla corruzione?".
17.05 Crocetta: "Dobbiamo pensare a un nuovo modo di vedere il mondo dei rifiuti. Non possono
essere pi gestite da societ con questi requisiti. Chi ci tutela, ad esempio, sullo smaltimento dei
rifiuti pericolosi?"
17.02 Crocetta: "Di fronte a certe cose, stiamo pensando se possibile operare anche attraverso
l'acquisizione o la confisca delle discariche. Coinvolgeremo l'Ufficio legislativo e l'Avvocatura per
verificare se dal punto di vista legislativo si pu intervenire. A volte non riesco a far comprendere
anche alla politica che lo Statuto ci deve aiutare a fare meglio".
17.00 Crocetta: "Dove sar possibile, da parte nostra, agiremo attraverso i licenziamenti, dopo la
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16.52 arrivato il presidente Crocetta: "Da quando c' questa amministrazione, non ci sono pi
coperchi. Forse, quando siamo intervenuti con le rotazioni, dovevamo essere pi incisivi ancora".
16.49 Calleri: "Sul settore dell'Eolico e dell'energia l'attenzione, in tutta Italia, altissima. Si tratta
di una sorta di Tangentopoli".
16.45 Calleri: "Sulle ultime vicende riguardanti il fotovoltaico, stiamo valutando come intervenire
nei confronti dell'unico funzionario coinvolto, la dottoressa Marcen".
16.41 Calleri: "Ho inviato tutto ci di cui sono venuto a conoscenza alla Procura della Repubblica.
Anche su alcune criticit su una discarica a Sant'Agata di Militello".
16.38 Calleri: "Abbiamo disposti la calendarizzazione cronologica delle pratiche sull'Energia.
Riguardo alle discariche, abbiamo ordinato la chiusura dell'Oikos. Abbiamo anche revocato
l'autorizzazione alla Soambiente, in seguito a una informazione prefettizia negativa. Siamo
intervenuti allo stesso modo con Tirreno Ambiente".
16.37 Calleri: "Non sottovalutiamo il settore dell'Energia e dei Rifiuti, da monitorare secondo noi
con grandissima attenzione. ora di dire basta a una situazione del genere. Lo dico da assessore e
da persona che combatte da una vita contro il malaffare e la mafia".
16.35 arrivato a Palazzo d'Orleans l'assessore all'Energia Salvatore Calleri: "Il presidente Crocetta
sta arrivando".
16.29. La conferenza stampa sta per iniziare.
Alle 16 il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e l'assessore all'Energia, Salvatore
Calleri terranno una conferenza stampa "sul tema delle tangenti all'Ambiente e all'Energia", presso
la sala Alessi di Palazzo d'Orleans, a Palermo.
LiveSicilia seguir l'evento in diretta.
http://livesicilia.it/2014/07/24/tangenti-conferenza-stampa-di-crocetta-livesicilia-seguira-ladiretta_520264/
RIFIUTI E MAZZETTE IN ASSESSORATO ARRESTATI UN FUNZIONARIO
REGIONALE E 4 IMPRENDITORI
VENERD 18 LUGLIO 2014 - 20:05 DI RICCARDO LO VERSO
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PALERMO - C' un tempo per le conferenze STAMPA e gli annunci. E c' un tempo in cui alle
parole possono seguire i fatti. Oggi la Regione e il suo governo hanno perso l'occasione per un
gesto concreto. Non si sono costituti parte civile, tramite l'Avvocatura dello Stato, al processo che
vede imputati Gianfranco Cannova, funzionario dell'assessorato regionale Territorio Ambiente, e
quattro imprenditori. Sono tutti accusati di corruzione.
Cannova avrebbe intascato mazzette in cambio di agevolazioni nel rilascio di autorizzazioni per lo
smaltimento dei rifiuti. Oltre al presunto dipendente infedele sotto accusa ci sono Giuseppe
Antonioli, amministratore delegato della discarica di Mazzarr Sant'Andrea, nel Messinese,
Domenico Proto, titolare della discarica, i fratelli Calogero e Nicol Sodano, proprietari della
Soambiente di Agrigento.
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Oggi il processo ha preso il via. Si costituito parte civile il Comune di Motta Sant'Anastasia.
Respinta, invece, la RICHIESTA del Comune di Misterbianco e di due associazione onlus:
Centro per i diritti del CITTADINO e Codici Sicilia. La grande assente era la Regione che, in
soldoni, non potr chiedere i danni qualora gli imputati venissero condannati al termine del
dibattimento.
Il funzionario palermitano, nel CORSO di un interrogatorio, ammise di avere intascato tangenti
per facilitare le pratiche degli imprenditori. Bastava pagare per evitare i controlli nelle discariche e
le possibili chiusure. Il prezzo della corruzione sarebbero stati migliaia di euro in contanti diecimila euro o forse pi - televisori ultramoderni e soggiorni in alberghi di lusso. Fatti gravi tanto
che oggi il Tribunale ha respinto la RICHIESTA di Cannova che avrebbe voluto patteggiare
quattro anni di carcere.
Fatti gravi COME sottoline lo stesso governatore Rosario Crocetta, nel corso di una conferenza
stampa pochi giorni dopo il blitz: "Il caso Cannova? Potrebbe essere solo l'inizio. Stiamo vagliando
l'ipotesi della confisca o dell'esproprio per pubblica utilit delle discariche private". Ed ancora: "Da
quando c' questa AMMINISTRAZIONE , per, non ci sono pi coperchi. Forse, quando siamo
intervenuti con le rotazioni, dovevamo essere pi incisivi ancora. La frequenza di queste inchieste
mi fanno pensare: altro che tangentopoli... . Dopo la Formazione, il Ciapi, i Beni culturali, la
sanit...".
Sono TUTTI temi caldissimi, diventati materia dei dossier consegnati in questi mesi da Crocetta in
Procura per denunciare il malaffare che si annida nella pubblica AMMINISTRAZIONE regionale.
Un via vai negli uffici giudiziari, quello del governatore. Per raggiungere le stanze dei procuratori
Crocetta transitato a pochi metri dala stessa aula dove oggi la Regione e il suo governo erano i
grandi assenti.
Assenza reiterata, per la verit. La REGIONE avrebbe potuto costituirsi parte civile gi quattro
mesi in sede di udienza preliminare quando Cannova e gli altri furono rinviati a giudizio sulla base
della richiesta della Procura. Una richiesta che indicava la Regione siciliana come parte offesa del
processo. La stessa Regione, grande assente del processo.
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La Regione avrebbe dovuto costituirsi parte civile per un danno di qualche decina di migliaia di
euro nei confronti di un suo dipendente infedele? Ma se non lo ha mai fatto contro suoi ex deputati,
ex assessori ed ex presidenti per danni praticamente incalcolabili?
lux 19-01-2015 - 18:58:34
COME siete malpensanti su scurdaru !!!!!!
dani 19-01-2015 - 19:31:44
Solo una PAROLA ripetuta tre volte: vergogna vergogna vergogna
marco68 19-01-2015 - 20:48:00
Trovata la spiegazione: in tema di balli sud-americani Cannova non balla la samba di Pappagone,
ma solo il tango col casqu, quindi forse per questo che Pappagone non si costituito. A parte gli
scherzi, ma l'assessore-avvocato Caleca, che ha licenziato un funzionario che intascava tangenti,
che ci dice di QUESTA disparit di trattamento, ovvero di questa vergogna pappagoniana e della
giunta di cui componente?
dipende 19-01-2015 - 20:49:29
Cari siciliani, dovete capire che costituirsi parte civile non fa odiens, quindi perche
perderci TEMPO . Ormai siamo all'isola dei famosi, quindi se non tira al presidente ed ai suoi
cuccioli (dirigenti generali ed assessori) non conta. Che schifo... ma ormai visto che fanno schifo
sempre neanche li tocca un aggettivo del genere.
Pippo BIANCO 19-01-2015 - 20:53:55
Hanno paura che racconti TUTTO il magna magna dei burattinai del governo crocetta...e se lo
provocano pu far saltare il governo.
Argo 19-01-2015 - 21:59:21
Concordo appieno.
antimafia a gogo' 19-01-2015 - 23:22:38
Caro Lo Verso, indaga indaga che andrai lontano....... tanto da qualcun ALTRO che avrebbe
l'obbligo di indagare......
non ci possiamo aspettare nulla........
GIUSEPPE Maritati 20-01-2015 - 11:58:37
Si va facendo sempre pi tormentato e incomprensibile il cammino del governo regionale che non
riesce a compiere un solo passo partendo dalle sue eccellenti risorse naturali e umane. Il presidente
Crocetta prima concede una proroga ai termini di SCADENZA degli ATO confermandoli fino a
giugno. Poi non si costituisce parte vivile nel processo dove imputato di corruzione il funzionario
pubblico che distribuiva permessi a suo piacimento personale. Mi sembrano due decisioni, prese in
questo difficile momento, che lungi dal contrastare poteri e interessi criminali, li alimenta e li
ravviva.
scettico 20-01-2015 - 12:03:50
Il nostro caro Presidente non manca di stupirci, lui che si vanta di essere un paladino della legalit e
poi al MOMENTO di dimostrarlo si nasconde.
Vergogna anzich ANDARE in procura vattene a casa per il bene di chi lo ha votato.
hiro 20-01-2015 - 16:07:00
Inquietante il comportamento del governo.
O
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http://livesicilia.it/2015/01/19/rifiuti-tangenti-processo-regione-siciliana-palermo-rosario-crocetta_588019/
Gianfranco Cannova avrebbe intascato mazzette in cambio di agevolazioni nel rilascio di autorizzazioni
per lo smaltimento dei rifiuti. Il processo al via il 15 gennaio. Con lui a giudizio anche 4 imprenditori.
L'indagine sulle autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. Chiesto il processo, oltre che per il
funzionario della Regione, anche per Giuseppe Antonioli, Domenico Proto e i fratelli Calogero e Nicol
Sodano.
http://m.livesicilia.it/2014/09/18/mazzette-dagli-imprenditori-dei-rifiuti-chiesto-il-giudizio-per-cannova_540186/
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http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/07/20/news/mazzette_e_discariche_a
perta_un_indagine_interna_all_assessorato_ambiente_si_cercano_complicit92003770/
CHI SONO I DIRIGENTI E FUNZIONARI DELL'ASSESSORATO TERRITORIO E
AMBIENTE DELLA REGIONE SICILIA ANCHE DIVERSI DA QUELLO ARRESTATO?
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o Cannova,
o nessuno
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Gianfranco
Cannova,
funzionario
regionale
allassessoratoTerritorio Ambiente, faceva da consulente agli
imprenditori dello smaltimento dei rifiuti. Dava le dritte su
quanto avvenivano le ispezioni a sorpresa, consigliava gli
adeguamenti della tariffa di smaltimento dei rifiuti dando
anche le motivazioni delle richieste....e vacanze, viaggi, bella
vita.
MimmoMimmouna cosa una cosa sola. diceva Cannova a
Domenico Proto titolare della discarica di Motta SantAnastasia La
tariffa di 5 anni fa. ma tu lo sai il gasolio a quanto era 5 anni f?. Per
questi servigi veniva ripagato e bene. Sono stati almeno 20 i soggiorni
per il funzionario e tutta la sua famiglia al prestigioso Baja Verde di
Acicastello. Viaggi anche a Rimini tutto pagato dallazienda di Proto.
Sempre Cannova nel corso di unintercettazione spiegava al figlio il
suo rapporto di collaborazione con Domenico Proto, titolare del
mega impianto nel catanese. Quello che io guadagno in un anno, lui
lo guadagna in un mese.
E il figlio gli chiede perch non gli d un po soldi. Se io
lavoro mi da mi da soldi pe non regala nessuno niente. Se
tu li meriti perch sei bravo e lavori, te li danno. Il figlio a
questo punto chiede se il padre collabora con Domenico Proto.
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http://www.qtsicilia.it/2013-08-25-07-23-18/39-la-regione-siciliana/1603-la-bella-vitadel-funzionario-regionale-cannova-fatta-di-qmonezzaq.html
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C = lui ...
G = inc. per dargli un incarico di questo... inc. deve fare quello che
dicono gli altri...
C = se c' la politica ...inc... vanno secondo legge, secondo... qua la
legge...inc.
G = ...inc... non solo i grana (soldi, n.d.r.), ma diventato anche di
prestigio, pure.
http://www.agrigentonotizie.it/cronaca/intercettazioni-fratelli-sodanovillaseta-agrigento.html
Gaetano Gullo
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Carmelo Catania
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Cannova 2008 Arch Gianfranco Rup 2008 Salvatore Anza' Autorizzazione-IntegrataAmbientale2 by Pino Ciampolillo
Cannova arch gianfranco rup aia italcementi aia scaduta-18-luglio-2010-denunciain-autotutela2from Isola Pulita
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Quando?
Per Oikos all'inizio dell'anno, per Mazzarr dopo la fine del mio incarico. Ma il risultato
ottenuto dalla commissione che ho fatto nascere io.
In quei giorni, per, si scontrava con la Lo Bello. Che ha presentato l'esposto su
Cannova.
La vicenda Cannova non ha niente a che vedere con il dissidio di marzo. E soprattutto
non c'entra con la commissione. Anche perch fino a luned Gullo, che ha denunciato la
vicenda, ha continuato a ribadire che per Oikos tutto in regola. Tutta questa attivit
dell'assessore al Territorio e Ambiente io non la vedo.
In quei giorni si parlava di due modelli diversi. Qual era il suo?
Togliere il monopolio delle discariche ai privati e fare i controlli sui prezzi di conferimento
in discarica. Su quest'ultimo elemento spero che il mio successore vada avanti. Da quando
me ne sono andato io tutto rimasto fermo, e inoltre si anche vanificata l'azione di
razionalizzazione.
Ok, riformulo la domanda. Qual il punto sul quale si consumato lo scontro
con Crocetta?
Secondo me la pubblica amministrazione deve essere terza e la politica deve avere un
ruolo moralizzatore. Deve prescindere da quello che fa l'autorit giudiziaria.
Come? Proprio lei che un magistrato dice cos?
La politica ha un ruolo diverso. Io ho trasmesso tutti gli atti alla magistratura, ma limitarsi
ad aspettarne l'azione un errore. Il governo Crocetta si muoveva in una logica diversa.
Una volta, su un'altra vicenda, il presidente me lo disse esplicitamente: 'Aspettiamo i
magistrati'. Questo andava contro la mia logica.
Detto oggi suona male. Oggi aspettare la magistratura ha portato i suoi effetti.
Le ripeto: Cannova non c'entrava niente con la lettera. E tutte le cose che sto dicendo a
lei sono state dette al presidente. Crocetta non solo non ha fatto niente: insieme
all'assessore pro-tempore ha solo creato ostacoli. Era stato informato, mi creda. Ma lui fa
cos, l'ha capito?.
Cos? Come?
Cavalca l'onda delle inchieste. Lui invece deve amministrare. Si circondato di persone
non idonee, e io gliel'ho detto molte volte. Lui non solo non si adeguato, ma si ritiene un
tuttologo. Crocetta e l'assessore Lo Bello sanno bene che cosa abbiamo contestato io e il
dottore Lupo. Ma le dico di pi.
Dica.
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Crocetta farebbe bene a dimenticare il mio nome. Dice sciocchezze, come quelle che ha
detto in Aula sulla vicenda Catanzaro o come quelle che racconta sull'inchiesta di oggi. Lui
lo sa che non vero, e lo sa che questa inchiesta non c'entra nulla con quello scontro di
marzo. Ma Crocetta fa cos.
http://livesicilia.it/2014/07/18/oikos-e-mazzarra-bloccate-da-me-crocetta-dice-solosciocchezze_517969/
ricevuto nella scorsa campagna elettorale un finanziamento di 50 mila euro dalla Ipi, i
Proto non mi hanno appoggiato nella sfida contro Enzo Bianco", dice.
Tra i principali avversari di Proto e della discarica dell'Oikos c' il sindaco di Misterbianco
Nino Di Guardo del Pd, che ha appena pubblicato un bando per la realizzazione di un
grande impianto di compostaggio vinto dalla Sicula Trasporti. E qui compaiono gli altri
grandi padroni dei rifiuti in Sicilia, la famiglia Leonardi che, nel 2009, si vista autorizzare
dalla Regione abbancamenti per 1,9 milioni di mc nella discarica di Grotte San Giorgio.
Altra mega discarica quella di Mazzar Sant'Andrea, gestita dalla Tirreno Ambiente, il cui
amministratore Giuseppe Antonioli finito agli arresti: nel 2009 sotto il governo Lombardo
ha avuto autorizzati abbancamenti per un fatturato apri a 155 milioni.
C' poi una quarta grande discarica in funzione gestita da privati: quella di Siculiana di
propriet di Giuseppe Catanzaro, numero due di Confindustria Sicilia, l'associazione che
dal 2009 esprime un assessore, sia nel governo Lombardo con Marco Venturi alle Attivit
produttive, sia in quello Crocetta con Linda Vancheri. Catanzaro ha avuto autorizzazioni
nel 2009 per 2,9 milioni di metri cubi. Da qualche mese all'assessorato Energia sono stati
avviati i procedimenti di revoca sia alla Oikos sia alla Tirreno Ambiente, ai quali si oppone
l'assessorato Territorio e ambiente, ma una cosa fuor di dubbio: un'eventuale chiusura
dei siti farebbe scattare l'emergenza.
L'Isola com' finita nelle mani dei privati? Il consulente nominato dall'ex assessore Marino,
il docente Aurelio Angelini, non ha dubbi: "Per una scelta precisa del governo Lombardo,
che negli stessi anni negava ai Comuni l'apertura di piccole discariche lasciando il
monopolio ai privati".
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/07/23/news/il_business_dei_rifiuti_in_mano_ai_privati_e
cco_i_big_e_i_loro_sponsor-92245931/
In particolare lo stop arriva anche per "la mancanza dell'obbligo di trattamento dei rifiuti
con l'effetto che la discarica non dotata di un impianto a monte idoneo". Il provvedimento
firmato dal dirigente Marco Lupo d 60 giorni di tempo alla Oikos, la societ che gestisce
la discarica, per presentare il piano di chiusura, in quanto la nuova discarica realizzata a
fianco di quelle gi esistenti e piene stata aperta da meno di un anno e adesso deve
essere bonificata. La societ pu fare ricorso al Tar, ma per la Regione a settembre la
discarica deve essere chiusa
Soddisfazione per il no della Regione Siciliana alla discarica stata espressa dai deputati
M5s all'Ars. "Lo scorso anno - commentano i Cinquestelle - avevamo sottoscritto la
mozione all'Ars, in cui impegnavamo il governo alla revoca del medesimo decreto. Veniva
chiesto, altres, di provvedere all'individuazione di un sito alternativo, adeguatamente
distante dai centri abitati".
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/07/23/news/scandalo_mazzette_la_regione_chiude_la_dis
carica_di_motta_sant_anastasia-92245709/
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Gianfranco Cannova
Motta, i motivi della chiusura della discarica La Regione: stop e bonifica entro ottobre
Di Carmen Valisano | 23 luglio 2014
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Se il programma stilato dal dirigente regionale Marco Lupo verr rispettato, entro
lautunno limpianto di contrada Valanghe dinverno dovr terminare ogni attivit. Nel
frattempo lazienda proprietaria la Oikos spa, coinvolta nellinchiesta della magistratura
palermitana Terra mia dovr garantire il servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti. Ma
rimane lincertezza su quali saranno le nuove destinazioni dei compattatori di 90 Comuni
Uninchiesta effettuata da un pool di tecnici, diverse conferenze dei servizi,
unindagine della magistratura il cui eco ancora si fa sentire tra le pareti di numerosi uffici
regionali e non solo. Tanto stato necessario per permettere al dipartimento regionale
dellEnergia di non rinnovare lAutorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata
alla Oikos spa per lattivit della discarica di contrada Valanghe dinverno, a Motta
SantAnastasia. La notizia giunta oggi, ma la decisione stata presa il giorno prima dal
dirigente incaricato, Marco Lupo.
Le obiezioni presentate ai vertici della Oikos (il cui rappresentante, Domenico Proto,
agli arresti domiciliari perch coinvolto nelloperazione Terra mia) non sono state
superate. Nella loro relazione i tecnici avevano evidenziato, sotto diversi
profili, linsussistenza delle condizioni giuridiche e fattuali necessarie per il
richiesto rinnovo del drs 221 del 29 marzo 2009, si legge nel decreto firmato
ieri. Criticit non da poco, che assumono particolare rilevanza, ai fini del diniego del
rinnovo dellautorizzazione. Lelenco denso: si va dalla dichiarazione di illegittimit
dal punto di vista urbanistico, al procedimento di Via (Valutazione di impatto
ambientale, ndr) viziato perch redatto e depositato oltre i termini. E poi la violazioni di
alcune normative anche comunitarie per il pretrattaggio dei rifiuti e la
biostabilizzazione della frazione organica e la mancanza di delimitazione dellarea di
pertinenza dellimpianto Oikos
Nellordinanza viene citata linchiesta dalla Procura di Palermo, un elemento,
confermano vertici del dipartimento regionale, che ha avuto un indubbio peso sulla
decisione finale del dirigente Lupo. Viene dunque ritenuto necessario e conseguente
allemissione del provvedimento di diniego di rinnovo dellAia 221/2009,
la predisposizione di un progetto di chiusura definitiva e inoltre autorizzare e
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67
CRONACA Tra pochi giorni, il 15 gennaio, partir il processo che mette sotto accusa
un dipendente regionale dell'assessorato Territorio e ambiente e i dirigenti di tre
discariche in tutta la Sicilia. Tra queste anche quella di propriet della Oikos spa, nel
territorio mottese. La giunta guidata dal primo cittadino Carr nominer con
provvedimento urgente un legale per tutelare la cittadina
Motta Sant'Anastasia si costituir parte civile nel procedimento scaturito
dall'operazione Terra mia. L'inchiesta della procura della Repubblica di Palermo, resa
nota lo scorso luglio, ha messo in luce un sistema di presunte corruzioni nella gestione
delle discariche private in tutta la Sicilia. Nell'indagine coinvolta la Oikos spa,
azienda proprietaria della contestata discarica nel territorio mottese, da qui la decisione
presa dalla giunta guidata dal primo cittadino Anastasio Carr che mira a tutelare gli
interessi e l'immagine del Comune di Motta Sant'Anastasia. Come si legge
nella delibera firmata lo scorso 2 gennaio, dal lavoro della procura emergono, tra l'altro,
inquietanti scenari in merito alle attivit di gestione dei rifiuti nella discarica sita in
territorio comunale e di cui titolare la suddetta societ.
Secondo gli inquirenti palermitani, fulcro del meccanismo sarebbe stato Gianfranco
Cannova (dipendente dell'assessorato regionale Territorio e ambiente) che avrebbe
rilasciato autorizzazioni alle attivit di diversi impianti senza i relativi
controlli, accettando denaro, regali e viaggi, agevolando gli iter per gli
impianti amici. Un eventuale quadro di corruzione preoccupante nel quale
sarebbero coinvolti il proprietario della Oikos spa Domenico Proto, gli
imprenditori Giuseppe Antonioli (amministratore della discarica di Mazzarr
68
caratterizzato
da
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ieri che Nicol Marino, assessore regionale all'Ecologia, sar sostituito alla
guida dell'ente da Salvatore Calleri: renziano, presidente della fondazione
dedicata ad Antonino Caponnetto (era uno dei suoi collaboratori)
e considerato vicino agli ambienti di Confindustria. L'associazione - per
bocca di uno dei suoi rappresentanti pi influenti, Giuseppe Catanzaro - negli
ultimi mesi ha avuto uno scontro durissimo con Marino. Terreno di battaglia,
proprio i rifiuti. Il gruppo Catanzaro, infatti, gestisce la discarica di Siculiana,
in provincia di Agrigento, e l'ex assessore ha lanciato pesanti accuse sui
presunti intrecci con Cosa nostra scatenando una reazione fatta di querele
e richieste di risarcimento milionarie.
Le irregolarit individuate dalla Regione nel sito catanese riguardano la tutela
dell'ambiente e della salute e danno ragione ai cittadini che da tempo
lamentano una serie di violazioni dal punto di vista ambientale. Paure che
emergono sotto forma di un incessante e venefico odore che avvolge i due
Comuni e che sembrano avere finalmente un riscontro ufficiale. Tutto comincia
con la revisione, da parte dell'assessorato guidato ancora da Marino, delle
autorizzazioni concesse agli operatori proprietari degli impianti nella
regione. La Oikos gestore di un sito oramai chiuso (in contrada Tirit) e di
uno entrato in funzione l'anno scorso nella contigua contrada Valanghe
d'inverno per il quale stato proposto l'avvio del procedimento di diniego
dell'istanza di rinnovo. Nella comunicazione inviata anche all'azienda della
famiglia Proto, il dirigente regionale ricorda che il 17 gennaio 2014
stata costituita una commissione ispettiva per la verifica degli atti relativi
alle discariche private in esercizio per rifiuti non pericolosi site nel territorio
siciliano. Pool che ha inviato, tre mesi dopo, una relazione conclusiva. Il
documento mette in rilievo alcuni punti: l'assenza delle prescrizioni del
sindaco, la mancata applicazione del principio di unica Aia (Autorizzazione
integrata ambientale, ndr) per uno o pi impianti localizzati sullo stesso sito e
gestiti dal medesimo gestore. E poi le difformit. Quella nel rispetto del
programma di riduzione dei rifiuti biodegradabili, la presenza di rifiuti non
ammessi (come liquidi e pneumatici), la mancanza di piani di gestione
operativa e post operativa, sorveglianza e controllo e ripristino ambientale. E
ancora violazioni volumetriche, il mancato rispetto delle migliori tecnologie
disponibili, la mancanza di coerenza con il piano regionale di gestione dei
rifiuti. Inoltre, il decreto Aia rilasciato non possiede le caratteristiche di
conformit legislativa pi volte richiamata n conseguenzialmente permette
l'effettuazione di controlli efficaci sulle attivit di gestione rifiuti autorizzate.
Secondo le accuse della Regione, le attivit di gestione dei rifiuti sono
state svolte in difformit ad alcune condizioni imposte nel decreto e
nel propedeutico giudizio di compatibilit ambientale (Via), nonch in
difformit al decreto legislativo 36/03 e decreto legislativo 59/05, che
normano
rispettivamente
la gestione
delle
discariche e
la riduzione
dell'inquinamento.
L'altra bomba ecologica rappresentata dall'impianto ormai saturo e chiuso di
contrada Tirit. Secondo la relazione, la discarica rimasta in attivit in una
situazione di "non conformit legislativa" per tutto il periodo esaminato
dal 1999 al 2006. La Prefettura di Catania ha di fatto utilizzato una discarica
che non era in possesso dei requisti di legge (tecnici e autorizzativi) per lo
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http://catania.meridionews.it/articolo/10656/tiriti-tra-cambi-dipoltrone-e-confidustria-una-svolta-sulla-discarica-dei-veleni/
Carmelo Catania - 11/07/2014
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La
discarica
di
Siculiana
nell'occhio
Domani Catanzaro davanti al Gip di Agrigento
del
ciclone
ANTONELLA SFERRAZZA
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Come gi aveva fatto da assessore (e per questo, secondo una opinione diffusa stato
'defenestrato'), ha quindi puntato il dito contro la discarica di Siculiana,
nell'agrigentino, di cui comproprietario il numero due dell'associazione degli
industriali siciliani, Giuseppe Catanzaro: Catanzaro, approfittando dell'emergenza,
ha gestito per tanti anni una discarica che prima apparteneva al comune di Siculiana ha
detto Marino a Meridionews. E ieri, ha rincarato la dose: Il problema che Catanzaro
aveva avuto unautorizzazione illegittima.
78
79
Nel bel mezzo di queste polemiche e scontri all'arma bianca (querele incluse),
spunta anche una inchiesta giudiziaria sulla discarica di Siculianache va avanti da
anni e che domani finir sul tavolo del Giudice per le Indagini preliminari di Agrigento.
Davanti al quale sono chiamati a comparire Lorenzo Catanzaro, fratello del numero
degli industriali siciliani e rappresentante legale dell'impianto, l'ex presidente della
Provincia regionale di Agrigento, nonch attuale deputato regionale in quota
Ncd, Vincenzo Fontana, e due funzionari della Regione, Vincenzo Sansone e
Gianfranco Cannova (gi rinviato a giudizio nell'inchiesta Terra Mia sulla discarica di
Mazzar).
Il giudice dovr decidere se archiviare il caso, come gli ha chiesto la Procura, o se andare
avanti, come vorrebbe il Comune di Siculiana che nel procedimento parte offesa.
L'inchiesta parte nel 2007 quando il Nucleo operativo Ecologico dei Carabinieri,
durante un controllo nella discarica dei Catanzaro, contesta alcune irregolarit
sul suo ampliamento. E ipotizza per i sopra citati protagonisti di questa storia, il reato di
abuso d'ufficio, falsit materiale ed ideologica in atti pubblici e illecita gestione di
una discarica per rifiuti solidi urbani.
I Catanzaro, in buona sostanza, secondo i Carabinieri, hanno ottenuto le autorizzazioni
necessarie a gestire ed ampliare la loro discarica, attraverso falsa documentazione e
con la complicit di funzionari pubblici. Ricordiamo che la storia di questo impianto
controversa sin dall'origine. Parliamo di una discarica che era pubblica, e che come in un
racconto di Pirandello, un bel giorno si risveglia privata (qui vi abbiamo raccontato la sua
storia nel dettaglio).
Come finir questa storia sul piano giudiziario difficile da prevedere.
Quello che certo che il vaso di Pandora del business rifiuti ormai stato scoperchiato,
e come abbiamo detto all'inizio, del suo contenuto si parler anche a Roma. Sempre ieri,
infatti, Erasmo Palazzotto, deputato palermitano alla Camera, ha inviato una
lettera alla Commissione Nazionale Antimafia,invitandola ad indagare sulle denunce
di Marino sul ruolo di Confindustria e del Senatore Beppe Lumia.
http://meridionews.it/articolo/29408/la-discarica-di-siculiana-nellocchio-del-ciclone-domani-catanzaro-davanti-al-gip-di-agrigento/
CANNOVA SANSONE SETTEMBRE 2008 DRS 996 30 SETT E DRS 1457 16 DIC 2008 CISMA AMBIENTE CONTRADA
BAGALLI MELILLI
CANNOVA SANSONE SETTEMBRE 2008 DRS 996 30 SETT E DRS 1457 16 DIC 2008 CISMA AMBIENTE CONTRADA BAGALLI
MELI... by Pino Ciampolillo
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Una cosa comunque certa: i numeri forniti dal comando regionale della Guardia di
finanza guidato dal generale Ignazio Gibilaro sono impressionanti e lanciano l'allarme
sulla corruzione in Sicilia, che vede la Regione cuore pulsante di questo mondo nero.
Basta leggere le cronache delle indagini principali in corso delle Procure dell'isola sui
fondi del Ciapi utilizzati per pagare i politici, le tangenti versate da imprenditori a
deputati regionali per oliare le pratiche in materia di energia, le mazzette garantite dai re
dei rifiuti per avere le autorizzazioni ambientali, gli enti di formazione in mano agli
onorevoli e, nel mezzo, funzionari e dipendenti pubblici corrotti, nella peggiore della
ipotesi, distratti nella migliore. Mentre la politica sembra confusa e annuncia riforme su
riforme senza andare al dunque: lo scenario migliore per chi vuole continuare a fare
affari illeciti all'ombra di Palazzo d'Orleans e dei Comuni dell'Isola. Cio dei siciliani.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/07/27/news/regione_banc
omat_della_corruzione_in_un_anno_cento_milioni_di_tangenti92497279/
Affari, tangenti e lobby il sistema rifiuti nell'Isola costa un miliardo
l'anno
ANTONIO FRASCHILLA
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ci credo che Catanzaro molla una lira per... per... per avere queste
discariche... neanche una lira.... S.... E il primo che si permette a
dirgli dammi mille lire quello lo denuncia... noi troppo esagerati siamo
stati.... Un passaggio che fa riferimento al gi citato vicepresidente
degli industriali siciliani e che sembra dar forza alla scuola di pensiero,
forse ancora minoritaria, della "legalit conveniente", per la quale proprio come accade nei confronti degli estorsori di Cosa nostra - la
denuncia alle autorit la migliore e pi efficace difesa per tenere alla
larga eventuali corrotti e concussori.
http://livesicilia.it/2014/07/25/appalti-e-inchieste-il-ritardo-della-politica_520950/
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Cannova Ordinanza Di Custodia Cautelare Cannova Architetto Gianfranco 7485 11 10308 11 Ordinanza-cannova-pr... by Pino Ciampolillo
Cannova Architetto Gianfranco Intercettazioni Ambientali Paduano Valeriaordinanza Custodia Cautelare Cannov... by Pino Ciampolillo
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P: PROTO Domenico
S: SUDANO Domenico
S: Pronto?
P: Senatore!
S: Pronto? Ehi, Mimmuzzo!
P: Come stai, senatore, come stai?
S: Come stai tu? Mi fanno battagliare... mi fanno battagliare, Mimmo,
per va' bene v..!
P: Come, come, come ti fanno...
S: Come stai tu?
P: Chi costui, che lo uccido! chi costui, che lo uccido!
S: Eh eh eh.. no, abbiamo predisposto gi la risposta e marted la
firma Berlusconi, quindi, da marted in poi, nel giro di dieci giorni, otto
giorni, dovremmo chiudere sta partita, dai, se Dio vuole...
P: Ah ah ah ah....! Avanti, dai! Ci facciamo il SANTO NATALE, eh eh
eh..
S: Avanti, va' bene, ve bene. Tutto bene tu?
P: Tutto bene, si si, tutto bene, volevo sentire la tua voce e la volevo
sentire bella, carica, come la sto sentendo ora!
S: Si si si,.. (incompr.).. io sono lottatore, Mimmo, dai!
P: Nel giusto! Noi, nel giusto sempre!
S: Nel giusto! Sempre nel giusto...
P: Nel giusto!
S: Sempre nel giusto Sempre nel giusto. Va' bene Mimmuzzo
(incompr.)
P: Un bacio grosso,un bacio grosso, allora, ok?
S: Grazie, ci vediamo, ciao gioia, ciao, un bacio ciao.
C:CANNOVA GIANFRANCO (CHIAMANTE)
P:PROTO DOMENICO (CHIAMATO)
P: Gianfranco?
C: Ehil! Mimmuzzo!
P: Allora, ti hanno mandato il messaggino?
C: No!
P: Non ti apparso...
C: No!
P: Ti ho messo partenza da Catania, vedi... perch se no dovevi...
C: incomprensibile
P: Ho messo partenza da Catania se no dovevi partire all'una, mi
sembra, alle dodici e trenta...
C: Si... eh... asp un minuto Mimmo per... io posso partire
mercoled!
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P: Ah!
C: Perch tu mi avevi detto che partivamo mercoled e invece ora
Veronica mi ha detto che partite merco... marted!
P: Noi si mercoled...
C: incomprensibile
P: ... noi, vabb e ti par... parti un altro giorno allora, scusa.
C: E questo infatti volevo post...
P: Fai una cosa, parla con Veronica, eh.... dagli... dagli l'input
qual' la disponibilit e ti faccio cambiare tutte cose.
C: Oh! Un'altra cosa e... a questo punto rientriamo gioved tutti
assieme oppure noi ci tratteniamo fino a venerd? Tu come sei messo?
P: No, io venerd mattina c'ho, alla Sicilia a Catania, appuntamento
con.... giornale, dobbiamo fare delle dichiarazioni.
C: Ho capito!
P: Se no incomprensibile ...
C: Mimmo?
P: Si, ti sento!
C: Senti, vedi che arrivato l'altro documento che
praticamente parla di nuovo di e.... annullamento del decreto
AIA nei confronti di OIKOS... ora faccio i fax e glieli faccio
arrivare a Veronica, quindi questa cosa continua, quella del
direttore, pensavo fosse finita e invece continua. Hai capito?...
Pronto?... Pronto?...
(VOL. II aff. 131 ss)
C: CANNOVA Gianfranco (CHIAMANTE)
P: PROTO Domenico (CHIAMATO)
P: Gianfranco?
C: Ehi, Mimmo, ti stavo dicendo, ti devo trasmett...
P: In ufficio, dico? Sei in ufficio?
C: No, per ora no, sono... ora devo rientr... ora rientro, comunque,
perch devo andare a fare questi fax.eve arrivare..
P: Mmh... Da parte di chi arriva questo documento?
C: Da parte del direttore, che, praticamente, gli ha scritto
l'ufficio di gabinetto dell'assessore, perch ha avuto la
richiesta da parte della Prefettura. Ufficio di presidenza,
segreteria tecnica, da parte del presidente..ehm... della.. della
regione.
P: Ma il direttore che scrive?
C: Si!
P: Cio, ZUCCARELLO Scrive?
C: No! ZUCCARELLO non direttore, non cominciamo!
P: Allora chi , scusa?
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Si ricorda che CANNOVA (cfr. sit di Zuccarello, vedi VOL. III aff. 6)
colui che rappresenta lAmministrazione Regionale nelle conferenze
dei servizi, per lappunto convocate, e che il Raciti si identifica in
Salvatore Raciti dirigente dellAssessorato Provinciale allAmbiente di
Catania.
Dalla telefonata che segue, non pu non rilevarsi la spregiudicatezza
di CANNOVA nellordinare al segretario di PROTO, Giuseppe
Arcidiacono, di prenotargli lalbergo Baia Verde, categoria 5 stelle, di
Aci Castello, ove poi soggiorner con la moglie: le spese alberghiere
saranno poi ovviamente sostenute da PROTO.
(VOL. II aff. 188 ss)
Progressivo n: 9407 Data : 28/12/2011 Ora : 19:32:09 Durata :
0:01:51
C: CANNOVA GIANFRANCO
A: ARCIDIACONO GIUSEPPE
A: Pronto?
C: Giuseppe, buonasera, Cannova.
A: Buonasera architetto, come va?
C: Bene, grazie Giuseppe tutto a posto l?
A: Si, si tutto a posto.
C: Gius notizie del principale ne ha?
A: Principale... oggi pomeriggio l'ho visto.
C: Non le ha detto niente?
A: No.
C: Non le ha detto niente. Senta Giuseppe, una cortesia mi deve
prenotare... domani, dal tre al sette con partenza l'otto.
A: Si.
C: va bene? Glielo dica...
A: D'accordo.
C: Che ne abbiamo parlato.
A: Ah?
C: Glielo dica che ne avevo parlato con lui.
A: Quindi tre...
C: Dal tre, tra notte al sette notte con partenza l'otto.
A: Ho capito, ma dove?
C: Al Baia Verde.
A: Va bene.
C: Mi da la conferma poi, Giuseppe?
A: Certo, ora le do la conferma, certo.
C: Va bene, grazie e... Giuseppe per una matrimoniale e una doppia.
A: Una matrimoniale?
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G: Cannova Gianfranco
V: Paduano Valeria
Omississ dalle ore 20:34:20 alle ore 20:35:35
Poi:
V: Con Paolo ora parliamo....
G: Salutalo a Mimmo ora se ne va...
V: Come?
G: Salutalo..salutalo...
V: C Mimmo? a casa?
G: Si!
V: Ah! Tu eri a casa con Mimmo?
G: Si!
V: Eh...perch non ci mangiamo una cosa fuori?
G: Perch c' un altro appuntamento e quindi non sa a che ora si
sbriga.
V: Lui, ha un altro appuntamento. Ho capito. Senti una cosa. Digli che aspetta
che sto arrivando......Ehi! lo voglio salutare. Mi senti Gianfranco?
G: Si!...mi stava dicendo che potrebbe pure rimanere...
V: Potrebbe pure rimanere?
G: Uhm!
V: Se lui rimane possiamo andarci a prendere un boccone. ma una cosa cos
niente di informale.
G: No anche perch non pu fare tardi.
V: A loro gli prendiamo due cose al Mc Donald e noi ci andiamo a
mangiare una cosa fuori
G: Va bene!
V: Ma anche un'insalata.....ah?
G: Va bene!....va bene ora mi organizzo in questo modo. dai!
Omississ dalle ore 20:36:41 alle ore 20:38:24
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