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CHI SONO I DIRIGENTI E FUNZIONARI DELL'ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE DELLA REGIONE SICILIA ANCHE DIVERSI DA QUELLO ARRESTATO?
Fermo restando il quadro accusatorio nei confronti del funzionario dell'assessorato territorio e ambiente, arch.Cannova, &relativi soci attualmente individuati. quello che viene riportato dalla stampa e, stranamente, anche dal virgolettato degli inquirenti non può non apparire poco verisimile ed incongruo.
A quanto è dato conoscere :
Cannova è un funzionario e come tale, ovviamente, non era nei suoi poteri rilasciare, come invece erroneamente riportato, alcuna autorizzazione.
Cannova è stato, al più, il responsabile dei procedimenti amministrativi a lui affidati dal dirigente dell'unità operativa o dal dirigente del Servizio VIA-VAS, e tra l'altro è stato per anni fino a poco tempo fa il segretario di conferenze dei servizi, spesso per il rilascio delle AIA, ma la sua funzione non poteva andare oltre.
Cannova, in quanto funzionario, non poteva che svolgere le sue funzioni o incardinato in una Unità Operativa retta da un dirigente o alle dirette dipendenze funzionali del dirigente responsabile del Servizio VIA-VAS deputato al rilascio anche delle AIA; ci risulta che era il segretario delle conferenze dei servizi indette dal Servizio VIA-VAS e colui che andava a seconda dei casi a rendere i pareri nelle conferenze dei servizi per il rilascio di autorizzazioni di competenza di altri dipartimenti, pareri tuttavia predisposti non da lui ma dai responsabili gerarchici a lui superiori.
Quindi, Cannova poteva sì fornire "consigli" o qualcos'altro agli imprenditori "amici", ma poteva "condizionare" il rilascio delle autorizazioni solo ed esclusivamente se chi stava gerarchicamente sopra di lui
- in prima battuta il dirigente dell'Unità Operativa doveva condividere il procedimento e trasmetterlo al responsabile del servizio,
- in seconda il responsabile del servizio se condivideva la proposta dell'U.O. rilasciava l'autorizzazione nel caso di sua competenza,
- in terza il dirigente generale del dipartimento se condivideva la proposta del servizio rilasciava l'autorizzazione nel caso di sua competenza
- ed in quarta se l'assessore condivideva la proposta del dipartimento, vagliata dal suo gabinetto, rilasciava l'autorizzazione nel caso di sua competenza,
non si accorgeva di nessuna eventuale irregolarità o faceva parte della rete del "condizionamento".
Quindi, ai vari livelli,
o Cannova, dal basso superava tutte le varie maglie e faceva fessi dirigenti di unità operativa e responsabile del servizio, dirigente generale, segreteria tecnica dell'assessore e l'assessore,
o nessuno controllava gli atti e le autorizzazioni erano firmate senza neppure leggere i decreti che si firmavano
o...Cannova era soltanto il primo anello della catena.
CONTINUA SU………
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/07/smaltimento-rifiuti-in-sicilia.html
Titolo originale
Cannova 2011 18 Aprile Soambiente s.r.l. Arnone Sicedil Ddg 253 Aia Cannova Sodano Conferenze Servizi 3 Una Non Verbalizzata Del 6 11 08 Altre 30 1 09 27 2 09 Decisoria
CHI SONO I DIRIGENTI E FUNZIONARI DELL'ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE DELLA REGIONE SICILIA ANCHE DIVERSI DA QUELLO ARRESTATO?
Fermo restando il quadro accusatorio nei confronti del funzionario dell'assessorato territorio e ambiente, arch.Cannova, &relativi soci attualmente individuati. quello che viene riportato dalla stampa e, stranamente, anche dal virgolettato degli inquirenti non può non apparire poco verisimile ed incongruo.
A quanto è dato conoscere :
Cannova è un funzionario e come tale, ovviamente, non era nei suoi poteri rilasciare, come invece erroneamente riportato, alcuna autorizzazione.
Cannova è stato, al più, il responsabile dei procedimenti amministrativi a lui affidati dal dirigente dell'unità operativa o dal dirigente del Servizio VIA-VAS, e tra l'altro è stato per anni fino a poco tempo fa il segretario di conferenze dei servizi, spesso per il rilascio delle AIA, ma la sua funzione non poteva andare oltre.
Cannova, in quanto funzionario, non poteva che svolgere le sue funzioni o incardinato in una Unità Operativa retta da un dirigente o alle dirette dipendenze funzionali del dirigente responsabile del Servizio VIA-VAS deputato al rilascio anche delle AIA; ci risulta che era il segretario delle conferenze dei servizi indette dal Servizio VIA-VAS e colui che andava a seconda dei casi a rendere i pareri nelle conferenze dei servizi per il rilascio di autorizzazioni di competenza di altri dipartimenti, pareri tuttavia predisposti non da lui ma dai responsabili gerarchici a lui superiori.
Quindi, Cannova poteva sì fornire "consigli" o qualcos'altro agli imprenditori "amici", ma poteva "condizionare" il rilascio delle autorizazioni solo ed esclusivamente se chi stava gerarchicamente sopra di lui
- in prima battuta il dirigente dell'Unità Operativa doveva condividere il procedimento e trasmetterlo al responsabile del servizio,
- in seconda il responsabile del servizio se condivideva la proposta dell'U.O. rilasciava l'autorizzazione nel caso di sua competenza,
- in terza il dirigente generale del dipartimento se condivideva la proposta del servizio rilasciava l'autorizzazione nel caso di sua competenza
- ed in quarta se l'assessore condivideva la proposta del dipartimento, vagliata dal suo gabinetto, rilasciava l'autorizzazione nel caso di sua competenza,
non si accorgeva di nessuna eventuale irregolarità o faceva parte della rete del "condizionamento".
Quindi, ai vari livelli,
o Cannova, dal basso superava tutte le varie maglie e faceva fessi dirigenti di unità operativa e responsabile del servizio, dirigente generale, segreteria tecnica dell'assessore e l'assessore,
o nessuno controllava gli atti e le autorizzazioni erano firmate senza neppure leggere i decreti che si firmavano
o...Cannova era soltanto il primo anello della catena.
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CHI SONO I DIRIGENTI E FUNZIONARI DELL'ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE DELLA REGIONE SICILIA ANCHE DIVERSI DA QUELLO ARRESTATO?
Fermo restando il quadro accusatorio nei confronti del funzionario dell'assessorato territorio e ambiente, arch.Cannova, &relativi soci attualmente individuati. quello che viene riportato dalla stampa e, stranamente, anche dal virgolettato degli inquirenti non può non apparire poco verisimile ed incongruo.
A quanto è dato conoscere :
Cannova è un funzionario e come tale, ovviamente, non era nei suoi poteri rilasciare, come invece erroneamente riportato, alcuna autorizzazione.
Cannova è stato, al più, il responsabile dei procedimenti amministrativi a lui affidati dal dirigente dell'unità operativa o dal dirigente del Servizio VIA-VAS, e tra l'altro è stato per anni fino a poco tempo fa il segretario di conferenze dei servizi, spesso per il rilascio delle AIA, ma la sua funzione non poteva andare oltre.
Cannova, in quanto funzionario, non poteva che svolgere le sue funzioni o incardinato in una Unità Operativa retta da un dirigente o alle dirette dipendenze funzionali del dirigente responsabile del Servizio VIA-VAS deputato al rilascio anche delle AIA; ci risulta che era il segretario delle conferenze dei servizi indette dal Servizio VIA-VAS e colui che andava a seconda dei casi a rendere i pareri nelle conferenze dei servizi per il rilascio di autorizzazioni di competenza di altri dipartimenti, pareri tuttavia predisposti non da lui ma dai responsabili gerarchici a lui superiori.
Quindi, Cannova poteva sì fornire "consigli" o qualcos'altro agli imprenditori "amici", ma poteva "condizionare" il rilascio delle autorizazioni solo ed esclusivamente se chi stava gerarchicamente sopra di lui
- in prima battuta il dirigente dell'Unità Operativa doveva condividere il procedimento e trasmetterlo al responsabile del servizio,
- in seconda il responsabile del servizio se condivideva la proposta dell'U.O. rilasciava l'autorizzazione nel caso di sua competenza,
- in terza il dirigente generale del dipartimento se condivideva la proposta del servizio rilasciava l'autorizzazione nel caso di sua competenza
- ed in quarta se l'assessore condivideva la proposta del dipartimento, vagliata dal suo gabinetto, rilasciava l'autorizzazione nel caso di sua competenza,
non si accorgeva di nessuna eventuale irregolarità o faceva parte della rete del "condizionamento".
Quindi, ai vari livelli,
o Cannova, dal basso superava tutte le varie maglie e faceva fessi dirigenti di unità operativa e responsabile del servizio, dirigente generale, segreteria tecnica dell'assessore e l'assessore,
o nessuno controllava gli atti e le autorizzazioni erano firmate senza neppure leggere i decreti che si firmavano
o...Cannova era soltanto il primo anello della catena.
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AMBIENTALE L'autorizzazione integrata ambientale (AIA) il provvedimento che autorizza l'esercizio di un impianto o di parte di esso a determinate condizioni, che devono garantire la conformit ai requisiti di cui alla parte seconda del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, come modificato dal decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128, che costituisce l'attuale recepimento della direttiva comunitaria 2008/1/CEdel Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 gennaio 2008 sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento
Ai sensi di quanto previsto dall'articolo 29-quattuordecies del citato D.Lgs. 152/06, tale autorizzazione necessaria per poter esercire le attivit specificate nell'allegato VIII alla parte seconda dello stesso decreto.
B) Cannova Gianfranco Sodano Nicol Sodano Calogero.
per il reato di cui agli artt. 81 cpv., 319 e 321 c.p., perch, con pi azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, CANNOVA Gianfranco, in qualit di funzionario dellAssessorato Regionale Territorio e Ambiente, quindi pubblico ufficiale, riceveva ed accettava la promessa di denaro ed altre utilit da Sodano Nicol e Sodano Calogero, legali rappresentanti, rispettivamente, della SICEDIL Srl - con sede in Villaseta in c.da Zunica, Agrigento, attiva nel settore dello smaltimento dei rifiuti - e della SOAMBIENTE Srl - con sede in Villaseta in c.da Zunica, Agrigento, attiva nel settore del trattamento, trasporto e smaltimento di rifiuti - a titolo di controprestazione per la commissione di atti contrari ai doveri del proprio ufficio di fedelt, imparzialit e onest, quali il garantire una corsia preferenziale nel rilascio dei necessari provvedimenti autorizzativi per le discariche di Noto e Pachino gestite dalle predette societ, anche omettendo atti doverosi del proprio ufficio, il fornire consulenza tecnica nella risoluzione di problematiche amministrative, il comunicare preventivamente e continuamente tutte le informazioni, anche riservate, di cui era a conoscenza in forza del ruolo ricoperto allinterno della P.A. e comunque nel mettere a disposizione la propria funzione a tale titolo. In particolare, riceveva somme di denaro in contanti, pari ad almeno centomila euro, una cesta piena di prodotti alimentari, lofferta di una villetta, in fase di realizzazione, sita ad Agrigento, localit Scala dei Turchi. In Palermo, dal maggio 2011 al maggio 2012.
..Questi ultimi assumono rilevanza nellambito di questa misura come titolari di due societ la SICEDIL s.r.l. (vds. A.I.A. VOL III aff. 21 ss e 46 ss.), con sede in Villaseta in c.da Zunica (Agrigento), operante nello smaltimento di rifiuti e la SOAMBIENTE s.r.l. con sede in Villaseta in c.da Zunica Agrigento (vds. A.I.A. - VOL III aff. 62 ss.), operante nel trattamento, trasporto e smaltimento di rifiuti, di varie tipologie.
2 In questa loro veste i fratelli Sodano erano impegnati nella ricerca di siti, prevalentemente cave dismesse, allocate in diverse province siciliane, da destinare a discariche per varie tipologie di rifiuti in specie per risolvere i problemi connessi alla gestione della societ SICEDIL s.r.l. in riferimento alla discarica, in fase di saturazione, per rifiuti non pericolosi in localit Monserrato di Agrigento.
Tramite lUfficio dellAssessorato Regionale al Territorio e Ambiente, in cui prestava servizio larch. Cannova, il 18.4.2011 i medesimi Sodano ottenevano lautorizzazione (D.D.G. n.253), non ancora esecutiva (per via dei ricorsi amministrativi presentati da un comitato di cittadini), per unulteriore discarica, sita ad un centinaio di metri della precedente, da gestire tramite la SOAMBIENTE s.r.l. e da destinare alla medesima categoria di rifiuti, ovvero rifiuti non pericolosi.
Sempre tramite la SOAMBIENTE s.r.l., gli stessi fratelli Sodano erano interessati ad ottenere autorizzazioni per diverse altre discariche, per varie tipologie di rifiuti, localizzate in ambito regionale, anche extraprovinciale (Pachino, Noto, Sciacca e Siculiana). Per come precisato in esordio i Sodano venivano inizialmente intercettati per acquisire elementi di prova che confermassero le connivenze dei predetti con ambienti della criminalit organizzata ma, come spesso accade quando si opta per questo tipo di strategia investigativa, alla ricerca di elementi di prova che andassero a confermare loriginario impianto accusatorio si accompagnavano nuove emergenze che, a loro volta, necessitavano di un approfondimento dindagine.
Infatti, sin dalle fasi iniziali, venivano intercettati assidui contatti telefonici con il citato funzionario regionale, Cannova Gianfranco, in qualit di responsabile del procedimento funzionale al rilascio del provvedimento di autorizzazione che rivelavano il rapporto di corruttela adesso di diretto interesse. (pag 39 ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE )
Questa telefonata seguita, dopo pochi minuti, da altra intercorrente tra Sodano Calogero ed un proprio collaboratore della SICEDIL s.r.l., a cui veniva chiesto di quantificare la disponibilit di soldi contanti presso lazienda; unistanza alla quale il dipendente riferiva lammontare di 3.585,00 che Sodano Calogero, pur lamentato la scarsit della liquidit, chiedeva che gli venisse portato, in quanto doveva recarsi urgentemente a Palermo, cio dal Cannova (VOL. I aff. 215 ss).
Risulta, infatti, che la societ SOAMBIENTE s.r.l. aveva presentato unistanza per i lavori di recupero ambientale di una ex cava di calcarenite, mediante la realizzazione di un impianto di smaltimento per rifiuti non pericolosi, principalmente terre e rocce da scavo; lo stop definitivo alla realizzazione della discarica di contrada Camporeale, che rischiava di essere riempita con materiali terrosi provenienti da siti fortemente inquinati, avveniva con il diniego del citato Comune di Pachino, in contrasto con il proprio iniziale parere favorevole, anche a causa delle vibranti proteste della popolazione locale. 3 Al fine di delineare il comportamento a dir poco disinvolto del Cannova opportuno richiamare un documento del Comune di Pachino, a firma del Capo Area Tecnica, Arch. Vincenzo Frazzetto (cfr. in atti) in cui questo funzionario comunale, dietro precisa richiesta del Sindaco di Pachino, forniva delucidazioni in merito al primo parere positivo dato al progetto di discarica gestita dalla SOAMBIENTE. Questo il passaggio di particolare importanza, riportato anche nella richiesta di misura: Il responsabile dellUrbanistica ed il responsabile del SUAP non ha mai espresso parere per limpianto, in quanto si limitato a trasmettere via fax alla C.D.S. il parere dellart.40 in fax, tanto che in data posteriore alla C.D.S. del 13.04.2011 lArch. Cannova, responsabile di procedimento richiedeva stranamente per via telefonica al sottoscritto al posto del parere inviato via fax lo stesso parere ma con intestato lAssessorato ARTA di Palermo, servizio 1 VIA-VAs inviato il 21.04.2011 con nota n. 13492 via fax, quindi oltre che parere endo-procedimentale da non prendere in considerazione, fuori termine e assolutamente ininfluente per il procedimento; [] inoltre si comunicava in data 27.05.2011 con nota prot. N.17660 che la Soprintendenza di Siracusa non era stata invitata alle precedenti C.D.S. per cui si invitava lARTA a voler invitare la Soprintendenza di Siracusa la sezione archeologica . (VOL. III aff. 832 ss). Dunque lennesimo comportamento fuori dalle regole tenuto dallarch. Cannova che agiva quale responsabile del procedimento.
Lo scoramento dei fratelli Sodano emerge anche nel loro dialogo dell03.01.2012, ore 16:15:22, sullutenza numero 329-3141067 in uso a Sodano Nicol Giovanni (telefonata in uscita verso l'utenza 393-9184874 in uso a Sodano Calogero) nella quale Nicol commentava amaramente: ci hanno... ci hanno fottuto solamente soldi e basta...; unesperienza negativa ( una esperienza che non ha portato a un cazzo...) che induceva Sodano Calogero ad affermare: e noi... e noi non dobbiamo fare pi niente e da lui ci dobbiamo allontanare completamente... () e invece io non ci credo... io non... non ci posso credere io va... parliamoci chiaro... non ci posso credere... io credo che... credo che... abbiamo fatto minchiate... solo questo credo... cio minchiate relative, minchiate che nel senso che in buona fede, per ugualmente soli siamo... ugualmente non te ne approvano decreto, ugualmente se ne stanno fottendo di me e di te... ugualmente... capisci che ti voglio dire... ()cio... se una discarica ha da passare si passa, se non ha da passare non ti passa va... parliamoci chiaro...
Per suo conto il Cannova cercava di recuperare la situazione rivolgendosi al legale dei due fratelli Sodano indicando il rimedio giurisdizionale del ricorso al TAR per superare lostacolo del parere negativo e per poter portare egualmente avanti liter amministrativo.
Nonostante queste vibranti lamentale i fratelli Sodano tornavano a sollecitare lintervento di questo funzionario corrotto per la vicenda delle autorizzazioni amministrative finalizzate allapertura della discarica nel comprensorio del Comune di Noto (SR) - C.da Stallaini, rappresentando sul punto che la societ SOAMBIENTE S.r.l. era riuscita ad ottenere lAutorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per la realizzazione di un impianto di smaltimento e di recupero di rifiuti non pericolosi in data 08.01.2013 dallARTA (VOL. III aff. 316 ss).
4 Appare a questo punto persino superfluo dover rimarcare che il responsabile del procedimento AIA era, ancora una volta, Cannova Gianfranco legato dai soliti rapporti con i Sodano come emerge dalla conversazione in data 06.02.2012 ora : 10:43:17: C: Tutto bene, grazie. Novit ne abbiamo L (n.d.r. diminutivo di Lillo)? S: No, novit... nessuna novit, dico, non... non... aspettiamo, dico, vediamo... verso gioved lo vengo a trovare a Palermo cos... parliamo un poco. C: va bene L! ()
In particolare, veniva accertato che i fratelli SODANO - titolari di due societ ed in particolare della SICEDIL Srl 23, (vds. A.I.A. VOL III aff. 21 ss e 46 ss.), con sede in Villaseta in c.da Zunica (Agrigento), che si occupa dello smaltimento di rifiuti, e della SOAMBIENTE Srl 24 con sede in Villaseta in c.da Zunica Agrigento (vds. A.I.A. - VOL III aff. 62 ss.), che si occupa del trattamento, trasporto e smaltimento di rifiuti, di varie tipologie - erano impegnati nella ricerca di siti, prevalentemente cave dismesse, allocate in diverse province siciliane, da destinare a discariche per varie tipologie di rifiuti. In tale contesto, lindagine in carico alla DDA di Palermo volgeva, altres, a verificare eventuali connivenze tra i medesimi imprenditori ed esponenti inseriti e/o appartenenti, a vario titolo, alla criminalit organizzata di stampo mafioso.
Di fatto, da quellattivit tecnica (p.p.nr.11574/10 D.I. nr. 981/11), emergeva che i f.lli SODANO, attraverso la SICEDIL Srl, stavano effettivamente gestendo una discarica in fase di saturazione 25, per rifiuti non pericolosi, in localit Monserrato di Agrigento.
Per tale motivo, tramite lAssessorato Regionale al Territorio e Ambiente, in cui presta servizio larch. CANNOVA, il 18.4.2011 i medesimi Sodano ottenevano lautorizzazione (D.D.G. n.253), non ancora esecutiva (per via dei ricorsi amministrativi presentati da un comitato di cittadini), per unulteriore discarica26, sita ad un centinaio di metri della precedente, da gestire tramite la SOAMBIENTE s.r.l. e da destinare alla medesima categoria di rifiuti, ovvero rifiuti non pericolosi.
Altres, sempre tramite la SOAMBIENTE s.r.l., gli stessi f.lli SODANO erano interessati ad ottenere autorizzazioni per diverse altre discariche, per varie tipologie di rifiuti, localizzate in ambito regionale, anche extraprovinciale (Pachino, Noto, Sciacca e Siculiana).
Per una migliore comprensione dei fatti, di seguito si delinea a grandi linee liter burocratico avente ad oggetto la discarica di Pachino (SR), cos come riscontrato da successiva acquisizione documentale effettuata presso lARTA di Palermo: la SOAMBIENTE S.r.l. aveva presentato unistanza per i lavori di recupero ambientale di una ex cava di calcarenite, mediante la realizzazione di un impianto di smaltimento per rifiuti non pericolosi, principalmente terre e rocce da scavo. Ma lo stop definitivo alla realizzazione della discarica di contrada Camporeale, che rischiava di essere riempita con materiali terrosi provenienti da siti fortemente inquinati, avveniva con il diniego del Comune di Pachino che fece marcia indietro dopo avere espresso il proprio favore, correggendo dunque l'indirizzo frettolosamente espresso.
5 La casa municipale, inizialmente, giustific il proprio assenso poich il progetto prevedeva lo stoccaggio di inerti e materiali terrosi non pericolosi. Tuttavia si scopr, successivamente, che i codici indicanti i materiali stoccabili prevedevano anche quelli provenienti da siti industriali potenzialmente inquinati. Spinto da una vera e propria sommossa popolare, il sindaco Bonaiuto rivide la propria posizione e neg le autorizzazioni prima concesse.
In questa sede, sempre al fine di delineare il comportamento opaco e disinvolto del CANNOVA, opportuno richiamare un documento del Comune di Pachino, a firma del Capo Area Tecnica, Arch. Vincenzo Frazzetto (cfr. in atti) in cui il medesimo funzionario comunale, dietro precisa richiesta del Sindaco di Pachino, forniva delucidazioni in merito alla primo parere positivo dato al progetto di discarica gestita dalla SOAMBIENTE. Scriveva tra laltro nella sua nota, il FRAZZETTO, questo passaggio di particolare importanza:
Il responsabile dellUrbanistica ed il responsabile del SUAP non ha mai espresso parere per limpianto, in quanto si limitato a trasmettere via fax alla C.D.S. il parere dellart.40 in fax, tanto che in data posteriore alla C.D.S. del 13.04.2011 lArch. Cannova, responsabile di procedimento richiedeva stranamente per via telefonica al sottoscritto al posto del parere inviato via fax lo stesso parere ma con intestato lAssessorato ARTA di Palermo, servizio 1 VIA-VAs inviato il 21.04.2011 con nota n. 13492 via fax, quindi oltre che parere endo-procedimentale da non prendere in considerazione, fuori termine e assolutamente ininfluente per il procedimento; [] inoltre si comunicava in data 27.05.2011 con nota prot. N.17660 che la Soprintendenza di Siracusa non era stata invitata alle precedenti C.D.S. per cui si invitava lARTA a voler invitare la Soprintendenza di Siracusa la sezione archeologica . (VOL. III aff. 832 ss)
Di seguito, viene presentata altra conversazione, tra il CANNOVA ed i fratelli SODANO, che verte sulle autorizzazioni amministrative finalizzate allapertura della discarica nel comprensorio del Comune di Noto (SR) - C.da Stallaini, rappresentando sul punto che la SOAMBIENTE S.r.l. riusciva ad ottenere lAutorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per la realizzazione di un impianto di smaltimento e di recupero di rifiuti non pericolosi in data 08.01.2013 dallARTA (VOL. III aff. 316 ss)
Ovviamente il responsabile del procedimento A.I.A. non poteva che essere Cannova Gianfranco
(tratto da Ordinanza ex art. 292 c.p.p. n. 10308/11 RG NR n. 7485/11 RG GIP) 6
Un iter lungo tre anni: larea protetta, lungo il corso del fiume, occupa 2.760 ettari Loasi e i rifiuti In Sicilia la contrariet del Comune di Noto non basta a fermare lapertura di una discarica ai margini della Riserva naturale orientata di Cavagrande del Cassibile. All'inizio del 2014 arrivato il parere negativo dell'assessorato regionale ai Beni culturali, ma resta pendente un ricorso amministrativo che potrebbe far ripartire l'iter autorizzativo --- Tra le rocce dei monti Iblei il corso del fiume Cassibile forma un canyon dalle pareti ripide, profondo fino a 250 metri. Lunga una decina di chilometri, una delle aree protette pi grandi e importanti della Sicilia: la Riserva naturale orientata di Cavagrande del Cassibile (www.cavagrandedelcassibile.it) occupa circa 2.760 ettari, e si estende tra i comuni di Noto (Sr), Avola (Sr) e Siracusa.
In contrada Stallaini (Noto), a circa 300-400 metri dal canyon, stata autorizzata a fine 2012 linstallazione di una discarica per lo smaltimento di amianto e di rifiuti provenienti da aree industriali, terreni bonificati, lavorazioni delle cave ed edili, che verrebbe realizzata dalla ditta agrigentina So Ambiente srl.
Lintervento rischia di modificare lecosistema di unarea ricca di vegetazione, un regno della biodiversit: oltre allalterazione dei tratti fisici della zona, a seguito dei lavori di ampliamento della strada e alle conseguenze legate allaumento di traffico di mezzi pesanti, la natura calcarea della roccia (ad alta porosit) faciliterebbe le infiltrazioni nella falda.
La presenza di una discarica, inoltre, potrebbe danneggiare il turismo: il sito, divenuto riserva nel 1990, riceve annualmente la visita di migliaia di turisti, guidati alla scoperta dei sentieri ricchi di vegetazione che si snodano al suo interno e dei famosi laghetti che, in estate, diventano luogo di refrigerio per chi desidera fare un bagno in una cornice paradisiaca.
7 La storia dellintervento di So Ambiente srl lunga. Il progetto di discarica risale a diversi anni fa, ma ha conosciuto unaccelerazione nel 2010, con lapertura della Conferenza dei servizi -spiega Corrado Bianca, assessore allUrbanistica del Comune di Noto-. Tuttavia, solo a gennaio 2013, con la notifica del decreto di rilascio dellAutorizzazione integrata ambientale (Aia) alla societ ci siamo resi conto di ci che stava avvenendo. Siamo responsabili, non abbiamo vigilato abbastanza. Per capire questa vicenda bisogna partire dalla Conferenza dei servizi del 25 novembre 2010. Tre anni fa, in quella sede, il Comune di Noto espresse la necessit di approfondimenti, dato che larea interessata dal progetto era vicina ai siti dinteresse comunitario Cava Contessa (400 metri a Sud) e Cavagrande del Cassibile, Cava Cinque Porte, Cava e Bosco Bauli (400 metri a Nord). Meno di un mese dopo, il 16 dicembre 2010, lUfficio tecnico comunale dava parere negativo in materia di valutazione di impatto ambientale (Via), dichiarandosi contrario alla realizzazione della discarica.
Nacque allora il conflitto con la Regione Sicilia, perch il parere trasmesso dal Comune sarebbe arrivato in ritardo: nellambito di una Conferenza dei servizi, dopo 15 giorni scatta il principio del silenzio-assenso, anche se questo principio non dovrebbe riguardare le procedura Aia e quelle di Via e Vas, la valutazione ambientale strategica, che prevedono che i pareri siano esplicitamente acquisiti, anche se tardivi, come ha sottolineato in una interrogazione il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Stefano Zito, facendo riferimento stabilito in sede giurisdizionale il Consiglio di Stato: Abbiamo presentato una mozione per chiedere la revoca dellautorizzazione. Vigiliamo affinch sia calendarizzata. Nel frattempo, a partire dalle ultime settimane del 2010, sono stati acquisiti i pareri favorevoli di Arpa, Genio civile di Siracusa, Sovrintendenza ai beni culturali, Azienda sanitaria provinciale di Siracusa, anche se alcuni ponevano prescrizioni per il rilascio dellAutorizzazione.
Ladozione del Piano paesaggistico della Provincia di Siracusa -a febbraio 2012- evidenzia che larea vincolata e sottoposta al livello di tutela 2-3, che prevede il divieto di costruire discariche e impone di evitare opere incompatibili con la tutela dei valori ambientali o che comportino varianti urbanistiche. Un mese dopo, il Comune di Noto sancisce allunanimit il proprio no alla discarica. Ma non basta: il 21 dicembre 2012, lassessorato Ambiente e territorio della Regione Sicilia rilascia lAia, e il decreto viene notificato al Comune di Noto l8 gennaio 2013.
Secondo la Regione la contrariet dellente comunale, sottolineata in una nota del luglio del 2012, si sarebbe limitata alle considerazioni di un professionista esterno, comprensive di prescrizioni, ma non esprimeva la volont del Comune. Tale mancanza veniva acquisita come parere favorevole, sempre in virt del principio del silenzio-assenso. Cos, nel protocollo con cui si notifica il decreto, si afferma che il progetto come approvato costituisce automaticamente variante del Piano regolatore del Comune. Una scelta che porta i rappresentanti del municipio netino a preparare un ricorso al Tar, per contestare quella che appare come una forzatura delle 8 procedure autorizzative (la decisione era attesa per il 23 novembre, quando Ae 155 era gi in stampa). Nemmeno il tempo di perfezionare il ricorso che entra in gioco unaltra variabile: a febbraio 2013, lAssessorato regionale allEnergia, a seguito di uninformativa della Procura di Agrigento, revoca tutte le autorizzazioni rilasciate alla So Ambiente srl (anche quelle a realizzare due discariche in territorio agrigentino, oltre a Cavagrande). Linformativa avrebbe riguardato il rischio di infiltrazioni mafiose a causa di legami di alcuni soci con soggetti ritenuti controindicati, in quanto arrestati nel corso di alcune operazioni di Polizia. Lelemento avrebbe lasciato presagire, secondo la Procura, la possibilit di un condizionamento nella gestione dellimpresa da parte della malavita.
Mentre a Noto si sperava in uno stop definitivo, i legali rappresentanti della So Ambiente, in virt della scarcerazione dei soggetti ritenuti controindicati dalla Prefettura, presentavano un immediato ricorso al Tar, respinto. stato il Consiglio di giustizia amministrativa (Cga, lequivalente siciliano del Consiglio di Stato) che ha accolto il ricorso, a luglio 2013, consentendo a So Ambiente di ottenere nuovamente le autorizzazioni per le tre discariche. Lorgano di giustizia amministrativa, infatti, in virt della scarcerazione dei soggetti segnalati dalla Prefettura di Agrigento, ha ordinato la sospensione dellesecuzione dei provvedimenti di revoca e dellinformativa prefettizia. Riguardo, invece, alla questione della legittimit delle autorizzazioni per la realizzazione della discarica in unarea vincolata come quella di Cavagrande, il Cga ha rimandato la questione al Tar, che avrebbe dovuto pronunciarsi entro la fine del 2013, salvo rimandare la sentenza poich So Ambiente avrebbe presentato nuovi elementi.
Il Comune di Noto per non si arreso: Abbiamo nuovamente espresso - afferma lassessore Corrado Bianca- tutta la nostra contrariet alla discarica, inviando un documento al presidente della Regione e agli assessorati Ambiente e territorio, Energia e Beni Culturali, diffidandoli dal rilasciare ulteriori atti autorizzativi. Il Piano paesaggistico provinciale stato ignorato, la variante al Prg stata apportata in sede di Conferenza dei servizi, sulla base di un silenzio-assenso discutibile, senza passare dal Consiglio comunale. Noi lotteremo per evitare che venga distrutta unarea importante come quella di Cavagrande. A livello regionale, sono state presentate interrogazioni da consiglieri del Pd e del Movimento 5 Stelle. Ad agosto 2013 stata presentata anche uninterrogazione in Senato da otto senatori del Pd, su iniziativa della senatrice siciliana Venera Padua. La parola al ministro dellAmbiente, che a oggi non ha ancora risposto. ---
Marted 26 Marzo 2013 10:53 La Sicilia orientale si mobilita contro una nuova discarica
Cresce la mobilitazione in provincia di Siracusa contro la discarica di contrada Stallaini, nel Comune di Noto, subito ribattezzata "discarica di Cava Grande" per l'inquietante vicinanza con l'omonima Riserva Naturale Orientata.
Il 21 dicembre 2012 l'Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana ha concesso alla ditta SOAMBIENTE di Agrigento l'Autorizzazione Integrata Ambientale per trasformare alcune cave di pietra abbandonate in una discarica di ben 614.000 metri cubi. Le vecchie cave di pietra dovrebbero essere riempite, nei piani della SOAMBIENTE, con rifiuti di metalli non ferrosi (rame, piombo, nichel, cromo, zinco, titanio, ecc...), rifiuti provenienti da operazioni di bonifica, carboni attivi esauriti, amianto, rifiuti non biodegradabili, pietrisco ferroviario, cemento, miscele bituminose, polveri, rifiuti da estrazione di minerali metalliferi e non metalliferi, e altro ancora.
Quello messo in atto non il primo tentativo di costruzione di una discarica sul sito di Stallaini. Tentativi sempre falliti per l'opposizione del territorio che, cos com' accaduto con le mobilitazioni contro le trivellazioni petrolifere, ha respinto l'avanzata degli speculatori nel sud-est della Sicilia.
L'area del progetto, totalmente circondata da campi coltivati e da aree incontaminate adibite al pascolo, si trova a qualche centinaio di metri dalla Riserva Naturale di Cava Grande del Cassibile e a poche decine di metri da uno degli affluenti del fiume Manghisi, protetto sia dall'istituzione della riserva, sia dalla popolazione locale, che gli ha sempre riconosciuto una funzione fondamentale nel mantenimento della biodiversit in tutta l'area iblea. Il fiume alimenta, inoltre, la quasi totale disponibilit d'acqua del sottostante comune di Avola, oltre ad essere meta di decine di migliaia di visitatori l'anno.
La zona del progetto ricade, inoltre, e per intero, all'interno dell'area sottoposta a vincolo paesaggistico, in cui vietata la costruzione di "discariche di materiale di qualsiasi genere" e nelle immediate vicinanze di una necropoli bizantina.
Alle prime notizie del progetto la popolazione e le associazioni di Avola e Noto (ma anche di Siracusa, Canicattini Bagni e altri comuni della zona) si sono subito mosse in difesa della propria salute, lanciando una raccolta di firme per ottenere la revoca dell'autorizzazione. L'adesione all'iniziativa stata massiccia e le firme si contano nell'ordine delle migliaia. Ma c' la consapevolezza che pu non bastare, che bisogner proseguire nella lotta in difesa del territorio, per ogni via praticabile. I confini comunali e il campanilismo sono stati abbattuti dalla coscienza che se a rischio l'ambiente di Cava Grande, allora lo tutta la Sicilia sud-orientale.
10 Il Comune di Noto, pressato con decisione dalle associazioni e dai cittadini, gi nel dicembre del 2010 espresse parere negativo sulla costruzione della discarica, formulando dubbi circa l'ubicazione, la stabilit del terreno, l'ammissibilit dei rifiuti e il sistema di controlli. Ma venne scavalcata dalla Regione che fece proprie le conclusioni di una Valutazione d'Impatto Ambientale da molti giudicata inesatta e compiacente verso le intenzioni della SOAMBIENTE.
Un primo risultato stato gi raggiunto: il progetto stato fermato (a quanto pare anche per il sospetto di infiltrazioni mafiose nell'affare). Risultato accolto senza eccessi d'entusiasmo dalla popolazione, ma rilanciato con soddisfazione dai sindaci di Noto e Canicattini Bagni.
I rappresentanti delle istituzioni (e molte sono quelle che, al tempo, hanno espresso parere favorevole sulla discarica), sanno gi che la popolazione non ha pi intenzione di riporre fiducia negli annunci e nelle promesse. L'esperienza della discarica di Bommiscuro ha lasciato segni profondi nella zona.
I cittadini di quest'area hanno gi sanzionato decenni di malgoverno e i partiti un tempo pi gettonati registrano un calo di voti nell'ordine delle decine di migliaia, senatori e deputati hanno perso il loro scranno, forse per sempre.
Una popolazione che, tra elezioni regionali e politiche, ha disertato in massa le urne, arrivando a marcare una soglia di astensionismo massima del 41% in alcuni comuni.
Una popolazione gi segnata dalla crisi del settore agricolo, dall'industrializzazione selvaggia e dall'invasione dei centri commerciali, che non attende pi concessioni dall'alto e proclami dall'aspetto benefico, ma si organizza per la difesa del proprio ambiente e della propria salute.
Non c' pi spazio per le discariche, la lottizzazione, i petrolieri e i mille assalti del capitalismo.
18 LUGLIO 2014 OPERAZIONE TERRA MIA 10308 2011 7485 2011 CANNOVA ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE CANNOVA ARCHITETTO GIANFRANCO 7485 11 10308 11 ORDINANZA CANNOVA PROTO FRATELLI SODANO ASSESSORATO TERRITORIO AMBIENTE ANTONIOLI GIUSEPPE OIKOS MAZZARRA’ S ANDREA DOMENICO PROTO SODANO NICOLÒ SODANO CALOGERO PADUANO VALERIA SOAMBIENTE MARIELLA LO BELLO MARIO MOTTA SANT’ANASTASIA GULLO LUPO
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