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Riccardo Maria Chinni Renato Ciambella

BOZZA

1- Scadenza CTU: 27/07/2017


2- Scadenza Parti: 21/08/2017
3- Scadenza CTU: 11/09/2017

TRIBUNALE CIVILE DI ROMA

SEZIONE VII°

Giudice Istruttore - Dott. Castaldo

R. G. 83400/2016

CAUSA

CONDOMINIO VIA DOMENICO PARACCIANI N°20

CONTRO

ROMA CAPITALE

ACEA ATO 2 S.p.a.

RELAZIONE PERITALE

Il CTU

Ing. Lucia Coticoni

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INDICE DELLA RELAZIONE PERITALE
§ DESCRIZIONE DEL QUESITO pag. 4
§ SVOLGIMENTO DELLE OPERAZIONI PERITALI pagg. 4-9
§ RISPOSTA AI QUESITI
1. Previa descrizione dello stato dei luoghi accerti il CTU
la presenza delle infiltrazioni di acqua descritte in ricorso
Descrizione dello stato dei luoghi pagg. 9-17
Esistenza dei fenomeni di infiltrazione descritti nel ricorso pag. 18
2. Individui la causa delle stesse pagg. 18-42
3. Nel caso in cui le infiltrazioni derivino da tratti fognari specifichi
se questi siano di proprietà pubblica o privata pagg. 42-52
4. Individui i rimedi necessari alla eliminazione del fenomeno pagg. 53-54
§ CONCLUSIONI pagg. 54-58

APPENDICI

N°1- Verbali Sopralluogo

ALLEGATI

Allegato “A”- Planimetria della fognatura che passa sotto il marciapiede lungo
l’edificio (Via Domenico Paracciani -Via Urbano II)
Allegato “B”- Planimetria dell’idrico della zona
N°1- Mail Certificata del 28/02/2017 del CTU per annullamento/spostamento del
sopralluogo
N°2- Mail Certificata del 28/02/2017 del CTU per fissazione data del sopralluogo
N°3- Mail del 26 marzo del CTU al CTP di ACEA ATO 2 S.p.a. per richiedere
aggiornamenti su una possibile data per il proseguo delle operazioni peritali
N°4- Mail certificata del 27 marzo del CTP di ACEA ATO 2 S.p.a. al CTU e mail di
risposta del 28 marzo del CTU che autorizzava a procedere alla richiesta del DDT
N°5- Istanza del CTU al Giudice in data 29 marzo per proroga termini di deposito
della CTU dovendo effettuare la video ispezione
N°6- Ordinanza del 3 aprile del Giudice che concedeva la proroga richiesta
N°7- Mail certificata del CTU in data 7 aprile inviata alle parti per comunicare che il
giorno 13 aprile alle ore 10,00 si effettuerà il sopralluogo presso i luoghi cui è causa ed
ACEA procederà alla video ispezione della fognatura
N°8- Il 14 maggio 2017 il CTU invia una mail certificata al CTP del Condominio Ing.
Antonello Nicolai per trasmettere quanto inviato dai CTPP
N°9- Il 15 maggio 2017 il CTU con una mail certificata risponde al CTP del
Condominio Ing. Antonello Nicolai per precisare, come da sua richiesta, quanto
trasmesso dai CTPP; inoltre nella stessa mail precisa i termini di trasmissione bozza
allegando l’istanza di proroga e l’ordinanza del Giudice
N°10- In data 14 maggio il CTU inviava ai CTPP con Wetrafer le video ispezioni e le
foto scattate nel corso della video ispezione all’interno del tratto fognario
dall’operatore per ACEA
N°11- Licenza 28879/65 imbocco in fogna
N°11a- Apertura Cavi licenza 28879/65
2
N°12- Licenza 28106/65 imbocco in fogna
N°13- Licenza 28333/65 imbocco in fogna
N°14- Licenza 28880/65 imbocco in fogna
N°15- Note Aggiuntive CTP Condominio
N°15a- Mal di trasmissione note aggiuntive CTP Condominio
N°16- Planimetria fognatura Comunale acque bianche
N°17- Stralcio di mappa foglio 359 particella 398
N°18- Visura catastale Foglio 359 particella 674
N°19- Agibilità Via Domenico Paracciani n°20
N°20- Fogna Video Ispezionata
N°21-Stralcio con fogna
N°22- Video ispezioni e foto scattate nel tratto fognario esterno che passa sotto il
marciapiede
N°23- Video ispezione tratto interno dal Condominio Via Domenico Paracciani

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La sottoscritta Ing. Lucia Coticoni, Consulente Tecnico d’Ufficio incaricato dal Giudice Istruttore

Dott.ssa Castaldo all’udienza del 14/02/2017, nella causa promossa dal Condominio Via Domenico

Paracciani n°20 contro Roma Capitale e ACEA ATO 2 S.p.a., ha prestato il giuramento di rito ed il

Giudice Istruttore ha formulato il quesito così come di seguito riportato:

1. previa descrizione dello stato dei luoghi accerti il CTU la presenza delle infiltrazioni di

acqua descritte in ricorso

2. individui la causa delle stesse

3. nel caso in cui le infiltrazioni derivino da tratti fognari specifichi se questi siano di

proprietà pubblica o privata.

4. Individui i rimedi necessari alla eliminazione del fenomeno

§ SVOLGIMENTO DELLE OPERAZIONI PERITALI

Le operazioni peritali non potevano avere inizio il 28 febbraio 2017 alle ore 14,00 come stabilito in

udienza come comunicato alle parti in stessa data dal CTU con mail certificata (Allegato n°1); in

stessa data il CTU inviava una mail certificata con la quale indicava con la data del 9 marzo 2017

alle ore 14,00 il prossimo sopralluogo (Allegato n°2).

I° Sopralluogo come riportato in verbale Appendice n°1, effettuato in data 09/03/2017 alle ore

14,00 presso il Condominio in Roma Via Domenico Paracciani n. 20 erano presenti:

- per parte ricorrente il CTP Ing. Antonello Nicolai

- per parte resistente ACEA ATO 2 S.p.a. il CTP Lorenzo Schifani

- per parte resistente Comune di Roma il CTP Ing. Fabrizio Milani

Il CTU ed i CTP prendono visione dei luoghi per i quali sono state lamentate le infiltrazioni.

Dei luoghi il CTU scatta foto.

Il CTP del Comune di Roma produce la planimetria della fognatura che passo sotto il

marciapiede lungo il Fabbricato e la planimetria dell’idrico della zona che vengono allegati

al verbale rispettivamente come Allegati A e B.

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Il CTP di Acea ATO 2 verificherà la corrispondenza dei cabrei depositati nel verbale.

Vista la situazione di infiltrazioni lungo la parete dell’intercapedine Condominiale, si concorda

con i CTP che necessita una video ispezione atta a verificare lo stato della fognatura su Via

Domenico Paracciani e nel contesto si ispezionerà il tratto di fogna Condominiale che imbocca

nella fogna Comunale.

Il CTP di ACEA ci comunicherà quando le ditte pe ACEA saranno disponibili ad effettuare la

video ispezione.

Inoltre sarà cura del CTP rintracciare l’imbocco in fogna del Condominio se presente negli

archivi di ACEA.

Il CTP del Condominio produrrà le planimetrie dei garage.

Alle ore 15,30 terminano le operazioni peritali.

In data 26 marzo il CTU inviava una mail al CTP di ACEA ATO 2 S.p.a. per richiedere

aggiornamenti su una possibile data per il proseguo delle operazioni peritali (Allegato n°3).

In data 27 marzo il CTP di ACEA ATO 2 S.p.a. inviava una mail certificata al CTU e rispondeva

che il referente di ACEA aveva effettuato il sopralluogo ed era emerso che bisognava procedere a

potare in quota i chiusini per la video ispezione e chiedeva la mia autorizzazione per procedere

(Allegato n°4).

In data 28 marzo il CTU con mal certificata rispondeva alla mail del 27 marzo ed autorizzava a

procedere alla richiesta del DDT(Allegato n°4).

In data 29 marzo il CTU inviava in cancelleria all’attenzione del Giudice una istanza per proroga

termini di deposito della CTU dovendo effettuare la video ispezione (Allegato n°5).

In data 3 aprile il Giudice concedeva la proroga richiesta con ordinanza (Allegato n°6).

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In data 7 aprile il CTU inviava alle parti una mail certificata per comunicare che il giorno 13 aprile

alle ore 10,00 si effettuerà il sopralluogo presso i luoghi cui è causa ed ACEA procederà alla video

ispezione della fognatura (Allegato n°7); alla mail allegava per conoscenza a tutti l’istanza e

l’ordinanza del Giudice che autorizzava la proroga dei termini.

II° Sopralluogo come riportato in verbale Appendice n°1, effettuato in data 13/04/2017 alle

ore 10,00 presso i luoghi cui è causa erano presenti:

- per parte ricorrente il CTP Ing. Antonello Nicolai

- per parte resistente ACEA ATO 2 S.p.a. il CTP Lorenzo Schifani

- per parte resistente Comune di Roma il CTP Ing. Fabrizio Milani

- per la squadra ACEA ATO 2 S.p.a. il direttore operativo Geometra Silvia Carlino.

ACEA inizialmente ha portato in luce i pozzetti che non erano visibili in quanto sotto l’asfalto

del marciapiede, al fine di poter ispezionare il tratto di fognatura.

Dalla video ispezione si è riscontrato che:

- la fognatura corre lungo il bordo del marciapiede lato destro di Via Domenico

Paracciani fino all’incrocio con Via Oreglia - Largo Pier Francesco Scarampi.

- Il diametro della tubazione in cemento è un Φ 300 mm

- Lungo il tratto sono stati rilevati diversi allacci che verranno meglio individuati a

seguito della visione della video ispezione

- La fognatura sopra descritta confluisce nel tratto di fognatura di Via Urbano II di

dimensioni Φ 500 mm

- Il tratto che va dall’ultimo pozzetto posto all’angolo di Via Domenico Paracciani –

Largo Scarampi ha un diametro Φ 400 mm

- La fognatura a monte lungo Via Urbano II (lato Circonvallazione Cornelia) è sempre

in cemento di diametro Φ 300 mm.

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Lungo la direzione di questo tratto che corre parallelo ai fabbricati, si è riscontrato

un crollo in corrispondenza di un pozzetto di cemento posto sul marciapiede

all’altezza del civico 293/297

- Poco prima di questo pozzetto, circa 50 cm, vi è un pozzetto in cemento di

dimensioni minori e dalla video ispezione si è riscontrato che in testa alla fogna vi è

una copiosa perdita di acqua chiara (corrente)

- È stato aperto anche il pozzetto su Via Circonvallazione Cornelia che si è riscontrato

essere asciutto, situato su una linea non di acque reflue; dalla visione non ha sbocchi

su Via Domenico Paracciani

- Su Largo Scarampi è stato aperto un pozzetto e dalla video ispezione si è potuto

riscontrare che andando verso monte (Via Domenico Paracciani) all’incrocio della

stessa il pozzetto è un capotesta e nello stesso sono stati rinvenuti due allacci a destra

e sinistra provenienti dalle due caditoie

- Tale tracciato ispezionato è risultato asciutto fino al pozzetto capotesta

Il CTP del Condominio dichiara: “ si segnala che a seguito della video ispezione, sia a parere di

questo tecnico, che la perdita cospicua in Via Urbano II altezza civico 293 sia dovuta ad acqua

corrente; che siano evidenti varie rotture, crolli nel tratto di Via Domenico Paracciani, che gli

innesti dai fabbricati siano in buone condizioni.

Il CTP di ACEA ATO 2 S.p.a. dichiara che la fognatura video ispezionata lungo il

prospetto dell’edificio Via Domenico Paracciani e Via Urbano II, non corrisponde alle

caratteristiche tecniche di una fognatura Comunale in gestione alla resistente ACEA.

Il CTP del Condominio segnala che il rilievo di massima della fognatura di Via

Domenico Paracciani non è stato trovato.

Alle 15,30 termina questa parte delle operazioni peritali.

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Alle 15,35 si riapre il verbale alla presenza di tutti quelli già menzionati ad eccezione del CTP

di ACEA ATO 2 S.p.a. Lorenzo Schifani e del direttore operativo ACEA ATO 2 S.p.a.

Geometra Silvia Carlino che si sono allontanati per altri impegni.

Si è video ispezionato il tratto di fognatura privata posto al primo piano interrato del

Condominio cui è causa.

Dalla video ispezione si è riscontrato che il tratto di allaccio Φ 160 mm in ghisa presenta una

lesione a circa 50 cm oltre il muro perimetrale (prima dell’imbocco in fogna).

La distanza del collettore fognario principale che corre sotto il marciapiede è posto circa ad

1,50 m dal filo del fabbricato.

Alle ore 16,15 terminano le operazioni peritali.

Successivamente ai sopralluoghi i CTPP di ACEA ATO 2 S.p.a. e Comune di Roma fanno

pervenire al CTU la documentazione relativa alle pratiche degli imbocchi in fogna presentate dal

Costruttore (Allegati 11-11a-12-13-14); inoltre ACEA fa pervenire le video ispezioni effettuate

lungo il tratto fognario sotto il marciapiede e quella all’interno del piano secondo interrato e le foto

scattate all’interno del tratto fognario.

In data 14 maggio 2017 il CTU invia una mail certificata al CTP del Condominio Ing. Antonello

Nicolai per trasmettere quanto inviato dai CTPP; inoltre nella stessa mail precisa che le video

ispezioni essendo troppo pesanti le invia con un Wetrasfer (Allegato 8).

In data 15 maggio 2017 il CTU con una mail certificata risponde al CTP del Condominio Ing.

Antonello Nicolai per precisare, come da sua richiesta, quanto trasmesso dai CTPP; inoltre nella

stessa mail precisa i termini di trasmissione bozza allegando l’istanza di proroga e l’ordinanza del

Giudice (Allegato 9).

8
In data 14 maggio il CTU inviava ai CTPP con Wetrafer le video ispezioni e le foto scattate nel

corso della video ispezione all’interno del tratto fognario dall’operatore per ACEA (Allegato 10).

§ RISPOSTA AI QUESITI

Dai sopralluoghi effettuati, come risulta dal verbale sopralluoghi (Appendice n°1) allegato alla

presente relazione, si fornisce la risposta ai quesiti posti, così come è articolato nei seguenti

paragrafi.

1. Previa descrizione dello stato dei luoghi accerti il CTU la presenza delle infiltrazioni di

acqua descritte in ricorso

DESCRIZIONE DELLO STATO DEI LUOGHI

Nel corso dei sopralluoghi avvenuti in data 09/03/2017 e 13/04/2017, come descritto al paragrafo

precedente, si sono visionati i locali spazi manovra al primo e secondo piano interrato (garage) ai

quali si accede sia dal Condominio Via Domenico Paracciani n°20 che da Via Scarampi n°4.

Dopo il primo sopralluogo avendo constatato che le copiose infiltrazioni sicuramente erano

provenienti dalla fognatura di acque reflue, è stata effettuata da ACEA ATO 2 S.p.a. una video

ispezione della fognatura esterna che passa sotto il marciapiede Via Domenico Paracciani – Via

Urbano II – Largo Scarampi (Allegato 22) e di un allaccio interno del secondo piano interrato del

locale garage (Allegato 23).

Il Condominio Via Domenico Paracciani n°20 si trova nel quartiere Aurelio Suburbio; la palazzina

è stata costruita dalla Società C.E.I.L. con progetto iniziale n°29947/62 e successive varianti

n°66874/62 e n°40278/62.

Ha ottenuto licenza di abitabilità n°912 il 18/10/1966 (Allegato 19).

È una palazzina in cortina costituita da quattro piani fuori terra, un piano terra e due piani interrati

con copertura piana.

Il Condominio è individuato in catasto al foglio 359 particella 819 graffata sulle particelle 423, 820

e 821, identificato nel rettangolo rosso alla pagina seguente.


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Di seguito si riproduce l’immagine da Google maps per inquadrare dove è collocato il Condominio;

la palazzina è localizzata nel cerchio rosso.

Condominio Via Domenico Paracciani n°20 10


Via Domenico Paracciani
Scendendo ai piani interrati dell’edificio, si evince che tutt’intorno al fabbricato vi è

un’intercapedine in muratura di mattoni pieni, in alcune zone corre parallela in altre zone è a forma

di barulla.

Tale situazione si è potuta rilevare dall’ispezione effettuata al primo e secondo piano interrato del

Condominio; infatti affacciandosi da un infisso che guarda l’intercapedine del primo piano

interrato, che si trova in corrispondenza circa del civico 30 di Via Domenico Paracciani, si evince

che vi è una copiosa infiltrazione lungo la muratura ad una quota dal calpestio del marciapiede di

circa meno due metri.

Le infiltrazioni di acque reflue creano pozze di ristagno che filtrano attraverso la muratura sullo

spazio manovra; tali infiltrazioni emanano odori sgradevoli rendendo l’aria poco salubre.

Le fognature che raccolgono le varie colonne di scarico degli appartamenti e negozi del

Condominio Via Domenico Paracciani n°20, ai piani interrati corrono aeree; nel corso del secondo

sopralluogo si è effettuata una video ispezione dalla tubazione della fognatura al primo piano

interrato entrando con la telecamera dal tappo di ispezione; tale tubazione risulta sostituita nel tratto

aereo a vista infatti è in PVC arancione, mentre il tratto che passa nella muratura in mattoni pieni

fino al pozzetto posto lungo la fognatura in cls è in ghisa.

Di seguito si riproducono le foto scattate nel corso del sopralluogo lungo la parte esterna del

fabbricato e dell’isolato ed nei locali interrati (autorimessa).

In un paragrafo successivo e più precisamente al punto 2. verrà descritto l’esito della video

ispezione del tratto esterno ed interno e si riprodurranno le foto scattate nel corso della video

ispezione, cercando di evidenziare le criticità rilevate lungo il percorso ispezionato.

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Pozzetto P4

Pozzetto P5

Foto n°1-2-3: Vista del marciapiede lungo Via Domenico Paracciani – Via Urbano II
dove è stato tracciato in rosso indicativamente il percorso della fognatura che passo
sotto il piano di calpestio del marciapiede a circa 1,80/2,00 metri.

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Foto n°4: Particolare dell’asfalto del marciapiede di Via Domenico Paracciani angolo
Largo Scarampi all’altezza del civico 34; si vede chiaramente che il marciapiede ha
subito un abbassamento. Dalla video ispezione in questa zona è crollato il cervello della
fognatura.

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Intercapedine e muro
perimetrale edificio

Pozze di acque reflue per le


infiltrazioni dalla fognatura tra
l’intercapedine ed il muro
perimetrale al secondo piano
interrato.

Foto n°5-6-7: Vista della zona d’intercapedine (barulla) al secondo piano interrato
dove sono evidenti le infiltrazioni dalla fognatura che passa a tergo del muro
d’intercapedine. Tali infiltrazioni al piano strada sono in corrispondenza circa tra i
civici n° 26/34 della Via Domenico Paracciani.

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Finestra al secondo interrato da dove si vedono le infiltrazioni tra l’intercapedine ed il muro perimetrale
del fabbricato

Foto n°8-9-10-11: Vista delle infiltrazioni come si manifestano al secondo piano


interrato all’interno dell’autorimessa filtrando attraverso il muro perimetrale del
fabbricato. Sono evidenti le colature di acqua lungo il muro e la pavimentazione.

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Vista dell’intercapedine
al secondo interrato
verso circonvallazione
Cornelia

Acqua infiltrata che si


deposita sul fondo della
barulla

Foto n°12-13-14: Vista dello scolo di raccolta dell’acqua al secondo piano interrato
realizzato per raccogliere e convogliare le acque nelle griglie. Vista dal secondo piano
interrato dell’intercapedine che corre parallelamente al muro perimetrale del
fabbricato salendo la Via Domenico Paracciani verso Largo Cornelia. Vista dal primo
piano interrato del fondo della barulla dove si accumula maggiormente l’acqua che si
infiltra da tergo l’intercapedine.

16
Tratto di tubazione
in PVC aerea al
primo piano
interrato
dell’autorimessa in
uscita verso la
fogna

Tratto di tubazione in ghisa tra il muro perimetrale e


Stillicidio di acque reflue lungo
l’intercapedine aerea al primo piano interrato
l’intercapedine (barulla)
dell’autorimessa in uscita verso la fogna.

Foto n°15-16-17: Vista dello scarico che corre aereo all’interno dell’autorimessa al
secondo piano interrato in PVC; vista dello stesso scarico nel tratto in ghisa (come in
origine) che attraversa barulla e successivamente l’intercapedine fino al pozzetto sotto
il marciapiede. Particolare dell’infiltrazione lungo la muratura della barulla; è di tutta
evidenza che si manifesta sotto la linea di scorrimento della fognatura.
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ESISTENZA DEI FENOMENI DI INFILTRAZIONE DESCRITTI NEL RICORSO

Dai sopralluoghi effettuati lungo gli spazi manovra del garage, ad eccezione dei box di proprietà, si

è potuto constatare che le infiltrazioni sono localizzate in una certa zona e ben visibili, sia dal primo

che dal secondo interrato, tra la muratura perimetrale e l’intercapedine del fabbricato.

Tali infiltrazioni se le riportiamo in corrispondenza del piano stradale su Via Domenico Paracciani,

sono localizzate tra il civico 24 e 34 e Largo Scarampi 19.

Anche se non si sono visionati i box di proprietà nei due piani interrati, considerando le infiltrazioni

copiose riscontrate e visibili negli spazi manovra, avendo riscontrato dalla video ispezione che in

quella zona la fognatura è crollata sul cervello, sicuramente i box trovandosi lungo la linea tra il

civico 24 e 34 e Largo Scarampi 19 presentano anch’essi lungo la muratura perimetrale

infiltrazioni.

Il crollo sul cervello della fognatura ha causato l’abbassamento dell’asfalto sul marciapiede (foto

n°4 pag. 13 della presente Relazione Peritale).

Si può affermare che ad oggi le infiltrazioni persistono come descritte in ricorso.

2. Individui la causa delle stesse

Per meglio far comprendere all’Organo Giudicante la causa delle infiltrazioni di seguito si va a

descrivere l’esito della Video Ispezione.

Come già esposto ai paragrafi precedenti la fognatura corre sotto il marciapiede a circa 1,50 metri

dal perimetro dei fabbricati ed ad una profondità di circa meno 1,80 m dal piano di calpestio del

marciapiede; ovviamente questo si è potuto constatare per il tratto di fognatura ispezionato, più

precisamente quella su Via Domenico Paracciani e su Circonvallazione Cornelia.

La fognatura ispezionata raccoglie gli scarichi del Condominio Via Domenico Paracciani n°20 e

degli edifici Circonvallazione Cornelia 293 e 291.

Se si analizzano le licenze degli imbocchi in fogna trasmessi al CTU sia dal CTP del Comune di

Roma che dal CTP di Acea Ato 2 S.p.a., richiesti dalla società costruttrice C.E.I.L. in date diverse,

18
si evince che anche i Condomini Via Scarampi n°4 e Via Urbano II n°56 scaricano nello stesso

tratto di fognatura.

I tratti di questi ultimi due Condomini non sono stati ispezionati sia per ragioni di tempo che per il

fatto che non erano stati chiamati in causa nel presente giudizio.

Sono stati ispezionati tratti di fognatura dove scaricano Condomini non in causa quali

Circonvallazione Cornelia n°291 e 293, perché si è cercato di capire come era strutturata tale

fognatura, quali fossero le sue caratteristiche costruttive e con quali materiali fosse realizzata.

Per i tratti ispezionati si è potuto constatare che la tubazione fognaria è in cls di diametro Φ 300

mm; lungo il tratto che corre su Via Domenico Paracciani i chiusini sono in ghisa e si trovano sotto

l’asfalto del marciapiede; mentre lungo il marciapiede su Circonvallazione Cornelia un pozzetto

che si trova all’altezza dell’ultima vetrina della farmacia è in cemento ed è spaccato; altri pozzetti

all’altezza del civico 293 e 291 non si sono potuti ispezionare perché la fogna prima del pozzetto in

cemento era ostruita da grossi detriti ed anche nel pozzetto vi erano detriti e quindi la telecamera

non avanzava; sul marciapiede l’asfalto era abbassato nella zona che corrisponde al crollo

sottostante della fogna all’altezza del pozzetto.

Come riferito ai paragrafi precedenti delle indagini di video ispezione e dell’apertura dei pozzetti

che si trovavano sotto l’asfalto del marciapiede se ne sono occupate ditte che lavorano per ACEA

ATO 2 S.p.a.

Inizialmente la Ditta edile ha scoperto i tombini rimuovendo lo strato di pochi cm di asfalto;

ovviamente non sono stati scoperti tutti i tombini su Via Domenico Paracciani ma soltanto alcuni.

Si è proceduto iniziando la video ispezione da un pozzetto posto davanti al civico n°22, limitrofo

all’entrata del Condominio per cui è causa e si è ispezionata la fognatura verso monte e verso valle.

La fogna è in cls di diametro Φ300 mm, la lunghezza dei tubi è di un metro, infatti ogni metro dalla

video ispezione si evidenziano chiaramente le giunzioni, i pozzetti sono in cls e la prolunga

superiore è in mattoni, i tombini sono per la maggior parte in ghisa solo alcuni si è riscontrato

19
essere in cemento, gli allacci laterali (scarichi delle palazzine delle acque reflue) sono diretti sui

pozzetti e sono tutti in ghisa.

Per ogni tratto descritto si riproducono le foto scattate all’interno dei tratti di fognatura video

ispezionati.

Di seguito si riproduce la planimetria relativa al tratto di fogna video ispezionata dove sono riportati

sia i numeri dei pozzetti che gli allacci trovati, i crolli della fognatura, le perdite di acqua corrente.

La planimetria sarà allegata alla Relazione come Allegato n°20.

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Dalla video ispezione dal pozzetto denominato P1 (civico n°22 Via Domenico Paracciani) verso

monte si è riscontrato che:

1. In generale tutte le giunzioni tra le tubazioni sono distaccate, in alcuni zone i distacchi sono

maggiori sia sul fondo che sui lati

2. A metri 1,44 vi è un vistoso distacco sul fondo e lungo i lati

3. Tale situazione si ripete a 2,40 metri, a 3,44 metri, a 4,40 metri, a 5,40 metri, a 6,40 metri, a

7,40 metri, a 8,40 metri, a 9,40 metri, a 10,40 metri, a 11,40 metri

4. A 9,35/9,40 metri la tubazione presenta una fessura importante sul fondo

5. A 12,40 metri si incontra il primo pozzetto (P15) in cls rialzato con file di mattoni pieni

messi di piatto fino ad arrivare alla quota di calpestio del marciapiede

6. Sul lato del pozzetto parallelo al fabbricato vi è uno scarico di acque reflue in ghisa

proveniente dal fabbricato

7. Sul fondo del pozzetto vi è deposito di materiale tipo laterizio che ostruisce la fognatura.

21
22
Dalla video ispezione dal pozzetto denominato P1 (civico n°22 Via Domenico Paracciani) verso

valle si è riscontrato che:

1. In generale tutte le giunzioni tra le tubazioni sono distaccate, in alcuni zone i distacchi sono

maggiori sia sul fondo che sui lati

2. Per i primi 4,00 metri circa la tubazione è in cemento e non in cls; poi dopo i primi 4,00

metri il materiale cambia e diventa in cls

3. Procedendo con la telecamera verso valle ad una distanza di metri 1,50/2,00 il livello del

liquame inizia a salire, fino ad arrivare ad occupare più del 50% della sezione del tubo

4. A 2,44 m si rileva una fessura importante sopra il cervello della fognatura

5. Da 4,50 m a 5,10 m il livello del liquame aumenta sempre di più riscontrando tanti

sedimenti di materiale grossolano

6. A 6,00 metri sul cervello si rinviene una apertura di circa 30 metri; stessa cosa si rinviene a

8,17 metri dove le crepe sono anche longitudinali di spessore 20 mm

7. A 9,00 metri si incontra il primo pozzetto (P2) in cls rialzato con file di mattoni pieni

messi di piatto fino ad arrivare alla quota di calpestio del marciapiede

8. Sul lato del pozzetto parallelo al fabbricato vi è uno scarico di acque reflue in ghisa

proveniente dal fabbricato

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9. Subito dopo il pozzetto percorrendo la tubazione a 9,28 metri il livello del liquame scende

improvvisamente a pelo del tubo

10. A 12,30 metri il giunto è aperto lungo tutta la tubazione

11. A 13.00 metri si riscontra una grossa rottura lungo la giunzione e sul fondo

12. Dai 13 ai 13,70 metri il livello del liquame sale fino ad occludere più del 40% della sezione

13. A 15,17 metri si riscontra una grossa rottura laterale che interessa dal cervello fino a

scendere sui lati; sicuramente tale rottura interessa anche il fondo anche se non si è potuto

constatare perché il livello delle acque reflue nella tubazione occupa più del 60% della

superficie

14. Proseguendo a 18,00 metri si incontra il secondo pozzetto (P3) in cls rialzato con file di

mattoni pieni messi di piatto fino ad arrivare alla quota di calpestio del marciapiede

15. Sul lato del pozzetto parallelo al fabbricato vi è uno scarico di acque reflue in ghisa

proveniente dal fabbricato

16. Dopo il secondo pozzetto la tubazione è sempre piena al 60% e la video ispezione prosegue

fino a 22,80 metri dove si riscontra che il cervello della fognatura è crollato infatti si nota

che mancano pezzi di cls lungo la tubazione.

17. Si precisa che in corrispondenza sul marciapiede (Foto n°4 pagina 13 della presente

Relazione peritale) si è abbassato l’asfalto

24
25
26
27
Dalla video ispezione dal pozzetto denominato P7 (civico n°2 Via Domenico Paracciani) verso

monte si è riscontrato che:

1. In generale tutte le giunzioni tra le tubazioni sono distaccate, in alcuni zone i distacchi sono

maggiori sia sul fondo che sui lati

28
2. Procedendo con la telecamera verso monte ad una distanza di metri 1,50 primo pozzetto

(P8) chiuso sotto asfalto con chiusino in cls rialzato con file di mattoni pieni messi di piatto

fino ad arrivare alla quota di calpestio del marciapiede

3. A 4,64 metri e 5.64 si trovano le prime rotture più importante della giunzione sia sul fondo

che sui lati

4. A 5,64 metri si rinvengono anche molti sedimenti sul fondo

5. A 10,82 metri si incontra il secondo pozzetto in cls (P9) rialzato con file di mattoni pieni

messi di piatto fino ad arrivare alla quota di calpestio del marciapiede, nel quale si rinviene

una copiosa perdita di acqua corrente proveniente dal lato del fabbricato

6. Tale pozzetto è stato localizzato circa davanti all’entrata della Farmacia e sull’asfalto vi è un

piccolo tombino in cemento di dimensioni 20x20 cm

7. A 14,29 metri vi sono altre lesioni sulla giunzione delle tubazioni e si rinvengono molti

detriti sia sul fondo che lungo le pareti

8. A 16,30 metri si intercetta il terzo pozzetto (P10) in cls rialzato con file di mattoni pieni

messi di piatto fino ad arrivare alla quota di calpestio del marciapiede; il chiusino è in

cemento e non in buono stato di conservazione in quanto è spaccato lungo il bordo; dal

pozzetto si vede la luce che entra dall’esterno nella fogna filtrando tra le fessure del chiusino

di cemento spaccato

9. Proseguendo le giunzioni si presentano tutte distaccate con distacchi più o meno importanti

10. A circa 32,86 metri il livello del liquame inizia a salire nella tubazione

11. A 34,83 metri si incontra un altro pozzetto (P11); la telecamera non riesce a proseguire in

quanto la zona è occlusa da detriti tra la tubazione ed il pozzetto per un crollo

12. Il chiusino trovandosi sotto l’asfalto si è deciso di non aprirlo per proseguire nella video

ispezione avendo già compreso in linea di massima quale sia lo stato della fognatura tutta.

In corrispondenza del crollo sul marciapiede si è potuto riscontrare un abbassamento

dell’asfalto
29
30
Luce che entra nel pozzetto perché il
chiusino in cemento è rotto

Chiusino in cemento 20x20 sotto il quale Chiusino in cemento a chiusura del


si è riscontrata la perdita di acqua pozzetto posto a 16,30 metri dal
corrente a 10,82 metri dal pozzetto pozzetto angolo Via Paracciani
angolo Via Paracciani Circonvallazione Circonvallazione Cornelia. Il pozzetto
Cornelia è completamente spaccato e poggia
su un profilo quasi inesistente

31
Dalla video ispezione dal pozzetto denominato P7 (civico n°2 Via Domenico Paracciani) verso

valle si è riscontrato che:

1. In generale tutte le giunzioni tra le tubazioni sono distaccate, in alcuni zone i distacchi sono

maggiori sia sul fondo che sui lati

2. Ad una distanza di metri 8,00 si rinviene il primo pozzetto (P12) in cls rialzato con file di

mattoni pieni messi di piatto fino ad arrivare alla quota di calpestio del marciapiede chiuso

sotto asfalto con chiusino in ghisa

3. Sul lato del pozzetto parallelo al fabbricato vi è uno scarico di acque reflue in ghisa

proveniente dal fabbricato

4. Si riscontrano molti sedimenti sul fondo del pozzetto

5. A 18,45 metri si rinviene un secondo pozzetto (P13) in cls rialzato con file di mattoni

pieni messi di piatto fino ad arrivare alla quota di calpestio del marciapiede chiuso sotto

asfalto con chiusino in ghisa

6. Sul lato del pozzetto parallelo al fabbricato vi è uno scarico di acque reflue in ghisa

proveniente dal fabbricato

7. A 24,37 metri è stata effettuata un’apertura sul cervello della fogna con

posizionamento di un terzo pozzetto (P14) con chiusino in ghisa

8. Sul lato di questo pozzetto in alto vi è presenza di un allaccio in ghisa delle acque reflue

provenienti dal fabbricato

9. Lungo il tratto a valle del terzo pozzetto si rinvengono depositi di detriti ed a 28,86 metri vi

è un quarto pozzetto (P15) con due allacci uno in ghisa più basso proveniente dal

fabbricato ed uno più in alto in PVC

10. Sul fondo del pozzetto vi è un grosso detrito

32
33
Scarico dal fabbricato in ghisa
Scarico in PVC dal fabbricato

Dalla video ispezione dal pozzetto denominato P5 (civico n°34 Via Domenico Paracciani angolo

Largo Scarampi) verso valle si è riscontrato che:

1. Da questo pozzetto la tubazione in uscita è Φ 400 mm in cls; lungo il percorso non si

incontrano altre tubazioni che allacciano

2. In generale la tubazione presenta dei piccoli distacchi lungo le giunzioni e sul fondo si

rinvengono depositi vari di materiale

34
3. Il tratto è unico per una lunghezza di circa 38,83 metri cioè fino a che la tubazione non

confluisce in un pozzetto in cemento posizionato tra Largo Scarampi e Via Urbano II di

dimensioni 100x100 cm, con chiusino di chiusura circolare in ghisa carrabile

4. Su Largo Scarampi misurando i metri è stato individuato dove si trova il pozzetto sorto

l’asfalto segnando il punto con vernice rossa (P16)

5. Come già detto precedentemente la tubazione è tutta in cls di diametro Φ 400 mm, soltanto

negli ultimi due metri cambia di materiale ed è in PVC pesante sempre di diametro Φ 400

mm

6. A valle del pozzetto sopra descritto parte un’altra tubazione in PVC pesante sempre di

diametro Φ 400 mm che sicuramente scarica nella fogna comunale su Via Urbano II

7. Nel pozzetto P5 per riuscire a capire dove arrivava a scaricare la fognatura fino ad ora

ispezionata è stata versata la fluorescina, un colorante fluorescente che si riesce a

rintracciare più facilmente negli scarichi proprio per le sue caratteristiche di fluorescenza

8. La fluorescina, non avendo potuto aprire il pozzetto tra Largo Scarampi e Via Urbano II (per

motivi di traffico e logistici) per seguire la fognatura e constare quindi dove effettivamente

allacciava il tratto di fogna che raccoglie i liquami dei Condomini ispezionati sulla fogna

comunale di Via Urbano II, è stata rinvenuta nel primo pozzetto lungo Via Urbano II subito

dopo Largo Scarampi (P17)

35
Pozzetto posto su Via Urbano II dove
passa la fogna comunale, dove arriva il
liquame che proviene dalla fogna
ispezionata raccolta tutto nel pozzetto 5
posizionato sul marciapiede tra Via
Paracciani e Largo Scarampi

Punto dove è stato localizzato il pozzetto


sotto l’asfalto, su Largo Scarampi – Via
Urbano II, dal quale si diparte l’ultimo
tratto di tubazione della fognatura per
imboccare la fogna Comunale su Via
Urbano II

36
Oltre alla fognatura nera sopra ispezionata si è poi visionata anche la rete di fognature di acque

bianche la cui planimetria è sotto riportata (Allegato n°16).

Pozzetto dal quale


si è entrato dalla
video ispezione

Si è ispezionato il tratto cerchiato in rosso nella planimetria entrando da un pozzetto su Largo

Scarampi indicato nella planimetria.

Entrando dal pozzetto verso monte la tubazione è un Φ 400 mm in cemento.

La tubazione risultava asciutta ed lungo il percorso sul fondo della tubazione si sono rinvenuti

cumuli di terra, arbusti, detriti vari.

La tubazione risulta tutta lesionata sia sul cervello che sui lati.

A 7,52 metri dall’entrata del pozzetto si arriva in una camera chiusa in fondo (pozzetto capotesta)

dove sui due lati arrivano due tubazioni provenienti dai due lati opposti della strada Via Domenico

Paracciani.
37
Ingresso caditoia proveniente da Innesto caditoia proveniente da
Largo Scarampi Largo Scarampi

Chiusino in ghisa carrabile sul


pozzetto capotesta
38
L’ultima video ispezione effettuata è quella relativa all’imbocco del tratto interno al primo piano

interrato (Foto n°17 pag. 17 della presente Relazione Peritale).

Tale imbocco è quello che scarica nel pozzetto P3.

La tubazione in ghisa risulta lesionata nel tratto che va dal muro dell’intercapedine al pozzetto P3.

A 4,90 metri la tubazione in ghisa sbocca nel pozzetto P3.

Di seguito si riproducono le foto estratte dalla video ispezione, dalle misure riportate sulle foto s

deve sottrarre 0,60 cm che corrisponde alla lunghezza del tratto dal quale è entrato.

Lesioni lungo la
tubazione in ghisa nel
tratto tra
l’intercapedine e la
fognatura

39
Lesione lungo la
tubazione in ghisa
tra
l’intercapedine e
la fognatura

Arrivo dello scarico in


ghisa nel pozzetto 3

40
A seguito di quanto suesposto si può affermare che la fognatura presenta lungo tutto il tratto

ispezionato, varie criticità che si vanno di seguito ad elencare:

- Distacchi più o meno importanti lungo le giunzioni tra le tubazioni in cls

- Lesioni sia sui lati che sul fondo (scorrimento) riscontrate soprattutto lungo il tratto

che da P1 va verso valle

- Crolli importanti della fognatura tra il pozzetto P3 ed il pozzetto P4 in

corrispondenza del civico n°30/34 di Via Domenico Paracciani e in corrispondenza

del Pozzetto P11 su Circonvallazione Cornelia

- Lesioni lungo la tubazione in ghisa che scarica i liquami nel pozzetto P3

Le infiltrazioni riscontrate nel corso del sopralluogo e lamentate in ricorso sono localizzate tra

il pozzetto P3 e P4.

Infatti proprio in questa zona la fognatura risulta in carico, crollata sul cervello e lesionata lungo

tutta la sua superficie.

Quindi il liquame si disperde nel terreno sottostante imbibendo il sedime, provocando le copiose

infiltrazioni riscontrate tra l’intercapedine (barulla) e il muro perimetrale dell’edificio; si ricorda che

la fogna passa a ridosso dell’intercapedine, in quanto, centro tubo, la fogna si trova ad una distanza

di 1,50 metri dal perimetro del fabbricato; essendo l’intercapedine di circa 1,00 metri la fogna si

trova subito dopo il muro.

Inoltre anche superficialmente si è avuto un abbassamento del piano di calpestio del marciapiede

evidenziato con la rottura dell’asfalto.

Tale rottura dell’asfalto ha interessato la zona compresa tra i civici 30/34 di Via Domenico

Paracciani.

Ovviamente anche le infiltrazioni che avvengono attraverso le varie giunzioni distaccate lungo tutto

il percorso ispezionato, nel corso del tempo favoriscono l’imbibimento del terreno sottostante;

questo crea dei vuoti sotto il letto di posa della fogna che favorisce il distacco delle giunzioni.

41
La fogna così come si trova dalla visione interna con la video ispezione, al momento non svolge il

compito per il quale è deputata, cioè di smaltire tutti i liquami fino alla fogna comunale su Via

Urbano II.

Infatti la portata che scorre dal pozzetto P5 verso l’imbocco in fogna comunale è molto inferiore a

quella osservata nel tratto precedente (anello video ispezionato) in quanto gran parte si disperde nel

terreno stante il crollo della fognatura tra il pozzetto P3 e P4.

3. Nel caso in cui le infiltrazioni derivino da tratti fognari specifichi se questi siano di

proprietà pubblica o privata.

Di seguito si riproduce lo stralcio planimetrico dove è stata riprodotta la fognatura video ispezionata

i tratti di fognatura così come risultano dai progetti reperiti delle richieste degli imbocchi in fogna e

la fogna Comunale che scorre lungo Via Urbano II.

Tale planimetria sarà allegata alla presente Relazione Peritale come Allegato 21.

42
Il Condominio Via Domenico Paracciani n°20 edificato dalla Società C.E.I.L. negli anni 1962/1963

come si evince dal certificato di Agibilità (Allegato n°19), faceva parte di una lottizzazione che

comprendeva l’edificazione di più fabbricati (lotti), per la precisione quattro edifici.

Il costruttore, nonché proprietario dei lotti, successivamente all’edificazione chiese alla Ripartizione

V “Lavori Pubblici” le autorizzazioni per gli imbocchi in fogna degli edifici.

In tutte le richieste per le autorizzazione il costruttore parla di Fogna Privata che imbocca nella

fogna Comunale su Via Urbano II.

Ogni richiesta di autorizzazione oltre alle dichiarazioni degli Amministratori della Società C.E.I.L.,

contiene il progetto della fognatura da realizzare.

Sono state richieste quattro autorizzazioni che si vanno di seguito ad elencare:

1. Licenza n°28106/1965, con domanda presentata il 15/01/1965 per apertura cavi dal

09/02/1965 al 20/02/1965, con la quale si chiedeva l’allaccio del fabbricato “Lotto 4” su

Via Circonvallazione Cornelia n°293 (Allegato n°12).

2. Licenza n°28333/1965, con domanda presentata il 15/01/1965 per apertura cavi dal

18/03/1965 al 27/03/1965, con la quale si chiedeva l’allaccio del fabbricato “Lotto 5” su

Via Circonvallazione Cornelia n°293 (Allegato n°13).

3. Licenza n°28880/1965, con domanda presentata il 16/06/1965 per apertura cavi dal

14/07/1965 al 20/07/1965, con la quale si chiedeva l’allaccio del fabbricato “Lotto 2” su

angolo Via Cardinal Oreglia e Via Urbano II (Allegato n°14).

4. Licenza n°28879/1965, con domanda presentata il 16/06/1965 per apertura cavi dal

14/07/1965 al 20/07/1965, con la quale si chiedeva l’allaccio del fabbricato “Lotto 1” su

Via Martino V e Cardinal Oreglia (Allegato n°11-11a).

Dall’analisi delle tavole di progetto allegate alle autorizzazioni richieste si evince che la fognatura,

almeno per la parte ispezionata, risulta avere le stesse caratteristiche sia riguardo ai materiali che

alla costruzione.

43
Infatti analizzando i progetti coincidono le quote di scorrimento, le sezioni della fogna ed anche le

dimensioni dei pozzetti.

L’unica differenza che si è potuta constatare dopo la video ispezione è che per il tratto esaminato

risultano più allacci rispetto a quelli di progetto.

In ogni caso tali allacci sono sempre sulla linea di fognatura realizzata dal Costruttore.

A seguito di quanto suesposto è di tutta evidenza che la rete fognaria realizzata dalla C.E.I.L. ad

anello raccoglie gli scarichi delle acque reflue delle varie palazzine e le convoglia in un unico

pozzetto denominato Pozzetto P5 (stralcio alla pagina 20 ed Allegato 20 alla presente Relazione

Peritale), è privata e non Comunale.

Anche la sua realizzazione non rispetta le caratteristiche tipiche realizzative di tracciato Comunale .

Questo significa che la sua manutenzione e/o conservazione in esercizio spetta a soggetti privati e

non pubblici e deve essere gestita da tutti i Condomini che allacciano alla rete.

Di seguito si riportano per ogni licenza di allaccio in fogna richiesto stralci di documentazione

allegati alle richieste nonché i progetti depositati.

Licenza n°28106/1965

44
45
*****************

Licenza n°28333/1965

46
47
******************

48
Licenza n°28880/1965

49
50
Licenza n°28879/1965

51
52
4. Individui i rimedi necessari alla eliminazione del fenomeno

Per poter eliminare il fenomeno delle infiltrazioni principalmente deve essere ripristinato il tratto di

fognatura crollato tra il pozzetto P3 e P4.

Si deve quindi eseguire uno scavo per portare alla luce la tubazione crollata, si deve pompare dal

pozzetto P2 il liquame nel pozzetto P5, deve anche essere pompato il liquame che scarica nel

pozzetto P3 dallo scarico in ghisa al pozzetto P5.

Una volta eseguito lo scavo si sostituisce il tratto di fognatura crollata e si ripristinano i pozzetti.

Ovviamente avendo riscontrato anche in altri tratti di fognatura a monte del pozzetto P3, perdite da

giunti, la fognatura dovrebbe essere tutta risanata al fine di ripristinare il corretto scorrimento e

deflusso alla fogna comunale senza perdita di liquami nel percorso.

Un metodo che permette di sanare senza dover scavare lungo il marciapiede e quindi non usando

metodi distruttivi è il metodo del Relining delle condutture che consiste nella completa

impermeabilizzazione della superficie interna delle tubazioni.

Il risanamento si basa sulla predisposizione di una guaina plastica o tessile o composta plastica -

tessile di dimensioni e lunghezza idonea al rivestimento interno del tratto di condotta da rinnovare.

Dall’interno della guaina, in contatto con la parte tessile o in feltro, viene versato e ripartito

uniformemente un determinato quantitativo di resina allo scopo di impregnare totalmente e

capillarmente la superficie che, a inserzione avvenuta, andrà a contatto con la parte interna della

condotta da rinnovare.

Ad impregnazione avvenuta, il liner fino ad un diametro di 300 mm composto da guaina + resine,

viene usualmente avvolto all’interno di una camera di estroflessione.

Il terminale della guaina posta all’interno dell’estroflessore viene sigillato, mentre l’altro terminale

viene rivoltato e sigillato per cerchiaggio al raccordo di uscita dell’estroflessore.

La messa in pressione con aria dall’interno dell’estroflessore provoca il rivoltamento e il

conseguente avanzamento della guaina all’interno della condotta da rinnovare.

53
Il mantenimento in pressione del sistema estroflessore + guaina determina il contatto capillare tra

superficie interna della condotta da rinnovare e la superficie tessile della guaina impregnata di

resina.

Esistono vari tipi di resina da impregnazione, da individuare in relazione alle caratteristiche del

fluido trasportato dalla condotta.

Una volta inserita la garza da pozzetto a pozzetto la sua asciugatura è accelerata pompando aria

compressa all’interno del pipe per un certo tempo.

Una volta sanata la tubazione si deve procedere al risanamento dei pozzetti con stuccatura degli

stessi e sostituzione dei chiusini laddove essi risultano rotti e non in ghisa; infatti trovandosi lungo

un marciapiede il pozzetto deve essere in ghisa e pedonale.

§ CONCLUSIONI

Esaminati attentamente gli atti depositati, dopo aver acquisito documentazione inerente gli

imbocchi in fogna, dopo aver effettuato i sopralluoghi e la video ispezione della rete fognaria fino

alla fogna Comunale, in piena scienza e coscienza e sotto il vincolo del giuramento prestato al

Magistrato, ritiene il CTU che:

1. Riguardo la descrizione dello stato dei luoghi lo stesso è stato dettagliatamente illustrato

con la produzione di foto dalla pagina 9 alla pagina 17 della presente Relazione Peritale

2. Riguardo all’esistenza dei fenomeni infiltrativi persistono come descritte in ricorso, sono

localizzate in una certa zona e sono ben visibili, sia dal primo che dal secondo interrato, tra

la muratura perimetrale e l’intercapedine del fabbricato.

Tali infiltrazioni se le riportiamo in corrispondenza del piano stradale su Via Domenico

Paracciani, sono localizzate tra il civico 24 e 34 e Largo Scarampi 19.

Sicuramente stante la situazione dei luoghi sono presenti anche nei box di proprietà nei due

piani interrati, avendo riscontrato dalla video ispezione che in quella zona la fognatura è

crollata sul cervello. Si può affermare che ad oggi le infiltrazioni.

54
3. Riguardo alle cause delle infiltrazioni dalla pagina 18 alla pagina 42 della presente

Relazione Peritale e stato descritto nei particolari cosa si è rilevato dalla video ispezione.

4. La fognatura corre sotto il marciapiede a circa 1,50 metri dal perimetro dei fabbricati ed

ad una profondità di circa meno 1,80 m dal piano di calpestio del marciapiede.

5. Il tratto di fognatura ispezionato è stato quello su Via Domenico Paracciani e su

Circonvallazione Cornelia e raccoglie gli scarichi del Condominio Via Domenico Paracciani

n°20 e degli edifici Circonvallazione Cornelia 293 e 291.

6. Le criticità rilevate sono state documentate fotograficamente riproducendo le foto

scattate all’interno della fognatura.

7. Le criticità rilevate si possono così riassumere:

- Distacchi più o meno importanti lungo le giunzioni tra le tubazioni in cls

- Lesioni sia sui lati che sul fondo (scorrimento) riscontrate soprattutto lungo il tratto

che da P1 va verso valle

- Crolli importanti della fognatura tra il pozzetto P3 ed il pozzetto P4 in

corrispondenza del civico n°30/34 di Via Domenico Paracciani e in corrispondenza

del Pozzetto P11 su Circonvallazione Cornelia

- Lesioni lungo la tubazione in ghisa che scarica i liquami nel pozzetto P3

8. Le infiltrazioni riscontrate nel corso del sopralluogo e lamentate in ricorso sono

localizzate tra il pozzetto P3 e P4.

In questa zona la fognatura risulta in carico, crollata sul cervello e lesionata lungo tutta la

sua superficie.

9. Il liquame si disperde nel terreno sottostante imbibendo il sedime, provocando le copiose

infiltrazioni riscontrate tra l’intercapedine (barulla) e il muro perimetrale dell’edificio; si

ricorda che la fogna passa a ridosso dell’intercapedine, in quanto, centro tubo, la fogna si

55
trova ad una distanza di 1,50 metri dal perimetro del fabbricato; essendo l’intercapedine di

circa 1,00 metri la fogna si trova subito dopo il muro.

10. La rottura della fognatura si manifesta superficialmente lungo il marciapiede con un

abbassamento del piano di calpestio nella zona compresa tra i civici 30/34 di Via Domenico

Paracciani.

11. Occorre sottolineare che anche le infiltrazioni che avvengono attraverso le varie giunzioni

distaccate lungo tutto il percorso ispezionato, nel corso del tempo favoriscono l’imbibimento

del terreno sottostante; questo crea dei vuoti sotto il letto di posa della fogna che favorisce il

distacco delle giunzioni.

12. Attualmente la fogna così come si trova dalla visione interna con la video ispezione, non

svolge il compito per il quale è deputata, cioè di smaltire tutti i liquami fino alla fogna

comunale su Via Urbano II.

13. Infatti la portata che scorre dal pozzetto P5 verso l’imbocco in fogna comunale è molto

inferiore a quella osservata nel tratto precedente (anello video ispezionato) in quanto gran

parte si disperde nel terreno stante il crollo della fognatura tra il pozzetto P3 e P4.

14. Riguardo al terzo quesito sulla proprietà Pubblica e/o Privata dei tratti fognari si è

esaustivamente spiegato dalla pagina 53 alla pagina 54 della presente Relazione Peritale.

15. Più precisamente Il Condominio Via Domenico Paracciani n°20 edificato dalla Società

C.E.I.L. negli anni 1962/1963 come si evince dal certificato di Agibilità (Allegato n°19),

faceva parte di una lottizzazione che comprendeva l’edificazione di più fabbricati (lotti), per

la precisione quattro edifici.

16. Il costruttore, nonché proprietario dei lotti, successivamente all’edificazione chiese alla

Ripartizione V “Lavori Pubblici” le autorizzazioni per gli imbocchi in fogna degli edifici.

17. In tutte le richieste per le autorizzazione il costruttore parla di Fogna Privata che imbocca

nella fogna Comunale su Via Urbano II.

56
18. Ogni richiesta di autorizzazione oltre alle dichiarazioni degli Amministratori della Società

C.E.I.L., contiene il progetto della fognatura da realizzare.

19. Sono state richieste quattro autorizzazioni che si vanno di seguito ad elencare:

- Licenza n°28106/1965, con domanda presentata il 15/01/1965 per apertura cavi dal

09/02/1965 al 20/02/1965, con la quale si chiedeva l’allaccio del fabbricato “Lotto

4” su Via Circonvallazione Cornelia n°293 (Allegato n°12).

- Licenza n°28333/1965, con domanda presentata il 15/01/1965 per apertura cavi dal

18/03/1965 al 27/03/1965, con la quale si chiedeva l’allaccio del fabbricato “Lotto

5” su Via Circonvallazione Cornelia n°293 (Allegato n°13).

- Licenza n°28880/1965, con domanda presentata il 16/06/1965 per apertura cavi dal

14/07/1965 al 20/07/1965, con la quale si chiedeva l’allaccio del fabbricato “Lotto

2” su angolo Via Cardinal Oreglia e Via Urbano II (Allegato n°14).

- Licenza n°28879/1965, con domanda presentata il 16/06/1965 per apertura cavi dal

14/07/1965 al 20/07/1965, con la quale si chiedeva l’allaccio del fabbricato “Lotto

1” su Via Martino V e Cardinal Oreglia (Allegato n°11-11a).

20. Dall’analisi delle tavole di progetto allegate alle autorizzazioni richieste si evince che la

fognatura, almeno per la parte ispezionata, risulta avere le stesse caratteristiche sia riguardo

ai materiali che alla costruzione.

21. Infatti analizzando i progetti coincidono le quote di scorrimento, le sezioni della fogna ed

anche le dimensioni dei pozzetti.

22. L’unica differenza che si è potuta constatare dopo la video ispezione è che per il tratto

esaminato risultano più allacci rispetto a quelli di progetto.

23. In ogni caso tali allacci sono sempre sulla linea di fognatura realizzata dal Costruttore.

24. A seguito di quanto suesposto è di tutta evidenza che la rete fognaria realizzata dalla

C.E.I.L. ad anello raccoglie gli scarichi delle acque reflue delle varie palazzine e le

57
convoglia in un unico pozzetto denominato Pozzetto P5 (stralcio alla pagina 20 ed Allegato

20 alla presente Relazione Peritale), è privata e non Comunale.

25. Inoltre la sua realizzazione non rispetta le caratteristiche tipiche realizzative di tracciato

Comunale .

Questo significa che la sua manutenzione e/o conservazione in esercizio spetta a soggetti

privati e non pubblici e deve essere gestita da tutti i Condomini che allacciano alla rete.

************

La presente Bozza della Relazione Peritale è composta di n° 58 pagine, n°1 Appendice e n° 27

Allegati.

Ritiene così il CTU di aver assolto l’incarico affidatogli, risposto ai quesiti, per quanto possibile

dalla visione dello stato dei luoghi e dalla documentazione prodotta dalle parti in causa, nella

suesposta relazione e nella documentazione grafica e fotografica allegata.

Roma 27 luglio 2017

Il CTU

Ing. Lucia Coticoni

58
APPENDICE

N° 1

Il CTU

Ing. Lucia Coticoni

59
ALLEGATI

DAL

N° 1 AL N°27

Il CTU

Ing. Lucia Coticoni

60
Documento 17.324 tel 3298103569 - 06233238615 - nicolai@tiscali.it

Parma, 16 agosto 2017

Illustrissimo Giudice Dott. Castaldo


Egregio CTU Ing. Lucia Coticoni
Egregio Avvocato Alessandra Malva

Note alla bozza di CTU dell’ingegner Lucia Coticoni, redatta per la causa tra il Condominio di via
Paracciani 20 e il Comune di Roma e Acea. Registro Generale 83400 del 2016.

Dopo aver invano sollecitato l’anticipo della CTU ai tempi stabiliti dal Giudice in prima udienza,
essendo venuti a mancare tutti i presupposti della richiesta di proroga, che in particolare il CTP per
conto di Acea ipotizzava, questo tecnico si sarebbe aspettato una bozza di CTU, ben più povera di
pagine, ma che avesse sviscerato e, soprattutto, approfondito tutti gli angoli delle problematiche, sia
pur semplici, che da questa relazione attendevamo venissero affrontati e risolti. Così non è stato.

Della descrizione dei luoghi


Alla pagina 10 della bozza di relazione, codesto CTU cita tutte le particelle del Condominio attore
di causa, ma non quella relativa alle perdite e soprattutto non quella dove transita la condotta
fognaria a confine con lo stesso condominio attore. Si tratta della particella 674 del Foglio 359,
appartenente geograficamente al Comune di Roma. Geograficamente e non solo. L’intestatario della
particella, che fu già del Costruttore1, risulta ad oggi essere il Comune di Roma e non da poco
tempo, bensì fin dal 12 giugno del 1979; vano inoltre sarebbe il penoso tentativo di osservare che il
Catasto non è probante: una legge impone dal 2010 2 a tutti i cittadini di intestare correttamente le
proprietà personali sia in Conservatoria che in Catasto e il Comune di Roma non è una persona
giuridica qualsiasi. Tanto è vero che il Comune, anticipando il regolamento generale, provvedette,
dal 1979 appunto, a intestarsi la particella oggetto di causa: la variazione, all’epoca avveniva
d’Ufficio, cioè un funzionario del Catasto, si adoperava per modificare l’intestato di ogni singola
particella sulla base di idonea documentazione presentata di proprietà. Tali registrazioni in Catasto
sono assai rare da trovare; sovente avviene il contrario: strade, parchi, aree attrezzate diventano
comunali provenendo da proprietà private, senza che ci sia la necessaria registrazione, anche solo
perché la documentazione presentata viene ritenuta incompleta dagli uffici competenti. Si noti
anche la dicitura “Fu di accertam.”3, la quale significa che tecnici dello Stato hanno verificato, di

1 Di seguito C.E.I.L. oppure CEIL.


2 Quindi in vigore da circa sette anni.
3 Si confronti la visura storica allegata al numero 1.

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persona e sul posto, la natura dei luoghi e dei possessi. Questi particolari, sono stati omessi da
codesto CTU, per mera dimenticanza.

Della proprietà della rete fognaria.


“A seguito di quanto suesposto è di tutta evidenza, che la rete fognaria realizzata dalla C.E.I.L.
raccoglie gli scarichi delle acque reflue delle varie palazzine e le convoglia in un unico pozzetto
denominato P5 (… omissis ….) è privata e non Comunale 4” “Anche la sua realizzazione non
rispetta le caratteristiche tipiche realizzative di tracciato Comunale” “Questo significa che la sua
manutenzione e/o conservazione in esercizio spetta a soggetti privati e non pubblici e deve essere
gestita da tutti i Condomini che allacciano la rete.”
Abbiamo in poche righe una sventagliata di sillogismi che si addicono più a un certamen retorico
che a una relazione tecnica.
La C.E.I.L. ha realizzato la fognatura, ergo è proprietaria della fognatura. La C.E.I.L. ha venduto un
appartamento ad un condomino che si affaccia su di una particella contigua, ergo il condomino è
comproprietario della particella di terreno su cui passa la fogna o solo della fogna5? Non è di tutta
evidenza, non è evidente, non c’è allegato un solo documento che attesti la cessione dell’area o
dell’impianto al condominio, oppure a qualcuno dei condòmini.
D’altra parte il semplice uso della fognatura non significa che un singolo condomino, un
condominio oppure tutti i condomìni a monte diventino proprietari6 delle strade o delle fognature a
valle. Altrimenti, per analogia, anche il depuratore di Tor di Valle sarebbe di proprietà dei
condòmini di via Paracciani e non è così.
Concordiamo con il CTU quando afferma che la manutenzione spetta a chi allaccia in rete, ma i
condòmini contribuenti già pagano, e profumatamente, un soggetto privato, ma pubblico, che si
prende cura di questa rete in tutte le aree pubbliche. Questo soggetto ha un nome e si chiama Acea e
anche se le squadre inviate hanno impiegato qualche giorno per individuare e ricostruire la dinamica
dei tratti fognari che dovrebbero mantenere da circa 17 anni (sia quelli di via Paracciani, ma anche
quello di via Cardinal Oreglia e della Circonvallazione Cornelia) nessuno dei loro componenti ha
mai contestato il fatto di avere l’esclusiva della manutenzione ordinaria e straordinaria del tratto di
via Paracciani e di quelli limitrofi7.

4 La C avrebbe dovuto essere minuscola, ma non mutiamo il contenuto nella citazione.


5 Primo sillogismo che lascia aperte comunque due soluzioni.
6 Secondo sillogismo.
7 Almeno nel primo giorno di sopralluogo, prima cioè che ci rendesse conto del disastro avvenuto nel sottosuolo della
via Paracciani e nelle vie adiacenti.

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Codesto CTU ha delegato Acea all’esecuzione delle opere, nonostante fosse una delle parti in causa,
perché era perfettamente consapevole che la proprietà fosse comunale e soprattutto che la
manutenzione della fognatura oggetto di causa era compito di Acea: altrimenti avrebbe commesso, e
non è così, un gravissimo errore procedurale.
Altri aspetti ci rimangono oscuri nella dinamica di questa CTU. Perché il Comune di Roma,
proprietario dell’area (fino a diversa determinazione) avrebbe dovuto impiegare due mesi per dare il
permesso ad una propria compartecipata di aprire dei cavi, quando Acea, ripetiamo sua
compartecipata e delegata, per motivi gravi, come l’inquinamento del suolo, deve intervenire senza
indugio? Su questo argomento per il momento soprassediamo, perché si aprirebbe tutto un altro
capitolo che ci allontanerebbe dal tema principale.
I dati oggettivi sono dunque sostanzialmente questi:
L’area oggetto di causa è stata attrezzata dalla CEIL nel lontano 1965, che ha regolarmente
richiesto Concessioni e Autorizzazioni per apertura cavi;
L’area oggetto di causa è di proprietà del Comune dal 1979;
Tecnici che hanno preceduto codesto CTU e questo tecnico nella relazione sullo stato dei
luoghi, dopo approfonditi accertamenti hanno riferito di aver avuto conferma da Funzionari
del municipio competente che il tratto di fognatura oggetto di causa è di proprietà comunale:
mi riferisco in particolare all’ingegner Randazzo8 alla pagina 2 della sua relazione, allegata
al fascicolo di parte attrice. Perché il CTU, che pure prende importanti informazioni da
quella relazione9, non confuta l’asserzione principale? E dimentica persino di citarla? Non si
fida forse della professionalità degli ingegneri dell’Ordine della Provincia di Roma?
Nel 2017, i Vigili Urbani di Roma, con verbale di contravvenzione elevato ad uno dei
negozianti di via Paracciani ribadiscono la proprietà dell’area per il Comune di Roma:
occupazione suolo pubblico (del 18 maggio 2017).
Nei voli pindarici della relazione invece troviamo solo una presunta evidenza, cioè che chi ha
costruito la fogna avrebbe poi venduto anche la particella con il marciapiede e anche metà della
carreggiata di via Paracciani al Condominio di via Paracciani 20, o a qualcuno dei condomìni
limitrofi o a tutti insieme. Oppure avrebbe ceduto la medesima area al Comune di Roma, con
eccezione dell’impianto fognario, che sarebbe stato acquisito dagli stessi soggetti giuridici di cui

8 A onor del vero esiste anche una seconda relazione, questa ultima del geometra Ruzzi, non citata anche essa dal
CTU, dove c’è una piccola inesattezza reiterata: si parla di proprietà del tratto fognario di Acea. Trattasi
evidentemente di peccato veniale. L’Acea è solo partecipata dal Comune di Roma, che è il vero proprietario
dell’impianto. Anche su questo aspetto tuttavia ci saremmo attesi una menzione e una precisazione da codesto CTU.
9 In particolare date e protocolli delle richieste degli allacci in fogna della CEIL.

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sopra10: di questi documenti, però, nessuna traccia.


Sulla cattiva strada codesto CTU fu messo dalla osservazione del geometra Silvia Carlino 11, fatta
propria dal CTP per conto di Acea, che era evidente che la tratta delle acque reflue oggetto di
riflessione era stata realizzata fuori dagli standard comunali12: osservazione veritiera, fu, infatti,
realizzata dalla CEIL13, probabilmente a scomputo degli oneri di urbanizzazione primaria. A Roma è
davvero difficile14 riuscire a trovare tratti fognari comunali, per lunghezze superiori al 10% di tutta
la rete, che ne seguano gli standard: la mancanza dei requisiti standard, tuttavia, non esonera l’Acea
dai suoi compiti di manutenzione ordinaria e di pronta segnalazione al Comune di quella
straordinaria.

Delle caditoie mancanti


Codesto CTU fotografa alla pagina 12 della bozza, tra le altre cose, una caditoia di raccolta delle
acque piovane. Realizzata tra l’altro secondo gli standard comunali. Non è l’unica. Questo
particolare, sfuggito in occasione dei tre sopralluoghi al CTU, potrà essere riverificato con calma
tornando sul posto. Non è invece sfuggita al CTU la presenza di allacci non previsti nel progetto del
1965, d’altra parte, in oltre cinquant’anni, molte modifiche sono state apportate all’impianto base:
non ultima quella necessaria per lo smaltimento delle acque piovane. Alla pagina 43 della bozza si
menziona: “ … omissis … per il tratto esaminato risultano più allacci rispetto a quelli di progetto …
omissis …”, ipotizzando che si tratti solo di allacci di negozi. Tra gli allacci “nuovi”, al contrario,
occorre citare per prima cosa la presenza delle caditoie comunali. Esse si trovano a ridosso del tratto
fognario CEIL e sono state eseguite a spese del Comune di Roma. Chi ha autorizzato e controllato
in quel tratto la posa in opera delle caditoie? E il loro allaccio alle condotte comunali? E ancora, chi
ha autorizzato e controllato nello stesso tratto la stesura di cavi elettrici, di cavi della telefonia e la
posa di tubazioni del gas? Il CTP Milani del Comune di Roma ha comunicato a questo tecnico che,
con le necessarie autorizzazioni, è facilmente possibile ottenere lo storico dell’apertura cavi, presso
il Municipio competente. Codesto CTU con il largo lasso di tempo a disposizione, avrà certamente
provveduto a fare le verifiche del caso. È, infatti, evidente che i crolli e i depositi di materiale di
risulta15 hanno come causa prima i lavori di manutenzione straordinaria effettuata in loco con mezzi
10 Oppure codesto CTU pensava di avere a che fare con un’area consortile, ma non è così.
11 Responsabile della squadra Acea intervenuta.
12 Pagina 44 della bozza di CTU: “anche la sua realizzazione non rispetta le caratteristiche tipiche realizzative di
tracciato comunale”.
13 Non ad anello (si confronti la pagina 44 della bozza di CTU), ma con due linee innestanti lo stesso pozzetto.
14 Anche questa osservazione fatta da questo CTP durante le operazioni peritali, non è menzionata, né confutata, se
fosse possibile confutarla, nella relazione peritale.
15 Causa seconda delle infiltrazioni di acque reflue e acque potabili.

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pesanti. Le rotture di minore entità sono state invece generate dalle dimensioni della fognatura, che
nonostante riceva anche le acque meteoriche è rimasta quella del 1965. Certo non è nostro compito
dare giudizi sulle affermazioni del CTP di Acea, che afferma che un affidamento provvisorio di
manutenzione non permette economicamente di adeguare il dimensionamento della tratta fognaria
alle nuove esigenze (non troviamo traccia di questo argomento nella bozza di CTU e neppure
sull’andamento delle pendenze della linea), ma il risultato finale è quello che abbiamo tutti potuto
constatare.

Della chiusura dei tombini


Durante le operazioni peritali è stato necessario riportare alla luce alcuni tombini che erano stati
ricoperti di asfalto. Chi ha potuto effettuare queste operazioni su pubblica strada e autorizzato da
chi? Si tratta sostanzialmente di riformulare le domande effettuate nel capitolo precedente, ma in
questo caso è investita la superficie della strada e del marciapiede e non la parte interrata.

Delle misteriose mappe presentate dal CTP Milani per conto del Comune di Roma.
Le mappe degli impianti idrici e delle fognature dell’isolato, presentate dal CTP Milani in occasione
del primo sopralluogo, furono pretesto di inizio delle indagini conoscitive dei luoghi. In particolare
nella mappa dell’impianto di smaltimento delle acque reflue, questo era rappresentato con un
tracciato corrente verso il centro della via Paracciani e seguiva il percorso che il CTU ha così
brillantemente individuato per mezzo della videoispezione, con due differenze: il diametro della
tubazione e il percorso che di fatto era assai più a ridosso dei fabbricati serviti. Codesto CTU ha
cercato a lungo nel centro della carreggiata la fantomatica seconda condotta, per assecondare
correttamente il debole tentativo di difesa di Acea, che voleva sostenere che in una via poteva
passare una sola condotta comunale. Questo CTP, al contrario, riteneva che due condotte avrebbero
potuto servire, meglio di una, la porzione di area cittadina interessata. Purtroppo però la seconda
linea non è stata trovata e sembra non sia mai esistita, per cui appare ancora più evidente che la
tratta fognaria, presa in consegna dal Comune da parte di Acea, sia proprio quella oggetto di causa
senza alcuna possibilità di rimpallare le responsabilità dei mancati interventi di manutenzione
ordinaria e straordinaria dall’uno all’altro ente. Anche su questa lunga discussione, che tanta
chiarezza avrebbe restituito all’Accertamento Tecnico Preventivo, codesto CTU ha dimenticato di
relazionare con la dovuta dovizia di particolari.

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Della elencazione dei danni


Questo CTP, pur essendo stato allontanato dalla zona delle operazioni durante i sopralluoghi peritali
per motivi di sicurezza e non avendo modo di confrontare quindi ciò che avrebbe potuto vedere con
i propri occhi con il filmato, molto nitido e chiaro, realizzato da Acea, ritiene che l’elencazione dei
danni riportati da codesto CTU della condotta fognaria, sia molto precisa e soprattutto congruente
con lo stato dei luoghi che ha potuto verificare sul posto: danni ai box di via Scarampi, danni ai
magazzini dei negozi della stessa via, abbassamento16 della strada nel tratto di immissione di via
Paracciani in largo Scarampi. Si sottolinea solo che la infiltrazione proveniente dalle condotte
dell’acqua reflua è stata alimentata con costanza anche dalla perdita continua proveniente dalla
condotta dell’acqua potabile posta a monte sul lato della Circonvallazione Cornelia: ciò
spiegherebbe anche perché al flusso maleodorante che investiva i garage di largo Scarampi si
alternava anche quello di acque semi limpide e meno copiose che raggiungevano senza soluzione di
continuità le stesse pareti dei box. Quindi ribadiamo che non solo le acque reflue, ma anche le
acque potabili sono state la causa seconda dei danni lamentati da parte attrice e ricapitolando
abbiamo due linee di danni provocati:

Danni gravi.
Causa prima: danni gravi provocati all’impianto delle acque di scarico17 da lavori
importanti che hanno investito il tracciato fognario nel sottosuolo o in superficie:
reiterate aperture cavi e lavori eseguiti sulla strada e sul marciapiede con mezzi pesanti;
Causa seconda: fuoriuscita di acque reflue e acque potabili, per il crollo di lunghi tratti
della fognatura e perché linee e pozzetti sono ostruiti.

Danni meno gravi


Causa prima: danni minori18 provocati dal sottodimensionamento della linea.
Causa seconda: anche in questo caso fuoriuscita di acque reflue e acque potabili
dalle fessurazioni.

16 Visibile ad occhio nudo.


17 Crolli e ostruzioni gravi sulla linea causati da materiali di risulta.
18 Fessurazioni della linea, fessurazioni degli innesti sottoposti a taglio e a momento flettente, fessurazione delle linee
di innesto sottoposte a momento torcente.

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Delle riparazioni della conduttura


Questo CTP ritiene che il problema principale della condotta e del suo ripristino è rappresentato dal
suo attuale dimensionamento: oltre a ciò è presente anche il fenomeno dei crolli. Non si condivide
perciò nemmeno la proposta del metodo del “Riling delle condutture”, del tutto irrealizzabile.

Con osservanza.

Ing. Antonello Nicolai

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