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CONTRATTI

L’ aspetto della patrimonialità è molto importante e la sfera


dell’autonomia è amplissima, nel senso che l’ordinamento lascia alle
parti la facoltà di autodeterminarsi nella convinzione che ognuno sa cosa
è meglio per se stesso.
Dunque nella sfera patrimoniale le parti fanno più o meno ciò che
vogliono e il numero delle norme inderogabili, di cui non si può escludere
l’applicazione è veramente ridotto.
L’autonomia contrattuale significa che le parti hanno libertà piena nel
contrarre, se contrarre, con chi contrarre, che contenuto dare al proprio
contratto…

ATTI UNILATERALI: sono numericamente inferiori rispetto ai contratti


poiché tutta la sfera patrimoniale è governata dal principio
dell’inviolabilità della sfera giuridica altrui, ciò significa che se devo
produrre un effetto nella sfera giuridica di un altro , quest'ultimo deve
manifestare il suo consenso. Perciò, il contratto, l’accordo delle parti è la
fonte principale volontaria del rapporto obbligatorio. Nell’ ipotesi in cui,
viceversa, questo effetto possa dipendere dalla volontà di una sola
persona sono o ipotesi in cui l’effetto si produce nella sfera giuridica
dello stesso soggetto (ad ex rinuncia all'eredità) o ipotesi in cui l’atto è
stato precedentemente autorizzato dal consenso della controparte( ad
ex il recesso, in cui manifesto volontà di sciogliere il contratto e lo faccio
o perchè me lo concede la legge o perché è una clausola di recesso
espressamente inserita nel contratto e quindi la parte che subisce il
recesso ha acconsentito nella propria sfera giuridica nel momento in cui
ha inserito la clausola nel contratto) .

DISTINZIONE TRA ATTI BILATERALI E PLURILATERALI: in questa


distinzione si inserisce il concetto di parte del contratto poichè è centro
di interessi il che significa che se per ex sono più soggetti a vendere
questi rappresentano la parte venditrice e bilaterale sebbene ci siano più
soggetti a vendere.
Gli atti plurilaterali si creano quando nella formazione del rapporto
contrattuale occorre la volontà di più soggetti: un esempio tipico è il
contratto costitutivo dell’associazione degli enti in generale .
CONTRATTI DI COMUNIONE DI SCOPO E CONTRATTI
CORRISPETTIVI:
nei primi non c’è contrapposizione tra gli interessi delle parti che si deve
comporre nell’accordo ma ci sono più soggetti che perseguono uno
scopo comune(ex contratto associativo dove più soggetti costituiscono
insieme un ente per perseguimento di scopo comune).
I contratti commutativi sono caratterizzati dal fatto che le parti
perseguono un interesse opposto( il compratore vuole ottenere il bene
con prezzo minore e il venditore vuole ottenere prezzo maggiore ) quindi
entrano in conflitto ma trovano un punto di incontro nell’accordo che dà
luogo alla conclusione del contratto.
Norma che definisce i requisiti essenziali del contratto: art 1325 cc.
I requisiti del contratto sono: 1) l'accordo delle parti; 2) la causa; 3)
l'oggetto; 4) la forma ove prescritta dalla legge.
Il primo elemento è l'accordo ovvero la volontà comune delle parti.
L'accordo si perfeziona secondo diverse modalità: il codice prevede uno
schema generale e una serie di schemi particolari.
Lo schema generale è quello di scambio-proposta- accettazione.
Proposta e accettazione sono dichiarazioni negoziali preparatorie il che
significa che l’emissione di una proposta o accettazione di per sé non
equivale al sorgere del vincolo contrattuale e affinché sorga il vincolo
contrattuale occorre che ci sia l’incontro di proposta e accettazione e dal
quel momento sorge il rapporto obbligatorio.
Dunque è importante stabilire il momento di conclusione del contratto
perché fino a quel momento le parti possono, secondo il comportamento
conforme di correttezza e buona fede, cambiare idea e non dar luogo al
sorgere del vincolo poiché non sono ancora obbligate. Nel momento in
cui si perfeziona l’accordo invece sorge l’obbligazione, perché il
contratto è fonte del rapporto obbligatorio , e quindi l’obbligazione si
scioglie solo con adempimento oppure le parti dovrebbero procurarsi un
nuovo accordo diretto a distruggere il rapporto precedentemento
perfezionato. Infatti la norma del codice dice ‘ l'accordo è rivolto a
costituire, modificare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale’.
La proposta deve contenere tutti gli elementi idonei alla conclusione del
contratto, è recettizia quindi produce effetti dal momento in cui giunge al
destinatario e deve avere un destinatario, se è una proposta non
completa è un invito ad offrire e non è idonea a dar luogo alla
conclusione del contratto . dunque il contratto in questo caso si conclude
con questa sequenza; invito ad offrire,formulazione dell’offerta da parte
del destinatario che è la proposta, ed eventuale accettazione. Infine il
codice prevede che la proposta sia una dichiarazione scritta ed inviata e
distingue il momento dell’emissione da quello della ricezione .
Perché si dia luogo alla conclusione del contratto occorre che il
proponente riceva un’ accettazione conforme alla proposta; se ciò non
accade e il potenziale accettante fa una controproposta il meccanismo di
conclusione va avanti.
Anche l’accettazione perchè sia valida deve essere conforme alla
proposta ed inviata nel termine indicato dal proponente al proponente
ma ci può essere un'accettazione tardiva se il proponente la accetta
comunque . inoltre l’accettante deve formulare l'accettazione secondo la
forma che indica il proponente(ex via mail).
inoltre proposta e accettazione sono revocabili fino alla conclusione del
contratto quindi fino a che l'accettazione conforme non sia giunta al
proponente.
L’accettante per revocare l’accettazione deve utilizzare un metodo di
comunicazione più veloce della dichiarazione di accettazione stessa.

Questo è lo schema base, poi il codice formula una serie di schemi


alternativi:
1) contratto formato mediante esecuzione , in cui proponente formula
la sua proposta e l’ accettante avvia l’esecuzione quindi
sostituisce la dichiarazione con l’esecuzione. Ciò si fa spesso
quando si hanno rapporti ripetitivi( ex quando chiamo fornitore
abituale) e si alleggerisce il formalismo. Però si ha l’onere di
comunicare l’inizio dell’esecuzione.
2) contratto con obbligazione a carico del solo proponente, in cui
l’oblato (quello che riceve la proposta) ne ha solo vantaggio: lo
schema è proposta e silenzio del destinatario e mancato rifiuto.
Qui il comportamento diviene significativo dell'accettazione.
3) Particolari modalità si hanno quando vi è prescrizione formale cioè
il codice prescrive per determinati contratti la forma scritta. In quel
caso la forma diventa elemento essenziale e un contratto formale
senza quella determinata forma non esiste, il contratto per essere
formato deve rispettare il requisito formale. La forma può essere
richiesta dal legislatore ad substantiam, nel caso che stiamo
esaminando,quindi se manca la forma il contratto non è perfetto.
Oppure chiesta ad ab probationem cioè per la prova del rapporto,
quindi se non è necessario provare il rapporto va tutto bene ma se
una delle parti ha l’esigenza di provare il contenuto delle clausole
contrattuali deve per forza avere la forma scritta altrimenti non può
dare prova del contratto.
4) adesione al contratto aperto,( ad ex nelle associazioni) cioè
contratti in cui successivamente all’atto costitutivo sono consentite
nuove adesioni delle parti; in questo caso lo schema consentito
equivale a una proposta contrattuale e l’adesione del nuovo
associato equivale all’accettazione di quello schema contrattuale.
5) Offerta al pubblico; schema che si usa nella distribuzione di
massa. la proposta è rivolta a un pubblico indefinito di persone e di
conseguenza non è recettizia perché non ha un destinatario. Però
può essere revocata usando gli stessi strumenti di pubblicità per
l’offerta. il contratto si conclude nel momento in cui uno del
pubblico accetta.

Proposta e accettazione sono revocabili però non si è detto della sorte


della proposta nel caso in cui dopo la formulazione della proposta il
proponente muore o diviene incapace. Se il soggetto muore prima del
perfezionamento del contratto , nella sua sfera giuridica non c’è ancora il
vincolo e quindi non passa agli eredi; se invece il contratto è già perfetto
ci sarà un credito trasmesso agli eredi.
A questa regola, cioè del venir meno della proposta in caso di morte o
perdita di capacità vi sono 2 eccezioni: la prima riguarda l’ipotesi in cui la
proposta sia formulata come proposta irrevocabile, in questo caso si
trasmette agli eredi poiché nel momento in cui viene formulata in questo
modo significa che il proponente ha già assunto l’obbligo di mantenere
ferma la proposta e ha già disposto della propria sfera giuridica e quindi
c’è l’obbligo di dar luogo alla conclusione del contratto.Inoltre non viene
meno la proposta nel caso in cui è formulata da un imprenditore
nell’esercizio dell’impresa perché in questo caso prevale l’elemento
organizzativo dell’attività imprenditoriale e le sorti dell’attività d’impresa
non sono legate al singolo imprenditore quindi si trasmettono le proposte
contrattuali.
Ci sono poi diverse deviazioni di questo schema generale.
La prima è l’opzione è un accordo che produce l’effetto di vincolare una
parte alla costituzione del rapporto contrattuale e lasciare libera l’altra
che sarà titolare di un diritto d’opzione , quindi il diritto di dar luogo
all'effetto finale o meno; ad ex se faccio contratto d’opzione d’acquisto
significa che colui che è titolare del diritto d’opzione d'acquisto se
esercita il diritto d’opzione dà luogo alla vendita unilateralmente. Dunque
l’opzione è un diritto potestativo( cioè diritto che il titolare può esercitare
e la controparte non può far altro che subire).
Altro elemento che può incidere sulla libertà delle parti di contrarre è la
prelazione. Qui non c’è un obbligo a contrarre, quindi la parte può
scegliere se contrarre o meno e se decide di contrarre deve preferire un
soggetto agli altri ; quindi deve inviare la proposta contrattuale prima al
titolare del diritto di prelazione e poi è libero di vendere a chi vuole: ad
ex contratto di locazione in cui è espressamente prevista la clausola di
prelazione accordata dalle parti, ciò significa che se il proprietario decide
di vendere deve offrire il contratto di vendita prima al conduttore (colui
che occupa l’immobile) ; l’obbligato invia una proposta contrattuale
contenenti tutti gli elementi idonei alla conclusione del contratto e se il
titolare del diritto di prelazione decide di esercitare il proprio diritto da
luogo alla conclusione del contratto ; se non lo fa poi l’obbligato alla
prelazione è libero di offrire il contratto a chi vuole alle stesse condizioni
o a condizioni peggiorative.Se invece migliora le condizioni, e ad
esempio diminuisce il prezzo, deve ripetere il procedimento e offrire al
prelazionario la possibilità di dar luogo alla conclusione del contratto. il
procedimento che da luogo alla conclusione del contratto può essere
breve (ad ex entro in un bar, vedo il prezzo del caffè che mi sta bene,
pago e finisce là) e in altri casi le trattative sono lunghe.
Ad ex cedere un’azienda o una compravendita complessa di un
immobile. Nella fase preliminare alla conclusione dell’accordo le parti
sono obbligate a comportarsi in correttezza e buona fede e quindi non
impegnare la controparte in una trattativa se non si è seriamente
intenzionati a concluderla.

C’è responsabilità precontrattuale quando non si dà più luogo alla


conclusione del contratto o quando si conclude il contratto invalido ad ex
perchè si tace circa l’esistenza di particolari vizi o ancora quando non si
forniscono alla controparte tutte le informazioni necessarie alla
formazione del contratto.

Altro tipo di contratto di impresa è il contratto standard: c’è assenza di


trattative tra le parti dato che il testo contrattuale è predisposto da una
sola parte e l’altra aderisce passivamente: ex barista mette preziario a
disposizione di tutti e quelle sono le condizioni a cui offre i suoi prodotti;
se chi entra accetta le condizioni dà luogo alla conclusione del contratto.
Il contratto è imposto dall'imprenditore. Si ammette questa limitazione di
autodeterminazione di una delle parti perché si dice che l’impresa ha
l’esigenza di gestire in modo uniforme i contratti, se non si riconosce
questa possibilità significa che lievitano costi e ciò va anche a scapito
dell’aderente.

Vi sono norme particolari che regolano i contratti per adesione:


innanzitutto riguardano le modalità di conclusione e anche il contenuto
quindi non posso dire di non essere a conoscenza delle clausole.
Altra regola è che la clausola eventualmente aggiunta al contratto
standardizzato prevale sulle altre( ad ex vado in un negozio e ordino un
divano e lo schema contrattuale prevede la consegna in 30 gg lavorativi
e sotto a penna aggiungo consegna entro il 15 febbraio).
Altra regola riguarda per i contratti standard riguarda l’interpretazione; le
clausole devono essere interpretate in modo più favorevole all’aderente
che a chi le ha predisposte.

L’ipotesi del silenzio; in alcune ipotesi le parti possono dar luogo alla
conclusione del contratto senza dire nulla quindi senza emettere una
dichiarazione contrattuale purché il comportamento sia
inequivocabilmente significativo di una determinata volontà. La regola
giuridica è che chi tace non dice nulla quindi non si può dare un
significato al silenzio , tuttavia non si esclude che il comportamento
abbia una valenza tale che sicuramente significa una volontà di
concludere il contratto( se salgo sul bus manifesto di voler concludere
contratto di trasporto) .
Altro tipo di contratto molto diffuso è quello in internet: segue lo schema
dell’offerta al pubblico e non c’è destinatario definito ; quando manifesto
la volontà di pagare concludo il contratto.
Vi è poi il contratto informatico: vi sono diversi meccanismi di forma di
sottoscrizione che possono equivalere alla forma scritta a seconda della
maggiore o minore sicurezza:
1- c’è la possibilità di una firma elettronica e quindi tengo conto
semplicemente della provenienza dell’ Ip dell’indirizzo email;
2- ci sono schemi più sicuri nel definire la provenienza perché chiunque
a caso può far partire una proposta contrattuale dal mio pc; più sicura è
la firma digitale che comporta una validazione basata su un sistema di
chiavi asimmetriche. Nei processi bancari è molto presente.
Maggiore sicurezza viene poi dalla scrittura privata autenticata e l’atto
pubblico. La scrittura privata è quella sottoscritta datata e firmata; nel
momento in cui la data e la firma la metto davanti a un pubblico ufficiale
non si pone il problema della provenienza e del momento della
sottoscrizione e attesta che sono io in quel momento a sottoscrivere.
Ancora più sicuro è l’atto pubblico che non è delle parti ma del notaio , il
quale convoca le parti e le fa firmare davanti a lui: il vantaggio è la
certezza della provenienza e l’atto è redatto da un tecnico del diritto.

LA RAPPRESENTANZA:
il fenomeno è quello della sostituzione di un soggetto ad un altro nello
svolgimento di un’ attività poichè è impensabile che un soggetto faccia
tutto da sé e ha bisogno di collaborazione.
Il fenomeno della sostituzione può avere diversi significati.
Il primo è che dò l’incarico a qualcuno di svolgere un’attività per mio
conto; il soggetto si presenta a suo nome dopodichè svolta l’attività,
trasmetterà gli effetti dell’attività e gli verrà chiesto il conto.
C’è poi la rappresentanza con procura: in questo caso la parte che
svolge l'attività verrà autorizzata in virtù della procura a porre in essere
l'attività per mio conto e anche in mio nome. L'autorizzato svolge
l'attività ma gli effetti sostanziali ricadono su di me; c’è dunque differenza
tra la parte formale(rappresentante) e la parte sostanziale
(rappresentato) su cui ricadono gli effetti.
La procura è un atto unilaterale, non è un contratto,il rappresentante non
è obbligato nel svolgere un'attività rappresentativa ma assume il potere
di svolgerla; se voglio fare in modo che il rappresentante sia anche
obbligato devo legarlo ad un contratto chiamato contratto di mandato.
Si può avere un contratto di mandato senza rappresentanza e senza
procura( un incarico collaborativo in mia sostituzione) o un mandato con
rappresentanza ( quindi mandato più procura e il soggetto è obbligato a
svolgere l’attività e a spendere il nome).
La rappresentanza può essere legale(la legge stabilisce il potere
rappresentativo), volontaria (l’interessato decide se farsi sostituire e da
chi ) e organica( in cui il soggetto rappresentato è un’organizzazione).
La procura è un atto unilaterale e il rappresentato deve essere capace
poichè dispone della propria sfera giuridica nel momento in cui dà il
potere di agire per nome e per conto ad un altro ; viceversa il
rappresentante può anche essere un soggetto incapace( ad ex un
minore) ma l’importante è che sia in grado di capire l’attività che svolge
anche se incapace di agire.
La procura deve avere la forma del contratto che si va a stipulare e il
contenuto può essere generale(riguarda tutti gli affari) o speciale(
svolgere uno o più attività particolari).
La procura può essere revocata e la revoca deve essere portata a
conoscenza dei terzi altrimenti si crea la questione del rappresentante
apparente in cui i terzi possono fare affidamento a un potere che non
esiste; se quella apparenza fosse inequivocabile e facesse cadere tutti
in inganno si potrebbe rischiare di considerare l’atto come efficace.
Conflitti di interessi: può capitare che il rappresentante non svolga in
modo fedele la sua funzione (cioè la cura degli interessi altrui) e agisce
nella cura dell’interesse proprio con una persona a sè legata( ad ex
mando tizio a milano a comprare un immobile economico ma acquista
quello di un suo amico o uno che vende lui stesso); in questo caso il
contratto è viziato ed annullabile.
Altra ipotesi è quella in cui il rappresentante agisce travalicando il limite
della procura( invece di acquistare un immobile a 500mila euro ne
compra uno a 700mila) oppure agisce senza avere poteri( si presenta al
luogo dell’acquisto in veste di rappresentante ma non lo è); in questo
caso l’atto è inefficace ma non nullo poichè l’atto può essere ancora
sanato attraverso la ratifica( essa equivale a una procura iniziale, è
come se il contratto fosse stipulato dall’inizio sulla base di una procura
esistente); se invece il rappresentato decidesse di non ratificare, il
contratto non è produttivo di effetti e il terzo può reagire con risarcimento
dei danni.
Vi è poi il contratto per persona da nominare: c’è uno stipulante che
conclude il contratto riservandosi la possibilità di nomina del soggetto
nella cui sfera giuridica si produrranno gli effetti; se questa dichiarazione
di nomina interviene, il nominato diviene parte sostanziale ma se la
nomina non avviene il contratto produce effetti tra i contraenti originari.

GLI ALTRI ELEMENTI DEL CONTRATTO:


- abbiamo parlato di forma e accordo(volontà, rappresentanza,
dissociazione tra parte formale e sostanziale, ecc)
- mancano oggetto e causa
L’oggetto è il contenuto del contratto cioè l’insieme delle prestazioni che
le parti devono seguire per dare luogo all’esecuzione del contratto.Non
si intende il bene come oggetto del contratto perché altrimenti ci
sarebbero una serie di contratti senza oggetto in cui la cosa non c’è.
L’oggetto deve essere lecito( non contrario a norme imperative e non
contrario al buon costume) determinato( le parti devono sapere cosa
fare per liberarsi dal vincolo obbligatorio), determinabile(è possibile che
l’oggetto non sia attualmente determinato al momento della conclusione
del contratto e l’importante è che lo sia quando il contratto deve essere
eseguito)
La causa è la sintesi degli effetti che il contratto deve produrre:ad ex la
funzione della locazione è il pagamento di un canone per il godimento di
un bene. Anche la causa deve essere lecita ed è un elemento
essenziale del contratto poiché qualsiasi spostamento di ricchezza deve
avere una ragione giustificativa.
Modalità in cui il contratto organizza vantaggi e sacrifici economico-
giuridici per le parti:
-oneroso, ciascuna parte assume un obbligo verso l'altra e ciascuna si
sottopone a un sacrificio per avere un vantaggio;
-gratuito, un soggetto svolge una prestazione in favore dell'altra senza
avere nulla in cambio ma lo scopo può essere egoistico;
-contratto con prestazioni corrispettive , in cui una prestazione trova una
ragione giustificatrice nella controprestazione; questa definizione ci
serve per stabilire l’ambito di applicazione della risoluzione come rimedio
dei contratti corrispettivi.
I contratti onerosi sono sempre contratti corrispettivi ma non tutti i
contratti onerosi sono corrispettivi perchè ci sono contratti che
determinano il sacrificio da parte di un soggetto e un'aspettativa a un
risultato ma senza corrispettività( ad ex contratto associativo , sborso
per diventare socio ma non ho diritto ad alcuna prestazione corrispettiva)
quindi oneroso ma senza corrispettivo.
Contratti aleatori: caratterizzati dal fatto che una prestazione è definita e
l’altra è eventuale/non definita. Tipico è il contratto di assicurazione; è
una prestazione certa che pago tutti gli anni. L’assicuratore può fare un
buon affare se sto in salute tutto l’anno e non gli chiedo il rimborso, se
mi ammalo o ho un incidente gli sarà gravoso.
Contratti commutativi: qua prestazione e controprestazione hanno un
loro equilibrio. Ex il compratore è sicuro di avere la proprietà di un
immobile e il venditore è sicuro di aver diritto a quel prezzo.
Contratti tipici: quelli del codice.
Contratti atipici: un'invenzione delle parti. Le parti possono stipulare
qualsiasi contratto atipico purchè sia meritevole ( cioè che perseguano
un interesse lecito, utile e meritevole di tutela).
Astrazione della causa: la presenza della causa è importante ma stanno
dei negozi che non la indicano; l'ordinamento non ammette il negozio
astratto rivolto a trasferire diritti ma è più aperto all'astrazione se si tratta
di assunzione di obblighi( ad ex scrivo su carta devo tot euro a tizio e
firmo; è un riconoscimento del debito e se non pago , tizio può servirsi di
questo documento per avviare un’azione esecutiva contro di me e non
dovrà provare perchè ha questo credito)...(tuttavia è un'astrazione
temporanea e processuale perchè se nel mentre contesto la causa e
provo che questo impegno non aveva causa o aveva causa difettosa.
Differenza tra causa e motivi: il motivo non rientra nel regolamento
contrattuale mentre la causa sì.
Il motivo è un interesse che spinge ciascun contraente a fare il contratto;
il motivo è sempre irrilevante e al diritto non interessa ma c’è un’
eccezione: acquista rilevanza solo se illecito, motivo illecito comune ad
entrambe le parti( ad ex compro una sostanza tossica in farmacia che
serve ad avvelenare le blatte ma la uso per avvelenare una persona;
quel contratto è lecito anche se non lo uso per quella evenienza)(se
invece condivido il motivo illecito con la persona al bancone e dichiaro di
volerla usare per ammazzare una persona il contratto è nullo ).
Se ho interesse a far entrare il motivo nel contratto utilizzo il termine o la
condizione.
Come si disciplinano i contratti tipici e atipici: si decide in base al
regolamento contrattuale che le parti hanno stipulato, quindi accordo tra
le parti, se poi occorre integrare il contenuto del contratto possiamo
rifarci a contratti simili al caso.
Contratti misti: un contratto nel quale si combinano prestazioni di diversi
tipi legali( ex contratto di residence dove c’è la locazione
dell'appartamento + contratto d’opera per i servizi accessori).
L'interpretazione del contratto:
-deve essere interpretato secondo buona fede e secondo due criteri;
-interpretazione soggettiva diretta a ricostruire l’ effettiva volontà delle
parti e solo quando questi criteri non sono validi si ricorre
all’interpretazione oggettiva; tra i criteri dell’ interpretaz.soggettiva
rientrano il senso letterale delle parole,il criterio delle del comportamento
complessivo delle parti e l’interpretaz.contestuale;
-interpretaz.oggettiva è volta a dare un significato al contratto nel caso in
cui non si sia riusciti ad individuare la comune intenzione delle parti;
A volte il contratto non è completo o contiene delle cause che devono
essere sostituite
- ci può essere un’ integrazione suppletiva con la quale vere e proprie
lacune, dei "buchi" lasciati nel regolamento contrattuale e vengono
colmati dalla legge quindi il legislatore sostituisce delle clausole nulle
con altre valide
-interpretaz.giudiziale il giudice risolve le controversie e inserisce delle
pattuizioni che le parti avrebbero voluto inserire;

GLI EFFETTI DEL CONTRATTO: a seconda dei tipi di effetti che i


contratti producono troviamo varie categorie di contratti:
-contratti di accertamento, si limitano a chiarire quali sono le situazioni
giuridiche preesistenti e non c’è spostamento di ricchezza;
- viceversa quelli di attribuzione determinano spostamenti di ricchezza,
modificano le situazioni giuridiche;
-contratti con effetti obbligatori ,sono quelli che hanno come effetto solo
la nascita di un rapporto obbligatorio, o, come si dice, di obbligazione, o
di credito (ad es. contratto di appalto; di locazione; ecc);
-contratti con effetti reali, sono quelli che costituiscono o trasferiscono fra
le parti diritti reali; qui bisogna considerare l’effetto traslativo del
consenso cioè nel momento in cui si perfeziona il consenso transita il
bene dal venditore all’acquirente sebbene il bene non sia stato ancora
consegnato e diventa parte della sua sfera patrimoniale
generica.L'acquirente diventa il proprietario in attesa dell'effettiva
consegna della prestazione che gli è dovuta dal venditore , se subisce
effetti negativi o dal bene ne derivano danni a terzi ne risponde.
L’effetto traslativo del consenso è derogabile per volontà delle parti e il
processo cambia se si tratta di vendite di cose future o di cose generiche
perché in quel caso l’effetto traslativo è differito nel momento in cui la
cosa generica viene individuata e la cosa futura viene in esistenza. Per
vendita di cose altrui l’effetto traslativo si compie solo quando il venditore
si procura dal terzo la cosa.
Distinguiamo poi:
-contratti istantanei, in cui la prestazione si esaurisce immediatamente;
-contratti di durata,la prestazione si sviluppa nel tempo; si dividono in
1)contratti a esecuzione continua (somministrazione di acqua o energia
elettrica);
2)contratti a esecuzione periodica che avvengono in intervalli
periodici(fornire 12 casse di vino al mese/ pagamento stipendio
mensile);

VINCOLO CONTRATTUALE: questo è l’effetto più importante, una volta


concluso, il contratto getta un vincolo alle parti che le impegna ad esso.
Il contratto può avere anche effetto distruttivo cioè cancellare il
precedente contratto; il mutuo dissenso fa si che stipulando un altro
contratto con la controparte distruggo il precedente contratto e ne creo
uno nuovo( questa è l’unica strada per sottrarsi poichè una volta
stipulato non posso tornare indietro).
Fa eccezione alla regola per cui la parte non può sottrarsi al vincolo è il
Recesso. Esso è una manifestazione unilaterale di volontà di una delle
due parti del contratto in virtù della quale il contratto si scioglie e la
controparte non può che subire. La fonte di questo potere si trova nella
volontà delle parti e quindi la clausola di recesso è inserita nel
regolamento contrattuale (prendo in locazione un immobile e nel
contratto metto una clausola per cui se non mi dovesse più servire è mia
facoltà recedere e lo comunicherò tot gg in prima nell’evenienza).
A fronte della facoltà di recesso è possibile inserire nella clausola la
consegna di una somma di denaro alla parte che subisce il recesso per
compensarla da questa interruzione;
-il recesso può essere previsto con un preavviso( accade spesso con
contratti di locazione ed è utile alla controparte per trovare un contraente
in sostituzione); ci sono ipotesi in cui il recesso è previsto dalla legge e
sono tipicamente tutti i contratti di durata senza definizione del termine
finale poichè il nostro ordinamento non vede di buon occhio i rapporti
contrattuali perpetui perché limitano la libertà contrattuale( ex un
contratto di società senza termine finale significa che il socio può
recedere quando gli pare.
Con il vincolo contrattuale significa anche che le parti devono portare a
termine il rapporto contrattuale così come previsto ma se sorge
l’esigenza di una modifica ci vuole un nuovo accordo e quest’ultimo(così
come il mutuo dissenso) deve avere la stessa forma del contratto che
vanno a modificare , questo per il principio dell'uniformità della forma.
Sempre relativamente agli effetti abbiamo il principio della relatività degli
effetti del contratto per cui gli effetti si producono solo tra le parti fanno
eccezioni una serie di ipotesi:
-la promessa del fatto del terzo, in cui il contratto non può creare
obbligazioni a carico del terzo ma solo il promittente( molto ricorrente è
nel mondo dello spettacolo; in presario mi obbligo a far venire all’arena
flegrea quest’estate Ultimo, se l’artista verrà andrà tutto bene altrimenti
risulterò io inadempiente poichè il terzo è estraneo alla pattuizione);
-contratto a favore del terzo, è un meccanismo che fa eccezione
all'inviolabilità della sfera giuridica altrui; è un contratto tra 2 soggetti e
l’effetto giuridico si manifesta nella sfera giuridica di un terzo il qaule
però deve dichiaraer di volerne profittare; una volta dichiarato la
pattuizione non è più revocabile l'effetto deve necessariamente prodursi.
Si ha questo schema dell’accollo, l'accordo tra debitore e terzo e nella
sfera giuridica del creditore si svolge solo l’effetto positivo
dell’assegnazione di un nuovo debitore l'accollo del debito.
Nella disciplina degli effetti vi è la possibilità che le parti dispongano a
cedano ad altri gli effetti e ciò avviene nella cessione del contratto; la
prestazione deve essere pendente ovvero non deve essere stata ancora
eseguita. E’importante distinguere cessione del contratto e cessione del
credito . Con cessione del credito diciamo che il creditore è libero di
cedere, per il debitore è indifferente perchè è indifferente alle mani in cui
deve adempiere e deve essere solo portato a conoscenza dell'avvenuta
cessione. Quando invece cedo il contratto cedp una posizione
contrattuale complessa fatta di debiti e crediti per cui non sono libero di
cedere ma ho bisogno del consenso del contraente ceduto quindi è un
accordo trilaterale tra cedente, tra chi acquista il contratto e il consenso
del contraente ceduto. Sempre nell'ambito della cessione del contratto il
cedente non deve garantire l'esecuzione del contratto.
Diverso è il subcontratto dove il soggetto stipula a sua volta un contratto
che è dipendente dal contratto principale( tipica è la sublocazione dove
prendo in locazione un immobile a Parigi , ho una stanza libera e
subaffitto quella stanza).
Sia la cessione del contratto che subcontratto sono soggette a divieto e
le parti si possono accordare per evitare la cessione.

MANOVRE SU EFFETTI DEL CONTR., INTERESSI DELLE PARTI E


AUTONOMIA PRIVATA
C’è modo di manovrare gli effetti in modo da renderli più aderenti ai
propri obiettivi; è un ulteriore spazio all’autonomia privata.
Condizione e termine sono clausole che possono essere inserite ma
non devono esserci ( sono elementi non essenziali ma accidentali) però
nel momento in cui vengono inserite diventano essenziali in quel
regolamento contrattuale.
Inoltre la condizione è un evento futuro e incerto da cui si fanno
dipendere gli effetti del contratto , il termine è un evento futuro ma certo
da cui si fanno dipendere gli effetti.
La condizione può essere risolutiva( cioè se si verifica questo evento il
contratto si risolve) o sospensiva( cioè se si verifica, il contratto
comincia a produrre i suoi effetti).
La condizione deve essere:
- lecita ( se è illecita rende illecito il contratto);
-possibile ( altrimenti significa che gli effetti sono sospesi per sempre o si
produrranno per sempre):
La condizione sospensiva risolutiva possono considerarla apposta
perchè il contratto sarà sempre efficace, la condizione impossibile
sospensiva renderà il contratto per sempre improduttivo di effetti , la
condizione illecita rende sempre nullo il contratto.
In pendenza di condizioni le parti devono comportarsi secondo buona
fede quindi evitare di influenzare il verificarsi o meno dell'evento incerto
a seconda dei propri interessii.Se tengono un comportamento scorretto il
codice prevede una sanzione di finzione di avveramento o non
avveramento: si tratta la faccenda come se quell’evento si fosse
effettivamente prodotto se la parte ne ha impedito al produzione o
viceversa si tratta come se non fosse mai avvenuto.
La condizione poi non deve dipendere dalla volontà della parte la quale
può incidere in modo limitato( se lascio la facoltà piena di scelta alla
parte si contrappone con l'essenza stessa del vincolo).
Il termine invece è certo, può essere il quando ma non il se. Si parla
però di termini di efficacia quindi gli effetti del vincolo sono sospesi fino
al verificarsi del termine oppure che gli effetti del vincolo terminano allo
scadere del termine. Diverso è il termine di esecuzione che presuppone
che il vincolo sia del tutto efficace.
Contratto preliminare,Il contratto preliminare è un contratto con cui le
parti si obbligano a stipulare un contratto successivo, il contratto
definitivo. E’ molto utilizzato nella pratica quando nel mentre di una serie
di circostanze e verifiche si rischia di perdere l'affare(uno dei più diffusi è
il preliminare immobiliare in cui mi piace un appartamento, temo di
perderlo perchè ho bisogno di tempo per procurarmi un mutuo fondiario
prima di comprarlo e nel frattempo impegno la controparte) (stipulo
prima il preliminare e poi il definitivo). Il contratto preliminare è in genere
bilaterale e impegna entrambe le parti di un futuro contratto definitivo,
ma può essere anche unilaterale e impegnarne una sola. Nel contratto
preliminare entrambe le parti sono obbligate alla stipula del contratto
definitivo. L'opzione invece obbliga chi la concede a mantenere ferma la
proposta, mentre l'opzionario può concludere o meno il contratto. In
caso di inadempimento scatta il rimedio: può consistere in
un’esecuzione in forma specifica( si produce l’ennesimo effetto che si
sarebbe dovuto creare dall’adempimento spontaneo, art 2932 ne è un
caso) oppure un'esecuzione per equivalente in denaro con risarcimento
del danno.
Un preliminare trascritto poi crea ulteriori vantaggi perché se per ex
trascrivo un preliminare immobiliare, il venditore non potrà vendere ad
altri e il terzo andrà a verificare la già esistente trascrizione nel registro.
Nel caso di preliminare non trascritto, se il venditore vende ad altri in
buona fede e bene, il rimedio sarà solo risarcimento del danno e
l’acquirente perderà l’immobile.
Simulazione: vi è un accordo apparente che le parti vogliono rendere
evidente e una controdichiarazione che definisce quali effetti le
medesime parti vogliono effettivamente produrre( possono essere effetti
limitati,diversi,ecc) o ancora può essere un accordo simulato dove si
dice che quel contratto non produca affatto quegli effetti.
(un ex è il debitore operato dai debiti che vuole far sparire i propri beni e
una donazione a titolo gratuito sarebbe più facilmente aggredibile dai
creditori e quindi simula la vendita).
In generale tra le parti si producono gli effetti della controdichiarazione e
devono dare prova della simulazione con una controdichiarazione
scritta.
La simulazione rispetto ai terzi: nei rapporti tra creditore del simulato
alienante e il creditore simulato acquirente vengono tutelati i primi
perché vedono diminuire una garanzia patrimoniale rispetto a quella
originaria; per quanto riguarda il terzo che acquista dal simulato
acquirente sulla base di un rapporto apparente a cui hanno posto buona
fede e affidamento l’acquisto è valido.
Contratto fiduciario: la proprietà è trasferita ad un fiduciario che è
obbligato a destinare il bene ad uno scopo e a gestirlo( un fondo
destinato ad attività agricole e che non venga mai costruito nulla
sopra/faccio una donazione di un immobile con l'impegno di curare la
colonia felina del giardino).
Ci sono due effetti:
1) obbligatorio quindi se sono inadempiente il rimedio è solo
risarcitorio;
2) reale, per avere carattere reale occorre che risulti nel registro delle
trascrizioni.
Nel nostro ordinamento normalmente il patto-fiducia ha solo
carattere obbligatorio ma ci sono però delle eccezioni riguardo atti
di destinazione particolari come ad ex l’accudimento delle persone
disabili ( trasmetto un bene a un soggetto con obbligo di
assistenza e qua il codice ammette la possibilità della
trascrizione).
CONTRATTI INVALIDI E RIMEDI: il contratto può essere
inefficace, nullo e annullabile.
Un contratto è inefficace quando non viene rimosso il difetto e non
produce effetti.
La nullità è il difetto più grave:
- può essere fatta valere da chiunque abbia interesse;
- può essere rilevata dal giudice nel corso di un processo ad ex
per l’inadempimento del contratto senza che nessuno glielo abbia
chiesto;
-non è sanabile(non è possibile un accordo tra le parti per non far
valere la nullità);
- non si prescrive;
-le nullità possono essere strutturali (manca uno degli elementi
essenziali del contratto), legali (in cui la legge espressa che il
contratto è nullo), virtuali (viene violata la norma imperativa e ne
scaturisce la nullità);
-la nullità è una categoria tassativa cioè non sono nulli solo i
contratti in cui il legislatore espressamente indica come sanzione
la nullità ma sono nulli anche quei contratti in cui l'interprete
qualifica una determinata norma inderogabile e che violino quella
determinata norma.
-c’è poi nullità politica dove si combina la nullità per tutela di
particolari interessi.
- nullità parziale cioè riguardare solo determinate clausole e
mantenere in piedi l'intero contratto in virtù del principio di
conservazione.
L’annullabilità ha difetti meno gravi e la legge stabilisce che può
essere fatta valere solo dal soggetto in favore del quale si prevede
la nullità.
-si tratta comunque di casi tassativi in cui ci vuole l’espressa
sanzione da parte del legislatore;
-l'annullabilità è sanabile ed è oggetto di convalida quindi la parte
può rinunciare a far valere l’annullamento oppure sanare il vizio
che determina l’annullamento;
-l’azione di annullamento si prescrive quindi se non viene fatta
valere per quel termine il contratto rimane valido e non può essere
più annullato;
Alcune ragioni di annullabilità: incapacità di agire o ipotesi in cui la
volontà c’è ma è viziata. I vizi della volontà e del consenso sono
errore,dolo e violenza: l’ipotesi è quella in cui c’è la volontà di
contrarre ma questa volontà si è formata sulla rappresentazione
della realtà erronea(ex pensavo che quel macchinario fosse
idoneo per la mia azienda ma non lo è); questo errore per essere
fatto valere e rendere il contratto annullabile e permettere al
soggetto caduto in errore di impugnare il contratto deve essere:
-essenziale, cioè ricadere sull'elemento essenziale del contratto ;
-riconoscibile dalla controparte perché se quest’ultima doveva
riconoscere l'errore, non ha detto nulla e ha contratto lo stesso non
è meritevole di tutela e merita di subire l’azione di annullamento;
L’errore inoltre può:
- riguardare l’intero contratto quindi non lo voglio a quelle
condizioni o semplicemente incidente cioè avrei contratto
comunque ma dato che il macchinario lo dovrei adeguare per
inserirlo nello stabilimento lo avrei pagato di meno.
-l’errore poi è sanabile quindi è possibile che le parti si accordino
per non farlo valere( questo è il caso dell’errore motivo, l'errore
sulla formazione della volontà);
-errore ostativo cioè è un errore nella dichiarazione quindi dico una
cosa intendendone un’altra (dico comodato ma intendevo
locazione, per ignoranza); manca una volontà corrispondente alla
dichiarazione messa quindi se dico comodato ma intendevo
locazione , la volontà di dare in comodato non c’è; questa
fattispecie dovrebbe essere trattata come un’ipotesi di mancanza
di volontà ma in virtù del principio dell’affidamento( in virtù del
principio per cui chi dice nella dichiarazione non deve doversi
occupare della solidità della volontà del dichiarante, l’errore
ostativo viene trattato come errore motivo e rende il contratto
annullabile);
Anche il dolo è una falsa rappresentazione della realtà però non è
spontanea ma è indotta dalla controparte o da un terzo quindi è un
inganno( compro il macchinario perchè tu mi hai detto che andava
bene e tu mi hai indotto in errore). Anche il dolo può essere
incidente o rilevante e può essere annullabile( il soggetto può
impugnare il contratto facendo valere il dolo);
L’eccezione è il dolus bonus(dolo innocente) che consiste in quella
pratica degli affari molto diffusa in cui per indurre alla conclusione
del contratto esalto le qualità del prodotto; qui il contratto non è
annullabile poiché tutti i messaggi pubblicitari dovrebbero
determinare l’annullamento del contratto.
Si ha violenza quando in virtù di una minaccia il soggetto è indotto
a concludere un contratto (vendimi l’azienda sennò ti uccido); la
volontà di vendere c’è ma è viziata perché voglio sottrarmi dalla
minaccia (caso di violenza morale); poi c’è la violenza fisica dove
costringo fisicamente a manifestare una volontà; qui manca la
volontà e c’è solo il gesto che è l’esito dell’atto di violenza.
La rescissione si crea quando viene stipulato un contratto in un
caso di approfittamento in uno stato di pericolo o in uno stato di
bisogno(ad ex sto annegando e passa uno sulla barca che mi dice
che mi farà salire solo a costo di 30k euro), si interviene con la
rescissione per cancellare gli effetti del contratto.( un altro ex è che
necessito urgentemente denaro per pagare i canoni dovuti al
locatore e sono disposto a vendere un quadro pregiato di 4k euro
a 1k pur di avere subito i soldi); qui c’è un sindacato sullo squilibrio
economico contrattuale e il codice che questo squilibrio deve
essere tale per cui una delle due prestazioni vale più della metà
della seconda (ultra dimidium).
La rescissione è di carattere eccezionale e ha una prescrizione
molto breve ovvero deve essere compiuta entro un anno dalla
conclusione del contratto o da quando ci si è resi conto dello
squilibrio ed è sanabile.
RISOLUZIONE DEL CONTRATTO
E’ un rimedio che riguarda solo contratti a prestazioni corrispettive;
se nell’equilibrio tra prestazione e controprestazione qualcosa va
storto ad ex non viene eseguita quindi inadempimento , è
impossibile o è eccessivamente onerosa entra in gioco il rimedio
della risoluzione.
-inadempimento e clausola risolutiva espressa , la parte non
inadempiente fa valere l’inadempimento dell’altra chiedendo la
risoluzione, essa può essere giudiziale o di diritto; nella prima cito
in giudizio la controparte e devo dimostrare che l'inadempimento
sia grave; nella seconda faccio una diffida ad adempiere con
espressa indicazione che in mancanza dell’adempimento entro un
certo termine il contratto si intende risolto perchè scade il termine,
il contratto è risolto di diritto e se vi sarà un giudizio successivo
con oggetto l’accertamento dell’effettiva esistenza
dell'adempimento e dell'avvenuta già risoluzione del contratto.
Questa diffida ad adempiere non è mai necessaria quindi ha
risoluzione automatica di diritto senza necessità di diffida in alcuni
casi: casi di prestazioni da eseguire al domicilio del creditore e vi è
scaduto il termine essenziale e quando vi è una clausola risolutiva
espressa( cioè quando indicato nel contratto che una particolare
esecuzione della prestazione per me è essenziale; se non si
verifica quella modalità il contratto è risolto).
-termine essenziale, la parte che subisce l'inadempimento
potrebbe essere comunque interessata a ricevere la prestazione
anche se in ritardo ; il soggetto dovrà dare notizia sulla decisione
al debitore entro 3 gg, passati i gg il contratto è risolto di diritto.
-risoluzione per impossibilità sopravvenuta, un contraente non
riceve la prestazione attesa per una causa non imputabile alla
controparte. Una seconda specie di risoluzione è quella che,
sempre nei contratti con prestazioni corrispettive, avviene allorché
una prestazione sia divenuta impossibile ;in tale circostanza, "la
parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione
dovuta non può chiedere la controprestazione, e deve restituire
quello che abbia già ricevuta, secondo le norme relative alla
ripetizione dell'indebito.Se l'impossibilità sopravvenuta è solo
parziale: l'altra parte avrà diritto a una corrispondente riduzione
della prestazione da essa dovuta, e può anche recedere dal
contratto qualora non abbia un interesse apprezzabile
all'adempimento parziale.
-eccessiva onerosità sopravvenuta, il difetto consiste nel
sopravvenuto squilibrio di valore fra le prestazioni, che rende il
contratto estremamente svantaggioso per uno dei contraenti; A
differenza della recessione in cui il contratto nasce già squilibrato
per approfittamento in stato di pericolo o bisogno, l’ onerosità
sopravvenuta si sviluppa dopo aver creato un contratto equilibrato
ma con la nascita di eventi sopravvenuti e imprevedibili il valore di
una delle prestazioni diventa eccessivamente onerosa. La
risoluzione la chiederà il soggetto la cui prestazione è diventata
onerosa .
La risoluzione non è applicabile ai contratti Aleatori ma solo a
quelli commutativi perché nei contratti aleatori è la causa stessa a
prevedere la rischiosità.

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