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CESSIONE CONTRATTI E SUBCONTRATTAZIONE

CESSIONE CONTRATTO

Con la cessione del contratto una parte (CEDENTE) con il consenso dell’altra (CEDUTO)
sostituisce a sé un terzo (CESSIONARIO) nei rapporti derivanti da un contratto a prestazioni
corrispettive non ancora eseguite (1406). Si parla di successione INTER VIVOS, a titolo
particolare, del cessionario nella posizione contrattuale del cedente. Oltre ai crediti e debiti
della parte sostituita, rientrano anche aspettative, eccezioni e poteri funzionali alla attuazione
del regolamento contrattuale, nonché gli strumenti di ordine processuale (AZ. NULLITA’\
RISOLUZIONE es.) connessi alla titolarità di rapporti contrattuali.
La cessione determina un subingresso del cessionario sia sul lato attivo ma anche sul lato
passivo del cedente andando a configurare la cessione come necessariamente
TRILATERALE.
Il CONSENSO del CEDUTO è l’elemento COSTITUTIVO della cessione, tale consenso può
essere manifestato sia contestualmente che successivamente o preventivamente all’accordo
CEDENTE- CESSIONARIO.
N.B. nel caso di CONSENSO PREVENTIVO la cessione, seppur validamente conclusa tra
CEDENTE e CESSIONARIO diviene opponibile al CEDUTO solo dopo che questo la abbia
accettata.
In base all’ART.33 codice consumo--› si presumono vessatorie le clausole che consentono al
professionista di sostituire a sé un terzo nei rapp. contrattuali, anche in caso di consumo
preventivo del consumatore, qualora tale situazione determini una diminuzione di tutela del
CONSENSO stesso.
La cessione del contratto sul piano degli effetti (come subingresso di un terzo nella intera
posizione contrattuale di una parte originaria) può attuarsi attraverso i comuni contratti
traslativi (vendita, donazione) quindi la cessione non integra uno schema contrattuale
autonomo (ad es. la cessione assume i caratteri della compravendita se ha i suoi requisiti). Ne
consegue che le singole disposizioni dettate per il contratto traslativo devono essere coordinate
ed integrate con la disciplina della cessione.

Appare incerta la compatibilità della cessione con eventuali modifiche al contenuto del
contratto originario anche perché la possibile vicenda modificativa del contratto originario
non sembra da imputare direttamente al negozio di cessione, bensì ad un differente e
parallelo accordo CESSIONARIO-CEDUTO.
Si sostiene l’applicabilità della cessione anche relativamente ai CONTRATTI UNILATERALI
e a quelli SINALLAGMATICI parzialmente eseguiti, col presupposto che anche in questa
ipotesi l’oggetto della cessione non è riferibile solo al credito o debito ma presenta ugualmente
oggetti di complessità riconducibili al concetto di posizione contrattuale. Così infatti il
CESSIONARIO di un credito, in caso di inadempimento del CEDUTO, può solo invocare i
rimedi che prescindono dalla originaria vicenda contrattuale (es. RISARCIMENTO DANNI)
viceversa il CESSIONARIO DI POS. CONTRATTUALE può avvantaggiarsi di poteri
direttamente connessi al contratto ceduto (es. DIRITTO RISOLUZIONE).

Eventuali limiti alla cedibilità di contratti possono derivare dalla loro stessa disciplina quando
la legge tutela interessi generali oppure anche le parti convenzionalmente possono limitare la
cedibilità del contratto (es. con un divieto di alienazione).
N.B. Non è AMMESSA la cedibilità di contratti INTUTU PERSONAE solo se vi è consumo
del CREDITO.
In alcune ipotesi la successione nella titolarità del contratto consegna automaticamente al
trasferimento della titolarità del bene oggetto del contratto senza che vi sia consenso del
contraente ceduto (es. cessione del contratto locazione in caso di alienazione delle cosa locata.)
Non appena la cessione diviene efficace nei confronti del ceduto il CEDENTE è liberato dai
debiti contrattuali e l’unico obbligato resta il CESSIONARIO. Nella cessione però la
liberazione del cedente può anche essere esclusa dalle parti.
Il CEDUTO può opporre al CESSIONARIO le eccezioni inerenti al contratto originario e solo
nel momento in cui ne abbia fatto espressa riserva quelle relative ad altri suoi rapporti col
CEDENTE. Non è disciplinato il regime delle eccezioni riservate al CESSIONARIO nei
confronti del CEDUTO. Il CESSIONARIO acquista i diritti potestativi derivanti dal contratto
originario relativi sia alla fase genetica (RESCISSIONE\ ANNULLAMENTO) sia a quello
funzionale (RISOLUZIONE\ INADEMPIMENTO). Il CEDENTE è tenuto a garantire la
validità del contratto e quindi deve risarcire il CESSIONARIO nell’ipotesi di contratto
originario inesistente\ nullo\ annullabile. Lo stesso cedente può assumere espressamente la
garanzia dell’adempimento delle prestazioni contrattuali e risponde come FIDEIUSSORE del
cessionario per le obbligazioni del contraente ceduto (1410).

SUBCONTRATTO

Ricorre quando la parte di un contratto BASE conclude con un terzo un nuovo contratto del
medesimo tipo di quello originario e relativo allo stesso oggetto, assumendo così nei confronti
del terzo una posizione contrattuale inversa a quella riservata nel contratto iniziale. Il fenomeno
della SUBCONTRATTAZIONE presuppone la conservazione del contratto base che resta
pienamente efficace e vincolante tra le parti; cosicchè la SUBCONT. è diversa dalla CESSIONE
DEL CONTRATTO perché non determina una SUCCESSIONE del terzo nella medesima
posizione contrattuale di uno dei contraenti originari.
Non c’è una disciplina unitaria ma a tal proposito, nell’idea di configurare una disciplina
univoca, si discute della applicabilità a fattispecie differenti della AZIONE DIRETTA DEL
LOCATORE CONTRO IL SUBCONDUTTORE (ART.1595)--› tesi sostenuta da coloro i quali
considerano ogni SUB CONTRATTO un contratto DERIVATO quindi funzionalmente collegato
a quello base.
La NECESSITA’ che il primo contraente autorizzi la SUB CONT. può dipendere dai caratteri
del contratto BASE o dalla natura degli interessi coinvolti.
Talvolta la facoltà di sub-contrattare è ammessa esclusivamente in presenza del consenso del
primo contraente (es. SUBAPPALTO PRIVATO); altre volte non c’è necessità di consumo (es.
locazione abitative dove non è necessario consumo del locatore qualora la sublocazione è
parziale e non pregiudica un bisogno abitativo del conduttore originario).

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