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Controllo contabilità
Espressione giudizio professionale indipendente su attendibilità bilancio
Denuncia a collegio sindaci e consob di fatti censurabili
Pareri di congruità dei rapporti economici in caso di operazioni straordinarie che tutelano le
minoranze
d.lgs 231/ 2001 responsabilità enti pubblici illeciti amministrativi che derivano da reato
d.lgs 6/2003 novità per società per azioni che possono optare per modelli di governance
alternativi
d.lgs 262/2005 novità in termini di responsabilità e ampiezza attività di revisione che si estende
alle società non quotate che controllano società con azioni quotate
5. Principi internazionali
I principi internazionali sono emanati dalla commissione dell’IFAC (international federation of
accountants) chiamata IAASB (international auditing assurance standard board) e sono raccolti
collettivamente nell’International auditing assurance and ethics pronouncements):
Principi generali internazionali ISA
Principi applicativi ISA, IAPS
Principi internazionali per revisioni limitate (ISRE)
Principi di revisione applicabili ai servizi di assurance e di attestazione ISAE
Principi di revisione applicabili agli incarichi speciali (ISRS)
Principi di revisione sul controllo qualità (ISQC)
Incarichi professionali:
Incarichi professionali:
Differenza tra attestation e auditing: oggetto attestation dichiarazione scritta, auditing bilancio
Misure da adottare:
Art. 13 durata revisione a 3 anni senza limiti a successivi rinnovi purchè di durata
triennale, novità per quanto riguarda nomina società di revisione e revisori
Art 18 impone per revisori e società di revisione obbligo di pubblicazione su sito internet
di relazione di trasparenza entro 3 mesi di ogni esercizio sociale.
L’act dice che il board può prevedere delle eccezioni. Eccezioni e servizi non nella lista devono
essere approvati dall’audit committee e resi noti al pubblico tramite relazioni periodiche aziendali.
Un altro provvedimento per migliorare il livello di indipendenza è l’audit partner rotation cioè le
società quotate devono cambiare revisore ogni 5 anni fiscali. Le società di revisione non possono
svolgere servizio per le società quotate quando il CEO il CAO o il CFO o qualsiasi altro membro
dell’alta direzione in forze presso la società quotata hanno prestato servizio presso la società di
revisione o abbiano in qualche modo partecipato alla revisione della società quotata nel periodo di
un anno dall’inizio della revisione. Devono essere comunicate tempestivamente all’audit
committee: prassi contabili controverse o critiche che si intende adottare, possibili trattamenti delle
informazioni finanziarie nell’ambito dei GAP che sono stati discussi con il management, ogni
discordia contabile tra management e revisori e ogni comunicazione scritta tra management e
revisori.
18. Diligenza professionale
Il concetto di diligenza professionale è definito nel code of ethics professional accountants che
ci dice che revisori e collaboratori devono mantenere le proprie conoscenze aggiornate per
garantire al cliente un servizio professionale adeguato e agire sempre in conformità di standard
professionali ed etici. Gli ISA 200 dicono che il revisore deve esprimere un giudizio
professionale e agire con scetticismo professionale. Giudizio professionale applicare
conoscenze e competenze acquisite a fatti e circostanze, e il giudizio professionale deve essere
suffragato da un ragionevole grado di convincimento. Scetticismo professionale accettare le
dichiarazioni come veritieri e dati contabili e scritture contabili come autentiche. La diligenza
deve essere commisurata alla complessità dell’incarico, il revisore deve valutare se dispone di
capacità adeguate ad eseguire l’incarico, deve pianificare il lavoro e definire una strategia.
Elementi di giudizio:
Ampiezza del lavoro necessario al conseguimento degli obbiettivi di revisione
Possibilità di utilizzare tecniche e strumenti informatizzati
Complessità, numerosità e significatività contenuti a cui sono applicate le procedure di
revisione
Adeguatezza e correttezza processi di controllo risk management e corporate governance
Possibili errori, irregolarità
Molto importante per il requisito della diligenza è la riservatezza che deve essere mantenuta
durante lo svolgimento dell’incarico ma anche con la cessazione del rapporto professionale. Le
informazioni non devono essere usate per scopi estranei o non pertinenti all’audit. La divulgazione
è concessa solo se consentita dal cliente o prevista per obbligo di legge.
Molto importante è anche il controllo qualità che è agevolato dalle carte di lavoro che
documentano l’attività e dalla codificazione delle procedure. Controlli interni su base nazionale:
verifiche incrociate a posteriori tra gli uffici nazionali, periodici una volta all’anno. Controlli interni
nell’ambito del network di appartenenza: controllo incrociati interoffice su scala internazionale ogni
2/3 anni. Controlli esterni svolti da soggetti come consob e ministro economia e finanze.
Il revisore deve confrontare le informazioni contenute a bilancio con la realtà aziendale che intende
rappresentare e confrontare le informazioni con le evidenze raccolte dal sistema contabile
sottostante
Vi è la necessità di valutare anche i valori relativi a cicli non conclusi nel periodo
amministrativo di riferimento (crediti e debiti di regolamento, rimanenze, immobilizzazioni
materiali), tali entità vanno sommate alle consistenze finali dei fondi liquidi.
28. Le aree critiche aree di bilancio che hanno elevata probabilità di presentare errori significativi
e cicli operativi che hanno elevata probabilità di presentare errori rilevanti monetariamente
Cosa fare:
Individuare situazioni da cui scaturiscono questi errori
Individuare rilevanza monetaria errori
Verificare controlli eseguiti da azienda per ridurre o eliminare errori
Progettare ed eseguire test di dettaglio a campione sulle aree di bilancio e processi
operativi ritenuti critici
Quindi è obbiettivo del revisore proporre controlli/confronti chiave che l’azienda può
mettere in atto per conseguire gli obbiettivi particolari di attendibilità.
Le società di revisione utilizzano soventi il 5%2 come errore massimo per il rischio di
revisione
2 situazioni di rischio:
Situazione di oggettiva difficoltà a pervenire ad una determinazione quantitativa attendibile
derivante da condizioni interne d’azienda ed esterne d’ambiente come condizioni
macroeconomiche, condizioni di settore, condizioni d’azienda
Situazione soggettiva che deriva da:
o Situazione che determina opportunità di alterare i valori di bilancio. Rischi correlati:
Operativi: rischio che la redditività fluttui in modo imprevisto
Finanziari: rischio di solvibilità di breve termine
Di mercato: rischio di variazioni di prezzo di mercato
Tributari: rischi legati al prelievo fiscale
Sociali: rischi di manifestazioni sociali ostili all’impresa
o Integrità del management: propensione alla volontaria manipolazione interessata
dei valori di bilancio da parte del management
Rischio di controllo rischio che il sistema di controllo non sia in grado di individuare la presenza
di errori significativi
Rischio di individuazione rischio che il revisore non individui la presenza di errori significativi che
non sono stati individuati dal sistema di controllo interno
Rischio di campionamento: l’errore non viene individuato per via della selezione di un
campione che non è rappresentativo della condizione di rischio della popolazione
esaminata
Rischio di non campionamento: l’errore non viene individuato per negligenza del revisore
nella pianificazione ed esecuzione delle verifiche
30. Significatività errori
Il giudizio del revisore dipende da due parametri:
Grado di convincimento
Livello di significatività del giudizio
Account level materiality allocazione livelli di significatività alle singole classi di valori
L’errore massimo tollerabile deve essere suddiviso tra le classi che lo compongono
Tanto maggiore è l’errore massimo tollerabile tanto minore sarà l’estensione delle verifiche da
effettuare e viceversa
Tanto maggiore è l’errore massimo tollerabile tanto minore è l’affidabilità dei sistemi di controllo
interno
Criteri di determinazione dei limiti di significatività per le singole classi di valori (significatività
quantitativa)
Accertamento di irregolarità non rilevanti dal punto di vista quantitativo che costituiscono
illeciti o riflettono l’assenza di integrità del management
Sussistenza obbligazioni contrattuali che richiedono il rispetto di taluni vincoli minimi per i
valori di bilancio
Accertamento errori non rilevanti dal punto di vista quantitativo che dal punto di vista
qualitativo comportano inversione del target o di segno
32. Processo di revisione e fasi in dettaglio
Fasi processo di revisione:
1. Accettazione e mantenimento incarico
2. Pianificazione
3. Programmazione
4. Verifiche di sostanza
5. Valutazione errori e proposta aggiustamenti
6. Espressione giudizio
1. Aspetti da valutare per accettazione incarico:
Grado di rischiosità cliente
Capacità adeguata a svolgere l’incarico in modo professionale
Indipendenza personale
Redditività incarico
Per quanto riguarda l’indipendenza del personale invece, questo dovrà compilare e tenere
aggiornato un documento che presenta rapporti patrimoniali, economici e finanziari con il cliente.
Prima del conferimento dell’incarico revisore e società cliente devono accordarsi su tempi e
modalità di svolgimento delle verifiche. Il conferimento dell’incarico deve essere fatto
dall’assemblea che determina il compenso su proposta dell’organo di controllo. L’accettazione
formale dell’incarico viene fatta con predisposizione e sottoscrizione da parte del revisore della
lettera di incarico.
2. Pianificazione
Obbiettivo definire una strategia che permetta al revisore di raggiungere in modo efficace
ed efficiente un grado ragionevole di convincimento sull’attendibilità del bilancio
Tale strategia deve essere in grado di:
Ridurre il rischio di errore materiale entro un livello accettabile
Permettere l’effettuazione delle verifiche a costi ragionevoli
Consentire completamento verifiche entro tempi congrui
La management letter è una lettera inviata alla direzione da cui emergono le anomalie riscontrate e
deve indicare che lo scopo unico del revisore è controllare il bilancio e non giudicare caratteristiche
SCI.
4. Verifiche di sostanza verifiche per individuare inesatte grandezze nelle operazioni o in una
classe di valori
2 tipi di verifiche:
Verifiche di coerenza confronti tra informazioni economiche finanziarie. Confronto
tra margine lordo sulle vendite (informazione oggetto di verifica) e margine medio
sulle vendite degli ultimi due esercizi (informazione che rappresenta le aspettative
del revisore) qualora le informazioni non siano coerenti saranno necessarie verifiche
di dettaglio
o Verifiche di coerenza consistono in:
Confronti tra informazioni relative ad esercizio corrente e informazioni
relative ad esercizi precedenti
Confronti tra informazioni esercizio corrente e budget e previsioni
Confronto tra dati economico finanziari del cliente e quelle di settore
di concorrenti
Relazione tra dati economico finanziari e dati di altra natura
Confronti tra dati economico finanziari dello stesso esercizio
o Sono molto efficienti perché poco costose ma poco efficaci perché
individuano solo l’area in cui l’errore potrebbe verificarsi
o Efficacia ed efficienza verifiche di coerenza dipendono da:
Natura assertions e obbiettivi di revisione
Prevedibilità e auspicabilità relazione
Affidabilità e disponibilità dati utilizzati
Precisione previsione
o Il revisore fa una previsione su una classe di valori (valore atteso), lo confronta
con valore osservato, se coincidono o differenza insignificante valore
accettato, se differenza significativa necessarie spiegazioni management. Se
spiegazioni management adeguate e evidenze sufficienti a corroborarle allora
valore corretto se dichiarazioni ed evidenze insufficienti necessario ampliare
attività di revisione ed eseguire verifiche di dettaglio
Verifiche di dettaglio
o Confronti tra informazioni elementari
o Test di dettaglio sulle transazioni forniscono evidenza su completezza
accuratezza adeguatezza operazione (final e interim audit)
o Test di dettaglio sui saldi si concentrano sui dettagli degli importi registrati
(solo final)
5. Valutazione errori e proposte di aggiustamenti
Valutazione errori valutazione critica delle evidenze raccolte
Tipi di errori:
Accertati derivano dall’effettuazione verifiche di dettaglio, mancanze riscontrate
dal revisore
Proiettati non derivano dall’effettuazione verifiche documentali, frutto della
proiezione sull’intera popolazione dei risultati delle verifiche di campionamento
Stimati frutto di valutazione soggettiva, derivano da effettuazione verifiche di
coerenza
Procedura – confrontare gli errori riferiti alle specifiche voci di bilancio con la significatività
previamente allocata alle classi di valori
Fine – individuare errori specifici ed errori che rientrano nella soglia di irrilevanza per cui sono
ritenuti irrilevanti
2 tipi:
Eventi successivi: si verificano dopo la chiusura dell’esercizio ma prima della pubblicazione del
bilancio e della relazione del revisore
2 tipi:
Eventi successivi che forniscono evidenza aggiuntiva a condizioni già conosciute alla data di
bilancio che influenzano le stime determinate in fase di redazione del bilancio (necessitano
di apposite rettifiche)
Eventi successivi che forniscono evidenza aggiuntiva su condizioni che non sono conosciute
alla data di bilancio ma sorgono successivamente (necessitano di essere menzionate)
Qualora questi eventi successivi abbiano un impatto rilevante sulla bozza di bilancio il revisore
può tutelarsi limitando la propria responsabilità con una doppia datazione indicando la data
in cui ha concluso le verifiche e la data in cui si verifica l’evento
Giudizio:
Positivo espresso quando bilancio attendibile e conforme alle normative. Devono esserci
evidenze sufficienti a comprovare il parere e a supporto della conformità del lavoro ai
principi contabili generalmente accettati.
Deroghe al giudizio senza rilievi:
o Limitazione nella revisione quando non siamo in grado di ottenere evidenze
sufficienti
o Non conformità ai principi
o Non indipendenza
Con rilievi quando vi sono limiti nella revisione o non conformità ai principi che non alterano
la complessiva attendibilità del bilancio
Negativo quando il bilancio non è attendibile, non è conforme ai principi e fornisce una non
attendibile rappresentazione della situazione patrimoniale economica e finanziaria
o Il revisore deve sottoscrivere una dichiarazione di impossibilità a fornire il giudizio
quando non è in grado di ottenere evidenze sufficienti e adeguate a formare
un’opinione, cioè quando:
Limiti nei principi di revisione che rendono impossibile il reperimento di
evidenze
Incapacità di dissipare ragionevolmente presenza di incertezze
33. Evidenze e carte di lavoro
Il concetto di evidenza racchiude tutte le informazioni elettroniche e cartacee contenute nei
dati contabili alla base del bilancio
Le caratteristiche di quantità e qualità devono essere tali da consentire al revisore di
raggiungere un ragionevole grado di convincimento sull’attendibilità del bilancio
2 caratteristiche evidenze:
Grado di sufficienza concerne l’aspetto quantitativo del lavoro e valuta la dimensione
dei campioni di operazioni osservati
Grado di pertinenza concerne l’aspetto quantitativo del lavoro e dipende da
appropriatezza e affidabilità informazioni fornite
Tipologie di evidenze:
Procedure di verifica
Tempistica ed esecuzione
Dimensione campione
Criteri selezione campione
Carte di lavoro
La documentazione del lavoro deve essere raccolta dal revisore per dare supporto al proprio lavoro
e alle conclusioni conseguite con la procedura di verifica
2 finalità:
Assistere tutte le fasi dello svolgimento del lavoro e agevolare il processo di review delle
attività svolte dai differenti membri del team
Comprovare il lavoro effettuato, supportando il giudizio espresso nella relazione
Titolo: identificazione società di revisione, data di riferimento, titolo carta di lavoro, data e
firma soggetto incaricato e supervisore
Indici e richiami di informativa: cross reference
Segni di spunta per importi che hanno costituito oggetto di riscontro da parte del revisore
34. Principi di attestazione
1. Giudizio di attestazione separatamente per veridicità e fattibilità piano
a. Positivo
b. Negativo
c. Condizionato (fattibilità piano dipende da verificarsi di eventi futuri circoscritti
nel tempo. Se il revisore attesta che vi è elevata probabilità che tali eventi si
verifichino allora l’attestazione è immediatamente efficace, in caso contrario
dovrà verificarsi la condizione perché l’attestazione produca i propri effetti. Il
giudizio condizionato è ammissibile se l’attestatore individua ed esplicita
specificamente gli eventi iniziali e se ne indica l’orizzonte temporale entro cui
devono verificarsi)
d. Impossibile (mancanza di dati fondamentali o impedimenti ad effettuare le
verifiche)
2. Indipendenza
a. Ex ante l’attestatore verifica il rispetto dei requisiti previsti e formalizzazione
mandato avente data certa che preveda
i. Sottoscrizione da parte di amministratori di management letter come
condizione per attestazione positiva
ii. Oggetto dell’incarico: attività e verifica del piano finalizzata
all’attestazione
iii. Ipotesi di recesso
iv. Compensi adeguati
v. Compensi non condizionati (divieto success fees)
vi. Acconti sul compenso a stato avanzamento lavori
vii. Richiesta di indicazione esplicita degli altri piani proposti con differenti
attestatori
b. Durante i lavori
i. Partecipare ai lavori come osservatore
ii. Individuare criticità che minano espressione giudizio positivo
iii. Non farsi coinvolgere in scelte aziendali
c. Ex post
i. Espressione giudizio negativo o avverso
ii. Gestione di eventuale successione tra attestarori
3. Dichiarare se opera nel rispetto dei principi di attestazione e le proprie ragioni quando
se ne discosta
4. Rapporto con principi di revisione e con gli ISAE
a. I normali principi di revisione non sono applicabili se non parzialmente
b. L’attestatore è sensibilizzato per quanto riguarda principi nazionale e
internazionali ad utilizzarli come strumenti metodologici ispiratori al lavoro di
attestazione
5. Obbligazione di mezzi
a. L’attestatore deve adempiere ai propri compiti con correttezza, diligenza,
prudenza e perizia
6. Verifica della documentazione che compone il piano
a. Espressione di un giudizio sulla completezza e adeguatezza formale del piano
b. Il piano deve essere composto da documento scritto completo di indici
c. Il piano deve essere presentato dagli amministratori all’attestatore
d. L’attestatore deve chiedere incontro con sindaci che in tale sede esporranno
anomali riscontrate nella vigilanza
7. Verifica veridicità dati aziendali
a. Concetto di base dati di partenza
i. L’attestatore verifica la veridicità dei dati accolti nel piano, della
documentazione allegata e degli elementi necessari alla sua
predisposizione
ii. Oggetto di verifica base dati aziendale
iii. Giudizio sulla veridicità:
1. Strumentale al giudizio di fattibilità
2. Valutazione del complessivo sistema di informazioni
iv. L’attestatore qualora verifichi la non veridicità di un dato ciò non altera
l’attendibilità complessiva del sistema dei dati aziendali
v. Un giudizio non positivo sulla veridicità dei dati aziendali comporta un
giudizio non positivo sulla fattibilità del piano
b. Valutazione dei rischi
i. L’attività di revisione si sostanzia nella pianificazione ed esecuzione di
verifiche per valutare l’attendibilità in questo caso della base dati
aziendale
1. Il revisore può essere fortemente convinto (mai certo) dell’assenza
di errori significativi le cui caratteristiche modificano
l’atteggiamento degli utilizzatori finali
ii. L’attestatore deve:
1. Valutare attentamente la presenza di errori significativi nella base
dati
2. Individuare i conti significativi nell’ambito base dati contabile del
piano e determinare la strategia di revisione che intende adottare
per ciascuno
3. Deve indicare le ragioni delle proprie scelte nella relazione
iii. L’individuazione delle voci della base dati contabile del piano da
assoggettare alle procedure di verifica e natura e ampiezza delle
procedure di verifica sono il risultato dell’analisi del rischio di errore
iv. Rischi correlati alla verifica della veridicità dei dati aziendali
1. Rischio di controllo
2. Rischio inerente
3. Rischio di controllo